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20 SETTEMBRE  2001

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MIPEL: CONSORZIO CENTOPERCENTO ITALIANO ECOLAB COOPERATIVA SOCIALE A R.L. PRESENTERÀ LE NUOVE PROPOSTE SENZA LOGO

Milano, 20 settembre 2001 - In perfetta coerenza con le nuove problematiche denunciate da No Logo e dalle nuove filosofie economiche emergenti, una conferma tutta Italiana che da anni lavora a un marchio per prodotti di qualità.Il Consorzio Centopercento Italiano (unione delle maggiori aziende del settore pellettiero) è l'espressione concreta, che garantisce l'unico valore del "Made in Italy Eticamente Accettato dal Mercato". La valorizzazione del prodotto descrive un percorso che unisce chi lo costruisce e chi lo sceglie mediante l'acquisto, tale percorso diventa il punto centrale del presente e del futuro settore pellettiero. Il prodotto come contenitore di valori etici è il mix di più energie che si incontrano e collaborano tra loro, non solo sulla qualità della tecnica e del design, ma anche e soprattutto sulla qualità della vita. EcoLab Cooperativa Sociale - La EcoLab Cooperativa Sociale a r.l. durante la partecipazione all'80° manifestazione del Mipel - Milano presenterà le nuove proposte senza logo.Lo stand al Pad. 20/II sarà totalmente dedicato al momento storico internazionale, e i rappresentanti della Cooperativa si asterranno da qualsiasi transazione commerciale, senza rilasciare alcun comunicato, nella speranza che il silenzio possa essere il modo migliore di rispettare l' umanità suggerendo la necessità di realizzare la pace in maniera concreta e duratura.

FRANCHISING, E-COMMERCE E SHOP PROJECT A FRANCHISING & PARTNERSKIP 2001 16A EDIZIONE DIVENTARE IMPRENDITORI NON È PIÙ UN SOGNO
Milano, 20 settembre 2001 - Se diventare imprenditori è il sogno di molti, nessuna formula più del franchising ha permesso a milioni di persone nel mondo di realizzare le proprie aspirazioni. In Italia il business dell'affiliazione commerciale, giunto al traguardo dei suoi primi trent'anni di vita, si conferma uno dei format a maggiore crescita tra i modelli organizzativi retail. Le cifre lo dimostrano. Nel 2000 le insegne hanno superato le 560 unità mentre gli affiliati hanno registrato un incremento dell'1 1,8% creando 10.928 nuovi posti di lavoro (in totale il personale e' passato dalle 74.880 unità alle 85.808, +14,6%). Con un giro d'affari aumentato del 6% e un peso, sul totale dei consumi dei 2,1%, il franchising cresce più dei consumi delle famiglie (+2,9% lo scorso anno). Franchising & Partnership, la più grande manifestazione a livello europeo dedicata al mondo della distribuzione, dal 9 al 12 novembre prossimo, riunirà i più importanti operatori italiani e stranieri. Un appuntamento indispensabile per conoscere, informarsi aggiornarsi sulle tendenze del mercato. Il Salone, organizzato come ogni anno da Expocts, mantiene intatta la formula che ne ha consacrato il successo internazionale. La manifestazione si arricchisce quest'anno dell'area espositiva "Retail Show", coordinata da Confimprese, che ospiterà, tra i suoi associati, alcuni tra i maggiori franchisor italiani. Franchising, E-commerce e Shop Project- questi i temi esplorati dal Salone che puntano sempre più sul mix di tradizione e di innovazione. Il primo affronta il franchising tradizionale con grande attenzione alle tendenze e alle opportunità offerte dalle nuove tecnologie. Strumenti che consentono di dare una nuova visione al concetto classico dell'affiliazione commerciale. Il tema dell'E-commerce viene quindi affrontato come E-Retail in risposta alle nuove esigenze create dal mercato globale. La tecnologia pensata per la rete di distribuzione offre importantissime soluzioni e servizi capaci di ottimizzare spazi e tempi lavoro. E-retail quindi, non come formula alternativa alla distribuzione tradizionale, ma come strumento di sinergia e di integrazione. Infine il tema ShopProject, attraverso il ,quale il Salone intende rispondere ai mutamenti che stanno caratterizzando il ruolo e la funzione del punto vendita. li negozio, dalle vetrine al suo stesso layout, dall'internal setting, all'esposizione delle merce deve saper parlare alla molteplicità dei sensi affascinando il consumatore. La visita al punto vendita deve trasformarsi in un'esperienza coinvolgente per il consumatore ed il Salone presenterà. molti strumenti per ripensare, ideare e progettare il punto vendita di domani. Anche quest'anno grande spazio verrà riservato ai convegni e alla formazione Per quanto riguarda l'attività convegnistica Confimprese in collaborazione con Expo cts ha curato tre importanti eventi. Nell'area Formazione la collaborazione con Corriere Lavoro offre momenti d'informazione per un aggiornamento sulla nuova cultura d'impresa. Tra i servizi pensati per facilitare l'interazione tra espositori e visitatori Active Search, un database di facile consultazione capace di informare i visitatori sulle proposte degli espositori in grado di facilitare la visita agli stand. Hospitality è invece il nuovo strumento a disposizione dei partecipanti per rendere più confortevole il loro soggiorno, per prenotare servizi aIberghieri  ristoranti visite e ticketing. Franchisíng & Partnership, che per la sua sedicesima edizione si trasferisce nei padiglioni 10/11 di Fiera Milano, si svolge in concomitanza con altri due importanti appuntamenti: Expo Tour - Salone Internazionale dell' Ospitalità Professionale- ed Expo Food - Salone Internazionale del Sistema Alimentare. Tre prestigiose manifestazioni di rilievo internazionale per le quali si attendono in Fiera Milano più di 100.000 visitatori.

