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Notiziario Marketpress di Giovedì 23 Aprile 2009
 
   
  CASSA INTEGRAZIONE ANCHE PER LE PICCOLE IMPRESE TRENTINE FIRMATO A ROMA L´ACCORDO TRA STATO E PROVINCIA AUTONOMA SETTE MILIONI E MEZZO DI EURO A DISPOSIZIONE PER LA CIG IN DEROGA TRENTO,

 
   
  23 aprile 2009 - Anche i dipendenti delle piccole imprese, finora poco tutelati dagli ammortizzatori sociali statali, potranno contare sulla cassa integrazione onde contrastare il rischio di licenziamento. Ieri il presidente della Provincia autonoma ha siglato a Roma, presso il Ministero del Lavoro, un protocollo di intesa fra la Provincia di Trento e lo Stato per il finanziamento della cassa integrazione in deroga. L’accordo prevede un primo finanziamento statale di 7 milioni di euro, che si aggiunge ai 500. 000 euro già stanziati nei giorni scorsi, e un ulteriore finanziamento provinciale pari a 3 milioni di euro per garantire la cassa integrazione a favore dei lavoratori finora esclusi da tale trattamento. I lavoratori interessati sono quelli appartenenti ai settori artigiano, terziario, ma anche industriale, dipendenti di aziende che la normativa ordinaria esclude dall´applicazione della cassa integrazione. L’accordo con lo Stato rende ora possibile l’avvio del processo di concertazione con le parti sociali per stabilire la ripartizione delle risorse fra i settori produttivi e la disciplina di questo nuovo strumento. Nell’accordo sono anche previsti specifici interventi di qualificazione o mantenimento della professionalità a favore dei lavoratori sospesi. Il presidente della Provincia ha manifestato viva soddisfazione per l’attivazione di uno strumento che può garantire il mantenimento del rapporto di lavoro, allontanando il rischio del licenziamento, dei dipendenti appartenenti alle piccole imprese, finora poco tutelati dagli ammortizzatori sociali statali. “Il Trentino - ha affermato il presidente subito dopo la firma dell´importante accordo - dispone ora di un ventaglio di ammortizzatori sociali assolutamente all’avanguardia in ambito nazionale, sia a favore dei lavoratori sospesi che licenziati, coniugando altresì interventi di politica attiva volti al mantenimento della professionalità e alla ricerca attiva di lavoro”. . .  
   
 

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