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2003 anno 6°  

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MERCOLEDI'
8 GENNAIO 2003

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MERCATO INTERNO: UN DECENNIO SENZA FRONTIERE HA TRASFORMATO L'EUROPA - MA QUESTO È SOLO L'INIZIO

Bruxelles, 8 gennaio 2003 - Dall'apertura delle frontiere avvenuta il 1 gennaio 1993, grazie al mercato unico sono stati creati nell'Unione europea circa 2,5 milioni di posti di lavoro. Nel 2002 il Pil dell'Unione europea ha registrato un incremento di 1,8 punti percentuali, pari a 164,5 milioni di euro in più di quanto sarebbe avvenuto senza mercato interno. Si è altresì avuto un incremento della ricchezza disponibile del valore di 877 milioni di euro, calcolato sommando i Pil aggiuntivi generati ogni anni dal mercato interno a partire dal 1992. Ciò significa in media 5,700 € in più per nucleo familiare. La Commissione europea ha pubblicato questi dati, frutto peraltro di calcoli molto cauti, come parte integrante del documento "Il mercato interno dieci anni senza frontiere", una sintesi dei progressi consentiti dal mercato interno nell'arco dell'ultimo decennio dopo che le frontiere interne sono state abbattute liberando così l'economia europea da tutta una serie di ostacoli. Il documento altresì ricerca e mette in risalto i settori nei quali le potenzialità del mercato interno non sono state ancora sfruttate appieno, identificando settori chiave per futuri interventi, segnatamente quello dei servizi. Per avere il testo completo del documento "Il mercato interno dieci anni senza frontiere" ed ulteriori informazioni sul mercato interno dieci anni dopo la sua creazione, si consulti Memo/03/2 ed il sito http://europa.eu.int/comm/10years  Frits Bolkestein, commissario responsabile per il mercato interno ha affermato: "In dieci anni il mercato interno ha trasformato l'Europa fino a renderla quasi irriconoscibile, creando milioni di posti di lavoro e centinaia di miliardi di euro di ricchezza aggiuntiva. Esso ha smantellato le frontiere ed aperto molte porte. I cittadini europei possono oggi vivere, studiare, lavorare ed andare in pensione in Europa laddove più desiderano. I consumatori hanno la possibilità di scegliere tra una sempre più vasta gamma di prodotti di alta qualità. Le imprese hanno accesso a mercati sempre più vasti. L'Europa è maggiormente protetta dalle fluttuazioni dell'economia. Dobbiamo tuttavia far sì che il mercato interno funzioni sempre meglio. Il prossimo decennio sarà altrettanto decisivo e la Commissione affronterà con entusiasmo la nuova sfida." Gli effetti positivi di un'Europa senza frontiere sono molteplici. I modelli economici elaborati dalla Direzione generale per l'economia e la finanza della Commissione stimano che grazie al mercato interno nel 2002 il Pil europeo sia cresciuto dell'1,8%, ovvero 164,5 miliardi di euro. Analogamente anche l'occupazione è cresciuta dell'1,46% per un totale di circa 2,5 milioni di nuovi posti di lavoro. Nell'arco dell'ultimo decennio il mercato interno ha consentito una crescita della ricchezza interna all'Unione pari a 877 miliardi di euro corrispondente ad una crescita del reddito medio delle famiglie dell'Unione di 5 700 euro. Tali statistiche probabilmente non rispecchiano ancora interamente i benefici apportati dal mercato interno in quanto ad esempio non prendono in debita considerazione le ripercussioni del mercato interno nel settore dei servizi. Esistono nuove opportunità di mercato per le imprese negli altri Stati membri. In generale, i prezzi di molti beni di consumo e degli alimentari si attestano su livelli più bassi. Nei supermercati locali arriva una maggior varietà di prodotti provenienti da tutta Europa. Milioni di persone hanno varcato le frontiere nazionali per lavorare in settori che vanno dall'assistenza sanitaria alle nuove tecnologie dell'informazione. L'esistenza di un sistema unico consente alle imprese di paesi terzi di accedere più facilmente al mercato, aumentando la concorrenzialità e dando al consumatore maggiori possibilità di scelta. Nel corso degli ultimi dieci anni le importazioni verso nell'UE hanno fatto registrare una crescita costante; altrettanto dicasi per le esportazioni dall'Unione. Nel 2001 le nuove entrate di investimenti esteri diretti (Ied) verso l'Unione europea sono quadruplicate rispetto al 1992 benché il 2001 sia stato un anno difficile per gli Ied. I governi stanno già approfittando di un sistema di appalti pubblici più aperto e concorrenziale ed il denaro così risparmiato viene investito in settori, quali la sanità e l'istruzione o nelle pensioni d'anzianità. Se la proposta di un nuovo pacchetto legislativo sugli appalti pubblici della Commissione sarà adottata senza ritardi si apriranno inoltre ancora nuove possibilità d'integrazione nel settore. Nel corso dell'ultimo decennio, il mercato interno si è esteso a nuovi settori. I costi dell'energia e delle telecomunicazioni sono così diminuiti, in taluni casi anche drasticamente. Tariffe più basse hanno consentito a molti di poter accedere ai viaggi aerei, un tempo fuori dalla loro portata. È aumentata la protezione sociale e dei consumatori e man mano che l'economia europea è divenuta più concorrenziale l'ambiente si è fatto più pulito. Nonostante tali successi, il mercato interno resta nondimeno ancora un cantiere aperto. Per poter costruire a partire dai successi fin qui raggiunti occorrerà un impegno costante, vigilanza e un ammodernamento della legislazione. I vantaggi potenziali sono infatti numerosi. Secondo un recente studio, le ripercussioni macroeconomiche derivanti dall'integrazione finanziaria si attestano su un valore pari all'1,1 % del Pil dell'UE rispetto ai prezzi del 2002, con una crescita dell'occupazione dello 0,5 % (vedere IP/02/1649). Vi è certamente un dato di fatto conclusivo (vedere IP/02/1180 e Memo/02/178): in generale, devono ancora cadere molte frontiere nel settore dei servizi, che rappresenta da solo il 70% del Pil europeo e dell'occupazione. Esso sarà al centro della nuova strategia a medio termine per il mercato interno della Commissione, che verrà presentata nella primavera del 2003. Dopo l'allargamento del maggio 2004, la sfida maggiore consisterà nel saper garantire la reale funzionalità di un mercato interno con circa 452 milioni di cittadini. E' probabile che vi sia un "secondo raccolto" nella misura in cui il mercato interno si estende a tutto il continente. Ma le frontiere verranno ancora più acutamente percepite e saranno di conseguenza più difficili da rimuovere in un Unione con 25 Stati membri. La seconda sfida riguarda il raggiungimento degli obiettivi di Lisbona: diventare entro il 2010 l'economia basata sulla conoscenza più concorrenziale e dinamica al mondo. Per far questo si renderanno necessarie riforme strutturali ed economiche ancora più profonde. Tali riforme rivestono un'importanza vitale e non costituiscono un fine in se stesse quanto piuttosto un mezzo per garantire il benessere in una società esente da fenomeni di emarginazione. Ciò è fondamentale affinché l'UE possa far fronte alle conseguenze di un progressivo invecchiamento della popolazione.

