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SABATO
17 MARZO 2001

pagina 4

 

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XVII MOSTRA MERCATO DI ANTIQUARIATO CASTELLO DI BELGIOIOSO (17 MARZO - 1 APRILE) 

La felicità è desiderare le cose che si hanno, così scriveva Ennio Flaiano.

Andare in un castello in avanzata fase di restauro, quello di Belgioioso, guardare una bella mostra antiquaria, giunta alla diciassettesima edizione e magari comprare un oggetto e metterselo in casa può dare felicità.

E comunque all'inizio del terzo millennio, in un'epoca che tutti definiscono ipertecnologica, nulla è più rassicurante di un oggetto la cui storia affonda nei secoli.

Per coloro i quali vorranno iniziare questo fantastico viaggio nel tempo, sessanta quotati mercanti, provenienti da diverse regioni italiane, proporranno i loro pezzi migliori: mobili, dipinti, stampe, argenti inglesi e francesi,

maioliche, gioielli, tessuti, vetri e complementi d'arredamento saranno una grande vetrina per gli amanti dell'arte ma anche per chi semplicemente ama le cose belle.

Ogni pezzo ha una sua storia affascinante da raccontare, ci sono la maestria, gli insegnamenti, la cultura, il gusto di abili artigiani, gli influssi di un'epoca o di un'area geografica che possono mostrare dettagli da osservare con attenzione.

Un appuntamento che ha sempre avuto un grande riscontro di pubblico, a dimostrazione che l'antiquariato non è soltanto un hobby di pochi privilegiati, ma un interesse culturale che appassiona un numero sempre

maggiore di persone.

Chi si recherà a Belgioioso per la manifestazione troverà, in un ambiente contenuto e non falsamente elegante, seri professionisti che per partecipare alla mostra si sottopongono a una selezione rigorosa, e che, a riprova della loro professionalità, rilasciano ad ogni acquirente il certificato di autenticità del prodotto comperato.

Dai primi giorni di marzo sul nostro sito www.belgioioso.it saranno disponibili non solo le informazioni per chi vuole visitare la mostra ma si potrà anche avere un'anteprima di alcuni oggetti esposti.

La mostra osserverà i seguenti orari:lunedì, martedì, mercoledì e venerdì dalle ore 15,00 alle ore 20,00, giovedì dalle ore 15,00 alle ore 23,00, sabato e domenica dalle ore 10,00 alle ore 20,00, Biglietto d'ingresso Lire 15.000

Info: tel. 0382/970525 fax 970139, www.belgioioso.it  info@belgioioso.it 

ANTIQUARIATO E MONDO BANCARIO: "MERCANTI & BANCHE: L'ECONOMIA NELL'ARTE E NELL'ANTIQUARIATO" REPUBBLICA DI SAN MARINO DAL 19 AL 25 APRILE

Il 1° Salone Internazionale di Art Investment si terrà nella Repubblica di San Marino dal 19 al 25 aprile. Non solo arte e non solo testimonianza socioculturale di epoche passate: l'antiquariato è diventato un vero e proprio bene rifugio. Come l'oro, i diamanti, o i quadri dei grandi autori.

Al di là del piacere che suscitano sempre le cose belle, confezionate da sapienti arigiani, senza strumenti tecnologici ma con la perizia degli artisti, emerge dunque tutta la valenza economica che sta nell'oggetto unico, irripetibile e, per questo, assolutamente prezioso. Un investimento sempre più interessante e reso possibile anche grazie ai recenti interventi nel campo da parte delle più qualificate Private Banking italiane ed estere.

Una vastissima campionatura di questi oggetti sarà offerta all'ammirazione del pubblico sammarinese e dei tanti turisti che ogni anno raggiungono il Titano nel corso del "Primo Salone Internazionale di Art Investment" voluto ed organizzato dalla Segreteria Turismo con la collaborazione della Segreteria Finanze e il patrocinio della Segreteria Cultura.

