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NET ECONOMY E NUOVE OPPORTUNITA' DI SVILUPPO IN LOMBARDIA: PROPOSTA DI PIANO D’AZIONE REGIONALE PER DARE IMPULSO ALL’ECONOMIA DELLA RETE E ALL’E-GOVERNMENT

Milano, 6 marzo 2001 - Il titolo sopra riportato ha fatto da cornice all'incontro che si è tenuto ieri presso il Centro Congressi Cariplo di Milano nel corso del quale si è discusso di Net Economy, data l'importanza e l'attualità dell' argomento di seguito è stato riportato il documento integrale nel quale viene descritto in maniera dettagliata la proposta di piano d'azione. 

SOMMARIO

1 PREMESSA 1

2 NUOVE TECNOLOGIE, NET ECONOMY E OPPORTUNTÀ DI SVILUPPO: LO SCENARIO DI RIFERIMENTO PER IL CONTESTO REGIONALE 1

3 IL MODELLO DI SVILUPPO DELLA NET ECONOMY IN LOMBARDIA: I CARATTERI E LA DIFFUSIONE DI INTERNET SUL TERRITORIO REGIONALE 1

4 PRINCIPI, FINALITA' E AMBITI STRATEGICI DI INTERVENTO DELLA REGIONE LOMBARDIA SULLA NET ECONOMY 1

4.1 Principi 1

4.2 Finalità 1

4.2.1. Conoscenza e competitività internazionale 1

4.2.2. Qualità della vita e sviluppo sostenibile 1

4.2.3.Rapporti fra cittadini ed istituzioni 1

4.3 Ambiti strategici di intervento 1

5 REALIZZARE L'E-GOVERNMENT A LIVELLO REGIONALE 1

5.1 Costruzione di una rete dell'Amministrazione Pubblica locale lombarda 1

5.2 Investire in professionalità 1

5.3 Cambiamento organizzativo e miglioramento dell'efficienza operativa interna della Pubblica Amministrazione 1

5.4 Offerta di servizi on-line di tipo integrato 1

6 SOSTENERE E PROMUOVERE LA NET ECONOMY 1

6.1 Favorire e stimolare le iniziative, gli investimenti e le partnership con i privati per aumentare la competitività internazionale delle imprese lombarde 1

6.2 Sostenere l'ampliamento della rete infrastrutturale 1

6.3 Investire in professionalità 1

7 REPORTISTICA, COORDINAMENTO, CONTROLLO E CONFRONTO 1

8 IL PROGRAMMA OPERATIVO 1

 

1 PREMESSA

Negli ultimi anni, l'impetuoso sviluppo di Internet e delle nuove tecnologie ha contribuito a mutare in profondità la realtà dei sistemi territoriali e degli attori fondamentali di sistema, in particolare le Pubbliche Amministrazioni.

La sempre minore rilevanza dei vincoli spaziali e temporali di fronte alle possibilità aperte dalle nuove tecnologie determina una maggiore libertà, per i cittadini e le imprese, nella scelta di dove risiedere, lavorare, viaggiare. Questo determina per le realtà territoriali (stati, regioni, province, comuni) un'inedita realtà di competizione globale, per trattenere o "conquistare" nuove "quote di mercato", sempre più simile a quella che caratterizza i contesti d'impresa.

Internet e le tecnologie di rete rappresentano oggi lo strumento fondamentale per permettere ai sistemi territoriali di raggiungere quei livelli di qualità e di competitività in grado di posizionarli favorevolmente nel nuovo contesto competitivo.

Si tratta di una sfida di modernizzazione di straordinarie dimensioni, che coinvolge tutti gli attori del sistema territoriale, ed in particolare le Amministrazioni pubbliche, nel triplice ruolo di organizzazioni in trasformazione, di integratori dei processi di modernizzazione del territorio e di garanti della omogenea redistribuzione nella realtà di riferimento dei benefici derivanti da questi processi.

Consapevole di queste sfide ed opportunità, la Regione Lombardia, già nel Programma del Presidente e nel Programma Regionale di Sviluppo, ha individuato fra i suoi obiettivi strategici quello di "contribuire e creare le condizioni di contesto favorevoli allo sviluppo della net economy, nonché alla diffusione delle nuove tecnologie in tutti gli ambienti e tra tutti i soggetti economici, sociali e istituzionali".

Il presente Piano d'Azione rappresenta il compendio della visione della Giunta regionale sul tema delle Net Economy in Lombardia, degli obiettivi che la Regione Lombardia intende raggiungere e dei progetti che permetteranno di raggiungere tali obiettivi.

 

2 NUOVE TECNOLOGIE, NET ECONOMY E OPPORTUNTÀ DI SVILUPPO: LO SCENARIO DI RIFERIMENTO PER IL CONTESTO REGIONALE

Da tempo i Paesi industrialmente avanzati, ed anche le regioni al loro interno, si sono posti, come finalità strategica, l'estensivo, approfondito ed organico utilizzo applicativo delle Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione (ICT) all'interno delle diverse componenti ed attività del proprio sistema economico e sociale; ciò al fine di innovare profonda mente la natura stessa di tali sistemi e le loro modalità di funzionamento, assicurando più ampi benefici ai suoi componenti, in primo luogo i cittadini, le imprese e le istituzioni.

Il nuovo modello di sistema economico e sociale che si prefigura emergere dallo sviluppo e dalla diffusione delle applicazioni delle tecnologie ICT, prende il nome di Società dell'Informazione (SI), proprio per sottolineare il ruolo strategico e fondamentale che l'informazione, attraverso appunto l'impiego delle ICT, viene ad assumere come risorsa critica in tutti i processi economici e sociali, condizionando e determinando le prestazioni ed i risultati da loro conseguibili.

Tra le molteplici definizioni ed interpretazioni della nozione di Società dell'Informazione, appare significativa la seguente, peraltro assai sintetica:

"La Società dell'Informazione è quella in cui la conoscenza è alla base dell'educazione e della cultura e costituisce il più importante fattore di produzione".

Le tecnologie ICT promuovono in maniera rilevante l'attivazione di interazioni e di scambi fra cittadini, imprese e organizzazioni, nonché favoriscono l 'utilizzo e la condivisione delle informazioni ovunque e comunque disponibili, consentono la fornitura di nuovi servizi e determinano le condizioni per la loro fruizione.

I benefici derivanti dal compiuto sviluppo delle tecnologie ICT, in un contesto economico sempre più centrato sulla rapidità di circolazione di informazioni e di beni, sulla capacità di innovazione di prodotti e servizi e su una competizione globale, fra imprese e fra sistemi territoriali, straordinariamente serrata, sono di enorme rilevanza per tutti i soggetti:

Le imprese stanno conoscendo grazie ad Internet ed alle nuove tecnologie una vera rivoluzione che coinvolge ogni aspetto del loro operare. Ad essere profondamente impattati da questi cambiamenti sono tutti gli ambiti di attività dell'impresa: dalla sua proiezione esterna (il commercio elettronico, le relazioni con i clienti), ai processi interni (Intranet aziendali) ai rapporti con i fornitori (e-procurement, marketplace virtuali). In termini pratici, questo significa che oggi, grazie alle tecnologie ICT ed a costi contenuti, le imprese hanno potenzialmente a disposizione mercati di dimensione globale e la possibilità di raggiungere livelli di efficienza e competitività prima impensabili. Da una parte, infatti, Internet e le tecnologie digitali rendono possibile l'attivazione di nuovi modelli di business completamente nuovi. Dall'altra, le nuove possibilità di comunicazione fra l'impresa, i suoi clienti e i suoi fornitori, permettono di approntare nuovi servizi ad altissimo valore aggiunto, basati su una conoscenza molto approfondita dei bisogni degli interlocutori, i quali potranno dunque contare su prodotti e servizi migliori, più efficienti e meno costosi. Terzo, e non meno rilevante, fattore è la possibilità per le imprese stesse, in un contesto di conoscenza ottimale del mercato, di potere accedere di volta in volta ai servizi ed ai beni qualitativamente migliori e meno costosi disponibili sul mercato. Una possibilità questa che, considerata nel contesto più generale dei risparmi (economici e di tempo) che Internet e le nuove tecnologie permettono sui processi interni alle aziende, rende possibili significativi abbattimenti dei costi e miglioramenti delle performance.

Le Pubbliche Amministrazioni conoscono anch'esse straordinarie trasformazioni grazie alle tecnologie ICT, il cui impatto è ancora una volta a 360°. Ad essere modificato, e migliorato, sostanzialmente è innanzitutto il ruolo di servizio pubblico delle Amministrazioni pubbliche, la loro capacità di fornire risposte alla crescente domanda di governo che nasce da una società via via più complessa e da sistemi territoriali in competizione. Sembra ormai assodato infatti che le nuove tecnologie possono avere un ruolo fondamentale nel superamento di alcuni problemi storici che affliggono le Amministrazioni pubbliche italiane: lentezza, inefficienza, burocratizzazione, sprechi. Un ruolo, quello delle tecnologie di rete per le Amministrazioni pubbliche che sta trovando progressivamente riconoscimento in tutti i progetti di riforma delle amministrazioni pubbliche, nei quali la digitalizzazione dei servizi e dei processi interni alle Amministrazioni pubbliche ha ormai acquisito rilevanza strategica primaria. In questo contesto, Internet e le nuove tecnologie rappresentano la chiave di volta per costruire una Amministrazione Pubblica più efficace, efficiente, trasparente e meno costosa. Capisaldi di questa trasformazione sono la possibilità per le Amministrazioni pubbliche di offrire servizi online ai cittadini ed alle imprese, di condividere informazioni in tempo reale fra amministrazioni, facendo di ogni ufficio pubblico un terminale di tutte la pubbliche amministrazioni, di snellire sostanzialmente la burocrazia ed i processi interni, di abbassare i costi di gestione garantendo al contempo una migliore rispondenza ai bisogni dei cittadini.

I cittadini, utenti, consumatori possono raggiungere oggi, grazie alle nuove tecnologie, livelli di conoscenza ed informazione senza precedenti, in grado di garantire loro la possibilità di scegliere consapevolmente dove risiedere e lavorare, quali beni e servizi acquistare, dove investire il proprio denaro, recarsi in vacanza, ecc, avendo ancora una volta di fronte un orizzonte di offerta potenzialmente globale. L'affermazione, cara al mondo Internet, secondo cui "il cliente (ed il cittadino) è re", significa infatti nella pratica che, di fronte ad un orizzonte di scelta sempre più vasto ed a portata di mano, è realmente possibile per i cittadini selezionare offerte personalizzate, ad alto valore aggiunto e meno costose, con un conseguente atteggiamento sempre meno disponibile nei confronti di burocrazie, ritardi, inefficienze ed ogni forma di mancata considerazione delle proprie esigenze effettive. Una "rivoluzione della conoscenza" con straordinarie implicazioni per tutti gli altri soggetti (innanzitutto le Amministrazioni pubbliche e le imprese) chiamate a confrontare la propria offerta con nuove domande e nuovi livelli qualitativi (dei prodotti, dei servizi e, in generale, della vita) generati dalla diffusione delle nuove tecnologie.