NOVITA' EICMA 2001: GILERA 600 SUPERSPORT
Milano, 20 settembre 2001 - Gilera si identifica con la storia stessa della motocicletta. Dalla prima creatura di Giuseppe Gilera, la VT 317 del 1909, fino alla rivoluzionaria NordWest degli anni '90, il Marchio dei due anelli ha tradotto in moto di successo i sogni di migliaia di appassionati. Gilera ha costruito la propria leggenda sulle vittorie sportive e sulla continua ricerca volta all'innovazione tecnica. Moto come la 500cc quattro cilindri in linea che dominò il motomondiale negli anni '50, la rivoluzionaria bicilindrica 125 cross o la RC vincitrice alla Parigi-Dakar, sono solo tappe di una storia di azienda costellata di sfide vinte sia nel campo delle competizioni sia in quello della sperimentazione e dell'innovazione. In occasione di Eicma 2001, Gilera annuncia la nascita della 600 SuperSport. E' il ritorno del Marchio dei due anelli alla moto dallo stile e dalle prestazioni totali, dotata di personalità e fascino, caratterizzata da contenuti tecnici al massimo livello. Coerentemente con la decisione strategica di rientrare nei segmenti più nobili della moto, Gilera 600 SuperSport nasce per riprendere questa epopea fatta di innovazione, ricerca, vittorie. Una storia unica di motociclette nate per primeggiare sulle piste e sulle strade di tutto il mondo. Perché Gilera, se da un lato si è sempre impegnata vittoriosamente in ogni tipo di competizione, mai ha perso di vista quello che deve essere lo scopo finale della moto destinata alla strada: massime prestazioni, grande affidabilità, design unico, ma anche la più ampia diffusione tra gli appassionati. Nasce da queste radici, dalla responsabilità che una storia tanto importante continua a trasmettere, la scelta di rientrare nel segmento dove più alta è la competizione tra gli attori mondiali del mercato motociclistico. Il settore delle supersportive di media cilindrata che vede in competizione i più grandi costruttori del mondo. Che esprime i più alti contenuti di tecnologia, innovazione e design. E dove Gilera porta la sfida italiana. Motore quattro cilindri in linea di ultimissima generazione, un design avveniristico e aggressivo che denuncia, fin dalla prima occhiata, la chiara indole sportiva e uno stile inconfondibile, fortemente italiano. Il progetto 600 SuperSport nasce agli inizi del 2000 quando, maturata la volontà strategica di riportare il marchio Gilera nel mondo delle moto di cilindrata superiore, si definiscono i piani per il grande ritorno. Prendono forma le linee che dovranno ispirare il progetto: una moto dallo stile a chiarissima vocazione sportiva, performante ma dotata di soluzioni tecnologiche di avanguardia per consentire ai piloti di raggiungere le migliori prestazioni nella massima sicurezza. Compatta. Curatissima in ogni dettaglio e componente. Gilera si fa interprete della grande tradizione italiana, senza rinunciare a soluzioni tecniche e stilistiche di assoluta avanguardia. La 600 SuperSport è compatta (l'interasse è di 1.392 mm e la lunghezza totale è stata contenuta in 2.000 mm). Le sue linee sono tese, nette e decise: esprimono senza equivoci la vocazione sportiva della nuova Gilera. Il cupolino è fortemente caratterizzato dalla presenza dei due deflettori laterali. Elementi aerodinamici che da un punto di vista stilistico proseguono la linea tagliente dei profili dei fari. La presa dinamica si apre proprio al centro del cupolino, tra i due fari, nella posizione aerodinamicamente più favorevole, dove è massima la pressione dell'aria. Questo ha permesso di realizzare una canalizzazione dell'aria rettilinea che, unita all'originale disegno del grande airbox da 11,5 litri, consente una "respirazione" ottimale del motore. Una scelta tecnica, questa, che ha fortemente influenzato l'estetica della 600 SuperSport conferendo al frontale un ulteriore e particolarissimo elemento di grinta e sportività. Sotto il cupolino, Gilera 600 SuperSport presenta una soluzione del tutto innovativa per la strumentazione. In controtendenza con le soluzioni generalmente adottate tra le supersportive, i progettisti Gilera hanno optato per un doppio strumento analogico, sia per il contagiri sia per il tachimetro. La scelta di non usare un display a cristalli liquidi per indicare la velocità della moto è stata imposta dalla ricerca della massima naturalezza di lettura. Proprio con questo fine è stato progettato uno strumento unico, circolare, dal disegno elegantemente classico, che consente la lettura immediata e contemporanea dei due valori. La soluzione si avvale dunque di un solo quadrante che riporta all'esterno la scala della velocità e, più internamente, la scala del contagiri; gli aghi agiscono all'interno dello stesso strumento, fornendo due letture separate. Le linee decise del serbatoio da 18 litri si raccordano con la sella, realizzata in materiale antisdrucciolo. La sella posteriore è da sempre oggetto di studi accurati da parte dei designer di moto sportive: un rivestimento troppo evidente obbliga a soluzioni quali coprisella in tinta con le parti verniciate. Per esaltare la sportività della linea della 600 SuperSport, Gilera ha sviluppato un nuovo tipo di rivestimento della sella posteriore che risulta lucida, brillante come una parte verniciata. L'effetto è quello di conferire alla 600 SuperSport una linea da monoposto, il risultato quello di evitare l'uso di scomodi e ingombranti coprisella in materiale plastico. La grande tradizione telaistica di Gilera rivive nella ricerca delle migliori soluzioni e dei materiali più avanzati. Nel ricorso alla componentistica di più alta qualità. Per il telaio della 600 SuperSport, i progettisti Gilera hanno concepito e collaudato soluzioni diverse, avendo sempre come obiettivo valori superiori di rigidità e leggerezza. La soluzione scelta è stata quella di un doppio trave realizzato in estruso di alluminio con parti in titanio. I test condotti hanno confermato la validità di questa scelta: la struttura finale vanta valori di rigidità paragonabili a quelli di telai realizzati per moto di cilindrate superiori. La leggerezza della struttura è stato l'altro obiettivo che ha guidato la progettazione del telaio. Nella zona centrale, all'attacco del forcellone, il telaio è scatolato mediante l'applicazione di una piastra in titanio incollata con colla strutturale. Si tratta di una soluzione innovativa, utilizzata in ambito aeronautico, che garantisce i più alti livelli di robustezza e tenuta con pareti sottili, offrendo conseguentemente una sensibile riduzione del peso. Accorgimenti che, uniti alla leggerezza del propulsore, hanno permesso di contenere il peso complessivo della Gilera 600 SuperSport in soli 162 chili a secco. La particolare fusione del canotto di sterzo è stata progettata e realizzata allo scopo di ottimizzare il flusso dell'aria dalla presa anteriore alla cassa filtro. Si è potuto così ottenere una canalizzazione particolarmente rettilinea ed efficiente. Unica nel panorama delle 600 quattro cilindri, la Gilera 600 SuperSport adotta una forcella, totalmente regolabile, a steli rovesciati da 43 mm di diametro, con escursione da 120 mm. Una soluzione generalmente riservata a moto di cilindrate maggiori. Alla forcella upside down, Gilera 600 SuperSport associa perni cavi di grande diametro per l'asse ruota e piastre sovradimensionate. Sul forcellone posteriore, realizzato in lega leggera, lavora una sospensione composta da leverismi di progressione e da un ammortizzatore regolabile in compressione, estensione e nel precarico molla. I cerchi ruota sono Brembo a cinque razze da 17" che adottano gomme 120/70 all'anteriore e 180/55 al posteriore. Una cura del tutto particolare è stata posta nella configurazione dell'impianto frenante, che si compone di un doppio disco da 320 mm di diametro all'anteriore e di un disco da 220 mm sulla ruota posteriore. La pista frenante dei dischi anteriori è stata progettata per le nuove pinze Brembo a quattro pistoncini e pastiglie sinterizzate. Sul disco posteriore agisce una pinza Brembo a doppio pistoncino. Per l'impianto frenante della Gilera 600 SuperSport sono stati adottati tubi in treccia metallica. Il quattro cilindri in linea Suzuki di 599 cc, Dohc a 16 valvole raffreddato a liquido, si distingue per le straordinarie performances in termini di potenza unite a doti eccezionali di leggerezza e compattezza. Le caratteristiche dimensionali, sia in larghezza sia in lunghezza, del propulsore hanno permesso la progettazione di un telaio decisamente stretto, a tutto beneficio delle caratteristiche aerodinamiche della 600 SuperSport. Cilindri e basamento sono parte di una fusione unica, una soluzione che accresce robustezza e leggerezza della struttura rispetto ai propulsori tradizionali con pezzi separati. Il carter motore è diviso in tre parti per consentire un facile accesso agli organi della trasmissione. Il motore a sei marce e distribuzione bialbero, affida l'alimentazione a un avanzato sistema di iniezione elettronica, dotato di un esclusivo schema con doppia valvola a farfalla. La seconda valvola, inserita nel condotto di aspirazione, ha il compito di ottimizzare il flusso della miscela aria/benzina. Si ottiene così una risposta senza eguali, tra le 600 supersport, sin dai regimi di rotazione più bassi. E senza sacrificare la eccezionale risposta ai regimi alti, la caratteristica che ogni appassionato si aspetta da una moto di questa categoria. Caratterizzato da interventi su aspirazione, scarico e sulla mappatura, il propulsore raggiunge dati di potenza e coppia che pongono la nuova 600 Gilera ai vertici tra le supersport di media cilindrata, anche in termini di prestazioni su strada e in pista. Tutte le informazioni sulla nuova Gilera 600 SuperSport sono disponibili, e verranno costantemente aggiornate, sul sito Internet www.gilera.com un website ad "alta tecnologia" che racchiude non solo immagini emozionanti della nuova moto, ma anche informazioni storiche sugli oltre novant'anni del glorioso Marchio dei due anelli.

