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QUOTIDIANO DI: New & Net Economy, Finanza, Politica,Tecnologia, E-business, Turismatica ed Attualità
2003 anno 6°  

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di

GIOVEDI'
10 APRILE 2003

pagina 1

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INNOVAZIONE: STANCA COSTITUISCE COMITATO PER IL 1° RAPPORTO NAZIONALE SULLA DIFFUSIONE DELLE TECNOLOGIE DIGITALI

Roma, 10 aprile 2003 - La diffusione e le prospettive delle tecnologie digitali saranno focalizzate in un "Rapporto annuale sull'innovazione in Italia", destinato a diventare strumento di analisi, confronto e proposta in un settore in continua evoluzione e compenetrazione nella vita socio-economica del Paese. Per questo il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, ha costituito un Comitato tecnico-scientifico che avrà l'incarico di supervisionare il rapporto. A presiedere il Comitato il ministro Stanca ha chiamato il prof. Paolo Savona, ordinario di politica economica alla Luiss; gli altri componenti sono il dott. Francesco Bellotti, vicepresidente della Confindustria e presidente della Piccola Industria; il prof. Umberto Colombo, accademico dei Lincei; il prof. Gian Paolo Fabris, Pro-rettore dell'Università Iulm; il prof. Vittorio Grilli, Ragioniere generale dello Stato, ed il prof. Salvatore Vicari, ordinario di economia e gestione delle imprese alla Bocconi. "Il rapporto sull'Information and Communication Technology-Ict non sarà solo una radiografia statistica sulla diffusione dell'innovazione digitale nel nostro Paese", ha detto il ministro Stanca, "ma costituirà uno strumento di elaborazione sui problemi e soprattutto sulle opportunità offerte dalla applicazione di queste tecnologie, fino a costituire un punto di analisi e discussione sulle scelte politiche da adottare per sostenere la crescita e la competitività dell'Italia". Lo studio, infatti, punta a far emergere nuove proposte e nuovi modelli di interazione per ottimizzare i processi di innovazione in modo da supportare l'attività del Ministro e del Dipartimento per l'Innovazione e le tecnologie nelle azioni da intraprendere e nella definizione di strategie e politiche per incentivare la più ampia diffusione dell'innovazione nel nostro paese.

PRESENTATI I DATI SUL SETTORE ICT NEL 2003 BANDA LARGA E NUOVE TELECOMUNICAZIONI MOBILI: I DRIVER DEL NUOVO CICLO
Milano, 10 aprile 2003 - Nell'ambito dell'incontro "Servizi mobili di nuova generazione: incontro tra domanda e offerta", tenutosi oggi a Milano presso il Palazzo delle Stelline, è stato presentato il Rapporto Smau - Eito (European Information Technology Observatory) 2003. Sono stati presentati i dati relativi al mercato Ict in Italia nel 2003: + 2,7% nelle Telecomunicazioni (Tlc) e + 2,6% nell'Information Technology (It). Per il 2004 si prevede un aumento, rispettivamente, del 4,3% nelle Tlc e del 5,1% nell'It. Nel 2003 si prospetta per il mercato europeo It un incremento pari a 1,3% (-1,5% nel 2002) e una crescita del 3,7% per il 2004. Il mercato europeo dei servizi di Telecomunicazione mantiene livelli positivi di crescita soprattutto per effetto della telefonia mobile e di Internet in rete fissa. Per il 2004 si prevede una crescita del 4,5%. Il mercato europeo dell'Ict suddiviso per segmento, vede nel 2003 una crescita del mercato software e It Services (+2,6%), contrapposta a un mercato hardware ancora in calo (-1,6%, rispetto a -6,9% del 2001); nelle telecomunicazioni il dato relativo agli gli apparati Tlc è sostanzialmente invariato (+0,59%) mentre crescono i servizi degli operatori (+4,5%). Per quanto riguarda i singoli Paesi, le previsioni di Eito per il 2003 indicano nel mercato dell'It un segno negativo solo in Germania (-1,9%), mentre in Francia, Italia, Regno Unito e Spagna la crescita si attesta tra il 2,5 e il 2,8%. Relativamente più omogenea la crescita nel settore delle Tlc. I driver della ripresa del mercato Ict sono già visibili. Analizzando le tecnologie emergenti e le applicazioni più promettenti, ai primi posti si collocano le connessioni a banda larga, le nuove comunicazioni mobili, la convergenza digitale multimediale, la televisione digitale, la diffusione del protocollo IP, i sistemi open source, l'ubiquitous computing e il real media digital content, cui corrispondono nuove applicazioni quali Web services e reti on demand, sistemi di knowledge-management, soluzioni per la sicurezza e applicazioni di e-business, e-government ed e-learning. "E' necessaria - ha dichiarato Bruno Lamborghini, Presidente Eito - un'azione coordinata su scala europea, che veda direttamente impegnate imprese e istituzioni, per consentire ai mercati di trarre vantaggio dall'effettiva diffusione delle tecnologie Ict nel sistema economico, con straordinari effetti di innovazione, sviluppo, produttività. Il concetto di ciclo industriale, trainato dalla produzione di beni fisici, va rivisto e aggiornato nell'ottica di una società basata sui servizi ad alto valore aggiunto e sulla conoscenza, per un mercato sempre più fondato sulla competizione globale. Il mercato europeo richiede la condivisione e focalizzazione di azioni pubbliche e private per lo sviluppo di un nuovo ciclo di sviluppo della Net Economy o economia della rete. Questo significa, per il settore pubblico, l'incentivazione della concorrenza, la riduzione dell'incertezza e della frammentazione nel quadro di una regolamentazione con una prevalenza di interventi expost rispetto a quelli exante, politiche di promozione per l'e-commerce, investimenti nei servizi di e-government e di Ict security. Per il settore privato, significa nuovi investimenti in infrastrutture, servizi, contenuti digitali, implementazione di servizi e-business, rilancio della ricerca e formazione e incentivazione per lo sviluppo di nuove imprese". "Il mercato della telefonia mobile - ha affermato Antonio Emmanueli, Presidente Smau - sarà uno dei settori in cui le applicazioni innovative avranno un ruolo trainante. L'incontro promosso oggi da Smau, che ha visto confrontarsi i massimi livelli istituzionali e dell'industria, ha fornito indicazioni verso un impegno comune nello sviluppo di servizi mobili di nuova generazione, cogliendo gli orientamenti dell'offerta e i bisogni evolutivi della domanda. E' nostra intenzione guardare al futuro dell'Ict, in Italia e in Europa, con maggiore ottimismo. I dati 2003 per il mercato It e Tlc in Italia dimostrano una tendenza positiva. Le innovazioni, soprattutto nell'area della connettività, potranno consentire agli individui e alle aziende un accesso più agevole alle informazioni e verso lo sviluppo di nuovi servizi, stimolando un rafforzamento di questa crescita nel 2004. L'innovazione deve essere una preoccupazione costante in tutte le forze trainanti del Paese e in tutti i settori: dalla politica all'economia, dalla cultura alle istituzioni, fino alla scuola. Solo l'impegno concreto a innovare sarà in grado di far progredire l'Italia, tuttora ancorata a posizioni basse nella classifica dell'Information Society Index, nonostante alcuni settori in controtendenza come il mercato della telefonia mobile ". All'interno di Eito 2003 sono dedicate ricerche settoriali sui temi della Ict Security, delle applicazioni Umts e dell'utilizzo dell'e-business da parte delle imprese europee. All'incontro sui servizi mobili di nuova generazione, hanno partecipato Antonio Emmanueli, Presidente Smau, Bruno Lamborghini, Presidente Eito, Arturo Artom, Ceo Netsystem, Vittorio Colao, Ad Vodafone-Omnitel, Andrea Camanzi, Condirettore Public and Economic Affaire Telecom Italia, Vincenzo Novari, Ad H3G, Pierfrancesco Di Giuseppe, Ad Nortel Networks Southern Region(sponsor dell'Incontro) e l'On. Maurizio Gasparri, Ministro delle Comunicazioni.

SECONDO LA VICEPREMIER IRLANDESE, L'ELEVATO NUMERO DI START-UP COSTITUITE NEL 2002 DIMOSTRA LA FORTE CULTURA IMPRENDITORIALE DEL SUO PAESE
Dublino, 10 aprile 2003 - La costituzione di 51 nuove start-up dall'elevato potenziale di crescita, nel 2002, denota l'impegno dell'Irlanda a sviluppare e sostenere una cultura imprenditoriale. È quanto ha dichiarato il 7 aprile Mary Harney, il Tánaiste (viceprimo ministro) dell'Irlanda, nonché ministro per le Imprese, il Commercio e l'Occupazione. In un discorso pronunciato a Dublino in occasione di un convegno sulle nuove imprese, la Harney ha dichiarato che la presenza di un tale numero di start-up in un periodo di difficoltà dei mercati globali è la chiara dimostrazione del forte sviluppo di una seria attività imprenditoriale. "Malgrado la perdurante difficoltà del contesto globale, la percentuale di nuove start-up continua a crescere sensibilmente in misura di circa una nuova impresa a settimana", ha dichiarato la Harney. Le nuove imprese hanno ricevuto aiuti di Stato per un totale di 70 milioni di euro e si prevede che assumeranno fino ad un massimo di 1.600 lavoratori nel corso dei prossimi tre anni. Secondo la Harney, nel primo trimestre del 2003 sono state avviate 13 start-up, con un investimento totale di sei milioni di euro. La Vicepremier ha chiarito che il segreto di tali successi risiede nel meccanismo di sostegno all'imprenditorialità proprio dell'Irlanda. "Gli aiuti di Stato nel settore dell'imprenditorialità [.] puntano chiaramente alla creazione permanente di nuovi organismi gestiti con spirito imprenditoriale, che abbiano solide basi in termini di innovazione e di capitale intellettuale e che siano capaci di divenire, nel breve termine, competitivi a livello internazionale". Si è assistito altresì ad un cambiamento dell'opinione pubblica nei confronti della costituzione di nuove imprese innovative. "Ci siamo decisamente allontanati da una cultura e da una società che consideravano con scetticismo gli imprenditori. Questi ultimi vengono visti ora come eroi locali, che hanno il coraggio di affrontare le nuove sfide imposte dall'avvio e dalla costituzione di un'impresa di successo", ha affermato la Harney. Inoltre, secondo la Vicepremier, il successo degli imprenditori irlandesi è imputabile altresì al fatto che essi si sono spinti oltre i confini del mercato domestico con le proprie idee e le proprie ambizioni, attuando una diversificazione delle loro attività. Secondo l'agenzia governativa "Enterprise Ireland", il numero di start-up aumenterà nel 2003 in ragione della diversificazione in settori quali la biotecnologia, la fotonica, le attrezzature mediche e gli alimenti funzionali. In passato, la crescita dell'imprenditorialità si limitava al settore delle tecnologie dell'informazione. "Tali settori rappresentano nuovi ambiti di opportunità nei quali vantiamo solide basi scientifiche che possono fungere da fondamento per una nuova generazione di società nate dalla ricerca accademica. [.] È di vitale importanza per il futuro fornire assistenza agli individui che saranno responsabili dello sviluppo e della creazione della prossima ondata di società riconosciute a livello internazionale, di proprietà e di gestione irlandese [.]", ha concluso la Harney. Infolink: http://www.enterprise-ireland.com/italiano.asp

