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2004 anno 7°  

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di

MARTEDI'
3 FEBBRAIO 2004

pagina 4

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CONFERENZA SULLA BREVETTABILITÀ DELLE BIOTECNOLOGIE

Monaco, 3 febbraio 2004 - Eurolegal sta organizzando per il 1° e il 2 marzo a Monaco di Baviera (Germania) una conferenza internazionale sui più recenti sviluppi in materia di brevettabilità delle biotecnologie. Negli ultimi anni, negli Stati Uniti e in Europa sono state prese numerose decisioni importanti in materia di biotecnologie, che incideranno sul valore dei brevetti biotecnologici e sulle modalità future per la richiesta dei brevetti. La Conferenza sulla brevettabilità delle biotecnologie mira a fornire alle parti interessate le informazioni più recenti comunicate da esperti in biotecnologie e in farmacia, avvocati specialisti in brevetti, rappresentanti dell'Ufficio europeo dei brevetti (Ueb) e leader industriali. Infolink: http://www.Euro-legal.co.uk/biopatenting  

INFLUENZA AVIARIA, VIGILANZA ATTIVA DEL CCM
Roma, 3 febbraio 2004 - Il Comitato per le emergenze sanitarie, insediato dal Ministro della Salute Girolamo Sirchia presso il Centro per il controllo delle malattie (Ccm) sta valutando con attenzione la situazione internazionale dell’influenza aviaria. Per quanto riguarda in particolare i due casi della Germania, si tratta di diagnosi sospetta, al momento non confermata virologicamente. Il Ministro Sirchia ha comunque da tempo riattivato il sistema di canali sanitari aeroportuali nei due aeroporti italiani (Roma-fiumicino e Milano-malpensa) ove arrivano i voli diretti dalla Cina e dall’estremo oriente in funzione della prevenzione della Sars. Tale sistema di controllo è in grado di individuare immediatamente anche i casi importati di sospetta influenza dei polli, di disporre l’isolamento e il controllo presso le strutture sanitarie attrezzate per l’assistenza degli stessi e procedere agli opportuni controlli di laboratorio. Negli altri aeroporti nazionali esiste un sistema di informazione per i passeggeri provenienti da paesi extra-comunitari, con l’indicazione delle strutture cui devono rivolgersi nel caso che, dopo il viaggio, manifestassero una malattia respiratoria acuta febbrile simil-influenzale. Inoltre i laboratori nazionali di riferimento e quelli individuati dalle Regioni per la diagnostica virologica delle polmoniti sono attrezzati per diagnosticare in tempi brevi anche i casi di influenza dei polli. E’ opportuno infine ricordare che la trasmissione del virus dell’influenza aviaria, dagli animali all’uomo, avviene soltanto in condizioni di diretto contatto con animali ammalati, e quindi attualmente solo nei paesi del sud-est asiatico, ed in assenza di misure di protezione individuale da parte del personale degli allevamenti. Si tratta comunque di una evenienza molto rara come documentato dall’esperienza mondiale di diversi anni. Si ribadisce inoltre che non vi è alcun rischio nel consumo di carne nel nostro Paese. La trasmissione del virus dell’influenza dei polli da uomo ammalato ad altro uomo non è stata fino ad ora mai documentata. Il rischio di una possibile ricombinazione genetica tra virus dell’uomo e virus dei polli con emergenza di un nuovo virus adattato all’uomo è solo potenziale e al momento non vi è evidenza in merito. Gli esperti del Ministero della Salute hanno comunque previsto anche questa ipotesi e predisposto un piano per fronteggiare un’eventuale pandemia di influenza umana.  

IL VENTRILOQUISMO? UN GIOCO DI STRATEGIA DEL CERVELLO

Firenze, 3 febbraio 2004 - Il ventriloquismo, l’arte di far attribuire la propria voce ad un altro essere umano, è un fenomeno conosciuto dall’antichità e a lungo utilizzato dagli oracoli, primo fra tutti l’Oracolo di Delfi, e dagli intrattenitori. Le prime spiegazioni scientifiche di questo fenomeno, risalenti al Xviii secolo, presumevano che i ventriloqui proiettassero le loro voci a distanza utilizzando speciali tecniche. Più recentemente si è ipotizzato che il ventriloquismo sia un’illusione prodotta dal nostro sistema visivo, considerato dominante sugli altri sensi, che riesce ad attrarre i suoni verso gli stimoli visivi più rilevanti. Uno studio che uscirà sulla prestigiosa rivista scientifica Current biology di domani, martedì 3 febbraio, dimostra ora la vera natura del fenomeno A firmarlo, due scienziati australiani che lavorano all’In, Istituto di neuroscienze del Cnr di Pisa: David Burr, ordinario di psicobiologia e psicologia fisiologica alla facoltà di Psicologia dell’Università di Firenze, e David Alais. I due studiosi mostrano che il fenomeno può essere spiegato senza ricorrere a complicate e poco plausibili tecniche di proiezione delle voci e senza postulare la dominanza di un senso su un altro. “Questo studio dimostra che l’effetto è una conseguenza della strategia utilizzata dal cervello per fondere e unificare, in un'unica percezione, l’informazione proveniente da vari sensi”, spiega David Burr. “Il cervello umano è una macchina ideale che combina l’informazione visiva e uditiva secondo criteri statisticamente ottimali, pesando le singole informazioni sulla base del grado di affidabilità a esse assegnate. In condizioni normali la visione è in grado di localizzare uno stimolo meglio dell’udito, e viene dunque a godere di un maggior peso; questa è la situazione che si verifica quando percepiamo la voce degli attori come proveniente dallo schermo del cinema, piuttosto che dai diffusori collocati sulle pareti della sala.” “D’altra parte”, interviene David Alais, “si possono progettare condizioni specifiche in cui la localizzazione visiva sia peggiore di quella acustica, dando maggiore affidabilità ai suoni. In queste condizioni la posizione apparente dello stimolo visivo è determinata dal suono: una sorta di ventriloquismo al contrario. Quando suoni e immagini hanno lo stesso peso, la combinazione dei due sensi porta ad un miglioramento della precisione percettiva, mostrando che la combinazione tra i sensi è ottimale oltre che desiderabile.” Oltre a spiegare un fenomeno a lungo dibattuto e affascinante come il ventriloquismo i risultati ottenuti dai due ricercatori cominciano a chiarire uno dei meccanismi fondamentali della percezione: come il cervello combini l’informazione dai cinque sensi per formare una percezione unica e accurata del mondo esterno. “Il nostro studio”, conclude Burr, “sottolineando la raffinatezza dei nostri sistemi sensoriali, mostra come essi capitalizzino tutta l’informazione disponibile da tutte le fonti possibili, e lo facciano con la massima efficienza al pari di una macchina ideale.” Per informazioni: David Burr, tel. 050/3153175, cell 348/3972198, fax 050/3153220, dave@in.Cnr.it 