SCOOTER: NUOVO MBK MACH-G. THE G-FORCE.
Milano, 21 settembre 2001 - Nel 2002 Mbk lancia nell'orbita del pianeta scooter il compatto e sportivissimo Mach-G, uno scooter destinato a lasciare il segno. Creato per dare una risposta reale ai sogni di un'intera generazione, ha un motore e una ciclistica che anticipano il futuro del design sportivo. Tutto grinta e divertimento, Mach-G è anche sicuro e versatile, perfetto per le scorribande urbane e nel percorso casa-scuola. Mbk non ha bisogno di presentazioni. E' il marchio che ha praticamente inventato il mercato, dieci anni fa, con il leggendario, inimitabile Booster, il modello che è diventato rapidamente un culto, in tutta Europa. In anni più recenti, Mbk ha consolidato la propria vocazione sportiva con l'aggressivo Nitro, lo scooter dai cromosomi "racing" e con Thunder, l'elegante e performante quattro tempi che aggiunge la classe alle prestazioni. Ultimo erede della tradizione Mbk, Mach-G si rivolge direttamente ai più giovani che non vogliono rinunciare a niente. Facile e istintivo da guidare, Mach-G è l'ideale "entry level", ma riesce ad appassionare anche i piloti più esperti. Divertimento assicurato - Il segreto della maneggevolezza e della guidabilità di uno scooter sportivo? Senza dubbio una ciclistica perfettamente bilanciata. Come quella di Mach-G. Il nuovo telaio asimmetrico è rigidissimo e compatto per una guida reattiva e sicura. La pedana è piatta e priva di tunnel con tutto lo spazio per trovare la posizione di guida migliore. Le prese d'aria sono disposte ai lati della pedana così da non spezzare le linee pulite del frontale. Mach G è preciso nelle traiettorie e sempre stabile. L'interasse di soli 1.210 mm e l'impostazione sportiva dello sterzo, con un angolo di 25 gradi, permettono una guida sensibile e reattiva, con un controllo totale anche nelle situazioni più difficili. Guidare Mach-G è un piacere che si apprezza soprattutto nei percorsi misti, mentre disegna le curve come un compasso. Gli eleganti cerchi in alluminio e le gomme oversize da 12" dal grande grip incollano Mach-G alla strada, anche quando la superficie non è perfetta. E quando è il momento di fermarsi si può contare sul potente impianto frenante, con il generoso disco anteriore da 190 mm che garantisce arresti progressivi e sicuri. Il peso a secco di soli 76 kg e l'altezza della sella da terra di 770 mm permettono un controllo facile e disinvolto. Design compatto, prestazioni extralarge - Le brucianti performance di Mach-G sono la logica conseguenza di un propulsore di ultima generazione, un affidabile e potente motore a due tempi da 50 cc raffreddato ad aria. Starter automatico, avviamento elettrico e kick starter:, Mach-G parte subito e non si ferma mai, e guidarlo è davvero un piacere. Il serbatoio da cinque litri offre una grande autonomia, per passare più tempo sulla strada e meno al distributore di benzina. Il temperamento di Mach-G è decisamente sportivo, ma non solo. Il suo equipaggiamento è tutto comfort e praticità, con lo spaziosissimo vano per un casco integrale, facilmente accessibile, il gancio portaoggetti, l'ampio e confortevole sellone, il maniglione integrato, davvero utile quando si mette Mach-G sul cavalletto. Lo spirito da "racer" spicca anche nella strumentazione digitale analogica con pannello in colore coordinato. Per vedere ed essere visti, anche di notte, il faro anteriore da 35 W e il compatto gruppo ottico posteriore. Nuovo Mbk Mach-G Final Fantasy. Basta guardarlo per capire che è nato in un nuovo millennio. Linee asciutte, che combinano le leggi dell'estetica e dell'aerodinamica, fatte per riflettersi nelle architetture urbane del XXI secolo. Forme essenziali e funzionali, con uno stile minimalista che punta tutto sulla sostanza. Un frontale slanciato e "pulito" che si raccorda con eleganza al "codone" sportivo. Mach-G è anche amico dell'ambiente: lo scarico è catalizzato a norma Euro 1. Brillanti e attualissime anche le nuove livree: Radiant Yellow o Jet Black. C'è sempre chi non si accontenta, ma con Mach-G è molto difficile. Una completa serie di accessori dedicati possono renderlo ancora più personale e funzionale: Pannello strumentazione in carbon-look Parabrezza oversize per una maggiore protezione Bauletto con portapacchi, per portare con te tutto quello che serve Cavalletto laterale, facile e rapido da usare Monoammortizzatore posteriore in stile "racing" Mach-G - The G-Force. Mbk Mach-G Caratteristiche principali: ?Stile compatto e pulito, con prese d'aria laterali; ?Pedana piatta, senza tunnel; ?Motore raffreddato ad aria con starter automatico; ?Ecologico, scarico catalizzato a norma Euro 1; ?Potente freno a disco anteriore da 190 mm e freno posteriore a tamburo da 110 mm; Sella spaziosa e confortevole; ?Gruppi ottici ad elevata visibilità; ?Telaio asimmetrico, leggero e ultrarigido, per una grande maneggevolezza; ?Strumenazione digitale d'impostazione sportiva; ?Vano sottosella che contiene un casco integrale; ?Due specchietti retrovisori; Ricca gamma di accessori esclusivi.