39 PROVINCE E DISTRETTI INDUSTRIALI IN CONTROTENDENZA NELL'EXPORT 2002
Roma, 10 aprile 2003 - La Fondazione Edison ha analizzato l'andamento delle esportazioni provinciali e dei principali distretti produttivi ed ha diffuso l'8 aprile a Roma i dati relativi al 2002 nel corso del convegno "Distretti, Pilastri, Reti - Italia ed Europa". Secondo i dati Istat, il 2002 è stato un anno poco favorevole per le esportazioni italiane, non tanto per una crescita della concorrenza, che pure è sempre più aggressiva da parte di paesi emergenti come la Cina, ma soprattutto per l'andamento molto debole dell'economia e della domanda mondiale. L'export è calato da 273 a 265 miliardi di euro (-2,8%). Dall'analisi della Fondazione Edison emerge, in particolare, che solo 39 province hanno fatto registrare un aumento delle loro esportazioni in valore, mentre 64 hanno dovuto accusare dei cali, talora anche consistenti. Inoltre, delle 62 principali province esportatrici con vendite all'estero superiori ad 1 miliardo di euro, sono state 40 quelle con diminuzioni delle esportazioni. Non è cambiata la graduatoria 2002 delle cinque principali province esportatrici rispetto al 2001: sempre prima Milano (con 36,7 miliardi di euro), seguita da Torino (15,2 miliardi di euro), Vicenza (11,2 miliardi), Bergamo (8,3 miliardi) e Treviso (8,2 miliardi). Tutte e cinque hanno però subito diminuzioni del loro export in valore. Nel 2002 ha perso 2 posizioni Brescia, scesa dal 6° all'8° posto a causa della pesante flessione del suo export metalmeccanico. Ne hanno beneficiato Modena e Bologna, salite rispettivamente al 6° e 7° posto. Varese è salita in nona posizione e Verona in decima, avendo entrambe sopravanzato Firenze. Tra le province del CentroSud gli incrementi più significativi dell'export si sono avuti per Potenza (soprattutto mezzi di trasporto), Ancona (con un contributo abbastanza generalizzato di settori) e Terni (metallo e prodotti in metallo), mentre nel Nord Italia tra le province che sono riuscite ad accrescere il proprio export nel 2002 spiccano soprattutto Gorizia, Pavia, Venezia e Bolzano. Molto interessante è l'evoluzione della classifica dell'export pro capite che anche nel 2002 in base alle elaborazioni della Fondazione Edison, ha visto primeggiare Vicenza, provincia fortemente basata su distretti (concia delle pelli, oreficeria, tessile, meccanica) con 14.078 euro. Vicenza ha mantenuto il 1° posto, nonostante un calo del proprio export pro capite, che nel 2001 era stato di 14.987 euro. Rispetto al 2001, a seguito della crisi del settore tessile, è invece precipitata dal 2° al 5° posto Prato, il cui export pro capite è diminuito in misura più consistente da 13.104 euro a 11.268 euro. Guadagna una posizione Modena, salita al 2° posto con 12.584 euro (erano stati 12.410 nel 2001), mentre appare notevole la performance di Gorizia, grazie all'export della propria cantieristica, che guadagna ben 7 posizioni salendo al 3° posto della graduatoria con un export pro capite di 12.496 euro. Mantiene il 4° posto già detenuto nel 2001 Reggio Emilia, con un lieve aumento del suo export pro capite a 11.694 euro. Le posizioni dal 6° al 9° posto sono tutte ricoperte da province con forti presenze distrettuali, che appaiono vitali nonostante i cali delle vendite all'estero fatti registrare nel 2002: Pordenone (10.397 euro pro capite, essenzialmente grazie a mobilio e meccanica), Treviso (10.339 euro pro capite, soprattutto con tessile-abbigliamento, meccanica, calzature sportive e mobilio), Mantova (10.098 euro pro capite, con un importante contributo del distretto delle calze e dell'intimo femminile di Castel Goffredo) e Arezzo (9.792 euro pro capite, con un forte apporto del locale distretto orafo). Tra le più importanti province con significative presenze distrettuali, Novara ha mantenuto nel 2002 l'11° posto per export pro capite, con 9.103 euro: il suo distretto della rubinetteria-valvolame ha infatti registrato un calo delle vendite all'estero piuttosto contenuto. Anche Bergamo ha mantenuto la dodicesima posizione detenuta nel 2001, nonostante una flessione del suo export pro capite da 9.280 a 8.495 euro. Nel 2002 ha invece guadagnato ben cinque posti Belluno, salita in tredicesima posizione con una crescita del proprio export pro capite da 7.971 a 8.323 euro, trascinata soprattutto dal settore dell'occhialeria: non sono però tutte rose e fiori, perché se i grandi gruppi del distretto del Cadore continuano a crescere, le piccole e medie imprese appaiono infatti sempre più in crisi. Perdono una posizione nel 2002 Como e Biella, a causa della forte crisi del mercato tessile, scendendo rispettivamente al 14° e al 16° posto, mentre guadagna una posizione Bologna, salita al 15° posto. In un quadro di accentuato calo delle esportazioni nella maggior parte delle province, è salito nella graduatoria chi è riuscito ad aumentare anche di poco le proprie vendite all'estero o perlomeno a mantenere i livelli del 2001: è stato il caso di Varese, salita dal 19° al 17° posto a seguito di una crescita del proprio export pro capite da 7.670 euro a 7.781 euro, o di Verona, salita di una posizione al 19° posto con una crescita da 7.587 euro a 7.687 euro. Vercelli scende invece dal 17° al 18° posto, mentre appare notevole la caduta di Lecco, che perde ben 6 posizioni scendendo dal 14° al 20° posto, con cali che hanno riguardato sia il tessile-abbigliamento, sia la metalmeccanica, sia i mezzi di trasporto.