A&B ABITARE & BENESSSERE 11ª MOSTRA DI PRIMAVERA UN NUOVO LOOK E UNA NUOVA DENOMINAZIONE PER L’11ª EDIZIONE DI MIA PRIMAVERA, LA PIÙ GIOVANE DELLE MOSTRE ORGANIZZATE DALL’ENTE MOSTRE DI MONZA E BRIANZA.
Milano, 3 febbraio 2004 - Abitare & Benessere è la nuova headline che meglio intende interpretare il nuovo modo di vivere la casa del suo target ormai stabilmente consolidato su un pubblico giovanile. Infatti il 70% dei visitatori ha meno di 35 anni. La maggioranza di persone all’interno del target è formata da giovani coppie che visitano i padiglioni per “scoprire” come sarà la loro prima casa. Ma negli ultimi tre anni è cresciuto il numero di single di entrambi i sessi che spesso deve arredare piccoli spazi, ma proprio per questo li vuole molto personalizzati. Trasversale al sottotarget è l’attenzione al benessere psicofisico come momento imprescindibile della propria visione della vita, della propria persona e della relazioni sociali. Un pubblico pronto a recepire le novità di mercato che vuole in sintonia con i nuovi criteri di sicurezza e alla ricerca di prodotti affidabili e con un design innovativo. Anche per questo l’area dell’artigianato d’arte, che ha nel Premio “Humanware….. Natural inspiration” la sua punta di diamante, ha riscosso un successo crescente e rappresenta ormai anche per gli operatori un momento importante di confronto con la presenza di artigianati d’arte di paesi esteri e per la varietà di materiali e di lavorazioni presentati I Settori Dell’11ª Mia Primavera – Mostra Dell’abitare E Benessere Arredamento – proposte complete di arredamento in un viaggio che porta i visitatori a entrare in locali completamente ricostruiti per vivere e non semplicemente per vedere la propria casa. Spazio Giovani Imprenditori Artigiani - la filiera che dalla scuola professionale porta alla bottega artigiana, dall’ideazione al prodotto finito e soprattutto come le varie figure professionali collaborano insieme per la realizzazione di un pezzo che ha proprio nel lavoro artigiano il suo plus. I giovani imprenditori artigiani vogliono “rivendicare” con questo spazio la grande tradizione e la modernità del fare artigiano. Artigianato D’arte – proposte italiane e internazionali con al centro la 5ª edizione del Premio Internazionale Humanware….natural inspiration che ha riscosso nelle passate edizioni un lusinghiero successo di pubblico e ha visto crescere il numero di artigiani-artisti partecipanti. Ecoforum – salone degli arredi e dei prodotti ecosostenibili e biocompatibili per la casa per una migliore qualità della vita. In occasione dell’11ª Mia Primavera viene distribuita Ecodialogando, rivista di feng shui e demotica. Ecobenessere – prodotti, servizi, fitness, beauty farm per una visione completa di tutto ciò che è benessere psicofisico all’insegna del tutto naturale. Piazza Dell’ecobimbo - momenti creativi con materiali riciclabili e incontri con i genitori per capire come creare ambienti a misura di bambino. Design Del Senegal – una selezione di arredi e complementi d’arredo della tradizione del paese africano reinterpretati con un moderno design. A&b 11ª Mia Primavera – Mostra Dell’abitare E Benessere Monza, Polo Fieristico 20 – 28 Marzo 2004 Feriali 18.00-23.00 Sabato E Festivi 10.30 –23.00 Ingresso Gratuito