I sistemi territoriali, intesi come il luogo di interazione fra gli attori menzionati in precedenza, rappresentano la dimensione ideale all'interno della quale un processo di estrema complessità come il compiuto sviluppo delle tecnologie ICT può avere luogo, esercitando gli effetti sopradescritti. E' ormai infatti evidente che il successo di un'impresa, di una Amministrazione Pubblica o di ogni altro soggetto nel contesto della Net Economy dipenda sostanzialmente dal loro operare all'interno di un sistema territoriale, ovvero la risultante delle realtà economiche, territoriali, sociali ed istituzionali operanti sullo stesso territorio in modo interdipendente, all'altezza delle nuove sfide fondamentali: l'accelerazione continua e la competizione globale. Sfide derivanti dalla velocità di uno sviluppo tecnologico "democratico" perché progressivamente a disposizione di tutti, imprese e realtà pubbliche, oggi egualmente in competizione tra loro. Un sistema territoriale arretrato rappresenta dunque sempre più un freno allo sviluppo ed alla competitività dei singoli attori che lo compongono. Ogni intervento a sostegno dello sviluppo della Net Economy deve quindi avere come proprio necessario riferimento logiche di sistema, che mirino allo sviluppo complessivo di tutti gli attori, attivando sinergie fra questi ed intervenendo a sostegno delle realtà più arretrate, con benefici diffusi per la qualità e la competitività di tutto il territorio.

La Giunta Regionale, riconosciuto lo sviluppo dell'ICT in Lombardia come priorità strategica fondamentale per la qualità e la competitività della regione, intende prendere le mosse dal presente scenario per delineare il proprio Piano d'Azione sulla Net Economy.

 

3 IL MODELLO DI SVILUPPO DELLA NET ECONOMY IN LOMBARDIA: I CARATTERI E LA DIFFUSIONE DI INTERNET SUL TERRITORIO REGIONALE

La Lombardia rappresenta oggi una delle realtà maggiormente attive e sviluppate nel contesto economico italiano per quanto concerne:

* Il numero di occupati

* Il numero di imprese italiane ed estere insediate sul territorio

* La produzione di ricchezza.

Tale posizione di preminenza è in parte confermata anche nell'ambito dell'economia di rete:

* Milano è oggi una delle città più avanzate a livello mondiale per quanto concerne la diffusione della fibra ottica

* La Lombardia mantiene una delle percentuali più elevate di diffusione di Internet nell'impresa e nelle famiglie

* La maggioranza delle imprese ICT italiane ed internazionali operanti in Italia ha la propria sede in Lombardia

* Il numero crescente di centri di ricerca, universitari e privati, all'avanguardia, investitori, incubatori d'impresa e di iniziative finalizzate a favorire la crescita di realtà imprenditoriali innovative rendono la Lombardia "meta obbligata" per chi intenda operare nell'ambito della New Economy e dell'E-Commerce

* Le prime sperimentazioni in Italia sui fronti dell'"E-Government" e del "Net Welfare", effettuate in Lombardia nel periodo 1996-2000 con servizi infotelematici multi-ente (in collaborazione con altri soggetti locali e nazionali) hanno permesso alla regione di acquisire una posizione di avanguardia riconosciuta dal Documento di Programmazione Economico-Finanziaria per l'anno 2000 in occasione della presentazione del "Piano Nazionale del Governo sull'e-Government".

All'interno di tale quadro positivo permangono però alcune criticità a cui è necessario fare fronte rapidamente, pena la progressiva perdita di competitività di tutto il sistema:

* Il digital divide. L'alto tasso di modernizzazione e di sviluppo delle nuove tecnologie che caratterizza la Lombardia nel suo complesso non è oggi equamente distribuito sul territorio della regione e fra i suoi cittadini. Il digital divide riguarda tre livelli fondamentali strettamente interconnessi:

1. Geografico. A fronte di livelli eccellenti di sviluppo e diffusione delle nuove tecnologie a Milano e nei centri urbani maggiori, infatti, permangono situazioni di arretratezza nei piccoli centri, nelle zone agricole e montane;

2. Dimensionale. Parziale conseguenza degli squilibri geografici è anche la generale arretratezza tecnologica e "timidezza" nell'innovazione da parte delle PMI tradizionali rispetto alle realtà più grandi, con conseguenze negative per lo sviluppo e la competitività generale del sistema;

3. Sociale. Benché superiore in Lombardia alla media nazionale, la diffusione delle nuove tecnologie continua, peraltro in linea con quanto accade nel resto del paese, a vedere ai margini una parte consistente della popolazione soprattutto fra quelle fasce sociali più deboli (anziani, casalinghe, disabili) e maggiormente bisognose di inclusione e che potrebbe trarre grandi benefici da Internet e dalle nuove tecnologie.

* Le infrastrutture. Strettamente connessa al tema dello squilibrio nella diffusione delle nuove tecnologie è anche la criticità a proposito della dotazione infrastrutturale della regione. A fronte di un primato economico lombardo costantemente ribadito, la dotazione infrastrutturale regionale presenta i punti di maggiore criticità nella insufficiente diffusione di reti, fisiche e telematiche, soprattutto al di fuori dei centri urbani e nella perdurante arretratezza del sistema dei trasporti.

* I servizi. Anche il quadro dei servizi, soprattutto in ambito pubblico, presenta un'analoga condizione di eterogeneità, nella quale convivono realtà d'eccellenza ed altre maggiormente arretrate, che contribuisce ulteriormente a rafforzare gli squilibri all'interno della regione.

* Lo skill shortage. La carenza di figure professionali nei settori dell'ICT, destinata a crescere nei prossimi anni, costituisce una criticità particolarmente acuta per la Lombardia come per gran parte delle realtà territoriali più evolute, che frena le possibilità di sviluppo economico del territorio e dunque la sua competitività.

L'analisi di queste criticità definisce dunque il quadro entro il quale la Regione Lombardia, riconosciuto lo sviluppo della Net-Economy come strumento prioritario per la crescita della regione, intende agire.

L'azione che la Regione Lombardia intende espletare si ispira a quelle logiche di sussidiarietà e di massimizzazione dell'efficacia e dell'efficienza che guidano la generale azione di governo della Giunta Regionale.

Nella pratica, questo significa che il presente Piano d'Azione, oltre ad identificare le aree critiche da indirizzare svolge anche, come si vedrà più approfonditamente in seguito, la funzione di prima base di confronto fra la Regione Lombardia e tutti gli altri attori rilevanti della Net Economy sul territorio lombardo al fine di determinare quali attori e quali processi siano da ritenersi più adatti, efficaci ed efficienti al fine di raggiungere i risultati previsti, evitando inutili duplicazioni e sovrapposizioni di compiti fra soggetti pubblici e fra realtà pubbliche ed iniziative private.

Per quanto concerne il ruolo della Regione Lombardia, è bene ribadire che la Regione intende adoperarsi al meglio per creare le condizioni più favorevoli al compiuto sviluppo della Società dell'Informazione nel territorio lombardo:

* integrando l'azione dei soggetti, pubblici e privati, attivi in Lombardia sul fronte della Net-Economy, al fine del più proficuo sviluppo delle sinergie necessarie alla positiva evoluzione ed all'utilizzo delle tecnologie ICT sul territorio;

* promuovendo la nascita di nuove iniziative e di una maggiore cultura digitale presso tutti i soggetti, pubblici e privati, del territorio lombardo, attraverso incentivi economici, legislativi, formativi, infrastrutturali;

* digitalizzando i propri processi operativi e l'offerta dei servizi agli utenti al fine sia di migliorare la qualità, la rapidità e la trasparenza della propria azione al servizio dei cittadini, sia di promuovere l'utilizzo delle tecnologie ICT presso chi mantiene rapporti con la Regione Lombardia (cittadini, imprese,Amministrazione Pubblica, fornitori);

* garantendo che l'ulteriore sviluppo della Società dell'Informazione, che il presente Piano d'Azione intende raggiungere, porti ad una sostanziale riduzione, e non ad un accrescimento, dell'attuale digital divide in Lombardia, fornendo nuovi strumenti (innanzitutto formativi e infrastrutturali) che permettano alle realtà oggi più arretrate di competere realmente nel nuovo contesto.

 

4 PRINCIPI, FINALITA' E AMBITI STRATEGICI DI INTERVENTO DELLA REGIONE LOMBARDIA SULLA NET ECONOMY

Un Piano della complessità e dell'impatto che caratterizzano il presente Piano d'Azione sulla Net Economy non può prescindere dall'indicazione chiara e rigorosa della visione della Regione Lombardia circa: il modello di sviluppo della Net Economy sul territorio, il ruolo dell'istituzione in tale modello e gli obiettivi che tale visione intende raggiungere, esplicitando anche gli strumenti dei quali intende avvalersi.

In questo contesto la Regione Lombardia intende promuovere e sostenere, in base alle proprie risorse, ruoli e competenze, l'evoluzione della società lombarda verso un'effettiva Società dell'Informazione, secondo una visione strategica che, in modo trasversale e sinergico, ripercorre le linee generali dell'azione regionale indicate nel Programma Regionale di Sviluppo della VII Legislatura.

4.1 Principi

Il ruolo che la Regione Lombardia intende assumere è innanzitutto quello della promozione dello sviluppo della Lombardia attraverso la Net- Economy. La Regione Lombardia, partendo dal suo ruolo di rappresentanza di tutti gli interessi attivi sul territorio ed in ossequio ai principi di libertà e sussidiarietà che ispirano il programma della Giunta Regionale, intende operarsi concretamente garantendo la leadership necessaria per liberare le innumerevoli energie presenti sul territorio, superando gli attuali squilibri che condizionano la competitività generale del sistema e garantendo il maggiore sviluppo della Net Economy nella regione. Si intende quindi impostare un'azione in linea con la creatività e la flessibilità che caratterizza la stessa Net-Economy, ben lungi dal voler "ingabbiare" la crescita della Net Economy con un approccio burocratico ed una normazione incoerente.

Principi ispiratori dell'azione della Regione Lombardia sulla Net Economy sono dunque:

* Sussidiarietà. La Net Economy spinge necessariamente ad una divisione dei compiti fra soggetti diversi, finalizzata a garantire i migliori risultati. Il Piano d'Azione intende dunque indirizzare innanzitutto quegli ambiti di intervento dove il contributo della Regione Lombardia è fondamentale e insostituibile, promuovendo al contempo le esperienze già in essere, pubbliche e private, di successo per la diffusione della Net-Economy.

* Sinergia e autonomia. La promozione della Net Economy in Lombardia è un processo complesso, che richiede la partecipazione di più soggetti diversi in collaborazione fra loro. La Regione Lombardia è, per la sua missione di organo di rappresentanza di tutta la Lombardia, il soggetto deputato a creare tali sinergie, integrandole in un progetto comune, pur salvaguardando l'autonomia delle parti. Questo principio di sinergia nel rispetto dell'autonomia guida ad esempio il processo di messa in rete di tutte le autonomie locali e funzionali lombarde

* Terzo settore. Ovvero pieno riconoscimento e valorizzazione dell'autonomia privata soprattutto quando questa si organizza in formazioni sociali in grado di esprimere nuove potenzialità e liberare straordinaria creatività.

* Semplificazione. Uno dei principi ispiratori del processo di sviluppo della Net Economy dovrà essere una decisa semplificazione, innanzitutto nei rapporti fra cittadini/imprese e Amministrazioni pubbliche e, in generale, della vita e del lavoro dei cittadini lombardi.