CONVEGNO ASSIOM: BORSE, INTERMEDIARI E CLIENTI DALLA NUOVA DIRETTIVA SUI SERVIZI DI INVESTIMENTO ALLE SOLUZIONI TECNOLOGICHE
Milano, 10 aprile 2003 - Dopo l'unificazione monetaria nell'area Euro, a tutti i livelli è fortemente avvertita una indilazionabile esigenza: non è sufficiente rafforzare l'integrazione dei mercati dei capitali europei #2, ma è addirittura necessario creare un vero e proprio Single Market. Il quadro normativo europeo, da una parte, e le piattaforme tecnologiche, dall'altra, rappresentano le due macro aree su cui intervenire in tempi brevi per consentire una piena "fungibilità" delle transazioni finanziarie in ambito comunitario, fungibilità analoga a quella già raggiunta dall'unità di conto. La numerosità dei documenti normativi comunitari di riferimento e le diverse strategie in corso di applicazione nel settore tecnologico richiedono un forte e tempestivo sforzo di pianificazione da parte di tutti gli attori (società mercato, intermediari e investitori istituzionali). Assiom da tempo sta dedicando i propri Convegni alla discussione di queste tematiche. Solo per ricordare gli eventi più recenti, si pensi al Convegno di Riccione nell'ottobre 2001 (Mercati Finanziari Europei e MondialiRegolamentazione, Operatività e Prospettive) e a quello di Montecatini nello scorso ottobre (Internazionalizzazione dei mercati finanziari e dei capitali - Direttive, Autoregolamentazione, Trasparenza, Competitività) La scelta del tema e dei relatori dell'odierna giornata di lavoro trova la sua motivazione in due recenti documenti normativi, destinati ad influire notevolmente su strategie e operatività di tutti gli attori del mercato dei capitali: - la formulazione della proposta di revisione della Direttiva sui Servizi di Investimento (Isd) del 19 novembre 2002; - le delibere della Consob n. 14002 e n. 14003 del 27 marzo scorso sulle modifiche dei Regolamenti su Emittenti e Mercati, che pongono le basi per una competizione tra diverse società di gestione del mercato azionario in Italia. Ma, andiamo per ordine... Una riflessione su queste articolate tematiche deve partire da un documento noto soprattutto tra gli addetti ai lavori: il Financial Services Action Plan (Fsap) #3, un vero e proprio piano strategico della normativa comunitaria sui mercati e sulle società. Questo documento, originariamente pubblicato nel 1999, è periodicamente, aggiornato con successivi Status Report semestrali che recepiscono sia lo stato di avanzamento dei vari progetti in corso sia le più recenti iniziative normative dettate dall'evoluzione dei mercati dei capitali. Alla data del 25 febbraio 2003, nell'ambito del Fsap erano state prodotte 16 Direttive, 9 Comunicazioni, 6 Raccomandazioni e 3 documenti di altro tipo. Ulteriori 22 misure, tra nuove Direttive e revisione di Direttive esistenti, Comunicazioni ed altri tipi di documenti sono in programma. Il Fsap è stato anche la base per un altro pilastro: il Rapporto del Comitato dei Saggi sulla regolamentazione dei mercati finanziari europei, presieduto da Lamfalussy. Rilevato che la frammentazione del quadro giuridico rappresenta un ostacolo enorme alla creazione del Single Market, il Comitato ha proposto un approccio a quattro livelli per il processo legislativo europeo nel settore finanziario #4. Si arriva così alla Isd, il cui profondo processo di revisione è argomento di un ampio e acceso dibattito in questi mesi, in quanto foriera di trasformazioni potenzialmente molto profonde e con importanti implicazioni strategiche. L'aspetto che ha catalizzato la maggiore attenzione è rappresentato dall'abolizione dell'obbligo di concentrazione degli ordini sui mercati regolamentati, ma dalla lettura del testo emergono anche altri rilevanti argomenti. Tra questi, per esempio, viene dato per la prima volta un riferimento legislativo alla crescente "invasione di campo" da parte dei singoli intermediari (oltre che degli information provider) del tradizionale ambito delle società-mercato, attraverso Ecn Ats, Sso o, come più recentemente definiti dalla proposta di revisione della Isd, Multilateral Trading Facilities (Mtf). In Italia, già da oggi, essi rappresentano sul mercato obbligazionario una affermata alternativa a Mot e Euromot per il maggior numero di eurobond negoziabili ed una maggiore ampiezza delle informazioni disponibili sui singoli strumenti. Non solo i grandi gruppi bancari con i loro sistemi captive (Tlx, Retlots, ImiDirect e DealDone) ormai convogliano la quasi totalità degli ordini retail, ma anche molte altre banche si sono collegate ad uno o più di questi "sistemi di scambi organizzati" ovvero eseguono via Bloomberg ciò che veniva prima realizzato per telefono. E solo le difficoltà dei mercati azionari hanno impedito che un analogo sviluppo interessasse anche un altro grande comparto attualmente escluso dall'obbligo di concentrazione e cioè le azioni estere. La Isd revisionata rappresenterà la cornice normativa cui dovranno progressivamente adeguarsi gli intermediari e le società-mercato dell'Unione Europea; esiste però un ampio gap temporale tra le attuali esigenze e tendenze del mercato dei capitali e la ipotizzata data di entrata in vigore della "nuova" ISD, prevista per luglio 2006. E' un gap molto ampio, tenuto conto della rapidità di evoluzione degli strumenti finanziari, delle modalità negoziazione offerte dagli intermediari e dalle soluzioni tecnologiche. Inoltre, come si è visto sopra, non si tratta dell'unica modifica di carattere regolamentare di cui devono tenere conto i vertici della securities industry europea. Questi fattori di cambiamento sopra sintetizzati, ma altri ve ne sarebbero, sono logicamente distinti, ma concretamente si intrecciano tra di loro. Ciò genera l'esigenza di una loro visione organica e integrata affinché i vertici aziendali possano formulare strategie affidabili per il medio periodo e gli operatori possano compiere scelte tattiche efficienti. L'obiettivo che si è posto il Convegno è proprio questo: esaminare le possibili modificazioni delle normativa sui servizi di investimento e sui mercati, comprenderne i risvolti operativi, valutare quale tipo di soluzioni tecnologiche potranno aiutarci ad affrontarli, offrire agli associati e alle rispettive aziende un supporto alla stesura di un vero e proprio master plan aziendale per programmazione del lavoro.

DIRECTA CHIUDE IN UTILE IL BILANCIO 2002
Torino, 10 aprile 2003. L'Assemblea degli Azionisti di Directa Sim, tenutasi ieri sera, ha approvato il bilancio dell'esercizio chiuso il 31 dicembre 2002 con un utile netto di 31.116 Euro, contro 25.383 Euro per il 2001, dopo aver spesato interamente investimenti pubblicitari per 1.179.000 Euro e operato ammortamenti anticipati per 319.545 Euro. Nonostante la flessione dei volumi scambiati sui mercati finanziari, l'intermediato Directa nel 2002 è stato di 26.050 milioni di Euro, con un aumento del 14% rispetto al 2001, mentre le commissioni di negoziazione sono scese da 10.560 mila Euro a 8.230 mila Euro (-22%). "Siamo soddisfatti di aver superato senza danni un periodo di mercato indubbiamente difficile. Siamo riusciti a mantenere alti i volumi e l'operatività dei clienti grazie alla riduzione della commissione media a soli 2,1 Euro per eseguito sull'azionario italiano, compensando i minori ricavi con una riduzione dei costi pubblicitari, senza sacrificare gli investimenti tecnologici sulla piattaforma che si è così sviluppata in modo davvero significativo e continuerà a farlo anche per il futuro. Il 2003 si presenta finora sotto migliori auspici", ha commentato il Presidente Dr. Massimo Segre. Proprio con l'inizio del mese d'aprile infatti è stato lanciato il FlashBook, la piattaforma che introduce il trading con un solo click direttamente dal Book, l'operatività sui Single Stock Futures di Borsa Italiana Spa ed è stata incrementata del 50% la potenza elaborativa del server di trading. A margine dell'Assemblea sono stati anche forniti i dati sull'andamento del primo trimestre 2003, che si conferma positivo con un incremento dell'intermediato del 24% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, e commissioni unitarie sostanzialmente in linea con quelle dell'ultimo trimestre del 2002. L'assemblea ha confermato per il triennio 2003 - 2005 il Consiglio di Amministrazione nelle persone di Massimo Segre (Presidente), Mario Fabbri (Amministratore Delegato), Andrea Grinza, Paolo Riccardo Rocca e Franca Segre (Consiglieri) nonché il collegio sindacale nelle persone di Giovanni Macchiorlatti Vignat (Presidente), Gianfranco Grimaldi e Luigi Nani (Sindaci effettivi).

IL CONSIGLIO DI SORVEGLIANZA DI GRUNDIG STUDIA NUOVE ALTERNATIVE
Milano, 10 aprile 2003 - Il Consiglio di sorveglianza di Grundig AG ha deliberato, nella seduta odierna, sulla situazione creatasi dopo la rinuncia da parte di Beko. Continua a porsi la necessità di trovare un investitore finanziariamente forte. Il Consiglio di sorveglianza mantiene fermo questo obiettivo e ritiene invariata la situazione sottostante a questo obiettivo. Contatti pieni di prospettive, anche con altri investitori, sono in corso d'opera. Ai fini di garantire un valido approccio alla situazione, sia dal punto di vista operativo/finanziario che legale, il Consiglio di sorveglianza ha ritenuto opportuno avvalersi di una nuova professionalità che potesse tenere conto delle mutate condizioni. Per tale motivo ha nominato quale ulteriore membro del Consiglio di Amministrazione il Dottor Eberhard Braun, avvocato e revisore contabile, nominandolo anche alla carica di Presidente. Il Dott. Braun dispone di un'approfondita esperienza per la gestione di situazioni aziendali paragonabili a quella di Grundig. Questa esperienza sarà preziosa per affrontare la necessaria ristrutturazione. Contemporaneamente esce dal Consiglio di Amministrazione l'attuale Presidente, il dott. Hans-Peter Kohlhammer, che rimane tuttavia in questa difficile fase a piena disposizione del Consiglio quale consulente in particolar modo nei colloqui con gli investitori. Il Consiglio di sorveglianza ha ringraziato il dott. Kohlhammer per il suo grande impegno, che ha permesso l'attuazione di gran parte della passata attività di ristrutturazione. Il Consiglio di sorveglianza ha inoltre accolto con piacere la disponibilità dimostrata dal dott. Kohlhammer di continuare quale consulente ad offrire la sua ricca esperienza a Grundig. Gli altri membri del Consiglio di amministrazione, dott. Günter Moissl e dott. Werner Saalfrank continuano a rimanere a disposizione dell'impresa. Il Consiglio di amministrazione continuerà con tenacia a perseguire l'obiettivo di mantenere e sviluppare il nucleo tecnologico dell'impresa e le importanti filiali europee per creare, con il coinvolgimento di nuovi investitori, una struttura concorrenziale a misura del mercato, obiettivo che non esclude però la possibilità di un'amministrazione controllata.

CARDNET GROUP: IL CDA APPROVA IL NUOVO PIANO INDUSTRIALE
Arese, 10 aprile 2003 - Il Consiglio di Amministrazione della CardNet Group , il gruppo italiano leader nella progettazione, sviluppo e personalizzazione di soluzioni informatiche per l'emissione e gestione di Card, si è riunito ieri per l'approvazione del nuovo piano industriale, alla luce del mancato ingresso del fondo americano Mercatus nella controllata Cardnet SpA. La conseguenza diretta di ciò, fatto salvo il procedimento arbitrale azionato dalla società per veder riconosciuto il danno subito, sarà la mancata realizzazione, in capo alla capogruppo CardNet Group SpA, della prevista plusvalenza di circa 6,7 milioni di euro. Il risultato netto consolidato al termine dell'esercizio al 30 giugno 2003 sarà quindi, in assenza di questa componente straordinaria, in perdita, secondo quanto previsto e comunicato in fase di Ipo nel marzo 2001. Inoltre il fatturato consolidato, previsto dal Cda del 14 ottobre 2002 in circa € 38 milioni anche grazie alla partnership industriale con Mercatus, che avrebbe portato all'apertura di nuovi sbocchi commerciali sul mercato americano, non potrà essere raggiunto. Tuttavia, la società continua a crescere secondo tassi decisamente sostenuti. Nel primo semestre dell' esercizio in corso (1/7/02 - 30/6/03), a livello consolidato, i ricavi totali sono stati pari ad oltre 12,2 milioni di euro, in aumento del 114% anno su anno anche grazie alla variazione dell'area di consolidamento. A parità di perimetro, il fatturato risulta essere di ca. € 6,5 milioni (+15%). Alla fine del mese di febbraio il fatturato consolidato per il periodo luglio 2002 - febbraio 2003 è stato di circa € 16,4 milioni (€ 12,4 milioni al 31 dicembre 2002), confermando così una crescita, anno su anno, di circa il doppio. Per quanto riguarda la posizione finanziaria netta di Gruppo, questa è destinata ad un miglioramento in particolare per due fattori: 1. il rientro di esposizioni creditizie per finanziamenti in conto capitale per circa € 4,1 milioni, e verso erario per circa € 2,3 milioni; 2. un programma di riduzione dei costi attuato tramite una riorganizzazione industriale del Gruppo finalizzata a capitalizzare le sinergie esistenti. Inoltre, è in fase di definizione con gli istituti di credito il riposizionamento del debito esistente, al fine di ottenere un consistente miglioramento per la sua componente a breve. CardNet Group ribadisce che entro pochi giorni dalla chiusura del piano sarà organizzato un incontro con la comunità finanziaria. La società infine conferma la prosecuzione delle trattative con partner finanziari interessati all'ingresso nel capitale della società.