METAV MÜNCHEN 2004: L’APPUNTAMENTO CON IL MONDO DEI SISTEMI DI PRODUZIONE E AUTOMAZIONE È ORA ANCHE A MONACO DI BAVIERA.
Milano, 3 febbraio 2004 – C’è grande attesa per la prima edizione di Metav München 2004 (il Salone Internazionale dedicato ai processi di produzione e di automazione) che si svolgerà dal 27 al 30 aprile 2004 presso il Centro Fieristico di Monaco di Baviera. La manifestazione è organizzata dalla Vdw (l’Associazione Nazionale Tedesca di Produttori di Macchine Utensili), in collaborazione con la Messe München Gmbh (l’Ente fieristico di Monaco di Baviera). Per la prima volta a partire da quest’anno, infatti, il Metav avrà luogo (negli anni pari, ogni due anni), anche presso il Centro Fieristico di Monaco di Baviera, mentre Metav Düsseldorf (in programma dal 15 al 19 giugno 2004) continuerà a svolgersi sempre con cadenza biennale (negli anni pari). Metav München 2004 ha l’obiettivo di completare l’offerta fieristica tedesca nel settore delle macchine utensili e dell’automazione. Il Centro Fieristico di Monaco di Baviera è stata ritenuta, infatti, la sede più adatta per riproporre il Salone Metav in modo da avvicinarsi al cuore pulsante dei produttori che hanno sede nella Germania meridionale e nel Sud Europa. Dopo il grande successo conseguito dall’edizione di Düsseldorf, l’associazione tedesca Vdw ha deciso di creare una sinergia fieristica attraverso un ponte ideale tra Monaco di Baviera e Düsseldorf. La Vdw ha così scommesso su quella che è stata chiamata la “Metav Union 2004” , al fine di sfruttare al meglio il potenziale del mercato tedesco, al primo posto nel mondo per quanto riguarda la produzione di macchine utensili, e di rispondere alle esigenze degli espositori. <<Attraverso il Metav München – afferma Fred Steiner, Responsabile Fiere e Esposizioni della Vdw – desideriamo offrire anche ai visitatori del Sud-est europeo la possibilità di raggiungere più facilmente una delle più importanti piattaforme informative sulla trasformazione dei metalli e sulle macchine utensili e centri di lavoro. Il Centro fieristico di Monaco di Baviera offre le condizioni ottimali per lo svolgimento di eventi fieristici di richiamo internazionale come il Salone Metav. Per l’edizione 2004, pensiamo di occupare una superficie espositiva netta oscillante tra i 20 mila e i 25 mila metri quadrati >>. Per questa prima edizione di Metav München sono attesi, infatti, presso il Centro Fieristico di Monaco di Baviera, oltre 400 espositori provenienti da 14 Paesi, tra i quali quelli che vantano il maggior numero di aziende, sono la Germania (362 espositori), la Svizzera (16), l’Italia (9), l’Austria (8) e la Spagna (3). Presso il Centro fieristico di Monaco di Baviera, (su una superficie espositiva complessiva di 18 mila metri quadrati, suddivisa su 4 padiglioni) verranno presentate tutte le novità relative alla lavorazione e trasformazione dei metalli. Più di un terzo della superficie espositiva sarà dedicato al comparto delle fresatrici, mentre gli strumenti di precisione e i dispositivi di serraglio occuperanno circa il 18%. Al comparto dei torni verrà destinato circa il 10% dell’estensione complessiva. Gli espositori italiani che presenteranno i loro prodotti durante Metav München 2004 sono: Bermec di Vernate (Milano), Gildemeister Italiana di Brembate di Sopra (Bergamo), Graziano di Tortona (Alessandria), Isap di Volpino (Torino), Officine Monzesi di Muggiò (Milano), Passaporti di Badia a Settimo (Firenze), Sachman S.p.a. Di Reggio Emilia, Vebro di Andezeno (Torino) e Pama S.p.a di Torino. Metav München 2004 sarà caratterizzato da un interessante programma di eventi collaterali. Il Forum dei trend e delle innovazioni nelle tecniche di deformazione, che si svolgerà all’insegna dello slogan “la via più breve verso il prodotto innovativo”, offrirà, infatti, un compendio di informazioni sulle attività di ricerca più attuali realizzate nell’ambito della tecnica di deformazione. Tra i promotori di questo importante evento scientifico, ha dato un notevole contributo l’Istituto di Analisi della Lavorazione del Metallo (Utg), appartenente all’Università di Tecnologia di Monaco di Baviera. Il Forum sarà caratterizzato, inoltre, dalla partecipazione di quindici tra i più rinomati istituti di tecnologia di deformazione del metallo, che presenteranno gli ultimi progetti e lo sviluppo del mercato conseguito grazie alla cooperazione tra ricerca e industria. Tutti questi progetti sono stati elaborati in collaborazione con i partner dell’industria. I visitatori di Metav München 2004 potranno, così, ricevere informazioni relative alle nuove soluzioni adottate per processi produttivi caratterizzati dalla tecnica di deformazione. Parallelamente alla mostra espositiva, i visitatori del Metav München 2004 potranno conoscere anche tutte le novità sui trend di sviluppo dei componenti delle macchine utensili. Il 27 aprile 2004 si terrà, infatti, (presso la Sala A 61/62 del Padiglione A6) un interessante convegno dal titolo “Componenti chiave per le macchine di produzione del futuro”, durante il quale verranno presentati i risultati di un programma omonimo del Ministero per la Ricerca Federale. Gli esperti dell’industria e della ricerca hanno identificato i componenti e le categorie merceologiche che influiscono in modo particolare sulla produttività degli impianti di produzione. Sono quindi giunti alla conclusione che questi componenti possono essere impiegati in molti impianti di produzione grazie alle loro caratteristiche, oppure sono i loro stessi principi di effetto ad essere impiegabili in molte macchine e impianti. Ma, le moderne macchine utensili non devono solo lavorare in modo efficiente e redditizio: è anche necessario che garantiscano la sicurezza, salvaguardando la salute. Questo sarà il tema su cui si focalizzerà il Convegno intitolato “Le strategie per l’abbassamento delle emissioni acustiche” che si terrà il 28 aprile 2004 (sempre presso la Sala A 61/62 del padiglione A6). La sicurezza degli ambienti di lavoro è, infatti, fortemente influenzata dal livello di sicurezza che caratterizza le attrezzature e gli impianti di lavoro. Uno dei temi più attuali è, inoltre, quello della riduzione delle emissioni acustiche che può essere messa a punto attraverso l’utilizzo di attrezzature avanzate e processi di produzione che migliorino la qualità sia dell’ambiente di lavoro che dei prodotti. Il settore delle macchine utensili, della robotica e dell’automazione costituisce uno dei principali comparti economici dell’industria manifatturiera italiana, che occupa attualmente il terzo posto con l’11,6% dopo Germania (20,8%) e Giappone (19,3%) nella graduatoria mondiale per la produzione di macchine utensili. L’italia, inoltre, rappresenta il 7% delle importazioni tedesche. Per quanto riguarda il consumo mondiale di macchine utensili, al primo posto si trova la Cina (20,6%), seguita dalla Germania (12,1%), dagli Usa (10,8%). L’italia, invece, si colloca al quarto posto nel consumo mondiale con una quota di mercato pari al 9,1%. Secondo i dati del pre-consuntivo Ucimu, nel 2003 i costruttori italiani di macchine utensili hanno mantenuto intatta una forte capacità competitiva sul mercato internazionale. Nonostante l’indice complessivo degli ordini abbia registrato, infatti, un calo pari all’11,9% e la produzione sia diminuita del 7,5%, per un valore pari a 4.050 milioni di Euro, va registrato che gli ordinativi raccolti sul mercato estero, invece, sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto all’anno precedente, facendo registrare un calo pari al –0,2%. Per quanto riguarda le previsioni sul 2004, appare certo che sarà un anno di transizione per il mercato italiano delle macchine utensili. Secondo le stime Ucimu, la produzione dovrebbe registrare un leggero aumento pari allo 0,5%, mentre il valore della domanda proveniente dal mercato domestico dovrebbe subire un calo pari al 2,7%. A risentire della nuova contrazione del consumo italiano saranno soprattutto le consegne sul mercato interno (-1,6%) e le importazioni (-5,2%). Metav München 2004 è la migliore risposta al non positivo momento congiunturale del comparto mondiale delle macchine utensili. Per ridare vitalità al mercato, infatti, è fondamentale la partecipazione a eventi fieristici di questa portata. Per quanto riguarda l’Italia, sarà interessante visitare gli stand di quelli che sono i migliori clienti per i produttori italiani: l’industria automobilistica, quella della subfornitura e i produttori di macchinari tedeschi. Se si considera che più della metà del fatturato mondiale di questi comparti viene generato nel sud della Germania la presenza al Metav München 2004 è ancora più motivata. Per i produttori italiani di macchine utensili, quindi, è quasi un “obbligo” presentare i propri prodotti durante Metav München 2004, in quello che per loro è il mercato estero più rilevante. Infolink: www.Messe-muenchen.de  

ALSTOM TRANSPORT IN PRIMO PIANO A EUROPOLIS
Milano, 3 febbraio 2004 – Dare una risposta economica, efficiente ed eco-sostenibile alle esigenze di trasporto della collettività è la grande sfida intrapresa da Europolis 2004 – I Saloni delle Tecnologie per Vivere la Città - la cui settima edizione si svolge in fiera a Bologna dal 4 al 7 febbraio 2004. Una sfida che Alstom è pronta ad affrontare con il proprio settore trasporti, appena riorganizzato a livello mondiale. Il Settore Transport di Alstom è fra i principali fornitori mondiali di materiale rotabile, impianti di segnalamento, servizi e sistemi ferroviari completi chiavi in mano. Alstom Transport in Italia, guidata da Emilio Gallocchio, che oltre alla carica di Country President di Alstom Italia ricopre anche il ruolo di Amministratore delegato di Alstom Ferroviaria, impiega oltre 2.600 persone in 8 siti produttivi ed ha un fatturato di circa 550 milioni di euro. Le sedi Alstom Transport in Italia progettano, realizzano ed installano treni, metropolitane, tram, sistemi ed impianti per il segnalamento e le telecomunicazioni ferroviarie, linee di contatto e sottostazioni elettriche, progetti chiavi in mano per metropolitane e tramvie. Alstom Transport è presente ad Europolis con uno spazio espositivo 120 m2 , situato nel padiglione 28 – numero B7-a6. Allo stand sarà possibile conoscere nel dettaglio un’offerta che vede Alstom protagonista a livello internazionale nel settore delle metropolitane, con referenze eccellenti in Europa, negli Stati Uniti e in Estremo Oriente, dove Alstom ha realizzato la più lunga metropolitana driverless al mondo, a Singapore. “Lo sviluppo dei servizi di trasporto pubblico in Italia e la crescente domanda di sistemi di trasporto urbano su rotaia, anche in risposta alla crescente congestione del traffico e all’inquinamento atmosferico dovuto alla mobilità, fanno del mercato nazionale un’arena particolarmente dinamica, che ci vedrà impegnati su molti fronti – afferma Emilio Gallocchio -. In particolare per quello che riguarda il settore dei tram e dei sistemi di segnalamento e sul nascente fronte dei sistemi di trasporto basati su metropolitana driverless”. Alstom illustrerà la propria offerta globale in tema di trasporti urbani anche nell’ambito del Forum Mobilità e Territorio, all’interno della sessione tecnica “Il viaggio nella qualità” (giovedì 5 febbraio - Sala Sinfonia Pad. 36) con un intervento dal titolo emblematico: “Un sistema moderno per le linee metropolitane del futuro: flessibilità del sistema di trasporto, costi comparati alla qualità del servizio, qualità, comfort e sistemi innovativi di comunicazione all’utenza”. I punti cardine del sistema Alstom Transport al sevizio della mobilità urbana sono: - Flessibilità nel sistema di comando e controllo in sicurezza dei treni, ovvero sistemi semi automatici, sistemi automatici, treni che possono viaggiare su ferro o su gomma; - Elevati standard qualitativi nel servizio, ovvero sistemi di videosorveglianza, sistemi di informazione al pubblico, sistemi di intrattenimento, sistemi di diagnostica avanzata; - Comfort, ovvero attenzione all’ergonomia degli interni, al sistema di condizionamento, all’intercomunicabilità tra le carrozze e all’intrattenimento ai passeggeri.

