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Notiziario Marketpress di Lunedì 06 Aprile 2009
 
   
  IL DEBUTTO MONDIALE DE IL PRINCIPE DELLA GIOVENTÙ, CHE AVVERRÀ A MILANO, IL 5 MAGGIO 2009, AL TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI.

 
   
  Milano, 6 aprile 2009 - Dopo l’anteprima, svoltasi al Teatro La Fenice di Venezia a settembre 2007, volutamente in concomitanza con la Mostra Internazionale del Cinema, il Maestro Riz Ortolani e il team degli autori che lo accompagnano in questa straordinaria avventura, stanno curando gli ultimi dettagli per il debutto mondiale de Il principe della Gioventù, che avverrà a Milano, il 5 maggio 2009, al Teatro degli Arcimboldi. L’idea di realizzare un grande evento musicale di respiro internazionale, il progetto di un’Operamusical -così l’ha definita il Maestro, con una felice intuizione capace di coniugare magicamente la sacralità dell’Opera con la modernità del Musical - nasce da una riflessione di Riz Ortolani sulla grandiosità e bellezza di un periodo storico fondamentale per lo sviluppo di tutte le arti: il Rinascimento italiano. Partendo da un fatto storico realmente accaduto, la famosa Congiura dei Pazzi, nella Firenze medicea del 1478, si vuole raccontare e far vivere sul palcoscenico una storia mai allestita prima d’ora, che celebra il genio italiano mettendo in scena le forze contrastanti di un periodo irripetibile per le arti, la cultura e la politica. La partitura, i temi e le arie del Maestro, Riz Ortolani; autore anche del libretto, in collaborazione con Ugo Chiti, autore solido e coinvolgente; le liriche di Lorenzo Raggi e Kroville; la regia, le scene e i costumi di uno straordinario maestro di teatro, Pier Luigi Pizzi, svelano, insieme, amori e drammi, sviscerano passioni e intrighi di una città al culmine del suo splendore artistico, che esorcizza la paura della morte celebrando la bellezza del presente. Un’opera sulla giovinezza, sull’ideale della bellezza in tutte le sue forme, sull’amore e la lotta per il potere; un omaggio all’unicità italiana e al suo genio creativo; un unicum musicale che il Maestro Ortolani così racconta: Questo lavoro mi ha impegnato soprattutto per la ricerca di uno stile con il quale costruire tutta la struttura dell’opera, avendo ben presente nella partitura anche le esigenze della drammaturgia e del potenziale teatrale della storia. Il primo brano strumentale, per esempio, almeno nell’intenzione, inizia come se provenisse dalle viscere della terra, con una sonorità vibrante di un leggero terremoto; s’innalza, con sonorità dissonanti, che continuano nella loro progressione musicale; al massimo del crescendo interviene una seconda sezione tonale che sfida la precedente dissonanza. Fra i temi e le arie di tutti i protagonisti che mi hanno molto sedotto Amante mia dichiarazione d’amore di Lorenzo alla sua città; Amo il mio odio fortemente drammatico per il tormentato e violento Franceschino Pazzi; Io la Notte tu la Luna duetto d’amore di Giuliano e Fioretta; il concertato finale per gli otto protagonisti con coro e orchestra sono forse le pagine più intense anche per l’atmosfera dell’opera. Una vera appassionata storia mai portata prima d´oggi sulla scena musicale E’ Giuliano de’ Medici “il Principe della Gioventù” che dà il titolo all’opera, poiché cosi lo aveva chiamato il celebre poeta Poliziano. La Storia si svolge a Firenze, nel breve arco di quattro mesi: dal gennaio 1478 alla Domenica 26 aprile dello stesso anno, nel momento più alto dello splendore Rinascimentale, un anno, quello, denso di eventi decisivi per i due fratelli Medici, Lorenzo e Giuliano, suo fratello minore. Seguiamo l’uomo politico, Lorenzo Il Magnifico, di appena 28 anni e da dieci già Capo supremo dello Stato di Firenze, poeta e grande mecenate delle arti, e il giovane fratello ventiquattrenne, Giuliano “Il Principe della Gioventù,” con il suo grande e difficile amore per Fioretta Gorini, di soli 17 anni e di umili origini, figlia di un semplice mercante di stoffe. In contrasto con l’amore, la vivacità della gioventù fiorentina, la gioia di vivere, le arti, le feste carnascialesche, il gioco del calcio, gli intrighi, la bellezza delle donne, i colori, i costumi, tutto il fascino della splendida atmosfera Rinascimentale, serpeggia la cupa oscurità della famosa “Congiura dei Pazzi“, organizzata da Franceschino, divorato da un insano odio e una profonda gelosia per i due fratelli Medici, amati dal popolo, nonché per il loro potere bancario. La Congiura culmina con l’assassinio del giovane Giuliano nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore: 19 pugnalate durante la Santa Messa dell’Ascensione (appunto il 26 Aprile 1478), officiata dal Cardinale Riario, appena diciassettenne, nipote di Papa Sisto Iv, alleato della famiglia Pazzi nel complotto. La Congiura dei Pazzi, ordita per assassinare i due fratelli Medici e distruggerne il potere, non riesce nell´intento perché Lorenzo viene miracolosamente salvato, mentre suo fratello Giuliano muore tra le braccia di Fioretta, in attesa del figlio poi adottato da Lorenzo e futuro Papa Clemente Vii. Il fatto, mai raccontato prima d’ora in teatro, permette l’avvincente messa in scena di un’epoca inquieta, dove intrighi, amori e tradimenti si mescolavano alla religione, all’ambizione e alle ipocrisie delle manovre politiche. Una coinvolgente esposizione di grandi eventi e forti sentimenti, vissuti da giovani personaggi straordinari e famosi, in un periodo storico irripetibile per le arti e la cultura, un periodo che tutto il mondo ci invidia: “Il Rinascimento “. .  
   
 

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