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WEB GIURIDICA
&
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contributi di
GIOVANNI SCOTTI

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LUNEDI'

  13 NOVEMBRE  2000


pagina 5

 

 

 

 

 

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INTERNET: UN BOLLINO PER INFORMAZIONE IN RETE

Nel corso del forum organizzato dalla Federazione nazionale della stampa, che si è tenuto a Gubbio il 4 novembre u.s., si è affrontato anche il problema dell'informazione in rete.

Alcuni hanno proposto di istituire un bollino blu per certificare la qualità dell'informazione su Internet, altri, nel corso del dibattito sulla ''Nuova etica dell'informazione'', hanno definito impossibile, se non pericoloso, pensare di catalogare la proposta informativa della rete.

Barbara Palombelli ha chiesto ''un marchio di qualità, come per il vino o la mozzarella doc'' ... ''per evitare di restare soli nel nostro lavoro''.

Dino Sorgonà ha richiamato alla responsabilità individuale di chi produce informazione in rete.

Mario Pirani è del parere che Internet è ''l'impero dell'individuo: sulla qualità giudicherà il mercato. La richiesta di codici e bollini è politicamente pericolosa''.

Il vicedirettore dell'Ansa Giuliano Zoppis ha affermato che ''la qualità si verifica, non si certifica a priori'' e internet ''arricchisce l'informazione''.

Roberto D'Agostino, a sua volta, ha sostenuto che ''la rete non si può normare perché non ha un centro. Non ha nè Cologno Monzese nè Saxa Rubra''.

 

MILANO: SPORTELLO UNICO PER LE IMPRESE

A Milano è diventato operativo lo sportello unico per le attività produttive.

Con tale ufficio il Comune assicura certezza dei tempi e semplificazione delle procedure necessarie per realizzare, ristrutturare, ampliare, cessare, riattivare, riconvertire, localizzare impianti produttivi.

Lo sportello unico è presso gli uffici del Comune di Milano di via Pirelli 39, tel. 02 88456203/4/5/6/7/8, fax 02 88456200, e-mail: sportello.unico@comune.milano.it

E' possibile accedere al servizio anche via Internet, digitando l'indirizzo www.comunedimilano.it/wwwcomunemilano/sportello/index.html , in cui si possono trovare sia la modulistica che le procedure.

 

PAGAMENTI ONLINE: CHI PUÒ USARE IL NUOVO SISTEMA

Il Ministero delle Finanze ha comunicato l'effettiva apertura del canale telematico a tutti i contribuenti per ogni di tipo di versamento che può essere effettuato con la delega unificata modello F24.

Il 31 ottobre è cessato il vincolo che circoscriveva la possibilità di effettuare i versamenti online soltanto a coloro che presentano la dichiarazione telematica Internet in relazione alle sole imposte scaturenti dal modello Unico.

A partire dal 10 novembre sarà reso disponibile il software per la compilazione del modello F24; in tempo utile, quindi, per il pagamento online degli acconti d'imposta dovuti entro la fine del corrente mese.

Possono procedere al pagamento on line le persone fisiche e le società titolari di un conto corrente presso una delle banche abilitate o presso le poste.

Le persone fisiche possono effettuare il pagamento on line dei contributi e dei tributi dovuti in proprio, come eredi, come tutori o curatori di minori e in tutti i casi in cui il contribuente debba effettuare una dichiarazione in nome altrui.

Le società possono effettuare il pagamento on line solo dei tributi e dei contributi propri.

 

PAGAMENTI ONLINE: I CONTRIBUTI ED I TRIBUTI PAGABILI ON LINE

On line si possono pagare tutti i tributi, i contributi ed i premi di cui all'art. 17 del Decreto legislativo n. 241/97, che devono essere versati utilizzando il modello F24: imposte sui redditi, ritenute alla fonte, Iva, contributi previdenziali dovuti ad Inps, Inpdai, Enpals ed altri enti assicurativi, premi assicurativi dovuti all'Inail, sanzioni pecuniarie.

Con il nuovo sistema on line è possibile effettuare il pagamento con il modello F24 solo se, dopo aver effettuato le debite compensazioni, c'è un saldo a debito perché il contribuente autorizza l'amministrazione finanziaria a effettuare l'addebito su un determinato conto corrente.

