QUOTIDIANO DI: New & Net Economy, Finanza, Politica,Tecnologia, E-business, Turismatica ed Attualità

NOTIZIARIO
MARKETPRESS

NEWS
di

MERCOLEDI'
30 GENNAIO 2002

pagina 4

 

La nostra vetrina dei 
PRODOTTI
ARTIGIANALI
e' aperta... visitatela

 

 

 

 


Entrate nell'
AREA
DELLE NOVITA'
troverete esposti molti
prodotti interessanti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L'esposizione dei 
PRODOTTI
PER IL LAVORO
è aperta visitatela

 

 

NASCE UNA COMMISSIONE A TUTELA DELLA SALUTE DELLE PERSONE CON HANDICAP

Roma, 30 gennaio 2002 - Il Ministro della Salute, professor Girolamo Sirchia, su iniziativa del Sottosegretario di Stato, On. Antonio Guidi, ha istituito la "Commissione per le politiche sanitarie in materia di disabilità", al fine di promuovere la tutela della salute delle persone in situazione di handicap. In Italia le persone disabili sono circa 5 milioni, quanto gli abitanti di una grande regione, ed in Europa sono oltre 30 milioni, un intero Stato, e questo numero, nonostante si inizi a fare prevenzione, è destinato ad aumentare. Infatti, la riduzione della mortalità infantile porta con sé la sopravvivenza di bambini con handicap, che prima avrebbero avuto soltanto pochi mesi di vita; gli incidenti stradali e gli infortuni sul lavoro, il cui numero non accenna a diminuire, causano ogni anno nuove disabilità; infine, anche l'allungamento della vita comporta l'aumento degli anziani affetti da malattie croniche, parzialmente o totalmente non autosufficienti. Fino ad ora le politiche sull'handicap hanno puntato ad assicurare alla persone disabili i diritti fondamentali alla scuola, al lavoro e alla riabilitazione, concentrando tutti gli interventi assistenziali sulla riduzione dell'handicap. Ma occorre finalmente garantire il diritto fondamentale alla salute in modo pieno e globale, per esempio semplificando l'accesso alle cure primarie, garantendo le prestazioni odontoiatriche, predisponendo le attrezzature necessarie perché un disabile possa accedere più facilmente alle cure ospedaliere. La Commissione, che inizierà la sua attività il 18 febbraio, in coordinamento con gli altri Ministeri e con le Regioni e Province autonome, ha dunque il compito di promuovere iniziative concrete volte al perseguimento dei seguenti obiettivi: tutela dell'assistenza sanitaria alle persone disabili, innovazione del metodo di valutazione dell'invalidità, inserimento dei disabili nel sistema assicurativo integrato e obbligatorietà - anziché discrezionalità - nell'applicazione della Legge-quadro 104 del 1992 per la parte di competenza del settore sanitario. Presieduta dall'On. Guidi, e composta da esperti del settore e da rappresentanti delle principali associazioni di volontariato, la Commissione opererà metodologicamente, elaborando linee-guida e progetti in primo luogo per la tutela della salute delle persone con handicap grave e poi per l'assistenza dei casi più lievi. Saranno proposte immediatamente operative, nella consapevolezza di quanto i disabili e le loro famiglie siano stanchi di attendere la soluzione di problemi all'ordine del giorno da anni.

TELEGRAMMA A FARMINDUSTRIA PER LA RIDUZIONE DEL PREZZO DEI FARMACI
Roma, 30 gennaio 2002 - Il Ministro della Salute, professor Girolamo Sirchia, ha inviato oggi al Presidente di Farmindustria un telegramma in cui, sulla base di un esame in corso dei dati pervenuti alla Direzione generale della valutazione dei medicinali e della farmacovigilanza, viene messo in evidenza che il prezzo europeo dei farmaci sembra essere mediamente inferiore del 5% rispetto a quello italiano. Il Ministro ha quindi informato il presidente di Farmindustria circa la sua intenzione di prendere le necessarie misure.

