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Notiziario Marketpress di Mercoledì 01 Aprile 2009
 
   
  RICOSTRUZIONE BENI CULTURALI: DA UMBRIA MODELLO ORGANIZZATIVO DI GRANDE VALORE, ORA RISORSE PER COMPLETARE RIPRISTINO

 
   
   Perugia, 1 aprile 2009 - “Per la ricostruzione dei beni culturali danneggiati dal sisma del 1997 la Regione Umbria ha applicato un modello organizzativo innovativo e di grande valore, mancano però risorse per completare gli interventi di recupero”. Lo ha detto l’assessore alla Cultura della Regione Umbria, Silvano Rometti, intervenendo ieri a Roma al convegno “Beni culturali e rischi naturali. Il modello Umbria: dall’emergenza sismica alla ricostruzione”, presieduto dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Guido Bertolaso e al quale ha preso parte, tra gli altri, il sottosegretario ai Beni culturali Francesco Maria Giro. “Il ripristino del patrimonio, storico e architettonico lesionato dal terremoto – ha ricordato Rometti – è stato considerato prioritario fin da subito dalla Regione Umbria, al pari delle altre emergenze quali il rientro nelle abitazioni e la ripresa delle attività produttive, poiché i beni culturali svolgono in Umbria un ruolo fondamentale per il turismo e lo sviluppo economico. È stata una scelta che ha determinato atti normativi, procedure, interventi e metodiche di assoluta avanguardia e il cui successo è stato garantito dalla forte sinergia tra le istituzioni coinvolte, a cominciare dal Ministero dei Beni culturali e dal Dipartimento nazionale della Protezione Civile”. “Dal modello umbro, la cui valenza viene oggi riconosciuta da questo convegno nazionale – ha detto ancora Rometti – scaturiscono precise indicazioni su come intervenire per la tutela e la conservazione del patrimonio culturale. Da una politica di interventi dettata dall’emergenza – ha spiegato – si deve passare a una tutela programmata per la quale è imprescindibile una approfondita conoscenza delle caratteristiche del bene culturale. A questo proposito, ha un valore straordinario la gran mole di dati acquisiti nelle progettazioni e negli interventi di ripristino”. “Un patrimonio di conoscenze che va valorizzato – ha rilevato l’assessore regionale alla Cultura – sia perché ha permesso di acquisire importanti informazioni sulle varie fasi costruttive dei manufatti, sia perché ha permesso di scoprire un patrimonio nascosto, affreschi, decori,elementi artistici di cui non si era a conoscenza”. L’assessore alla Cultura della Regione Umbria ha ricordato, inoltre, come di “fondamentale importanza” sia il progetto relativo alla costituzione di un “Centro operativo per la conservazione, la manutenzione e la valorizzazione dei Beni storico-artistici, archivistici e librari dell’Umbria”. Una struttura, con sede nella Rocca Albornoziana a Spoleto, e che ha come obiettivo quello di collegare le funzioni di protezione civile e quelle di salvaguardia del patrimonio culturale, consentendo una efficace politica di conservazione preventiva e programmata. “Rimangono ancora da completare – ha concluso Rometti - molti interventi di recupero del patrimonio diffuso che rappresenta la ricchezza e l’identità dell’Umbria. Mancano ingenti risorse che la Regione Umbria ha chiesto di inserire nelle ultime due leggi Finanziarie, senza ottenere però risposte dal Governo”. .  
   
 

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