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Notiziario Marketpress di Martedì 26 Settembre 2006
 
   
  UE: PIÙ GARANZIE SUI PRODOTTI BIOLOGICI IMPORTATI

 
   
   Il parlamento europeo esaminerà una proposta di regolamento relativa a disposizioni transitorie sulle importazioni di prodotti biologici. I deputati chiedono un rafforzamento di tali misure, soprattutto sul fronte dei controlli, per tutelare i produttori europei dalla concorrenza sleale e proteggere i consumatori. L´attuale normativa sulle produzioni biologiche prevede un elenco di paesi terzi la cui legislazione in materia di coltivazione, certificazione e commercializzazione dei prodotti biologici è stata riconosciuta equivalente al regolamento dell´Unione europea. Tra questi, figurano l´Argentina, l´India, l´Australia, la Svizzera e Israele. Tuttavia, il 70% delle importazioni di prodotti biologici avviene ancora in base alle cosiddette "autorizzazioni d´importazione", rilasciate dalle autorità competenti degli Stati membri seguendo procedure in parte diverse. Attualmente le autorizzazioni d´importazione hanno validità annuale e si riferiscono a un determinato volume di un prodotto specifico. Le autorità verificano il rispetto delle norme di produzione e dei volumi basandosi esclusivamente sulla documentazione, senza effettuare controlli a campione in loco. La procedura delle autorizzazioni d´importazione viene pertanto accusata di essere, da un lato, troppo burocratica e, dall´altro, assolutamente inefficace. Malgrado la densità relativamente alta dei controlli sulle merci importate, in passato si sono continuamente verificati casi di frode. In attesa dell´entrata in vigore di un regolamento completamente nuovo in materia di produzioni biologiche (prevista per l´inizio del 2009), la proposta della Commissione mira a definire delle disposizioni transitorie in materia di importazioni, visto che parte di esse scadono il 31 dicembre 2006. Per non perturbare gli scambi internazionali, l´Esecutivo propone di prorogare la facoltà degli Stati membri di continuare a concedere autorizzazioni d’importazione per singoli prodotti finché non siano adottate le misure necessarie per il funzionamento del nuovo regime d’importazione. Con la relazione di Friedrich-wilhelm Graefe zu Baringdorf (Verdi/ale, De), i deputati propongono una serie di emendamenti volti soprattutto a fare in modo che, nel periodo precedente all´introduzione di un nuovo regolamento, si raccolgano informazioni e proposte utili a promuovere l´agricoltura biologica nei paesi terzi e a garantire norme per l´importazione di tali prodotti. Più in particolare, un emendamento intende precisare che, per essere venduto nell´Ue come biologico, un prodotto originario da un paese terzo deve essere conforme alle norme di produzione del regolamento comunitario, mentre gli importatori e i consumatori devono poter identificare facilmente il paese d´origine e controllare il rispetto delle condizioni Ue. Gli operatori economici di paesi terzi che intervengono in tutte le fasi di produzione, trasformazione e distribuzione del prodotto in questione, inoltre, devono aver notificato le loro attività all´autorità competente o all´organismo di controllo previste dallo stesso regolamento, se tale autorità od organismo effettua controlli nel paese terzo di produzione, oppure ad un organismo di controllo riconosciuto. I deputati, inoltre, propongono di eliminare la possibilità di vendere come biologico un prodotto che risulta essere conforme alle pertinenti linee guida del Codex Alimentarius. Ritengono infatti che tali orientamenti internazionali non siano altrettanto rigidi quanto le norme cui sono sottoposti i produttori comunitari. Questi ultimi, pertanto, subirebbero condizioni ben più sfavorevoli nel processo di produzione. Il prodotto dovrà essere accompagnato da un certificato delle autorità o degli organismi di controllo che attesti il rispetto delle condizioni previste dal regolamento comunitario. In proposito i deputati precisano che tale certificato dovrà essere rilasciato esclusivamente per il carico specifico che accompagna e al quale dovrà far riferimento. In merito all´elenco dei paesi terzi le cui norme di produzione e i cui regimi di controllo sono equivalenti a quelli europei, i deputati chiedono che esso sia pubblicato e periodicamente sottoposto a revisione. A loro parere, poi, i dati in esso contenuti dovrebbero essere verificati attraverso ispezioni periodiche in loco delle strutture di produzione e controlli delle norme di produzione e dei documenti pertinenti. Il riconoscimento da parte delle Commissione, inoltre, «deve essere reciproco», per cui al paese terzo spetta a sua volta permettere l´accesso al proprio mercato dei prodotti biologici europei. Un altro emendamento, inoltre, precisa che gli organismi di controllo dei paesi terzi "riconosciuti" dovranno soddisfare la norma europea En 45011 ed essere stati accreditati prima del gennaio 2009. Tale norma, sostanzialmente, è volta a garantire l´indipendenza e la competenza degli organismi preposti ai controlli. La relazione chiede poi alla Commissione di presentare, entro il 1° gennaio 2009, una proposta relativa a misure di assistenza tecnica dell´Ue per l´introduzione «di condizioni quadro e di sistemi di controllo vincolanti applicabili all´agricoltura biologica nei paesi terzi». Alla stessa data, inoltre, dovrebbe presentare una relazione sulle specifiche fonti di rischio delle importazioni da paesi terzi, «per le quali è necessario prestare una particolare attenzione ed eseguire controlli», al fine di «prevenire irregolarità». La Commissione dovrà anche introdurre una proposta relativa alla formazione e/o alla promozione di certificatori e di ispettori locali nei paesi terzi. Infine, un emendamento chiede agli Stati membri di gestire una banca dati pubblica della Comunità sulle importazioni verso il territorio europeo che dev´essere coordinata dall´Autorità europea per la sicurezza alimentare. .  
   
 

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