"PROGETTO FUOCO" - RASSEGNA SULLA PRODUZIONE DI CALORE DALLA COMBUSTIONE DELLA LEGNA - VERONA, 21/25 MARZO. 2002
Milano, 30 gennaio 2002 - La principale mostra europea di impianti e attrezzature per produrre calore ed energia dalla combustione della legna, si terrà alla Fiera di Verona dal 21 al 25 marzo 2002. La biennale "Progetto Fuoco" nella 3° edizione riunirà in tre padiglioni (uno in più rispetto al 2000) tutte le novità del settore portate dai maggiori produttori: 260 aziende (incremento di circa 20%) provenienti oltre che dall' Italia,da Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Olanda, Norvegia, Slovenia, Spagna, Svezia. Organizzato da Pmt in collaborazione con il Cear (Consorzio Energia Alternativa per il Riscaldamento) i cui associati sono presenti con ampi spazi espositivi, "Progetto Fuoco" mette in mostra l'intera gamma degli impianti, dei prodotti e degli accessori impiegati per produrre energia domestica o industriale impiegando legname: un modo sano, economico ed ecologico per riscaldare, nel rispetto dei cicli di vita dei nostri boschi. A "Progetto Fuoco" cento tra stufe e caminetti saranno in funzione grazie allo speciale impianto di aspirazione fumi realizzato da Veronafiere, La mostra propone anche caldaie, bruciatori, cucine e forni a legna, barbecues, cucine in muratura e le diverse tipologie di combustibili legnosi. Una stufa da Guinness dei Primati verrà allestita dall'Assocosma (Associazione Costruttori Stufe in Maiolica) e da Lvh-Apa (sezione di mestiere dei fumisti dell'Associazione provinciale dell'Artigianato di Bolzano) in uno dei tre padiglioni di "Progetto Fuoco", dove 100 tra stufe e caminetti saranno in funzione grazie allo speciale impianto di aspirazione fumi realizzato da Veronafiere, per dar modo di verificare potenzialità ed estetica dei diversi modelli. Si presenterà con un doppio cilindro (il più grande avrà quasi 3 metri di diametro) alimentato da tre diversi sistemi (a pellets, legna tradizionale e con riscaldamento simile a quello delle terme romane). Alla mega stufa saranno collegati un impianto di riscaldamento a parete e a pavimento, forni di cottura, una cucina economica, una panca riscaldata per 7 persone; mentre l'intera struttura che caratterizzerà lo stand delle due associazioni di fumisti, si troverà sotto un tetto in legno dotato di pannelli solari. Durante la manifestazione si terranno incontri e convegni su teleriscaldamento a biomasse (21 marzo), disponibilità delle risorse e nuove forme di reddito per il settore agro-forestale (21 marzo), generatori di calore a legna (22 marzo), riscaldamento centralizzato con la stufa(24marzo)In programma anche il primo convegno italiano sui pellets per l'energia,(23 marzo) organizzato dal Cti - Comitato Termotecnico Italiano. La sezione "Italia Legno Energia" prevede un'ampia area informativa a cura di enti e associazioni con esperti a disposizione per fornire ragguagli sull'uso del legname da ardere: dalla coltivazione all'approvvigionamento, alle tipologie di utilizzo. La manifestazione è aperta dalle 9 alle 18 da giovedì 21 a lunedì 25 marzo. Info Internet:
www.pmtexpo.it Organizzazione: P.M.T. Tel. +39/049/8753730 r.a. - E-Mail: pmt@abc.it

NUOVA ALFA 156 E ALFA 156 GTA I MODELLI IN BREVE
Torino, 30 gennaio 2002 - Nella storia recente dell'Alfa Romeo c'è una data che segna il punto di svolta delle fortune commerciali e di immagine del Marchio. È il 9 ottobre 1997, giorno in cui, a Lisbona, viene presentata alla stampa internazionale l'Alfa 156. In quel momento, infatti, Alfa Romeo si riappropria per intero della propria tradizione e insieme del posto che gli compete nel ristretto cerchio dei costruttori di vetture sportive di prestigio. Dopo verranno altri modelli a confermare il rilancio: dall'ammiraglia 166 alla brillante Sportwagon alla più recente e apprezzatissima compatta Alfa 147. Ma il nuovo corso Alfa Romeo inizia con la comparsa sul mercato della 156, una berlina media che ripropone tutto il patrimonio di sportività e di eccellenza motoristica della Marca in una linea pulita ed elegante di scuola italiana. I risultati non si fanno attendere. Apprezzata dagli addetti ai lavori che la eleggono "Auto dell'anno 1998" (premio al quale si aggiungeranno, in seguito, altri 35 riconoscimenti) e dagli automobilisti che in soli quattro mesi ne ordinano 90 mila, la nuova vettura fa scuola anche presso le altre Case automobilistiche. Nel giro di poco tempo, infatti, tutte mettono in listino motori turbodiesel realizzati con quella tecnologia "Common Rail" comparsa per la prima volta proprio sulla berlina Alfa. Da allora sono passati quattro anni, nei quali Alfa 156 ha confermato il proprio successo. Vendendo, tra berlina e Sportwagon, poco meno di mezzo milione di esemplari in tutto il mondo. Conquistando un posto di rilievo nel segmento D europeo, dove ha triplicato abbondantemente la quota Alfa Romeo: da 0,7% del 1996 a 3,2% del 2001. Trasferendo la propria spinta propulsiva alle vendite totali del Marchio, passate - in Europa - dalle 117.500 del '96 (0,9%) alle 202.100 del 2001 (1,4%), con un incremento del 72%. Oggi il modello conferma la propria vitalità proponendo al pubblico le Nuove Alfa 156 e Sportwagon, due vetture che delle precedenti mantengono solo la linea esterna (tanto apprezzata dagli automobilisti di tutto il mondo) e il carattere di fondo, fatto di una personalità brillante e di eccezionali doti dinamiche. Ma per il resto cambiano profondamente, offrendo: migliori prestazioni, più sicurezza, una completa dotazione telematica e interni arricchiti. Non solo. La Nuova Alfa 156 completa anche la propria gamma presentando due vetture completamente nuove. Si tratta dell'Alfa 156 GTA e della Sportwagon GTA, auto che rappresentano l'interpretazione assoluta dei valori del Marchio e fanno rivivere il mito di una sigla con la quale a metà degli anni Sessanta la Giulia Sprint diede vita allo slogan "Una vittoria al giorno con la macchina di tutti i giorni". Su quella falsariga debuttano, ora, due vetture belle, sportive, adatte all'uso quotidiano e tuttavia capaci - in determinate situazioni - di garantire le sensazioni della pista. Le nuove Alfa 156 E Sportwagon - Più prestazioni, dunque, per le Nuove Alfa 156 e Sportwagon. In questo campo, infatti, il modello gioca, ancora una volta, la carta della tecnologia motoristica sofisticata, proponendo un inedito propulsore che è l'interpretazione Alfa Romeo del motore a benzina con iniezione diretta. Si chiama JTS (Jet Thrust Stoichiometric), è il primo motore a benzina Direct Injection con una potenza specifica superiore a 60 kW/l e una coppia specifica di oltre 100 Nm/l, e garantisce le prestazioni di un 2.3, consumando - rispetto a quest'ultimo - il 10% in meno. Rivoluzionario nella concezione, infatti, il nuovo motore riduce i consumi sfruttando il sistema della combustione magra a carica stratificata nei regimi di rotazione fino a 1500 giri/min. Mentre al di sopra di quella soglia usa l'intera potenza del motore per aumentare le prestazioni. Senza contare che, rispetto ad altri motori a combustione magra, adotta l'usuale catalizzatore trivalente, può impiegare la normale benzina oggi in distribuzione invece di quella a basso tenore di zolfo e rispetta già i rigorosi limiti sulle emissioni Euro 4. Accanto al nuovo 2.0 JTS (sigla destinata a distinguere tutta una famiglia di futuri motori Alfa Romeo), il turbodiesel 2.4 JTD con potenza maggiorata da 140 a 150 CV, la versione 2.0 JTS Selespeed che è stata ancora migliorata nelle logiche di funzionamento del cambio sequenziale, e, ovviamente, i già noti 1.6 T.Spark, 1.8 T.Spark e 2.5 V6 24V a benzina. Oltre che il turbodiesel 1.9 JTD. Nell'insieme, dunque, un'offerta motoristica che accentua il temperamento brillante della vettura. Così come confermano i dati relativi alle prestazioni.

