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12 SETTEMBRE  2003

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UE-CINA: LA COMMISSIONE ADOTTA UNA NUOVA STRATEGIA PER UN PARTENARIATO IN CRESCITA

 

Bruxelles, 12 settembre 2003 - Il documento orientativo adottato il 10 settembre dalla Commissione delinea un quadro volto a guidare la politica e l'operato dell'Ue nei confronti della Cina nei prossimi due o tre anni. Identifica sei priorità per le relazioni, fra cui condividere le responsabilità per la promozione della governanza globale, sostenere la transizione della Cina verso una società aperta basata sullo Stato di diritto e sul rispetto dei diritti umani e promuovere l'apertura economica del paese a livello interno ed esterno. Il documento contiene numerose proposte concrete per potenziare le relazioni Ue-cina in settori chiave, fra cui le relazioni economiche e commerciali e il processo di riforma interna in Cina. Il Commissario responsabile delle Relazioni esterne, Chris Patten, ha affermato: “L'ultimo decennio ha visto una crescita dinamica delle relazioni tra l'Ue e la Cina, che si è estesa ben oltre i settori tradizionali, commercio, investimenti e assistenza tecnica. Questi mutamenti hanno dato nuovo impeto alle relazioni, caratterizzato da un coordinamento politico sempre più stretto in molti settori. È nel nostro grande interesse politico ed economico che la Cina diventi un paese stabile, prospero e aperto, che rispetti pienamente la democrazia, i principi del mercato libero e lo Stato di diritto, e faremo del nostro meglio per sostenere il processo di transizione”. Patten ha poi aggiunto: “Questo documento fa il punto sui numerosi mutamenti avvenuti in Europa, in Cina e nel resto del mondo dopo la pubblicazione dell'ultimo documento orientativo sulla Cina nel 2001. L'ue ha introdotto l'euro con successo e sta ultimando il suo più grande allargamento della storia. La Cina è entrata nell'Omc e una nuova generazione di leader è recentemente salita al potere a Pechino. Inoltre, di fronte ai mutamenti del clima internazionale, con nuove preoccupazioni in materia di sicurezza come il terrorismo o la proliferazione di armi di distruzione di massa, è sempre più opportuno essere partner strategici sulla scena internazionale per salvaguardare e promuovere lo sviluppo sostenibile, la pace e la stabilità”. Il documento orientativo contiene numerose proposte concrete: In materia di governanza globale, suggerisce alcuni modi per rendere più efficiente il dialogo politico e raccomanda di affrontare meglio le questioni di governanza globale e regionale e di sicurezza, come la non proliferazione e il controllo delle armi, la criminalità internazionale o la migrazione illegale, settore in cui è nell'interesse dell'Ue avere un accordo di riammissione. Inoltre, raccomanda di accrescere la cooperazione per promuovere il sistema multilaterale e le regole di governanza globale. Nel contempo, sottolinea la necessità di rendere più efficace il dialogo sui diritti umani, che è una componente essenziale del dialogo politico, e di aumentarne la visibilità e la trasparenza. Particolare rilievo è dato al ruolo maggiore che dovrebbe assumere la società civile cinese, che si sta formando, nella protezione e nel sostegno dei singoli e delle comunità svantaggiati a causa dei mutamenti economici e sociali in corso. Al fine di promuovere l'apertura economica della Cina, il documento sottolinea la necessità di rafforzare il dialogo con l'amministrazione cinese sull'applicazione degli impegni del paese nell'ambito dell'Omc e di collaborare per garantire il successo dell'Agenda di sviluppo di Doha, in particolare sulle questioni di natura normativa come per esempio gli investimenti, la concorrenza, l'agevolazione degli scambi e la trasparenza negli appalti pubblici. Invita inoltre a rafforzare il dialogo sugli scambi e gli investimenti bilaterali e i programmi di cooperazione commerciale. Al fine di assistere il processo di riforma interna cinese, viene suggerito di rafforzare il dialogo esistente (su ambiente, energia, scienza e tecnologia, società dell'informazione, ecc.) e di avviarlo in altri campi, per es. In materia di politica industriale e di concorrenza, istruzione o sviluppo delle risorse umane. Per quanto riguarda il miglioramento della percezione dell'Ue da parte della Cina, il documento prevede l'aumento dei contatti, la divulgazione di informazioni e pubblicazioni attraverso Internet e i media audiovisivi, l'organizzazione di eventi pubblici come spettacoli itineranti o tavole rotonde e la promozione di contatti personali (con speciale attenzione alla conclusione di un accordo sullo Status di Destinazione Autorizzata (Sda) nel settore turistico), garantendo nel contempo il pieno coordinamento con gli Stati membri. Antecedenti Dialogo politico: formalizzato nel 1994 e rafforzato mediante uno scambio di lettere nel giugno 2002, il dialogo politico Ue-cina si è trasformato in una serie regolare di incontri a diversi livelli (ministri degli Esteri della troika Ue, capi missioni, direttori politici, direttori regionali), fra cui vertici annuali (dall'aprile 1998). L'ultimo Summit, svoltosi il 24 settembre 2002 a Copenaghen, ha riconfermato il desiderio di entrambe le parti di avere un partenariato sempre più saldo. Le discussioni si sono incentrate principalmente sulle questioni commerciali, in particolare la sicurezza alimentare, sui diritti umani e su Taiwan. È stata fatta una dichiarazione congiunta, riguardante l'intera agenda, comprese parti non discusse per mancanza di tempo, che contiene riferimenti a tutte le preoccupazioni dell'Ue. Nel corso del primo semestre 2003, quasi tutti gli incontri di dialogo politico hanno dovuti essere rimandati a causa della Sars. Il 30 giugno 2003 si è svolta con successo ad Atene una troika ministeriale Ue-cina, guidata dal ministro degli Esteri cinese Li Zhaoxing, dal suo omologo greco Papandreu e dall'alto rappresentante Solana. Le discussioni si sono incentrate sulle relazioni bilaterali Ue-cina ed entrambe le parti si sono dette soddisfatte dell'attuale stato delle relazioni ed hanno sottolineato che è necessario espandere ulteriormente il prossimo vertice e farne un successo. Vi sono inoltre state brevi discussioni su questioni internazionali, fra cui la Rpd di Corea, la Birmania, il Medio Oriente/iraq, l'Afghanistan, con posizioni classiche da entrambe le parti. Un'altra troika Ue con il ministro degli Esteri cinese Li Zhaoxing si è tenuta a margine della riunione dei ministri degli Esteri dell'Asem a Bali il 23-24 luglio 2003. Le discussioni sono state molto amichevoli e si sono incentrate sulla preparazione dei vertici e su alcune questioni internazionali come la Birmania e la Rpd di Corea. La Commissione era rappresentata dal Commissario Chris Patten. Vertice Ue-cina previsto per il 30 ottobre 2003 a Pechino. Prima del vertice è prevista un'altra troika ministeriale il 25 settembre 2003 al margine dell'Assemblea generale dell'Onu a New York. Dialogo sui diritti umani: fu avviato nel gennaio 1996 ma interrotto dalla Cina dopo la presentazione da parte dell'Ue di una risoluzione critica nella sessione del 1996 della Commissione Onu per i diritti umani. Nel 1997 la Cina decise di riprendere il dialogo, che da allora si è tenuto due volte l'anno, in forma di troika, con ogni Presidenza, alternativamente a Pechino e nella capitale del paese della Presidenza di turno. L'ultima tornata del dialogo sui diritti umani si è svolta ad Atene il 5-6 marzo 2003. Le principali preoccupazioni dell'Ue sono la pena di morte, le condizioni di reclusione, la cooperazione con gli organismi dell'Onu per la difesa dei diritti umani, la ratifica della Convenzione internazionale dell'Onu sui diritti civili e politici, la libertà di espressione, associazione e religione e i diritti delle minoranze. Scambi: gli scambi bilaterali tra l'Ue e la Cina sono aumentati di oltre 40 volte dall'inizio delle riforme in Cina nel 1978. Nel 2002, la Cina è diventata il terzo partner commerciale dell'Ue, superando il Giappone. Gli scambi bilaterali hanno raggiunto i 115 mld di €, (+8,7%) e sono fortemente cresciuti nel primo trimestre 2003 (+18%). Il deficit commerciale dell'Ue, oltre 47 mld di € nel 2002, che è il maggiore con un partner commerciale, riflette il persistere di ostacoli all'accesso al mercato in Cina, ma anche notevoli investimenti stranieri diretti (Isd) imperniati sulle esportazioni da parte di aziende europee. L'ue è uno dei maggiori investitori stranieri in Cina, con Isd complessivi pari a 34 mld di Usd alla fine del 2002. I flussi di nuovi Isd sono stati soltanto di 3,7 mld di Usd nel 2002 (-11,3% rispetto al 2001), ma sono saliti del 77,7% nel primo trimestre 2003. Dopo l'adozione da parte della Commissione, il documento orientativo sarà trasmesso al Consiglio dei ministri e al Parlamento europeo per il necessario iter. Il documento conferma gli obiettivi generali definiti dalla comunicazione della Commissione del 1998(1), che restano in gran parte validi. Aggiorna inoltre il piano d'azione presentato nella comunicazione della Commissione del 2001(2).

 

BUSQUIN SOSTIENE UNA MAGGIORE SINERGIA TRA RICERCA CIVILE E MILITARE
Bruxelles, 12 settembre 2003 - In un discorso al Kangaroo Group, tenuto il 9 settembre a Bruxelles, il commissario per la Ricerca Philippe Busquin ha chiesto "una migliore sinergia tra ricerca civile e militare". Busquin ha dichiarato che la separazione tra le due forme di ricerca si fa "sempre più artificiosa e costosa" e chi minaccia la sicurezza dell'Ue non si sofferma su tali distinzioni. "In Europa stiamo pagando un prezzo elevato per la separazione artificiosa tra ricerca civile e militare", ha dichiarato il Commissario. "L'esempio degli Stati Uniti dimostra che la sinergia tra i due ambiti può essere molto proficua. Pertanto occorre una politica di ricerca per la difesa europea che avvicini i due settori". Secondo Busquin, l'accresciuta minaccia del terrorismo richiede una maggiore cooperazione tra i governi. "Non sarà facile attuare una politica di difesa e sicurezza europea forte e credibile senza il sostegno di un'industria della difesa competitiva e senza un clima salutare per gli investimenti in ricerca e sviluppo", ha aggiunto. Tuttavia, il Commissario ha rilevato che, oltre ai vantaggi, la cooperazione intergovernativa nel settore della ricerca presenta anche degli inconvenienti: "Da un lato, può contribuire a mobilitare la partecipazione di tutti gli Stati membri ma, dall'altro, il valore aggiunto europeo sarà minimo se il principio intergovernativo porterà ad attuare una politica di tornaconto geografico per ogni euro speso da ciascuno Stato membro".

 

STANCA: “RICORDARE NON È SUFFICIENTE, BISOGNA AGIRE CON LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E LA STABILIZZAZIONE”
Assisi, 12 settembre 2003 - "Ricordare non è sufficiente. Per sconfiggere il terrorismo bisogna operare, agire anche mediante la cooperazione internazionale e stabilizzare le aree calde dove esso si forma. Il terrorismo, infatti, si combatte nel medio e lungo termine attraverso lo sviluppo economico e sociale”. Lo ha detto Lucio Stanca, ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, intervenendo ad Assisi all’iniziativa di Forza Italia a due anni dall’attacco alle Twin Towers. Secondo il ministro “quanto avvenne due anni fa non fu un attacco solo agli Usa, ma al mondo Occidentale e questo, quindi, richiede una risposta a vari livelli, sostenuta dalla partecipazione e mobilitazione internazionale”. Il Ministro ha sottolineato che esiste “un intreccio stretto tra sviluppo economico e lotta la terrorismo. Il terrorismo, infatti, trova terreno fertile in tutti quei contesti ove esiste una ‘sofferenza’ economica e sociale, che genera disuguaglianze e conflitti. Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict) ed in particolare le sue applicazioni di e-Government, di e-Learning, di e-Accounting e di e-Procurement sono tra gli strumenti fondamentali per la ‘Good Governance’, indicata dall’Onu come uno degli elementi di contrasto del terrorismo”, ha proseguito Stanca rilevando che “una vera e propria strategia europea per l’e-Government è appena stata varata, su iniziativa italiana, con la Dichiarazione Ministeriale conclusiva della Conferenza Europea di Cernobbio. Se, quindi, l’e-Government e le altre applicazioni dell’Ict sono strategiche per la crescita economica e la competitività, lo sono ancor più per i Paesi in Via di Sviluppo, anche perché la pubblica amministrazione elettronica è strumento di trasparenza e risorsa per la democrazia”. L’italia è in prima linea nel mondo su questo fronte con una forte collaborazione con l’Onu, la Banca Interamericana di Sviluppo e la Banca Mondiale. Stanca ha ricordato che in 18 mesi il nostro Paese ha predisposto ben 10 progetti di e-Government con Giordania, Mozambico, Albania, Nigeria, Tunisia e presto con l’Algeria. Ed ha annunciato che “a novembre firmerò un accordo tra Italia e Canada sull’e-Government per progetti congiunti in Africa e America Latina. Noi realizziamo progetti che investono il cuore stesso del funzionamento della macchina dello Stato in questi Paesi, partendo dalla contabilità nazionale, operazione che costa meno della costruzione di un ponte. Rendiamo questi Paesi più trasparenti in termini di certezza dell’azione amministrativa, facilitando quindi l’accesso agli aiuti internazionali; Nazioni che diventano così più attrattive per gli investimenti stranieri”, ha proseguito Stanca mettendo in evidenza “il concreto forte impegno italiano nei Paesi del Medio Oriente e del Mediterraneo, il cui progresso economico e la cui stabilizzazione sono cruciali per combattere il terrorismo di matrice islamica”. Il Ministro per l’Innovazione e le Tecnologie ha rilevato come “tutto questo sarà portato come contributo italiano al Summit Mondiale delle Nazioni Unite sulla Società dell’Informazione, a Ginevra nel dicembre prossimo, ove saremo presenti anche come Presidenza dell’Unione Europea”.

 

ENTRATE FISCALI GENNAIO-AGOSTO 2003: DATI DI CASSA
Roma, 12 settembre 2003 - Il Mef comunica che le entrate fiscali incassate nel periodo gennaio-agosto 2003 sono ammontate a 297.307 milioni di euro, con un aumento di 15.700 milioni di euro (+5,6 %) rispetto allo stesso periodo del 2002. L’aggregato registra i dati di cassa, comprendendo cioè il bilancio dello Stato, i bilanci delle Regioni e quelli degli enti previdenziali. In particolare, le entrate tributarie sono state pari a 229.913 milioni di euro, con un incremento di 12.993 milioni (+6%) rispetto ai primi otto mesi del 2002. L’andamento registrato risente, naturalmente, del gettito relativo alle sanatorie fiscali. I contributi sociali sono saliti a 67.394 milioni di euro (+4,2%), rispetto ai 64.688 dei primi otto mesi dello scorso anno. L’effettivo tasso di crescita degli incassi fiscali si attesta, nel periodo considerato, a +6,4%. I concessionari della riscossione hanno recuperato nel periodo in esame il maggiore acconto versato a dicembre 2002 (oltre 1.500 milioni di euro) e che il gettito delle accise risulta più basso in relazione al recupero dell’acconto (750 milioni di euro versati a dicembre 2002) effettuato a gennaio 2003, I dati relativi ai primi otto mesi mostrano: un buon andamento dell’Irpef, pur in presenza della riduzione delle aliquote previste dal primo modulo della riforma fiscale; una positiva evoluzione dell’Iva ; un buon andamento delle imposte di produzione, soprattutto per effetto delle entrate relative all’imposta sul consumo del gas metano; il recupero dell’Irpeg e dell’imposta sostitutiva sui redditi da capitali. Per quanto riguarda il solo mese di agosto, gli incassi hanno totalizzato 38.899 milioni di euro, con un aumento di 2.830 milioni di euro (+7,8%) rispetto allo stesso mese del 2002, di cui 1.248 dovuti alla contabilizzazione delle ritenute Irpef operate dall’Inps nel mese di giugno ed imputate a bilancio nel mese in esame. Nel dettaglio, le entrate tributarie sono aumentate di 2.485 milioni di euro, per un totale di 29.677 milioni di euro, mentre i contributi sociali hanno registrato un aumento di 345 milioni di euro, attestandosi su 9.222 milioni di euro contro gli 8.877 dell’analogo periodo, con una variazione positiva del 3,9%.

