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Notiziario Marketpress di Mercoledì 22 Aprile 2009
 
   
  TRIESTE: PROTOCOLLO NUOVA CENTRALE TERMOELETTRICA

 
   
  Trieste, 22 aprile 2009 - Igor Kocijancic, consigliere regionale di Sa-prc, interviene con una nota sul protocollo d´intesa per la nuova centrale termoelettrica firmato da Regione, Provincia e Comune di Trieste e Lucchini Spa. "La Lucchini Severstal continua a dettare, anche in tempi di crisi profonda, le proprie priorità e le proprie strategie e con la colpevole complicità di un tessuto istituzionale del tutto inerte mette a segno l´ennesimo affare, avendo anche la faccia tosta di presentarlo come proposta per la città. Non si capisce per quale oscura ragione la Lucchini sia disposta a investire ´per il bene della città´ 300 milioni di euro per la costruzione di una nuova centrale termoelettrica da 400 Mw (serve a Trieste?) mentre contemporaneamente il presidente dell´Autorità portuale debba andare a Roma in audizione al Cipe per capire se ci saranno i famosi 280 milioni di euro necessari alla costruzione della nuova piattaforma logistica, dalla quale dovrebbe partire una ripresa in grande stile del Porto di Trieste. Non si capisce davvero perché, a fronte della sbandierata disponibilità della Lucchini Severstal, nessuno le suggerisca di impiegare la sua disponibilità finanziaria per la piattaforma logistica. "Si continua a fare gli interessi della Lucchini Severstal con una pesante aggravante: si utilizza la crisi per dire anche che nessuno osi mettersi di traverso, perché sarebbe contro gli interessi della città. Da questo punto di vista spiace molto che anche parte del sindacato suggerisca al presidente Tondo (che non aspetta altro) di convocare tavoli ristretti per discutere poco e fare molto. "Fatti i conti possiamo dire fin d´ora che l´ipotesi di riconversione accennata anche da qualcuno dei firmatari (nuova centrale, più rigassificatore, più nuovo stabilimento Severstal per la produzione di funi d´acciaio, più nuova piattaforma logistica) non regge all´evidenza dei numeri, in questo caso rappresentati da lavoratori da formare e ricollocare che superano abbondantemente gli eventuali posti di lavoro disponibili nel nuovo poker di stabilimenti. "Ai danni di questi lavoratori e dei cittadini - conclude Kocijancic - si sta preparando l´ennesima fregatura, utilizzando di nuovo la crisi per operazioni di ristrutturazione a spot che in condizioni di normalità non troverebbero sponde istituzionali, proprio perché inconsistenti, ammesso che il nodo da sciogliere resti ancora il futuro assetto industriale di Trieste. Così stanno solo creando opportunità per affrontare nuove emergenze e nuovi esuberi a breve termine. Noi non ci stiamo e abbiamo il preciso dovere di denunciarlo e chiarirlo subito". .  
   
 

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