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Notiziario Marketpress di Giovedì 28 Settembre 2006
 
   
  CINEMA DANESE – UN SUCCESSO MONDIALE

 
   
   Milano, 28 settembre 2006 - Il contributo dei produttori cinematografici danesi inizia con la storia del cinema stesso. Dai “pionieri” del cinema muto come il regista Carl Theodor Dreyer e l’attrice Asta Nielsen, ai registi degli anni ottanta Bille August e Gabriel Axel (vincitori del premio Oscar), attraverso il rivoluzionario movimento “Dogme 95”, il cinema danese si è distinto per qualità, innovatività ed intelligenza. La prima casa di produzione cinematografica - Agli inizi del novecento, la Danimarca era la nazione leader nella produzione cinematografica mondiale, e oggi dopo 100 anni di attività nel settore, la più grande casa cinematografica danese, Nordisk Film, detiene il primato della più antica casa produttrice ancora in attività. Nordisk Film era la Hollywood europea durante l’era del muto. Per un secolo Nordisk Film ha dimostrato un istinto di sopravvivenza non comune e capacità commerciali notevoli. Oggi, parte del gruppo Egmont, le attività dell’azienda comprendono l’intero spettro dei media moderni. Oggi è possibile ammirare gli studi storici della Nordisk Film a Valby nei pressi della capitale danese e fare una visita guidata. Www. Nordiskfilm. Com Il boom del cinema danese - Il cinema danese sta crescendo come mai prima d’ora, grazie agli artisti dotati di talento di cui si avvale e incentivato dai supporti governativi, che nel 2001 hanno raggiunto la somma di 350 milioni di corone danesi. Registi del calibro di Lars von Trier e Thomas Vinterberg sono tra i più grandi talenti del settore. Film danesi come “Festen - Festa Di famiglia”, “Dancer In The Dark”, e “Italiano per Principianti”, sono esempi di grandi successi internazionali, premiati con riconoscimenti di grande importanza. Attori danesi quali Iben Hjejle (“Alta Fedeltà”), Connie Nielsen (“L’avvocato Del Diavolo”, “Mission to Mars”, “Il Gladiatore”), e Ulrich Thomsen (“Festen – Festa Di Famiglia”, “007: The World Is Not Enough”, “Killing Me Softly”), si stanno distinguendo sulla scena internazionale. L’inimitabile Lars von Trier - Lars Von Trier è il più conosciuto personaggio del cinema danese. E’ approdato sulla scena internazionale grazie a: “Le onde del destino”, una pellicola uscita nel 1996 che narra una storia drammatica, ambientata in una comunità religiosa su una remota isola scozzese, che vede come protagonista l’attrice Emily Watson. Come tutte le opere di Von Trier, “Le onde del destino” ha provocato reazioni contrastanti da parte della critica, ma, soprattutto, ha avuto un forte impatto sul pubblico. Il film vinse il primo premio a Cannes e la Watson fu nominata come miglior attrice agli Oscar. Il regista non era però nuovo a simili imprese: già nel 1991 con “Europa” vinse la Palma d’Oro, seguita poi dall’ancora più controverso “Idioti” (1998). Altrettanto affascinate è il suo progetto “cinema monument”, che riguarda un lungometraggio filmato al ritmo stravagante di tre minuti all’anno, la cui conclusione è prevista per il 2025. È del 2000 il successo del grande pubblico con “Dancer in the Dark”, interpretato dalla cantante islandese Björk nella sua prima ed unica prova cinematografica. Il film è un musical sui generis ed è uno dei primi ad usare la tecnica della ripresa completamente digitale. Vinse la palma d’oro a Cannes e l’European Film Accademy Awards per il miglior film, ed è stata una delle pellicole più discusse dalla critica dell’anno 2000. Il successo ottenuto da questo film consente a von Trier di poter ingaggiare una diva americana come Nicole Kidman per il suo Dogville (2003). Il film è il primo di un´altra trilogia, stavolta con protagonisti gli Stati Uniti d´America. Il secondo capitolo del progetto è Manderlay, in cui Bryce Dallas Howard prende il ruolo che fu della Kidman. Prima di concludere la trilogia sull´America vista come terra dell´opportunità, von Trier si concede una nuova incursione nel Dogma scrivendo e dirigendo, secondo i dettami del manifesto stilistico da lui stesso ideato, una commedia ambientata nel mondo aziendale: Il grande capo (Direktøren for det hele, 2006), che in questi giorni ha aperto l’edizione 2006 del festival del Cinema danese, il primo in Danimarca con giuria internazionale. Al Copenhagen Film Festival non è solo possibile assistere alla prima mondiale dell’ultima opera di Von Trier, ma anche di ammirare alcune delle opere del più grande regista danese di tutti i tempi Carl Theodor Dreyer. Www. Copenhagenfilmfestival. Dk La rivoluzione del “Dogma 95” - Von Trier è conosciuto anche come uno dei padri fondatori del movimento Dogma 95. Il documento che sancisce la nascita di questa corrente di pensiero cinematografico è un manifesto che consta di 10 punti, il quale esprime la volontà dei suoi sottoscrittori di riportare il cinema alla freschezza delle origini. Il documento fu realizzato dai cosiddetti “Dogma Brothers” – I quattro registi danesi Von Trier, Thomas Vinterberg, Kristian Levring, e Søren Kragh-jacobsen. Il manifesto si pronuncia contro i contenuti superficiali e gli effetti speciali delle grandi produzioni