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7 MARZO  2002

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"BIOTECH? SÌ (CON CAUTELA) IN CAMPO MEDICO NO NELL'ALIMENTARE" E GLI ITALIANI BOCCIANO L'UTILIZZO DI EMBRIONI UMANI

Milano, 7 marzo 2002 - Cibi ogm: pochi li acquisterebbero, anche se costassero meno e fossero più gustosi. Per sei italiani su dieci neppure lottare contro la fame nel mondo è un motivo sufficiente per accettare i rischi della ricerca. Via libera dal 50% degli intervistati alla modificazione genetica di animati per creare organi da trapiantare. Sulle biotecnologie c'è poca informazione. Ma il livello di conoscenza influisce scarsamente sull'orientamento dell'opinione pubblica sull'utilità, i rischi e l'accettabilìtà morale delle nuove applicazioni. L'applicazione delle biotecnologie in campo alimentare incontra ancona chiara ostilità in Italia. Solo un italiano su cinque preferirebbe infatti cibi prodotti con organismi geneticamente modificati, anche se il loro gusto fosse migliore di quelli oggi disponibili e solo uno su dieci acquisterebbe cibi ogm, anche se costassero meno di quelli tradizionali. Per il 60% neppure la lotta alla fame nel mondo giustifica i rischi della ricerca in questo settore. Nel caso delle applicazioni in campo medico, i rischi sono invece parzialmente controbilanciati dai potenziali benefici, come nel caso degli xenotrapianti (il 48% ritiene utile inserire dei geni umani negli animali per produrre organi da trapiantare). Fa eccezione la cionazione a fini riproduttivi, che solo il 24% ritiene utile e oltre ílì 70% considera rischiosa (per 1180% è anche moralmente inaccettabile). Sono questi alcuni tra i risultati più significativi che emergono dalla seconda edizione della ricerca su "Biotecnologie e opinione pubblica in Italia". frutto della collaborazione tra la Fondazione Giannino Bassetti e il centro di ricerca Poster, condotta sotto la supervisione scientifica di Federico Neresini (Università di Padova), Massimilano Bucchi (Università di Trento) e Giuseppe Pellegrini (Università di Padova). La ricerca, presentata ieri a Milano da Piero Bassetti, Presidente della Fondazione, e dagli autori, analizza l'odentamento dell'opinione pubblica nei confronti della ricerca biotecnologica e delle sue applicazioni, con particolare attenzione a quanto gli italiani realmente sanno in questo campo, al ruolo dei media nella divulgazione scientifica e ai temi del processo decisionale e della responsabilità nel campo della innovazione biotecnologica. Gli italiani si sentono poco protetti nei confronti dei rischi delle moderne biotecnologie: il 72% ritiene insufficienti le attuali leggi in materia. Praticamente tutti (95%, con un ulteriore aumento rispetto al 2000) sono d'accordo che i cibi geneticamente modificati portino speciali etichette di riconoscimento. Oltre uno su tre (38%) non sarebbe disposto ad autorizzare in nessun caso la commercializzazione di cibi geneticamente modificati, neppure se ne fossero chiariti rischi e benefici. La valutazione più cautamente positiva è legata alla salute. Gli italiani riconoscono infatti all'utilizzo di test per individuare predisposizioni genetiche verso certe malattie la maggiore utilità, associata al minor rischio e alla maggiore accettabilità sul piano morale. Tuttavia, se modificare geneticamente animali per creare organi da trapiantare è ritenuto utile e moralmente accettabile dalla metà degli intervistati, l'utilizzo di embrioni per la ricerca è percepito come rischioso da due terzi dei campione, e meno di un terzo gli conferisce accettabilità morale. E' cosi molto netta la distinzione tra clonazione per consentire di aver figli e cionazione terapeutica: se la prima è respinta, la seconda divide l'opinione pubblica. Il 70% ritiene infatti inutile il ricorso alla clonazione riproduttiva, il 65% la giudica rischiosa e il 65% moralmente inaccettabile. Per quanto riguarda la cionazione terapeutica, ovvero la possibilità di estrarre cellule staminali dagli embrioni sopr-annumerari provenienti dalla fecondazione artificiale o da embrioni appositamente prodotti a tale scopo, la situazione è incerta, ben evidenziata dall'elevata percentuale di "non so" (13%). Per quanto riguarda invece il processo decisionale nell'ambito della ricerca e dell'applicazione della scienza biotecnologica, il 37% degli intervistati ritiene che sia il Governo il soggetto che deve prendere decisioni, mentre il 54% lo ritiene responsabile per eventuali rischi derivanti dalle decisioni prese. Tuttavia, un intervistato su quattro ritiene che i primi a dover essere interpellati nell'ambito della regolamentazione della materia dovrebbero essere le organizzazioni dei consumatori e le altre associazioni a tutela dei cittadini. le organizzazioni dei consumatori sono anche ritenute dal 40% degli interpellati la fonte più autorevole di informazione in materia di biotecnologia, al secondo posto vengono