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IL PRESIDENTE DEL COMITATO DELLE REGIONI ALBERT BORE DIFENDE UN TETTO DI SPESA PARI ALL'1,24% DEL PIL NEL BILANCIO DELL'UNIONE EUROPEA PER IL PERIODO 2007-2013

Bruxelles, 2 febbraio 2004 - Prima della riunione del 10 febbraio che la Commissione dedicherà alle prospettive finanziarie dell'Unione europea per il periodo 2007-2013, il Presidente Albert Bore esprimerà a Romano Prodi la propria ferma opposizione al tetto di spesa pari all'1% del Pil proposto dai governi di Regno Unito, Germania, Francia, Paesi Bassi, Svezia e Austria con una lettera aperta inviata al Presidente della Commissione nel dicembre scorso.Albert Bore sostiene che una decisione in questo senso comporterebbe "la rinazionalizzazione della politica regionale europea". Favorevole all'opzione, caldeggiata anche dal Presidente della Commissione, di un bilancio pari all'1,24% del Pil, il Presidente Bore incoraggerà Romano Prodi a non cedere né alle pressioni di alcuni Commissari né a quelle degli Stati contribuenti netti dell'Unione europea. Nella sua qualità di rappresentante degli enti regionali e locali dell'Unione allargata, il Comitato delle regioni ha intrattenuto una stretta collaborazione con il commissario Barnier sulle proposte riguardanti la futura politica europea di coesione ed è chiamato direttamente in causa dalle prossime prospettive finanziarie. Prima che il commissario Barnier pubblichi la terza relazione sulla politica di coesione, che conterrà le condizioni della spesa regionale alla luce delle nuove prospettive finanziarie, Albert Bore coglierà l'occasione di questo incontro con Romano Prodi per lanciare, a nome dell'Europa delle città e delle regioni, un messaggio chiaro su tale politica. Il messaggio chiederà alla Commissione di prendere atto dell'importanza di una politica regionale europea forte per favorire la crescita e la competitività in Europa. Le argomentazioni del Presidente Bore andranno a sostegno delle proposte del commissario Barnier, che prevedono aiuti finanziari per le regioni con un Pil inferiore al 75% della futura media comunitaria a 25 (obiettivo 1) nonché alcune misure transitorie per le regioni penalizzate dall'effetto statistico dell'allargamento. Dal canto suo, il Presidente Prodi dovrebbe dare risposta agli interrogativi degli enti territoriali dell'Europa dei 15 sulle sorti del finanziamento di un nuovo programma dell'obiettivo 2 destinato a sostenere i loro sforzi in materia di competitività e di occupazione nonché la cooperazione interregionale. Essendo inoltre favorevole a un'iniziativa per la crescita che finanzi interventi europei nel settore della ricerca e nella realizzazione delle grandi reti transeuropee, il Presidente Bore chiederà un coordinamento fra queste due politiche orizzontali e le priorità dell'obiettivo 2 del programma di sviluppo regionale. Nel sottolineare l'impegno delle città e delle regioni dell'Unione europea ad accrescere la competitività dell'Unione, il Presidente del Comitato ricorderà al Presidente della Commissione europea gli ottimi risultati conseguiti dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale, ormai prossimo alla fine del presente periodo di attuazione (2000-2006), e ricorderà anche la necessità di 'prevedere misure specifiche per venire incontro alle esigenze delle popolazioni urbane'. Dal canto suo, il commissario Barnier interverrà ai lavori della sessione plenaria del Comitato delle regioni, che si terrà a Bruxelles presso la sede del Parlamento europeo il 12 e 13 febbraio prossimi, per presentare una relazione sulle conseguenze per la politica di coesione delle future prospettive finanziarie.

L'IMPORTANZA SOCIOECONOMICA DELLA CHIMICA IN EUROPA AL CENTRO DI UN SEMINARIO PRESSO L'EUROPARLAMENTO
Bruxelles 2 febbraio 2004 - In vista del prossimo avvio delle discussioni in seno al Parlamento europeo sulla proposta di un nuovo quadro di regolamentazione per i prodotti chimici, il Presidente incaricato della "Royal Society of Chemistry" (Rsc) britannica è stato invitato, il 28 gennaio, ad illustrare agli eurodeputati la sua opinione sull'importanza socioeconomica della chimica in Europa. Il seminario è stato organizzato da "Allcheme", l'organismo europeo rappresentativo dei settori della chimica e dell'ingegneria chimica, su iniziativa dell'eurodeputato britannico David Bowe. L'onorevole Bowe ha apprezzato la tempestività della manifestazione, poiché essa rientrerà nel quadro dell'attuale dibattito sulla proposta legislazione Reach (registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche). "Riteniamo che questa riunione giunga al momento opportuno, poiché le proposte Reach, che costituiscono la più vasta legislazione comunitaria mai elaborata, saranno discusse presto in Parlamento", ha affermato Bowe. Egli ha avvertito, tuttavia, che alla luce delle imminenti elezioni dell'Europarlamento, è improbabile che le proposte vengano discusse in prima lettura entro la primavera del 2005. Il dott. Simon Campbell della Rsc ha iniziato la sua presentazione affermando: "La chimica è presente in ogni aspetto della nostra vita ed è alla base di tutti i processi biologici del nostro organismo. Inoltre, è determinante per il successo dell'Ue, poiché contribuisce ad assicurare salute, prosperità ed un ambiente migliore". L'industria chimica, ha sottolineato il dott. Campbell, rappresenta complessivamente il 2,4 per cento del Pil dell'Ue e sebbene l'Europa rimanga, a tutt'oggi, il principale produttore e consumatore di sostanze chimiche al mondo, l'Asia la sta raggiungendo rapidamente. "Il tasso di crescita dell'Asia nel mercato mondiale dei prodotti chimici è pari al 4,9 per cento l'anno, contro l'1,6 per cento dell'Ue. Entro il 2015, l 'Europa avrà perso la sua posizione di leadership in questo settore". Ciò, ha spiegato il dott. Campbell, è dovuto all'inefficiente quadro legislativo che attualmente disciplina il settore chimico nell'Ue. Egli, pertanto, approva in linea di principio la proposta legislazione Reach, ma precisa: "Bisogna definirla bene!". Fra gli aspetti positivi della legislazione Reach, il dott. Campbell cita una migliore valutazione del rischio legato ai prodotti chimici, la riduzione della burocrazia, la creazione di una sinergia fra le regolamentazioni vigenti ed un'effettiva promozione degli esperimenti non condotti sugli animali. Per contro, egli ha avvertito che imporre test approfonditi per tutti i prodotti chimici importati nell'Ue in quantità superiori ad una tonnellata rappresenterebbe un pesante onere finanziario per l'industria, con una conseguente erosione della competitività ed un inevitabile aumento della sperimentazione animale. La Rsc , ha affermato il dott. Campbell, sostiene che le proposte Reach non debbano condurre al ritiro di farmaci utili, che il regime di sperimentazione dei prodotti chimici debba essere basato su una valutazione del rischio socio-ambientale reale anziché semplicemente sul rischio intrinseco e che i nuovi regolamenti non debbano ostacolare l'innovazione. Il dott. Campbell ha ricordato le parole dell'attuale presidente del Consiglio "Competitività", il ministro irlandese per le Imprese, il Commercio e l'Occupazione Mary Harney: "L'industria dei prodotti chimici non è un nemico, ma un settore innovativo che non deve essere ostacolato da un'eccessiva burocrazia". "L'industria dei prodotti chimici - ha aggiunto il dott. Campbell - ha una natura globale: se la legislazione comunitaria favorirà questo settore, il commercio affluirà in Europa, altrimenti accadrà il contrario". Le capacità di ricerca e i relativi investimenti si sposteranno laddove si concentra maggiormente il commercio, ha affermato il dott. Campbell, asserendo che se non verrà garantita la competitività dell'industria si contravverrà all'obiettivo dell'Ue di elevare la spesa per la ricerca al tre per cento del Pil. "Nel 1995, le società farmaceutiche europee hanno investito il 26 per cento delle loro dotazioni complessive di bilancio per la ricerca al di fuori dell'Unione. Nel 1999, tale cifra aveva raggiunto il 34 per cento e attualmente il 41 per cento della spesa per la ricerca da parte delle società europee viene investito in altre parti del mondo. "Dobbiamo valorizzare la nostra industria chimica e, nel momento in cui si introduce una nuova normativa, dobbiamo cercare di rafforzarla e non di ostacolarla", ha concluso il dott. Campbell. Infolink: http://europa.Eu.int/comm/enterprise/chemicals/chempol/whitepaper/reach.htm  

