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24 GIUGNO 2003

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CONSIGLIO EUROPEO DI SALONICCO 19 E 20 GIUGNO 2003 CONCLUSIONI DELLA PRESIDENZA

Bruxelles, 24 giugno 2003 - Il Consiglio europeo si è riunito a Salonicco il 19 e il 20 giugno 2003. La riunione è stata preceduta da una relazione del Presidente del Parlamento europeo, Pat Cox, a cui ha fatto seguito uno scambio di opinioni sui punti principali all'ordine del giorno. I. Convenzione/Cig - 2. Il Consiglio europeo accoglie favorevolmente il progetto di trattato costituzionale presentato dal Presidente della Convenzione, Valéry Giscard d'Estaing. Esso rappresenta un passo storico verso la realizzazione degli obiettivi dell'integrazione europea: avvicina la nostra Unione ai suoi cittadini, rafforza il carattere democratico della nostra Unione, agevola la capacità decisionale della nostra Unione, specialmente dopo l'allargamento, potenzia la capacità della nostra Unione di agire come una forza coerente e unita sulla scena internazionale e risponde efficacemente alle sfide che la globalizzazione e l'interdipendenza creano. 3. Il Consiglio europeo esprime la propria gratitudine al Presidente della Convenzione Valéry Giscard d'Estaing, ai Vicepresidenti Jean Luc Dehaene e Giuliano Amato, nonché ai membri e ai membri supplenti della Convenzione per il lavoro compiuto. La Convenzione si è rivelata utile come forum di dialogo democratico tra rappresentanti dei governi, dei parlamenti nazionali, del Parlamento europeo, della Commissione europea e della società civile. 4. Il Consiglio europeo ritiene che la presentazione del progetto di trattato costituzionale, nella versione in cui esso lo ha ricevuto, rappresenti la conclusione dei compiti della Convenzione definiti a Laeken e, di conseguenza, la fine dei lavori di quest'ultima. Tuttavia, sono ancora necessari alcuni lavori di carattere meramente tecnico per quanto riguarda la formulazione della parte III, che dovranno essere conclusi al più tardi entro il 15 luglio. 5. Il Consiglio europeo ha deciso che il testo del progetto di trattato costituzionale è una buona base su cui avviare la Conferenza intergovernativa. Chiede alla prossima Presidenza italiana di avviare, nella sessione del Consiglio di luglio, la procedura prevista all'articolo 48 del trattato, affinché tale conferenza possa essere convocata nell'ottobre 2003. La conferenza dovrebbe terminare i suoi lavori e approvare il trattato costituzionale il più presto possibile e in tempo utile affinché sia conosciuto dai cittadini europei prima delle elezioni del Parlamento europeo del giugno 2004. Gli Stati aderenti parteciperanno pienamente alla Conferenza intergovernativa in condizioni di parità rispetto agli attuali Stati membri. Il trattato costituzionale sarà firmato dagli Stati membri dell'Unione allargata il più presto possibile successivamente al 1° maggio 2004. 6. La Conferenza intergovernativa sarà condotta dai Capi di Stato o di governo, assistiti dai membri del Consiglio "Affari generali e relazioni esterne". Il rappresentante della Commissione parteciperà alla Conferenza. Il Segretariato generale del Consiglio fungerà da segretariato della Conferenza. Il Parlamento europeo sarà strettamente associato e coinvolto nei lavori della Conferenza. 7. I tre paesi candidati - Bulgaria e Romania, con cui i negoziati di adesione sono in corso, e Turchia - parteciperanno in qualità di osservatori a tutte le riunioni della conferenza. II. Immigrazione, Frontiere e Asilo - 8. Il Consiglio europeo di Siviglia ha sottolineato la necessità di accelerare l'attuazione di tutti gli aspetti del programma approvato a Tampere, specialmente per quanto riguarda questioni relative all'elaborazione di una politica comune europea in materia di asilo e migrazione. 9. Visto il valore di assoluta priorità politica attribuito alla migrazione, vi è la marcata esigenza di una politica dell'Unione maggiormente strutturata, che contempli l'intera gamma delle relazioni con i paesi terzi, compresa la rapida conclusione di accordi di riammissione con i principali paesi terzi di origine, nonché la promozione di un'ulteriore cooperazione con questi ultimi da considerare come un processo a doppio senso allo scopo di combattere la migrazione clandestina e di sondare canali di migrazione legale in base a precise condizioni. In tale contesto, andrebbe ulteriormente esaminata e approfondita anche la questione di un'agevole integrazione dei migranti regolari nelle società dell'UE. Inoltre, i mezzi finanziari a nostra disposizione per il prossimo triennio 2004-2006 dovrebbero essere accuratamente riesaminati e, tenuto conto del quadro generale e della necessità di una disciplina di bilancio, le prospettive finanziarie successive al 2006 dovrebbero rispecchiare questa priorità politica della Comunità. 10. Il Consiglio europeo è pervenuto alle seguenti conclusioni per quanto riguarda: L'elaborazione di una politica comune in materia di immigrazione clandestina, frontiere esterne, rimpatrio dei clandestini e cooperazione con i paesi terzi Visti 11. Richiamandosi alle conclusioni del Consiglio del 5 giugno 2003 sullo sviluppo del Sistema d'informazione visti (VIS), il Consiglio europeo ritiene necessario che, in seguito allo studio di fattibilità della Commissione relativo al VIS e al fine di attuare le opzioni prescelte, si elaborino quanto prima possibile degli orientamenti riguardanti la pianificazione dello sviluppo del sistema, la base giuridica appropriata che consentirà la sua istituzione e l'impegno dei mezzi finanziari necessari, nel rispetto delle prospettive finanziarie. In tale contesto occorre un approccio coerente a livello dell'UE per quanto riguarda gli elementi di identificazione o dati biometrici, il che porterebbe a soluzioni armonizzate per i documenti dei cittadini di paesi terzi, i passaporti dei cittadini dell'UE e i sistemi d'informazione (VIS e SIS II). Il Consiglio europeo invita la Commissione ad elaborare le proposte appropriate, iniziando dai visti, nel pieno rispetto del calendario previsto per l'introduzione del sistema d'informazione Schengen II. Gestione delle frontiere esterne 12. Tenendo conto dell'interesse comune di tutti gli Stati membri dell'UE ad instaurare una gestione più efficace delle loro frontiere esterne e prendendo atto dei risultati ottenuti con la realizzazione dei vari programmi operativi, progetti pilota, analisi dei rischi, cicli di formazione destinati al personale di frontiera ecc., nonché delle conclusioni che si devono trarre dallo studio effettuato dalla Commissione, su richiesta del Consiglio, sulla questione sensibile e complessa dei controlli alle frontiere marittime, il Consiglio europeo sottolinea l'importanza di assicurare la continuità e la coerenza dell'azione comunitaria in questo settore fissando priorità e definendo un quadro e metodi più strutturati. 13. Il Consiglio europeo riconosce i progressi compiuti verso la piena attivazione del ramo operativo del Csifa richiesta dalle conclusioni di Siviglia e rileva, più in particolare, l'affidamento all'organo comune di esperti delle frontiere esterne dell'attuazione e del coordinamento operativi delle misure contenute nel piano per la gestione delle frontiere esterne, il che comprende il coordinamento e il controllo dei centri e delle attività operative nonché la preparazione di decisioni strategiche, ai fini di una gestione più efficace ed integrata delle frontiere esterne degli Stati membri dell'UE. Come indicato nelle conclusioni adottate a tale fine dal Consiglio il 5 giugno 2003, il Segretariato generale del Consiglio assicurerà la preparazione e il seguito delle riunioni dell'organo comune e in tale compito potrebbe essere assistito, nella fase iniziale, da esperti distaccati dagli Stati membri. 14. Il Consiglio europeo invita la Commissione ad esaminare a tempo debito, sulla base dell'esperienza tratta dalle attività dell'organo comune, la necessità di creare nuovi meccanismi istituzionali, compresa l'eventuale creazione di una struttura operativa della Comunità, al fine di rafforzare la cooperazione operativa per la gestione delle frontiere esterne. 15. Il Consiglio europeo sottolinea la necessità di accelerare i lavori relativi all'adozione, quanto prima possibile ed entro la fine del 2003, dello strumento giuridico appropriato volto ad istituire formalmente la rete di funzionari di collegamento sull'immigrazione nei paesi terzi. 16. Il Consiglio europeo invita la Commissione a presentare, quanto prima possibile, proposte relative alla rielaborazione del Manuale comune, compresa l'apposizione di timbri sui documenti di viaggio dei cittadini di paesi terzi. Rimpatrio dei clandestini 17. L'attuazione di una politica comune in materia di rimpatrio delle persone soggiornanti illegalmente è di competenza degli Stati membri. Tuttavia, si può conseguire una maggiore efficienza rafforzando la cooperazione esistente ed istituendo appositi meccanismi, compreso un elemento finanziario. 18. In tale contesto, il Consiglio europeo invita la Commissione ad esaminare tutti gli aspetti relativi alla creazione di uno strumento comunitario separato destinato a sostenere, in particolare, le priorità previste dal programma d'azione sul rimpatrio approvato dal Consiglio e a riferirgli al riguardo entro la fine del 2003. Partenariato con i paesi terzi 19. Nell'ambito dell'integrazione delle questioni connesse alla migrazione nelle relazioni della nostra Unione europea con i paesi terzi, il Consiglio europeo ribadisce che il dialogo e le azioni dell'UE nei confronti dei paesi terzi nel settore della migrazione devono iscriversi in un approccio generale e globale, integrato ed equilibrato, che deve essere differenziato tenendo conto della situazione esistente nelle varie regioni ed in ogni singolo paese partner. Al riguardo, il Consiglio europeo riconosce l'importanza di elaborare un meccanismo di valutazione per controllare le relazioni con i paesi terzi che non collaborano con l'UE nella lotta all'immigrazione clandestina e considera i punti seguenti di primaria importanza: partecipazione agli strumenti internazionali pertinenti alla materia in questione (ad es. convenzioni sui diritti dell'uomo, convenzione di Ginevra del 28 luglio 1951 relativa allo status dei rifugiati, modificata dal protocollo di New York del 31 gennaio 1967, ecc.), cooperazione dei paesi terzi nell'ambito della riammissione/del rimpatrio dei loro cittadini e di cittadini di paesi terzi, sforzi per il controllo delle frontiere e l'intercettazione di clandestini, lotta alla tratta di esseri umani, compresa l'adozione di misure legislative e di altro tipo, cooperazione nel settore della politica dei visti ed eventuale adattamento dei loro regimi in materia di visti, creazione di sistemi di asilo, specie per quanto riguarda l'accesso ad una protezione effettiva e sforzi per il rilascio di nuovi documenti ai loro cittadini. 20. Nell'effettuare la summenzionata valutazione, il Consiglio si avvarrà delle informazioni fornite dalla rete di funzionari di collegamento sull'immigrazione riguardo a quelli dei temi precitati rientranti nelle loro competenze e ottenute attraverso una maggiore e più efficace cooperazione consolare fra Stati membri nei paesi terzi. 21. Il Consiglio europeo invita la Commissione a riferire annualmente sui risultati del summenzionato controllo della cooperazione dei paesi terzi e a formulare le proposte o raccomandazioni che ritiene opportune. Risorse finanziarie comunitarie e meccanismo di ripartizione degli oneri 22. In seguito allo sviluppo della reciproca fiducia tra gli Stati membri per la promozione dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia, che costituisce un obiettivo prioritario dell'Unione, il Consiglio europeo sottolinea che il principio di solidarietà deve essere consolidato e reso più concreto, in particolare in termini di cooperazione operativa rafforzata. Il Consiglio europeo ritiene che, tenendo presente il quadro generale e l'esigenza di disciplina di bilancio, le prospettive finanziarie successive al 2006 debbano riflettere questa priorità politica della Comunità. 23. Nel frattempo, il Consiglio europeo invita la Commissione ad esaminare, nel rispetto dei principi che disciplinano l'utilizzazione delle risorse di bilancio, la possibilità di prevedere, nell'ambito della rubrica 3 delle prospettive finanziarie, tenendo conto della necessità di conservare margini adeguati all'interno del massimale di tale rubrica, appositi fondi per rispondere, durante il periodo 2004-2006, alle esigenze strutturali più pressanti in questo settore e dare una definizione più ampia al concetto di solidarietà, che, tra l'altro, prendendo atto della comunicazione della Commissione, comprenderebbe il sostegno comunitario alla gestione delle frontiere esterne, all'attuazione del programma d'azione sul rimpatrio e allo sviluppo del Sistema d'informazione visti (VIS). Al riguardo, il Consiglio europeo prende atto della pertinente analisi effettuata dalla Commissione e rileva che le risorse da essa stimate necessarie ammontano a 140 milioni di EUR. Asilo 24. Il Consiglio europeo ha ribadito la sua determinazione a istituire un regime europeo comune in materia di asilo, come chiesto nella riunione dell'ottobre 1999 di Tampere e specificato nel giugno 2002 a Siviglia. In questo contesto è fondamentale che il Consiglio assicuri l'adozione, entro la fine del 2003, della legislazione di base ancora in sospeso, vale a dire la proposta di direttiva del Consiglio recante norme minime sull'attribuzione, a cittadini di paesi terzi ed apolidi, della qualifica di rifugiato o di persona altrimenti bisognosa di protezione internazionale, nonché norme minime sul contenuto dello status di protezione e la proposta di direttiva del Consiglio recante norme minime per le procedure applicate negli Stati membri al fine del riconoscimento e della revoca dello status di rifugiato. 25. Il Consiglio europeo ribadisce l'importanza di creare all'interno dell'UE un regime più efficiente in materia di asilo che consenta di individuare rapidamente tutte le persone che necessitano di protezione, nell'ambito di movimenti migratori di più ampia portata, e di sviluppare opportuni programmi dell'UE. 26. Il Consiglio europeo prende atto della comunicazione della Commissione che si focalizza su regimi di asilo più accessibili, equi e meglio gestiti e invita la Commissione ad esplorare tutti i parametri che consentono di garantire alle persone bisognose di protezione internazionale un ingresso nell'UE caratterizzato da maggior ordine e controllo e ad esaminare le modalità e i mezzi diretti a potenziare la capacità di protezione delle regioni d'origine, nella prospettiva di presentare al Consiglio, anteriormente al giugno 2004, una relazione generale in cui si suggeriscono le misure da adottare, comprese le ripercussioni giuridiche. Quale elemento di questo processo, il Consiglio europeo rileva che alcuni Stati membri prevedono di valutare modalità per fornire una migliore protezione ai rifugiati nella loro regione d'origine in collaborazione con l'UNHCR. I lavori si svolgeranno in piena associazione con i paesi coinvolti in base alle raccomandazioni dell'UNHCR. 27. Il Consiglio europeo invita il Consiglio e la Commissione ad esaminare, entro la fine del 2003, le possibilità per rafforzare ulteriormente le procedure d'asilo nell'ottica di renderle più efficienti onde accelerare, nella misura del possibile, il trattamento delle domande correlate alla protezione di tipo non internazionale. Lo sviluppo, a livello di Unione europea, di una politica di integrazione dei cittadini di paesi terzi che soggiornano legalmente nel suo territorio 28. Il Consiglio europeo reputa necessaria l'elaborazione di una politica globale e pluridimensionale per l'integrazione dei cittadini di paesi terzi che soggiornano legalmente, ed ai quali, ai sensi delle conclusioni del Consiglio europeo di Tampere ed ai fini della loro attuazione, dovrebbero essere garantiti diritti e obblighi analoghi a quelli dei cittadini dell'UE. In considerazione del fatto che un'effettiva integrazione contribuisce alla coesione sociale e al benessere economico, tale politica dovrebbe abbracciare fattori quali l'occupazione, la partecipazione economica, l'istruzione e la formazione linguistica, la sanità e i servizi sociali, l'alloggio e le problematiche urbane nonché la cultura e la partecipazione alla vita sociale. A tale riguardo il Consiglio europeo si compiace dell'accordo raggiunto sulle direttive in materia di ricongiungimento familiare e di status dei soggiornanti di lungo periodo, che sono strumenti essenziali per l'integrazione dei cittadini di paesi terzi. 29. Una politica di integrazione a livello di UE dovrebbe contribuire nel modo più efficace possibile ad affrontare le nuove sfide demografiche ed economiche che incombono attualmente sull'UE, tenendo conto delle peculiarità dei vari gruppi bersaglio tra i cittadini di paesi terzi, quali donne, bambini e anziani, rifugiati e persone che godono di protezione internazionale, per quanto riguarda in particolare la durata, la persistenza e la stabilità del loro soggiorno. 30. Per rispondere a queste sfide il Consiglio europeo sottolinea l'esigenza di ricercare mezzi legali per l'ingresso di cittadini di paesi terzi nell'Unione, in considerazione delle capacità ricettive degli Stati membri, nell'ambito di una cooperazione rafforzata con i paesi di origine che si dimostrerà benefica per ambo le parti. 31. Le politiche di integrazione dovrebbero essere intese come un processo continuo in due direzioni, basato su diritti e obblighi reciproci e corrispondenti dei cittadini di paesi terzi che soggiornano legalmente e delle società che li ospitano. Benché la responsabilità primaria della loro elaborazione e attuazione spetti agli Stati membri, tali politiche dovrebbero essere sviluppate in un quadro coerente dell'Unione europea, tenendo conto della diversità giuridica, politica, economica, sociale e culturale degli Stati membri. Al fine di potenziare lo sviluppo di tale contesto occorrerebbe prevedere la definizione di principi fondamentali comuni. 32. Alla luce del fatto che l'integrazione di cittadini di paesi terzi che soggiornano legalmente è un processo complesso che richiede lo scambio di esperienze, il Consiglio europeo sottolinea l'importanza della cooperazione e dello scambio di informazioni nell'ambito del gruppo di punti di contatto nazionali in materia di integrazione recentemente istituito, in particolare al fine di rafforzare il coordinamento delle pertinenti politiche a livello nazionale e di Unione europea. 