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2003 anno 6°  

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GIOVEDI'
 11 SETTEMBRE 2003

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PRESENTATI A MILANO I NUOVI AVANZAMENTI DELLA TERAPIA PER L'EPATITE B E IL NUOVO FARMACO ADEFOVIR

Milano, 11 settembre 2003 - Ogni anno in Italia decedono più di 20 mila persone per patologie croniche del fegato, di cui 2-3 mila per epatite B. Il virus B è la principale causa di tumore al fegato nel mondo: la sua potenzialità a favorire l'insorgenza di questa neoplasia è paragonabile a quella che il fumo di sigaretta ha nel provocare il cancro al polmone. "L'epatite B è ancora un'infezione presente nel nostro Paese, anche se in diminuzione grazie alle strategie preventive messe in atto dal 1991: il vaccino, obbligatorio, è attualmente distribuito a più di 1 milione di soggetti l'anno tra neonati e adolescenti. Oggi, sono quindi prevalentemente adulti e anziani i 700-800 mila portatori cronici del virus Hbv e il numero cresce di almeno 1.000 unità/anno. La trasmissione sessuale resta la prima causa di diffusione del virus, seguita dall'uso di droghe iniettive, dalle pratiche mediche invasive, dai trattamenti estetici con strumenti taglienti" afferma Alfonso Mele, medico epidemiologo, dirigente dell'Istituto Superiore di Sanità e coordinatore del Sistema di Sorveglianza dell'Epatite in Italia. Tra breve l'infezione cronica si potrà tuttavia controllare meglio e con risultati più soddisfacenti. Nella primavera del 2004 sarà infatti disponibile anche nel nostro paese un antivirale innovativo (adefovir) frutto della ricerca Gilead Sciences, capace di bloccare la replicazione del virus Hbv. Si prende per bocca alla dose di 10 mg al giorno e, se assunto per uno o più anni, rallenta la progressione della malattia e migliora, nel 50-70% dei casi, il danno al fegato che fa da premessa al tumore all'organo vitale. La sua principale caratteristica è quella di generare poche resistenze (del tutto assenti dopo un anno di trattamento, meno del 2% dopo due anni) che, a tutt'oggi, compromettono il successo delle terapie. "La flessibilità della sua molecola, la semplice attivazione e l'elevata similitudine con il Dna del virus, lo fanno adattare e prendere parte anche al processo di replicazione dei virus mutati: una popolazione virale resistente alla sua azione si sviluppa pertanto assai difficilmente" spiega Shelly Xiong, ricercatore di Gilead Sciences, relatore all'International Meeting of the Molecular Biology of Hepatitis B viruses appena concluso a Bergamo.

SUPERCAST DI ATTORI E IMPRESE CONTRO IL TUMORE AL SENO ANCHE CLAUDIO AMENDOLA E FRANCESCA NERI TRA I TESTIMONIAL DI CORRI LA VITA.
Firenze, 11 settembre 2003  – Claudio Amendola, Francesca Neri, Vincenzo Salemme e la bellissima Alena Seredova. Sono gli ultimi reclutati nel supercast di attori, cantanti, esponenti del mondo della Tv, dello sport e dell’economia che si sta formando a sostegno di Corri La Vita, la grande manifestazione in programma a Firenze il prossimo 12 ottobre i cui proventi finanzieranno la ricerca sul cancro al seno. Le somme raccolte saranno infatti destinate al Centro Studio Prevenzione Oncologica di Firenze (Cspo) e allo studio Hot coordinato dal professor Umberto Veronesi. I risultati di questa escalation di consensi sono stati resi noti stamani dal presidente del comitato organizzatore, Bona Frescobaldi, nel corso di una conferenza stampa in Palazzo Vecchio, protagonisti l’assessore allo sport Eugenio Giani, Sergio Chiostri, presidente della Lilt (Lega per la Lotta contro i Tumori, sezione di Firenze), Marco Rosselli del Turco, direttore scientifico del Cspo (Centro Studio Prevenzione Oncologica di Firenze). E Giancarlo Romiti, presidente di Firenze Marathon, la società che cura gli aspetti tecnici della manifestazione. “Corri La Vita si sta avviando verso un grande successo”, ha detto Bona Frescobaldi, “Fiorentini e toscani, ma non soltanto loro, stanno rispondendo con vero entusiasmo. Personalità dello spettacolo, ma anche imprenditori, commercianti, persone comuni stanno contribuendo con generosità”. Sono già stati raccolti 50 mila euro in contanti e migliaia di donazioni in prodotti. Orologi preziosi, biglietti aerei, prodotti alimentari e di abbigliamento che premieranno tutti i partecipanti. Tra le molte iniziative a sostegno anche un asta di oggetti offerti dagli espositori della mostra dell’antiquariato (26 settembre-5 ottobre). Patrocinata dalla Presidenza della Repubblica, dalla Regione Toscana, Provincia e Comune di Firenze e Coni, Corri La Vita è una manifestazione di massa (si ripeterà ogni anno) rivolta a due diversi tipi di pubblico: 1) agli sportivi con una gara podistica di circa 10 chilometri su un percorso misto città/collina; 2) alle famiglie con una passeggiata di circa 5 chilometri alla scoperta di giardini, chiostri e palazzi del centro storico di Firenze. Come compagni di strada, oltre ad Amendola e Francesca Neri, Paolo Hendel, Melba Ruffo di Calabria, Piero Pelù, Edwige Fenech, Sergio Staino, Angelo Di Livio, Maria Teresa Ruta e molti altri. Interesserà soprattutto l’Oltrarno e si svolgerà dalle ore 10 alle 17, con partenza e arrivo in piazza S. Croce dove si esibirà la banda dei carabinieri. La quota minima d’iscrizione è 8 euro (gratis i bambini) e si potrà scegliere tra gara o passeggiata. Previste varie forme di partecipazione: a nome di amici o parenti, acquistando chilometri di percorso, oppure con semplici donazioni: in banca (c/c 5/01, Cassa di Risparmio di Firenze Agenzia 9 - Abi 6160 Cab 02809, causale "Corri la Vita"); alla posta (c/c 31827645 intestato Lilt, Sezione di Firenze, Progetto Firenze Donna, Viale Volta, 173 - 50131 Firenze); nella sede fiorentina della Lilt. “Sono lieto che Corri La Vita si svolga a Firenze”, ha detto l’assessore Giani, “E’ un’iniziativa importantissima perché unisce in modo perfetto sport, cultura, ambiente, impegno sociale. Voglio perciò ringraziare gli organizzatori. Sono certo che il 12 ottobre la città saprà rispondere da par suo per sostenere una causa davvero nobile”. "Anche noi di Firenze Marathon condividiamo pienamente finalità e scopi”, ha aggiunto il presidente Romiti, “Per questo abbiamo messo a disposizione la nostra struttura tecnica e la nostra esperienza. Tra i protagonisti anche l'Associazione del Fitwalking presieduta dai fratelli Damilano, due campioni olimpionici che insegneranno con propri istruttori una disciplina sportiva e salutistica diversa".Infolink: www.Corrilavita.it   

MANGIMI PIÙ SICURI PER I SUINETTI IN EUROPA
Bruxelles, 11 settembre 2003 - Mentre, a livello europeo, continua il dibattito sull'eventualità di vietare l'integrazione di antibiotici nei mangimi zootecnici, un progetto Eureka ha sviluppato per i suinetti un mangime sano di semplice produzione. La somministrazione di antibiotici ha un effetto positivo sulla salute e sulla crescita dei suini, tanto che gli allevatori potrebbero essere riluttanti a modificare le loro pratiche. Tuttavia, le crescenti preoccupazioni sulla resistenza dei batteri agli antibiotici, in particolare a quelli impiegati nella medicina umana, inducono a pensare che potrebbero restare ben poche alternative. I partner del progetto "antibiotici nei mangimi" hanno considerato questi problemi impegnandosi nella ricerca di un mangime alternativo. "Escludere gli antibiotici comporta il rischio dimostrato di indebolire la salute, per esempio di aumentare la diarrea e le perdite di suinetti. Per questo motivo è stato importante sviluppare alternative agli antibiotici che possano ridurre al minimo tali problemi", ha dichiarato la coordinatrice del progetto Annemarie Dirkzwager dell'Istituto olandese per la nutrizione animale De Schothorst. I partner, provenienti da sette paesi europei, hanno valutato gli integratori alimentari e la composizione di vari mangimi per comprendere meglio i processi che hanno luogo nell'intestino dei suinetti dopo lo slattamento. L'esecuzione di prove in vitro ha consentito di chiarire il funzionamento dell'intestino dei suinetti. Tali prove hanno dimostrato che alcuni acidi organici esplicano un'azione positiva sulla crescita e sul miglioramento delle condizioni intestinali. I nuovi integratori così prodotti rafforzano i processi intestinali e neutralizzano gli effetti negativi dovuti alla mancanza di antibiotici. Queste alternative sono già in uso presso i produttori di mangimi e sono state adottate da alcuni allevatori. Http://www.eureka.be/ifs/files/ifs/jsp-bin/eureka/ifs/jsps/publicshowcase.jsp?fi
letoinclude=projectprofile.jsp?docid=1989571
 

