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Notiziario Marketpress di Lunedì 20 Aprile 2009
 
   
  CURE PRIMARIE E RETE

 
   
  San Vito al Tagliamento, 20 aprile 2009 - Le cure primarie sono in continua e rapida evoluzione. In questi ultimi anni, in particolare, la riorganizzazione della medicina generale sta rideterminando la distribuzione dei servizi a livello territoriale e la loro modalità di erogazione. Come tutti i cambiamenti anche in questo caso vi sono contemporaneamente miglioramenti e punti critici. Il dibattito in merito si inserisce nel percorso di discussione intorno alle proposte contenute nel "Libro Verde" sul futuro del sistema sociosanitario del Friuli Venezia Giulia. Partendo da un´indagine dei problemi e delle opportunità segnalati da Comuni, Distretti, medici di medicina generale e farmacisti, il convegno svoltosi oggi a San Vito al Tagliamento e al quale è intervenuto l´assessore regionale alla Salute, Vladimir Kosic, assieme ad amministratori pubblici (fra cui il consigliere regionale Piero Colussi) ed a rappresentanti del mondo della sanità, è servito quindi a fare il punto della situazione e a verificare "nel concreto" le possibilità di realizzare una "rete" sul territorio proprio per migliorare sempre più la fornitura delle cure primarie. Il saluto del Comune di San Vito è stato portato dall´assessore alla Sanità, Piero Maronese; quindi Giuseppe Napoli, Alessandro Fumaneri e Luigi Canciani hanno sottolineato rispettivamente le posizioni di Federsanità, Federfarma e Ceformed regionali, i tre organismi organizzatori del convegno assieme alla Regione. Al centro dei lavori l´intervento del responsabile Area governo clinico dell´Agenzia regionale della Sanità, Giorgio Simon, che ha illustrato i risultati dei sondaggi effettuati: uno rivolto ai Distretti, alle Unità distrettuali di medicina generale e ai medici di medicina generale; l´altro ai Comuni del Friuli Venezia Giulia. Le domande vertevano sostanzialmente sulle forme associative di medicina generale, sulla "rete" medici-farmacie, sulla qualità del servizio che viene offerto, sulle sinergie organizzative tra realtà diverse, sul livello di gradimento dei Comuni. Il sondaggio rivolto ai Distretti, Udmg e Mmg ha fatto emergere che i vantaggi sono stati identificati per il cittadino nell´ampliamento dell´orario di accesso, per il medico nella migliorata possibilità di lavorare assieme ai colleghi, per il Distretto nell´avere un migliore riferimento nella medicina generale organizzata. I punti critici, nelle difficoltà a farsi carico di pazienti di altri colleghi, per i cittadini la non perfetta identificazione del "medico di fiducia". E ancora che in generale viene visto positivamente l´uso misto di strutture con i Servizi sociali anche se qualcuno preferisce locali dedicati solo alla medicina generale. La collaborazione con le farmacie viene vista soprattutto per lo sviluppo di alcuni servizi (ad esempio la prenotazione di esami e visite, la consegna di farmaci a domicilio). Resta problematico, invece, il rapporto con la continuità assistenziale mentre lo scambio di informazioni (anche per via elettronica) viene considerata una soluzione obbligata. Molto diversificata, infine, la progettualità da luogo a luogo e da comune a comune. Per quanto riguarda i Comuni (hanno risposto in 43 distribuiti su tutta la regione), è stato espresso un giudizio positivo sulla nuove aggregazioni della medicina generale. Sono particolarmente apprezzati l´estensione dell´orario e i servizi correlati. In più di qualche caso è emersa preoccupazione per la riduzione di ambulatori periferici. Non sembra, mediamente, ci siano state novità per gli accessi a domicilio, anche se alcuni lamentano difficoltà. Esistono tuttavia alcuni giudizi negativi. L´ipotesi di attivazione di strutture miste viene vista in linea di massima in modo positivo. Il sondaggio ha messo in luce come in molti comuni siano già disponibili spazi condivisi anche se non è sufficientemente sviluppato un metodo di lavoro condiviso e comune tra Mmg e servizi sociali. Al dott. Simon ha fatto seguito l´intervento di Mariadonata Bellentani dell´Agenzia nazionale per i Servizi sanitari regionali, che si è soffermata sulla funzione dell´assistenza primaria: deve essere universale, offrire equità nell´accesso, responsabilità della leadership ed "è il primo elemento di un processo continuo di protezione sanitaria". "Questo convegno è stato un´opportunità per dibattere e condividere un metodo di lavoro. Il tema di base è il bisogno inevaso e come va affrontato: serve un salto di qualità che va impostato su una tensione, ovvero su un valore etico. Altrimenti il percorso resterà monco nonostante tutti gli sforzi si facciano anche con passione. Lo sbocco dovrà essere il Piano socio-sanitario che vareremo a breve". Questo il parere dell´assessore Kosic nel concludere i lavori del convegno. La raccomandazione è che il sistema nel suo complesso liberi risorse, ogni attore faccia la sua parte nel redigere un piano, ovvero nell´effettuare scelte che devono essere di risposta al bisogno e per quanto possibile condiviso. "I nuovi percorsi di salute non sono più solo di scienza - ha continuato - ma di investimenti, di risorse e di passione. Serve una conoscenza di come andare a gestire bisogni inevasi e crescenti, rispetto ai quali la responsabilità e la risposta vanno condivisi". "Va misurata la qualità delle risposte" ha detto ancora l´assessore rilevando che "nel piano socio-sanitario vi saranno scelte precise perché il diritto alla salute va garantito con equità a tutti. Alla fine del percorso chiederemo che tutti riflettano sulle decisioni per portare a casa risultati precisi, che valuteremo con rigore". Infine Kosic ha sostenuto che il Servizio sanitario regionale non può essere diviso in 4 sistemi provinciali, 218 comunali, ecc. : "serve uno sforzo di conoscenza del Ssr in costruzione, dove la prossimità sarà limitata in senso di spazio. Servono maggiori responsabilizzazioni, che non possono essere separate da aspetti deontologici, etici, e dove le risposte, le risorse e quant´altro sia misurabile e valutato nella qualità". Nel corso del convegno si è svolta una tavola rotonda-confronto tra diversi soggetti (amministratori pubblici, operatori della sanità, del sociale e del mondo del volontariato) sul tema "La salute sul territorio, prima e dopo l´ospedale: ascolto, qualità, tempestività, prossimità". Al termine è intervenuto il sindaco di San Vito al Tagliamento, Gino Gregoris. .  
   
 

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