MILANO PORTA A NEW YORK LE SUE ECCELLENZE: ARTE, CULTURA, MODA E DESIGN
Milano, 3 febbraio 2004 - Bozzetti: “Una missione importante per rafforzare i rapporti economici tra le due città nonostante lo strapotere dell’euro” L’assessore a Moda, Turismo, Eventi del Comune di Milano, Giovanni Bozzetti, farà parte della delegazione che si recherà a New York il 3 febbraio 2004. Due appuntamenti in particolare sono molto attesi Oltreoceano e seguiti dalla stampa italiana e straniera e da operatori del turismo e della moda americani. Il 4 febbraio alle 8.30 si terrà al Saint Ambroeus di New York un convegno dal titolo “Milano, centro europeo per l’Arte, la Cultura e il Design. Un’offerta turistica tra memoria e futuro”. Parteciperanno al meeting oltre a Giovanni Bozzetti, il Console generale Antonio Bandini, il direttore dell’Istituto di Cultura Claudio Angelini, rappresentanti dell’Apt locale e dell’Enit, tour operator americani e italiani e dirigenti dell’Alitalia, della Delta Airlines e dell’United Airlines per mettere a punto un accordo che preveda agevolazioni tariffarie per gli spostamenti sempre più frequenti tra le due città, Milano e New York. All’incontro prenderanno parte corrispondenti italiani e giornalisti americani di turismo e viaggi. “Quale migliore occasione –spiega Giovanni Bozzetti- per promuovere la nostra città Oltreoceano anche dal punto di vista turistico. Un turismo, quello di Milano, molto particolare e incentrato sul gusto della riscoperta. La Milano segreta, con i suoi cortili, le sue palazzine stile Liberty, le sue chiese, i Navigli, i musei e poi ancora il Teatro alla Scala, il Duomo, il Castello, attende i suoi scopritori, i suoi particolari ed esigenti turisti, le cui aspettative non vengono disattese. Milano ha molte eccellenze: la moda, il design, la musica, l’editoria, l’economia, la tecnologia, la ricerca scientifica. E’ la città che più di ogni altra è viva, pulsante e rappresenta una sintesi tra la memoria e il futuro con tracce di eredità del passato a stretto contatto con nuove realizzazioni. Il fascino di Milano è rappresentato anche da queste due anime della città che si incontrano e si intrecciano continuamente in armonia. Milano è considerata dai turisti come la città più internazionale, più aperta e anticipatrice delle nuove tendenze. In un momento particolarmente difficile di congiuntura economica mondiale, il turismo può contribuire a rilanciare i consumi”. Il 5 febbraio alle ore 13 presso Banca Intesa si terrà il convegno “Milano capitale italiana della Moda. Nuovi scenari d’interscambio tra Italia e Stati Uniti nell’attuale panorama economico mondiale”. Parteciperanno all’incontro l’assessore Giovanni Bozzetti, l’ambasciatore Sergio Vento, lo stilista Roberto Cavalli, rappresentanti della Camera di Commercio italiana a New York, Roberto Luongo e Rossana Circolo dell’Istituto Commercio con l’Estero, imprenditori del settore moda, rappresentanti dei marchi protagonisti della moda a New York, venditori, manager, opinion leader, importanti buyers tra cui Bergdorf Goodman e Barney’s e giornalisti della testate di moda più importanti. Saranno presenti anche Raffaella Curiel e Luca Missoni. “Questo incontro –spiega Giovanni Bozzetti- è molto importante per la città di Milano e per il settore moda, motore propulsivo di tutta l’economia italiana. Milano deve molto alla moda. Per merito dei tanti operatori che hanno scelto di vivere e lavorare nella nostra città la metropoli è diventata una delle capitali del fashion system internazionale. Dietro ai simboli e alle manifestazioni vi è il “made in Italy”, un complesso sistema industriale in cui s’intrecciano innumerevoli figure professionali capaci di miscelare creatività, innovazione, sensibilità artistica, spirito aziendale. La missione a New York riveste una grandissima rilevanza in un momento di congiuntura economica internazionale come questo che vede, tra l’altro, un euro molto forte rispetto al dollaro e quindi genera qualche inconveniente alle esportazioni verso uno dei mercati di sbocco più importanti del settore abbigliamento italiano. Dopo la tragedia dell’11 settembre che ha sconvolto non solo psicologicamente ma anche economicamente tutto il mondo, questo incontro a New York può servire per rafforzare i già privilegiati rapporti tra le nostre due città e tra le nostre due Nazioni”. L’assessore sarà anche impegnato in altri incontri molto importanti per la nostra città: nella sua agenda newyorkese Bozzetti ha inserito una riunione con una società di marketing internazionale che si è occupata della promozione turistica della città di New York, un incontro con Valerie Steel, della prestigiosa scuola di moda F.i.t. (Fashion Institute of Technology) per studiare una collaborazione nella prossima edizione dell’evento “Milano studia la moda” dedicato alle scuole di moda e un appuntamento con Fern Mellis, direttore esecutivo di “7th on Sixth” organizzatore della Fashion Week di New York.

