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Notiziario Marketpress di Martedì 07 Aprile 2009
 
   
  FVG: RIVEDERE NORME SU RICONOSCIMENTO DISABILITÀ

 
   
  Udine, 7 aprile 2009 - Il sistema sociale nel nostro Paese non è ancora a copertura universalistica. O piuttosto non di sistema si tratta ma di un´aggregazione di offerta di servizi, spesso poco coordinati e molto frammentati. Con il risultato che i cittadini/pazienti, specie le persone disabili o con patologie croniche debilitanti, si sentono soli. E così le loro famiglie. Non solo. L´accesso ai servizi e ai benefici è troppo condizionato da procedure di certificazione e di valutazione diversificate, in riferimento a differenti leggi, a diversi obiettivi valutativi, a criteri non omogenei. Queste considerazioni sono state espresse il 3 aprile a Udine, in occasione della presentazione del Libro bianco sull´invalidità civile in Italia, curato dalla ricercatrice Matilde Leonardi dell´Istituto Besta di Milano, ed edito da Franco Angeli. Il volume è il frutto di 800 interviste a persone con invalidità civile superiore al 60%, residenti nel Nord e nel Centro Italia, per capire cosa si nasconde dietro all´etichetta di invalido. 124 gli interpellatati in Friuli Venezia Giulia, un campione rappresentativo della realtà del nostro territorio. Ne è emerso che appena il 23 % è in relazione con un´associazione mentre il 78% si appoggia alla famiglia; che tutti hanno seri problemi di mobilità, in genere destinati ad accentuarsi nelle città più grandi, dove di più sono le barriere anche se poi maggiori sono anche i servizi. Un quinto degli intervistati ha detto di essere disabile a causa di una patologia oncologica, e moltissimi sono coloro che hanno disturbi del sonno. Uno su due lamenta dolori persistenti. E se il lavoro e l´inserimento occupazionale assillano molte di queste persone, quasi tutte soffrono soprattutto per la mancanza di una efficace ´rete sociale´ di protezione, si sentono sole e non coinvolte nella progettazione di soluzioni ai loro problemi. Spesso anzi, come ha evidenziato Pietro Barbieri, presidente della Federazione italiana superamento handicap, i disabili sono discriminati, talvolta ´segregati´ in istituti, le loro prospettive sono costruite da ´altri´. Diversa, e senza dubbio migliore, la situazione in Friuli Venezia Giulia dove, lo ha sottolineato l´assessore alla Salute e protezione sociale Vladimir Kosic, di certo di segregazione non si può parlare e dove ad esempio il livello di occupazione, pur basso, è comunque il doppio della media nazionale. Resta comunque la necessità di "non affrontare in modo frammentato i temi della disabilità". Da qui la promessa dell´assessore di valorizzare ulteriormente "i saperi e le passioni" in particolare di due importanti realtà della nostra regione, che tra l´altro hanno curato l´odierna presentazione: il Centro collaboratore dell´Oms, che opera presso l´Agenzia regionale della sanità, e la Consulta delle associazioni dei disabili, "che non denuncia ma propone". L´obiettivo, "ridisegnare le norme regionali che leggono in maniera contraddittoria i benefici con cui la società cerca di dare risposte alle disabilità", in particolare rivedendo "il modo in cui le commissioni per il riconoscimento dell´invalidità civile procedono". Per Kosic è anche necessario saper evitare gli sprechi, utilizzando "le risorse che abbiamo per fare le cose necessarie". . .  
   
 

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