 

Gennaio-agosto 2003

Gennaio-agosto 2002

Variazione %

Entrate tributarie

229.913

216.920

+6,0%

Contributi sociali

67.394

64.688

+4,2%

Totale entrate

297.307

281.607

+5,6%

(dati in milioni di euro)

 

Agosto 2003

Agosto 2002

Variazione%

Entrate tributarie

29.677

27.192

+9,1%

Contributi sociali

9.222

8.877

+3,9%

Totale entrate

38.899

36.069

+7,8%

(dati in milioni di euro)

EDISON, COMPIUTA LA SVOLTA: RISULTATO NETTO POSITIVO SIA DI GRUPPO (+€141MN) CHE NEL CORE-BUSINESS (+€252MN) NEL PRIMO SEMESTRE 2003, RAFFORZATE LE PREVISIONI SULL’UTILE DI FINE ANNO
Milano, 11 settembre 2003 – Si è svolto ieri  pomeriggio, presso la sede di Foro Buonaparte, il Consiglio di Amministrazione di Edison Spa, che ha esaminato l’andamento della gestione relativa al primo semestre del 2003. Il Gruppo chiude i primi sei mesi con un utile netto di 141 milioni di euro che si confronta con una perdita di 129 milioni di euro rilevata al 30 giugno 2002. Il Core Business Per quanto riguarda il core-business, i ricavi netti hanno registrato, nel primo semestre 2003, un aumento del 29% rispetto allo stesso periodo nello scorso anno, raggiungendo i 2.670 milioni di euro. Alla crescita dei ricavi é corrisposto un incremento del 28% nel margine operativo lordo che è salito a 611 milioni di euro rispetto ai 477 milioni di euro registrati nel primo semestre 2002, anche in seguito all’abbattimento dei costi di struttura a livello Corporate, di ca. 10 milioni di euro, rispetto al primo semestre dell’anno precedente. In termini di volumi, l’attività industriale registra un miglioramento sia sul versante energia elettrica che su quello del gas. Nell’ambito dell’energia elettrica i volumi venduti aumentano complessivamente del 5%; l’aumento è del 12% se si considera il solo mercato libero. I ricavi crescono del 18% circa rispetto allo stesso periodo del 2002, anche grazie all’andamento dello scenario petrolifero di riferimento. Lo sviluppo dei ricavi si riflette in un aumento del Mol dell’11% che ha beneficiato anche della migliore idraulicità registratasi nel periodo in questione. Nel settore gas si verifica un eccezionale incremento (+74%), in termini di volumi, dovuto sia alla maggiore penetrazione nel mercato sia alla fornitura di combustibili alla collegata Edipower. Detto incremento porta i ricavi a crescere del 69% rispetto ai primi sei mesi del 2002; ne consegue un incremento nel Mol del 58% che è anche da imputarsi al positivo andamento dello scenario energetico e a un mix di clientela più favorevole. All’andamento positivo della gestione industriale si è aggiunta una riduzione degli oneri finanziari in relazione all’abbattimento dell’indebitamento conseguente alla cessione delle riserve di gas egiziane e alla conclusione dell’aumento del capitale sociale avvenuto nell’aprile scorso. Il risultato prima delle imposte e delle componenti straordinarie risulta quindi positivo per 39 milioni di euro rispetto a una perdita di 132 nello scorso esercizio. Tenuto conto delle imposte e delle plusvalenze realizzate dalla cessione delle riserve di gas egiziane (oltre 300 milioni di euro), il risultato netto di gruppo, relativo al core-business, sale a 252 milioni di euro rispetto alla perdita di 244 milioni di euro registratasi nello stesso periodo dello scorso anno. Andamento delle attività non-core Ingegneria – I risultati sono in ripresa e l’attività del primo semestre 2003 consolida il buon andamento dei volumi, redditività e situazione finanziaria già rilevata nel primo trimestre. I ricavi netti sono raddoppiati rispetto allo stesso periodo del 2002 ed il risultato operativo netto riporta la situazione in attivo (7 milioni di euro) rispetto alla perdita consuntivata nel 2002 (-16 milioni di euro). Il portafoglio ordini risulta essere pari a 1.153 milioni di euro contro i 1.040 rilevati a giugno 2002. Acqua – I risultati sono in linea con le previsioni ed il primo semestre 2003 chiude con un sostanziale pareggio, a livello di margine operativo lordo, in miglioramento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Andamento delle attività cedute nel corso del 2003 Chimica per la salute (Antibioticos) – L’attività è stata presente per 3 mesi. I risultati sono inferiori a quelli dello stesso periodo dell’anno precedente a causa essenzialmente del deprezzamento del dollaro Usa principale valuta di fatturazione del settore. Telecomunicazioni (Edisontel)– Nonostante il risultato operativo evidenzi ancora valori negativi, i ricavi netti sono raddoppiati rispetto al 1° semestre dello scorso anno mentre il margine operativo lordo risulta migliorato del 27% circa. La società è stata ceduta nel mese di agosto. Andamento del Gruppo Edison I risultati dei primi sei mesi del 2003, a causa delle modifiche della struttura del Gruppo e nel portafoglio delle attività intervenute tra il 2002 e il 2003, non sono comparabili con quelli dell’esercizio precedente. Complessivamente, il Gruppo Edison registra ricavi netti per 3.277 milioni di euro, in diminuzione di circa il 53% rispetto allo stesso periodo del 2002; il Mol si attesta sui 606 milioni di euro, il 28% in meno rispetto ai primi sei mesi dell’anno scorso ed equivale al 18,5% dei ricavi netti contro il 12,1% del 2002. L’utile operativo netto nei primi sei mesi del 2003 è pari a 241 milioni di euro, inferiore del 20% rispetto al periodo precedente, ed è pari al 7,4% dei ricavi netti contro il 4,3% del 2002. Il Gruppo chiude i primi sei mesi del 2003 con un utile netto di 141 milioni di euro che si confronta con una perdita di 129 milioni di euro rilevata al 30 giugno 2002 grazie al sopra indicato andamento favorevole del core business. L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2003 è pari a 4.088 milioni di euro in forte diminuzione rispetto ai 6.461 milioni di euro rilevati al 31 dicembre 2002 per effetto principalmente degli incassi delle dismissioni (circa 1,8 miliardi di euro) e dall’incasso (circa 0,6 miliardi di euro) della parte residua dell’aumento di capitale di 2,1 miliardi di euro deliberato nel dicembre 2002. La posizione finanziaria sconta gli esborsi per investimenti tecnici e in esplorazione del core business (194 milioni di euro). Le previsioni relative al conseguimento di un risultato netto positivo a fine 2003, già avanzate in occasione del Cda del luglio scorso, risultano rafforzate oltre che dall’andamento della gestione relativa al primo semestre, dallo scenario di riferimento ancora favorevole, dalle dismissioni nel frattempo realizzate e dai benefici derivanti dal processo di semplificazione societaria in corso. Il Consiglio di amministrazione ha approvato il Codice etico del Gruppo che definisce i principi in tema di etica degli affari e delle attività aziendali, di etica del lavoro e della tutela e valorizzazione dei collaboratori, nonché l’impegno dell’azienda per lo sviluppo sostenibile e la responsabilità verso la collettività. Il Codice indica inoltre regole di comportamento alle quali amministratori e dipendenti del Gruppo devono attenersi in attuazione di tali principi. Il Consiglio ha cooptato l’ing. Romain Zaleski, presidente della Carlo Tassara Finanziaria nonché di Italenergia Bis, amministratore in sostituzione del dimissionario dott. Guido Angiolini. Il Cda, a cui si associa il collegio sindacale, ringrazia sentitamente il dott. Angiolini per la preziosa opera svolta nei lunghi anni di permanenza nel Gruppo. Il Consiglio ha altresì istituito un comitato strategico con funzioni istruttorie sulle scelte strategiche che deve effettuare il Consiglio di amministrazione. Il Comitato è composto da sei amministratori: Umberto Quadrino, con funzioni di Presidente; Giulio Del Ninno, Piergiorgio Peluso, Michel Cremieux, Eugenio Razelli, Mario Cocchi.

 

BANCA INTESA LANCIA "BRAMANTE", LA PRIMA OPERAZIONE PUBBLICA IN EUROPA DI CARTOLARIZZAZIONE SINTETICA DI UN UNICO FINANZIAMENTO IMMOBILIARE
Milano, 12 settembre 2003 - Banca Intesa ha lanciato una nuova operazione di cartolarizzazione sintetica per un importo nominale di 441 milioni di euro denominata “Bramante”. Con questa operazione, Banca Intesa acquista protezione tramite credit derivatives sull’intero importo di un unico finanziamento immobiliare di 441 milioni di euro. Banca Intesa acquista protezione su una tranche pari a 214 milioni da Bramante Plc - uno Special Purpose Entity che cartolarizza questo ammontare emettendo obbligazioni destinate a investitori istituzionali - e sulla restante tranche di 227 milioni da una primaria istituzione finanziaria. “Bramante” è la quarta operazione pubblica di cartolarizzazione sintetica di Banca Intesa sul proprio bilancio - dopo Scala 1 nel novembre 1999, Leonardo nel maggio 2001 e Verdi nel dicembre 2002 - ed è la prima operazione sintetica pubblica effettuata in Europa di Commercial Mortgage Backed Securities (Cmbs) di un unico finanziamento immobiliare. Oggetto della cartolarizzazione sintetica è la porzione senior - il cui importo attuale è pari a 441 milioni di euro - del pacchetto finanziario strutturato da Banca Intesa nel luglio 2002 a supporto dell’acquisizione di Telemaco Immobiliare da parte di Whitehall (fondo immobiliare gestito da Goldman Sachs). Telemaco Immobiliare, facente in precedenza capo a Beni Stabili, Telecom Italia e Lehman Brothers, è stata costituita in seguito allo spin-off di Telecom Italia per concentrare alcuni assets destinati alla vendita. L’operazione rafforza la leadership di Banca Intesa quale arranger di finanziamenti strutturati al settore immobiliare con la flessibilità dei canali distributivi offerta da un ampio accesso ai mercati internazionali, nel quadro di un’efficiente gestione del bilancio. Le synthetic securitizations costituiscono la terza generazione di strutture di cartolarizzazione in quanto, con l’utilizzo dei credit derivatives, evitano il trasferimento fisico del sottostante portafoglio e permettono di trasferire unicamente il rischio creditizio, mantenendo la relazione banca-cliente e liberando capitale economico/regolamentare ed ampliando i margini operativi. In dettaglio, con questa operazione Banca Intesa acquista protezione sull’intero ammontare del finanziamento immobiliare di 441 milioni di euro attraverso due credit default swap: uno con Bramante Plc, Special Purpose Entity (“Spe”) domiciliato in Irlanda, a copertura della prima perdita del portafoglio fino ad un massimo di 214 milioni di euro (48,6% della perdita complessiva); un secondo credit default swap con una primaria istituzione finanziaria a copertura della parte residua del rischio (Super Senior Tranche) di 227 milioni. A sua volta, Bramante cartolarizza il rischio di credito assunto emettendo obbligazioni (Notes) per un valore complessivo di circa 214 milioni di euro. Le obbligazioni emesse dal veicolo vengono vendute ad investitori istituzionali in base alle seguenti tranches: Notes (Aaa/aaa) di 30 mln di euro (pari al 6,795% dell’importo totale) ad un rendimento pari a Euribor + 40 punti base p.A. Classe B Notes (Aa/aa-) di 54,1 milioni di euro (pari al 12,254% dell’importo totale) ad un rendimento pari a Euribor + 65 punti base p.A. Classe C Notes (A/a-) di 46,4 milioni di euro (pari al 10,51% dell’importo totale) ad un rendimento pari a Euribor + 95 punti base p.A. Classe D Notes (Bbb/bbb) di 68,4 milioni di euro (pari al 15,493% dell’importo totale) ad un rendimento pari a Euribor + 220 punti base p.A. Banca Intesa Lancia "Bramante", La Prima Operazione Pubblica In Europa Di Cartolarizzazione Sintetica Di Un Unico Finanziamento Immobiliare Milano, 12 settembre 2003 - Banca Intesa ha lanciato una nuova operazione di cartolarizzazione sintetica per un importo nominale di 441 milioni di euro denominata "Bramante". Con questa operazione, Banca Intesa acquista protezione tramite credit derivatives sull'intero importo di un unico finanziamento immobiliare di 441 milioni di euro. Banca Intesa acquista protezione su una tranche pari a 214 milioni da Bramante Plc - uno Special Purpose Entity che cartolarizza questo ammontare emettendo obbligazioni destinate a investitori istituzionali - e sulla restante tranche di 227 milioni da una primaria istituzione finanziaria. "Bramante" è la quarta operazione pubblica di cartolarizzazione sintetica di Banca Intesa sul proprio bilancio - dopo Scala 1 nel novembre 1999, Leonardo nel maggio 2001 e Verdi nel dicembre 2002 - ed è la prima operazione sintetica pubblica effettuata in Europa di Commercial Mortgage Backed Securities (Cmbs) di un unico finanziamento immobiliare. Oggetto della cartolarizzazione sintetica è la porzione senior - il cui importo attuale è pari a 441 milioni di euro - del pacchetto finanziario strutturato da Banca Intesa nel luglio 2002 a supporto dell'acquisizione di Telemaco Immobiliare da parte di Whitehall (fondo immobiliare gestito da Goldman Sachs). Telemaco Immobiliare, facente in precedenza capo a Beni Stabili, Telecom Italia e Lehman Brothers, è stata costituita in seguito allo spin-off di Telecom Italia per concentrare alcuni assets destinati alla vendita. L'operazione rafforza la leadership di Banca Intesa quale arranger di finanziamenti strutturati al settore immobiliare con la flessibilità dei canali distributivi offerta da un ampio accesso ai mercati internazionali, nel quadro di un'efficiente gestione del bilancio. Le synthetic securitizations costituiscono la terza generazione di strutture di cartolarizzazione in quanto, con l'utilizzo dei credit derivatives, evitano il trasferimento fisico del sottostante portafoglio e permettono di trasferire unicamente il rischio creditizio, mantenendo la relazione banca-cliente e liberando capitale economico/regolamentare ed ampliando i margini operativi. In dettaglio, con questa operazione Banca Intesa acquista protezione sull'intero ammontare del finanziamento immobiliare di 441 milioni di euro attraverso due credit default swap: * uno con Bramante Plc, Special Purpose Entity ("Spe") domiciliato in Irlanda, a copertura della prima perdita del portafoglio fino ad un massimo di 214 milioni di euro (48,6% della perdita complessiva); * un secondo credit default swap con una primaria istituzione finanziaria a copertura della parte residua del rischio (Super Senior Tranche) di 227 milioni. A sua volta, Bramante cartolarizza il rischio di credito assunto emettendo obbligazioni (Notes) per un valore complessivo di circa 214 milioni di euro. Le obbligazioni emesse dal veicolo vengono vendute ad investitori istituzionali in base alle seguenti tranches: Notes (Aaa/aaa) di 30 mln di euro (pari al 6,795% dell'importo totale) ad un rendimento pari a Euribor + 40 punti base p.A.; Classe B Notes (Aa/aa-) di 54,1 milioni di euro (pari al 12,254% dell'importo totale) ad un rendimento pari a Euribor + 65 punti base p.A.; Classe C Notes (A/a-) di 46,4 milioni di euro (pari al 10,51% dell'importo totale) ad un rendimento pari a Euribor + 95 punti base p.A.; Classe D Notes (Bbb/bbb) di 68,4 milioni di euro (pari al 15,493% dell'importo totale) ad un rendimento pari a Euribor + 220 punti base p.A.; Classe E Notes (Bb/bb) di 15,5 milioni di euro (pari al 3,511% dell'importo totale) ad un rendimento pari a Euribor + 570 punti base p.A.; Banca Intesa ha agito in qualità di Originator e Sole Arranger. Morgan Stanley ha partecipato in qualità di Sole Bookrunner e Co-lead Manager. Caboto ha partecipato in qualità di Co-lead Manager. Classe E Notes (Bb/bb) di 15,5 milioni di euro (pari al 3,511% dell’importo totale) ad un rendimento pari a Euribor + 570 punti base p.A. Banca Intesa ha agito in qualità di Originator e Sole Arranger. Morgan Stanley ha partecipato in qualità di Sole Bookrunner e Co-lead Manager. Caboto ha partecipato in qualità di Co-lead Manager.

 