33. A tale riguardo il Consiglio europeo invita la Commissione a presentare una relazione annuale sulla migrazione e l'integrazione in Europa, al fine di rilevare dati sulla migrazione a livello di UE e tracciare politiche e prassi in materia di immigrazione e integrazione. Tale relazione, che dovrebbe contenere un'analisi precisa e oggettiva delle tematiche suddette, contribuirà a sviluppare e promuovere iniziative politiche volte a una gestione più efficiente della migrazione in Europa. 34. Inoltre, vista l'importanza del monitoraggio e delle analisi del fenomeno pluridimensionale della migrazione, il Consiglio europeo si compiace dell'istituzione di una rete europea in materia di migrazione e esaminerà la possibilità di istituire in futuro una struttura permanente. 35. Il successo di tale politica di integrazione dipende dal coinvolgimento efficace di tutti gli attori possibili. Gli organi competenti dell'Unione europea, le autorità nazionali e locali, i sindacati, le associazioni dei datori di lavoro, le organizzazioni non governative, le organizzazioni di migranti e le organizzazioni che perseguono scopi culturali, sociali e sportivi dovrebbero essere incoraggiati a partecipare allo sforzo comune a livello di Unione e a livello nazionale. In tale contesto salutiamo con favore il primo vertice delle diaspore europee che si sta svolgendo a Salonicco in concomitanza del Consiglio europeo. III. Allargamento - 36. In seguito alla firma ad Atene, il 16 aprile 2003, del trattato di adesione - in cui abbiamo proclamato che "l'adesione è un nuovo contratto tra i nostri cittadini e non semplicemente un trattato tra Stati" - i risultati dei referendum svoltisi a Malta, in Slovenia, in Ungheria, in Lituania, nella Repubblica slovacca, in Polonia e nella Repubblica ceca danno ulteriore impulso al processo di ratifica. Tale processo deve essere completato in tempo utile per consentire l'adesione dei dieci nuovi Stati membri all'Unione il 1º maggio 2004. Nei mesi a venire i dieci Stati aderenti dovranno perseverare negli sforzi al fine di trovarsi ben preparati ad assumersi gli obblighi che loro incombono in virtù dell'adesione. Ci si riferisce anche alla necessaria traduzione dell'acquis comunitario. Per garantire il successo dell'allargamento il controllo di tali preparativi è stato intensificato sulla base delle relazioni presentate periodicamente dalla Commissione. 37. La Bulgaria e la Romania fanno parte dello stesso processo di allargamento globale e irreversibile. In seguito alle conclusioni del Consiglio europeo di Copenaghen e in funzione degli ulteriori progressi compiuti nel conformarsi ai criteri dell'adesione, l'obiettivo perseguito è accogliere la Bulgaria e la Romania in qualità di membri nel 2007. A tal fine, il ritmo dei negoziati sarà mantenuto e questi continueranno sulla stessa base e secondo gli stessi principi seguiti per i dieci Stati aderenti, secondo cui ciascun candidato sarà valutato in base ai suoi meriti. Sulla scia dei significativi progressi conseguiti l'Unione appoggia la Bulgaria e la Romania nei loro sforzi per raggiungere l'obiettivo di concludere i negoziati nel 2004 e invita tali paesi a intensificare i preparativi sul terreno. Le discussioni o l'accordo sulle future riforme politiche o sulla nuova prospettiva finanziaria non impediranno la prosecuzione e la conclusione dei negoziati per l'adesione né saranno pregiudicati dall'esito di tali negoziati. Sulla scorta delle relazioni periodiche della Commissione e del documento strategico, il Consiglio europeo del dicembre 2003 valuterà i progressi effettuati, al fine di stabilire il quadro per la conclusione dei negoziati per l'adesione. 38. Il Consiglio europeo si compiace dell'impegno assunto dal governo turco di portare avanti il processo di riforme, in particolare di completare i lavori legislativi ancora in corso entro la fine del 2003, e sostiene gli sforzi che esso sta prodigando per soddisfare i criteri politici di Copenaghen necessari per l'avvio dei negoziati di adesione con l'Unione. Tenuto conto dei progressi compiuti, occorrerà tuttavia compiere ulteriori sforzi significativi a tal fine. Per sostenere la Turchia nel raggiungimento di tale obiettivo, il Consiglio ha recentemente adottato un partenariato per l'adesione riveduto in cui sono definite le priorità che la Turchia dovrebbe perseguire, con l'ausilio di un'assistenza finanziaria di preadesione sostanzialmente incrementata. Secondo le conclusioni del Consiglio europeo di Helsinki la realizzazione di tali priorità assisterà la Turchia nel processo di adesione all'UE. Il partenariato per l'adesione costituisce la pietra angolare delle relazioni UE-Turchia, in particolare nella prospettiva della decisione che dovrà essere assunta dal Consiglio europeo del dicembre 2004. IV. Cipro - 39. L'adesione di Cipro alla nostra Unione sta già creando condizioni propizie alla definizione da parte delle due comunità di una soluzione globale alla questione cipriota. A tal fine la nostra Unione sostiene con decisione la prosecuzione della missione di buoni uffici del Segretario Generale dell'Onu, conformemente alle pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, compresa la risoluzione 1475/2003. Il recente allentamento delle restrizioni registrato nei contatti e nella comunicazione tra la parte greca e la parte turca ha costituito un elemento positivo e ha dimostrato che le due comunità possono vivere l'una accanto all'altra in un'isola riunificata all'interno dell'Unione. Al tempo stesso, la nostra Unione considera tuttavia che non si possa prescindere da una soluzione globale. Il Consiglio europeo rivolge pertanto a tutte le parti interessate, in particolare alla Turchia e ai responsabili turco-ciprioti, un pressante invito a sostenere attivamente gli sforzi del Segretario Generale delle Nazioni Unite e, in questo contesto, esorta a riprendere prontamente i colloqui sulla scorta delle sue proposte. A tal fine l'Unione europea deve contribuire ulteriormente al raggiungimento di una soluzione giusta, valida e funzionale alla questione cipriota, che sia conforme alle pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'Onu. La nostra Unione rammenta la sua disponibilità ad accettare una soluzione i cui termini siano conformi ai principi su cui si fonda l'UE. In questo contesto il Consiglio europeo accoglie con favore la disponibilità della Commissione ad offrire assistenza per una rapida soluzione nel quadro dell'acquis. Esprime altresì apprezzamento per la comunicazione della Commissione sulla promozione dello sviluppo economico della parte settentrionale di Cipro e attende con vivo interesse l'attuazione di queste misure conformemente alle conclusioni del Consiglio europeo di Copenaghen e in consultazione con il governo di Cipro. V. Balcani Occidentali - 40. Il Consiglio europeo, nel ricordare le sue conclusioni di Copenaghen (dicembre 2002) e di Bruxelles (marzo 2003), ha ribadito la sua determinazione ad appoggiare appieno ed efficacemente la prospettiva europea dei paesi dei Balcani occidentali, che diverranno parte integrante dell'UE una volta soddisfatti i criteri stabiliti. 41. Ha approvato le conclusioni del Consiglio del 16 giugno sui Balcani occidentali, compresa l'allegata "Agenda di Salonicco per i Balcani occidentali: Procedere verso l'integrazione europea" che mira a rafforzare ulteriormente i rapporti privilegiati fra l'UE e i Balcani occidentali, anche rifacendosi all'esperienza dell'allargamento. Il processo di stabilizzazione e armonizzazione dell'Unione, in tal modo arricchito, rimarrà il quadro per la rotta europea dei paesi dei Balcani occidentali fino alla loro adesione. 42. Il Consiglio europeo guarda al vertice UE-Balcani occidentali del 21 giugno come ad un'importante opportunità per le due parti ai fini del raggiungimento dei loro obiettivi comuni. La dichiarazione che sarà adottata in tale occasione, unitamente all'agenda di Salonicco, dovrebbe fornire una solida base per orientare l'azione di riforma dei paesi dei Balcani occidentali nel loro avvicinamento all'Unione e segnare un'intensificazione del sostegno dell'UE nei confronti dei loro sforzi. 43. Il Consiglio europeo ha inoltre approvato le conclusioni del Consiglio sulla revisione annuale per il 2003 del processo di stabilizzazione e associazione. VI. Europa Allargata / Nuovi Vicini - 44. L'allargamento espande i confini dell'Unione europea e ci mette in contatto con nuovi vicini. Ad Atene abbiamo dichiarato "Siamo inoltre impegnati a sviluppare legami sempre più profondi e rapporti di cooperazione con i nostri vicini e a condividere il futuro di questa comunità di valori con altri popoli". La loro stabilità e prosperità è legata indissolubilmente alla nostra. Per rafforzare i valori che condividiamo e promuovere gli interessi comuni, stiamo sviluppando nuove politiche verso l'Europa allargata, i nostri nuovi vicini. Il Consiglio europeo ha confermato a Copenaghen l'importanza che attribuisce a queste politiche. Le riunioni con le parti interessate che si sono tenute successivamente nel quadro della conferenza europea di Atene del 17 aprile e dell'incontro ministeriale euromediterraneo di medio periodo di Creta del 26 e 27 maggio infondono un nuovo dinamismo allo sviluppo di queste politiche. In questo spirito, il Consiglio europeo approva le conclusioni del Consiglio "Affari generali e relazioni esterne" del 16 giugno e si aspetta che il Consiglio e la Commissione intraprendano i lavori miranti a riunire i vari elementi di queste politiche. VII. Seguito Del Consiglio Europeo Della Primavera 2003 - Indirizzi di massima per le politiche economiche e orientamenti in materia di occupazione 45. Il Consiglio europeo richiama in particolare l'attenzione sulle principali priorità politiche alla base degli indirizzi di massima per le politiche economiche e degli orientamenti in materia di occupazione riveduti: creare le migliori condizioni economiche per promuovere la crescita, in primo luogo fornendo un quadro macroeconomico orientato alla stabilità che possa costituire una piattaforma per l'aumento della domanda interna e la creazione di posti di lavoro e, in secondo luogo, intensificando la competitività e il dinamismo mediante investimenti nel capitale umano e fisico e nella R&S, migliorando l'applicazione delle tecnologie all'intera economia e lo sfruttamento della ricerca, realizzando l'obiettivo di mercati finanziari completamente integrati a livello di Unione europea, stimolando l'imprenditorialità e migliorando il quadro in cui opera l'industria; riforme che creino posti di lavoro più numerosi e di migliore qualità per promuovere la piena occupazione, rendendo i mercati del lavoro più efficienti, adattabili e capaci di integrare gli esclusi, adeguando il sistema fiscale e previdenziale per rendere conveniente lavorare, aumentando la partecipazione al mercato del lavoro conformemente agli obiettivi di Lisbona, promuovendo un nuovo equilibrio tra flessibilità e sicurezza, agevolando la mobilità dei lavoratori e migliorando e aggiornando le competenze per ottenere una produttività più elevata e posti di lavoro di qualità migliore; rafforzare la sostenibilità delle finanze pubbliche in particolare riducendo ulteriormente gli indici di indebitamento pubblici, riformando subito i sistemi pensionistici e sanitari, finché è ancora aperta la "finestra di opportunità" a livello demografico, per non lasciare in eredità alle generazioni future un onere gravoso, e aumentando i tassi di occupazione. 46. Il Consiglio europeo approva il progetto di indirizzi di massima per le politiche economiche e gli orientamenti in materia di occupazione. È la prima volta che due serie di orientamenti vengono presentate nel quadro di nuove procedure semplificate: il Consiglio europeo saluta con favore il fatto che entrambe le serie di orientamenti coprono ora un periodo di tre anni e sono presentate in un nuovo formato conciso, con chiare raccomandazioni di azione politica. La prospettiva a medio termine e le raccomandazioni specifiche rivolte ai singoli attori politici costituiscono un quadro concordato e globale di misure di politica economica il cui progresso può essere sistematicamente passato in rassegna nei prossimi anni. Gli Stati membri dovrebbero garantire continuità e coerenza nell'attuazione di entrambe le serie di orientamenti. Bce - 47. I Capi di Stato o di governo hanno deciso in merito alla candidatura di Jean-Claude Trichet alla presidenza della Banca centrale europea. Invitano il Consiglio (Ecofin) ad avviare le procedure di cui all'articolo 112 del trattato nella prossima sessione. Progressi dell'agenda di riforma di Lisbona 48. Il Consiglio europeo ha preso atto dello stato di attuazione dei vari mandati conferiti dal Consiglio europeo di primavera 2003 sulla base di una relazione presentata dalla Presidenza e ha riconosciuto che, sebbene siano stati compiuti progressi, molto resta ancora da fare. 49. In tale contesto saluta con favore in particolare l'adozione finale del pacchetto fiscale e del pacchetto energia del mercato interno; e gli accordi raggiunti sul miglioramento della regolamentazione nella forma di un accordo interistituzionale stipulato fra Parlamento europeo, Consiglio e Commissione nonché sul secondo pacchetto ferroviario e sulla decisione che autorizza la Commissione ad avviare negoziati con gli Usa nel campo del trasporto aereo; sul riutilizzo dei documenti del settore pubblico e sulla costituzione di un'Agenzia europea per la sicurezza delle reti e dell'informazione; sui programmi Erasmus Mundus e e-Learning sul programma "Energia intelligente per l'Europa" nonché sulla decisione relativa alle RTE nel settore dell'energia; e sulla direttiva sulla responsabilità ambientale. 50. L'accordo sulla limitazione del trasporto di olio combustibile pesante in petroliere monoscafo e sull'accelerazione del calendario per il ritiro di dette petroliere rappresenta altresì un progresso positivo. Il Consiglio europeo ha sottolineato l'importanza di coinvolgere la Russia in questo processo. 51. Il Consiglio europeo esprime altresì compiacimento per i progressi compiuti nell'attuazione del piano d'azione sui servizi finanziari (fondi pensionistici, prospetti e servizi d'investimento) e sull'ammodernamento del regolamento n. 1408/71 che migliora la circolazione transfrontaliera dei cittadini UE. 52. Il Consiglio europeo ha ricordato le conclusioni del Consiglio europeo della primavera 2003 in relazione alle tariffe per le infrastrutture di trasporto e accoglie con favore l'intenzione della Commissione di presentare nei prossimi giorni una proposta di eurobollo. 53. Infine il Consiglio europeo prende atto dell'intenzione della Commissione di avviare un'iniziativa, in cooperazione con la Banca europea per gli investimenti, atta a sostenere la crescita e l'integrazione, aumentando gli investimenti globali e il coinvolgimento del settore privato nelle RTE e nei principali progetti di R&S; in tale contesto invita la Presidenza italiana a proseguire i lavori al riguardo. VIII. Relazioni Esterne, Pesc E Pesd - Strategia per la sicurezza dell'UE 54. La nostra Unione è impegnata a far fronte alle sue responsabilità, garantendo un'Europa sicura e un mondo migliore. A tal fine contribuiremo risolutamente a rafforzare e rimodellare le istituzioni di governance mondiale e cooperazione regionale e ad estendere la portata del diritto internazionale. Sosterremo la prevenzione dei conflitti, promuoveremo la giustizia e lo sviluppo sostenibile, contribuiremo ad assicurare la pace e difenderemo la stabilità nella nostra regione e nel mondo. Il Consiglio europeo approva pertanto le raccomandazioni formulate dal Segretario generale/Alto rappresentante Javier Solana per una strategia globale nel campo della politica estera e di sicurezza, un'iniziativa concepita nella riunione informale dei ministri degli esteri a Kastellorizo. Incarica il Segretario generale/Alto rappresentante di portare avanti i lavori al riguardo, di esaminare ulteriormente le nostre sfide in materia di sicurezza, in stretta cooperazione con gli Stati membri e la Commissione, al fine di sottoporre una strategia per la sicurezza dell'UE al Consiglio "Affari generali e relazioni esterne" affinché sia adottata dal Consiglio europeo di dicembre. Detta strategia dovrebbe inoltre includere gli interessi degli Stati membri e le priorità dei cittadini e costituire un documento vivo soggetto al dibattito pubblico e, se necessario, a riesame. Pesd - 55. Il Consiglio europeo approva la relazione della Presidenza sui progressi nell'ambito della Pesd. 56. Il Consiglio europeo saluta con favore le conclusioni del Consiglio "Affari generali e relazioni esterne" del 19 maggio e prende atto con soddisfazione dei progressi compiuti nel campo delle capacità militari. L'Unione europea dispone ora della capacità operativa per tutta la gamma dei compiti di Petersberg, anche se con limitazioni e restrizioni dovute alle carenze riconosciute, che possono essere attenuate dall'ulteriore sviluppo delle capacità militari dell'UE, tra l'altro con l'istituzione di gruppi di progetto dell'ecap. 57. Sono stati realizzati progressi nello sviluppo di capacità e negli aspetti concettuali dei quattro settori prioritari di gestione civile delle crisi, segnatamente le forze di polizia, lo stato di diritto, l'amministrazione civile e la protezione civile. 58. La capacità operativa dell'Unione europea è stata riaffermata dal lancio di tre operazioni Pesd: Eupm in Bosnia-Erzegovina, Concordia nell'ex Repubblica jugoslava di Macedonia e ArtemiS a Bunia, nella Repubblica democratica del Congo. 59. Le operazioni Eupm e Artemis condotte dall'UE hanno dato un forte slancio alla cooperazione fra UE e Onu. 60. Il Consiglio europeo si rallegra della conclusione e dell'attuazione degli accordi permanenti UE-Nato, in particolare di Berlin Plus, che hanno sviluppato la capacità operativa dell'Unione ed hanno fornito il quadro per il partenariato strategico tra le due organizzazioni nella gestione delle crisi. 61. In adempimento del mandato ricevuto al Consiglio europeo di Siviglia, la Presidenza ha presentato la relazione annua sull'attuazione del programma dell'UE per la prevenzione dei conflitti violenti, che il Consiglio europeo approva. Inoltre, nell'attuare tale programma, la Presidenza greca ha evidenziato l'approccio regionale concentrando l'attenzione soprattutto sui Balcani occidentali. 