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Notiziario Marketpress di Martedì 28 Aprile 2009
 
   
  LA “CATTIVA VISIONE” DEGLI ITALIANI: POCA PREVENZIONE E CORREZIONE PROVOCANO DANNI A SCUOLA, SUL LAVORO, NEL TEMPO LIBERO I RISULTATI DELL’ULTIMA RICERCA STATISTICA SU BAMBINI, ADULTI E ANZIANI AL CONGRESSO NAZIONALE DEGLI OPTOMETRISTI

 
   
   Ospetaletto di Pescatina, 28 aprile 2009 - In Italia il 95% dei bambini assume atteggiamenti scorretti nella lettura, nella scrittura, davanti a televisione e computer. Tre su quattro che usano il pc soffrono di disagi visivi. In Italia solo il 25% dei bambini porta gli occhiali quando dovrebbero essere più del doppio, visto che circa il 66% ha bisogno di un sostegno compensativo dal punto di vista refrattivo. Le conseguenze sono immediate: più della metà dei bambini della scuola primaria sono inefficienti dal punto di vista del sistema oculomotore con ricadute indirette ma evidenti sul rendimento scolastico. Questo deterioramento è dovuto a stress visivo, ovvero a quell’insieme di atteggiamenti posturali e cognitivi scorretti dalla prima alla quinta elementare con un peggioramento graduale dei disturbi visivi. Infatti quasi la totalità dei bambini assume una postura scorretta durante lo studio. Quasi tutti, il 95%, nella lettura e nella scrittura, la totalità invece assume una presa scorretta della penna. Questi i dati definitivi della ricerca appena conclusa dall’Albo degli Optometristi e da Federottica con l’Università del Salento su un campione di circa mille bambini delle scuole elementari, presentati in occasione del 35° Congresso dell’Albo degli Optometristi a Verona dal 25 al 27 aprile 2009. Dallo studio, in particolare, emerge che fin dalla prima elementare i bambini hanno sviluppato degli schemi motori scorretti sia per quanto riguarda la scrittura che la lettura. Ma correggere si può con la prevenzione, che deve iniziare dai più piccoli quando è ancora in atto la formazione motoria. Federottica combatte questa situazione allarmante quotidianamente, con la prevenzione nelle scuole grazie a uno specifico progetto, il piano Bimbovisione nelle strutture scolastiche su tutto il territorio nazionale. La situazione italiana riflette quella sempre più allarmante di molti altri Paesi. In occasione del congresso verranno infatti presentati dal professor Silvio Mariotti, oftalmologo e coordinatore del Programma per la prevenzione della cecità Vision 2020 - lanciato nel 1999 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità con l’International Agency for the prevention of blindness - gli ultimi dati dell’Oms sulla compromissione visiva provocata da errori refrattivi non corretti. Su 314 milioni di persone con deficit visivi, 153 milioni, quasi la metà, presentano anomalie visive determinate da errori refrattivi non corretti, seconda causa di ipovisione dopo la cecità. E di queste 8 milioni sono cieche a causa di mancata prevenzione e correzione. Non si tratta solo di Paesi del Terzo e Quarto mondo, anzi la percentuale sembra aumentare proprio in quelli industrializzati. Nei gruppi di età da 5 a 15 anni, infatti, la non correzione è dovuta soprattutto alla mancanza di screening, che si registra più elevata nelle aree urbane e industrializzate. Così in Italia il 40% degli alunni presenta un difetto visivo ma non utilizza gli occhiali, il 75% dei lavoratori al video terminale soffre di disagi oculari come affaticamento, visione offuscata e mal di testa, mentre in generale il 25% di coloro che lavorano al pc presentano anche problemi muscolo–scheletrici. Il difetto visivo non corretto naturalmente si riflette anche sulla visione e sulla qualità della vita dell’anziano. Secondo gli studi epidemiologici presentati al congresso da Robert Sanet (direttore del reparto di Optometria a San Diego) l’80% della compromissione visiva degli anziani – che influisce su equilibrio, stabilità posturale e mobilità - può essere corretta sia aggiornando la prescrizione degli occhiali sia rimuovendo chirurgicamente la cataratta. Da esperimenti diretti è stato infatti dimostrato che sui 12 milioni di persone oltre i 65 anni di età in Italia la percentuale di cadute potrebbe diminuire del 15% grazie a interventi preventivi. “Annualmente si dovrebbero eseguire i seguenti esami – raccomanda Sanet -. Acuità visiva, stato refrattivo, valutazione oculomotoria, valutazione globale binoculare, test di sensibilità al contrasto, valutazione dell’interazione visione/equilibrio, valutazione della salute oculare”. Prevenzione e sicurezza diventano pertanto fondamentali per l’attività dell’ottico optometrista nella riduzione non solo del difetto visivo ma di una serie di conseguenze di una cattiva visione come posture scorrette e scarso apprendimento nei bambini, riduzione di incidenti stradali e patologie legate a postura e affaticamento negli adulti, cadute, scarsa deambulazione e disequilibrio negli anziani. .  
   
 

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