EDI ORIOLI CONTACT È UN APPUNTAMENTO SPECIALE PENSATO PER FAR INCONTRARE GLI APPASSIONATI DI ENDURO CON IL PLURICAMPIONE DELLA PARIGI-DAKAR.
Milano, 20 settembre 2001 - Non si tratta della classica scuola off-road, bensì, di un tour fuoristradistico di tipo escursionistico che si sviluppa in più giorni lungo un percorso di circa 350 km nel bellissimo paesaggio della Sicilia Occidentale. Si potrà partecipare con la propria moto oppure noleggiando una delle Yamaha TT600E messe a disposizione l'organizzazione. Orioli, metterà a disposizione la sua esperienza e professionalità per dispensare consigli pratici e teorici ai partecipanti. Di sera, tutti insieme al ristorante, si parlerà di viaggi in moto e verranno mostrate le immagini tratte dagli ultimi Desert Challenge portati a termine da Edi. Un'occasione da non perdere, aperta a soli dieci appassionati. Edi Orioli Contact è stato pensato per chi predilige il contatto con la natura... ma riteniamo sia un'occasione unica per conoscere da vicino l'uomo, il campione, l'amico... Programma: Mercoledì 28 novembre - Per chi arriva all'aeroporto di Palermo, trasferimento con minibus al campo base di Discovery Sicilia. Arrivo in modo autonomo, invece, per chi seguirà il tour con la propria moto (con l'ausilio di una mappa ricevuta nei giorni precedenti la partenza). Primo briefing al campo base, check abbigliamento e moto. Trasferimento presso la struttura alberghiera e cena di Welcome con Edi Orioli. Giovedì 29 novembre - Ore 9.30 prima uscita in moto, stop per spuntino ore 12.30, rientro al campo ore 15.00. Lunghezza percorso circa 90 km. Breve pulizia stivali e mezzi e breve sosta in hotel (se richiesto). Ore 16.30 tour in minibus ad Erice per aperitivo e cena. Nel corso della cena, Edi Orioli risponderà alle domande dei partecipanti e commenterà l'uscita off-road, spiegando gli eventuali errori commessi dai partecipanti nel superamento dei passaggi più impegnativi. Il commento sarà supportato dal video realizzato giornalmente dall'operatore al seguito. Venerdì 30 novembre - Ore 9.30 briefing di Edi Orioli al campo base. Argomento "La preparazione pilota-moto per un raid nel deserto e i consigli sul come affrontare le numerose insidie che ci si trova ad affrontare". Ore 11.30 seconda uscita in moto, sempre con la supervisione di Edi, stop per spuntino ore 14.00, rientro al campo base ore 17.00. Lunghezza percorso circa 100 km. Breve manutenzione mezzi, pulizia stivali e caschi. Ore 18.00 ritorno in hotel. Cena nel borgo di Scopello, breve analisi visiva del tour e commento di Edi, che mostrerà in seguito una ricca serie di diapositive relative ai suoi ultimi Desert Challenge. Sabato 1 dicembre - Ore 9.30 ritrovo al campo base per la terza uscita in moto. Inserimento di alcuni passaggi ad hoc, che verranno riproposti più volte sotto la supervisione di Orioli. Stop per spuntino ore 12.30, rientro ore 14.00. Breve sosta in hotel, per doccia e cambio abito e trasferimento in minibus alle saline di Trapani e alle cantine Florio per una degustazione di vini tipici siciliani. Cena nello splendido porticciolo di Bonagia. Domenica 2 dicembre - Ore 9.30 ritrovo al campo base per la quarta uscita off-road. Percorso escursionistico di circa 90 km, sosta per uno spuntino presso un agriturismo e rientro al campo intorno alle ore 13.30. Pulizia moto e abbigliamento, breve briefing con Orioli che commenterà il comportamento dei partecipanti nel corso dell'ultima uscita. Ore 16.00 rientro in hotel per ritiro bagaglio e trasferimento in aeroporto o partenza per le diverse destinazioni (se con moto propria). Condizioni e tariffe - Tariffa base (per chi viene con la propria moto) 1.100.000 lire 5 giorni e 4 notti con trattamento di mezza pensione in camera doppia. Pernottamenti presso una struttura alberghiera all'interno del borgo arabo di Scopello e cene presso ristoranti selezionati. Tutti i trasferimenti proposti in programma e l'assistenza tecnica durante i tour con mezzo di appoggio 4x4.Tariffa gold (con noleggio di una Yamaha TT600E dell'organizzazione) 1.600.000 lire Include quanto descritto nella tariffa base e inoltre il tranfer da e per l'aeroporto di Palermo, il noleggio della moto con inclusa copertura incendio, furto e polizza infortuni. Polizza Kasko optional (costo 25.000 lire giornaliere). Possibilità di noleggio stivali e casco. Note: l'iniziativa è aperta a soli 10 partecipanti. L'adesione dovrà pervenire entro un mese dalla data di inizio. Per pernottamenti in camera singola supplemento giornaliero di 40.000 lire. Il periodo scelto per il tour offre condizioni climatiche ideali, con temperature giornaliere che possono sfiorare i 20 gradi centigradi. L'iniziativa verrà seguita da TV e stampa di settore. Per informazioni: Euro Travel & Service - Discovery Sicilia 0924/19174 Web: www.discoverysicilia.it 

CASINO' IN SLOVENIA
Milano, 20 settembre 2001 - Gli amanti del gioco d'azzardo, gli appassionati del brivido al tavolo verde e alle slot machine, quanti amano sfidare la fortuna trovano nella Slovena il loro Eldorado. Su una superficie più piccola di quella della Lombardia, e con meno di due milioni di abitanti, la giovane repubblica annovera infatti ben dieci casinò, uno per ogni 200 mila sloveni, un dato puramente teorico perché la stragrande maggioranza dei frequentatori sono stranieri. Per gli italiani del nord-est, ma non solo per quelli a giudicare dalle targhe delle auto all'esterno, si tratta di una piccola Las Vegas alle porte di casa. La presenza degli stranieri non sembra affatto casuale. La distribuzione delle case da gioco sul territorio non si presenta affatto omogenea, ma vede un'alta concentrazione presso i confini: 4 verso quello italiano, 3 su quello austriaco, 2 di fronte alla Croazia. Solo quelli di Lubiana e Maribor si trovano in grandi città, ma si tratta della capitale politica e di quella industriale, frequentate entrambe da turisti e da uomini d'affari. Senza contare che Maribor si trova ad un tiro di schioppo dall'Austria. E per favorire la clientela straniera al Perla e al Park di Nova Gorica, a Lipica sul Carso e a Portorose si gioca oggi in lire, a Maribor in scellini, domani tutti in euro. L'intento pare proprio essere stato conseguito: un numero cospiquo di turisti entra in Slovenia anche, e in qualche caso soltanto, per tentare la fortuna ai tavoli verdi. E che gli affari nel settore vadano a gonfie vele lo dimostra un dato: 5 case fanno capo ad una società - la Hit di Nova Gorica, nata nel 1985 e oggi proprietaria anche di alberghi, ristoranti e bar in tutto il paese - che per fatturato, utile, investimenti e numero di dipendenti si posiziona al vertice delle aziende, e dei contribuenti, sloveni. Con il non trascurabile vantaggio di introitare danaro certo e immediato. Le due strutture goriziane, in funzione 24 ore su 24 tutti i giorni dell'anno, registrano una media giornaliera di 5 mila visitatori (in una cittadina di 14 mila abitanti che non offre nessuna altra attrattiva), che salgono ad 8-10 mila nei festivi. Ma oltre a roulette e slot esse offrono spettacoli con artisti di fama, discoteca, ristoranti e sale riunioni. Al Park e al Perla si può anche andare per sentire un noto cantante, per cenare (in mezzo ai tavoli verdi) o per sorseggiare un drink in discoteca, tra il rumore dei gettoni. La Hit è stata la prima ad attuare il concetto di casinò-spettacolo, all'americana, e oggi si ritrova a gestire la maggior casa d'Europa. Il binomio gioco-turismo trova ulteriori conferme: quasi tutte sono ubicate in importanti centri di villeggiatura: Portorose sul litorale adriatico, Lipica presso il famoso maneggio, Bled sul romantico lago alpino omonimo, Kranjska Gora tra le piste da sci, Otocek a fianco del castello trasformato in albergo d'èlite, Rogaska Slatina centro termale. E il contributo fornito dalla presenza di casinò allo sviluppo turistico delle relative località risulta senz'altro innegabile, come ben sa Portorose che aprì il primo nell'ormai lontano 1913. Una cosa è certa: chi trascorre un soggiorno in Slovenia, la sera non corre il rischio di annoiarsi. Informazioni specifiche sui diversi casinò possono essere richieste all'Ufficio del Turismo Sloveno in Italia, tel. 02 29 51 11 87, e-mail: slovenia@tin.it 

