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Notiziario Marketpress di Martedì 21 Aprile 2009
 
   
  IL CERVELLO BURATTINAIO INDIVIDUATE LE AREE CEREBRALI CHE SI ATTIVANO NELLA PERCEZIONE SPAZIALE DEL CORPO

 
   
   Trieste, 21 aprile 2009 - La ricerca, pubblicata su Journal of Neuroscience, è frutto di una collaborazione tra la Sissa e l’Institute of Neuroscience and Medicine di Julich in Germania Come un esperto burattinaio sa che a ogni filo corrisponde un movimento della sua marionetta, allo stesso modo il cervello sa quale “filo tirare” per far muovere il corpo in cui è ospitato. Ma quanto sa veramente il cervello del corpo? E quali sono le aree celebrali coinvolte? La risposta in uno studio pubblicato sul Journal of Neuroscience, e che ha come prima firma quella di Corrado Corradi-dell’acqua, neuroscienziato della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste. Lo studio, nato dalla collaborazione tra la Scuola di eccellenza di Trieste, l’Institute of Neuroscience and Medicine di Julich (Germania) e l’Istituto Di Ricovero e Cura a carattere scientifico “E. Medea” di San Vito al Tagliamento (Pn), si è avvalso di tecniche di neuroimmagine per identificare quali aree del cervello si attivano nella percezione spaziale del corpo, ossia quelle aree che ci permettono di collocare nello spazio sia il nostro corpo che quello delle altre persone. Risultato? Ad attivarsi la corteccia somatosensoriale secondaria e il solco intraparietale posteriore, due aree di cui si conosce ancora molto poco. Ma mentre il solco intraparietale è risultato più volte essere coinvolto in diverse attività celebrali, per la corteccia somatosensoriale secondaria si tratta di una novità assoluta. <<Tutte le informazioni finora a disposizione su questa regione celebrale – spiega Corrado - la vedevano coinvolta nell´elaborazione di stimolazioni tattili complesse, come quelle ottenute attraverso la manipolazione di oggetti e che coinvolgono più parti del corpo, come ad esempio le due mani o dita diverse della stessa mano. È evidente che, per mettere insieme queste informazioni in modo sensato, la corteccia somatosensoriale secondaria deve conoscere la posizione che le varie parti del corpo hanno l´una rispetto all´altra. Nessuno, però, era ancora riuscito ancora a legare tale conoscenza a quest’area>>. Utilizzando la risonanza magnetica, i neuroscienziati hanno così osservato che la corteccia somatosensoriale secondaria si attivava anche in assenza di stimoli tattili, ma quando i soggetti testati compievano giudizi legati sulla posizione spaziale del proprio corpo, una dimensione spaziale intrinseca che permette al nostro cervello di capire la collocazione di un parte del corpo rispetto al resto. <<Abbiamo preso in prestito dalla psicologia sperimentale dei paradigmi di rotazione mentale e li abbiamo usati in un esperimento, che ha visto coinvolte 20 persone di sesso maschile e destrimani – spiega Corrado - abbiamo chiesto loro, dopo avergli mostrato la foto di una mano, di dirci se la mano fosse destra o sinistra e ne abbiamo poi misurato il risposta celebrale. In questo modo siamo riusciti a individuare le due aree coinvolte>>. La scoperta è importante perché può avere implicazioni in numerosi ambiti: dalla riabilitazione alla robotica. Corrado Corradi-dell’acqua si laurea in psicologia presso l’ateneo Vita-salute San Raffaele di Milano. Dopo aver conseguito il Phd in Neuroscienze cognitive presso la Sissa, lavora per due anni in Germania presso l’Institute of Neuroscience and Biophysics of the Jülich Research Center in Jülich, per poi ritornare nella Scuola d’eccellenza giuliana lo scorso anno. Si occupa di rappresentazione del corpo umano, visualizzazione e correlazioni neuronali delle scelte economiche e morali. .  
   
 

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