EURISPES SU GOVERNO BERLUSCONI: DELUSI DUE ITALIANI SU TRE NON HA MANTENUTO LE PROMESSE ELETTORALI
Roma 2 frebbraio 2004  - La politica economica del Governo Berlusconi si sta rivelando “fallimentare e densa di promesse non mantenute” e “non corrisponde ai bisogni del Paese”. Parola di italiani. Il 65,7% dei cittadini del Belpaese, infatti, si esprime così nei confronti della politica economica dell’attuale esecutivo, evidenziando principalmente un sentimento di delusione nell’elettorato. Lo rileva un’indagine campionaria dal titolo “L’opinione degli italiani sull’andamento dell’economia e sulla politica economica del Governo” appena conclusa, che l’Eurispes ha condotto su 1.500 cittadini italiani, stratificati per sesso, classe di età e area geografica. Lo studio dell’Eurispes è contenuto in una delle 60 schede che compongono il Rapporto Italia 2004, che sarà presentato il 30 gennaio 2004 presso l’Aula Magna della Pontificia Università San Tommaso D’Aquino, Largo Angelicum, 1, Roma, alle ore 11,00. Quasi la metà del campione (44,6%) risponde che i punti previsti nel programma elettorale non sono stati realizzati e che la politica economica del Governo è fallimentare. Inoltre, circa un intervistato su cinque (il 21,1%) ritiene l’attuale politica non corrispondente ai bisogni del Paese. “Il senso di disagio” – commenta Gian Maria Fara, presidente dell’Eurispes – “è esaltato dal venir meno, in forme sempre più eclatanti, di quella aspirazione alla equità, alla giustizia sociale, alla tutela dei più deboli che avevano garantito la crescita e la affermazione dell’Italia negli ultimi cinquant’anni”. “Ma il segnale più preoccupante per il Governo – continua Fara – dovrebbe venire dal fatto che i giudizi più negativi provengono dalle fasce più giovani della popolazione, dalle donne e dalle regioni del Nord-Ovest e dalle Isole. Tutti segmenti di elettorato nel quale il centro-destra aveva mietuto forti consensi”. “La delusione nei confronti della politica economica del Governo – prosegue il presidente dell’Eurispes – nasce anche dal fatto che lo spettro della povertà si allarga sino ad occupare territori che solo fino a qualche anno fa gli erano sconosciuti: i ceti medi sono costretti, per la prima volta dopo decenni, a difendersi dal pericolo di una incalzante proletarizzazione”. Tra gli intervistati si registano anche pareri positivi, pur se in percentuale minore: il 17,8% afferma che l’impostazione politica dell’esecutivo è appropriata e che gli effetti saranno tangibili nel lungo periodo; il 7,4% si pronuncia per la piena soddisfazione delle scelte effettuate dal Governo, che rispondono esattamente alle necessità del Paese. Da evidenziare la cospicua percentuale di persone che non esprimono una posizione (9,1%). I giudizi più critici si riferiscono a tutti gli aspetti della politica economico-finanziaria di competenza dell’esecutivo. Il 32,7% degli intervistati afferma di non fare nessun affidamento sul Governo in materia di risanamento dei conti pubblici; il 29,9% è dello stesso parere per quanto riguarda la realizzazione di una equa riforma delle pensioni. Relativamente ad altre problematiche, quali la disoccupazione, il grado di fiducia degli intervistati, pur confermandosi molto basso, si sposta su un livello di scetticismo più contenuto. Anche la capacità di gestire i processi inflazionistici viene giudicata in modo negativo, ma è da sottolineare l’alta percentuale di intervistati che esprime una moderata fiducia (41,7%). I giudizi di critica contro la politica economica del Governo Berlusconi sono espressi soprattutto dalle donne: il 47,6% delle intervistate la giudica fallimentare (contro il 41,4% degli uomini) ed il 21,2% la ritiene inadeguata (a fronte di un dato maschile del 20,9%). Nel complesso, dunque, il 68,8% delle donne ed il 62,3% degli uomini esprimono un giudizio negativo. Tra gli uomini, poco più di un cittadino su cinque (il 20,5%) giudica appropriata la politica economica governativa, e ritiene che gli effetti si vedranno nel lungo periodo, contro il 15,3% delle donne. Infine, la politica economica del Governo è ritenuta adeguata rispetto alle necessità attuali del Paese dall’8,9% degli uomini e dal 6% delle donne. La variabile anagrafica non influenza in maniera significativa i giudizi degli italiani circa l’operato del Governo Berlusconi in ambito economico. Tuttavia, può essere evidenziata una maggiore propensione tra più giovani, che rappresentano la componente più consistente, a considerare fallimentare e densa di promesse non mantenute la politica economica dell’attuale esecutivo. Infatti, i giovani appartenenti alla classe di età dai 18 ai 24 anni giudicano “fallimentare” nel 47,7% la politica economica del governo, e “non corrispondente ai bisogni del paese” nel 19,9% per un totale di 67,6%. Anche gli appartenenti alla classe di età superiore, 25-44 anni, hanno dato nel complesso risposte negative: il 69,1% ha infatti giudicato “fallimentare” e “non corrispondente ai bisogni del paese” la politica economica dell’attuale esecutivo. In particolare, il 47,0% la giudica “fallimentare”, mentre il 22,1% “non corrispondente”. Lo scorporo delle risposte in base all’area geografica evidenzia come i giudizi critici nei confronti della politica economica del Governo Berlusconi siano nettamente maggioritari su tutto il territorio nazionale. Nel Nord-Ovest e nelle Isole, oltre due cittadini su tre ritengono che la politica economica governativa non corrisponda ai bisogni del Paese o sia addirittura fallimentare (con percentuali di risposta pari rispettivamente al 67,7% e al 69,8%). Leggermente meno elevati i giudizi negativi espressi dai cittadini residenti al Sud (65,6%), al Centro (64,8%) e al Nord-Est (63,2%).Tra gli intervistati di tutte le aree geografiche, prevale l’opinione che la politica economica del Governo Berlusconi sia fallimentare e piena di promesse non mantenute, espressa da una percentuale variabile dal 43,2% (Nord-Est) al 48,5% (Isole). In base al titolo di studio, i laureati sono gli intervistati che hanno espresso il giudizio più severo sulla politica economica del governo Berlusconi: il 73,0% la giudica “fallimentare” e “non corrispondente ai bisogni del paese”. Disaggregando il dato si ha che il 50,6%, sempre dei laureati, la giudica “fallimentare”, mentre il 22,4% “non corrispondente”. I diplomati valutano positivamente la politica economica del Governo con maggior frequenza rispetto agli altri soggetti, in molti casi sottolineando che gli effetti si vedranno sul lungo periodo. Fra i soggetti con basso livello di istruzione (senza titolo o licenza elementare) sono più numerosi che fra gli altri coloro che non rispondono (14,2%), forse non sentendosi in grado di esprimere una valutazione di carattere economico. Le categorie socio-professionali che giudicano positivamente la politica economica dell’attuale Governo in percentuale superiore alla media sono i pensionati ed i liberi professionisti, commercianti, lavoratori autonomi. I pensionati, inoltre, affermano più spesso degli altri che gli effetti positivi si manifesteranno sul lungo periodo. I soggetti più critici sono invece gli operai ed i non occupati; entrambe le categorie definiscono tale politica fallimentare e densa di promesse non mantenute in percentuale elevata (il 56,7% degli operai ed il 49,2% dei non occupati). I dirigenti, i direttivi, i quadri e gli imprenditori tendono invece a dividersi sulla questione: è elevata la percentuale di chi lamenta una politica economica inefficace e le promesse non mantenute, ma è degna di nota anche la percentuale di chi ritiene tale politica appropriata e spera che porterà col tempo effetti positivi. Per quanto riguarda i giudizi favorevoli, il grado di fiducia maggiore (15,9%) è riposto nella capacità di tenere alta l’immagine del Paese nel contesto internazionale; molto positivo anche il giudizio nei confronti delle strategie attivate per contrastare il terrorismo internazionale e interno (rispettivamente l’11,2% e l’11,1% nutre molta fiducia). Abbastanza apprezzati gli interventi per contrastare la criminalità organizzata (l’8,6% afferma di avere molta fiducia) e garantire unità e coesione al Paese (il 7,5% risponde molta e il 35,7% abbastanza fiducia). Aggregando da una parte i giudizi esprimenti molta o abbastanza fiducia (42,3%) e, dall’altra, quelli esprimenti poca o nulla fiducia, è possibile osservare che il minor grado di fiducia al Governo è espresso dagli intervistati in relazione alla capacità di combattere la criminalità organizzata (i non fiduciosi sono il 53,1%). Il campione esprime maggiore ottimismo relativamente alla capacità del Governo di combattere la disoccupazione (46,7%) e l’inflazione (46,5%). Il fenomeno della disoccupazione preoccupa principalmente i cittadini residenti nelle aree dove il problema è maggiormente sentito: nel Meridione (dove si registrano i più alti tassi di disoccupazione) oltre il 30% degli intervistati non nutre nessuna fiducia nelle capacità dell’esecutivo, contro il 25,2% nazionale. Al contrario, il livello di fiducia aumenta nel Settentrione: Nord-Est e Nord-Ovest registrano un’elevata percentuale di cittadini che dichiarano di avere molta fiducia nella capacità del Governo di combattere la disoccupazione, pari, rispettivamente, al 6,9% e 6,3%. Lo scetticismo sul fatto che il Governo possa realizzare una equa riforma delle pensioni è diffuso in tutte le tipologie socio-professionali: si va dal 73,7% dei dirigenti/quadri/imprenditori al 62,3% dei non occupati, dal 53,3% degli operai al 51,7% degli insegnanti e degli impiegati. Al contrario, sembrano nutrire una maggiore fiducia i pensionati e gli studenti: tra questi ultimi si registra la percentuale più elevata di “fiduciosi” (48,9% contro il 44,3% di chi non ha fiducia). Dunque, coloro che dichiarano il proprio scontento per il modo in cui l’esecutivo sta modificando il sistema pensionistico costituiscono la forza lavoro del nostro Paese (occupati e non occupati), mentre coloro che esprimono giudizi meno critici ancora non si sono inseriti nel mercato del lavoro (gli studenti) o sono già inseriti nel circuito previdenziale (i pensionati). L’insoddisfazione e lo scetticismo dilagano tra i cittadini, per questo è sempre più difficile sollecitare un sistema che sembra arenato. Il sondaggio dell’Eurispes è, inoltre, finalizzato a conoscere cosa pensano gli italiani sulle loro attuali condizioni finanziarie. Il confronto inter-temporale circa la situazione economica del Paese mostra un crescente pessimismo da parte dei cittadini italiani. Se nel 2003 la maggioranza degli intervistati avvertiva un lieve peggioramento dell’economia italiana (32,5%), nel 2004 la situazione si aggrava ulteriormente: infatti il 48,2% degli intervistati percepisce un netto peggioramento. Di conseguenza, diminuiscono le percentuali di coloro che intravedono un trend economico positivo: nel 2004 solamente lo 0,6% avverte un netto miglioramento e il 6,8% un leggero miglioramento. Infine, nel 2004, la percentuale di chi considera stabile la situazione economica del Paese risulta dimezzata rispetto al 2003 (il 14,4% contro il 27,8%). I giudizi incrociati per area territoriale evidenziano una visione più favorevole tra i residenti nel Centro Italia; infatti, l’1% dei cittadini residenti in questa area territoriale percepisce un netto miglioramento a fronte di un dato medio nazionale dello 0,6%. Il pessimismo maggiore viene manifestato dai residenti nel Meridione: sia nel Sud che nelle Isole le percentuali di coloro che si esprimono per un forte peggioramento sono molto elevate (rispettivamente il 50,9% e il 54,4%). Il Nord-Est si colloca in una posizione intermedia: nessuno degli intervistati ritiene che ci sia stato un netto miglioramento della situazione economica del Paese, mentre molte risposte si concentrano su una sostanziale stabilità (16,3%) e su un lieve peggioramento (32,1%). “Il contesto complessivo risulta poco ottimista e i cittadini percepiscono un tendenziale peggioramento dell’economia italiana; a distanza di un solo anno la sfiducia tra gli italiani si è intensificata in maniera esponenziale”, commenta Gian Maria Fara. È stato poi chiesto agli intervistati di esprimere il proprio giudizio sulle prospettive economiche del Paese nei prossimi 12 mesi. Nel 2003 la maggioranza si esprimeva per una soluzione di continuità (43%), il 26,8% per ulteriore peggioramento e il 23,1% per un miglioramento, ma in questo ultimo anno la situazione è profondamente mutata. Diminuisce nettamente la quota di coloro che prevedono un andamento stabile per l’economia (29,1%), mentre aumentano sia gli ottimisti (27,1%) che, in particolar modo, i pessimisti (36,4%). In relazione alle previsioni per il futuro, gli studenti si pronunciano con forza per un miglioramento dell’economia, probabilmente perché valutano le prospettive generali anche in relazione alla propria situazione personale: sono giovani e guardano con fiducia al mondo che si apre davanti a loro. Nei prossimi 12 mesi l’economia del Paese migliorerà anche per una percentuale piuttosto elevata di lavoratori autonomi (liberi professionisti, commercianti, ecc.) e, a sorpresa, di pensionati (29,6%) tra i quali, però, risultano molto numerosi anche i pessimisti (38%). Una percentuale minore di ottimisti si registra tra gli operai (21,3%) e i non occupati (13,1%). Queste ultime due categorie sono le stesse che prevedono in misura superiore alle altre un aggravarsi dell’attuale situazione: quasi la metà del campione si pronuncia per un peggioramento; sono dunque le categorie più deboli a prevedere tempi ancora più duri nei mesi a venire. 

DPS: FONDI STRUTTURALI: SPESI LO SCORSO ANNO 5,3 MILIARDI DI EURO. SUPERATO DEL 34% L’OBIETTIVO PREVISTO. PER IL SECONDO ANNO CONSECUTIVO NESSUNA REGIONE IN DISIMPEGNO AUTOMATICO
Roma, 2 febbraio 2004 - Lo sforzo congiunto delle Amministrazioni regionali e centrali impegnate nell’attuazione dei programmi comunitari 2000- 2006 ha permesso all’Italia di confermare e rafforzare ulteriormente nel 2003 il risultato positivo raggiunto nel 2002 sull’assorbimento dei Fondi strutturali comunitari. Complessivamente nel 2003 è stata realizzata una spesa pari a 5,3 miliardi di euro. Si tratta di un valore del 34 per cento superiore all’obiettivo di 3,9 miliardi di euro necessario per evitare il disimpegno automatico dei Fondi. La maggioranza della spesa (3,6 miliardi di euro) è concentrata nelle aree del Sud Italia, che spendono 800 milioni di euro in più dell’obiettivo Ue (2,8 miliardi di euro). Grazie a questi risultati, tutte le Regioni d’Italia hanno evitato ogni disimpegno automatico anche per il 2003. Una lievissima perdita, per un importo pari a circa 1 milione di euro, si è avuta solo per il Programma Nazionale "Sviluppo Imprenditoriale Locale" del Ministero delle Attività Produttive. La perdita si è registrata relativamente ad azioni innovative e sperimentali realizzate con il Fondo sociale europeo: azioni che sono esposte, per loro natura, a elevati rischi in fase di realizzazione. Perdite lievi, per un importo di 5 milioni di euro, sono inoltre state registrate da alcuni "Programmi Interreg". La notevole spesa di Fondi comunitari del 2003 ha attivato, attraverso il meccanismo del cofinanziamento nazionale, un volume complessivo di spesa in conto capitale dell’ordine di 10 miliardi di euro, di cui circa 7 nelle aree Obiettivo 1 del Sud. Ciò ha concorso a una nuova forte accelerazione nel 2003 della spesa complessiva per le aree sottoutilizzate.  

BTP€I: A BREVE IL LANCIO DELLA SCADENZA DECENNALE
Roma, 2 febbraio 2004 - Il Mef ha affidato a Barclays, Bnp Paribas, Citigroup, Goldman Sachs e Ubm un mandato per il collocamento, mediante sindacato, di un nuovo Btp€i con scadenza 10 anni, indicizzato all’inflazione dell’area dell’euro - con esclusione dei prodotti a base di tabacco. Il collocamento sarà effettuato nel corso delle prossime settimane in relazione alle condizioni di mercato.

