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2003 anno 6°  

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MERCOLEDI'
11 GIUGNO 2003

pagina 1

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BUSQUIN AFFERMA CHE L'EUROPA DEVE LA PROPRIA FORZA ALLE UNIVERSITÀ

Ginevra, 11 giugno 2003 - Il 5 giugno il commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin ha dichiarato che l'Europa deve alle università la posizione di cui gode attualmente. In un discorso tenuto all'Università di Ginevra, Busquin ha affermato che nessuna delle innovazioni odierne sarebbe stata possibile in Europa senza la ricerca fondamentale condotta quasi esclusivamente dalle università. Secondo Busquin, "lo spirito vivente degli atenei ha permesso all'Europa di diventare quella che è oggi, ed ha assunto un ruolo determinante nello sviluppo della civiltà e della cultura europea, della scienza moderna in Europa e della sua applicazione all'industria". Il Commissario ha aggiunto che, dopo avere svolto una funzione importante nella storia d'Europa, le università continueranno a rivestire un ruolo essenziale anche in futuro: "Oggi le università rappresentano in larga misura la chiave per consentire il pieno sviluppo dell'economia e della società della conoscenza in Europa". Busquin ha definito la ricerca fondamentale come la pietra angolare su cui poggia l'economia della conoscenza, esprimendo tuttavia rammarico per la mancanza di risorse che mina l'Europa rispetto al suo concorrente principale rappresentato dagli Stati Uniti. Egli ritiene che un maggiore sostegno a livello europeo faciliterebbe la cooperazione e la diffusione dell'eccellenza. Le università europee devono, tuttavia, affrontare le difficoltà legate alla competizione con le controparti statunitensi e all'aumento del numero di studenti. Busquin ha dichiarato che sfide del genere richiedono modifiche non sempre compatibili con le strutture tradizionali. Secondo il Commissario, il modo migliore di rispondere a tali sfide è affrontarle su scala europea, poiché "tutte queste istanze possiedono una forte dimensione europea".

L'UE FIRMA UN ACCORDO CON ISRAELE SUL RINNOVO DELLA PARTECIPAZIONE AL PROGRAMMA DI RICERCA
Bruxelles, 11 giugno 2003 - La Commissione europea ha rinnovato ieri il suo accordo sulla cooperazione scientifica e tecnologica con Israele. Il nuovo accordo coprirà la partecipazione di Israele dall'inizio del Sesto programma quadro di ricerca dell'UE (2003-2006). Israele contribuirà al bilancio complessivo (16,27 miliardi di € Israele non parteciperà al programma Euratom) con 192 milioni di €. Negli ultimi cinque anni ricercatori di Israele hanno partecipato a 612 progetti di ricerca sponsorizzati dall'UE, 147 dei quali erano coordinati da capiprogetto israeliani. Il 47% dei partecipanti israeliani proveniva da università, il 37% da imprese e il 16% da centri e organizzazioni pubbliche di ricerca. Gli scienziati israeliani hanno partecipato a progetti di ricerca sponsorizzati dall'UE concernenti l'agricoltura e la gestione dell'acqua, insieme a partner arabi provenienti dalla Cisgiordania e dalla Striscia di Gaza, da Siria, Libano, Giordania, Egitto, Tunisia, Algeria e Marocco. "Europa e Israele possono trarre evidenti benefici da sforzi comuni in campo scientifico" ha dichiarato il commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin. "Israele ha raggiunto l'eccellenza in settori come la microelettronica, l'aeronautica e le scienze biologiche. Il nuovo accordo spianerà anche la strada ad un migliore dialogo tra arabi e israeliani. La ricerca è un campo dove i contatti e la cooperazione trascendono le barriere politiche e culturali, con scienziati arabi e israeliani che lavorano in partnership, grazie ai progetti UE." L'accordo è stato firmato per l'UE dal commissario per la Ricerca Philippe Busquin e dal ministro greco dello Sviluppo Apostolos-Athanasios Tsochatzopoulos, che rappresentava la presidenza greca. Per Israele ha firmato il ministro della Scienza Eliezer Zandberg. Il Sesto programma quadro è il principale strumento di finanziamento della ricerca europea. Israele è stato l'unico paese non europeo ad essere pienamente associato ai programmi quadro dell'UE. Il Quinto programma quadro (1998-2002) ha contribuito a finanziare 612 progetti cui hanno partecipato partner israeliani provenienti da industrie, università e centri di ricerca. Centoquarantasette di questi progetti erano coordinati da partner israeliani. Con la firma di oggi, l'associazione di Israele al Sesto programma quadro è confermata, con effetto a decorrere dal 16 dicembre 2002 per l'intera durata del Sesto programma quadro, come previsto nell'accordo. I partner israeliani hanno già presentato progetti nell'ambito dei primi inviti a presentare proposte del Sesto programma quadro, a titolo di soluzione provvisoria, in attesa della firma dell'accordo. Il valore del know-how acquisito partecipando ai progetti di ricerca UE è stimato a dieci volte l'investimento iniziale. Israele apporterà un contributo al bilancio del Sesto programma quadro, stimato a 192 milioni di €. Il contributo di Israele proverrà dal bilancio R&S del ministero dell'Industria e del commercio (45%) e dai bilanci R&S delle università (45%) e del ministero della Scienza, cultura e sport (10%). Le priorità del Sesto programma quadro coprono tutti i campi scientifici importanti, tra cui scienze biologiche, genomica e biotecnologia, tecnologia della società dell'informazione, nanotecnologie e nuovi materiali, aeronautica e spazio, qualità e sicurezza dei prodotti alimentari, sviluppo sostenibile, energia pulita e trasporti e governance in una società basata sulle conoscenze. In molti di questi campi gli scienziati israeliani hanno raggiunto un'eccellenza a livello mondiale che sarà corroborata dalla cooperazione con le controparti europee. Altri temi comprendono: risorse umane e mobilità, scienza e società e Pmi. Il Sesto programma quadro introduce due nuovi strumenti di finanziamento. L'obiettivo a lungo termine per le reti di eccellenza è stringere contatti duraturi tra università e centri di ricerca che eccellono in un dato campo. I progetti integrati hanno una dimensione più a medio termine e sono maggiormente orientati al mercato.

LA BANCA D'ITALIA SCEGLIE LA FACOLTA' DI ECONOMIA DI GENOVA L'EDIFICIO NEL CUORE DEL PORTO ANTICO OSPITERÀ OGGI LA PRESENTAZIONE PUBBLICA DELLE "NOTE SULL'ANDAMENTO DELL'ECONOMIA DELLA LIGURIA NEL 2002".
Genova, 11 giugno 2003 - Questo pomeriggio alle ore 16 presso l'Aula Portovecchio della Facoltà di Economia, verranno presentate le "Note sull'andamento dell'economia della Liguria nel 2002" a cura della sede di Genova della Banca d'Italia. "Questo evento è un ulteriore segnale del rapporto intenso e consolidato che la nostra struttura può vantare con le istituzioni locali e nazionali: è certo un grande onore poter ospitare un appuntamento cruciale per la nostra città, che ogni anno catalizza l'attenzione del panorama industriale ed economico, ligure e non solo". Le parole della Prof.ssa Paola Massa, Preside della Facoltà, e del Prof. Amedeo Amato, direttore del Dipartimento di Economia, tradiscono la più che comprensibile soddisfazione per questo attestato di stima da parte di una delle realtà più autorevoli e significative della città: per la prima volta, infatti, la Banca d'Italia ha deciso di non presentare le tradizionali note nella propria sede di Via Dante, preferendole la cornice, carica di valore simbolico, della darsena e del quartiere Scio, "come naturale prosecuzione" spiega il Dott. Antonio Lenza, direttore della sede di Genova dell'Istituto Bancario "dei fruttuosi rapporti di collaborazione e di scambio di informazioni che abbiamo da tempo instaurato con la Facoltà." "Il nostro Ateneo - prosegue la Preside Massa - ha sempre insistito sulla capacità di interrelazione e dibattito su problemi e questioni che coinvolgono la nostra regione, perché crediamo che questo abbia positive ripercussioni sulla qualità del servizio offerto ai nostri studenti che, oltre ad avere l'opportunità di essere esaurientemente informati sui trend macroeconomici specifici della nostra regione, sanno di poter contare su una struttura dinamica, capace di sviluppare temi interessanti per gli operatori del settore, di promuovere progetti di forte impatto sugli assetti socioculturali della città e soprattutto di attivare proficue sinergie con le realtà imprenditoriali e finanziarie del territorio." La presentazione, a cura del nucleo per la ricerca economica della sede di Genova di Banca d'Italia, si tiene come sempre pochi giorni dopo la relazione nazionale del governatore Antonio Fazio, e si concluderà con un intervento del Prof. Amedeo Amato, che esporrà ai presenti (esponenti del mondo bancario, finanziario e imprenditoriale, associazioni di categoria e autorità locali) i risultati di una ricerca sulle implicazioni del quadro macroeconomico sull'economia ligure, con particolare riferimento alle prospettive delle esportazioni.

