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Notiziario Marketpress di Mercoledì 15 Aprile 2009
 
   
  PARTE A PAVIA IL PROGETTO “I2B2” UN NUOVO STRUMENTO INFORMATICO PER LA RICERCA BIOMEDICA.

 
   
  Pavia, 15 aprile 2009 - Il progetto si chiama “i2b2 Pavia”, (cioè: due i e due b), dall’acronimo del suo titolo inglese:“Informatics for Integrating Biology and the Bedside”, che in italiano diventa: “l’informatica per integrare la biologia e la pratica clinica”. Due sono state anche le fasi di attivazione di questo progetto nato dalla collaborazione tra le università di Pavia e di Harvard. La prima, sul finire dello scorso anno, quando è stato definito il prestigioso accordo per l’utilizzo e lo sviluppo di avanzate soluzioni software tra il Dis (Dipartimento di Informatica e Sistemistica) di Pavia e l’Harvard Medical School di Boston, dove “i2b2” è già operativo da alcuni anni e si avvale di un finanziamento federale di circa 20 milioni di dollari. La seconda fase, recentissima, si è conclusa con un’intesa di piena collaborazione scientifica, tutta pavese, tra i medici e ricercatori degli Irccs S. Matteo e C. Mondino e il Gruppo di Bioinformatica del Laboratorio di Informatica Biomedica del Dis, coordinato dal Prof. Riccardo Bellazzi. Grazie a questo accordo è già attivo lo studio pilota per la diagnosi e cura delle Cefalee dell’Istituto Mondino (Dr. Ssa Grazia Sances) e vede la collaborazione del Laboratorio di Neurogenetica dell’Istituto stesso (Dr. Ssa Cristina Cereda). Iin cosa consiste “i2b2 Pavia” e quali sono le sue finalità? “Innanzitutto – spiega il prof. Riccardo Bellazzi - dobbiamo immaginare una serie di potenti computer, dotati di un programma molto speciale che sappia dialogare a grandissima velocità con le copiose banche dati di grandi centri ospedalieri e di ricerca clinica, come lo sono appunto il Mondino e il San Matteo. Come fosse un tesoro sommerso, i calcolatori potranno far emergere la preziosa quantità di conoscenze, di esperienze, di sapere medico contenuta all’interno di queste banche dati, che provengono da anni di pratica clinica, analisi, ricoveri ospedalieri di migliaia di pazienti. ” Il primo obiettivo di “i2b2 Pavia” è proprio questo: la realizzazione di una sorta di colossale “scandaglio informatico”, un’infrastruttura software, capace di recuperare e mettere a disposizione, in forma rigorosamente anonima e facilmente accessibile ai ricercatori pavesi, l’enorme mole di dati provenienti dalla pratica clinica. In questo modo, le stesse banche dati degli Irccs pavesi potranno trasformarsi in un grande laboratorio virtuale, dotato di una quantità di dati senza precedenti, da cui possono scaturire benefici notevolissimi alla ricerca medica. Ma non è tutto. Il secondo obiettivo del progetto, complementare al primo, chiamerà in causa anche alcune tra i principali settori della biologia molecolare, come la genomica (che si occupa dell’intero patrimonio genetico dell’uomo) e la proteomica (dedicata allo studio delle proteine, dalla loro struttura alle loro complesse funzioni). Saranno perciò collezionati anche dati biologici degli stessi pazienti permettendo nuove correlazioni tra dati clinici e biologici che potranno portare ad innovative idee sulle patologie. “È previsto inoltre – continua il prof. Bellazzi - che l’infrastruttura informatica di “i2b2 Pavia” sia collegata a una bio-banca in cui, previo consenso, verranno raccolti e crio-conservati campioni biologici prelevati durante i ricoveri e non utilizzati. Questo è un valore aggiunto alla ricerca in campo biomedico del Sistema Pavese in quanto velocizzerebbe la capacità di esecuzione di progetti scientifici non dovendo rallentare il progetto per la campionatura biologica. Un lavoro gigantesco, titanico, quello che il nuovo sistema dovrà compiere, che potrebbe non avere eguali per l’ampliamento a tutto campo del sistema di ricerca, per l’apporto di nuove conoscenze, per la capacità di dare letteralmente la caccia a una grande varietà di malattie. ” .  
   
 

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