GIPS. INCONTRO-DIBATTITO DELL’ITALIAN INVESTMENT PERFORMANCE COMMITTEE (IIPC) IL 30 GENNAIO A ROMA: “GIPS: L’IMPEGNO DEI GESTORI, LE OPPORTUNITÀ PER GLI INVESTITORI ISTITUZIONALI”.
Roma, 2 febbraio 2004 -Secondo l’indagine sul livello di adesione agli standard globali di presentazione delle performance (Gips), promossa dall’Italian Invesment Performance Commitee (Iipc) e condotta con il supporto di Pricewaterhousecoopers, il 32% delle società rispondenti aderisce o sta per aderire agli Standard, mentre un altro 36% ha previsto l’adesione entro il 2005. I risultati sono stati presentati oggi in occasione di un incontro-dibattito dal tema “Gips: l’impegno dei gestori, le opportunità per gli investitori istituzionali” organizzato dall'Iipc presso Palazzo Altieri a Roma. La ricerca ha scattato una fotografia dell’Industria della Gestione italiana evidenziando il grado di recepimento dei Gips. Il campione considerato è composto da una trentina di gestori che rappresentano una massa gestita complessiva superiore a 350 miliardi di euro (circa un terzo del patrimonio dell’Industria del Risparmio Gestito nella sua totalità). "La percentuale di adesione ai Gips da parte dei gestori italiani – ha commentato Daniele Fano, presidente dell'Iipc, intervenendo all’incontro - si colloca sopra la media europea (27%). Essa rappresenta un chiaro riconoscimento degli importanti passi avanti fatti negli ultimi 5 anni dall'Industria”. “L’iipc è parte della rete europea e internazionale che promuove l’adozione dei Gips e ne cura lo sviluppo e l’evoluzione – ha dichiarato Alessandro Rota, rappresentante italiano nello European Ipc - nell’agenda dei prossimi mesi troveranno spazio i ‘Gold-gips’". Durante la seconda sessione di lavoro si è svolta una tavola rotonda che ha affrontato il tema delle opportunità offerte agli investitori istituzionali (fondi pensione, fondazioni, casse previdenziali, ecc.) che si rivolgono a gestori Gips compliant. Il dibattito, al quale hanno partecipato rappresentanti dei fondi pensione, delle Sgr e delle società di consulenza, ha fatto emergere la crescente attenzione dal lato della domanda all'adesione agli Standard da parte delle società che partecipano alle gare per l'assegnazione dei mandati di gestione. Cosa sono i Gips I Global Investment Performance Standards (Gips) sono standard volontari internazionali per il calcolo e la presentazione delle performance degli investimenti. Perché i Gips? Perché gli investitori, siano essi istituzionali o risparmiatori singoli, hanno assistito negli ultimi anni ad un ampliamento straordinario dell’offerta e hanno ora bisogno di parametri comuni ed obiettivi su cui basare le loro scelte. Perché i mercati finanziari ed il settore della gestione del risparmio stanno diventando sempre più globali e si rivela quindi necessario standardizzare il modo in cui viene calcolata e presentata la performance degli investimenti di una molteplicità di soggetti finanziari di paesi diversi. Perché in un mondo in cui la comunicazione tra istituzioni finanziarie e risparmiatori diviene sempre più importante, la predisposizione e la diffusione di standard riconosciuti a livello internazionale andranno a beneficio sia dei gestori che dei loro clienti. Perché i clienti dei gestori, effettivi o potenziali, potranno fare sicuro affidamento sui dati di performance calcolati e presentati in conformità ai Gips, al di là della prassi prevalente fino ad oggi. Peché i singoli enti gestori potranno calcolare e presentare le proprie performance degli investimenti in modo da permettere ai clienti di paragonarle facilmente con quelle degli altri. Gli obiettivi dei Gips » Far accettare in tutto il mondo standard per il calcolo e la presentazione delle performance degli investimenti in un formato chiaro e paragonabile, con tutta l'informativa necessaria. » Garantire l'accuratezza e la coerenza dei dati relativi alla performance degli investimenti ai fini della loro comunicazione, della tenuta di valide statistiche, del marketing e delle presentazioni. » Promuovere un'equa concorrenza globale tra gli enti gestori su tutti i mercati senza creare barriere all'entrata nei confronti di nuovi arrivati. » Incoraggiare la nozione di "autoregolamentazione" del settore della gestione su base mondiale, in funzione complementare alle norme degli organi di vigilanza e di tutela del mercato. Principi etici fatti propri dagli operatori costituiscono infatti la migliore tutela a favore del risparmiatore. Gli Ipps, ovvero la Versione Italiana dei Gips In considerazione della specificità della legislazione fiscale italiana, l'Italian Investment Performance Committee (Iipc), sponsor italiano dei Gips, ha redatto la Versione Italiana dei Gips (Standard Italiani di Presentazione delle Performance degli Investimenti - Ipps) adottando una traduzione integrale dei Gips con l'aggiunta di obblighi e raccomandazioni relativi alla possibilità di calcolare performance al lordo delle imposte nonché della formula di lordizzazione delle quote dei fondi comuni studiata da Assogestioni. Tali integrazioni sono state rigorosamente scrutinate e successivamente approvate dall'organo preposto alla diffusione dei Gips a livello globale (Investment Performance Council). La complessità e la validità tecnica della soluzione fornita alla problematica fiscale italiana non ha mancato di suscitare grande attenzione tra gli esperti dei gruppi di lavoro internazionali e può essere considerata a ragione un importante contributo dell'Italia allo sviluppo dei Gips in direzioni su cui ancora si stenta a raggiungere un ampio consenso internazionale (utilizzo dell'indebitamento e di strumenti derivati). Gli Ipps forniscono una soluzione trasparente ai problemi di misurazione della performance posti dalla fiscalità italiana. La rimozione del grosso ostacolo alla comparazione internazionale delle performance rappresentato dalla diversità di regimi fiscali ottenuta attraverso una metodologia riconosciuta a livello internazionale andrà a beneficio sia dei gestori che dei rispettivi clienti. Gli Ipps consentono di realizzare anche in Italia le migliori condizioni affinché il calcolo e la presentazione delle performance degli investimenti siano improntati ai principi di "full disclosure" e "fair representation" sui quali i Gips si fondano. Breve storia dei Gips 1987 - prima versione, a cura del Financial Analysts Federation (Faf) Committee for Performance Presentation Standards, pubblicata sul Financial Analysts Journal; 1993 - nascita in Usa degli Aimr-performance Presentation Standards; 1993 –1996 - fase di collaudo; 1996 - costituzione di una commissione europea, all’interno della Effas (European Federation of Financial Analysts Societies) sugli standard di presentazione delle performance; 1997 - nuova versione Usa degli standard Aimr-pps e pubblicazione di un primo documento italiano in materia (quaderno di ricerca Assogestioni n. 17); 1999 - nascita dei Global Investment Performance Standards (Gips), sviluppo degli Aimr-pps statunitensi; 1999 - costituzione dell’Investment Performance Committee e traduzione italiana dei Gips a cura del Comitato Italiano Gips (poi divenuto Iipc – Italian Investment Performance Committee); 2002 - approvazione degli Ipps, Versione Italiana dei Gips.

INTRANET FILES E ABI LAB
Milano, 2 febbraio 2004 - Webegg in collaborazione con Mip – Politecnico di Milano, sta partecipando all’attività di ricerca promossa da Abi Lab, volta a focalizzare l’analisi dell’Osservatorio Intranet Files sul settore finanziario. La tendenza in atto riconosce alle Intranet un ruolo molto importante nell’evoluzione e nel cambiamento che sta avvenendo all’interno delle banche, ed il passaggio dal focus tecnologico a quello organizzativo consentirà di sfruttare al meglio le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e dai nuovi modelli organizzativi intranet based. L’accordo Intranet Files – Abi Lab consentirà di portare nel settore bancario le esperienze ottenute dall’analisi di oltre 40 intranet italiane, condotte dall’Osservatorio Intranet Files e di orientare le iniziative di ricerca dell’Osservatorio, verso aspetti specifici del settore finanziario. Abi Lab nel corso del 2003 ha attivato molte nuove iniziative per favorire il dialogo tra banche e partner tecnologici e per approfondire le nuove tematiche tecnologiche. Lo scorso 13 novembre a Roma è stato presentato Intranet Files Banche, in occasione del Workshop Abi Lab “La conoscenza in banca - Creazione, condivisione, comunicazione". Intranet Files Banche è uno dei 5 progetti speciali accolti da Abi Lab a partire dal 2003. Ogni progetto, promosso da un partner tecnologico di Abi Lab, si occupa di analisi tematiche, che richiedono modalità di approfondimento sempre diverse e innovative, basate su assessment, indagini e ricerche di mercato. Il progetto, si articolerà in due fasi: 1) Analisi di sistema: che prevede la creazione di un gruppo di lavoro di banche per l’elaborazione di una mappa di posizionamento del sistema bancario sul tema delle Intranet. Hanno già confermato la partecipazione al gruppo di lavoro: Banca delle Marche, Banca intesa, Bnl, Banca Popolare di Sondrio, Banca Sella, C. R. Asti, Credito Emiliano, Unicredito. 2) Analisi Individuale: indagine individuale delle Intranet bancarie e individuazione dei possibili scenari di evoluzione, oltre creazione di un tavolo di confronto degli Intranet manager. Obiettivi di Intranet Files L' Osservatorio Permanente "Intranet Files" nasce per iniziativa del Mip-politecnico di Milano e di Webegg con l'obiettivo di creare e diffondere conoscenza sulle intranet in Italia. Lavorando a stretto contatto con un campione significativo delle maggiori imprese operanti in Italia, l'Osservatorio sta analizzando le applicazioni intranet dal punto di vista strategico, organizzativo e tecnologico, andando a monitorare nel tempo l'evoluzione e confrontandole con i principali benchmark a livello internazionale. L'attività di ricerca viene affiancata da iniziative di analisi e divulgazione dei risultati tese a sviluppare una comunità di attori interessati allo sviluppo ed alla gestione delle intranet dal punto di vista strategico, organizzativo e tecnologico. Infolink:  http://www.Intranetfiles.it/intranet_files.htm   www.Webegg.it  www.Intranetfiles.it  www.Abilab.it  

MEDIOBANCA CEDE IL 15% DI TIRRENIA DI NAVIGAZIONE S.P.A.
2 febbraio 2004 - Mediobanca, in esecuzione degli accordi stipulati nel luglio 2000, ha ceduto l'intera propria partecipazione in Tirrenia di Navigazione S.p.a. (15%) al gruppo Fintecna per un controvalore di € 41,8 mln., conseguendo una plusvalenza di € 7,4 mln.

CATTOLICA ACQUISTA DAL BANCO DI SARDEGNA IL 15% DI RISPARMIO & PREVIDENZA
Verona, 2 febbraio 2004. Società Cattolica di Assicurazioni comunica che in data odierna è stato formalizzato l’acquisto da Banco di Sardegna dell’intera partecipazione, pari al 15%, da questo detenuta nel capitale sociale di Risparmio & Previdenza Spa, compagnia vita controllata da Cattolica e che attesta al 30 settembre 2003 riserve matematiche per un totale di 1,6 miliardi di euro. Il prezzo pattuito per l’operazione è di 8.175.000 euro. Risparmio & Previdenza, costituita nel 1994 con l’obiettivo di affiancare le banche partner di Cattolica nel segmento assicurativo e previdenziale, prosegue nella sua attività di distribuzione di prodotti e servizi tramite la Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana e la Banca di Credito Popolare di Torre del Greco. Il Gruppo Cattolica, costituito da Cattolica Assicurazioni, Risparmio & Previdenza e da altre dieci compagnie assicurative, è al sesto posto tra i principali gruppi italiani. I dati al 30 settembre scorso hanno confermato la sostenuta dinamica di sviluppo degli ultimi anni, con una crescita della raccolta premi complessiva di quasi il 22% a 3.077 milioni di euro e un utile netto consolidato di 72 milioni.  

MANIFESTAZIONE SULL'INNOVAZIONE NEL SETTORE DELLA GIOIELLERIA
Birmingham, 2 febbraio 2004 - Il 3 e 4 marzo si svolgerà a Birmingham (Regno Unito) una serie di esposizioni e seminari sulle innovazioni nel settore della gioielleria. Il programma della manifestazione, intitolata "Jewelmed 2004" e organizzata dal centro d'innovazione nel settore della gioielleria, prevede i seguenti punti: informazioni sulle innovazioni più recenti nelle tecniche di prototipazione rapida; analisi approfondita del software Cad tridimensionale; incontri tra i principali operatori del settore e presentazione dei prodotti più recenti sul mercato. I seminari avranno luogo in entrambe le giornate. La prima sarà dedicata a studi di casi di prototipazione rapida direttamente applicabile alla gioielleria; la seconda verterà sulla portata della collaborazione tra il settore della gioielleria e quello dei dispositivi medici.
Per informazioni : Frank Cooper, Jewellery industry innovation centre , Uce school of jewellery , Vittoria Street, Hockley , Birmingham, B1 3Pa , Tel: +44 121 331 5940 , E-mail: frank.Cooper@uce.ac.uk

FIDIA S.P.A. CALENDARIO EVENTI SOCIETARI 2004
Torino, 2 febbraio 2004 - Fidia S.p.a., il Gruppo italiano leader nella tecnologia industriale destinata principalmente al settore della stampistica, ha programmato per il 2004 il seguente calendario di eventi societari: § 13 febbraio 2004, ore 10.00: Consiglio di Amministrazione per l’ approvazione della Quarta Relazione Trimestrale 2003; § 30 marzo 2004, ore 10.00: Consiglio di Amministrazione per l’approvazione del Progetto di Bilancio d’ Esercizio 2003;  29 aprile 2004, ore 15.00: Assemblea per l’ approvazione del Bilancio d’ Esercizio 2003 – 1^ convocazione; § 13 maggio 2004, ore 14.00: Consiglio di Amministrazione per l’approvazione della Prima Relazione Trimestrale 2004;  13 maggio 2004, ore 15.00: Assemblea per l’approvazione del Bilancio d’Esercizio 2003 – 2^ convocazione; § 4 agosto 2004, ore 10.00: Consiglio di Amministrazione per l’approvazione della Seconda Relazione Trimestrale 2004; 29 settembre 2004, ore 10.00: Consiglio di Amministrazione per l’approvazione della Relazione Semestrale 2004; § 12 novembre 2004, ore 10.00: Consiglio di Amministrazione per l’approvazione della Terza Relazione Trimestrale 2004  

SEMPRE PIÙ BRILLANTI I RISULTATI DEL GRUPPO CANON NEL 2003 IL FATTURATO È AUMENTATO DELL’8,8% MENTRE L’UTILE LORDO DEL 31,2%.
Milano, 2 febbraio 2004 - Il gruppo Canon, leader mondiale nelle tecnologie dell’immagine, ha presentato ufficialmente i risultati finanziari del 2003: le vendite nette consolidate hanno raggiunto i 23 miliardi e 866 milioni di Euro con un incremento dell’8,8% sul 2002, mentre il reddito netto ha raggiunto i 2 miliardi e 58milioni di Euro con un aumento del 44,6% sullo scorso anno. Il profitto per ogni azione è stato di 2,34 Euro. Anche il margine operativo è aumentato notevolmente, migliorando del 31,2%. “Questa crescita – ha detto Toshizo Tanaka, Senior Managing Director e Group Executive for Finance and Accounting Headquarters di Canon Inc.– è stata il risultato del forte aumento nelle vendite di macchine fotografiche digitali, dei sistemi digitali multifunzione a colori, delle stampanti laser e dei semiconduttori. Sono aumentate anche le vendite di consumabili dovute al maggior numero di installazioni dei sistemi digitali multifunzione e delle stampanti laser a colori”.  