RICHARD-GINORI 1735 BILANCIO 2002 : IL FATTURATO DELLA CAPOGRUPPO PASSA DA €URO 50.002 MILA DELL'ESERCIZIO 2001 A €URO 47.860 MILA DELL'ESERCIZIO 2002, CON UNA VARIAZIONE DIMINUTIVA DEL 4%
Sesto Fiorentino, 11 giugno 2003 - Il 9 giugno è stata approvato dal Consiglio d'Amministrazione della Richard-Ginori 1735 S.p.A. il progetto di bilancio d'esercizio e bilancio consolidato al 31 Dicembre 2002. Si precisa che tale bilancio verrà esaminato dall'Assemblea degli Azionisti convocata, a tale scopo, per il giorno 25 Giugno 2003. Di seguito si evidenziano i principali dati economico-finanziari della Capogruppo e quelli consolidati del Gruppo: Il fatturato della Capogruppo passa da €uro 50.002 mila dell'esercizio 2001 a €uro 47.860 mila dell'esercizio 2002, con una variazione diminutiva del 4%, mentre il fatturato consolidato di Gruppo rimane sostanzialmente in linea con l'esercizio precedente passando da €uro 50.379 mila a €uro 49.834 mila del corrente esercizio. Il dato è comunque da ritenersi soddisfacente in una situazione geopolitica di estrema incertezza ancor più penalizzata, nella seconda metà dell'anno, da un progressivo evidente indebolimento del Dollaro USA, in particolare verso €uro e YEN, ed un continuo rallentamento alla ripresa del mercato giapponese, da sempre mercato di riferimento per la Società. Il margine operativo lordo della capogruppo passa da €uro 11.129 mila dell'esercizio 2001 a €uro 9.260 mila dell'esercizio 2002 mentre il margine operativo lordo consolidato passa da €uro 10.072 mila dell'esercizio 2001 a €uro 8.721 mila del corrente esercizio. Tale diminuzione è principalmente imputabile all'indebolimento del dollaro e dello yen rispetto all'€uro ed alla flessione dei mercati esteri, in particolare quello giapponese ed americano acquisitori da sempre di prodotti con più alti profitti. Il risultato operativo netto della Capogruppo si attesta a €uro 4.821 mila dell'esercizio 2002 contro €uro 7.324 mila dell'esercizio 2001; il risultato operativo netto consolidato passa da €uro 6.190 mila dell'esercizio 2001 a €uro 4.013 mila dell'esercizio 2002. La ulteriore diminuzione del risultato operativo netto è influenzata dall'aumento degli ammortamenti immateriali per quanto riferito al ramo d'azienda di Trequanda e da maggior svalutazioni ed accantonamenti per rischi. Il risultato al lordo delle imposte per la Capogruppo si attesta ad €uro 1.518 mila contro €uro 9.493 mila dell'esercizio 2001; si ricorda che nell'esercizio precedente era stato iscritto fra i proventi straordinari un importo pari a €uro 4.080 mila dovuto al cambiamento del criterio di valutazione delle rimanenze di magazzino. Il bilancio consolidato rileva un risultato al lordo delle imposte di €uro 852 mila contro €uro 8.629 dell'esercizio 2001. L'utile netto di esercizio della Capogruppo è di €uro 46 mila contro un risultato positivo di €uro 5.509 dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2001. Il bilancio consolidato presenta una perdita di €uro 614 mila rispetto al risultato positivo di fine dicembre 2001 pari a €uro 4.688 mila. La posizione finanziaria netta a breve è negativa per €uro 23,4 milioni: nel saldo sono compresi anche €uro 11,2 milioni per le rate scadenti nel corso del 2003 relative alla linea di credito di complessivi €uro 28 milioni concessa da un pool di banche nel maggio 2001. A tal proposito si evidenzia che la rata pari a €uro 5,6 milioni scaduta il 30 maggio scorso è stata regolarmente pagata. La posizione finanziaria netta consolidata a breve al 31.12.2002 è negativa per €uro 23,6 milioni. Attualmente sono in corso di definizione trattative con la banca capofila del "finpool" perché questa finalizzi con le altre banche partecipanti alla linea di credito la ridefinizione del debito stesso e provveda ad organizzare e coordinare il reperimento di finanziamenti bancari fino ad un importo massimo di circa €uro 18 milioni da utilizzarsi per mutuo ipotecario. Alla data attuale, in una situazione di mercato negativo e di contrazione, il Gruppo rileva segnali positivi sia sul mercato interno che su quello estero; la raccolta ordini mostra segnali confortanti anche alla luce della perdita di quote di mercato di competitors diretti. Tale fiducia si accompagna all'opera di razionalizzazione dei costi ed ottimizzazione dei processi produttivi che il management intende perseguire nei mesi a venire. Il Consiglio di Amministrazione proporrà all'Assemblea degli Azionisti la destinazione dell'utile netto di bilancio, rilevato in €uro 46.156,00, alla "riserva legale". Il Consiglio di Amministrazione proporrà inoltre: la riclassificazione della "Riserva Sovrapprezzo Azioni" per €uro 3.604.617,00 alla "Riserva Legale" così da raggiungere il limite minimo previsto dall'art. 2430 Cod.Civ., - la distribuzione ai soci di parte della "Riserva Sovrapprezzo Azioni", assegnando complessivamente n. 4.753.888 azioni proprie in portafoglio in ragione di n.1 azione propria ogni n. 19 azioni detenute, la riduzione della "Riserva Sovrapprezzo Azioni" in ragione di €uro 1,17 per ogni azione propria assegnata, corrispondente al valore di carico unitario delle azioni proprie in portafoglio al 31 dicembre 2002.