Prestazioni dei motori su Nuova Alfa 156 (berlina)

Motore Cilindrata cm3 Potenza massima kW (CV) Coppia massima Nm (kgm) Velocità massima km/h Accelerazione 0-100 km/h secondi Consumi litri/100 km (EUDC comb.)
1.6 T. Spark 1598 88 (120) a 6200 giri/min 146 (14,9) a 4200 giri/min 200 10,5 8,2
1.8 T. Spark 1747 103 (140) a 6500 giri/min 163 (16,6) a 3900 giri/min 208 9,4 8,5
2.0 JTS (cambio meccanico) 1970 121 (165) a 6400 giri/min 206 (21) a 3250 giri/min 220 8,2 8,6
2.0 JTS (Selespeed) 1970 121 (165) a 6400 giri/min 206 (21) a 3250 giri/min 220 8,2 8,6
2.5 V6 24V 2492 141 (192) a 6300 giri/min 218 (22,2) 5000 giri/min 230 7,3 11,8
2.5 Q-System 2492 141 (192) a 6300 giri/min 218 (22,2) 5000 giri/min 227 8,5 11,9
1.9 JTD 1910 85 (115) a 4000 giri/min 275 (28) a 2000 giri/min 195 10,3 5,8
2.4 JTD 2387 110 (150) a 4000 giri/min 305 (31) a 1800 giri/min 212 9,4 6,6
 

Prestazioni dei motori su Nuova Alfa Sportwagon

Motore Cilindrata cm3 Potenza massima kW (CV) Coppia massima Nm (kgm) Velocità massima km/h Accelerazione 0-100 km/h secondi Consumi litri/100 km (EUDC comb.)
1.6 T. Spark 1598 88 (120) a 6200 giri/min 146 (14,9) a 4200 giri/min 200 11,0 8,3
1.8 T. Spark 1747 103 (140) a 6500 giri/min 163 (16,6) a 3900 giri/min 208 9,7 8,6
2.0 JTS (cambio meccanico) 1970 121 (165) a 6400 giri/min 206 (21) a 3250 giri/min 220 8,9  
2.0 JTS (Selespeed) 1970 121 (165) a 6400 giri/min 206 (21) a 3250 giri/min 220 8,2 8,9
2.5 V6 24V 2492 141 (192) a 6300 giri/min 218 (22,2) 5000 giri/min 230 7,4 12,0
2.5 Q-System 2492 141 (192) a 6300 giri/min 218 (22,2) 5000 giri/min 227 8,5 12,2
1.9 JTD 1910 85 (115) a 4000 giri/min 275 (28) a 2000 giri/min 195 10,7 6,0
2.4 JTD 2387 110 (150) a 4000 giri/min 305 (31) a 1800 giri/min 212 9,4 6,7
 