UNICREDITO ITALIANO: OTTIMA PARTENZA DELLE TRE BANCHE DI SEGMENTO: A SEI MESI DALL’AVVIO DEL PROGETTO, UTILI IN SIGNIFICATIVA CRESCITA CON ELEVATI LIVELLI DI EFFICIENZA • UTILE NETTO IN CRESCITA DEL 12,3% A/A (1.132 MILIONI) E SERVIZI DI QUALITÀ PER IL CLIENTE
Milano, 12 settembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Unicredito Italiano ha approvato ieri i risultati consolidati del primo semestre del 2003. L’utile netto di pertinenza del Gruppo del primo semestre 2003 si attesta a 1.132 milioni, con una crescita del 12,3% sul risultato del corrispondente periodo del 2002. Tale risultato è la conferma della redditività del Gruppo, non alterata, a differenza di quanto avvenuto nel primo semestre 2002, da elevate rettifiche di valore su crediti e su partecipazioni di natura anche straordinaria. Grazie a tale eccellente risultato, il Roe si attesta a 20,2%, in termini annualizzati, in crescita rispetto al 19,3% del corrispondente periodo dell’anno precedente ed al 17,2% dell’intero esercizio del 2002. 1 Le variazioni più significative nel perimetro del Gruppo rispetto a dicembre 2002 sono intervenute all’interno della Divisione Nuova Europa con l’ingresso del Gruppo Koc Finansal Hizmetler (controllato pariteticamente con il principale gruppo industriale turco e consolidato pertanto proporzionalmente) e di Zivnostenska Banka (consolidata integralmente ed a marzo temporaneamente consolidata con il metodo del patrimonio netto). Rispetto a giugno 2002 il perimetro del gruppo si è modificato anche per l’ingresso di Demir Banca (ora Unicredit Romania). L’operazione di riorganizzazione societaria “S3” ha comportato la ricostruzione della ripartizione dell’utile e del patrimonio tra “di pertinenza del Gruppo” e “di pertinenza di terzi”. Anche al netto delle rettifiche su avviamenti il Roe si mantiene sopra il livello dell’ultimo esercizio portandosi a 22,6% (contro il 21,6% di giugno ed il 19,6% di dicembre 2002). La formazione del risultato di gestione Il risultato di gestione, nonostante la fase di avvio dell’operatività delle nuove banche di segmento, si attesta a 2.599 milioni evidenziando una crescita dello 0,9% sul primo semestre 2002. Il confronto rispetto all’anno precedente è peraltro negativamente influenzato dall’effetto dei cambi per la svalutazione dello zloty polacco e del dollaro rispetto all’euro (rispettivamente del 9,3% e del 12,7% nei dodici mesi). Al netto di tale effetto il risultato di gestione del primo semestre registra, infatti, un incremento del 2,2% sui primi sei mesi del 2002. Il rapporto tra costi e ricavi si mantiene pertanto su un livello di eccellenza a 52,1%, in leggero aumento rispetto al 51,5% del primo semestre 2002 ricostruito e comunque inferiore a quello dell’intero esercizio (pari al 54,6%). Il margine d’interesse, grazie ai maggiori dividendi (185 milioni rispetto a 139 milioni nel primo semestre 2002), si attesta a 2.655 milioni, riallineandosi sostanzialmente al corrispondente periodo dell’anno precedente al netto dell’effetto cambi (-0,4%), con una riduzione dell’1,8% a cambi storici. La crescita dei dividendi è principalmente riconducibile all’attività ordinaria di Tradinglab. L’evoluzione del margine d’interesse, al netto dei dividendi (-3,7% a/a), è la risultante di diversi fattori. Per quanto riguarda l’attività delle Banche in Italia il margine d’interesse risente di un effetto volumi negativo solo parzialmente controbilanciato da un positivo effetto spread. Evolve invece positivamente il margine della Capogruppo, grazie ai minori oneri di provvista sull’interbancario a fronte di immobilizzazioni superiori al patrimonio. Le banche della Nuova Europa registrano una flessione del margine d’interesse (-2,9% a cambi costanti) in presenza di un contributo positivo dei volumi di impiego e raccolta più che controbilanciato da un effetto spread negativo, legato alla riduzione dei tassi. I proventi da intermediazione raggiungono i 2.768 milioni (+6,2% a cambi storici e +7,5% a cambi costanti), sostenuti dall’aumento dei profitti su operazioni finanziarie (+28% circa) connesso allo sviluppo dell’attività per la gestione dei rischi finanziari della clientela corporate ed, in misura minore, degli altri proventi netti di gestione (+6,1% a cambi storici, +7,4% a cambi costanti) che compensa la flessione delle commissioni nette. Le commissioni nette (–1,8% a cambi storici e –0,6% a cambi costanti) risentono del minor gettito di quelle relative ai servizi di gestione e amministrazione del risparmio (-3,6% sul primo semestre 2002 a cambi storici), in ripresa peraltro da tre trimestri. All’interno dell’aggregato si rileva una crescita ancora marcata delle commissioni sul collocamento di prodotti assicurativi (3,7 miliardi di nuova produzione, +24,8% a/a), in atto ormai da alcuni esercizi, ed in misura minore da quelle sul collocamento titoli, in accelerazione nel secondo trimestre. Si riducono, invece, sia le commissioni sui fondi d’investimento, nonostante una raccolta netta di Pioneer per 5,4 miliardi a/a, per effetto della ricomposizione del portafoglio della clientela da fondi azionari e bilanciati (con commissioni più elevate) a obbligazionari e monetari, sia quelle sulle gestioni patrimoniali, particolarmente elevate nella prima parte dello scorso esercizio. L’apporto degli altri settori di attività è invece nel complesso superiore a quello del primo semestre 2002 grazie all’attività esattoriale ed a quella di organizzazione di finanziamenti. I profitti da operazioni finanziarie raggiungono i 785 milioni, un livello superiore del 27,6% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente (+28,9% a cambi costanti). Tale crescita è stata ancora sostenuta dallo sviluppo dell’attività per la gestione dei rischi finanziari della clientela corporate. Il significativo incremento si conferma nel secondo trimestre 2003, che mostra un incremento del 38% a/a. I costi operativi, pari a 2.824 milioni, registrano un aumento (+3,2% a cambi storici e +4,7% a cambi costanti) in parte spiegato dagli oneri per la riorganizzazione in corso e per gli investimenti effettuati. Manifestano infatti una crescita più elevata le rettifiche di valore su immobilizzazioni immateriali e materiali (+7,2% a cambi storici e +8,8% a cambi costanti). Le altre spese amministrative aumentano nel complesso soltanto dello 0,8% grazie ai risparmi in diversi capitoli di spesa. Le spese per il personale (+4,1% rispetto al primo semestre 2002) scontano, da un lato, il potenziamento dei settori dell’Investment Banking e delle Nuove Iniziative (Unicredit Banca per la Casa, Clarima e Xelion), dall’altro, gli incrementi derivanti dall’applicazione delle nuove tabelle retributive, solo in parte assorbiti dagli effetti della diminuzione dell’organico di oltre 1.350 unità da giugno 2002 a giugno 2003. La formazione dell’utile netto Tenuto conto di accantonamenti e rettifiche per complessivi 635 milioni (787 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente, -19,3%), si perviene ad un utile ordinario per il primo semestre di 1.964 milioni, in crescita del 9,8% sul primo semestre 2002. In particolare si registrano: • rettifiche di valore su avviamenti e su differenze positive di consolidamento per 136 milioni (123 milioni nella prima metà dell’anno precedente), di cui 59 milioni relativi al Gruppo Pioneer e 35 milioni a Pekao. L’aumento è spiegato dalle rettifiche sulle nuove acquisizioni (tra cui Zivnostenska, Momentum, Koc) per 21 milioni in parte compensato con un effetto cambi positivo di 8 milioni sulla rettifica del goodwill di Pioneer. • accantonamenti a fondi rischi ed oneri per 134 milioni contro i 76 milioni nel corrispondente periodo dell’anno precedente. In tale importo sono compresi stanziamenti relativi a revocatorie, e cause in corso e altri rischi; • rettifiche di valore su crediti e accantonamenti per garanzie e impegni, al netto delle riprese, per 363 milioni, in riduzione del 27,7% rispetto ai 502 milioni del primo semestre 2002. La riduzione è anche correlata al minor flusso di nuove sofferenze (-30% rispetto al primo semestre 2002), ed è sostanzialmente concentrata nella Divisione New Europe, per la presenza nel primo semestre 2002 di rettifiche a carattere straordinario nelle valutazioni dei crediti del Gruppo Pekao; • rettifiche di valore su immobilizzazioni finanziarie (al netto delle riprese) per 2 milioni contro i 75 milioni nella prima parte del 2002; L’apporto della componente straordinaria è stato positivo per 70 milioni, contro 144 milioni dell’anno precedente e comprende utili su cessioni di partecipazioni per circa 31 milioni. Le imposte sul reddito sono pari a 825 milioni (839 milioni nel primo semestre 2002), con un tax rate del 40,5%, sostanzialmente allineato a quello del bilancio 2002 (40,3%). L’utile d’esercizio si porta così su un livello di 1.209 milioni, in crescita del 10,5% sul primo semestre 2002. Dopo l’assegnazione dell’utile a terzi per 77 milioni (86 milioni nel primo semestre 2002), si perviene all’utile netto di pertinenza del Gruppo di 1.132 milioni, in aumento del 12,3% rispetto ai 1.008 milioni del primo semestre 2002. I principali aggregati patrimoniali In un contesto di mercato caratterizzato da una domanda di credito delle imprese ancora debole, in linea con l’andamento dell’economia reale, il Gruppo ha evidenziato una crescita moderata degli impieghi (2,1% da inizio anno, al netto delle operazioni pronti contro termine, e 1,1% nei dodici mesi), per effetto di una politica creditizia selettiva, orientata alla prudenza soprattutto in alcune aree di significativa presenza, quali ad esempio la Polonia, oltre che dell’andamento dei cambi. Considerando anche le operazioni pronti contro termine, che hanno evidenziato una marcata contrazione sia nel semestre (-48,7%), sia rispetto a giugno 2002 (-81%), il complesso dei crediti verso clientela si porta su un livello di circa 116 miliardi, superiore di circa 1 miliardo rispetto a fine 2002 (+0,9%). All’interno dell’aggregato si conferma la crescita regolare dei mutui (+3,4% da inizio anno e +7,5% nei dodici mesi) sostenuti dal perdurare del positivo andamento del mercato immobiliare. La qualità del credito si mantiene elevata grazie alla sostanziale stabilità dei crediti dubbi, che si attestano a 4.317 milioni, (+0.2% sul dicembre 2002), principalmente dovuta alla riduzione registrata dagli incagli (-3% su fine 2002). Tenuto peraltro conto dell’aumento del totale dei crediti verso clientela, l’incidenza sugli stessi del complesso dei crediti dubbi registra nel semestre una lieve riduzione passando dal 3,73% al 3,71% ai valori di bilancio, e dal 6,89% al 6,79% al valore nominale, con un rapporto di copertura del 47,7% rispetto al 48% di fine dicembre. Le sofferenze, invece, pari a 2.238 milioni, registrano un lieve incremento (+3,6%) su fine anno e si portano, in rapporto al totale dei crediti, al 4,60% al valore nominale (4,56% a dicembre) ed all’1,92% ai valori di bilancio (1,87% a fine anno). Il rapporto di copertura è pari al 60%. Il complesso della massa amministrata della clientela del Gruppo si è portata su un livello di quasi 354 miliardi, superiore di 12,4 miliardi rispetto a quello di fine dicembre (+3,6%), con un incremento del 2,5% su fine giugno 2002. La dinamica su base annua è stata penalizzata dall’andamento delle quotazioni sui mercati azionari (Msci World: -4% sul giugno 2002, in ripresa a +10% su fine 2002), generalmente non ancora tornate sui livelli di un anno prima, e dalla forte svalutazione del dollaro, valuta nella quale è denominata una quota consistente dell’attivo in gestione del Gruppo. All’interno dell’aggregato si registra una significativa ricomposizione a favore della raccolta indiretta che si porta al 64% del totale, dal 62,1% di dicembre e 61,8% di giugno 2002. Più in dettaglio, la raccolta diretta si attesta a 127,3 miliardi, con una riduzione dell’1,7% nel semestre e del 3,5% su base annua. Tale evoluzione è influenzata in particolare, dalla flessione nelle operazioni di raccolta in pronti contro termine (circa 3 miliardi in meno tra giugno e dicembre e 4,3 miliardi rispetto a giugno 2002) e dalle scelte attuate nelle politiche di emissione con il parziale rinnovo dei titoli in scadenza (lo stock di obbligazioni in circolazione si è ridotto di 3 miliardi nel semestre e di 6,4 miliardi nell’arco dei dodici mesi). Inoltre, come per gli impieghi, anche la dinamica della raccolta è stata sensibilmente influenzata dall’andamento dei cambi, sia per le banche della Nuova Europa (con un effetto di oltre 1,5 miliardi nel semestre e su base annua), sia per le passività in dollari delle filiali estere della Capogruppo (con un ulteriore effetto di circa un miliardo su base annua). La dinamica della raccolta indiretta da clientela consolida il trend di crescita, in precedenza oscurato dall’andamento dei mercati, sostenuta dai nuovi flussi di raccolta. La consistenza della raccolta indiretta ai valori di mercato si porta infatti a 226,5 miliardi, registrando un incremento del 6,9% rispetto a fine 2002, grazie all’evoluzione positiva sia della componente amministrata (+7,9% nel semestre), sia di quella gestita (+5,9%). Su base annua, pur se ancora parzialmente condizionata dall’andamento dei mercati, la consistenza della raccolta indiretta è comunque cresciuta del 6,3%, sostenuta da quella amministrata (+10,9%), ma ancora relativamente frenata dal comparto del risparmio gestito (+1,6%). Al 30 giugno 2003 le attività della clientela gestite dal Gruppo, comprensive della liquidità e dei titoli di propria emissione, si sono attestate a 108,4 miliardi (+5.8% nel semestre e +2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). Il patrimonio netto di pertinenza del Gruppo si attesta al 30 giugno 2003 a 12.359 milioni. Il Core Tier 1 risulta pari a 7,07% da 6,84% nel primo semestre 2002 (7,21% nel dicembre 2002), il Total Capital Ratio raggiunge l’11,4% (dall’11,68% del giugno 2002 e l’11,89% del dicembre 2002). A fine giugno il Gruppo aveva un organico di 68.574 dipendenti2, in riduzione di 565 unità rispetto alla situazione “proforma” del dicembre 2002, una rete di 4.546 succursali bancarie e 1.610 promotori. Semestre positivo per le banche di segmento Di seguito alcuni dettagli di conto economico e stato patrimoniale riguardanti le tre banche di segmento, che hanno avviato la loro operatività nel gennaio 2003 e la Nuova Europa. Unicredit Banca I risultati di Unicredit Banca nel primo semestre 2003 evidenziano un utile netto di 440 milioni e un cost/income pari al 57,7%. Il margine di interesse (1.144,3 milioni) insieme ai proventi da intermediazione e diversi (985,4 milioni) e ai dividendi di competenza (112,8 milioni), portano il margine di intermediazione della prima metà dell’anno di Unicredit Banca a 2.242,5 milioni. Le spese amministrative, pari a 1.292,9 milioni a fine semestre, sono costituite per il 55,7% dal costo del personale, per il 38,2% dai costi operativi funzionali e per il restante 6,1% dalle imposte indirette. Il conseguente risultato di gestione raggiunge gli 896,7 milioni. La massa amministrata per conto della clientela ammonta, alla fine del primo semestre 2003, a oltre 164.100 milioni, ed è costituita per oltre il 31% dalla raccolta diretta (51.589 milioni) e per circa il 69% da quella indiretta (112.515 milioni). La componente “a vista” della raccolta diretta copre circa i tre quarti dell’aggregato (36.889 milioni i conti correnti e i depositi a risparmio), nel cui ambito oltre l’80% è riconducibile ai Privati e alle Famiglie, mentre la raccolta indiretta evidenzia una composizione attribuibile per circa il 56% al risparmio amministrato (62.610 milioni al 30 giugno 2003) e per il restante 44% al risparmio gestito, attestatosi, a fine giungo 2003, ad una cifra superiore ai 49.900 milioni. In questo ultimo è significativa l’evoluzione dell’attività di bancassurance, il cui flusso di vendita lordo del semestre raggiunge i 3.300 milioni. I crediti alla clientela ammontano, al 30 giugno 2003, a complessivi 37.911 milioni, dei quali circa il 95% è costituito dai finanziamenti alle Famiglie e alle piccole Imprese, “core business” tipico del mercato retail. Il 2% dei crediti esposti in bilancio riguarda posizioni in sofferenza che, a fine giugno 2003 ammontano a 766,1 milioni di euro. Unicredit Banca opera con una struttura formata da 2.755 Agenzie dislocate su tutto il territorio nazionale, e col supporto di 24.206 dipendenti, dei quali l’87% destinato alla Rete commerciale. Nell’ambito dei molti progetti lanciati in questo semestre, particolare rilievo assumono le iniziative rivolte al segmento della piccola imprenditoria con la costituzione di 250 centri small business sul territorio nazionale, interamente dedicati alle piccole imprese e, tra le altre azioni, l'imminente avvio in tutto il paese del progetto “C’e un fido per te” con il quale Unicredit Banca mette a disposizione finanziamenti ai piccoli imprenditori, sulla base di una valutazione di pre-selezione dei clienti potenziali. Unicredit Banca d’Impresa Unicredit Banca d’Impresa ha chiuso il primo semestre 2003 con un utile netto di 280 milioni ed un 2 Considerando Koc Finansal Hizmetler al 100%, i dipendenti si attestano a 70.356 e gli sportelli a 4.617. Cost/income ratio pari al 27,9%. Un margine di interesse di 596 milioni, unito al contributo dei servizi, pari a 354 milioni, hanno determinato una consistenza del margine di intermediazione pari a 950 milioni. Dedotti i costi operativi, Unicredit Banca d’Impresa ha prodotto nel primo semestre del 2003 un risultato lordo di gestione di 685 milioni, un dato che supera gli obiettivi di budget fissati. Dal lato patrimoniale, a fine giugno il totale dell’attivo si è attestato a 49.655 milioni, costituito per più dell’86% dai crediti verso la clientela, che ammontano a 42.960 milioni, in crescita di 7,5 punti percentuali rispetto al dato di fine marzo. I crediti in sofferenza (479 milioni) rappresentano l’1,1% del credito erogato alle imprese clienti (al lordo delle svalutazioni l’incidenza è dell’1,8%). Sul versante del passivo, la raccolta diretta ammonta a 9.893 milioni ed è pressoché interamente costituita da giacenze in conto corrente. La raccolta indiretta ammonta a 27.000 milioni. Il personale di Unicredit Banca d’Impresa in servizio a fine giugno era di 3.652 unità, l’88% delle quali impiegate nella rete commerciale, composta di 210 filiali e 46 centri estero. Unicredit Private Banking I risultati della banca mostrano nel primo semestre un utile netto di 37,3 milioni e un Cost/income pari al 52,4%. Relativamente ai risultati economici, il margine di intermediazione è pari a 152,6 milioni ed il risultato di gestione si attesta a 72,6 milioni. Le spese amministrative totalizzano 80 milioni. Le masse amministrate da Unicredit Private Banking e dalle sue partecipate superano i 46 miliardi (di cui oltre 37 miliardi relative alla sola banca private). Per quanto riguarda il rientro capitali, nei primi 7 mesi Unicredit Private Banking e le sue partecipate hanno raccolto circa 800 milioni, su un totale di circa 1 miliardo del Gruppo Unicredito Italiano. La banca dispone di 153 filiali e fornisce i propri servizi ad oltre 40.000 nuclei familiari. Al 30 giugno l’organico di Unicredit Private Banking era rappresentato da 1.064 dipendenti, di cui 558 gestori di relazione. Relativamente ai risultati delle controllate, Cordusio Fiduciaria ha amministrato nel primo semestre masse per 6.941 milioni (+8,8% rispetto al 31 dicembre 2002). La società al 30 giugno mostra un utile netto pari a 2,23 milioni. Unicredit Private Asset Management Sgr chiude il primo semestre con un utile netto prossimo ai 100.000 euro. La società gestisce masse per circa 6 miliardi (quasi interamente di clienti Upb), che hanno generato un margine da servizi pari a 6,61 milioni. Completano il quadro delle partecipate le controllate estere (Banca Agricola Commerciale della Repubblica di San Marino, Banque Monégasque de Gestion e Unicredit Suisse Bank), che amministrano complessivamente masse per oltre 4 miliardi e contribuiscono nel semestre con utili netti per 7,2 milioni. Nuova Europa In Nuova Europa il semestre si è chiuso con un miglioramento della redditività (utile netto a 153 milioni, +39,1% a/a a cambi costanti, +28,4% nel secondo trimestre sul primo trimestre 2003) grazie a una riduzione del costo del rischio in banca Pekao e al positivo contributo dei risultati commerciali in tutte le banche dell’area. Sistema di incentivazione a medio termine per il Personale del Gruppo Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre deliberato, in attuazione del “Piano di incentivazione a medio termine per il Personale del Gruppo - Anno 2003”, un aumento di capitale a titolo gratuito per un ammontare di euro 1.803.575, con emissione di 3.607.150 azioni ordinarie destinate a circa 2.500 elementi del middle management del Gruppo che, in posizioni ritenute significative per il conseguimento dei risultati aziendali, abbiano raggiunto gli obiettivi individuali loro assegnati. Il Consiglio, sempre nell’ambito del sistema di incentivazione a medio termine per il Personale del Gruppo ed in attuazione della delega ricevuta dall’Assemblea Straordinaria dei Soci del 6 maggio 2003, ha inoltre prorogato di 5 anni il termine finale di esercizio delle stock option emesse nello scorso triennio da Unicredito Italiano per il top management del Gruppo. Si allegano i prospetti dello Stato Patrimoniale e del Conto Economico riclassificati del Gruppo,con l’avvertenza che la documentazione non è ancora stata certificata dalla Società di Revisione.