gli scienziati e le Università (20%). Condotta su un campione di 1017 soggetti di età superiore ai 18 anni, l'indagine rileva il basso livello di informazione degli italiani in materia di biotecnologie. E la tendenza non è certo confortante: rispetto all'indagine condotta nel 2000 aumentano quanti ammettono la propria ignoranza in proposito (in media quattro italiani su dieci). L'informazione, in ogni caso influisce scarsamente sul giudizio che gli italiani danno alle applicazioni della biotecnologia, che non è significativamente influenzato né dal livello di esposizione alla divulgazione scientifica dei media, né dal livello di informazione effettivamente posseduto in materia. L!elemento che conta sembra essere in questo caso la fiducia nella scienza: il 34% del più fiduciosi ritiene per esempio utile la clonazione riproduttiva, mentre tra i meno fiduciosi la percentuale è dimezzata. 

"IL TAO: SPLENDORE DELL'INCOMPRENSIONE E TRANQUILLITÀ DELL'INVILUPPO" 
Milano, 7 marzo 2002 - Nell'ambito del corso Il Pensiero Cinese: filosofie e religioni Mercoledì, 13 marzo 2002, ore 18.00 si terrà la lezione "Il Tao: Splendore dell'incomprensione e tranquillità dell'inviluppo" che si svolgerà presso la sede dell'Istituto Italo Cinese di Via Carducci, 18 a Milano. Il costo per ciascun partecipante è di € 15,00. Per informazioni telefonare allo 02/862325. 

UN SECOLO DI SUCCESSI PER GLENMORANGIE, WHISKY DI ANTICA TRADIZIONE
Milano, 7 marzo 2002 - Glenmorangie è il Single Malt Whisky più amato dagli scozzesi e uno di più apprezzati nel mondo, che si distingue per il suo aroma ricco e per il suo sapore unico e raffinato, ottenuti grazie agli ingredienti naturali ed ai metodi artigianali impiegati. Glenmorangie, parola d'origine gaelica che vuol dire "valle della tranquillità", è il luogo, nell'estremo nord della Scozia, dove sorge la distilleria. La storia della distilleria ha inizio nel 18° secolo, anche se la sua fondazione ufficiale è datata 1843. La maggior parte degli edifici tuttora esistenti risale al 1887. Il suo cuore è costituito dagli alambicchi: molto più stretti e più alti della norma per garantire un prodotto di qualità superiore. L'arte della produzione di Glenmorangie è nelle mani di pochi artigiani, noti come "i sedici uomini di Tain", ognuno specializzato in una singola fase di lavorazione che nel corso del tempo hanno tramandato i loro segreti di genera<ione in generazione. Per iniziare il processo di distillazione, viene selezionato unicamente l'orzo che, dopo essere stato trasformato in malto, viene essiccato nella fornace e unito all'acqua pura, particolarmente ricca di minerali, proveniente dalle sorgenti di Tarlogie. Gli alambicchi di rame utilizzati per distillare Glenmorangie sono i più alti di Scozia, raggiungendo quasi 5 metri. L'altezza garantisce che solo i vapori più fini raggiungano l'estremità superiore, dove si condensano in alcol, mentre gli elementi oleosi più pesanti ricadono nella parte inferiore. Alla fine del procedimento di purificazione, il distillato viene sottoposto a nuovi test: solo una piccolissima parte, meno di un terzo, sarà selezionato per iniziare la maturazione nelle botti. Per l'invecchiamento di Glenmorangie si utilizzano esclusivamente barili di rovere americana o di provenienza spagnola. In Scozia ogni botte viene utilizzata per due maturazioni, ciascuna delle quali conferisce al whisky delle caratteristiche differenti. Quando una botte viene utilizzata una prima volta, il legno regala al distillato un sapore più ricco, dolce e vanigliato. I barili, alla loro seconda maturazione, donano al distillato un carattere più complesso ed elementi fruttati e floreali. I due liquori vengono uniti durante l'imbottigliamento dando vita magicamente a Glenmorangie. Il legno di rovere è poroso e riesce ad assorbire e a conservare una buona quantità degli elementi del distillato o del vino che ha contenuto. Tali elementi vengono trasmessi in parte al nuovo distillato. In altre parole, un barile che ha contenuto bourbon whiskey donerà al single malt un colore dorato acceso ed aromi e gusti dolci, caratteristiche regalate dal mais (l'ingrediente principale nella produzione di whiskey americano). Un barile spagnolo donerà invece un colore più marcato, ambrato o ramato e aromi e gusti particolarmente persistenti, ricchi e dolci. Per legge sull'etichetta deve essere riportato il periodo minimo di invecchiamento: è quindi probabile che una bottiglia di Glenmorangie 10 anni contenga una parte di whisky invecchiato molto più a lungo. Questo vale anche per Glenmorangie 18 anni: una parte di questo whisky inoltre è stato invecchiato in botti da sherry. Il risultato, dopo molti anni di riposo, è un nettare dorato dal sapore rotondo e raffinato. Il marchio Glenmorangie, che comprende vari tipi di whisky che si differenziano per le procedure d'invecchiamento, è importato e distribuito in Italia da Martini & Rossi Ivlas S.p.A. Torino. 