DATALOGIC: +7% I RICAVI DI VENDITA NEL PRIMO TRIMESTRE 2003
Bologna, 10 aprile 2003 - Datalogic S.p.A., società quotata presso il Nuovo Mercato promosso e gestito da Borsa Italiana S.p.A., attiva nella progettazione, produzione e distribuzione di sistemi per la lettura di codici a barre, ha realizzato nel primo trimestre 2003 ricavi di vendita pari a ca. 31 milioni di Euro, in crescita del 7% rispetto ai 28,88 milioni di Euro registrati nello stesso periodo dell'esercizio precedente. Grazie a tale risultato di vendita la Società stima di chiudere il primo trimestre 2003 con una redditività superiore alle previsioni e ai risultati dell'esercizio precedente. Il Consiglio di Amministrazione per l'approvazione dei dati trimestrali è stato fissato in data 12 maggio 2003. Datalogic è il maggiore produttore europeo di lettori di codice a barre a tecnologia laser e Ccd e di terminali portatili per la raccolta dati radio e batch. L'ampia gamma di prodotti Datalogic comprende sia dispositivi manuali che scanner fissi ed è in grado di soddisfare ogni esigenza applicativa. Da 30 anni, i prodotti Datalogic si distinguono per l'alta tecnologia, la cura del design e l'elevato grado di affidabilità. Datalogic, società quotata al Nuovo Mercato della Borsa di Milano, ha chiuso il 2002 con ricavi consolidati pari a 118 milioni di Euro e un margine operativo lordo di 16,97 milioni di Euro(pari al 14,4% dei ricavi). L'azienda conta più di 700 dipendenti in tutto il mondo ed ha sede centrale a Lippo di Calderara di Reno (Bologna). Attraverso le proprie filiali dirette e la propria rete di Partner, Datalogic è in grado di soddisfare le esigenze dei suoi clienti in tutto il mondo garantendo il più alto livello di assistenza.

EMERGENCY CARD LA CARTA PREPAGATA CHE SOSTIENE EMERGENCY
Milano, 10 aprile 2003 - Dall'accordo tra Emergency, il Gruppo bancario Banca popolare dell'Emilia Romagna e Visa, nasce "Emergency Card", la carta internazionale prepagata ricaricabile, spendibile sul circuito Visa Electron, rilasciabile anche a chi non è titolare di un conto corrente. Emergency card può essere utilizzata in tutto il mondo per effettuare pagamenti presso gli oltre 8 milioni nel mondo di esercizi commerciali che espongono il marchio Visa Electron, e per prelevare contante da oltre 820.000 sportelli automatici della rete Visa. La carta può anche essere utilizzata per effettuare pagamenti su Internet. In Italia la rete di accettazione delle carte Visa Electron comprende circa 500.000 esercizi commerciali e 35.000 sportelli automatici per il prelievo di contanti. Coloro che acquisteranno la carta consentiranno alla Banca di sostenere Emergency, l'Organizzazione non governativa italiana per la cura e la riabilitazione delle vittime delle guerre e delle mine antiuomo. Infatti, ad ogni utilizzo della carta - pagamento, prelievo contante e ricarica - 10 centesimi di Euro verranno riconosciuti dalla Banca all'Associazione, così come una quota fissa di 6 euro per ogni carta emessa. Emergency è nata a Milano nel 1994 con lo scopo di fornire assistenza medico-chirurgica alle vittime delle guerre e, soprattutto, delle mine antiuomo, costruendo e gestendo ospedali nelle zone maggiormente colpite. Dal 1994 ad oggi oltre 580.000 persone sono state curate negli ospedali di Emergency: nel nord Iraq, dove sono attivi due centri Chirurgici e due Centri Riabilitazione e Protesi, in Cambogia, a Battambang, una delle aree più minate del mondo, in Afganistan, nella valle del Panshir e nella capitale Kabul e, dal 2001, anche in Sierra Leone, dove Emergency ha costruito e gestisce il Centro Chirurgico di Goderich (Freetown). Attualmente Emergency sta costruendo il suo nono ospedale a Lashkar-gah, nella provincia di Helmand, a sud di Kabul e un Centro Maternità ad Anabah, nella valle del Panshir. I fondi raccolti tramite Emergency Card serviranno a sostenere questi ospedali per vittime di guerra. La carta è disponibile da aprile presso tutte le dipendenze della Banca popolare dell'Emilia Romagna. Emergency Card può essere caricata da un importo minimo di 25 Euro ad un massimo di 2600 Euro. Le ricariche possono essere effettuate presso tutte le filiali della Banca popolare dell'Emilia Romagna e gli oltre 4000 sportelli automatici delle banche collegate al circuito QuiMultiBanca. Tutte le info sull'utilizzo della carta e le modalità per richiederla si possono trovare sui siti internet www.emergency.it  e www.bper.it 

CONVEGNO ALLA BOCCONI: LE PROSPETTIVE PER LE OBBLIGAZIONI INDICIZZATE ALL'INFLAZIONE GLI SCENARI DI MERCATO PER QUESTO STRUMENTO FINANZIARIO, PARTENDO DALL'ESPERIENZA DELLA FRANCIA
Milano, 10 aprile 2003: Negli ultimi anni le obbligazioni indicizzate all'inflazione sono emerse nell'area Euro come prodotto molto apprezzato da gestori di fondi pensione e investitori istituzionali per il loro rendimento sicuro e stabile. Per gli stati, possono rappresentare un utile strumento per combattere il debito pubblico anche se sono state utilizzate finora dalla sola Francia. Ma con altre tesorerie europee ora pronte a lanciare le proprio obbligazioni il dibattito tra sostenitori e detrattori è aperto e sarà oggetto del convegno 'Inflation-linked bonds: recent developments and prospects', organizzato dal Centro di Economia monetaria e finanziaria 'Paolo Baffi' dell'Università Bocconi. Introdurrà il convegno Angelo Porta, direttore del Centro 'Paolo Baffi', e aprirà i lavori David Keeble, economista di Unicredit Banca Mobiliare, con una panoramica del mercato per le obbligazioni indicizzate all'inflazione. Seguirà Benoit Coeuré, direttore generale aggiunto dell'Agence France Trésor, che racconterà dell'esperienza della Francia, mentre Stefano Scalera, responsabile della divisione Gestione Debito del Tesoro Italiano, discuterà di prospettive e interesse per lo stato italiano a utilizzare questi titoli. Si concluderà con una tavola rotonda, sulle questioni principali per gli stati e per gli investitori, con la partecipazione di Franco Bruni (Università Bocconi), Guido Casella (Azimut Sgr), Chiara Manenti (Banca Intesa), Paolo Moia (Sanpaolo IMI Institutional Asset Management), Gustavo Piga (Università di Macerata) e Andrea Rabusin (Generali Asset Management). Venerdì 11 aprile, ore 9.30. Aula N01, Nuovo Edificio, Piazza Sraffa 13, Milano. Per ulteriori informazioni: Ufficio Relazioni con i Media Tomaso Eridani Tel. 02/5836-2324, email: tomaso.eridani@uni-bocconi.it