Il Salone sarà curato direttamente dalla Fima Service. La FIMA (Federazione Italiana dei Mercanti d'Arte), ha scelto San Marino per la sua lunga tradizione di ospitalità, per una storia millenaria che ben si sposa con l'oggetto della mostra e per le garanzie di qualità che la Repubblica è capace di offrire dal punto di vista dell'organizzazione, della promozione e della sicurezza.

"Mercanti & Banche: l'economia nell'Arte dell'Antiquariato": questo il titolo della rassegna, che sarà allestita nelle sale dell'ex monastero Santa Chiara dal 19 al 25 aprile 2001. Un'intera settimana per presentare gli aspetti più qualificati dell'affascinante universo degli antiquari, ma anche le nuove tendenze del mercato, illustrate accanto alle più suggestive innovazioni nel campo degli investimenti in questo settore, grazie alle proposte delle maggiori Private Banking italiane ed estere.

A latere della mostra, per chi è già esperto e per i neofiti che volessero avviarsi ai sottili piaceri dell'oggetto antico, saranno organizzati a firma di Nomisma spa convegni mirati e conferenze a tema, con interventi sul ruolo delle fondazioni bancarie e dei musei, nonché sugli aspetti giuridici e fiscali specifici ai beni di arte antica e antiquariato.

Info Edi House - Dr. Giulio Biasion - Via Murri, 43 - 40137 Bologna Tel. 051/306112 - Fax 051/398060 e-mail: voyager@hcs.it 

SALONE DI ART INVESTMENT - "MERCANTI & BANCHE: L'ECONOMIA NELL'ARTE E NELL'ANTIQUARIATO" PROMOSSO DALLA REPUBBLICA DI SAN MARINO E ORGANIZZATO DA FIMA (FEDERAZIONA ITALIANA MERCANTI D'ARTE)

Il primo Salone di Art Investment - "Mercanti & Banche: l'economia nell'arte e nell'antiquariato" promosso dalla Repubblica di San Marino e organizzato da FIMA (Federaziona Italiana Mercanti d'Arte) non vuole essere una mostra tradizionale di antiquariato, ma una manifestazione mercantile che si pone ad altissimo livello sia per il target dei visitatori sia per la presenza del tutto nuova per il settore di espositori non antiquari: le banche.

Il salone infatti è stato concepito in un'ottica assoltamente innovativa rispetto al tradizionale modo del fare mercato di antiquariato.

Si è partiti dalla constatazione che le principali banche italiane, nella loro specializzazione "private", stanno creando dei settori di "Art Investment" cioè di consulenza e garanzia ai propri clienti anche nell'area beni culturali.

In questo rapporto del tutto nuovo e sinergico tra collezionista-antiquario e mondo bancario si inserisce la Mostra, che metterà in contatto un gruppo scelto di antiquari con prestigiosi istituti di credito e che fornirà durante i giorni di apertura una serie di conferenze e seminari centrati sul problema dell'investimento in arte.

Se quindi da un lato la partecipazione costituirà una presenza di immagine molto importante e una prima fondamentale apertura di relazioni, dall'altro vi sarà anche la possibilità di incontro con un pubblico estremamente selezionato.

Infatti i primi due giorni di esposizione saranno riservati ai visitatori VIP e grandi collezionisti, invitati dalle banche stesse ad una manifestazione esclusiva, mentre per il restante periodo di apertura un'adeguata comunicazione susciterà la più viva attenzione per la mostra sia a livello nazionale che regionale, richiamando un numeroso pubblico di visitatori interessati.

"Come investire i tuoi soldi in antiquariato" sarà il messaggio che verrà proposto nell'occasione e recepito da collezionisti e amanti dell'Antiquariato e dell'Arte, molto disponibili ad accoglierlo. Ma non l'unico. E' giunto il momento di lanciare da San Marino una proposta forte che faccia dialogare i soggetti professionalmente impegnati nell'impresa culturale, in cui convergono le finalità dell'azione-impresa con l'aspetto culturale in quanto questo é l'oggetto dell'operare, dove il filo conduttore sia l'economia e quindi la possibilità dell'utile.