PRECISAZIONE SU ORDINANZA SU CANI POTENZIALMENTE PERICOLOSI
Roma, 11 settembre 2003 - In merito ad eventuali dubbi interpretativi sull’ordinanza per la tutela dell’incolumità pubblica dal rischio di aggressioni da parte di cani potenzialmente pericolosi circa le razze a cui il provvedimento emanato si riferisce, si precisa che l’ordinanza è stata stimolata dai recenti episodi che purtroppo hanno visto protagonisti di aggressioni i pitbull. E’ quindi a questa razza che è principalmente rivolta. Tuttavia, anche sulla base della normativa tuttora vigente, devono essere ritenuti compresi nelle disposizioni, finalizzate esclusivamente alla protezione delle persone da aggressioni e senza intenti persecutori nei confronti degli animali, anche i cani appartenenti a razze che notoriamente sono utilizzate per difesa. Pertanto, anche con riferimento a tali animali i proprietari devono possedere gli stessi requisiti e adottare i comportamenti prudenziali evidenziati nell’ordinanza. In ogni caso al Consiglio superiore di Sanità sarà formulata richiesta di una definizione esatta sul piano scientifico del termine “razza con spiccate attitudini aggressive’’ anche al fine di allineare la disciplina vigente nel nostro paese a quelle, ben più severe già vigenti da tempo in altri paesi dell’Unione Europea.

IL NUOVO LOOK DEL SALON DU MEUBLE DE PARIS
Milano, 11 settembre 2003 - L'edizione 2004 del Salon du Meuble de Paris, è collocata sotto il segno del movimento, del nuovo padiglione, della moderna organizzazione dell'offerta, dell'inserimento delle cucine e dei bagni... La Métropole 2004 è futuro, il Ville - Age getta uno sguardo rinnovato sul mobile classico, il Grand Marché si avvicina alla distribuzione. La casa privilegia il confort, la mobilità, la personalizzazione. La casa : luogo di sicurezza, rigenerazione e piacere, luogo di divertimento e socializzazione aperto all'esterno; la casa ad un tempo conviviale e intimista è diventata un luogo di vita multifunzionale e ciascun locale un locale da vivere nella sua completezza.Ll mobile, classico o contemporaneo, è oramai parte integrante dell'arredamento e dell'organizzazione dello spazio. Questa evoluzione del modo di vivere e di abitare ha modificato il mercato dell'arredamento e della decorazione: è orientato verso il vivere meglio. Prescripteurs e decoratori svolgono un ruolo sempre più importante tanto che oramai i negozi di arredamento consigliano e accompagnano i loro clienti. Questo mercato in evoluzione ha condotto il Salon du Meuble de Paris a rivolgere grande attenzione ai nuovi modi di mostrare, di fare marketing e di vendere l'arredamento. Il Salon du Meuble de Paris, primo appuntamento mondiale del settore - salone globale i cui diversi settori compongono la casa nella sua interezza - mette in evidenza l'influenza dei modi di vita della nostra società e permette sia agli espositori sia ai visitatori di scoprire tendenze e novità. Il completamento, alla fine del 2003, della seconda fase del piano di ammodernamento e di ristrutturazione del Pan: des expositions de Paris offre una superba opportunità, quella di riflettere sulle nuove funzioni e di organizzare una presentazione diversa della propria offerta. Ecco perché l'edizione 2004 dei Salon du Meuble de Paris è posta sotto il segno del Movimento. Pre- inaugurazione a Parigi. Il Salon du Meuble de Paris organizza mercoledì 7 gennaio, con le stesse condizioni di accoglienza e di confort, una giornata di pre-inaugurazione. E prevalentemente destinata ai distributori francesi la cui visita al Salone, durante il week-end, è a volte resa dif ficile dalla data di inizio dei saldi. Tra i prodotti acquistati durante i saldi, i vestiti e le scarpe occupano un ruolo privilegiato. L mobili rappresentano una quota meno prioritaria ma nondimeno significativa degli acquisti effettuati non nei primi giorni ma durante tutto il periodo dei saldi. Quattro poli Grand Marché La segmentazione molto mirata e articolatain spazi specializzati, che il Salon du Meuble de Paris aveva adottato da qualche anno, si semplifica. Alcuni settori spariscono altri ancora - come French Line - si fondono all'interno del Salone. Il Salon de Meuble de Paris si adatta alle attuali necessità de diversi attori del mercato, crea quattro poli Grands Marchés s due grandi insiemi dove regnano lo spirito creativo e l’immagine. Un dispositivo geniale di piazze getta dei 'ponti tra questi universi, dimostrando - ove ve ne fosse ancora necessitò - che il Salon du Meuble de Paris si occupa della caso nella sua completezza. Il padiglione Métropole Questo nuovissimo padiglione di 18mila m2 "impone' la sua presenza in Parigi con una lunga facciata di 200 metri sul Boulevard Lefebvre e una facciata monumentale sulla Porte de Versailles. E' un padiglione espositivo urbano a due livelli e ciascuno con un piano libero di 70m di larghezza.... Dal lato città, la facciata, ritmata da zoccoli di alluminio e da vetrate, è posata su un potente basamento costituito da strati di cemento che riprende i colori degli immobili di fronte. La copertura, una successione di archi forma una vasta ondulazione alla sommità del sito e assume la forma di sette grandi tettoie a sbalzo, ricurve, che avanzano sulla strada. Dal lato Parc des expositions un grande piazzale di un ettaro prolunga l'edificio e collega le attrezzature esterne del parco. Dal lato piazza la facciata principale, visibile da molto lontano, sormontata da una tettoia di 65 metri di larghezza che accoglie i visitatori, è costituita da due piani successivi, uno schermo di pale supporta l'illuminazione e di posters giganti, e inoltre vetrata trasparente sui padiglioni sovrapposti. Nello spazio tra i due, formando dei pronai, le scale monumentali e le scale mobili collocate in maniera simmetrica portano a un belvedere con una vista unica su Parigi.