MERCATO INTERNO: LA COMMISSIONE EUROPEA INTERVIENE NEI CONFRONTI DI TREDICI STATI MEMBRI CHE NON HANNO RECEPITO NEL PROPRIO ORDINAMENTO LA LEGISLAZIONE DELL'UNIONE: CIRCOLAZIONE DI MONETA ELETTRONICA, INVENZIONI BIOTECNOLOGICHE, COMMERCIO ELETTRONICO, ASSICURAZIONI
Bruxelles, 8 gennaio 2003 - La Commissione europea ha deciso d'iniziare procedimenti per infrazione contro 13 Stati membri che hanno mancato di recepire nell'ordinamento nazionale una o più di cinque diverse direttive riguardanti il mercato interno. La Commissione richiederà a Belgio, Danimarca, Grecia, Francia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Finlandia e Regno Unito di porre in vigore rapidamente la necessaria legislazione nel quadro di ventisei procedimenti diversi attinenti a direttive riguardanti l'assicurazione dei veicoli a motore, i beni culturali, il commercio elettronico e l'emissione di moneta elettronica. Queste richieste assumeranno la forma di pareri motivati. La Commissione può deferire alla Corte di giustizia ogni Stato membro che dopo aver ricevuto un parere motivato non invii una risposta soddisfacente nel giro di due mesi. Dopo aver inviato pareri motivati nel luglio 2002, conformemente a questo modo di procedere la Commissione deferirà alla Corte europea di giustizia Belgio, Germania, Spagna, Lussemburgo, Paesi Bassi, Austria e Portogallo per non aver attuato la direttiva sulla tutela giuridica di disegni e modelli. Pareri motivati verranno anche inviati a nove Stati membri per il mancato recepimento nelle legislazioni nazionali della direttiva 98/44/CE sulla protezione giuridica delle invenzioni biotecnologiche (vedere IP/02/1928). Dall'ultimo quadro di valutazione del mercato interno pubblicato dalla Commissione nel mese di novembre (vedere IP/02/1644), dieci anni esatti dopo l'apertura delle frontiere europee, risulta che il numero delle direttive non recepite tempestivamente nelle legislazioni nazionali degli Stati membri ha ricominciato a crescere. Il fenomeno del "mancato recepimento" registra una tendenza crescente, con una media passata dall'1,8% per Stato membro nel maggio 2002 al 2,1% nel novembre dello stesso anno. Queste cifre si riferiscono alla percentuale di atti legislativi pertinenti al mercato interno dell'Unione attualmente in vigore che gli Stati membri non hanno ancora recepito nelle legislazioni nazionali. Il recente aumento fa seguito ad un decennio di continui miglioramenti, in cui si è registrato un costante calo di questo fenomeno rispetto alla media del 21,4% per Stato membro registrata nel 1992. Assicurazione dei veicoli a motore La Commissione invierà pareri motivati a Francia, Grecia, Italia, Irlanda, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo e Regno Unito perché questi Stati non hanno recepito la quarta direttiva assicurazione autoveicoli (2000/26/CE) entro il termine convenuto del 20 luglio 2002. Soltanto quattro Stati membri (Germania, Austria, Finlandia e Svezia) hanno rispettato pienamente tale termine, cosicché quest'anno la Commissione ha inviato agli altri undici Stati membri lettere di costituzione in mora. Nel frattempo anche Danimarca e Spagna hanno portato a termine il recepimento della direttiva in questione nelle rispettive legislazioni nazionali. Anche il Belgio ha già adottato quasi tutti gli atti legislativi necessari per recepire la direttiva. Qualora la direttiva non venga adeguatamente applicata negli altri otto Stati membri sopra indicati il guidatore proveniente da uno Stato membro che sia coinvolto in un incidente con una vettura immatricolata ed assicurata in un altro Stato membro continuerà ad incontrare serie difficoltà per ottenere rapidamente un indennizzo. A differenza delle prime tre direttive che disciplinano questo campo, la quarta direttiva assicurazione autoveicoli copre incidenti che abbiano luogo in Stati membri diversi da quello di residenza della vittima (vittime in visita). Tale direttiva si applica altresì nella quarantina di paesi coperti dal sistema della carta verde ad incidenti in cui le parti in causa provengano entrambe dall'Unione. Essa mira così ad agevolare ed accelerare la liquidazione dei danni consentendo alle vittime di indirizzarsi direttamente all'assicuratore della parte in colpa piuttosto che alla parte in colpa stessa. Ogni compagnia d'assicurazione è tenuta a nominare un rappresentante in ogni Stato membro dell'Unione cosicché la vittima di un incidente sia in grado di trattare nel proprio Stato membro e nella propria lingua con un rappresentante della compagnia d'assicurazione in causa. Nell'ambito della direttiva agli Stati membri è anche prescritto di: imporre sanzioni per accelerare la liquidazione del danno nel caso in cui le compagnie d'assicurazione chiamate in causa impieghino più di tre mesi per inviare una risposta ragionata ad una richiesta d'indennizzo; stabilire centri d'informazione per affrontare in generale le questioni pertinenti all'assicurazione dei veicoli a motore, per agevolare alle vittime d'incidenti il compito d'individuare la compagnia presso la quale è assicurata la parte in colpa; istituire un organismo di compensazione per liquidare i danni nei casi in cui non vi siano rappresentanti appositi o la compagnia d'assicurazione sia troppo lenta a farlo. Tale organismo esigerà in un secondo momento un rimborso dall'organismo di compensazione dello Stato membro in cui ha sede la compagnia d'assicurazione in questione. Beni culturali La Commissione ha deciso d'inviare pareri motivati a Belgio, Francia e Lussemburgo poiché questi Stati membri non hanno notificato alla Commissione i provvedimenti presi a livello nazionale per applicare la direttiva 2001/38/CE del 5 giugno 2001, che modifica la direttiva del Consiglio 93/7/CEE relativa alla restituzione dei beni culturali usciti illecitamente dal territorio di uno Stato membro. Gli Stati membri avevano concordato di applicare tale direttiva entro il 31 dicembre 2001. La direttiva 2001/38/CE stabilisce che la qualifica di culturale attribuita ad un bene non dipende dal suo valore finanziario. Sotto questo aspetto essa modifica l'allegato della direttiva 93/7/CEE, nell'intento di chiarire che determinati beni culturali, quali incunaboli o manoscritti, vanno considerati beni culturali indipendentemente dal loro valore monetario. La direttiva 2001/38/CE converte inoltre in euro le precedenti somme in ECU delle soglie di valore al di sopra delle quali i beni culturali rientrano nel campo d'applicazione della precedente direttiva 93/7/CE. Per gli Stati membri che non fanno parte dell'area dell'euro essa provvede a fissare soglie di valore basate sui tassi di cambio del 31 dicembre 2001 e soggette a revisione periodica ed automatica. Commercio elettronico La Commissione ha deciso di inviare pareri motivati a Belgio, Francia, Grecia, Irlanda, Italia, Paesi Bassi e Portogallo perché questi Stati non hanno notificato i provvedimenti nazionali destinati ad attuare la direttiva 2000/31/CE sul commercio elettronico. Tale direttiva prescrive agli Stati membri porre in essere un contesto giuridico atto a garantire la libera circolazione di servizi pertinenti alla società dell'informazione in tutta l'Unione europea ed a consentire che il commercio elettronico tragga pienamente vantaggio delle disposizioni relative al mercato interno. La direttiva è entrata in vigore il 17 luglio 2000 ed il termine entro il quale gli Stati membri dovevano recepirla nelle rispettive legislazioni nazionali è stato fissato al 17 gennaio 2002. Gli Stati membri hanno approvato un periodo d'attuazione così breve poiché concordavano nel ritenere che fosse urgente stabilire un contesto giuridico in cui inquadrare il commercio elettronico. La Commissione è consapevole del fatto che gli Stati membri interessati stanno compiendo considerevoli sforzi per accelerare quanto più possibile il recepimento di tale direttiva nelle rispettive legislazioni nazionali e che in tutti gli Stati membri in questione sono in discussione appositi progetti di legge. In assenza tuttavia di un'adozione formale di tali atti la Commissione ha tuttavia deciso di proseguire sulla strada del procedimenti per infrazione. Enti connessi alla circolazione di moneta elettronica La Commissione invierà pareri motivati a Belgio, Finlandia, Francia e Grecia perché questi Stati non hanno preso i provvedimenti necessari ad uniformarsi alla direttiva 2000/28/CE ed alla direttiva 2000/46/CE riguardante l'avvio, l'esercizio e la vigilanza prudenziale delle attività degli istituti di moneta elettronica (vedere IP/98/727). Per moneta elettronica s'intende un sistema in grado di sostituire monete e banconote incentrato su un dispositivo elettronico (di norma una carta intelligente, un borsellino elettronico quale il sistema belga Proton ovvero la memoria di un computer), accettato da imprese diverse dall'emittente e destinato a consentire il pagamento per via elettronica d'importi limitati. Per garantire la fiducia del portatore in tale sistema occorre che la moneta elettronica sia rimborsabile; in questo contesto s'intende che il rimborso debba sempre avvenire alla pari. La direttiva mira ad agevolare lo sviluppo del commercio elettronico all'interno dell'Unione stabilendo norme di minima per garantire che gli enti che emettono moneta elettronica siano stabili e finanziariamente solidi, così da promuovere la fiducia d'imprese e consumatori. Le direttive mirano parimenti ad impedire qualsiasi distorsione della concorrenza tra gli emittenti di moneta elettronica, in particolare tra gli istituti di credito tradizionali e le altre imprese che emettono tale moneta. Per parare i rischi specifici connessi all'emissione di moneta elettronica la vigilanza prudenziale deve risultare mirata e di conseguenza meno ponderosa di quella che si applica agli istituti di credito. Il termine di recepimento concordato era il 27 aprile 2002. Protezione giuridica di disegni e modelli La Commissione ha deciso di deferire alla Corte di giustizia Austria, Belgio, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo e Spagna giacché questi paesi non hanno recepito nelle rispettive legislazioni nazionali la direttiva 98/71/CE sulla protezione giuridica di disegni e modelli. Tale direttiva è stata adottata nel 1998 egli stessi Stati membri hanno concordato di attuarla entro il 28 ottobre 2001. Il fatto di garantire un elevato livello di protezione per la proprietà industriale in tutto il mercato interno è d'importanza fondamentale per incoraggiare gli investimenti in attività produttive. La direttiva mira a garantire la coerenza tra le disposizioni nazionali in tema di normativa su disegni e modelli che hanno ripercussioni più dirette sul funzionamento del mercato interno. In particolare la direttiva: definisce cosa costituisca un "disegno" o "modello"; stabilisce i criteri in funzione dei quali è accordata la protezione (un disegno deve presentare un carattere di novità e di originalità); fissa la durata della protezione (da un minimo di 5 anni ad un massimo di 25 anni); stabilisce il campo d'applicazione della protezione (il titolare del diritto gode del diritto esclusivo di utilizzare il disegno o modello e d'impedire a qualunque terzo di utilizzarlo); stabilisce i limiti della normativa dei disegni o modelli (la quale ad esempio di norma non copre i collegamenti tra componenti); stabilisce norme che disciplinano la nullità della registrazione di un disegno o modello. I titolari di un disegno o modello potranno scegliere di registrare il loro disegno o modello nell'ambito della legislazione nazionale, quale armonizzata dalla direttiva, o di avvalersi di un'unica procedura per ottenere la protezione nell'intera Unione registrando disegni o modelli in quanto "Disegni o modelli comunitari" presso l'Ufficio per l'armonizzazione nel mercato interno di Alicante, conformemente al regolamento su disegni e modelli comunitari adottato nel dicembre 2001 (vedere IP/01/1803). In una lettera di costituzione in mora datata 5 dicembre 2001 la Commissione ha ricordato agli Stati membri che non avevano ancora recepito la direttiva nella propria legislazione nazionale la necessità di prendere provvedimenti per adempiere ai loro obblighi. Alcuni Stati membri hanno dato applicazione alla direttiva nel primo semestre del 2020. L'1 luglio 2002 la Commissione ha deciso d'inviare una richiesta formale agli Stati membri che non avevano ancora provveduto. Oggi la Commissione ha iniziato l'ultima fase del procedimento per infrazione deferendo alla Corte europea di giustizia i sette Stati membri sopra indicati. Informazioni relative ai procedimenti d'infrazione in corso contro tutti gli Stati membri sono disponibili sul sito Web Europa: http://europa.eu.int/comm/secretariat_general/sgb/droit_com/index_en.htm

NOVEMBRE 2002 : LA DISOCCUPAZIONE NELLA ZONA EURO STABILE ALL'8,4% NELL'UE15 STABILE AL 7,7% - IN ITALIA, 8,9%
Bruxelles, 8 gennaio 2003 - Il tasso di disoccupazione della zona euro, corretto per tener conto delle variazioni stagionali, era pari all'8,4% nel novembre 2002, invariato rispetto al mese di ottobre, secondo i dati pubblicati oggi da Eurostat, l'Ufficio statistico delle Comunità europee a Lussemburgo. Nel novembre 2001 si elevava all'8,0%. Nel novembre 2002 il tasso di disoccupazione dell'UE15 era del 7,7%; nel novembre 2001, del 7,4%. Nel novembre 2002, i tassi più bassi sono stati registrati da Lussemburgo (2,6%), Paesi Bassi (2,9% in ottobre), Austria (4,1%), Irlanda (4,4%) e Danimarca (4,7% in ottobre). Il tasso della Spagna resta il più elevato dell'UE (11,8%). Per l'Italia, il tasso è passato dal 9,3% nell'ottobre 2001 all'8,9% nell'ottobre 2002.