DAL 10 AL 20 FEBBRAIO, PRESSO LA FONDAZIONE MUDIMA DI MILANO, "JUXTAPOSITIONS" UNA MOSTRA DI FOTOGRAFIE ORIGINALE E ALLUSIVA
Milano, 3 febbraio 2004 - Christopher Broadbent ama definirsi un illustratore di idee e dal suo incontro con Ray & Berndtson, società di headhunting specializzata nella ricerca di top manager, nasce l’idea di questa mostra. "Juxtapositions", il titolo scelto, è un chiaro riferimento al contenuto delle fotografie ma anche al tipo di lavoro svolto da Ray & Berndtson - società di Executive Search - la cui ricerca è sempre rivolta all’individuazione più che dell’uomo migliore, di quello “più giusto”, manager di spicco che sappia portare valore aggiunto non solo nel breve ma anche nel medio e lungo periodo. Dal 10 al 20 febbraio, presso la Fondazione Mudima di Milano, sarà dunque possibile ammirare le Juxtapositions, di Christopher Broadbent che, nel suo amore per lo still life, degli oggetti cerca sempre le forme primitive, la visione ortogonale, il disegno in chiaroscuro, le prospettive intrinseche. Tecnicamente minimalista, Chris nega che il suo sia un vero e proprio stile personale, affermando di usare semplicemente alcuni parametri del disegno accademico: una luce naturale per disegnare, un piano ed un orizzonte per orientare, un punto di vista ortogonale per innalzare e rendere degni gli oggetti. La macchina fotografica, una 5x4 di legno, viene utilizzato in modo non invasivo, lasciando recitare gli oggetti; così da fare sparire macchina e fotografo. Presentazione del catalogo a cura di Philippe Daverio. Christopher Broadbent è specializzato in still life, lavora a Milano da vent’anni dopo una preparazione cinematografica a Parigi. I suoi lavori sono stati premiati dall’Art Director’s Club italiano e dal Clio. Ray & Berndtson, tra le prime società al mondo specializzate in Executive Search, opera anche nel settore del Middle Management, nella consulenza per il Change Management e nella ricerca di Indipendent Directors e Board Members. Fondata nel 1965 ha 47 uffici in tutto il mondo, a Milano è in Via Bandello 15. “Teste Fini” : una società di “cacciatori di teste” E’ curioso ma per nulla incomprensibile che una società di cacciatori di teste abbia puntato su Chris Broadbent per farne il loro creatore estetico, anzi per chiedergli d’essere l’inventore dell’assetto visivo della loro comunicazione. Dare forma fisica al contenuto ideologico proposto da altri, questa è la pratica dell’artista dal Rinascimento in avanti, interrotta solamente negli anni in cui reputava di dovere svolgere una funzione puramente romantica. E in questo senso l’erede della metodologia dei Caracci o di Guido Reni è senza dubbio il fotografo pubblicitario: lega anche lui l’asino dove vuole il padrone. Ma fin qui la nostra curiosità si trova poco sollecitata. L’attenzione viene suscitata dalla comunanza di ambiguità fra il lavoro del cacciatore di testa e quello di Broadbent. Quelli della Ray & Berndtson si occupano di teste fini ad alto grado di responsabilità, si occupano cioè di coloro che nella retorica internazionale degli affari odierni vengono chiamati top management, e se ne occupano in modo particolarmente attento, quasi maniacale, non soltanto nel momento del collocamento ma pure nella successiva carriera, a tal punto che finiscono alcune volte per essere loro stessi cacciati, diventando soggetti delle loro proprie attenzioni. Non sono teorici astratti dal tessuto delle aziende, provengono dalla gestione e nella gestione spesso tornano. Una questione di sofisticati equilibri, di mondi in costante compenetrazione. Broadbent è parimenti equilibrista. E’ fotografo per la pubblicità e con notevole successo di carriera, ma le sue fotografie sopravvivono benissimo senza le scritte pubblicitarie, vivono una esistenza parallela dove sono oggetti materiali in se. Anzi, una volta tornati nella realtà del visivo operante sembra che con la promozione pubblicitaria non abbiano mai avuto a che fare. Poi basta vedere ricomparire le scritte e il significato prende un’altra strada, immediatamente comprensibile. Due mondi diversi per chi guarda, che sono invece lo stesso percorso creativo della mente per l’autore. Questione anche qui di equilibri. Maturi equilibri fotografici. La fotografia che sembrava già matura negli anni ottocenteschi ormai lontani di Nadar, e che si convinse di essere maturissima negli anni trenta del secolo appena concluso, quando per alcuni come Ansel Adams s’era fatto linguaggio tecnico ineccepibile e teorizzabile mentre per altri, dai futuristi a Man Ray, si faceva pratica dell’arte, la fotografia che rimaneva per altri ancora la migliore alternativa alla narrazione anche se si trovava costretta nel grande equivoco dell’unico fatto che nella realtà fenomenologia non è mai esistito, l’istantanea, ebbene la fotografia sta forse oggi affrontando un suo percorso di reale maturazione. Nadar a Parigi era così convinto d’essere artista da ospitare nel suo studio le prime mostre degli impressionisti. Giacomelli mezzo secolo dopo a Senigaglia lo era così poco da continuare per tutta la vita a fare il tipografo stampando nella modestia correttissimi biglietti da visita mentre nel retrobottega sviluppava nelle sue domestiche vaschette alcune delle più belle immagini della sua epoca. Robert Capa era intimamente convinto d’appartenere alla categoria dei giornalisti, poiché era reporter, e per lui la macchina fotografica era sostanzialmente uno strumento pari a ciò che la macchina per scrivere Remington era sotto le dita da cacciatore di Hemingway. In realtà è da pochissimo che la fotografia è diventata arte nel senso mercantile e quindi filosofico del termine: da quanto nelle aste internazionali il martello del banditore l’ha sancita tale per poterne sancire i prezzi per la prima volta alti e quindi commoventi, da quando è apparsa la traduzione del termina francese vintage (da pronunciare con accento francese perché nato per le annate dei vini) nel termine anglosassone vintage (da pronunciare oggi in inglese perché viene applicato alle tirature primigenie delle fotografie, quelle rare dove la carta ai sali d’argento da il sapore dell’insostituibile). La società attuale considera, secondo l’autorevole parere del londinese Charles Saatchi, che sia il mercato a determinare l’arte. Ed è un altro inglese, Chris Broadbent, che s’adopera con la prassi quotidiana, a smontare il teorema. Perché Broadbent stampa le sue foto anche con la stampante a getto del più normale dei computer, ovviamente sceglie come un artigiano d’una volta gli inchiostri e le carte, ma poi proprio come Piranesi o Rembrandt non ne limita le tirature, vende l’oggetto e poi si vedrà. Tanto il lavoro è anche quello della pubblicità che finisce sui giornali a centinaia di migliaia di copie e non per questo si sfibra. E poi sarà l’arte un giorno a determinare il mercato. Questa rara libertà mentale consente un’altrettanto rara libertà di creazione, un percorso dove la fotografia mente pochissimo perché rappresenta una realtà statica quanto lo è quella della luce, fenomenologicamente oggettiva quanto lo è il sistema ottico, a pellicola o digitale, non importa. Broadbent fotografa esclusivamente nature morte. Sicchè il suo è creare, non documentare, non narrare. E’ curiosamente un creare che segue la metodologia di Giorgio Moranti, per il quale l’opera non iniziava dal dipingere, gesto puro alla giapponese, ma dal comporre gli oggetti semplici che accompagnarono l’intera sua esistenza, dal piazzarli nella luce o nelle ombre per calibrarne la metafisica tensione. Così lavora Christopher Broadbent, prima di tutto componendo, applicandosi manualmente a dipingere enormi teloni privi di pretesa artistica che andranno ad evaporare negli sfondi delle sue composizioni, applicandosi a raccogliere come Daniel Spoerri gli oggetti inattesi che entrano in dialoghi altrettanto inattesi, scattando con scarso rispetto per la meccanica delle macchine, facendo stampare o stampando. Ed è proprio la complessità del percorso a dare al suo fare quel senso di tecnè che già per Aristotele era la base dell’arte, così come lo era per i pittori vissuti prima dell’invenzione del tubetto. Che sia la diavoleria fotografica a coagulare l’esperimento in una opera dall’aspetto stabile è quasi un accidente. Sempre per continuare a citare Aristotele, va ricordato che per il vecchio greco la questione delle tecnè non era sufficiente senza che l’opera venisse pervasa dal fiato della poesis: qui la poesis si riconduce al colloquio fra un tocco di legno e un attrezzo di ferro che lo guarda come per penetrarlo. Hanno fatto un buon lavoro i cacciatori di “teste fini” della Ray & Berndtson!

