Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 06 Aprile 2009
 
   
  TRENTO, CLES: INAUGURATA LA NUOVA TAC SPIRALE MULTISTRATO L’APPARECCHIATURA È COSTATA 450 MILA EURO ED È STATA INSTALLATA IN TEMPI RAPIDISSIMI

 
   
  Trento, 6 aprile 2009 – L’ospedale delle Valli del Noce-cles ha ospitato la prima uscita del direttore generale reggente Franco Debiasi. L’occasione è stata l’inaugurazione della nuova Tac spirale multistrato, che affianca le apparecchiature di alta tecnologia in dotazione alla radiologia, insieme alla risonanza magnetica. La nuova macchina è costata circa 450. 000 euro; la sua installazione è avvenuta in tempi estremamente rapidi, soprattutto grazie alla notevole efficienza del servizio tecnico ospedaliero locale e alla sinergia con l´ingegneria clinica e la fisica sanitaria. Come ha ricordato il direttore del distretto Valli di Non e Sole, Marino Migazzi, «si tratta di una riorganizzazione della radiologia, che si muove nell’ottica di offrire alle strutture locali una maggiore autonomia, così come già indicato dalla Giunta provinciale». La nuova Tac dimostra, ha spiegato Franco Debiasi, «l’investimento che l’Apss ha fatto in tecnologia e in risorse umane, intendendo queste come punto qualificante della rete ospedaliera». A completamento di questo sforzo verranno installate a breve la Dr (radiografie digitali), che, a fronte di una minore dose radiante, permettono di ottenere risultati estremamente efficaci. Il direttore del dipartimento di radiodiagnostica Paolo Peterlongo ha sottolineato come «non sarebbe nemmeno concepibile una risonanza magnetica come quella già presente a Cles senza una Tac di uguale livello. Affineremo – ha concluso – sempre di più la capacità diagnostica complessiva». Per farlo, ovviamente, è necessaria una collaborazione sempre più stretta tra radiologo e medico prescrittore. Soddisfatto anche Vittorio Manera, direttore pro tempore dell’unità operativa di radiologia di Cles. «Il lavoro – ha dichiarato – si è concluso grazie a una bella azione di squadra. Ora avremo l’opportunità di utilizzare le migliori tecnologie, e questa è una bellissima realtà». A conclusione della conferenza stampa, è intervenuto l’assessore alla salute e alle politiche sociali, il quale ha ricordato che «si continua a investire anche in periodi di crisi per questo sistema sanitario che è pubblico e – a scanso di equivoci – ribadisco che rimarrà pubblico». L’assessore ha poi proseguito affermando che «si investe anche negli ospedali di valle per perseguire il criterio dell’autosufficienza e nello stesso tempo incrementare quella che deve essere la logica di rete». In seguito alla conferenza stampa, si è svolto un incontro con il comitato di distretto, durante il quale l’assessore ha voluto soprattutto evidenziare come sia stato già raggiunto il primo obiettivo che si era prefisso, cioè quello di dare una guida all’Apss, nominando Franco Debiasi direttore generale reggente. «In autunno dovrei avere già la prima bozza della legge di riforma della sanità», ha sostenuto. Una bozza che sarà oggetto di un’ampia condivisione. I punti nodali della futura legge della sanità saranno da un lato il processo di aziendalizzazione, che va sostenuto, e dall’altro l’individuazione di un soggetto di valutazione e di controllo dell’azienda stessa. Un soggetto che potrebbe essere composto da cittadini, associazioni, ecc. A conclusione della giornata, infine, il direttore generale Franco Debiasi, il direttore del distretto Marino Migazzi e l’assessore alla salute e alle politiche sociali, hanno incontrato gli oepratori dell’ospedale delle Valli del Noce-cles. È l’ennesimo incontro del neo assessore, finalizzato alla conoscenza del territorio e allo scambio franco con gli operatori dei vari distretti. Anche qui l’assessore ha ribadito, tra gli altri, l’obiettivo di modificare entro 2 anni la legge 10/1993, continuando a garantire l’autonomia dell’Apss in un’ottica aziendale e, dall’altra, rafforzando e indirizzando meglio le fasi di programmazione e controllo. La Tac A Cles - La Tac è un´apparecchiatura diagnostica da molti anni ritenuta indispensabile per ogni radiologia che opera nell´ambito di una struttura ospedaliera. Questa tecnologia da sempre facilita diagnosi semplici e complesse non solo nelle patologie neurologiche e ortopediche, dove il suo impiego è noto ed esteso fin dalla fine degli anni ´70, ma anche in ambiti di complessa valutazione, quale quello toracico, addominale, del massiccio facciale e del collo. L´evoluzione della tecnologia all´inizio degli anni ´90, con il passaggio dalla Tac a singolo strato alla Tac spirale monostrato con acquisizione volumetrica, ha consentito di rendere notevolmente più celeri gli esami, di ampliare significativamente il numero di patologie valutabili, ma ha soprattutto affinato le informazioni diagnostiche disponibili. La prima apparecchiatura Tac installata nel 2001 nell´ospedale di Cles appartiene a questa generazione. Dal 2001 a tutt´oggi con tale apparecchiatura sono stati esaminati circa 35. 000 pazienti con varie patologie, consentendo di soddisfare a pieno le esigenze dell´ospedale e del bacino d´utenza che vi afferisce. Dopo 8 anni di esercizio, durata normale della "vita" di uno strumento di questo tipo, si sono manifestati sintomi di notevole usura, che ne hanno determinato la sostituzione con uno più moderno. La prima Tac spirale multistrato (apparecchio che consente per ogni scansione l´acquisizione contemporanea di 16 "sezioni" del paziente, non più di una sola, in frazioni di secondo) è stata installata nella nostra provincia all´ospedale santa Chiara di Trento nel 2002; a essa è seguita l´acquisizione di una seconda apparecchiatura, più potente, installata nella stessa sede nel 2007. Quella nuova di Cles è la terza Tac spirale multistrato affidata alla gestione del Dipartimento di radiodiagnostica per soli scopi diagnostici (ne sono presenti, in verità, altre 3 nell´ospedale di Trento, 2 delle quali in medicina nucleare per le necessità diagnostiche della Pet e della Spet, e una in radioterapia per i piani di trattamento). Con queste strumentazioni sono oggi possibili, oltre a un ulteriore notevole affinamento delle diagnosi tradizionalmente affidate alla Tac, un´estensione degli ambiti diagnostici soprattutto alla patologia vascolare centrale e periferica, con particolare giovamento per un significativo numero di pazienti. C´è ovviamente un rovescio della medaglia: il prezzo pagato per l´affinamento diagnostico è quello di una somministrazione ai pazienti di una quantità di radiazioni maggiore di quella somministrata negli anni in cui s’iniziava l´uso di queste apparecchiature. Ciò esige un´attenta valutazione da parte del medico prescrittore e del medico radiologo delle reali necessità diagnostiche del paziente, prima di sottoporlo a eventuali esami con Tac. La nuova macchina è costata circa 450. 000 euro; la sua installazione è avvenuta in tempi estremamente rapidi, soprattutto grazie alla notevole efficienza del servizio tecnico ospedaliero locale e alla sinergia con l´ingegneria clinica e la fisica sanitaria. . .  
   
 

<<BACK