Quando le imposte a debito risultano completamente compensate da quelle a credito, il saldo è pari a zero e, quindi, manca l'addebito, il sistema di pagamento on line non è utilizzabile. Pertanto, in questo caso, è necessario presentare, ancora, il mod. F24 agli sportelli bancari o a quelli postali.

Per usufruire del nuovo sistema di pagamento via internet è necessario essere titolari di un conto corrente aperto presso una delle banche convenzionate con il Ministero delle Finanze (l'elenco è consultabile al sito Internet www.finanze.it) o presso le Poste e per accedere al servizio è necessario essere abilitati attraverso il sistema dei Pincode.

Le persone fisiche, che hanno già ottenuto l'abilitazione, possono utilizzare il medesimo Pincode anche per effettuare il pagamento online, coloro che non sono ancora abilitati devono presentare domanda via Internet per ottenere il Pincode attraverso l'applicazione disponibile sul sito Internet www.finanze.it

Le società, non obbligate alla trasmissione telematica delle dichiarazioni, devono presentare domanda via Internet per ottenere il Pincode attraverso l'apposita applicazione (disponibile sul sito Internet www.finanze.it a partire dal prossimo 15 novembre). In questo caso, però, occorre che il legale rappresentante della società sia abilitato anche come persona fisica alla trasmissione via Internet: se non lo è, egli deve presentare anche la sua domanda di attribuzione del Pincode attraverso l'applicazione già disponibile all'indirizzo internet sopra indicato.

 

PAGAMENTI ONLINE: CARATTERISTICHE DEL SOFTWARE

Il software per la compilazione del modello F24 on line contiene numerose funzioni e facilitazioni in grado di aiutare il contribuente a non commettere errori.

E' possibile compilare il modello utilizzando, in maniera guidata, appositi "help" in linea che consentono di accedere anche all'elenco dei codici tributo aggiornati.

Si può inserire un numero illimitato di imposte a debito o a credito per cui, in relazione a ciascun pagamento, è sufficiente l'utilizzo di un solo modello.

Il contribuente può visualizzare il modello e stamparlo in triplice copia in formato tipografico;

Il pagamento viene effettuato on line (anche anticipatamente rispetto alla scadenza, ma con addebito sul conto con valuta del giorno di scadenza), senza recarsi allo sportello bancario o postale, autorizzando l'amministrazione finanziaria ad addebitare le somme dovute sul conto corrente indicato dall'interessato.

L'amministrazione finanziaria segnala la correttezza o l'eventuale anomalia della richiesta di pagamento inoltrata e l'esito dell'addebito comunicato dalla banca su cui è stato autorizzato il pagamento ed invia, con Postel, la quietanza cartacea del pagamento effettuato.

 

INTERESSI LEGALI E RIVALUTAZIONE CUMULABILI NEL CASO DEI CREDITI DI LAVORO

La Corte Costituzionale con la sentenza n.459/00 ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 26, comma 36 della Legge n. 724/94 (misure di razionalizzazione della finanza pubblica) limitatamente al punto in cui non riconosce tale cumulabilità nei rapporti di diritto privato.

Conseguentemente gli interessi legali e la rivalutazione monetaria possono essere entrambi richiesti e, quindi, sono cumulabili nel caso dei crediti di lavoro.

Continua, invece, a sussistere la non cumulabilità degli interessi legali e della rivalutazione per i crediti di tipo previdenziale.

Secondo i giudici costituzionali i crediti di lavoro debbono essere necessariamente tutelati in maniera differente da quelli comuni in quanto ''la materia concernente le conseguenze del ritardato adempimento dei crediti di lavoro non può in alcun modo ritenersi estranea alla garanzia costituzionale della giusta retribuzione''.

Per questi motivi, si legge nella motivazione che la norma, che esclude la cumulabilità, pur prevedendo l'automatico riconoscimento in favore del lavoratore dell'intero ammontare della rivalutazione monetaria, ''risulta carente'', perché in questo modo si ''rende nuovamente conveniente per il debitore, da un punto di vista economico, dirottare verso investimenti finanziari pur privi di rischio (quali, ad esempio, i titoli di Stato) le somme destinate al pagamento delle retribuzioni e degli altri crediti di lavoro''.

 

CONTROLLO A DISTANZA DEI LAVORATORI

La Corte di Cassazione con la sentenza n. 8250 del 16 giugno 2000 ha confermato che è generalmente vietato installare impianti audiovisivi di controllo a distanza.

