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Notiziario Marketpress di Mercoledì 22 Aprile 2009
 
   
  IN EMILIA-ROMAGNA NASCE "POSITIVO ALLA SALUTE", PER DIRE NO AL DOPING. LE INIZIATIVE DELLA CAMPAGNA E I TESTIMONIAL. BISSONI: "VOGLIAMO AGIRE CONCRETAMENTE PER LA TUTELA DELLA SALUTE, COMBATTENDO LA SEDENTARIETÀ E PROMUOVENDO L´ATTIVITÀ FISICA E LO SPORT SANO, CONTRO LA CULTURA DEL DOPING". CAVIC: "AI MIEI COLLEGHI DICO: UNITEVI ALLA MIA BATTAGLIA. FATE I TEST"

 
   
  Bologna, 22 aprile 2009 - - Essere “Positivo alla salute”. Solo a quella, grazie allo sport, e senza sostanze dopanti. E’ lo slogan, l’incitamento della campagna di comunicazione della Regione Emilia-romagna che prevede informazioni, attività nelle scuole e nei luoghi dello sport, un sito internet (www. Positivoallasalute. It), la messa a disposizione di un database sulle caratteristiche e gli effetti delle sostanze che possono avere effetto dopante, nonché il coinvolgimento di grandi atleti professionisti, che faranno da testimonial. Il progetto vuole promuovere la tutela della salute degli sportivi (giovani, amatori e dilettanti), la prevenzione e la lotta al doping attraverso una corretta informazione riguardante gli effetti dannosi delle pratiche dopanti. Il titolo del progetto “Positivo alla salute”, ideato dall’Agenzia “Tattica”, sintetizza la diretta correlazione esistente tra lo sport sano e pulito e la salute di chi lo pratica. La campagna nasce dall’attività degli assessorati regionali alle Politiche per la salute e allo Sport, cultura, progetto giovani della Regione con il supporto del Centro regionale antidoping. Rivolto a tutto il mondo che pratica sport, soprattutto ai giovani, il progetto vuole dire no a tutte le sostanze che fanno male, riaffermando il valore dello sport come chiave di volta per la tutela della salute, e creare al contempo un luogo - il sito internet - che diventi anche un punto di riferimento per avere informazioni sulle sostanze dopanti, o sospette tali, e sulla più aggiornata documentazione scientifica in materia. “Vogliamo agire nell’ottica della promozione della salute pubblica” ha spiegato l’assessore alle Politiche per la salute Giovanni Bissoni nel corso della conferenza stampa di presentazione della campagna, che si è tenuta questa mattina a Palazzo Giureconsulti a Milano. “Il tema del doping c’è perché c’è una cultura diffusa della tolleranza che aumenta il business. Vogliamo agire concretamente su questa cultura, per la tutela della salute: combattendo la sedentarietà e promuovendo l’attività fisica, le scelte responsabili e lo sport sano, contro la cultura del doping”. L’assessore Bissoni ha poi ricordato che la Regione concluderà con il Coni un accordo per promuovere ulteriori attività di consulenza e formazione. “Positivo alla salute vuole essere una campagna capillare, continuativa e di contatto”, ha sottolineato il direttore dell’Agenzia di informazione e ufficio stampa Roberto Franchini. “Vogliamo parlare ai giovani, agli insegnanti e alle famiglie per farli riflettere e promuovere un cambiamento degli stili di vita. Il sito internet darà informazioni e sarà affiancato dalle attività del nostro ‘villaggio della salute’: un camper (attrezzato per esami e colloqui) e un gazebo (per la distribuzione di materiali e vademecum) saranno presenti a 100 iniziative sportive da qui al 2010. Poi andremo nelle scuole e faremo attività formative rivolte agli allenatori e incontri con le famiglie”. Il progetto prevede la partecipazione di atleti professionisti che, in qualità di testimonial, accettano di sottoporsi al protocollo di analisi del Centro regionale antidoping per valutare il loro stato di salute. La campagna costituisce, infatti, anche la base per la pianificazione di un programma di controlli per la salute degli atleti amatoriali della regione, finalizzato non alla ricerca di eventuali sostanze dopanti - attività che compete ad altri organismi sportivi - bensì alla determinazione dei loro effetti sull’organismo umano, concentrandosi sull’accertamento della salute dell’atleta e sulla prevenzione dei comportamenti scorretti. Nei mesi scorsi già Milorad Cavic, Randall Bal e Kim Vandenberg si sono sottoposti a una serie di analisi