Sulle Nuove Alfa 156 e Sportwagon cresce anche la sicurezza. Quella attiva, innanzitutto, che può ora avvalersi del VDC (Vehicle Dynamic Control), montato - di serie - su tutte le Nuove Alfa 156 e Sportwagon. Il sistema elettronico, com'è noto, controlla la stabilità dinamica della vettura e interviene nelle condizioni prossime al limite per aiutare il pilota a controllare l'auto. Quando, invece, in condizioni di bassa aderenza si scala bruscamente di marcia, interviene l'MSR (Motor Schleppmoment Regelung) che ridà coppia al motore evitando il pattinamento derivante dal blocco delle ruote. Mentre per assicurare la massima visibilità in ogni condizione di marcia e di tempo, ecco i fari allo Xenon (optional) che, rispetto ai normali proiettori con lampada alogena, offrono un'intensità luminosa e una durata doppie, oltre che una maggiore efficienza (da 25 a 85 lumen per Watt). Sul fronte della sicurezza passiva, invece, arrivano - di serie su tutte le versioni - i window bag, che in caso di urto laterale scendono lungo i finestrini per salvaguardare la testa degli occupanti, sia anteriori sia posteriori. E, per fissare con facilità e sicurezza i seggiolini dei bambini, gli attacchi Isofix presenti sia a sinistra sia a destra del sedile posteriore. Più prestazioni, dunque, più sicurezza e anche più comfort. A migliorare quest'ultimo aspetto della vita di bordo contribuisce sulle Nuove Alfa 156 e Sportwagon il climatizzatore automatico bi-zona che consente a guidatore e passeggero anteriore di regolare in modo diverso la temperatura dell'aria, come se ognuno avesse il proprio riscaldatore o condizionatore personale. Per controllare la qualità del microclima interno, invece, c'è l'Air Quality Sensor, dispositivo che attiva automaticamente il ricircolo dell'aria quando la vettura viaggia in città, sotto le gallerie oppure è incolonnata. Ma comfort vuol dire anche automatismi che riducono, per l'automobilista, l'impegno della guida. Come il sensore di pioggia, che attiva automaticamente i tergicristalli alle prime gocce di un acquazzone. Oppure il Cruise Control, utilissimo nei lunghi trasferimenti autostradali, perché mantiene automaticamente la velocità di crociera impostata dal guidatore. Al centro della plancia delle Nuove Alfa 156 e Sportwagon, poi, spicca l'inedito display multifunzionale. Ha la duplice funzione di informare il cliente sui principali parametri di viaggio (Trip computer) e di segnalare con prontezza e precisione eventuali anomalie della vettura indicando gli interventi necessari. Integrata nel design del cruscotto e di serie su tutta la gamma, infine, ecco l'autoradio, completa di lettore di musicassette o di CD, secondo l'allestimento. Soluzioni che hanno in comune un eccellente impianto acustico. Quest'ultimo, infatti, è stato studiato e tarato sull'abitacolo, è composto da sei altoparlanti ed ha una potenza di 4x40 Watt. L'autoradio può anche essere attivata dai comandi sul volante. Nell'atto di rinnovarsi profondamente, infine, Alfa 156 si arricchisce di tutti quei dispositivi che l'evoluzione tecnologica dell'informatica e della telematica ha messo a disposizione nel frattempo. Ecco perché le Nuove Alfa 156 e Sportwagon propongono una dotazione che comprende l'avveniristico CONNECT e un sofisticato impianto Hi-Fi realizzato dalla Bose(r), azienda americana leader mondiale nel settore. Tanti, dunque, i cambiamenti tecnici che caratterizzano le Nuove Alfa 156 e Sportwagon. Ma la trasformazione non si ferma qui. Se, infatti, all'esterno la linea delle due vetture rimane immutata, all'interno l'ambiente si arricchisce di grandi e piccoli cambiamenti di stile che ne modificano profondamente l'aspetto. A cominciare dalla plancia che è stata completamente rivista e resa ancora più bella e funzionale, grazie anche ad un diverso trattamento che crea microrugosità superficiali capaci di modificare la rifrazione della luce ed aumentare le sensazioni di piacevolezza tattile. Al centro della plancia, in basso, si trovano la radio integrata e i comandi del climatizzatore automatico "bi-zona", questi ultimi realizzati con un inedito design moderno e raffinato. Nuova, per l'estetica e i materiali, la gamma dei volanti, nuove anche le bocchette superiori del diffusore centrale che hanno dimensioni maggiori e sono regolabili in orizzontale e verticale, in modo da migliorare la portata dell'aria. Diverso, poi, il mobiletto centrale dove la sensazione di spazio è aumentata grazie anche al posacenere e ai vani portaoggetti ampliati e ai comandi degli specchi e dei fendinebbia sistemati in posizione più ergonomica. Di serie, infine, il nuovo bracciolo anteriore che si rivela anche un comodo vano portaoggetti. Cambiano, poi, alcuni particolari come le mostrine dei pulsanti sul volante, le mostrine dei comandi del climatizzatore e del cambio e le cornici della strumentazione, ora verniciati in metalluro di color grigio Tecno. Poi gli anelli delle bocchette sulla plancia e le maniglie delle porte, che adesso sono cromati. E infine i comandi di regolazione dei sedili in soft-touch. Mentre per quanto riguarda i rivestimenti dei sedili il cliente può scegliere fra tre ambienti: il primo "classico" in tonalità grigio o blu, il secondo "elegante" con la luminosità del beige e il terzo di tipo "sportivo" caratterizzato dai toni scuri con un tessuto nero attraversato da un filo di gomma rosso o grigio. I rivestimenti di pelle traforata, invece, sono proposti in cinque colori: nero, blu, grigio, rosso e cuoio. Disponibile, inoltre, una selleria sportiva di pelle nera. L'alfa 156 Gta - In tutto il mondo le Alfa Romeo sono riconosciute come vetture belle, sportive e capaci di riproporre, attraverso la più brillante tecnica motoristica attuale, il retaggio di una grande tradizione di corse e di vittorie. Automobili, insomma, che nell'uso quotidiano sanno regalare grandi sensazioni e restituire un autentico piacere di guida. Alfa 156 GTA e Sportwagon GTA mantengono queste caratteristiche, ma all'occorrenza offrono anche qualche cosa di più: più prestazioni, più "handling", più capacità frenante. In una parola, il comportamento dinamico di una vettura destinata alle corse. Il merito va, in gran parte, all'esuberante motore nascosto sotto il cofano delle due vetture: un 3.2 V6 24V che può sfoderare una potenza di 250 CV e una coppia di 300 Nm (30,6 kgm). Un propulsore, insomma, che assicura prestazioni esaltanti e nel contempo rende la GTA estremamente piacevole da guidare pure nell'uso quotidiano, dove una curva di coppia che raggiunge valori elevati già ai bassi regimi permette, ad esempio, di viaggiare in sesta a meno di 2000 giri/min e di schizzare via accelerando, senza bisogno di cambiare marcia.