NOVEMBRE 2002: I PREZZI ALLA PRODUZIONE INDUSTRIALE DIMINUISCONO DELLO 0,3% NELLA ZONA EURO DIMINUZIONE DELLO 0,1% NELL'UE
Bruxelles, 8 gennaio 2003 - Nel novembre 2002, i prezzi alla produzione industriale nella zona euro sono diminuiti dello 0,3% in rapporto al mese precedente, secondo i dati pubblicati oggi da Eurostat, l'Ufficio statistico delle Comunità europee a Lussemburgo. I prezzi nell'UE15 sono diminuiti dello 0,1%. Il dato fa seguito ad un rialzo dello 0,2% nell'ottobre 2002 nelle due zone. Nel novembre 2002 e rispetto al novembre 2001, I prezzi alla produzione industriale sono aumentati dell'1,1% nella zona euro e dell'1,0% nell'UE15.

BORSA ITALIANA SPA COMPIE CINQUE ANNI
Milano, 8 gennaio 2003 - Cinque anni fa, il 2 gennaio 1998, iniziava a operare come gestore dei mercati regolamentati italiani - azionari, obbligazionari e derivati - Borsa Italiana Spa, la società responsabile dell'organizzazione e della gestione dei mercati finanziari, nata dalla privatizzazione del Consiglio di Borsa realizzata dal Ministero del Tesoro. "In questi anni la Borsa si è affermata come una componente fondamentale dell'infrastruttura finanziaria dei Paese, offrendo un importante contributo a livello regolamentare e servizi innovativi - ha affermato Angelo Tantazzi, Presidente di Borsa Italiana. Le Borse, pur nella loro ciclicità, sono ormai un fattore imprescindibile dell'economia di un Paese e Borsa Italiana ha saputo assumere negli anni un rilievo sempre maggiore, diventando un importante Interlocutore, a livello nazionale e internazionale, per lo sviluppo e l'evoluzione dei mercati finanziari." "Borsa Italiana, oggi quinta in Europa e nona nel mondo per capitalizzazione, è diventata negli anni sempre più conosciuta e apprezzata nella financial community nazionale e internazionale - ha dichiarato Massimo Capuano, Amministratore Delegato di Borsa italiana. Il mercato é'cresciuto, gli intermediari hanno migliorato i propri servizi, le istituzioni finanziarie italiane hanno significativamente sviluppato l'attività di investment banking, il risparmio gestito è cresciuto a ritmi molto elevati, la clientela retaali è diventata più sofisticata e attenta. Borsa Italiana è oggi una realtà importante nella financial industry nazionale ed è pronta a proporsi a livello internazionale. Borsa Italiana Spa controlla attualmente un Gruppo - passato dai 58 dipendenti del 1° gennaio 1998 ai circa 400 a fine 2002 - formato da Monte Titoli, che svolge le funzioni di depositario centrale di strumenti finanziari e di regolamento delle operazioni in titoli, Cassa di Compensazione e Garanzia, responsabile del servizio di controparte centrale per i contratti stipulati sui mercati derivati e della gestione dei Fondi di garanzia per il mercato azionario, 87t Systems, società di Ict in joint venture con Sia e Piazza Affari Gestione e Servizi, che gestisce gli spazi di Palazzo Mezzanotte, la prestigiosa sede della Borsa italiana. il bilancio della capogruppo Borsa Italiana Spa si è chiuso nel 2001 con un utile netto di 34 milioni di euro, con un incremento del 218% rispetto al 1998 e con un fatturato di oltre 140 milioni di euro, + 83%. Il dividendo è passato da 0,43 euro nel 1998 a 1,80 euro nel 2001. Tra le principali Borse europee Borsa Italiana ha presentato nel 2001 íl più elevato margine Ebit (39,0%) e il più basso rapporto tra costi e ricavi, pari al 61,0%. In questi primi cinque anni di vita, Borsa Italiana ha dato forte impulso al mercato borsistico italiano: dal 1998 sono state ammesse 139 nuove società, portando il listino ai massimi storici, la capitalizzazione - nonostante il calo degli ultimi due anni - è cresciuta al ritmo annuo dell'8°!o mentre il controvalore degli scambi azionari è cresciuto annualmente del 29%. Gli scambi azionari complessivi 1998-2002 superano i 3.000 miliardi di curo. L'efficienza dei mercato italiano è sottolineata anche dai dati del mercato primario; nei cinque anni sono stati infatti raccolti 107 miliardi di euro per mezzo di oltre 200 operazioni, mentre 111 Offerte Pubbliche di Acquisto hanno restituito agli investitori 77 miliardi di euro. Uinteresse per la piazza finanziaria italiana è testimoniato anche dagli intermediari esteri collegati in remoto: i sei aderenti del 1998 sono diventati infatti trenta alla fine del 2002. Il mercato italiano dei derivati azionari, grazie alle innovazioni in termini di microstruttura, tecnologia e nuovi prodotti, risulta li quarto in Europa per controvalore nozionale scambiato, pur in un contesto di crescente competizione internazionale, mentre il mercato dei covered warrant - terzo per numero di strumenti quotati - è il primo in Europa per scambi sui sistemi telematici. In particolare, rispetto al 1997 i contratti standard scambiati sull'Idem sono cresciuti a un tasso annuo del 13% mentre per i covered warrant - nati nel 1998 - il controvalore è cresciuto ad un tasso annuo del 44%. La promozione della cultura della quotazione ,- con i road shows organizzati da Borsa Italiana in collaborazione con le associazioni degli industriali nei distretti italiani - ha avvicinato finanza e impresa e ha contributo al cambiamento della mentalità dell'imprenditore, che oggi inserisce nella propria visione strategica la quotazione quale elemento da approfondire come opportunità di crescita. Con l'obiettivo di aumentare il livello dei servizi offerti ai suoi clienti, Borsa Italiana ha acquisito, creato e sviluppato nuove società, consolidando il proprio business systern, ha razionalizzato la filiera operativa e ha effettuato ingenti investimenti in tecnologia: il Gruppo Borsa Italiana è quindi oggi strutturato per poter svolgere un ruolo di primo piano nella competizione internazionale". Borsa Italiana ha introdotto sul mercato azionario importanti innovazioni regolamentari previste dal Market Model europeo per assicurare maggiore flessibilità operativa, ha ridefinito negli anni la segmentazione dei mercati, differenziandoli per rispondere- alle diverse categorie di emittenti e ha modificato progressivamente i propri regolamenti dei mercati per assicurarne lo sviluppo, la liquidità e la competitività, Nel 1998 ha avviato le negoziazioni dei covered warrant, nel 1999 ha dato vita al Nuovo Mercato, nel 2000 ha inaugurato il Trading After Hours e I'Euromot, ha introdotto la nuova piattaforma di negoziazione per il mercato dei covered warrant e ha lanciato il minifib. Nel 2001 ha creato il segmento Star mentre nel 2002 ha avviato la nuova piattaforma tecnologica per il mercato dei derivati e ha introdotto gli Idem stock futures e gli Etf. Per migliorare la trasparenza dei mercati, Borsa Italiana è stata promotrice dei Codice di autodisciplina per le società quotate, ha inserito nel contesto ìtaliano la disciplina sull'internal dealing e ha collaborato alla stesura della "Guida per l'informazione al mercato", che integra le disposizioni legislative e regolamentari con principi di comportamento per migliorare l'informazione delle società quotate. Con il Network Information System (Nis), il circuito telematico creato per gestire con tempestività e sicurezza la diffusione al pubblico delle informazioni price sensitive delle società quotate, Borsa Italiana garantisce un servizio quotidiano che vede operativi 335 collegamenti tra società emittenti, agenzie di stampa, Consob e Borsa. L'Italian Exchange Academy (Iea), il centro di formazione di Borsa Italiana, ha sviluppato 150 programmi di education in ambito finanziario e manageriale, coinvolgendo oltre 2.000 partecipanti e contribuendo alla diffusione della cultura dei mercati, mentre il sito dl Borsa Italiana www.borsa italia si è progressivamente affermato, grazie ai suoi prodotti di informazione, tra i primi siti finanziari italiani.

