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Notiziario Marketpress di Lunedì 06 Aprile 2009
 
   
  PARLAMENTO EUROPEO: CAMPI ELETTROMAGNETICI: RIDURRE L´ESPOSIZIONE DEI CITTADINI

 
   
  Bruxelles, 6 aprile 2009 - Telefoni Gsm, Wifi e reti elettriche emettono onde elettromagnetiche potenzialmente rischiose per la salute, specie per i giovani. Il Parlamento sollecita la revisione dei limiti dell´esposizione della popolazione e la pubblicazione di una guida sulle opzioni che la riducono. Chiede poi di allontanare ripetitori e tralicci da scuole e ospedali, pubblicare mappe sull´esposizione, condividere antenne e trasmettitori tra gli operatori, avviare campagne di sensibilizzazione e rafforzare la ricerca. Approvando con 559 voti favorevoli, 22 contrari e 8 astensioni la relazione di Frédérique Ries (Alde/adle, Be), il Parlamento osserva anzitutto che i campi elettromagnetici (Cem) «esistono in natura e sono sempre stati presenti sulla terra», ma l’esposizione è aumentata costantemente a causa della domanda di elettricità e dell’avvento di tecnologie senza filo più avanzate. Nota inoltre che la tecnologia delle apparecchiature senza filo (telefono cellulare, Wifi/wimax, Bluetooth, telefono a base fissa "Dect") «emette Cem che possono avere effetti negativi sulla salute umana», anche se «permangono incertezze sui possibili rischi per la salute, in particolare dei giovani il cui cervello è ancora in fase di sviluppo». Esorta quindi la Commissione a rivedere e a informare il Parlamento circa il fondamento scientifico e l’adeguatezza dei limiti Cem fissati dalla raccomandazione relativa alla limitazione dell´esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici da 0 Hz a 300 Ghz (1999/519/Ce). Contestualmente o in alternativa alla modifica dei limiti Cem europei, la Commissione dovrebbe elaborare, di concerto con gli esperti degli Stati membri e dei settori industriali interessati (società elettriche, operatori telefonici e produttori di apparecchi elettrici inclusi i telefoni cellulari), una guida alle opzioni tecnologiche disponibili «in grado di ridurre l’esposizione di un determinato luogo ai Cem». Occorre inoltre favorire l’elaborazione di una norma unica Ue che consenta di ridurre al minimo l’esposizione dei cittadini in caso di ampliamento della rete di linee elettriche ad alta tensione. Il Parlamento precisa che gli attori industriali, i gestori delle infrastrutture e le autorità competenti possono intervenire d’ora in poi su taluni fattori, quali la messa a punto di disposizioni riguardo alla distanza, all´altezza o alla direzione dei trasmettitori rispetto alle aree residenziali, «allo scopo evidente di rassicurare e proteggere meglio le popolazioni che vivono in prossimità delle apparecchiature in questione». Gli Stati membri e gli enti locali e territoriali sono anche invitati a creare un sistema unico di autorizzazione all´installazione di antenne e ripetitori, nonché ad inserire tra i piani di urbanizzazione anche un Piano territoriale per lo sviluppo delle antenne. Per i deputati, è poi opportuno favorire, nell’interesse generale, soluzioni basate sul dialogo fra i soggetti interessati per quanto riguarda i criteri di installazione di nuove antenne Gsm o di linee ad alta tensione, e garantire che almeno le scuole, gli asili, le case di riposo e gli istituti sanitari «siano tenuti a specifica distanza, stabilita da criteri scientifici, da apparecchiature di questo tipo». Gli Stati membri dovrebbero inoltre rendere disponibili ai cittadini (anche tramite internet), mappe indicanti l’esposizione alle linee elettriche ad alta tensione, alle radiofrequenze e alle microonde, «soprattutto quelle generate da antenne di telecomunicazione, ripetitori radio e antenne telefoniche». Al contempo il Parlamento esorta i fornitori di servizi a condividere i trasmettitori «al fine di limitare la proliferazione di antenne e trasmettitori posizionati in modo non adeguato», e invita la Commissione e gli Stati membri a elaborare orientamenti in tal senso. Le autorità responsabili dovrebbero anche siglare