MERCATO DELL'ARTE E INFORMAZIONE ECONOMICA

Il sistema arte risulta composto da una molteplicità di attori, pubblici e privati: essi spaziano dai produttori, agli artisti, ai trader, ai mercanti - coinvolgendo anche soggetti finanziari (quali fondazioni bancarie ed investitori istituzionali). Sono proprio questi ultimi soggetti che stanno richiedendo più trasparenza sul mercato per effettuare con maggior tranquillità i loro investimenti.

Tale volontà ben si sposa con i propositi di FIMA di migliorare la qualità e la quantità delle informazioni sul mercato dell'arte. FIMA ha scelto Nomisma, società di studi economici bolognese, quale soggetto in grado di realizzare un "Osservatorio sul Mercato dell'Arte".

La realizzazione di questo progetto, secondo il professor Gualtiero Tamburini, Vicepresidente del comitato scientifico di Nomisma, necessita di una rilevazione di dati originale monitorando un campione di mercanti díarte: ciò al fine di "correggere" i prezzi della aggiudicazione all'asta, ritenuti dagli operatori insufficienti, inefficienti o, comunque, non in grado di rappresentare il mercato.

Attraverso un esercizio condotto dal dottor Stefano Stanzani - project manager di Nomisma - che ha ricostruito i tassi di capitalizzazione dei CCT, dei mercati artistici e dell'abitazione, sembra che dal 1991 ad oggi l'investimento sul mercato artistico abbia garantito, in media, i minori rendimenti: 100 milioni nel 1991 sono diventati appena 104 nel 2000, contro i 154 nel mercato della casa ed addirittura i 204 nel mercato dei CCT.

Sembrano essere andate meglio le cose nell'ultimo anno: secondo una stima preliminare i prezzi nel mercato dell'arte antica, sarebbero cresciuti nel 2000 del 4,91% rispetto all'anno precedente, garantendo così una redditività di tutto rispetto.

Occorre sottolineare come l'investimento in arte, consenta di godere di rendimenti già al netto delle tasse (si ricorda la tassazione alquanto consistente sia per i CCT - del 12,5% - e del'abitazione - ICI, IRPEF/G, ecc.).

S. Marino, 13 febbraio 2001

Ufficio Stampa - Edi House - Dr. Giulio Biasion - Via Murri, 43 - 40137 Bologna

Tel. 051/306112 - Fax 051/398060 - e-mail: voyager@hcs.it 

SINTESI DELL'INTERVENTO DEL PRESIDENTE F.I.M.A. AMEDEO COCCHI

Con il Convegno F.I.M.A. tenutosi a Bologna nel Marzo 2000, gli Antiquari italiani hanno impresso una svolta alla loro attività tradizionale condotto a ciò dalla globalizzazione dei mercati, dall'uso dei mezzi elettronici nelle transazioni e dal profilarsi nel settore di nuovi attori, solitamente operanti nell'itermediazione finanziaria.

Il bene di arte Antica e di Antiquariato ha una sua valenza intrinseca che accresce quel dividendo estetico da sempre riconosciutogli e, a tal fine, la nostra federazione ha condiviso fin da subito la proposta di costituzione di un Osservatorio sul Mercato dell'Arte e dell'Antiquariato, fatta da Nomisma, che costruisca un Mercato maturo; F.I.M.A. e gli Antiquari associati hanno dato vita a Fima Service, società a responsabilità limitata, per agire da primattori sul luogo degli scambi ed offrire i servizi collegati e necessari agli intermediari.

Nasce da tali premesse l'innovativo Salone di San Marino, che abbiamo voluto in una sede da sempre internazionale e aperta alla globalizzazione.

Nell'ottica di offrire la massima affidabilità a chi vorrà accostarsi ai beni di arte Antica e di antiquariato F.I.M.A. che, con la consulenza di Uniter, ha iniziato la procedura per la normazione e la successiva certificazione di qualità secondo le norme internazionali, degli operatori.