C.D.A. DI ART’E : 2003 POSITIVO, PIU' UTILI NEL 2004 ISTITUITO IL NUOVO COMITATO ESECUTIVO, FABIO MENGHINI NUOVO AMMINISTRATORE DELEGATO DEL GRUPPO
Bologna, 2 febbraio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Art'è, leader in Italia nel mercato dei beni e servizi artistici e culturali, si è riunito oggi sotto la presidenza di Marilena Ferrari per esaminare la nuova organizzazione del Gruppo, valutare i primi consuntivi del 2003 e definire gli indirizzi strategici dell'anno in corso. Tra le novità più importanti, vi è l'istituzione del Comitato Esecutivo, cui sono demandate dal C.d.a. Ampie facoltà di gestione ordinaria e straordinaria del Gruppo. Del Comitato Esecutivo fanno parte, oltre a Marilena Ferrari, Presidente del Gruppo Art'e', i Consiglieri Marco Castelluzzo, Claudio Demattè, Fabio Lazzari e Fabio Menghini, nuovo Amministratore Delegato del Gruppo. Per quanto concerne gli indirizzi strategici del 2004, il Consiglio ha evidenziato la decisa focalizzazione del Gruppo sull'incremento dei principali indici di redditività , facendo leva, in particolare, sull'attenta politica di controllo dei costi e sulla concentrazione delle attività nelle aree a maggiore marginalità . L'attuazione di tale strategia sarà sviluppata garantendo al contempo la crescita del fatturato anche nel 2004 rispetto all'esercizio appena concluso. La crescita è fra l'altro uno degli elementi che da sempre hanno caratterizzato l'attività del Gruppo divenendone uno dei drivers fondamentali. Nell'occasione, Art'è ha reso noti i primi dati di preconsuntivo per l'esercizio appena concluso che evidenziano un fatturato consolidato nel 2003 molto vicino alle previsioni formulate in occasione del Roadshow del Nuovo Mercato. Il fatturato ha infatti raggiunto i 60 milioni di Euro, in crescita del 29% rispetto all'anno precedente e del 7% rispetto al consolidato 2002 pro-forma comprendente anche i ricavi delle società Fmr e Fmr France, acquisite nell'ottobre 2002. 'Attraverso la nuova organizzazione del Gruppo, con l'arrivo di Fabio Menghini nel ruolo di Amministratore Delegato e la creazione del Comitato Esecutivo in seno al C.d.a. - ha dichiarato Marilena Ferrari, Presidente di Art'è S.p.a. - siamo in grado di affrontare il 2004 con la giusta determinazione per raggiungere gli obiettivi fissati. Fra l'altro mi preme sottolineare la positiva conclusione dell'attività nel corso del 2003, anno in cui il nostro Gruppo, pur in presenza di una congiuntura decisamente negativa sia per l'economia italiana che a livello internazionale, ha risposto con risultati in crescita. Un'attenta politica di contenimento dei costi, ed una concentrazione degli investimenti nei settori di attività che ci hanno sempre dato i migliori risultati, consentiranno di privilegiare l'aspetto legato alla crescita degli utili, mantenendo inalterata la nostra capacità di sviluppo in termini dimensionali.'    

SEAT PAGINE GIALLE CALENDARIO  FINANZIARIO 2004
Torino, 2 febbraio 2004 - Di seguito le date previste del calendario finanziario per l’anno 2004: 18 febbraio Cda: Esame dei risultati preliminari al 31 dicembre 2003. 26 marzo Cda: Approvazione del progetto di bilancio d’esercizio e del bilancio consolidato al 31 dicembre 2003. Avvalendosi dell’esonero previsto dall’art. 82, comma 2, della deliberazione Consob n. 11971/99 (e successive modifiche ed integrazioni), in luogo della pubblicazione della relazione trimestrale relativa al periodo ottobre-dicembre 2003, Seat metterà a disposizione del pubblico il progetto di bilancio di esercizio ed il bilancio consolidato al 31 dicembre 2003 entro 90 giorni dalla chiusura dell’esercizio. 29 e 30 aprile Assemblea di Bilancio, rispettivamente in prima e seconda convocazione. 10 maggio Cda : Approvazione del I° trimestre gennaio – marzo. 7 settembre Cda: Approvazione relazione semestrale gennaio - giugno . Il suddetto documento sarà reso disponibile al pubblico entro settantacinque giorni dalla scadenza del semestre e, pertanto, ai sensi dell’art. 82 della deliberazione Consob n. 11971/99 (e successive modifiche e integrazioni) la relazione trimestrale relativa al secondo trimestre 2004 non verrà predisposta. 8 novembre Cda: Approvazione del 3° trimestre luglio - settembre . Le conference call per la presentazione dei dati contabili alla Comunità finanziaria saranno tenute di norma il giorno successivo all’approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione.

RAS: CRESCITA SOSTENUTA DEI VOLUMI ANCHE NEL 2003 PREMI CONTABILIZZATI OLTRE I 16,5 MILIARDI DI EURO (+10%) AGENTI E PROMOTORI: RACCOLTI 1,6 MILIARDI DI EURO NEL VITA E NEI SERVIZI FINANZIARI (+29%), CON UNA FORTISSIMA ACCELERAZIONE NEL QUARTO TRIMESTRE (593 MILIONI DI EURO, +91% RISPETTO ALLO STESSO PERIODO DEL 2002)
Milano, 2 febbraio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione Ras, presieduto da Giuseppe Vita, ha esaminato oggi i dati preconsuntivi di chiusura dell’esercizio 2003. Nel corso dell'anno i premi lordi consolidati si sono attestati a 16.570 milioni di euro, in crescita del 10% rispetto ai 15.038 milioni di fine 2002. I dati esaminati oggi confermano il raggiungimento degli obiettivi indicati dal piano industriale 2001-2003. Il Cda ha anche approvato un nuovo Codice di corporate governance che recepisce le più avanzate disposizioni internazionali in materia e che pone la Ras all’avanguardia in Italia. Vita e Servizi finanziari Nel corso del 2003 i premi Vita sono stati pari a 9.553 milioni di euro, in aumento del 14,5% rispetto agli 8.342 milioni del 2002. Particolarmente sostenuta la crescita della raccolta sul mercato Italiano che ha raggiunto i 7.646 milioni di euro, in progresso del 18% rispetto ai 6.477 milioni di fine 2002. I premi Vita di nuova produzione hanno raggiunto nel 2003 i 5.893 milioni di euro, in forte aumento (+24%) rispetto ai 4.760 milioni del 2002, grazie alla buona performance registrata da tutti i canali di distribuzione. La raccolta complessiva effettuata in Italia da agenti e promotori finanziari in termini di nuovi premi vita, risparmio gestito e amministrato ha raggiunto nel 2003 i 1.646 milioni di euro, in crescita del 29% rispetto ai 1.280 milioni del 2002. In particolare i nuovi premi annui sono stati pari a 146 milioni di euro nel 2003, in progresso del 7% rispetto all'anno precedente, mentre i premi unici sono cresciuti del 48% a 526 milioni di euro. Una fortissima accelerazione è stata registrata nel quarto trimestre del 2003. Agenti e promotori finanziari hanno totalizzato - in termini di risparmio gestito, amministrato e nuovi premi Vita - 593 milioni di euro, con un incremento del 91% rispetto al quarto trimestre del 2002. Sensibile progresso della raccolta di premi ricorrenti (69 milioni di euro, +28% rispetto al quarto trimestre del 2002). Questi risultati sono stati conseguiti grazie anche allo sviluppo di nuovi prodotti che hanno consentito di integrare l'offerta assicurativa e finanziaria in linea con quanto annunciato nel piano triennale. E' il caso di "Rasbank Philosophy", la polizza unit linked con filosofia total return realizzata da Darta Saving, la compagnia Vita di diritto irlandese del gruppo. Nata ad aprile 2003, Darta Saving ha raccolto, tramite i promotori finanziari Rasbank, premi per 186 milioni di euro. Costante e sostenuta (+22%) la crescita realizzata attraverso la bancassurance, con premi di nuova produzione per 5.221 milioni di euro. Le controllate estere hanno realizzato una raccolta di premi Vita complessivamente in progresso del 2,2%, attestandosi a 1.906 milioni di euro a fine 2003 rispetto ai 1.865 milioni di dicembre 2002. Interessante il contributo di Spagna (+9,8%) e Portogallo (+21,6%). Danni Nel 2003 i premi Danni sono stati pari a 7.017 milioni di euro, in aumento del 4,8% rispetto ai 6.696 milioni del 2002. In particolare in Italia i premi Danni sono stati pari a 3.794 milioni di euro nel 2003, in crescita del 4,2% rispetto ai 3.640 milioni del 2002. Il risultato è stato raggiunto grazie al buon andamento di tutte le linee di business. In particolare Genialloyd, la compagnia di vendita diretta del gruppo, ha registrato una crescita dei premi del 54%, raccogliendo 170 milioni di euro nel 2003 (111 milioni nel 2002). Il 2003 si chiude così per Genialloyd con un utile netto pari a 3,4 milioni di euro, rispetto ai 600 mila euro del 2002 (anno del raggiungimento e superamento del pareggio operativo). Anche le controllate estere - in Austria, Spagna, Svizzera e Portogallo - hanno fatto registrare un buon risultato con premi lordi contabilizzati nel corso dell'anno per 3.223 milioni di euro, in crescita del 5,5% rispetto ai 3.056 milioni del 2002. Nel dettaglio Spagna e Portogallo hanno fatto rispettivamente registrare un progresso del 12,8% e del 16%. Previsioni di redditività 2003 L’esame dei primi dati di bilancio evidenzia un andamento dell'intero 2003 positivo e in linea con le indicazioni di redditività già fornite alla comunità finanziaria. Corporate Governance Ulteriore importante passo nello sviluppo di una governance allineata con le più recenti e avanzate disposizioni italiane ed internazionali. Il Cda ha infatti varato il nuovo Codice di corporate governance che fa riferimento, tra gli altri, al Sarbanes – Oxley Act (Usa, luglio 2002), al Combined Code On Corporate Governance (Gb, luglio 2003) e alla direttiva Ue sul Market Abuse (gennaio 2003). Tra le maggiori innovazioni: valorizzazione del ruolo del Cda e dei Consiglieri indipendenti (con criteri più stringenti nella definizione del requisito di indipendenza); istituzione del Comitato rischi; nuove regole in tema di trasparenza degli incarichi attribuiti alle società di revisione; disposizioni specifiche per l’operatività delle società del Gruppo in strumenti finanziari derivati; rafforzamento dei divieti di comportamenti in conflitto di interessi; maggiore tutela delle minoranze azionarie. Il Consiglio ha deliberato di presentare alla prossima Assemblea una richiesta di modifica dello statuto, per abbassare dal 3% al 2% le soglie necessarie per presentare liste di minoranza per la nomina del Collegio Sindacale. Il nuovo Codice di corporate governance Ras, che mira tra l'altro ad aumentare l'informazione – anche via web – al mercato e ai soci, sarà disponibile a breve sul sito www.Ras.it, nella sezione Press office e Investor relations. Il Cda Ras ha provveduto inoltre a cooptare nel board i consiglieri indipendenti Dott. Andrea Pininfarina e Dott. Salvatore Orlando, che subentrano al Dott. Alberto Falck, recentemente scomparso ed al Dott. Luigi Orlando, dimessosi per motivi personali. Per le stesse ragioni il Prof. Mario Arcelli, il Dott. Angelo Marchiò e il Dott. Guido Maria Barilla hanno recentemente rassegnato le dimissioni, in merito alle quali il Cda ha rinviato alla prossima assemblea dei soci ogni deliberazione in merito.

