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12 APRILE 2002

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CONFINDUSTRIA: "A PARMA IL TAGLIANDO-COMPETITIVITÀ AL PAESE" D'AMATO:"VERIFICHEREMO LO STATO D'AVANZAMENTO DEL PROGRAMMA DI RIFORME DEL GOVERNO" 

Roma 12 aprile 2002 - Il presidente della Confindustria Antonio D'Amato rilancia la sfida della competitività e in un articolo pubblicato su La Gazzetta di Parma e sul Il Resto del Carlino, in edicola oggi, annuncia che la rotta non è cambiata: "Torniamo a Parma per fare il tagliando-competitività al Paese e verificare lo stato d'avanzamento del programma di riforme del governo". In un anno, fa notare il presidente alla vigilia del convegno del Centro Studi Confindustria, sono stati compiuti pochi passi in avanti, ma non sempre nella direzione giusta: "E' il momento di ridare slancio a quel programma di riforme che non solo è cruciale per proiettarci più forti in un'Europa più forte, ma che è indispensabile per saltare lo steccato delle nostre gravi anomalie: un basso tasso di occupazione (54%, quasi dieci punti sotto la media europea); una patologica diffusione del sommerso (il doppio della media europea); un abissale divario tra il Sud e il resto del paese; una difficoltà delle imprese di piccola e piccolissima dimensione a crescere, a internazionalizzarsi, a fare ricerca (solo il 45% degli occupati nell'industria lavora in imprese con più di 50 addetti, contro il 65% della media europea). Non ci sono scorciatoie, avverte D'Amato: "Le riforme sono il minimo comune denominatore di una politica che miri al rilancio della competitività. E sono tanto più necessarie - conclude - perché nell'economia globalizzata la competitività non dipende solo dalle imprese e dalla loro efficienza. Dipende sempre di più anche dal funzionamento del sistema-paese rispetto ai paesi concorrenti". 

TERZO FORUM EUROPEO PER LE IMPRESE INNOVATIVE: SECONDO UN PROFESSORE STATUNITENSE L'EUROPA DEVE SCONFIGGERE I PREGIUDIZI NEI CONFRONTI DELLA BANCAROTTA 
Stoccolma, 12 aprile 2002 - Secondo il relatore principale del "Terzo forum europeo per le imprese innovative", tenutosi l'8 aprile a Stoccolma (Svezia), l'Europa deve dare una seconda opportunità agli imprenditori falliti ed imparare ad accettare gli effetti distruttivi dell'innovazione, al pari di quelli creativi. "L'Europa deve apprendere che la bancarotta non è poi così negativa", ha affermato il Dr. Lee McKnight, professore associato di Comunicazioni internazionali e direttore della Fletcher School of Law and Diplomacy alla Tufts University (Usa). Egli ha sostenuto che gli Usa sono stati fondati da imprenditori che erano disposti ad assumere i rischi, alcuni dei quali si sono perfino sottratti ai servizi domestici o al pagamento dei debiti. In Europa, invece, il debito porta con sé un marchio di infamia maggiore. Occorre fornire chiari incentivi ai nuovi imprenditori per avviare le imprese e per dare un'altra opportunità in caso di fallimento. In una precedente tavola rotonda, Volkmar Strauch, segretario di Stato all'Economia presso il Senato di Berlino, aveva ugualmente sollevato la questione. "Dichiarare fallimento negli Usa, può essere una valida esperienza da cui trarre insegnamento. Viceversa, in alcuni paesi europei quali la Germania, un imprenditore che ha dichiarato fallimento una volta potrebbe avere difficoltà a trovare sostegno finanziario in futuro", ha affermato Strauch. Il Dr. McKnight ha spiegato che l'innovazione rappresenta un processo distruttivo e costruttivo ad un tempo: essa elimina le imprese e crea industrie e strutture sociali nuove e maggiormente mutevoli. Egli ha dichiarato che il concetto di mobilità, per mezzo del quale gli imprenditori si adattano alle contrazioni del mercato facendo innovazioni e spostandosi dai vecchi ai nuovi settori di attività, ha fatto sì che l'economia statunitense rimanesse forte. Il Dr. McKnight ha anche evidenziato la maggiore vulnerabilità degli individui, delle imprese e delle nazioni, a seguito degli attacchi terroristici dell'11 settembre negli Usa. "Soltanto perché viviamo in un villaggio globale, non vuol dire che le nazioni vicine abbiano simpatia per noi", ha spiegato McKnight. Nonostante il clima attuale, gli imprenditori di entrambe le sponde dell'Atlantico che sono disposti a compiere passi in avanti, stanno tuttavia contribuendo a creare nuovi e migliori posti di lavoro e ad aumentare il capitale sociale. Egli ha richiesto che l'Europa incoraggi questo processo di distruzione creativa poiché "in un'epoca di incertezze, le regioni che cambiano assisteranno l'Europa nell'attuazione dei progressi". Gli Usa hanno appreso molto dallo studio dei modelli europei d'innovazione regionale, ha affermato il Dr. McKnight, il quale ha invitato la Comunità europea ad accrescere i vantaggi per l'Europa attraverso la riforma del diritto tributario, fallimentare e del lavoro. Egli ha aggiunto che le città europee dovrebbero puntare a promuovere un contesto positivo e creativo per gli imprenditori, tramite la leadership politica e l'utilizzo di riconoscimenti per elevare il profilo dell'imprenditorialità. Egli ha altresì auspicato una riduzione degli ostacoli amministrativi e delle spese delle start-up perché, per le nuove idee, il tempo equivale a denaro. Nel corso del suo intervento del 9 aprile, Heinz Zourek, direttore generale aggiunto della DG Imprese della Commissione europea, ha nel contempo sottolineato i rischi insiti nell'innovazione e nelle scoperte scientifiche. Egli ha spiegato che le attività di ricerca e sviluppo sono rischiose per definizione, poiché comportano l'esplorazione dell'ignoto. Per ulteriori informazioni sul "Terzo forum europeo per le imprese innovative" consultare il seguente sito Internet:
http://www.thirdforum.org

SECONDO BUSQUIN, L'ANALISI SCIENTIFICA ED IL DIBATTITO DOVREBBERO PRECEDERE LE DECISIONI BASATE SUL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE 
Bruxelles, 12 aprile 200 2- L'applicazione del principio di precauzione nella ricerca dovrebbe avere, secondo il commissario della Ricerca Philippe Busquin, uno svolgimento in tre fasi: analisi del rischio, dibattito pubblico e decisione politica, riconoscendo ai politici la responsabilità in ultima istanza. In un intervento all'Università Libera di Bruxelles a fine marzo, Busquin si è interrogato sul fatto se il principio di precauzione sia o meno incompatibile col progresso scientifico e tecnologico. Se tale principio è ben compreso ed applicato correttamente, ha affermato il Commissario, non lo è affatto, ma se viene interpretato male ed applicato in modo incongruo si crea innegabilmente una contraddizione. È necessaria una visione comune coerente delle condizioni alle quali applicare il principio di precauzione e, secondo Busquin, ciò dovrebbe comprendere le fasi seguenti: un'analisi scientifica del grado di rischio, provvedimenti commensurati che sappiano correlare il rischio al beneficio, il raffronto dei provvedimenti adottati rispetto a scenari diversi, la possibilità di rivedere i provvedimenti adottati in considerazione di informazioni successive, nonché la trasparenza. La ricerca, la tecnologia e l'innovazione sono legate al principio di precauzione a diversi livelli, ha dichiarato Busquin, aggiungendo che il rapporto non deve essere inevitabilmente antagonistico, ma può essere invece costruttivo. Il Commissario ha evidenziato l'indispensabilità della ricerca per applicare il principio di precauzione. Tramite l'analisi e la valutazione dei rischi, è la ricerca a fornire informazioni sui rischi potenziali associati alla tecnologia, quali i telefoni cellulari, e sui rischi che ne sono invece completamente indipendenti, correlati a fenomeni naturali, quali il cambiamento globale o le prassi industriali. La ricerca è particolarmente necessaria per modulare i provvedimenti adottati nel rispetto del principio di precauzione e per ridurre l'incertezza. La ricerca in materia di rischio può addirittura portare a nuove scoperte e conoscenze, ha dichiarato Busquin, citando l'esempio della ricerca sugli organismi geneticamente modificati (Ogm). Busquin ha posto in risalto l'importanza della distinzione tra rischi dimostrati o reali, quali il rischio di cancro per i fumatori o i rischi di esplosione in un'industria chimica, e quelli potenziali, quali i rischi per la salute associati all'uso dei telefoni cellulari, oppure i possibili rischi di ordine ambientale o sanitario posti dagli OGM. Un rischio potenziale è "il rischio di un rischio", ha dichiarato il Commissario. La probabilità del rischio viene percepita in modo diverso, ha poi aggiunto, in relazione al tipo di rischio. Ad esempio, i rischi correlati ad azioni volontarie, quali fumare o guidare, spesso suscitano meno preoccupazione rispetto ai fattori non controllabili a livello personale, in particolare quelli che riguardano interessi economici. Busquin ha altresì espresso la propria apprensione per il fatto che i ragionamenti di tipo statistico, inevitabili nel campo della valutazione dei rischi, vengano spesso sviluppati in modo inadeguato dai non specialisti. In risposta a ciò sarebbero necessarie attività di sensibilizzazione mirate sia al grande pubblico, sia ai decisori. 

LA PROTEZIONE DEI DATI PUÒ GARANTIRE LA SICUREZZA PUBBLICA E LA TUTELA DEI DIRITTI PRIVATI? 
Bruxelles, 12 aprile 200 2- Nel momento in cui il progetto di direttiva sulla protezione dei dati nella comunicazione elettronica raggiunge l'ultima fase di approvazione da parte del Parlamento europeo, emergono nuovi interrogativi sull'equilibrio necessario fra sicurezza e riservatezza. Un portavoce della Commissione europea ha dichiarato che le discussioni in corso fra gli Stati membri, il Parlamento europeo e la Commissione sono incentrate sulla modalità per raggiungere un "equilibrio pragmatico" fra il nuovo imperativo della sicurezza ed i diritti individuali alla privacy. Mentre l'Europa delinea la sua posizione, Bill Clinton ha fornito il suo contributo al dibattito negli Usa. L'ex presidente degli Stati Uniti sostiene che la tecnologia può svolgere un ruolo fondamentale nella sconfitta del terrorismo. Secondo Clinton, i sistemi di gestione dell'informazione simili a quelli utilizzati dalle compagnie di spedizione su larga scala potrebbero fornire una prima segnalazione dei comportamenti sospetti. Per Bill Clinton, meritano un approfondimento domande legittime quali: "Un titolare di carta Visa ha 10 indirizzi? Se così fosse, o la persona è veramente ricca oppure sta commettendo qualcosa di illecito". Il portavoce della Commissione europea ha ammesso che "esistono eccezioni alla riservatezza, in circostanze particolari". Tuttavia, il nuovo risalto dato alla sicurezza va controbilanciato con "il fondamentale diritto umano alla privacy", secondo il portavoce, il quale ha affermato di "confidare in una rapida risoluzione" degli attuali dibattiti interistituzionali. 