QUALITÀ E GENUINITÀ DELL'OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA "CAMPO DI TORRI" DELL'AZIENDA AGRICOLA IL CASELLINO
Milano, 7 marzo 2002 - Extravergine biologico, l'olio di oliva "Campo di Torri" dell'azienda agricola Il Casellino in località Torri (Firenze) si distingue immediatamente per le sue preziose caratteristiche: profumo marcato e gradevole, abbocco medio dolce, retrogusto crescente fruttato - piccante. Frutto di una lavorazione con metodologie dell'antica tradizione locale ha basso livello di acidità, buona e lunga conservazione, colore, verde con riflessi giallo-oro, inconfondibile e viene imbottigliato in bottiglie spesse e scure per proteggerlo dalla luce e dal calore. Questo olio di qualità superiore gode anche del privilegio di potersi fregiare del marchio con l'indicazione "Prodotto ottenuto da agricoltura biologica", certificato da uno dei più conosciuti organismi di controllo accreditati, l'A.I.A.B. Produrre secondo i criteri dell'agricoltura biologica è sinonimo, soprattutto nel caso dell'olio extra vergine, di purezza e l'ovicoltore che sottopone la propria produzione al Reg. Cee 2092/91 è consapevole di sottoporsi a notevoli sacrifici, a causa delle garanzie che questo regime richiede sia dal punto di vista della lavorazione agricola sia dal punto di vista della produzione. La produzione dell'Azienda Agricola Il Casellino ammonta a sole 10.000 bottiglie circa all'anno. 

DOMANI, PER LA FESTA DELLA DONNA UNA SPILLA CON IL "SOLE CHE SORRIDE" IN REGALO A TUTTE LE VISITATRICI DEL "MERCANTEINFIERA" 
Milano, 7 marzo 2002 - A tutte le signore e signorine che visiteranno Mercanteinfiera domani, venerdì 8 marzo, giorno della festa della Donna, le Fiere di Parma hanno riservato una simpatica sorpresa. Insieme con il biglietto d'ingresso alla più grande mostra-mercato d'Europa di antiquariato, modernariato e collezionismo, le hostess consegneranno loro un grazioso omaggio. Si tratta di una raffinata spilla con il "sole che sorride", il simbolo dell'edizione primaverile di Mercanteinfiera. Il sole ammiccante è indubbiamente ricco di significati beneauguranti, soprattutto in attesa dell'imminente arrivo della bella stagione, del risveglio della natura, dell'inizio del nuovo ciclo vitale. Quindi ricevere proprio l'8 marzo questo simpatico omaggio potrà assumere, per le visitatrici di Mercanteinfiera, una valenza beneaugurante, quasi scaramantica! Certamente non ci sarà solo la spilla ad attendere l'arrivo in Fiera delle signore e signorine. Mercanteinfiera al femminile è una rassegna sempre ricchissima di proposte accattivanti, ora romantiche, ora raffinate, ora preziose, ora eccentriche. Dai mobili, agli oggetti per la casa, come lampade e vasi di cristallo oppure tovaglie e copriletti di pizzo. Chi vorrà farsi (o farsi fare) un regalo subito, non avrà che l'imbarazzo della scelta. C'è, ad esempio, un'infinità di proposte nel settore degli abiti d'epoca che ultimamente sono diventati una vera passione, non solo negli Stati Uniti (da dove la "vintage-mania" è partita) ma pure nel nostro paese. Signore e signorine possono sbizzarrirsi fra abitini anni Settanta, sbarazzini e alla portata di tutte, e lussuose creazioni degli atelier parigini degli anni Venti e Trenta, per sentirsi vere dive alla Greta Garbo; fra i tailleurs Balenciaga e Givenchy Couture, e gli abiti dell'alta moda romana degli anni Cinquanta e Sessanta firmati Capucci, Irene Galitzine e Lancetti. In vista dell'arrivo dell'estate, non mancano le