ISVAP:SEGNALAZIONE SU UNA SOCIETÀ NON AUTORIZZATA ALLO SVOLGIMENTO DELL’ATTIVITÀ ASSICURATIVA IN ITALIA.
Roma, 2 febbraio 2004 - Sono pervenute a questo Istituto segnalazioni circa il rilascio per il territorio italiano di garanzie per l’assicurazione della responsabilità civile auto da parte di una società, con sede legale non individuata, denominata Mutua Sardegna Assicurazioni Al riguardo nel rendere noto che la suddetta denominazione non corrisponde ad alcuna compagnia autorizzata o comunque abilitata ad operare nel territorio italiano, si fa presente che altra compagnia avente denominazione similare Mutua assicurazioni Sardegna S.m.s. Con sede legale in Cagliari, Via Caprera 23 è stata posta in liquidazione coatta amministrativa con D.m. Dell’8 agosto 1994 in quanto non autorizzata all’esercizio dell’attività assicurativa. Si richiama pertanto l’attenzione degli utenti e degli intermediari sulla circostanza che l’eventuale stipula di polizze recanti le intestazioni sopra indicate comporterebbe per i contraenti l’insussistenza della copertura obbligatoria r. C. Auto e per gli intermediari lo svolgimento di un’attività non consentita dalle vigenti disposizioni normative. L’ Isvap raccomanda di verificare preventivamente che i contratti da sottoscrivere siano emessi da imprese regolarmente autorizzate allo svolgimento dell’attività assicurativa. A tale proposito chiarimenti e informazioni potranno essere richiesti direttamente all’Isvap (Via del Quirinale, 21 – 00187 Roma – tel. 06.42.133.1 – telefax 06.42.13.32.06) oppure acquisiti attraverso la consultazione del sito Internet www.Isvap.it 

OLCESE DELIBERA IL PIANO INDUSTRIALE INTEGRATO OLCESE/RAUMER
Milano, 2 febbraio 2004. Il Consiglio di Amministrazione di Olcese S.p.a., riunitosi oggi sotto la presidenza del Dr. Paolo Andrea Mettel, ha approvato il Piano Industriale e Finanziario 2004-2006 nella versione aggiornata che ricomprende l’integrazione dell’attività con il gruppo Raumer, redatto e condiviso con il management della Raumer S.p.a., in relazione a quanto concordato nell’accordo siglato il 22 gennaio u.S.. Il Piano industriale si fonda su una nuova strategia gestionale, produttiva e commerciale con la quale i due gruppi Olcese e Raumer, una volta integrati, intendono presentarsi sul mercato come una nuova realtà con potenzialità rinnovate e solidamente rafforzate. L’ottenimento di tale risultato implica una riorganizzazione commerciale e industriale, una significativa ristrutturazione dell’attuale indebitamento di Olcese ed una ricapitalizzazione di Olcese S.p.a., come delineato nell’accordo siglato tra Olcese e Raumer e conseguentemente comunicato al Mercato il 23 gennaio u.S, con un rapido ritorno alla generazione di cassa (Ebitda positivo) e un riequilibrio delle fonti di finanziamento del Gruppo. L’obbiettivo del Piano è quello di conseguire il superamento della crisi e ottenere il definitivo consolidamento di Olcese, con un posizionamento del nuovo Gruppo Olcese/raumer quale Leader nell’ambito dell’intero mercato di riferimento. Sul fronte industriale, il Piano prevede una ristrutturazione sull’area Olcese, con la concentrazione della produzione negli stabilimenti più efficienti che torneranno ad un regime produttivo a ciclo continuo con una prevista riduzione globale di circa 15 punti percentuali dell’incidenza degli altri costi industriali sul fatturato nel 2004. In particolare il Piano prevede la chiusura e la dismissione delle attività non strategiche o non sufficientemente redditizie e la conseguente riduzione del perimetro di attività; lo sviluppo dell’area di commercializzazione ed una forte riduzione dei costi diretti ed indiretti; l’integrazione tra le necessità di produzione degli stabilimenti Olcese e Raumer ai fini di una saturazione della capacità produttiva e il mantenimento delle produzioni a maggiore valore aggiunto con un vantaggio globale a parità di perimetro della area del Gruppo Olcese stimato a livello di Ebitda di circa euro 21 milioni nel 2004. Il fatturato del nuovo Gruppo Olcese/raumer, è previsto in considerazione del nuovo perimetro a circa euro 200 milioni nell’anno 2004. Tale obiettivo sarà raggiunto attraverso l’integrazione commerciale con Raumer S.p.a. E il sostanziale cambiamento del mix produttivo, come previsto negli accordi citati, ed infine grazie all’impostazione di una politica commerciale di trading di prodotti finiti sull’area Olcese, come già previsto e precedentemente comunicato, per la quale vi sono già accordi preliminari con partner industriali. Il tutto con un riflesso di maggior presenza sul mercato di riferimento delle due società e con un conseguente significativo incremento del fatturato per gli anni 2005 e 2006. L’ebitda del nuovo Gruppo Olcese/raumer nel 2004 è previsto pari a circa euro 15 milioni con ammortamenti previsti di circa euro 11 milioni. Si ricorda per completezza che l’effettiva implementazione del Piano Industriale Olcese/raumer è strettamente connessa alla realizzazione dell’intero accordo stipulato con Raumer S.p.a. Alle condizioni ivi previste.

OLCESE S.P.A.: LA POSIZIONE FINANZIARIA NETTA DELLA SOCIETÀ E DEL GRUPPO AL 31 DICEMBRE 2003 EVIDENZIANO UNA RIDUZIONE DI € 2 MILIONI RISPETTO AI DATI DEL MESE PRECEDENTE.
Milano, 2 febbraio 2004 - La posizione finanziaria netta consolidata del Gruppo risulta pari a Euro -92 milioni circa, la posizione finanziaria netta di Olcese S.p.a. È di Euro -67 milioni circa. Con riferimento all’indebitamento scaduto, si informa che ammonta a circa Euro 39 milioni di cui debiti nei confronti dei fornitori per circa Euro 32 milioni, e debiti di natura tributaria e previdenziale per complessivi Euro 7,5 milioni, questi ultimi così composti: per Iva, Irap, Ici e Imposta Sostitutiva circa Euro 3,3 milioni, per Irpef circa Euro 2,3 milioni, per contributi previdenziali a carico dell’azienda circa Euro 1,9 milioni (la quota contributi a carico del dipendente è sempre stata regolarmente pagata alla scadenza di legge). L’indebitamento scaduto di carattere finanziario risulta azzerato. Relativamente alle negoziazioni in corso per la ristrutturazione del debito, si comunica che alla luce dell’accordo siglato con Raumer e comunicato al mercato lo scorso 23 gennaio, stanno procedendo le trattative con fornitori ed istituti di credito per l’ottenimento di una congrua ristrutturazione del debito Olcese attraverso stralci o conversioni, che interessano crediti per un ammontare di circa euro 74 milioni (su una posizione debitoria complessiva, di Olcese S.p.a., pari a euro 106 milioni). In relazione al programma di dismissione degli immobili si comunica che, per il momento, non vi sono significative novità da segnalare. Per quanto attiene al Piano Industriale e Finanziario si precisa che, alla luce dell’accordo sottoscritto con Raumer S.p.a ed in conformità alle deliberazioni assunte dal consiglio del 29 gennaio 2004 che ha approvato il Piano Industriale integrato Olcese Raumer, il management di Olcese sta ora avviando tutte le procedure necessarie per dare attuazione a quanto deliberato dal Consiglio. E’ stato anche revocato l’aumento di capitale deliberato lo scorso 15 settembre 2003, come previsto dall’accordo siglato con Raumer e comunicato al mercato lo scorso 23 gennaio, tenuto conto anche dell’imminente scadenza del termine di esecuzione a suo tempo fissata al 31/01/2004.

WORKSHOP "ESPERIENZE ITALIANE ED EUROPEE DI E-HR"
Milano, 2 febbraio 2004 - l'Università di Milano Bicocca e della Fondazione Ibm annunciamo il prossimo workshop di Elesociety: "Esperienze italiane ed europee di e-Hr" Milano 18 Febbraio 2004, Orario: 14.30-17.30, Sede: Università Milano-bicocca Piazza dell'Ateneo Nuovo, 1 Edificio U6 Iv Piano Aula Riccardo Massa. 14.30: Introduzione Angelo Failla (Fondazione Ibm) e Raoul C. D. Nacamulli (Università di Milano-bicocca); 14.45: Maurizio Caponi Ibm "Ibm Global Human Capital Survey"; 15.20: Spunti di discussione Francesco Paoletti (Università di Milano-bicocca); 15.40: Rossana Gardoni Regione Lombardia "Il Sistema informativo quale leva per lo sviluppo delle Risorse Umane"; 16.10: Fabrizio Dayan e Alberto Carminati Nokia "Gestione delle e-Hr in Nokia"; 17,00: discussione; 17,30 conclusioni. Iscrizione (obbligatoria): on line al sito
http://www.Elesociety.org/iscrizione.html

DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE DI ASSOTRAVEL, ANDREA GIANNETTI, IN MERITO ALLA CONCLUSIONE DELLA TRATTATIVA CON ALITALIA.
Roma, 2 febbraio 2004 - “Finalmente è giunta a termine la trattativa che opponeva il sistema agenziale italiano alla compagnia di bandiera nazionale. Con l’accordo di ieri si è trovata una mediazione che da tempo le parti auspicavano. Per quanto riguarda i contenuti penso che non ci siano né vincitori né vinti. Per questo il mio giudizio sul risultato finale resta sospeso poiché le intese e gli accordi, compresi quelli di materia più strettamente economica, potranno essere valutati solo in rapporto al nuovo corso che con questo accordo si instaura da parte delle agenzie di viaggio sia nei confronti delle compagnie aeree che dei clienti. Il regime commissionale, ormai insostenibile per tutti considerato il generale abbassamento del prezzo medio dei biglietti, lascia spazio a nuove soluzioni di remunerazione, infatti Alitalia si è impegnata a garantire all’intera catena distributiva tutte le tariffe pubbliche e promozionali con pari condizioni rispetto ai suoi canali di vendita diretti. L’aspetto fondamentale per le imprese di intermediazione dei viaggi e vacanze è l’affermazione dell’importanza del loro ruolo che si tradurrà in iniziative come il tavolo tecnico con Alitalia, ma anche e soprattutto con un confronto continuo non più legato soltanto a questioni come la riduzione delle commissione. Ruolo che è stato ribadito ed enfatizzato, assieme alla volontà di svilupparlo, da Alitalia e che ha rappresentato il presupposto dell’accordo raggiunto ieri. Ringrazio il Ministro Maroni per l’attenzione dimostrata al nostro settore e per gli impegni assunti e realizzati: un’attenzione nei confronti del settore turismo mai dimostrata prima da alcun soggetto istituzionale”.

AUSTRIAN AIRLINES LANCIA LE NUOVE TARIFFE “REDTICKET”
Milano, 2 febbraio 2004 –Austrian Airlines ha recentemente lanciato sul mercato italiano il nuovo brand “redticket” per evidenziare le migliori offerte disponibili. Sono state appena lanciate le nuove tariffe “redticket” via Vienna per scoprire alcune delle più suggestive città dell’Est europeo e dell’Estremo Oriente. Le offerte, valide per tutti i biglietti prenotati ed acquistati dal 17 gennaio al 29 febbraio 2004, con partenze dal 24 gennaio al 31 marzo 2004 (ultima data valida per il rientro), sono rivolte ai passeggeri in partenza dagli scali italiani di Milano, Venezia, Bologna, Verona, Firenze e Roma. Austrian offre la possibilità di scoprire le suggestive atmosfere di Bucarest, Cracovia, Sofia e Versavia a partire da 259,00 Euro; Kiev, Timisoara da 269,00 Euro; Kosice da 279,00 Euro e Mosca da 299,00 Euro. Per chi volesse scoprire l’Estremo Oriente, la compagnia austriaca propone tariffe “redticket” per Pechino a partire da 599,00 Euro e per Tokyo e Osaka da 629,00 Euro. Le tariffe di andata e ritorno in classe economica, sono valide solo per voli operati da Austrian Airlines via Vienna, escludono le tasse aeroportuali, i supplementi di sicurezza e non sono combinabili con altre offerte. Il biglietto deve essere emesso almeno sette giorni prima della partenza. L’offerta è valida per soggiorni da un minimo di sei giorni ad un massimo di un mese. I bambini dai 2 ai 12 anni godono di uno sconto del 25% sulla tariffa degli adulti mentre quelli sotto i due anni hanno una riduzione del 90% sulla tariffa degli adulti. Le offerte si possono prenotare presso tutte le agenzie di viaggio o contattando il Call Center di Austrian Airlnes a disposizione del pubblico dalle 8:30 alle 21:00 per 365 giorni all’anno: Nord Italia: 02-80663095 Centro/sud Italia: 06-65684018

NUOVI UFFICI PER AVIS: DA OGGI ANCHE A NOVARA
Roma, 2 Febbraio 2004 - Avis Autonoleggio, la compagnia leader nel settore del noleggio a breve termine, annuncia oggi l’apertura del nuovo ufficio nella città di Novara implementando l’offerta di servizio di noleggio auto e furgoni agli utenti del Piemonte. La nuova sede Avis di Novara, che avrà come responsabile operativo Giampaolo Mastromarco, è situata in Viale Ferruccio 26, a soli 700 metri dalla stazione ferroviaria e nella stessa struttura dell’autostazione per i bus. Per chi viaggia, il nuovo ufficio di noleggio è facilmente raggiungibile anche dall’autostrada A4, dall’uscita Novara Ovest - Agognate. Per informazioni, è possibile telefonare al numero 0321.626709. L’intero 2004 vedrà per Avis Autonoleggio un’intensificarsi della sua capillarità sul territorio nazionale attraverso l’apertura, nel corso dell’anno, di numerosi nuovi uffici. Da oggi inoltre, sul sito internet www.Avisautonoleggio.it è disponibile una sezione dedicata a ciascun ufficio Avis, con una pagina ad hoc relativa alle particolari offerte e promozioni che ogni singolo ufficio può offrire in ogni città. Avis rende disponibili ad un nuovo numero di utenti i suoi servizi sia per viaggi di piacere sia per viaggi di affari. Noleggiare un auto o un furgone è ancora più pratico e veloce. In solo 90 secondi e con soli 4 passaggi, collegandosi al sito è possibile prenotare senza carta di credito un veicolo e scegliere tra le tariffe vantaggiose disponibili on line. E’ inoltre possibile effettuare prenotazioni attraverso il call center Avis, che risponde al numero 199.100.133.
 