CONCLUSO PROGETTO S3: SCISSIONE PARZIALE DI UNICREDIT BANCA A FAVORE DELLA BANCA CORPORATE, DELLA BANCA PRIVATE E DI XELION BANCA. ON BANCA: STIPULATA FUSIONE PER INCORPORAZIONE IN UNICREDITO ITALIANO
Milano, 8 gennaio 2003 - Il 27 dicembre si è concluso, ad un anno dal suo avvio e nei tempi previsti, il percorso societario del progetto di riorganizzazione del Gruppo UniCredito Italiano. Venerdì scorso è stato stipulato ed iscritto in data odierna l'atto di scissione parziale di UniCredit Banca S.p.A. a favore di UniCredit Servizi Corporate S.p.A. e di UniCredit Servizi Private S.p.A. - che dal 1° gennaio 2003 assumeranno la denominazione, rispettivamente, di UniCredit Banca d'Impresa S.p.A. ed UniCredit Private Banking S.p.A. - nonché a favore di Xelion Banca S.p.A. La scissione in argomento - che avrà effetto il 1 gennaio 2003 - rappresenta la fase conclusiva del progetto di riorganizzazione del Gruppo UniCredito Italiano, denominato "S3", volto alla creazione di 3 banche nazionali specializzate per segmento di clientela: ad UniCredit Banca d'Impresa (Banca Corporate) verrà, infatti, affidata la gestione dei rapporti intrattenuti con clientela costituita sostanzialmente da aziende, private e pubbliche, e da enti, le cui dimensioni, strutture societarie e comportamenti organizzativi implicano una necessità di servizi specialistici e di assistenza dedicata per l'attività d'impresa; spetterà ad UniCredit Private Banking (Banca Private) la gestione dei rapporti intrattenuti sostanzialmente con clientela privata dall'elevata disponibilità patrimoniale nonché con enti ed organizzazioni non commerciali o produttive aventi esigenze comparabili a quelle dei clienti privati con analoghe disponibilità, che richiedono prodotti e servizi per la gestione del loro patrimonio, la cui offerta deve essere accompagnata da una capacità di consulenza altamente qualificata; UniCredit Banca (Banca Retail) continuerà, infine, a presidiare il mercato costituito dalle famiglie e dalle piccole attività economiche, a gestire i servizi di tesoreria e/o di cassa degli Enti pubblici ed a fornire i servizi di base (transazionali e di supporto operativo) alla clientela delle altre due banche attraverso i suoi oltre 2700 sportelli in tutta Italia. L'operazione di scissione prevede altresì il trasferimento - sempre con efficacia dal 1° gennaio 2003 - del ramo d'azienda di UniCredit Banca S.p.A. rappresentato dalla rete dei promotori finanziari a favore di Xelion Banca S.p.A., nell'ambito del processo di riorganizzazione del canale distributivo di Gruppo che presidia, specificamente, l'offerta di prodotti e servizi fuori sede. E' stato anche stipulato l'atto di fusione per incorporazione in UniCredito Italiano S.p.A. di ON Banca S.p.A., con efficacia giuridica 31 dicembre 2002, data dell'ultima delle iscrizioni ai sensi dell'art. 2504 bis, secondo comma, del Codice Civile. In tale data, UniCredito Italiano S.p.A., procederà a: 1. annullare senza sostituzione le azioni rappresentanti il capitale sociale di On Banca S.p.A. da essa possedute; 2. aumentare il proprio capitale sociale di Euro 8.772.219,00, mediante emissione di n° 17.544.438 azioni ordinarie da nominali Euro 0,50 cadauna, aventi godimento regolare, destinate al concambio di n. 1.949.382 azioni On Banca S.p.A. secondo il rapporto di 9 azioni ordinarie UniCredito Italiano S.p.A. (codice Isin It0000064854) per 1 azione ordinaria On Banca S.p.A. Le azioni di On Banca S.p.A. detenute dagli aderenti al circuito Monte Titoli saranno concambiate d'iniziativa, sulla base del rapporto sopra riportato, accreditando sui conti degli Intermediari interessati il numero di azioni UniCredito Italiano S.p.A. derivanti. Le azioni ordinarie On Banca S.p.A. saranno revocate dalla quotazione al Nuovo Mercato a far data dal giorno 2 gennaio 2003. Il capitale sociale di UniCredito Italiano S.p.A. post-fusione sarà di complessivi euro 3.148.070.110,00 diviso in numero 6.296.140.220 azioni da euro 0,50 cadauna, di cui numero 6.274.433.668 azioni ordinarie e numero 21.706.552 azioni di risparmio.

DIRECTA: SUPERATI I 3 MILIONI DI ESEGUITI NEL 2002
Torino, 8 gennaio 2003. Directa, la sim pioniere del trading online in Italia, nel 2002 ha eseguito 3.214.266 ordini, su 6.592.379 ordini processati, in crescita del 26% rispetto al 2001 (in cui gli eseguiti erano stati 2.541.464) e dell'8% rispetto al 2000 (in cui gli eseguiti erano stati 2.957.000), che era stato finora per Directa l'anno record per i volumi. E' stato in particolare l'ultimo trimestre dell'anno a segnalarsi per gli ottimi risultati, con una media di oltre 300.000 eseguiti al mese. L'intermediato complessivo del 2002 è stato di 26.050 milioni di euro (+14% rispetto al 2001), senza contare i volumi relativi a Fib e miniFib, strumenti sui quali Directa permette di operare dal 16 ottobre scorso. "Avere oltrepassato i 3 milioni di eseguiti in un anno è un passaggio significativo - ha dichiarato l'Amministratore Delegato di Directa, Ing. Mario Fabbri - che ci conforta sulla correttezza del nostro profilo di business, disegnato sui traders molto attivi. Anche aver superato verso la fine dell'anno, per la prima volta e ripetutamente, i 20.000 eseguiti al giorno, e aver stretto 8 nuovi accordi con istituti di credito, sono segnali di crescita positivi, che ci fanno sperare in un buon 2003, anno in cui non mancheremo di proporre ulteriori innovazioni."

EMISSIONE B.O.T.
Roma, 8 gennaio 2003. Il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha disposto un'emissione, con regolamento 15 gennaio 2003, da effettuarsi tramite asta il giorno 10 gennaio 2003, di 10.000 milioni di Euro di B.O.T così ripartiti: Trimestrali: importo (in ml. di Euro) 3.500; scadenza 15.04.2003, gg 90; Annuali: importo (in ml. di Euro) 6.500, scadenza 15.01.2004, gg 365; E' da tener presente che vengono a scadere B.O.T. per 10.000 milioni di Euro, (ml. 3.500 trimestrali e ml. 6.500 annuali). I B.O.T. sono posti all'asta con il sistema di collocamento dell'asta competitiva e senza l'indicazione del prezzo base. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille Euro. Non sono ammesse all'asta richieste senza indicazione di prezzo. I prezzi indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei B.O.T., espressi in termini percentuali, possono variare, per tutte le tipologie di titoli, di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. L'importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di Euro. Il collocamento dei B.O.T. verrà effettuato nei confronti degli operatori di cui all'art. 5 del D.M. 11 febbraio 2002. In attuazione di quanto disposto nella Sez.II - Tit. V del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. Il capitale nominale assegnato agli operatori partecipanti all'asta verrà riconosciuto mediante accreditamento nel relativo conto di deposito accentrato in titoli presso la Monte Titoli S.p.A.. A fronte delle assegnazioni, gli operatori accrediteranno i relativi importi nei conti intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto - con un massimo di tre per ciascuna tranche - dovranno pervenire alla Banca d'Italia, esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 10 gennaio 2003 con l'osservanza delle modalità stabilite negli artt. 7 e 8 del D.M. 11 febbraio 2002. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature che non consenta l'immissione dei messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all'asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il termine stabilito di volta in volta nei decreti di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra, ai sensi del suindicato art. 8. Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l'importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da quella a prezzo più alto, fino a concorrenza dell'importo offerto. La circolazione dei B.O.T. al 2 gennaio 2003 era pari a 122.612,877 milioni di Euro, di cui ml. 6.750 trimestrali, ml. 47.112,877 semestrali e ml. 68.750 annuali.

CON IL SUPPORTO GALGANO SUL FRONTE DELLE VISION 2000 TRIS DI CERTIFICAZIONI NEI COMUNI ITALIANI: CORREGGIO, FIDENZA, VENEZIA TRE TRAGUARDI TAGLIATI NEL GIRO DI UNA SOLA SETTIMANA, A DICEMBRE
Milano, 7 gennaio 2003 - Tre "assi" della Pubblica Amministrazione tagliano il traguardo della Certificazione ISO 9000 Vision 2000, nell'arco di una sola settimana, a dicembre, con il supporto del Gruppo Galgano. I Comuni di Correggio, Fidenza e Venezia hanno infatti ottenuto il prestigioso "bollino" dimostrando come il tema della Certificazione della Qualità degli Enti Locali sia tra i fenomeni di punta che si sta diffondendo negli ultimi anni in Italia. "Sono prevalentemente tre gli aspetti di questa nuova esigenza - dichiara Bruno Susio, partner del Gruppo Galgano e direttore dell'area Pubblica Amministrazione - Il Sistema Qualità all'interno di un Comune permette, infatti, di mettere a fuoco bene: il chi fa cosa quando, con responsabilità chiare - di rafforzare il legame con il cittadino e le imprese avvicinando i linguaggi e le sensibilità in ottica di esigenze di territorio - di valorizzare le risorse umane". Ma entriamo nel merito delle singole esperienze (dettagliate nelle schede allegate) per individuarne alcune peculiarità. La certificazione di qualità Uni En Iso 9001 ottenuta dal Correggio (RE) da parte dell'Ente Det Norske Veritas Italia il 18 dicembre, riguarda i servizi forniti dall'Urp - Ufficio Relazioni con il Pubblico. Lo sviluppo del sistema di gestione per la qualità e relativa certificazione, come già avvenuto per lo Sportello Unico, è considerato dall'Amministrazione una condizione fondamentale per accrescere la propria efficienza e per rafforzare la propria leadership nell'ambito della Pubblica Amministrazione. "Siamo molto soddisfatti per il risultato che abbiamo raggiunto - commenta il sindaco Claudio Ferrari - Si tratta di uno sforzo ulteriore compiuto da questa amministrazione, supportata dai propri funzionari, per uscire da una situazione di autoreferenzialità. La scelta è infatti quella di sottoporre a un giudizio di terzi la qualità dei nostri servizi e anche questa volta il risultato raggiunto ci rende assolutamente orgogliosi e sicuri delle scelte fatte fino ad oggi" Il Comune di Fidenza, invece, è il primo comune italiano di queste dimensioni che ha ottenuto la certificazione Iso 9001:2000, conferito da Imq spa, marchio Csq il 13 dicembre, nell'intera amministrazione, ovvero tutti i servizi erogati dal Comune. Interessante la complessità e la dimensione del progetto: 80 processi mappati, 150 indicatori di qualità inseriti nella Carta dei Servizi, 170 persone coinvolte, vale a dire tutto il personale comunale, Sindaco e Giunta Comunale compresi. E proprio per sottolineare la specificità del lavoro di team è stata organizzata la Campagna di affissioni "La qualità è in Comune" che riporta, nei manifesti appesi in tutta la città, i nomi di tutti i collaboratori, i veri protagonisti del progetto, che, insieme, hanno contribuito al raggiungimento del risultato. Il sindaco Massimo Tedeschi, particolarmente orgoglioso del risultato raggiunto sottolinea che "adottare un sistema qualità non richiede soltanto di migliorare il modo di fornire i servizi, ma anche individuare politiche e obiettivi chiave da raggiungere attraverso il sistema stesso. Noi vogliamo creare un sistema che funzioni e risolva i problemi della città. La sua funzionalità deve essere indipendente dal colore politico dell'amministrazione. Noi vogliamo contribuire a costruire una società più prospera, più sicura e più solidale, attraverso un Comune che sia attento alle esigenze del cittadino e che realizzi strutture, servizi ed opportunità innovative; che promuova uno sviluppo rispettoso dell'ambiente; che creda nella collaborazione come strumento per fornire risposte efficaci; che utilizzi il sistema qualità come base per un miglioramento continuo dei servizi". Anche al Comune di Venezia, nell'ambito del percorso intrapreso dalla nuova Amministrazione (eletta nell'aprile 2000, sindaco Paolo Costa) si è concluso il progetto certificazione di qualità ISO 9001:2000. Quattro i servizi certificati: Entrate Tributarie, Legge Speciale Contributi per l'acquisto e il restauro della prima casa, Formazione del Personale come servizio interno e l'intera Direzione Lavori Pubblici. Nel 2003 sono già in programma estensioni della certificazione ad altri servizi. Ilaria Bramezza, direttore generale del Comune, così sottolinea l'importante traguardo ufficialmente riconosciuto dall'Organismo di Certificazione Rina: "Si è partiti con una radicale riorganizzazione dell'Ente, che ha permesso di ridurre funzioni ridondanti all'interno dell'Amministrazione e di crearne di nuove resesi necessarie nell'ambito del cammino intrapreso. Si è successivamente proceduto a responsabilizzare maggiormente la dirigenza, affiancando al Peg (budget) un altro strumento di lavoro: il Piano Dettagliato degli Obiettivi (Pdo), che contiene gli obiettivi strategici dati dalla Giunta. Molti di questi obiettivi - puntualizza Bramezza - sono stati raggiunti infatti anche perché sono stati scritti nero su bianco nel Pdo, affidato ai responsabili, pianificati nei tempi di perseguimento e quantificati in ottica di indicatori di risultato". Il direttore generale afferma inoltre che il risultato ottenuto deve considerarsi però solo un punto di partenza in vista di un miglioramento costante del servizio ai cittadini, "La certificazione di qualità - ha affermato Bramezza - pone il cittadino - cliente al primo posto. Questo processo ha rimesso in gioco alcune abitudini consolidate della macchina pubblica, che oggi invece deve essere improntata sul principio di trasparenza" Il Gruppo Galgano, con i suoi 40 anni di esperienza, rappresenta una delle più affermate realtà italiane di consulenza di direzione al servizio dell'economia nazionale con forte orientamento ai risultati. I servizi offerti dal Gruppo al Management dell'Industria, dei Servizi e della Pubblica Amministrazione, coprono vasti settori della Consulenza di Direzione e della Formazione Manageriale. Il Gruppo è formato da oltre 100 consulenti che operano con uffici a Milano, Roma, Napoli, Madrid, Barcellona e Parigi.