COM-P.A.: COM-P.A. 2003, LA COMUNICAZIONE PUBBLICA COMPIE DIECI ANNI
Bologna, 11 settembre 2003 - "Qualcosa di più che un semplice anniversario. E' l'occasione per fare il punto sulla comunicazione pubblica e sul rilievo che sta assumendo nel panorama istituzionale". Così Luigi Mazzella, ministro della Funzione Pubblica, ha presentato questa mattina a Roma la decima edizione di Com-p.a., Salone della Comunicazione Pubblica e dei Servizi al Cittadino, in programma a Bologna dal 17 al 19 settembre. "Nel campo della comunicazione pubblica - ha proseguito Mazzella - è stato fatto molto, ma bisognerà ancora lavorare". E l'incontro di Bologna "servirà a mettere sul tappeto una serie di questioni importanti", come il contesto europeo, lo stato di attuazione della Legge 150 e le nuove tecnologie che si affacciano nel panorama della comunicazione". Questa, infatti, sarà un'edizione importante del Com-p.a., perché segna un traguardo significativo per la comunicazione pubblica italiana: sarà l'occasione per fare il punto su come sia cambiata la comunicazione pubblica in Italia, a dieci anni anche dall'introduzione del decreto legislativo che ha istituito gli Urp e della nascita delle Facoltà di Scienze della Comunicazione. "Per il buon governo. Dieci anni di comunicazione pubblica" è il titolo di questa edizione (ispirato al celebre ciclo di affreschi di Ambrogio Lorenzetti e al messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi), che sarà inaugurata dal ministro della Funzione Pubblica, Luigi Mazzella, e conclusa dal Presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini. Una tre-giorni intensa, che è stata promossa dall'Associazione "Comunicazione Pubblica" e che si avvale della collaborazione scientifica del Formez. Numerose le iniziative nelle quali hanno trovato spazio temi d'attualità come l'eGovernment, l'Europa, la mobilità, la scuola, la sanità, l'ambiente, le nuove professioni della comunicazione, la sicurezza, le nuove tecnologie, i linguaggi della comunicazione, da quella politica a quella della burocrazia. Di grande rilievo quella promossa dai Consigli Regionali che nella "Cittadella dei Parlamenti Regionali" ospiteranno una serie di convegni dedicati alle buone pratiche ed ai progetti di comunicazione delle Regioni. A Com-p.a. Arriverà anche la pubblicità delle Pubbliche Amministrazioni di tutto il mondo: l'agenzia Leo Burnett sarà presente con il Leo Burnett Theater, uno spazio interamente dedicato agli spot realizzati per ministeri, pubbliche amministrazioni locali e servizi sociali di tutto il mondo. Ogni ora sarà proiettata una selezione di questi spot, sottotitolati in italiano, ed i visitatori del Salone potranno scegliere e votare il migliore. E al linguaggio della burocrazia saranno dedicati il convegno "Il linguaggio della P.a." e lo spettacolo "Benedire il bene dire", la piece inedita di Alessandro Bergonzoni che chiuderà il Salone. Spazio anche a due modi diversi di fare televisione con la presentazione di Telepacom, il tg web della comunicazione europea e italiana realizzato dal Formez, su incarico del Dipartimento della Funzione Pubblica, ed il convegno "Canali civici e tv comunitarie tra informazione di servizio e dominio pubblico" sulle tv di strada. Saranno, inoltre, presentati i dati della ricerca "Giovani, Istituzioni e identità nazionale", svolta dall'Istituto Carlo Cattaneo e promossa dall'Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale (Aicp), e il "Secondo rapporto sullo stato di attuazione della legge 150", promosso dal Dipartimento della Funzione Pubblica, dalla stessa Associazione (Aicp), dalla Scuola Superiore della P.a. E realizzata da Pragmatica. Ricco il parterre degli ospiti: oltre ai ministri Girolamo Sirchia e Lucio Stanca, Paolo Peluffo (consigliere per la Comunicazione, Presidenza della Repubblica), Valentina Aprea (sottosegretario Ministero Istruzione, Università e Ricerca), Learco Saporito (sottosegretario Dipartimento Funzione Pubblica), Renzo Imbeni (vicepresidente Parlamento Europeo), Guidalberto Guidi (vicepresidente Confindustria), Roberto Santaniello (responsabile Rappresentanza Italiana Commissione Europea a Milano), i sindaci Walter Veltroni e Sergio Chiamparino, Vasco Errani (presidente Regione Emilia-romagna). Ed ancora Umberto Eco (Università di Bologna), Mario Morcellini (presidente coordinamento nazionale Scienze della comunicazione), Franco Bassanini (senatore), Angelo Piazza (Consigliere Sviluppo Italia), Carlo Flamment (presidente del Formez), Umberto Paolucci (vicepresidente Microsoft Corporation), Massimo Sarmi (amministratore delegato Poste Italiane). Gerardo Mombelli, presidente dell'associazione "Comunicazione Pubblica", sottolinea "la relazione forte tra il buon funzionamento delle strutture dei servizi pubblici e la comunicazione. Il salone è stato da noi sempre concepito come un momento di confronto e di verifica". Ora "è tempo di tirare le prime somme delle iniziative non solo legislative". "I numeri di Com-p.a. - chiude Mombelli - indicano un incoraggiante incremento. Ci pare proprio che valga la pena di parlare di questa iniziativa e di partecipare al Salone".
Infoloink: http://www.Compa.it

IL GRUPPO BIESSE AD ABITARE IL TEMPO CON I MARCHI BESTYL E ROBEX
Collebeato (Brescia) 11 settembre 2003 - Il Gruppo Biesse parteciperà ad Abitare il Tempo di Verona con due dei suoi tre marchi, Bestyl e Robex, la cui produzione è rivolta al dettaglio qualificato, italiano e internazionale. Alla rassegna veneta, in programma dal 18 al 22 settembre, Bestyl e Robex proporranno tutta l'ampia gamma della loro più recente modellistica, per ribadire quell'attenzione al mercato e alle sue tendenze di cui il gruppo bresciano, presieduto da Isidoro Bolognini, ha fatto da tempo uno dei suoi obiettivi primari, puntando convintamente sulla ricerca e sul design innovativo. Tra i prodotti esposti ad Abitare il Tempo vi sarà anche la ciotolina snack, uno degli articoli di maggior successo di Robex. Disegnata da Roberto Giacomucci, la ciotolina snack è stata pubblicata nel volume Adi Design Index 2003 e, conseguentemente, parteciperà alla selezione prevista nel 2004 per il Xx Premio Compasso d'Oro Adi. Per quanto riguarda il terzo marchio, Biesse Casa, la sua produzione tornerà ad essere esposta a una manifestazione fieristica italiana il prossimo febbraio, quando il gruppo bresciano sarà presente al Macef Primavera 2004 con tutti i marchi.

STORIE DI CALAMAI UNA COLLEZIONE PRIVATA IN MOSTRA DAL 12 AL 14 SETTEMBRE AL PARCO ESPOSIZIONI NOVEGRO, NELL’AMBITO DI BROCANTAGE, LA FIERA DELL’ANTICO DAL 1986.
Milano, 11 Settembre 2003 - Ricominciano dopo la pausa estiva, gli appuntamenti mensili di Brocantage, punto d’incontro per tutti coloro che sono sempre alla ricerca di curiosità ed occasioni d’antiquariato. Arrivata alla sua 126^ edizione, la prossima manifestazione ospita dal 12 al 14 settembre una interessante mostra che ha come protagonista il calamaio. Le origini del calamaio sono antichissime e già gli Egiziani ne facevano uso. I Romani lo chiamavano “altramentarium” mentre la voce latina “calamarium”, da cui il nostro calamaio indicava in origine la custodia dell’occorrente per scrivere e specialmente la “teca”, che spesso recava in un angolo il vasetto per l’inchiostro. Col tempo, il calamaio tenuto abitualmente su scrittoi e scrivanie acquisisce un valore ornamentale oltre che funzionale tanto da assumere forme sempre più diverse e artisticamente lavorate. Con l’introduzione delle prime penne stilografiche e delle penne a sfera il calamaio andò via via scomparendo negli anni, diventando per lo più solo un soprammobile. Oggi, grazie alla passione di due collezionisti privati, è possibile vederne una bella raccolta nella mostra organizzata da Denis Le Cordeur al Parco Esposizioni Novegro. Si tratta di 120 esemplari dalle forme più diverse e dalle provenienze più disparate ma tutti ugualmente testimoni di 250 anni di storia della scrittura . Metallo, porcellana e vetro, spesso magistralmente coniugati tra loro, sono i materiali più frequentemente usati per la costruzione di questi piccoli capolavori, il cui valore varia dai pochi euro alle centinaia! Da segnalare l’elegante set in Silver plate del 1890 di manifattura inglese che riprende il sobrio e lineare stile georgiano e il Calamaio da viaggio in argento, recante punzoni di Londra del 1850, argentiere T. Eley, pezzo molto raro che consiste in un tubo lungo poco più di una quindicina di centimetri, composto da vari elementi divisibili e ricomponibili fra loro in modo da formare due porta-inchiostro ed un porta penne o porta sigillo. Interessante anche il campionario di calamai souvenir che recano i simboli della città di provenienza, come ad esempio la tour Eiffel per Parigi o la lupa per Roma. Brocantage – 12,13,14 settembre ’03 Orario: 10 - 19 continuato. Ingresso: Euro 8 Parco Esposizioni Novegro (Milano Linate Aeroporto/tangenziale Est). Via Novegro, 20090 Segrate (Mi). Raggiungibile con l’autobus 73/ che parte dal capolinea di P.zza S.babila. Nella giornata di domenica è a disposizione anche un servizio di bus navetta gratuito dall’aeroporto di Linate (capolinea 73) al Parco Esposizioni Novegro e ritorno. Informazioni : tel 02 70200022 Infolink:
www.Parcoesposizioninovegro.it