FEDERCOMIN: I DISTRETTI PRODUTTIVI DEVONO PROMUOVERE L'INNOVAZIONE TECNOLOGICA
Milano, 10 aprile 2003 - Una forte spinta all'innovazione tecnologica come motore per la ripresa delle piccole e medie imprese. E' questa l'indicazione che emerge dai risultati del Rapporto su "I Distretti Produttivi Digitali", che Federcomin - la Federazione di Confindustria delle aziende di telecomunicazioni, informatica e radiotelevisione, ha presentato oggi presso la sede dell'Assindustria di Bologna. Nel corso del Convegno al quale hanno partecipato il presidente di Federcomin, Alberto Tripi, il presidente di Assindustria, Romano Volta, il direttore del Censis, Giuseppe Roma, l'economista, Fabrizio Onida, l'assessore regionale, Duccio Campagnoli, il presidente di Acimac; Franco Stefani e il Consigliere del Ministro per l'Innovazione, Ugo Guelfi, è stata illustrata la ricerca - realizzata in collaborazione con il Censis - che misura l'indice di innovazione tecnologica in 76 Distretti Produttivi. Commentando i risultati del Rapporto, il presidente di Federcomin, Alberto Tripi, ha detto tra l'altro: "La vitalità delle piccole-medie imprese, che oggi soffrono per la forte competitività sui mercati, deve essere sostenuta aumentando la diffusione delle nuove tecnologie che favoriscono la tendenza a "fare rete" con risultati economici positivi. In questa direzione è giunto il momento di promuovere un intervento legislativo a sostegno delle iniziative che introducono innovazione tecnologica all'interno dei Distretti Produttivi e dei Consorzi d'impresa". Il Presidente di Assindustria Bologna, Romano Volta, ha affermato: "Il nostro territorio gode di un'economia sana con punte di eccellenza, di un grande know-how tecnologico, di una Università prestigiosa e di Amministratori pubblici sensibili. Dobbiamo muoverci assieme in direzione di un 'distretto digitale': la nuova frontiera del nostro assetto industriale, la fonte di valore e di prestigio nello sviluppo del terzo millennio". I principali risultati del Rapporto Numero di aziende con un atteggiamento positivo nei confronti dell'innovazione: rispetto al precedente Rapporto rimane quasi stabile - dal 50% al 50,7% -. La propensione ad innovare risulta correlata soprattutto ad un fatturato in crescita. Timore di condividere informazioni e conoscenze: è in via di attenuazione. Nel 45% dei distretti produttivi sono state avviate o sono in progetto iniziative per favorire i contatti e gli scambi di informazione e contenuti tra le aziende. Quota di fatturato investita in innovazione tecnologica: diminuisce rispetto al 2001 e passa dall' 8,9% al 6,0%. Dotazione infrastrutturale del territorio: cresce il livello di soddisfazione espresso dai referenti distrettuali per la rete autostradale, quella idrica e la rete di Tlc, mentre risultano sempre più inadeguate la viabilità ordinaria (75,7%) e quella ferroviaria (68,9%). La diffusione di infrastrutture di rete riguardanti le telecomunicazioni evidenzia uno scenario a macchia di leopardo, dove aree in cui la banda larga (sia in fibra ottica che Adsl) comincia a diffondersi sono contigue ad altre in cui nessuna nuova ed evoluta tecnologia della comunicazione sembra aver trovato un mercato significativo. Le nuove tecnologie wireless sono sempre più favorite nei contesti aziendali o territoriali evoluti: in almeno un territorio distrettuale su cinque sono state osservate iniziative di sviluppo di tali sistemi. Reti interne ed esterne: all'interno delle aziende i risultati mostrano un discreto grado di penetrazione tecnologica delle applicazioni di base legate alla rete Internet. Nel 39,4% delle economie locali il sito web aziendale risulta uno strumento diffuso in buona parte delle aziende. Tra le applicazioni tecnologiche avanzate le più diffuse sono quelle che impattano sui processi relazionali interni; in circa un quarto delle aree distrettuali risulta buono il livello di diffusione di soluzioni per: collegamento ufficio acquisti e fornitori (29%), Supply Chain Management (25 %), amministrazione/risorse umane (23,7%), l'accesso da remoto (22,4%), It consulting (22,4%). Nei rapporti tra imprese lo scambio di comunicazioni avviene principalmente via e-mail, mentre sono sostanzialmente assenti soluzioni basate su applicazioni come mailing list, gruppi di discussione specifici, incontri tramite videoconferenze. Attori locali: i soggetti più attivi per lo sviluppo di azioni basate sulle tecnologie nelle aree distrettuali risultano essere: l'associazione degli industriali locale (65,6%), la regione (29,5%), la provincia (24,6%) e la camera di commercio (24,6%), seguiti dal comune (21,3%) e dalla struttura di rappresentanza del distretto (21,3%). Un Summary del Rapporto "I Distretti produttivi digitali" è disponibile al sito www.federcomin.it

I SOPRUSI DELLE BANCHE FINISCONO AL PARLAMENTO EUROPEO! DOPO LE DENUNCE DELL'INTESA DEI CONSUMATORI L'ON. MUSCARDINI HA PRESENTATO UN'INTERROGAZIONE PARLAMENTARE
Milano, 10 aprile 2003 - La battaglia delle associazioni dell'Intesa dei consumatori contro i soprusi, le prevaricazioni e le malefatte delle banche ha raggiunto il Parlamento europeo. Da anni l'Intesa andava denunciando i comportamenti scorretti degli istituti di credito che, approfittando del loro immenso potere, spremono con avidità i propri clienti imponendo costi e commissioni elevate, appioppando titoli che non fanno fruttare alcunché, limitando la trasparenza e la concorrenza. A seguito dei tanti interventi dell'Intesa il deputato europeo On. Cristiana Moscardini, ha presentato un'interrogazione al Parlamento Europeo, nella quale si legge: "Sempre più spesso i cittadini italiani protestano contro il trattamento loro riservato dalle banche di cui sono clienti. Costi troppo alti, poco trasparenza, inefficienza crescente, procedure capestro per chiudere un conto corrente, poca concorrenza, ostacolata da balzelli burocratici costosi che non favoriscono il cliente che desidera cambiare banca. Il lungo elenco dei prezzi delle commissioni, dei costi indiretti e delle "trovate" contabili spremono il cliente oltre ogni misura. La crisi attuale delle borse, unita alla mancanza di professionalità di molti addetti ai lavori, ha contribuito a spennare ulteriormente gli utilizzatori dei servizi bancari, aumentando il sentimento di insicurezza nei confronti dei risparmi affidati alle banche. La Commissione, 1. è al corrente di questa situazione? 2. non ritiene che sia necessario imporre l'eliminazione di tutte le pastoie burocratiche ed amministrative che ostacolano la concorrenza nel settore bancario? 3. a che punto è la realizzazione del mercato unico in questo settore? 4. le regole ed i costi dei bonifici da un paese all'altro dell'Unione sono strati armonizzati? 5. di quali prerogative dispone per salvaguardare il beneficio del risparmio?"

PER IL SUO CONVEGNO NAZIONALE LA CONFINDUSTRIA HA SCELTO TORINO E LINGOTTO FIERE. ATTESI 5000 IMPRENDITORI PER DIBATTERE I TEMI DEL FUTURO ECONOMICO DELL¹ EUROPA E DEL RUOLO DELL¹ ITALIA.
Torino, 10 aprile 2003 - La Confindustria ha scelto i padiglioni di Lingotto Fiere per il suo Convegno Nazionale che si svolgerà il pomeriggio di venerdì 11 e la mattina di sabato 12 aprile. Il Convegno si svolgerà nei Padiglioni 1 e 2 dell¹ Azienda Fieristica torinese dove si stanno ultimando le strutture, sotto la regia dell¹ Unione industriale di Torino e del suo Presidente Andrea Pininfarina che, con la loro opera hanno fatto si, che per questo importante evento fosse scelta Torino. La realizzazione delle complesse strutture congressuali è stata affidata alla direzione tecnica di Lingotto Fiere che ha progettato l¹intero allestimento, ne ha curato l'esecuzione e assicurerà la gestione tecnico-logistica dell¹evento. A questo allestimento hanno collaborato l¹architetto Alessandra Chiti e qualificate aziende torinesi quali Exporent, Euphon e Gruppo Bodino. Nel padiglione 1 che ospiterà i lavori del Convegno, è stata realizzata una platea di 3500 posti, un palco di 40 metri e 5 megaschermi. Sul fondo del padiglione è stata creata un¹ampia area riservata ai relatori e ai vertici dell¹Associazione. Nel padiglione 2 è situata la Sala Stampa con 150 postazioni di lavoro dotate di tutte le attrezzature e un¹importante area di 4.000 mq che ospiterà 43 stand di aziende sponsor del Convegno, con punti d¹incontro e vari servizi per rendere gradevoli i momenti di pausa. La direzione tecnica di Lingotto Fiere è stata scelta da Confindustria per la realizzazione delle strutture congressuali in funzione della lunga esperienza maturata nella realizzazione di questo tipo di eventi. Il Convegno riveste per Torino, in questo periodo di difficoltà, un valore particolare in quanto conferma la fiducia dell¹Imprenditoria e delle Istituzioni nelle potenzialità e nella volontà di ripresa dell¹ industria piemontese; fiducia sottolineata dalla presenza dei massimi rappresentanti del Governo a cominciare dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

SERVIZIO LEGALE ASSOTRAVEL: LA NUOVA DISCIPLINA DEI PAGAMENTI IN UN OPUSCOLO AD HOC.
Roma, 10 aprile 2003 - Assotravel (Associazione Nazionale delle Agenzie di Viaggio e Turismo), con il proprio Servizio Legale e in collaborazione con la Mythos (Sistema di Consulenze Integrate), mette a disposizione delle agenzie di viaggio e tour operator l' opuscolo, "Pagamenti più veloci - Come cambiano i rapporti commerciali tra le imprese in 46 schede", di 79 pagine, in grado di chiarire tutti gli aspetti del Decreto legislativo n. 231/2002, intervenuto a disciplinare l'annoso problema del ritardo nei pagamenti tra le imprese. Il fenomeno dei ritardi dei pagamenti nelle transazioni commerciali è, infatti, un problema diffuso in tutta Europa, ma principalmente in Italia, dove i tempi di pagamento sono, mediamente, più lunghi rispetto agli altri Paesi. Proprio in tal senso, interviene il citato Decreto legislativo favorendo: L'eliminazione dei costi aggiuntivi per il recupero del credito; Provvedimenti più tempestivi da parte dei giudici; La possibilità di applicare la norma anche nei confronti delle pubbliche amministrazioni. Come viene chiarito nell'ambito della pubblicazione il Decreto 231/2002 detta, in tal senso, regole omogenee all'interno del mercato unico europeo e, in questo modo, viene indicativamente fissato un tempo medio di pagamento di 30 gg., che dovrebbe costituire un limite adeguato per le dilazioni di pagamento nelle transazioni commerciali, anche se la parti possono derogare tale termine attraverso un atto formale scritto. Assotravel, in rappresentanza delle Agenzie di Viaggio e Tour operator, sarà disponibile ad intervenire secondo quanto previsto dall'art. 8 della legge n.231, che prevede che le Associazioni di categoria sono legittimate ad agire a tutela degli interessi collettivi. Assotravel, inoltre, attraverso il proprio Servizio Legale, darà supporto a tutti gli associati per rispondere ai quesiti, alle necessità di chiarimento e di confronto, per tutto quanto attiene la materia legale in senso ampio includendo anche il campo amministrativo e quello fiscale. La pubblicazione "Pagamenti più veloci - Come cambiano i rapporti commerciali tra le imprese in 46 schede", si compone di 6 capitoli che spiegano, con una veste grafica accattivante e simpatica, gli interventi riguardanti la lotta ai ritardi nei pagamenti, che si possono suddividere in tre fasi: prima della stipula del contratto; durante la gestione del contratto stipulato; dopo il mancato o il ritardato pagamento, in via bonaria e davanti al giudice. Questa iniziativa, conferma la capacità di Assotravel a supportare le aziende aderenti, nel campo legale, attraverso il proprio Servizio Legale. La pubblicazione è gratuita, salvo gli eventuali costi di invio e può essere richiesta agli uffici Assotravel ( 06.5910851 fax 06.23311959 e-mail: info@assotravel.it .