* Globale e locale. In un contesto in cui la globalizzazione mette a rischio la "diversità culturale", la salvaguardia dei valori, della storia e delle culture locali, quali elementi che mettono in collegamento le comunità, devono essere preservate e rafforzate.

* Eccellenze ed equilibrio. Se le particolari caratteristiche del modello di sviluppo della net economy premiano le eccellenze territoriali con benefici sempre maggiori è necessario porre in atto dei meccanismi di "correzione" affinché questa tendenza venga confrontata con l'esigenza di garantire condizioni e presupposti per uno sviluppo equilibrato del territorio regionale.

* Garanzia e trasparenza. Il governo del modello di sviluppo secondo questi principi non può però significare un'abdicazione del settore pubblico dai doveri di trasparenza e di garanzia per i cittadini. Al contrario, il passaggio del settore pubblico da un ruolo di gestione diretta ad un ruolo di soggetto abilitante dello sviluppo della Net Economy permette di liberare maggiori risorse progettuali, di controllo e di indirizzo per garantire che questa abbia una reale ricaduta positiva su tutto il territorio.

* Efficacia ed efficienza. La velocità dei cambiamenti in atto ed il rapido annullamento di ogni vantaggio competitivo impongono alle nuovi standard di efficacia realizzativa, efficienza operativa e leadership. A tale scopo, il Piano d'Azione della Regione Lombardia sulla Net Economy intende rappresentare un momento di positiva discontinuità rispetto ad iniziative analoghe, garantendo un rigoroso rispetto degli obiettivi prefissati, con indicazione dei mezzi necessari, le tappe intermedie ed i relativi processi di verifica.

4.2 Finalità

Alla luce di questi principi, anche se per certi aspetti la dimensione regionale può non essere sufficiente ed adeguata per implementare, con le sole risorse del proprio territorio, un'organica Società dell'Informazione, la Regione Lombardia intende far leva sulla ricca ed articolata dotazione di capacità imprenditoriali, tecnico-scientifiche, amministrative della società lombarda per supportare la sua evoluzione, in tempi brevi, verso il modello di Società dell'Informazione .

Muovendo dalla realtà della regione, il Piano d'Azione della Regione Lombardia sulla Net-Economy intende rappresentare il documento direttore della strategia per POSIZIONARE LA LOMBARDIA TRA LE PRIME REGIONI IN EUROPA PER SVILUPPO DELLA SOCIETA DELL'INFORMAZIONE ENTRO LA FINE DELLA LEGISLATURA.

La Regione Lombardia, infatti, persegue l'obiettivo generale di sviluppare e favorire, all'interno della società lombarda in tutte le sue molteplici e differenziate componenti ed articolazioni, lo sfruttamento di tutte le opportunità offerte dalle tecnologie ICT per migliorare:

* la conoscenza, come primario fattore dei processi economici e sociali

* la qualità della vita, in una logica di sviluppo sostenibile

* la competitività internazionale in ogni settore di attività, in primo luogo quelle economiche

* i rapporti fra cittadini, istituzioni ed organizzazioni,

con un approccio e con modalità flessibili, adattive e paradigmatiche.

4.2.1. Conoscenza e competitività internazionale

Il ruolo critico della conoscenza si riscontra nella crescente importanza che vanno assumendo nelle attività economiche i prodotti e i servizi basati sul "lavoro" intellettuale e sulle sue applicazioni sia nei "nuovi" settori sia in quelli consolidati del sistema produttivo.

Si tratta di sviluppare ed utilizzare non solo la conoscenza risultante dalle attività di ricerca scientifica e tecnologica, ma anche le opere artistiche e creative, le idee, le convinzioni, le visioni, le preferenze, e soprattutto le conoscenze e le abilità di tipo "tacito".

Certamente però il porre la conoscenza al centro dei processi economici e sociali è dovuto alla rivoluzione informatica e alle crescenti prestazioni delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione; per cui la dinamica verso la Società dell'Informazione in Lombardia è criticamente condizionata dalla sua capacità di generare nuove tecnologie ICT e, soprattutto, di sviluppare loro applicazioni innovative.

Si tratta cioè, non solo di disporre delle migliori tecnologie ICT, ma, soprattutto, di sapere come utilizzarle a scopi applicativi in tutti i settori della società lombarda, di individuare e sviluppare le opportunità nelle diverse aree della Scienza e della Tecnologia e, in generale, di arricchire e qualificare le "capacità" dei cittadini e della società, migliorandone i livelli di conoscenza.

Si sono individuate tre macro-aree per le quali elaborare nuove soluzioni applicative basate sulle tecnologie ICT:

* La "new economy"

La sfida della costruzione di una "new economy" si connette alla constatazione che la conoscenza, nella sua più ampia accezione, è divenuta il più importante motore della crescita economica e della competitività internazionale.

Il nuovo sistema produttivo sarà caratterizzato da nuove tipologie di attività e di strutture e di nuove regole del gioco che caratterizzano le relazioni fra i diversi soggetti economici; ciò sia nei "nuovi" settori che in quelli "consolidati" che costituiscono oggi la struttura portante dell'economia e dell'occupazione in Lombardia, attraverso le seguenti modalità:

* fornendo gli strumenti generali per mezzo dei quali si organizzano le attività produttive in forme e paradigmi completamente diversi da quelli attuali (ad esempio, realizzando network di imprese, basati oggi sulla rete Internet e domani sul modello di produzione "on-site-on-demand"), che comportano più elevati tassi di crescita e di cambiamento in tutti i settori della società, sia modificando profondamente il focus del valore economico, dalle caratteristiche materiali a quelle intangibili;

* introducendo prodotti e servizi completamente nuovi, sui quali sviluppare nuovi settori produttivi (banche di geni, chatboard, ecc.).

Questa evoluzione dei sistemi produttivi sarà guidata e sostenuta fondamentalmente dalle tecnologie ICT, in un rapporto sinergico con altre famiglie tecnologiche, quali le nanotecnologie, i materiali intelligenti, la biologia molecolare, ecc.

Inoltre l'utilizzo innovativo delle ICT nelle imprese si dovrà accompagnare a profonde ridefinizioni dei loro modelli organizzativi, gestionali ed anche imprenditoriali: occorre infatti ripensare profondamente il modo stesso di fare impresa, evolvendo verso un effettivo E-business.

* La "nuova conoscenza"

Dato il ruolo critico che la conoscenza assume nella configurazione e nelle performance dell'economia e della società lombarda, è necessario incrementare i processi di generazione e di utilizzo della conoscenza.

Ciò richiede, in primo luogo, che le istituzioni pubbliche e private della Lombardia investano maggiormente in ricerca e innovazione e che gli enti di ricerca migliorino la qualità dei loro risultati tecnico-scientifici, attraendo e valorizzando le capacità intellettuali e adottando approcci multidisciplinari e interistituzionali alle attività innovative.

In secondo luogo, occorre dare spazio e assicurare condizioni favorevoli alla creatività dei singoli, in modo da produrre "contenuti" per la Società dell'Informazione , e fare crescere le capacità imprenditoriali, soprattutto a livelli di giovani.

In terzo luogo, è essenziale migliorare la comprensione dei processi di acquisizione, mantenimento ed elaborazione della conoscenza da parte dei cittadini lombardi, offrendo soluzioni tecnologiche che supportino e migliorino tali processi, consentendo al tempo stesso di far convergere il know-how dei singoli nell'intero patrimonio conoscitivo a disposizione della società lombarda.

* La "learning society"

La Lombardia per diventare una Società dell'Informazione deve necessariamente sviluppare e rendere continuativi i processi di apprendimento in tutte le sue componenti, siano esse organizzazioni e singoli cittadini. Anche in questo campo le applicazioni delle tecnologie ICT possono fornire una soluzione efficace a tale esigenza.

Peraltro ciò ha due importanti implicazioni. Da un lato, le organizzazioni e la società lombarda nel suo complesso devono configurarsi come sistemi aperti, flessibili ed adattativi: ciò richiede una capacità di stimolare e gestire i processi innovativi e creativi a livello di istituzioni, comunità e società lombarda nel suo complesso. Dall'altro lato, si evidenzia la necessità che la formazione diventi una componente della vita quotidiana, richiedendo nuovi ruoli e nuove offerte di servizi da parte delle organizzazioni operanti nel campo educativo.

In definitiva, occorre fare della Lombardia una regione di eccellenza nella produzione e nell'utilizzo della conoscenza, dove si crea sulla base della conoscenza il valore economico delle attività produttive, tenendo presente il carattere evolutivo del processo di accumulo e utilizzo della conoscenza stessa.

Il processo di apprendimento della nuova conoscenza deve uscire dalle sedi specializzate (le scuole, le università, ecc.) per coinvolgere tutti i luoghi e tutti i contenuti. Ciò implica la modificazione degli attuali paradigmi dell'educazione, attraverso lo sviluppo di adeguate soluzioni basate sulle ICT verso la realizzazione delle "fabbriche della conoscenza".

Occorre tener presente che a tutti i cittadini lombardi, in tutto il loro arco di vita, verrà richiesta per "sopravvivere" nella Società dell'Informazione, di possedere nuove conoscenze, in continuo cambiamento. Ciò implica che la Regione Lombardia deve assicurare che questo processo di accesso e di utilizzo alla conoscenza sia il più egualmente distribuito per tutti i cittadini, operando per evitare il sorgere di nuove forme di esclusione sociale.

4.2.2. Qualità della vita e sviluppo sostenibile

Nella Società dell'Informazione che la Regione Lombardia intende costruire, le tecnologie ICT, insieme ad un'ampia gamma di famiglie tecnologiche (in primo luogo, le biotecnologie e le nanotecnologie) devono essere sviluppate ed applicate per migliorare la qualità della vita, a livello sia individuale che sociale, in una logica di salvaguardia e di valorizzazione delle risorse ambientali.

In questo contesto riveste un ruolo prioritario la salute dei cittadini lombardi, tenendo conto della prospettiva di un progressivo invecchiamento della popolazione, della comparsa di nuove malattie o del ritorno di vecchie, nonché dei rischi associati all'introduzione di nuove tecnologie produttive, soprattutto in campo agricolo ed alimentare.

Anche in quest'area le tecnologie ICT rendono possibile sia la fornitura di nuove tipologie di servizi al cittadino (non solo quelli della telemedicina, teleassistenza, ma anche quelli legati alla tecnologie dell'Ubiquitous Computing-Ambient Intelligence, che rivoluzionano il modo di interagire dell'individuo con il suo ambiente) sia lo sviluppo di nuovi strumenti e nuove soluzioni di ricerca e di gestione del sistema sanitario.

Altra importante componente della qualità della vita, in cui introdurre nuove soluzioni basate sulle tecnologie ICT, è quella connessa ai rapporti fra attività produttive e territorio e quindi della mobilità delle persone e delle merci. Occorre che la produzione di beni e soprattutto di servizi si effettui il più possibile nella forma di tele-attività, riducendo l'entità degli spostamenti fisici e quindi il loro impatto sull'ambiente e il territorio. Peraltro non è ancora chiaro l'impatto complessivo dell'utilizzo delle ICT nelle attività economiche sulla mobilità, stando il progressivo estendersi dei modelli di E-commerce e il loro effetto di trascinamento sui flussi di merci.