CICLOTURISMO: ISTRUZIONI PER L'USO IL CONVEGNO ORGANIZZATO PER IL 13 SETTEMBRE 2003 AD ARGENTA INFORMERÀ AMMINISTRATORI PUBBLICI E OPERATORI TURISTICI SUL POTENZIALE DEL TURISMO ESCURSIONISTICO
Argenta, 11 settembre 2003 - Anche quest'anno come nelle edizioni passate il Padiglione di Verdissimamente affronta uno dei temi di maggiore attualità, con un interessante convegno dal titolo "Cicloturismo: istruzioni per l'uso" al fine di aggiornare Amministratori pubblici e operatori del settore sul potenziale ancora in gran parte inespresso, di tali nuovo segmento turistico. Infatti il mercato del turismo verde e in particolare la nicchia del turismo sportivo stanno conoscendo negli ultimi anni un vero e proprio boom. Se si escludono alcune iniziative a carattere locale, gli operatori turistici italiani al momento non sono ancora stati in grado di proporre soluzioni autorevoli e qualificate a una domanda particolarmente esigente, proveniente soprattutto dall'estero che stenta a trovare referenti qualificati. La vacanza cicloturistica si sta diffondendo sempre più, e costituisce per l'Italia un'interessante opportunità di conquistare nuovi mercati e di aumentare le presenze turistiche soprattutto nelle basse stagioni. Infatti una delle caratteristiche più interessanti dei principali mercati cicloturistici, come ad esempio quello tedesco e quelli nord-europei, è che l'Italia viene scelta per le uscite e gli allenamenti di inizio (Febbraio-maggio) e fine stagione (Settembre-novembre) quando le condizioni meteorologiche non consentono la pratica del cicloturismo nei paesi d'origine. Il potenziale di mercato è enorme: in Italia circa 10 Ml di persone usano la bicicletta come mezzo di trasporto e di svago, circa 30 Ml di persone usano la bicicletta in Germania, 9 Ml in Olanda, 6,7 Ml in Gran Bretagna, 6,5 Ml in Francia. I cicloescursionisti sono persone di cultura e reddito superiore alla media: la propensione alla spesa va dal 10% al 50% in più rispetto al turismo tradizionale. Per sviluppare questa nicchia di mercato è però fondamentale un'opera capillare di creazione di percorsi ciclabili, di mappatura e documentazione da parte degli amministratori pubblici, che devono essere correttamente sensibilizzati, informati e preparati. E' poi fondamentale che l'ospitalità sia adeguata al target del turismo escursionistico, che ha esigenze particolari, per cui nasce a sua volta l'esigenza di una corretta formazione degli operatori turistici. Il convegno che avrà luogo Sabato 13 alle ore 9.30 alla Sala Verde sotto la tendo struttura di Verdissimamente in Piazza Marconi ad Argenta (Fe) dal titolo "Cicloturismo- Istruzioni per l'uso". E' prevista la partecipazione di responsabili esperti sia di marketing turistico che di cicloturismo, tra cui hanno già dato la loro adesione: Alberto Conte Direttore del Conzorzio Green Italy Trek&bike Hotels e redattore della Rivista del Trekking; Claudio Pedroni Responsabile Nazionale della rete ciclabile nazionale Bicitalia; Claudio De Monte Responsabile Marketing dell'Associazione Maestri di Mountain Bike; Luigi Menegatti Presidente Associazione Cicloclub Estense; Mario Lugli Presidente dell'Unione di prodotto Appennino e Verde dell'Emilia-romagna; Moderatore Lanfranco Viola Ideatore e Organizzatore del Padiglione "Verdissimamente". Gli argomenti del convegno che saranno trattati, riguarderanno: Cosa s'intende per cicloturismo - chi sono i praticanti, qual'è il mercato potenziale nel mondo e in Italia; Le esigenze e gli interessi dei cicloturisti - a livello informativo (percorsi, mappe, ecc.) e logistico (hotels, ristorazione, assistenza meccanica, ecc.); Il ruolo delle istituzioni per la diffusione e la promozione del cicloturismo; Le caratteristiche richieste alle strutture ricettive per ospitare i cicloturisti; Guide ed Accompagnatori cicloturistici: ruolo e competenze. Marketing e promozione: i canali principali, i mercati di riferimento. Gli argomenti su cui verranno svolte le relazioni riguarderanno il mercato potenziale in Italia e nel mondo, le esigenze e gli interessi dei cicloturisti sia a livello informativo (percorsi, mappe ecc..) che logistico (hotels, ristorazione, assistenza meccanica, ecc..); le caratteristiche richieste dalle strutture ricettive per ospitare i cilcoturismi, i principali canali della promozione, i relativi mercati di riferimento. Il convegno è il primo risultato concreto nato dalla collaborazione della nostra Società (che promuove e commercializza Verdissimamente) con l'Associazione degli Hotels che per prima in Italia si è specializzata nell'accogliere questa nuova tipologia di turisti: i Trek & Bike Hotels www.Trekbike.it La giornata si concluderà nel pomeriggio con la seconda parte del convegno "Cicloturismo I Bike Hotel" con inizio dei lavori alle ore 15,00, con un momento di informazione specifica e di formazione gratuita dedicato ai gestori di strutture ricettive (hotel, agriturismi, B&b) sui requisiti di base necessari per diventare un Bike-hotel. Per consentire poi, a tutti coloro che lo vorranno, di sperimentare di persona cosa significhi fare del cicloturismo, con il Cicloclub Estense sono state organizzate una serie di visite guidate ai luoghi più belli del Parco del Delta del Po con il seguente programma: Giovedì 11 settembre 2003 Sulla Destra E Sinistra Reno (Km 20) Ore 9,00 Partenza da Argenta Ss. 16 (verso Campotto). Strada della Cardinala. Attraversamento del Reno e del canale "Della Botte", Museo della Bonifica (c/o l'impianto Idrovoro Salarino). Percorriamo l'argine destro del Reno, Golf Club Argenta. Attraversamento ponte in ferro di Consandolo e percorriamo l'argine della sinistra orografica del Reno. Rientro ad Argenta. Venerdì 12 settembre 2003 Escursione In Val Campotto (Km 25) Ore 9,00 Partenza da Argenta (verso Bando). Anse Valli Di Porto Bacino di Bando. Attraversamento del Reno e del canale "Della Botte". Pieve Romantica Di S. Giorgio Casino di Campotto (Sede del Museo Delle Valli Visita). Ingresso in Vallesanta e percorso anulare sull'argine perimetrale. Bosco Del Traversante. Rientro ad Argenta. Sabato 13 settembre 2003 Comacchio E Le Sue Valli (Km 80) Ore 9,00 Partenza da Argenta (verso Bando). Anse Vallive Di Porto Bacino di Bando. Attraverso la bonifica della Valle del Mezzano. Necropoli di Spina (non visitabile). Attraversamento del Canale Navigabile Pontelagoscuro/portogaribaldi. Comacchio (visita in bici attraverso i suoi quartieri). Ciclabile Comacchio/portogaribaldi, Ss. Romea, stradina Arginale canale Pallotta, Saline di Comacchio, agriturismo Vallesella, stradina arginale valle Uccelliera/spatola, Bettolino Di Foce (Museo delle Valli visita). Giro dei Lavorieri in barca (o parziale in bici). Attraverso la bonifica delle valli Pega-rillo-zavalea. Rientro ad Argenta. Domenica 14 settembre 2003 Le Vallette Di Ostellato (Km 50) Ore 9,00 Partenza da Argenta (verso Bando). Anse Vallive Di Porto Bacino di Bando. Attraverso la bonifica della Valle del Mezzano. Agriturismo "Le Vallette". Ingresso e percorso ciclabile interno delle Anse Vallive Di Ostellato "Le Vallette" con sosta nelle Stazioni di avvistamento per il Birdwatching. Rientro ad Argenta. A persona: Costo per ogni escursione € 5,00 con la propria bicicletta (eventuale noleggio per un giorno ? 8,00) Segreteria Organizzativa di Verdissimamente: Fin-ter srl C.so Vittorio Veneto, 6 44100 Ferrara - Tel. 0532 209478 Fax. 0532 249339 cell 335 7142620 www.Verdissimamente.com  - e mail:
verdissimamente@verdissimamente.Com

