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MARTEDI'
8 GENNAIO 2002

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LA COMMISSIONE EUROPEA RICHIEDE ASSISTENZA NELLA PRESENTAZIONE E NELLA VALUTAZIONE DELLE PROPOSTE DI PROGETTO PER IL 6PQ

Bruxelles, 8 gennaio 2002 - La Commissione europea ha pubblicato la preinformazione di una gara d'appalto relativa allo sviluppo ed alla prestazione di servizi di assistenza per la presentazione e la valutazione delle proposte nell'ambito del sesto programma quadro. L'appalto riguarda le strutture e gli strumenti per la preparazione, la ricezione e la valutazione successiva da parte di esperti scientifici delle proposte presentate da vari partner nell'ambito del sesto programma quadro e sarà suddiviso in due lotti: lotto 1: sviluppo e gestione di un sistema elettronico di presentazione delle proposte (Epss) e attività connesse (bilancio indicativo pari a 5 milioni di euro). lotto 2: prestatore di servizi di valutazione (Esp) responsabile della fornitura di apparecchiature e della gestione di una struttura di ricezione e valutazione delle proposte. Le attività riguardano altresì lo sviluppo e la manutenzione di banche dati e archivi di proposte, il supporto logistico e le sessioni di valutazione, oltre ad attività correlate (bilancio indicativo pari a 30 milioni di euro).

IN SPAGNA LA R&S RAGGIUNGE LIVELLI RECORD, NEL MOMENTO IN CUI IL PAESE ASSUME LA PRESIDENZA DELL'UE
Bruxelles, 8 gennaio 2002 - In Spagna, la percentuale di Pil (prodotto interno lordo) destinata alla ricerca e sviluppo (R&S) ha raggiunto il massimo livello, proprio mentre il paese si accinge ad assumere la Presidenza di turno dell'Unione europea. Oltre a raggiungere lo 0,94 percento del Pil nell'anno 2000, la spesa in R&S ha registrato uno dei più netti incrementi degli ultimi anni in Spagna, anche rispetto ad altri Stati membri dell'UE. A tale proposito, la cifra definitiva si è attestata su 5,7 milioni di euro, facendo segnare un aumento del 14,5 percento rispetto all'anno precedente. "Questo dato indica che la tendenza verso una crescita sostenibile è in fase di consolidamento dopo la grave crisi che ha colpito gli investimenti in R&S nel periodo 1994-1996, quando la spesa era scesa tra lo 0,81 e lo 0,83 percento del Pil", ha affermato un rappresentante del ministero spagnolo della Scienza e della Tecnologia. Anche la quota dei finanziamenti pubblici destinati alla R&S è incrementata fino a raggiungere l'1,83%, eguagliando o addirittura superando i dati corrispondenti di molti altri Stati membri. L'aumento della spesa pubblica dal 1999 al 2000 si è attestato sul 10,3 percento. Il settore privato non fa eccezione e presenta un'analoga tendenza nel settore della R&S, raggiungendo il 54 percento del totale delle attività nel paese. I progressi non riguardano soltanto i finanziamenti, ma anche il personale. Stando alle cifre che indicano l'aumento del personale occupato nella R&S dal 1999 al 2000, la Spagna ha registrato, in questo settore, il tasso di crescita più elevato dell'UE. Nel 2000 il paese ha assegnato incarichi a 76.600 ricercatori, con un aumento del 24 percento rispetto all'anno precedente. Il numero totale di addetti alla R&S ha raggiunto le 120.000 unità, con un incremento del 18%. In termini reali, la Spagna è passata da 6,3 a 7,1 persone su mille attive nella R&S, mentre il numero di ricercatori attuali è salito da 3,7 a 4,5 su mille, avvicinando il paese alla media europea di 5,2. Anche il settore privato ha fatto registrare un balzo in avanti nel numero di ricercatori, con 5.500 nuovi incarichi nel periodo preso in esame e un conseguente aumento del 37,5 percento. Secondo il ministero summenzionato, questi risultati confermano inequivocabilmente il valore delle sue attività, finalizzate, tra l'altro, a sottolineare il ruolo della ricerca nella società e a migliorare gli standard spagnoli in questo settore. Questi dati costituiscono il frutto del primo anno di piena operatività dell'istituzione. Infolink:
http://www.mcyt.es

UNA RICERCA UNISYS RIVELA UN NUOVO 'DIGITAL DIVIDE' TRA LE AZIENDE NELL'ERA DELLA NEW ECONOMY SONO EMERSE TRE CATEGORIE DI AZIENDE CLASSIFICATE IN BASE AL RITORNO SUGLI INVESTIMENTI (ROI) IN TECNOLOGIA
Milano, 8 gennaio 2002 - Da uno studio commissionato da Unisys, emerge un nuovo Digital Divide, generato dal diverso ritorno sugli investimenti (Roi) in tecnologia, effettuato dalle aziende. Questo considerevole gap, non dipende dall'entità dell'investimento, ma dalla strategia di collocazione degli investimenti stessi e la capacità delle aziende di trarne un vantaggio competitivo. La ricerca, condotta negli Stati Uniti nei mesi di ottobre e novembre 2001 e sviluppata attraverso interviste rivolte a It manager che lavorano in diversi settori di mercato, ha consentito di classificare le aziende in tre categorie: La survey ha rivelato anche che le aziende surger, stagnant e struggler generalmente non si distinguono per l'entità degli investimenti It, ma per le strategie di collocazione degli investimenti stessi. Le aziende surger dichiarano di aver saper prendere decisioni strategiche in termini di It, mentre le stagnant e struggler riconoscono di dover essere più avvedute. "Nel mercato consumer, il Digital Divide è una linea di demarcazione tra le aziende che hanno accesso alla tecnologia, le cosiddette "have", e quelle che non vi hanno accesso, definite le "have-not". Nel mondo Business abbiamo invece riscontrato un fenomeno differente: le aziende che dispongono di risorse finanziarie di pari entità si distinguono fra di loro per il grado di intuito con cui hanno saputo impiegare tali risorse" - ha dichiarato Pete Samson, Vice Presidente e General Manager Unisys, Technology Sales Development. "I risultati di questa ricerca dovrebbero servire da stimolo alle aziende: infatti se ritengono di non poter contare su un Roi positivo a seguito del loro investimento in It, rischiano di rimanere indietro rispetto ai concorrenti capaci di sfruttare strategicamente il potere della tecnologia". Le aziende surger hanno dimostrato di saper trarre una maggiore efficienza dagli investimenti in tecnologia. Gli intervistati, nel