ARABE DE PALO SUL FILO DEL TEMPO E TOUR IN EUROPA DAL PROSSIMO MAGGIO

Il nuovo disco degli Jarabe de Palo lega e riunisce tutte le canzoni lungo il filo del tempo. "Un tempo importante che non va sprecato" ritiene Pau Donés, leader del gruppo, memore degli insegnamenti materni. Jovanotti è il traduttore ufficiale delle canzoni degli Jarabe de Palo per l'Italia. E il cantante spagnolo sta traducendo quelle di Lorenzo Cherubini: "L'ombelico del mondo" e "Un raggio di sole", due hit destinati al mercato dei paesi latini. E' in corso la programmazione del video del singolo "De vuelta y vuelta" del gruppo su alcune reti italiane preceduto da uno spot contro la campagna dell'anoressia. La grande tournèe europea partirà da maggio con tappe in Italia a giugno e settembre.

Il gruppo Jarabe de Palo formatosi su basi latin rock, dall'incontro di Paul Donés (1966, Barcellona) con Alex Tenas (batteria), Joan Gené (basso), Jordi Mena (chitarra), Daniel Forcada (percussioni) raggiunge il successo dopo solo due dischi. Determinante un viaggio di Pau Donés a Cuba, con il regista e amico Fernando de France dove l'incontro con un personaggio femminile sarà lo spunto de "La flaca" (1996 Virgin), la canzone degli Jarabe de Palo venduta in circa 5 milioni di copie in tutto il mondo nel 1999. Nello stesso periodo esce in Spagna "Depende" (2000 Virgin), secondo album, che raggiunge il resto d'Europa nella primavera del 2000.

VITRAL: DE CUBA PA'L CARIBE - IL NUOVO CD DELLA COLLANA "SON DEI CARIBE"

Il disco: "De Cuba pa'1 Caribe" raccoglie 14 bellissimi brani tra i quali i più noti sono El Manisero (celebre nel mondo come Peanut Vendor e italianizzata in Rumba delle Noccioline. Negli anni cinquanta veniva scambiato per rumba ma è un son-pregón), El Camaval (la famosa cumbia salsa lanciata dalla regina Celia Cruz e recentemente da lssac Delgado), Boníto y Sabroso (mambo di Benny Moré, soprannominato e/ barbaro del ritmo), Perfidia (bolero-cha , un evergreen suonato dalle orchestre da ballo) e l'originale interpretazione dell'universale guajira Guantanamera, icona della musica cubana. Un mix di musica da ascoltare, canzoni che sanno trasmettere emozioni, sentimento e di ritmi allegri che scatenano la voglia di ballare e se non altro il piacere di divertirsi con suoni e musiche prodotte da strumenti tradizionali, acustici: nulla di elettronico o di tecnologico. Suoni naturali, piacevoli, rilassanti ma anche trascinanti.

Il gruppo: cinque musicisti cubani dotati di grande talento che combinano con maestria ritmi tropicali come son-montuno, bolero, guaracha, cha cha chá, mambo, rumba, cumbia, merengue e salsa, miscelando strumenti della tradizione afrocubana come ciaves, bongos, maracas e timbales con l'armonia contemporanea delle chitarre acustiche che assieme al contrabbasso danno un sound magico alla musica. E sul tipico 'tumbao' cubano si innestano bellissime voci della tradìzione 'sonera'e'salsera' in grado di percorrere lo stile globale dei son e/o della rumba, espressioni artistico- musicali cubane. De Cuba pa'1 Caribe Quinteto VITRAL, CD 2016 - Serie "San dei Caribe"- L. 24.000

Distribuzione: Giucar. E-mail: info@italvox.com  www.italvox.com  Tel. Fax +39 051 47 38 52 / 47 06 69.