Si deve inoltre innalzare la capacità di gestione delle infrastrutture e dei sistemi per la mobilità, nell'ottica dell'intermodalità e dell'integrazione fra operatori settoriali, in modo da offrire ai cittadini ed alle imprese un organico sistema lombardo per la mobilità, accessibile da ogni punto del territorio sia dal punto fisico che da quello informativo. In questo contesto occorre procedere ad una rimodellazione delle aziende, in primo luogo quelle pubbliche, che offrono servizi di mobilità e di trasporto.

E' peraltro evidente che il successo delle applicazioni delle ICT per la qualità della vita e lo sviluppo sostenibile nella Società dell'Informazione è fortemente condizionato dalla capacità di sviluppare ed applicare altre famiglie di tecnologie (in particolare quelle di materiali avanzati, delle biotecnologie, dell'energia, ecc.).

4.2.3. Rapporti fra cittadini ed istituzioni

Le tecnologie ICT consentono di ridefinire profondamente i modelli di interazione fra cittadini e istituzioni pubbliche, in particolare a livello territoriale locale. La Regione Lombardia intende sfruttare tali potenzialità per realizzare, nella Società dell'Informazione , un innovativo sistema di governo. Esso prevede non solo l'innalzamento dei livelli di efficienza, flessibilità, rapidità di risposta delle attuali strutture amministrative, ma l'introduzione, sia pure attraverso un metodo sperimentale ed incrementale, di nuove forme di relazioni con i cittadini, che li includano effettivamente ed attivamente nei processi decisionali. Ciò implica la ristrutturazione di sistemi di governo pubblico, tenendo presente che le tecnologie ICT, in particolare Internet, consentono un processo di "disintermediazione", ossia la rottura della catena tradizionale di rapporti fra fornitori di servizi e fruitori. Si tratta quindi di riformulare questi rapporti, in una logica di E-democrazia, agendo sia sul lato dei cittadini, fornendo loro gli strumenti basati sulle ICT, soprattutto per l'accesso alle informazioni ed alle analisi e l'espressione delle loro valutazioni e le capacità per utilizzarli efficacemente, sia sul lato del personale delle amministrazioni pubbliche, per renderlo culturalmente e professionalmente adeguato ai nuovi strumenti tecnologici e ai nuovi modelli organizzativi e gestionali.

4.3 Ambiti strategici di intervento

Sebbene sia evidente che il raggiungimento di un ambizioso obiettivo qual è quello indicato nel paragrafo precedente non può che essere il risultato di un'azione coordinata e concertata di tutte le capacità e potenzialità attivabili sul territorio lombardo, la Regione Lombardia è consapevole che il proprio ruolo (e, più in generale, quello delle amministrazioni pubbliche) si gioca su due piani differenti.

Il primo fa riferimento al ruolo primario e assolutamente cruciale della Regione (e delle altre istituzioni locali) nel costruire una Pubblica Amministrazione che eroga nuovi e più completi servizi alle imprese e ai cittadini attraverso la rete: il coinvolgimento diretto e trasversale di tutte le strutture nell'esercitare questa nuova missione è la vera sfida che gli utenti pongono all'istituzione pubblica.

Il secondo fa invece riferimento al ruolo, non meno importante, dell'Amministrazione Pubblica nel sostenere, favorire, stimolare e orientare un processo evolutivo verso la diffusione della net-economy che per sua natura è il risultato delle più ampie e libere forze del mercato.

In coerenza con questi differenti ruoli, il Piano d'azione individua dunque due ambiti principali di intervento:

1. LA REALIZZAZIONE DELL'E-GOVERNMENT A LIVELLO REGIONALE: La Regione Lombardia intende proseguire e sviluppare ulteriormente le iniziative tese a favorire lo sviluppo e la realizzazione di servizi telematici per l'accesso di cittadini, imprese ed enti ai servizi della Pubblica Amministrazione, consapevole dei miglioramenti in termini di aumento di trasparenza e di efficienza, di riduzione dei costi, di innalzamento degli standard qualitativi che sono connesse all'accesso on-line alla Pubblica Amministrazione . In questo ambito

2. IL SOSTEGNO E LA PROMOZIONE DELLA NET-ECONOMY: la Regione Lombardia intende svolgere un concreto ruolo di stimolo alla nascita di tecnologie innovative, allo sviluppo di nuove imprese ad alto tasso di innovazione, alla creazione di nuovi contenuti e nuovi servizi professionali, allo sviluppo dei sistemi produttivi locali, alla formazione di nuove figure professionali ed alla propensione all'utilizzo di nuove tecnologie fra imprese e cittadini.

Se per ciascuno di questi due ambiti è necessario individuare un percorso fatto di obiettivi e progetti operativi che consentano di giungere al pieno sfruttamento delle opportunità offerte dalla nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione, vi sono due temi che rappresentano l'architettura di base per qualsiasi azione in quanto tagliano trasversalmente tutti gli ambiti strategici. Ci si riferisce alla necessità di:

* Sostenere l'ampliamento della rete infrastrutturale. La Regione Lombardia che aveva già assunto negli ultimi anni il ruolo di interprete delle esigenze di nuove infrastrutture telematiche (vedi Rete Regionale interconnessa con RUPA) e che più recentemente ha operato come "regista" nell'allestimento dei servizi di base trasversali (vedi Rete Regionale dei Provider) intende supportare ulteriormente la diffusione capillare della rete e garantire in futuro l'implementazione anticipata dei servizi infrastrutturali innovativi quali le Carte Intelligenti, Firma Elettronica, Pagamenti Elettronici, ecc, indispensabili per il successo delle azioni previste dagli altri ambiti strategici

* Investire in professionalità: la Regione Lombardia intende rivolgere alla carenza di figure professionali nel settore dell'ICT gli sforzi prioritari della sua azione, insieme a quelli per una più capillare alfabetizzazione di tutti i cittadini (a partire dai più giovani, coinvolgendo le scuole e le famiglie) affinché tutti siano in grado di cogliere e sfruttare le nuove opportunità di sviluppo offerte dalle nuove tecnologie.

 

Per garantire le coerenze interne dell'azione regionale e la compatibilità con le iniziative degli altri attori sul territorio, nonché per dare la giusta dimensione di concretezza, questi ambiti strategici obiettivi del Piano d'azione per la Net-Economy sono stati articolati e tradotti nel seguito in obiettivi operativi che, pur avendo un respiro temporale ampio, possono definire più concretamente le azioni previste dal Piano.

 

5 REALIZZARE L'E-GOVERNMENT A LIVELLO REGIONALE

A partire dalla seconda metà degli anni '90, accanto all'evoluzione dei processi produttivi, organizzativi, commerciali che ha coinvolto il sistema delle imprese, ha preso via via interesse e vigore il processo di riforma del settore pubblico, processo che ha posto al centro i temi del federalismo e della sussidiarietà quali strumenti che permettono alle istituzioni di dotarsi dei poteri necessari a risolvere i problemi prossimi alla loro scala di intervento.

Questa progressiva interazione tra le due tendenze, stimolata anche dalla diffusione delle nuove tecnologie della comunicazione, ha portato da un lato ad un nuovo contesto istituzionale in cui le Regioni hanno visto sia crescere ed aumentare le proprie competenze sia nascere un più stretto rapporto con il sistema delle autonomie locali e funzionali, e, dall'altro, ha fatto crescere una più forte sensibilità ed attenzione ai temi della trasparenza e della semplificazione dell'azione pubblica, della efficacia e dell'efficienza del suo intervento, della qualità dei servizi offerti.

Emerge quindi come diretta conseguenza la necessità di:

* aumentare l'efficienza e l'efficacia del sistema di governo pubblico e affermare un modo nuovo di interagire con il sistema sociale (cittadini e imprese), basato sulla riorganizzazione e reingegnerizzazione dei processi interni degli enti coinvolti;

* accelerare il processo di sviluppo dei servizi infotelematici ai cittadini ed alle imprese a stadi crescenti di valore aggiunto e di integrazione multiente, realizzando con estensione a tutta la Regione prima i servizi di base e poi integrando le componenti dei molteplici enti nell'ottica di soddisfacimento delle esigenze degli utenti finali e la con l'obiettivo di costruire un valido portafoglio di servizi da offrire ai cittadini, imprese ed enti;

* creare, attraverso una adeguata campagna di comunicazione e promozione per l'adesione formale al progetto "Lombardia integrata", ovvero il progetto lanciato dalla Regione Lombardia di creazione di un efficiente sistema di interconnessione telematica utilizzabile in maniera sicura e riservata da tutti gli enti lombardi, attraverso il quale mettere direttamente a disposizione degli enti lombardi alcuni servizi particolarmente complessi e di interesse generale necessari a supportarne l'azione (interoperabilità applicativa, Integrazione delle anagrafi, ecc)

* consentire a ciascuno degli enti aderenti di utilizzare la rete per la diffusione di propri servizi applicativi, autonomamente e liberamente definiti, purché coerenti con gli standard tecnici adottati, garantendo il supporto per l'accesso alle opportunità di cooperazione e di finanziamento previsti dai piani e-government nazionale ed europeo e con i centri di ricerca internazionali

* realizzare e rendere operativo in tempi brevi per l'Amministrazione Pubblica i servizi di certificazione, di firma e di pagamento elettronico;

Ne deriva che possiamo considerare l'e-government come un tema specificamente focalizzato su tutto quanto direttamente attinente al miglioramento delle condizioni di vita della popolazione lombarda ed all'aumento della competitività delle sue imprese.

Per la realizzazione del "governo elettronico" la strategia che si propone la Regione si integra con quella impostata dal Governo nel "Piano nazionale per l'e-government" - di un rapporto più rapido, trasparente tra i cittadini e i vari livelli di governo della cosa pubblica - e passa attraverso quattro azioni principali.

5.1 Costruzione di una rete dell'Amministrazione Pubblica locale lombarda

Obiettivo è mettere concretamente a disposizione degli oltre 2000 enti pubblici lombardi le infrastrutture tecnologiche e organizzative necessarie per consentire a tutti di usufruire in maniera rapida, agevole e sicura di una vasta serie di servizi telematici orientati ad accrescere l'efficienza e l'efficacia della macchina pubblica.

Una rete che coinvolga tutti i soggetti fornitori di servizi ai cittadini (a partire dalle scuole e dalle amministrazioni comunali) e che consenta all'Amministrazione Pubblica di essere lei stessa motore del cambiamento, sviluppando un nuovo modello di servizi della Pubblica Amministrazione che punta a migliorare e incrementare le modalità di offerta di informazioni e servizi, nonché a snellire e semplificare le procedure amministrative sia verso i cittadini che verso le imprese. In questo contesto appare indispensabile da un lato proseguire con la informatizzazione delle singole amministrazioni in modo da migliorare l'efficienza operativa interna e dall'altro istituire una rete paritetica che consenta l'erogazione dei servizi e delle informazioni sia agli utenti (cittadini ed imprese) che direttamente ai sistemi informatici di altre amministrazioni. Con il progetto "Lombardia Integrata" la Regione Lombardia ha voluto mettere al centro dell'attenzione la necessità di cooperazione di tutti gli enti interessati, ognuno con un ruolo primario, ma ben definito e paritetico, cosicché tutte le azioni risultino nell'insieme integrate e coordinate verso il fine comune.