corso dell'indagine, hanno identificato nel Roi, una fonte di redditività per la propria azienda, calcolata in base all'investimento di ogni dollaro speso in tecnologia (profitto, pareggio o perdita). Una percentuale crescente di surger ritiene, infatti, che la propria azienda otterrà maggiori profitti dagli investimenti It nel 2002, rispetto allo scorso anno (l'83% nel 2002, rispetto al 69% del 2001). I due terzi delle surger ritengono che gli investimenti in tecnologia consentano alla loro azienda di raggiungere gli obiettivi in modo molto più efficiente, mentre solo il 40% delle stagnant e delle struggler ha applicato questa strategia. La causa del Digital Divide è, spesso, da ricercare in investimenti It sbagliati, concentrati in aree di business non strategiche per l'azienda. La ricerca ha evidenziato che le priorità delle società, in termini di It, spesso non corrispondono alle aree alle quali andrebbero destinati gli effettivi finanziamenti. Un altro fattore che contribuisce a creare il Digital Divide tra le aziende è la figura del decisore, colui che sceglie dove allocare gli investimenti. Nelle aziende surger i decisori tendono più che nelle struggler a consultarsi con altri manager, ma a richiedere meno consulenza al personale del Reparto Finanziario. Sistemi aziendali che vengono considerati tecnologie ad alto Roi- Secondo le surger, si ottiene un Roi più elevato, attraverso investimenti in Information Technology; nella classificazione delle tecnologie che forniscono maggiore Roi, le surger hanno identificato come priorità d'investimento i sistemi di impresa, piuttosto che le personal technologies: Investimenti It ad alto Roi - - Server -- 76% ; - Software -- 72% ; - Workstation -- 68% ; - Personal Technology -- 48%.

NOTIFICA A CONSOB E BORSA ITALIANA MILANO
Milano, 8 gennaio 2002 - Pirelli comunica di aver notificato a Consob e Borsa Italiana un ricorso al Tar del Lazio avverso la delibera Consob dello scorso 30 ottobre riguardante il nullaosta al deposito del prospetto informativo per l'aumento di capitale Olivetti deliberato il 13 ottobre 2001 nella parte in cui subordina, tra l'altro, il rilascio del predetto nullaosta all'indicazione nel prospetto stesso che "la Consob ritiene che attualmente Olivetti SpA sia controllata di fatto da Olimpia SpA e che quest'ultima sia controllata solitariamente da Pirelli SpA". La presentazione del ricorso è stata fatta a scopo cautelativo per evitare che il decorso del termine di legge (60 giorni) rendesse inoppugnabile il predetto provvedimento della Consob. Pirelli, che ha presentato apposita istanza di revisione dell'orientamento Consob manifestato nel provvedimento del 30 ottobre in ordine al controllo su Olimpia e su Olivetti, resta in attesa del pronunciamento Consob su tale istanza.

EMISSIONE DI CERTIFICATI DI CREDITO DEL TESORO "ZERO COUPON"
Roma, 8 gennaio 2002 Il Ministro dell'Economia e delle Finanze dispone l'emissione dei seguenti certificati di credito del Tesoro "zero coupon": Ctz 24 mesi: Decorrenza: 2 gennaio 2002 - terza tranche; Scadenza: 31 dicembre 2003; importo nominale dell'emissione: 1.500 milioni di euro. I certificati suddetti, il cui importo minimo sottoscrivibile è di mille euro, sono emessi con il sistema dell'asta marginale riferita al prezzo, senza indicazione di prezzo base di collocamento e con esclusione delle richieste effettuate a prezzi inferiori al "prezzo di esclusione". Sono ammesse a partecipare all'asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie indicate nei decreti recanti l'emissione dei suddetti titoli. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500.000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all'importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all'importo medesimo. I prezzi indicati varieranno dell'importo minimo di un centesimo di euro ed eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - entro le ore 11 del giorno sottoindicato - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d'Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d'Italia medesima e conosciute dagli operatori. L'assegnazione dei certificati verrà effettuata, nella giornata in cui si perfezioneranno le operazioni d'asta, al prezzo meno elevato tra quelli offerti dai concorrenti rimasti aggiudicatari. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione ed il prezzo di esclusione saranno resi noti mediante comunicato stampa. Gli operatori partecipanti all'asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i certificati assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei certificati assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato in via automatica tramite la procedura giornaliera "Liquidazione titoli", al prezzo di aggiudicazione. Agli operatori medesimi viene riconosciuta, quale compenso dell'impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all'ammontare nominale dei certificati assegnati - pari allo 0,20%. Il pubblico potrà prenotare i certificati presso le suddette categorie di operatori nel giorno sottoindicato; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l'eventuale versamento di un acconto sull'importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l'importo corrispondente ai certificati assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente: prenotazione da parte del pubblico: entro il giorno 9 gennaio 2002; presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del giorno 10 gennaio 2002; regolamento sottoscrizione: il giorno 15 gennaio 2002. Come di consueto, gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti di titoli di Stato, previsti automaticamente in via supplementare alle aste di emissione. L'importo della tranche supplementare è stabilito nella misura massima del 10% dell'ammontare nominale offerto. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all'asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L'assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell'asta relativa alla presente emissione. Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti" all'assegnazione supplementare vengono indicate nel decreto recante l'emissione dei relativi titoli.