ENI: VENDUTE A GAS PLUS LE ATTIVITÀ MINERARIE DELLA SPI LE ATTIVITÀ MINERARIE DELLA SOCIETÀ PETROLIFERA ITALIANA SPA VENDUTE A GAS PLUS
San Donato Milanese, 2 febbraio 2004 - Eni ha venduto alla Società italiana Gas Plus l’intero capitale di Stargas, la Società di nuova costituzione alla quale è stato conferito il ramo d’azienda Spi che comprende: 42 concessioni di coltivazione di idrocarburi e 3 permessi di ricerca concentrati nei poli di produzione di Fornovo Taro (Parma), Montecosaro (Macerata), Lucera (Foggia), Policoro (Matera); le infrastrutture di trattamento e trasporto gas; la partecipazione (81,63%) nella Societa’ Reggente; terreni e fabbricati. Nel 2003 la produzione dei giacimenti di Stargas è stata di circa 5000 barili di olio equivalente al giorno, in massima parte gas. L’operazione si inquadra nell’ambito del programma di razionalizzazione del portafoglio Eni. La transazione è soggetta alle normali approvazioni di legge e il suo completamento è previsto nell’aprile 2004.

MANOVRA TARIFFARIA ELETTRICA 2004-2007: PREZZI IN DISCESA PER I CONSUMATORI MA ANCHE MAGGIORI RISORSE PER GLI INVESTIMENTI. OBBLIGHI PIÙ STRINGENTI ALLE IMPRESE PER MIGLIORARE E UNIFORMARE LA QUALITÀ DEL SERVIZIO SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE.
Milano, 2 febbraio 2004 - L'autorità per l'energia elettrica e il gas ha deliberato le tariffe per i servizi di trasmissione, distribuzione e vendita dell'elettricità e le regole per la qualità del servizio per il periodo 2004-2007, ed ha avviato una indagine conoscitiva sui costi di allacciamento dei clienti alle reti e sulle variazioni di potenza impegnata. Le delibere sono disponibili sul sito www.Autorita.energia.it La manovra tariffaria correla i costi del servizio con la qualità erogata, e definisce i livelli minimi garantiti delle prestazioni corrispondenti alla spesa sostenuta dai consumatori e si è posta l'obiettivo di stabilire livelli tariffari, vantaggiosi per i consumatori, che riflettono i reali costi del servizio reso, salvaguardando la capacità di investimento delle imprese. La salvaguardia degli investimenti dovrà riflettersi nell'aumento della sicurezza del sistema, nel miglioramento ulteriore della qualità e la promozione dell'uso razionale dell'energia. Tariffe: la manovra tariffaria riguarda le attività di trasmissione (rete nazionale in altissima e alta tensione), distribuzione (reti locali in alta, media e bassa tensione), misura (gestione dei contatori) e vendita (inclusa la fatturazione) e stabilisce gli importi corrisposti dai consumatori attraverso le bollette per i costi sostenuti dalle imprese che forniscono il servizio. Tali costi rappresentano circa un quarto della tariffa totale pagata dai consumatori, che è composta anche dai costi per i combustibili utilizzati nella produzione dell'elettricità (aggiornati ogni tre mesi in base all'andamento dei prezzi internazionali), dai costi fissi di generazione e dagli oneri generali. La manovra determina per il 2004 una riduzione della componente tariffaria relativa a trasmissione, distribuzione, misura e vendita pari al 3,4%, che equivale a circa il 6% in termini reali tenendo conto dell'inflazione dell'ultimo anno. La manovra avrebbe comportato riduzioni più significative di tale componente tariffaria (circa il 4,6%) se non fosse stato necessario destinare risorse agli interventi che hanno portato a miglioramenti di qualità realizzati nel 2003. L 'effetto sulla tariffa totale, comprensiva delle altre componenti relative al costo del combustibile, ai costi fissi di distribuzione ed agli altri oneri, è pari ad una riduzione di circa 1% per il 2004. Nell'intero periodo 2004-2007, la manovra (supponendo stabili i costi di combustibile e gli altri oneri) produrrà in termini reali una riduzione della componente tariffaria relativa a trasmissione, distribuzione, misura e vendita pari a circa il 13%. I costi delle attività oggetto della manovra sono tra i più bassi in Europa, anche se le tariffe totali risultano tra le più alte, soprattutto a causa dei combustibili utilizzati per la produzione di elettricità. L'autorità ritiene che, nonostante la riduzione, i livelli tariffari decisi siano compatibili con i significativi investimenti necessari per lo sviluppo e la manutenzione delle reti. La riduzione tariffaria del primo anno è determinata anche dall'equa ripartizione tra imprese e consumatori (in termini di riduzioni tariffarie) dei maggiori ricavi conseguiti dalle imprese negli scorsi quattro anni per i recuperi di efficienza nello svolgimento del servizio (conseguimento di costi minori rispetto a quanto rimborsato in tariffa). La discesa della tariffa è stata anche resa possibile dall'aumento dei volumi di elettricità venduta, su cui si ripartiscono i costi fissi di trasmissione e distribuzione. Le riduzioni degli anni seguenti al 2004 saranno determinate dal meccanismo del price cap (calcolato al netto dell'inflazione): la diminuzione annua prefissata dei costi operativi (personale e servizi esterni) e degli ammortamenti riconosciuti in tariffa è stata decisa al 2,5% per l'attività di trasmissione e al 3,5% per quella di distribuzione. Ciò tenuto conto dei recuperi di efficienza fatti registrare dalle imprese nel primo periodo di regolazione, delle variazioni nel livello dei costi delle imprese derivante dal rinnovo del contratto di lavoro, nonché degli obiettivi di miglioramento della qualità fissati dall'Autorità. A differenza del metodo di calcolo delle tariffe in vigore negli scorsi quattro anni, basato sui valori delle reti e sugli ammortamenti annuali dichiarati dalle imprese e ricavati dai bilanci civilistici, il metodo che entra ora in vigore fa riferimento al costo storico delle infrastrutture rivalutato anno per anno. Il valore della vita utile delle reti, preso a riferimento per la manovra tariffaria, è stato incrementato per adeguarlo alla realtà tecnica delle infrastrutture, in linea con quanto prevalentemente fatto in Europa. Ciò ha determinato minori costi annuali riconosciuti per gli ammortamenti, ridotti coerentemente all'allungamento nel tempo della loro corresponsione. Il minore riconoscimento dei costi per gli ammortamenti nei prossimi quattro anni ha contribuito a ridurre le tariffe a vantaggio dei consumatori. Ad avviso dell'Autorità tale metodologia, già applicata negli scorsi anni al settore del gas, rende il sistema tariffario oltre che più aderente alla realtà industriale del servizio, anche più stabile perché meno influenzabile dalle strategie economico-finanziarie delle imprese. La manovra tariffaria attribuisce alla rete di trasmissione nazionale un valore di circa 5.200 milioni di euro; il valore attribuito alle reti di distribuzione locali di tutti gli operatori è di circa 23.000 milioni di euro compresi i contatori. Anche in esito al processo di consultazione sul documento di proposte diffuso il 13 gennaio, e alle audizioni di tutti i soggetti interessati, il rendimento dei valori riconosciuti di capitale è stato fissato al limite inferiore delle proposte contenute nel documento per la consultazione, pari al 6,8% per le reti di distribuzione e al 6,7% per la rete di trasmissione. Un ulteriore rendimento del 2% è stato previsto per gli investimenti sulle reti di trasmissione nazionale, essenziali per la sicurezza del sistema elettrico, previa puntuale verifica annuale che sarà svolta dall'Autorità. Come già accennato, l'aumento di questi valori, necessari per fornire alle imprese capitali adeguati alle esigenze di investimento sulle reti emerse anche in occasione dei recenti disservizi, è stato bilanciato dalla riduzione della spesa per ammortamenti che permette una significativa riduzione dei costi sopportati dai consumatori di elettricità, considerato che anche nell'esperienza internazionale nel secondo periodo regolatorio, rispetto al primo, si evidenziano minori inefficienze da recuperare nell'attività delle imprese. Nella nuova manovra tariffaria è prevista l'introduzione di meccanismi di perequazione finalizzati a riconoscere le specificità delle diverse imprese di distribuzione che operano sul territorio nazionale. I meccanismi sono in parte basati su analisi di costi parametrici e in parte su analisi specifiche che saranno condotte dall'Autorità impresa per impresa. Tali meccanismi consentiranno di riconoscere le specificità dei costi sostenuti dalle imprese, ad esempio legati alla congestione dei centri metropolitani. All'interno della manovra tariffaria è anche regolata la vendita alle imprese distributrici dell'energia elettrica destinata al mercato vincolato, approvvigionata dall'Acquirente Unico, operativo da inizio d'anno. Tale nuova disciplina entrerà in vigore quando sarà operativa la borsa dell'elettricità; il nuovo sistema dovrebbe consentire nuove opportunità e migliori condizioni economiche per i consumatori di energia elettrica che ancora non hanno la possibilità di scegliersi il fornitore. Per quanto riguarda le spese per gli allacciamenti alle reti e le variazioni di potenza, la manovra tariffaria prevede una riduzione immediata del 3,7% e l'applicazione di un price cap del 3,5%. L'autorità ha inoltre avviato una indagine conoscitiva specifica sui costi sostenuti dalle imprese in vista di una riforma complessiva della regolazione di questa parte del servizio. Qualità del servizio: le nuova regolazione della qualità dei servizi elettrici riguarda sia la riduzione delle interruzioni sulle reti locali (da non confondere con i black-out che si verificano sulla rete nazionale) sia i rapporti commerciali tra i consumatori e le imprese che forniscono il servizio. Per il primo aspetto, anche se negli ultimi anni sono stati ottenuti ottimi risultati, con una riduzione media dei minuti di interruzione per cliente finale di -43% rispetto al 1999, la continuità del servizio appare ancora insufficiente nel confronto con i maggiori Paesi europei. Per tale motivo è stata modificata la strategia degli anni passati, che aveva come obiettivo un miglioramento generalizzato in tutte le aree del Paese, puntando ad accelerare al massimo il miglioramento delle aree dove il servizio è peggiore. L'obiettivo è la convergenza delle diverse zone del Paese verso tre soli livelli di qualità (differenziati per le aree ad alta, media e bassa densità abitativa), che dovranno essere raggiunti entro un arco di tempo orientativo di 12 anni (tre periodi regolatori). Negli anni 2004-2007 i minuti di interruzione per cliente dovranno ridursi di un ulteriore 27%, senza aggravio sulle bollette stabilite con la manovra tariffaria, con un miglioramento sensibilmente più forte nelle zone peggio servite. In aggiunta a questo, sono introdotti incentivi per i miglioramenti aggiuntivi di continuità e penalità per il mancato raggiungimento degli obiettivi assegnati. Incentivi e penalità sono calcolati in modo da tener conto della disponibilità a pagare (willingness to pay) dei clienti finali per il miglioramento della continuità, che é più forte laddove la qualità é peggiore. L'insieme del meccanismo dovrebbe spingere le imprese ad impegnarsi di più nelle aree dove le interruzioni sono maggiori della media nazionale. Anche per i clienti di maggiori dimensioni (medie e grandi imprese), il provvedimento persegue lo scopo di stimolare le imprese distributrici ad effettuare investimenti finalizzati alla riduzione del numero di interruzioni, particolarmente là dove le interruzioni sono ancora troppo numerose. Il sistema decorrerà dal 2006, per i clienti serviti in alta tensione e per i clienti in media tensione con potenza superiore a 500 kW, e sarà progressivamente esteso agli altri clienti in media tensione. Le imprese distributrici saranno soggette a penalità in caso di superamento del numero massimo di interruzioni previsto dai nuovi standard, rispettivamente di 3, 4 e 5 interruzioni all'anno per le zone con elevata, media e bassa densità abitativa. Il gettito delle penalità sarà destinato ai clienti "peggio serviti" che riceveranno un indennizzo, con modalità che saranno precisate nel corso dell'anno, a seguito di una specifica consultazione orientata a individuare modalità per eliminare le controversie e per promuovere l'adeguamento degli impianti dei clienti per evitare che interruzioni originate nei luoghi di consumo si propaghino nella rete disturbando altri clienti. I clienti di maggiori dimensioni e con esigenze particolari potranno altresì sottoscrivere con il loro distributore dei "contratti per la qualità", concordando, a fronte del pagamento di un apposito corrispettivo, sia i livelli di qualità garantiti che gli indennizzi in caso di fornitura del servizio con livelli peggiori di quelli fissati in contratto. Per la qualità commerciale dei servizi di distribuzione, misura (lettura dei contatori) e vendita dell'energia elettrica, l'Autorità conferma l'utilizzo di standard specifici (garantiti al singolo cliente) e generali (garantiti in media al complesso dei clienti) per le principali prestazioni, come la preventivazione, gli allacciamenti, le attivazioni, ecc. In caso di violazione degli standard specifici, con tempi di intervento superiori (ritardi negli appuntamenti etc.) sono previsti indennizzi automatici a favore dei consumatori. I nuovi standard per il periodo 2004-2007 confermano e semplificano quelli introdotti nel 2000, che hanno portato al pagamento nel 2002 di oltre 50.000 indennizzi automatici a clienti per i quali non erano stati rispettati i tempi massimi ammessi per le diverse prestazioni (contro le poche decine di indennizzi pagati ai clienti negli anni precedenti all'introduzione della regolazione dell'Autorità). Da luglio 2004 saranno introdotti due nuovi standard specifici relativi al tempo massimo di ripristino dei guasti originati sui contatori, con tempi obbligatori di intervento dalla chiamata non superiori a 3 ore per le richieste diurne e a 4 ore per quelle notturne. Verrà inoltre avviato, con la stessa decorrenza, il monitoraggio dei livelli di qualità del servizio e dei tempi di attesa ai call-centers telefonici per le attività di vendita delle principali imprese fornitrici, in modo da mettere sotto osservazione il funzionamento di questo aspetto fondamentale del servizio reso alla clientela.