collezioni di costumi da bagno Anni '60 e '70 e, per contrasto, pellicce di visone e leopardo, colbacchi di tutte le fogge e i materiali e stole di volpe argentata. Poi, gli accessori: borse e borsette - in pelle, vernice, tessuti vari - ricamate di strass e perline; cinture, cappelli e foulard che portano le prestigiose firme di Hermes, Gucci, Chanel e Vuitton, e un'ampia scelta di occhiali anni '60 - vistosi, colorati, allegri. E quante follie si possono fare per gioielli e bigiotteria d'epoca! L'offerta spazia dai rari esemplari del '700 a dell'800, ai raffinati pezzi art déco (i più richiesti, a detta degli esperti), ai vistosi bracciali anni '50, alle piccole chicche poco costose ma carine, a portata di tutte le tasche. Se poi domani, nel giorno dedicato alla donna, le signore decideranno di prestare più attenzione a loro stesse, a Mercanteinfiera avranno anche l'opportunità di programmare una mini-vacanza alle terme o una puntata in una beauty farm: basterà visitare, infatti, nel centro del padiglione 1, il desk informativo dedicato alla prossima rassegna Terme & Beauty - La fiera ti fa bella che si svolgerà al quartiere fieristico di Parma dal 4 all'8 aprile. Insomma, le signore che visiteranno la fiera nel giorno della loro festa (l'orario è dalle ore 10 alle ore 20, ma attenzione, le casse chiudono alle ore 19) non rimarranno deluse dalla vastità di proposte di Mercanteinfiera! E anche i signori che vorranno fare un regalo per l'8 marzo alla donna che sta loro a cuore (che può essere la mamma, la moglie, la fidanzata o anche la figlia) troveranno sicuramente l'oggetto dei propri desideri. Ufficializzato a Milano il doppio appuntamento del 18 e 19 maggio a Massa 

PRESENTATI AGLI "ORTI DI LEONARDO" "IDENTITA' IMMUTATE" E "SPINO FIORITO"
Milano, 7 marzo 2002 - Il celebre ristorante milanese "Orti di Leonardo", di patron Angelo Franzini, ha fatto da prestigiosa cornice alla presentazione ufficiale di "Identità Immutate" il nuovo progetto di movimento per la salvaguardia e la promozione delle piccole realtà produttive enogastronomiche tipiche locali che affianca "Spino Fiorito", la grande Mostra-mercato che si terrà il 18-19 maggio al Castello Malaspina di Massa e ne rappresenta l'ideale emanazione. Sono intervenuti, in rappresentanza della provincia di Massa-Carrara: il Prof. Franco Gussoni, presidente della Provincia; Paolo Grassi, assessore all'agricoltura della comunità montana della Lunigiana, il Dott. Giovanni Lagomarsini, agronomo; Dott. Giorgio Baccicalupi, enologo; Pier Paolo Lorieri, Vice presidente della Strada del Vino dei Colli di Candia e Lunigiana; Prof. Luciano Bertocchi, ricercatore e storico della Lunigiana ed alcuni produttori del comparto viticolo ed agroalimentare. I piatti presentati dal giovane chef Danilo Angé (noto oltre che per la sua bravura, anche come volto televisivo), sono stati realizzati con i prodotti del territorio di Massa e della Lunigiana che hanno così fornito un gustoso esempio di quelle realtà "immutate", che da antichissime radici traggono tutta la loro forza. Nel corso dell'incontro conviviale, riservato alla stampa specializzata, autorità e promotori hanno dato appuntamento per il 18 e il 19 maggio a Massa, per la mostra-mercato "Spino fiorito" e il convegno talk-show sulle "Identità immutate": una preziosa occasione per gustare alimenti, stupendi nella loro estrema semplicità, accompagnati da vini famosi fin dall'antichità, proprio là dove sono nati, luoghi e siti d'arte d'innegabile fascino. 