EMISSIONE B.O.T.
Roma, 8 gennaio 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha disposto un'emissione, con regolamento 15 gennaio 2002, da effettuarsi tramite asta il giorno 10 gennaio 2002, di 9.500 milioni di Euro di B.O.T così ripartiti: Trimestrali importo (in ml. di Euro) 3.000; scadenza 15.04.2002; gg 90; Annuali importo (in ml. di Euro) 6.500; scadenza 15.01.2003; gg 365 E' da tener presente che vengono a scadere B.O.T. per 9.750 milioni di Euro, (ml. 3.000 trimestrali e ml. 6.750 annuali). I B.O.T. sono posti all'asta con il sistema di collocamento dell'asta competitiva e senza l'indicazione del prezzo base. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille Euro. Non sono ammesse all'asta richieste senza indicazione di prezzo. I prezzi indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei B.O.T., espressi in termini percentuali, possono variare, per tutte le tipologie di titoli, di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. L'importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di Euro. Il collocamento dei B.O.T. verrà effettuato nei confronti degli operatori di cui all'art. 5 del D.M. 16 novembre 2000. In attuazione di quanto disposto nella Sez.II - Tit. V del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. Il capitale nominale assegnato agli operatori partecipanti all'asta verrà riconosciuto mediante accreditamento nel relativo conto di deposito accentrato in titoli presso la Monte Titoli S.p.A.. A fronte delle assegnazioni, gli operatori accrediteranno i relativi importi nei conti intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto - con un massimo di tre per ciascuna tranche - dovranno pervenire alla Banca d'Italia, esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 10 gennaio 2002 con l'osservanza delle modalità stabilite negli artt. 7 e 8 del D.M. 16 novembre 2000. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature che non consenta l'immissione dei messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all'asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il termine stabilito di volta in volta nei decreti di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra, ai sensi del suindicato art. 8. Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l'importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da quella a prezzo più alto, fino a concorrenza dell'importo offerto. La circolazione dei B.O.T. al 2 gennaio 2002 era pari a 120.930,837 milioni di Euro, di cui ml. 8.750 trimestrali, ml. 41.680,837 semestrali e ml. 70.500 annuali.

PRIMATO DI VENDITE DI NUOVE AUTO NEL 2002 - 131.900 IMMATRICOLAZIONI IN DICEMBRE (+7%) E 2.425.300 NELL'INTERO ANNO
Roma, 8 gennaio 2002 - Grazie ad un mese di dicembre che ha registrato, in base alle proiezioni del Ministero dei Trasporti, ­ 131.900 immatricolazioni di nuove auto, il 2001 si chiude con il miglior risultato della storia dell'automobile in Italia. Le 2.425.300 immatricolazioni, infatti, superano, sia pur di pochissimo, il precedente primato registrato nel 2000 con 2.423.084 immatricolazioni. Lo 0,09% in più che chiude il bilancio annuo, pur nella sua esiguità, è un segno positivo che arriva alla fine di dodici mesi tormentati: prima dell'estate da un andamento altalenante della domanda e poi dal disastroso effetto psicologico derivante dall'attacco terroristico negli Stati Uniti. E invece, dopo un settembre ovviamente di basso profilo, la domanda si è ripresa infilando tre risultati mensili positivi che hanno consentito di arrivare a fine dicembre con oltre 2.000 immatricolazioni in più rispetto all'anno-record. Le prime informazioni raccolte da Anfia e Unrae sull'andamento degli ordini indicano, per il mese di dicembre, oltre 200.000 contratti, che portano il bilancio dell'anno al livello record di circa 2,5 milioni di ordini. Ciò consente l'ingresso nel 2002 con un buon portafoglio, in larga parte costituito da vetture diesel. Queste ultime, nel corso del mese di dicembre rappresentavano una quota del 44,02% del totale delle immatricolazioni, che determina una chiusura dei 12 mesi vicina al 37%, anche qui ad un livello-record. Alla luce dei risultati di dicembre e del consuntivo dell'intero anno, Salvatore Pistola, Presidente dell'Unrae, ha espresso il seguente giudizio: "Il mercato italiano ha risposto in maniera più razionale rispetto alle previsioni negative fatte da molti all'indomani della tragedia di New York. Il risultato è stato ottenuto grazie alle sollecitazioni portate dalle numerose novità di prodotto proposte sul mercato, al forte influsso delle vigorose azioni di marketing delle Case, al basso costo del denaro che ha facilitato gli acquisti finanziati, alla