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Notiziario Marketpress di Lunedì 06 Aprile 2009
 
   
  PRESENTATO IL RAPPORTO TNS HEALTHCARE SU 650 PAZIENTI IN TERAPIA ANTIANEMICA: “ITALIANI E INSUFFICIENZA RENALE: BISOGNI E ASPETTATIVE” NUOVE OPPORTUNITÀ TERAPEUTICHE PER I PAZIENTI ITALIANI DA C.E.R.A., FARMACO ANTIANEMICO A SOMMINISTRAZIONE MENSILE

 
   
  Milano, 6 aprile 2009 - Si stima siano tra i 3 e i 5 milioni gli italiani colpiti da insufficienza renale cronica, un numero destinato ad aumentare per i crescenti casi di diabete e ipertensione, tra le cause principali della malattia. Informazione e prevenzione sono prioritarie, soprattutto se si considera che, secondo quanto emerso da un’indagine condotta da Tns Healthcare sull’opinione pubblica e sui pazienti, quasi 1 italiano su 4 non conosce l’insufficienza renale e una percentuale ancora maggiore (77%) non ha mai sentito parlare dell’anemia come una delle conseguenze più comuni e invalidanti della malattia renale. Sul fronte terapeutico sono stati compiuti importanti passi avanti per ridurre l’impatto dell’anemia sulla qualità di vita dei pazienti. In occasione della Giornata Mondiale del Rene, che si celebra giovedì 12 marzo, una buona notizia per i pazienti italiani: è infatti disponibile C. E. R. A. [i], il primo Attivatore Continuo dei Recettori dell’Eritropoietina (metossipolietilenglicole-epoetina beta), la molecola di terza generazione sviluppata da Roche per il trattamento dell’anemia da insufficienza renale cronica, in grado di mantenere livelli stabili di emoglobina con una sola somministrazione mensile, grazie alla innovativa modalità di interazione con il recettore che stimola la produzione di globuli rossi. Il farmaco mantiene stabili i livelli di emoglobina entro il range raccomandato dalle linee guida internazionali (compreso tra 11 e 12 g/dl), con una netta riduzione degli aggiustamenti di dose rispetto agli altri agenti stimolanti l’eritropoiesi (Esa) finora disponibili per i pazienti italiani e a parità di sicurezza: una svolta nel trattamento dell’anemia renale e un decisivo miglioramento della qualità di vita dei pazienti. Chi soffre di anemia renale infatti non ha dubbi: per 6 pazienti su 10 la malattia influisce significativamente sulla qualità della propria vita, lo rivela l’indagine di Tns Healthcare “Italiani e insufficienza renale: bisogni e aspettative ”, che ha coinvolto 650 pazienti in terapia conservativa e sottoposti a trattamento antianemico. L’84% degli intervistati vorrebbe ridurre il numero di iniezioni antianemia, tra le principali motivazioni il desiderio di sentirsi più liberi dalla terapia (55%) e la volontà di pesare meno sugli altri per seguire il trattamento (22%). Tutti i pazienti che sono in trattamento con altri farmaci antianemici a maggiore frequenza di somministrazione (fino a 3 volte alla settimana) possono passare direttamente alla terapia monomensile con C. E. R. A. (12 iniezioni l’anno). “L’anemia, sempre più grave con il progressivo ridursi della funzione renale, provoca notevoli disturbi per i pazienti affetti da insufficienza renale cronica – commenta Francesco Locatelli, Direttore del Dipartimento Nefrologia Dialisi e Trapianto di rene dell’Ospedale “A. Manzoni” di Lecco e Past President Società Europea e Italiana di Nefrologia e Presidente della Società Internazionale di Nefrologia Geriatrica – Il progresso più importante per i pazienti affetti da insufficienza renale cronica in stadio avanzato, a parte le grandi realizzazioni della dialisi e del trapianto, è stato la scoperta dell’eritropoietina sintetica di tipo umano per correggere l’anemia. Da allora è stato possibile intervenire sui sintomi di stanchezza, le difficoltà respiratoria e, fatto importantissimo, sulla necessità di ricorrere a trasfusioni. La qualità di vita del