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Notiziario Marketpress di Mercoledì 22 Aprile 2009
 
   
  ZONE SVANTAGGIATE: LA COMMISSIONE EUROPEA INTENSIFICA LA COLLABORAZIONE CON LE AUTORITÀ NAZIONALI PER SEMPLIFICARE E RENDERE PIÙ MIRATI GLI AIUTI

 
   
  Bruxelles, 22 aprile 2009 – Ieri la Commissione europea ha adottato una comunicazione che apre la strada ad una nuova classificazione delle zone agricole che presentano svantaggi naturali. La Commissione, con l’aiuto di esperti scientifici, ha individuato otto parametri pedoclimatici (cioè relativi al suolo e al clima) che formeranno la base per una classificazione chiara e oggettiva di tali zone. Tuttavia, prima di presentare una proposta legislativa, la Commissione ha bisogno di ulteriori dati per valutare l’applicabilità di questi parametri. Gli Stati membri sono dunque invitati a effettuare simulazioni, sulla base di dati nazionali, proprio per testare l’applicabilità dei parametri individuati. Il nuovo sistema di classificazione dovrebbe essere operativo nel 2014; nel frattempo rimane in vigore l’attuale sistema. La revisione non interessa né le zone montane (già classificate in base a criteri oggettivi comuni) né le zone caratterizzate da svantaggi specifici (come le isole e le fasce costiere), le quali sono classificate in base allo specifico svantaggio che le contraddistingue. “Occorre razionalizzare la delimitazione delle zone caratterizzate da svantaggi naturali pregiudizievoli per l’agricoltura e rendere gli aiuti più mirati. È nell’interesse degli agricoltori e di tutta la popolazione che queste zone continuino ad essere coltivate per evitare il degrado ambientale”, ha dichiarato la commissaria per l’agricoltura e lo sviluppo rurale Mariann Fischer Boel. “L’obiettivo non è quello di restringere o di ampliare le zone svantaggiate, bensì quello di definire un metodo di delimitazione chiaro e trasparente, tenendo in considerazione le peculiarità di un territorio vasto e vario quanto l’Ue”. Una delimitazione delle zone più semplice e trasparente - Nell’insieme dell’Ue si conta oltre un centinaio di criteri nazionali, molto diversi tra di loro, utilizzati per stabilire se una zona abbia diritto a beneficiare dell’indennità ‘zone svantaggiate’. Questa varietà è stata additata dalla Corte dei conti europea come potenziale fonte di discriminazioni. La Commissione, con l’aiuto di esperti scientifici, ha individuato otto parametri pedoclimatici (basse temperature, stress da calore, drenaggio, tessitura, pietrosità, proprietà chimiche e bilancio idrico del suolo, profondità radicale e pendenza) che potrebbero costituire la base adatta per una classificazione chiara e oggettiva delle zone in questione. Tuttavia, la fattibilità di un nuovo sistema di delimitazione basato su tali parametri deve essere collaudata mediante simulazioni, che saranno effettuate dagli Stati membri utilizzando dati nazionali dettagliati. Aiuti più mirati - Il mantenimento di un’attività agricola sostenibile nelle zone in cui la coltivazione della terra è resa particolarmente difficile dalle condizioni del suolo e del clima appare essenziale per la conservazione del paesaggio, degli habitat naturali e della biodiversità, la prevenzione degli incendi boschivi e una migliore gestione del suolo e delle risorse idriche. Le sovvenzioni dell’Ue finalizzate al mantenimento dell’agricoltura in queste aree dovrebbero essere riservate alle zone caratterizzate da svantaggi naturali considerevoli e particolarmente pregiudizievoli per l’agricoltura. Anche le modalità di assegnazione delle indennità alle aziende agricole dovrebbero essere mirate là dove è maggiore il rischio di abbandono della terra. Prossime tappe - Le autorità nazionali devono trasmettere alla Commissione i risultati delle simulazioni entro il 21 ottobre 2009. Il nuovo sistema di classificazione dovrebbe diventare operativo nel 2014. .  
   
 

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