SUONI E VISIONI: CONCERTI, FILM, VIDEO, NELLA MUSICA DEL NOSTRO TEMPO

Fino a maggio si svolgerà l'undicesima edizione della rassegna promossa dal Settore Cultura della Provincia di Milano, preceduta da una mostra di posters, foto, immagini, video, performances dal vivo, sui primi dieci anni della manifestazione musicale (fino al 18 marzo) allo Spazio Oberdan. Ecco il programma dei concerti: lunedì 19 marzo al teatro Franco Parenti, Rene Aubry Ensemble, compositore polistrumentista francese; lunedì 26 marzo Teatro Strehler Michael Nyman Ensemble, spettacolo multimediale progettato dal compositore e pianista inglese; martedì 3 aprile, al Propaganda, Le Tambours de Brazza, straordinaria formazione di 14 elementi proveniente da Brazzaville, Congo; lunedì 9 aprile, al CRT/Teatro dell'Arte, Sentieri Selvaggi con la partecipazione di Omar Pedrini dei Timoria "Orfeo a Fumetti", Opera da camera tratta da "Poema a fumetti" di Dino Buzzati; venerdì 20 aprile al Rolling Stone, Mick Taylor & The All Stars Blues e Popa Chubby Group, Serata Blues; lunedì 7 maggio al Teatro dell'Elfo Juan Carlos Cacèrès "Tango Negro", straordinario cantante e pianista argentino che ripropone il tango nelle sue origini africane. Domenica 6 maggio allo spazio Oberdan serata video presente l'artista; giovedì 24 o lunedì 28 maggio al Teatro Dal Verme grande ritorno a Milano dell'artista multimediale americana, Laurie Anderson, nel nuovo tour con un quartetto di musicisti. Info tel. 02/7740.6312/2923.

AL TEATRO LITTA "ASPETTANDO GODOT" DI SAMUEL BECKETT FINO A DOMENICA 25 MARZO

Progetto U.R.T., Traduzione Di Carlo Fruttero, Scena e costumi Enrico Francescon, con: Jurji Ferrini (Pozzo), Alberto Giusta (Gogo), Antonio Zavatteri (Didi), Davide Lorino (Lucky), Wilma Sciutto (ragazzo), regia Jurij Ferrini. Torna al Teatro Litta la compagnia Progetto U.R.T.(Unità Ricerca Teatrale) già ospite con la fortunata produzione di ' Mandragola'. Allestito per la prima volta nell'inverno del 1998, Aspettando Godot mise in luce il gruppo Progetto U.R.T. fin dalle prime recite e riproporlo quest'anno - dopo il clamoroso successo di 'Mandragola' nella stagione precedente- significa per la compagnia sottolineare la continuità di un lavoro particolare ed innovativo. 

Questo lavoro colloca questa compagnia in un settore trasversale rispetto alla storica ed ormai desueta contrapposizione tra repertorio classico e ricerca. 

Gli attori che hanno fondato progetto U.R.T. si sono formati alla scuola di recitazione del Teatro di Genova e nel 1998 sono stati una delle quattro compagnie selezionate dal Ministero nell'ambito del 'Progetto Giovani'. 

Se è vero che il Progetto U.R.T. proprio con la messinscena di Asìpettando Godot si orienta decisamennte verso la sperimentazione è anche vero che la ricerca degli attori viene confinata nel campo della recitazione e nella fase delle prove al solo scopo di narrare al meglio la storia e servire il testo. 

E così gli spettacoli del progetto U.R.T. risultano spettacoli di prosa nel senso più semplice e classico sebbene caratterizzati da una sorprendente modernità interpretativa. La lettura registica di Jurij Ferrini punta soprattutto a sottolineare la valenza meta-teatrale della situazione; questa lettura emerge da un gioco di relazione tra gli attori, spinto all'estremo, compresso in un'aria rarefatta di attenzione e silenzio.

Un po' come se Didi e Gogo fossero capitati in teatro quella sera per caso e provassero a modo loro ad intrattenere il pubblico con i loro ragionamenti strampalati e fallimentari, una situazione paradossale che spinge verso un terreno comico particolarmente ricco. 

I mulinelli verbali dei protagonisti diventano gli emblemi dell'inutilità di ogni slancio vitale in quel deserto post-atomico in cui si trovano, quel posto riarso e polveroso metafora di un paesaggio desolato e spettrale dopo un cataclisma. 

Ma quale apocalisse ha distrutto ogni cosa? Una esplosione nucleare? Un asteroide precipitato sul pianeta? O forse più semplicemente una lenta ed inesorabile catastrofe culturale: non a caso ad un certo punto Pozzo - ormai cieco - chiederà: "Ma non siamo per caso in un posto che si chiama palcoscenico?" 

