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Notiziario Marketpress di Giovedì 23 Aprile 2009
 
   
  RAEE: ALCUNI CHIARIMENTI

 
   
  Roma, 23 aprile 2009 - In merito alle polemiche scaturite nei giorni scorsi a seguito dell’iniziativa di Greenpeace sullo smaltimento dei rifiuti derivanti dalle apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee), il Centro di Coordinamento Raee a nome dei Sistemi Collettivi associati desidera puntualizzare alcuni aspetti che possono contribuire a fare chiarezza sulla vicenda. Innanzi tutto è bene precisare che la filiera di trattamento e riciclo dei Raee - di cui sono responsabili i Produttori di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche – funziona già in modo ottimale e garantisce che tutti i rifiuti consegnati presso i Centri di Raccolta istituiti dagli Enti Locali (o dai soggetti da questi delegati) vengano presi in carico e trattati in modo sicuro per le persone e per l’ambiente. Questa filiera, oltre ad evitare l’immissione nell’ambiente di sostanze nocive, permette di recuperare materiali riciclabili e di smaltire correttamente quelli non riciclabili, con risparmio di energia e risorse. In secondo luogo va sottolineata la necessità di approvare con urgenza il cosiddetto “Decreto Semplificazioni”, che permetterà ai rivenditori il ritiro del Raee contestualmente all’acquisto di una nuova apparecchiatura. Le esperienze degli altri paesi europei ci insegnano che proprio il sistema del ritiro “uno contro uno” permette di innalzare in modo significativo le quantità di Raee avviate al corretto trattamento. Infine per quel che riguarda il sistema di raccolta rivolto ai cittadini – attraverso i Centri di Raccolta (Cdr) gestiti dai comuni o dalle aziende di raccolta rifiuti urbani – il Centro di Coordinamento Raee ha sempre evidenziato la situazione di luci ed ombre in cui versa il nostro Paese, con zone in cui i Cdr rappresentano esempi di eccellenza, ed altre in cui è necessario migliorare sia le strutture che i servizi ai cittadini. Proprio per questo, pur non essendone tenuto dal punto di vista normativo, i Produttori di Aee nell’ambito del cosiddetto “accordo di programma sul regime transitorio” sottoscritto con Anci hanno messo a disposizione una somma significativa per la realizzazione di Cdr in aree sprovviste. .  
   
 

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