un accordo con gli operatori del settore in merito alla condivisione delle infrastrutture «allo scopo di ridurre il volume e l’esposizione dei cittadini ai campi elettromagnetici». Il Parlamento suggerisce alla Commissione di utilizzare una parte dei finanziamenti comunitari destinati agli studi sui Cem per sostenere una campagna globale di sensibilizzazione dei giovani europei in merito alle buone prassi nell´ambito dell´utilizzo del telefono cellulare (uso di kit vivavoce, riduzione della durata delle telefonate, ecc). Queste campagne dovrebbero anche familiarizzare i giovani europei con i rischi per la salute causati dagli elettrodomestici e con l’importanza di spegnere tali apparecchiature anziché lasciarle in modalità stand-by. D´altra parte, esprime particolare preoccupazione per il fatto che le compagnie assicurative tendano a escludere la copertura dei rischi legati ai Cem dalle polizze di responsabilità civile, osservando che ciò «dimostra chiaramente che gli assicuratori europei già applicano una loro versione del principio di precauzione». Per migliorare l´informazione dei consumatori, i deputati chiedono poi di modificare le norme tecniche del Comitato europeo di normalizzazione elettrotecnica in modo da imporre un obbligo di etichettatura relativo alla potenza di emissione che preveda l´indicazione, per ciascun apparecchio funzionante "senza fili", del fatto che lo stesso emette microonde. Denunciano inoltre la conduzione di «campagne di marketing particolarmente aggressive» da parte di taluni operatori telefonici in occasione delle festività di fine anno e di altre occasioni speciali, ad esempio la vendita di telefoni cellulari destinati esclusivamente ai bambini o le offerte "minuti gratuiti" mirate per gli adolescenti. Nell´invitare la Commissione e gli Stati membri ad aumentare i finanziamenti per la ricerca, il Parlamento chiede l´avvio di un programma ambizioso teso a valutare «in maniera definitiva» se le microonde hanno effetti nocivi sulla salute umana e di condurre una ricerca finalizzata a valutare i potenziali problemi per la salute mettendo a punto soluzioni «che annullino o riducano la modulazione pulsante e d´ampiezza delle frequenze usate per la trasmissione». Propone poi alla Commissione di prendere in considerazione la possibilità di utilizzare i finanziamenti delle reti transeuropee nel settore dell’energia per esaminare gli effetti dei Cem a frequenze molto basse, segnatamente nelle linee elettriche. I deputati, infine, propongono di inserire nella politica Ue di qualità dell’aria lo studio degli elettrodomestici "senza filo", ad esempio il Wifi per l’accesso a Internet e il telefono digitale cordless "Dect", che espongono i cittadini a un’emissione continua di microonde. Background - la raccomandazione del Consiglio - In mancanza di competenze attribuite dai trattati, nessuna disposizione comunitaria obbliga gli Stati membri ad adottare misure in materia di onde a bassa e a bassissima frequenza, ovvero quelle che attualmente sono emesse soprattutto dalle antenne della telefonia mobile e dalle tecnologie senza filo. Pertanto, a livello comunitario, le norme sull’esposizione dei cittadini sono fissate in una raccomandazione del Consiglio, del 12 luglio 1999, relativa alla limitazione dell´esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici (da 0 Hz a 300 Ghz). Le sue disposizioni seguono le norme stabilite dalla Commissione internazionale per la protezione dalle radiazioni non ionizzanti e fissa i seguenti valori limite: Gsm (900 Mhz): 41,25 V/m, Dcs (1800 Mhz): 58,33 V/m e Umts (2100 Mhz): 61 V/m. Ma, nulla impedisce agli Stati membri di adottare norme di protezione più severe: almeno 9 Stati membri l’hanno già fatto a livello nazionale o regionale. Secondo una relazione della Commissione sull´attuazione della raccomandazione, in Italia i limiti di base per la densità di potenza applicabili a centrali elettriche e impianti fissi di telecomunicazione "sono dieci volte più bassi che nella raccomandazione". .  
   
 

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