INCONTRI FITOIATRICI 2002: NELL'AMBITO DELLA FIERAGRICOLA DI VERONA, SI TERRÀ LA TAVOLA ROTONDA "RESISTENZA AI FUNGICIDI"
Milano, 7 marzo 200 2- Venerdì 8 marzo, alle ore 9.00, nella Sala Salieri del Centro Congressi Europa (via del Lavoro, 8 - Verona), nell'ambito della FIERAGRICOLA di Verona, si terrà la Tavola Rotonda "Fungicidi Inibitori della Respirazione Mitocondriale (QoI): criteri di impiego per evitare la comparsa di resistenza" organizzata dal Dipartimento di Valorizzazione e Protezione delle Risorse Agroforestali - Patologia vegetale dell'Università di Torino e dal settimanale L'Informatore Agrario. Parteciperanno all'incontro il Pro Rettore dell'Università di Torino, Prof. Angelo Garibaldi e la Prof.ssa Maria Ludovica Gullino, responsabile dei Corsi di Laurea in Produzione e difesa delle Colture intensive e in Agricoltura biologica della Facoltà di Agraria dell'Università di Torino. Scopo della Tavola Rotonda è quello di fare il punto sulla situazione italiana della resistenza nei confronti di nuove classi di fungicidi ampiamente utilizzati in viticoltura, frutticoltura e orticoltura, per fornire ai tecnici informazioni precise volte a prolungare al massimo nel tempo l'efficacia di gruppi di fungicidi di primaria importanza. I fungicidi sono strumenti indispensabili nella moderna protezione integrata delle colture. Tra gli aspetti collaterali negativi legati al loro impiego va ricordata la possibile comparsa di popolazioni di patogeni ad essi resistenti. E' evidente che il problema della resistenza interessa soprattutto le colture che richiedono un elevato numero di trattamenti. In questo campo, ancora più che in altri, la collaborazione tra ricerca pubblica e privata è indispensabile per sfruttare al meglio tutte le possibili sinergie per prolungare l'efficacia di fungicidi a rischio di resistenza e limitare le possibili perdite di prodotto causate dall'acquisizione di resistenza. Anni di ricerca nel campo della resistenza ai fungicidi hanno fornito le conoscenze necessarie per potere affrontare questo problema, adottando adeguate misure di prevenzione che si basano, soprattutto, su un uso moderato dei prodotti a rischio di resistenza e sull'attento monitoraggio delle popolazioni dei patogeni. Per informazioni: Elizabeth Tridico DiVaPRA - Patologia Vegetale tel. 011.6708698 e-mail:
tridico@agraria.unito.it

L'AMMIRAGLIA V222: IL NUOVO VOLTO DI DAEWOO
Milano, 7 marzo 2002 - Daewoo Motor, in occasione del 72° Salon International de l'Automobile de Gèneve, presenta la sua nuova berlina alto di gamma, la V222. Con le sue linee decise ed eleganti, disegnate dalla ItalDesign, la V222 ribadisce gli elevati standard estetici della Casa e ad essi aggiunge un notevole livello di qualità e prestazioni, grazie al rivoluzionario motore sei cilindri montato trasversalmente XK-6. Per garantire la massima affidabilità, la V222 ha percorso oltre due milioni di chilometri ed è stata sottoposta a test su strada in differenti condizioni ambientali ed atmosferiche: dal centro di prova Mira (Motor Industries Research Association) alla pista di Millbrook in Inghilterra sino ad Alice Springs in Australia. Le risorse impiegate per lo sviluppo e la produzione sono state ottimizzate adottando nuovi metodi di progettazione grazie all'esperienza e alla collaborazione dei maggiori esperti a livello mondiale. Caratterizzata dall'originale gruppo ottico anteriore e dal design armonioso della carrozzeria, che fonde superfici curve a linee rette, la Daewoo V222 ha uno stile inconfondibile adatto all'esigente pubblico europeo.S Grazie alla lunghezza di 4770 mm ed al passo di 2700 mm, la Daewoo V222 offre l'abitacolo più ampio fra le auto della sua categoria ed una capacità di carico di 430 litri. Gli eleganti interni giocano su due tonalità di colore e sono impreziositi da inserti in radica Inizialmente le versioni per l'esportazione della V222 saranno dotate di motore a quattro cilindri in linea Dohc da 2 litri e, in un prossimo futuro, del nuovo propulsore XK-6 che verrà prima introdotto nel mercato coreano e poi progressivamente, nel resto del mondo, per vari modelli in gamma. Questo motore è caratterizzato dall'essere posizionato in configurazione trasversale e non longitudinale come tutti gli altri motori a sei cilindri in linea al mondo: un primato unico nel suo genere. L'XK-6 offre un funzionamento estremamente elastico, grazie al doppio albero a camme in testa e alla struttura completamente in alluminio. Inoltre, può contare su prestazioni interessanti in termini di potenza (104 kW a 5600 giri/min) e coppia massima erogata (190 Nm a 3800 giri/min). Il