JEEP AL 60MO SALONE INTERNAZIONALE DELL'AUTOMOBILE DI FRANCOFORTE
Francoforte, 11 settembre 2003 - Jeep amplia la gamma e rafforza la sua immagine premium nel segmento degli Sport Utility Vehicles. Da Jeep Wrangler, icona storica del marchio ed eccezionale specialista off-road, a Jeep Cherokee, espressione della Nuova Era Jeep capace di far vivere con le sue prestazioni lo straordinario nel quotidiano fino al lussuoso Jeep Grand Cherokee, il large Suv che rappresenta l'anima più elegante del marchio, Jeep presenta una linea di prodotti dalla forte personalità e dalle eccellenti caratteristiche tecniche. Le novità Jeep esposte all'edizione 2003 del Salone Internazionale dell'Automobile di Francoforte costituiscono l'ultimo capitolo di una storia di continua evoluzione che ha portato sul mercato Jeep Grand Cherokee model year '04 e l'ultima versione di Jeep Cherokee con nuovi allestimenti. Çjeep si conferma leader nel segmento dei Suv con una gamma dalla forte personalitàÈ ha detto Thomas Hausch, Executive Director International Sales and Marketing del gruppo Chrysler. Çquesti ultimi modelli, frutto di un processo di sviluppo continuo, aumenteranno ulteriormente il fascino del marchio Jeep nel mercato europeo.È. Nei primi sei mesi dell'anno, le vendite del marchio Jeep hanno rappresentato il 46% delle vendite totali del gruppo Chrysler: Jeep Grand Cherokee con 16.206 unità vendute e Jeep Cherokee con 15.381 unità, sono state rispettivamente il secondo ed il terzo modello più venduti dal gruppo Chrysler sul mercato internazionale. Nell'europa Occidentale l'interesse del pubblico verso le motorizzazioni diesel della gamma Jeep è più evidente che altrove: l'86% dei Grand Cherokee ed il 77% dei Cherokee venduti nei primi sei mesi del 2003 erano equipaggiate con motori turbodiesel common rail. Le novità Jeep, in breve Jeep Grand Cherokee rappresenta il top della gamma Jeep: un veicolo di classe superiore dove comfort ed eleganza si fondono con potenza, tecnologia e prestazioni eccellenti in ogni condizione di guida. Il rinnovato Jeep Grand Cherokee, attualmente disponibile in Europa, presenta un nuovo "look" che sottolinea la personalità del design e la sua "leadership" nel segmento dei Large Premium Suv. Le novità estetiche hanno interessato il frontale, la mascherina ed i fari fendinebbia di tutte le versioni. Jeep Cherokee è l'attuale espressione della Nuova Era Jeep: un Suv che offre in un perfetto equilibrio stile, comfort di marcia e spiccate doti fuoristradistiche. L'ultima versione di Jeep Cherokee presenta novità in termini di sicurezza e funzionalità. Con tre differenti versioni - Sport, Limited e Renegade (in Italia è disponibile nelle versioni Sport e Limited)- ed un'ampia gamma di motorizzazioni, Cherokee è un veicolo in grado di "andare ovunque e fare qualsiasi cosa". Oltre Sessanta Anni di Eredità Jeep Dal 23 luglio 1941 ad oggi, il marchio Jeep è sinonimo di autenticità ed innovazione. Grazie a Willys-overland, "Jeep" iniziò la produzione del segmento 4x4 oltre sei decenni fa e, con il Cherokee 4x4 del 1984, diede inizio al boom delle "sport-utility" compatte. Il marchio Jeep, depositato a livello internazionale nel 1950, è divenuto uno dei marchi più conosciuti al mondo ed è ormai sinonimo di Suv. Sono state vendute nel mondo oltre nove milioni di vetture Jeep in quasi 100 paesi. Nel corso degli ultimi 60 anni il marchio Jeep si è affermato producendo vetture a quattro ruote motrici potenti, robuste e versatili. Jeep è da sempre un eroe, non soltanto in campagne militari, ma anche in azioni di soccorso in aree colpite da calamità naturali. I decenni hanno visto l'avvicendarsi di veicoli pionieristici con altri più di tendenza, dalla Willys Mb della Seconda Guerra Mondiale ai modelli attuali. Avendo fondato il segmento sport utilitity, il marchio Jeep contribuirà ad indirizzare il mercato dei Suv verso il futuro. I momenti più significativi nei sei decenni di Jeep: 1941 Willys-overland ottiene un contratto dall'esercito degli Usa per la produzione della Mb; 1944 Viene prodotto il primo veicolo Jeep per uso civile, il 1945 Cj-2a; 1945 Creazione della prima "station wagon" completamente in acciaio a produzione industriale; 1949 La "station wagon" a trazione integrale preannuncia il futuro dei 4x4; 1950 Viene depositato il marchio Jeep a livello internazionale 1954 Presentazione della 1955 Jeep Cj-5; 1962 Viene presentata Jeep Wagoneer; 1963, il primo veicolo Jeep progettato fin dall'inizio per un impiego civile. 1972 Quadra-trac, il primo sistema full-time su quattro ruote completamente automatico viene lanciato con Jeep Wagoneer; 1973. - 1983 Jeep Cherokee; 1984 offre la potenza 4x4 in dimensioni ridotte, dando il via al moderno boom delle sport utility; 1992 Jeep Grand Cherokee; 1993 è presentato al North American International Auto Show di Detroit ed è guidato dal presidente della Chrysler, Bob Lutz, attraverso le pareti di vetro del Cobo Exhibition Center; inizia la produzione europea della Grand Cherokee a Graz, in Austria; 1996 Viene presentata il nuovo Jeep Wrangler; 1997, icona del marchio Jeep; 1998 Jeep Grand Cherokee; 1999 rivoluziona nuovamente il settore Suv; 2001 Presentazione del nuovo Jeep Cherokee e inizio della sua produzione.

IL SISTEMA ECOTRAC DI BRAVO S.R.L. IN ARGENTINA
Milano, 11 settembre 2003 - Nel panorama dei sistemi Machine Roomless, il successo dell’offerta Ecotrac di Bravo S.r.l., sia nel mercato italiano che estero, è dovuto alle intrinseche caratteristiche di sicurezza che tutelano sia l’installatore, sia l’ascensorista. A tal proposito, l’impianto è stato utilizzato e introdotto nel mercato argentino dall’azienda “D’angelica”: Ecotrac ha ottenuto l’approvazione dal “Gobierno de la Ciudad de Buenos Aires” con disposizione n° 606 D.g. Foc – 2000. La partnership con la società argentina è nata grazie alla disponibilità di Bravo nell’affrontare problematiche diverse da quelle che si incontrano abitualmente nel mercato italiano. Ecotrac si è dimostrato la soluzione vincente per la realizzazione dell’impianto: la macchina, contenuta in un piccolo armadio su una parete esterna al vano, può essere installata lungo tutto il vano stesso, a qualunque livello. Ecotrac si presta all’esecuzione di impianti panoramici: è infatti possibile realizzare porte posizionate anche su tre diversi lati della cabina e inserire la parte meccanica su un solo lato del vano di corsa in maniera facilmente mascherabile. D’angelica ha anche utilizzato l’impianto Drive Out di Bravo, personalizzato da 19 fermate e da una portata di 1.000 kg I vantaggi: - “con locale macchina” di dimensioni ridotte, posizionato ad un piano qualsiasi – secondo la normativa En 81; - “senza locale macchina” con armadio posizionato ad un piano qualsiasi – secondo certificazione di tipo Ce, normativa 95/16; - Portate da 400 fino a 1000 kg; - Velocità da 0,63 a 1 m/s con motori a due velocità o con sistema di regolazione Vvvf; - Impegno di potenza e consumi di un normale impianto ad argano, ridotti del 50% rispetto ad un impianto idraulico di pari caratteristiche; - Il vano di corsa può essere costituito da incastellatura metallica o da fabbricati preesistenti perché i carichi verticali dell’impianto gravano solo sul fondo fossa (le strutture del fabbricato o le strutture metalliche sono sollecitate solo dalle spinte orizzontali); - Dimensioni di vano corsa ridotte; - Silenziosità dell’impianto grazie alla tipologia costruttiva della parete divisoria tra il vano corsa e l’argano. Le operazioni di manutenzione, montaggio e sostituzione sono eseguibili in condizioni di assoluta sicurezza e non necessitano di attrezzature o ponteggi speciali. Infolink: www.Bravosystem.net