AVVIATA LA CONSULTAZIONE SULLA REGOLAZIONE E IL CONTROLLO DEL POTERE DI MERCATO NELLA BORSA DELL'ELETTRICITÀ
Milano, 2 febbraio 2004 - L'autorità per l'energia elettrica e il gas ha diffuso oggi un documento per la consultazione con le proprie proposte in materia di vigilanza del mercato elettrico e di controllo del potere di mercato che le imprese potrebbero esercitare nella borsa dell'elettricità. Il documento è disponibile sul sito internet www.Autorita.energia.it; osservazioni e commenti potranno essere inviati all'Autorità entro il prossimo 8 febbraio. L'autorità, che aveva predisposto un apposito provvedimento, ritiene opportuno sottoporlo a consultazione in considerazione della prosecuzione del programma di prove di funzionamento della borsa elettrica. L'autorità condivide l'opportunità di prosecuzione della fase sperimentale per raggiungere le condizioni il più possibile vicine all'operatività del mercato dell'elettricità. Il provvedimento sul potere di mercato, sulle cui linee generali delineate in passato dall'Autorità erano già pervenuti commenti e osservazioni degli operatori, ha l'obiettivo, in concomitanza dell'avvio della borsa dell'elettricità, di controllare l'elevata concentrazione dell'offerta nel settore dell'energia elettrica in Italia, in cui l'Enel risulta essere il produttore largamente dominante. Le proposte dell'Autorità prevedono la predisposizione di appositi indici che saranno utilizzati per il monitoraggio e la vigilanza; la definizione di misure transitorie per l'anno 2004, che intervengono sulla formazione del prezzo di mercato (tetto al prezzo, bid cap) e consentono di accertare che le quantità prodotte dai diversi operatori siano coerenti con le quantità che risulterebbero prodotte in un mercato perfettamente competitivo; la definizione di misure di regime per il controllo del potere di mercato che prevedono la stipula di contratti di lungo periodo da parte dell'Acquirente Unico (responsabile degli acquisti dell'energia elettrica per il mercato vincolato: piccoli consumatori e settore domestico) coi soggetti produttori che detengono quote rilevanti nella generazione. Tali misure di regime sono coerenti e in linea con quanto già in vigore negli altri Paesi europei. Con distinto provvedimento, anch'esso disponibile sul sito internet, in conseguenza della prosecuzione delle prove di operatività della borsa elettrica, l'Autorità ha confermato il sistema in vigore per l'approvvigionamento del mercato vincolato (cosiddetto Stove, sistema transitorio per le offerte di vendita di energia elettrica). Il provvedimento consente di salvaguardare le esigenze di sicurezza di funzionamento del sistema elettrico nazionale e di garantire gli esiti dei rapporti contrattuali tra gli operatori. Con lo Stove, introdotto nel secondo semestre 2003, l 'Autorità ha definito un primo sistema concorsuale per la selezione delle offerte di energia elettrica assicurando al contempo la stabilità dei prezzi di cessione ai clienti finali. Lo Stove prevede la partecipazione di tutti gli impianti di produzione di maggiore dimensione situati sul territorio nazionale, con priorità agli impianti alimentati da fonti rinnovabili e di cogenerazione. E' inoltre prevista la possibilità per il mercato vincolato di usufruire, tramite l'Acquirente Unico, dei benefici derivanti dalle importazioni di energia elettrica dall'estero a prezzi favorevoli.

QUINTIERI (ICE): "EXPORT ITALIANO IN LINEA CON AREA EURO"
Roma, 2 febbraio 2004 - Il presidente dell'Istituto nazionale per il Commercio Estero, Beniamino Quintieri, commenta così i dati della bilancia commerciale verso i paesi extra Ue diramati oggi dall'Istat: "Analogamente a quanto registrato per il mese precedente, i dati di dicembre 2003 sull'interscambio commerciale con l'insieme dei paesi esterni all'Unione Europea mostrano una diminuzione del valore in euro delle nostre esportazioni rispetto allo stesso mese del 2002 (-6,3%). Lo stesso è generalmente avvenuto per altri paesi dell'area dell'euro (con l'esclusione di Spagna e Germania). Ciò è il risultato del forte apprezzamento dell'euro, che ha comportato flessioni consistenti proprio nelle aree - Stati Uniti e Asia Orientale - le cui valute si sono indebolite (dollaro -18% e yen -10% rispetto all'euro). Al contrario restano positive le variazioni che si riferiscono alla Turchia e all'Europa centro-orientale. A consuntivo del 2003, l 'avanzo commerciale con il complesso dei paesi terzi è sceso a 9,2 miliardi di euro, contro i 13,4 miliardi del 2002, risultato di una stasi delle importazioni in valore e di un non trascurabile calo delle esportazioni (-3,4%).

IL TASSISTA MILANESE LASCIA, L’AUTONOLEGGIO RADDOPPIA
Milano 2 febbraio 2004 - Niente taxi? C’è chi proprio non può farne a meno. Ed ecco la soluzione: per gli autonoleggi con autista una giornata senza sosta. In media il 73% delle richieste in più, senza arrivare al raddoppio ma quasi. Ma c’è un 20% che se la ricorderà come giornata davvero intensa, per cercare di rispondere a tutti, con tutte le macchine impegnate, un lavoro tre volte tanto rispetto a un giorno normale. In media la richiesta è proprio a sostituzione del taxi, per due ore. E i clienti chiedono l’autista: solo il 10% di chi ha lavorato tanto ha avuto richieste della sola auto. Emerge da un’indagine della Camera di Commercio attraverso il Lab Mim su 40 autonoleggi di Milano e provincia. Ma chi sono i tassisti milanesi? La Camera di Commercio, sulla base degli iscritti al registro delle imprese aggiornati al 24 gennaio 2004, ne traccia l’identikit: sono soprattutto uomini (96,3% del totale), sette su dieci sono lombardi, ma anche pugliesi, campani, siciliani, con un 2% anche di stranieri, per lo più etiopi, francesi, egiziani. Hanno un’età media di quasi 46 anni. L’1,9% risiede fuori Milano e lo 0,5% addirittura fuori dalla Lombardia. Questa giornata degli autonoleggi. Oggi è aumentata la richiesta dei servizi a causa dello sciopero dei taxi? Si per il 47,6%, come ogni giorno il 52,4%. Se si di quanto? Meno del 10% per il 20%, tra il 10 e il 20% per il 20%, tra 30 e 50% per il 30%, tra 50 e 70% per il 10%, tra 200 e 300% per il 20%. Il tipo di servizio richiesto? Il noleggio di macchina con autista per tutti, per il 10% senza autista. Per quanto tempo noleggiano? Meno di un’ora per il 30%, tra 1 e 2 ore per il 40%, tra 2 e 5 ore per il 10%, tra 5 e 10 ore per il 20%. In sintesi la crescita media del lavoro di oggi è del 73%. In media l’utilizzo è di 2 ore. La penuria di taxi, però, non fa crescere il numero delle imprese del settore. In un anno le imprese di autonoleggio sono passate da 297 a 282 (-5%). Il tassista milanese: da dove viene in Italia? La maggior parte dei tassisti è nato in Lombardia (68,7% del totale), soprattutto dalla provincia di Milano (63,3% del totale), da quella di Cremona (0,9%), di Brescia (0,%), di Mantova (0,8%) o di Pavia (0,7%). Ma il 7,9% è nato in Puglia (a Bari il 3,4% del totale; a Foggia il 3,2%), il 4,2% in Campania (da Napoli l’1,8% del totale), il 3,8% in Sicilia (l’1% è nato a Catania; lo 0,8% a Messina). Il 2,5% arriva dalla Calabria (lo 0,9% da Catanzaro) e il 2,4% dal Veneto (da Rovigo lo 0,6% e da Treviso lo 0,5%). E dall’estero? Non mancano i tassisti nati all’estero (1,9% sul totale dei tassisti attivi a Milano città). Il 14,3% dei tassisti nati in un paese estero, è costituito da etiopi e, con una quota uguale, da francesi. Tra i più rappresentati anche gli egiziani (9,5%), seguiti da argentini, tedeschi, svizzeri e tunisini (tutti con una quota del 7,1% sul totale dei tassisti milanesi di origine estera).

LE TECNOLOGIE AMBIENTALI AL CENTRO DI UN NUOVO PIANO D'AZIONE DELL'UE SULL'INNOVAZIONE, LA CRESCITA E LO SVILUPPO SOSTENIBILE
Bruxelles, 2 febbraio 2004 - Il 28 gennaio, la Commissione europea ha adottato il piano d'azione per le tecnologie ambientali (Etap), il quale si propone il duplice obiettivo di sviluppare tali tecnologie e rafforzare la competitività europea. Secondo la Commissione , fattori quali le difficoltà di accesso al capitale, la complessità dei regolamenti e gli sforzi insufficienti nella ricerca hanno ostacolato, fino ad oggi, un uso più ampio delle tecnologie ambientali. Con il piano Etap, la Commissione mira a superare tali ostacoli attraverso uno sforzo concertato a livello europeo. Lo sviluppo delle tecnologie ambientali può contribuire ad accrescere la competitività europea, ad aprire potenziali mercati, a creare nuovi posti di lavoro altamente specializzati, incoraggiando nel contempo l'utilizzo di tecniche più rispettose dell'ambiente. "Questo piano d'azione rappresenta un modo pragmatico di affrontare la duplice sfida dello sviluppo sostenibile: tutelare l'ambiente e allo stesso tempo migliorare l'innovazione e la competitività in Europa", ha affermato il commissario per l'Ambiente Margot Wallström. "Esistono molte persone che hanno idee brillanti per nuove tecnologie in grado di proteggere l'ambiente, ma che spesso non trovano fondi per svilupparle. Ed anche se li trovano, l'adozione delle nuove tecnologie è bloccata da atteggiamenti conservatori e dalla chiusura del mercato. Con il piano d'azione intendiamo modificare questi atteggiamenti e rimuovere gli ostacoli alle tecnologie ambientali". L'ambizioso obiettivo di Etap consiste nel promuovere lo sviluppo tecnologico dell'Europa, affinché l'Ue raggiunga l'obiettivo che si è fissata al vertice di Lisbona del 2000, ovvero divenire entro il 2010 "l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo". "L'europa è tra i leader mondiali nello sviluppo delle tecnologie ambientali, in settori come quello del fotovoltaico, dell'energia eolica e idroelettrica e del controllo dell'inquinamento attraverso una migliore gestione dei rifiuti, ma dobbiamo promuovere lo sviluppo di altre tecnologie ambientali di primaria importanza, a forte potenzialità di crescita e occupazione. Occorre dare impulso ai nostri sforzi nel campo della R&s [ricerca e sviluppo], massimizzando l'impatto della ricerca europea attraverso un migliore coordinamento e sinergie più strette e aumentando la spesa per la R &s fino a raggiungere entro il 2010 il 3 per cento del Pil dell'Ue", ha aggiunto il commissario per la Ricerca Philippe Busquin. Per raggiungere questo ambizioso obiettivo, il piano d'azione Etap prevede 11 azioni prioritarie, fra cui la creazione di tre piattaforme tecnologiche che riuniscano tutti i soggetti interessati e la mobilitazione di tutti gli strumenti finanziari disponibili per investimenti più redditizi nelle tecnologie ambientali. Il piano Etap sarà ulteriormente discusso durante il Consiglio europeo di marzo e la sua attuazione verrà esaminata nel 2006. Infolink: http://europa.Eu.int/comm/environment/etap  