62. Il Consiglio europeo prende atto con soddisfazione dei progressi realizzati per quanto riguarda il contributo dell'azione esterna dell'UE (comprese Pesc e Pesd) alla lotta contro il terrorismo, quale risulta dalla relazione allegata sull'argomento (allegato I) che il Consiglio europeo approva. 63. Il Consiglio europeo ha preso atto della relazione del Primo Ministro Verhofstadt sulla riunione del 29 aprile 2003 relativa alla Pesd. Armi di distruzione di massa - 64. Il Consiglio europeo approva la dichiarazione allegata (allegato II) sulla non proliferazione delle armi di distruzione di massa, adottata dal Consiglio Cagre il 16 giugno 2003. Il Consiglio europeo si impegna ad operare per il rafforzamento del sistema internazionale di trattati e regimi di non proliferazione in un modo che comporti lo sviluppo e il rafforzamento dei regimi stessi. Agenzia nel settore delle capacità di difesa - 65. A seguito delle conclusioni del Consiglio europeo della primavera 2003, il Consiglio europeo incarica gli appropriati organi del Consiglio di avviare le necessarie azioni per creare, nel corso del 2004, un'agenzia intergovernativa nel settore dello sviluppo delle capacità di difesa, della ricerca, dell'acquisizione e degli armamenti. Detta agenzia, che sarà soggetta all'autorità del Consiglio e aperta alla partecipazione di tutti gli Stati membri, avrà lo scopo di sviluppare le capacità di difesa nel settore della gestione delle crisi, promuovere e intensificare la cooperazione europea in materia di armamenti, rafforzare la base industriale e tecnologica di difesa europea e creare un mercato europeo competitivo degli equipaggiamenti per la difesa, nonché promuovere, ove opportuno in collegamento con le attività di ricerca della Comunità, una ricerca che miri alla leadership nelle tecnologie strategiche per le future capacità di difesa e di sicurezza, rafforzando così il potenziale industriale europeo in questo settore. Relazioni con il mondo arabo - 66. L'Unione europea è convinta della necessità di rafforzare il suo partenariato con il mondo arabo. Essa intende promuovere un dialogo politico più stretto, il pluralismo e le riforme democratiche, lo sviluppo economico e sociale. Il dialogo tra le culture, le religioni e le civiltà dovrebbe essere reso più profondo. 67. Il Consiglio europeo invita pertanto la Commissione e l'Alto rappresentante a portare avanti i lavori e a formulare un programma dettagliato da presentare al Consiglio europeo del prossimo ottobre, tenendo pienamente conto delle politiche e dei programmi esistenti e in particolare del processo di Barcellona e dell'iniziativa "Nuovi vicini". Su tale base il Consiglio prenderà le decisioni appropriate. Partenariato euromediterraneo - 68. Il Consiglio europeo ha accolto con favore lo spirito di cooperazione mostrato da tutti i partecipanti all'incontro ministeriale euromediterraneo di medio periodo, tenutosi a Creta. Ha sottolineato che il rafforzamento della dimensione parlamentare del partenariato euromediterraneo contribuirà fortemente alla cooperazione interparlamentare. Ha inoltre riconosciuto che l'adozione dei principi guida del dialogo tra culture e civiltà agevolerebbe l'istituzione di una fondazione euromediterranea. Nello sforzo di trasformare il bacino del Mediterraneo in un'area di dialogo, cooperazione, pace e stabilità, la società civile dei paesi della regione, incluse le donne, dovrebbe svolgere un ruolo importante nella promozione dei valori democratici, della consapevolezza sociale, dell'istruzione e dello sviluppo. Usa - 69. Il Consiglio europeo ha riesaminato lo stato delle relazioni Ue-Usa e espresso il convincimento che lo sviluppo delle relazioni transatlantiche su base di parità resta di fondamentale importanza in ogni settore, non solo per le due parti ma anche per la comunità internazionale. 70. Il Consiglio europeo auspica che il vertice Ue-Usa, che si terrà a Washington il 25 giugno 2003, fissi le priorità delle loro relazioni, mirando a una cooperazione intensificata volta a conseguire risultati concreti, basandosi sui progressi già compiuti in molti settori e sviluppando nuovi settori di cooperazione. L'UE è inoltre determinata a sviluppare il dialogo transatlantico a tutti i livelli tra le istituzioni delle società di ambo le parti e a proseguire le discussioni con gli USA sulle proposte di rafforzamento delle relazioni, incluse le idee che potrebbero emergere dall'elaborazione della strategia europea in materia di sicurezza. Strategie comuni - 71. Il Consiglio europeo prende atto delle relazioni periodiche sull'attuazione delle strategie comuni dell'UE su Russia e area mediterranea e conviene di prorogare il periodo di applicazione della strategia comune sulla Russia fino al 24 giugno 2004. Lotta contro l'hiv/Aids, la tubercolosi e la malaria - 72. Il Consiglio europeo ribadisce il suo impegno nella lotta per l'eradicazione dell'Hiv/Aids, della tubercolosi e della malaria. Si compiace del rapido avvio delle attività del Fondo mondiale per la lotta contro l'Hiv/Aids, la tubercolosi e la malaria e afferma la sua determinazione a consentire a questo strumento multilaterale di assicurare una prevenzione, un'assistenza e una cura di alta qualità ed economicamente sostenibili per i poveri dei paesi in via di sviluppo. 73. Fa appello a ciascuno Stato membro e alla Commissione affinché diano un contributo sostanziale, a lungo termine, al finanziamento del Fondo. Si impegna a sostenere la conferenza internazionale dei donatori e dei partner che si terrà a Parigi il 16 luglio 2003, in occasione della quale verrà determinato il contributo dell'Unione europea al Fondo. Diritto internazionale umanitario - 74. Il Consiglio europeo sottolinea l'importanza del rispetto da parte delle forze armate nazionali delle norme applicabili del diritto umanitario, nonché il valore che attribuisce al dialogo con il Cicr a questo riguardo. Corte penale internazionale - 75. L'Unione europea sostiene pienamente la Corte penale internazionale quale importante passo avanti verso l'attuazione del diritto umanitario internazionale e dei diritti dell'uomo. Continueremo a operare attivamente per l'universalità della Corte e a contribuire al suo funzionamento effettivo. Diplomazia verde - 76. Il Consiglio europeo ribadisce l'impegno per l'integrazione dell'ambiente nelle relazioni esterne grazie alla promozione di una diplomazia europea in materia di ambiente e di sviluppo sostenibile. In questo contesto si rallegra dell'istituzione di una rete di esperti sotto l'egida della Presidenza, in piena associazione con la Commissione, come previsto nella strategia, approvata a Barcellona, sull'integrazione ambientale nelle politiche esterne di competenza del Consiglio "Affari generali". 77. Il Consiglio europeo invita il Consiglio a seguire da vicino questa iniziativa e a riferire, di concerto con la Commissione, in merito ai risultati ottenuti in previsione della riunione del giugno 2005. Medio Oriente - 78. Siamo di fronte a un'opportunità storica per la pace in Medio oriente. Il Consiglio europeo si rallegra della decisione di Israele e dell'Autorità palestinese di accettare la tabella di marcia elaborata dal Quartetto, con la piena partecipazione dell'Unione europea. 79. Si compiace inoltre dei risultati conseguiti nel vertice di Aqaba, dell'impegno personale del Presidente Bush, degli impegni assunti dai Primi ministri Sharon e Abu Mazen nonché dell'impegno nei confronti della pace manifestato dai leader arabi a Sharm-el-Sheikh. 80. Il Consiglio europeo è determinato a far sì che non si perda questa opportunità di pace. Rimane profondamente preoccupato per l'incessante violenza sul terreno, che ha raggiunto livelli senza precedenti. Non si deve consentire che essa metta a repentaglio l'attuazione della tabella di marcia. Non rimangono altre alternative se non la rapida attuazione, da ambo le parti in buona fede, della tabella di marcia del Quartetto che prevede calendari chiari per la creazione di uno Stato palestinese entro il 2005, che coesista fianco a fianco con Israele in pace e sicurezza. 81. Il Consiglio europeo sottolinea l'importanza del ruolo del Quartetto e la volontà dell'UE di contribuire a tutti gli aspetti dell'attuazione della tabella di marcia verso una soluzione duratura, equa e pacifica del conflitto, anche attraverso l'istituzione di un meccanismo di controllo credibile ed efficace. La prossima riunione del Quartetto ad Amman rappresenta una buona opportunità per porvi l'accento. 82. L'Unione europea condanna inequivocabilmente il terrorismo e contribuirà alle iniziative volte a tagliare il sostegno ai gruppi terroristici, anche per quanto riguarda le armi e il finanziamento. È altresì pronta ad aiutare l'Autorità palestinese nei suoi sforzi volti ad arrestare il terrorismo, inclusa la sua capacità di prevenirne il finanziamento. 83. L'Unione richiede ad Hamas e ad altri gruppi di dichiarare immediatamente un cessate il fuoco e a interrompere qualsiasi attività terroristica e ricorda che il Consiglio sta esaminando con urgenza la possibilità di azioni di più ampia portata contro la raccolta di fondi di Hamas. È essenziale che tutti gli interessati, in particolare i paesi della regione, condannino il terrorismo e contribuiscano agli sforzi volti a sradicarlo. 84. L'Unione accoglie con favore la ripresa dei colloqui in materia di sicurezza e il ruolo attivo svolto dall'Egitto in merito. 85. Il Consiglio europeo esorta Israele ad adoprarsi per ristabilire un clima di fiducia, ad astenersi da qualsiasi provvedimento punitivo, comprese le esecuzioni extragiudiziali, e ad agire conformemente al diritto internazionale. 86. Esorta altresì Israele a mutare radicalmente la sua politica in materia di insediamenti e a porre fine alla confisca di terre per la costruzione del cosiddetto "muro di sicurezza", attività che minacciano di rendere fisicamente impossibile l'attuazione della soluzione basata su due Stati. 87. La pace in Medio Oriente non sarà globale se non include la Siria e il Libano. 88. La pace non sarà mai raggiungibile senza il sostegno del popolo. L'Unione europea è pronta a varare iniziative volte a creare i ponti necessari tra i rappresentanti della società civile delle due parti. Ciò dovrebbe comprendere il ruolo delle donne, il cui contributo si è mostrato spesso un elemento importante nella costruzione della pace nelle zone dilaniate dalla guerra. 89. Il Consiglio europeo esprime gratitudine a Miguel Angel Moratinos per l'eccellente lavoro svolto negli ultimi sette anni in qualità di rappresentante speciale dell'UE per il Medio Oriente. 90. Infine, l'Unione europea sottolinea l'importanza che annette alla dimensione regionale attraverso il partenariato euromediterraneo e si compiace dello spirito di collaborazione mostrato da tutti i partecipanti al recente incontro ministeriale di medio periodo tenutosi a Creta. Iraq - 91. La caduta del Governo di Saddam Hussein ha spianato la via a un futuro pacifico, sicuro e prospero per il popolo dell'Iraq. 92. Il Consiglio europeo si compiace per l'adozione della risoluzione 1483 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu che mette in evidenza un nuovo spirito di cooperazione nell'ambito della Comunità internazionale. Crediamo che costituisca la base di un efficace sostegno internazionale per le fasi iniziali della transizione politica dell'Iraq, assicurando nel contempo risorse adeguate per l'assistenza umanitaria e la ricostruzione. 93. Il Consiglio europeo accoglie favorevolmente la nomina di Sergio Vieira de Mello a rappresentante speciale del Segretario Generale dell'Onu per l'Iraq. È in attesa di un importante contributo delle Nazioni Unite al processo che porta alla formazione, quanto prima, di un governo iracheno rappresentativo in cui l'Onu può mettere a frutto la sua ineguagliabile capacità ed esperienza nel consolidamento post-bellico di una nazione. Invita la Commissione e gli Stati membri a sostenere il rappresentante speciale dell'Onu nell'adempimento del suo mandato. 94. L'Unione europea ribadisce il suo impegno per lo sviluppo di un Iraq prospero e stabile con un governo rappresentativo e una società civile vitale con cui poter intrecciare relazioni proficue per ambo le parti. L'istituzione di un'amministrazione irachena provvisoria sarà un primo passo importante verso tale obiettivo. 95. Il Consiglio europeo si compiace del miglioramento della situazione umanitaria ma continua a nutrire preoccupazioni per il perdurare delle difficoltà nel garantire la sicurezza della popolazione civile. L'ordine pubblico è un presupposto per la ricostruzione sostenibile del paese. Il Consiglio europeo prende atto che taluni Stati membri e i paesi aderenti stanno contribuendo alla creazione di condizioni di stabilità e sicurezza in Iraq sulla scorta della risoluzione 1483 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. 96. L'Unione europea è pronta a partecipare alla ricostruzione dell'Iraq nell'ambito della risoluzione 1483 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Il Consiglio europeo invita la Commissione e l'Alto Rappresentante a presentare proposte per un contributo dell'UE. 97. L'Unione europea continuerà a fornire un contributo attivo e sostanziale nell'ambito degli aiuti umanitari. Resta in attesa della riunione consultiva dei donatori che avrà luogo presso il PSNU a New York il 24 giugno. 98. Ribadiamo il nostro invito ai paesi limitrofi dell'Iraq a sostenere la stabilità in tale paese e nella regione e la nostra volontà di contribuire mediante un dialogo approfondito alla cooperazione in tutti i settori con il mondo arabo e il mondo islamico. Iran - 99. Il Consiglio europeo ha discusso gli sviluppi delle relazioni con l'Iran. Sul programma nucleare dell'Iran ha preso atto della dichiarazione rilasciata ieri dal Presidente del Consiglio dei governatori dell'Aiea. Ha ribadito il suo pieno appoggio all'Aiea nei suoi sforzi volti a condurre un esame globale del programma nucleare iraniano. Ha espresso serie preoccupazioni su taluni aspetti del programma iraniano, in particolare per quanto riguarda la chiusura del ciclo del combustibile nucleare, specialmente la centrifugazione dell'uranio, annunciata dal Presidente Khatami. Il Consiglio europeo si aspetta che l'Iran rispetti il suo impegno, ribadito nella riunione dell'Aiea di ieri, di garantire piena trasparenza. Esorta l'Iran a cooperare pienamente con l'Aiea in tutte le sue attività nucleari e a firmare, ratificare ed attuare urgentemente e incondizionatamente un protocollo addizionale al suo accordo sulle misure di salvaguardia. Ciò rappresenterebbe un passo significativo verso l'instaurazione dell'indispensabile clima di fiducia. 100. L'Unione europea continuerà a monitorare attentamente gli sviluppi in questo e in tutti gli altri settori che destano preoccupazione nelle sue relazioni con l'Iran. Sottolinea in particolare l'esigenza di significativi sviluppi positivi in materia di diritti dell'uomo, incluso il trattamento riservato alle recenti manifestazioni, di terrorismo e di processo di pace in Medio Oriente. Ribadisce che il progresso in questa materia e un dialogo e una cooperazione più intensi sono, nelle relazioni UE-Iran, elementi interdipendenti, essenziali e che si rafforzano reciprocamente. Corea del Nord - 101. Il Consiglio europeo continua a nutrire serie preoccupazioni per il programma nucleare della Corea del Nord e per il mancato rispetto dell'accordo sulle misure di salvaguardia dell'Aiea che compromettono il regime di non proliferazione. Il Consiglio invita la Corea del Nord ad astenersi da qualsiasi azione che aggravi ulteriormente il problema. Esorta inoltre la Corea del Nord a smantellare in modo visibile, verificabile e irreversibile il suo programma nucleare, quale passo fondamentale per facilitare una soluzione globale e pacifica, e a tornare ad adempiere pienamente ai suoi obblighi internazionali di non proliferazione. L'Unione europea ribadisce la sua volontà di contribuire a una soluzione diplomatica multilaterale della crisi e manifesta il suo sostegno alla politica di pace e prosperità seguita dalla Repubblica di Corea. Timor orientale - Rifugiati 102. L'Unione europea segue con attenzione la situazione dei rifugiati di Timor che si trovano tuttora in territorio indonesiano vicino alla frontiera con Timor orientale. 103. Il Consiglio europeo manifesta la disponibilità dell'Unione europea a collaborare con l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati per sostenere le autorità indonesiane nell'attuare con urgenza i programmi di risistemazione dei rifugiati che non hanno intenzione di installarsi definitivamente a Timor orientale. Sostegno elettorale 104. Il Consiglio europeo riafferma il suo sostegno al consolidamento della transizione democratica a Timor orientale. Chiede al Consiglio di esaminare, insieme alla Commissione, i meccanismi adeguati per fornire un sostegno elettorale alle autorità di Timor orientale, in particolare in occasione delle prossime elezioni previste per la fine dell'anno. Birmania - 105. Il Consiglio europeo continua a nutrire grave preoccupazione per gli sviluppi in Birmania e ricorda le conclusioni del Consiglio "Affari generali e relazioni esterne" del 16 giugno. 106. Sollecita le autorità birmane a rilasciare immediatamente Daw Aung San Suu Kyi assieme ad altri membri della Lega nazionale per la democrazia (Nld) nonché a riaprire gli uffici della Nld. 107. Chiede alla Presidenza/Alto rappresentante di prendere contatto con i partner dell'Asia per concertare con essi le rispettive posizioni. Cuba - 108. Il Consiglio europeo continua ad essere profondamente preoccupato per la violazione delle libertà fondamentali a Cuba. Esso rammenta le conclusioni su Cuba adottate il 16 giugno dal Consiglio "Affari generali e relazioni esterne". 109. Il Consiglio europeo deplora e respinge il comportamento totalmente inaccettabile delle autorità cubane nei confronti dell'UE, dei suoi Stati membri e degli Stati aderenti. Africa centrale - 110. Il Consiglio europeo esprime la necessità di un accompagnamento politico e diplomatico su base volontaria da parte dell'Unione e dei suoi membri per sostenere la missione di pace nella Repubblica democratica del Congo (Ituri) affinché non venga compromessa la costituzione del governo di transizione previsto dagli accordi di Pretoria.