PROTEZIONE LEGALE ENTI LOCALI: LA NUOVA POLIZZA ARAG PER COMUNI, PROVINCE E REGIONI
Verona, 11 giugno 2003 - Amministratori e dipendenti degli Enti Locali si trovano ad essere investiti di sempre maggiori responsabilità; ciò significa, tra l'altro, che devono mettere in conto l'eventualità di essere coinvolti in procedimenti a carattere penale o ad essere chiamati in giudizio davanti alla Corte dei Conti. Recentemente alcune sentenze della Corte dei Conti hanno evidenziato il difficile rapporto tra l'esatta identificazione di forme di responsabilità e le coperture assicurative. A fronte di questa situazione, le risposte del mondo assicurativo sono state parziali e frammentarie, lasciando scoperte ampie aree di intervento. Raccogliendo quindi tutte le istanze del settore e elaborando un approccio più strutturato alla problematica Arag Assicurazioni, Compagnia specializzata nel ramo Tutela Giudiziaria guidata da Ole Neuhaus, ha costituito uno specifico ufficio - denominato Ufficio Pubblica Amministrazione e Associazioni - per rispondere puntualmente alle esigenze di questo comparto. La nuova polizza Protezione Legale Enti Locali è la soluzione che Arag, leader del mercato della Tutela Giudiziaria, offre ai responsabili degli Enti Locali. La polizza garantisce le spese legali e peritali all'Ente come istituzione, agli amministratori, ai dirigenti e ai dipendenti, per i fatti o atti direttamente connessi all'adempimento dei compiti d'ufficio. In particolare le coperture previste dal contratto prevedono: La difesa penale per delitti colposi e contravvenzioni, comprese le contestazioni di inosservanza degli obblighi in tema di sicurezza dell'ambiente di lavoro (D.Lgs. 626/94; D.Lgs. 494/96; D.Lgs. 758/94), le violazioni della legge sulla privacy (L. 675/96). La difesa penale per delitti dolosi (garanzia subordinata all'assoluzione con sentenza passata in giudicato). Il recupero danni a persone e/o a cose. Le spese per l'arbitrato o azione legale nei confronti di enti o società assicuratrici. Le spese per sostenere la difesa in procedimenti per giudizi e azioni di responsabilità amministrativa, contabile e giudizio di conto. In occasione della presentazione della nuova polizza, Pierpaolo Mezzanini, responsabile del progetto di sviluppo del prodotto, ha dichiarato: "nella mia attività di relazione con gli operatori del settore, si percepiva una forte esigenza di tutelare le responsabilità di chi svolge la funzione pubblica. Con questa nuova polizza di Tutela Giudiziaria Arag è in grado di far fronte alla richiesta del mercato".

PIÙ CONCORRENZA NEL MONDO DELL'ENERGIA.
Milano, 11 giugno 2003 - Se vi chiedessero cosa vi ricorda la data del 1°Maggio, tutti probabilmente rispondereste: " La festa dei lavoratori" e avreste ragione. Il 1° Maggio 2003 sarà però da ricordare anche per un altro motivo: da questa data, infatti, tutte le piccole e medie imprese che registrano un consumo energetico superiore ai 100.000 kw/ora potranno accedere al libero mercato dell'energia elettrica. La fine di un monopolio è sempre salutata in economia come momento positivo, in quanto un mercato concorrenziale porta con sé migliori opportunità per gli utenti; questo discorso vale a maggior ragione per il settore energetico, considerato che le aziende europee che utilizzano intensamente energia pagano fino al 60% in più dei loro competitori stranieri (vedi ad esempio gli Stati Uniti). La possibilità per le aziende di cambiare fornitore di energia elettrica si tradurrebbe non solo in un risparmio dei costi fissi ma anche in maggiori fondi da dedicare alla competitività dell'azienda stessa. Tra le possibili nuove scelte spicca per completezza dei servizi offerti: Lumenergia, azienda bresciana ormai realtà consolidata nel mondo dell'energia, nasce da un consorzio pubblico e privato orientato all'innovazione tecnologica e allo sviluppo di fonti energetiche alternative. Un meticoloso studio dell'odierno sfruttamento di energia da parte delle imprese ha permesso a Lumenergia di predisporre un pacchetto che soddisfi ogni esigenza imprenditoriale: dalla consulenza tecnica alla progettazione, dalla gestione degli impianti alla ottimizzazione dei contratti. L'ultimo servizio che Lumenergia ha sviluppato per i suoi clienti è il pacchetto "Energia Sicura": una copertura assicurativa gratuita a garanzia dei rischi connessi all'impiego di elettricità. Riservata alle imprese che sviluppino in un anno un costo energetico compreso tra i 10.300 e i 103.000 Euro, la formula prevede una copertura totale per soci, dipendenti e terzi in caso di morte o invalidità permanente causata da un fenomeno elettrico; una copertura di 30.000 Euro per difese legali in caso di contestazioni in materia di prevenzione; infine una diaria di 100 Euro in caso di ritiro della patente per soci, dipendenti ed agenti avvenuta in Europa, con l'aggiunta di 11.000 Euro per la copertura delle spese legali connesse.

CONFERENZA INTERNAZIONALE SULLA BIOGEOCHIMICA DEGLI ELEMENTI IN TRACCIA
Uppsala 11 giugno 2003 - La settima conferenza internazionale sulla biogeochimica degli elementi in traccia si terrà a Uppsala (Svezia) dal 15 al 19 giugno. La biogeochimica è diventata una scienza interdisciplinare, che collega i fenomeni osservati nella biosfera alle reazioni chimico-fisiche nella pedo e litosfera. I partecipanti alla conferenza esamineranno e discuteranno la ricerca attuale ed emergente nel settore della biogeochimica degli elementi in traccia. La conferenza rappresenterà altresì un forum all'interno del quale professionisti, membri di organismi di regolamentazione e studenti potranno presentare le loro ultime attività ed esaminare, con i colleghi provenienti da tutto il mondo, le metodologie all'avanguardia, le tecniche analitiche e lo sviluppo di processi. La conferenza è patrocinata dall'Università svedese di Scienze agrarie (Slu) e dalla Società internazionale di biogeochimica degli elementi in traccia (Isteb). Infolink: http://www-conference.slu.se/7thicobte/

SCIENZIATI E AGRICOLTORI DISCUTONO DI AGRICOLTURA E ALLEVAMENTO DI PRECISIONE
Berlino, 11 giugno 2003 - Dal 16 al 18 giugno si svolgeranno a Berlino (Germani) la quarta conferenza sull'agricoltura di precisione (Ecpa) e la prima conferenza sull'allevamento zootecnico di precisione (Ecplf). I due convegni riuniranno ricercatori di varie discipline, unitamente ad agricoltori, consulenti, esperti di software, rappresentanti della pubblica amministrazione e dell'agribusiness, per discutere delle tecnologie più recenti per la componentistica di precisione nei settori dell'agricoltura ed dell'allevamento di bestiame. Fra gli argomenti di discussione figurano: l'analisi della variabilità spaziale di suoli, siti e impianti; gli strumenti di supporto al processo decisionale; il telerilevamento; i sensori e le loro diverse applicazioni; l'impatto socioeconomico dell'agricoltura di precisione; ed infine la documentazione di dati per la garanzia della qualità. I lavori della conferenza dovrebbero contribuire ad individuare importanti problemi di carattere scientifico, future attività nel settore della ricerca e sviluppo, requisiti di normalizzazione e sistemi adatti per il trasferimento tecnologico nella pratica agricola. Infolink: http://www.ecpa-berlin.org/