paziente è radicalmente cambiata. Da allora - continua Locatelli - è stato progressivamente possibile ridurre la frequenza di somministrazione di questi farmaci, passando da tre volte alla settimana a una volta alla settimana e ora è disponibile un farmaco che si assume una volta al mese. Questo libera ulteriormente il paziente dalla dipendenza nei confronti della terapia, con vantaggi facilmente intuibili in termini di qualità della vita”. L’anemia si sviluppa dal Iii/iv stadio della malattia renale cronica a causa della diminuita produzione renale di eritropoietina, l’ormone che stimola la produzione di globuli rossi. Questa condizione può diventare molto seria e provocare estrema debolezza, facile affaticamento, vertigini, senso di spossatezza, disturbi visivi e dolori muscolari. Per il 74% dei pazienti intervistati un trattamento mensile sarebbe un vantaggio, perché permetterebbe di migliorare situazioni pratiche e quotidiane legate alla terapia, come dover portare con sé il farmaco in viaggio (66%) , ricordarsi il “giorno giusto” in cui fare l’iniezione (66%) o la necessità di farsi aiutare dagli altri per sottoporsi alla terapia (65%). “Sono convinto – commenta Bruno Cianciaruso, Professore Associato di Nefrologia, Facoltà di Medicina, Università degli Studi di Napoli “Federico Ii” – che la semplificazione della terapia antianemica migliorerà moltissimo l’aderenza dei pazienti alla terapia. Il passaggio dalle eritropoietine di prima generazione, somministrate tre volte alla settimana, a una terapia da fare una volta al mese certamente avrà un impatto psicologico positivo sul paziente, che si sentirà più indipendente e autonomo: questo è sicuramente un passo avanti importante”. Conclude Cristina de Min, Direttore Medico di Roche S. P. A. : “Ciò che è più importante sottolineare, parlando di questo nuovo farmaco, è la grande innovazione caratterizzata dalla sua modalità di interazione recettoriale. C. E. R. A. , infatti, mima il meccanismo d’azione dell’ormone in natura poiché è capace di ripristinare nei pazienti la fisiologica attivazione continua dei recettori dell’eritropoietina da questi persa a causa dell’insufficienza renale cronica. Per la prima volta nel corso di una terapia sostitutiva cronica con un agente stimolante l’eritropoiesi, si è in grado di assicurare livelli efficaci del farmaco senza la necessità di ricorrere a numerose somministrazioni. È importante far notare come anche in questo campo, in cui da vari decenni esistono valide soluzioni terapeutiche, Roche, da sempre attenta ai bisogni dei pazienti, sia riuscita a innovare ulteriormente, offrendo una soluzione vantaggiosa, efficace per i pazienti e nello stesso tempo utile agli operatori sanitari”. La nuova molecola, valutata in studi di correzione e mantenimento su più di 2. 700 pazienti (il più ampio programma di studi mai condotto per un farmaco della sua categoria), promette infine di apportare un “sollievo” anche dal punto di vista economico. In Germania e in Gran Bretagna, dove il farmaco è già disponibile, si è calcolato che una somministrazione monomensile consentirebbe di ridurre dell’80% il tempo dedicato all’attività dal personale infermieristico, con un risparmio di 24-35 giorni lavorativi all’anno, quantificabili in circa 10 mila euro in un normale centro tedesco e circa 6. 600 sterline in uno britannico[ii]. Per far conoscere l’insufficienza renale cronica e far luce sui reali bisogni dei pazienti, la Fondazione Italiana del Rene (Fir) e la Società Italiana di Nefrologia (Sin) hanno realizzato il cortometraggio in 4 episodi “Accordi in Re. Un concerto da capogiro”, visibile sul sito web www. Renianemia. It, dove si potranno trovare anche informazioni e consigli utili per prendersi cura dei propri reni. .  
   
 

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