LA RELAZIONE DI ROMANO PRODI PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA AL VERTICE UE-BALCANI TENUTOSI A SALONICCO, 21 GIUGNO 2003
Salonicco, 24 giugno 2003 - Di seguito la relazione di Romano Prodi tenuta nel corso del recente vertice Ue - Balcani tenutosi a Salonicco: " Sono davvero felice di vedere i nostri amici dei Balcani seduti con noi intorno allo stesso tavolo, a prefigurare quello che accadrà - spero al più presto - quando i Paesi della regione saranno divenuti membri a pieno titolo dell'Unione europea. Sento anche un profondo senso di responsabilità in questo momento, perchè l'Unione sta riaffermando il suo impegno e la sua determinazione ad accompagnare il processo di integrazione dei Balcani nell'Unione stessa. L'ho detto più volte, ma voglio ripeterlo qui di nuovo: il processo di unificazione dell'Europa non sarà completo fin quando i paesi dei Balcani non saranno diventati membri dell'Unione. Per questo motivo saluto con particolare calore la domanda di adesione della Croazia che rappresenta un importante traguardo per Zagabria, ma anche un segnale di incoraggiamento forte per tutta la regione. Con la Presidenza greca abbiamo lavorato intensamente dall'inizio dell'anno per assicurare un risultato importante per questo Vertice. E credo che il documento che abbiamo appena approvato (The Thessaloniki Agenda for Western Balkans:Moving towards European Integration) sia un risultato importante. E' importante il segnale politico, chiaro ed inequivocabile, che i Balcani faranno parte dell'Europa unificata. E' importante la decisione di arricchire il Processo di Stabilizzazione ed Associazione con gli elementi più caratteristici dell'allargamento. E' importante il rafforzamento del dialogo politico, l'accresciuto impegno per la lotta alla criminalità organizzata, la collaborazione nel settore della giustizia e affari interni, lo sforzo per favorire lo sviluppo economico, a partire dalle infrastrutture di trasporto, energetiche e di telecomunicazione. E' un'agenda ambiziosa il cui obiettivo è quello di creare le condizioni migliori per preparare i Paesi dei Balcani all'adesione. La Commissione è pronta a lavorare con "entusiasmo" per realizzare i contenuti di quest'agenda. E, sono certo, anche i paesi della regione lavoreranno con la stessa determinazione, accelerando i processi di riforma dei propri sistemi politici, economici e sociali per portarli ai livelli dell'Unione. Le risorse per realizzare questi obiettivi non mancheranno. Il Consiglio ha appena deciso di incrementare i fondi a sostegno del processo di stabilizzazione ed associazione. Forse la cifra concordata è inferiore alle aspettative che si erano determinate alla vigilia di questo Vertice. Ma il Consiglio si è detto pronto a fare uno sforzo supplementare per accompagnare le riforme e la trasfomazione della regione. Per questo motivo rivolgo un invito sincero e convinto a tutti i leader dell'area: "Lavorate bene, procedete rapidamente sulla strada delle riforme e "obbligateci" a stanziare più fondi". L'incremento delle risorse è legato strettamente alla capacità di convincere noi tutti della serietà del vostro impegno. Voglio aggiungere alcune parole sulla dimensione regionale che, ne sono fermamente convinto, è un aspetto cruciale dei rapporti tra Unione e Balcani. Non è retorica la mia. La dimensione regionale è una necessità. E non mi riferisco ai legami storici e culturali che legano tutti voi. O almeno non esclusivamente a quelli. Mi riferisco a problemi concreti che possono essere risolti solo in una dimensione regionale come il rientro dei rifugiati o la lotta al crimine organizzato. Mi riferisco alla necessità di creare una dimensione di mercato più adeguata ed attraente per gli investitori. Mi riferisco agli aspetti di stabilità e sicurezza che non possono trovare una risposta adeguata se non a livello regionale. Basti citare per tutti il problema del Kosovo. Qualunque sarà il suo status finale, il Kosovo dovrà essere solidamente incastonato nei Balcani. E i Balcani in Europa. Vorrei chiarire che quando parlo di mantenere una dimensione regionale, non affermo che i Paesi della regione dovranno entrare tutti insieme nell'Unione. Anche per i Balcani deve valere il principio di differenziazione secondo cui ogni paese sarà valutato sulla base delle sue capacità di rispondere ai criteri fissati per l'ingresso in Europa. Ma il processo di allargamento è unico ed indivisibile. Ed oggi, ne sono profondamento convinto, abbiamo avviato in maniera irreversibile tale processo. Benvenuti nella vostra casa. Consentitemi infine di esprimere il mio più sincero ed affettuoso apprezzamento a Kostas Simitis per il lavoro che lui personalmente, George Papandreou e tutti gli altri collaboratori hanno profuso per giungere al risultato odierno. Il loro impegno e la loro determinazione sono stati assolutamente decisivi .".