 

GENERALI: RISULTATI DI GRUPPO AL 30 GIUGNO 2003LE AZIONI INTRAPRESE E I RISULTATI SEMESTRALI CONFERMANO GLI OBIETTIVI ANNUALI FISSATI DAL PIANO INDUSTRIALE UTILE CONSOLIDATO: AUMENTA DI OLTRE DIECI VOLTE DA 51 MLN A 531 MLN
Venezia, 12 settembre 2003. Il Consiglio di Amministrazione delle Assicurazioni Generali, presieduto da Antoine Bernheim, ha approvato la relazione semestrale consolidata e della Capogruppo al 30 giugno 2003. L’utile netto consolidato è pari a 530,8 milioni contro un risultato di 50,8 milioni del primo semestre 2002. La forte crescita è stata principalmente determinata dal deciso miglioramento della gestione tecnica, sia vita che danni, realizzato grazie alle azioni impostate da inizio anno nel quadro delle strategie del Piano Industriale. La gestione tecnica complessiva ha chiuso infatti per la prima volta al semestre con un utile di 20,8 milioni contro un saldo negativo di 287 milioni nell’analogo periodo del 2002. La gestione finanziaria evidenzia un miglioramento pur scontando ancora oltre un 1 miliardo di minusvalenze di registro derivante dal comparto azionario. In particolare, il risultato tecnico dei rami danni è migliorato di 172 milioni rispetto al primo semestre del 2002, riducendo sensibilmente il passivo a 466 milioni (dai 638 milioni dell’analogo periodo del 2002). Il miglioramento è stato determinato da una politica di prodotto che, secondo le linee del Piano Industriale, si fonda su una maggiore focalizzazione sul mercato retail e Pmi rispetto a quello dei rischi industriali e da una sempre più rigorosa azione di selezione dei rischi e di contenimento dei costi. Il risultato tecnico del ramo vita, pari a 486 milioni (351 milioni nell’analogo periodo del 2002), ha registrato un miglioramento di 135 milioni (+ 39%) grazie ad una maggiore concentrazione su prodotti con margini tecnici in linea con quelli attesi. “E’ con questi risultati, realizzati nonostante un quadro macroeconomico non favorevole, che dimostriamo il nostro forte impegno finalizzato alla creazione di valore per gli azionisti” commenta Giovanni Perissinotto, Amministratore Delegato del Gruppo Generali, “Tali risultati sono il frutto delle azioni definite dal Piano Industriale che si concentra sull’attività operativa e che privilegia la redditività ai volumi. Ciò ha comportato degli ottimi risultati nei rami danni ed una crescita del valore della nuova produzione vita. I mercati finanziari hanno continuato ad incidere sulle svalutazioni che tuttavia sono decisamente inferiori rispetto a quelle dell’anno scorso. Abbiamo un ottimo team che è concentrato nella realizzazione di importanti cambiamenti organizzativi e culturali e quindi siamo ottimisti per lo sviluppo futuro.” In un quadro di sostanziale stagnazione dell’economia dell’Europa Continentale, area di maggiore operatività del Gruppo Generali, il volume premi consolidato ha registrato una crescita del 2,8% a condizioni omogenee rispetto al primo semestre del 2002 attestandosi a circa 24 miliardi. In particolare, la raccolta nei rami danni, pari a 10.011 milioni, è cresciuta del 5,3%. La combined ratio è migliorata di 3,3 punti percentuali a 100,8%. Tale risultato è stato determinato dall’ulteriore diminuzione di 3,2 punti percentuali del rapporto sinistri a premi netto, che si è attestato a 76,3%. Nel ramo vita la raccolta è stata pari a 13.983 milioni (+1%), registrando un significativo sviluppo dei premi periodici delle polizze tradizionali. L’incidenza dei costi sui premi ha registrato una diminuzione passando dal 13,1% al 12,3%, frutto delle prime azioni intraprese nella riduzione dei costi. I risultati della gestione finanziaria e patrimoniale hanno registrato, rispetto al semestre del 2002, un miglioramento determinato dalla tenuta dei redditi correnti, dall’incremento degli utili da trading e da inferiori minusvalenze relative al portafoglio azionario. Le plusvalenze latenti sul portafoglio titoli sono ammontate a 8.316 milioni di euro (5.531 milioni a fine 2002). Inoltre si è registrato un incremento del 3,5% da fine 2002 dell’ Embedded Value, che si è attestato a 21,4 miliardi e un Return On Embedded Value normalizzato (Roev), misura del ritorno del capitale investito, pari a 11,1%. Il valore della nuova produzione vita è cresciuto da 206 milioni nel primo semestre 2002 a 218 milioni. Nel semestre il valore delle operazioni di asset gathering è stato pari a 25 milioni, portando il valore della nuova produzione (Nbv) a 243 milioni. La Capogruppo ha registrato nel primo semestre un utile di 486 milioni in crescita del 23% (396 milioni nel primo semestre del 2002), che ha beneficiato di un miglioramento della gestione tecnica complessiva del 16,5% a 390 milioni. Dettagli Bilancio Consolidato - Riflette la situazione patrimoniale e il conto economico di 181 società di cui 108 Compagnie di assicurazione. Gestione Assicurativa - I premi consolidati hanno raggiunto 23.994 milioni di euro (+2,8% a termini omogenei). Alla raccolta del lavoro diretto hanno contribuito i Paesi dell’Unione Europea per il 90% (l’Italia per il 34%, la Germania per il 26,7%, la Francia per il 16,5%). Nel complesso, i premi vita si sono attestati a 13.983 milioni (+1%); nei rami danni la raccolta è stata di 10.011 milioni (+5,3%). Nei rami danni il rapporto sinistri a premi, al netto della riassicurazione, si è attestato al 76,3%, in calo di 3,2 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2002. La combined ratio nei rami danni è migliorata di 3,3 punti percentuali attestandosi a 100,8% (104,1% nello stesso periodo del 2002). L’incidenza dei costi complessivi dei rami vita e danni rispetto ai premi si è attestata al 17% contro i 17,4% del primo semestre del 2002. Le riserve tecniche nette sono ammontate a 203.413 milioni (199.141 milioni a fine 2002) di cui nel ramo vita 174.797 milioni (25.183 milioni relative ai prodotti unit linked) e nei rami danni 28.616 milioni. Per quanto riguarda l’andamento della raccolta premi in Italia, il principale mercato di operatività del Gruppo, si è registrata una crescita dei premi complessiva del 4,9%. Nei rami danni, dove si è registrato un incremento dell’8,3%, la politica sottoscrittiva attuata e le azioni di contenimento dei costi hanno permesso di raggiungere nel semestre l’importante risultato di una combined ratio vicino al 100%. Il settore vita, che ha registrato una crescita del 3,4%, è stato caratterizzato da uno sviluppo delle reti agenziali superiore al 10% e da un incremento del 30% della nuova produzione. Negli altri mercati, si è raggiunto nel ramo vita un complessivo incremento della redditività grazie alla politica sottoscrittiva adottata, mentre nei rami danni, la progressiva focalizzazione sul mercato retail e Pmi ha portato ad un miglioramento della combined ratio, che si attesta intorno al 100%. “L’adozione di strategie gestionali finalizzate al miglioramento dei saldi industriali, sia nel ramo vita che nei rami danni, è stata il tratto distintivo dell’attività del Gruppo in tutti i paesi esteri nel primo semestre” ha dichiarato Sergio Balbinot, Amministratore Delegato delle Assicurazioni Generali . “Al soddisfacente andamento tecnico del core business assicurativo all’estero si contrappone il forte impatto fiscale derivante dalla legislazione tedesca sul trattamento delle minusvalenze delle nostre compagnie in Germania”. Gestione patrimoniale e finanziaria - Gli attivi al 30 giugno 2003 hanno raggiunto complessivamente 240.385 milioni. La gestione finanziaria del Gruppo è stata caratterizzata da un’ulteriore riduzione della componente azionaria, che rappresenta il 6,9% rispetto al totale degli investimenti (8,5% al 31 dicembre 2002), mentre è aumentato il portafoglio obbligazionario che continua ad evidenziare una elevata qualità dei titoli che ne fanno parte. Gli investimenti complessivi sono saliti del 2,3% a 211.261 milioni (206.450 milioni a fine 2002), di cui 25.606 milioni relativi a quelli il cui rischio è a carico degli assicurati. Nell’ambito della composizione degli investimenti, quelli a reddito fisso rappresentano il 78,8%, le azioni l’ 6,9%, gli immobili il 6,4%. I redditi ordinari da investimenti sono ammontati a 4.449 milioni (4.355 milioni nel primo semestre 2002). I profitti netti da realizzo ordinari sono ammontati a 1.032 milioni (rispetto a 514 milioni nel primo semestre 2002). Le minusvalenze nette da valutazione e gli ammortamenti sono stati pari a 1.071 milioni (1.602 milioni nell’analogo periodo del 2002). Lo sviluppo e la riorganizzazione dell’attività Nel Piano Industriale 2003-2005, presentato a inizio anno, sono state delineate le strategie e gli obiettivi che puntano all'affermazione del Gruppo Generali come leader europeo in termini di redditività in particolare attraverso la focalizzazione sul business assicurativo in mercati selezionati e a forte potenziale di crescita, operando principalmente nel settore persone e piccole imprese. In questo contesto vanno segnalate le due importanti operazioni realizzate con il Gruppo Intesa. La prima riguarda la concentrazione delle attività di bancassicurazione dei due Gruppi in una nuova società, Intesa Vita, che sarà forte di una rete distributiva di 3.000 sportelli bancari e assumerà un ruolo di primo piano nel settore bancassicurativo italiano. La seconda operazione riguarda il settore dei Personal Financial Services e si colloca nel quadro delle azioni di potenziamento delle reti distributive, anche ai fini dello sviluppo dei portafogli vita e previdenziali. Tale accordo prevede la concentrazione in Banca Generali del ramo d'azienda di Banca Primavera, costituito da 1.600 promotori finanziari che gestiscono un patrimonio di 5,4 miliardi, e da 17 filiali bancarie. Al termine di tale acquisizione, Banca Generali si collocherà, con una quota del 9% e più di 5.000 promotori finanziari, al terzo posto del mercato italiano in termini di attivi gestiti. Negli Stati Uniti è stata completata l'operazione di cessione del portafoglio del lavoro diretto della controllata Bma, che per dimensioni e potenzialità non rivestiva più importanza strategica. Il Gruppo mantiene l’attività relativa alla riassicurazione vita, settore nel quale si colloca tra i maggiori operatori locali. Dopo la chiusura del semestre sono state perfezionate in Francia le operazioni di acquisizione del gruppo Le Continent e del portafoglio assicurativo locale di Zurich Financial Services. Tali operazioni rientrano nei programmi di crescita esterna e consentono alle Generali il rafforzamento della propria posizione in un mercato caratterizzato da interessanti prospettive reddituali e di crescita. Le due operazioni consentono a Generali di raddoppiare la propria forza vendita, che dispone ora di una rete agenziale composta da 1.350 agenti in esclusiva (al terzo posto per consistenza nel mercato francese). La prevedibile evoluzione dell’attività Nel primo semestre le Generali hanno conseguito un risultato superiore a quello del corrispondente periodo del 2002, grazie al miglioramento sia della gestione tecnica, dovuto alle azioni strutturali, impostate all’ inizio dell’esercizio secondo le linee guida del Piano Industriale, di riforma dei portafogli e di contenimento dei costi, che di quella finanziaria. Il significativo miglioramento dei fondamentali della gestione industriale induce a confermare gli obiettivi di risultato fissati nel Piano Industriale per il 2003. La Capogruppo ha registrato nel primo semestre un utile di 486 milioni in crescita del 23% (396 milioni nel primo semestre del 2002), che ha beneficiato di un miglioramento della gestione tecnica complessiva del 16,5% a 390 milioni. La raccolta premi complessiva è ammontata a 2.746 milioni con un incremento pari al 5.8% a condizioni omogenee. I premi sottoscritti in Italia sono stati pari a 1.256 milioni di euro con una crescita del 9,7%. L’incidenza dei costi complessivi sui premi ha mostrato un’ulteriore contrazione passando al 21,9% dal 24,1%. Il rapporto sinistri a premi nei rami danni ha registrato un ulteriore miglioramento attestandosi a 77,6% (82,8% nel primo semestre 2002), con una conseguente riduzione della combined ratio da 108,2% a 102,5%. Per il lavoro diretto sottoscritto in Italia la combined ratio è migliorata di circa 7 punti percentuali passando da 99,4% primo semestre del 2002 a 92,5% . Le riserve tecniche nette sono ammontate complessivamente a 17.472 milioni (17.169 al 31 dicembre 2002).

 

GRUPPO MPS: RISULTATI DEL PRIMO SEMESTRE 2003 UTILE NETTO A 194 MILIONI DI EURO, IN CRESCITA RISPETTO AL DATO 2002 AL NETTO DELLE COMPONENTI NON RICORRENTI; ROE AL NETTO DEL GOODWILL AL 10%
Siena, 12 Settembre 2003. Il Consiglio di Amministrazione della Banca Monte dei Paschi di Siena Spa, presieduto dal Prof. Pier Luigi Fabrizi, ha approvato oggi i risultati semestrali al 30/06/2003 della Banca e del Gruppo Mps. In un contesto di mercato ancora caratterizzato da rilevanti criticità, gli indirizzi operativi e gestionali del Gruppo Mps sono stati finalizzati a perseguire, in linea di continuità rispetto al 2002, una politica commerciale di ulteriore rafforzamento del presidio delle relazioni con la clientela nel lungo periodo, nonché il contenimento della dinamica dei costi operativi e l’accentuazione della copertura dei rischi. I principali risultati consolidati Sotto il profilo operativo e gestionale il Gruppo Mps ha conseguito risultati più che positivi, con particolare riguardo all’importante crescita dei volumi intermediati e ai progressi fatti registrare dai principali aggregati reddituali. In particolare, per quanto riguarda gli aggregati patrimoniali, la raccolta diretta cresce del 2,1% (1,1% a marzo) confermando una quota sul mercato domestico pari al 6,5%. La raccolta indiretta accelera anch’essa rispetto all’anno precedente (+1,6%) e alla dinamica di marzo (+0,3%) beneficiando di flussi di collocamento in crescita (+26%) e concentrati su prodotti a bassa redditività immediata e ad elevato “embedded value” e minor grado di rischio. In tale ambito si evidenziano: 2,2 miliardi di euro di premi assicurativi emessi (quota di mercato sui flussi del sistema “bancassurance+poste” stimata all’11%); 1,5 miliardi di euro di Fondi Comuni/sicav (quota di mercato sui flussi pari al 7,4%); 1,8 miliardi di euro di prodotti finanziari innovativi, ai quali si aggiungono 3 miliardi di euro di prodotti destinati alla copertura rischi dei clienti “corporate”. All’interno della raccolta indiretta, il risparmio gestito si colloca a 40.927 milioni di euro (+8,7% sull’anno precedente) con le Riserve Tecniche del comparto assicurativo in crescita del 23,7%. Gli impieghi alla clientela (quota sul mercato domestico pari al 6,3%) presentano una crescita del 5,3% su giugno 2002, in gran parte alimentata dalla componente a protratta scadenza. Da inizio anno la componente a medio/lungo termine registra infatti una variazione superiore al 10% (quota di mercato al 7%), sostenuta da erogazioni di mutui pari a circa 2,7 miliardi di euro (+16% sul primo semestre 2002), nonché dallo sviluppo dei volumi di “nuova produzione” dell’attività creditizia specializzata. Sostanzialmente stabile, invece, la componente a breve termine, che assorbe gli indirizzi operativi orientati ad un contenimento dei rischi e all’ottimizzazione degli assorbimenti patrimoniali. Il rallentamento impresso alla dinamica degli assorbimenti patrimoniali ha inoltre consentito di raggiungere un Tier 1 ratio del 6,06% (lievemente superiore al valore di fine anno), rafforzando ulteriormente il coefficiente di solvibilità complessivo (8,9%); quest’ultimo sale al 9,2% considerando il prestito subordinato appena emesso. L’incidenza dei crediti in sofferenza ed incaglio netti sugli impieghi si è attestata al 3.2% - in linea con il dato di dicembre - e anche il rapporto sofferenze nette/crediti vs. Clientela si è confermato sui livelli del fine 2002 (1,5%) e al di sotto del valore di Sistema (stimato all’1,9%). Il rigore delle politiche di accantonamento si è tradotto in un’ulteriore crescita del grado di copertura “complessivo” delle sofferenze, attestatosi ad oltre il 55% (oltre il 65% escludendo la componente mutui). Sotto il profilo reddituale, la gestione caratteristica del Gruppo ha fatto registrare risultati soddisfacenti e sostanzialmente in linea con il percorso evolutivo programmato, evidenziando nel secondo trimestre anche un miglioramento dei principali margini reddituali. Nell’ambito del margine di intermediazione, la componente di “primaria qualità” (margine d’interesse+commissioni clientela) progredisce del 3,6% sull’analogo periodo del 2002, con una dinamica trimestrale in accelerazione (+9,2%). In particolare: Il margine di interesse (1.254 milioni di euro) presenta una crescita (+9,5%), da ricondursi al contributo dell’operatività con Clientela e alla buona tenuta degli spread, nonché al positivo apporto del banking book e della gestione finanziaria. Le commissioni nette (654 milioni di euro) fanno registrare una decisa crescita (+28,9%) rispetto al primo trimestre. La variazione anno su anno (-6,1%) sconta invece le note difficoltà di contesto, le quali hanno inciso sulle scelte di investimento della clientela e sul valore degli asset gestiti (il calo dei principali Indici azionari è stato di circa il 10% rispetto a giugno 2002). Tra le altre voci che concorrono alla formazione del margine da servizi si registra: la crescita (+101,9 milioni di euro rispetto al primo semestre 2002) dei “profitti/perdite da operazioni finanziarie”; il maggior contributo delle società valutate a patrimonio netto (+7 milioni di euro); il forte calo degli altri proventi di gestione, che nel primo semestre 2002 avevano beneficiato di ricavi da cartolarizzazioni per 137 milioni di euro. L’ammontare dei dividendi si attesta infine a 110,1 milioni di euro, scontando nel confronto con il 2002 (260 milioni di euro) il venir meno del dividendo straordinario Hopa-bell e quello del San Paolo Imi (partecipazione ceduta in corso d’anno). Complessivamente, il margine d’intermediazione consolidato (2.385 milioni di euro) fa registrare una dinamica in ripresa rispetto al primo trimestre (+9,1%), con un calo su giugno 2002 (-4,6%) interamente ascrivibile al venir meno delle citate componenti “non caratteristiche” (+5,4% al netto di tali voci). Le spese amministrative (1.450 milioni di euro) presentano un calo sia sul primo trimestre 2003 (-0,3%), sia sull’analogo trimestre del 2002 (-1,3%), per una variazione complessiva annua pari a +0,9%, in sensibile rallentamento rispetto alla dinamica del primo trimestre (+3,2%). In particolare, i costi di personale registrano una dinamica su base annua (+0,9%) coerente con gli obiettivi di progressivo contenimento; le altre spese amministrative registrano anch’esse una crescita estremamente contenuta (+0,9%) grazie agli effetti delle incisive azioni di governance strutturale e di attento monitoraggio della spesa avviate. Le rettifiche di valore su immobilizzazioni immateriali e materiali, infine, si pongono a 168,3 milioni di euro, con una crescita annua (+5,8%) in sensibile rallentamento rispetto all’intero 2002 (+43,8%). Per effetto di tali andamenti il Risultato di Gestione si posiziona a 766,7 milioni di euro, in aumento del 6,7% sulla media semestrale 2002 e di circa il 15% sul primo semestre rettificato delle citate componenti non attinenti alla gestione caratteristica. L’indice di cost/income (senza ammortamenti) si attesta quindi al 60,8% (61,2% a dicembre 2002); quello comprensivo degli ammortamenti risulta pari al 67,9%, in calo di circa 2 punti percentuali rispetto a dicembre. Alla formazione del risultato concorrono inoltre rettifiche ed accantonamenti per complessivi 416,3 milioni di euro (255,1 milioni di euro nell’analogo periodo 2002). Al riguardo si evidenziano: a) rettifiche nette di valore su crediti per 244,7 milioni di euro (219 milioni di euro la media dei semestri 2002) ispirate ai tradizionali criteri di prudenza e comprensive di 7,3 milioni di euro di svalutazione forfetaria su impieghi “in bonis”, nonché della quota semestrale (16,6 milioni di euro) relativa alle cartolarizzazioni non performing effettuate negli esercizi precedenti. Tali rettifiche hanno consentito di rafforzare di oltre 1 punto percentuale i presidi specifici a copertura delle sofferenze nonché di confermare quelli generici sugli impieghi “in bonis” su valori ai vertici del Sistema Bancario (0,9%); b) rettifiche nette di valore su immobilizzazioni finanziarie e altre attività per 53,4 milioni di euro (16,3 milioni di euro nel 2002) che assorbono svalutazioni di alcune componenti del portafoglio partecipazioni, nonchè rettifiche relative a titoli junior; c) accantonamenti per “rischi ed oneri” per 55,5 milioni di euro (17,7 milioni di euro nel 2002), effettuati anche in relazione alla negativa evoluzione reddituale di alcune partecipate non controllate. A completare il quadro reddituale concorrono il saldo della gestione straordinaria (che si attesta a +1,7 milioni di euro, rispetto ai +28,7 della prima parte del 2002) nonché imposte per 155,2 milioni di euro. In sintesi, l’utile netto consolidato si attesta a 194,4 milioni di euro, in moderata crescita sull’analogo valore del 2002 ricostruito per tener conto del venir meno delle citate componenti di reddito non attinenti alla gestione caratteristica; il Roe si posiziona a circa l’8% (12,1% al 31.12.2002) e al 10% al netto del goodwill.