Al palcoscenico Beckett restituisce quindi il compito di mostrare una metafora della vita e non la vita stessa, alla recitazione affida il compito di scarnificare ogni gesto, di asciugare ogni naturalismo approssimativo e per tagliar corto anche con lo sfarzoso realismo scenografico fa dire a Vladimiro: "

È difficile descrivere questo posto, non assomiglia a niente, non c'è niente, c'è un albero"... ecco in quale modo Beckett ci parla di teatro. In Aspettando Godot il tempo si è fermato; in un unico istante vediamo passato, presente e futuro di un'umanità che non solo si è smarrita, ma che ha anche rinunciato a cercare se stessa ... "aspettando" pazientemente una svolta. 

I cinque interpreti scelgono una cifra espressiva apparentemente dimessa e colloquiale, molto concreta, ma sanno cogliere e molto efficacemente restituire le misurate venature beffarde e le sottili retoricità autoironiche che Beckett insinua costantemente nella propria scrittura. 

Eccellenti su tutte paiono le rese di Vladimiro e dello stesso Ferrini (Pozzo).. Fulvio Barberis - Il lavoro 26/3/1999. informazioni e prenotazioni: Teatro Litta Corso Magenta 24 - 20123 Milano tel. 0286454545 da lunedì al sabato ore 14.30-19 sito internet:www.teatrolitta.it Orario spettacoli feriali ore 21, festivi ore 16.30. lunedì riposo Ingresso al botteghino Posto unico £.30.000 - Rid. AGIS £.25.000 - Riduzioni speciali: Giovani fino a 25 anni £.20.000-Anziani/Carta d'Argento £.15.000. PROMOZIONE SPECIALE Martedì e Mercoledì al Litta: posto unico £.19.000. teatro. Info: tel.02/864.54545, litta@galactica.it 

 

TEATRO ZAZIE - AMMESSO E NON CONCESSO (Il Principe Totò e Armando) DAL 21 AL 31 MARZO

Atto unico di e con Andrea Tidona, regia di Carla Cassola, (da martedì a sabato ore 20.30). Antonio De Curtis, uno dei protagonisti più amati della scena italiana, viene ricordato in questo spettacolo. Di ascendenza nobile, ma di nascita piccolo/borghese e di formazione sottoproletaria, Antonio de Curtis esordì nel 1917 (ecco un'altra ricorrenza) come fantasista, imponendosi subito nel caffè concerto come macchiettista e mimo nella parafrasi della "marionetta disarticolata" divenendo in seguito capocomico in proprio fino a quel personaggio che la storia del teatro e del cinema ricorda.

Ma chi era veramente Antonio Clemente, divenuto solo in seguito il Principe de Curtis, in arte Totò? Pochissime persone potrebbero rispondere interamente a questa domanda, poiché quasi del tutto sconosciuta è la vita privata del Principe Antonio De Curtis che aveva una personalità forte e particolarissima, degna di un personaggio teatrale. Poeta ricco di liricità, ma anche molto amaro. Filosofo di una filosofia semplice, popolare, fino al limite dell'ingenuità. Uomo malinconico, riservato, ma anche prepotente, egoista negli affetti, pieno di manie, di fobie e gelosissimo fino alla patologia delle bellissime donne della sua vita. Andrea Tidona ha costruito un curioso intreccio drammaturgico per ricordare (più che imitare) il grande personaggio nell'intento di mettere a confronto Totò, la maschera e l'uomo.

Il testo si basa su testimonianze biografiche con al centro un personaggio (Armando) di pura invenzione che ha il compito di muovere il gioco: un uomo qualunque, il cui mito è Antonio De Curtis, rievocato, imitato, rivissuto quasi parossisticamente, forse per sfuggire alla monotonia di una vita banale che il Principe non avrebbe mai accettato. Sprazzi biografici tenuti insieme da sketches, battute celebri, versi poetici e da quelle situazioni "dietro le quinte" che tanto piacevano al "principe", brillante, espansivo e coinvolgente sulla scena, quanto introverso e problematico nella vita privata.

ufficio stampa Antonella Colombo 03394899895, prenotazioni dalle 15.00 alle 18.00 t. 0234537852 - spaziozazie@libero.it  ingresso lire 20.000 + tessera associativa annuale - rid. 15.000 - ZAZIE - via lomazzo 11 - milano bus (57-94) tram 12-14-29-30-33.