Il propulsore 3.2 V6 24V di Alfa 156 GTA

Motore Cilindrata cm3 Potenza massima kW (CV) Coppia massima Nm (kgm) Velocità massima km/h Accelerazione 0-100 km/h secondi Consumi litri/100 km (EUDC comb.)
3.2 V6 24V cambio manuale 3179 184 (250) a 6200 giri/min 300 (30,6) a 4800 giri/min 250 6,3 12,1
3.2 V6 24V Selespeed 3179 184 (250) a 6200 giri/min 300 (30,6) a 4800 giri/min 250 6,3 12,1
 

 Il propulsore 3.2 V6 24V di Alfa Sportwagon GTA

Motore Cilindrata cm3 Potenza massima kW (CV) Coppia massima Nm (kgm) Velocità massima km/h Accelerazione 0-100 km/h secondi Consumi litri/100 km (EUDC comb.)
3.2 V6 24V cambio manuale 3179 184 (250) a 6200 giri/min 300 (30,6) a 4800 giri/min 250 6,3 12,3
3.2 V6 24V Selespeed 3179 184 (250) a 6200 giri/min 300 (30,6) a 4800 giri/min 250 6,3 12,3
 

Da solo, tuttavia, un eccellente motore non fa un'auto sportiva. Ecco perché sulla già ottima base di una berlina di temperamento come Alfa 156, i tecnici hanno eseguito altre trasformazioni profonde. O meglio, hanno modificato tutti i componenti che hanno un impatto sulla dinamica della vettura. In primo luogo, quindi, le sospensioni. L'anteriore, che rispetto al quadrilatero alto adottato dalla Nuova Alfa 156, presenta una traversa inferiore rinforzata, un montante ruota specifico caratterizzato dalla diversa posizione del fissaggio del tirante guida, un assetto più basso, molle ammortizzatori con una nuova taratura e una barra stabilizzatrice di maggior diametro. E la posteriore, dove è montato un Mc Pherson particolarmente evoluto nella geometria e nei dettagli costruttivi, con una diversa posizione dei punti di attacco alla scocca, con una barra stabilizzatrice di maggior diametro e una taratura specifica per molle, ammortizzatori e rigidezza delle boccole. A garanzia di maggior feeling sportivo è stato adottato un rapporto di sterzatura più diretto che permette di avere sempre l'auto in "pugno" e di farle fare qualunque cosa con precisione millimetrica, pur ruotando pochissimo il volante. Si aggiungano due cambi particolarmente efficienti (uno manuale ed uno Selespeed); freni potenti ed efficaci anche nelle condizioni più esasperate (dischi anteriori autoventilanti da 305x28 mm con pinze Brembo a doppio pompante e dischi posteriori da 276x10 mm; un ABS con ripartitore elettronico della forza frenante EBD; un sistema antislittamento ASR (Anti Slip Regulation) e il gioco è fatto. Ecco due automobili con prestazioni e risposte davvero brillanti sul piano dinamico, dell'assetto, della guidabilità. Vetture, insomma, per chi - in tema di sportività - vuole il massimo. E desidera farlo sapere, sia pure senza ostentazione. Da qui la scelta stilistica di non stravolgere la tanto apprezzata linea della berlina e della Sportwagon di base. Ma di limitare gli interventi esterni a pochi tratti che danno ancora più forza all'impronta sportiva del modello. Non a caso tutti i cambiamenti stilistici privilegiano l'aspetto funzionale della vettura e rispondono a trasformazioni tecniche del telaio e della meccanica. Vista da fuori, però, la vettura non ha perso riconoscibilità, anche se appare come un'Alfa 156 più grintosa: più larga, più bassa al suolo, decisamente "aggrappata" all'asfalto, anche grazie ai pneumatici adottati: 225/45 su cerchi da 17 pollici. Mentre all'interno le GTA ripropongono il ricco allestimento messo a punto per la Nuova Alfa 156, aggiungendo alcuni dettagli di impronta decisamente sportiva che sono esclusivi della versione. Tra questi i principali sono: i sedili ad alto contenimento e dalla conformazione sportiva con "nasello" regolabile (la parte del cuscino su cui appoggiano le cosce); le razze del volante segnate da inserti in metalluro grigio Peltro; la grafica specifica del quadro strumenti per una lettura immediata e chiara; il pomello e la cuffia del cambio in pelle; la pedaliera in alluminio con riporti in gomma.