INTESA TRA IL GOVERNO E LE ORGANIZZAZIONI DEL MOVIMENTO COOPERATIVO 
Roma, 12 aprile 2002 Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica che il Governo e le organizzazioni del movimento cooperativo Agci, Confcooperative, Legacoop e Unci sono pervenuti ad una ragionevole intesa che prevede quanto segue: In attesa di definizione del nuovo ordinamento di diritto societario e della messa a punto del conseguente regime fiscale per le cooperative, si adotterà, con decreto legge (anche superando le previsioni dello Statuto del contribuente), una normativa fiscale transitoria per un periodo di due anni; La norma conferma il principio fondamentale per le società cooperative della intassabilità degli utili destinati a riserva indivisibile. Tale principio tuttavia nella fase transitoria opererà non per la totalità degli utili ma per una parte di essi, differenziata per settori, comunque superiori alla metà; Al di là della norma delega, anche il settore del credito cooperativo si è fatto parte attiva nel condividere l'impegno richiesto a tutto il movimento cooperativo. Il Governo si impegna ad operare per favorire la diffusione vocalista del credito cooperativo e per sostenere i processi di coesione e integrazione del sistema; il Governo si impegna a sostenere lo sviluppo della cooperazione anche al fine di rafforzarla in tutto il territorio nazionale. Per questa via si rinsalda anche l'unità ordinamentale dell'esperienzacooperativa italiana; Le cooperative sociali restano escluse dall'imposizione; Per bilanciare la diminuita capacità di patrimonializzazione delle cooperative, derivante dalla imposizione su una parte degli utili, si facilita l'utilizzo del ristorno per la capitalizzazione, in sospensione d'imposta, con una norma a carattere permanente; Alla luce dell'esperienza realizzata sulle norme transitorie, il dialogo proseguirà sulle scelte future a valle della riforma del diritto societario; In sede di determinazione della disciplina fiscale conseguente alla attuazione della riforma del diritto societario si prevederà, per le cooperative che rientrano nei parametri previsti dal comma due dell'art. 5 della legge 366/01, una ulteriore fase transitoria, che si concluderà al quinto anno. E' impegno comune confermare il carattere intergenerazionale delle cooperative, favorendo la costituzione di più congrue riserve legali obbligatorie. 

DIRETTA WEB DELLA PROSSIMA ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI DEL CREDITO VALTELLINESE
Sondrio, 12 aprile 2002 - Il Credito Valtellinese in occasione della prossima Assemblea ordinaria dei Soci offrirà la possibilità di seguire in diretta via Internet le presentazioni e le relazioni concernenti il bilancio dell'esercizio 2001. Durante la sessione trasmessa via Web sarà dunque possibile assistere in tempo reale all'illustrazione delle relazioni e dei dati di bilancio collegandosi al sito Internet del Credito Valtellinese www.creval.it  a partire dalle ore 9.30 di sabato 20 aprile 2002. Con questa nuova opportunità il Credito Valtellinese intende promuovere ulteriormente la più ampia partecipazione ai principali momenti della vita aziendale. A conferma della diffusione presso la propria Clientela dell'utilizzo degli strumenti innovativi offerti dal progresso tecnologico, gli utenti dei servizi di Internet banking messi a disposizione dalla "linea banc@perta" sono ad oggi oltre 32.000, mentre a livello di Gruppo hanno ormai raggiunto le 100.000 unità.

UNICREDITO ITALIANO PRESENTA 1CITY.BIZ: UNA COMUNITÀ DI IMPRESE CHE ORGANIZZINO, TRAMITE MERCATI ELETTRONICI, I PROPRI RAPPORTI COMMERCIALI OTTIMIZZANDO I PROCESSI DI BUSINESS E RIDUCENDO TEMPI E COSTI DEL PROCESSO DI ACQUISTO E VENDITA DI BENI E SERVIZI
Milano, 12 aprile 200 2- UniCredito Italiano presenta il nuovo progetto per la costruzione di comunità virtuali di imprese denominato 1city.biz, la città dell'impresa realizzato con la collaborazione di partner industriali e tecnologici quali ERG Petroli - primo gruppo petrolifero indipendente italiano - e Oracle - leader mondiale nella fornitura di soluzioni software per l'e-business. 1city.biz nasce con lo scopo di creare e gestire mercati elettronici nei quali le imprese pubbliche o private abbiano la possibilità di organizzare i propri rapporti commerciali ottimizzando i processi di business e riducendo tempi e costi del processo di acquisto e vendita di beni e servizi. 1city.biz si rivolge alle medie e grandi imprese, offrendo strumenti in grado di garantire ottimizzazione ed efficienza nei processi di negoziazione tra imprese e servizi finanziari, di scouting e di system integration correlati. "Si tratta di una modalità di business per molti versi ancora in costruzione, con ampi spazi di sviluppo e trend di crescita previsti estremamente interessanti", afferma Alessandro Profumo, amministratore delegato di UniCredito Italiano. "Grazie all'esperienza maturata con i-Faber, UniCredit è oggi in una posizione unica per contribuire alla definitiva affermazione dei mercati virtuali. In questo ambito, abbiamo scelto di rivolgerci a un target diverso da quello identificato da molti marketplace operanti attualmente in Italia, che hanno costruito i loro progetti sulle esigenze della piccola impresa. Le medie e grandi realtà del tessuto imprenditoriale italiano sono quelle più pronte all'utilizzo di strumenti che non cambiano il modo di fare business, ma lo supportano velocizzando i processi e spesso generando consistenti benefici economico-finanziari". "Abbiamo scelto la parola chiave 'City' perché il nostro progetto è strutturato come una vera e propria "città dell'impresa": aperta, democratica, dinamica e soprattutto attraversata da una molteplicità di soggetti e percorsi diversi che, incrociandosi, accrescono le potenzialità di ognuno", dichiara Paolo Cederle, amministratore delegato di i-Faber, che ha presentato 1city.biz, la città dell'impresa. "Nella 1city.biz di UniCredito Italiano è possibile fruire di servizi finanziari mirati come il factoring oppure utilizzare strumenti avanzati di qualifica e ricerca della controparte sempre come supporto alle negoziazioni". "Il futuro di questo modello di business vede all'interno dei mercati virtuali una sempre maggiore presenza di grandi attori che, pur con un numero relativamente ridotto di transazioni, muoveranno grandi quantità di denaro", precisa Fabio Bolognini, responsabile Direzione Corporate di UniCredito Italiano. In 1city.biz, gli utenti potranno operare in due tipologie fondamentali di mercati: la compravendita di beni e servizi indiretti, quali forniture per ufficio (informatica, arredi, consumabili, ecc.) e servizi generali (marketing, trasporti, sicurezza, ecc.), mercato direttamente promosso da UniCredit, e la compravendita di beni e servizi per la manutenzione e la riparazione dell'impiantistica industriale, promosso e gestito da Erg. Due mercati orizzontali, quindi, che vanno però a coprire le esigenze di acquisto di più settori industriali, ai quali verranno forniti servizi mirati di supporto alle transazioni. Infolink: www.1city.biz 

L'ASSEMBLEA DI INTESABCI MEDIOCREDITO APPROVA IL BILANCIO 2001 
Milano, 12 aprile 2002 - L'Assemblea degli azionisti di IntesaBci Mediocredito (Gruppo IntesaBci) ha approvato il bilancio dell'esercizio 2001, che registra un margine di intermediazione di 100,2 milioni di euro e un utile netto di 29,3 milioni di euro. IntesaBci Mediocredito, operativa dal 1° luglio 2001, continua l'attività di Mediocredito Lombardo ed è l'entità di riferimento per il Gruppo in due aree di specializzazione: il credito a medio termine per le imprese (credito industriale) e i servizi connessi ad agevolazioni ed incentivazioni erogate dall'Unione Europea e dalle pubbliche amministrazioni nazionali e regionali. Attualmente rappresenta la maggiore banca a livello nazionale specializzata nel finanziamento dello sviluppo delle medie e piccole imprese, con un portafoglio crediti costituito da 15.000 clienti per un importo complessivo, al 31 dicembre 2001, pari a € 12.316 milioni. Considerando i flussi operativi del semestre luglio - dicembre 2001, sono pervenute domande di finanziamento per € 2.620 milioni e sono stati erogati finanziamenti per € 1.993 milioni. Il dividendo deliberato è pari a € 0,055 per azione; i mezzi patrimoniali ammontano a oltre 828 milioni di euro. 

MPSNET, LA NUOVA FABBRICA DI EBUSINESS
Milano, 12 aprile 2002 - Mpsnnet, la nuova fabbrica di eBusiness del Gruppo Monte dei Paschi di Siena, è nata per fornire soluzioni digitali alle imprese, alle amministrazioni pubbliche ed alle famiglie. Mpsnet promuove e gestisce un'offerta di servizi diversificata e complementare a quella della banca, articolata in funzione dei bisogni specifici settoriali/locali e accessibile via internet tradizionale o in modalità Application Service Provisioning (Asp), modalità che riducono al minimo gli investimenti aziendali in tecnologia e risorse umane. Le Business Unit di Mpsnnet: Opifici Digitali (programma per le Pmi che permette la trasformazione delle moderne tecnologie informatiche in innovativi e pratici strumenti di lavoro. I prodotti contenuti nel pacchetto sono tutti erogati in modo semplice e pratico tramite il portale ); Servizi di Acquisto per le Imprese (migliora la capacità di approvvigionarsi delle aziende, utilizzando canali di fornitura selezionati, competitivi ed efficienti); Soluzioni di eBusiness (soluzioni progettate per i singoli settori della Pubblica Amministrazione e per il settore sanitario); Servizi eLearning per l 'erogazione di corsi di formazione ed aggiornamento a distanza finalizzati all 'innovazione dei processi di apprendimento e di trasferimento delle conoscenze fondamentali per lo sviluppo professionale delle risorse umane. Altre iniziative Mpsnet Hi-Know: partnership tra Mpsnet e Accenture che offre un insieme di soluzioni integrate e modulari, in grado di valorizzare il patrimonio di dati in possesso delle aziende per trasformare i dati stessi in informazioni a supporto delle decisioni di business. Medical Plaza: partnership fra Mpsnet e Venture Consulting che offre servizi e sistemi integrati per la filiera logistica sia alle Asl/Ao, sia ai fornitori di beni farmaceutici, biomedicali ed economali. I-am.it è un portale ideato per soddisfare gli specifici bisogni della Clientela Privata del Gruppo Mps e delle Aziende che mirano a fare della loro attività un Business di Qualità totale. Medicoland: strumento per l'erogazione di servizi di formazione Ecm a distanza per medici e specialisti. 

CONSOB: A PROPOSITO DELLE MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA DEL TAR DEL LAZIO SUI RICORSI PRESENTATI DA OLIVETTI, PIRELLI E OLIMPIA 
Milano, 12 aprile 2002 - La Consob ha compiuto un primo esame delle motivazioni della sentenza con cui la prima sezione del Tar del Lazio, accogliendo i ricorsi presentati da Olivetti, Pirelli e Olimpia, ha annullato la delibera Consob del 30 ottobre 2001, nella parte in cui subordina il nulla osta alla pubblicazione del prospetto informativo relativo all'offerta in opzione di azioni ordinarie Olivetti e di un prestito obbligazionario Olivetti alla indicazione della valutazione della Consob circa l'esistenza di un controllo di fatto esercitato da Olimpia su Olivetti e di un controllo solitario di diritto esercitato da Pirelli su Olimpia, nonché il provvedimento dell'8 gennaio 2002 con cui non è stata accolta l'istanza di revisione della qualificazione dei rapporti di controllo. La Consob rileva che l'accoglimento dei ricorsi è avvenuto in base a censure relative al procedimento e alla motivazione delle determinazioni assunte; tali censure sono state ritenute assorbenti delle questioni di merito, che pertanto non sono state considerate nella sentenza. La pronuncia del TAR indica altresì alla Consob "il dovere ...di rideterminarsi emendando la propria azione dai vizi che il giudice ha rilevato", assumendo una nuova decisione. La Consob, sempre considerando le esigenze di tutela del mercato, si riserva di corrispondere in tempi brevi a quanto richiesto. 

