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Notiziario Marketpress di Venerdì 03 Aprile 2009
 
   
  AD ASOLO TORNA MARIA PAIATO SUL PALCO CON VALERIO BINASCO, PROTAGONISTI DE “L’INTERVISTA” DI NATALIA GINZBURG

 
   
  Dopo aver conquistato il pubblico asolano nella scorsa stagione con Un cuore semplice, sabato 4 Aprile, alle ore 21, Maria Paiato torna al Teatro Duse con L’intervista, commedia firmata da Natalia Ginzburg. Attrice fra le più brave del teatro italiano e interprete di grande sensibilità, affezionata ospite della stagione Centorizzonti–rapire l’aurora e di Echidna, Maria Paiato ripropone la sua carismatica presenza e, questa volta, lo fa al fianco di Valerio Binasco, attore e regista tra i più apprezzati del panorama teatrale italiano, che cura anche la regia del testo della Ginzburg. Ultima delle opere prodotte dall’autrice per il teatro, che annovera tra i suoi più importanti allestimenti quello di Luchino Visconti e di Laurence Olivier, la pièce ruota attorno ad uno scambio confidenziale di sogni e ambizioni, una storia di sconfitte e disincanti, riscattati da quanto di meglio ciascuno ha saputo fare nella propria esistenza. E’ il 1978, il giovane giornalista Marco Rozzi (Valerio Binasco) raggiunge la dimora di campagna del suo idolo intellettuale, Gianni Tiraboschi, nel tentativo di realizzare un’intervista tanto attesa. Ma ad accoglierlo troverà solo Ilaria (Maria Paiato) e Stella (Azzurra Antonacci), rispettivamente la compagna e la sorella di Gianni Tiraboschi. Nella vana attesa del suo interlocutore, il giornalista si intrattiene con Ilaria e tra di loro si crea un’intimità non cercata che li porta a rivelarsi l’un l’altra le proprie ingenue ambizioni, in cui ciascuno tira fuori dal proprio animo ricordi, nostalgie, disincanti. A distanza di poco più di un anno la scena si ripete: di nuovo la mancata intervista, e di nuovo tra Marco e Ilaria, inaspettati interlocutori, nasce uno scambio semplice ed intenso sui sogni e le sconfitte della vita. Con una scrittura vivace, attenta a cogliere i piccoli gesti di vita quotidiana, la Ginzburg racconta l’atmosfera dell’Italia negli anni compresi tra il ‘78 e l’88: “Non ho voluto per nulla illuminare il mondo del giornalismo di oggi, ma piuttosto volevo che apparisse in qualche modo l’Italia di oggi, dove tutto si dissipa e muore e ciò che resta è il desiderio confuso di mettere in salvo qualcosa che è stato bello e nobile, qualcosa che è degno di sopravvivere alla dissipazione e alla distruzione”. Con un’efficace recitazione, giocata volutamente anche su ammiccamenti al pubblico, fatta di tempismo comico e piccole gag maliziose che ben si legano con lo spirito della commedia, Maria Paiato e Valerio Binasco trasmettono sfumature, intimità e il passare del tempo, in una situazione rituale e statica. “Ma tale ritualità – scrive Binasco nelle sue note di regia - non ha quasi peso, perché la grazia e l’umorismo dolce della Ginzburg poco si adattano a fardelli stilistici esposti. L’assurdo, in lei, non è una provocazione intellettuale. È semplicemente un destino possibile. Probabilmente l’unico. L’assurdo, in lei, è innocente. ” Uscendo dal Duse, il pubblico avrà la sensazione di aver assistito ad uno spaccato di vita, raccontata da persone vere, che invece di recitare, parlano della società, di allora come d´oggi, in cui la vera “intervista” non è la redazione del pezzo giornalistico, ma nella creazione, passo dopo passo, del rapporto umano tra due individui che s´indagano, s´interrogano e si scoprono, in un incontro di anime e sentimenti. Www. Asolo. It www. Echidnacultura. It .  
   
 

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