"DALLE PERIFERIE DORMITORIO ALLA CITTÀ POLICENTRICA. DAL '97 INVESTIMENTI PER 780 MILIONI DI EURO"
Milano, 2 febbraio 2004 - Sabato presso la Biblioteca comunale di Bollate, il Vice Sindaco Riccardo De Corato è intervenuto alla tavola rotonda “Vivibilità, sicurezza e sviluppo nelle periferie milanesi e nell’area metropolitana. La risposta delle istituzioni” organizzato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano - Dipartimento di Economia Internazionale delle Istituzioni e dello Sviluppo, in collaborazione con il Comune di Bollate e la Fondazione Corriere della Sera, nell’ambito del convegno nazionale di studio “Sulla città, oggi. La periferia metropolitana. Nodi e risposte”. “Migliorare la qualità della vita nelle aree cosiddette periferiche – ha spiegato il Vice Sindaco - figura tra gli obiettivi prioritari di quest’amministrazione che, fin dall’assunzione del primo mandato nel ’97, ha dedicato per la riqualificazione delle periferie una parte notevole di risorse finanziarie: 784 milioni di euro (circa 1518 miliardi di vecchie lire), il 50 % del totale investito su Milano pari a oltre 1 miliardo e mezzo di euro (circa 3 mila miliardi di vecchie lire). “Un obiettivo prioritario – ha aggiunto De Corato – perseguibile solo mediante un modello di città policentrica, ovvero con tanti centri, piazze, nell’antica accezione di agorà, luogo di sosta e incontro. Non più dunque periferie adibite a dormitorio, non luoghi ai margini della città-museo, risultato di una cieca espansione della città, senza un’anima o un progetto, ma nuovi centri di un’area metropolitana”. “Oggi grandi aree periferiche della città sono state rivitalizzate mediante la riqualificazione di 6 milioni di metri quadrati di aree dismesse o degradate, quali l’ex Ansaldo, la Bicocca , via dei Missaglia. Di ambiti cittadini, come le aree ex Ohm, Maserati, Quarto Oggiaro, piazzale Lodi, Calchi Taeggi, Dalmine, Lorenteggio”. Inoltre il Vice Sindaco ha citato “il Teatro degli Arcimboldi alla Bicocca, il Politecnico alla Bovisa, quali esempi di trasformazioni di aree periferiche intorno a funzione di eccellenza”. Ma De Corato ha richiamato anche gli interventi specifici attuati nei diversi ambiti. In tema di sicurezza strictu sensu ha ricordato “il progetto di realizzare una cintura di sicurezza nelle aree periferiche costituita da commissariati di polizia e comandi di carabinieri, il sistema di telecontrollo e videosorveglianza realizzato nei punti più critici di quartieri, parchi, piazze, per un investimento di 42 milioni di euro, l’introduzione del vigile di quartiere”. Quanto alla sicurezza nel senso lato di maggiore vivibilità il Vice Sindaco ha richiamato gli interventi nell’ambito del nuovo piano per la casa popolare 2004-2006, dove è in corso l’individuazione di aree per l’edificazione di quartieri popolari con standard nuovi, mentre, dal ’97 ad oggi, il Comune ha speso 353 milioni di euro per interventi di manutenzione in edifici trascurati da anni che consentono di rimettere in circolo case caratterizzate da condizioni di sottoutilizzo. Di recente ha approvato lavori di emergenza che saranno eseguiti su 9 mila alloggi popolare. Sul piano dell’illuminazione pubblica il Vice Sindaco ha ricordato “i 32 mila nuovi punti luce nelle periferie per 77 milioni e mezzo di euro” ma anche “la riqualificazione di alcune piazze per 16 milioni di euro (piazza Lelio Basso, Greco, Santa Giustina, Gabrio Rosa e altre), la cintura verde di parchi urbani periferici, per un investimento di 150 milioni di euro, per creare un continuum con il verde dei comuni dell’hinterland: parco Nord, parco delle Cave, delle Groane, Trenno, Forlanini etc. Il Parco Forlanini, tra l’altro, nel triennio prossimo sarà riqualificato e ampliato per una spesa di 68 milioni di euro”.

A PARIGI IL VERTICE DEI MINISTRI DELLA RICERCA DEI PAESI OCSE IL MINISTRO MORATTI: "RENDIAMO PIÙ ATTRATTIVA LA SCIENZA NEL SISTEMA EDUCATIVO. LO STUDENTE DEVE VIVERE L'ESPERIENZA FORMATIVA, NON SOLO LEGGERLA SUI LIBRI"
Parigi, 2 febbraio 2004 - Il Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Letizia Moratti, è intervenuto il 29 e 30 gennaio, a Parigi, alla riunione del Comitato per la politica scientifica e tecnologica, al quale hanno partecipato i Ministri della Ricerca e della Tecnologia dei trenta Paesi aderenti all'Ocse, Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. Scopo dell'incontro è stato di favorire uno scambio di idee al massimo livello sui temi principali della politica scientifica e tecnologica e di dare orientamenti programmatici al Segretariato Ocse sugli indirizzi e sulle priorità da adottare. Alla luce dei positivi risultati raggiunti nell'ambito del Semestre di Presidenza italiana dell'Ue dai Consigli dei Ministri europei "Competitività" presieduti dal Ministro Moratti, l'Italia ha avanzato all'Ocse due importanti proposte di lavoro, da realizzare attraverso una stretta cooperazione internazionale: Rendere più attrattiva la scienza nel sistema educativo; Sviluppare il capitale umano per la coesione sociale e lo sviluppo sostenibile. A proposito della prima proposta, il Ministro Moratti ha sottolineato la necessità di intervenire per: Rinforzare le discipline scientifiche nei curricula scolastici a partire dalla scuola primaria fino alla conclusione del percorso educativo; Migliorare la qualità della didattica attraverso una formazione mirata e costantemente aggiornata degli insegnanti; Prevedere piani di orientamento che aiutino gli studenti a verficare i loro interessi e le loro propensioni per la scienza e la tecnologia; Introdurre l'utilizzo di nuovi media interattivi, quali il canale satellitare Web Spazio realizzato dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca in collaborazione con l'Agenzia Spaziale italiana, in modo da rendere gli studenti protagonisti di esperienze dirette. "È positivo vivere queste esperienze formative", ha detto Letizia Moratti, "e non solo leggerle sui libri". La proposta italiana è stata accolta con favore e recepita nel comunicato ufficiale finale del vertice ministeriale Ocse. Quanto al capitale umano, secondo il Ministro Moratti bisogna riorientare le politiche della formazione in rapporto alla domanda e integrare le politiche educative con quelle sociali ed economiche. Il Ministro renderà disponibile lo studio realizzato dal Ministero nell'ambito del Semestre di presidenza italiana dell'Ue "Sviluppo del capitale umano per la coesione sociale e la competitività". Intervenendo al forum su Scienza e innovazione, il Ministro Moratti ha inoltre sottolineato l'importanza di mettere a fattor comune risorse umane, scientifiche, tecnologiche e finanziarie per la creazione di start-up e spin-off, integrando l'azione di università, enti pubblici e privati, imprese, autonomie locali e istituzioni finanziarie su aree e progetti di interesse strategico. Ha citato al proposito l'esempio dei Distretti tecnologici promossi dal Miur, offrendo la disponibilità dell'Italia a condividere questa esperienza a livello Ocse. La proposta è stata favorevolmente accolta dall'Ocse, che ha invitato il Ministro Moratti a elaborare questi elementi alla Conferenza ministeriale sulla internazionalizzazione delle piccole e medie imprese, in programma a Istanbul il 4 e 5 giugno prossimi.

OIKOS CENTRO STUDI DI BOLOGNA PRESENTA CORSI E MASTER PER LAPRIMAVERA 2004
Bologna, 2 febbraio 2004 - Oikos Centro Studi di Bologna continua la propria attività di formazione per post laureati con quattro corsi che partiranno nei mesi di marzo e aprile 2004 2° Master Universitario di Ii livello in “Architettura Ecosostenibile” Alma Mater Studiorum, D.m. N° 509 del 3/11/99, Bologna, a.A. 2003 – 2004. Progetto realizzato in convenzione tra Dapt – Dipartimento di Architettura e Pianificazione Territoriale e Oikos Centro studi dell’abitare Durata: 1500 ore di cui 480 di didattica, 520 di studio individuale, 500 di stage Destinatari: laureati in: Ingegneria edile/architettura, Ingegneria edile, Ingegneria civile, Ingegneria ambiente e territorio, Architettura; o lauree equipollenti Scadenza: 13 febbraio 2004; Informazioni: bando di concorso e domanda di ammissione al Master sono scaricabili sui siti: www.Unibo.it  www.Oikoscentrostudi.com  Ammissione: massimo 16 posti assegnati per selezione titoli e prova orale; Tassa di iscrizione: € 1.800,00; Borse di studio: saranno assegnate dall’Ateneo n. 8 borse di studio di € 1.000,00 ciascuna ai primi classificati nella prova di ammissione. Inizio corso: 4 marzo 2004; Sede: Bologna. Master Universitario di Ii livello in “Design per l’Architettura” Alma Mater Studiorum, D.m. N° 509 del 3/11/99 Bologna, a.A. 2003 – 2004. Progetto realizzato in convenzione tra Dapt – Dipartimento di Architettura e Pianificazione Territoriale e Oikos Centro studi dell’abitare Durata: 1500 ore di cui 480 di didattica, 520 di studio individuale, 500 di stage Destinatari: laureati in: Architettura, Ingegneria edile/architettura, Ingegneria edile, Ingegneria civile, Dams; o lauree equipollenti Scadenza: 16 febbraio 2004; Informazioni: bando di concorso e domanda di ammissione al Master sono scaricabili sui siti: www.Unibo.it  www.Oikoscentrostudi.com  Ammissione: massimo 16 posti assegnati per selezione titoli e prova orale Tassa di iscrizione: € 2.500,00 Borse di studio: saranno assegnate dall’Ateneo n. 8 borse di studio di €1.000,00 ciascuna ai primi classificati nella prova di ammissione. Inizio corso: 11 marzo 2004 Sede: Ravenna Infolink: www.Dapt.ing.unibo.it Master Universitario di Ii livello in “Riqualificazione Urbana” Università degli Studi di Ferrara D.m. N° 509/99. Ferrara, a.A. 2003 – 2004 Progetto realizzato in convenzione tra Università degli Studi di Ferrara e Oikos Centro studi dell’abitare Durata: 1500 ore di cui 480 di didattica, 520 di studio individuale, 500 di stage Destinatari: laureati in: Ingegneria edile-architettura, Architettura, Pianificazione territoriale, Ingegneria per l’ambiente e il territorio, Conservazione dei beni architettonici e ambientali o lauree equipollenti Scadenza: 1 marzo 2004 Informazioni: bando di concorso e domanda di ammissione al Master sono scaricabili sui siti: www.Unife.it  www.Oikoscentrostudi.com  Ammissione: massimo 16 posti assegnati per selezione titoli e prova orale Tassa di iscrizione: € 2.500,00 Inizio corso: 1 aprile 2004 Sede: Ferrara Infolink: www.Unife.it   Corso di formazione superiore in “Nuove professionalità per la qualità dell’edilizia e del paesaggio urbano sostenibile” Progetto cofinanziato dall’Unione Europea Regione Emilia-romagna, Delibera di Giunta n. 1168/03 del 23 giugno 2003 – p.A. 2003-0099/Rer Fondo Sociale Europeo Ob. 3C1 – Formazione superiore post-laurea – Azione 9 Durata: 700 ore di cui 210 di aula – teoria, pratica, casi di studio e visite guidate, 140 di Formazione a Distanza e 350 di stage. E’ obbligatorio frequentare almeno il 70% delle ore totali. Gli allievi che avranno superato il 30% delle assenze non potranno accedere agli esami finali. Destinatari: disoccupati o inoccupati, domiciliati in Emilia-romagna, laureati in: Laurea specialistica: Architettura; Architettura del paesaggio; Conservazione dei beni architettonici e ambientali; Geografia; Ingegneria Edile; Ingegneria Edile-architettura; Ingegneria per l'ambiente e il territorio; Ingegneria civile; Pianificazione territoriale urbanistica e ambientale; Scienze e tecnologie per l'ambiente e il territorio; Scienze economiche per l'ambiente e la cultura; Scienze geologiche; Scienze e gestione delle risorse rurali e forestali; Scienze e tecnologie agrarie; Storia dell'arte. Laurea “ante riforma”: Agraria; Architettura; Conservazione dei Beni Culturali; Estetica; Geografia; Ingegneria edile; Ingegnerie civile/edile; Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio; Lettere (ind. Storico-artistico); Scienze geologiche; Scienze naturali (ind. Conservazione della natura e delle sue risorse); Urbanistica. O Lauree Equipollenti. Scadenza: 22 marzo 2004 Informazioni: bando di concorso e domanda di ammissione al Corso sono scaricabili sul sito www.Oikoscentrostudi.com Ammissione: massimo 16 posti. Qualora il numero delle domande superi la disponibilità dei posti, è prevista una selezionare curriculare, effettuata a giudizio insindacabile della Commissione esaminatrice. Tassa di iscrizione: gratuita. Inizio corso: 29 marzo 2004. Sede: Bologna. Infolink: www.Oikoscentrostudi.com

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