BORSA ITALIANA SPA: CRESCITA DEGLI SCAMBI DI AZIONI NEL MESE DI MARZO (+25% DA FEBBRAIO) CAPITALIZZAZIONE SALE A 620 MILIARDI DI EURO (+6% DA FEBBRAIO) 
Milano, 12 aprile 2002 - In marzo il mercato azionario è stato caratterizzato da una consistente crescita dei volumi di negoziazione; in aumento anche gli scambi di titoli a reddito fisso, sia sul Mot che sull'Euromot. Gli indici della Borsa hanno chiuso il mese sui loro valori massimi annuali. Andamento degli indici - L'indice Mib è progressivamente cresciuto dal mimino annuo del 20 febbraio scorso, chiudendo il mese di marzo a quota 23.328, con una variazione mensile di +5,83% (+4,93% rispetto a fine dicembre). In forte crescita anche il Numex - l'indice del Nuovo Mercato - che ha chiuso il mese a quota 2.444 (+8,91% rispetto a febbraio ma ancora -7,18% rispetto a fine 2001). All'interno della Borsa è proseguita anche in marzo la tendenza dell'indice Mibstar a sovraperformare l'indice generale e il Mib30: il 28 marzo il valore dell'indice Mibstar è stato di 1.001, con una variazione positiva del 9,28% rispetto al mese precedente e del 10,12% rispetto a fine 2001. I tre macrosettori (Finanziari +8,0%, Industriali +7,1%, Servizi +2,5%) e tutti i settori della Borsa hanno chiuso con performance positive. Tra i settori principali (pari almeno all'1% della capitalizzazione) si sono distinti Costruzioni (+13,4%) e Banche (+10,6%). La volatilità è risultata in forte calo, a 5,83% per la Borsa e a 8,91% per il Nuovo Mercato. Capitalizzazione - Grazie all'andamento positivo dei corsi, la capitalizzazione delle società nazionali quotate è cresciuta, salendo dai 586,8 miliardi di euro di fine febbraio a 619,6 (pari al 49,4% del Pil). Nel dettaglio, la ripartizione dei mercati, vede la Borsa a quota 602,9 miliardi di euro, il Nuovo Mercato a 11,7 e il Mercato Ristretto a 5. Scambi - Gli scambi azionari (178.000 contratti e 2,78 miliardi di euro al giorno) hanno evidenziato nel complesso una crescita del 25% rispetto al mese precedente. Nel dettaglio, la media giornaliera è stata di 160.000 contratti e 2,71 miliardi di euro per le azioni quotate in Borsa (+14% e 25% rispetto a febbraio), di 18.000 contratti e 67,4 milioni di euro per le azioni quotate al Nuovo Mercato (+27% e 62%). Eni è risultata l'azione più scambiata per controvalore, con il 12,2% degli scambi totale, seguita da Tim (12,1%) e Stmicroelectronics (8,5%). La dimensione media dei contratti negoziati sulle azioni della Borsa è leggermente cresciuta rispetto ai mesi precedenti, senza evidenziare alcun effetto dell'abolizione dei lotti minimi in vigore da gennaio. Nella fase diurna è risultata pari a 17.250 euro (15.800 in febbraio), in quella serale a 4.200 (4.400 in febbraio). Anche gli scambi di covered warrant sono stati in leggera crescita sia in termini di contratti, con una media giornaliera di 24.600 (+4% su febbraio), sia di controvalore, con una media giornaliera di 81,1 milioni di euro (+13%). Gli scambi dell'after hours hanno seguito un andamento analogo a quello della fase diurna, con una crescita del controvalore e dei contratti scambiati. La media giornaliera è stata pari a 7.610 contratti (+14% rispetto ai 6.675 di febbraio) e 24,7 milioni di euro (+24% rispetto ai 19,9 di febbraio). Stabile il rapporto dell'intensità dell'attività di trading rispetto alla fase diurna, attestato intorno al 16,0% per i contratti e al 3,5% per il controvalore. Sul Mot si è assistito a una crescita della liquidità, guidata dagli scambi di titoli di Stato che sono passati dai 656 milioni di euro giornalieri di febbraio a 697 (+6%), raggiungendo il livello più elevato a partire dal febbraio 2000. Sono invece risultati in leggero calo gli scambi di obbligazioni, scesi da 39 a 34 milioni di euro al giorno (-12%). Confermati anche gli elevati livelli raggiunti in febbraio dall'Euromot, con scambi complessivi di 5.547 contratti e 182 milioni di euro, e una media giornaliera pari a quasi due volte e mezza quella dell'anno 2001. I volumi di negoziazione dei derivati azionari hanno visto una crescita per i futures (di cui ricorreva la scadenza trimestrale), mentre sono stati in leggero calo per le opzioni. La media giornaliera è cresciuta per gli scambi di futures sul Mib30 (dai 18.500 di febbraio ai 19.500 di marzo in termini di contratti standard e da 2,85 a 3,17 miliardi di euro al giorno in termini di controvalore nozionale) e per il miniFIB (da 7.000 a 7.200 contratti standard e da 214 a 234 milioni di euro di controvalore nozionale), risultando invece in calo invece le opzioni su Mib30 (da 8.800 a 7.300 contratti standard e da 673 a 586 milioni di euro al giorno di controvalore nozionale) e le opzioni su azioni (da 29.100 a 23.500 contratti standard e da 157 a 132 milioni di euro al giorno di controvalore nozionale). 