Particolare attenzione deve essere riservata alla sicurezza delle reti: attraverso la promozione di programmi di ricerca e la sperimentazione e l'adozione di strumenti e applicazioni innovative va ricercato un livello sempre più elevato di sicurezza, affinché possa progressivamente cadere una delle resistenze culturali più diffuse nel nostro paese circa l'impiego di mezzi elettronici per il pagamento (carte di credito) e che contemporaneamente è elemento cruciale per il decollo del commercio elettronico. In questo contesto appare particolarmente significativa il progetto di creazione una Certification Authority a livello regionale che possa garantire il rispetto totale della privacy nell'interscambio di dati tra amministrazioni pubbliche.

Nel perseguire gli obiettivi sopra riportati la Regione Lombardia ritiene che l'azione congiunta di tutti i soggetti istituzionali interessati debba avere come orizzonte di riferimento comune alcuni importanti risultati:

* La connessione ad Internet di tutte le amministrazioni pubbliche in regione, anche ricorrendo laddove necessario ad un adeguamento tecnologico e infrastrutturale delle stesse

* La piena realizzazione del programma "Lombardia Integrata" quale strumento per realizzare l'interconnessione telematica della Pubblica Amministrazione lombarda e di questa con la rete nazionale

* La completa garanzia circa la sicurezza e la riservatezza dello scambio di informazioni tra amministrazioni

* La partecipazione di tutti gli enti pubblici della regione alla rete extranet dell'Amministrazione Pubblica lombarda

* La diffusione capillare dell'utilizzo della firma digitale da parte delle amministrazioni pubbliche

I progetti che la Regione Lombardia sta portando avanti in questo ambito riguardano principalmente:

* La creazione della rete regionale di infrastrutture telematiche della pubblica amministrazione all'interno del programma di "Lombardia Integrata"

* L'avvio dell'operatività del Centro Tecnico regionale per i servizi di interoperabilità e sicurezza della rete regionale della Pubblica Amministrazione (Costituzione dell'Albo dei Provider; programmi per la posta sicura e per la garanzia di riconoscibilità - non ripudio - del mittente)

* La predisposizione di servizi di certificazione (Certification Authority)

* La sperimentazione dell'utilizzo della firma digitale per l'interscambio di dati, informazioni e documentazione tra Amministrazioni pubbliche

* l'attivazione di una struttura regionale per il supporto e la consulenza agli enti locali per la predisposizione e la presentazione di progetti locali a valere sui fondi stanziati dal Governo per il "Piano nazionale dell'e-government"

* Il supporto finanziario per l'adeguamento delle strutture sanitarie regionali e degli edifici scolastici agli standard telematici (cablatura)

* La promozione e l'incentivazione alla costituzione di sistemi informatizzati di comunicazione locale fra comuni

* L'attivazione di una iniziativa FRISL finalizzata alla realizzazione di condotti infrastrutturali per la posa di reti infotelematiche e lo sviluppo di servizi integrati della Pubblica Amministrazione

* La predisposizione di standard tecnici (info-telematici) di riferimento da applicare a tutte le realizzazioni a carattere infrastrutturale che richiedono il supporto finanziario della Regione

* La progettazione di interventi di ristrutturazione di porzioni del patrimonio residenziale pubblico e di loro adeguamento alle nuove esigenze di connettività alla rete.

 

5.2 Investire in professionalità

Il progressivo sviluppo della società dell'informazione ha portato con sé rilevanti conseguente sul mercato del lavoro, laddove la domanda appare particolarmente orientata a figure con qualifiche elevate, competenze multidisciplinari, maggiore flessibilità. Al fine di ridurre il gap di professionalità creatosi appare necessario agire in modo mirato sulla programmazione dell'offerta formativa, sviluppando approcci radicalmente nuovi sia nell'ambito della formazione iniziale che nella formazione continua che oggi sono resi possibili grazie al diffondersi dei nuovi modelli cognitivi consentiti dalle tecnologie emergenti.

Si possono dunque individuare alcuni obiettivi che il sistema della Pubblica Amministrazione lombarda nel suo complesso deve porsi per riuscire a creare le condizioni necessarie per un pieno sfruttamento delle opportunità di sviluppo offerte dalla "network economy":

Promozione e sensibilizzazione, circa le grandi potenzialità offerte dalle nuove tecnologie per il miglior funzionamento dei servizi offerti ai cittadini e alle imprese. Per prendere coscienza che la transizione è appena all'inizio e che sono ancora molte le sfide da affrontare prima che i potenziali benefici si materializzino appieno è necessario promuovere interventi che favoriscono l'utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione per l'adeguamento delle prestazioni della Pubblica Amministrazione alle esigenze del mondo produttivo e della società.

Alfabetizzazione di base: L'obiettivo in questo contesto sarà quello elevare il livello di competenza nell'uso degli strumenti info-telematici, cui sono direttamente connessi non solo una più elevata produttività della struttura pubblica ma soprattutto una più efficace soddisfazione dell'esigenze dei cittadini e delle imprese.

Un primo passo verso una società dell'informazione per tutti non può prescindere da una azione di abbattimento delle barriere di accesso all'uso di personal computer e a Internet, ovvero da una azione capillare che deve coinvolgere tutto il sistema scolastico lombardo e tutti gli attori coinvolti nei processi educativi sia in qualità di insegnanti che di allievi affinché interagiscano in un sistema nuovo basato sui principi dell'imparare ad usare la tecnologia e del usare la tecnologia per imparare.

Una seconda priorità riguarderà la Pubblica Amministrazione nel complesso, ed in particolare uno sforzo determinante in termini di riqualificazione professionale degli operatori pubblici, per accelerare l'utilizzo delle tecnologie della società dell'informazione e conseguire elevati livelli qualitativi nei rapporti quotidiani con i cittadini e con le aziende.

Formazione avanzata: L'introduzione delle ICT in tutti i contesti lavorativi pubblici e privati aprono e apriranno sempre più una gamma elevata di nuove prospettive di lavoro. La presenza all'interno dell'organizzazione di personale qualificato in grado di gestire ed orientare gli sviluppi delle tecnologie costituirà un fattore chiave di competitività delle amministrazioni pubbliche, in termini di capacità di sviluppare nuovi modi di interazione con i cittadini e di produzione di nuovi servizi integrati.

In questo contesto diviene importante che il sistema formativo colga in modo immediato le esigenze di questi nuovi profili professionali all'interno delle amministrazioni pubbliche e organizzi una risposta integrata che coinvolga tutti i più qualificati soggetti dell'offerta, dai centri di eccellenza per l'innovazione e la ricerca, alle Università, agli enti di ricerca, ai centri per il trasferimento tecnologico, alle organizzazioni imprenditoriali, ecc. con l'obiettivo di formare non solo nuove figure professionali, ma anche di ri-qualificare il personale a rischio di esclusione elaborando nuovi e mirati contenuti formativi relativi agli impatti della Società dell'Informazione sulla organizzazione dei servizi, sulla erogazione degli stessi, sull'integrazioni delle informazioni, ecc., nonché di creare percorsi di formazione continua per lavoratori.

Nel perseguire gli obiettivi sopra riportati la Regione Lombardia ritiene che l'azione congiunta di tutti i soggetti istituzionali interessati debba avere come orizzonte di riferimento comune alcuni importanti risultati:

* assicurare che tutti gli insegnanti dell'istruzione secondaria e superiore non in possesso di abilità informatiche arrivi ad essere competente nell'uso di Internet

* Assicurare a tutti i dipendenti pubblici una formazione specifica agli strumenti infotelematici secondo lo standard europeo

* Attivare azioni sperimentali per la progressiva introduzione delle transazioni on-line di nuovi servizi telematici basati sulla sicurezza e riservatezza delle informazioni

* incentivare la formazione di figure professionali in grado di gestire le iterazioni tra i cittadini e le amministrazioni pubbliche secondo modelli innovativi e tramite servizi facilmente accessibili, affidabili, economicamente efficaci in grado di rispondere alle esigenze degli utenti superando le barriere del tempo e dello spazio

* diffondere "best practices" e "success stories" per incentivare l'introduzione di differenti e complementari modalità di erogare i servizi da parte della Amministrazione Pubblica che integrino adeguatamente servizi on-line, tele-presenza e contatto umano diretto.

I progetti che la Regione Lombardia sta portando avanti in questo ambito riguardano principalmente:

* la progettazione di interventi e azioni di alfabetizzazione volte a favorire presso i dipendenti pubblici la conoscenza e l'uso degli strumenti informatici di base necessari per poter meglio fruire dei nuovi servizi

* la diffusione della disponibilità di banche dati (sui lavoratori, le imprese, le professioni, le opportunità formative ecc.) esaurienti e costantemente aggiornate

* l'attivazione di tutte le misure previste dal Piano Operativo Regionale dell'Obiettivo 3 del FSE

* il coinvolgimento del personale docente delle scuole in iniziative di messa in rete delle scuole e di collegamento con le famiglie

* la creazione di un portale regionale per la formazione e il lavoro finalizzato al benchmarking delle esperienze, al supporto alle esigenze di accreditamento, e alle attività di orientamento e counselling dei nuovi centri di per l'impiego, all'incrocio tra la domanda e l'offerta di formazione e lavoro in regione

* la realizzazione di percorsi formativi specifici per gli operatori culturali al fine di un migliore sfruttamento del patrimonio presente in Lombardia;

* l'attivazione di azioni e percorsi di alfabetizzazione dei medici di base all'utilizzo delle nuove tecnologie

* il supporto alla creazione di reti civiche finalizzate alla promozione della partecipazione in rete dei cittadini, delle associazioni no-profit e in generale al potenziamento dei servizi culturali sul territorio.

 

5.3 Cambiamento organizzativo e miglioramento dell'efficienza operativa interna della Pubblica Amministrazione

La qualità e l'efficienza dei servizi offerti dalla Pubblica Amministrazioni sono sempre di più la "vera" domanda che i cittadini, le imprese, l'opinione pubblica pongono alle istituzioni. Di fronte alla crescita pressante di questo interrogativo - oltre che di fronte alla necessità di invertire drasticamente la tendenza all'aumento del deficit della finanza pubblica -, si è innescato un processo di recupero di efficienza che da un lato ha visto aprirsi un ripensamento dell'organizzazione dei poteri dello stato nella direzione della sussidiarietà e della maggiore razionalizzazione delle competenze, dall'altro ha posto l'attenzione su tutti quegli strumenti a carattere innovativo che potevano essere funzionali a questo disegno.

Ma è evidente ormai a tutti che il salto innovativo che risulta dall'introduzione delle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione all'interno di una organizzazione (sia essa un'impresa o una amministrazione) è prima ancora che tecnologico, soprattutto di tipo culturale e organizzativo, nel modo di lavorare e di organizzare le risposte da parte dell'Amministrazione. Mettere al centro i bisogni del cittadino implica necessariamente:

- Sostenere e stimolare nuove motivazioni personali e fa ricorso a tutte le capacità e le competenze presenti nelle persone (salto culturale)

- "Rischiare" nuove modalità di organizzazione che non guardino alla "procedura" o alle competenze come il cuore del problema ma ribaltino l'impostazione a favore della soddisfazione e della risposta integrata ai bisogni.

Inserita in un ambito di questo tipo, le nuove tecnologie consentono di fare cose impensabili (o molto difficili) solo ieri:

- Oggi è possibile fa muovere le informazioni verso i cittadini e non più i cittadini verso le informazioni;

- Oggi è possibile impostare un'azione di programmazione, di implementazione e di verifica dei risultati che può essere monitorata in tempo reale e quindi ri-orientata in base alle esigenze

- Oggi è possibile esercitare un controllo sull'operato della pubblica amministrazione molto più trasparente ed immediato e quindi fare un notevole passo in avanti in termini di democrazia.