COMITATO PRIVATIZZAZIONI: RIUNIONE DEL 23 GIUGNO 2003
Roma, 24 giugno 2003 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica che si è riunito oggi, a Milano, il Comitato di Consulenza Globale e Garanzia per le Privatizzazioni. Il Comitato ha esaminato la procedura di vendita di Eti SpA e di Mediocredito Friuli Venezia Giulia SpA. Le decisioni relative alla presentazioni delle offerte vincolanti verranno rese note nelle lettere di procedura e nei contratti di cessione definitivi che saranno inviati ai potenziali acquirenti nei prossimi giorni. Il Comitato ha inoltre approvato il parere relativo ai poteri speciali (la c.d.golden share) da inviare al Governo, in conformità alla lettera già inviata alla Commissione europea in data 4 giugno 2003.

UNIPOL ACQUISISCE DA CREDIT SUISSE GROUP LE COMPAGNIE ITALIANE WINTERTHUR ASSICURAZIONI E WINTERTHUR VITA, VARA UN AUMENTO DI CAPITALE DI CIRCA 1.050 MILIONI DI EURO ED EMETTE UN PRESTITO OBBLIGAZIONARIO SUBORDINATO DI 300 MILIONI DI EURO
Bologna, 24 giugno 2003 - Unipol Assicurazioni S.p.A. comunica di aver raggiunto un accordo con Credit Suisse Group per l'acquisto delle loro attività assicurative in Italia rappresentate da Winterthur Assicurazioni e Winterthur Vita. L'acquisizione del valore complessivo di 1.465 milioni di euro è stata approvata sabato 21 giugno 2003 dai Consigli di Amministrazione di Unipol Assicurazioni SpA e della controllante Finsoe SpA (Unipol Assicurazioni acquisirà il 90% delle due compagnie, Finsoe il 10%). Nel 2002 le due Compagnie hanno raccolto premi per 2.040 milioni di euro (di cui 1.317 nei rami danni e 723 nei rami vita), hanno conseguito complessivamente un utile netto di 94,5 milioni di euro, con un combined ratio del 95,2% ed un ROE consolidato del 20,2%. I mezzi finanziari gestiti, che ammontano ad oltre 5.300 milioni di euro, sono investiti per oltre il 95% in titoli obbligazionari, mentre l'1,5% è rappresentato da titoli azionari. Il patrimonio netto rettificato al 31 maggio 2003 ammonta ad oltre 650 milioni di euro. Nel 2002 le Compagnie rappresentavano l'ottavo Gruppo Assicurativo Italiano con una quota di mercato del 2,3%. Con questa acquisizione Unipol rafforza la propria posizione competitiva sul mercato italiano, consolidandosi al quarto posto nella graduatoria dei maggiori Gruppi Assicurativi, con una raccolta premi di oltre 8.000 milioni di euro ed oltre 6 milioni di clienti. Il Gruppo Unipol accresce in modo significativo la propria presenza nel centro nord ed in particolare sulla piazza di Milano, dove già opera con Meieaurora, creando le condizioni per ulteriori sinergie fra le Compagnie milanesi e fra queste e la Capogruppo Unipol, in diversi settori di attività ed in particolare con Unipol Banca, valorizzando le caratteristiche di ciascuna Impresa, le peculiarità dei rispettivi mercati, della clientela, dei gruppi dirigenti, delle risorse umane e delle reti di distribuzione. Si prevede il perseguimento di consistenti economie di costo ed un ROE consolidato al 2006 superiore all'11%. Per il 2003 Unipol Assicurazioni è confidente di poter confermare la propria politica dividendi sugli attuali livelli di redditività dei titoli Unipol. Il Gruppo Unipol si è avvalso della consulenza di Mediobanca e Unipol Merchant in qualità di advisor finanziari. Le suddette acquisizioni, che saranno condizionate naturalmente alle prescritte autorizzazioni di Legge da parte degli organi di vigilanza, verranno finanziate attraverso un aumento di capitale e l'emissione di un prestito obbligazionario subordinato per un controvalore complessivo di circa 1.350 milioni di euro. Il Consiglio di Amministrazione di Unipol Assicurazioni ha infatti deliberato - a valere sulla delega conferitagli, ai sensi dell'art. 2443 del Codice Civile, dall'Assemblea straordinaria degli azionisti del 30 aprile scorso - un aumento di capitale in opzione per un controvalore complessivo pari a circa euro 1.050 milioni. L'operazione prevede l'emissione - sulla base dell'attuale capitale sociale - di n. 251.192.175 nuove azioni ordinarie e n. 144.214.278 nuove azioni privilegiate, tutte da nominali euro 1, godimento regolare e aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione, da offrire in opzione agli azionisti nel rapporto di 39 nuove azioni ordinarie e/o privilegiate ogni 50 azioni della stessa categoria possedute, ad un prezzo pari a euro 3,40 per nuova azione ordinaria (di cui euro 2,40 a titolo di sovrapprezzo) e a euro 1,35 per nuova azione privilegiata (di cui euro 0,35 a titolo di sovrapprezzo). E' previsto inoltre che in prossimità dell'avvio dell'offerta venga determinato il numero esatto delle azioni ordinarie e/o privilegiate da emettere, tenuto conto dell'effettivo capitale sociale avente diritto di opzione anche alla luce dei warrant ordinari e privilegiati eventualmente esercitati con effetto prima dell'avvio dell'offerta stessa. Qualora, per effetto di tali esercizi, il numero di azioni da emettere sulla base del rapporto di opzione di 39 ogni 50 fosse superiore al limite massimo previsto dalla delega ex art. 2443 del Codice Civile (massime complessive n. 400 milioni di azioni) verrà conseguentemente ridotto il rapporto di opzione al fine del rispetto del suddetto limite. Si precisa che, compatibilmente con i tempi tecnici necessari, le richieste di esercizio dei suddetti warrant presentate nel mese precedente la partenza dell'operazione, avranno efficacia prima dell'avvio dell'operazione stessa e pertanto alle azioni derivanti dal suddetto esercizio spetterà il diritto di opzione. L'azionista di maggioranza Finsoe ha assunto l'impegno a sottoscrivere le azioni spettanti in opzione alla quota di propria pertinenza. E' attualmente previsto che l'operazione - subordinatamente all'ottenimento delle necessarie autorizzazioni e qualora le condizioni di mercato lo consentano - abbia esecuzione presumibilmente nel mese di luglio 2003. Mediobanca ha dichiarato la propria disponibilità a promuovere e dirigere la costituzione di un consorzio di garanzia per il buon esito dell'operazione. Il Consiglio di Amministrazione di Unipol Assicurazioni ha inoltre deliberato l'emissione di un prestito obbligazionario subordinato dell'ammontare nominale complessivo di euro 300 milioni, con scadenza ventennale, destinato ad investitori istituzionali. L'operazione è soggetta alle prescritte autorizzazioni; i relativi aspetti più specifici saranno resi noti in prossimità dell'emissione. Per il giorno 3 luglio 2003 è previsto un incontro con la comunità finanziaria a Milano, al fine di illustrare i contenuti dell'operazione.