UNION INVESTMENT GROUP: MERCATI DEI CAPITALI (OBBLIGAZIONARIO/ AZIONARIO) - MARZO 2002 
Milano, 12 aprile 2002 - Mercato internazionale obbligazionario. A causa della crescita dei rendimenti, il clima del mercato obbligazionario é piuttosto teso; numerosi indicatori economici mostrano che l'economia globale ha iniziato la ripresa, e gli scambi sono stati condizionati dalle preoccupazioni riguardanti una prossima poltica monetaria restrittiva. Stati Uniti - Situazione tesa: in marzo,sul mercato monetario Usa abbiamo assisito ad un rialzo dei rendimenti che ha interessato tutte le scadenze; i nuovi timori di un'inflazione in crescita dettati dai segnali di ripresa dell'economia evidenziati da indicatori quali l'Indice della Fiducia dei consumatori Usa, hanno reso pesante il clima, ed in tale contesto il forte aumento del prezzo del petrolio é stato un ulteriore elemento di incertezza. Il rendimento dei titoli di stato americani (Treasuries) a 30 anni ha chiuso il mese in crescita del 5,8% (40 punti base). Eccessive attese per gli interessi: il clima economico statunitense é ulteriormente migliorato, e gli indicatori principali mostrano una ripresa per il settore industriale prevedendo un'invesione di tendenza probabilmente entro la fine del 2002. La fiducia dei consumatori é conseguentemente salita - l'indice di marzo é cresciuto oltre le attese raggiungendo quota 110.2, il livello più alto dallo scorso agosto - e la disoccupazione sembrerebbe aver terminato la sua corsa. Malgrado le contenute prospettive relative all'inflazione, il mercato anticipa una netta inversione della politica dei tassi e sconta un rialzo di almeno 150 punti base per la fine dell'anno. Tale prospettiva ci sembra eccessiva e prevediamo un' andamento stabile dei tassi d'interesse che favorisca le emissioni a lungo termine grazie ad un rendimento che si aggiri intorno al 6%. Eurolandia - Aumento dei rendimenti: come per gli Stati Uniti, anche per l'area Uem marzo é stato un mese di scarso interesse; in Europa i crescenti segnali di una ripresa economica (a marzo l'Indice della fiducia per il commercio della Germania occidentale, ad esempio, é cresciuto oltre le attese raggiungendo i 91.8 punti) accompagnati dai timori relativi alla ripresa dell'inflazione, hanno determinato il rialzo dei rendimenti. In Germania l'attuale rendimento dei titoli a reddito fisso era, a fine mese, del 5,09%. Nessuna novità circa Ie attese per i tassi di riferimento: consideriamo eccessive le attese (scontate nei prezzi) che anticipano in un rialzo superiore ai 90 punti base entro la fine dell'anno, in seguito al miglioramento dei dati economici (altro esempio, l'indice Reuters dei responsabili degli acquisiti , fiducia dei consumatori, l'indice Ifo Business Climate). Nonostante non prevediamo un allentamento della politica monetaria da parte della Bce, siamo convinti che, alla luce di un'inflazione decisamente contenuta (2,7% in gennaio poi scesa al 2,4% in febbraio) la Banca Centrale Europea manterrà invariato il tasso ufficiale per il prossimo futuro, e che il tasso di rifinanziamento (molto importante per Eurolandia) resterà attorno al 3,25%. I titoli a medio termine (5 -7 anni) in particolare hanno conseguentemente sofferto negli ultimi tempi facendoci scorgere un buon potenziale di crescita dei prezzi per queste emissioni e sovrappesando quindi tali strumenti finanziari. Resto d'Europa - Clima leggermente teso: il clima registrato in marzo sui mercati obbligazionari dei Paesi europei non - Uem é stato principalmente caratterizzato da rialzi dei rendimenti; anche in queste piazze, i timori legati all'inflazione che seguirebbe la ripresa economica, hanno avuto un'effetto negativo. Le obbligazioni ungheresi a medio-lungo termine hanno rappresentato una rara eccezione ed i prezzi relativi sono leggermente saliti. Gli Stati UE non Euro sono ancora interessanti: la Svezia é, in questo momento, il mercato più interessante di tutta la Scandinavia, e ciò grazie ai sondaggi che danno la maggiornanza degli svedesi favorevoli all'ingresso nella moneta unica; una conseguenza di ciò é il notevole rialzo della quotazione della corona svedese con conseguente beneficio per il mercato monetario locale, tanto che la Svezia resta sovrappesata nel nostro portfolio, con preferenza per le emissioni a medio termine. Anche per i titoli a reddito fisso di Danimarca e Norvegia la nostra valutazione rispetto al mese precedente non é cambiata: tra i Paesi dell'europa dell'Est candidati all'ingresso nell'Uem, diamo sempre la nostra preferenza a Ungheria e Polonia; data la crescente volatilità del fiorino ungherese, si dovrebbero presentare opportunità d'acquisto e noi saremo pronti a sfruttarle per aumentare il peso della nostra posizione in titoli di quei Paesi. Scorgiamo un interessante potenziale sul mercato dei bonds inglesi, soprattutto tra le scadenze a breve e medio termine a causa del calo dei rendimenti; confermiamo che i rialzi dei tassi già scontati nei prezzi sono attualmente da considerare eccessivi. Il mercato azionario internazionale nel corso del mese in esame é stato caratterizzato da una forte volatilità, pur registrando complessivamente una crescita dei prezzi Stati Uniti - Speranze per la ripresa economica e preoccupazioni per i profitti: in marzo, il mercato azionario Usa ha mantenuto una certa volatilità così che i notevoli rialzi iniziali dei prezzi si sono in parte annullati nel corso del mese e malgrado le incoraggianti notizie giunte dal fronte economico. L'inattesa e forte crescita dell'indice della Fiducia dei Consumatori e la revisione della crescita del Pil per il quarto trimestre 2001 dall'1,4 al 1,7% sono stati gli elementi che hanno sostenuto l'andamento dei listini. Dall'altra parte, nel corso della cosidetta "Confession Season", una sorta di momento della verità, le preoccupazioni riguardanti le attese sui profitti aziendali e sulle prospettive di business hanno depresso l'andamento dei prezzi nel corso dell'ultima parte del mese. E' importante però dire che sia l'indice Dow Jones Industrial Aver. che il Nasdaq sono cresciuti a marzo rispettivamente del 3 e del 7%. Persistono rischi di correzioni dei prezzi: nonstante si possa al momento affermare che la tanto attesa inversione di tendenza dell'economia sia iniziata e che il Pil statunitense sia previsto in lieve crescita per il 2002, nel breve termine le aspettative non dovrebbero esere troppo ottimistiche: é soprattutto il basso livello degli utili aziendali accompagnato da un'elevato livello di indebitamento a farci credere che difficilmente gli investimenti stimoleranno la crescita. Non condividiamo dunque le attese recentemente scontate nei rialzi dei prezzi dei titoli Usa che vorrebbero imminente una solida ripresa economica: complessivamente (con le imminenti relazioni degli utili relative al primo trimestre 2002) siamo convinti che il primo semestre dell'anno in corso sarà ancora difficile e che non sono da escludere volatilità e correzioni dei prezzi. Il nostro ottimismo si concentra piuttosto sulla seconda metà dell'anno, dove é più facile immaginare un mercato Usa protagonista di una solida e duratura crescita. Europa e Germania - L'economia sembra essere promettente: i crescenti segnali di una imminente ripresa dell'economia, sono stati il motore che ha determinato, per i mercati europei, una buona performance (nel mese in esame, malgrado qualche fluttuazione, i mercati hanno complessivamente avuto un'andamento soddisfacente). In Germania l'importante indicatore e anrticipatore dell'economia Ifo Business Climate per il commercio dell'ex-Germania dell'Ovest é cresciuto dai precedentri 88.5 ai 91.8 punti, diffondendo la convinzione che l'economia abbia toccato il fondo e sia ora pronta a crescere. E proprio grazie alle buone prospettive legate all'economia, i mercati hanno chiuso il mese con un bilancio positivo: l'indice Dax, ad esempio, ha coronato la chiusura del mese di febbraio con un buon 7%, l'indice Nemax All-Share, che nel frattempo aveva subito pesanti contraccolpi, é riuscito, malgrado tutto, a registrare un progresso del 3% mensile. Infine il Neuer Markt ha visto, per la prima volta dall'estate scorsa, la quotazione e la privatizzazione di nuova società, la Repower, che si occupa di impianti per la produzione di energia eolica. L'europa resta sovvrapesata: manteniamo il nostro giudizio di sovvrapesare i mercati azionari europei. Pur rimanendo convinti che solo una ripresa economica degli Usa sarà in grado di dare il via alla ripresa globale, date le elevate valutazioni del vasto mercato statunitense e la mancanza di potenziale per una ristrutturazione, diamo la preferenza ai mercati azionari del Vecchio Continente che beneficeranno di un miglioramento del clima macro-economico, particolarmente in relazione ai cambiamenti strutturali, così da farci percepire un'interessante potenzialità di crescita per le borse europee. La riforma fiscale in Germania favorisce notevolmente le società e ciò, insieme alla forte necessità di ristrutturazioni per le aziende locali, dovrebbe dare a questo Paese un grande potenziale di crescita nel lungo periodo (senza dimenticare che la questione delle pensioni private darà ulteriore slancio al mercato azionario di Francoforte). Giappone - L'indice Nikkei ha chiuso l'anno fiscale oltre quota 11.000: all'inizio di marzo é proseguito il trend di crescita in in atto ma nel corso del mese il mercato nipponico ha subito consistenti correzioni dei prezzi; l'indice Nikkei, che era riuscito a raggiungere gli 11,900 punti, si é posizionato a fine marzo a quota 11.025, conseguendo pur sempre una crecita del 4% rispetto al mese precedente. Dato che l'anno fiscale si é chiuso proprio il 31 marzo 2002, sono state soprattutto le banche (che stanno affrontando grosse difficoltà finanziarie) a beneficiare del risultato superiore alla soglia di 11.000 punti, perché, in questo modo, esse non dovranno procedere ad ulteriori attualizzazioni dei rispettivi portafolgi azionari rispetto alla situazione registrata alla fine del primo semestre (che ,in Giappone, coincide al settembre 2001). Continuare a sfruttare opportunità di trading: con la netta riduzione delle rimanenze di magazzino assistiamo ai primi segnali di un recupero economico, e ciò, unito al basso peso dei titoli azionri giapponesi nei portafogli internazionali, dovrebbe rendere possibile una crescita futura del mercato locale. In seguito alle recenti correzioni dei prezzi, il potenziale di crescita é ancor più consistente e, nel corso della prossima estate, ci aspettiamo un mercato abbastanza positivo. Considerando le singole società, abbiamo osservato un sempre maggior numero di notizie positive quali, ad esempio, le recenti fusioni e alleanze nel settore dei semiconduttori (Fujitsu/Toshiba), che dovrebbero rafforzare, nel lungo periodo, la fiducia degli investitori nel mercato di Tokyo. Complessivamente possiamo affermare che il mercato azionario locale potrà godere di una solida e duratura fase di crescita solo quando la situazione economica globale si sarà finalmente rimessa e le riforme annunciate saranno veramente attuate. Fino ad allora la borsa di Tolyo resterà un mercato speculativo e di trading dove gli investitori più che guardare alle potenzialità di crescita punteranno sulle opportunità d'acquisto sfruttando le fasi di debolezza per incrementare il peso dei loro portafolgli investiti in questa area; alla luce dei dati fondamentali manteniamo un cauto giudizio di "underweight" per il Giappone. Asia - Sostenuta dai positivi dati economici Usa: nel corso del mese in esame, il mercato azionario asiatico ha goduto di un buon trend di crescita; sono state soprattutto le principali piazze, Corea e Taiwan, a registrare rialzi dei prezzi pari rispettivamente al 9 e 8%. Le buone notizie economiche provenienti dagli Stati Uniti rappresentano proprio la principale spiegazione per questo clima dei mercati dell'area geografica, i quali scommettono su di una possibile ripresa economica per la fine dell'anno corrente. Anche la piazza di Hong Kong ha avuto un buon andamento, e, dopo lo scivolone di inizio anno, l'indice Hang Seng si é nuovamente spinto oltre quota 11.000, crescendo di un buon 5% in marzo. La Regione asiatica resta sottopesata: nonostante il positivo trend degli ultimi mesi, particolrmente evidente per Ie piazze più importanti quali Corea e Taiwan, la situazione per l'estremo Oriente resta soggetta a possibili correzioni. Detto questo, il calo del prezzo del petrolio, bassi tassi d'interesse, elevati livelli di liquidità domestica e migliori prospettive circa la ripresa dell'economia negli Usa potrebbero, secondo noi, rendere possibile la continuazione di un trend positivo per questa area e consentire la prosecuzione del processo di consolidamento locale. Alla luce di tutto questo diamo un guidizio positivo di "overweight" all'area, mentre, in termini di giudizio sul singolo Paese continuiamo a preferire la Corea avendo, per contro, ridotto il nostro precedente sovvrapeso per la Tailandia: il mercato tailandese, infatti, non é più sottovalutato a causa dei recenti rallies che hanno interessato soprattutto il settore bancario. America Latina - Trend rialzista: i mercati azionari dell'America Latina hanno complessivamente avuto un'andamento stabile nel mese in esame: l'Argentina e il Messico, però, hanno registrato brillanti progressi con incrementi dei prezzi di quasi il 10%. Per ciò che riguarda l'Argentina, ora che il patto di stabilità tra il Governo centrale e le varie province é stato siglato, sono state gettate le prememsse di base per il proseguimento dei negoziati con il Fondo Monetario Internazionale che sembrano ben promettere. Per contro, a causa dell'incertezza relativa all'esito delle prossime elezioni, l'indice brasiliano Bovespa ha subito una flessione di quasi il 6%. Posizione Neutrale: ora che l'Argentina ha abbandonato il doppio sistema di cambio e che si sno verificate le condizioni necessarie per proseguire i negoziati con il FMI, un pacchetto di aiuti dovrebbe giungere in breve tempo al Governo di Buenos Aires. In Brasile, in seguito all'inaspettata riduzione del tasso d'interesse dello scorso mese, siamo possibilisti circa nuove riduzioni dei tassi (dato anche che gli interessi reali sono ancora in eccesso del 12%). Attualmente assegnamo all'intera area sudamericana una valutazione neutrale (neutral weighting), pomuovendola dalla precedente posizione di sottopeso (underweight). Europa dell'est - Forti incrementi dei prezzi in Russia: fatta eccezione per il mercato polacco, nel mese di marzo le piazze dell'europa dell'est sono state generalmente positive: mentre Ungheria e Polonia hanno registrato crescite limitate nell'ordine del 2 o 3%, il mercato di Mosca é cresciuto di quasi il 21% nel corso del solo mese di marzo e in termini di indice Rts. Data la situazione relativamente positiva in Russia, gli investitori che puntano sui mercati emergenti continuano ad optare per le azioni russe le quali seguitano a beneficiare del netto rialzo del prezzo del petrolio. Manteniamo giudizio di "overweighting": dati i progressi attesi dalle riforme, al calo dei tassi d'interesse e alle favorevoli valutazioni comparative, diamo un giudizio positivo riguardo ai rendimenti futuri dei mercati dell'europa orientale. Accanto alla Russia, diamo una netta preferenza all'Ungheria che, in termini macroeconomici, é posizionata molto al di sopra di Polonia e Repubblica Ceca. Budapest rispetta già quasi completamente i criteri di convergenza relativi all'ingresso nella Ue e può ragionevolmente scommetere su negoziati positivi per poter divenire membro dell'Unione Europea. Manteniamo la nostra valutazione favorevole rispetto al mercato azionario della Russia (che offre attualmente interessanti opportunità d'investimento dato soprattutto il primato economico nell'area). Nel 2002 le autorità russe prevedono una crescita del Pil pari al 3,5%, con una forte crescita della domanda interna e dei fattori che ne beneficiano; l'agenda delle riforme ha già dato i primi risultati e nuovi passi che stimolino il mercato, quali la ristrutturazione delle uitilities e il monopoliio delle telecomunicazioni, stanno per essere compiuti. Per ciò che riguarda il prezzo del petrolio (fondamentale per l'economia russa) per il 2002 non crediamo che mediamente possa scendere sotto i 18 dollari al barile. Ciò detto, ci aspettiamo una certa volatilità causata dalla necessità di trovare un compromesso tra l'Opec e la Russia, la cui capacità di esportazione sta crescendo e che gode attualmente di una più forte posizione geopolitica. Riguardo alla Polonia, crediamo che le riforme strutturali daranno i primi frutti verso la fine dell'anno con conseguenti benefici per la crescita economica locale; il principale problema del Paese continua ad essere rappresentato dall'alto tasso di disoccupazione. Infine, a livello settoriale, diamo attualmente la preferenza per il settore bancario dell'europa dell'est in quanto dovrebe essere il primo a beneficiare dell'adozione dei criteri di convergenza e la riduzione dei tassi d'interesse, soprattutto, dovrebbe sostenere la capacità del settore di concedere prestiti. In Russia, segnaliamo titoli azionari di società dell'industria petrolifera e delle utilities. 