Se è vero che il miglioramento dell'efficienza dell'amministrazione pubblica nell'erogazione dei servizi è legata alla sua capacità di fare questo salto di qualità culturale-organizzativo, non si può non riconoscere che uno degli elementi cruciali di verifica di questi aspetti da parte dell'utente è rappresentato dal progressivo abbandono del supporto cartaceo all'interno delle istituzioni a favore di un più massiccio impiego del supporto elettronico sia per le transazioni interne (pratiche, documenti, moduli o altre comunicazioni) che per quelle esterne (grazie anche alla graduale estensione della firma digitale nell'interazione tra pubbliche amministrazioni).

E' su questo particolare elemento che la Regione Lombardia ritiene si debba dare un forte segnale con un'azione congiunta di tutti i soggetti istituzionali interessati e si debba avere come orizzonte di riferimento comune alcuni importanti risultati:

* le interazioni (documenti, modulistica, comunicati, ecc.) tra uffici interni alla Pubblica Amministrazione dovranno avvenire nella gran maggioranza dei casi per via elettronica

* tutti i progetti e le richieste di finanziamento dovranno essere ricevibili dagli uffici pubblici per via telematica

* tutte le informazioni ed i servizi (anagrafici, amministrativi, finanziari, ecc.) erogati dalla Pubblica Amministrazione regionale dovranno essere accessibili per via elettronica da qualsiasi punto della rete

* tutte le funzioni oggetto di decentramento dovranno erogare servizi ed essere accessibili per via telematica.

I progetti che la Regione Lombardia sta portando avanti in questo ambito riguardano principalmente:

* la costruzione di una Intranet regionale e di Extranet verticali delle singole Direzioni Generali della Giunta Regionale

* la sperimentazione di una nuova procedura elettronica per gli atti formali (integrato con la firma digitale)

* l'archiviazione ottica dei documenti e la distribuzione on-line

* la sperimentazione di una piattaforma di e-procurement per quanto concerne gli acquisti dell'economato

* la progettazione di un servizio di e-procurement e di marketplace specifico per le Aziende sanitarie locali (che nel complesso generano una spesa regionale di circa 3000 miliardi di Lire all'anno) con l'obiettivo di generare un risparmio del 10% su tali spese

* la sperimentazione della procedura "pay-on-line" per consentire la verifica on-line da parte degli interessati dello stato dei pagamenti

* lo sviluppo della Sala Operativa Regionale Unificata per la protezione civile come concentratore di dati e di sistemi integrati di monitoraggio dei rischi naturali e tecnologici (idrogeologico, sismico, valanghe, incendi boschivi)

* ampliamento dei servizi informativi legati alla messa in rete del Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia

 

5.4 Offerta di servizi on-line di tipo integrato

Lo sviluppo di un sistema policentrico del settore pubblico che punti alla semplificazione delle procedure amministrative mediante l'offerta di servizi on-line di tipo integrato e non più ripartiti in base alle competenze delle singole amministrazioni coinvolte rappresenta l'obiettivo fondamentale di questo ambito: migliorare i servizi offerti ai cittadini da parte della Pubblica Amministrazione, sia promuovendo modalità innovative di produzione e consumo a livello individuale e sociale, sia individuando e fornendo nuovi servizi al cittadino.

I risultati in termini di condivisione delle risorse informative, di trasparenza sui processi e sulle procedure, di facilità di identificazione di ruoli e responsabilità, di rapidità delle risposte, dovranno essere un messaggio forte di cambiamento non solo per i cittadini e le imprese lombarde, ma anche per coloro che alla Lombardia guardano come modello da imitare.

Al raggiungimento di questi obbiettivi sono direttamente legati l'incremento della qualità della vita, una più equilibrata partecipazione di tutti i cittadini lombardi ai processi sociali, una riduzione delle condizioni di esclusione e, in definitiva, una dinamica della struttura sociale più aperta, consapevole e partecipata.

Il conseguimento di questi obiettivi passerà attraverso l'implementazione di specifici programmi in due differenti aree:

- Sistemi per la pubblicazione e la diffusione di informazioni utili al pubblico, in considerazione della importanza che una informazione esauriente e, soprattutto, tempestiva, ricopre nei confronti di così rilevanti e delicati temi. Notizie di utilità pratica sulla disponibilità e sulle tipologie dei servizi disponibili, ma anche una informazione tematizzata su argomenti socio-sanitari di interesse generale.

- Sistemi per la erogazione di servizi per via telematica. Non solamente informazioni più tempestive quindi, ma anche nuove e più efficienti vie a disposizione dei cittadini per poter usufruire dei servizi disponibili.

Il governo di questi obbiettivi implica il mantenimento dinamico delle coerenze interne ed una sincronizzazione "fine" degli interventi attivabili dai vari attori in campo ciascuno con proprie rilevanti autonomie decisionali, per questo l'azione regionale dovrà essere ispirata ad una:

- costante attività di benchmark e ricerca su esperienze di altre Amministrazioni Pubbliche nel settore dei servizi alla persona ed alla famiglia

- costante ricognizione dei bisogni, soprattutto per individuare quelli più latenti o ancora non bene identificati o inespressi

- aggregazione di un'offerta esaustiva di servizi, con un forte raccordo, in un'ottica di sussidiarietà e sinergia, con il mondo dell'associazionismo e del volontariato

- attivazione di nuovi meccanismi di finanziamento diretto ed indiretto in cooperazione tra fonti pubbliche e private.

Rientrano in questo ambito, pur se con connotazioni ed obiettivi che si collocano in sovrapposizione anche con altri ambiti:

- La sperimentazione e l'implementazione di applicazioni telematiche servizi di informazione, educazione, prevenzione e cura in ambito socio-assistenziale e sanitario

- La promozione e diffusione dei "prodotti" culturali;

- Il vasto tema dei trasporti, visto qui soprattutto come strumento direttamente fruibile da parte dei milioni di cittadini, lombardi e non, che ogni giorno effettuano trasferimenti sul territorio regionale.

- L'altrettanto vasto e strategico sistema informativo del lavoro, inteso come mezzo a disposizione dei cittadini per un più rapido inserimento nel mondo produttivo ed una più efficace valorizzazione delle proprie capacità professionali.

Nel perseguire gli obiettivi sopra riportati la Regione Lombardia ritiene che l'azione congiunta di tutti i soggetti istituzionali interessati debba avere come orizzonte di riferimento comune alcuni importanti risultati:

* Completa integrazione delle anagrafi, facendo divieto alla Amministrazione Pubblica di richiedere al cittadino informazioni già in possesso di una qualsiasi altra Amministrazione Pubblica regionale;

* Completo accesso ed interazione telematica con l'Amministrazione Pubblica regionale da parte dei cittadini

* Pieno utilizzo della Carta regionale dei servizi e carta d'identità elettronica

* Piena operatività della modulistica elettronica per la richiesta o la fornitura di servizi attraverso l'utilizzo della firma digitale

* Riduzione dei tempi di attesa per la definizione delle pratiche burocratiche

* Consistente riduzione dei certificati emessi dall' Amministrazione Pubblica regionale

I progetti che la Regione Lombardia sta portando avanti in questo ambito riguardano principalmente:

* La sperimentazione della Carta regionale dei servizi finalizzata alla completa messa in rete degli operatori sanitari e alla gestione on-line della prenotazione delle prestazioni, degli esiti delle stesse, nonché della conservazione di tutti i dati sanitari su supporti informatici (la carta elettronica) in possesso dei cittadini

* La sperimentazione in alcune realtà del centro unico di prenotazione delle prestazioni sanitarie on line

* La creazione del portate regionale dello sportello unico per la semplificazione delle procedure relative all'avvio di una nuova impresa

* La sperimentazione dell'integrazione delle anagrafi (civiche, sanitarie, fiscali, ecc) e dei servizi di accesso e consultazione in rete da parte di enti e cittadini utenti di servizi civici

* La sperimentazione della biglietteria elettronica integrata per i trasporti pubblici nell'area milanese

* lo studio di un sistema di gestione telematica delle "flotte" da parte gestori del trasporto pubblico locale

* La progettazione di una rete degli operatori sportivi per la sperimentazione di modalità innovative di gestione delle prenotazioni degli impianti

* Lo studio di una rete degli operatori socio-assistenziali al fine di integrare le informazioni e le basi dati a disposizione

* La messa in rete dei centri locali per la parità che costituiscono oggi un supporto alla diffusione di una cultura delle pari opportunità in Lombardia

* La creazione della rete regionale dei parchi lombardi (che coprono circa il 20% del territorio regionale)

* La sperimentazione di una procedura per la gestione on-line del "buono scuola"

* La realizzazione dello sportello casa per la gestione on-line dei contributi per gli affitti destinati alle famiglie

* La progettazione del portale dell'Amministrazione Pubblica lombarda (Sistema di informazione di pubblica utilità con accesso in rete da parte di cittadini, imprese ed enti alle fonti - banche dati - degli enti locali e centrali, di privati, ecc tramite sistemi complessi di condivisione delle informazioni)

* La progettazione di portali verticali per i servizi integrati al cittadino su differenti temi: cultura e beni culturali (per la messa in rete del patrimonio artistico e documentale e per la valorizzazione dell'offerta culturale di biblioteche, musei e teatri presenti in Lombardia); turismo (per la piena valorizzazione attraverso la rete delle rilevanti risorse presenti sul territorio); trasporti (con servizi informativi sugli orari e sul traffico, sull'integrazione modale e tariffaria); territorio e urbanistica (con riferimento ai Piani regolatori on line e alla diffusione telematica della cartografica tecnica); giovani (con riguardo alla valorizzazione di tutte le esperienze e i progetti che differenti enti e strutture stanno carotando avanti); ambiente (sistema informativo per la condivisione con le Province delle informazioni circa i livelli di inquinamento ambientale, le emissioni atmosferiche, nonché circa il monitoraggio dei siti industriali a rischi ambientale); famiglia e associazionismo (per il supporto e la piena valorizzazione di tutte le risorse e le esperienze innovative presenti sul territorio).

 

6 SOSTENERE E PROMUOVERE LA NET ECONOMY

La globalizzazione dei mercati resa possibile dalle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione, ha portato profondi cambiamenti nel modo di operare delle imprese in tutti i settori della "Old" e "new" economy. Appare fondamentale che il sistema produttivo lombardo non venga spiazzato da questi cambiamenti ma, al contrario, sia parte attiva nel costruire, orientandolo a proprio favore, il nuovo paradigma competitivo basato sull'accesso e sulla conoscenza.

Sostenere la net-economy significa dunque sostenere e rafforzare l'innovatività e la competitività del sistema produttivo lombardo, incentivando e sostenendo:

* il salto culturale e il nuovo approccio al business (nel modo di pensarlo, di progettarlo e di realizzarlo) che deriva direttamente dalle potenzialità offerte dalla rete;

* la diffusa ed intensiva utilizzazione delle tecnologie ICT in tutti i settori dell'economia (compresi quelli più tipicamente "tradizionali");

* la nascita e creazione di nuovi business, nuovi servizi e nuove imprese nei settori più innovativi e/o internet-based;

* gli investimenti (anche di tipo immateriale) che consentono alle imprese, soprattutto quelle di piccola e media dimensione, di orientare le scelte operative ed organizzative verso le logiche dell'e-business.