cambio automatico a quattro marce della Daewoo V222 è di tipo adattivo con schema classico della disposizione della leva del cambio. Durante la fase di sviluppo, la Daewoo V222 è stata sottoposta ad oltre 250 test di collisione che le hanno garantito la classificazione di sicurezza con 4 stelle nello standard di test Ncap europeo e una classificazione a 5 stelle nel test NCAP USA. Questi lusinghieri successi portano la V222 ad inserirsi fra le auto più sicure del suo segmento. Le porte sono dotate di barre laterali anti-intrusione in acciaio ad elevatissima resistenza, mentre la struttura del telaio è realizzata utilizzando un nuovo disegno "a doppia H" per migliorare l'assorbimento degli urti in caso di collisione. I montanti laterali e la carrozzeria sono realizzati con un nuovo metodo di produzione e sono trattati contro la ruggine per offrire un'ulteriore e più sicura linea di difesa. Nel campo della sicurezza la Daewoo V222 presenta anche una valvola di interruzione automatica del flusso di carburante e il dispositivo ABS con sistema integrato di controllo. Lo sterzo servoassistito migliora la precisione di guida ed aumenta la maneggevolezza. Per migliorare ulteriormente il comfort, la Daewoo V222 è equipaggiata con un filtro dell'aria a tre stadi e un sistema audio con lettore di Cd da 140 watt e sei altoparlanti, oltre ad uno schermo Lcd a colori da 5,8 pollici. Il tettuccio apribile elettrico incorpora un sensore di sicurezza per evitare la chiusura indesiderata. La Daewoo V222 sarà disponibile in una gamma di 9 colori e sarà prodotta presso lo stabilimento di Pupyong al ritmo di 400.000 unità all'anno. 

TELEGRAMMA DAIMLERCHRYSLER CLASSIC MARZO 2002
Milano, 7 marzo 2002 - 1902: la prima Mercedes "Simplex" consegnata ad Emil Jellinek Il 1° marzo 1902, a Nizza viene consegnata la prima Mercedes Simplex da 40 CV ordinata da Emil Jellinek. Si tratta dell'evoluzione della Mercedes da 35 Cv, uscita più volte vittoriosa dalla "Settimana di Nizza" dell'anno precedente, che aveva segnato la nascita del marchio "Mercedes" ispirato al nome della figlia di Jellinek. Questa vettura, insieme ad altre tre consegnate nei giorni successivi, era destinata a partecipare ad aprile alle imminenti corse della "Settimana di Nizza" del 1902. Contemporaneamente, Jellinek riceveva un "campione" della Simplex da 28 CV. Il nome "Simplex" si riferisce all'uso ancora più semplificato e sicuro della nuovissima carrozza a motore Daimler rispetto al modello precedente, già estremamente avanzato per l'epoca. 1932: Daimler-Benz presenta il primo autocarro leggero di serie con motore diesel Al Salone dell'Auto di Ginevra, nel marzo 1932, con il modello Lo 2000, la Daimler-Benz AG presenta il primo autocarro leggero da 2 t prodotto di serie al mondo, con motore diesel disponibile a richiesta. E' da notare che sia il motore a benzina, sia il diesel a precamera con un'identica cilindrata di 3,77 litri erogano ugualmente 55 CV a 2000 giri/min. La versione a benzina presenta qualche vantaggio unicamente sotto l'aspetto della velocità massima, consentendo di raggiungere i 60 km/h, mentre il diesel arriva soltanto a 55 km/h, ma con un minore consumo di carburante. 1952: cinquant'anni fa la 300 SL apparve sulla scena automobilistica mondiale Con la presentazione della 300 SL, il 12 marzo 1952, proposta come vettura prettamente sportiva con le portiere ad ali di gabbiano inizialmente soltanto accennate, che arrivavano fino alla linea di cintura, ha inizio una carriera automobilistica senza precedenti. Già a maggio dello stesso anno, la 300 SL celebra il suo sensazionale debutto con un secondo posto alla famosa corsa delle Mille Miglia in Italia, in occasione della quale Daimler-Benz torna di scena nello sport automobilistico. Da quell'indimenticabile serie di vittorie della 1952, tutti i modelli delle seguenti generazioni di SL sono circondati dall'aura di una tradizione sportiva unica e leggendaria, lunga ben cinquant'anni, in uno dei segmenti di mercato più ambiziosi. 1957 - 300 SL Roadster: una superstar al Salone di Ginevra La 300 SL Coupé, una vettura dall'aspetto decisamente sportivo e "muscoloso" con le sue portiere ad ali di gabbiano, successivamente spesso copiate, si presenta al Salone dell'Automobile di Ginevra nel marzo 1957 dopo l'entusiasmante 300 SL Roadster su una base tecnica quasi identica. Subito il modello conquista le simpatie del pubblico più esclusivo, tra cui molte personalità di spicco del cinema e dello show business, che in seguito non mancarono di esibirlo in tutto il suo splendore sugli eleganti boulevard di Hollywood, della Costa Azzurra, e non solo. 