STORIA RELIGIOSA DELL’UCRAINA XXV SETTIMANA EUROPEA VILLA CAGNOLA - GAZZADA (VARESE)
Milano, 11 settembre 2003 - Si è conclusa con successo la Xxv settimana europea promossa dalla Fondazione Ambrosiana Paolo Vi insieme con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Argomento centrale della settimana di studi è stata la storia religiosa dell’Ucraina. Numerosi sono stati gli interventi di storici, professori ed esperti di questa regione europea molto particolare per storia e tradizioni. Tra le relazioni la più apprezzata è stata quella del Prof. Ihor Ševčenko, della Harvard University, uno dei massimi conoscitori e studiosi dell’Ucraina, che ha affrontato il delicato tema del concetto di “Occidente”, nei suoi più complessi sviluppi e problematiche: «Una delle mie prime osservazioni – ha affermato il Prof. Ševčenko - ha a che fare con il concetto di “Occidente” che è stato recentemente messo in discussione. In parole semplici, la storia è questa: gli storici, alcuni dei qual apparentemente più familiarità con il revisionismo che con le fonti, hanno scoperto che nel contesto europeo il significato del termine “Occidente” (e di conseguenza anche di Oriente) ha subito un cambiamento con l’andar del tempo. Tale osservazione era del tutto corretta, rivelazione per gli storici non problematicisti. I problematicisti e i loro seguaci, tuttavia, consideravano “ingenuo” l’utilizzo incondizionato dei termini “Occidente” e “oriente” e affermavano che le attuali applicazioni di questi termini erano costrutti moderni, vale a dire “invenzioni” recenti, risalenti ai tempi dell’Illuminismo. Da parte nostra, nel presente contributo intendiamo rimanere “ingenui”, poiché la percezione intuitiva di cosa siano l’Occidente e l’Oriente nel contesto europeo — una percezione che presumo essere condivisa dal mio pubblico mio pubblico — è abbastanza precisa per l’intento che ci proponiamo» infolink:
www.Metamusa.it

META.FISICA ARTE E FILOSOFIA DA DE CHIRICO ALL'ARTE CONCETTUALE 13.09.2003 – 11.01.2004
Merano, 11 settembre 2003 - Andare a fondo al dilemma mai del tutto chiarito dei pensatori e artisti laici che presero un termine filosofico e religioso per farne una bandiera del proprio pensiero e della propria arte, questo è uno degli obiettivi della grande mostra curata da Valerio Dehò dal titolo "Meta.fisica: arte e filosofia da de Chirico all'Arte Concettuale", che dal 13 settembre 2003 al 11 gennaio 2004 è in programma presso la galleria kunst Meran/o arte di Merano. Il termine "metafisica" ha origine dal titolo greco assegnato, nel I° secolo a.C., dal filosofo Andronìco da Rodi a quelle opere di Aristotele in cui si tratta delle "cause prime" della realtà da lui collocate dopo quelle che trattano le "cose naturali". In campo artistico, fu scelto da artisti come Carlo Carrà e Giorgio de Chirico per indicare un momento della propria ricerca pittorica e un atteggiamento fortemente critico verso l'arte contemporanea del secondo decennio del Xx secolo, e fu adottato per definire una pittura che aspirava a superare i limiti del visibile e del reale, rivelando il significato inquietante degli oggetti, attraverso il loro inconsueto accostamento, in un clima di magica suggestione e di mistero. Altri artisti parteciparono a questo clima artistico, e in particolare va ricordata l'opera di Alberto Savinio, di Filippo De Pisis, di Giorgio Morandi, di Mario Sironi e di Mario Tozzi, tutti presenti in mostra nella prima sezione della mostra intitolata "La spirale del Tempo" L'attività degli artisti "metafisici" non si limitò alla pittura e all'arte, ma attraverso collaborazioni con le principali riviste del tempo e scrivendo numerosi libri, esercitarono un impegno critico e culturale che scaturì nella creazione della figura dell'artista come intellettuale, segno di quella autocoscienza del ruolo e della professionalità dell'artista che si conferma dopo la Prima Guerra Mondiale. Caratteristica della Metafisica è quella di creare un’atmosfera di suggestione attorno al rapporto tra uomini, oggetti e spazi architettonici, celebri in questo senso le “Piazze d’Italia” di de Chirico. Proprio questo rapporto tra figura umana, spazio e architettura diventa uno degli spunti più interessanti che saranno ripresi negli anni ’60 anche dall’arte concettuale e poverista. Ritrovare il mistero, la “giusta distanza” tra uomini e oggetti, tra gli oggetti e l’ambiente in cui sono collocati, è stato uno degli obiettivi del movimento. Attraverso le opere, provenienti dalle migliori collezioni italiane, la mostra vuole analizzare il rapporto tra l’idea della Metafisica e lo Spazio Umano inteso come ambiente in cui rinnovare continuamente il senso e la scoperta dell’esistenza. Nella seconda sezione, intitolata "Enigmata: oggetti, proiezioni, silenzi" con opere, tra gli altri, di Michelangelo Pistoletto e di Giulio Paolini, si vuole estendere il concetto di Metafisica anche alla grande esperienza poverista, che negli anni ’60 si è occupata del problema della rappresentazione, del dialogo tra l’arte e l’architettura, del ruolo dell’artista nella progettazione di uno spazio umano che fosse sintesi di una progettualità infinita e di dialogo con la storia. E soprattutto si collegano due straordinari momenti dell’arte italiana: la metafisica classica e il concettuale italiano, certamente le due correnti più conosciute a livello mondiale. Nella stessa sezione sono raccolte opere di artisti che hanno sviluppato poetiche autonome, come Gianni Piacentino ed Ettore Spalletti che hanno ripristinato il mistero dell'oggetto, dell'opera d'arte che nel suo minimalismo raccoglie l'enigma di un senso senza tempo. Lo stesso può dirsi della poeticità delle pitture di Marco Tirelli, protagonista della pittura italiana dagli anni '80, che dà spessore metafisico a forme elementari, assemblate in un lessico di giochi e contrapposizioni che inducono lo spettatore alla meditazione. Nella sezione che rappresenta alcune ricerche artistiche degli anni '80, dal titolo "Tracce" con opere di Franco Rasma, Tino Stefanoni e Paola Gandolfi, la Metafisica viene letta come continuità di una ricerca che percorre l’arte: cercare un punto di mistero e di equilibrio tra l’uomo e gli oggetti e tra questi e il paesaggio artistico che l’uomo stesso ha creato. E l'accettazione del mistero che l'arte avvicina e ritrasmette è un altro elemento che accomuna delle ricerche artistiche distanti nel tempo ma vicine per sensibilità, in cui l'artista si propone come intellettuale e filosofo, con una sua visione del mondo che legge le relazioni tra arte, storia e pensiero come un dato unico e indivisibile. Una specifica sezione sarà dedicata a quadri e progetti del grande architetto Aldo Rossi proprio per sostanziare i rapporti tra la pittura e la progettualità architettonico urbanistica. Il maestro Marco Maria Tosolini realizzerà un'installazione sonora che accompagnerà i visitatori della mostra. Tra le manifestazioni collegate all’esposizione sono previste serate di letture poetiche, esecuzioni musicali di opere affini al tema della mostra e al periodo storico di nascita del movimento della Metafisica.
Infolink: www.Kunstmeranoarte.com