nelle strutture del Centro regionale antidoping di Modena. “Il doping è una cosa sbagliata nello sport - ha sottolineato Cavic - e sta diventando un problema sempre più grande. Il test antidoping può essere aggirato facilmente. Io sono stato testato solo tre mesi fa, è una cosa inaccettabile. Noi ci alleniamo duramente, la notte dormiamo e sogniamo la competizione e durante ogni gara rischiamo che il nostro sogno ci venga portato via con l’imbroglio. Ho preso parte a questa iniziativa per avere la conferma che sono pulito, io vivo giorno dopo giorno con questa convinzione. Sono qui per mostrare, incoraggiare e insistere che i test sul sangue vanno fatti in ogni gara, per togliere lo stigma del doping dallo sport e dimostrare che i nostri risultati sono reali. Faccio un appello ai miei colleghi: unitevi alla mia battaglia, fate i test e dimostrate che siete puliti”. “Sono d’accordo al 100% - ha aggiunto Vanbenberg - quando i bambini vedono i loro ‘eroi’ che imbrogliano, cosa possono pensare? Che sia lecito imbrogliare? Non è così. Noi siamo puliti”. Le attività della campagna “Positivo alla Salute” informerà dei pericoli e dei danni provocati dalle pratiche dopanti, gestirà il database - aggiornato e disponibile gratuitamente sul sito - sulle sostanze dopanti, svilupperà un protocollo di test e analisi finalizzate non a ricercare la presenza delle sostanze dopanti, ma a verificare lo stato di salute degli atleti in diverse situazioni di sforzo e gradi di allenamento, permettendo inoltre di evidenziare e prevenire condizioni patologiche legate all’uso scorretto farmaci, integratori o altre sostanze. Il primo appuntamento con le iniziative della campagna sarà il 12 giugno in occasione della tappa modenese del Biogiro, Giro d’Italia per dilettanti organizzato in modo da garantire la correttezza e lealtà della manifestazione sportiva, alla cui realizzazione ha contribuito la regione Emilia-romagna. I medici dei Servizi di Medicina dello sport della Regione e del Centro regionale antidoping saranno presenti in occasione di altre manifestazioni sportive, e in quelle occasioni inviteranno gli atleti a sottoporsi ai test di laboratorio sopra citati, e daranno informazioni e suggerimenti ai presenti. Altre iniziative di comunicazione contempleranno il coinvolgimento diretto di altri importanti campioni dello sport, testimonial della campagna. Le iniziative antidoping della Regione Emilia-romagna “Positivo alla Salute” non è un’iniziativa estemporanea. La Regione Emilia-romagna è particolarmente sensibile al tema della lotta al doping, fenomeno presente non solo a livello sportivo professionale agonistico, ma anche, forse più pericolosamente, in ambito amatoriale. Già da tempo si è dato vita a uno specifico progetto regionale per la lotta al doping, come intervento fondamentale di tutela della salute pubblica e con l’obiettivo di contenerne e ridurne drasticamente la diffusione, è stato costituito un gruppo di lavoro interassessorile (Politiche per la salute, Sport e Scuola), ed è stato attivato il “Progetto regionale per la lotta al doping”. Nel corso del 2006 sono stati quindi istituiti la Consulta regionale per la lotta al doping e il Centro regionale antidoping, con sede a Modena. Il Centro regionale di Modena si è sviluppato sulla base di un progetto attivo da tempo, “Tallone d’Achille - come partecipare senza farsi male” che, fra l’altro, attraverso il servizio “Telefono pulito” offre informazioni in forma anonima sul doping. Le istituzioni regionali hanno inoltre sviluppato un rapporto molto proficuo con gli organismi sportivi presenti sul territorio: Coni regionale, Enti di promozione sportiva, Società sportive. In particolare è in corso di predisposizione una convenzione con il Coni Emilia-romagna per aumentare le capacità delle società sportive di coinvolgere e motivare anche i bambini e i giovani meno dotati, o con problematiche che diminuiscano le loro capacità agonistiche, attraverso la sensibilizzazione e la formazione degli istruttori sportivi e degli allenatori. In questo modo il mondo dello sport giovanile vedrà aumentare anche il proprio ruolo sociale e nella promozione della salute. .  
   
 

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