 

AL TEATRO GRASSI FINO AL 2 MAGGIO "I DUE GEMELLI VENEZIANI" DI CARLO GOLDONI, REGIA DI LUCA RONCONI PROTAGONISTA MASSIMO POPOLIZIO

Seconda messa in scena di Luca Ronconi per questa stagione del Piccolo Teatro, I due gemelli veneziani segna il ritorno del regista al teatro di Carlo Goldoni, dopo La serva amorosa (1986) e La buona moglie, (per la Compagnia Gravina / Occhini /Pani/ Ronconi/ Volonté) del 1963.

Commedia bifronte, scritta nel 1747, momento di evoluzione della scrittura goldoniana verso modalità naturalistiche di impostazione dei personaggi e dell'intreccio, I due gemelli veneziani affianca al tradizionale repertorio di intrighi, doppi sensi, figli perduti e ritrovati, un'ambivalenza di fondo, verificabile nella caratterizzazione di quasi tutti i protagonisti e nel trattamento delle "tracce" della Commedia dell'Arte.

Nel campo "neutro" di Verona, i gemelli Tonino (il brillante) e Zanetto (il rustico) - figli di Pantalone e separati dalla nascita - incontrano le rispettive promesse spose, Beatrice e Rosaura. Ignare di trovarsi di fronte a due gemelli, le donne danno il via a una serie esilarante di equivoci.

Come se non bastasse, si scopre che Rosaura è a sua volta figlia di Pantalone: la morte di Zanetto, avvelenato dal geloso Pancrazio, a propria volta suicida, eviterà l'incesto...

"In quest'opera - afferma Luca Ronconi - "le maschere sono praticamente irrilevanti. Certi personaggi hanno un linguaggio appartenente alla tradizione dell'Andreini e del teatro del '600, ma sono chiaramente messi in ridicolo. In altre opere di Goldoni la Commedia dell'Arte è guardata con nostalgia. Qui

assolutamente no: è anzi vista come qualcosa di "cartapestaceo", di ridicolo, di caricaturale".

Il tema del doppio, incarnato dalla coppia di gemelli Tonino/Zanetto - interpretati da Massimo Popolizio - è sottolineato da Goldoni fin dalla sua prefazione alla pièce, in cui è esplicito il rimando a Plauto, Shakespeare e al teatro dell'Andreini.

"In realtà" - ribadisce Ronconi - " il modo in cui Goldoni si avvicina al tema del doppio è diverso rispetto ai suoi predecessori. Goldoni, per primo, porta in scena due gemelli dai caratteri opposti. Così, nella commedia, l'equivoco non nasce dal semplice fatto che due persone uguali vengano scambiate: il motore della vicenda sono le reazioni degli altri personaggi, convinti di trovarsi di fronte a una stessa persona che manifesta comportamenti opposti, schizofrenici".

Da questa prospettiva, tutta la vicenda appare un vortice di follia, resa credibile- afferma Ronconi - "proprio mantenendone tutti i caratteri di incredibilità, esaltandone la leggerezza".

Accanto a Massimo Popolizio, nel doppio ruolo Tonino/Zanetto, Marco Andriolo (Tiburzio), Nino Bignamini (Brighella), Riccardo Bini (Pancrazio), Giovanni Crippa (Arlecchino), Igor Horvat (Florindo), Manuela Mandracchia (Rosaura), Laura Marinoni (Beatrice), Antonello Fassari (Balanzoni), Franca Penone (Colombina), Luciano Roman (Lelio) e Valentino Villa (Bargello/Facchino).

Le scene - gioco di specchi sfalsante e labirintico - sono firmate da Margherita Palli. I costumi sono di Vera Marzot. Lo spettacolo è una coproduzione Piccolo Teatro di Milano e Teatro Biondo Stabile di Palermo. Info 02/ 72333.222 www.piccoloteatro.org 

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