IL MONDO FLUTTUANTE UKIYOE, SOGNANTE STILE GIAPPONESE, IN UNA GRANDE MOSTRA A PALAZZO REALE DI MILANO CON CATALOGO ELECTA
Milano, 3 febbraio 2004 - A Palazzo Reale dal 7 febbraio al 30 maggio 2004 si svolgerà un a importante mostra dedicata all’arte giapponese, un nuovo angolo del misterioso Sol Levante raccontato dalle immagini del mondo fluttuante. Dopo il grande successo nel 1999 della mostra dedicata a Hokusai, un nuovo importante evento espositivo. Curato da Gian Carlo Calza con l’apporto di un comitato scientifico che comprende i maggiori conoscitori ed esperti d’arte giapponese, la mostra ripercorrerà in sei diverse sezioni tematiche le immagini e le rappresentazioni del mondo fluttuante, ukiyo. Più di 500 opere, esposte in due tempi a causa della delicatezza e della fragilità dei materiali e dei supporti, tra dipinti, libri illustrati, stampe provenienti dalle principali collezioni pubbliche europee e mondiali, che illustreranno la trasformazione, tra il Xvii e la metà del Xix secolo, della società e della cultura giapponese che si formò intorno alla città di Edo, divenuta poi Tokyo. Promossa dal Comune di Milano, dalla Provincia di Milano e dalla Regione Lombardia e, prodotta da Arthemisia con il coordinamento scientifico dell’International Hokusai Research Centre e accompagnata da catalogo Electa, la mostra Ukiyoe. Il mondo fluttuante non illustrerà solo un uno stile artistico o un periodo storico ma definirà attraverso le sue immagini quella profonda trasformazione culturale che la società giapponese interpretò dalla crisi dell’aristocrazia feudale e i nuovi stimoli portati dalle nuove classi borghesi. Di derivazione buddhista, il termine ukiyo indicava un senso di fugacità provocato dall’attaccamento ai beni terreni e quotidiani a cui il saggio doveva e voleva rifuggire, un significato completamente trasformato poi nel Seicento per valorizzare e desiderare proprio quei piaceri effimeri e fuggevoli, in poche parole “fluttuanti”, in cui la nuova società amava perdersi e rinnovarsi. Le feste, la moda, il mondo dello spettacolo, dell’amore mercenario, la passione clandestina si sviluppavano ruotando intorno al teatro popolare kabuki e alle “città senza notte”. Sono i quartieri di piacere come il famoso Yoshiwara, dove le grandi cortigiane creavano nuovi gesti e comportamenti e un’eleganza vistosa e opulenta, basata sull’intrattenimento, sull’essere alla moda, sull’attrarre e respingere al tempo stesso. Queste case di piacere oltre a essere ritrovo di gaudenti in cerca di divertimenti e amori fugaci, erano veri e propri salotti dove si incontravano ricchi mercanti, attori, letterati, artisti, editori e aristocratici che in segreto cercavano di liberarsi da quel rigore formale che l’esistenza quotidiana imponeva loro. Fluttuare, fluttuare e perdersi nel piacere, allontanare la malinconia della realtà e del dolore. Un credo testimoniato dalla ricchezza di immagini (ukiyoe, immagini del mondo fluttuante) realizzate dai tanti artisti, grandi pittori, grafici e incisori che hanno descritto e raccontato con le loro opere questa nuova visione estetica sopravvissuta per oltre due secoli. E ancora oggi l’arte di importanti artisti come Moronobu, Harunobu, Utamaro, Hokusai, Hiroshige, Kuniyoshi e molti altri, coinvolgeranno il visitatore in quel mondo di piacere e beltà e lo accompagneranno attraverso i diversi temi, il teatro, la tradizione, la natura, il paesaggio, i piaceri della vita di città, le beltà femminili, in un unico e trascinante mondo fluttuante che questa mostra vuole far rivivere. Introdurrà l’esposizione un doppio paravento a otto ante, proveniente dalla Honolulu Academy of Arts, per la prima volta esposto in Europa, in cui sono descritti quasi tutti i più importanti temi della cultura dell’ukiyo. La prima sezione è dedicata al Teatro, proprio per l’importanza che ebbe nell’opera di diffusione della cultura del mondo fluttuante. Tanti dipinti e stampe erano dedicate al nuovo e popolare teatro kabuki, un genere più vicino ai nuovi ceti sociali, coinvolgente perché rifletteva i sentimenti e le passioni del nuovo pubblico. Fiorirono stampe e dipinti che raccontavano le scene teatrali, il mondo che vi ruotava intorno ma soprattutto riscuotevano grande successo le rappresentazioni grafiche dedicate agli attori più famosi, che dalla metà del Seicento divennero delle vere e proprie star riconosciute e ricercate. L’arte più diffusa era quella della cartellonistica e dei rotocalchi che raccontavano le gesta dei nuovi eroi. La scuola degli artisti Torii acquisì proprio da questo genere, dalla produzione dei manifesti e dei cartelloni per passare poi alle immagini descrittive, il proprio potere e un successo indiscusso. Il Giappone e i suoi abitanti non abbandonavano e convivevano comunque con la propria Tradizione e gli antichi miti, gelosamente conservati, venivano reinterpretati e adattati alle nuove esigenze culturali. Questa sezione raccoglie i melodrammi, i romanzi, le stampe e dipinti in cui eroi della letteratura, della religione, personaggi leggendari, poeti della tradizione classica, mostri e spiriti dei fiumi e delle montagne, divengono i protagonisti del mondo fluttuante. La terza sezione ha per tema il rapporto con la Natura , da sempre elemento fondamentale nella cultura giapponese. Fiori e animali, rocce e fiumi, così come le baie e le isole posseggono un’anima e una natura divina. Gli artisti dell’ukiyo li raffiguravano come fossero esseri viventi, soggetti degni di veri e propri ritratti e non solo descritti come puro elemento decorativo. La natura diventa poesia ed è raccontata con tutta la sua grazie negli album naturalistici e nei libri illustrati di Utamaro, mentre con Hokusai i singoli elementi, dalle rocce ai fiori così come gli animali, prendono vita rispecchiando i sentimenti e le passioni dell’uomo. Parte della natura ma con una sua propria vita è anche il Paesaggio. In questa sezione, non solo si trovano stampe sciolte e libri che descrivono gli ambienti naturali che circondano una cascata o un bosco con i suoi alberi pieni di vita e di storia, ma sono numerosissime le rappresentazioni dei percorsi frequentati dai giapponesi, viaggiatori instancabili. Presenti in mostra le tante produzioni artistiche che riguardavano i luoghi e gli scorci più affascinanti del Giappone, come ad esempio quelli lungo le due arterie principali che attraversavano il Paese (Tōkaidō e Kisokaidō) dove si potevano apprezzare anche mondanità locali. La città e la vita quotidiana dei suoi abitanti sono invece inserite nella sezione Vita di città. Qui si possono ammirare i dipinti e le stampe che raccontano le tante attività dei cittadini di Edo, mercanti, artigiani, venditori ambulanti che rappresentano il simbolo della società in evoluzione. Uno dei temi che maggiormente cattura l’attenzione degli artisti dell’ukiyoe è la vita dei quartieri di piacere come Yoshiwara, epicentro del divertimento e dello svago. Tutti i luoghi più frequentati della città sono al centro dell’interesse degli illustratori: dalle barche di piacere sul fiume Sumida ai ristoranti alla moda come lo Shikian; ma anche le folle che si radunano per ammirare i fuochi di artificio sul ponte Ryōgoku, le cortigiane in parata per la festività di capodanno o le geisha di ritorno dal bagno pubblico. E poi ancora giochi di carte, gare di ikebana e incontri di poesia notturni. Le scene di vita del mondo fluttuante appartengono al puro godimento che si manifesta anche nella contemplazione dei ciliegi in fiore in primavera o delle foglie d’acero in autunno ed è proprio in questo ambito che si diffondono le famosissime, benché vietate, immagini di tema erotico, le “immagini della primavera” come la celebre “Poesia del guanciale” di Utamaro. L’ultima sezione testimonia il grande interesse che gli artisti dedicarono alla Beltà femminile e come si è modificata e trasformata la sua rappresentazione estetica. Trascurata per secoli, dal Seicento all’Ottocento l’arte figurativa giapponese interpreta attraverso i diversi artisti la bellezza femminile, l’eleganza e la raffinatezza espressa dalle cortigiane quali simbolo supremo del piacere. Dalla donna carnale e fortemente sensuale descritta verso la fine del Seicento da Moronobu, alle beltà monumentali delle scuole Kaigetsudō prima e Torii dei primi del Settecento. Dalle donne seducenti e flessuose di Masanobu alle dee terrene ritratte da Harunobu, dall’aria dolce e incantata. Verso la fine del Settecento e gli inizi dell’Ottocento un nuovo canone estetico si afferma nelle opere di Kiyonaga e soprattutto nei dipinti di Utamaro, uno tra i più grandi se non il più grande artista dell’Asia della bellezza femminile, a cui la mostra dedica una sezione a parte. La figura femminile riacquista con questi artisti una sua presenza materiale e fisica che si evidenzia con la riscoperta del corpo e una più attenta partecipazione alla vita terrena. Non più una dea eterea ma una bellezza reale, superiore e spiritualizzante. Con i suoi grandi busti e le figure slanciate e seducenti, la pittura e la grafica di Utamaro si distingue per la straordinaria qualità e raffinatezza grafica e pittorica nonché per una costante profonda ricerca sulla psicologia femminile e sui misteriosi piaceri che soggiogavano e trascinavano l’uomo nuovo di Edo, precursore del giapponese di oggi. 