MESSICO, YUCATAN IN SELF-DRIVE
Milano, 20 settembre 2001 - Da alcuni decenni la penisola dello Yucatan, estrema propaggine meridionale del Messico protesa a separare il golfo del Messico dal mar dei Caraibi, è diventata la maggior meta turistica del paese grazie alla bellezza delle sue spiagge e del suo mare, all'elevata ricettività alberghiera, al clima caldo e alla presenza di alcuni dei più interessanti siti archeologici mesoamericani, appartenenti in particolare alla cultura maya, una civiltà di notevole fascino che ha lasciato significative testimonianze artistiche e architettoniche del proprio perduto splendore. Spesso però i vacanzieri ignorano che alle spalle di ombrelloni, alberghi e discoteche si estende un vasto territorio estremamente ricco di peculiarità di vario genere, da quelle archeologiche e naturalistiche a quelle etnografiche, forse non altrettanto note e valorizzate ma che per un viaggiatore colto giustificano da sole una vacanza in questo lembo del continente centroamericano. L'operatore milanese "Drive Out Viaggi" (tel. 02 48 51 94 45, www.driveout.it ), specializato in viaggi a valenza culturale e specialista sulla penisola messicana, propone un viaggio individuale di 8 giorni secondo la formula self-drive, con voli, alberghi prenotati e auto individuale. L'itinerario, che si sviluppa attraverso Yucatan, Chiapas, Campeche e Quintana Roo (i quattro stati in cui è divisa la penisola), offre uno straordinario spaccato attraverso i diversi aspetti ambientali e paesaggistici di questo variegato territorio, dalle sterminate spiagge caraibiche con la loro eccezionale fauna subacquea all'intricata foresta tropicale, toccando cittadine dalla tipica impronta coloniale, siti maya famosi ed altri meno noti ancora celati nella giungla, una riserva naturale internazionale di enorme importanza ed estensione come quella di Calakmul, per non parlare dei frequenti contatti con la popolazione indigena, in particolare di quella discentente dai maya che hanno saputo mantenere quasi intatti nel tempo lingua, tradizioni e stili di vita. Alcuni pernottamenti sono infatti previsti in strutture gestite da comunità indios, come i lacandoni che vivono isolati nella Selva Lacandona, la stessa che protegge il celebre subcomandante Marcos e i suoi guerriglieri zapatisti. Il percorso parte da Merida, capoluogo dello Yucatan e città coloniale con la più antica cattedrale del nuovo mondo e uno dei più ricchi e colorati mercati del Messico, e tocca Dzibilchaltùn, un insediamento maya con 8500 costruzioni abitato ininterrottamente per almeno tre millenni, Uxmal, fulcro culturale maya dove l'architettura si è espressa al meglio, e Palenque, una delle maggiori città maya ancora in gran parte sepolta dalla foresta. Risalendo in piroga il rio Usumacinta, che segna il confine con il Guatemala, si raggiunge Yaxchilan, altro pregievole e malnoto insediamento maya nella giungla tuttora usato dagli indios come centro cerimoniale, e poi la riserva della biosfera di Kalakmul, protetta dall'Unesco, dove su una superficie di 700 mila ettari vivono un gran numero di uccelli e di mammiferi, tra cui giaguari, ocelot, tigrilli, scimmie urlatrici, tapiri e formichieri, e dove emergono dalla vegetazione altre rovine. Si costeggia quindi da sud a nord tutta la stupenda costa del Caribe messicano fino a Cancun, capitale del turismo balneare nello Yucatan, non senza avere compiuto una sosta a Tulum, l'unico sito maya affacciato sul mare. Partenze libere individuali ogni settimana per tutto l'anno con voli di linea da ogni aeroporto italiano; la quota di 2.680 mila lire (1.384 euro, sulla base di 4 partecipanti; se si va soltanto in due il prezzo sale di 450 mila lire, 232 euro) comprende voli, nolo auto, pernottamenti e prima colazione, assistenza in loco e documentazione di viaggio.

LIBIA, TRA STORIA E NATURA NEL DESERTO DEL FEZZAN
Milano, 20 settembre 2001 - Quasi il 90 per cento della superficie della Libia è costituito da deserto. Un handicap per le risorse del paese, petrolio a parte, ma una vera fortuna per gli appassionati dell'esplorazione sahariana che nel sud del paese trovano uno dei terreni più idonei per le loro avventurose scorribande in fuoristrada. Ogni viaggio nel deserto determina nei partecipanti una somma incredibile di emozioni, sensazioni e entusiasmi. Ciò è dovuto alla contradditoria scoperta che il deserto è tutto fuorchè un luogo deserto, bensì un ambiente incredibilmente ricco di vita passata e presente, di paesaggi estremamente vari e diversi e comunque mai monotoni, di luci e di colori perennemente mutevoli nell'arco della giornata e capaci di movimentare anche il panorama più statico. E poi al fatto che, per le proprie peculiari caratteristiche fisiche, un viaggio nel deserto costituisce anche un eccezionale percorso psicoanalitico nella propria interiorità, fino agli angoli più remoti dell'animo, dove il passeggero non rappresenta un elemento passivo del viaggio ma partecipa attivamente alla realizzazione del percorso, a stretto contatto con l'ambiente. Un luogo ideale per vivere simili emozioni è costituito dal Fezzan, l'estrema regione di sud-ovest della Libia al confine con l'Algeria, dove la natura ha concentrato un insieme di peculiarità naturali, storiche e paesaggistiche assolutamente straordinarie e forse uniche in tutto il Sahara Gli operatori milanesi "Aviomar" (tel. 02 58 39 41, www.aviomar.it e "Drive Out Viaggi" (tel. 02 48 51 94 45, www.driveout.it , specialisti sulla destinazione Libia, propongo in Fezzan un facile e sicuro viaggio-spedizione di 8 giorni che consente ai partecipanti uno stretto contatto con questo ambiente eccezionale. Dalla capitale Tripoli si raggiunge in volo Sebha, capoluogo del Fezzan, quindi percorrendo la fertile valle dell'Ajal si raggiunge Germa, dove si trovano i resti di Garama, la capitale dei bellicosi Garamanti citati dagli autori latini che con le loro veloci bighe scorazzavano commerciando e depredando in tutto il Sahara centrale fino alle soglie dell'Africa nera, visitando le testimonianze più meridionali della penetrazione romana nel continente. Si entra quindi nell'enorme erg di Ubari, dove le alte dune celano l'incredibile presenza di una ventina di laghi verde-smeraldo, una delle più spettacolari visioni offerte dal Sahara, presso le cui rive ha vissuto isolata per millenni una popolazione negroide che si cibava unicamente di datteri e di micromolluschi lacuali. Il percorso si addentra poi nel Messak Settafet, un arido altipiano di rocce nere dove le pareti di antichi fiumi concentrano le più belle e significative incisioni rupestri di tutto il Sahara, vero museo all'aperto con decine di migliaia di capolavori, lasciate dai cacciatori e pastori preistorici 8-10 mila anni or sono, quando il Sahara era verde e popolato da varie specie di animali selvatici. Dopo aver sfiorato le enormi dune dell'edeyen di Murzuq, uno degli ultimi inesplorati deserti sahariani, si attraversa mediante corridoi tra le dune il piccolo erg di Uan Kaza per sbucare nello stupendo massiccio del Tadrart Acacus, dove lingue di sabbia si compenetrano a picchi di roccia, archi naturali e torrioni incredibilmente modellati dall'erosione eolica, unico parco nazionale libico e protetto dall'Unesco come patrimonio dell'umanità per la presenza nelle sue grotte di preziose pitture preistoriche. Attraverso antichi fiumi fossili si percorre tutto l'Acacus da nord a sud, fino a raggiungere Ghat, una delle rare città stanziali dei tuareg, gli uomini blu del deserto, da dove con un volo speciale si rientra a Tripoli. Partenze di gruppo ogni domenica con voli di linea da Milano e Roma (e da ogni altro aeroporto italiano) dal 7 ottobre al 5 maggio 2002, percorso in fuoristrada con guida tuareg parlante italiano, pernottamenti in alberghi e tenda, quote da 2.780 mila lire (1.435,75 euro) più 150 dollari per il volo interno in pensione completa.