GLI AGENTI DI VIAGGIO ALLA SCOPERTA DI PRAGA CON AUSTRIAN AIRLINES
Milano, 10 aprile 2003 - Austrian Airlines in collaborazione con Caldana Tour Operator ha organizzato, dal 28 febbraio al 3 marzo, un educational a Praga per agenti di viaggio. I 26 agenti accompagnati da Gianluca Della Torre (Austrian Airlines), Matthew Fordham (Caldana) e Gabriele Bassi (Caldana) hanno così avuto modo di conoscere e sperimentare i servizi di terra e a bordo di Austrian Airlines oltre a scoprire il fascino di Praga e l'ospitalità delle sue strutture ricettive. Il programma iniziato con una visita guidata al quartiere ebraico e alla piazza della città vecchia, si è concluso con una visita al castello, al ponte Carlo e all'isola di Kampa. Particolarmente atteso l'incontro con il responsabile dell'ambasciata italiana di Praga e il responsabile dell'Ente del Turismo Ceco che hanno illustrato l'offerta turistica di Praga, le iniziative per il 2003 e il prodotto Caldana, mentre Gianluca della Torre ha presentato i servizi a bordo e di terra di Austrian Airlines ponendo particolare enfasi non solo sulla capacità della Compagnia di raggiungere capillarmente le destinazioni dell'Europa dell'Est, ma anche sulla vasta rete di collegamenti a lungo raggio offerti dalla Compagnia. "Gli educational per agenti" ha dichiarato Cinzia Fabbris, Country Manager Italia & Malta di Austrian Airlines, "rientrano nelle nostre attività di marketing il cui scopo è quello di fornire agli addetti del settore, agenti di viaggio in particolare, l'occasione per una più approfondita conoscenza dell'offerta Austrian Airlines non solo verso l'Europa dell'Est, ma soprattutto verso la rete globale di collegamenti in tutto il mondo. L'efficienza e la funzionalità dell'hub di Vienna consentono tempi di trasferimento di circa 25 minuti."

LA PARTNERSHIP LUFTHANSA - AIR DOLOMITI. LE DUE COMPAGNIE OFFRONO AL PASSEGGERO ITALIANO LA PIÙ VASTA RETE DI COLLEGAMENTI VERSO LA GERMANIA
Milano, 9 aprile 2003 - Lufthansa e la compagnia aerea regionale italiana Air Dolomiti, con sede a Trieste, hanno iniziato la loro collaborazione nel 1993 operando per prime la tratta Trieste-Monaco di Baviera. Nel settembre del 1994 hanno stipulato un accordo di partnership commerciale che ha portato all'intensificazione dei collegamenti tra Italia e Germania. Grazie alla collaborazione tra le due compagnie aeree, i passeggeri, prevalentemente in partenza dal Nord Italia possono raggiungere qualsiasi destinazione servita da Lufthansa attraverso gli hub di Francoforte e Monaco. In particolare, a partire dal 1997, la collaborazione si è ulteriormente ampliata con l'introduzione di nuovi numerosi collegamenti operati in code-sharing da diversi scali del nord Italia verso alcune delle principali destinazioni europee. II 22 settembre 1999, le due società hanno annunciato un ulteriore rafforzamento della partnership, siglando un accordo che prevede l'ingresso di Lufthansa nel capitale azionario di Air Dolomiti con una quota del 26%.116 marzo 2003 Lufthansa e l'azionista di maggioranza di Air Dolomiti, Dott. Alcide Leali, hanno annunciato di avere raggiunto un'intesa relativa all'aumento della partecipazione di Lufthansa nel capitale di Air Dolomiti. In base all'accordo, il giorno 16 aprile Lufthansa deterrà la maggioranza dei capitale sociale di Air Dolomiti controllando il 51,9% del pacchetto azionario. Attraverso la partnership con Air Dolomiti, Lufthansa completa l'offerta di voli in un'area geografica di importanza strategica considerati i rapporti tra Italia e Germania e diventa la compagnia aerea straniera che serve il maggior numero di scali italiani. Air Dolomiti, dal canto suo, è in grado di offrire ai propri passeggeri tutti i vantaggi di Lufthansa: accesso al programma di fidelizzazione Lufthansa Miles & More, le migliori tariffe in prosecuzione e assistenza privilegiata presso gli scali Lufthansa, in particolar modo negli hub di Francoforte e Monaco. Inoltre, grazie alla partnership con Lufthansa, Air Dolomiti può offrire ai propri passeggeri l'accesso alla rete globale Star Alliance e i relativi benefici. I voli operati settimanalmente dalle due compagnie in code-sharing sono complessivamente 420, di cui 273 in partenza dagli scali italiani di Milano Linate e Venezia diretti a Berlino e di Milano Linate, Milano Orlo, Bari, Bologna, Verona, Genova, Venezia, Trieste, Pisa, Ancona, Napoli, Olbia, Cagliari e Rimini diretti agli hub Lufthansa di Francoforte e Monaco. Sempre in code-sharing vengono offerti settimanalmente 20 collegamenti da Verona per Parigi e 20 da Verona per Barcellona, 12 collegamenti da Verona per Amsterdam, 7 con Madrid e 16 collegamenti per Bruxelles. Infine, 1 volo settimanale collega Cagliari con Ginevra, mentre 2 sono i collegamenti settimanali tra Bari e Corfù. Da Milano Orlo, il terzo aeroporto della Lombardia strategicamente collegato al capoluogo lombardo e alla provincia, partono 6 voli settimanali in code-sharing per Monaco: questa rotta offre a tutta l'utenza della Lombardia centro-orientale (un'area di primaria importanza sotto il profilo economico), la possibilità di raggiungere in coincidenza dall'hub Lufthansa di Monaco numerose destinazioni europee e intercontinentali. Sempre in code-sharing le due compagnie offrono, 2 voli settimanali da Genova e 1 da Verona per Cagliari, mentre Bari è collegata da 7 frequenze settimanali con Bologna, 20 con Verona e 7 con Venezia. Sempre in code-sharing, le due compagnie offrono 14 collegamenti settimanali tra Napoli e Verona. Olbia è collegata con Ancona da 2 voli settimanali e con Genova da 7, mentre 2 sono i voli settimanali tra Bologna e Alghero e 7 tra Verona e Alghero. Lufthansa considera Air Dolomiti un partner strategico: la qualità del servizio offerto, l'affidabilità, la condivisione di una comune strategia di presenza sul mercato con una fitta rete di collegamenti costituiscono la chiave del successo della cooperazione tra le due compagnie. Costituita nel 1991 dal Gruppo Leali - leader nel settore siderurgico in Italia - Air Dolomiti ha chiuso il 2002 con un fatturato di 160 milioni di Euro, in crescita dei 20,9% rispetto all'anno precedente, e ha trasportato 1.053.384 passeggeri (+21,1%). Dal giugno 2001 la società è quotata alla Borsa Valori di Milano. La flotta di Air Dolomiti è attualmente costituita da 21 aeromobili, di cui 16 Atr turboelica di nuova generazione e 5CRJ 200 Bombardier Canadair. Circa il 60% del traffico di Air Dolomiti transita sugli aeroporti tedeschi di Francoforte e Monaco di Baviera. Con 239 collegamenti settimanali verso Monaco Air Dolomiti si colloca al terzo posto fra le compagnie che servono questo aeroporto. La qualità dei servizi offerti da Air Dolomiti è testimoniata dai numerosi riconoscimenti internazionali ricevuti nei suoi 11 anni di attività. Lufthansa ha iniziato nel 1958 a collegare la Germania con l'Italia, che oggi rappresenta uno dei più importanti mercati a livello internazionale. Attualmente i voli settimanali direttamente operati da Lufthansa sono 485, fra 10 scali italiani e 6 città tedesche.

PARTERSNIP LUFTHANSA - AIR ONE LE DUE COMPAGNIE OFFRONO COLLEGAMENTI TRA SUD ITALIA, ROMA E GERMANIA CREANDO VALORE AGGIUNTO PER I CONSUMATORI
Milano, 10 aprile 2003 - Lufthansa e Air One, la maggiore compagnia aerea privata interamente italiana con sede a Roma hanno iniziato la loro collaborazione il 5 ottobre 2000. Secondo l'accordo tutti i voli Air One sono operati in code-sharing con Lufthansa, tranne i voli per la Sardegna, mentre tutti i voli Lufthansa da e per Roma e da Milano Linate per Francoforte sono in code-share con Air One. Grazie a questo accordo Lufthansa offre ai propri passeggeri un numero maggiore di destinazioni in Italia oltre a consolidare la propria presenza in un mercato di importanza strategica per la compagnia. Air One dal canto suo è in grado di offrire ai propri passeggeri tutti i vantaggi dì Lufthansa aderendo al programma di fidelizzazione Miles & More: i titolari della carta Miles & More infatti possono accumulare miglia su tutti ì voli di linea Ar One e su tutti i voli operati da Lufthansa e dal partner tedesco nel mondo. L'alleanza con Air One è complementare alla collaborazione avviata tra Lufthansa ed Air Dolomiti, il vettore regionale che opera oltre 270 collegamenti settimanali in code-sharing tra l'Italia e la Germania, inclusi gli hub Lufthansa di Francoforte e di Monaco di Baviera. Air One con base a Roma dispone di una flotta di 27 Boeing 737 e opera circa 1000 voli alla settimana su 20 città italiane, comprese le principali destinazioni d'affari quali Roma, Milano, Torino, Venezia, Napoli, Palermo, Catania e Bari. Air One abbina servizio di qualità e prezzi competitivi. Air One ed Eas, società collegata operante nei servizi di assistenza aeroportuale, contano circa 1.800 dipendenti. La società è controllata dal Gruppo Toto, uno dei principali nel tore dei lavori pubblici e dell'ingegneria civile ìn Italia. Nata nel 1995, Air One ha trasportato 2002 4.042 milioni di passeggeri di cui 3.632 milioni sui voli di linea. gli operati settimanalmente in code-sharing dalle due compagnie sono complessivamente