RELAZIONE MENSILE FONDI OBBLIGAZIONARI UNION (MARZO 2002) 
Milano, 12 aprile 2002 - UniEuroAspirant - Rispetto al debole andamento dei mercati obbligazionari di Eurolandia, i mercati obbligazionari dell'Europa orientale (che rappresentano oltre il 50% del volume del fondo), hanno evidenziato condizioni di stabilità. Anche a livello valutario non si sono avuti grossi cambiamenti, solo in Ungheria si sono verificate leggere tensioni a causa delle imminenti elezioni, cos', il gestore del fondo, ha sfruttato le fasi di debolezza di quel mercato per incrementare le posizioni sul mercato ungherese, in quanto, indipendentemente dall'esito elettorale, riteniamo positive le prospettive locali di lungo termine. Abbiamo inoltre aumentato leggermente le nostre posizioni in Polonia e Gran Bretagna. In Bulgaria abbiamo venduto obbligazioni con scadenza 2007, e li sostituendoli con una nuova emissione (scadenza: 2015). Abbiamo anche ridotto, (con interessanti prese di profitto) i titoli emessi da Kamps e Robert Bosch presentinel portafolgio di UniEuroAspirant. Per contro abbiamo, per la prima volta, inserito nel portafoglio prestiti obbligazionari della britannica Hilton e denominati in sterline. UniEuropeRenta - I rendimenti della zona euro sono considerevolmente cresciuti in conseguenza a dati congiunturali Usa decisamente migliori rispetto alle previsioni, circostanza che non ha mancato di influenzare il fondo UniEuropeRenta; sono state colte le opportunità offerte da temporanee flessioni delle quotazioni in Ungheria per effettuare nuovi acquistii. A seguito di diminuzioni dei differenziali di rendimento, abbiamo venduto parte degli strumenti fondiari in portafoglio e sfruttato la milgiore performance del gruppo automobilistico Fiat per prendere profitto. Il peso di obbligazioni societarie é stato però mantenuto attraverso la sottoscrizione di una nuova emissione del gruppo chimico e farmaceutico Bayer. UniKapital è un fondo obbligazionario che investe principalmente in emissioni obbligazionarie in euro a breve termine, con durata fino a tre anni. La nuova liquidità in entrata é stata investita prevalentemente in titoli di stato italiani ed americani (Treasuries). SonoI inoltre presenti emissioni governative dell'Australia per diversificare il portafolgio: crediamo infatti che l'Australia beneficierà dell'aumento del prezzo delle materie prime e che la valuta locale sarà rafforzata contro il dollaro Usa. Abbiamo inoltre deciso di partecipare al mercato obbligazionario corporate attraverso l'acquisto di nuove ed interessant emissioni del gruppo Bayer. UniDollarBond - Questo fondo obbligazionario, che investe prevalentemente in Usd, è stato penalizzato dalla debolezza del mercato obbligazionario americano, situazione che si è anche riflessa in una curva dei rendimenti più piatta. In previsione di una imminente ripresa congiunturale, le quotazioni sono state oggetto di pressioni spesso notevoli; abbiamo utilizzato i nuovi flussi in entrata per ridurre la duration di UniDollarBond, gestendo la duration stessa da un punto di vista "tattico" attraverso contratti futures. La buona situazione del mercato messicano è stata da noi sfruttata per ridurre posizioni nel segmento delle obbligazioni societarie: sono così state liquidate (con interessanti prese di profitto) emissioni di Pemex e Grupo Televisa. UniRenta Corporates è un fondo obbligazionario globale, che investe in obbligazioni societarie con elevata valutazione di rating; gli investimenti che compongono sono espressi principalmente in dollari Usa. Nel mese in esame abbiamo aumentato gli investimenti in imprese del settore energia e approvvigionamenti, poichè sembrano esaurirsi lentamente le conseguenze e gli effetti della bancarotta Enron (anche se, nonostante l'incremento delle posizioni, restiamo ancora sotto il peso indicato dal benchmark). Un peso maggiore é stato dato anche alle compagnie aeree (ad esempio British Airways), anche se sul settore sussistono incertezze in considerazione del futuro andamento dei prezzi petroliferi. Il settore automobilisticho ha proseguito sino a metà marzo il rialzo che era iniziato in febbraio (al riguardo avevamo sottoscritto nuove emissioni di Ford con scadenza 2007 e 2011). Il settore delle telecomunicazioni è stato ancora caratterizzato da un'elevata volatilità, e ciò sembra dovuto soprattutto dagli annunci fatti da Qwest, At&T e WorldCom. Il settore del tabacco soffre invece di una certa incertezza a causa dei crescenti rischi di procedimenti giudiziari, per questo motivo abbiamo ceduto i titoli Bat. UniEuroRenta Corporates è un fondo obbligazionario che investe esclusivamente in obbligazioni societarie denominate in euro. Il clima di mercato per le obbligazioni corporates si conferma complessivamente favorevole, e il gestore del fondo ha colto questa fase per incrementare gli investimenti nel settore automobilistico (tra i quali Michelin e General Motors). Sempre nel settore auto abbiamo anche ceduto (con prese di profitto) alcuni titoli, quali, ad esempio, quelli del gruppo FIAT. Il settore finanziario ha evidenziato un andamento stabile e non vi sono state nuove importanti emissioni. Invece, il precedente sovrappeso dato al settore delle telecomunicazioni è stato riportato ad un livello neutrale attraverso la vendita di titoli British Telecom e Deutsche Telekom. Nel comparto delle industrie di base hanno suscitato grande interesse soprattutto le nuove emissioni di Bayer e ThyssenKrupp, da noientrambe sottoscritte: Bayer necessita di fondi per finanziare l'acquisizione di Aventis Crop Science, e i dazi sull'acciaio introdotti dal governo Usa non hanno avuto effetti sulla nuova emissione di ThyssenKrupp, dato che i segmenti interessati dai suddetti dazi non rappresentano alcun fatturato di rilievo per questa azienda. Consigliamo però prudenza dato che possibili effetti secondari potrebbero in futuro influenzare negativamente su questo mercato mercato. 

LA LIBERALIZZAZIONE DEI MERCATO DELL'ENERGIA: NUOVE OPPORTUNITÀ PER 200.000 PMI TAVOLA ROTONDA A MILANO DEL GRUPPO MULTIUTILITY 
Milano, 12 aprile 2002 - Si è tenuta ieri a Milano la tavola rotonda "" La liberalizzazione del mercato dell'energia: nuove opportunità per 200.000 Pmi ", con la partecipazione di rappresentanti delle primarie associazioni di categoria a livello nazionale e di figure istituzionali che hanno commentato lo stato dell'arte dei processo di liberalizzazione. Si è trattato di un importante momento di dibattito sulle opportunità che la liberalizzazione dei mercato dell'energia elettrica va a creare per il tessuto imprenditoriale italiano ed in particolare per la piccola e media impresa. Il convegno, promosso dal Gruppo Multiutility, leader italiano nella costituzione e nel l'approvvigionamento energetico a Consorzi e Gruppi d'Acquisto, ha esaminato in profondità il versante istituzionale e i punti di vista delle categorie imprenditoriali su questo tema, cercando di fare una panoramica sui ruoli nuovi che il progetto comunitario di un mercato energetico liberalizzato comporta. Gli interventi dei relatori, tra cui spicca la presenza dell' Ori. Saglia, componente della Commissione Attività produttive della Camera ed i rappresentanti delle maggiori Associazioni di Categoria, hanno messo in luce uno scenario articolato e in veloce evoluzione per quanto concerne sia i temi normativi sia le competenze che il mercato e le sue trasformazioni vanno a richiedere ai soggetti che vi si confrontano. Se, infatti, fino a poco tempo fa la gestione dell'energia era appannaggio dei monopolista, ora e sempre più in futuro le imprese italiane si troveranno di fronte ad una pluralità di fornitori. Tutto questo in virtù dei " Decreto Bersani " che introduce una progressiva liberalizzazione dei mercato attraverso la definizione di soglie minime di consumo al di sotto delle quali è precluso per ogni impresa l'accesso al mercato libero. Così, dal 1° gennaio di quest'anno la facoltà di scelta dei fornitore è estesa a tutte le imprese o i consorzi con consumi annui complessivi pari ad almeno 9 Gwh e individuali superiori a 100.000 Kwh. Ma il dato più significativo, introdotto dalla Legge 5 marzo 2001 n.57, è che a partire da tre mesi dalla vendita dell'ultima Genco (le centrali di proprietà Enel) possano acquisire la qualifica di "Cliente idoneo" tutti i soggetti con consumi annuali superiori a 100.000 Kwh, pari ad una spesa lorda di circa 15 mila Euro all'anno. Si stima che saranno 200.000 le piccole medie imprese a beneficiare dei l'abbassamento delle soglie: un vero e proprio esercito pronto a riversarsi sul mercato libero e a determinarne un impennata nella domanda. Per tali aziende, tuttavia, la liberalizzazione non porterà solo opportunità di sviluppo, ma anche problematiche connesse alla difficoltà di trovarsi ad operare in un mercato nuovo, estremamente dinamico e frammentato, con controparti forti e dalle notevoli dimensioni finanziarie. In tale situazione know-how tecnico, aggiornamento normativo e abilità commerciali diventano requisitii necessari per poter spuntare approvvigionamenti di qualità a prezzi competitivi. In seguito alla liberalizzazione, quindi, l'imprenditore che deve affrontare il mercato energetico necessita di notevoli competenze, sia da un punto di vista tecnico (struttura dei consumi, gestione e ottimizzazione della propria fornitura), sia da quello commerciale (conoscenza delle formule contrattuali dei diversi operatori e capacità di valutazione delle offerte, aggiornamento costante sui temi di normativa). In questa situazione il consulente energetico si pone come il referente in grado di supportare l'impresa nel processo relativo agli approvvigionamenti energetici, con competenze non solo tecniche e ingegneristiche, ma anche commerciali e finanziarie. Si tratta quindi di una figura polivalente il cui scopo è farsi carico di tutti g!i aspetti relativi alla fornitura di energia e che quindi vuole fornire alle PMI un know-how specialistico e mirato. Un quadro d'insieme degli interventi: Stefano Masini, Responsabile Nazionale Energia della Coldiretti, ha esplicitato il forte interesse che le imprese agricole mostrano verso il processo di liberalizzazione. "L' attesa che il mondo dell'agricoltura nutre verso l'abbassamento delle soglie di accesso al mercato libero è crescente. Ci troviamo di fronte ad un meccanismo che porterà sicuramente risparmi, ottimizzazioni ed evidenti benefici economici, ma un risvolto ulteriore sarà altrettanto importante: crescerà la cultura dell'imprenditore, che sarà spinto ad avvalersi di strumenti e nuove figure professionali che creino condizioni di miglioramento delle performance. Per questo auspichiamo che siano accelerati i tempi di privatizzazione della terza Genco, passo immediatamente precedente alla liberalizzazione dei mercato energetico per le Pmi" Analogo nei toni il commento di Filippo D'Andrea, Responsabile Nazionale Energia Cna: " Per il comparto artigianale e della piccola e media impresa è fondamentale accedere entro settembre al mercato. La decisione presa nel corso dei vertice di Barcellona d'imporre entro il primo gennaio 2004 la completa liberalizzazione per le imprese a livello europeo è per le Pmi un segnale molto importante. Bisogna tuttavia decretare una completa liberalizzazione sul mercato italiano già a partire dal 2003 per non penalizzare drasticamente le Pmi che stanno finanziando il mercato libero delle grandi aziende. E' per questo che stiamo avviando a livello nazionale un progetto di aggregazione fra gli artigiani che porterà alla costituzione di un gruppo d'acquisto con forte potere contrattuale nei confronti dei fornitori e capace di cogliere le opportunità più vantaggiose sul mercato energetico". Matteo Ballarin, che coordina le attività dei Gruppo di Acquisto di Apindustria Verona - ha illustrato il punto di vista di un'istituzione già attiva: un lavoro di un anno e mezzo concretizzato nella costituzione di consorzi che hanno consumi nell'ordine di 5 milioni di euro. " Lo strumento dei Consorzio ci ha permesso di superare alcuni dei limiti peculiari dei sistema delle PMI, in primis l'elevata disaggregazione dei potere d'acquisto. Una gestione centralizzata dell' approvvigiona mento energetico e della consulenza dei gruppo d'acquisto hanno consentito di ottenere ottimi risultati sia in termini di risparmio che di qualità dei servizio." Un esempio di come la capacità di seguire l'evoluzione normativa porti a situazioni vincenti è stato presentato da Gianluca Fontana, Responsabile dei Consorzio di Autoproduzione El.Va. Consortile (Elettrica Vallecamonica). "La nostra esperienza ci ha portato a cogliere le opportunità che, prima ancora dei Decreto Bersani, erano insite nella Legge 9/91: il consorzio di autoproduzione ci ha permesso di creare circuiti di imprese che affrontano l'approvvigionamento elettrico con lo schema dell'integrazione verticale, andando ad affittare le centrali e ripartendo i costi di affitto per quote associative". Infine Germano Zanini, Amministratore Delegato di Multiutility Spa, sottolinea che il mercato libero presenta non solo opportunità, ma anche complessità per tutte le imprese che non posseggano le competenze, il know-how e la forza necessari per spuntare condizioni d'acquisto favorevoli. "Di qui l'opportunità per le imprese di aggregarsi in gruppi di acquisto nei quali viene raggiunta la massa critica per esercitare un forte potere contrattuale nel confronti dei fornitori. E da qui anche l'opportunità dì avvalersi di partner esperti tanto nella costituzione e nella gestione di aggregati fra imprese quanto nella contrattazione con grandi fornitori. Solo in questo modo le Pmi italiane potranno affrontare ad armi pari la concorrenza europea, che paga l'energia mediamente il 30% in meno delle competitor italiane, e diventare così vere protagoniste dell'economia dei domani". 