FUSIONE DELLA BANCA POPOLARE DELL'IRPINIA S.P.A. E DELLA BANCA POPOLARE DI SALERNO S.P.A. E COSTITUZIONE DELLA NUOVA BANCA DELLA CAMPANIA S.P.A.
Modena, 24 giugno 2003 - A seguito di precedenti informative rese al "mercato", la Banca popolare dell'Emilia Romagna, Capogruppo dell'omonimo "gruppo bancario", informa che in data odierna si è perfezionato, con l'iscrizione ultima dell'atto di fusione presso l'Ufficio del Registro delle Imprese di Napoli, l'atto costitutivo della nuova società bancaria denominata "Banca della Campania spa"; la fusione è intervenuta tra le controllate Banca Popolare di Salerno spa, con sede in Salerno, e Banca Popolare dell'Irpinia spa, con sede in Avellino. La nuova "Banca della Campania spa", che ha sede in Napoli, Via Ponte di Tappia, 72/78 e Direzione generale in Avellino, località Collina Liguorini, ha assunto, ai sensi dell'art. 2504 bis cod. civ., i diritti e gli obblighi di entrambe le società che hanno partecipato alla fusione. Le operazioni riferite alle due società fusesi saranno imputate al bilancio della nuova banca, a far tempo dal 1° gennaio 2003; tale decorrenza è assunta anche ai fini fiscali. Agli azionisti delle due Banche estinte saranno assegnate azioni della nuova società sulla base del seguente rapporto di cambio: 1 (una) azione ordinaria della Banca della Campania, da nominali tre Euro, per 1(una) azione della Banca Popolare dell'Irpinia; 3 (tre) azioni ordinarie della Banca della Campania, da nominali tre Euro, per 8 (otto) azioni della Banca Popolare di Salerno. Ai soci della Banca Popolare di Salerno intestatari di un numero di azioni inferiore ad 8 ovvero non multiplo di otto, saranno assegnate azioni della nuova società in ragione di 3/8 di quelle possedute; le frazioni di possesso non concambiate saranno regolate in contanti. Le operazioni di concambio avranno luogo dall'8 luglio 2003, e termine entro il 22 agosto 2003. Il controvalore delle frazioni non concambiate sarà reso disponibile entro il 22 agosto 2003. Le nuove azioni dematerializzate avranno godimento dal 1° gennaio 2003 e saranno accentrate presso Monte Titoli s.p.a.

DEUTSCHE BANK COLLOCA L'OBBLIGAZIONE A CAPITALE GARANTITO REPLAY CON DUE CEDOLE ANNUE DEL 2,75% E TRE VARIABILI CHE PUNTANO AL 5,50%
Milano, 24 giugno 2003 - A partire da ieri Deutsche Bank Spa distribuisce Replay, obbligazione strutturata no load a capitale garantito della durata di cinque anni che eroga per i primi due anni una cedola annua fissa pari al 2,75% del capitale investito e nei tre anni successivi cedole variabili sulla base della performance di un paniere di 15 titoli azionari. Se nelle 12 rilevazioni mensili effettuate nei singoli periodi annuali di osservazione nessuno dei 15 titoli azionari componenti il paniere perderà il 35% o più rispetto al prezzo iniziale (fissato al 7 luglio 2003) il sottoscrittore di Replay avrà diritto il 7 luglio di ciascun anno all'incasso di una cedola del 5,50%. L'obbligazione, che non prevede costi di sottoscrizione né di gestione, ha un prezzo di emissione pari al 100% del valore nominale. L'importo minimo di sottoscrizione è pari a 1.000 euro. Il collocamento di Replay, che riguarda un importo di 30 milioni di euro, proseguirà fino al 4 luglio (salvo chiusura anticipata) presso i 253 sportelli e le 20 unit del Private Banking del Gruppo Deutsche Bank. Il paniere di 15 titoli cui è indicizzata Replay comprende una selezione delle principali aziende internazionali operanti in diversi settori di mercato: Lvmh, Bae Systems, Yahoo, Ahold Kon, Carrefour, Bmw, Bridgestone, Schering, Asml, Microsoft, Coca Cola, Boeing, Unilever, Canon, B Sky B. Si tratta di azioni su cui gli analisti di Deutsche Bank hanno emesso raccomandazioni da hold a buy. Con una massa amministrata complessiva di circa 758 miliardi di euro e oltre 77 mila dipendenti, il gruppo Deutsche Bank offre a 13 milioni di clienti servizi finanziari di standard elevato in 76 paesi nel mondo. In Italia Deutsche Bank rappresenta la prima banca estera per dimensione con una massa amministrata di 23,29 miliardi di euro nel 2002, 253 sportelli, 20 unit Private banking, 4 mila dipendenti e la rete di 1.500 promotori finanziari Finanza & Futuro Banca.

BANCA D'ITALIA AUTORIZZA HEDGERSEL SI TRATTA DEL PRIMO FONDO HEDGE DIRETTO DI DIRITTO ITALIANO GESTITO DAL TEAM ERSEL
Torino, 24 giugno 2003 - Hedgersel, il primo fondo hedge diretto lanciato sul mercato dal gruppo torinese, ha ottenuto l'approvazione da parte della Banca d'Italia in data 19 giugno 2003. Prime broker sarà Ubs, mentre la depositaria sarà Banca Monte dei Paschi di Siena. Il fondo, che sarà operativo dal 1° luglio p.v., ha l'obiettivo di produrre ritorni assoluti positivi con volatilità moderata e bassa correlazione con il mercato. Hedgersel utilizzerà una combinazione di diverse strategie di tipo event driven (con focus sul merger arbitrage), relative value ed in misura minore di trading. Con il merger arbitrage il fondo cercherà di sfruttare le inefficienze del mercato in occasione di particolari eventi societari, quali ad esempio acquisizioni, recessi, ricapitalizzazioni, scissioni, ristrutturazioni del capitale, conversioni. L' attività di relative value si concentrerà prevalentemente sulla ricerca di opportunità di arbitraggio tra categorie diverse di titoli dello stesso emittente, tra titoli dello stesso gruppo societario e tra titoli dello stesso settore, sganciandosi dall'andamento generale del mercato. Principali punti di forza del nuovo fondo sono l'esperienza pluriennale specifica del team di gestione, la diversificazione delle strategie, la periodicità quindicinale di pubblicazione delle quote. Altre caratteristiche: Società di gestione, Ersel Hedge SGR Spa Commissioni di sottoscrizione: 2% fino a 5 milioni, 1,5% da 5 a 10 milioni, 1% oltre 10 milioni; Commissioni di rimborso, Zero; Commissioni di gestione, 1,5% p.a.; Commissione di performance, 20%; High watermark, Si; Calcolo e pubblicazione della quota, Quindicinale; Sottoscrizione, Quindicinale; Rimborso, Quindicinale con preavviso di almeno 30 gg; Investimento minimo 500.000 euro.

PRESENTATO IERI IL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO ENERTAD 2003-2006 CONVERTIBILE L'OFFERTA PUBBLICA ED IL COLLOCAMENTO ISTITUZIONALE - PARTONO OGGI E SI CONCLUDERANNO IL PROSSIMO 4 LUGLIO 2003
Milano, 24 giugno 2003 - E' stato presentato ieri, alla stampa ed alla comunità finanziaria, il Prestito Obbligazionario Enertad 2003-2006 convertibile. L'Offerta Pubblica di Sottoscrizione ed il collocamento istituzionale (Offerta Globale) partiranno il 24 giugno e termineranno il prossimo 4 luglio, mentre il regolamento dell'Offerta Globale e l'avvio delle negoziazioni sono previsti per l'l 1 luglio 2003. Il Prestito Obbligazionario Convertibile (Poc) prevede un vincolo di destinazione per le somme raccolte che dovranno necessariamente essere investite a sostegno del Piano Industriale 20032007, ovvero prevalentemente nel comparto Energia e Ambiente. Durante la vita del prestito il rapporto Debiti Finanziari su Mezzi Propri (così come definito dall'art. 7 del Regolamento) dovrà rimanere all'interno di un intervallo di valori. In caso contrario è previsto, prima un aumento del tasso di interesse a favore dell'obbligazionista e, successivamente, il diritto, secondo le condizioni e le modalità previste dal Regolamento, al rimborso anticipato. Le Obbligazioni Convertibili, con provvedimento n. 2925 del 16 giugno 2003, sono state ammesse al Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana. Le Obbligazioni Convertibili sono emesse ed offerte in Italia. L'Offerta Pubblica di Sottoscrizione (Ops) è parte di un'Offerta Globale di n. 18.000.000 obbligazioni per un controvalore massimo di 76.500.000 Euro. La strategia pianificata da Enertad nel piano di investimenti principalmente destinati al settore della produzione dì energia elettrica da fonti rinnovabili e al settore dei servizi ambientali e gestione delle acque, prevede un'equilibrata composizione delle fonti di finanziamento con prevalente ricorso a fonti di medio-lungo periodo, preferibilmente con la forma tecnica del project finance. Si ritiene che, stante le attuali condizioni dei mercati finanziari, il Prestito Obbligazionario Convertibile sia uno strumento idoneo e particolarmente adatto a sostenere la Società nella fase di avvio degli investimenti previsti dal piano di sviluppo, e che rappresenti nel contempo uno strumento finanziario particolarmente attraente per gli investitori. Enertad, società del Gruppo Tad attiva nella produzione di energia da fonti rinnovabili e nei servizi ambientali, ha chiuso l'esercizio 2002 con un fatturato consolidato di 84,16 milioni di Euro, un Ebitda consolidato di 10,2 milioni di Euro e un utile netto consolidato di 4,04 milioni.

LUMENGEN LA RICERCA COME COSTANTE.
Milano, 24 giugno 2003 - Ormai si sa essere realistico il prospettarsi di un esaurimento delle fonti energetiche così come le conosciamo (siano esse carbone, petrolio, metano), unito all'impossibilità di implementare il ricorso all'energia idrica (fiumi, bacini montani) o eolica senza il quasi insormontabile ostacolo di ingentissimi investimenti economici. Tutto questo ha portato al formarsi di un vivo interesse dell'ambito scientifico nei confronti di una serie di fonti energetiche rinnovabili. Fortunatamente ogni giorno camminiamo su una potente fonte di energia, pur se non sempre ce ne rendiamo pienamente conto: il nostro pianeta. Il sottosuolo, nello specifico, è ricchissimo dell'energia termica prodotta dal nucleo incandescente della Terra: una risorsa destinata ad estinguersi non prima di un miliardo di anni. L'energia geotermica si ottiene dal vapore ad alta temperatura che fuoriesce in corrispondenza dei campi geotermici, cioè di zone del sottosuolo in cui circola acqua caldissima. Normalmente la temperatura aumenta scendendo nel sottosuolo di circa 1 grado ogni 30 metri, ma nei campi geotermici si raggiungono alte temperature a profondità relativamente basse. Questa energia termica può essere convertita in elettricità, se adeguatamente sfruttata. Lumengen, il centro di ricerca sviluppato da Lumenergia,dopo aver conseguito oltre 50 brevetti nello sviluppo delle tecnologie energetiche, ha annunciato la possibilità di acquisire i diritti di sfruttamento di un nuovissimo brevetto per la geotermia artificiale, che prevede un inedito sistema di creazione del vapore, in grado di eludere qualsiasi forma di inquinamento ambientale, compresi fumi ed odori. Secondo gli studi effettuati da Lumengen esisterebbe in Italia la concreta possibilità di costruire, a profondità accettabili, centrali di piccole medie e grandi dimensioni. Ancora una volta, quindi, la ricerca lumezzanese si orienta verso soluzioni innovative che anticipano i bisogni e le richieste della collettività, preoccupata di poter sostituire le attuali fonti energetiche che sa non essere più eterne. Ugualmente prioritario per Lumengen è, però, tenere conto delle esigenze di tutela ambientale, quindi la sua ricerca si spinge e si spingerà esclusivamente verso quelle soluzioni che siano in grado di garantire il minor impatto ambientale.

EDISON IMPORTERA' 4 MILIARDI DI MC DI GAS NATURALE DALL'ALGERIA IL GAS ARRIVERÀ IN ITALIA ATTRAVERSO IL METANODOTTO TRANSMEDITERRANEO "TRANSMED" CHE COLLEGA L'ALGERIA ALLA SICILIA
Milano 24 giugno 2003 - Edison Gas S.p.A. e Sonatrach S.p.A. (società nazionale idrocarburi algerina) hanno firmato oggi ad Algeri un "Memorandum of Understanding" impegnativo per l'acquisto e la vendita a lungo termine di 4 miliardi di metri cubi annui di gas naturale. La fornitura di gas è prevista iniziare tra la fine del 2006 e i primi mesi del 2007 a seguito del completamento dei lavori di incremento di capacità del Transmed, la linea che collega l'Algeria all'Italia attraverso la Tunisia. La firma dell'accordo rappresenta per Edison e Sonatrach un importante passo in avanti per consolidare i già ottimi rapporti di collaborazione tra le due aziende ed un ulteriore sviluppo del sistema di approvvigionamento di gas naturale tra Algeria e Italia. I 4 miliardi di metri cubi di gas naturale importati da Edison sono parte importante del piano industriale della società che prevede di raggiungere nel 2008 in Italia una quota pari al 20% del mercato libero del gas (rispetto al 9% attuale), con destinazione sia verso l'autoconsumo nelle centrali del Gruppo che verso la clientela industriale e civile. Con questa intesa, Sonatrach prosegue nella sua strategia di sviluppo nel settore idrocarburi che le permetterà di raggiungere l'obiettivo di esportazione di 85 miliardi di metri cubi annui di gas naturale entro il 2010.