A SIENA DAL 4 OTTOBRE 2003 ALL' 11 GENNAIO 2004 LA MOSTRA DUCCIO. ALLE ORIGINI DELLA PITTURA SENESE
 Siena, 11 settembre 2003 - 2003 anno di Duccio. Tutto pronto per la mostra Duccio..-111e origini della pittura senese. In programma a Siena dal 4 ottobre 2003 all' 1 1 gennaio 2004: il grande evento celebrerà l'illustre maestro (Siena 1255 ca. - 1319) che fu il vero e proprio capostipite della scuola pittorica senese. Poiché dalla sua produzione pittorica presero le mosse alcuni dei maggiori geni dell'arte italiana del Trecento, da Simone Martini ai fratelli Ambrogio e Pietro Lorenzetti. L'esposizione, articolata su due sedi (il complesso museale dell'antico Spedale di Santa Maria della Scala e il Museo dell'Opera del Duomo). Si riallaccia alla tradizione delle grandi mostre senesi come Simone Martini e 'chonpagni', 1985, Scultura dipinta. Maestri di legname e pittori a Siena. 1250-1450, 1987; Domenico Beccafumi e il suo tempo, 1990; Francesco di Giorgio e il Rinascimento ci Siena, 1993. Con quei non dimenticati eventi condivide la convergenza delle varie istituzioni e l'obiettivo della valorizzazione del patrimonio artistico e del territorio e, come le altre manifestazioni espositive senesi, è l'esito di una lunga serie di ricerche specialistiche e di restauri, primo fra tutti quello della grande vetrata circolare dell'abside del Duomo, che ha consentito di esaminare da vicino questa importante opera e di confermare l'attribuzione a Duccio, proposta da Enzo Carli già nel 1946. La mostra, posta sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana e dedicata ad Enzo Carli, è promossa da un Comitato costituito dalle più importanti istituzioni della città: il Comune di Siena, la Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.a. - Gruppo Bancario N.p.s., la Fondazione Monte dei Paschi di Siena, il Santa Maria della Scala - Istituzione del Comune di Siena, l'Opera della Metropolitana di Siena, la Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico e Demoetnoantropologico per le Province di-Siena e Grosseto, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e il Paesaggio per le Province di Siena e Grosseto, l'Università degli Studi di Siena. Il comitato scientifico è composto da Alessandro Bagnoli della Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico e Demoetnoantropologico per le Province di Siena e Grosseto, da Roberto Bartalini e Luciano Bellosi dell'Università degli Studi di Siena e da Michel Laclotte, l'illustre storico dell'arte francese, già Presidente­direttore del Musée du Louvre. Il direttore della mostra è Bruno Santi, Soprintendente per il Patrimonio Storico Artistico e Demoetnoantropologico per le Province di Siena e Grosseto. La mostra ospitata nel Santa Maria della Scala sarà divisa in otto sezioni. La prima sarà dedicata ai Precedenti e contemporanei senesi di Duccio, la seconda sarà intitolata Cimabue, Duccio e il giovane Giotto e la terza - Il percorso di Duccio - illustrerà l'opera di Duccio e della sua bottega. Tre sezioni saranno quindi dedicate ai più diretti seguaci del maestro, iniziando con i Pittori ducceschi di prima generazione (Maestro di Badia a Isola, Maestro di Città di Castello, Maestro delle Collazioni dei Santi Padri e Maestro degli Aringhieri) e proseguendo con i Pittori ducceschi di seconda generazione, ovvero i fedelissimi Ugolino di Nerio e Segna di Bonaventura, nonché il Maestro della Maestà Gondi e il Maestro di Monteoliveto. Sono stati invece denominati Pittori ducceschi di terza generazione alcuni artisti attivi nel quarto e nel quinto decennio del Trecento, come Niccolò di Segna, figlio di Segna di Bonaventura, e Bartolomeo Bulgarini. Ii percorso continua con L'esordio dei grandi pittori della prima metà del Trecento, sezione dedicata a protagonisti della pittura senese quali Simone Martini e i fratelli Pietro e Ambrogio Lorenzetti. La mostra non si limiterà a presentare soltanto dipinti e codici miniati, ma ricostruirà un contesto artistico più ampio in una sezione intitolata Le vie del gotico a Siena: scultori e orafi, nella quale si potranno osservare le testimonianze di grandi contemporanei di Duccio, come Giovanni Pisano e Guccio di Mannaia. Fulcro ideale dell'intera esposizione saranno i due maggiori capolavori eseguiti da Duccio per la comunità senese: la vetrata circolare della Cattedrale eseguita nel 1287-1288 e restaurata per l'occasione (sarà esposta nella terza sezione della mostra, nei locali del Santa Maria della Scala) e la raffinata e grandiosa Maestà, compiuta nel 1311 e originariamente collocata sull'altare maggiore del Duomo; quest'ultima, considerata il più importante dipinto su tavola della pittura italiana, sarà visibile nel Museo dell'Opera del Duomo. Per approfondire la conoscenza dell'arte senese fra Due e Trecento, gli organizzatori hanno predisposto una serie di itinerari in città e nella provincia. A Siena, in occasione della mostra, sarà accessibile al pubblico per la prima volta un ambiente recentemente rinvenuto sotto la Cattedrale, nel quale è stato recuperato un ciclo di Storie dell'Antico e del Nuovo Testamento realizzato da una serie di artisti senesi intorno al 1270-1275, stupefacente per qualità e stato conservativo. Nella sala del Mappamondo del Palazzo Pubblico si potrà ammirare una delle ultime opere di Duccio, riscoperta vent'anni fa e databile al 1314; si tratta di un affresco con un soggetto profano, ovvero la Consegna del Castello di Giuncarico, un episodio dell'espansione dell'antica Repubblica senese nel territorio della Maremma. L'itinerario cittadino comprenderà anche le chiese di San Martino (ove sono stati recuperati gli affreschi dell'antica cappella Agazzari, realizzati tra la fine del Duecento e il quarto decennio del Trecento da vari pittori influenzati dall'arte di Duccio) e di Santa Maria dei Servi (con la Madonna del Bordone di Coppo di Marcovaldo e gli affreschi di due delle cappelle del transetto). Per quello che riguarda le trasferte in provincia, nella collegiata di Santa Maria Assunta a Casole d'Elsa si potranno vedere per la prima volta i resti pittorici della cappella della famiglia Aringhieri, realizzati dall'anonimo chiamato Maestro degli Aringhieri, che per lo stesso luogo eseguì l'affresco con la Maestà e due membri della famiglia. Inediti sono anche le numerose pitture murali recuperate al di sotto dello scialbo nella piccola chiesa romanica di San Lorenzo a Colle Ciupi e che furono eseguite da diversi maestri di ambito duccesco tra la fine del Duecento e gli anni trenta del secolo successivo. Nella vicina pieve dei Santi Giovanni e Paolo a Santa Colomba, il visitatore troverà due grandi scene ispirate alla vita di Maria e di Cristo, opera di differenti pittori che, ancora nel terzo decennio del Trecento, si dimostrano sostanzialmente legati alla lezione di Duccio da Buoninsegna. Infine la chiesa dei Santi Giacomo e Cristofano a Cuna presenta all'interno alcuni affreschi attribuiti a Niccolò di Segna. Il catalogo sarà pubblicato da Silvana Editoriale. Infolink: www.Duccio.siena.it