MULTIUTILITY: UN NUOVO PARTNER ENERGETICO PER LE PMI 
Milano, 12 aprile 2002 - Il Gruppo Multiutility, forte di una clientela di oltre 5000 operatori economici in Italia e della collaborazione con le principali associazioni di categoria e settoriali, è una realtà innovativa dei mercato delle utilities ed in particolare dell'energia elettrica. Multiutility si propone infatti come partner degli operatori economici che devono affrontare la nuova normativa e le modalità commerciali di approvvigionamento dell'energia, derivanti dal processo di liberalizzazione in corso. La partnership fornita poggia su un insieme di servizi che mirano all'ottimizzazione dei consumi e al contenimento dei costi energetici al fine di garantire alle imprese clienti la massima competitività. La Società, con sede legale a Verona e sedi periferiche a Modena, Padova, Brescia e Milano, si rivolge fondamentalmente al mercato delle piccole e medie imprese, con l'offerta di un portafoglio di servizi estremamente qualificati che vanno dall'audit energetico personalizzato (monitoraggio dei consumi, valutazione dei risparmi da uso efficiente, ecc.), all'approvigionamento e alla consulenza normativa che fanno di Multiutility un punto di riferimento italiano per la costituzione di consorzi e gruppi di acquisto, condizione indispensabile per cogliere i vantaggi economici nel mercato liberalizzato dell'energia. Le recenti evoluzioni normative hanno infatti determinato la nascita della figura dei "Cliente Idoneo", un soggetto che le per dimensioni dei suoi consumi energetici può accedere a formule non standardizzate di approvvigionamento e di contrattazione con il trader di energia; e se oggi le dimensioni di questa idoneità sono ancora tali da consentire l'accesso solo a soggetti imprenditoriali di grandi dimensioni o a consorzi con processi di costituzione complessi e vincolanti, il futuro sarà a breve segnato da un ulteriore abbassamento dei limiti dimensionali e dalla facilitazione delle procedure di costituzione di consorzi o gruppi d'acquisto. Multiutility si inserisce in questo contesto come consulente fornendo l'esperienza e il know how di gestione di una problematica nuova e delicata, che comporta un costante aggiornamento sui temi normativi e una forte competenza sui temi dei consumo energetico. In questo modo l'operatore economico può raggiungere obiettivi di ottimizzazione dei costi e dei consumi senza dover investire risorse dedicate e ulteriori costi interni su questo specifico argomento.Da qui la scelta di Multiutility di essere il partner che consente alla singola impresa, tramite il gruppo di acquisto, di concentrarsi sul proprio core business godendo dei vantaggi di una migliore gestione tecnica e commerciale dell'energia elettrica. Questo grazie ad una capiliare copertura dei territorio attraverso una rete di consulenti commerciali qualificati che seguono il cliente tanto nel momento della consulenza quanto nell'approvvigionamento. Le origini dei Gruppo Multiutility, operativo dal 1998 e nel 2001 certificato come grossista presso l'Autorità dell'energia, risalgono ai primi anni dei Novecento. La compagine societaria, recentemente rafforzata dall'ingresso nel capitale di importanti realtà dei mondo finanziario quali il Gruppo Banca Lombarda, settimo operatore bancario nazionale, fa capo ad un pool di imprenditori dell'area veneta e lombarda. Questi operatori sono strettamente legati da vincoli di parentela e societari ai fondatori della "Lucense", una delle prime realtà produttive italiane di energia elettrica di inizio secolo. Il Gruppo Multiutility, attualmente operativo nelle principali regioni dei Nord Italia è leader nella formazione e nell'approvvigionamento energetico di Consorzi e Gruppi di acquisto grazie ai quali annovera tra i clienti oltre 5000 operatori economici e rapporti di partnership con le principali associazioni di categoria e settore. Multitutility forte di questi risultati sta ora affrontando linee di espansione dei proprio bacino di clientela nelle regioni dei Centro Italia, dove sta promuovendo la nascita di nuovi consorzi mentre è prevista l'intera copertura dei territorio nazionale con i propri servizi e forniture entro la fine dei 2002. Multiutility oggi è una realtà che ha intermediato nel 2001 1.450.000.000 di KWh per un controvalore di circa 90 milioni di Euro con circa 100 collaboratori tra dipendenti e consulenti commerciali con un forte radicamento sul territorio. Direttore generale è Germano Zanini, una figura già inserita nel tessuto imprenditoriale dei Nordest grazie a una precedente esperienza nel top management di Dellas SpA (società leader in Italia nella produzione di utensili diamantati) e attuale amministratore all'interno dei Gruppo Cattolica Assicurazioni. 

ENERGIT AMPLIA LA RETE DI DISTRIBUZIONE INDIRETTA 26 PARTNER IN 7 REGIONI ITALIANE: QUESTI I NUMERI DELL'ESPANSIONE DEL CANALE DI VENDITA INDIRETTA DI ENERGIT 
Milano, 12 aprile 2002 - Energit, azienda attiva con soluzioni convergenti nel settore dell'energia, delle telecomunicazioni e dei servizi Internet, annuncia l'ampliamento della rete di vendita indiretta, attraverso l'affiliazione di nuovi partner in sette regioni italiane. La struttura commerciale di Energit, che opera sul territorio da tre sedi dislocate a Cagliari, Roma e Milano, attualmente conta su cinque Area managers e 100 venditori indiretti. A questi l'azienda ha in programma di affiancare una rete di partner distribuiti su tutto il territorio nazionale. Le 26 aziende che diventeranno partner di Energit sono software house, system integrator, ma anche utilities con grandi basi di clienti che desiderano integrare i propri servizi con quelli di Energit. L'espansione della rete commerciale è funzionale a consolidare la presenza dell'azienda sul mercato, posizionando in modo distintivo la propria offerta. "La ricerca di partner in tutto il territorio nazionale rientra nella strategia di attivazione e qualificazione del canale che Energit ha implementato da pochi mesi" - ha dichiarato Luigi Filippini, Presidente e Amministratore Delegato di Energit - "La vendita tramite canale permetterà una più incisiva penetrazione del mercato misurata dalla capacità di implementare servizi integrati". Oltre la Sardegna, dove già la società dispone di una vasta e capillare rete di distribuzione diretta e indiretta, sono 7 le regioni italiane su cui Energit punta per l'ampliamento della propria struttura di vendita indiretta: il Lazio dove ricerca cinque partner, le Marche e l'Umbria rispettivamente con due, il Piemonte con cinque, la Lombardia con sette, la Campania con due, infine la Puglia con tre. "Le aziende partner che stiamo ricercando sono società dinamiche capaci di capire il pacchetto di servizi integrati che caratterizza la nostra offerta di energia, telecomunicazioni, internet e billing e quindi conseguentemente in grado di proporlo ai propri clienti" ha aggiunto Franco Nonnis, direttore commerciale di Energit. 

RISULTATI DI TRAFFICO DEL GRUPPO LUFTHANSA NEL PRIMO TRIMESTRE 2002 MIGLIORAMENTO SIGNIFICATIVO DELL'UTILIZZO DELLA CAPACITÀ DISPONIBILE. PASSEGGERI E CARGO AL DI SOTTO DEI LIVELLI REGISTRATI NEL 2001
Milano, 12 aprile 2002 - I risultati di traffico registrati da Lufthansa nel corso dei primi tre mesi dell'anno continuano a risentire degli attacchi terroristici negli Stati Uniti. I passeggeri e il volume delle merci trasportate nei primi tre mesi dell'anno risultano al di sotto dell'anno precedente. Tuttavia, grazie a un'ottimizzazione della rete di collegamenti, Lufthansa ha registrato un miglioramento significativo nell'utilizzo della capacità. Tra gennaio e marzo 2002, 9,7 milioni di passeggeri hanno scelto le compagnie aeree del Gruppo, un calo del 11,4% rispetto allo stesso periodo del 2001. Tuttavia il coefficiente di riempimento aeromobili ha raggiunto un massimo storico di 73,1%, un incremento del 2,8%. Questo dato è attribuibile a un calo della capacità del 12,7% contrapposto a una diminuzione delle vendite del 9,1%. Nei primi tre mesi del 2002, Lufthansa Cargo ha trasportato un totale di 395.534 tonnellate di merci e posta, registrando una flessione del 6,7% rispetto allo stesso periodo del 2001. Grazie alla riduzione della capacità, il coefficiente di riempimento cargo si è attestato sul 68,4% registrando un incremento del 2,6% rispetto all'anno precedente. Il coefficiente di riempimento complessivo del gruppo Lufthansa, cargo e passeggeri, ha raggiunto un risultato record del 71,0% con un aumento del 2,6% rispetto allo stesso periodo del 2001.

Il Gruppo Lufthansa                                       Gen-Mar 2002      Gen-Mar 2001     Variazione %
Passeggeri (in migliaia)                                       9.660                 10.903             - 11,4
Posti disponibili per Km (in milioni)                       26.394                 30.223              -12,7
Posti venduti per Km (in milioni)                              19.301                 21.232               -9,1
Coefficiente di riempimento passeggeri (%)          73,1                     70,3                  +2,8
Cargo + Posta (in migliaia di tonnellate)                396                      424                      -6,7
Coefficiente di riempimento cargo (%)                    68.4                    65,8                  +2,6
Tonnellate disponibili per Km (in milioni)          5.114                  5.781                    -11,5
Tonnellate vendute per Km (in milioni)               3.633                  3.953                      -8,1
Coefficiente di riempimento compless. (%)             71,0                    68,4                   +2,6
Numero dei voli                                                    119.099                 136.260                   -12,6

I risultati finanziari del Gruppo per il primo trimestre del 2002 saranno resi noti il 15 maggio 2002 e saranno disponibili anche sul sito www.lufthansa-financials.de , in tedesco e inglese. 

EUROP ASSISTANCE IN CONTINUA CRESCITA IL BILANCIO 2001 SI É CHIUSO CON UN INCREMENTO DELLA CIFRA D'AFFARI DELL'8% E DEGLI UTILI DEL 33% RISPETTO AL 2000
Milano, 12 aprile 2002 - Un 2001 in positivo quello di Europ Assistance Italia che ha presentato oggi i dati di bilancio annuale, confermando una costante crescita. A cominciare dalla cifra d'affari, che ha segnato un incremento di 11,8 milioni di Euro rispetto al 2000, raggiungendo quota 159,5 (+8%). In netto miglioramento anche l'utile pre tasse, passato da 10,7 a 13,3 milioni di Euro (+10,1%) con l'utile netto che sale da 4,9 a 6,5 milioni di Euro (+33%). Un risultato raggiunto in gran parte grazie alla crescita delle attività per i clienti in essere, nell'area dell'innovazione di prodotto e in quella dello sviluppo di nuove tipologie di partnership; tra queste, significativa l'esperienza maturata col settore bancario, con il rafforzamento di iniziative per la realizzazione di progetti di fidelizzazione della clientela. In particolare, nel 2001 è stato lanciato il nuovo progetto Dimensione Salute, che rappresenta attualmente il più innovativo e completo pacchetto di prestazioni di assistenza nell'ambito sanitario con servizi come la Second Opinion, la telemedicina, la teleassistenza, l'assistenza domiciliare e altri servizi che si affiancano a quelli tradizionali legati al rimpatrio sanitario e alla centrale medica operativa. "In uno scenario fortemente competitivo e segnato dagli avvenimenti dell'11 settembre - ha dichiarato Mauro Melis, Amministratore Delegato di Europ Assistance Italia - Europ Assistance è riuscita a confermare la costante progressione in cifra d'affari e redditività caratteristiche degli ultimi anni grazie alla capacità di innovare costantemente la propria offerta e di stringere rapporti di partnership con i propri clienti. Il 2002 si prospetta un anno ricco di nuove sfide, in cui Europ Assistance sarà protagonista in aree a forte sviluppo, prevedendo anche importanti acquisizioni esterne, in società che operano in settori strategici per l'assistenza e call center". Gli ottimi risultati di Europ Assistance in Italia spingono in alto anche quelli della holding. Il Gruppo Europ Assistance ha chiuso il 2001 con un fatturato di 483,4 milioni di Euro (+6% sul 2000). 