A UTILIA 2003: I COSTI DI GESTIONE DEI CLIENTI FRENANO I MARGINI DELLE AZIENDE DELL'ENERGIA E DEL GAS
Milano, 24 giugno 2003 - Con l'apertura del mercato, le aziende dell'energia e del gas devono puntare sulla gestione efficiente della clientela diffusa (famiglie e small business) se vogliono migliorare i già buoni livelli di redditività. Sono le materie prime (combustibili, gas, energia elettrica), i costi fissi (personale e struttura) e la gestione della clientela le macro-voci di costo per le aziende del settore. Sulle prime due voci, nell'ultimo anno sono già state operate riduzioni di oltre il 4% e dell'8%. Per il momento sembra difficile un'ulteriore riduzione dei costi su queste due aree. E' invece prioritario focalizzarsi sull'ottimizzazione dei costi di gestione della clientela diffusa (relativi all'acquisizione, alla gestione del contact center, alla fatturazione e pagamento, alla vendita di servizi addizionali e all'attività di retention), area che le aziende dell'energia sembrano aver trascurato, presumibilmente per la maggiore difficoltà di monitoraggio di tali costi e della loro allocazione al singolo cliente. Secondo Busacca & Associati, primario studio italiano di consulenza specializzato nelle strategie di gestione del cliente, è nel segmento della clientela diffusa che i costi di gestione pesano in misura maggiore (34% circa contro quasi il 15% se si considerano insieme clientela diffusa e grandi clienti). I costi di gestione della clientela impattano negativamente sulla profittabilità. In effetti, mentre il margine operativo lordo medio di una azienda energetica italiana è pari a quasi il 19% dei ricavi, quello relativo alla sola clientela diffusa scende a quasi il 12%. Tuttavia, le stime di Busacca & Associati mostrano che una semplice riduzione del 5% di questo tipo di costi consentirebbe un incremento dei margini di più del 20%. Come è possibile allora ottimizzare i costi di gestione dei clienti? Questi ed altri argomenti saranno al centro di Utilia 2003, il convegno in programma il 25 giugno alle 9.00 presso l'Hotel Gallia di Milano. Come cogliere la sfida posta dalla liberalizzazione dei mercati delle utilities? Quali le opportunità di incremento di efficienza? Come accrescere il numero di contatti verso i clienti, per acquisirne di nuovi e sviluppare il valore di quelli esistenti? Quali criteri seguire nella definizione delle caratteristiche dell'offerta? A questi e ad altri interrogativi risponderanno fra gli altri: Roberto Gilardi, direttore di Aem Energia; Loris Lorenzi, direttore divisione vendita e marketing di Hera; Paolo Bonifati, direttore marketing di Enelgas; Rosita Carnevalini, responsabile tariffe dell'Autorità per l'energia elettrica ed il gas.

CONFERENZA FINALE DELLA RETE TEMATICA CRISP PER LO SVILUPPO DI INDICATORI DI SOSTENIBILITÀ NEL SETTORE EDILIZIO
Sophia-Antipolis, 24 giugno 2003 - Il 26 e 27 giugno si terrà a Sophia-Antipolis, nei pressi di Nizza (Francia), la conferenza finale della rete tematica Crisp, finanziata dall'UE, relativa alla definizione di indicatori di sostenibilità per il settore edilizio e la città, nonché allo sviluppo e utilizzo pratico di tali indicatori. La rete Crisp è stata istituita nel 2000 nell'ambito della sezione "Energia, ambiente e sviluppo sostenibile" del quinto programma quadro e riunisce 24 partner di 16 paesi. Durante la conferenza saranno presentati i risultati del progetto Crisp, compreso il nuovo database di indicatori per lo sviluppo sostenibile nel settore edilizio e nel contesto urbano, e si farà il punto su altri progetti comunitari o gruppi di studio attivi nello stesso settore.
Infolink: http://crisp.cstb.fr/events.asp

"FOOD-TECH 2003". INCONTRO DI INTERMEDIAZIONE SULLE TECNOLOGIE ALIMENTARI
Poznan, 24 giugno 2003 - Il 18 settembre, il parco scientifico e tecnologico di Poznan (Polonia) organizzerà un incontro di intermediazione sulle tecnologie alimentari, intitolato "Food-Tech 2003". La manifestazione si rivolge agli imprenditori innovativi che desiderano sviluppare le proprie attività nel settore alimentare e darà ai partecipanti la possibilità di presentare le nuove tecnologie. I principali argomenti di discussione saranno i seguenti: trasformazione dei prodotti alimentari; additivi; imballaggio, stoccaggio e controllo. Infolink: http://irc.cordis.lu/bemt/home.cfm?EventID=1052

MERLONI TERMOSANITARI: MERLONI TERMOSANITARI "METTE IN GARA" I SITI PRODUTTIVI CON IL GRAN PREMIO DELLA QUALITÀ L'ATTIVITÀ DELLO STABILIMENTO VIENE VALUTATA IN BASE AGLI OBIETTIVI E AI RISULTATI RAGGIUNTI IN TERMINI DI QUALITÀ E DI EFFICIENZA DEL LAVORO SVOLTO
Fabriano, 24 giugno 2003 - Merloni Termosanitari, il Gruppo di Fabriano che fa capo a Francesco Merloni, istituisce il Gran Premio della Qualità, un riconoscimento rivolto a tutti i propri siti produttivi (complessivamente 19 unità situate in Italia, Belgio, Francia, Olanda, Spagna, Russia, Cina, India, e Malesia), che premia chi si è maggiormente distinto nel raggiungimento della "Qualità Totale", che in questa accezione non si riferisce solo ai risultati conseguiti, ma anche ai fattori che hanno determinato l'attuazione delle finalità prefissate. In questo modo, l'attività dello stabilimento viene valutata non solo sulla base degli obiettivi e dei risultati raggiunti nel corso dell'anno ma anche sull'incremento delle capacità e delle conoscenze richieste nei vari processi aziendali sia in termini di efficienza e qualità del lavoro svolto. Per esaltare e sottolineare lo spirito di squadra, indispensabile per conseguire risultati eccellenti, Mts Group premierà l'unità produttiva vincente con un viaggio, destinato a tutti i propri dipendenti, per assistere a una gara del Gran Premio di Formula 1 del 2004. Il motivo ispiratore del Gran Premio della Qualità è stato quello di riuscire a tradurre le politiche e le strategie aziendali in elementi "misurabili" e condivisibili da tutti. Per questo motivo, per determinare il "valore" di uno stabilimento sono stati codificati parametri di valutazione che vanno da elementi oggettivi, come i risultati espressi da indicatori di prestazione, a elementi di giudizio, come la presenza, all'interno dell'attività di un sito produttivo, di un "orientamento alla qualità", rilevata, sulla base di un rigoroso modello di analisi. "Nonostante sia da più di un decennio che Mts Group ha imboccato la strada della "Qualità" con la Certificazione dei Processi (prima con le ISO 9000 e successivamente con la Vision 2000) e con il Total Quality Management - ha affermato Valerio Fedeli, Amministratore Delegato di MTS Group - negli ultimi anni, soprattutto in seguito alle recenti acquisizioni che hanno portato a un ampliamento del numero dei siti produttivi, abbiamo avvertito la necessità di confrontarci in modo ancor più sistematico su metodi e procedure per favorire l'integrazione delle società acquisite. E l'istituzione del Gran Premio della Qualità - continua Fedeli - rientra perfettamente in questo percorso. Si tratta di un'operazione con la quale intendiamo incrementare le prestazioni, oltre che la cultura della Qualità, con uno sguardo rivolto verso l'eccellenza. Senza dimenticare l'importante valore di benchmarking, attraverso il quale intendiamo creare una "base comune" per tutti gli stabilimenti del Gruppo, cercando di "prendere il meglio" da ciascuno". "Il risultato di efficienza e, quindi, il valore di ciascun stabilimento è dato dalla somma di "fattori" (tensione al miglioramento, gestione delle risorse, gestione dei processi, incremento delle capacita) e di "risultati" (livello di qualità e soddisfazione del cliente, raggiungimento di obiettivi di miglioramento, cura dei beni, dell'immagine, sicurezza e tutela dell'ambiente) ai quali è stato preventivamente assegnato un "punteggio" a seconda dell'importanza o priorità di ogni aspetto - spiega Remo Rossi, Responsabile Qualità di Mts Group -. Il tutto viene, poi, moltiplicato per un coefficiente determinato dal raggiungimento degli obiettivi di efficienza per quanto riguarda il lavoro, i materiali e gli impianti." Per quanto riguarda le modalità di attuazione, in ogni sito, periodicamente, viene eseguita un'attività di rilevamento, monitoraggio ed elaborazione dei dati da parte dei Direttori Tecnici, Assicuratori Qualità, Direttori Commerciali, Controller di Area. I risultati vengono, poi, riportati a un gruppo di valutazione composto dalla Direzione Generale, di Prodotto, del Personale, dell'Amministrazione, che assegnerà un valore finale a ogni unità produttiva. L'andamento delle performance potrà essere tenuto costantemente sotto controllo da ciascun lavoratore attraverso appositi tabelloni affissi negli stabilimenti che riproducono graficamente gli esiti dei diversi aspetti valutati, offrendo un "posizionamento puntuale" della fabbrica, dalla cui lettura potranno emergere i punti di forza e di debolezza, la coerenza alla definizione delle politiche di Gruppo e di Area, le indicazioni su dove concentrare maggiormente gli sforzi per allinearsi agli obiettivi prefissati. Va sottolineato, a questo proposito, che là dove vengano alla luce aree di criticità, sono previste attività formative ad hoc. Lo stabilimento che avrà raggiunto il maggior punteggio sarà proclamato vincitore nel corso di una cerimonia di premiazione nel mese di dicembre 2003.

DONNE LOMBARDE CREANO IMPRESA IMPRESE FEMMINILI IN MEDIA PIÙ GRANDI DI QUELLE MASCHILI A CREMONA
Milano, 24 giugno 2003. Imprese lombarde al femminile? La tendenza è chiara: la natalità in rosa supera quella dei colleghi maschi e tocca in Lombardia l'8% contro il 7,7% degli uomini. Con picchi a Bergamo (8,3% contro 8% per gli uomini), Cremona (8,1% contro 7%), Milano e Brescia (8% contro 7,4%), Mantova (8% contro 7%), Como (7,7% contro 7,4%). E le imprese femminili sono più in salute rispetto a quelle maschili a Sondrio, con un tasso di mortalità del 4% contro il 4,2%. E anche più forti, con un maggiore numero di addetti medi rispetto alle imprese maschili a Cremona (3,3 contro 3,2). Tra le province quelle con le imprese più femminili Sondrio (32,4%), Varese (31,2%), Milano (29,8%), Lecco (29,4%). Quelle con più natalità femminile Lodi (8,4%), Bergamo (8,3%), Cremona (8,1%). Quelle con più addetti in media Cremona e Varese (3,3), Bergamo e Como (3,1), Milano e Lecco con 3. E le donne lombarde sono sempre più vicine all'Europa: il tasso di occupazione è superiore alla media italiana, inferiore di appena 4,4 punti percentuali a quello femminile medio europeo (41,1% in Italia, 50,5% in Lombardia, 54,9% in UE). Ci sono però ritardi nel lavoro imprenditoriale: in Lombardia le imprenditrici al 31.12.2002 sono 323.727; il loro peso è pari al 29,2% del totale degli imprenditori. Con alcuni elementi di debolezza, in rapporto ai colleghi maschili: le dimensioni delle imprese non partecipate femminili sono più limitate (in media hanno 2,9 addetti contro i 3,5 addetti delle imprese maschili); la natalità delle imprese femminili è analoga a quella delle maschili (tassi a 8% per le imprese femminili e 7,7% per quelle maschili), ma la mortalità è più elevata (tassi a 5,3% e 4,1%). Le donne preferiscono le società di persone (42,8% contro 33,3% di uomini) e meno le ditte individuali (38,8% degli imprenditori contro il 27% delle imprenditrici) per suddividere le responsabilità della gestione, per maggiore apertura a forme collaborative, minor individualismo. E di questi temi si parlerà oggi al convegno: "Lavoro autonomo e Impresa al femminile: la prima fotografia della realtà economica lombarda", organizzato da Unioncamere Lombardia, Formaper - azienda speciale della Camera di Commercio di Milano - Agenzia Regionale per il Lavoro e Comune di Gallarate. La partecipazione è libera e gratuita. L'incontro si terrà dalle 9,30 alle 13 nella sede di Unioncamere Lombardia, via Oldofredi 23, Milano. Un progetto nel quadro delle iniziative dell'Osservatorio Lei: i dati sulla presenza imprenditoriale femminile in Lombardia, le iniziative e gli strumenti di finanziamento a favore delle donne che vogliono "fare impresa" sono disponibili ora anche su un sito web: www.osservatoriolei.it

LUFTHANSA INCREMENTA L'OFFERTA DI VOLI PER L'ASIA
Milano, 24 giugno 2003 - La minaccia della polmonite atipica Sars è superata e la diffusione dell'epidemia è sotto controllo. Questa è stata la conclusione annunciata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (Who) nell'ambito della conferenza di esperti che si è tenuta a Kuala Lampur in Malesia la scorsa settimana. Per Lufthansa questo rappresenta il segnale di partenza per ripristinare gradualmente la propria offerta di voli per l'Asia. A partire da luglio, Lufthansa offrirà, nuovamente, 19 collegamenti settimanali verso le destinazioni cinesi servite. Attualmente, sono operativi rispettivamente 3 collegamenti settimanali per Hong Kong e Pechino, mentre Shanghai è collegata con un volo giornaliero. Nel mese di luglio saliranno a 5 i collegamenti settimanali per Pechino e diventeranno giornalieri quelli per Hong Kong e Shanghai. A partire da agosto le tre città saranno ancora una volta collegate da un volo giornaliero. Lufthansa è stata particolarmente colpita dalle conseguenze dell'epidemia di SARS in Asia una regione dove la compagnia deteneva la leadership di mercato tra le compagnie europee. Nel corso delle ultime settimane la domanda per alcune rotte asiatiche aveva registrato una forte flessione (86%), inducendo la compagnia a ridurre la capacità offerta settimanalmente verso le principali città dell'Asia e ad utilizzare aeromobili più piccoli.