A BUSSETO IL PRIMO FESTIVAL DEI CORI VERDIANI
Busseto, 20 settembre 2001 - Nella città di Giuseppe Verdi le migliori corali d¹Italia si ³sfideranno² per aggiudicarsi il Premio "Falstaff" (23 settembre) - Al baritono pavese Ambrogio Maestri lo speciale Premio ³Falstaff² - Fra le ³chicche² l¹esecuzione del Requiem di Puccini dedicato al "Cigno di Busseto" Una vera e propria "festa della musica" colorerà Busseto in occasione del primo "Festival dei Cori Verdiani". La data è il 23 settembre. Le emozioni e le note che si diffonderanno nello splendido chiostro Pallavicino, eretto nel O500 in onore di Santa Maria degli Angeli, saranno offerte dalla "girandola" di corali che si daranno appuntamento nella città del "Cigno". Con il primo "Festival dei Cori Verdiani", si rende omaggio a un genere musicale per il quale Giuseppe Verdi è stato la punta di diamante sia per l¹intensità che per l'amore da lui profuso in questa straordinaria forma d¹arte. L¹appuntamento del 23 settembre non "incanterà" i presenti solo con le arie più famose del Maestro, ma anche con una "chicca" imperdibile. Nella seconda parte della serata verrà eseguito un Requiem poco conosciuto di Puccini dedicato a Giuseppe Verdi, che avrà come interpreti il Coro da Camera Cremonese del Continuo, diretto dal Maestro Gusberti. E poi ci sarà lo spettacolo offerto dalle corali provenienti da tutta Italia che "invaderanno" dolcemente Busseto. I partecipanti sono stati scelti dopo un¹accurata selezione fra i cori che avevano aderito all¹iniziativa. Nella città del "Cigno"per l'occasione giungeranno: la Corale di Voghera (provincia di Pavia) diretta dal M° P. Burzoni; la corale piacentina G. Verdi di Fiorenzuola diretta dal M° F. Cassi; il coro vocalisti del Cantiere di Cremona diretto dalla professoressa Milanesi che eseguirà un madley da "Il trovatore" e "La traviata"; il coro di Ramiola di Medesano diretto dal M° Guarnieri che presenterà due brani dai "Due Foscari"; la Fondazione Toscanini con la sua Festival Orchestra ³I Filarmonici di Busseto². E poi ancora, la corale lirica della Vittadini di Pavia, composta da 50 elementi, diretta dal M° F. Didone, che proporrà brani dall¹Otello. Il Conservatorio Boito di Parma parteciperà con alcuni solisti allievi della professoressa Saccardi. Ci sarà anche la Corale Città di Fidenza diretta dal M° Chiapponi che ha fra i suoi interpreti il noto baritono Franceschetto. Fra i solisti, va segnalato il basso Baronchelli. Il Premio speciale Falstaff come migliore interprete verdiano del 2001, è stato assegnato al baritono di Pavia Ambrogio Maestri, che lo riceverà il 10 ottobre al Teatro Verdi di Busseto, nell¹ambito delle serate dedicate all¹anniversario della nascita di Verdi. Una serata che si annuncia. Ma non è tutto. Sotto il cielo di Busseto il 23 settembre non brilleranno solo le ³stelle² del firmamento musicale ma anche nuovi complessi che mai prima d¹ora erano stati sentiti nella città del Maestro. La Direzione artistica del Festival è del M° Fabrizio Cassi. La regia e ambientazione è di Carlo Dotti. Presenterà Cosetta Allegri, direttrice dell'Ufficio Turistico di Busseto. Il Festival è organizzato dal Circolo Culturale ³Falstaff² di Busseto, di recente costituzione, con l¹apporto del Comune. La serata, oltre ad allietare l¹udito dei presenti premetterà agli amanti dell¹arte di ammirare il Complesso di S. Maria degli Angeli, uno dei più bei monumenti di Busseto forse ispiratore di Verdi per ³La Forza del Destino². Palcoscenico naturale sarà il verone arcato, con la scena della Vergine degli Angeli. Non solo musica a Busseto. Quella offerta dal ³Festival dei Cori Verdiani² è l¹occasione giusta per percorrere i luoghi cari al Maestro. Si potrà così visitare la casa natale a Roncole con la locanda­negozio del padre, piazza Verdi a Busseto, il Salone Barezzi trasformato in un Museo che ospita, fra l¹altro, la bacchetta con cui il Maestro Toscanini diresse Falstaff nel 1913 e nel 1926 e quella di Muti, che ha diretto quest¹anno Falstaff con le scene del 1913, il Palazzo Orlandi, il primo acquistato da Verdi, la Salsamenteria Baratta (il negozio più vecchio del paese) e per finire, Villa Verdi dov¹è possibile vedere l¹ala abitata dal Maestro con ancora i suoi mobili, i carteggi e altro. Fra una passeggiata e l¹altra si potranno assaporare le specialità enogastronomiche tipiche di questi luoghi fra cui la Spongata (il dolce tradizionale di Busseto), il Parmigiano Reggiano, il Prosciutto di Parma e il famoso Culatello che, assieme alla spalla, piaceva tanto a Verdi. Per informazioni e prenotazioni: Ufficio Turistico di Busseto - Tel. 0524 931732 e-mail info@bussetolive.com  - www.bussetolive.com 