SACOFIN ACQUISTA DA BÉGHIN-SAY IL GRUPPO ERIDANIA
Milano, 12 aprile 2002 - SaCoFin, società controllata pariteticamente da Sadam Zuccherifici (Gruppo Maccaferri), Co.Pro.B. (cooperativa agricola aderente alla Confcooperative) e Finbieticola (società finanziaria partecipata dalle principali associazioni dei bieticoltori italiani), ha perfezionato l'acquisto da Béghin-Say SA del 100% del Gruppo Eridania, principale produttore di zucchero in Italia con una quota di produzione del 46%. Il controvalore dell'operazione è di circa € 410 milioni. Mediobanca ha assistito, congiuntamente allo studio Gnudi, la SaCoFin in qualità di advisor finanziario. 

IN INDIA TRA MEDITAZIONE... E AFFARI DELHI, BOMBAY, BANGALORE DAL 14 AL 19 APRILE
Milano, 12 aprile 2002. Sono 1.307 le imprese lombarde su un totale di 4.133 imprese italiane che svolgono attività di import-export con l'India: 558 a Milano, 175 a Varese, 154 a Bergamo, 146 a Brescia, 98 a Como, 57 a Pavia, 49 a Lecco, 30 a Mantova, 9 a Sondrio, 9 a Lodi e 22 a Cremona. Per loro, e non solo, sono in arrivo incontri d'affari e viste ad aziende indiane dal 14 al 19 aprile a Delhi, Bombay, Bangalore. Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per l'internazionalizzazione, in collaborazione con Regione Lombardia ed Assolombarda, organizza l'iniziativa "Missione economica in India". La missione, che è al seguito di una delegazione istituzionale toccherà le città di Delhi, Bombay e Bangalore. Promos ed i suoi desk presenti in India, coadiuveranno le piccole e medie imprese lombarde nel creare incontri d'affari e visite alle aziende locali. Alcuni settori coinvolti sono: agro-industriale, tessile, meccanica, impiantistica, ambiente-smaltimento-pubblic utilities, ITC. "Il volume d'affari tra l'area milanese e l'India - ha dichiarato Bruno Ermolli, presidente di Promos,azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per l'internazionalizzazione - si è attestato negli ultimi tempi intorno ai 300 milioni di euro l'anno, con una quota di esportazioni da Milano verso l'India pari a circa 130 milioni di euro annui e una quota di importazioni pari a circa 150 milioni di euro. A dimostrazione di una sostenuta crescita della produzione industriale e di una rilevante competitività internazionale acquisita dai prodotti e dalle tecnologie indiani". Elaborazione: Camera di Commercio di Milano (in migliaia di euro) 2000

2000

 

IMPORT

% su
Lombardia

% su
Italia

EXPORT

% su
Lombardia

% su
Italia

BERGAMO

71.170,37

14,7%

4,4%

40.432,91

12,1%

4,0%

BRESCIA

46.603,26

9,6%

2,9%

24.836,39

7,4%

2,5%

COMO

36.961,78

7,6%

2,3%

10.211,27

3,1%

1,0%

CREMONA

3.977,62

0,8%

0,2%

9.470,42

2,8%

0,9%

LECCO

3.641,01

0,8%

0,2%

4.078,78

1,2%

0,4%

LODI

984,24

0,2%

0,1%

559,95

0,2%

0,1%

MILANO

264.630,91

54,7%

16,3%

175.774,48

52,5%

17,4%

MANTOVA

11.559,78

2,4%

0,7%

3.857,73

1,2%

0,4%

PAVIA

6.827,63

1,4%

0,4%

28.278,85

8,5%

2,8%

SONDRIO

6.288,99

1,3%

0,4%

1.367,18

0,4%

0,1%

VARESE

31.565,50

6,5%

1,9%

35.700,74

10,7%

3,5%

TOTALE LOMB.

484.211,09

100,0%

29,8%

334.568,70

100,0%

33,2%

 

TOTALE ITALIA

1.625.323,13

 

1

1.007.365,33

 

100,0%

I RETAIL IN EUROPA RISENTONO DELLE PERDITE DOVUTE ALLE DIFFERENZE INVENTARIALI PER 28,9 MILIARDI DI EURO E PUNTANO A UNA RAPIDA IMPLEMENTAZIONE DELLA PROTEZIONE ALLA FONTE
Cusago, (Mi) 12 aprile 2002.- I rappresentanti dei principali gruppi europei del Retail, si sono incontrarti il 4 e 5 aprile a Barcellona per discutere sull'impatto economico dovuto alle differenze inventariali e sulle possibili soluzioni da adottare per ridurre il fenomeno. Secondo uno studio condotto dall'Istituto inglese Centre for Retail Research (Crr), i furti e gli ammanchi di magazzino sono, in Europa, la causa di una perdita pari a 28,9 miliardi di Euro. L'incontro, denominato "European Source Tagging Forum" è stato organizzato dalla Checkpoint Systems, leader mondiale nei settori della Protezione alla Fonte, dei sistemi barcode e per le soluzioni basate sulla Nuova Radio Frequenza Digitale. Al Forum intervengono quali relatori, i delegati dei più grossi gruppi a livello internazionale del Retail, della Grande Distribuzione e delle catene commerciali quali Carrefour, Intermarché, El Corte Inglés, Kaufhof, Royal Vendex KBB, B&Q (Kingfisher Group), che hanno discusso approfonditamente con i propri colleghi sul tema della Protezione alla Fonte. "Secondo le nostre stime, le differenze inventariali nei magazzini dei retailer dell'Europa Occidentale ammontano a 28,9 miliardi di Euro all'anno, pari all'intero fatturato annuo del retail della Norvegia.", afferma Joshua Bamfield, professore del Centre for Retail Research. "Una cifra che rappresenta l'1,42% circa del fatturato aggregato di questi gruppi. La maggioranza delle aziende intervistate, inoltre, ritiene che nel 2002 questi dati siano destinati a stabilizzarsi o, addirittura, a crescere." Il professor Bamfield è uno dei relatori che interviene al Forum di Barcellona. I gruppi del Retail Europeo sono ormai a conoscenza del grave danno economico causato dalle differenze inventariali e hanno già identificato nella Protezione alla Fonte delle merci la via più efficace per risolvere il problema. La Protezione alla Fonte prevede l'applicazione di un etichetta elettronica Rf di sicurezza (Eas) all'interno del prodotto già in fase di produzione o, nel caso di capi d'abbigliamento, durante la confezione. Oltre a ridurre gli ammanchi, l'etichettatura alla fonte consente anche di incrementare le vendite, di migliorare i processi inventariali, riducendo l'applicazione manuale e aumentando le opportunità commerciali con l'esposizione a libero servizio di prodotti normalmente ad alto rischio di taccheggio. Una standardizzazione a livello globale e l'implementazione della Protezione alla Fonte, richiedono l'adozione della Nuova Radio Frequenza Digitale. Le etichette concepite per questa tecnologia hanno uno spessore estremamente ridotto (pari a quello di un foglio di carta), sono flessibili, praticamente invisibili e virtualmente resistenti. La loro disattivazione avviene in modo automatico, contemporaneamente alla lettura del prezzo attraverso lo scanner al punto cassa. La Nuova Radio Frequenza Digitale è la tecnologia del futuro; lo provano gli sforzi che Checkpoint Systems sta compiendo nello sviluppo di etichette RF a basso costo, di nuova generazione, inserite nella piattaforma Electronic Signatures dalla multinazionale americana. In quest'ambito l'azienda sta realizzando le nuove etichette attivabili Gen3, specifiche per la Protezione alla Fonte, e le Express Trak, etichette Rfid senza chip, che saranno proposte sul mercato ad un prezzo di circa 11 centesimi d'Euro cadauna. Del programma Electronic Signatures fanno parte anche le etichette Rfid Performa, che prevedono la presenza di un circuito integrato al loro interno. A fianco delle aziende di retail leader sul mercato Usa, che hanno da tempo scelto la tecnologia Rf per soddisfare le proprie esigenze di protezione, si evidenziano altre situazioni rilevanti in Europa e nel resto del mondo. Il 75% circa dei magazzini "Fai Da Te" Britannici e oltre il 90% dei punti vendita di Grande Distribuzione del settore alimentare della Spagna hanno già adottato soluzioni in Radio Frequenza. In America Latina, la Camera dei Supermercati Argentini, la Federazione Argentina di Supermarket e Magazzini Self-Service e l'Associazione dei Supermercati del Cile, stanno assumendo la tecnologia Rf come lo standard per l'implementazione dei programmi per la Protezione alla Fonte. In Italia i principali mercati in cui ha fatto il suo ingresso e si sta espandendo la Protezione alla Fonte sono quello Calzaturiero, dell'Abbigliamento e Alimentare. Negli Stati Uniti, in Europa, Australia e America Latina, sono già nati numerosi Rf User Group che aggregano retailer, produttori, aziende di confezionamento e d'etichettatura di tutto il mondo. Attraverso conferenze e newsletter contribuiscono ad accrescere la conoscenza della Protezione alla Fonte in Radio Frequenza come mezzo di prevenzione degli ammanchi. "Con l'organizzazione del Forum Europeo sulla Protezione alla Fonte," afferma Per Levin, Vice Presidente e General Manager Europeo di Checkpoint Systems, "la nostra società intende contribuire in modo concreto alla conoscenza delle opportunità offerte da questa soluzione, per garantire la sicurezza e l'integrità dei beni dal luogo di produzione sino allo scaffale per la vendita". "Integrare un Sistema di Protezione alla Fonte, vuole dire fare un vero salto di qualità nell'ambito della sicurezza e, in prospettiva, della gestione delle merci" sostiene Alfredo Maggi, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Checkpoint Systems Italia. "L'esperienza dei numerosi mercati dove questo sistema è già affermato, mostrano come i produttori già operativi con il programma di Protezione alla Fonte, riescono ad ottenere i migliori spazi espositivi e ad allargare i loro assortimenti presso i clienti. In termini economici questo significa volumi di vendita più elevati, maggiori profitti, migliore servizio e creazione di nuove sinergie con la distribuzione." 