LE PROPOSTE DELLA COMMISSIONE PER LA RIFORMA DELLA PAC DOMANDE E RISPOSTE PERCHÉ LA RIFORMA, E PERCHÉ PROPRIO ORA?
Bruxelles, 11 giugno 2003 - In realtà ci si potrebbe chiedere "Perché più tardi?" Cosa sarà meglio? Le questioni che saremo chiamati a risolvere saranno diverse? E le sfide meno impegnative? Il fatto è che ci troviamo a dover affrontare nuove sfide proprio ora. Ci troviamo, in questo momento, di fronte alla necessità di adeguare maggiormente i nostri prodotti agricoli al mercato e di renderli più competitivi, di semplificare la nostra politica e di adoperarci affinché essa sia in grado di rispondere alle pressioni ambientali e sociali dell'opinione pubblica europea. Non faremmo che danneggiare i nostri agricoltori se aspettassimo di trovarci di fronte ad una nuova grande crisi prima di metter mano alla riforma. Non sarebbe peraltro nel loro interesse se, per avviare la riforma, aspettassimo l'inizio dei negoziati per il prossimo quadro finanziario. Anche per questa ragione è di cruciale importanza operare ora i necessari cambiamenti, per dare alla Pac la giusta impostazione per il futuro. E' venuto il momento di dimostrare che la nostra politica offre un corretto rapporto costi-benefici e servizi concreti ai cittadini di un'Unione allargata. Anche la nostra posizione negoziale all'interno dell'Omc risulterà rafforzata, se procediamo ora alla riforma. Dimostrando che le nostre parole sono seguite dai fatti, potremo affermare il nostro punto di vista e far valere le nostre argomentazioni con maggiore efficacia: con una politica in grado di rispondere alle esigenze generali della società, pur mantenendo il mercato aperto agli scambi con i paesi terzi. Ormai prossimi all'allargamento, dovremmo inoltre cogliere l'opportunità per definire le nostre prospettive future, per dare garanzie di stabilità agli agricoltori sia dei nuovi che dei vecchi Stati membri. Protrarre il dibattito oltre la fine dell'anno equivarrebbe a procrastinare ogni soluzione. Il nostro settore agricolo ha bisogno di un nuovo slancio. Rimandando l'inevitabile danneggeremmo a lungo termine gli interessi degli agricoltori europei, continueremmo a non soddisfare le richieste dei consumatori e ci esporremmo alle critiche sempre più aspre dei contribuenti. Quali obiettivi si propone la riforma della Pac? La proposta della Commissione offre agli agricoltori europei una prospettiva politica chiara nell'ambito del quadro finanziario per le spese agricole fissato nell'ottobre 2002 a Bruxelles dai capi di Stato e di governo e applicabile fino al 2013. Essa rende inoltre l'agricoltura europea più competitiva e orientata al mercato, semplifica notevolmente la Pac e la rende maggiormente difendibile nell'ambito dell'Omc ed agevola il processo d'allargamento. Le modifiche proposte conferiscono agli agricoltori la massima flessibilità nelle loro scelte di produzione, garantendo nel contempo la stabilità del reddito agricolo. Con l'attuazione della riforma proposta dalla Commissione verrebbero a cadere gli incentivi dell'attuale politica, che hanno un impatto negativo sull'ambiente, e sarebbero privilegiate pratiche agricole più sostenibili. Tali adeguamenti sono necessari affinché l'UE sia in grado di offrire un quadro politico sostenibile e prevedibile per il modello europeo di agricoltura per gli anni futuri e sono resi ancora più urgenti dal nuovo quadro di bilancio. L'UE potrà così garantire una distribuzione più equa e trasparente delle risorse per il sostegno al reddito agricolo e sarà maggiormente in grado di rispondere alle esigenze dei consumatori e dei contribuenti. La proposta della Commissione offre agli agricoltori europei una prospettiva politica chiara nell'ambito del quadro finanziario per le spese agricole fissato nell'ottobre 2002 a Bruxelles dai capi di Stato e di governo e applicabile fino al 2013. Essa rende inoltre l'agricoltura europea più competitiva e orientata al mercato, semplifica notevolmente la Pac e la rende maggiormente difendibile nell'ambito dell'Omc ed agevola il processo d'allargamento. Le modifiche proposte conferiscono agli agricoltori la massima flessibilità nelle loro scelte di produzione, garantendo nel contempo la stabilità del reddito agricolo. Con l'attuazione della riforma proposta dalla Commissione verrebbero a cadere gli incentivi dell'attuale politica, che hanno un impatto negativo sull'ambiente, e sarebbero privilegiate pratiche agricole più sostenibili. Tali adeguamenti sono necessari affinché l'UE sia in grado di offrire un quadro politico sostenibile e prevedibile per il modello europeo di agricoltura per gli anni futuri. e sono resi ancora più urgenti dal nuovo quadro di bilancio. L'UE potrà così garantire una distribuzione più equa e trasparente delle risorse per il sostegno al reddito agricolo e sarà maggiormente in grado di rispondere alle esigenze dei consumatori e dei contribuenti.Per realizzare tali obiettivi, la Commissione propone di: abolire il collegamento tra produzione e pagamenti diretti (disaccoppiamento), subordinare i pagamenti al rispetto di norme in materia di tutela ambientale, sicurezza alimentare, benessere degli animali, salute e sicurezza sul posto di lavoro (condizionalità), aumentare gli stanziamenti dell'UE a favore dello sviluppo rurale attraverso una modulazione dei pagamenti diretti (dalla quale saranno esentati i piccoli agricoltori), introdurre un nuovo sistema di consulenza aziendale, adottare nuove misure di sviluppo rurale intese a promuovere la produzione di qualità, la sicurezza alimentare, il benessere degli animali e a coprire i costi connessi con il sistema di consulenza aziendale, riesaminare la politica di mercato della Pac, segnatamente per quanto riguarda i seminativi, il latte e il riso. Per quale motivo proporre nuove misure di sviluppo rurale? La Commissione propone di trasferire allo sviluppo rurale parte della spesa agricola. Riducendo i pagamenti diretti a favore delle aziende di grandi dimensioni ("modulazione"), nel 2012 sarà possibile destinare allo sviluppo una dotazione supplementare di 1,48 miliardi di euro. Le nuove misure (nuovi capitoli sulla qualità degli alimenti e sulle norme da rispettare, l'introduzione di un sostegno a favore del benessere degli animali) riguardano settori che non sono attualmente coperti o lo sono solo parzialmente. Esse vogliono rispondere con maggiore efficacia alle preoccupazioni riguardanti la qualità e la sicurezza alimentare, aiutare gli agricoltori a conformarsi a norme rigorose fondate sulla legislazione dell'UE e promuovere standard elevati in materia di benessere degli animali. Si tratta di obiettivi essenziali per promuovere un'agricoltura sostenibile e rispondere alle aspettative generali dei cittadini europei; tali obiettivi sono al centro della riforma globale della Pac. Quali vantaggi concreti offrirà agli agricoltori il rafforzamento della politica di sviluppo rurale? Nuovi incentivi alla qualità per gli agricoltori Incentivi per gli agricoltori che partecipano a programmi intesi a migliorare la qualità dei prodotti agricoli e i procedimenti di produzione applicati e che forniscono ai consumatori garanzie in materia. Tali contributi saranno versati annualmente per un periodo massimo di cinque anni, limitatamente ad un massimale annuo di 3000 euro per azienda. Sovvenzioni destinate ad associazioni di produttori per attività volte all'informazione dei consumatori e alla promozione dei prodotti ottenuti nell'ambito dei progetti di miglioramento della qualità che beneficiano della misura precedente. Le sovvenzioni pubbliche autorizzate potranno raggiungere al massimo il 70% dei costi ammissibili del progetto. Nuovo sostegno per l'adeguamento degli agricoltori alle nuove norme Sostegno temporaneo e decrescente destinato ad aiutare gli agricoltori ad adeguarsi alle norme rigorose previste dalla legislazione comunitaria nei settori dell'ambiente, della sanità pubblica, della protezione fitosanitaria, della salute e del benessere degli animali e della sicurezza sul lavoro. Potrà essere erogato un aiuto forfettario decrescente per un periodo massimo di cinque anni. L'aiuto, limitato a un importo massimo di 10000 euro per azienda in un dato anno, non sarà in nessun caso erogato qualora la mancata applicazione delle norme sia imputabile all'inosservanza, da parte di singoli operatori, di norme già in vigore della legislazione nazionale. Aiuti per contribuire alle spese sostenute dagli agricoltori per i servizi di consulenza aziendale. Le sovvenzioni pubbliche previste non potranno superare l'80% dei costi sostenuti per tali servizi, limitatamente a 1500 euro. Copertura delle spese sostenute per il benessere degli animali Sovvenzioni a favore degli agricoltori che si impegnano, per un periodo di almeno cinque anni, a migliorare il benessere degli animali d'allevamento in modo più incisivo rispetto alle buone pratiche zootecniche che già applicano. Tale aiuto annuale sarà commisurato alle spese supplementari sostenute e alla perdita di reddito derivante dal rispetto di tali impegni; il tetto massimo annuo per unità di bestiame è fissato a 500 euro. Cosa significa in pratica disaccoppiamento? Il disaccoppiamento consiste nell'accordare pagamenti di sostegno agli agricoltori senza vincolarli alla produzione. La Commissione propone pertanto l'introduzione di un unico aiuto disaccoppiato a sostegno del reddito per azienda. Con un simile sistema la maggior parte dei pagamenti diretti che un produttore riceve in virtù dei diversi regimi esistenti verrebbe unificata in un unico pagamento, determinato in base ai precedenti storici. Lo spostamento del sostegno dal prodotto al produttore è stato progressivamente realizzato con la riforma della Pac del 1992, riducendo i prezzi di sostegno e introducendo pagamenti diretti parzialmente disaccoppiati nel settore cerealicolo, in quello dei semi oleosi e delle colture proteiche e in quello delle carni bovine. Quali sono gli effetti del disaccoppiamento? L'obiettivo principale del pagamento agli agricoltori è di stabilizzarne il reddito. Il disaccoppiamento restituisce agli agricoltori la loro libertà imprenditoriale. Questa impostazione semplificherà in modo considerevole il sostegno ai produttori dell'UE. Ne conseguirà un migliore orientamento dell'agricoltura al mercato, una maggiore rispondenza dell'offerta alla domanda dei consumatori e quindi un accresciuto beneficio per i produttori, che potranno trarre pienamente vantaggio dalle opportunità di mercato. L'UE fornirà un sostegno agli agricoltori per incoraggiarli a puntare sulla qualità dei loro prodotti piuttosto che sulla quantità. Nello stesso tempo, un pagamento unico per azienda basato su precedenti storici consentirà di mantenere costante il valore del sostegno. Gli agricoltori potranno in tal modo assolvere le molteplici funzioni che la società richiede loro e saranno incoraggiati a produrre per il mercato piuttosto che per le sovvenzioni. Non significa, secondo le insinuazioni di alcuni critici, pagare gli agricoltori per rimanere inattivi. Un sostegno disaccoppiato rappresenta l'aiuto più efficace in termini di reddito. Come sottolinea un recente studio dell'Ocse, gli agricoltori percepirebbero più soldi che non con gli altri tipi di aiuto esistenti. Unificando tutti i precedenti pagamenti diretti in un unico pagamento per azienda, si otterrebbe un sistema più semplice, trasparente e di più agevole gestione. Il disaccoppiamento rafforzerà la posizione dell'UE nei negoziati dell'Omc. Svincolando le sovvenzioni dalla produzione si eviterà che i pagamenti diretti abbiano effetti distorsivi sugli scambi. L'esperienza degli Stati Uniti: un argomento contro il disaccoppiamento? La "Us Fair act" ha introdotto pagamenti decrescenti basati sulle superfici e sui rendimenti storici (espressi in quantità) per le colture statunitensi. Il calcolo era fondato sull'ipotesi che i pagamenti garantissero un livello di sostegno agli agricoltori superiore a quello dei pagamenti tradizionali, tenuto conto di una valutazione eccessivamente ottimistica della tendenza al rialzo dei prezzi e di previsioni di spesa estremamente contenute, sulla scia delle precedenti politiche. Non essendosi verificate tali previsioni, sono state adottate una serie di misure di indennizzo intese a compensare gli agricoltori statunitensi non tanto per la "perdita di reddito" rispetto ai redditi medi ottenuti in precedenza, e in particolare nei primi anni, quanto per le "perdite" rispetto a previsioni di redditi futuri basate su prospettive economiche irrealistiche. Alla fine è stata varata una "farm bill" per motivi di bilancio (per economizzare 13 miliardi di dollari), che, nell'arco di sei anni, ha comportato una spesa doppia rispetto a quella prevista (96 anziché 48 miliardi), destinata principalmente a cinque colture. In altri termini, gli Americani hanno istituito pagamenti decrescenti basati su previsioni di prezzi errate, mentre l'UE intende erogare pagamenti fissi basati sulle aspettative della società e sulle necessità degli agricoltori in termini di reddito. Disaccoppiamento significa pagare gli agricoltori per rimanere inattivi? In alcun caso il disaccoppiamento significa che gli agricoltori vengono pagati per rimanere inattivi. Al contrario: chi potrebbe seriamente sostenere che gestire il territorio rurale allevando animali, coltivando la terra o falciando i prati, nel rispetto delle norme imposte agli agricoltori, significhi non far nulla? Secondo le proposte, infatti, il pagamento integrale degli aiuti diretti sarà subordinato al rispetto di requisiti legali, per l'azienda agricola nel suo insieme, in materia di tutela ambientale, salute e benessere degli animali, sicurezza alimentare e sicurezza sul lavoro. Ciò garantirà ai cittadini che gli agricoltori ammessi a beneficiare di aiuti diretti al reddito rispetteranno tali norme e gli obblighi loro imposti in materia di gestione territoriali. Quale sarà l'evoluzione dei redditi degli agricoltori? La Commissione europea ha recentemente pubblicato sei studi d'impatto che confermano la validità dell'orientamento generale della riforma agricola. Secondo tali studi, le riforme proposte dalla Commissione migliorerebbero notevolmente l'equilibrio dei mercati. In particolare, le simulazioni hanno messo in luce un impatto positivo sul reddito agricolo globale, che subirebbe un incremento dell'1,7%. Nel settore delle carni bovine la proposta di semplificare l'attuale regime di premi e di svincolare i produttori dal legame diretto tra il numero di capi e i pagamenti si tradurrebbe in un aumento dei prezzi del 7%, che andrebbe a compensare il calo della produzione. I redditi di mercato dei produttori di carne bovine aumenterebbero così del 4%. Cosa comporta il disaccoppiamento nell'ambito dell'Omc? Le riforme proposte rafforzerebbero la posizione dell'Unione europea nell'ambito dell'Organizzazione mondiale del commercio (Omc), in quanto il disaccoppiamento modificherebbe la natura dei pagamenti diretti per l'Omc, facendoli passare dalla "blue box" alla "green box". Quest'ultima comprende forme di sostegno interno che non hanno effetti distorsivi per gli scambi o che limitano al massimo tali effetti. Qual è la posta in gioco per i paesi in via di sviluppo? Il quadro proposto rafforzerà la coerenza a lungo termine tra la politica agricola comune e l'agenda di sviluppo Doha. Ci si aspetta che, con il riorientamento degli aiuti a favore di pratiche agricole più estensive e la concessione di un sostegno interno con minori effetti distorsivi per gli scambi, l'adeguamento proposto sia tale da migliorare gli sbocchi di mercato offerti ai paesi in via di sviluppo. I pagamenti diretti continueranno a svolgere un ruolo essenziale nel sostegno del reddito agricolo, ma in modo da non comportare distorsioni degli scambi. Tale iniziativa va considerata in un contesto internazionale caratterizzato dalla tendenza di altri membri Omc ad aumentare notevolmente il sostegno basato sulla produzione, cosa che continua a produrre effetti distorsivi e ad abbassare i prezzi internazionali. Come verrebbe applicata la condizionalità? La piena erogazione dell'aiuto disaccoppiato al reddito per azienda e di altri pagamenti diretti sarà condizionata all'osservanza di tutta una serie di norme ambientali, sulla sicurezza alimentare, sul benessere degli animali, nonché sulla sicurezza degli agricoltori sul lavoro. La condizionalità contribuirebbe inoltre al mantenimento dei paesaggi rurali. In caso d'inadempimento dei requisiti di condizionalità i pagamenti diretti verrebbero ridotti proporzionalmente al rischio o al danno occasionato. Perché un'ulteriore riforma del settore lattiero-caseario? Le proposte della Commissione mirano ad adeguare maggiormente al mercato il settore lattiero-caseario e a rafforzarne la competitività a lungo termine. Le riforme proposte per conseguire tali obiettivi si articolano in due fasi: in primo luogo armonizzare la riforma del settore lattiero-caseario prevista dall'Agenda 2000 con le proposte di riforma della Pac in generale, in secondo luogo praticare ulteriori aumenti progressivi delle quote accompagnati da riduzioni dei prezzi d'intervento e da nuovi pagamenti compensativi per i produttori lattieri. I tagli dei prezzi devono essere particolarmente drastici per il burro, che presenta lo scarto più significato tra prezzo interno e prezzi internazionali. Tuttavia una diminuzione dei prezzi del latte avrebbe effetti positivi sulla produzione di formaggi e di prodotti lattiero-caseari freschi, che vede aumentare la propria quota di mercato. Anticipando l'introduzione delle riforme dell'Agenda 2000 ed accelerando tale processo potremo contribuire efficacemente a risolvere gli squilibri che ancora esistono in questo settore, senza pregiudicare gli interessi dei produttori. Le esportazioni comunitarie sarebbero meno soggette alle sovvenzioni, potremmo rispondere più efficacemente alle esigenze interne del settore e adeguarlo maggiormente alle riforme più generali della Pac e al processo dell'allargamento, e migliorare il collegamento con i mercati mondiali. Perché ridurre i prezzi di intervento dei cereali? Per l'UE, che è tra i più grandi esportatori mondiali di cereali, è importante che i prezzi sul mercato interno siano mantenuti per quanto possibile in linea con quelli dei mercati mondiali. L'esperienza del passato insegna che da un anno all'altro, e persino nell'arco di una stessa campagna di commercializzazione, possono aver luogo forti fluttuazioni che limitano le possibilità di esportazione. La rivalutazione dell'euro rispetto al dollaro statunitense aggrava ulteriormente tale problema. La Commissione è pertanto convinta della necessità di confinare l'intervento al ruolo esclusivo di rete di sicurezza, attraverso l'ultima riduzione del 5% del prezzo di intervento, che passerebbe quindi da 101,03 euro/t a 95,35 euro/t a decorrere dalla campagna 2004/05. La riduzione del prezzo di intervento, insieme all'abolizione delle maggiorazioni mensili, dovrebbe continuare a garantire la competitività del frumento e dell'orzo prodotti nell'UE sui mercati mondiali. In conformità delle vigenti disposizioni, i pagamenti compensativi per i cereali e gli altri seminativi passeranno da 63 a 66 euro/t. Le proposte di riforma della Pac porteranno ad un'autentica semplificazione? L'introduzione di un unico aiuto al reddito per azienda consentirà di semplificare il sistema di sostegno diretto al reddito. Questa soluzione dovrebbe risultare vantaggiosa non solo per tutte le aziende agricole, ma anche per l'amministrazione. Al posto di una serie di domande, gli agricoltori dovranno presentare una domanda unica sulla base di criteri chiaramente definiti. In questo modo essi potranno concentrare i loro sforzi sulla realizzazione delle aspettative dei consumatori e svolgere il ruolo che essi stessi hanno rivendicato alla Commissione: occuparsi della buona gestione del territorio agricolo, piuttosto che compilare formulari. Per le pubbliche amministrazioni l'aiuto al reddito per azienda rappresenta una considerevole semplificazione dei requisiti in materia di attuazione e di controllo grazie all'introduzione di un pagamento unico nei settori interessati e di un quadro di controllo unico. Tali proposte contribuiranno inoltre ad agevolare il processo di allargamento. La semplificazione del regime di sostegno consentirà ai nuovi Stati membri di meglio integrarsi nella Pac. E le organizzazioni di mercato non interessate dalla riforma (zucchero, olio d'oliva, cotone, tabacco e ortofrutticoli)? Nei prossimi mesi verranno presentate proposte distinte per altri settori per i quali è prevista una riforma (zucchero, olio d'oliva, tabacco, cotone ed eventualmente ortofrutticoli)