LA YAMAHA R6 VOLA NEI TEST DI VALENCIA
Milano, 30 gennaio 2002 Paolo Casoli e James Whitham concludono con eccellenti risultati cronometrici le due giornate di test privati a Valencia. Sul tracciato iberico i due assi della Yamaha Belgarda Supersport stabiliscono i primati personali migliorando nettamente i tempi che avevano ottenuto, su questo tracciato, nella prova iridata 2001. In grandissima forma Whitham che scende oltre un secondo sotto il primato ufficiale di Valencia! Il primo esame 2002 ha confermato che la strada intrapresa dallo staff tecnico guidato da Silvano Galbusera è quella giusta. Valencia, nella passata stagione, si era infatti rivelata molto ostica per lo squadrone Yamaha Belgarda: Casoli aveva concluso la gara al dodicesimo posto mentre Whitham era caduto nelle prime fasi della corsa. Dodici mesi dopo è cambiato tutto. Il britannico, con gomme da gara, si è spinto fino a 1'38"9: nel gran premio 2001 il suo giro veloce in corsa era stato 1'40"584. Casoli, pilota che non ha mai nascosto di detestare questa pista valenciana lenta e poco tecnica, ha concluso le prove con un ottimo 1'39"4: nel gran premio aveva fatto 1'40"702. Se entrambi i piloti hanno ottenuto progressi così consistenti significa che il lavoro di sviluppo e messa a punto sta dando davvero grandi risultati. Il programma di prove era molto intenso. Prevedeva il collaudo di una nuova forcella Ohlins, dell'ammortizzatore TT44 derivato dalla Superbike, sempre fornito dall'industria svedese, di alcuni componenti del motore, a partire dalla centralina elettronica. I tecnici hanno inoltre provato a cambiare il bilanciamento della moto modificando in maniera sostanziale i set up che erano stati utilizzati nel 2001. E' stato un lavoro faticoso, per meccanici e per i piloti, ma alla fine ha dato ottimi frutti. Pur avendo ottenuto riscontri molto confortanti, i responsabili della Yamaha Belgarda Supersport hanno deciso di allungare la serie di test privati da qui all'inizio del campionato che scatterà, sempre a Valencia, il 10 marzo prossimo. La squadra sta infatti cercando disponibilità di un circuito italiano, che sarà probabilmente Misano. Le R6 poi rientreranno al reparto corse di Gerno di Lesmo per gli ultimi ritocchi. Il provino finale avverrà in due tempi: le quattro Yamaha R6 versione 2002 (due per Casoli e due per Whitham) faranno rodaggio a Cartegena per partecipare poi, dal 23 al 25 febbraio, ai test organizzati dalla Sbk International, promotore del Mondiale, di nuovo a Valencia. L'opinione di Maio- "Avevamo parecchio materiale da provare, c'era il rischio di andare un po' in confusione" ha commentato il direttore sportivo Massimo Meregalli. "Invece tecnici e piloti sono stati bravissimi trovando più in fretta del previsto il bandolo della matassa. I tempi di Whitham e Casoli ci confortano soprattutto perché entrambi hanno girato con coperture Dunlop da gara, e non con quelle da qualifica che danno consistenti vantaggi sulla tornata singola. Mi ha sorpreso in particolar modo Whitham: lui in passato non ha mai fatto tempi impressionati nei test privati e la facilità con la quale è sceso sotto il primato ci rende estremamente felici. Anche Casoli, che pure a Valencia non si trova a proprio agio, ha girato fortissimo. Torniamo a casa veramente soddisfatti ma consapevoli che ci attende ancora un bel po' di lavoro. Il morale è alto: la R6 è velocissima, abbiamo un team stupendo e due piloti eccezionali. Ci toglieremo parecchie soddisfazioni anche nel 2002".

ENTRARE NEL MONDO DELLA MUSICA LIVE PARTECIPANDO AL CONCORSO MENTADENT MTV SUPERSONIC
Milano, 30 gennaio 2002 - Mentadent Chewing-gum & Caramelle, sponsor dal 15 febbraio al 13 aprile 2002 del programma Supersonic in onda su Mtv tutti i venerdì dalle 21.00 alle 23.00, offre la possibilità di partecipare al programma esprimendo la propria opinione in merito a brani ascoltati in audio point, scegliendo un video, intervenendo a un contest di chitarra elettrica. Dal 4/2/2002 al 12/4/2002 partecipando al concorso organizzato da Mentadent Chewing-gum & Caramelle si potrebbe diventare uno dei 10 fortunati vincitori che ogni settimana verranno estratti per partecipare tra il pubblico a Mtv Supersonic. Basta acquistare due confezioni di Chewing-gum o Caramelle Mentadent, incollare le prove d'acquisto sulle promocard veicolate su tutto il territorio nazionale dal 1 febbraio 2002 o sul modulo preimpostato, disponibile sul sito di Mtv, e spedire il tutto a: Concorso Mentadent Mtv Supersonic, Casella Postale 10500, 20111 Milano. Condotto da Enrico Silvestrin, il programma, interamente dedicato alla musica dal vivo, prevede la partecipazione di tre gruppi: ogni puntata è costruita intorno al gruppo più famoso e al suo rapporto con il cinema, la pittura, la danza e sarà il gruppo stesso ad intervistare gli ospiti della puntata: attori, registi, musicisti e persino i componenti degli altri gruppi presenti.