Se l'obbiettivo finale di questo ambito è rappresentato dall'incremento sostanziale delle imprese che sono in grado di utilizzare gli strumenti della net economy la strategia che si propone la Regione passa attraverso tre azioni principali.

6.1 Favorire e stimolare le iniziative, gli investimenti e le partnership con i privati per aumentare la competitività delle imprese lombarde

Accompagnare le PMI lombarde lungo un percorso evolutivo che porta allo sfruttamento della rete come elemento cruciale della competitività richiede una costanza ed una unicità di sforzi da parte dell'Amministrazione Pubblica che riguardano più fronti:

* quello primario di tipo culturale, che punta alla creazione di strumenti per il monitoraggio dello stato dell'arte e dei caratteri della diffusione della New Economy in Lombardia (indagini e ricerche sullo stato dell'arte e sulle soluzioni di maggior successo con aggiornamenti periodici e diffusione agli utenti dei risultati) con l'obiettivo di valorizzare e far conoscere le esperienze di successo e le "buone prassi" che fuori e dentro il territorio regionale vengono realizzate;

* quello politico di aggregazione e coordinamento degli attori che sul territorio agiscono per la promozione e a favore dello sviluppo economico, con particolare riferimento alla valorizzazione - in termini di economie di scopo - delle capacità progettuali e delle risorse presenti nel sistema privato (associazioni imprenditoriali, imprese, istituti bancari, ecc.) e per la realizzazione di partnership e sponsorship;

* quello istituzionale di facilitatore dei meccanismi di mercato e di sostegno alla nascita di nuovi servizi reali alle imprese, attraverso la promozione di luoghi virtuali di incontro (forum, portali verticali, ecc.), il potenziamento delle reti internazionali di conoscenza e know-how, di sostegno alla esplicitazione di nuovi bisogni informativi ed alla nascita di nuove soluzioni tecniche e organizzative in risposta a tali bisogni,

* quello economico di sostenitore, attraverso aiuti e incentivi di varia natura al sistema delle piccole e medie imprese di fonte pubblica (anche nazionale e comunitaria), e mediante l'attivazione di nuovi meccanismi di finanziamento diretto ed indiretto da fonti private, affinché le PMI si attrezzino a rispondere in modo adeguato alla sfida posta dall'avvento dell'ICT soprattutto in termini di E-Commerce e di Supply Chain Management,

* quello sperimentale di incubatore di nuove linee di intervento soprattutto per ciò che concerne la creazione di nuove imprese basate sulle tecnologie ICT (incubatori "virtuali", progetti promozionali e formule di Project Financing, ecc.),

* infine quello più strettamente normativo, per il sostegno e il supporto allo sviluppo delle imprese lombarde in piena coerenza con le iniziative del Governo nazionale e della Unione Europea.

Nel perseguire gli obiettivi sopra riportati la Regione Lombardia ritiene che l'azione congiunta di tutti i soggetti istituzionali interessati debba avere come orizzonte di riferimento una maggiore internazionalizzazione delle imprese lombarde e debba mirare a che:

* tutte le circa 240.000 imprese lombarde con almeno un dipendente conoscano ed utilizzino il Web, abbiano la posta elettronica e possano interagire con l'Amministrazione Pubblica attraverso i documenti elettronici e la firma digitale,

* tutte le imprese che operano con l'estero arrivino ad utilizzare la posta elettronica, la firma digitale, gli strumenti per la gestione informatizzata degli ordini e dei magazzini,

* la quota del fatturato delle imprese esportatrici realizzato attraverso piattaforme di commercio elettronico possa subire un incremento significativo e comunque superiore a quello medio europeo.

* Il tasso di sviluppo delle imprese nel settore ICT a livello regionale si mantenga a livelli superiori a quelli medi nazionali.

I progetti che la Regione Lombardia sta portando avanti in questo ambito riguardano principalmente:

* la creazione di un fondo per gli interventi di sviluppo dell'economia di rete (FISER) che possa costituire un volano di attivazione di nuovi investimenti privati, in tema di piattaforme infrastrutturali, di lancio di nuovi servizi e contenuti in rete, di commercio elettronico, ecc.;

* l'attivazione, con la collaborazione di Finlombarda, di nuove forme di finanziamento alle imprese innovative (venture capital per start-up innovative);

* l'assistenza e l'accompagnamento di nuovi progetti imprenditoriali in questo settore, tramite il sostegno alla creazione di una rete di centri di eccellenza nel campo delle tecnologie dell'informazione e comunicazione (rete di incubatori, sostegno all'imprenditoria giovanile e femminile)

* lo studio e la creazione di un portale delle PMI e del made in Lombardy, che rappresenti una porta di accesso privilegiata per informazioni e servizi riguardanti le imprese e per la promozione dell'economia lombarda (sportello unico, opportunità di business,marketing territoriale, agevolazioni ed incentivi, mercato del lavoro e nuove figure professionali, success stories / best practices, promozione dei prodotti tipici, della sub-fornitura lombarda, dei distretti industriali, dei percorsi turistico-culturali, ecc);

* la creazione di un portale per le imprese agricole quale valorizzazione del Sistema Informativo agricolo, con la sperimentazione di un marketplace regionale

* l'attivazione di un tavolo regionale per la net economy finalizzato al coordinamento delle iniziative e alla catalizzazione di idee e risorse

* l'avvio di collaborazioni e scambi con altre regioni europee per la promozione della Società dell'Informazione e per lo diffusione di best practices

* l'impostazione di un sistema di monitoraggio regionale riguardante la nascita di imprese innovative, la diffusione e l'utilizzo di Internet e degli strumenti legati all'e-commerce presso le imprese lombarde.

6.2 Sostenere l'ampliamento della rete infrastrutturale

Elemento essenziale per lo sviluppo della Società dell'Informazione è la presenza sul territorio di una rete infrastrutturale in grado di far viaggiare il più velocemente possibile tutti i servizi ed i contenuti che il mercato richiede. Proprio la presenza di una tale rete, basata su differenti tecnologie tra loro in competizione, è prerequisito per la crescita di un tessuto di industrie di telecomunicazione che offrono una ampia e variegata serie di servizi che, a loro volta, sono la base per lo sviluppo di tutti quei comparti che fanno della multimedialità il cuore del proprio business.

Da questo punto di vista, se Milano oggi con quasi mille chilometri di fibra ottica è tra le esperienze più avanzate al mondo, la Lombardia, anche a causa della sua particolare conformazione territoriale, appare in una situazione di "luci ed ombre". La forte concentrazione della domanda qualificata di nuovi servizi di trasmissione di voce, dati ed immagini legata soprattutto al mondo delle imprese, ha infatti rafforzato il predominio territoriale di un'area come quella milanese, dove si è registrato un notevole incremento delle "nuove" imprese di informatica, quelle legate alla fornitura di accessi ed applicazioni legate ad Internet.

La sfida-opportunità che si pone alla regione nel suo complesso è dunque fare in modo che tale rivoluzione non sia elemento di ulteriore generazione di squilibri, tra territori in cui la trama infrastrutturale è particolarmente fitta e territori che sono invece tagliati fuori dalla rete.

A tal fine la strategia che la Regione Lombardia intende promuovere in questo ambito individua due principali obiettivi:

Ridurre i colli di bottiglia, di natura sia tecnologica sia economica, che impediscono l'utilizzo ottimale delle infrastrutture esistenti sul territorio. Ne discende l'impegno a promuovere innanzitutto l'adozione di provvedimenti normativi per la piena liberalizzazione del mercato delle telecomunicazioni (con riferimento all'"unbundling" dell'ultimo miglio e alla concessione di licenze wireless), la diffusione delle tecnologie che consentono un allargamento della banda a disposizione quali l'ADSL o il satellite, il sostegno all'innovazione per la creazione e la sperimentazione di piattaforme multimediali di tipo domestico. Sul fronte dei costi e delle tariffe, l'obiettivo è promuovere forme di partnership con i fornitori di accesso per consentire all'utenza più diffusa (PMI, Soho, residenziale, ma anche scuole e centri di formazione) l'accesso veloce ad Internet con tariffe ridotte di tipo "flat" e orientate ai costi effettivi.

Promuovere la creazione di infrastrutture di telecomunicazioni a banda larga, sia via cavo che via etere, adatte alle nuove esigenze di multimedialità (integrazione voce-dati-immagini) e con un impegno particolare a supportare la copertura dei territori più "svantaggiati" ovvero quei territori meno interessanti per gli investitori privati a causa della bassa redditività dell'investimento. Elemento cruciale di questo obiettivo è rappresentato dalla semplificazione delle procedure per ottenere le autorizzazioni necessarie.

Nel perseguire gli obiettivi sopra riportati la Regione Lombardia ritiene che l'azione congiunta di tutti i soggetti istituzionali interessati debba avere come orizzonte di riferimento comune alcuni importanti risultati:

* diffusione di una connettività di qualità su tutto il territorio lombardo

* aumento significativo della quota di famiglie lombarde connesse ad Internet

* riduzione del costo di accesso alla rete per le famiglie lombarde (soprattutto quelle con figli studenti)

* incremento della diffusione dei PC presso gli studenti

* introduzione di standard tecnologici da far rispettare in tutte le nuove realizzazioni sia infrastrutturali che edilizie (residenziali, industriali e commerciali)

* Definizione di regole chiare e condivise per l'uso del sottosuolo e per la realizzazione di reti tecnologiche.

I progetti che la Regione Lombardia sta portando avanti in questo ambito riguardano principalmente:

* l'individuazione di alleanze e partnership con i principali gestori di telecomunicazioni o con grandi imprese dell'ICT per favorire l'accesso ad Internet da parte di tutte le famiglie lombarde;

* progettazione di interventi mirati alla promozione di un collegamento più stretto tra le scuole e le famiglie

* la diffusione della cultura telematica presso i ragazzi più giovani attraverso il metodo del gioco e dei concorsi collettivi

* sostegno alla cablatura e alla messa in rete di centri di servizio alle imprese presenti sul territorio lombardo

* realizzazione di una rete di tele-centri per la alfabetizzazione telematica con particolare attenzione alle aree più periferiche.

 

6.3 Investire in professionalità

Fattore cruciale per la costruzione della Società dell'Informazione e dell'economia della conoscenza è rappresentato dalla diffusione capillare in tutti gli ambiti sociali ed economici delle conoscenze e capacità informatiche. La progressiva diffusione di queste tecnologie che abbattono i tradizionali paradigmi di spazio-tempo nella interazione tra soggetti ha fatto emergere un divario crescente in termini di competenze e conoscenze che, partendo dal settore più direttamente coinvolto dal fenomeno - quello dell'ICT - si è successivamente allargato a tutti i settori dell'economia, e si è tradotto in una notevole carenza di personale qualificato.

Non vi è studio che riguardi le prospettive di sviluppo future dell'economia mondiale che non sottolinei come " l'alfabetizzazione digitale sia un elemento essenziale da cui dipendono l'adattabilità dei lavoratori e le prospettive di occupazione di tutti i cittadini" (Commissione Europea, E-Europe 2002, Bruxelles, 2000).