A TEATRO :"NORD & SUD" DI GIANFRANCO JANNUZZO E RENZINO BARBERA
Milano, 3 febbraio 2004 - Fino al 29 febbraio è in scena al Teatro Manzoni di Milano "Nord & Sud" di Gianfranco Jannuzzo e Renzino Barbera, con Gianfranco Jannuzzo, scene di Leonardo Conte, musiche di Daniele Cestana, costumi di Silvia Morucci, per la regia di Pino Quartullo. E' uno spettacolo al quale Jannuzzo lavora da anni, aggiungendo, cambiando, modificando di tanto in tanto i "pezzi" che lo compongono. In quest'ultima edizione accanto a testi già rodati, tra cui quelli di Renzino Barbera, sono stati inserito brani inediti e un omaggio a due autori: Italo Terzoli ed Enrico Vaime. E' racconta la Sicilia come l'ha vissuta Jannuzzo; una Sicilia allegra e amara, spensierata e triste, meravigliosa e spietata, solare e introversa, indolente e attiva. Isola, forse, ma sicuramente Ponte per mille culture. Sono raccontati i Siciliani: curiosi, indifferenti, generosi, leali, fatalisti, pigri, ospitali, rassegnati, intelligenti e vitali. Ne sono raccontate le contraddizioni. La Sicilia ricca, fertile e ubertosa di Federico Ii "Stupor Mundi" e la Sicilia umiliata, ferita e vilipesa delle stragi e dei caduti "Horro Mundi". Ma è raccontata anche la Milano di Jannuzzo, la Milano che ha imparato ad amare grazie all'amore che per essa nutriva un illustre figlio della terra Lombarda: Gino Bramieri, per sei anni compagno di lavoro e maestro di Jannuzzo. E per "par condicio" Jannuzzo racconta i Milanesi: curiosi, indifferenti, generosi, leali, fatalisti, pigri, ospitali, rassegnati, intelligenti e vitali. Insomma, il suo "Nord" e il nostro "Sud". Infolink: www.Teatromanzoni.it

“ARLECCHINO” AL TEATRO GRASSI: LO SPETTACOLO SIMBOLO TORNA IN SCENA FINO AL 22 FEBBRAIO
Milano, 3 febbraio 2004 - Prosegue con una sosta milanese fino al 22 febbraio 2004 il lungo viaggio intrapreso anche quest’anno dallo spettacolo-simbolo del Piccolo Teatro di Milano Arlecchino servitore di due padroni-di Carlo Goldoni, storica regia firmata da Giorgio Strehler nel 1947, oggi messa in scena da Ferruccio Soleri con la collaborazione di Stefano De Luca e una rinnovata veste scenica firmata da Ezio Frigerio. Lo spettacolo è in scena al Teatro Grassi, dopo un itinerario internazionale prestigioso che lo ha visto in scena al Teatro dell’Ermitage di San Pietroburgo (per la prima volta aperto alla prosa), per poi inaugurare la stagione del Teatro Nazionale “Nemezi Shinaz” di Budapest: In Belgio ha rappresentato l’Italia alla manifestazione “Europalia –Italia”, indetta in occasione della Presidenza Italiana dell’Unione Europea, mentre a Parigi ha trionfato nell’ambito del Festival Les italiens, e infine ha inaugurato l’Anno della Cultura Italiana in Egitto a Il Cairo. Vera e propria sfida alla natura eminentemente effimera del teatro, Arlecchino continua a trasferire la sua carica di vitalità ed energia alle platee di tutto il mondo: lungi dal trasformarsi in uno spettacolo - museo, conferma invece la sua natura di “memoria in azione” e le caratteristiche di spettacolo che si fa teatro per trascinare - come diceva Strehler - “lo spettatore nell’Empireo del grande teatro comico, inno gioioso di liberazione”. Il fatto che, in più di cinquant’anni, il ruolo di Arlecchino sia stato interpretato solo da due attori, Marcello Moretti e Ferruccio Soleri, che ne raccolse l’eredità nel 1963, accresce il suo carattere di eccezionalità e di “arte della memoria”. Ormai, Ferruccio Soleri è l’unico della compagnia ad aver lavorato per tutta la vita con Strehler, colui che - come ha affermato la studiosa francese Myriam Tanant - è “diventato Arlecchino” come si abbraccia una vocazione. In questo senso, Soleri può essere vissuto come un “tramite”, come il vettore in grado di trasmettere i segreti del grande regista. Il suo corpo, che ha imparato ad esprimere quei sentimenti che il viso, mascherato, non è in grado di tradurre, incarna la memoria del lavoro compiuto. Ed è per questo, inoltre, che lo spettacolo può continuare a vivere anche dopo la morte di Strehler. Tuttavia, lo spettacolo che possiamo vedere oggi, preso in carico dallo stesso Soleri e da Ezio Frigerio - scenografo di numerosi spettacoli di Strehler e, dal 1956, di Arlecchino – non si pone come un’evocazione nostalgica del lavoro del maestro. Al contrario, scegliendo di ispirarsi all’edizione del 1956, e non a quella del 1987 – detta “dell’Addio”, somma melanconica di tutta una vita di lavoro – Soleri e Frigerio restituiscono ad Arlecchino la giovinezza e la gioia dei suoi inizi. Quale omaggio migliore si poteva pensare per Giorgio Strehler e per la vivente poesia di Arlecchino? Dopo la presenza milanese, Arlecchino prosegue il suo viaggio in 11 città italiane, tra cui Roma, dove sarà al Teatro Valle dal 30 marzo all’8 aprile. Per informazioni e prenotazioni: tel. 02 72 333 222 www.Piccoloteatro.org   