 

BANCA PROFILO: APPROVATI I RISULTATI AL 30 GIUGNO 2003. IL RISULTATO LORDO DI GESTIONE SI ATTESTA A 3,6 MILIONI DI EURO (+ 54%). IMPULSO ALLA CRESCITA PER VIE ESTERNE DEL PRIVATE BANKING.
Milano, 12 settembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Profilo ha approvato i dati sull’andamento del primo semestre 2003. Banca Profilo chiude il semestre con un risultato lordo di gestione di 3.605.820 Euro, in crescita del 54 % rispetto ai 2.345.285 Euro del 30.06.2002, confermando i segnali di ripresa già evidenziati dal dato di fine anno. I mezzi amministrati ammontano a 2 miliardi di Euro, in aumento rispetto agli 1,9 miliardi di Euro del 31.12.2002 (+2%). L’utile netto di periodo è pari a 2,1 milioni di Euro ( + 36 % rispetto al 30.6.2002). L’attivo di bilancio ammonta a 912,1 milioni di Euro (+19,6 % sul 2002). Il patrimonio netto, pari a 102,9 milioni di Euro, risulta in lieve calo rispetto ai 105,7 milioni di Euro del 30 giugno 2002, a seguito del pagamento del dividendo e alla distribuzione di parte della riserva sovrapprezzi di emissione. Nel periodo considerato, il deciso intervento sui costi avviato nei semestri precedenti, è stato accompagnato da un significativo aumento del margine di intermediazione, che passa dai 17,4 milioni di Euro del primo semestre 2002 ai 19,9 milioni di Euro del 30.06.2003, segnando una variazione positiva del 14%. Nell’ambito del totale spese amministrative, pari a 14,4 milioni di Euro, risulta in calo del 5% la componente riferita alle spese diverse, che passano dai 6,2 milioni di Euro del 30 giugno 2002 ai 5,9 milioni di Euro del 30 giugno 2003. Nel corso del primo semestre 2003, la Banca ha dato particolare impulso alla crescita per vie esterne, per effetto della prevista acquisizione delle attività di Private Banking svolte in Italia da Hsbc Bank Plc. E di Fcb Sim S.p.a.. Il consolidamento delle due acquisizioni, nel corso del secondo semestre dell’anno, consentirà al Gruppo Banca Profilo di superare i 3 miliardi di Euro di raccolta totale.

 

BENETTON: CDA APPROVA SEMESTRALE, UTILE NETTO A 50 MILIONI DI EURO, UTILE NORMALIZZATO +23 PER CENTO DELIBERATA LA COSTITUZIONE DEL "COMITATO ESECUTIVO"
Ponzano, 12 settembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Benetton Group ha approvato i risultati del primo semestre che vedono il fatturato consolidato attestarsi a 969 milioni di euro con un incremento del 2,0 per cento dei volumi del settore abbigliamento. Il risultato del semestre risente in particolare del minor apporto del fatturato dei marchi dell’attrezzo sportivo (ceduti nel semestre) e dell’effetto cambi sulle divise del dollaro americano e dello yen, senza i quali le vendite nette avrebbero segnato un risultato in linea con il primo semestre dello scorso esercizio. L’utile consolidato normalizzato, depurato dagli effetti degli oneri straordinari legati principalmente all’adesione alla sanatoria fiscale delle società italiane e all’adeguamento ai valori correnti di alcune attività relative alla gestione della rete commerciale, si attesta nel primo semestre dell’anno a 73 milioni di euro contro i 60 milioni del primo semestre dello scorso esercizio. Il margine lordo si attesta a 415 milioni di euro contro i 453 milioni di euro del primo semestre del 2002, risentendo del già citato andamento dei cambi e da un diverso mix di prodotto. Il risultato operativo si attesta a 130 milioni di euro nel periodo, sostanzialmente in linea con i dati del primo semestre 2002, grazie in particolare alla riduzione delle spese generali e di struttura. Il risultato della gestione ordinaria (pari al risultato operativo più gli oneri finanziari netti e il saldo della gestione valutaria) è pari a 122 milioni di euro con una incidenza sul fatturato in crescita di un punto percentuale (12,6 per cento) rispetto al primo semestre 2002 grazie al positivo effetto delle politiche di copertura in cambi. L’autofinanziamento del periodo si attesta a 157 milioni di euro, contro i 188 milioni registrati nello stesso periodo del 2002. L’indebitamento netto si attesta nel semestre a 571 milioni di euro, in miglioramento dai 613 milioni di euro registrati il 31 dicembre del 2002, principalmente per effetto della vendita dei marchi sportivi. Al netto dell’impatto dell’effetto cambi e tenendo conto della cessione del business dell’attrezzo sportivo, si attendono per la fine dell’esercizio ricavi in linea con quelli conseguiti nel 2002. Il gruppo prevede inoltre di chiudere l’esercizio corrente con un utile normalizzato almeno in linea con i 128 milioni di euro (normalizzati) realizzati nel 2002. Gli investimenti dell’anno sono previsti sui livelli di quelli dell’esercizio precedente mentre l’indebitamento netto è previsto in sostanziale diminuzione grazie anche al cash flow generato nell’anno dalla cessione del settore sportivo. Il Cda ha poi approvato la proposta di riassetto societario e organizzativo del gruppo che ha l’obiettivo di decentrare le attività operative in strutture appositamente dedicate. Le finalità della decisione sono quelle di adeguare la struttura societaria e gestionale alle nuove linee strategiche del gruppo, di migliorare l’efficienza e la competitività delle singole aree facenti capo a specifiche società operative ed in ultima analisi di avvicinare il gruppo ulteriormente al mercato. E’ stata quindi convocata l’Assemblea degli Azionisti per le relative delibere. Infine il Cda ha approvato la costituzione del Comitato Esecutivo, composto dal Presidente Luciano Benetton, dall’Amministratore Delegato Silvano Cassano e dai consiglieri Alessandro Benetton e Gianni Mion, al fine di rendere più rapidi ed efficaci i processi decisionali del gruppo.

 

GRUPPO PININFARINA: PRIMO SEMESTRE 2003 IN CRESCITA VALORE DELLA PRODUZIONE +37,6%, RISULTATO ANTE IMPOSTE +48,8%. GRANDE SUCCESSO DELLA MASERATI QUATTROPORTE
Torino, 12 settembre 2003. Il Consiglio di Amministrazione della Pininfarina S.p.a. Si è riunito oggi a Torino, sotto la Presidenza dell’ing. Sergio Pininfarina, e ha approvato la relazione semestrale sull’andamento della Società e del Gruppo Pininfarina. Il primo semestre 2003 del Gruppo Pininfarina registra un aumento del valore della produzione (+37,6%), attestatosi a 409,4 milioni di euro contro i 297,5 dell’analogo periodo del 2002. Il risultato operativo è cresciuto del 15,4% passando dai 13 milioni di euro del 2002 ai 15 milioni di euro del primo semestre 2003. Il risultato ante imposte è positivo (+48,8%) e ammonta a 12,2 milioni di euro contro gli 8,2 milioni di euro del 2002. Il risultato netto cala a 5,3 milioni di euro rispetto ai 7,4 del primo semestre 2002, con un calo del 28,4% a causa del diverso carico fiscale tra i semestri a confronto, non avendo il primo semestre 2003 più beneficiato a pieno dei risparmi d’imposta consentiti dalla legge Tremonti. La posizione finanziaria netta è positiva per 142,6 milioni di euro, in aumento del 22,5% sul dato del 31/12/2002 (116,4 milioni di euro). A livello produttivo il Gruppo ha registrato la partenza della nuova commessa Ford Streetka, che è stata positiva sia in termini di volumi sia in termini di tempi e di costi. Commessa che ha rappresentato una quota importante dell’intera produzione del primo semestre e i cui costi di avviamento sono stati sopportati nel periodo in esame. I dati di vendita al pubblico indicano un ottimo successo commerciale: al 31 agosto scorso, infatti, si sono registrate più di 10.000 immatricolazioni. Il settore dell’engineering ha iniziato a incrementare il proprio volume d’affari e a supportare la redditività del Gruppo, nonostante la riorganizzazione del settore non sia ancora terminata. Le previsioni per il secondo semestre 2003 indicano un ancora più significativo incremento delle attività nel settore dell’engineering ed un rallentamento nel settore industriale dovuto al minor numero di giornate lavorative e alla stagionalità di alcuni modelli. Il 2003 dovrebbe comunque concludersi con un valore della produzione e con margini economici in linea con quelli del semestre appena concluso. Per quanto riguarda la Pininfarina S.p.a., la Società ha chiuso il primo semestre 2003 con un risultato netto di periodo di 8,9 milioni di euro contro i 4,2 milioni di euro del primo semestre 2002. Il forte aumento è da attribuire soprattutto ai maggiori proventi finanziari e ai dividendi da partecipazione. La posizione finanziaria netta è in aumento ed è di 71,6 milioni di euro contro i 63,7 milioni di euro del 31 dicembre 2002. Per quanto attiene alla chiusura dell’esercizio 2003 si prevede, rispetto all’esercizio 2002, un sensibile miglioramento del risultato complessivo. Tra i fatti rilevanti intervenuti dopo il primo semestre 2003 si ricorda che il 6 agosto la Capogruppo Pininfarina Spa ha annunciato la conclusione delle trattative con il gruppo francese Lagardère Sca per l’acquisizione delle attività di engineering, sperimentazione e prototipistica di Matra Automobile. L’operazione, il cui iter di autorizzazioni dovrebbe concludersi a breve, contribuisce a rafforzare le capacità di Pininfarina nel settore engineering, integrando e completando il know how del Gruppo ed il portafoglio clienti. Si otterrà inoltre maggiore attrattiva anche per le attività di produzione, che beneficeranno di un patrimonio di esperienze progettuali diversificate e di adeguate dimensioni per competere sui mercati internazionali. Il 9 settembre, al Salone Internazionale dell’Automobile di Francoforte, Luca Cordero di Montezemolo e Sergio Pininfarina hanno presentato in prima mondiale la Maserati Quattroporte, ammiraglia di lusso di design Pininfarina, che ha riscosso un eccezionale successo di critica e di pubblico.

 

NEL PRIMO SEMESTRE 2003 HENKEL ITALIA RISPETTA LE PREVISIONI DI INIZIO ANNO E REGISTRA UN INCREMENTO DEL FATTURATO NETTO DEL 6,4% PER UN FATTURATO TOTALE DI 363,2 MILIONI DI EURO RISPETTO ALLO SCORSO ANNO.
Milano, 12 settembre 2003 - Il fatturato netto del primo semestre è stato di 363,2 milioni di euro, in crescita del 6,4% rispetto al primo semestre dello scorso anno (341,4 milioni). Il margine operativo lordo (Ebit Da) è stato di 33,8 milioni di euro, in linea con il primo semestre dello scorso anno (depurato dagli effetti straordinari derivanti dalla vendita del marchio Bostik). L'utile ante imposte si è attestato a 23 milioni di euro, in linea con il primo semestre 2002 (escludendo la vendita del marchio Bostik). Il rendimento del capitale investito (Roce) è pari al 34,5% in crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (33,9%). "Abbiamo raggiunto gli obiettivi previsti grazie al grande impegno di tutti i comparti aziendali" ha dichiarato Vincenzo Vitelli, Presidente ed Ad Henkel Italia. "Confidiamo di riuscire a mantenere questo trend nonostante il periodo di difficile congiuntura di cui risentono soprattutto i settori dell'industria pesante e dell'auto e che reputiamo possa incidere sul fatturato della nostra Divisione Henkel Technologies. Prevediamo dunque una chiusura totale anno con una crescita del 4,5% - 5% ". Gruppo Henkel A livello internazionale il Gruppo Henkel, in un contesto dominato da una debolezza nei consumi e nella spesa di capitale, ha registrato un fatturato pari a 2,4 miliardi di euro con un aumentato delle vendite del 3,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, considerati gli aggiustamenti dagli effetti sul cambio estero. Escludendo tale aggiustamento, il fatturato è diminuito del 4,4%. Il margine operativo (Ebit) ha conseguito un incremento significativo portandosi a 180 milioni di euro, segnando un +14,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (inclusi gli aggiustamenti valutari). Al netto di tali aggiustamenti, il profitto operativo ha comunque registrato un aumento pari al 7,2% rispetto ai dati dello scorso anno. Il rendimento sul capitale investito (Roce) ha continuato la performance positiva (+16,7%). Le voci finanziarie sono migliorate per effetto delle maggiori entrate provenienti dalle partecipazioni. I guadagni netti per il trimestre sono saliti dell'11,4% rispetto all'anno precedente raggiungendo i 127 milioni di euro. Con un aumento del 7,5%, l'incremento degli utili per azione privilegiata è passato da 0,80 euro nel trimestre dello scorso anno, a 0,86 euro. Previsioni In considerazione dell'allentamento che, in un certo qual modo, ha interessato lo scenario politico internazionale, si può presumere che i mercati conseguiranno una lenta ripresa nella seconda metà dell'anno. Sulla base di questo presupposto, il Gruppo Henkel stima di poter raggiungere l'obiettivo di crescita delle vendite fissato al 4% per l'intero 2003 (al lordo degli aggiustamenti valutari nonché delle acquisizioni/cessioni). Henkel prevede ancora un elevato aumento nel profitto operativo ad una cifra percentuale al lordo degli aggiustamenti valutari.

