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Notiziario Marketpress di Venerdì 20 Febbraio 2009
 
   
  CARNEVALE, LA FESTA DEL FOLKLORE

 
   
  Farsi catturare dalla magia e dalle mille suggestioni del Carnevale in Trentino è facile. Numerose sono infatti le manifestazioni promosse sul territorio ed ispirate alla tradizione e al folklore, ma non solo. Non tutti sanno che, verso la fine dell’Ottocento, Madonna di Campiglio ospitò ripetutamente nei suoi prestigiosi alberghi la principessa Sissi e l’imperatore Francesco Giuseppe. Ora, a distanza di più di un secolo, dal 23 al 27 febbraio la corte viennese torna simbolicamente ai piedi del Brenta per riproporre quelle stesse atmosfere, con le antiche carrozze che risalgono la “Strada dell’Imperatore”, gli ussari che accompagnano le dame nelle passeggiate in troika, il fruscio di sontuosi vestiti da sera delle nobildonne che si muovono al ritmo dei valzer viennesi ed il gran galà in costume, in programma venerdì 27. In Val di Fiemme, invece, il sabato grasso l’appuntamento è con il “Carnevale dei Matòci”, che ripropone a Valfloriana l’antica usanza dei cortei nuziali, trasformata in manifestazione carnevalesca all’inizio del secolo scorso. I Matòci sono buffi personaggi che indossano abiti vivaci, abbelliti con fiocchi e coccarde dai colori sgargianti e con il volto ricoperto da tradizionali maschere in legno (le facère). Non molto distante, in Val di Fassa, il Carnevale appare come una celebrazione dell’identità ladina. Così, a Penia vanno in scena le “mascherèdes”, spettacoli burleschi e canzonatori in ladino. Il momento centrale dei festeggiamenti é la domenica di Carnevale a Campitello di Fassa, con la sfilata di bufòn, marascons e machè. Assai particolare il primo personaggio, il Bufòn, che indossa un copricapo conico ed una maschera del naso molto pronunciato: porta in piazza vizi e virtù degli abitanti, divertendosi anche a canzonare le giovani del paese. Un grande pino, invece, è il protagonista del Carnevale di Grauno, in Val di Cembra, dove l’attenzione è focalizzata su una manifestazione che è retaggio degli antichi riti pre-cristiani di propiziazione e di fecondazione. Il martedì grasso, di primo mattino, i giovani del paese tagliano l’albero più bello del bosco, lo spogliano dei rami e quindi lo trascinano in paese nella “busa del Carneval”, dove gli viene dato fuoco. Anche in Valle dei Mocheni, a Palù del Fersina, la festa affonda le proprie origini in antiche tradizioni popolari. Tutto ruota attorno alle figure del vecchio (der bètscho), della vecchia (de bètscha) e del portatore di uova (dör oiertroger), seguiti da un gruppo di giovani in maschera e dai "koskrittn" (i coscritti). La singolare comitiva il martedì grasso percorre i sentieri che collegano i masi seminando sull’uscio delle case prosperità e abbondanza. Rivolte essenzialmente ai più piccoli sono le iniziative in calendario a Trento, Arco e Rovereto. Così, nel capoluogo, più precisamente in Piazza Duomo ed in Piazza Cesare Battisti, nel pomeriggio di sabato 21 febbraio verranno proposte le classiche sfilate e spettacoli con clown ed animatori. Arco, dal 14 al 22 febbraio, si trasformerà nella “città dei balocchi” e Rovereto, nello stesso periodo,“cadrà” nelle mani dei bambini con l’insediamento della “mini giunta”. A Tione, nelle Valli Giudicarie, si comincia a festeggiare giovedì 19 febbraio con tanta musica, si prosegue sabato con le sfilate delle mascherine, per concludere martedì 24 con il corteo dei carri per le vie del paese accompagnato dalle note della banda. A Storo, in Valle del Chiese, la parata dei gruppi mascherati è prevista nel primo pomeriggio di martedì 24, con l’assaggio di polenta carbonera per tutti i partecipanti. Domenica 15 febbraio le maschere delle tradizione trentina animano San Michele all’Adige accanto agli scampanatori croati che arrivano da Fiume (alle 14. 30). Quattro gruppi attivi provenienti da tutto il Trentino sfileranno insieme a sei Carnevali storici della nostra provincia. A formare, come indica il titolo della manifestazione, i “Sette Carnevali e mezzo” saranno I laché, il bufón e i marascóns del Carnevale ladino di Penìa, il Banderàl di Carano, i matòci, gli arlechini e i paiaci del Carnevale storico di Valfloriana, i Lachè di Coredo, i Lachè di Romeno ed il Carnevale di Varignano. Info: www. Trentinocultura. Net .  
   
 

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