L'ESPERIENZA DEL COMUNE DI FIDENZA QUALITÀ: IL COMUNE DI FIDENZA OTTIENE LA CERTIFICAZIONE
Fidenza, 8 gennaio 2003 - Il Comune di Fidenza torna a far parlare di sé. Dopo l'Oscar per il bilancio e la comunicazione, ottenuto nel 2001, oggi il municipio dell'antico Borgo San Donnino - incoronata da Telethon come la cittadina più generosa d'Italia - ha ottenuto la certificazione di qualità ISO 9001:2000. Fidenza è il primo comune di queste dimensioni a raggiungere il prestigioso obiettivo, un risultato che Sindaco e Giunta attribuiscono innanzitutto all'intera struttura impegnata per quasi un anno, sotto la guida del Direttore Generale, a tracciare il percorso verso obiettivi più consueti per le aziende che per gli Enti pubblici, un lavoro che ha portato ad un sistema qualità che si concretizza giorno dopo giorno in una macchina comunale sempre più orientata ad essere al servizio del cittadino. E per sottolineare come questo risultato appartenga a tutti, il conferimento del certificato, attribuito da IMQ s.pa. marchio CSQ di Milano, avverrà il 23 dicembre in occasione dell'incontro augurale che il sindaco Massimo Tedeschi avrà con i cittadini e il personale del comune nella bellissima scenografia del Magnani, il teatro fidentino. La Galgano & Associati, azienda leader in questo campo, ha assolto il compito di consulente esterno che ha fornito il metodo per arrivare alla certificazione di qualità e che si è articolato in tre passaggi fondamentali: mappatura dei processi, miglioramento degli stessi, costruzione del manuale della qualità. La Carta dei Servizi non è che il naturale e visibile prodotto di questa attività. Il vantaggio che il cittadino avrà dalla certificazione lo spiega Pietro Massobrio, direttore generale del Comune da circa quattro anni, con un mandato a spingere sul pedale dell'innovazione e dell'efficienza. E Massobrio ha attuato un progetto di cambiamento che ha fatto della qualità totale la propria bandiera. Complessivamente il cittadino avrà un rapporto più facile con l'Ente pubblico. Sarà più semplice l'approccio, più facile la risposta, più efficaci le prestazioni. Il processo a cui abbiamo dato corso ha cambiato, e soprattutto continuerà a cambiare, il modo di lavorare dell'intera struttura. La metodologia della qualità infatti spinge gli enti pubblici ad uscire dagli uffici, a cercare di mettersi nei panni del cittadino e a riorganizzarsi. A Fidenza il sistema qualità è operativo dal 1° agosto. Dopo la fase scandita dal lavoro di mappatura, revisione e codifica delle modalità con cui vengono eseguite dagli uffici le varie attività, si è cominciato ad eseguire le diverse procedure così come sono state ridefinite. La mappa dei processi, completa delle modalità corrette e migliori dal punto di vista del cittadino per svolgere un preciso compito, costituisce ora l'esclusivo riferimento per lo svolgimento di ogni attività comunale. Ora tutta la documentazione si trova in forma di documento navigabile, una vera e propria "intranet", una rete interna a disposizione di tutta la struttura operativa consultabile da ciascuno dei 120 computer in uso. Fra gli strumenti prodotti anche il "manuale qualità", che offre una sintesi di tutto il sistema di qualità e che è consultabile dall'esterno. Responsabile del progetto qualità è Daniele Cristoforetti, che ha anche guidato il "Gruppo dei facilitatori", sedici dipendenti di diversi livelli e settori di provenienza che hanno portato all'interno dei singoli uffici il progetto, agevolando il modo di lavorare e riducendo la conflittualità. A sovrintendere il progetto il "Gruppo Guida", formato dai dirigenti dei servizi e coordinato dal Direttore Generale Massobrio, con l'aggiunta di Cristoforetti. Nominata anche una figura politica di riferimento, l'assessore Amedeo Tosi, con funzione di raccordo fra il lavoro gestionale e quello della Giunta. Nella primavera 2003 sarà consegnata a tutti i cittadini la Carta dei Servizi, ovvero il manuale d'uso per tutto il lavoro svolto dal Comune, un libro aperto con cui il cittadino sarà messo in condizione di sapere tempi, modalità e responsabilità nell'esecuzione di ogni prestazione. La Carta di un Comune che vuole stare dalla parte del cittadino. Il sindaco Massimo Tedeschi è particolarmente orgoglioso del risultato raggiunto da un comune sempre più dinamico e al servizio della collettività, ma come lui stesso sottolinea "adottare un sistema qualità non richiede soltanto di migliorare il modo di fornire i servizi, ma anche individuare politiche e obiettivi chiave da raggiungere attraverso il sistema stesso. Noi vogliamo creare un sistema che funzioni e risolva i problemi della città. La sua funzionalità deve essere indipendente dal colore politico dell'amministrazione. Noi vogliamo contribuire a costruire una società più prospera, più sicura e più solidale, attraverso un comune che sia attento alle esigenze del cittadino e che realizza strutture, servizi ed opportunità innovative; che promuove uno sviluppo rispettoso dell'ambiente; che crede nella collaborazione come strumento per fornire risposte efficaci; che utilizza il sistema qualità come base per un miglioramento continuo dei servizi". Questa "politica della qualità" è stata collocata in ogni ufficio comunale per rendere evidente al cittadino e al personale comunale dove l'Amministrazione vuole andare e che tipo di futuro si intende costruire a Fidenza. Il percorso verso la certificazione del Comune di Venezia Premessa - Il direttore generale (dott.ssa Ilaria Bramezza) sottolinea, durante la cerimonia di consegna del certificato, da parte dell'Organismo di Certificazione Rina, il percorso innovativo intrapreso dalla nuova Amministrazione (eletta nell'aprile 2000, sindaco: Paolo Costa). Dopo due anni, grazie all'importante sforzo da parte di tutti, si sono raggiunti risultati impensabili durante la fase di avvio. "Come molti ricordano si è partiti con una radicale riorganizzazione dell'Ente, che ha permesso di ridurre funzioni ridondanti all'interno dell'Amministrazione e di crearne di nuove resesi necessarie nell'ambito del cammino intrapreso (ad es. la Direzione Programmazione e Controllo, ed all'interno il servizio Qualità). Si è successivamente proceduto a responsabilizzare maggiormente la dirigenza affiancando al Peg (budget) un altro strumento di lavoro: il Piano Dettagliato degli Obiettivi (Pdo), che contiene gli obiettivi strategici dati dalla Giunta. Infatti molti di questi obiettivi sono stati raggiunti anche perché sono stati "scritti nero su bianco" nel Pdo, affidati ai responsabili e sono stati fissati i tempi per il loro perseguimento, nonché quantificati gli indicatori di risultato. Naturalmente per il raggiungimento di questi obiettivi tutti hanno dovuto lavorare tenendo presente i seguenti principi: - Orientamento ai risultati, all'efficacia e all'efficienza attraverso: 1. la programmazione ed il controllo dei processi e delle attività; 2. la definizione di obiettivi chiari ed espliciti da raggiungere; 3. la responsabilizzazione della dirigenza; 4. la razionalizzazione delle risorse; 5. la valorizzazione delle risorse umane; 6. la promozione di forme di lavoro flessibili. - Orientamento ai cittadini attraverso: 1. lo snellimento dei tempi e delle procedure; 2. maggiore trasparenza ed accesso alle informazioni; 3. il conseguente miglioramento della relazione "PA-cittadino"; 4. il miglioramento della Qualità dei servizi. - Orientamento alla modernizzazione attraverso: 1. la riorganizzazione dei flussi informativi; 2. l'integrazione dei sistemi; 3. l'informatizzazione degli strumenti di lavoro (accesso ad internet, e-mail ...); 4. l'informatizzazione dei servizi (servizi on-line) - Portale I risultati ottenuti finora non costituiscono una soluzione di facciata, ma sono il frutto dell'analisi e razionalizzazione dei processi di produzione ed erogazione dei servizi, con l'obiettivo di semplificarli, renderli trasparenti, ridurre lo spreco e migliorare la qualità del servizio reso alla cittadinanza. Certificazione Iso 9001:2000 Nell'ambito del percorso intrapreso, uno dei progetti iniziati l'anno scorso, e conclusosi il 16 dicembre 2002, è la certificazione di qualità, ai sensi della normativa Iso 9001:2000, dei servizi: Entrate Tributarie: ed in particolare i canoni Cimp e Cosap; Legge Speciale Contributi per l'acquisto ed il restauro della prima casa; Formazione del Personale, come servizio interno; Lavori Pubblici: certificazione del processo di realizzazione dell'opera pubblica, dal preliminare al collaudo. Il progetto, realizzato, sin dai primi passi, con l'indispensabile collaborazione della società Galgano & Associati srl (esclusa la certificazione delle opere pubbliche, che è stata preparata con solo personale interno alla direzione), si è articolato nelle sotto elencate fasi: Lancio del progetto: "giornata di sensibilizzazione sulla qualità", il 23 ottobre 2001 La costituzione di un comitato guida (composto dai direttori, dai responsabili di servizio e dal responsabile del sistema qualità), che ha avuto il compito di seguire l'andamento del progetto e di assumere decisione organizzative rilevanti, per il buon fine del progetto; un audit iniziale per mettere in luce i punti di forza e i punti di debolezza dell'organizzazione, rispetto ai requisiti della normativa; la formazione dei facilitatori della qualità (persone che hanno avuto il compito di diffondere le metodologie apprese all'interno del servizio); i lavori di gruppo, che hanno visto il coinvolgimento di tutto il personale dei servizi; l'analisi di tutti i processi necessari all'erogazione dei servizi e la loro razionalizzazione, eliminando doppi passaggi e colli di bottiglia; la redazione del manuale della qualità, documento guida per i tre servizi; il lancio del sistema (settembre 2002) per la sperimentazione delle procedure così disegnate, per verificarne la rispondenza alla pratica quotidiana o la necessità di apportare alcuni aggiustamenti; * la misurazione della qualità dei servizi erogati attraverso l'individuazione il monitoraggio degli indicatori individuati (qualità tecnica); l'analisi della customer satisfaction dell'utente (qualità percepita); infine, il pre-audit e la verifica ispettiva finale da parte dell'organismo di certificazione Rina, che il 16 dicembre 2002 ha valutato positivamente il sistema qualità implementato. È da sottolineare: la capacità che hanno avuto i dipendenti dei servizi di mettere in discussione la loro pratica lavorativa, frutto dell'esperienza passata e di consuetudini createsi nel tempo, al fine di riprogettare e migliorare le modalità di erogazione del servizio; il passaggio da un atteggiamento scettico ad uno positivo, durante i lavori (al tal proposito si riporta il testo di un mail del responsabile qualità del servizio tributi: dirigente dott.ssa Eliana Zuliani, "All'inizio il lavoro da svolgere sembrava difficile e pesante, ma via via è diventato coinvolgente e a volte anche entusiasmante. Per me è stata un'esperienza molto positiva perché oltre ad aver coordinato un gruppo di lavoro, ho/abbiamo imparato un metodo di lavoro. Questo resterà acquisito nel nostro patrimonio professionale"; * l'aver coinvolto servizi così diversi tra loro, ha fatto si che personale di diverse direzioni abbia lavorato insieme e si sia confrontato su tematiche comuni, dando ognuno il proprio valore aggiunto per il raggiungimento del risultato finale: la certificazione. Infine: Il direttore della Programmazione e Controllo dott. Vincenzo Sabato, illustra i progetti futuri del comune di Venezia, nell'ambito del miglioramento della qualità dei servizi: "Oltre al progetto certificazione di alcuni servizi, ne abbiamo in piedi un altro: la realizzazione di alcune carte dei servizi Nel 2001 ne sono state realizzate 5 nell'ambito dei servizi dell'area politiche sociali, educative e sportive (ad es. refezioni scolastiche, piscine, infanzia ed adolescenza, assistenza agli immigrati e osservatorio alle politiche sociali). Quest'anno, oltre ad ulteriori tre carte dell'area politiche sociali educative e sportive (cittadinanza delle donne, marginalità urbane e trasporti scolastici), si sono aggiunti due nuovi servizi: musei civici e l'anagrafe e stato civile (saranno pronte a fine gennaio 2003). Entrambi i progetti (certificazione e carte dei servizi) saranno estesi ad altri servizi comunali e rientreranno tra gli obiettivi 2003, insieme al monitoraggio delle carte dei servizi esistenti e al mantenimento delle certificazioni conseguite. Si prefigura così la base per l'adozione di un sistema in continuo miglioramento. Un particolare ringraziamento va alla società (Galgano) che ci ha supportato nella realizzazione del progetto di Certificazione, ma il merito principale per il raggiungimento dell'obiettivo è delle persone che si sono impegnate nei due progetti, pur essendo già oberati dalla quotidianità del loro lavoro. L'Urp del Comune di Correggio ottiene la certificazione di qualità L'Ufficio Relazioni con il Pubblico del Comune di Correggio ha ottenuto la certificazione di qualità Uni En Iso 9001 dall'ente Det Norske Veritas Italia, dopo un percorso organizzativo supportato dalla consulenza del gruppo Galgano. A un anno di distanza dall'ottenimento di questo riconoscimento da parte dello Sportello Unico per le Imprese, si conferma la capacità messa in campo dai servizi rivolti al cittadino di essere completamente orientati al cliente, che ha fatto del concetto di marketing, cioè portare il cittadino - utente all'interno dei processi e dei meccanismi del Comune, una leva per riprogettare la struttura organizzativa e i ruoli delle persone. La cultura dell'innovazione e dell'attenzione al rapporto con i cittadini, messa in campo dall'Amministrazione Comunale, si è estesa in modo graduale all'interno della struttura, proprio con l'obiettivo di avvicinare il cittadino alla Pubblica Amministrazione focalizzando quindi l'attività del Comune, in particolare il ruolo e la funzione degli amministratori, maggiormente sulle politiche di governo della città piuttosto che sull'attività di gestione. La prima scelta fondamentale fatta dal comune di Correggio in questa direzione è stata la riforma degli assetti organizzativi dell'ente. Utilizzando infatti gli strumenti della legge 142/90, già a partire dal 1993 l'Amministrazione ha immesso nei livelli dirigenziali competenze tecniche e professionali provenienti dall'esterno della Pubblica Amministrazione. È interessante il percorso evolutivo attuato dal Comune che, a partire già dal 1996, ha utilizzato due leve fondamentali per riformare l'ente: la formazione e un sistema incentivante che ha come obiettivo proprio quello di favorire il cambiamento. "Siamo molto soddisfatti per il risultato che abbiamo raggiunto - commenta il Sindaco Claudio Ferrari - Si tratta di uno sforzo ulteriore compiuto da questa amministrazione, supportata dai propri funzionari, per uscire da una situazione di autoreferenzialità. La scelta è infatti quella di sottoporre a un giudizio di terzi la qualità dei nostri servizi e anche questa volta il risultato raggiunto ci rende assolutamente orgogliosi e sicuri delle scelte fatte fino ad oggi".

