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Notiziario Marketpress di Lunedì 06 Aprile 2009
 
   
  FIRENZE: INCONTRO SULLE LOBBIES A PALAZZO PANCIATICHI LA TRACCIABILITÀ DELLE DECISIONI FA BENE ALLA DEMOCRAZIA L’ASSOCIAZIONE “IL CHIOSTRO” HA PRESENTATO UN CODICE ETICO PER I ‘PERSUASORI’

 
   
   Firenze, 6 aprile 2009 - Lobbista, in Italia, è spesso sinonimo di attività occulta: uno che lavora nell´ombra per condizionare le decisioni della politica e delle istituzioni. La professione del persuasore può essere invece utile all´intera collettività, ripetono i lobbisti che svolgono questa attività alla luce del sole. L´importante è che sia trasparente, meglio ancora se regolamentata. «Ben venga dunque una sorta di tracciabilità delle decisioni, che fa bene alla democrazia e alle istituzioni» commenta l´assessore alle riforme istituzionali, Agostino Fragai. Se ne è parlato nella Sala Affreschi del Consiglio Regionale a Firenze, nel corso di un incontro organizzato da Openup Consulting e da Il Chiostro, associazione che riunisce un centinaio di lobbisti italiani e che nel festeggiare il primo anno di vita ne ha approfittato per presentare in anteprima un codice etico e deontologico valido per l´intera categoria. «Chiediamo delle regole - ha sottolineato Giuseppe Mazzei, presidente del Chiostro, giornalista ed ora lobbista - ma siamo i primi a dover dare l´esempio e per questo ci siamo dati questo severo codice di condotta. Questo magari potrà aiutare anche a sconfiggere il luogo comune ancora diffuso che vede il lobbista a volte quasi come un corruttore». «Una manifestazione evidente di interessi è sempre preferibile ad una manifestazione di interessi ammantata di interesse generale – risponde l´assessore - Se la politica è anche rappresentazione di interessi, quegli interessi troverebbero comunque altri canali. Meglio dunque riuscire a portare tutto in piazza: da subito e in modo trasparente. Poi spetterà naturalmente alle istituzioni mediare. E ben vengano le regole, anche deontologiche». La Toscana ha un primato. E´ la prima Regione che già nel 2002 si è data una legge che regola le lobbies, intese come gruppi di portatori di interessi economici, culturali e sociali, e la loro partecipazioni alle attività del Consiglio regionale. Nel 2005 erano già un centinaio i gruppi accreditati. In Italia i lobbisti sono mille e altrettanti lavorano a Bruxelles: free lance, ex parlamentari, giornalisti. Lobbisti di aziende, ma anche lobbisti di enti no-profit. Ma in Italia, a differenza di altri paesi (primi fra tutti gli Stati Uniti), non ci sono leggi che ne regolino l´attività. E così chi fa il lobbista, è stato sottolineato nel corso dell´incontro, è costretto spesso a farlo in modo non dichiarato. . .  
   
 

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