FARE IMPRESA ALLUNGA LA VITA L'IMPRENDITORE PIÙ ANZIANO A MILANO CITTÀ HA 90 ANNI E SFORNA DOLCI. SONO 866 GLI IMPRENDITORI ULTRASETTANTENNI ANCORA ATTIVI NEL MILANESE
Milano, 11 giugno 2003. Imprenditori ultrasettantenni, anzi ottantenni, ancora in attività: nell'anno 2002 in Milano e provincia risultano ancora attivi 866 imprenditori ultrasettantenni. Circa uno su quattro è donna (205) e gli stranieri costituiscono il 3,8% (33 in totale, di cui 30 uomini e 3 donne). Il più anziano a Milano ha 90 anni: Martignetti Giuseppe ancora oggi sforna dolci assieme alla moglie in via delle Primule 1. Il suo negozio è anche famoso per la pastiera e per il limoncello di Amalfi. In provincia, a Cornate d'Adda, è la signora Scotti Rachele (91 anni compiuti a maggio) ancora la titolare nel negozio di confezioni "Gian Maria di Scotti Rachele" e dà una mano a ricevere e servire i suoi clienti ormai da oltre quarant'anni. Ma anche Bernini Sergio (86 anni) che conduce la sua farmacia in via Plinio 11 ed esegue ancora preparazioni galeniche. E Missaglia Felice (85), studi svolti presso l'accademia militare, ersercita ancora oggi con la vendita all'ingrosso di porcellane assieme al nipote. Fra gli importanti clienti del sig. Felice troviamo il Re di Libia. E' quanto emerge da un'indagine condotta dalla Camera di Commercio di Milano sui dati del registro delle imprese. Presenti in quasi tutti i settori: ma prevale il commercio che ne assorbe ben la metà. "L'impresa è radicata nel tessuto sociale milanese: lo dimostra la presenza degli anziani che continuano l'attività - ha commentato Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano -. Ma non solo. In alcuni casi anche il rapporto tra generazioni passa dall'impresa, con il passaggio ai figli o ai familiari che già collaborano imparando nel frattempo i trucchi del mestiere. Sono imprenditori di una volta e spesso il "fai da te" è prevalso nell'avviamento della propria impresa. La passione per l'attività scelta è ciò che più li accomuna e intendono proseguire finché ce la faranno. Imprenditori pionieri che oggi possono vantare un bilancio di successo, di servizio alla società e alla crescita economica, che hanno posto le basi al successo di Milano. E oggi spetta alle istituzioni e alla collaborazione consolidare e rafforzare questo patrimonio nella sfida a livello europeo e internazionale". Vita da imprenditore: i piu' anziani a Milano - A Milano 401 imprenditori ultrasettantenni: alcuni tra più anziani. Nella lunga lista degli imprenditori ultrasettantenni che esercitano ancora attivamente nelle loro imprese a Milano capolista sono un 90 enne: Martignetti Giuseppe ancora oggi sforna dolci artigianali assieme alla moglie in via delle Primule 1. Il suo negozio è anche famoso per la pastiera e per il limoncello di Amalfi. Il dott. Bernini Sergio (86 anni) conduce la sua farmacia in via Plinio 11 ed esegue ancora preparazioni galeniche. Missaglia Felice (85), studi svolti presso l'accademia militare, esercita ancora oggi con la vendita all'ingrosso di porcellane assieme al nipote. Fra gli importanti clienti del sig. Felice troviamo il Re di Libia. Tre 83enni: Lampignano Nicola, geometra, nel '45 avvia un negozio di materiale elettrico in Piazza Tricolore 2: ancora oggi il sig. Nicola serve in prima linea i suoi affezionati clienti di zona e il figlio, che già collabora con lui, intende portare avanti la stessa attività nel futuro. Castellani Tullio nel 1950 apre la sua sartoria in corso Magenta 87. Sarto di prestigio fece ben 100 vestiti a un famoso artista di via Bossi oltre che vestire i "signorotti" del centro. Marchesi Giuseppe dopo la laurea in legge decide di portare avanti l'attività del padre come intermediario del commercio di prodotti alimentari e dolciari. I figli oggi l'aiutano. La Pegna Luigi (82 anni), laurea in legge e diploma di pianoforte, nel '51 fonda la sua impresa di organizzazione concertistica a livello internazionale. Puntellini Terenzio (82), laurea in scienze politiche, continua nella sua attività di agente di commercio di filati. 81enne: Levi Ernestina, con il suo negozio di casalinghi in via Tiziano, conduce grintosa la sua attività servendo la clientela di zona e i personaggi della non lontana Rai che "fanno il passaparola" fra loro per l'originalità degli articoli della signora Ernestina la quale, avendo studiato l'inglese, il francese e il tedesco, serve anche gli stranieri del set. Farioli Vianella (79), dopo cinque anni di medicina si improvvisa modellista e sarta per passione: "...mi piacevano i vestiti ed ho cominciato a disegnarli e ritagliarli su velina, finchè un giorno.....". Questo lavoro le piace ancora moltissimo e non intende smettere. La figlia, giornalista, ogni tanto le dà una mano. Stegnani Rosa (79) ha un negozio di abbigliamento, modisteria e cappelleria nel quale tutt'oggi esercita. Ha vestito alcuni soprani del Teatro della Scala. Ha iniziato l'attività all'età di 14 anni (il marito conduceva allora il negozio) e ancora oggi intende proseguire. ... e in provincia. A Cornate d'Adda, nel negozio di confezioni "Gian Maria di Scotti Rachele" la signora Scotti Rachele (91 anni compiuti a maggio) è ancora la titolare e dà una mano a ricevere e servire i suoi clienti ormai da oltre quarant'anni. I numeri a Milano e in provincia. In città si contano a tutt'oggi 401 imprenditori ultrasettantenni attivi di cui 318 uomini e 83 donne compresi 30 stranieri (il 7%). Nella provincia i numeri salgono lievemente: su un totale di 465 imprenditori ancora attivi, 343 sono uomini e 122 donne compresi 3 stranieri. Complessivamente, in Milano e provincia, gli imprenditori ultrasettantenni attivi sono 866, circa un quarto donne (205) e il 3,8% (33) è costituito da stranieri. I settori più attivi. A Milano città il 54.9% degli imprenditori ultrasettantenni attivi esercita nel settore commercio, il 20,2% nel settore attività manifatturiere, il 7,5% nel settore altri servizi pubblici, sociali e personali, il 6,2% nel settore attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca e altre attività professionali e imprenditoriali, il 4,7% nel settore alberghi e ristoranti, il 3,5% nei trasporti, magazzinaggio e comunicazioni, il 2,2% nelle costruzioni, lo 0,5% nell'agricoltura, caccia e silvicoltura e lo 0,2% nell'istruzione. Anche in provincia il commercio ha la meglio (51,2%), e, secondo in classifica, pure il settore delle attività manifatturiere (18,5%). Seguono: alberghi e ristoranti (8,8%), costruzioni (6,5%), trasporti, magazzinaggio e comunicazioni (5,4%), altri servizi pubblici, sociali e personali (4,9%), attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca e altre attività professionali e imprenditoriali (1,9)%, agricoltura, caccia e silvicoltura (1,3%), intermediazione monetaria e finanziaria (0,9%) e istruzione (0,6%).