AVVICENDAMENTO AL VERTICE DI DAEWOO MOTOR ITALIA INCARICO IN COREA PER AN SOO CHOI E NUOVO PRESIDENTE PER LA FILIALE ITALIANA
Milano, 8 gennaio 2003 - Dopo un lungo periodo trascorso alla guida di Daewoo Motor Italia, An Soo Choi è stato chiamato dalla GM Daewoo Auto & Technology Co. a svolgere una nuova importante missione in Corea: sarà Amministratore Delegato con la responsabilità delle vendite nel mercato domestico. A far data dal 2 gennaio 2003, An Soo Choi lascia il testimone di Presidente di Daewoo Motor Italia a Sung Koo Rha, classe 1952, laureato in Economia all'Università di Sungkyunkwan, Corea. Sposato, ha due figlie che studiano rispettivamente architettura e arte a Londra. Sung Koo Rha inizia la sua carriera in seno a Daewoo Corporation nel marzo del 1975 quando si occupa del settore export dei prodotti tessili per Sears Roebuck. Nel '78, a settembre, viene inviato a Londra presso Daewoo UK Ltd con incarichi nella stessa area. Esattamente due anni dopo viene trasferito a San Francisco alla Daewoo International (America) Corp. con responsabilità di manager nel settore delle costruzioni navali e delle vendite. Nel maggio dell'84 Daewoo Corp. lo richiama ai quartieri generali di Seoul dove è a capo di uno dei team incaricati dello sviluppo di prodotti tessili con la carica di Vice Direttore Generale. Tre anni dopo, e fino a marzo 1990, è revisore dei conti del gruppo. Poi è la volta di Daewoo Australia Pty, Ltd, dove è Direttore Generale. Dal febbraio '93 viene nuovamente richiamato in Corea per far parte del team che si occupa della pianificazione dei veicoli per il nord America, finchè, nel 1994 approda in Spagna, a Madrid, dove fonda Daewoo Motor Iberia di cui è Presidente e Direttore Esecutivo fino allo scorso dicembre. Sotto la sua guida la Spagna è divenuto il secondo Paese europeo per volume di vendite dopo l'Italia. Una carriera costellata di esperienze in ogni parte del mondo, che lo ha portato oggi a prendere le redini del principale mercato europeo per Daewoo. "Una sfida veramente entusiasmante - a detto Rha - che affronterò con il consueto impegno. Sono certo che i programmi di Daewoo per il futuro mi faciliteranno il compito di aumentare ulteriormente il prestigio di questa azienda che il mio predecessore, An Soo Choi, ha brillantemente condotto finora".