 

GRUPPO WIND: I RISULTATI FINANZIARI PRIMO SEMESTRE 2003 ROMA 10.09.2003 RICAVI TOTALI NETTI CONSOLIDATI A 2.123 MILIONI DI EURO (+12,5% RISPETTO ALLO STESSO PERIODO DEL 2002)
Roma, 12 settembre 2003 - I ricavi totali netti consolidati del semestre raggiungono i 2.123 milioni di euro, +12,5% rispetto ai 1.887 milioni del primo semestre 2002. I ricavi da prestazioni di servizi di telecomunicazioni ammontano a 1.963 milioni di euro e registrano un +10,3% rispetto al primo semestre 2002. Il risultato è particolarmente rilevante se si considera che il mercato italiano delle telecomunicazioni, nei primi mesi del 2003, è stimato in crescita del 3%. I ricavi derivanti da servizi mobili (al lordo degli sconti per la distribuzione delle ricariche) ammontano a 1.083 milioni di euro, +29% rispetto agli oltre 800 milioni di euro dello stesso periodo del 2002. I ricavi derivanti dai servizi fisso e internet ammontano a 934 milioni di euro (rispetto ai 980 milioni del primo semestre del 2002). Il Margine Operativo Lordo del periodo è raddoppiato attestandosi a 480 milioni di euro +106,9% rispetto a 232 milioni di euro del primo semestre del 2002. Il risultato netto è negativo per 305 milioni di euro ed è in linea con le aspettative di inizio anno. Il risultato netto, nello stesso periodo del 2002, era negativo per 327 milioni di euro. Gli investimenti del semestre ammontano a 359 milioni di euro (652 milioni nel primo semestre 2002). Il traffico telefonico totale del semestre è pari a 25,8 miliardi di minuti, di cui 4,5 miliardi per il traffico voce della telefonia mobile, 7,9 miliardi per il traffico voce sul fisso e 13,4 miliardi per quello Internet. Il traffico telefonico nel medesimo periodo 2002 era pari a circa 30 miliardi di minuti. La posizione finanziaria netta a fine periodo è pari, inclusi i prestiti subordinati degli azionisti, a 7.230 milioni di euro, rispetto al 6.910 di fine 2002. Questa è rappresentata principalmente da linee di credito a medio/lungo termine. I clienti al 30 giugno 2003 Il numero di clienti del Gruppo è in costante crescita. I clienti, al 30 giugno 2003, raggiungono i 30,6 milioni, con 7,5 milioni nella telefonia fissa (di cui 3,3 clienti attivi), 9,2 milioni nel mobile e 13,9 milioni di utenti registrati per Internet (di cui oltre 3 milioni attivi). * nella telefonia mobile, la quota di mercato si attesta a circa il 17%, con una crescita di due punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente; * nella telefonia fissa Wind, con 3,3 milioni di clienti attivi, ha una quota di mercato di circa il 50% tra gli operatori alternativi; * per Internet, Wind si conferma leader di mercato dell'accesso, con circa 13,9 milioni di clienti registrati, di cui oltre 3 milioni di attivi. Il portale Libero.it ha registrato nel semestre 4.416 milioni page views in aumento del 17% rispetto allo stesso periodo del 2002. Eventi significativi nel primo semestre 2003 Nel corso del periodo, Wind ha confermato la sua propensione all'innovazione. A giugno è stato siglato un importante accordo di partnership con l'operatore giapponese Ntt Docomo per la commercializzazione in Italia, in esclusiva per quattro anni, degli innovativi servizi i-mode(tm). Grazie a questo accordo, il Gruppo Wind potrà competere direttamente con le analoghe offerte dei principali operatori internazionali ed entrare nel sistema di alleanze del Gruppo giapponese per l'acquisizione di tecnologie e contenuti multimediali. Il sistema i-mode(tm), unito alle potenzialità e alla diffusione di Libero, si inserisce nella strategia di introduzione della Banda Larga Mobile che Wind ha avviato nell'autunno dello scorso anno. Wind ha continuato la propria attività sulla Mobile Number Portability sia sul versante commerciale, sia su quello regolamentare, confermando la propria leadership con una quota di mercato del 44% di clienti che hanno cambiato gestore. Wind ha anche proposto una nuova serie di servizi a valore aggiunto nella telefonia mobile assumendo, nell'ambito dei contenuti, l'innovativo ruolo di operatore- editore. Direttamente sul telefonino ha lanciato, pertanto, un set di contenuti articolato per immagini, suoni e testi, oltre all'informazione e alle soluzioni per il tempo libero. In particolare l'offerta multimediale Wind via Mms prevede notizie dalla redazione del Tg5, l'intrattenimento, con gli sketch di "Faccia da comico" in collaborazione con il teatro Ambra Jovinelli e "Ultracorti", il primo Film Festival del cortometraggio su telefonino. Nella telefonia fissa è proseguita la diffusione dei servizi Ull (Unbundling del Local Loop), con l'installazione di nuove centrali Wind, fino al raggiungimento di 467 siti di unbundling che rappresentano una copertura di circa il 27% della popolazione raggiungibile. Wind ha poi completato l'offerta commerciale con il lancio del prodotto "Canonezero Tutti". A fine semestre, i clienti Ull acquisiti ammontavano a 425 mila, di cui 162 mila già fisicamente connessi alla rete Wind e che fanno dell'Azienda uno degli operatori non incumbent più importanti in Europa. Per i servizi di accesso Internet in Banda Larga, Wind registra a fine periodo circa 124 mila clienti Adsl (Asymmetric Digital Subscriber Line) attivi. E' inoltre proseguito l'impegno nello sviluppo dei prodotti Adsl dedicati sia a clientela residenziale, sia a professionisti e aziende.  

 

GRUPPO CREMONINI: NEL PRIMO SEMESTRE 2003, UTILE OPERATIVO CONSOLIDATO A 26,3 MILIONI DI EURO (+34,5%). MARGINE OPERATIVO LORDO CONSOLIDATO A 51,7 MILIONI DI EURO (+12,5%). UTILE ANTE IMPOSTE A 37,0 MILIONI DI EURO CONTRO 0,5 MILIONI DI EURO DEL 2002.
Castelvetro di Modena, 12 settembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Cremonini S.p.a. Ha approvato ieri a Castelvetro di Modena la relazione semestrale al 30/6/2003. Nel primo semestre 2003, i ricavi totali consolidati del Gruppo sono stati pari a 823,3 milioni di Euro, in crescita dell’11,3% rispetto ai 740,0 milioni di Euro del 1° semestre 2002. Anche i principali margini di redditività a livello consolidato sono risultati in netta crescita: · Il Margine Operativo Lordo (Ebitda), nel semestre in esame, ha registrato un incremento del 12,5%, raggiungendo i 51,7 milioni di Euro, a fronte dei 46,0 milioni di Euro del 1° semestre 2002. · L’utile Operativo (Ebit) è cresciuto del 34,5%, raggiungendo i 26,3 milioni di Euro, rispetto ai 19,5 milioni di Euro del primo semestre 2002. · Rilevante la crescita del risultato della gestione caratteristica, che si è attestato a 12,5 milioni di Euro contro 2,7 milioni di Euro del 1° semestre 2002 (+355,2%). L’utile consolidato ante imposte del Gruppo ha raggiunto i 37,0 milioni di Euro rispetto a 0,5 milioni di Euro dello stesso periodo dell’esercizio precedente, non solo grazie ai benefici dell’operazione sul capitale della controllata Marr Spa, ma anche ai positivi risultati della gestione ordinaria. La posizione finanziaria netta è migliorata di 108,9 milioni di Euro, passando dai 569,1 milioni di Euro del 30/6/2002 ai 460,2 milioni di Euro del 30/6/2003, mentre il patrimonio netto, nello stesso periodo, è passato da 173,8 milioni di Euro a 253,6 milioni di Euro. La capogruppo Cremonini S.p.a. Ha realizzato nel semestre ricavi totali per 61,6 milioni di Euro (+1,7% rispetto ai 60,6 milioni di Euro dello stesso periodo del 2002) e un utile ante imposte pari a 27,0 milioni di Euro (a fronte di un risultato negativo per 2,6 milioni di Euro nel 2002). “I risultati di questa semestrale - ha dichiarato Vincenzo Cremonini, Amministratore Delegato di Cremonini S.p.a. – evidenziano il raggiungimento di tre importanti obiettivi: una significativa riduzione dell’indebitamento, l’incremento del patrimonio netto consolidato e soprattutto la crescita costante dell’utile operativo del Gruppo.” Il settore della produzione ha fatto registrare infatti nel primo semestre 2003 ricavi totali per 407,8 milioni di Euro, in crescita del 12,8% rispetto ai 361,6 milioni di Euro del primo semestre 2002. L’ebitda si è attestato a 24,8 milioni di Euro, in progresso del 23,3%, mentre l’Ebit ha raggiunto i 10,4 milioni di Euro (+ 65,0% ). I ricavi del settore distribuzione, pari a 340,1 milioni di Euro, sono risultati in crescita del 12,5% rispetto ai 302,4 milioni di Euro del primo semestre 2002. L’ebitda si è attestato a 18,1 milioni di Euro (+1,1%) mentre l’Ebit è stato pari a 13,4 milioni di Euro (+13,5%). Il settore della ristorazione ha fatto registrare un incremento dei ricavi del 9,1% attestandosi a 98,4 milioni di Euro, contro i 90,3 milioni di Euro dello stesso periodo dell’anno precedente. L’ebitda si è attestato a 9,3 milioni di Euro a fronte dei 9,0 milioni di Euro (+2,9%), mentre l’Ebit è stato pari a 5,3 milioni di Euro rispetto ai 5,7 milioni di Euro del primo semestre 2002. Questi, in sintesi, i principali dati contenuti nella relazione semestrale al 30/6/2003, approvata oggi a Castelvetro di Modena dal Consiglio di Amministrazione di Cremonini S.p.a.. Cremonini, con oltre 4.850 dipendenti, è uno dei più importanti gruppi alimentari in Europa, ed opera in tre aree di business: distribuzione al foodservice, produzione e ristorazione. Il Gruppo, con ricavi totali per 1.589,3 milioni di Euro nel 2002, è leader assoluto in Italia nella produzione di carni bovine e prodotti trasformati a base di carne (Montana) e nella commercializzazione e distribuzione al foodservice di prodotti alimentari (Marr). Ha, inoltre, una presenza rilevante nel settore della ristorazione e, in particolare, la leadership in Italia nella ristorazione a bordo treno e nelle stazioni ferroviarie (Chef Express).

 

PERMASTEELISA APPROVA LA RELAZIONE SEMESTRALE
Vittorio Veneto (Tv), 12 settembre 2003 – In data odierna, il Consiglio di Amministrazione di Permasteelisa S.p.a., che controlla l’omonimo Gruppo, ha approvato la Relazione Semestrale della Società relativa ai primi sei mesi dell’esercizio in corso. A livello consolidato, il valore della produzione è di Euro 444,3 milioni, con una variazione di -8,3% rispetto al corrispondente periodo dell’esercizio precedente e l’Ebit è passato da 37,6 milioni di Euro del I Semestre 2002 a 31,3 milioni di Euro al 30 Giugno 2003. L’utile di pertinenza del Gruppo, al netto del prelievo fiscale stimato, è pari ad Euro 18,4 milioni. Nei primi sei mesi del 2003 il totale degli ordini acquisiti ammontava ad Euro 510 milioni, contro 540 milioni di Euro al 30 Giugno 2002. Tale dato include gli ordini per circa 8 Milioni di Euro acquisiti da Glassalum nel Ii Trimestre. La variazione è stata per buona parte determinata dall’apprezzamento dell’Euro nei confronti dell’Us$ e della Sterlina Inglese. Il 60% del giro d’affari della società è realizzata in valute legate all’Us$ e alla Sterlina. Il differenziale cambi ha inciso negativamente per circa il 10% sia sul fatturato che sull’ordinato. La prospettiva rimane buona principalmente sui mercati statunitensied australiano e del sud Europa, mentre l’ordinato sconta la fase di difficoltà delle economie del nord Europa. “I mercati internazionali – ha commentato Enzo Pavan, Presidente ed Amministratore Delegato del Gruppo Permasteelisa - stanno attraversando un momento di incertezza. L’annunciata ripresa internazionale non appare ancora vicina. Dobbiamo attenderci un periodo di relativa stabilità per i prossimi 6/12 mesi – prosegue Enzo Pavan, - prima di riprendere il nostro processo di crescita.”. L’ acquisizione di Glassalum ha dato un apporto marginale allo sviluppo delle attività, essendo stata consolidata per un solo trimestre. Il fatturato di Glassalum incluso nel consolidato è di circa 14 Milioni di Euro con un Ebit prossimo allo zero. La posizione finanziaria netta al 30.06.03 è pari a 8 Milioni di Euro di debito, contro una posizione finanziaria netta positiva di 83 Milioni di Euro al 31.12.2002. La variazione è imputabile sia all’esborso di circa 26 Milioni di Euro per l’acquisizione di Glassalum sia al progressivo esaurirsi di un anticipo di ordini di un grosso cliente; per il resto è imputabile ad un aumento del capitale circolante.

 

OLIDATA CHIUDE IL I° SEMESTRE 2003 CON UN AUMENTO DELL’UTILE ANTE IMPOSTE A € 3,049 MLN: +51,39% RISPETTO AL RISULTATO DEL 2002
Pievesestina di Cesena 12 settembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Olidata Spa ha approvato la relazione del I° semestre 2003, che evidenzia un utile ante imposte di € 3,049 mln in netta crescita del 51,39% rispetto ai € 2,014 mln del 2002 . La capacità reddituale espressa dal fatturato sviluppato di € 85.103.200,79, ha potuto far conseguire dei buoni risultati evidenziati dai generali incrementi che si evincono nei margini di contribuzione espressi dal conto economico riclassificato: infatti, il margine operativo lordo di € 5,579 mln e pari al 6,56% del totale dei ricavi di vendita, figura superiore dell’1,56% rispetto alla medesima percentuale riferita allo stesso periodo del 2002; così pure il reddito operativo di € 4,509 mln e l’utile ante imposte di € 3,049 mln, pari rispettivamente al 5,30% e al 3,58% del fatturato, risultano superiori rispettivamente dell’1,69% e dell’1,76% ai valori conseguiti nel primo semestre 2002. L’andamento positivo è altresì sottolineato dagli indici di redditività: Roi pari al 3,81%, Ros pari al 5,30% e Roe pari al 7,32% con incrementi rispettivi dello 0,51%, dell’1,68% e dell’1,45%. Dal rendiconto finanziario, il cash flow indica una liquidità generata dalla gestione reddituale di € 16,364 mln, superiore dell’11,21% a quella generata nel medesimo periodo del 2002. L’indebitamento, pari a € 36,031 mln, è in diminuzione del 11,96% rispetto ai dati rilevati nel primo semestre 2002 e comunque in diminuzione del 31% ai valori presentati nel I°q2003.

 

FIN.PART SPA: - APPROVATA LA RELAZIONE SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2OO3: RISULTATI IN LINEA CON IL PIANO; - DATO AVVIO AD UN NUOVO AUMENTO DI CAPITALE DA 70 MILIONI DI EURO.
Milano, 12 settembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Fin.part. S.p.a. Presieduto dal dott. Ubaldo Livolsi, riunitosi oggi presso la sede sociale di Milano ha esaminato e approvato la relazione semestrale al 30 giugno 2003. La relazione semestrale evidenzia che i risultati prodotti dagli Assets Core di Fin.part risultano confortanti (ricavi a 167,2/mln rispetto ai 165,2/mln di Euro dell’esercizio precedente), nonostante un contesto mondiale di consumi in contrazione collegati al perdurare di condizioni economiche critiche ed a situazioni politiche internazionali di significativa tensione, che si sono riverberate sul livello di investimenti purtroppo ancora lontani da target adeguati e con inevitabili implicazioni sull’atteggiamento del sistema finanziario nel suo complesso che ha espresso anche in questo scorcio di 2003 posizioni sicuramente riflessive. Nel primo semestre del 2003 il gruppo ha raggiunto importanti obiettivi anche in anticipo rispetto al piano 2003-2007, che si ricorda essere: 1) La dismissione dei business minori Boggi, Maska e Iniziative Immobiliari 2000, con conseguente positivo impatto sul capitale investito e sulla Posizione Finanziaria Netta; 2) Il rimborso del bond in scadenza a febbraio 2003 per 75 milioni di Euro oltre interessi; 3) Una campagna vendite per la stagione Autunno / Inverno 2003–2004, che conferma la validità del piano industriale, in controtendenza rispetto all’andamento del settore, e la valenza dell’importante riassetto delle aree prodotto / mercato / distribuzione dei core business (Cerruti, Frette e Pepper). I principali dati consolidati sono i seguenti: i ricavi consolidati, che si attestano a 205,2 milioni di euro, risultano, a parità di perimetro, in linea rispetto all'analogo periodo precedente; il Margine Operativo Lordo del primo semestre 2003, depurato dall’impatto negativo del comparto calzature (- 2,6 milioni di euro), in fase di completa dismissione, risulta in linea rispetto al primo semestre 2002 ed è pari a 3,8 milioni di euro; la Posizione Finanziaria Netta, negativa per 355,4 milioni di euro, è in netta diminuzione rispetto ai 510,0 milioni di euro al 30 giugno 2002 e ai ai 402,4 milioni di euro al 30 giugno 2002; il risultato ante imposte ammonta a - 31,8 milioni di euro, in leggero peggioramento rispetto all’analogo periodo dello scorso esercizio (-29,7 milioni di euro). Nel corso della riunione di ieri il Consiglio di Amministrazione ha altresì espresso il proprio parere favorevole a che venga data esecuzione ad un aumento del capitale sociale sino alla concorrenza dell’importo di 70 milioni di euro al valore nominale di euro 0,58 per azione. A tale proposito l’azionista di riferimento Gianluigi Facchini ha dichiarato che sussistono già da ora tutte le condizioni per la sua integrale sottoscrizione.