fine della benzina super che ha suggerito la sostituzione della vecchia auto e, non ultima, alla numerosa offerta di nuovi modelli con motorizzazione diesel. L'Unrae ha mantenuto ferma la sua indicazione di un anno da oltre 2.400.000 immatricolazioni e il risultato finale ci ha dato ragione. Guardando al 2002, riteniamo - anche sulla spinta del positivo effetto che l'euro sembra promettere all'economia europea - di poter esprimere sostanziale ottimismo, pur se nel complesso le vendite di auto, anche considerate le ridotte aspettative di sviluppo del Pil, forse non raggiungeranno, quest'anno, i livelli dell'ultimo biennio". Quanto infine all'usato, le transazioni di dicembre sono state 255.785 (minivolture incluse), cioè il 5,05% in più rispetto al dicembre del 2000. Nell'anno appena trascorso, il mercato dell'usato ha fatto registrare 3.520.941 passaggi di proprietà, l'8,55% in più rispetto all'anno precedente. Tutto ciò nonostante il persistere di una imposizione fiscale (Ipt) anacronistica e da rimuovere senza indugi non appena risolti i problemi connessi con la sua natura di imposta territoriale. Comunque, nel complesso, fra nuovo ed usato, il 2001 ha fatto registrare il movimento di 5.946.241 autovetture, contro i 5.666.828 dell'intero 2000, con un incremento pari al 4,93%. "Gli italiani - ha aggiunto Pistola - hanno dimostrato ancora una volta di rivolgersi all'auto come mezzo insostituibile di mobilità. In questo contesto auspichiamo che le Istituzioni compiano i necessari passi intesi al rinnovo e all'ampliamento delle infrastrutture per consentire uno sviluppo sicuro, moderno e funzionale di questa mobilità anche considerando che il settore autoveicolistico assicura annualmente alle entrate dello Stato circa 70 miliardi di euro".

SUCCESSO ANCHE IN ITALIA PER RAUCH
Milano, 8 gennaio 2002 - Tre stabilimenti, due in Austria e uno in Ungheria, 600 addetti, un fatturato globale di oltre 400 milioni di euro (circa 800 miliardi di lire) e soprattutto una decisa vocazione internazionale fanno del gruppo Rauch, leader in Austria nei mercati delle bevande alla frutta, degli infusi e dei tè pronti, un gruppo altamente competitivo. Azienda nata nel 1993, Rauch Italia ha saputo conquistare il mercato delle bevande a base di frutta, avvicinandosi ai 30 milioni di euro di fatturato (circa 60 miliardi di lire), crescendo del 186% in due anni e diventando leader per i formati di succo di frutta da 1,5 e 2 litri. Rauch, con i marchi Bravo e Nativa, è presente nel mercato italiano delle bevande in due segmenti: quello delle bevande a base di frutta e quello dei tè ed infusi. Nel segmento delle bevande a base di frutta, un mercato che si è evoluto in fretta con un consumo procapite pari a 12 litri e percentuali di consumi ripartite in un 20% fuori casa e 80% in famiglia, Rauch Italia, presente con il marchio Bravo, è l'azienda che ha registrato, rispetto ad altri marchi, la crescita maggiore. Il gruppo sta ora affrontando il mercato dei tè e degli infusi con la linea Nativa, una marca di veri infusi naturali pronti, che cominciano a essere presenti nella grande distribuzione di tutta Italia.

CALZEDONIA, MARCHIO DI SUCCESSO DI CALZE, COSTUMI E INTIMO
Milano, 8 gennaio 2002 - Ha strutture agili Calzedonia, come i suoi prodotti e soprattutto come lo spirito delle 400 persone che lavorano nell'azienda di Vallese di Oppeano (Verona). Giovani di età media intorno ai 25 anni e per lo più donne rappresentano quasi l'85% dell'intero personale. Non è quindi un caso infatti che Calzedonia sia uno dei pochi gruppi aziendali ad avere un asilo aziendale, moderno e all'avanguardia come quelli del nord Europa. Costituita nel 1987 da Sandro Veronesi, Calzedonia deve la sua solidità all'intuizione imprenditoriale del suo fondatore: creare un nuovo business nella vendita delle calze, costumi e intimo attraverso la rete di negozi in franchising. La crescita è stata esponenziale e alla fine del 2001 Calzedonia che si esprime attraverso i marchi Calzedonia e Intimissimi (quest'ultimo nato nel 1996) potrà vantare una rete di 1.197 negozi sparsi in tutto il mondo (dal Kuwait a Israele, Libano, Spagna, Croazia, Messico) per un fatturato che secondo le stime supererà i 200 milioni di euro. Su questa curva di crescita si collocano la prossima apertura di un altro store nel cuore di Milano e soprattutto la volontà di assumere una fisionomia ancora più internazionale anche attraverso il restyling del brand e una nuova comunicazione aziendale e pubblicitaria. Infolink:
www.calzedonia.it

ASS.IN.CER. ORGANIZZA UN SEMINARIO SULLA TRACCIABILITA' CEREALICOLA