GANDALF PRESENTA LE NUOVE LINEE STRATEGICHE UNA NUOVA FLOTTA E NUOVE ROTTE PER CONTENERE I COSTI E RECUPERARE EFFICIENZA. CONCENTRAZIONE DELLE ATTIVITÀ SU UN UNICO HUB, ACCORDI CON ALTRI VETTORI
Milano, 10 aprile 2003 - L´identificazione dell´"easy business" come nuovo mercato di riferimento, una ricomposizione della flotta e nuove rotte, la concentrazione delle attività nello scalo di Brescia, la conclusione di accordi con altri scali e con altri vettori per ampliare le rotte in code sharing, più incisive politiche di marketing e comunicazione e nuovi canali di vendita. Queste le principali linee strategiche approvate oggi dal consiglio di amministrazione di Gandalf, società che in questi giorni sta concludendo un aumento di capitale, e che verranno presentate questa mattina a Milano nel corso di un incontro con la comunità finanziaria. "L´arrivo in Italia di compagnie aeree low cost ha progressivamente sensibilizzato l´attenzione del consumatore verso la variabile prezzo. Anche il mondo business ed una sofisticata utenza consumer hanno manifestato una crescente sensibilità al rapporto prezzo/qualità dei servizi offerti, ha dichiarato Giovanni Laterza, neopresidente di Gandalf, che ha proseguito, Gandalf ha identificato l´opportunità di coniugare il patrimonio di esperienza di vettore aereo dagli alti standard qualitativi con un sostanziale recupero di efficienza e contenimento dei costi, offrendo un servizio in grado di rispondere efficacemente alle attuali tendenze del mercato". Gaetano Intrieri, neo Amministratore Delegato di Gandalf, che ha elaborato le nuove linee di azione, ha già intrapreso alcune iniziative coerenti con l´obiettivo di diventare l´operatore di riferimento nel mercato "easy business", il segmento che identifica il nuovo orientamento dei consumatori verso un migliore rapporto prezzo/qualità. Il nuovo Management ha già operato una razionalizzazione del network operativo riducendo le basi e ottenendo dei sensibili risparmi in termini di costi operativi senza incidere sul load factor, nel rispetto degli accordi in essere con Air France. La ricomposizione della flotta, che prevede una veloce sostituzione dei Dornier, i vettori attualmente usati, con aeromobili di più ampia capacità, è finalizzata ad ampliare l´offerta di posti e a ridurre il costo-poltrona per tratta; il nuovo management ha concluso accordi con Germanair Flugzeug Leasing GmbH per l´utilizzo nella flotta di 3 Boeing 737-500 nella versione extended range da 128 posti, da rendere operativi a partire da fine maggio con l´opzione all´acquisto oltre il 18° mese con il riconoscimento del 60% dei canoni pagati, ed è in corso di formalizzazione un ulteriore accordo per altri 2 entro settembre. Tale rinnovamento è condizionato alla cessione di 5 Dornier, in accordo con le società di leasing proprietarie. Nell´ambito della ridefinizione globale dei contratti di leasing, il management di Gandalf ha manifestato alla società austriaca Orest Immorent la volontà di prorogare i tempi per la valutazione dei nuovi accordi, alla luce delle recenti modifiche intervenute, ricevendo una disponibilità in tal senso. Il nuovo Management prevede di avviare l´operatività di nuove rotte non più dislocate sulle attuali 5 basi operative, ma concentrate su un unico hub; le nuove rotte nazionali saranno volte al rafforzamento dei collegamenti tra nord e sud Italia, con scali a Brescia, Bergamo, Milano Linate, Lamezia Terme, Pisa, Roma, Venezia, Napoli, Trapani; a livello internazionale, Gandalf volerà a Parigi, Stoccarda, Madrid, Barcellona, Londra e Praga. Il presidio della compagnia sarà così massimo su rotte oggi non adeguatamente coperte rispetto alla domanda potenziale ancora non soddisfatta. Il consiglio di amministrazione, che ha vagliato le linee strategiche sopra esposte, si riunirà nelle prossime settimane per l´approvazione del piano industriale.

FINCANTIERI: ORDINE PER DUE CRUISE FERRIES DA TIRRENIA
Genova, 10 aprile 2003 - Fincantieri e Tirrenia di Navigazione hanno firmato oggi a Roma un contratto per la costruzione di due cruise ferries - subordinandolo ovviamente alle previste autorizzazioni delMinistero delle Infrastrutture e Trasporti - la cui consegna è prevista rispettivamente per giugno 2004 e febbraio 2005. Il contratto per le due navi assicurerà la continuità produttiva al cantiere di Castellammare di Stabia e segue quelli relativi alla costruzione di " Bithia " e "Janas", consegnati a Tirrenia nel luglio 2001 e nell'aprile 2002, e quello per " Athara", terza nave gemella, anch'essa realizzata nello stabilimento stabiese, che verrà consegnata alla società armatrice il prossimo mese di giugno. Questi traghetti di ultima generazione sono dotati di quattro motori diesel capaci di erogare ciascuno 12.840 Kw e possono raggiungere punte di velocità superiori ai 31 nodi e mantenere una velocità di esercizio di 29 nodi. Secondo le ultime tendenze del moderno cabotaggio, queste unità saranno allestite con gli stessi elevati standard delle navi da crociera, sia per quanto riguarda l'arredamento che per la vasta gamma di intrattenimenti offerti a bordo.

ENERGIA ELETTRICA DA IMPIANTI CIP 6: ASSEGNATI 200 MEGAWATT PER IL MESE DI MAGGIO
Roma, 10 aprile 2003 - Il Gestore della rete ha concluso la gara per l'assegnazione, su base mensile, dell'energia CIP 6 (energia prodotta da impianti che utilizzano fonti rinnovabili e assimilate) destinata alle imprese per l'anno 2003. Alla procedura concorsuale per l'assegnazione della capacità disponibile per il mese di maggio, hanno partecipato 7 società. I 200 megawatt disponibili sono stati assegnati alle imprese Dalmine Energie, Enel Trade ed Eni Power Trading. Sul sito internet del Gestore della rete, www.grtn.it è disponibile l'elenco delle società aggiudicatrici e delle relative bande assegnate in quest'ultima asta, ed anche in tutte le aste precedenti.

CONFERENZA SULLA SICUREZZA DEI TRASPORTI IN EUROPA
Bruxelles, 10 aprile 2003 - Il 7 maggio, a Bruxelles, il Forum europeo sui trasporti (European Transport Forum-Etf) organizzerà una conferenza volta a far luce sull'interrogativo "È a rischio la sicurezza dei trasporti europei?". Alla manifestazione parteciperanno decisori e parti interessate, che avranno così modo di affrontare tematiche relative alla sicurezza dei trasporti ed alle tendenze che si delineano per tutti i mezzi di trasporto. La priorità sempre maggiore attribuita allo sviluppo sostenibile comporta una serie di cambiamenti a carico del settore, ma ciononostante la sicurezza continua ad occupare, com'è ovvio, una posizione di primaria importanza. Alcuni relatori, inclusi i rappresentanti della Commissione europea, tratteranno temi quali la sicurezza stradale e la tecnologia, il trasporto su rotaie e l'interoperabilità, la gestione del traffico aereo e la politica e tecnologia marina dell'EU. Infolink: http://www.transport-forum.com/content/article/detail/3482?
PHPSESSID=4cc3fedf1f22b96ce25619f2115c9f37

FORMAZIONE PER GLI AUTOTRASPORTATORI EUROPEI
Bruxelles, 10 aprile 2003 - Con l'adozione della posizione comune del Consiglio, con qualche emendamento, il Parlamento ha segnato un passo importante nella definizione della formazione obbligatoria per i guidatori di veicoli da trasporto merci negli Stati membri. La formazione obbligatoria era prevista finora solo in Francia e nei Paesi Bassi. La direttiva proposta avrà di conseguenza un ampio impatto sulla formazione negli altri 13 Stati membri. In alcuni di questi, già esistevano programmi di formazione anche se avviati solo dalle imprese che ritenevano la sicurezza una priorità assoluta. I conducenti di paesi extraeuropei dovranno seguire la formazione così definita, se desiderano essere impiegati all'interno dell'Unione europea. Il Parlamento accoglie con favore l'introduzione da parte del Consiglio di alcune misure per il rispetto dei criteri di formazione di base, attraverso una opzione che comprende solo esami e non richiede la frequenza obbligatoria dei corsi. Gli Stati membri dispongono così di due opzioni: l'introduzione di un corso seguito da esami oppure solo esami, che naturalmente saranno più complicati di quelli sostenuti alla fine di un corso formativo. In un emendamento il Parlamento chiede una valutazione dei due metodi ritenendo che oltre all'equivalenza dei vari sistemi di qualifica di base debbano essere monitorati anche i contenuti della formazione. I parlamentari chiedono inoltre che i conducenti siano preparati a prevenire i crimini e l'immigrazione illegale. Il crimine organizzato tocca sempre più l'industria del trasporto europeo e i guidatori possono offrire un valido contributo nel combatterlo. Ecco perché occorre aggiungere questo tema ai corsi di formazione. I deputati chiedono anche l'uso di simulatori in corsi periodici di formazione obbligatoria per l'aggiornamento dei conducenti, visto che riflettono efficacemente gli ultimi sviluppi tecnologici. Si spera ora che il Consiglio adotti gli emendamenti e si eviti la procedura di conciliazione, permettendo l'attuazione rapida della direttiva.