FLORIADE 2002 FEEL THE ART OF NATURE
Milano, 7 marzo 2002- Dal 6 aprile al 20 ottobre 2002 si terrà in Olanda il più grande evento dell'anno, Floriade 2002. Questa fiera mondiale dell'ortofloricoltura si tiene ogni dieci anni: il 2002 vedrà svolgersi la quinta edizione nel comune di Harlemmermeer, vicino all'aeroporto internazionale di Amsterdam Schiphol e nei pressi di interessanti città turistiche, quali Amsterdam ed Haarlem. Secondo le previsioni, 3 milioni di persone provenienti da tutto il mondo visiteranno la Floriade. Il più bel giardino d'Olanda presenta tutti i settori dell'orticoltura: dalla verdura e frutta ai funghi, da bulbi, fiori e piante ad alberi, arbusti e cespugli. Gli espositori internazionali ed olandesi adornano il parco di 65 ettari con più di 300 presentazioni ricche d'atmosfera, come, ad esempio, una colorata valle con 1 milione di bulbi in fiore. La maggiore attrazione è La "Big Spotters Hill", una piramide di sabbia alta 40 metri. Questa collina è delle stesse dimensioni della piramide di Cheope in Egitto. Dall'alto della collina si può godere una magnifica vista sullo splendore floreale del parco. La cima si può raggiungere a piedi oppure a bordo di piccoli veicoli elettrici. Visitando le esposizioni dei diversi Paesi dell'Asia, dell'Africa, dell'America e dell'Europa, l'ospite compie un romantico viaggio intorno al mondo. Orari d'apertura: dal 6 aprile al 20 ottobre 2002, tutti I giorni dalle 9.30 alle 19.00. la cassa è aperta dalle 9.00 alle 18.00. Il 9, 10, 19 e 20 maggio il parco rimarrà aperto dalle 9.30 alle 22.30. Biglietti: adulti 17 Euro, bambini dai 4 ai 12 anni 8.50 Euro. Tel. 0031-23-5622002, fax. 0031-23-5620002 E-mail: info@floriade.com  Internet:
www.Floriade.com

SICUREZZA E AFFIDABILITA' CON ARGOCLIMA: IL CAMPIONE DI MOTOCICLISMO LORIS CAPIROSSI IN FIERA AD EXPOCONFORT
Milano,7 marzo 2002 - In occasione dell'Expoconfort presso il padiglione 16, Salone 1 stand D35-F44 è presente lo stand di Argoclima, frutto della progettazione creativa di Dorland Comunicazione e della realizzazione dello Studio Valent. In programma all'interno dello stand più di una sorpresa.Da non perdere, giovedì 7 marzo, il campione di motociclismo Loris Capirossi, testimonial della nuova campagna Argoclima che presenterà la sua scuola di moto sicura. 