POPA CHUBBY - IN CONCERTO LUNEDI 4 FEBBRAIO 2002 - SALA MARNA
Milano, 30 gennaio 2002 - L'alchimia musicale di Popa Chubby si è evoluta durante i suoi primi 5 album raggiungendo la sua massima potenzialità con "Brooklin Basement Blues". L'album abbraccia diversi stili che vanno dal blues al soul, dal rhythm & blues al rock, al jazz al funk e al rap, riflettendo l'atmosfera musicale multi-etnica di New York, la quale pone una particolare enfasi al Blues. Popa dice: "Il blues a New York è una cruda musica urbana che ti colpisce direttamente in faccia. È la personificazione dell'onestà e della realtà, che non mente e non ha pretese". Popa Chubby si esprime in molti modi. Basta ascoltare l'espressione cordiale in "Shakedown", fulminante in "If it feels like love", esotico in "She said evil her name". Scrivere per lui è raccontare piccole storie dopo aver raccolto aneddoti dalla sua vita di tutti i giorni. Dice: "Il mio primo ricordo è il Bronx. I miei genitori avevano un negozio di dolciumi. Mio padre è morto quando ero ancora piccolo, ha vissuto una vita underground, amava molto il jazz, che mi ha accompagnato per tutta l' infanzia. Sono cresciuto con i miei nonni italiani, in quanto mia madre non aveva tempo per me, da allora ho iniziato a pensare in maniera molto ribelle. All'età di 13 anni ho avuto il primo approccio con la batteria. Ho scoperto di apprezzare gli Stones, i Led Zeppelin e i sentimentali Queens. Ho iniziato così a suonare il blues heavy metal, poco dopo mi sono occupato della chitarra". Fece le sue esperienze musicali passando dalla metropolitana alla strada. Nel 1988, passa dalla strada alla sala prove e forma una band. Ci sono voluti ben quattro anni prima che riuscisse a farsi conoscere a livello nazionale. Dal 1992 suona praticamente in tutto il mondo, non c'è Stato in cui non abbia suonato. Line Up: Ted Horowitz - Voce / Chitarra; Larry Crockett - Batteria; Kris Jefferson - Basso; Mike Lattrell - Tastiera. P.zza Cesare Da Sesto - Sesto Calende (Va) Ore 22.00. Prezzo del biglietto Euro 13.00. infotour - 0547 600093

UN DIVERTENTISSIMO SALEMME AL TEATRO MANZONI
Milano, 30 gennaio 2002 - Ci si diverte dall'inizio alla fine con il nuovo spettacolo di Vincenzo Salemme "Sogni e bisogni" al Teatro Manzoni. Un sogno grottesco precipita Rocco, un ometto spento e insoddisfatto, nella convinzione di avere perso il suo "attributo" più importante, quello che in tutta la commedia è definito il "tronchetto della felicità". Il quale gli si ripresenta all'improvviso accusandolo di tradimento e di inerzia: lui non si diverte più, si annoia e vuole riprendersi la sua indipendenza. Da qui una serie di gag spassose, battute esilaranti, giochi di parole. Il tutto condito dalla presenza scenica di Salemme e dei suoi colleghi che, con la verve e la mimica tipicamente napoletane, fanno a gara per creare un fuoco di artificio imprevedibile. La trovata iniziale continua con tutte le conseguenze: personaggi che improvvisano, paure virili che si allargano, ballerine di fila che arrivano ad esibirsi, coretti da commedia dell'arte con puntate nella sceneggiata napoletana. La mescolanza dei generi crea una favola divertente sulla scia di Viviani, Scarpetta, Eduardo De Filippo. Alla fine tutto si ricompone, con l'uscita dal sogno e un finale tra l'ironico e il malinconico come sempre nella scuola napoletana di grande tradizione. "Sogni e bisogni" scritto a diretto da Vincenzo Salemme Teatro Manzoni (tel.02/7636901 ) fino al 17 febbraio