hollywoodiane. Il movimento si propone di ridurre il processo cinematografico alle sue fasi essenziali, prediligendo l’utilizzo di telecamere digitali tenute a mano dall’operatore e la spontaneità nella recitazione. Il primo “Dogma film” fu “Festen - Festa Di famiglia”, di Thomas Vinterberg. Festen racconta un disastroso anniversario di famiglia con elettrizzante originalità, e fu un grandissimo successo internazionale. Vinse sei riconoscimenti internazionali, compreso il Premio Speciale Della Giuria a Cannes. Vinterberg è attualmente impegnato con le riprese del suo ultimo film, una romantica sceneggiatura fantascientifica in inglese, che vede protagonista l’americana Clair Danes. Al tempo dell’uscita di Festen, attori e registi del jet set internazionale espressero il desiderio di realizzare un ”film Dogma”. Da quel momento sono stati prodotti alri nove ”film Dogma” in diverse nazioni: Danimarca, Francia, Corea del Sud, Svezia, Argentina, Stati Uniti (quest’ultimo dello scrittore per ragazzi, Harmony Korine). Seguendo i succecssi di ”Festen” e ”The Idots”, il film di debutto di Søren Kragh-jacobsen ”Mifune” è stato distribuito in 46 nazioni ed ha vinto il gran Premio della Giuria al Festival del Film di Berlino del 1999. L’ultimo lavoro di Levring “Il Re È Vivo” propone la recitazione del Re Lear di Shakespeare nel bel mezzo del deserto della Namibia. Il cast è internazionale e vede la partecipazione di Jennifer Jason Leigh e Janet Mc Teer. Il film ha aperto chermesse di Cannes 2000. La più grande produzione danese dell’anno 2001 è stata “Italiano per principianti”, il quinto film Dogma. Questa commedia romantica, diretta da Lone Scher e prodotta dagli studi cinematografici Zentropa di Von Trier sbaragliò tutti i concorrenti al Festival del Film di Berlino del 2001, vincendo quattro tra i più importanti premi. I vincitori degli Oscar - Molti registi danesi hanno avuto l’onore di ricevere il riconoscimento dell’Accademy of Motion Picture Arts and Sciences nel corso degli anni. Dopo l’Oscar per la miglior fotografia assegnato a “La Mia Africa” (ispirato alle memorie della scrittrice danese Karen Bixen), il successo della Danimarca continua quando, nel 1988, l’adattamento di Gabriel Axel di un altro lavoro della Bixen “Il pranzo di Babette” (prodotto dalla Nordisk Film), vinse l’Oscar per il miglior film in lingua straniera. L’anno seguente, Bille August conquistò lo stesso riconoscimento grazie al suo “Pelle alla conquista del mondo”. La carriera di August prosegue con pellicole quali “Il senso di Smilla per la neve” (tratto dal bestseller danese di Peter Hoeg) ed un adattamento de “I Miserabili”, quest’ultimo vede la interpretazione di Uma Thurman e Liam Neeson. Il regista è tornato sulla scena internazionale grazie alla produzione svedese “A Song For Martin”. Il più ecclatante successo danese è arrivato nella categoria dei cortometraggi, nella quale, dal 1997 al 1999 il regista Anders Thomas Jensen ebbe l’onore di ricevere consecutivamente tre nomination per il miglior cortometraggio; finalmente, nel 1999 vinse con “Election Night”. Il suo primo lungometraggio, “Flickering Lights”, (che si rifà allo stile di Tarantino), ebbe un’enorme successo ai botteghini danesi. Il nuovo dramma di Susanne Bier, “Dopo il matrimonio” è stato selezionato da una commissione di rappresentanti dell’industria cinematografica danese e del Danish Film Institute come candidato danese di quest’anno (2006) per le nomination dell’Academy Awards al Miglior Film Straniero. Il film, costato 3 milioni di Euro, è stato prodotto da Sisse Graum Jorgensen per Zentropa Entertainment, in co-produzione con After The Wedding Ltd/sigma Films Iii nel Regno Unito. Tra i distributori internazionali che hanno già acquisito il film da Trust Film Sales ci sono Italia (Teodora Films), Grecia (Rosebud), e Francia (Equation). Le nomination all’Oscar di quest’anno saranno annunciate il 23 gennaio, mentre la cerimonia di premiazione si svolgerà il 25 febbraio 2007. Film d’animazione - La Danimarca ha un’ottima reputazione anche per quanto riguarda la produzione di film d’animazione. Il venticinque percento dei sussidi che il Governo stanzia per il cinema sono attualmente indirizzati alla produzione di film per ragazzi. Questi investimenti hanno portato a ragguardevoli risultati: i film danesi vinsero cinque premi alla passata edizione del Chicago International Children’s Festival; in particolare, il film “Le Ali di Katja” diretto da Lars Hesselholdt si è aggiudicato sia il premio della giuria degli adulti che quello della giuria dei ragazzi. La tradizione danese nel settore dell’animazione precede Disney. Nella stagione passata il film d’animazione “When Life Departs”, del regista Karsten Killerich, vanta un’Oscar nomination. Il maggior esperto danese di animazione è Jannik Hasturp, che lavora da trent’anni in questo settore. Il suo ultimo cartoon “Circleen – City Mice”, vinse a Chicago, nella categoria “Adult Jury Animation”. Anche Lars Von Trier si è impegnato in un progetto di animazione: la Zentropa ha infatti recentemente prodotto un innovativo film d´animazione tridimensionale: “Prop & Berta”. .  
   
 

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