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Notiziario Marketpress di Mercoledì 27 Settembre 2006
 
   
  SULLA MANOVRA DA 230 MILIONI DI EURO PER CHIUDERE IL BILANCIO 2007 DELLA REGIONE, IL PRESIDENTE DI UNIONCAMERE TOSCANA HA PRESO POSIZIONE

 
   
   Firenze, 27 settembre 2006 - "Nell´attuale situazione di ancora non consolidata ripresa del settore produttivo e della spesa delle famiglie - dice Pierfrancesco Pacini - una manovra fiscale che interviene attingendo risorse a favore della spesa regionale, non sarebbe certamente auspicabile. Occorre però vedere le cose con realismo ed in chiave propositiva. Crediamo che la nostra Regione si trovi costretta a fare questa manovra a fronte di esigenze di bilancio che derivano delle generali difficoltà che questi ultimi anni il sistema economico toscano ha sofferto e dalla necessità di portare avanti quella serie di investimenti infrastrutturali di cui il nostro territorio ha una forte necessità per aumentare la sua competitività. Se questo è l´obiettivo del Governo regionale, credo che tutti noi, cittadini privati o cittadini imprenditori, possiamo accettare di pagare un contributo per lo sviluppo e la competitività. Se, come sostiene il Presidente Martini, concertazione c´è stata o comunque verrà fatta, se tutti i soggetti interessati condivideranno la finalizzazione della Manovra al finanziamento di progetti infrastrutturali, se, inoltre, gli impegni assunti saranno monitorati costantemente, allora l´atteggiamento da tenere sarà sicuramente poco critico e molto propositivo. C´è qualcosa di più che le Camere di Commercio si permettono di proporre: la Regione dovrebbe accompagnare la Manovra Fiscale ad un´azione precisa di sburocratizzazione dell´apparato pubblico, di semplificazione dei procedimenti anche con revisioni legislative secondo priorità e tempistiche predefinite. Azione, è vero, già avviata proprio insieme alle Camere di Commercio ed agli altri Enti locali, sulla quale però occorre concentrare maggiori sforzi. Le Camere, pertanto, ritengono che una risposta in questo senso della Regione ed, in primis, del suo Presidente Martini, costituirebbe un messaggio forte per le nostre imprese: gli aumenti fiscali sarebbero più che compensati dalla diminuzione dei costi e delle attese nei confronti dell´apparato pubblico toscano. Questo però non basta - conclude Pacini - Insieme la Regione dovrà fare, come peraltro mi sembra sia stato annunciato, la sua parte sul lato delle spese, intervenendo su quelle non produttive e che non rappresentano investimenti a valore aggiunto per il nostro sistema economico”. . .  
   
 

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