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Notiziario Marketpress di Mercoledì 15 Aprile 2009
 
   
  VERSO LA CHIUSURA IL PROCEDIMENTO SUL MOSE LA COMMISSIONE EUROPEA CHIUDE IL PROCEDIMENTO SULLA PROTEZIONE DELL’AMBIENTE NATURALE NELLA LAGUNA DI VENEZIA

 
   
  Bruxelles, 15 aprile 2009 - La Commissione europea è in procinto di chiudere il procedimento nei confronti dell’Italia in merito alla normativa Ue sulla protezione dell’ambiente naturale e alla costruzione di dighe mobili nella laguna di Venezia. Le dighe sono finalizzate a ridurre il rischio di inondazione e a proteggere la città, ma allo stesso tempo hanno ripercussioni sul patrimonio ecologico della laguna. A seguito delle misure che le autorità italiane hanno proposto di recente per limitare l’entità dei danni agli ecosistemi e compensare l’impatto delle opere, e considerate le finalità del progetto, la Commissione intende ora chiudere il caso. Il commissario europeo all’ambiente, Stavros Dimas, ha commentato: “Mi compiaccio delle misure proposte dalle autorità italiane per limitare l’impatto ambientale di questo importante progetto. Seguiremo comunque da vicino l’applicazione dei provvedimenti proposti per garantire che siano applicati nella loro interezza e che raggiungano tutti gli obiettivi fissati. ” Progetto di costruzione di dighe mobili nella laguna di Venezia - Il progetto Mo. S. E. Attualmente in corso è finalizzato a ridurre il rischio di inondazioni della laguna di Venezia grazie ad un sistema di dighe mobili. Oltre a Venezia, città con un patrimonio culturale e architettonico straordinario, la laguna ospita anche zone di grande importanza ecologica a livello europeo, designate come siti Natura 2000. Le autorità italiane hanno autorizzato la costruzione delle dighe senza seguire correttamente la normativa Ue sulla protezione della natura (la direttiva 79/409/Cee concernente la conservazione degli uccelli selvatici e la direttiva 92/43/Cee relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche): in particolare, le autorità italiane hanno valutato in maniera insoddisfacente l’impatto del progetto sulle zone protette senza proporre tutte le necessarie misure di mitigazione e compensazione. La Commissione europea ha pertanto inviato alle autorità italiane due lettere di costituzione in mora, rispettivamente nel dicembre 2005 e nel luglio 2007. Dopo lunghi scambi con la Commissione, le autorità italiane si sono ora impegnate a mettere in atto una serie di misure per contenere l’impatto sulle aree protette e alcune di esse sono già state adottate. Fra queste figurano: la sospensione di alcuni lavori di costruzione in determinati periodi dell’anno per non disturbare troppo gli uccelli che popolano la laguna, il controllo dei lavori da parte di organismi indipendenti e la creazione di un sito web aperto al pubblico attraverso il quale fornire informazioni sui lavori in corso e sugli esiti del monitoraggio ambientale, la designazione di altre zone nella laguna quali siti d’importanza comunitaria (Sic) protetti nell’ambito della direttiva sugli habitat. Dopo aver valutato le nuove misure proposte, la Commissione si appresta a chiudere il caso, ribadendo la necessità di garantire un giusto equilibrio tra l’esigenza di tutelare Venezia e quella di salvaguardare l’importanza ecologica della laguna. La Commissione continuerà a vigilare sull’attuazione del pacchetto di misure annunciato dalle autorità italiane. La legislazione Ue sulla protezione della natura - L’ambiente naturale europeo è tutelato da due testi normativi fondamentali: la direttiva sugli eccelli selvatici e la direttiva sugli habitat. La direttiva sugli eccelli selvatici prevede che gli Stati membri designino i siti più adatti come zone di protezione speciale (Zps) per la conservazione delle specie ornitologiche selvatiche. Per valutare il rispetto dell’obbligo di classificazione delle Zps da parte degli Stati membri, la Commissione si avvale dei dati ornitologici più aggiornati. La direttiva sugli habitat impone invece agli Stati membri di designare siti di importanza comunitaria (Sic) per la conservazione dei tipi di habitat naturali e per tutelare determinate specie. Le Zps e i Sic formano insieme la rete Natura 2000 delle zone protette, lo strumento più importante di cui dispone l’Ue per conservare gli habitat naturali e le specie animali e vegetali che li abitano. .  
   
 

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