Bologna, 8 gennaio 2002 - A pochi giorni dall'avvio ufficiale dell'operatività dell'Agenzia europea per la sicurezza alimentare e dall'entrata in vigore della "carta d'identità della bistecca", ovvero la nuova etichettatura "trasparente" per la carne bovina, l'Associazione Interprofessonale Cerealicola (Ass.In.Cer), nell'ambito di un ampio programma di studi e ricerche, riferiti appunto alla sicurezza alimentare, organizza per venerdì 25 gennaio, nella Sala Sagittario del Palazzo degli Affari, in piazza Costituzione 8, a Bologna, un seminario sul tema "La tracciabilità nella filiera cerealicola". All'incontro, al quale sarà presente anche il presidente dell'ass.In.Cer, professor Giorgio Stupazzoni e che sarà presieduto dal dottor Alberto Varderio, direttore della sezione di Bergamo dell'istituto sperimentale per la Cerealicoltura, interverranno come relatori: Paola Visintin dell'UNI, l'Ente Nazionale Italiano di Unificazione, che illustrerà il panorama legislativo e le problematiche relative; Luigi Tozzi di Confagricoltura, che parlerà della tracciabilità nel settore primario; Iller Landini e Celso Spinelli di Progeo, che parleranno della tracciabilità nello stoccaggio, nell'essiccazione e nel mangimificio; Patrizia Tolomelli, della Cerestar, che affronterà i problemi della tracciabilità nel settore industriale; Lorenzo Fineschi, dell'Associazione Nazionale Cerealisti, che, riferendosi alla tracciabilità di filiera, illustrerà le norme del Codice Europeo di Buone Pratiche Commerciali (Gtp) e Gianni Di Falco, dell'Associazione Nazionale cerealisti che parlerà dei controlli e delle garanzie nella grande distribuzione. Di particolare interesse sarà l'intervento della D.ssa Visintin alla luce del fatto che proprio entro la fine del mese di gennaio Uni sottoporrà ad "inchiesta pubblica" sul sito internet
http://catalogo.uni.com/pii/ricerca.html il progetto intitolato "Sistema di rintracciabilità nelle aziende agroalimentari" che l'Ente Nazionale Italiano di Unificazione, primo ed unico in Europa, ha avviato a partire dallo scorso mese di luglio con l'obiettivo di uniformare i diversi sistemi attualmente adottati da alcune imprese e, quindi, di emettere norme che consentiranno di creare, di fatto, un sistema di rintracciabilità "di filiera" e che già a partire dal prossimo mese di aprile potranno essere sottoposte all'approvazione dell'Iso (l'Organizzazione Internazionale di Normazione alla quale aderiscono circa 130 Paesi di tutto il mondo) o, in linea subordinata, dal Cen, l'Ente di Normazione Europeo. Nella seconda parte del seminario di Bologna alcuni degli stessi relatori (Visintin, Tozzi, Landini, Spinelli, Fineschi e Di Falco) costituiranno insieme con altri esperti (Gian Luca Mascellino del Cvr, Consorzio Vendita Risone di Vercelli, Paolo Ghiacci del Caip, Consorzio Agrario Interprovinciale, di Bologna e Modena e Fiorenzo Sarnelli del Rina, Registro Navale Italiano di Ancona) un gruppo di lavoro che risponderà alle domande relative ai problemi pratici sulla tracciabilità.

EURO: ECCO TUTTI GLI AUMENTI!! AUMENTI MEDI DEL 14% PER IL CHANGEOVER; 1.080.000 LIRE (557,77 euro) IN PIU' A FAMIGLIA IL PROSSIMO ANNO PER UN ESBORSO COMPLESSIVO DI QUASI 12 MILIARDI DI EURO E CON UN INCREMENTO PREVISTO DI INFLAZIONE COMPRESO TRA LO 0,4% E LO 0,7%
Roma, 8 gennaio 2002 - L'introduzione dell'euro si è tradotta in un vero e proprio disastro per i consumatori italiani. Aumenti generalizzati ed ingiustificati causeranno un maggior esborso monetario per i cittadini, che non hanno ricevuto alcuna tutela da parte delle istituzioni. Codacons, Federconsumatori, Adusbef e Adoc, le 4 più importanti associazioni di consumatori che operano nel nostro Paese, nel corso di una conferenza stampa tenutasi oggi, hanno chiesto ufficialmente all'Unione Europea e al Governo un risarcimento per i consumatori provati da questa raffica di aumenti. Risarcimento che deve tradursi in un bonus fiscale di 100.000£ a famiglia valido per tutto il 2002. Le 4 associazioni hanno chiesto poi un decreto legge che sanzioni pesantemente tutti quei negozi che hanno approfittato della nuova moneta per effettuare arrotondamenti selvaggi al rialzo. Codacons, Federconsumatori, Adusbef e Adoc si chiedono poi che fine abbiano fatto quelle 3 lire prelevate sui kit euro. Come si ricorderà, infatti, dal 15 dicembre 2001 banche e uffici postali hanno cominciato a distribuire i primi euro attraverso dei kit del valore di 12,91 euro pari a 24.997£. Chi ha voluto le prime monete in euro ha sborsato però 25.000£...e le 3 lire che fanno la differenza in quali tasche sono finite? Considerando che sono stati venduti 20 milioni di kit la cifra raccolta "appropriandosi" di queste 3 lire corrisponde a £60.000.000. Le 4 associazioni chiedono che