MARTEDI 17 GIUGNO: APERTURA DEL TERMINAL 2E DI ROISSY-CDG
Parigi, 11 giugno 2003 - Pierre Chassigneux, Presidente degli Aéroports de Paris, e Jean-Cyril Spinetta, Presidente di Air France, hanno annunciato ieri, nel corso di una conferenza stampa, l'apertura, il 17 giugno 2003, del nuovo terminal 2E dell'aeroporto Roissy-Charles-de-Gaulle. I due presidenti hanno sottolineato l'importanza strategica di queste nuove infrastrutture per adeguarsi allo sviluppo del trasporto aereo nella regione di Parigi. "Questa magnifica realizzazione si integra nella struttura di Roissy-Cdg, simbolizzando per la sua concezione e la sua funzionalità, il forte impegno qualitativo di Aéroports de Paris. Dagli importanti requisiti di sicurezza all'utilizzo di tecniche di comunicazione avanzata, tutto é stato fatto per offrire un strumento accogliente ed altamente efficiente", ha dichiarato Pierre Chassigneux. " Per Air France, il terminal 2E costituisce un punto di forza importantissimo nella sua strategia di sviluppo, per garantire l'efficacia operativa della sua piattaforma di coincidenze e proporre ai suoi clienti un servizio di qualità sempre migliore, in particolare in termini di accoglienza, informazione e guida del passeggero ", ha precisato Jean-Cyril Spinetta. Il terminal 2E, che rientra nel piano di sviluppo di Roissy-Cdg2, é stato realizzato e finanziato da Aéroports de Paris che ne affitta le strutture ad Air France e alle compagnie partner dell'alleanza SkyTeam. Il design del terminal e la sua realizzazione sono stati opera degli architetti ed ingegneri di Aéroports de Paris, per il quale questa struttura ha rappresentato un investimento di 750 milioni di euro. Il cantiere, uno dei più importanti in Francia, ha richiesto l'intervento di più di 400 imprese. Per Air France, rappresenta un investimento di 50 milioni di euro. Il terminal 2E, composto principalmente da un corpo centrale di 450 m di lunghezza e da un molo d'imbarco di 650 metri lineari, permetterà, in futuro, di poter disporre di 17 aeromobili a contatto delle sale d'imbarco e di accogliere fino a 10 milioni di passeggeri all'anno. La realizzazione del terminal 2E é frutto di una stretta collaborazione tra le equipe di Aéroports de Paris e di Air France e del lavoro delle imprese incaricate della costruzione di quest'opera. Nel contempo riflette la capacità, da parte di entrambi, di soddisfare rispettivamente le necessità delle due aziende in termini di accoglienza dei passeggeri nell'area di Parigi.