 

SEMESTRE PIENO DI SODDISFAZIONI E UN FATTURATO IN NETTA CRESCITA PER DP&V SECTOR GROUP, SARA LEE, LUXOTTICA: SONO TRA I MARCHI PIÙ IMPORTANTI ACQUISITI IN QUESTO ULTIMO PERIODO DA DP&V CHE CHIUDE I PRIMI SEI MESI DELL’ANNO CON UN + 50% DI FATTURATO
Milano, 11 settembre 2003 – Dall’orologeria alla Grande Distribuzione e all’Ottica, le ultime gare di Field Marketing vinte da Dp&v confermano l’Agenzia a pieno titolo tra i leader nel settore. Sectorgroup, da molti anni leader italiano del mercato nell’orologeria, ha affidato a Dp&v il compito di ottimizzare ed uniformare i materiali e la struttura dell'esposizione dei numerosi Brand dell’Azienda, quali per esempio Sector, Philip Watch, Cavalli e Just Cavalli, Valentino, Moschino, Pirelli Pzero, Bell&ross. L’obiettivo primario è migliorare visibilità, riconoscibilità, personalità e appeal delle novità e delle singole linee incrementando al contempo il presidio del territorio e il supporto alle più esclusive gioiellerie ed orologerie italiane. Sara Lee, grande gruppo multinazionale operante nel settore dei prodotti per la cura della casa e della persona, si è rivolta al personale appositamente selezionato di Dp&v per attività di Rack Jobbing e Tentata Vendita presso la grande distribuzione, in cui il personale di Dp&v si occupa di ordinare, caricare e rendere visibili i prodotti per calzature del marchio Kiwi. Tra i progetti acquisiti in questo ultimo periodo, che hanno in parte contribuito alla forte crescita di Dp&v, vi è certamente anche Luxottica, altro grande Leader Italiano a livello mondiale. Dp&v, dopo essersi aggiudicata la gara creativa e produttiva degli espositori Ray Ban per tutto il mondo, si è occupata anche della gestione logistica e delle attività di merchandising in Italia. Grazie alle ottime performance ed ai risultati ottenuti, Dp&v ha poi ricevuto anche l’incarico per le attività di logistica e visual merchandising di altre collezioni del Gruppo Luxottica. “Non possiamo che guardare con positiva soddisfazione ai risultati raggiunti fin qui”, ha commentato Angelo Pirrello, Presidente di Dp&v. “Finalmente molte Aziende ritengono più che mai importante affidare le proprie campagne di Field o Trade Marketing solo a Partner assolutamente affidabili, per avere la certezza di massimizzare i risultati. Soprattutto in un periodo di crisi congiunturale, ogni investimento deve dare il massimo ritorno. La politica che abbiamo perseguito basata sulla qualità e sulla personalizzazione del servizio ha premiato noi e i nostri clienti, e la crescita del fatturato Dp&v, costante dal 1995, ma che nel primo semestre 2003 ha raggiunto il 50%, lo dimostra in pieno”.

 

INFERENTIA DNM, AVVIATO PROCESSO DI RIDUZIONE DEGLI ORGANICI PREVISTI ESUBERI PER CIRCA 40 UNITÀ
Milano, 12 settembre 2003 – In un incontro che si è tenuto ieri a Milano, Marco Girelli, Amministratore Delegato di Inferentia Dnm, società attiva nei servizi di marketing e di comunicazione digitale, quotata al Nuovo Mercato, ha illustrato ai dipendenti lo stato di avanzamento del piano industriale del Gruppo, evidenziando la necessità di procedere, per l’ultimazione del piano stesso, ad una riduzione del personale di circa 40 unità. Tale riduzione è funzionale al raggiungimento degli obiettivi di budget 2003 e alla definizione, entro la fine dell’anno, della nuova piattaforma operativa dell’Azienda, in linea con il riposizionamento complessivo dei suoi business. Ciò consentirà, in particolare, di: definire una struttura organizzativa coerente con gli obiettivi di budget 2004 e con il piano industriale del prossimo triennio; promuovere adeguati investimenti formativi e riprendere i programmi di incentivazione sulle performance individuali e di Gruppo. Il piano industriale 2002-2003 ha già conseguito significativi risultati, sottolineando la validità del forte ricambio manageriale e della rigorosa politica di controllo e di riduzione dei costi: nel corso del primo semestre, il valore della produzione ha registrato un incremento del 37%, mentre l’Ebitda è cresciuto in valore assoluto di 9 milioni di €; importanti sviluppi si sono registrati nel processo di internazionalizzazione del Gruppo, specialmente nel campo dei servizi di marketing relazionale. Tuttavia, il processo di ristrutturazione ha fatto emergere anche ridondanze significative di organici per professionalità non strategiche, che rendono oggi urgente un intervento di razionalizzazione della struttura occupazionale.

 

AIRPLUS ANNUNCIA UNA COLLABORAZIONE CON CONTINENTAL AIRLINES AMPLIANDO LA RETE DEI PROPRI PARTNER, AIRPLUS SI RAFFORZA NEL MERCATO DELLA GESTIONE DEI VIAGGI D’AFFARI
Milano, 12 settembre 2003 – Airplus, società leader nella fornitura di soluzioni per la gestione dei viaggi d’affari, ha recentemente ampliato la propria rete di partner grazie ad un accordo con Continental Airlines, settima compagnia aerea a livello mondiale. L’accordo si aggiunge alla collaborazione già avviata con Lufthansa, Austrian Airlines, Swiss International Air Lines e British Airways e rafforza la posizione di Airplus sul mercato come fornitore leader di soluzioni per la gestione dei viaggi d’affari. “Abbiamo scelto Airplus perché è la società leader nella fornitura di carte di credito e servizi per la gestione dei viaggi d’affari”, ha dichiarato Dave Hilfman, Vice President Sales di Continental Airlines. “Grazie a questo accordo Airplus ci permette di offrire ai nostri principali clienti una tecnologia avanzata e servizi che rispondono alle loro esigenze di gestione dei viaggi d’affari”. “Siamo orgogliosi che Continental Airlines abbia scelto Airplus come partner. La collaborazione con il vettore americano rafforzerà ulteriormente la nostra posizione come fornitori di soluzioni per la gestione di viaggi d’affari e come partner preferito dalle compagnie aeree per la fornitura di carte di credito”, ha dichiarato Peter Metzler, Amministratore Delegato di Airplus. Airplus offrirà alla clientela aziendale il Continental Airlines Airplus Company Account, un nuovo prodotto che agevola i pagamenti e la gestione dei viaggi d’affari. Invece di ricevere fatture singole, le aziende ricevono un unico riepilogo completo che permette di ottimizzare tempo e lavoro. L’azienda imposta individualmente i criteri interni utilizzati nel riepilogo stesso quali centri di costo, numeri dei progetti e del personale. Usando il conto Continental Airlines Air Plus Company Account per pagare i biglietti di tutte le compagnie aeree internazionali, le aziende possono anche facilmente pagare altri servizi di viaggio. Continental Airlines Airplus Company Account si aggiunge alla gamma di prodotti Airplus e, in abbinamento con lo strumento di analisi Airplus Information Manager, fornisce alle aziende un valido strumento per il controllo e la gestione delle spese associate ai viaggi d’affari. Più di 20.000 clienti nel mondo utilizzano i sistemi Airplus per la gestione dei viaggi d’affari, riducendo così notevolmente i propri costi. Airplus offre inoltre servizi per il pagamento di biglietti di oltre 260 compagnie aeree.
Infolink: www.Airplus.com

 

PUNTUALITA’ DEI VOLI AIR FRANCE
Per Il Mese Di Agosto 2003 Dal 1° novembre 2000, Air France diffonde regolarmente i dati relativi alla puntualità dei suoi voli. Questa diffusione si effettua mensilmente, in occasione della pubblicazione dei risultati della Compagnia. Il criterio scelto si basa sulla percentuale dei voli partiti in orario o con un ritardo inferiore ai 15 minuti, indipendentemente dalla causa del ritardo, per la totalità degli scali del network Air France. Tale criterio é comunemente utilizzato dai professionisti del trasporto aereo per misurare le performance di puntualità delle compagnie aeree, in particolare in Europa. Puntualità Compagnia : - in partenza, per il mese di agosto 2003: 79,5 % ; - risultato cumulato dall’inizio dell’anno: 81,0 %. Le percentuali delle quattro principali cause di ritardo per il mese di agosto 2003 sono : - cause esterne alla compagnia: 38 %, - cause interne collegate alle operazioni di handling passeggeri: 20 %, - cause interne collegate alle operazioni di handling dell’aeromobile ed imbarco bagagli: 26 %, - ripercussioni di ritardi dovuti alle tre cause appena esposte: 16 %.

 

GANDALF RICONVOCA L’ASSEMBLEA CON UN NUOVO ORDINE DEL GIORNO
Orio al Serio (Bg), 12 settembre 2003 – Il Consiglio di Amministrazione di Gandalf S.p.a. Riunitosi ieri per verificare lo stato di redazione del piano industriale per il rilancio della società da presentare all’Assemblea degli Azionisti, ha considerato necessario ottenere entro la data dell’Assemblea, anche sulla base della valutazione di detto piano, una modifica del giudizio ex art. 156 Tuf reso dalla società di revisione in occasione della relazione sul bilancio al 31/12/2002. I tempi ristretti previsti tra la data di completamento e consegna di detto piano e la successiva Assemblea, non consentirebbero alla società di revisione di effettuare tutte le verifiche del caso al fine di formulare il proprio giudizio. Per tale ragione, anche in considerazione della delicatezza del momento, il C.d.a. Della società ha deliberato, previo annullamento della precedente deliberazione, di differire e riconvocare l’assemblea ordinaria e straordinaria per il giorno 24 ottobre 2003, in prima convocazione, e, occorrendo, l’assemblea straordinaria in seconda convocazione, per il giorno 25 ottobre 2003 e l’Assemblea straordinaria e ordinaria, rispettivamente in terza e seconda convocazione, per il giorno 28 ottobre 2003, per la trattazione del seguente Ordine del giorno: Parte straordinaria - Decisioni in ordine alle disposizioni di cui agli articoli 2446 e 2447 del codice civile; delibere inerenti e conseguenti. Parte ordinaria - 1. Nomina di un sindaco effettivo e di tre sindaci supplenti, per integrazione del Collegio Sindacale, ai sensi dell’art. 2401, ultimo comma, del Codice Civile; 2. Integrazione del Consiglio di Amministrazione anche fino al numero massimo consentito dallo Statuto. Il Consiglio di Amministrazione ha poi considerato che, in ogni caso ed anche sulla scorta delle risposte del mercato, i presupposti in base ai quali è stato deliberato l’aumento di capitale in data 29/1/2003 si sono rivelati non adeguati e che, per tale ragione, si rende necessario procedere alla chiusura prima dello scadere del termine fissato di detta operazione, anche al fine di poter eventualmente predisporne una nuova che meglio rifletta lo stato della società e le sue prospettive e possa così essere accolta favorevolmente dal mercato. In tal senso, pertanto, il C.d.a. Ha altresì deliberato di formulare tale proposta all’Assemblea straordinaria e di integrare, pertanto, l’O.d.g. Sopra indicato mediante il seguente ulteriore punto: Anticipata chiusura dell’operazione di aumento di capitale di cui alla delibera del 29/1/2003: delibere inerenti e conseguenti.

 

ECOFIN 2003 (STRESA, 12-13 SETTEMBRE): GRANDE VETRINA INTERNAZIONALE PER LA CUCINA ITALIANA NEI MENU PROPOSTI DAL REGINA PALACE HOTEL
Stresa, 12 settembre 2003 – Se il semestre di presidenza dell’Unione Europea doveva essere un’occasione da non perdere per fare conoscere l’Italia ai numerosissimi ospiti e giornalisti stranieri che avranno occasione di partecipare agli eventi politici dei prossimi mesi, l’opportunità rappresentata da Ecofin 2003 – la riunione dei ministri delle Finanze dei 15 paesi membri e dei 10 paesi in procinto di entrare a fare parte dell’ Ue, che si svolgerà a Stresa il 12 e il 13 settembre – non sarà certo mancata. Considerando il ruolo di primaria importanza che la gastronomia riveste nell’immagine dell’Italia a livello internazionale, ai delegati e ai quasi 400 giornalisti accreditati per seguire i lavori del vertice di Stresa saranno proposti menù a buffet che comprendono i piatti più classici della cucina nazionale, interpretati in modo da accontentare i gusti più disparati. “I nostri chef hanno pensato di presentare agli ospiti una panoramica completa delle specialità italiane, dice Andrea Padulazzi, direttore del Regina Palace Hotel: dalle mozzarelle al prosciutto di Langhirano, dalla Bresaola della Valtellina (terra d’origine del ministro Tremonti, presidente del summit) ai frutti di mare e ai formaggi nostrani”. Naturalmente, un posto di rilevo spetta ai primi, l’elemento che maggiormente caratterizza la cucina italiana: paste e risotti con le salse più celebrate: dal pesto ai funghi, dalle verdure allo zafferano, dal vino rosso alla ricotta. Ma anche i secondi piatti saranno ben rappresentati: trote del lago Maggiore, pesce spada e la piemontesissima carne di fassone. In sintesi, una cucina ricca ma non pesante, gustosa e invitante. Di particolare pregio le portate previste per la Cena di Gala, servita al tavolo, del 13 settembre: tortelloni di ricotta in salsa taleggio, tagliata di fassone con ruchetta e scaglie di Parmigiano, patate nocciola, purea di spinaci e mascarpone, zuccotto alla fiorentina. Anche nella scelta dei vini si è voluto mettere in luce la varietà dei prodotti italiani, proponendo in particolare vini della grande tradizione classica piemontese, senza trascurare anche prodotti di tutte le altre regioni dell’Italia settentrionale.

LA CITTÀ DELL'ARMONIA: LE NUOVE SFIDE NELLE GRANDI RIQUALIFICAZIONI URBANE APRILE PRESENTA LE ESPERIENZE MATURATE A LIVELLO MONDIALE DA KPF E PARQUE EXPO
Milano, 12 settembre 2003 - Da un passato dominato dalla finanza a un futuro dominato dal progetto: questa la sfida reale che si preparano ad affrontare il mercato immobiliare e gli operatori del settore. E' quanto emerso oggi nel corso della conferenza stampa "La città dell'armonia: le nuove sfide nelle grandi riqualificazioni urbane", organizzata presso la Banca Popolare di Milano da Aprile, cordata costituita da Aedes, Galotti, Hines e Techint, in gara per la riqualificazione del quartiere storico della Fiera meneghina. "Negli ultimi anni - ha spiegato Manfredi Catella, direttore generale di Hines (capocordata di Aprile) - il ciclo immobiliare è stato prevalentemente caratterizzato da operazioni di riassetto delle proprietà immobiliari. Oggi gran parte di questa riorganizzazione è stata completata, lasciando di fatto irrisolto il riassetto e la riqualificazione dei patrimoni immobiliari. In questo contesto si collocano i grandi progetti di riqualificazione urbana che molte città italiane, Milano in primis, si stanno preparando ad avviare, con l'obiettivo di diventare nuovamente competitive in un contesto europeo in rapida trasformazione". Grandi progetti tra cui quello della riqualificazione del quartiere storico della Fiera di Milano spicca per importanza sia dal punto di vista urbano che culturale e sociologico. "Siamo fortemente convinti - ha detto Catella - che ogni grande progetto di riqualificazione urbana debba essere ideato e realizzato seguendo alcuni fondamentali principi guida: dal rispetto dell'intervento in un tessuto urbano già abitato, alla comprensione delle problematiche del tessuto urbano circostante, passando per una forte attenzione a quello che manca ai cittadini e alla città. Un altro elemento che a nostro avviso non può essere assolutamente sottovalutato è l'importanza di elaborare in partenza un eccellente masterplan, per poi passare a pensare le architetture degli edifici che andranno a sorgere sull'area interessata. Edifici che dovranno poter essere gestiti e mantenuti nel tempo". Nel rispetto di questi principi, Aprile ha scelto di affrontare la sfida della riqualificazione urbana del quartiere storico della Fiera di Milano creando un gruppo di lavoro integrato che sposa una forte componente italiana e milanese, rappresentata da Aedes, Galotti e Techint, con un' altrettanto forte componente internazionale, rappresentata da Hines - tra i maggiori operatori immobiliari a livello mondiale che ha gestito progetti di riqualificazione urbana in altre città europee come Parigi e Barcellona - e dagli studi di architetti e progettisti coinvolti da Aprile. "Operativamente - ha spiegato Catella - abbiamo scelto di lavorare insieme agli architetti di Kpf-kohn Pedersen Fox, uno dei leader mondiali nel settore della progettazione urbana, attento a ricercare un design rispettoso dell'ambiente e mirato a creare spazi civici a misura d'uomo". "Fin dall'inizio del Ventesimo secolo - ha sottolineato Lee A. Polisano, Direttore Generale di Kpf - la Fiera di Milano ha rappresentato uno dei cardini su cui si è sviluppata economicamente la città di Milano. Il nostro obiettivo, nell'affrontare il progetto su cui ci avviamo a lavorare, è quello di ripensare il quartiere in modo da trasformarlo in uno dei centri vitali della Milano del Ventunesimo secolo".  Aprile è la cordata costituita da Aedes, Galotti, Hines e Techint per partecipare alla gara per la riqualificazione del quartiere storico della Fiera di Milano, con un intervento su un'area di oltre 250,000 metri quadrati. Ii nome Aprile è stato scelto in ricordo della tradizionale Fiera primaverile che ha accompagnato varie generazioni di milanesi. Hines, che è capocordata, ricoprirà il ruolo di developer e gestirà l'operazione dal punto di vista del project management forte dei numerosi progetti di riqualificazione urbana realizzati anche in altre città europee come Parigi e Barcellona. Galotti, in qualità di co-developer, si occuperà di selezionare i fornitori nelle varie specializzazioni richieste nell'ambito di opere civili. Techint, con oltre cinquant'anni di esperienza nella progettazione e realizzazione di grandi infrastrutture, sovrintenderà l'integrazione delle funzioni progettuali ed il processo di costruzione. La gestione finanziaria del progetto e la successiva gestione del patrimonio immobiliare dell'area verranno curati da Aedes. Per l'elaborazione del masterpian - punto di partenza di ogni progetto di riqualificazione urbana - la cordata Aprile si avvarrà della consulenza di primari professionisti nel campo dell'architettura, della progettazione, dell'urbanistica e dell'interior design. Kpf - Kohn­pederson & Fox, uno dei principali studi di architettura a livello mondiale che ha recentemente firmato il progetto per il grattacielo più alto del mondo (102 piani) che sorgerà a Hong Kong, rappresenta la figura di Architetti Capogruppo che studierà il tessuto urbano locale e svilupperà il masterplan fino al dettaglio dei singoli edifici, coordinando gli interventi degli altri soggetti coinvolti: Renato Sarno Group e Proginvest, che hanno realizzato numerosi progetti anche sul territorio milanese; Ove Arup, società di fama mondiale che dalla sede di Milano gestirà gli aspetti di ingegneria strutturale, mobilità e progettazione ambientale; Progetto Cmr, che si occuperà dell'ottimizzazione del layout e dell'allocazione degli spazi interni di singoli edifici che verrebbero costruiti nel quartiere della Fiera di Milano. Oltre a competenze di ingegneria e costruzione, di architettura, di project management e finanziarie, Aprile potrà contare su importanti contributi sia scientifici sia culturali, avendo costituito un Comitato Scientifico ad hoc per il pro.Petto e avendo scelto di avvalersi dell'assistenza strategica di autorevoli consulenti che operano a livello internazionale. Le dimensioni e le complessità dell'intervento richiedono infatti la formazione di un gruppo dotato di molteplici tipologie di risorse che permettano di garantire all'operazione un supporto adeguato. Ii Comitato Scientifico analizzerà il contesto storico, sociologico, urbanistico e ambientale del territorio oggetto della riqualificazione, anche in una prospettiva che ponga Milano tra le principali metropoli europee, e definirà insieme al gruppo di promotori della cordata le linee guida etiche per il riassetto generale dell'area, con particolare attenzione alla tutela dell'ambiente e ai nuovi modi di vivere la città. Il Comitato è composto da Mario Abis, esperto di scienza della comunicazione, sociologia dei media e dell'evoluzione dei sistemi abitativi, Guido Martinotti, ordinario di Sociologia Urbana all'Università degli Studi di Milano e studioso delle dinamiche del mutamento urbano, Cesare Stevan, professore ordinario al Politecnico di Milano e studioso dei problemi della progettazione di edifici pubblici nell'ambito dell'architettura sociale, e Pier Giuseppe Torrani, Presidente dell'Associazione Interessi Metropolitani (Aim). Posseduta al 99% dal Ministero delle Finanze del Governo Portoghese e per il restante 1 % dal Comune di Lisbona, Parque Expo, vantando una grande esperienza nella riqualificazione di grande aree urbane, supporterà il gruppo dei promotori, gli architetti e gli ingegneri di Aprile nella fase di studio della fattibilità e di trasformazione esecutiva del masterplan, sulla base anche delle competenze sviluppate durante la gestione di Parque de Nacoes a Lisbona, progetto di riqualificazione urbana avviato nel 1995 e il cui termine è previsto per il 2006 che riguarda l'area utilizzata per l'Expo '98 (2,3 milioni di metri quadrati). La presenza nel team di progetto di numerosi operatori italiani attivi da anni sul territorio milanese, primo tra tutti il Gruppo Techint, affiancato da Renato Sarno Group e Proginvest, consentirà di studiare e valutare più facilmente gli aspetti storici, sociologici e urbanistici dell'area attualmente occupata dalla Fiera di Milano, anche in relazione all'assetto urbano e alle problematiche legate alla mobilità e alle infrastrutture della città. Dall'altro lato, l'esperienza internazionale apportata da soggetti quali Hines, Kpf, Ove Arup e Parque Expo sarà strategica nell'interpretare quest'intervento di riqualificazione urbana in una più ampia prospettiva europea, per garantire le stesse qualità e innovazione tecnologica degli interventi già realizzati in altri importanti metropoli. Realizzare un'area metropolitana di nuova generazione, che sposi le più moderne soluzioni urbanistiche con le tradizioni e i caratteri distintivi della città in cui si andrà a inserire. E' partendo da questo obiettivo che Aprile intende lavorare al progetto di riqualificazione dell'area storica della Fiera di Milano, in quanto - come altre esperienze internazionali insegnano - riqualificare un'area metropolitana significa rivitalizzare parte del tessuto di una città, creando nuovi spazi per vivere e lavorare che rispondano alle mutate esigenze sia di chi ci abita, che di chi occasionalmente la visita, sia per turismo o per affari. Per quanto riguarda l'aspetto finanziario Banca Popolare di Milano ha manifestato l'interesse a procedere al fine di valutare possibili forme di finanziamento e di assistere Aprile negli aspetti finanziari utilizzando le diverse risorse del proprio Gruppo. Leone-torrani & Associati, autorevole studio legale rilanese, si occuperà degli aspetti amministrativi e contrattuali e Maisto & Associati assisterà i promotori nelle componenti societarie e fiscali richiesta dalla complessità dell'operazione.

