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Notiziario Marketpress di Martedì 10 Febbraio 2009
 
   
  PRECARIATO. ILLUSTRATA AI SINDACATI LA DIRETTIVA DEL PRESIDENTE LOMBARDO PER LA STABILIZZAZIONE IN SICILIA

 
   
  Palermo, 10 febbraio 2009 - La Regione siciliana predisporrà un piano di stabilizzazione dei precari che vengono utilizzati nell´amministrazione regionale, negli enti locali e in quelli sottoposti a controllo e vigilanza della Regione, prevedendo il loro utilizzo nei settori che si dimostreranno scoperti o carenti dopo una ricognizione del personale in servizio. Lo stabilisce una direttiva del Presidente della Regione Raffaele Lombardo che è stata illustrata ieri pomeriggio ai sindacati, durante un incontro a Palazzo d´Orleans. La concertazione è, infatti, il metodo che la Regione seguirà per la soluzione definitiva del problema del precariato. L´obiettivo è ambizioso: la Regione, recita la direttiva, formulerà un crono – programma che preveda, nel prossimo quinquennio, la stabilizzazione dell´intero bacino dei lavoratori provenienti dal regime transitorio dei lavori socialmente utili. “E´ intendimento del Governo della Regione – è scritto nella direttiva del presidente - restituire dignità giuridica a quei soggetti che, a causa della grave situazione occupazionale in Sicilia, hanno operato sino ad oggi in assenza di certezze sul proprio futuro”. “Il conseguimento dell´obiettivo della stabilizzazione del così detto precariato storico presuppone necessariamente una fase intermedia caratterizzata dalla razionalizzazione e valorizzazione delle risorse umane”. In breve, la direttiva presidenziale ipotizza, per l´amministrazione regionale, un percorso che prenda le mosse dalla ricognizione dell´attuale situazione delle pubbliche amministrazioni e dunque dall´adozione delle relative piante organiche. Così, saranno individuate le eventuali carenze organizzative per categoria professionale e i profili professionali disponibili, in modo da procedere alla stabilizzazione, nelle posizioni lavorative vacanti, dei precari storici. Tutto questo dovrà avvenire anche attraverso un percorso di razionalizzazione dell´organizzazione del lavoro che passi anche per la de – localizzazione dei carichi di lavoro oggi concentrati nelle sedi centrali delle amministrazioni, e la riqualificazione del personale in servizio. .  
   
 

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