BURGO: CONCORSO ICEDREAM GRAPHIC DESIGN UNDER 30
Milano, 11 giugno 2003 - Nel corso del convegno "Paper? Forever! La creatività e la comunicazione su carta dell'era digitale", tenutosi il 9 giugno 2003 a Milano, nella stupenda sede di Palazzo Visconti, è stata effettuata anche la premiazione delle giovani promesse che hanno partecipato alla prima edizione del concorso Icedream Graphic Design under 30. Il concorso, organizzato in collaborazione con Aiap e con la rivista Linea Grafica, è stato indetto da Burgo Distribuzione, la divisione commerciale della Cartiere Burgo S.p.A., dotata di una grande struttura ramificata nell'intero territorio nazionale (11 depositi e 13 uffici tra agenzie e filiali dislocati su tutta la penisola, pari a 30.000 mq. di copertura), che è leader nella distribuzione di tutta la gamma dei prodotti Burgo, il gruppo che l'ha creata e lanciata sul mercato in posizione vincente Burgo Distribuzione, certificata secondo il Sistema di Qualità Uni En Iso 9002, è l'assistenza post-vendita di altissimo livello, grazie all'ingente sforzo di risorse umane impegnate costantemente nella ricerca più avanzata. Consapevole da sempre della necessità di conciliare la produzione con l'ambiente il Gruppo Burgo ha in corso un programma di Certificazione Ambientale Iso 14001. Il tema di tale concorso era lo studio di una nuova campagna pubblicitaria per l'ultimo prodotto che è entrato a far parte del catalogo: Icedream, una carta particolarmente portata a far sognare grazie alla brillantezza della superficie caratterizzata da un trattamento con mica, i cui microscopici cristalli creano effetti di rifrazione e diffrazione della luce. Icedream un concerto di ghiaccio e di luce! Al concorso hanno partecipato un centinaio di giovani designer da tutta Italia. Su 14 lavori segnalati, per un totale di 17 concorrenti, ben tredici sono le premiate.

