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Notiziario Marketpress di Giovedì 23 Aprile 2009
 
   
  CONSORZI DI BONIFICA: APPROVATA LA LEGGE DI RIORDINO. RABBONI: "PIÙ EFFICIENZA E RIDUZIONE DEI COSTI. UN TRAGUARDO IMPORTANTE FRUTTO DI UN COSTRUTTIVO CONFRONTO CON IL MONDO AGRICOLO E IMPRENDITORIALE. " FIRMATO UN ACCORDO CON I SINDACATI PER SALVAGUARDARE IL PERSONALE.

 
   
  Bologna - “Quello raggiunto oggi è un traguardo importante. Dopo quasi dieci anni il riordino dei Consorzi di bonifica è finalmente una realtà, che ci permette di raggiungere due grandi obiettivi: rendere ancora più efficace ed efficiente l’attività di sicurezza idraulica in Emilia-romagna e razionalizzare la spesa, facendo un altro passo in avanti nella politica di riorganizzazione complessiva dei propri Enti già avviata dalla Regione con le Comunità montane, gli Ato e le Agenzie per la Mobilità. ” Lo ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni dopo l’approvazione in Assemblea legislativa del progetto di legge di riordino dei Consorzi di bonifica. “Il risultato odierno – ha sottolineato Rabboni - è frutto di un ampio e costruttivo confronto con le quattro associazioni agricole regionali, il tavolo dell’imprenditoria e Confindustria, i sindacati, la stessa Unione delle bonifiche. Ringrazio tutti per il contributo e il senso di responsabilità manifestato. Questa convergenza su alcuni obiettivi di fondo è per me la migliore dimostrazione della bontà del comune lavoro svolto. ” Con la legge di riordino i Consorzi di bonifica scendono da 16 a 8 e i loro confini vengono ridefiniti per renderli più aderenti possibile con quelli dei bacini idrografici. Proprio questa maggiore corrispondenza con i bacini dei fiumi aumenterà l’efficacia operativa dei consorzi, mentre la riduzione del numero comporterà una significativa riduzione dei costi. Sugli attuali dipendenti dei Consorzi Rabboni ha rassicurato: “la scelta della Giunta è del tutto chiara. Il riordino comporterà una ricollocazione delle diverse posizioni lavorative, ma non licenziamenti. Lo dice la legge e lo dice l’accordo che oggi ho firmato insieme all’assessore all’organizzazione Gian Carlo Muzzarelli con i sindacati di categoria e le associazioni agricole “. Nel testo dell’accordo si legge tra l’altro che la Regione si impegna a promuovere politiche attive del lavoro per la valorizzazione delle professionalità e l’ottimizzazione dell’impiego del personale esistente. Verrà inoltre costituito un “tavolo” per monitorare e indirizzare il processo di riorganizzazione. Le prossime tappe: a breve l’avvio del progetto di riforme generale delle bonifiche Entro settembre l’Assemblea legislativa nominerà i consigli di amministrazione provvisori che rimarranno in carica 1 anno. In ogni Cda non potranno ricevere compenso più di 3 consiglieri, compresi il presidente e il vicepresidente. “A breve – ha ribadito Rabboni - avvieremo l’iter di un più generale progetto di riforma delle bonifiche che dovrà affrontare altre questioni quali quelle relative alla contribuzione e al sistema elettorale . I nuovi consigli di amministrazione dovranno essere eletti con una legge che preveda una rappresentanza di tipo proporzionale rispetto ai contributi versati”. Quali sono i nuovi Consorzi La nuova organizzazione prevede 5 Comprensori di bonifica corrispondenti ai 5 sottobacini del Fiume Po, 2 comprensori per il Bacino del Fiume Reno e 1 per i Bacini dei Fiumi Romagnoli e del Marecchia-conca. Rimane invece invariato il Consorzio di bonifica di 2° grado del Canale Emilia-romagnolo. I 5 Comprensori di bonifica corrispondenti ai 5 sottobacini del Fiume Po sono i seguenti: Comprensorio 1 in provincia di Piacenza; Comprensorio 2 in provincia di Parma; Comprensorio 3 in provincia di Reggio e in parte dell’Appennino e della pianura modenese; Comprensorio 4 in provincia di Modena e in parte della pianura bolognese e ferrarese; Comprensorio 8 in provincia di Ferrara rientrante nel sottobacino Po di Volano e una piccola parte della provincia di Ravenna. Sono stati inoltre individuati: il Comprensorio 5 per il bacino idrografico del fiume Reno, quasi interamente in provincia di Bologna; il Comprensorio 6 ancora per il bacino del Reno in provincia di Ravenna e in parte dell’Appennino bolognese tra cui Imola; il Comprensorio 7 per i Bacini dei Fiumi Romagnoli e del Marecchia-conca nelle province di Ravenna, Forlì-cesena e Rimini. Le specificità del “sistema Pilastresi” e dei comuni bolognesi a sinistra del Reno La legge presta una particolare attenzione a certi territori di confine, salvaguardandone le specificità. E’ il caso del “sistema Pilastresi”, ovvero il territorio emiliano-romagnolo del bacino Burana – Po di Volano, che interessando il comprensorio modenese e ferrarese verrà gestito in maniera concordata dai due Consorzi con la partecipazione della Regione per quanto riguarda il rischio idraulico. E’ inoltre prevista un’ attività concordata tra il Consorzio modenese e quello bolognese per quanto riguarda i comuni bolognesi di San Giovanni in Persiceto, Crevalcore e S. Agata , a sinistra del fiume Reno, in quanto le acque di questi comuni scolano nel fiume Panaro e quindi nel bacino del Po, anziché nel fiume Reno. L’assemblea legislativa ha infine approvato un emendamento presentato dal relatore della legge consigliere Damiano Zoffoli, relativo all’esercizio diretto della funzione di bonifica da parte della Regione in presenza di situazioni di conflitto circostanziate sul territorio e quindi estremamente puntuali. Per Rabboni si tratta di una norma utile a risolvere situazioni come quella del porto turistico di Casal Borsetti a Ravenna il cui accesso avviene da mare attraverso il Canale di bonifica in destra Reno. .  
   
 

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