RYANAIR CAMBIA IL NUMERO DEL CALL CENTER ITALIANO
Milano, 24 giugno 2003 - Ryanair, la linea aerea a basse tariffe N.1 in Europa, ha annunciato ieri, il cambiamento del numero del call center italiano. Da lunedi 23 giugno, il numero prenotazioni del call center in Italia sarà: 899 89 98 44 (costo della chiamata € 0.625 al minuto) Il sito Internet www.ryanair.com  rimane comunque il modo più economico e conveniente per prenotare. Ormai quasi l'84% dei clienti italiani prenota via Internet e Ryanair ha lanciato un secondo numero per il supporto Internet per facilitare le prenotazioni on line che sarà 899 28 99 93 (costo della chiamata €1.50 al minuto).

SUMMER 2003: AIR DOLOMITI A GENOVA. DAL 30 GIUGNO VOLI GIORNALIERI PER CAGLIARI E OLBIA.
Milano, 24 giugno 2003 - Air Dolomiti, la Compagnia regionale italiana partner di Lufthansa, sviluppa ulteriormente l'intensa attività operativa rafforzando la propria posizione sullo scalo strategico di Genova con l'introduzione di una frequenza giornaliera sui collegamenti Genova - Cagliari e Genova Olbia. In particolare il volo Cagliari - Genova, operato storicamente il sabato e la domenica diventa operativo tutti i giorni della settimana. Il volo per Olbia, dato il grande successo riscontrato, assume frequenza giornaliera permettendo all'utenza di raggiungere le esclusive località della Gallura. La destinazione Sardegna per l'utenza genovese è oggi più che mai facile da raggiungere grazie all'intensa attività intrapresa. Gli orari dei voli per Cagliari operati in collaborazione con Lufthansa sono i seguenti: Genova - Cagliari 12345-- 11:10 - 12:45
                                 -----6- 11:30 - 13:05 
                                  ------7 12:55 - 14:30 
Cagliari - Genova 12345-- 14:20 - 15:55 
                                -------6- 14:25 - 16:00
                                --------7 15:40 - 17:15 
Air Dolomiti ha ideato per questa tratta tariffe a partire da Euro 199 + tasse, andata e ritorno a persona, con acquisto anticipato di 14 giorni e con minimo di permanenza di due notti oppure il sabato notte. Validità massima un mese. Gli orari del collegamento per Olbia sono i seguenti: 
Genova - Olbia 123456  - 13:35 - 15:05
                               ------7   07:00 - 08:30 
Olbia - Genova 12345--     16:15 - 17:45 
                              -----6-     20:30 - 22:00 
                               ------7    14:40 - 16:10 
Anche per questo volo la Compagnia offre tariffe convenienti a partire da Euro 191 + tasse, andata e ritorno a persona, con minimo di permanenza il sabato notte e validità massima di un mese Per informazioni e prenotazioni chiamare il Customer Service Center al numero verde 800 013366, oppure visitare il sito www.airdolomiti.it

AZZURRAAIR INCREMENTA LA FLOTTA! CON L'ACQUISIZIONE DI SEI NUOVI AIRBUS DESTINATI A VESTIRE I COLORI DELLA COMPAGNIA, SALGONO A 14 GLI AEROMOBILI DI AZZURRA.
Bergamo, 24 giugno 2003 - E' tempo di bilanci per Azzurra air ed è il momento di guardarsi indietro e capire quanta strada (o cielo!) si è fatta. Dal 1996 a oggi, infatti, la compagnia regionale italiana è decollata e, rispetto ai primi voli, oggi il numero dei passeggeri trasportati è quadruplicato. Anche lo staff in questi otto anni di lavoro è aumentato in maniera esponenziale, fino a 5 volte tanto rispetto al '96, e ora il personale impiegato dalla Compagnia nelle varie attività direttive, gestionali e tecnico-operative supera le 400 unità. Naturalmente si è implementato anche il numero dei velivoli che è passato da due a quattordici. E poiché la quantità non altera la qualità, oggi la flotta è sempre costituita esclusivamente da jet moderni e silenziosi, Avro Regional Jet costruiti dalla British Aerospace, con i quali vengono gestiti i voli di linea sull'Europa e Boeing 737-700 Next Generation, utilizzati per sviluppare l'attività Charter. I nuovi arrivati sono gli Airbus A320, aerei da 180 posti con un'autonomia di volo di circa sei ore e un range pari a 5.500 Km. L'Airbus A320 può raggiungere una velocità massima pari a 870 chilometri orari e la sua velocità di crociera equivale a 830 km/h: il velivolo perfetto per la gestione di voli charter. Gli Airbus di Azzurraair nei prossimi mesi solcheranno cieli diversi. Quest'estate, infatti, i primi due A320 verranno basati a Manchester e Bristol e verranno utilizzati per trasportare i turisti Inglesi nelle più belle località di villeggiatura del Mediterraneo, comprese le isole Canarie. Per l'autunno, è previsto lo spostamento di uno dei due aeromobili che sarà posizionato in Italia, mentre, per l'arrivo in Italia dei restanti quattro A320 si dovrà aspettare la primavera del 2004 Prenotazioni e informazioni chiamando direttamente Azzurraair ai numeri ripartiti: 848 825 725 dedicato agli Adv; 848 800 116 dedicato al pubblico www.azzurraair.it

SUMMIT PER LA CREMONA-MANTOVA, PRIMA AUTOSTRADA REGIONALE L'8 LUGLIO CONFERENZA DEI SERVIZI CON GLI ENTI LOCALI COINVOLTI NEL PROGETTO
Milano, 24 giugno 2003 - Sarà presentato l'8 luglio, a Cremona, in sede di Conferenza dei Servizi, indetta dalla Giunta regionale, per essere sottoposto all'approvazione degli enti interessati, il progetto preliminare della prima autostrada regionale, la Cremona-Mantova, che potrebbe essere pronta in 4 anni. Alla Conferenza parteciperanno i rappresentanti delle Province di Cremona e Mantova, di 20 Comuni il cui territorio sarà attraversato dall'opera e gli altri soggetti interessati a rendere il proprio parere alla Regione. Si tratta, comunque, della formalizzazione di un assenso costruito nel corso di oltre due anni dalla società proponente, la Autostrade Centropadane, che già gestisce la Piacenza-Brescia. Lo scorso inverno la Regione ha incontrato tutti i Comuni, sentendone i timori, le aspettative e suggerimenti che hanno contribuito a migliorare il progetto di una infrastruttura che avrà due "anime" ben distinte: una locale ed una transeuropea. I suoi 60 chilometri, che allacciano la A21 a Cremona alla A22 del Brennero a Mantova, costituiranno infatti l'asse su cui potrà poggiarsi il futuro sviluppo dell'area, ponendo fine allo storico isolamento infrastrutturale del quadrante sud-orientale della Lombardia. La Cremona-Mantova costituisce anche l'anello di chiusura della maglia autostradale che corre lungo il Po e che rappresenta il vero futuro di quel "corridoio numero 5" che collega idealmente Barcellona a Kiev, ma che di fatto offre una fondamentale alternativa di percorso ai grandi flussi di traffici, ponendosi quale snodo tra l'area dei valichi e quella dei porti del Tirreno e dell'Adriatico, unitamente al Tibre, il collegamento fra la A22 del Brennero e la A15 della Cisa, con cui condivide il passaggio sull'Oglio. L'8 luglio, quindi, si avvia la fase di approvazione dell'opera, che si concluderà a fine estate consentendo di bandire entro l'anno la gara internazionale per l'aggiudicazione della concessione, con l'obiettivo di aprire al traffico la Cremona Mantova entro il 2007.

TRENI REGIONALI, ARRIVA L'ARIA CONDIZIONATA 65 MILIONI DI EURO PER RISTRUTTURARE 345 CARROZZE ENTRO GIUGNO 2004
Milano, 24 giugno 2003 - Trecentoquarantacinque carrozze ristrutturate in dodici mesi per un investimento di 65 milioni di euro. E' l'impegno assunto da Trenitalia e presentato da Roberto Renon, amministratore delegato della società, Giancarlo Schisano, direttore della divisione trasporti regionali delle ferrovie e dall'assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Massimo Corsaro. Gli interventi migliorativi finanziati da Trenitalia riguardano 345 delle 792 carrozze che circolano ogni giorno in Lombardia e prevedono l'installazione di impianti di climatizzazione e diffusione sonora, l'applicazione di pellicole antigraffiti, il rinnovo di poltrone, porte, illuminazione e finestrini oltre che nuove pedane di accesso per i disabili. Le linee interessate saranno: Milano-Lecco-Sondrio-Tirano; Milano-Cremona-Mantova; Milano-Domodossola; Milano-Mortara-Alessandria; Milano-Pavia-Stradella-Piacenza, Milano-Bergamo (via Treviglio e via Carnate), Milano-Pioltello; Milano-Piacenza; Brescia-Piadena-Parma e Brescia-Cremona. Per le carrozze di prima classe (nelle carrozze a doppio piano saranno quelle al piano terra) ci saranno anche postazioni da lavoro con illuminazione da tavolo e presa per il computer e il telefonino. Trentuno carrozze sono già state rinnovate e presentate oggi alla stazione di Milano Porta Garibaldi. "Questo impegno finanziario di Trenitalia - ha detto l'assessore Corsaro - è un segnale di miglioramento del servizio offerto che arriva dopo un lungo periodo, oltre due anni, nel quale la Regione Lombardia ha evidenziato più volte a Trenitalia i continui disservizi segnalati quotidianamente dai pendolari lombardi mentre negli ultimi mesi si stanno evidenziando segnali di miglioramento. In particolare - ha aggiunto l'assessore - si registra un trend di crescita positiva per quanto riguarda la puntualità e l'affidabilità dei treni". Nel 2004 la Regione Lombardia, prima Regione in Italia, metterà a gara il servizio ferroviario regionale. Nel nuovo contratto di servizio la Regione riconosce il corrispettivo per il servizio offerto non solo in base alla quantità dei treni ma anche alla qualità, comfort, affidabilità al numero dei passeggeri trasportati ed al loro livello di soddisfazione. "Un contratto - ha aggiunto Corsaro - che non sarà quindi la proroga di quello sperimentale ma che avrà come riferimento tutti quegli elementi che la Lombardia prevederà nei capitolati di gara come la crescita dei livelli qualitativi, l'adeguatezza e la disponibilità del materiale rotabile, l'accettazione di un livello di penalità che sarà applicato per prestazioni non rese o di incentivi per migliorare significativamente le proprie prestazioni e riconoscere condizioni di risarcimento all'utenza per le prestazioni non rese". Il bonus è uno degli strumenti appositamente ideati per responsabilizzare il gestore dei servizi ed aumentare l'impegno a favore dei cittadini. Gli standard qualitativi verranno migliorati anche con i nuovi orari. "Le criticità maggiori - ha concluso l'assessore Corsaro - si riscontrano nella possibilità di ottenere un orario con caratteristiche di qualità superiori rispetto alle attuali come per esempio l'orario cadenzato e gli intervalli costanti. Questi obiettivi sono perseguibili solamente modificando in parte il processo di programmazione che deve prevedere un confronto costante a livello tecnico tra le parti e quindi tra Rete Ferroviaria Italiana, Trenitalia e Regione Lombardia".

POKER E ATLEC CAMBIANO LE REGOLE IL SEMINARIO ORGANIZZATO DA ATLEC (ASSOCIAZIONE TORINESE LAUREATI IN ECONOMIA) IN COLLABORAZIONE CON POKER SULLE BUSINESS RULES OTTIENE UN ECCEZIONALE SUCCESSO DI PUBBLICO
Milano, 24 giugno 2003 - L'approccio tramite Business Rules al problema della gestione del tempo da parte dei manager delle aziende italiane, che non hanno più spazi per pensare alla strategia e al futuro delle proprie società, è stato spiegato da Poker nel corso del seminario "Le Regole che cambiano le regole", organizzato da Atlec, l'Associazione Torinese dei Laureati in Economia, in collaborazione con Poker, lo scorso 19 giugno e che ha ottenuto uno straordinario successo di pubblico. Infatti, la sala è stata gremita di persone interessate, che hanno partecipato attivamente alle sessioni e hanno rivolto agli oratori domande pertinenti e interessanti. Il seminario verrà replicato, in collaborazione con i partner Poker, il 25 giugno prossimo a Milano, presso Pdc produzione di comunicazione (viale Bianca Maria, 26) e il 26 giugno a Settimo Torinese, presso la sede di Poker Spa (strada della Merla, 49/B), a partire dalle ore 9,45. "Un seminario come questo, organizzato da Atlec in collaborazione con Poker, affronta tematiche di sicuro interesse, sia per i manager aziendali che per chi, come consulenti e studiosi, è più attento agli aspetti "scientifici" - spiega Giovanni Bocchino, presidente di Atlec -. A riprova di ciò, la prima edizione di questo incontro dedicato alle Business Rules ha ottenuto un ottimo successo, addirittura superiore alle attese". "Siamo lieti di verificare che le nostre scelte, sia in termini strategici che di partnership, vanno nella direzione giusta - afferma Ezio Bertellino, marketing manager di Poker Spa -. Il seminario che abbiamo recentemente inaugurato con Atlec dimostra che le Business Rules hanno un ruolo fondamentale nella determinazione delle strategie aziendali, e che il pubblico è attento quanto noi a cogliere le nuove opportunità offerte in questo settore dalla tecnologia It".

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