SPANZOTTI, MACRINO E UNA MADONNA FORTUNATA ORINO, GALLERIA "ANTICHI MAESTRI PITTORI", DAL 15 MARZO AL 4 MAGGIO 2002
Milano, 7 marzo 2002 - A Torino, la propone al pubblico ed agli esperti il professor Giovanni Romano nella raffinata mostra-dossier allestita dal 15 marzo al 4 maggio presso la Galleria Antichi Maestri Pittori (via Andrea Doria 119/A), in collaborazione con la Fondazione Ferrero. La assoluta eccellenza dell'opera fa del dipinto, come dicbiara il titolo della mostra, una "Madonna fortunata". Nell'esposizione, il piccolo, grande capolavoro è affiancato, non a caso, a tavole di soggetto del tutto analogo di Macrino d'Alba e Martino Spazzotti , ovvero dei grandi maetri del Quattrocento in Piemonte. I1 riemergere dalle inesauribili riserve del collezionismo di un'opera inedita, specie se si tratta di un capolavoro di difficile attribuzione, mette immediatamente a soqquadro tutto quanto sapevamo di un periodo storico o di una personalità che credevamo di conoscere ormai bene. Gli storici dell'arte vengono obbligati a una risistemazione dei dati disponibili, a nuovi giudizi e a nuove ipotesi di ricerca. È il fascino e il rischio della storia dell'arte a cui è molto difficile sottrarsi. È quanto è accaduto per la Madonna col Bambino presentata presso la Galleria Antichi Maestri Pittori di Giancarlo Gallino in una mostra-dossier che intende renderla nota nel contesto più adatto a chiarire la sua storia, per la parte che sappiamo ricostruire, e a sottolinearne l'importanza nel quadro dell'ultimo Quattrocento piemontese. La mostra è curata da Giovanni Romano. L'opera proviene da una collezione tedesca finora trascurata e si presenta, dopo il recente restauro (laboratorio Nicola, di Aramengo d'Asti), in forma smagliante. La superficie pittorica non conosce danni rilevabili e la gamma cromatica affascina per l'accordo luminoso di rosso lacca, verde mela e blu da pietra preziosa, che varia in riflessi dorati finora inediti per la tradizione piemontese. Ai colori forti dell'abbigliamento della Madonna, tali da far pensare a un'opera uscita da qualche prestigiosa bottega del miglior Quattrocento alpino, si accorda delicatamente il tono caldo e cremoso degli incarnati, inconfondibilmente derivato dalle opere di Martino Spanzotti dopo le prime prove di pittore autonomo, fino agli affreschi di San Bernardino a Ivrea. Ma l'autore non è Spanzotti; si tratta di un pittore che squaderna più in superficie il gruppo della Madonna col Bambino, tanto da risolvere con suggestive deformazioni gli scorci prospettici dei lineamenti dei visi. Il riferimento all'area spanzottiana è reso tanto più seducente per il fatto che la nuova Madonna ripete a livello di eccellenza un tema iconografico ben noto tra i pittori attivi in Piemonte, e la mostra presso Amp presenta alcuni esempi a confronto, tanto di area casalese-vercellese quanto di area albese, in particolare di Macrino d'Alba. Qui si affaccia la sfida provocatoria che il dipinto lancia agli storici dell'arte: su quale fronte schierare la nuova Madonna? In qualche misura i visitatori della mostra saranno chiamati a contribuire con le loro impressioni alla soluzione del problema. Si tratta di una nuova, sorprendente e felicissima personalità del Quattrocento piemontese, di cui non sono note altre opere, o siamo di fronte, nel modo meno prevedibile, a un capolavoro giovanile di Macrino d'Alba, degli anni di formazione nel marchesato paleologo, dove il pittore più affermato era appunto Martino Spanzotti? La domanda è estrema e molto rischiosa metodologicamente, ma si conosce un caso parallelo in Giovanni Antonio Bazzi, detto il Sodoma, allievo documentato di Martino Spanzotti (in anni leggermente più tardi), di cui non sono note opere piemontesi. La Madonna non era ancora conosciuta al momento in cui si è tenuta ad Alba una fortunata mostra su Macrino d'Alba, promossa presso la propria sede dalla Fondazione Ferrero; in quelle sale la Madonna avrebbe trovato molte occasioni di raffronto, tra le opere macriniane posteriori al suo lungo soggiorno romano e le curiose tracce nordicizzanti che affiorano in numerose opere albesi della fine del Quattrocento: dal giovane Gandolfino da Roreto, al Maestro della Adorazione dei Magi in San Domenico ad Alba, alla nuova personalità stilistica cui si deve la Madonna della Misericordia della cappella degli Angeli. Alla mostra albese lo stesso tema della Madonna col Bambino allattante era presentato in varie redazioni analoghe, compresa una versione in scultura, proveniente da Trino vercellese. La Fondazione Ferrero, molto attenta alla cultura figurativa del Rinascimento piemontese, ha voluto sostenere la realizzazione di questa mostra, nell'ambito delle proprie attività di promozione di studi e ricerche scientifiche. Giovedì 14 marzo Amp, Via Andrea Doria, 19/A - Torino h. 18-22: Inaugurazione 

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