In questo contesto il "costo di Internet" si manifesta soprattutto come "costo per il cambiamento": diventa fondamentale evitare che le competenze e le conoscenze non solo dei lavoratori, ma anche dei cittadini, giovani e meno giovani, delle imprese e della Pubblica Amministrazione , siano rese obsolete dalla velocità con cui le tecnologie telematiche si affermano come strumenti indispensabili di lavoro.

Questa priorità si lega, tra l'altro, in modo diretto con il processo di progressiva modernizzazione e riordino delle competenze istituzionali in tema istruzione, formazione e organizzazione del mercato del lavoro che sta coinvolgendo l'Amministrazione Pubblica centrale e locale, e che l'obiettivo di rendere più efficaci ed efficienti le interconnessioni tra sistema della formazione e mercato del lavoro.

Pare importante sottolineare come tale situazione rappresenti una grossa opportunità per dare spazio alle capacità creative e di operosità dei singoli lavoratori che abbiano il desiderio di mettersi in gioco e di progredire, ma accorre riconoscere che il rapido sviluppo della società dell'informazione ha modificato il quadro di riferimento del mercato del lavoro: è richiesto in tempi brevi un ridisegno strategico degli attuali sistemi di formazione al fine di adeguare i percorsi formativi alle sempre più pressanti richieste del mercato del lavoro, conferendo alle figure professionali del futuro qualifiche elevate, competenze multidisciplinari, flessibilità e consentendo anche la valorizzazione di professionalità consolidate attraverso programmi di riqualificazione.

Si possono dunque individuare alcuni obiettivi che il sistema lombardo nel suo complesso deve porsi per riuscire a creare le condizioni necessarie per un pieno sfruttamento delle opportunità di sviluppo offerte dalla "network economy":

Promozione e sensibilizzazione, circa le grandi potenzialità offerte dalle nuove tecnologie per il miglior funzionamento sia dei servizi -pubblici e privati - che delle interazioni tra le varie componenti della società civile e del mondo imprenditoriale. Per prendere coscienza che la transizione è appena all'inizio e che sono ancora molte le sfide da affrontare prima che i potenziali benefici si materializzino appieno è necessario promuovere interventi che favoriscono l'utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione come fattore strategico per il rafforzamento e l'ulteriore sviluppo delle PMI, nonché per l'adeguamento delle prestazioni della Pubblica Amministrazione alle esigenze del mondo produttivo e della società.

Alfabetizzazione di base: L'obiettivo in questo contesto sarà quello elevare il livello di competenza nell'uso degli strumenti info-telematici, cui sono direttamente connessi un miglior sfruttamento degli investimenti tecnologici ed una più elevata produttività della forza, attraverso interventi sia nell'ambito della formazione iniziale che nella formazione continua.

Un primo passo verso una società dell'informazione per tutti non può prescindere da una azione di abbattimento delle barriere di accesso all'uso di personal computer e a Internet, ovvero da una azione capillare che deve coinvolgere tutto il sistema scolastico lombardo e tutti gli attori coinvolti nei processi educativi sia in qualità di insegnanti che di discenti affinché interagiscano in un sistema nuovo basato sui principi dell'imparare ad usare la tecnologia e del usare la tecnologia per imparare.

Una seconda priorità appare quella di fornire direttamente ad ogni lavoratore l'opportunità di ri-qualificarsi e di accedere a percorsi formativi al fine di acquisire un'alfabetizzazione sulle tecniche della società dell'informazione, con un approccio di tipo interdisciplinare ed indirizzati ai tutti i livelli aziendali.

Formazione avanzata: L'introduzione delle ICT nelle imprese offrono ed offriranno sempre più una costellazione di nuove prospettive di lavoro, di gestione delle conoscenze aziendali, di riprogettazione degli assetti organizzativi interni, di elaborazione di sistemi di gestione per i rapporti con fornitori, clienti, Pubblica Amministrazione , concorrenti, etc. La presenza - all'interno delle organizzazioni - di personale qualificato in grado di gestire ed orientare gli sviluppi delle tecnologie al miglioramento delle opportunità di business costituirà un fattore chiave di competitività delle aziende, facilitando non solo l'accesso a nuovi mercati ma anche l'affermarsi di nuove metodologie di iterazione d'affari.

In questo contesto diviene importante che il sistema formativo colga in modo immediato le esigenze di nuovi profili professionali che emergono dal mercato e organizzi una risposta integrata che coinvolga tutti i più qualificati soggetti dell'offerta, dai centri di eccellenza per l'innovazione e la ricerca, alle Università, agli enti di ricerca, ai centri per il trasferimento tecnologico, alle organizzazioni imprenditoriali, ecc. con l'obiettivo di formare non solo nuove figure professionali, ma anche di ri-qualificare il personale a rischio di esclusione elaborando nuovi e mirati contenuti formativi relativi agli impatti della Società dell'Informazione sulla distribuzione, sul supply chain management, sull'organizzazione, sulla gestione finanziaria, ecc., e di creare percorsi di formazione continua per lavoratori ed imprenditori (con particolare attenzione alle PMI) ed iniziative di orientamento e di formazione per i nuovi imprenditori.

Nel perseguire gli obiettivi sopra riportati la Regione Lombardia ritiene che l'azione congiunta di tutti i soggetti istituzionali interessati debba avere come orizzonte di riferimento comune alcuni importanti risultati:

* destinare almeno il 30% delle risorse del FSE della Lombardia alla formazione legata all'utilizzo degli strumenti info-telematici

* prevedere che in ogni progetto formativo che riceve un finanziamento pubblico vi sia almeno un modulo relativo alla Società dell'informazione e all'utilizzo delle ICT;

* Promuovere la collaborazione con imprese, università ed enti di ricerca (anche con forme di partnership pubblico-private) affinché, in relazione al fabbisogno formativo espresso dal mondo della produzione si arrivi ad incrementare del 50% l'offerta di profili professionali "nuovi" dove oggi si registra un forte gap rispetto alla domanda.

I progetti che la Regione Lombardia sta mettendo a punto in questo ambito riguardano principalmente:

* La progettazione di azioni volte a favorire presso le piccole imprese la conoscenza e l'uso degli strumenti informatici di base necessari per poter meglio fruire dei nuovi servizi;

* la progettazione di moduli formativi di alfabetizzazione informatica e di iniziative per la maggiore sensibilizzazione della popolazione

* Lo stimolo alla nascita e disponibilità di banche dati (sui lavoratori, le imprese, le professioni, le opportunità formative ecc.) esaurienti e costantemente aggiornate,

* la realizzazione di azioni di tele-formazione e l'attivazione di esperienze di telelavoro, in accordo con il mondo imprenditoriale, e di iniziative progettuali interdisciplinari basate su metodologie "open distance learning" di erogazione e fruizione formativa.

* la sperimentazione di nuovi percorsi lavorativi finalizzati a sfruttare le potenzialità occupazionali intrinseche nella diffusione delle tecnologie dell'informazione attraverso il sostegno, sia alla creazione di autonome attività imprenditoriali, sia all'apertura di nuovi spazi d'impiego e alla diffusione di nuove professionalità nell'ambito del lavoro dipendente (praticabili, efficacemente ed efficientemente, in particolare, dai disabili),

* la promozione di progetti pilota ed azioni dimostrative volte a coinvolgere diversi livelli aziendali in nuovi assetti organizzativi (modelli di organizzazioni dinamiche e collegate in rete)

* l'impostazione di un sistema di monitoraggio regionale riguardante la domanda e l'offerta di nuove figure professionali legate alla diffusione e all'utilizzo di Internet e degli strumenti per l'e-commerce.

 

7 REPORTISTICA, COORDINAMENTO, CONTROLLO E CONFRONTO

I principi che uniformano il Piano d'Azione, illustrati nel Cap. 4, devono trovare applicazione pratica in momenti di costante verifica del Piano d'Azione e della sua realizzazione e momenti di confronto pubblico sulle iniziative da intraprendere per lo sviluppo della Net Economy in Lombardia.

Per quanto concerne lo stato di avanzamento dei progetti illustrati nel Piano, l'avvicinamento/raggiungimento degli obiettivi previsti ed ogni eventuale introduzione di nuovi progetti, la Regione Lombardia intende realizzare un monitoraggio costante, con la realizzazione di report a cadenza annuale sullo stato di avanzamento del Piano d'Azione che si baserà sull'osservazione di alcuni tra i seguenti indicatori:

* Diffusione dell'utenza Internet (% aumento generale, % aumento tra le imprese e le famiglie, fra categorie sociali deboli o escluse dalla Net Economy (anziani, casalinghe, disabili), % aumento spesa per ICT)

* Digitalizzazione delle imprese (% imprese on-line, crescita e-commerce)

* Nascita di imprese innovative (% start-up, % e performance IPO lombarde)

* Infrastrutture (% territorio coperto dalla banda larga, % riduzione traffico per teleattività)

* Mercato del lavoro (% di riduzione dello skill shortage)

* Digitalizzazione delle Amministrazioni Pubbliche e servizi online (% comuni connessi alla rete regionale, % servizi delle Amministrazioni Pubbliche fruibili in Rete, % diffusione Carta dei Servizi Regione Lombardia, Carta d'Identità elettronica e Firma Digitale, % riduzione tempi d'attesa per pratiche burocratiche)

Parallelamente, la "Cabina di Regia" della Net-Economy, che riunisce tutti i settori della Regione Lombardia coinvolti nel Piano d'Azione, svolgerà una funzione di coordinamento e di stimolo alle Direzioni Generali per l'attuazione del Piano e di controllo del suo effettivo avanzamento.

La necessaria socializzazione del Piano d'Azione e la raccolta di contributi esterni alla Regione Lombardia saranno garantiti attraverso:

* l'apertura di un Forum pubblico di discussione e raccolta di contributi online sul Piano d'Azione (sul modello del Piano d'Azione del Governo)

* la costituzione di un Tavolo tematico sulla Net economy. Tale soggetto, da riunirsi periodicamente sarà costituito dalla Regione Lombardia, dai rappresentanti delle autonomie locali e funzionali, da rappresentanti del mondo dell'impresa, della formazione e della ricerca, dell'associazionismo e da esperti indicati dalla Regione Lombardia ed avrà il compito di monitorare lo stato di attuazione del Piano, di fornire parere consultivo sulle scelte da intraprendere per lo sviluppo della Net Economy e di raccogliere esperienze significative nel settore, favorendo al contempo la creazione delle necessarie sinergie.

8 IL PROGRAMMA OPERATIVO

All'interno degli ambiti strategici di intervento e con riferimento ad un orizzonte temporale di medio periodo, la Regione Lombardia si propone la costruzione di un piano operativo che internalizzi non solo ciò che la Giunta Regionale sta portando avanti, ma anche la progettualità e gli sforzi che i vari soggetti istituzionali attivi sul territorio stanno realizzando, al fine di arrivare al pieno coordinamento e finalizzazione degli interventi alle diverse scale territoriali.

Per ciò che riguarda la Regione, le varie Direzioni generali stanno definendo le schede progettuali che rappresentano la trasposizione sul piano operativo dei principi e degli obiettivi indicati nel presente documento. Dal dibattito e dai contributi al programma operativo che verranno forniti da tutti i soggetti economici e istituzionali presenti sul territorio potrà generarsi un documento condiviso non solo negli indirizzi di fondo ma soprattutto nel comune impegno concreto a sostenere lo sviluppo della net-economy in Lombardia.

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