Secondo quanto previsto anche dall'art. 4 della Legge n. 300/70 è, tuttavia, possibile realizzare tali installazioni se richiesto da esigenze organizzativa, produttive o attinenti alla sicurezza del lavoro.

Anche in tali casi, comunque, è necessario un accordo con le rappresentanza sindacali del lavoratori o, in mancanza, l'autorizzazione dell'Ispettorato del Lavoro.

Quando le attrezzature di controllo sono usate al di fuori dei casi sopra indicati, il datore è penalmente responsabile per il suo comportamento ed il materiale illecitamente registrato non può in alcun caso essere utilizzato.

 

RIFORMA DELLA SCUOLA

Il Governo ha varato il programma quinquennale di progressiva attuazione della legge sul riordino dei cicli scolastici, che approda ora al Parlamento, che dovrà, nel termine di 45 giorni, discutere e proporre modifiche e riassetti

Per le discussioni che il progetto ha già animato in sede politica e quelle che stanno avvenendo nella società civile, pur se non il testo non è ancora definitivo, ne sintetizziamo di seguito il contenuto.

Il progetti prevede la riduzione dei cicli scolastici, con l'abolizione della suddivisione elementari e medie, l'aumento della scuola dell'obbligo, la riduzione di un anno della durata del periodo di istruzione e la riformulazione dei licei:

- la scuola di base è di sette anni, dai 6 ai 13 anni dei ragazzi, articolata in moduli, sintetizzati in un "2+3+2" oppure in un "2+2+3", vale a dire i primi due anni di insegnamento globale, affidato agli attuali maestri, i successivi tre o due anni guidati da una sinergia fra maestri e professori ed il biennio o triennio finale, affidato ai soli professori, improntato a insegnamenti di tipo disciplinare;

- il secondo ciclo di scuola superiore, dai 13 ai 18 anni del ragazzi, è aperto da un biennio (13/15 anni), con il quale i ragazzi concludono l'obbligo scolastico, ma all'inizio del quale debbono scegliere fra quattro licei (liceo classico umanistico, liceo scientifico, liceo tecnico e tecnologico, liceo artistico e musicale), che sostituiscono gli attuali 243 indirizzi di studio;

- gli indirizzi, se i ragazzi a 15 anni proseguono, possono essere confermati fino ai 18 anni oppure modificati, con una procedura semplificata che permette il passaggio tra un indirizzo e l'altro. Chi esce dal percorso scolastico deve, comunque, ottemperare all'obbligo formativo fino alla maggiore età, seguendo il percorso di formazione professionale regionale o dell'apprendistato.

La discussione parlamentare, in particolare, definirà se la partenza del programma dovrà essere contemporanea al 1° settembre del 2001, sia per la scuola di base che per la secondaria riformata, o differenziata, al 1° settembre prossimo per i più piccoli e solo l'anno dopo per le superiori.

 

COMITATO AMMINISTRATORE PARASUBORDINATI

Presso l'Inps è stato costituito il Comitato amministratore del Fondo per la gestione speciale dei lavoratori parasubordinati.

Il Comitato è stato costituito dal Ministero del Lavoro sulla base dei risultati delle elezioni dei sei rappresentanti degli iscritti svoltesi a giugno.

Il Comitato, che durerà in carica per quattro anni, si riunirà il prossimo 27 novembre per l'elezione del presidente.

 

IL GARANTE DELL'ABBONATO RAI

E' nato anche il garante dell'abbonato, che verificherà la qualità dei programmi.

A seguito della sottoscrizione di uno specifico protocollo aggiuntivo al contratto di servizio, tra il Ministero delle Comunicazioni e la Rai, è stata istituita una sede permanente di confronto tra la Rai, il consiglio consultivo degli utenti e le associazioni del volontariato e dei consumatori.

Secondo il presidente della Rai, Roberto Zaccaria, comunque, "la struttura del garante andrà definita in relazione dell'adempimento che il Cda vorrà dare a questo organismo''.

 

EVENTI ALLUVIONALI: TRATTAMENTO STRAORDINARIO DI INTEGRAZIONE SALARIALE

L'Inps, con il messaggio n. 001117 del 2 novembre 2000, consultabile nel sito Internet www.inps.it, ha diramato alle sedi territoriali della Valle d'Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia e Romagna, Veneto le istruzioni per la corresponsione dell'indennità pari al trattamento straordinario di integrazione salariale, secondo quanto previsto dall'art. 4 dell'ordinanza del Ministro degli Interni n. 3090 del 18 ottobre 2000 e dall'art. 2, 2° comma, dell'ordinanza del Ministro degli Interni n. 3092 del 27 ottobre, che ha stabilito che tale indennità viene corrisposta dall'Inps, secondo le procedure previste dalla Legge n. 164/75.

