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Notiziario Marketpress di Martedì 07 Aprile 2009
 
   
  LA REALTA’… E IL SOGNO DIPINTI ALLE PENDICI DEL K2 DI LUCIANO FOLLONI

 
   
  Milano, 7 aprile 2009 - Leggere la vita di Luciano Folloni mi ha suscitato la stessa sensazione: una vita “ruvida”, che non regala ma sottrae con prepotenza, dentro una cornice storica cupa, di stenti e miserie palpabili così lontana dalla mia, illuminata dal chiasso degli sprechi e ridondante di stimoli facili. Eppure ho sentito un po’ mio questo spaccato di vita, perché vi ho ritrovato costanti universali estemporanee. La forza, la passione per un progetto inseguito ad ogni costo, la purezza dell’intento e, soprattutto, la genuinità. L’assenza di compromesso, dentro la sfida del disegno e della pittura. Sempre e solo coerenza. Nell’animo come nel tratto di ciò che viene impresso sulla tela. Anche i dipinti di Folloni infatti sono così. Veri, puri, istintivi. Giostre di colori e sfumature in bilico tra luci ed ombre che abitano la natura, proprio come le “Rivivenze”, e che abitano in noi. Tratto dalla prefazione di Silvia Macchini. Biografia - Luciano Folloni nasce a Baggio (Milano) nel 1939. Sin da giovanissimo, ancora quindicenne, la passione ed uno spiccato interesse per la Pittura, lo spinge inevitabilmente a frequentare la Scuola d’Arte del Castello Sforzesco di Milano dove ha per insegnanti i Pittori Alfredo Mantica e Giovanni Fedeli; si diploma nel 1960. Nei primi anni sessanta, entra a far parte della Associazione Artisti Indipendenti fondata da Anselmo Bucci, pittore, scrittore e critico d’Arte. Tra gli artisti della “Bucci” conosce e diventa amico di artisti suoi coetanei, in quel tempo giovanissimi, tra i quali Giancarlo Cerri e Franco Zazzeri. Nel 1964 la sua prima Mostra personale alla Biblioteca Civica di Baggio con presentazione. In catalogo dal Critico d’Arte Mario Monteverdi. Il suo “periodo primo” si rifà, in un certo qual modo, all’attenta ammirazione ed allo studio dell’espressionismo, in particolare il prediletto Vincent Van Gogh. Il percorso pittorico di Folloni, prosegue incessantemente sino agli anni ’90, la sua pittura si trasforma in chiara matrice lombarda, intesa in chiave materica ed informale. Tra le alcune occasioni espositive di ricordano le mostre personali alla Galleria Studio d’Arte di Legnano nel 1974, al Centro Culturale Carlo Porta di Milano, alla Galleria Ego-id di Como 1981, alla Galleria Civica di Bormio (So) 1982, alla Galleria De Gasperi 1999, alla Galleria Angolare di Milano 1998. Dagli anni 2000 inizia il periodo delle Rivivenze della Natura, una tematica che l’artista affronta mediante le sue emozioni, sempre più esigenti in termini di spazi mentali, l’esistenza su un territorio terrestre staccandosi con radici naturali per volare in uno spazio illimitato. Significative e di grande rilievo le Personali nel 2002 a Bologna, Modena, Ferrara, alla Galleria Cortina di Milano, alla Galleria Artecultura di Milano, Rassegne collettive alla Permanente negli anni 2004, 2006, 2008. Un’opera di Folloni è collocata nel Museo della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano. Editrice Nuovi Autori pagine 103 Prezzo Copertina € 15. 00 .  
   
 

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