tale cifra sia utilizzata a fin di bene, e invitano le banche che hanno incassato il danaro ad adottare a distanza 100 bambini poveri. Adottare un bimbo a distanza costa infatti 600.000£. Durante la conferenza stampa è stato poi assegnato l'Europinocchio d'oro 2002 al Governo rappresentato per l'occasione dal Ministro delle Attività Produttive Marzano per aver saputo con "decisione e grande sicurezza rassicurare i consumatori promettendo aumenti normali e non determinati dagli arrotondamenti da euro...." mentre il secondo premio, l'Eurogatto e l'Eurovolpe d'argento, sono andati ai Presidenti di Confcommercio e Confesercenti Billè e Venturi per aver saputo "con ancora maggiore spudoratezza giurare che nessun commerciante avrebbe arrotondato i prezzi a causa dell'euro e che la loro moral suasion sarebbe bastata a garantire i cittadini da abusi ed eurostangate". Altro premio consegnato è l'oscar dello "Sciacalleuro" che va ai cinema della catena Warner: in tutta Italia, dopo aver aumentato nei mesi scorsi una prima volta i biglietti, li ha riaumentati per "arrotondamento da euro" portando il prezzo nelle sale cinematografiche Warner Village a livelli stratosferici. Il biglietto da 13.000 (pari a 6,71 euro) è passato a £13.554 (pari a 7 euro), quello da 14.000 (7,23 euro) a 14.522 (7,50 euro); i biglietti ridotti sono passati da £10.000 (5,16 euro) a 10.649 (5,50 euro) e da £8.000 (4,13 euro) a £8.713 (4,50 euro). Il Codacons invita tutti i consumatori a "boicottare" i cinema della catena Warner Village di tutta Italia, "rei" di aver ritoccato i listini a danno dei cittadini. Il Codacons annuncia inoltre le prime tre cause dinanzi al Giudice di pace contro gli arrotondamenti al rialzo. La prima causa riguarda un cittadino di Ladispoli: il cappuccino che abitualmente consuma al bar di fiducia è passato da £1.600 a 1 euro (con un aumento che sfiora il 25%), e per questo motivo il povero consumatore, un anziano cittadino della località laziale è costretto tutti i giorni a spostarsi di un chilometro per fare colazione lontano dal quartiere di residenza; la seconda causa riguarda un ponte mobile per l'attraversamento del Canale Candiano a Ravenna, per il cui passaggio ognuno delle migliaia di cittadini che sono costretti ad attraversarlo paga oggi la tariffa aumentata da £1.000 a 0,70 euro (1.355£ +35%); la terza causa è invece per il pedaggio della autostrada Napoli Salerno che pur avendo il record della inefficienza e non funzionalità dall'1 gennaio 2002 aumenta di oltre il 7,50% (da 1.800£ a 1 euro). Per tutelare il consumatore parte inoltre la campagna di Manzoniana memoria "Dagli all'arrotondatore...": le associazioni diffonderanno tramite i siti internet i modelli per denunciare gli esercizi che hanno approfittato dell'euro per arrotondare i prezzi al rialzo; attraverso questi moduli è possibile chiedere il risarcimento danni. Intanto il Codacons stila un elenco dalla A alla Z di tutti gli aumenti segnalati dai consumatori attraverso centinaia di e-mail e telefonate. L'associazione inoltre fornirà a chi sarà interessato i nomi e gli indirizzi degli esercizi segnalati dai cittadini nei quali i prezzi sono stati arrotondati per eccesso. A Acqua:alcuni supermercati e ristoranti e molte macchinette automatiche distributrici di bevande hanno aumentato i prezzi delle bottiglie d'acqua. In molte tavole calde una bottiglietta da 1.500£ passa a 0,80 euro (1.549£ +3,3%), mentre nei distributori automatici di bevande l'acqua da 1/2 litro passa da £500 a 0,30 euro (580£ +16%); Assicurazioni: le tariffe delle compagnie di assicurazione sono state ritoccate mediamente del 10,30%. Ovviamente al rialzo; Autostrade: pioggia di proteste dei consumatori italiani circa gli aumenti delle tariffe autostradali. Dall'1 gennaio 2002 i cittadini si sono ritrovati pedaggi più costosi in media del 2,21%. Ai caselli autostradali si sono verificate lunghe file dovute alla difficoltà di consegnare i resti nella nuova valuta; B Birra: aumenta il prezzo delle birre nei pub. Ad esempio in un pub milanese una media dal £9.000 passa a 6,50 euro (£12.585 +39,8%), quella piccola da 4.500£ a 2,50 euro (4.840£ +7,6%). Ritocchi si registrano in tutte le città italiane; Biglietti autobus: clamoroso il caso dell'Atm a Milano. Da 1.500£ il biglietto a tempo passa a 1 euro o 1950£ (+29%); le macchinette distributrici non possono dare il resto esatto; Brioches: al bar aumenta il prezzo delle brioches da una media di 1.200£ a 0,80 euro (1.549 +29,1%); C Caffè, cappuccini e cornetti: per questi beni il prezzo aumenta a seconda dei bar: da 1.200£ a 0,80 euro (1549£ +29,1%), da 1300-1400£ a 0,88-0,90 euro (£1.703-1.742)[+31% - +24,4%], con record di un