A REGGIO EMILIA DAL 20 SETTEMBRE AL 30 NOVEMBRE LA MOSTRA DI ARNOLD NEWMAN UN MAESTRO DELLA FOTOGRAFIA
Reggio Emilia, 11 settembre 2003 - E' ancora la fotografia protagonista della nuova iniziativa d'arte in programma a Palazzo Magnani a Reggio Emilia dal 20 settembre al 30 novembre. La mostra Arnold Newman. Un maestro del ritratto/Ritratti di maestri, promossa dalla Provincia di Reggio Emilia, in collaborazione con la Mission du.Patrimoine Photographique del Ministero della Cultura di Francia, con il contributo della Fondazione Pietro Manodori di Reggio Emilia, di Ccpl, Reggio Emilia, per la cura di Pierre Bonhomme, presenterà 150 scatti del più grande ritrattista di artisti e personalità della seconda metà del '900. Arnold Newman registra la storia con la sua macchina fotografica. Non solo ha fotografato molti dei più importanti esponenti del Xx secolo nell'arte, nella letteratura, nel cinema, nella musica, nella politica americana e internazionale, tra i quali Leonard Bernstein, Pablo Picasso, David Hockney, John F. Kennedy, Marc Chagall, Marilyn Monroe, Georgia O' Keeffe, Salvador Dalì e Andy Warhol, ma ha anche realizzato i ritratti di tutti i presidenti americani a partire da Harry S. Truman. Il suo più famoso ritratto - una vera e propria icona della fotografia del Novecento - scattato a New York nel 1946, è quello del compositore e direttore d'orchestra Igor Stravinsky. Stravinsky è seduto nell'angolo sinistro inferiore della fotografia, e occupa uno-spazio molto,-limitato rispetto al grande, curvo coperchio di un pianoforte a coda. In questa composizione, di fatto musicale, Newman ha collocato il compositore come un "dettaglio" di un grande spazio. Newman ha fatto da pioniere nello sviluppo del "ritratto ambientato" , uno stile nel quale la cornice è essenziale: l'artista nel suo studio; il politico nel suo ufficio o davanti a un edificio governativo; lo scienziato nel suo laboratorio. "Le persone esistono nello spazio", dice Arnold Newman, che mette assieme due delle maggiori tradizioni della fotografia americana: il ritratto di studio e la foto documentaria. Nato a New York il 3 marzo 1918, Newman cominciò a fotografare a Filadelfia all'età di vent'anni. La Depressione degli anni Trenta fu un periodo duro e difficile negli Stati Uniti - anche per i suoi genitori che videro la loro attività inabissarsi. Nonostante ciò, Arnold Newman ebbe rapidamente successo e negli anni Quaranta aprì il suo studio a New York. Fu successivamente scoperto dallo storico della fotografia Beaumont Newhall e dal fotografo, proprietario di una galleria ed editore, Alfred Stieglitz. I suoi lavori furono dapprima esposti alla A.d. Gallery, e il Museum of Modern Art di New York acquistò la prima delle sue fotografie. L'incontro con Beaumont Newhall e Stieglitz catapultò Amold Newman nel cuore degli eventi, ottenne importanti riconoscimenti e cominciò a lavorare per riviste di moda e di viaggio. Newman diventò una delle figure leggendarie della rivista Life, autore di reportage di qualità nei quali i suoi ritratti in esterni riuscivano a catturare non solo la personalità dei modelli ma lo spazio da essi abitato. Nel catalogo che accompagna l'esposizione a Palazzo Magnani, con testi di Pierre Borhan e di Sandro Parmiggiani, ed una lunga, inedita intervista a Newman di Lars Schwander, Borhan osserva che "è degno di nota che nella maggior parte delle sue opere, in cui l'interiorità del modello è inseparabile dal suo posto nella storia, Newman sarebbe riuscito a dare espressione visuale a un conciso e penetrante giudizio, o significato, e che questo giudizio, in virtù delle sue qualità artistiche, sarebbe stato convincente. Ecco perché, sebbene la maggior parte delle sue fotografie siano state commissionate dalla stampa, Newman è un maestro del ritratto." In contemporanea (20 settembre - 30 novembre), le sale al piano terra di Palazzo Magnani accoglieranno la mostra Davide Benati. Nove visitazioni e un sogno che presenta dieci dipinti - acquerelli su carta tibetana incollata su tela - di grandi dimensioni (cm. 200 x 300), realizzati negli ultimi sei mesi, nei quali Benati rivisita alcuni dei cicli su cui aveva lavorato negli anni Ottanta e Novanta, con sorprendenti innovazioni nella costruzione dell'immagine e dei colori, che esaltano ancora di più la forza espressiva e l'impatto visivo delle sue opere. Davide Benati (Reggio Emilia, 1949) tiene la mostra d'esordio alla galleria "Il Giorno" di Milano nel 1972, ed espone successivamente in mostre personali e di gruppo, in spazi pubblici e in gallerie private, in Italia e all'estero, tra le quali vanno ricordate le due partecipazioni alla Biennale di Venezia (1982, in "Aperto", e 1990 con una sala propria) e le mostre personali a Modena (Galleria Civica, 1989) e a Reggio Emilia (Civici Musei, 1992). Infolink: www.Palazzomagnani.it

A BERGAMO DAL 26 SETTEMBRE AL 30 NOVEMBRE LA PRIMA MOSTRA ITALIANA DELL'ARTISTA INGLESE PAUL MORRISON
Bergamo, 11 settembre 2003 - Dal 26 settembre al 30 novembre si terrà nella Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo la mostra Saxifraga, la prima personale dell'artista inglese Paul Morrison, in un museo italiano. Con questo progetto inedito, il primo della serie Special Guest, la Gamec inaugura una nuova ala del proprio complesso che, a partire da settembre 2003, si arricchirà di caffetteria, book shop e media room, oltre che del grande spazio espositivo che ospiterà l'intervento di Paul Morríson. Special Guest è una nuova iniziativa che la Gamec aggiunge al suo programma di mostre ed eventi d'arte contemporanea: una serie di progetti speciali, commissionati ad artisti internazionali e pensati per il nuovo spazio espositivo: la grande aula unica, disegnata dallo Studio Gregotti Associati, ampia oltre 170 m2 per una doppia altezza di circa 7 m. Paul Morrison è conosciuto a livello internazionale per i suoi dipinti e, soprattutto, per i suoi grandi wall painting che, come nel caso dell'intervento alla Gamec di Bergamo, sono concepiti come enormi dipinti su parete, specificamente progettati per il luogo che li ospita. I suoi sono paesaggi fortemente stilizzati e sempre in un bianco nero dall'impatto molto grafico, un mondo dove l'uomo è assente, dove protagonisti sono immensi scenari naturali, e dove i profili di piante e arbusti divengono presenze insieme magiche e familiari, immaginifiche e artificiali. I suoi scenari partono dalla rielaborazione in chiave contemporanea della tradizione della pittura di paesaggio inglese, da Albrecht Dúrer al Romanticismo fino ai pattern botanici di William Morris, passando per una fitta rete di citazioni che spaziano dalla Pop Art di Roy Lichtenstein all'illustrazione scientifica, dai grafismi' dell'Optical Art al linguaggio del fumetto e della pubblicità. Attraverso gli straordinari "affreschi" - che immergono letteralmente lo spettatore in un paesaggio dove forme e dimensioni sono alterate in modo spettacolare - Paul Morrison sviluppa una riflessione sul sentimento contemporaneo verso la natura e la sua immagine, il cui mistero, tuttora insoluto, rimane per l'uomo motivo di fascino, ammirazione e timore. Paul Morrison (1966, Liverpool vive e lavora a Londra), è uno degli artisti inglesi della sua generazione di maggiore successo internazionale. Mostre personali gli sono già state dedicate da alcune delle più prestigiose istituzioni museali in Europa e America, come Le Magasin di Grenoble, il Kunstverein di Ulm, la City Art Gallery di Southampton e la Kunsthalle di Norinberga (tutte nel 2002), l'Art Museum di Aspen (Colorado) nel 2001 e I'ucla Hammer Museum di Los Angeles nel 2000. Ha inoltre preso parte a mostre collettive presso la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia (2003), la Royal Academy of Arts di Londra, il Museum fúr Gegenwartskunst di Basilea (tutte nel 2002), alla Fondazione Nicola Trussardi di Milano nel 2001 e alla Whitechapel Art Gallery di Londra nel 1998. Www.Gamec.It  

TERRY FOX RUN: LA VERA CORSA DELLA VITA
Milano, 11 settembre 2003 - A distanza di ventitré anni dalla maratona di Terry lungo l’intero Canada, la Terry Fox Run è oggi una splendida realtà sociale e sportiva che attraversa tutti i continenti e coinvolge milioni di persone. Anche a Milano, dove l’edizione dello scorso anno ha avuto un’esplosione di pubblico con migliaia di partecipanti. “La Terry Fox Run –spiega Giovanni Bozzetti- è la vera corsa della vita, un esempio di coraggio e di volontà a non mollare. Invito tutti i milanesi a partecipare domenica prossima a questa maratona e chiedo a tutti quelli che hanno già partecipato lo scorso anno di portare almeno un amico. Più gente parteciperà, più l’esempio di Terry Fox sarà stato utile e più fondi saranno raccolti per la ricerca contro il cancro”. L’appuntamento è dunque per domenica 14 settembre, e l’invito è quello di partecipare numerosi a questa corsa per la vita.

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