A MILANO SI SVOLGERÀ TERRY FOX RUN, LA CORSA DELLA SPERANZA.
Milano, 20 settembre 2001 - Domenica 23 settembre a partire dalle ore 10.00 il centro di Milano sarà chiuso al traffico per aprirsi esclusivamente agli oltre 3000 partecipanti attesi alla Terry Fox Run, la corsa della Speranza. I corridori - sportivi di ogni livello e di ogni età, ma soprattutto giovani e giovanissimi - percorreranno 5 km "a ritmo libero" nel cuore della città : da via Palestro a Piazza Duomo e Piazza della Scala, per tornare nello stesso punto attraverso il triangolo della moda di Via Montenapoleone, Via Gesù e Via Spiga. All'arrivo grande festa di fronte ai giardini pubblici in Via Marina con estrazione di premi e la partecipazione di tanti personaggi cari ai milanesi. Il ricavato dalle iscrizioni è interamente devoluto alla Fondazione Terry Fox , l'unico ente internazionale di raccolta fondi per la ricerca sul cancro che li ridistribuisce ai ricercatori di qualsiasi nazione. La Fondazione è nata in ricordo di Terry Fox, un giovane canadese di 18 anni che, colpito da tumore alla gamba percorse oltre 5000 km in 4 mesi con un arto artificiale per dimostrare la sua volontà di lotta contro la malattia. "Quest'anno si celebrano i 21 anni dall' impresa di Terry Fox - ha commentato Umberto Veronesi, da sempre sostenitore della Corsa -Dall'81 ad oggi i progressi della scienza oncologica sono stati enormi, grazie alla ricerca ma anche grazie alle persone come lui. Gente qualsiasi che impegna la propria esistenza per sensibilizzare l'opinione pubblica mondiale sull'importanza della lotta al cancro. Terry ha insegnato che non bisogna stancarsi di parlare di questa malattia per aumentare la consapevolezza della gente e non bisogna arrendersi mai di fronte al pessimismo. Sono orgoglioso che Milano sia la prima città in Italia ad organizzare con successo la Terry Fox Run, dimostrando una volta di più la sua internazionalità, la sua sensibilità e la sua generosità. Domenica prossima mi unirò anch'io ai partecipanti, che mi auguro saranno numerosissimi" I Milanesi si uniranno a oltre 1.600.000 partecipanti dei 55 paesi del mondo dove si svolge la stessa marcia : nel nome di Terry Fox sono stati raccolti ad oggi oltre 400 miliardi di lire. Quest'anno sostengono la Terry Fox Run, oltre alla Scuola Europea di Oncologia, alcuni fra i più grandi ospedali lombardi : Istituto Nazionale Tumori, Istituto Europeo di Oncologia, Istituto Clinico Humanits, Ospedale San Raffaele, Ospedale San Carlo, Ospedale San Gerardo di Monza, Ospedali Riuniti di Bergamo e Fondazione Maugeri di Pavia. Tutti hanno allestito punti di iscrizione alla corsa nei loro ambulatori aperti al pubblico. Le iscrizioni sono aperte in numerosi negozi a Milano e provincia ma sarà possibile anche iscriversi il giorno stesso alla partenza. La quota di iscrizione di L. 15.000 - interamente devoluta alla ricerca sul cancro - da diritto alla T-shirt ufficiale, a numerosi omaggi e alla partecipazione all'estrazione dei premi finali. L'avvenimento è promosso dal Comitato Terry Fox Italia, composto dalla ESO (Scuola Europea di Oncologia), l'Associazione Canadiana, il Four Seasons Hotel Milano e lo Smau - Esposizione Internazionale dell'Information & Communications Technology - con il Patrocinio del Comune di Milano e del Consolato Generale del Canada. Gli aspetti sportivi, tecnici e organizzativi sono coordinati dal Comitato Stramilano. Per ogni informazione: Segreteria Comitato Terry Fox Italia - tel. 02/43359611 Comitato Organizzatore - tel. 02/780232

VELA: PAOLO CIAN, TIMONIERE DI MASCALZONE LATINO, IN SEMIFINALE ALLE MATCH RACE DI WEYMOUTH
Weimouth (Inghilterra), 20 settembre 2001 - Con 5 vittorie su 7 incontri disputati Paolo Cian, timoniere di Mascalzone Latino, ha concluso al terzo posto nei quarti di finale delle match race di grado 1 della United Airlines/Rya open match race in corso di svolgimento a Weimouth, Inghilterra. Cian ha seguito in classifica gli inglesi Ian Williams (7 vittorie su 7) e Andy Green (6 vittorie su 7). Il risultato ottenuto in una giornata caratterizzata da condizioni meteorologiche particolarmente impegnative, vento forte nella mattinata, brezze leggere e e variabili nel pomeriggio, ha permesso perciò al timoniere napoletano di accedere alle semifinali in programma domani. L'equipaggio di Paolo Cian in questa occasione è composto da altri membri del team "Mascalzone Latino": Michele Paoletti (randa), Federico Michetti (prua), Guido Antar Vigna (scotte) e Pier Luigi Fornelli (tattica). Questi ultimi due oltre a Paolo Cian sono anche portacolori della Guardia di Finanza.

CERTOSA DI BOLOGNA, MONUMENTALE DI MILANO STAGLIENO DI GENOVA CENTRALITÀ ARTISTICA E PROGETTI INNOVATIVI DEI GRANDI CIMITERI ITALIANI
Bologna, 20 settembre 2001 - In occasione della pubblicazione della guida "La Certosa di Bologna" edita da Compositori-Bologna, si terrà sabato 22 settembre 2001 alle ore 10 nella sala Stabat Mater dell'Archiginnasio, piazza Galvani 1, Bologna, un incontro sui Cimiteri Monumentali, promosso dall'Editrice Compositori in collaborazione con il Comune di Bologna e con So.Crem. (Società di Cremazione) Bologna. Presiederà l'incontro il Vice Sindaco di Bologna Giovanni Salizzoni che introdurrà i numerosi esperti e studiosi dei Cimiteri Monumentali italiani che saranno presenti: Ornella Selvafolta del Politecnico di Milano, "Il Monumentale di Milano, un progetto civico" ; Franco Sborgi dell'Università degli Studi di Genova, "Il Cimitero di Staglieno e la diffusione internazionale dei modelli della scultura funeraria" ; Eugenio Riccòmini dell'Università degli Studi di Milano, "Un'oasi dello spirito: la riscoperta della Certosa di Bologna". La curatrice della pubblicazione Giovanna Pesci si soffermerà sulle motivazioni e gli obiettivi della pubbblicazione. La guida "La Certosa di Bologna" (testi di Cristina Rocchetta e Cristina Zaniboni) viene ad aggiungersi alle numerose guide di altri Cimiteri Monumentali italiani e segue l'uscita del volume "La Certosa di Bologna - Immortalità della memoria" (Editrice Compositori, 1998). Entrambe le pubblicazioni sono state realizzate grazie al sostegno economico e alla volontà di So.Crem. Bologna; il presidente Guido Stanzani concluderà con un intervento sull'impegno sociale e culturale di So.Crem.