LA BOCCONI TESTIMONE DEL GEMELLAGGIO MILANO - CRACOVIA
Milano, 11 giugno 2003 - Le opportunità offerte dall'allargamento dell'Unione Europea nel 2004 non vanno "giocate" solo sul campo delle grandi questioni economiche e politiche, ma anche a livello diretto di relazioni tra imprese e sistemi locali produttivi. La coesione e l'integrazione tra diversi Paesi sono possibili, infatti, quando si creano le basi per una concreta cooperazione coinvolgendo città, banche, università. In tale prospettiva i gemellaggi fra città conquistano una crescente importanza e le reti di città sono oggi una modalità fondamentale di competizione. Tali gemellaggi, infatti, rappresentano ormai una forma di cooperazione di sostanza, e non più solo d'immagine, che comporta la condivisione di esperienze e lo scambio di conoscenze in settori che investono non più soltanto gli aspetti sociali, ma anche quelli economico-finanziari, politici e culturali. Milano è da tempo impegnata nella creazione di una rete di collaborazioni e l'Università Bocconi ha ospitato oggi, 10 giugno, la cerimonia di inaugurazione della Settimana Milano-Cracovia che vedrà i sindaci delle due città impegnati nella firma di un importante gemellaggio. "La Bocconi è da sempre interessata ad essere partner della città di Milano nelle sue iniziative internazionali, consapevole del crescente ruolo delle università nella crescita economica, sociale e culturale di una città" ha spiegato Lanfranco Senn, docente di Economia regionale e direttore Certet (Centro di Economia Regionale, dei Trasporti e del Turismo). "Sul piano accademico la Bocconi intende aumentare ulteriormente la cooperazione culturale con l'Accademia di Economia di Cracovia, particolarmente in tema di economia industriale ed economia territoriale". "L'internazionalizzazione è uno dei pilastri su cui poggia la strategia della Bocconi" ha affermato il rettore Carlo Secchi. "Ogni anno l'Ateneo potenzia le proprie attività internazionali mantenendosi centro di eccellenza a livello europeo per la ricerca e l'insegnamento dell'economia, superando barriere culturali e linguistiche che limitano la circolazione delle idee tra i sistemi universitari del continente. L'esperienza dimostra che gli studenti attraverso questi processi di contaminazione culturale migliorano la loro capacità di inserimento nel mercato internazionale del lavoro manageriale". Attualmente gli iscritti all'Università Bocconi sono 12.777, di questi 484, pari al 3,8%, sono di cittadinanza straniera. Ogni anno la Bocconi, inoltre, ospita circa 1.000 studenti stranieri in scambio. Gli studenti polacchi iscritti alla Bocconi sono 21, di cui 13 femmine e 8 maschi. Gli iscritti al primo anno sono 15; al secondo 5; al terzo 1. Oltre 1.000 le opportunità che l'Ateneo offre ai propri studenti nelle 100 scuole con le quali ha avviato rapporti di scambio, permettendo di frequentare periodi di un semestre presso università straniere e sostenere esami. A ciò si devono aggiungere programmi di stage internazionali nelle oltre 280 istituzioni partner. La dimensione internazionale è anche sostenuta dai numerosi progetti di ricerca e assistenza tecnica avviati all'estero (tra i principali, un progetto di sviluppo del sistema educativo in Russia, un programma di formazione e assistenza per manager in Cile e un programma di riforma del sistema bancario a Cuba). L'internazionalità della faculty è garantita, oltre che dalla presenza ogni anno di circa 40 visiting professor, anche da quella di corsi di laurea in lingua inglese: il Diem (Degree in International economics and management), una classe in inglese del corso di laurea in economia aziendale - Clea, una classe in inglese anche per il corso di laurea per le arti, la cultura e la comunicazione Cleacc.

UN MASTER PER PROFESSIONISTI, MANAGER E CONSULENTI
Altavilla Vicentina, 11 giugno 2003 - Ad ottobre parte la prima edizione del Master of Business Administration part time organizzato dalla Fondazione Cuoa. Pensato per coloro che vogliono rafforzare le competenze manageriali e padroneggiare le tecniche gestionali con riferimento alle diverse aree funzionali e ai processi aziendali. Il corso, che si articolerà in 20 mesi (ottobre 2003 - giugno 2005), è contestuale e compatibile con gli impegni di lavoro dei partecipanti: prevede due incontri al mese (il venerdì pomeriggio ed il sabato mattina) ed un ampio ricorso alla formazione a distanza. I partecipanti conseguiranno, alla fine del corso, il Diploma Master, equivalente al Diploma del Full time Mba. Le prossime sessioni di selezioni si terranno il 17 giugno e il 1 luglio 2003. Per informazioni www.cuoa.it/fc/master/mbapt/index.php

"IMPEGNO CIVILE FRA OTTOCENTO E NOVECENTO": SETTIMA E ULTIMA CONFERENZA PUBBLICA DEL CICLO CULTURA ITALIANA E IMPEGNO CIVILE
Lugano, 11 giugno 2003 - Il ciclo di conferenze "cultura italiana e impegno civile" si conclude giovedì 12 giugno 2003 alle 17.30 nell'aula 300 dell'Usi di Lugano con la relazione del professore Cesare Mozzarelli, ordinario di storia moderna all'Università Cattolica di Milano sul tema "Impegno civile fra Ottocento e Novecento". E' l'ultimo appuntamento del ciclo di conferenze promosso dalla facoltà di Scienze della comunicazione dell'Università della Svizzera italiana (Usi) in collaborazione con la Supsi, la Dante Alighieri di Lugano e con il patrocinio del Consolato d'Italia. Il ciclo di conferenze analizza i contesti storici dal Medioevo all'età contemporanea, nei quali si collocano esponenti e opere della cultura italiana da Dante a Machiavelli, da Giacomo Leopardi a Carlo Cattaneo. Il professore Cesare Mozzarelli dirige dal 1991 l'Istituto di storia moderna e contemporanea dell'Università Cattolica di Milano, dove è titolare della cattedra di professore ordinario di storia moderna. E' fondatore e condirettore dei "Cambridges Studies in Italina History and Culture", la prima collana in lingua non italiana e pubblicata fuori d'Italia dedicata esclusivamente alla storia italiana. Il professor Mozzarelli è inoltre titolare del corso "Civiltà e cultura dei paesi occidentali" alla Facoltà di Scienze della comunicazione dell'Usi. Il corso di cultura italiana e impegno civile si propone di dare agli studenti alloglotti una documentazione ampia su protagonisti della cultura e letteratura italiana e di offrire nel contempo un quadro della realtà linguistico-culturale. Il corso prevede una serie di lezioni aperte al pubblico tenute da docenti specialisti della materia il giovedì e un seminario d'approfondimento con gli studenti il giorno successivo. I temi scelti dai relatori delle conferenze pubbliche coprono diverse aree disciplinari: la storia, la filosofia, la storia dell'arte, la storia della musica, la letteratura italiana e la storia delle dottrine politiche. Per informazioni: prof. Eddo Rigotti, Usi, eddo.rigotti@lu.unisi.ch

LINEE GUIDA PER LA VALUTAZIONE DELLA RICERCA
Roma, 11 giugno 2003 - Il Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca (Civr) del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca ha elaborato le ''Linee guida per la valutazione della ricerca''. Si tratta di regole e procedure di riferimento per valutare i risultati della ricerca scientifica. La valutazione si baserà sull'esame della qualità, rilevanza, originalità-innovazione e internazionalizzazione. La prospettiva è di dotare il nostro Paese di un sistema oggettivo ed affidabile, in grado di migliorare il collegamento istituzionale fra risultati della valutazione, selezione dei progetti e destinazione delle risorse. http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/valutazione_ricerca/index.html

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