euro a cappuccino in alcuni esercizi; Cinema: moltissime sale cinematografiche hanno incrementato i prezzi dei biglietti: i cinema Cinecity e Ariston di Mantova, il cinema Arcadia di Melzo, le sale Warner Village, il cinema Adriano a Roma nei giorni festivi, ecc.; Coca-cola: bar e ristoranti arrotondano i prezzi per eccesso della Coca-Cola: la lattina da 1.500£ passa a 0,80 euro (1.549£ +3,3%), la bottiglia da 3.000£ costa ora 1,60 euro (£3.098 +3,3%); Carne: aumenti dal 10% al 20%; Canone Rai: dall'1 gennaio aumentato dell'1,46%; Commissioni bancarie: dallo 0,20% allo 0,41% D Distributori automatici di bevande: i prezzi delle bevande distribuite da queste macchinette aumenta dal 16% al 21% (da 500£ a 0,30 euro pari a 580£, oppure da 800£ a 0,50 euro, cioè 968£); Dischi: aumenta il costo di dischi e cd che sfondano la soglia delle 40.000£ (41.000£ +2,5%); Discoteche: anche loro si adeguano alla nuova moneta: il biglietto d'ingresso sale da 20.000£ a 11 euro (£21.299 +6,5%); E Edicola: negli ultimi giorni dell'anno 2001 i quotidiani sono stati portati a £1.700. la confusione predominante in questi giorni ha portato alcuni edicolanti a sbagliare i resti forniti al cliente, facendo così aumentare il costo dei giornali; Estetiste: vedi "Istituti di bellezza"; F Farmaci: aumenta il costo dei farmaci mediamente dello 0,41% (tra cui Tavor, Novalgina, Tachipirina, Lexotan gocce, Malox plus, Enterogelmina, digestivo "Antonetto", Euchessina, Tantum verde, Citrosodina, ecc.) Fiammiferi: quelli da 500£ ora costano 0,30 euro (580,88£ +16,2%), gli svedesi da £300 sono passati a 0,20 euro (387,25 +29,1%) quelli da 1.500£ a 1 euro (1.936,27£ +29,1%); Ferrovie dello Stato: il Ministro Tremonti ha bloccato gli aumenti delle tariffe previsti a partire dall'1 gennaio 2002; tuttavia alcuni abbonamenti ferroviari hanno subito ritocchi; Fondazione Teatro dell'Opera: il biglietto in lire costa 20.000£, in euro 10,4 (20.137£ +0,7%) G Gratta e vinci: i biglietti della fortuna passano da £2.000 a 1,5 euro (2.904£ +45,2%); Generi ortofrutticoli: si registrano aumenti fino al 30%; Guardaroba: il costo del guardaroba in molti locali notturni passa da 5.000£ a 3 euro (5.809£ +16,2%); Gelati: il cono da 2.500£ in molti esercizi costa 1,50 euro (2.904£ +16,2%), quello da 3.500£ a 2 euro (3.872£ +10,6%); H Hotel: sale il prezzo delle stanze; ad esempio in un hotel il costo a notte di una camera era di 125.000£, ora è di 65 euro (£125.857 +0,7%); I Istituti di bellezza: aumenta il costo dei trattamenti estetici: in alcuni centri depilazioni e cerette da 35.000£ passano a 18,50 euro (35.820£ +2,3%), la pulizia del viso da 60.000 a 35 euro (67.769£ +13%), la manicure da 25.000£ a 13 euro (£ 25.171 +0,7%), la pedicure da 30.000 a 16 euro(30.980£ +3,2%); Infusi: the e infusi serviti al tavolo da 4.000£ ora costano 2,60 euro (5.034£ +25,9%); L Lotto e lotterie: il biglietto della Lotteria passa da 5.000£ a 3 euro (5.809£ +16,2%), le giocate minime del Lotto da 1000£ a 1 euro (1936,27£ +93,6%); Lavanderie: alcuni esercizi per il lavaggio degli indumenti hanno elevato i prezzi da 4000£ a 2,50 euro (4.840£ +21%); Lavaggio auto: ad esempio da 10.000£ a 6 euro (11.617£ +16,2%); M Musei: 58 musei in tutta Italia hanno elevato i prezzi dei biglietti: da 12.000£ ora costano 6,50 euro (12.585£ +4,9%); Messe: L'obolo per la celebrazione di una messa, che prima era di 15.000 lire, passa a 10 euro (19.363 lire +29,1%). L'offerta massima per un matrimonio, che prima era di 450.000 lire, aumenta a 270 euro (522.792 lire +16,2%); N Nebulizzatore spray nasale: da 10.500£ a 5,6 euro (10.843£ +3,3%); Notai: le tariffe notarili aumentano dal 20% al 40%; O Officine: in alcune officine il costo orario della manodopera passa da 45.000£ a 25 euro (48.406£ +7,6%). P - Pub: nei pub italiani aumentano dal 10% al 20% i prezzi di birre, panini, cocktails e altri generi forniti da questi esercizi; Panini e patatine: nei fast-food e nelle tavole calde i panini abbinati alle patatine passano da 10.000£ a 8 euro (£15.490 +54,9%); i panini dei bar da £5.000 a 3 euro (£5.808 +16,2%); Pane e pizza: forni e pizzerie incrementano i prezzi dal 5 al 20%; Palle da tennis: la confezione da 4 passa da 13.500£ a 7 euro (£13.553 +0,4%); Parcheggi: il prezzo orario dei parcheggi in alcune città passa da £1.000 a 0,60 euro (£1.161 + 16%); quello del posteggio di interscambio Atm di Risceglie da £4.000 a 2,10 euro (£4.066 +1,7); Parrucchieri: costano di più shampoo, tagli, tinte, ecc. Ad esempio in alcuni esercizi per il taglio il prezzo passa da £36.000 a 20 euro (£38.725£ +7,6%); permanente da 65.000£ a 40 euro, ossia 77.451 lire (+19,2%); R - Ristoranti self-service: in alcuni