I MANIFESTI DELLA SECESSIONE VIENNESE TREVISO PALAZZO GIACOMELLI, 28 SETTEMBRE - 9 DICEMBRE 2001
Treviso, 20 settembre 2001 - Nasce dalla collaborazione tra la trevigiana Collezione Salce (che raccoglie ben 30 mila manifesti d'epoca ed è una delle due più importanti raccolte di affiches esistenti al mondo) e il Museo di arti Applicate di Vienna, la raffinata esposizione de "i manifesti della secessione viennese". Ad accoglierla, dal 28 settembre al 9 dicembre è Palazzo Giacomelli, sede di Unindustria Treviso che promuove la manifestazione in collaborazione con il Comune di Treviso e la Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici del Veneto. La mostra è curata da Eugenio Manzato e Roberto Festi. Per la prima volta in Italia, grazie a questa mostra, vengono raccolti e esposti assieme tutti i 21 manifesti del periodo d'oro della Secessione Viennese (1898 - 1905), il movimento artistico che rivoluzionò le arti figurative d'inizio secolo facendo assurgere i grafici e gli artisti viennesi a capiscuola di un movimento che influenzò e trasformò il modo di concepire i criteri compositivi del manifesto. Le opere di G. Klimt, J.M. Olbrich, K. Moser, A. Böhm, A. Roller ed altri vengono esposte assieme ai cataloghi d'epoca ed alla rarissima rivista "Ver Sacrum", l'organo ufficiale degli artisti viennesi riuniti attorno alla figura carismatica di Gustav Klimt. La Mostra. dopo Treviso, sarà riallestita a Bolzano (Galleria Civica. Assessorato alla Cultura) dal 15dicembre 2001 al 9 marzo 2002. La grafica della Secessione segna uno dei punti più alti raggiunti dalla produzione seriale su carta dove idea, segno, tecnica e simbolo si fondono creando, con un linguaggio inconfondibile, un'espressione artistica inimitabile. Il segno lasciato è tra i più profondi di tutto il Novecento. I ventuno manifesti esposti in questa raffinata esposizione coprono un arco temporale che va dal 1898 - anno della prima esposizione - al 1905 (scissione del gruppo di Gustav Klimt). Diciassette sono di proprietà della Raccolta Salce. Quattro provengono dal Museo di Arti Applicate di Vienna. Il manifesto di Josef Plecnik per la ventiduesima esposizione non è reperibile. Il manifesto di Josef M. Olbrich per la seconda esposizione fu utilizzato anche per la terza. Molti dei ventuno pezzi vennero realizzati in due formati, in qualche caso modificando le cromie. Si veda, ad esemplificazione, proprio il manifesto di Josef M. Olbrich del 1898: il grande formato (in due parti) venne stampato in rosso e oro; il piccolo in nero e oro. Del manifesto di Koloman Moser per la quinta esposizione (1900), cinque versioni con cromie diverse (conservate presso la Graphische Sammlung Albertina) testimoniano la quantità di varianti, che gli artisti sperimentavano anche in fase di stampa. Le varianti cromatiche, così come i formati, sono difficilmente catalogabili. Per le misure può succedere che alcuni esemplari - spesso creati con un ampio bordo carta - venissero rifilati in posizioni diverse dando origine a differenze anche sostanziali. La catalogazione scientifica delle opere, proposta nel catalogo, tiene conto delle informazioni fornite sulla raccolta dal Museo di Arti Applicate di Vienna e di quelle riferite agli esemplari di proprietà del Museo Storico della Città di Vienna e pubblicate nel catalogo della mostra "Wien um 1900" (Vienna, 1964). Tutti i manifesti sono stampati in litografia a colori da Albert Berger di Vienna. Solo quello di Josef M. Olbrich (seconda esposizione) si differenzia in quanto venne utilizzata una tecnica speciale per la stampa dell'oro. L'unico esemplare non commissionato direttamente ad un artista è quello della sesta esposizione (1900) per la quale si utilizzò un dettaglio dall'incisione "Il falconiere" dell'artista giapponese Kikugawa Eizan (1787 - 1867). Ad esclusione di quattro casi, tutti i manifesti sono firmati sulla pietra litografica. I manifesti della secessione viennese. Inaugurazione: 27 settembre, ore 18 Treviso, Palazzo Giacomelli (sede di rappresentanza di Unindustria), Piazza Garibaldi, 13. Dal 28 al 9 dicembre 2001.Orario: tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 14,30 alle 19; chiuso il lunedì mattina. Mostra promossa da Unindustria Treviso e dai Civici Musei - Assessorato alla Cultura del Comune di Treviso in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici del Veneto. A cura di Eugenio Manzato e Roberto Festi. Catalogo a cura di Roberto Festi. Per informazioni: tel. 0422.2941 fax 0422.412238 ...

UNA NOTTE AL MUSEO ... 6 E 13 OTTOBRE 2001
Milano, 20 settembre 2001 - Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci" propone ai ragazzi tra i 6 e gli 11 anni, una serata fuori dal comune per scoprire e sognare tante avventure fantastiche nelle quali i personaggi si mescolano con ciò che hanno fatto, inventato ipotizzato e costruito. I giovani esploratori potranno dormire nelle Sale del Museo e partecipare ad alcune attività scientifiche, scoprendo questo spazio in un modo nuovo, diverso e divertente. Incontreremo così Leonardo e le sue fantastiche macchine, J. Watt e la sua macchina a vapore, Foucault e il suo pendolo, Marconi e le sue "radio", Holleritz e la sua macchina da calcolo. Il programma, curato dal dipartimento Servizi Educativi del Museo, abbraccia le ore più misteriose della giornata, quelle in cui la fantasia e la voglia di scoprire esercitano maggiormente il loro fascino. L'iniziativa ha il patrocinio del Ministero della Pubblica Istruzione, Direzione Generale Lombardia, Icom Italia e Anms - Associazione Nazionale Musei Scientifici. Programma: La sera... - 17.30 arrivo al Museo e registrazione dei partecipanti; 18.00 apertura del campeggio e presentazione dello staff; 18.30 alla scoperta dei segreti delle collezioni del Museo...; 19.30 si cena!; 20.30 esploriamo il Museo di notte!; 23.00 ci prepariamo per la notte con una buonanotte eccezionale...si spengono le luci!; ... il mattino - 7.00-8.00 ci sveglia un personaggio speciale Leonardo Da Vinci, 8.00 colazione 9.00 Chiusura ufficiale del campo. "... una notte al Museo ..." è organizzata per un gruppo massimo di 50 ragazzi. Ogni 5 ragazzi ci dovrà essere un adulto con loro. I gruppi potranno essere organizzati da strutture, come scout, parrocchie, centri ricreativi, o spontanei. È importante rispettare sempre il rapporto di 5 ragazzi ed un adulto. Il costo individuale è di L.50.000 e comprende la cena e la colazione del giorno successivo, due biglietti ingresso omaggio al Museo per gli accompagnatori. I partecipanti dovranno essere dotati di sacco a pelo, quanto occorre per la notte e la toilette personale, magari anche del peluches preferito. Le sale in cui è allestito il campo sono dotate di illuminazione notturna, per permettere ai bambini di recarsi ai servizi e rendere possibile agli animatori la vigilanza del gruppo. Lo staff degli animatori resterà per tutto il tempo a disposizione dei ragazzi. Prenotazioni Le prenotazioni si ricevono dal lunedì al venerdì, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14 alle 16.00, telefonando al Dipartimento Servizi Educativi 02 48555331 - 2 - 3 - 4.

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