IN LOMBARDIA 458 ESERCIZI DEDICATI AGLI ANIMALI: + 5% IN 3 ANNI E IL “CONIGLIO NANO” BATTE IL PITBULL A MILANO VANNO DI MODA: CONIGLI, CRICETI E CAVIE; IGUANA, FURETTI E CANI DELLA PRATERIA PER GLI ESOTICI
 Milano, 12 settembre 2003. Compagni fedeli per l’87%. Il coniglio nano si aggiudica il titolo di animale più venduto, (25% del totale), a pari merito coi piccoli roditori, cavie e criceti (25%). I gatti si fermano al 14,6% ed emergono i furetti con l’8,33%. Tra gli animali esotici le Iguana sono la metà. Il mantenimento annuale di un cane costa circa 655 euro. Questi i dati di un’indagine compiuta su 30 negozi a Milano e Provincia. Milanesi e lombardi si dimostrano sempre più amanti degli animali, con una crescita del 5,5% a livello regionale dei negozi negli ultimi tre anni. Con un fatturato di 31 milioni di euro all’anno per il settore in Lombardia. A metà 2003 Milano conta 215 esercizi per animali contro i 213 del 2000 (+0,9%), il 6,4% sul totale nazionale (3376) e il 42% sul totale regionale (458). Segue Brescia con 52 negozi, 11,4% sul totale regionale, e con il maggior incremento: +62,5%. Emerge dall’elaborazione del Lab Mim per la Camera di Commercio di Milano sui dati relativi al secondo trimestre 2003, in confronto con lo stesso periodo del 2000.

 

2000

2003

Var %

% Lomb.

% Naz.

Milano

213

215

0,9%

46,9%

6,4%

Brescia

32

52

62,5%

11,4%

1,5%

Varese

42

41

-2,4%

9,0%

1,2%

Bergamo

30

36

20,0%

7,9%

1,1%

Pavia

31

33

6,5%

7,2%

1,0%

Como

27

27

0,0%

5,9%

0,8%

Lecco

16

14

-12,5%

3,1%

0,4%

Mantova

18

14

-22,2%

3,1%

0,4%

Sondrio

10

11

10,0%

2,4%

0,3%

Lodi

7

10

42,9%

2,2%

0,3%

Cremona

8

5

-37,5%

1,1%

0,1%

 

434

458

5,5%

100,0%

13,6%

Animali da compagnia. Secondo la maggior parte dei negozianti, l’86,7% degli acquisti di animali è per compagnia. Solo il 3,3% per regalo, stessa percentuale per lavoro. Un 6,7% degli acquisti dipende da altri motivi, tra cui mode e motivi estetici. Variazione percentuale per provincia 2000/2003. Milano conta il maggior numero di negozi "per animali". Ma a Brescia si registra il maggior incremento (+62,5%). Seguono: Lodi (+42,9%), e Bergamo (+20%). Peso percentuale delle province sul totale regionale. Nel 2002 il totale dei negozi per animali di Milano (215) costituisce il 13,6% del totale nazionale (3.376) e il 46,9% sul totale regionale. Brescia è al secondo posto rappresentando l’11,4% con i suoi 52 esercizi. E di seguito: Varese con 41 esercizi (9%), Bergamo con 36 (7,9%), Pavia con 33 (7,2%), Como con 27 (5,9%), Lecco e Mantova con 14 esercizi (3,1%), Sondrio con 11 (2,4%), Lodi con 10 (2,2%), e Cremona con 5 (1,1%). Gli animali più venduti. Conigli nani si attestano al primo posto col 25%, insieme a cavie e criceti (25%). Secondo i negozianti di Milano e provincia, dipenderebbe dai desideri dei bambini e dalle poche cure che questi animali richiedono. I gatti raggiungono il 14,6%, pesci e uccelli il 10,4%, emergono i furetti (8,33%). I cani si fermano al 6,25%. Tra gli animali esotici le Iguana risultano la metà (50%), seguiti dai cani della prateria (37,5%). Infine i serpenti (12,5%). I costi. Un cane di razza costa mediamente 580 euro, un gatto di razza mediamente 290 euro, un criceto 5 euro, un coniglio nano 22. Tra gli animali esotici, il costo medio si attesta 163 euro. Il mantenimento annuo di un cane di media taglia costa, comprese le visite veterinarie, 655 euro. Il cliente tipo. Le donne sono il 30,3% dei clienti, gli uomini il 12,1% e le famiglie con bambini il 42,4%. L’età media dei clienti tipo, escluse le famiglie, si aggira tra i 30 e i 50 anni (50%), il 15,9% tra i 15 e i 30 anni, e l’11,4 fino ai 15 anni. Tra i 50 e i 60 anni troviamo l’11,4%. I servizi per i beniamini. La maggior parte dei negozi per animali, oltre alla vendita (35,6%), offre il servizio di toilettatura e lavaggio (21,9%), la vendita di cibi e prodotti per animali (20,5%), e il servizio di pensione (15%).

IN AGOSTO IN ITALIA 90.100 NUOVE IMMATRICOLAZIONI (-10,45%) RICOMINCIA LA FLESSIONE DEL MERCATO
Dell’auto Roma, 12 settembre 2003 - Riprende il calo delle immatricolazioni di nuove automobili, dopo il dato in controtendenza di luglio, che era stato causato dal grande desiderio degli italiani di andare in vacanza con la macchina nuova. In agosto, infatti, il mercato italiano dell’auto, secondo le proiezioni elaborate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha fatto registrare 90.100 nuove immatricolazioni, con una flessione del 10,45% rispetto all’agosto del 2002, quando le immatricolazioni furono 100.615. Parallelamente, la raccolta degli ordini per il mese di agosto, in base allo scambio di informazioni fra Anfia e Unrae, è stata di 91.000 unità, il 16,1% in meno rispetto ai 108.437 ordini dell’analogo periodo dello scorso anno. I due indicatori segnalano dunque una prima consistente flessione, che conferma quanto anticipato dagli analisti dell’Unrae, che avevano previsto una parte finale dell’anno in progressivo calo, conseguenza del confronto con i mesi conclusivi del 2002, caratterizzati dalla presenza degli ecoincentivi statali, resi ancor più appetibili dalle iniziative promozionali delle Case automobilistiche che operano nel nostro mercato. Nel complesso, dopo i primi 8 mesi del 2003, sia le nuove targhe, sia la raccolta ordini sono ancora ai livelli del 2002: le immatricolazioni risultano infatti 1.545.083 (+0,07% rispetto all’analogo periodo del 2002) e gli ordini 1.548.256 (+0,29%). Ma, come già detto, il futuro indica flessione sui due fronti. Difficile, in questo momento, dare però una dimensione a questo calo per via delle numerose novità che le Case automobilistiche si accingono a introdurre sul mercato nella parte conclusiva dell’anno. Si tratta di capire in quale misura esse potranno attenuare la caduta, considerando comunque che la situazione economica del Paese non ha subito negli ultimi tempi modificazioni positive tali da garantire una possibile ripresa a breve. “Ma un impulso al mercato dell’auto potrebbe venire anche da una riduzione della Rc Auto - afferma il Presidente dell’Unrae, Salvatore Pistola - una misura oltremodo auspicabile, alla luce del notevole calo dell’incidentalità che si sta verificando grazie alla patente a punti”. Un ulteriore apporto alle risultanze del mercato potrà comunque derivare dalle immatricolazioni di vetture diesel, che ormai si avvicinano alla metà di tutte le immatricolazioni mensili, favorite - in questo - dall’introduzione di molti modelli con moderni motori a gasolio anche nei segmenti di maggiore diffusione. Ad agosto, la quota delle immatricolazioni diesel ha raggiunto il 49,3% del totale. Per quanto riguarda l’usato, infine, i passaggi di proprietà comprensivi delle minivolture (la temporanea registrazione a nome del concessionario) sono stati 205.552, lo 0,72% in più rispetto ai 204.092 dell’agosto dello scorso anno, confermando un trend positivo che si sta registrando dall’inizio dell’anno (negli otto mesi +3,18%).

74° GRAN PREMIO D’ITALIA SERVIZIO DI COLLEGAMENTO TRA MILANO E L’AUTODROMO DI MONZA
Milano 12 settembre 2003 - In occasione del 74° Gran Premio d’Italia presso l’autodromo di Monza, sabato 13 settembre 2003 e domenica 14 settembre 2003, sarà istituito in collaborazione con l’Automobile Club Milano, un collegamento automobilistico di andata e ritorno da Milano (via Beltrami-l.go Cairoli M1-p.za Iv Novembre-stazione Centrale) a Biassono (ingresso Santa Maria alle Selve). Orari Delle Partenze In Direzione Autodromo - Sabato 13 Settembre 2003: Capolinea via Beltrami (M1 Cairoli): partenze ore 10.00, ore 10.30, ore 11.00, ore 11.30, ore 12.00. Domenica 14 Settembre 2003: Capolinea via Beltrami (M1 Cairoli): partenze ore 7.30, ore 8.00, ore 8.30, ore 9.00, ore 9.20, ore 9.30, ore 10.00, ore 10.20, ore 10.30, ore 11.00, ore 11.30, ore 12.00, ore 12.15, ore 12.30. Capolinea via Iv Novembre (capolinea linea 83): partenze ore 7.30, ore 8.00, ore 8.30, ore 9.00, ore 9.30, ore 10.00, ore 10.30, ore 11.00, ore 11.30, ore 12.00, ore 12.20, ore 12.30. Partenze In Direzione Milano: Le corse di ritorno verranno effettuate da Biassono (Santa Maria delle Selve) al termine della manifestazione. Fermate Intermedie: Direzione Autodromo: le vetture da via Beltrami (M1 Cairoli) effettueranno una sola fermata a Milano in piazza Iv Novembre (Stazione Centrale abbinata con il capolinea della linea “83”) Direzione Milano: nel Comune di Sesto San Giovanni sarà istituita una fermata in viale Gramsci all’altezza della stazione F.s (capolinea M1); a Milano sarà istituita una fermata in via Ponte Seveso, angolo via Tonale e in piazza Iv Novembre (abbinata alla fermata della linea tranviaria 2). Tariffe: Biglietto di andata e ritorno: Euro 4.50; Biglietto di corsa semplice: Euro 2.50. La validità dei biglietti sarà limitata nei soli giorni di sabato 13 settembre 2003 e di domenica 14 settembre 2003. I biglietti saranno in vendita presso i capolinea di via Beltrami, p.Za Iv Novembre e di Biassono (Santa Maria alle Selve). Al ritorno i biglietti saranno utilizzabili, da Biassono verso Milano, anche sulle seguenti linee: Linea interurbana ‘721’ Giussano-monza-sesto F.s.; Linea interurbana ‘723’ Monza-milano (celere); Linea interurbana ‘724’ Monza-milano (ordinaria). Per ulteriori informazioni i Clienti Atm possono contattare il Numero Verde 800808181, operativo tutti i giorni dalle 7.30 alle 19.30, o consultare il sito Internet www.Atm-mi.it 

LA COMMISSIONE ADOTTA UNA NUOVA LEGISLAZIONE PER PROMUOVERE I PRODOTTI ECOLOGICI
Bruxelles, 12 settembre 2003 - La Commissione europea ha adottato una proposta di direttiva volta a promuovere un approccio ecologico alla progettazione dei prodotti a consumo energetico, che secondo le previsioni, contribuirà significativamente allo sviluppo sostenibile. Il cosiddetto ecodesign consiste nel tener conto degli aspetti ambientali in fase di progettazione dei prodotti, al fine di migliorarne le prestazioni ecologiche lungo l'intero ciclo di vita. Fra gli aspetti più importanti di quest'approccio figurano il consumo energetico, la produzione di rifiuti, il consumo idrico e l'utilizzo di risorse naturali. Il commissario per le Imprese e la Società dell'informazione Erkki Liikanen ha affermato: "Grazie a questa direttiva, i prodotti a consumo energetico potranno offrire prestazioni migliori in termini di impatto ambientale, senza intaccarne la funzionalità o la libera circolazione nel mercato dell'Ue. Si tratta di un importante contributo allo sviluppo sostenibile". In questa fase, la Commissione non intende imporre l'applicazione dei criteri dell'ecodesign a tutti i prodotti che consumano energia, ma piuttosto a quelli che mostrano un sufficiente potenziale di miglioramento ambientale. L'applicazione di tali misure a livello europeo, sostiene la Commissione, offre il vantaggio di evitare l'adozione da parte delle autorità nazionali di politiche non coordinate che, a lungo termine, potrebbero danneggiare l'ambiente e ostacolare la libera circolazione delle merci. Per esempio, l'eliminazione del mercurio dalle lampadine, sebbene auspicabile, potrebbe tradursi in un aumento del consumo energetico, con ripercussioni negative su tutto l'ambiente. La Commissione auspica che i produttori e le altre parti interessate partecipino attivamente al processo decisionale, poiché intende creare un quadro che non ostacoli la capacità innovativa e d'iniziativa dei progettisti di prodotto. Alla Commissione preme soprattutto evidenziare i potenziali benefici delle misure proposte: da un lato, i consumatori e le imprese potranno beneficiare di prodotti migliori e di un ambiente più sano e, dall'altro, l'utilizzo più razionale delle risorse e un miglior accesso ad un mercato unico allargato rafforzerà la competitività economica.
Infolink: http://www.Europa.eu.int/comm/enterprise/eco_design/index.htm

GLI STORICI DELL’AMBIENTE A CONVEGNO PER CAPIRE DOVE VA IL MONDO
Napoli, 12 settembre 2003 - Si terrà a Napoli nei giorni 12 e 13 settembre 2003 un convegno internazionale di storia ambientale dal titolo “Views from the South. Environmental stories from the Mediterranean world (19th-20th cent.)”, con la partecipazione di studiosi provenienti da Italia, Spagna, Francia, Portogallo, Grecia e Croazia. I lavori saranno aperti dallo storico statunitense Donald Worster, considerato uno dei padri della storia ambientale a livello internazionale, e chiusi dall’inglese Oliver Rackham, autore di un recente lavoro sull’ambiente nel Mediterraneo. Il convegno è promosso dall’Istituto di Studi sulle Società del Mediterraneo (Issm) del Cnr di Napoli, dall’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, dal Centro Studi per la Storia Comparata delle Società Urbane e Rurali dell’Università di Napoli “Federico Ii”, dall’Università di Catanzaro, con il patrocinio morale della Provincia di Napoli e della European Society for Environmental History. Il programma dei lavori è disponibile sul sito Internet dell’associazione www.Eseh.org

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