La domanda deve essere redatta con il modello Igi 15, senza compilare i quadri F, M e successivi, ma appondendo nel quadro R la dicitura "indennità Ordinanza Ministro degli Interni n. 3090 del 18.10.2000".

Una volta accolta la domanda, le imprese dovranno compilare le richieste di pagamento, utilizzando il mod. Igi 15 str/Aut, apponendo la dicitura "art. 4 ordinanza del Ministro degli Interni del 18.10.2000, n. 3090 ed art. 2, co. 2, dell'ordinanza del Ministro degli Interni n. 3092 del 27.10.2000".

Tale modello deve essere compilato per periodi temporali già trascorsi all'atto della presentazione. Per i periodi successivi alla data di autorizzazione, dovranno essere presentati, con cadenza mensile, ulteriori mod. Igi 15 str/Aut.

 

RIFIUTI: IL REGOLAMENTO DELL'OSSERVATORIO NAZIONALE

Nella Gazzetta ufficiale del 30 ottobre 2000 è stato pubblicato il Decreto 18 aprile 2000 n, 309, contenente il regolamento di organizzazione e funzionamento dell'Osservatorio nazionale sui rifiuti, l'organismo istituito ai sensi e per gli effetti dell'art. 26, 4° comma, del Decreto legislativo n. 22/97, il cosiddetto decreto Ronchi.

L'Osservatorio nazionale sui rifiuti è formato da esperti in materia, designati dal Ministero dell'Ambiente, della Sanità, dell'Industria e delle Risorse Agricole.

L'Osservatorio svolge funzioni di vigilanza, controllo e attività consultive e di amministrazione attiva.

In particolare, l'Osservatorio vigila sulla gestione di rifiuti, degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio e verifica i costi di recupero e smaltimento, i livelli di qualità dei servizi erogati e lo stato di attuazione del Programma generale di prevenzione gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio.

Su tale Programma esprime il proprio parere e lo trasmette al Ministro per l'Ambiente, a quello dell'Industria e alla Conferenza Stato - Regioni.

In caso di inerzia del Consorzio Nazionale degli Imballaggi, l'Osservatorio predispone il Programma generale di prevenzione e gestione degli imballaggi e dei rifiuti da imballaggio.

 

INQUINANTI: NUOVI METODI DI MISURAZIONE

Nella Gazzetta ufficiale è stato pubblicato il decreto del Ministro dell'Ambiente, di concerto con i Ministri dell'Industria e della Sanità, che stabilisce, ai sensi dell'art. 3 del Decreto 24 maggio 1998, n.203, i metodi di campionamento, analisi e valutazione delle emissioni inquinanti.

Sono stati così aggiornati, integrati e sostituiti i metodi riportati nell'allegato 4 del Decreto 12 luglio 1990, recante linee guida per il contenimento delle emissioni inquinanti degli impianti industriali e la fissazione di valori minimi di emissione.

Dalla data di entrata in vigore del provvedimento, i metodi indicati negli allegati per l'analisi e il rilevamento delle emissioni inquinanti, provenienti dalle fonti, stabilimenti e impianti, oggetto del Decreto n. 203/98, sostituiscono quelli finora impiegati e disposti dal Decreto ministeriale 12 luglio 1990.

In particolare, i metodi si applicano al rilevamento delle emissioni in flussi gassosi convogliati di ossidi di zolfo e ossidi di azoto, per diverse concentrazioni di SO2 e NO2, variando la concentrazione del liquido di assorbimento impiegato.

 

SBLOCCATA LA CARBON TAX '99

La Corte dei Conti ha dato il via libera ai 290 miliardi ricavati dall'applicazione della carbon tax nel 1999.

A partire dalla pubblicazione del provvedimento nella Gazzetta ufficiale, il Ministero dell'Ambiente potrà spendere tali fondi.

155 miliardi andranno alle Regioni, 85 miliardi saranno spesi per progetti del Ministero dell'Ambiente ed altri 50 miliardi saranno destinati ad un fondo speciale.

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