CATALANI A PARIGI: RIBERA, CASAS, RUSIÑOL, MIRÒ, DALÌ E GLI ALTRI BRESCIA - PALAZZO MARTINENGO - 10 FEBBRAIO - 12 MAGGIO 2002
Milano, 30 gennaio 2002 - Nell'ambito della pluriennale ricognizione sull'arte del Novecento, Brescia Mostre dedica una originale, esclusiva, rassegna alla pittura catalana. La mostra "Catalani a Parigi. Ribera, Casas, Rusinol, Mirò, Dalì e gli altri", organizzata in collaborazione con la Generalitat de Catalunya, si aprirà il 10 febbraio 2002, a Brescia, a Palazzo Martinengo, dove sarà visitabile fino al 12 maggio. Il progetto, sostenuto da un autorevole comitato scientifico guidato da Francesc Fontbona, guarda per la prima volta a quella corrente e a quel periodo della pittura della Catalogna particolarmente affascinati, stregati, dallo specchio parigino, che fu riferimento ineludibile nella seconda metà dell'Ottocento e nei primi decenni del Novecento dell'intera arte europea. La mostra si propone, con i terminali di universale riconoscibilità, Mirò e Dalì, di far conoscere al grande pubblico italiano una folta schiera di personalità del tutto ignote e trascurate. E nel documentare l'approdo catalano nella capitale francese, la rassegna intende anche ovviamente sottolineare la vivacità e l'influenza che l'arte catalana ha esercitato sull'arte europea, che a Parigi ha trovato il luogo di scambio, l'epicentro riconosciuto. Non casualmente due anni fa Palazzo Martinengo dedicò una analoga rivisitazione con la mostra "Les Italiens de Paris". Per gli artisti catalani Parigi risultò tanto attraente che la preferirono di gran lunga a qualsiasi altra capitale. Ramón Martì y Alsina vi si recò nel 1853, e poco dopo ebbe occasione di venire a contatto con la rivoluzione pittorica di Courbet, che egli importò in Catalogna. Negli anni sessanta, passeranno da Parigi molti altri artisti della Catalogna: Modest Urgell, Antoni Caba, Simó Gómez, Francesc e Josep Masriera, Francesc Miralles, Francesc Torrescassana ed evidentemente Marià Fortuny. Negli anni sessanta era già un fatto comune che i pittori catalani passassero periodi più o meno lunghi nella capitale della Francia (Joaquim Vayreda, Josep Liovera, Joan Roig Soler, Marià Vayreda, Jaume Morera, Josep Cusachs, Eliseu Meifrèn, Benet, Mercadé, Torrescassana, Codina Langlin). Alcuni di loro scelsero Parigi come dimora stabile: Miralles, Masó, Casanova Estorach, Pujol, Romà Ribera, Gaspar Miró, Llovera e Fortuny, che però viveva fra Roma e Parigi. I catalani in generale vivono bene a Parigi, completamente a loro agio in una professionalità impeccabile basata sul naturalismo domestico o sul realismo bozzettistico che si era fortemente consolidato fra la vasta clientela dei mercanti d'arte come Adolphe Goüpil. Soltanto Joaquim Vayreda sembra possedere qualche vibrazione dell'Impressionismo genuino, senza essere stato a contatto diretto con il gruppo. Rispecchiano questo stile anche alcuni capolavori dell'ultimo periodo di Fortuny. Negli anni ottanta la presenza catalana a Parigi si poteva già considerare quasi massiccia. Oltre agli artisti che ci erano già stati, che ancora ci vivevano o che vi ritornavano - in particolare, Ribera, Miralles, Masó, Gaspar Miró, Josep Lluís Pellicer, Llovera, ma anche Cusachs, Meifrén, Vayreda, Lluís Masriera....-, ci fu una vera valanga di nuove ondate di artisti plastici che si recarono nella capitale francese per la prima volta in quel decennio: Apeles Mestres, Manuel Cusí, il giovanissimo Ramon Casas, Josep Maria Tamburini, Dionís Baixeras, Laureà Barrau, Joan Brull, Manuel Felíu de Lemus, Lluís Graner, Santiago Rusiñol, Miquel Utrillo, Sebastià Junyent, Miquel Carbonell, Félix Mestres, Andrei Solà Enric Galwey... I catalani che arrivano a Parigi negli anni ottanta risultano molto più inquieti come creatori: ad attrarli era piuttosto la Parigi faro della modernità artistica internazionale. Questi artisti, una volta tornati in Catalogna, si muoveranno nell'ambito del Modernismo. Il periodo più importante del rapporto tra gli artisti catalani e Parigi fu l'ultimo decennio del secolo. La Parigi degli anni novanta costituisce uno degli scenari del Modernismo catalano, grazie al gruppo di Montmartre formato da Rusiñol e Casas, i cui frutti si radicarono profondamente in Catalogna, ma grazie anche alla presenza costante a Parigi di pittori come Joan Sala. In quel periodo una generazione nuova, quella di Claudi Castelucho, Anglada-Camarasa, Ramou Pichot, Ricard Urgell, Joaquim Sunyer, Isidre Nonell, Ricard Canals, Lluísa Vidal, Marian Pidelaserra, Pere Ysern, lo scultore Manolo Hugué... L'asse Barcellona-Parigi persiste anche nella prima metà del Novecento: Joan Mirò e Salvador Dalì, protagonisti del surrealismo, subiranno l'influenza del clima culturale parigino, ma anche altri artisti della loro generazione scelsero Parigi come punto di riferimento, come il grande illustratore di moda Xavier Gosé, il giornalista grafico Josep Simont, pittori da cavalletto come Josep Mompou, Rafael Durancamps, Josep de Togores, Antoni Vila-Arrufat, Josep Amat, e fra i più giovani, Emili Grau-Sala che diventerà, oltre che pittore, uno degli illustratori più essenzialmente "parigini" della Francia. Infolink:
www.bresciamostre.it

Pagina 1   Pagina 2   Pagina 3   Pagina 4  Pagina 5  Pagina 6

Titoli      Home    Archivio news