ristoranti i primi piatti che costavano 6.500£ oggi costano 3.50 euro (£6.776 +4%); i secondi con contorno da 14.000£ sono passati a 7.50 euro (14.522£ +4%); quelli da 11.000£ sono passati a 6.00 euro ( 11.617£ +6%); Riviste: i cittadini segnalano aumenti nei prezzi di alcune riviste come "Model Time" che da £ 10.000 ( euro 5,16 +6,5%) è passato a euro 5,50 (£ 10.649 +6,5%) e "Soldatini" da £ 12.000 ( euro 6,20) è passato a euro 6,50 (£ 12.585 +4,9%); S - Sigarette: aumenta il costo di molte marche di sigarette da un minimo di 9£ (Marlboro) a un massimo di 202£ (Davidoff Classic); Supermercati: molti supermercati e ipermercati già dagli inizi di dicembre hanno modificato i prezzi arrotondando per eccesso; Sesso: anche una sveltina con una prostituta costerà di più. Da 50.000£ la prestazione passa a 30 euro (£ 58.088 +16,2%), a casa da 100.000£ a 60 euro (£116.176 +16,2%); T - Totocalcio, Totip, Totogol: la schedina da 1.600£ passa a 1 euro (1936,27£ + 21%); Trasporti: più costoso muoversi con i mezzi pubblici in alcune città: a Milano spostarsi in tram, bus e metro costerà 1 euro contro le precedenti 1500£ (+436,27£ +29,1%); Tramezzini: costano di più. Un esempio a caso: in un bar a Treviso passano da 1.800£ a 1 euro (1936,27£ +7,6%); V - Verdura: agli italiani mangiare verdura costerà di più. Si registrano aumenti nei prezzi ai supermercati e ai banchi dei mercati fino al 30%; Videoteche: il noleggio dei film in videocassetta in alcune videoteche passa da 7.000£ a 4 euro (7.745£ +10,6%); Vestiti: arrotondati per eccesso molti prezzi di pantaloni, maglie, maglioni, scarpe, accessori per l'abbigliamento, ecc.. Vu-cumprà: anche i venditori ambulanti si adeguano all'euro: i cd contraffatti da 10.000£ passano a 6 euro (11.617£ +16,2%); Z - Zaini: il rincari generalizzato tocca anche gli zaini, con percentuali variabili a seconda del venditore e della marca. La media degli aumenti è del 14%.I prodotti indicati rappresentano un campione che si avvicina al 35% dei prodotti mediamente consumati da una famiglia. Considerato che una piccola percentuale di prezzi e tariffe ha subito ribassi (ad es. gas, luce), la spesa annua delle famiglie italiana aumenterà di circa 1.080.000£ all'anno (557,77 euro), con un esborso complessivo di circa 12 miliardi di euro e un presumibile influsso in incremento sul tasso di inflazione tra lo 0,4% e lo 0,7%.

EURO: VENTURI, PREMIO "EUROVOLPE" DA "EUROBURATTINAI" CHE DA MESI CERCANO DI METTERE CONSUMATORI CONTRO COMMERCIANTI
Roma, 8 gennaio 2002 "È un fatto singolare che ad assegnare il premio di "Eurogatto" ed "Eurovolpe" ai presidenti delle due organizzazioni del commercio siano stati degli "Euroburattinai" che da mesi cercano di spingere i consumatori a considerare gli esercenti dei truffatori". È quanto afferma il presidente della Confesercenti, Marco Venturi, commentando il "premio" assegnatogli dalle organizzazioni dei consumatori "per aver giurato con spregiudicatezza che nessun commerciante avrebbe arrotondato i prezzi a causa dell'euro". "La verità - sottolinea Venturi - è che le organizzazioni dei consumatori avrebbero dovuto raddoppiare i premi indirizzandoli anche all'Unione Europea e all'Istat, secondo le quali non esiste alcun allarme arrotondamento in Italia. Dunque, delle due l'una: o sbagliano loro a vedere truffe ad ogni angolo di strada, oppure sbagliano tutti gli altri (UE, Governo, Istat, organizzazioni dei commercianti) ad assicurare che le transazioni si stanno svolgendo in maniera regolare. Certo - aggiunge il presidente della Confesercenti - accade che qualche commerciante ci marci, ma è un caso su dieci che i consumatori sono in grado di neutralizzare semplicemente scegliendo gli altri esercizi. La maggior parte degli esercenti, è bene ricordarlo, non solo hanno fatto uno sforzo per informarsi e prepararsi al passaggio alla nuova moneta in modo da rendere il changeover meno pesante possibile per i consumatori, ma hanno anche dovuto affrontare costi aggiuntivi dai 6 agli 8 milioni ciascuno per la formazione e per adeguare gli strumenti di calcolo ed i registratori di cassa. In questi giorni i negozi stanno anche svolgendo un ruolo di primo piano nel cambio delle lire in euro, sostituendo ed alleggerendo in molti casi gli sportelli bancari. Ed è frequente vedere commercianti e consumatori intenti, insieme, a calcolare i cambi per effettuare correttamente i pagamenti. È bene dunque - conclude Venturi - che le organizzazioni dei consumatori la smettano di allertare i cittadini sulla scorrettezza dei negozianti, evitando così di creare un clima di sfiducia e con inevitabili effetti negativi sui consumi".

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