LAUDA AIR S.P.A.: ESAME SITUAZIONE ECONOMICA PRE-CONSUNTIVO AL 31 OTTOBRE 2002 FATTURATO A 120 MILIONI DI EURO, MARGINE DI CONTRIBUZIONE E RISULTATO DELLA GESTIONE CARATTERISTICA POSITIVI E PARI RISPETTIVAMENTE AL 9,5% E AL 2,4% DEL FATTURATO
Milano, 7 gennaio 2003: il Consiglio di Amministrazione di Lauda Air S.p.A., presieduto dall'Ing. Luciano Di Fazio, ha esaminato ieri la situazione economica pre-consuntiva caratterizzata da buone performance reddituali. Complessivamente l'esercizio 2001/2002 chiude con un fatturato di 120 milioni di Euro. I costi totali operativi ammontano a 72,65 Milioni di Euro, il margine di contribuzione è pari a 11,43 Milioni di Euro, mentre il risultato della gestione caratteristica è positivo e pari a 2,87 Milioni di Euro. Luciano Di Fazio, Presidente della Compagnia Aerea, ha cosi commentato i positivi risultati della società alla chiusura dell'esercizio 2001/2002: "Questi risultati assumono un significato particolare tenuto conto del settore e del contesto generale che stiamo vivendo. Inoltre, la consapevolezza di potenziali ulteriori risparmi conseguibili attraverso interventi sulla struttura dei costi industriali, ci incentiva a migliorare le performance della nostra Compagnia soprattutto in relazione agli investimenti in nuovi aeromobili e in qualità del servizio che abbiamo appena deciso di intraprendere". Andrea Molinari, Amministratore Delegato, ha inoltre aggiunto: "L'esercizio 2001/2002 ci ha permesso di comprendere i margini di miglioramento possibili in termini economici e finanziari e in termini di servizio. Abbiamo innanzitutto preservato i valori industriali, tangibili e intangibili, della Compagnia unitamente al conseguimento di soddisfacenti risultati economici e finanziari. Adesso ci prepariamo a una vera operazione di rilancio." A riprova di ciò, Lauda Air Italia acquisirà (da oggi alla fine del 2004) due A321 a corridoio singolo e tre wide-body A330-200 nel quadro del programma di rinnovo totale della flotta, divenendo il primo operatore con base a Milano Malpensa ad operare con una flotta di velivoli Airbus di nuova generazione. Lauda Air Italia riceverà il primo A321 nella primavera del 2003 in leasing dalla Singapore Aircraft Leasing Enterprise (SALE) con propulsori International Aero Engines V2500 in configurazione 196 passeggeri in classe unica. Gli Airbus A321 verranno utilizzati sulle rotte di corto e medio raggio che la Compagnia opererà a partire dalla prossima primavera. L' Airbus A321 è il maggiore tra i velivoli a corridoio singolo della famiglia, oggi leader, che include anche l'A318, l'A319 e l'A320 . I velivoli A330-200, con i quali Lauda Air Italia inizierà ad operare a partire dall'autunno 2003, saranno ceduti in leasing dal gruppo International Lease Finance Corporation (Ilfc) e saranno equipaggiati con motori Rolls Royce Trent 700. Questi nuovi aeromobili saranno impiegati sulle rotte di lungo raggio operate dalla Compagnia. Lauda Air Italia utilizzerà i velivoli in una spaziosa configurazione a 274 posti suddivisi in due classi (24 business e 250 economy), offrendo nuovi standard per gli interni che accresceranno il comfort dei passeggeri attraverso la disponibilità di sistemi di intrattenimento sia individuali che dalla cabina.

LAUDA AIR ITALIA SCEGLIE UNA FLOTTA TUTTA AIRBUS
Vizzola Ticino, 8 gennaio 2003 - Lauda Air Italia acquisirà due A321 a corridoio singolo e tre wide-body A330-200 nel quadro del programma di rinnovo totale della flotta, divenendo il primo operatore con base a Milano Malpensa ad operare con una flotta di velivoli Airbus di nuova generazione. Lauda Air Italia riceverà il primo A321 nella primavera del 2003 in leasing dalla Singapore Aircraft Leasing Enterprise (Sale) con propulsori International Aero Engines V2500 in configurazione 196 passeggeri in classe unica. Gli Airbus A321 verranno utilizzati sulle rotte di corto e medio raggio che la Compagnia opererà a partire dalla prossima primavera. L' Airbus A321 è il maggiore tra i velivoli a corridoio singolo della famiglia, oggi leader, che include anche l'A318, l'A319 e l'A320 . I velivoli A330-200, con i quali Lauda Air Italia inizierà ad operare a partire dall'autunno 2003, saranno ceduti in leasing dal gruppo International Lease Finance Corporation (Ilfc) e saranno equipaggiati con motori Rolls Royce Trent 700. Questi nuovi aeromobili saranno impiegati sulle rotte di lungo raggio operate dalla Compagnia. Lauda Air Italia utilizzerà i velivoli in una spaziosa configurazione a 274 posti suddivisi in due classi (24 business e 250 economy), offrendo nuovi standard per gli interni che accresceranno il comfort dei passeggeri attraverso la disponibilità di sistemi di intrattenimento sia individuali che dalla cabina. Entrambe le famiglie dei velivoli A320 ed A330-200 offrono il maggior spazio in cabina oggi disponibile su qualsiasi velivolo a jetto nelle rispettive categorie. La disponibilità di sedili più larghi e di corridoi più ampi consente un più facile accesso per i passeggeri, mentre lo stato dell'arte dei sistemi di comunicazione utilizzati a bordo dei velivoli Airbus consente la creazione di una atmosfera di maggior comfort nella cabina. La moderna configurazione della loro struttura e la loro economicità costituiscono la chiave di volta per la loro scelta sia da parte dei vettori che da parte degli operatori finanziari. Le famiglie A320 ed A330/340 beneficiano della filosofia Airbus fly by-wire basata sulla comunalità dei sistemi. Tutti i membri della famiglia (a partire dai A318 a 107 posti fino ai 389 posti dell'A340-600) utilizzano la stessa configurazione di cockpit ed, attraverso la gestione dei comandi con la tecnologia fly-by-wire, consentono di avere sempre le stesse caratteristiche di volo per cui il pilota può volare su qualsiasi dei suddetti modelli con un addestramento aggiuntivo molto ridotto. I vettori charter Europei hanno fatto affidamento sui velivoli Airbus per poter dare ai propri passeggeri il maggior livello possibile di comfort, affidabilità, efficienza e profittabilità per questo specifico settore dell'industria del turismo. Allo stato attuale sono 220 i velivoli della famiglia A320 in servizio presso 28 operatori charter, mentre sono 45 i velivoli A330 in servizio presso 15 operatori tra cui un crescente numero di vettori che utilizzano i velivoli Airbus di nuova generazione sia a corridoio singolo sia wide-body.

LA GRANDE MUSICA "SOPRA LE NUVOLE" DI LAUDA AIR ITALIA
Vizzola Ticino, 8 gennaio 2003 - A partire dal 1 gennaio 2003, l'intrattenimento musicale di bordo di Lauda Air Italia sarà curato da Augusto Enriquez, celebre cantante, musicista, compositore e produttore cubano che vanta un'esperienza ventennale nel campo musicale internazionale. Grazie a questa prestigiosa collaborazione, Lauda Air Italia ha messo a punto un programma d'intrattenimento musicale innovativo ed unico nel suo genere. Ogni poltrona dei Boeing 767-300ER, sia in Amadeus Class (la Business Class di Lauda Air Italia) che in Economy Class, è dotata di un monitor a colori personale e di un telecomando grazie al quale i passeggeri possono accedere al sistema di intrattenimento di bordo (video, audio, Airshow). I dieci canali musicali sono stati appositamente studiati per accontentare tutti i gusti ed abbracciare tutti i generi musicali. Radio Classic: una selezione dei più grandi compositori di tutti i tempi diretti dai più grandi Maestri al mondo. Radio Jazz: tutti i mostro sacri di questo genere per circumnavigare il pianeta Jazz. Radio Hits: le Top Charts del momento con i più grandi successi italiani ed internazionali. Radio Emotions: un viaggio tra parole, pensieri e note dei cantautori della canzone italiana. Radio Kids' Club: un canale dedicato ai passeggeri più giovani con tanta musica, giochi e divertimento. Radio Caribe: il trionfo della "fiesta latina": salsa, merengue, mambo... Radio Gold: i successi degli anni '60, '70 e '80 in un caleidoscopio di ricordi e pietre miliari della storia della musica. Radio For your Soul: suoni, atmosfere e sensazioni catturate dalla Natura per viaggiare nel più totale relax. Radio Love: canzoni a forma di cuore per sentire questo forte sentimento in musica e parole. Radio Italy: musica italiana di oggi e di ieri che ha segnato e che ancora segna mode e costumi.