6 MESI FA NASCEVA NELL'EX AREA FALCK DI SESTO SAN GIOVANNI IL PRIMO INCUBATORE ITALIANO DI IMPRESE MULTIMEDIALI OFFICINA MULTIMEDIALE CONCORDIA: LA FABBRICA ARTEFICE DI 32 START UP DELL'INNOVAZIONE 
Sesto San Giovanni, 12 aprile 2002 - È stato il primo incubatore di imprese multimediali d'Italia. La sua nascita ha legittimato il passaggio di Sesto San Giovanni e di tutto il Nord Milano da ex polo industriale a nuovo polo dell'hi-tech. Due anni fa nasceva infatti nell'ex mensa Falck, simbolo della siderurgia italiana, l'Officina Multimediale Concordia, primo incubatore creato dall'Agenzia Sviluppo Nord Milano per supportare la nascita e lo sviluppo di giovani imprese del settore delle nuove tecnologie Le recenti congiunture della new economy, spesso molto complesse, hanno segnato duramente il mercato ma l'Omc ha comunque sempre operato a pieno regime, ritagliandosi una sua strada basata sulla differenziazione rispetto ad altre realtà simili e sulla costruzione di una sua specifica identità. Asnm ha anche pensato al seguito dell'esperienza e ha avviato la costruzione di un secondo incubatore nell'area Breda di Sesto San Giovanni. Il nuovo incubatore, un edificio di circa 4.500 mq, sarà disponibile alla fine del 2002 e potrà accogliere fino a 40 start up. La nuova struttura per neo aziende nasce dalla ristrutturazione di un'altra ex mensa aziendale, quella della Breda, situata all'interno di un'area in trasformazione, limitrofa a Milano, dove si stanno sviluppando nuove ed importanti attività industriali e commerciali. Nell'Omc, una palazzina di 2.500 mq di tre piani, le nuove imprese trovano le condizioni ideali per ridurre gli oneri e i rischi tipici di inizio attività così da aumentare le loro chance di successo: spazi flessibili a prezzi convenzionati, avanzate attrezzature tecnologiche, servizi di tutoraggio e consulenze del Bic La Fucina, una dinamica rete di contatti e di partnership. Dal febbraio 2002, l'Omc ha aiutato 32 start up del settore multimediale a crescere e a rafforzare la loro posizione sul mercato. Nell'incubatore sono attualmente insediate 23 imprese dove lavorano 118 persone in qualità di soci, collaboratori, dipendenti, consulenti , l'età media è inferiore ai 40 anni. 8 start up hanno abbandonato gradualmente l'Omc per trasferirsi ad altre sedi più adatte allo sviluppo del proprio business, mentre 1 impresa è stata acquistata da un gruppo straniero. Nonostante questo elevato turnover, non si è verificato nessun caso di fallimento fra tutte le imprese che sono passate dall'Omc e la maggior parte di loro continua ad incrementare attività e fatturato (fatturato medio anno 2000, 130 mila euro; fatturato medio anno 2001: 200 mila euro). Tutte le start up selezionate dall'Omc lavorano nel settore multimediale e svolgono attività molto diverse fra loro: dalla grafica e alla creazione di siti web, alla progettazione e gestione di sistemi informativi territoriali, biometrici, medici; servizi e tecnologie per l'export, il risparmio energetico, lo spettacolo e i media; il commercio elettronico di pelletteria e calzature, le bevande o i motori rigenerati...Questa diversità permette alle imprese di lavorare in sinergia e di sviluppare interessanti partnership professionali e commerciali che nella maggior parte dei casi continuano al di là della loro permanenza nell'incubatore. Il business è facilitato da un ambiente dinamico e innovativo in cui non mancano le occasioni di incontro e confronto fra le start up insediate. Quello creato dall'Omc è un ciclo virtuoso che unisce il mondo delle imprese anche a quello universitario: l'incubatore ospita due Master dell'Università degli Studi di Milano - uno sulle "Metodologie di base dell'informatica e della comunicazione per le scienze umanistiche" e un altro per formare la figura di "Esperto in televisione digitale e tecnologie interattive" - e coinvolge le aziende insediate nell'organizzazione di corsi, lezioni, stage. Un'altra caratteristica della maggior parte delle imprese insediate nell'Omc è il fatto che sono autofinanziate dai propri imprenditori, che vogliono verificare la validità della propria idea prima di cercare altre fonti di finanziamento professionale. L'Omc è un incubatore non profit che non partecipa direttamente del capitale delle imprese insediate. Agenzia Sviluppo Nord Milano e Bic La Fucina, consapevoli delle difficoltà che trovano le neo aziende nel reperire risorse finanziarie, si sono impegnate direttamente nell'attuare strumenti 'innovativi' ed alternativi ai tradizionali quali: Business Angels - Bic La Fucina gestisce la prima rete lombarda di business angels, un servizio creato per favorire l'incontro tra imprenditori con idee innovative e privati con esperienza manageriale/capitali da investire. Sei imprese Omc hanno potuto presentarsi alle serate di incontro con i Business Angels, una di loro, Idnet, è riuscita a trovare un socio finanziatore. Fondo chiuso di investimento - Asnm sta ultimando la costituzione di un fondo chiuso con capitale di 30 miliardi di lire focalizzato principalmente su investimenti "early stage". Le start up hanno il supporto dell'Omc e del Bic La Fucina nella ricerca di strumenti di finanza agevolata (bandi e leggi di finanziamento) e nell'attivazione di rapporti con strutture come l'Aifi (Associazione Italiana degli Investitori Istituzionali nel Capitale di Rischio). Opportunità di promozione e di formazione Un altro vantaggio competitivo per le imprese insediate nell'Omc è l'essere permanentemente informate e coinvolte in tutte le iniziative e i progetti avviati dall'Agenzia Sviluppo Nord Milano e dal Bic La Fucina, iniziative che toccano ambiti strategici quali la promozione e la formazione. In questi due anni, le start up hanno potuto partecipare a diversi progetti di internazionalizzazione, di innovazione, di trasferimento tecnologico e di formazione manageriale; esposizioni settoriali, meeting, presentazioni ed eventi mirati. L'inserimento dell'OMC in un ampio network europeo di incubatori permette alle imprese di partecipare ad incontri e progetti di collaborazioni con realtà simili di altri paesi; nonché di partecipare a prestigiose iniziative internazionali. 

MARTIN PROFESSIONAL APRE NUOVI IMPIANTI PRODUTTIVI IN ASIA 
Milano, 12 aprile 2002 - La società danese Martin Professional, leader mondiale nel mercato delle luci intelligenti e protagonista in ogni settore dell'intrattenimento, incrementa ulteriormente la propria capacità produttiva con l'insediamento di uno stabilimento in Cina. L'inizio della produzione è previsto nei primi mesi del 2003. Il nuovo impianto Martin sarà destinato alla produzione della gamma dei prodotti di illuminazione DJ: l'azienda conferma dunque la strategia di mantenere la sua competitività nel segmento dei prodotti destinati al mercato DJ, tradizionalmente sensibile al prezzo, e per le installazioni minori. La sede dello stabilimento sarà nella città di Zhuhai, nel sud della Cina. Martin manterrà il controllo totale sulla produzione e sul livello qualitativo del prodotto. "Il mercato Dj é sempre stato per noi un importante segmento e, con questo stabilimento, ci proponiamo di mantenerne la leadership. L'impianto produttivo in Cina ci consentirà di essere aggressivi in questo mercato."- ha commentato Kristian Kolding, Presidente e Ceo di Martin Professional. "Altre aziende del settore hanno commissionato produzioni Oem nell'area Asiatica; Martin ha scelto di avere una propria fabbrica per garantire la qualità del prodotto finale. Nel nuovo stabilimento infatti, sebbene trarremo beneficio dai bassi costi della manodopera, manterremo il controllo sulla qualità grazie all'impiego di tecnologia e personale Martin e produrremo una linea che garantirà elevati standard qualitativi, in linea con le aspettative dei nostri clienti." 

LA FINLANDIA OSPITA UN SEMINARIO SULLA GESTIONE DELLA RICERCA 
Turku, 12 aprile 2002 - Il 27 e il 28 maggio si svolgerà a Turku (Finlandia) un workshop internazionale dedicato alla gestione della ricerca europea. La manifestazione si concentrerà su tre tematiche principali: il sesto programma quadro, il programma di studi di dottorato dell'Earma per i professionisti della gestione della ricerca e la comunità dei servizi scientifici per le università che finanzia la ricerca. Fra gli oratori figurano il professor Anthony Davies dell'Università di Londra e il dottor Frank Heemskerk dell'Earma (Associazione europea dei direttori e degli amministratori della ricerca). Per informazioni rivolgersi a: Ms Soile Haverinen E-mail: soile.haverinn@utu.fi  Tel: +3523336165 

LAUREA "HONORIS CAUSA" A TADAO ANDO ARCHITETTO AUTODIDATTA GIAPPONESE TRA I PIÙ NOTI PROGETTISTI DEL MONDO 
Roma, 12 aprile 2002 - Si tratta della prima laurea honoris causa conferita dalla Prima Facoltà di Architettura ad un architetto giapponese e la sesta in assoluto conferita dal dopoguerra ad oggi dalla Facoltà di Architettura de "La Sapienza". Tadao Ando nasce ad Osaka nel 1941 e per le sue straordinarie qualità di architetto e di costruttore, anche se autodidatta, si impone all'attenzione della critica internazionale con opere mirabili come la Chiesa della luce ad Osaka. In Italia è conosciuto per la sua intensa e prestigiosa attività internazionale e per aver progettato ed eseguito "Fabrica" il centro di ricerche Benetton a Treviso ed il teatro di Giorgio Armani a Milano . Il merito indiscusso di Tadao Ando è quello di riuscire a stabilire un collegamento tra la tradizione giapponese e la modernità. Attraverso il raffinato utilizzo della luce ed il sapiente inserimento delle forme geometriche nella natura, le sue opere raggiungono livelli estetici elevatissimi. Una troupe di giornalisti della Nhk (televisione pubblica giapponese) verrà appositamente dal Giappone per seguire la cerimonia. Lunedì 22 aprile 2002 ore 11. 00 alle 15.30 l'architetto incontra gli studenti de "La Sapienza" - Aula Magna - Piazzale Aldo Moro, 5 - Roma 

ALITALIA: ACCORDO PALAZZO CHIGI 
Roma, 12 aprile 2002 - Alitalia conferma che IL 9 aprile sera a Palazzo Chigi è stata ratificata, con le OO.SS. e il Governo, l'intesa già siglata nella notte del 29 marzo u.s. fra Azienda e Controparti. 

TIM : L'ASSEMBLEA SPECIALE NOMINA CARLO PASTERIS RAPPRESENTANTE COMUNE DEGLI AZIONISTI DI RISPARMIO 
Roma, 12 aprile 2002L'Assemblea Speciale degli Azionisti possessori di azioni di risparmio Tim, riunitasi in data odierna a Torino in terza convocazione, ha nominato Rappresentante comune il professor Carlo Pasteris. Il professor Carlo Pasteris rimarrà in carica per una durata di tre anni a partire dalla data dell'Assemblea e, pertanto, fino al 10 aprile 2005. 

ABLA: NOMINE AL VERTICE 
Milano, 12 Aprile 2002 - Abla, la società italiana che sviluppa e ingegnerizza software e specializzata nella fornitura di soluzioni avanzate di Customer Relationship Management (Crm) per Call Center e portali vocali, ha da oggi un nuovo assetto manageriale. Alla guida della Società è stato infatti nominato Pino Gonzati, in qualità di Amministratore Delegato. Gonzati sarà affiancato da Beniamino Piccone, nominato Presidente. Pino Gonzati, dopo una lunga esperienza in Servizi Interbancari, entra nell'aprile 1999 in Sun Microsystems, in qualità di di Customer Relationship Management Consultant. Successivamente, passa in Etnoteam.com, dove viene nominato vice-president e Program&Sales Manager. Nel settembre 2000, convinto della validità del progetto Abla, Pino Gonzati si unisce ai soci fondatori della società, e diviene responsabile delle tecnologie (Chief Technology Officer). Nel febbraio 2001 Gonzati è scelto quale direttore generale della Società, ed oggi, a seguito dei brillanti risultati raggiunti, viene nominato Amministratore Delegato. Beniamino Piccone affiancherà Pino Gonzati in qualità di presidente di Abla. Piccone, uno dei soci fondatori, nonché motore trainante del gruppo, ha operato fino ad ora in Abla in qualità di business developer. Beniamino Piccone proviene da diverse esperienze sui mercati finanziari come trader, gestore di fondi di investimento e sales representative presso Bank Bruxelles Lambert, San Paolo Imi Asset Management Sgr e Lehman Brothers. 

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