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Notiziario Marketpress di
Lunedì 09 Febbraio 2009 |
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SANITA´ : DA RIPARTO FSN 2254 MLN EURO PER ABRUZZO
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Roma, 9 febbraio 2009 - Ammonta ad oltre due miliardi 254 milioni di euro la somma del Fondo sanitario nazionale destinata per il 2009 alla Regione Abruzzo. La decisione è stata assunta il 5 febbraio dalla Conferenza dei presidenti riunita in seduta straordinaria per definire il quadro del riparto del Fondo sanitario 2009. Per l´Abruzzo era presente l´assessore alla Sanità, Lanfranco Venturoni, che ha giudicato "positivo" il dato ottenuto dalla Regione Abruzzo, "tenendo conto le oggettive difficoltà che sta attraversando il nostro sistema sanitario, che è quotidianamente sotto il controllo del Governo". Al fabbisogno indistinto, quello cioè in cui sono concentrate tutte le voci del comparto sanità, bisogna decurtare la somma di 32 milioni di euro legata alla cosiddetta mobilità extraregionale, che porta il fondo 2009 ad una competenza di cassa di 2 miliardi 222 milioni di euro. Rispetto all´anno precedente, il riparto 2009 fa segnare un saldo positivo di 80 milioni di euro e comunque assolutamente in linea con il fabbisogno sanitario indicato dal ministero dell´Economia nell´ambito del Piano di rientro. "E´ stato un accordo equilibrato - ha aggiunto Venturoni - ma per l´Abruzzo è necessario rivedere il dato della mobilità sanitaria extraregione. Solo per le patologie psichiatriche la Regione Abruzzo paga una mobilità di 10 milioni di euro a fronte dei 32 complessiva. Mi sembra un dato macroscopico". Sul fronte del Piano di rientro, l´assessore Lanfranco Venturoni è stato chiaro. "Bisogna riaprire la trattativa con il Governo - ha spiegato - perché questo Piano di rientro così come è stato sottoscritto è troppo rigido per l´Abruzzo. In questo senso - ha aggiunto l´assessore alla Sanità - il presidente della Conferenza, Vasco Errani, si è personalmente impegnato ad avviare un tavolo di trattativa con il governo nazionale, aperto alle regioni interessate, per rivedere i Piani di rientro. Spero che il governo affronti la questione, perché con il passare del tempo ci si sta rendendo conto che è difficile per le regioni rispettare i patti sottoscritti". . |
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