L'ULTIMO MESE DEGLI ECO-INCENTIVI FA VOLARE IL MERCATO (+51,4%) STRAORDINARIO DICEMBRE CON 198.600 IMMATRICOLAZIONI LO STATO INCASSA 150 MILIONI DI EURO NON PREVISTI
Roma, 8 gennaio 2003 - E' stato un gradito imprevisto, per le casse dello Stato, l'immatricolazione delle 198.600 nuove auto nel corso del mese di dicembre. Tenendo conto anche delle più rosee previsioni, che indicavano 145.000 nuove targhe, le 53.600 immatricolazioni in più hanno consentito al fisco di incassare, per sola IVA, oltre 150 milioni di euro decisamente inattesi. Ed è l'ultima evidente conferma di quanto gli eco-incentivi siano a costo zero per lo Stato. Afferma, infatti, Salvatore Pistola, Presidente dell'Unrae: "Anche in questa occasione i conti tornano. I mancati introiti per l'IPT, bolli e tasse riferite al Pra e per il triennio di tassa di possesso, sono ampiamente ripagati dal gettito supplementare di Iva che ha provocato, nel corso del secondo semestre dell'anno, un saldo attivo per l'erario derivante dalle 200 mila vendite aggiuntive che la manovra incentivante ha assicurato al mercato." La perdurante attesa di una conferma anche per il 2003 per una misura ritenuta essenziale per il definitivo rinnovo del parco circolante, ancora caratterizzato dalla presenza di oltre 8,5 milioni di auto non catalizzate e quindi più inquinanti e meno sicure di quelle oggi in produzione, "potrà avere - sottolinea il Presidente Pistola - come primo effetto quello di incidere molto pesantemente sulle immatricolazioni sia di gennaio, con una perdita che l'Unrae valuta superiore al 20%, sia dei mesi successivi, annullando oltretutto l'effetto principale, che è - appunto - quello di aver avviato un circolo virtuoso con molteplici benefici effetti". In assenza degli strumenti che hanno permesso al mercato di ben esprimersi nel secondo semestre dello scorso anno, l'Unrae prevede per il 2003 un mercato non superiore ai 2.000.000 di nuove immatricolazioni, con una flessione tra il 10 e il 15% rispetto al 2002. "un rilancio degli stessi - afferma Salvatore Pistola - otterrebbe, per contro, una spinta del mercato che potrebbe far registrare nel nuovo anno 2.300.000 unità". Sul fronte puramente statistico, le 198.600 immatricolazioni registrate in dicembre, frutto delle proiezioni comunicate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, hanno cancellato il precedente record riferito ai mesi di dicembre, che, con 159.091 consegne resisteva dal lontano 1991. Con il risultato di dicembre, la validità degli eco-incentivi, adottati a partire dall'8 luglio 2002, ha trovato ampia e comprovata conferma. Dopo un primo semestre chiusosi con un allarmante -13,4%, il secondo semestre, grazie alla misura varata dal Governo e sostenuta dalle iniziative delle Case, si è chiuso con un beneaugurante +4,8% che ha portato nel complesso il 2002 a un -5,9% rispetto al 2001 che, lo ricordiamo, fu l'anno-record del mercato italiano. Oltre 200.000 le vendite incentivate Nel corso del secondo semestre le vetture immatricolate grazie agli eco-incentivi hanno superato le 150.000 unità indicate sin dall'inizio dall'Unrae e probabilmente a consuntivo saranno oltre 200.000. A beneficiare dell'incentivo sono state, in particolare, le vetture dei primi tre segmenti, quelle delle auto più economiche, che rappresentano rispettivamente il 14,7%, il 37,4% e il 28,5% e - insieme - oltre l'80% del mercato, dove il costruttore nazionale ha una quota proporzionalmente più alta rispetto alla sua quota sul mercato totale, visto che l'azione incentivante interviene sul circolante superiore ai 10 anni di anzianità e quindi riferito ad una struttura del mercato diversa da quella odierna. Sulla base del risultato di dicembre, il mercato italiano nel 2002 ha registrato 2.270.900 immatricolazioni. Proiettando il risultato del solo secondo semestre, quello incentivato, il trend espresso è di 2.450.000 immatricolazioni su base annua. Quanto agli ordini, evidentemente influenzati in modo determinante dalla spinta dei consumatori che desideravano trarre vantaggio dagli eco-incentivi in vigore per l'ultimo mese del 2002, la raccolta - frutto dello scambio di informazioni fra Anfia e UNRAE - indica 205.300 ordini, che si confrontano con i 194.820 del dicembre 2001 (+ 5,4%). Per il diesel più vicino il 50% del mercato Particolare attenzione, poi, merita la rilevante presenza delle motorizzazioni diesel, in crescita grazie al continuo arricchimento dell'offerta sul mercato dei common rail da parte di molti costruttori. La quota del diesel sul totale delle immatricolazioni del 2002 si assesta al 43,6%, 7 punti in più rispetto all'anno precedente. E' con ragionevole certezza, secondo l'Unrae, che nel corso del 2003 verrà avvicinato il 50%, grazie all'ampliamento dell'offerta dei piccoli diesel nel segmento B. E intanto, continua a modificarsi la struttura geografica della domanda di nuove auto, favorita dagli eco-incentivi: nel nord si è registrato un calo di quasi un punto (dal 52 al 51,2%), il centro è lievemente cresciuto (dal 27,2 al 27,4%) mentre nel sud (dal 13,2 al 13,5%) e nelle isole (dal 7,7 al 7,8%) la domanda è in progressione essendosi verificato in quelle aree d'Italia un più evidente rinnovo del parco circolante, più anziano rispetto a quello del nord del Paese. La presenza delle Case estere in Italia sfiora il 70% Le immatricolazioni di vetture prodotte dalle marche estere in Italia, nel corso del 2002, hanno raggiunto il 69,7%, con un aumento di 4,3 punti rispetto al 2001. Va sottolineato che sul mercato italiano sono presenti tutti i costruttori del mondo, con una offerta che è in grado di soddisfare le più disparate esigenze, confermando la buona risposta dei consumatori alla gran varietà di prodotti offerti, specie nei segmenti più attraenti, come station wagon, monovolume medi e grandi, multispazio, fuoristrada, Suv. L'Unrae ricorda che oggi le aree di mercato con i prodotti più innovativi hanno raggiunto il 30% del totale, con una crescita costante rispetto alle berline convenzionali. Anche per l'usato vantaggi dagli eco-incentivi (+4%) Anche il mercato dell'usato ha tratto vantaggio dalle misure ad esso riservate nell'ambito degli eco-incentivi, con un aumento del 4,02%. La stima dell'Unrae per il 2003, qualora si possa sfruttare l'effetto congiunto della prosecuzione degli eco-incentivi e dell'entrata in vigore della garanzia europea di un anno, indica quasi 3 milioni di transazioni (+8%), con una crescita dovuta soprattutto all'azione degli operatori, concessionari e commercianti, i soli a poter offrire la garanzia annuale agli acquirenti.

SALDI: SOLO SE SONO UN BUON AFFARE I CONSIGLI DI ALTROCONSUMO
Milano, 8 gennaio 2003 - Si apre la stagione delle grandi offerte in saldo, dopo un anno caratterizzato da rincari. Maggiore cautela, dunque, perché prendere un abbaglio, quest'anno, potrebbe costare particolarmente caro. Ma quando iniziano i saldi? Rispetto alla durata tradizionale (60 giorni, dal 7 gennaio al 7 marzo) l'anno scorso molte Regioni hanno ridotto il periodo e in linea di massima lo hanno spostato in avanti. Dal 2001, infatti, la durata del periodo dei saldi, regolamentata per legge, può cambiare Regione per Regione. Lo slittamento dei saldi, secondo Altroconsumo, è doppiamente svantaggioso per il consumatore: comporta un aumento del periodo di alta stagione, quello in cui i prezzi sono più alti, e può penalizzare gli acquisti: un paio di stivali o un cappotto più tardi si acquistano, meno si utilizzano, dato l'avvicinarsi della buona stagione. Altroconsumo rinnova anche per questa stagione i consigli per i consumatori che volessero fare dei buon affari acquistando durante questo periodo: · Approfittate dei giorni che mancano all'inizio dei saldi per controllare i prezzi delle vetrine che vi interessano di più. Potrà essere utile per verificare quanto gli enormi cartelli che presto vedrete fiorire dappertutto siano veritieri. · Diffidate dei negozi che espongono cartelli con i nuovi prezzi senza indicare il prezzo di partenza né la percentuale di sconto. La legge prevede esplicitamente che lo sconto debba essere espresso in percentuale e che anche il prezzo normale sia indicato. · I prezzi esposti devono essere quelli effettivamente praticati. Alla cassa non possono farvi uno sconto inferiore. · Se su un prodotto o su uno scaffale ci sono due prezzi diversi, vale la regola per cui quello che dovete pagare è il più evidente. Se, una volta arrivati alla cassa, il codice a barre dà un prezzo diverso (più alto), avete il diritto a pagare comunque il prezzo esposto (a meno che non ci sia un'alterazione evidente, per esempio si è cancellato uno zero in fondo). L'esposizione del prezzo, infatti, dal punto di vista legale si configura come una vera e propria "offerta al pubblico", parte del contratto di compravendita, che non può più essere modificato. Anche le promesse fatte dal negoziante con cartelli o volantini sono un impegno vincolante (per esempio: "La merce si cambia entro una settimana"). · Fate attenzione alla confusione tra prodotti in sconto e prodotti a prezzo pieno: la legge prevede che debbano essere distinti chiaramente, ma nelle proprie inchieste Altroconsumo ha verificato che spesso sono invece mescolati. Prima di decidere l'acquisto, accertatevi del prezzo reale del prodotto. · Il negoziante deve sempre esporre, per legge, la durata dei saldi (date di inizio e fine) e avvertire con un cartello visibile dall'esterno se parte della merce è esaurita. · Spesso durante il periodo dei saldi i negozianti dichiarano di non essere disponibili a eventuali cambi della merce. Non c'è mai nessun obbligo di legge che obblighi il negoziante a cambiare i prodotti non difettosi, né durante i saldi né durante le vendite normali: la consuetudine, però, prevede che normalmente i cambi siano effettuati. Se la merce è difettosa, il cliente ha allora sempre il diritto di riavere indietro i soldi (se il difetto è grave) o chiedere un' ulteriore riduzione di prezzo, saldi o non saldi. La nuova legge sul diritto di garanzia vi dà 60 giorni dal momento in cui avete scoperto il difetto per far valere i vostri diritti, fino a due anni dall'acquisto. Questo, ovviamente, non vale se il difetto del prodotto era dichiarato o comunque molto evidente o magari il motivo stesso del ribasso di prezzo. · Spesso la merce in saldo non può essere provata. In effetti, il negoziante non ha l'obbligo di far provare gli indumenti, né nei periodi normali, né durante i saldi. Valutate con molta attenzione l'opportunità di acquistare un capo di vestiario che non potete provare: successivamente potreste scoprire che non vi va o non vi sta bene. · Se volete segnalare scorrettezze o incidenti durante le vendite speciali, rivolgetevi (per telefono o per iscritto) ai Vigili urbani. Se il comportamento scorretto viene accertato, il negoziante può prendere una multa. · Valutate con molta attenzione il rapporto tra qualità e prezzo. L'euforia da saldo è un tipico male di stagione. Ma non è detto che un prodotto scontato sia realmente conveniente: magari il prezzo di partenza era talmente alto che il prodotto finale resta comunque caro. · Controllate con cura particolare che la merce sia in buone condizioni, prima di pagare. Spesso c'è un motivo, se alcuni capi sono rimasti in negozio: per esempio un'imperfezione o una macchia. · Ricordatevi di conservare lo scontrino, indispensabile per esibirlo in caso riscontraste un difetto nel prodotto dopo averlo acquistato. · Non comprate vestiti se, oltre all'etichetta di composizione, non hanno anche quella di manutenzione: in questo modo saprete come evitare incidenti durante la pulizia. E controllate sempre l'etichetta di composizione, elemento utile per valutare la qualità dei tessuti. · Insistete sempre per provare gli indumenti prima di acquistarli: non esiste alcuna regola che impedisca al negoziante di farveli provare durante i saldi, è solo una sua scelta, che vi priva di un elemento importante per scegliere. · In periodo di saldi spesso i negozianti rifiutano la carta di credito, perché sono più restìi a pagare la solita commissione (circa il 3%) all'ente titolare della carta utilizzata. Come reagire? Si può ricordare all'esercente che, per contratto, ha l'obbligo di accettare la carta se espone il simbolo in vetrina o sulla porta o comunque se la accetta per gli articoli non scontati. Se questi insiste nel suo rifiuto, si può informarlo che denuncerete questo comportamento all'ente che ha emesso la carta. Il negoziante rischia così di perdere la convenzione con il circuito della carta.

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