ALLE AZIENDE CON "MOBILITY MANAGER" SCONTO SUI TRASPORTI DEL 20 PER CENTO
Milano, 10 aprile 2003 - Le aziende insediate a Milano o nei 31 comuni della prima "cintura", che hanno nominato la figura del "mobility manager", possono acquistare per i loro dipendenti abbonamenti annuali scontati mediamente del 20 per cento ai mezzi pubblici, urbani e interurbani, grazie ai finanziamenti del Ministero dell'Ambiente e del Comune. Il progetto, approvato dalla giunta nei giorni scorsi, si inserisce nel quadro delle "soluzioni strutturali per la mobilità sostenibile" e prevede un costo complessivo di 4.648.112 euro, ripartiti in parti uguali tra Ministero Ambiente e Amministrazione comunale. Comuni ammessi. Le aziende, dotate di mobility manager, che aderiscono al "programma di compartecipazione" con il Ministero dell'Ambiente e Palazzo Marino, devono essere insediate, oltre che a Milano, in questi comuni: Arese, Assago, Bareggio, Basiglio, Bollate, Bresso, Buccinasco, Cesano Boscone, Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Cormano, Cornaredo, Corsico, Cusago, Cusano Milanino, Locate Triulzi, Novate Milanese, Opera, Pero, Peschiera Borromeo, Pieve Emanuele, Pioltello, Rho, Rozzano, San Donato Milanese, San Giuliano Milanese, Segrate, Sesto San Giovanni, Settimo Milanese, Trezzano sul Naviglio e Vimodrone. Gli abbonamenti scontati hanno validità sull'intera area Sitam (Sistema Integrato Tariffario dell'Area Milanese) che si estende a Sud sino a Lodi, a Nord sino a Saronno, ad Est sino a Trezzo e ad Ovest sino a Abbiategrasso. Domande entro maggio. Le domande, inviate ad Atm SpA, Foro Buonaparte 61, Milano, dovranno pervenire entro il 30 maggio 2003. La delibera comunale e il modello di convenzione possono essere scaricati dalle aziende dal sito Internet del Comune di Milano www.comune.milano.it./gare-contratti/index.html  In allegato la mappa dei Comuni che hanno aderito all'iniziativa

I GIOVANI INGEGNERI SI INTERROGANO SULL'AVVIAMENTO AL PROPRIO LAVORO A PERUGIA UN CONVEGNO SU "LE FORME ASSOCIATIVE TRA PROFESSIONISTI" PROMOSSO DA "PUNTO I"
Perugia, 10 aprile 2003 - Un convegno rivolto ai giovani ingegneri che muovono i primi passi nel mondo del lavoro e devono confrontarsi con le problematiche legate all'avviamento professionale, con l'obiettivo di analizzare le riforme e individuare le migliori prospettive di una tipologja lavorativa alquanto selettiva ed in continua evoluzione. L'incontro di venerdì 11 aprile p.v., presso la Sala dei Notari di Palazzo dei Priori a Perugia (inizio alle 15.30) è di notevole spessore e non è un caso che ad averlo organizzato siano proprio i professionisti del domani, pronti ad interrogarsi e a porre quesiti per un miglior esercizio del proprio lavoro. A promuovere l'evento e a chiamare a raccolta le "nuove leve" è una struttura di recente costituzione, "Punto i - Associazione giovani ingegneri della regione Umbria", organizzazione culturale che ha come scopo sociale quello di promuovere l'inserimento lavorativo dei giovani ingegneri, il confronto tra la realtà operativa e le istituzioni, lo sviluppo di una cultura di mutuo sostegno nell'esecuzione delle prestazioni professionali, l'introduzione di tecniche innovative derivate dall'esperienza sul campo, la ricerca tecnologica ed i rapporti tra professionisti ed Università. L'Umbria, in questo senso, risulta davvero essere terreno fertile, potendo vantare dei circa 14.500 iscritti agli Ordini professionali sul territorio nazionale oltre 2.300 ingegneri; tra di essi i giovani rappresentano la stragrande maggioranza, basti pensare che nel 1980 le domande di iscrizione all'Albo degli ingegneri della provincia di Perugia sono state 37 mentre nel 2002 sono state ben 152. L'associazione "Punto i", con questa tavola rotonda (organizzata con il patrocinio di Regione dell'Umbria, Comuni di Perugia e Spoleto, Ordine degli Ingegneri delle provincie di Perugia e Terni, ed il contributo di Spoleto Credito e Servizi e Gruppo Sicap Prefabbricati), intende proporre un argomento che interessa chi si avvia verso la professione ma anche tutti coloro che ormai da tempo si muovono in questo ambito lavorativo. Gli argomenti trattati sono di grande interesse anche per le altre categorie di professionisti che si confrontano, come gli ingegneri, con le stesse problematiche legate alla fiscalità, alle norme e alla certificazione di qualità, alle novità in materia di progettazione e lavori pubblici introdotte dal collegato alla Finanziaria 2002.. A quest'incontro, che sarà il primo di una serie di iniziative che la "Punto i" ha già in fase di studio, interverranno il Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, Sergio Polese; il docente di Legislazione OO.PP. all'Università "La Sapienza" di Roma, Stefano Vinti,; il consulente fiscale Farancesca Bernini; la progettista Margherita Santoro. Infolink: www.assopuntoi.it

IL VICERETTORE DI UN'UNIVERSITÀ RUSSA PREVEDE UNA MAGGIORE PARTECIPAZIONE DEL SUO PAESE AL 6PQ
Mosca, 10 aprile 2003 - Il Vicerettore dell'Università statale Lomonosov di Mosca ha previsto che per gli istituti russi sarà molto più semplice partecipare al sesto programma quadro (6PQ) che ai programmi quadro precedenti. In un'intervista rilasciata al servizio Cordis della Presidenza greca, Vladimir Belokurov ha descritto come la Russia era riuscita a partecipare ai programmi quadro precedenti, nonostante i ricercatori non conoscessero le procedure da applicare. Un altro svantaggio era costituito inoltre dalla mancanza di contatti con i ricercatori dell'UE. "Nel 6PQ le cose potrebbero essere più semplici, poiché si tratta del processo inverso: gli scienziati europei conoscono gli esperti russi [...] e li invitano a partecipare a progetti in Germania, Francia e in altri paesi". Il professor Belokurov ha giudicato positiva l'esperienza maturata dalla Russia nei programmi di ricerca dell'UE, citando le idee, i calcoli e la metodologia quali ambiti principali in cui i suoi connazionali hanno svolto un ruolo significativo. Nonostante le priorità attuali della ricerca russa siano le tecnologie dell'informazione, le biotecnologie, la bioingegneria e i nuovi materiali, il professor Belokurov ha spiegato che nel suo paese la scienza di base ha sempre ricevuto cospicui finanziamenti pubblici perché "cosa succederà se, tra 10 o 20 anni, si inventeranno nuovi tipi di calcolatori basati su principi diversi come i computer quantici? Le scienze fondamentali sono necessarie in qualsiasi settore. Non sarebbe saggio concentrarsi solo su iniziative guidate dall'industria". Probabilmente l'UE potrebbe apprendere dalle reti interne russe denominate "scuole scientifiche", che costruiscono solide relazioni tra eminenti scienziati di varie università e i loro allievi. "[Essi] condividono lo stesso linguaggio, collaborano alla ricerca e trasmettono le loro conoscenze alle generazioni più giovani. Questo potente sistema è stato conservato per anni, nonostante i vari cambiamenti socioeconomici", ha spiegato il professor Belokurov.

TRA SCUOLA E LAVORO: A GUBBIO NASCE UNA COOPERATIVA DI STUDENTI
Perugia, 10 aprile 2003 - Si chiama "Artistimisti" ed è una cooperativa fatta da studenti, sotto la guida degli insegnanti in qualità di tutor, finalizzata a preparare le nuove generazioni a vivere e lavorare insieme, fornendo loro uno strumento validissimo di interdisciplinarietà tale da valorizzare le diverse capacità degli alunni in un contesto educativo volto alla condivisione, alla responsabilità e alla partecipazione. E' l'interessante progetto che l'Irecoop Umbria, ente di formazione di Confcooperative, è riuscito a portare a termine attraverso la costituzione di una Cooperativa Transizione Scuola-Lavoro in collaborazione con l'Istituto d'Arte di Gubbio, unica scuola dell'Umbria che ha avuto approvato il progetto Bando Cipe nel 2002. La cooperativa scolastica verrà costituita e presentata alla comunità eugubina giovedì 10 aprile alle ore 12 presso l'Aula Magna dell'Istituto d'Arte in via Arboreto, 30 nel corso di un incontro in cui è prevista la partecipazione del Sindaco di Gubbio, Orfeo Goracci, del Direttore Generale dell'Ufficio Scolastico regionale per l'Umbria, Anna Maria Dominici, dell'Assessore la lavoro e formazione professionale della Provincia di Perugia, Maria Pia Bruscolotti, e del presidente di Confcooperative Umbria, Andrea Fora. "Artistimisti", questo il nome scelto dai ragazzi eugubini, contribuirà all'acquisizione da parte degli studenti di una mentalità imprenditoriale in grado di farli avvicinare al mercato del lavoro, fermo restando l'uomo quale risorsa centrale. In orario extra-scolastico potranno essere utilizzate le strutture dell'istituto e realizzate attività legate alla multimedialità e agli specifici settori dell'indirizzo artistico, allo scopo di offrire importanti opportunità di lavoro ai soci, svolgendo in tal modo un importante ruolo sociale. La cooperativa, dal punto di vista formale, è aperta agli studenti delle IV e V classi, ai giovani diplomati da non più di due anni e non ancora occupati, ai docenti e rappresenta una vera e propria "palestra imprenditoriale" per le persone che spontaneamente hanno deciso di prendervi parte. Si tratta di un autentico ponte tra il mondo della scuola e il mondo del lavoro, come si dice una vera e propria palestra reale, dove i giovani possano ottenere quelle competenze utili per il loro inserimento lavorativo e diventare imprenditori di se stessi. Per Irecoop Umbria si tratta della seconda cooperativa di questo tipo dopo quella costituita nel 1999 presso l'Istituto Superiore "Vittorio Emanuele II" di Perugia, denominata "Idea".

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