DA LUNEDI’ 2 FEBBRAIO AL TEATRO STREHLER, LE BACCANTI DI EURIPIDE REGIA DI LUCA RONCONI
Milano, 3 febbraio 2004 - Lunedì 2 febbraio, alle ore 20.30, al Teatro Strehler, Le Baccanti di Euripide (traduzione Maria Grazia Ciani), atteso riallestimento della regia firmata da Luca Ronconi nell’estate 2002 per il Teatro Greco di Siracusa. Il secondo atto del viaggio di Ronconi nell’universo di relazioni fra umano e divino intrapreso con Prometeo incatenato di Eschilo – rivisto in scena allo Strehler la scorsa stagione - ci porta a Tebe, nel cuore di una storia di morte e follia, di fede e laicismo. «Il teatro greco è come un magnete che attira e ha attirato, un grande numero di reinterpretazioni e di riesami. La prova della sua rappresentabilità è che di fatto si rappresenta. E a mio parere sempre più si rappresenterà», così il regista. Le Baccanti, una delle opere più suggestive e misteriose del mondo antico, è densamente innervata di temi la cui eco è vivissima nella drammaturgia contemporanea: il dissolvimento delle strutture sociali, il declino dell’antico modello della polis, il problema, irrisolto, della condizione femminile, la questione dello straniero, sono alcuni dei molteplici spunti su cui Euripide invitava i contemporanei a riflettere. Ma Le Baccanti è soprattutto la cronaca dello scontro tra due mondi tragicamente incompatibili: l’uomo, che rifiuta di credere in una divinità e di abbandonarsi a un rituale che reputa assurdo, e la divinità, terribile nel suo pretendere totale obbedienza. «È troppo tardi: dovevate riconoscermi quand’era il giusto momento». Così dirà Dioniso ai superstiti della stirpe tebana, dopo che la baccante Agave, in preda al furore dionisiaco, avrà fatto a pezzi il proprio figlio, Penteo. «Le Baccanti - ribadisce Ronconi - è il testo in cui si mettono in scena i pericoli dell’incontro tra l’umano e il divino e la distruttività che l’incontro con il sacro può avere sugli uomini, se non mediato dal rito». Inoltre, nella programmazione milanese, la diversa frammentazione della “trilogia” ricomposta da Ronconi per Siracusa (Prometeo incatenato, Le Baccanti e Le Rane), fa reagire in modo più evidente il fluire dei temi nel dittico formato dalla successione Baccanti, appunto, e Rane. Accanto a Massimo Popolizio, impegnato, nel ruolo di Dioniso, a restituire la terribile ambivalenza del dio, tra furia distruttrice e fascino pericoloso e seduttivo, Antonio Zanoletti (Tiresia), Werner Bentivegna (Cadmo), Giovanni Crippa (Penteo), Riccardo Bini (Una guardia), Luciano Roman (Primo messaggero), Emanuele Vezzoli (Secondo messaggero) e Delia Boccardo nel ruolo di Agave (nella scorsa edizione interpretato da Galatea Ranzi). Inoltre (in ordine alfabetico), le corifee Franca Penone e Alvia Reale, il coro delle Baccanti composto da Antonietta Carbonetti, Elisabetta Femiano, Tea Sammarti, Mariangeles Torres, da 6 attrici dell' Ecole Nationale Supérieure des Arts et Techniques du Theatre – Lyon, da 8 attrici dell' Escuela Superior de Arte Dramatico – Barcelona, con la collaborazione di "Elsinor" – Barcelona e degli allievi e allieve del Corso Tofano della Scuola del Piccolo Teatro di Milano. I Tebani sono Domenico Bravo, Francesco Colella, Pasquale Di Filippo, Raffaele Esposito, Stefano Moretti, Michele Nani, Simone Toni. Le scene sono di Margherita Palli, i costumi di Gianluca Sbicca e Simone Valsecchi, i movimenti mimici di Marise Flach. Le luci sono a cura di Gerardo Modica e le musiche a cura di Paolo Terni. Lo spettacolo è una produzione del Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, in collaborazione con Inda, Istituto Nazionale del Dramma Antico, e rimane in scena al Teatro Strehler, fino al 28 febbraio 2004. Per informazioni e prenotazioni: tel. 02 72 333 222 www.Piccoloteatro.org

LO SPETTATORE TRA LINGUAGGIO TEATRALE E TELEVISIVO: UN INCONTRO DIBATTITO AL TEATRO STREHLER IL 12 FEBBRAIO
Milano, 3 febbraio 2004 - Nell'ambito delle attività promosse dall’Associazione degli Amici del Piccolo Teatro, giovedì 12 febbraio 2004, alle ore 17.30, al Teatro Strehler di largo Greppi (Scatola Magica), si svolge un incontro sul tema Lo spettatore tra linguaggio teatrale e televisivo, una conversazione di Ugo Volli. Intervengono Piero Dorfles, Sebastiano Messina, Italo Moscati e Mario Raimondo. Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Per informazioni: Amici del Piccolo Teatro - tel. 02 72333515-516 

TEATRO ARSENALE: DOMENICA 8 E 15 FEBBRAIO 2004 - ORE 11 UN’ORA CON DANTE: IN PURGATORIO A CURA DI MARINA SPREAFICO
Milano, 3 febbraio 2004 Marina Spreafico prosegue, per il terzo anno di seguito, il suo viaggio affabulatorio nella Divina Commedia. Quest’anno è la volta del Purgatorio. Due canti ad ogni incontro, dal I al Xvi, saranno letti e raccontati senza retorica né idee preconcette. Un’esplorazione ‘ingenua’ del mondo della lingua dantesca e della sua magia. “Gli incontri che propongo sono il proseguimento di quelli iniziati due stagioni fa al Teatro Arsenale. Concluso l’ Inferno mi accingo a percorrere il cammino del Purgatorio. E’ mio desiderio di fondo condividere con il pubblico la gioia che una lettura ingenua dell’Alighieri può dare e la scoperta che la sua poesia ci può accompagnare e nutrire per tutta la vita. Affronto la Divina Commedia dal punto di partenza che mi appartiene, il teatro, autorizzata in ciò proprio dal titolo del poema voluto da Dante, che ne è anche il protagonista. Nell’intento di ridare alle parole il loro corpo e la loro azione, senza retorica né idee preconcette e senza entrare nello sterminato campo delle interpretazioni e dei commenti, esploro il mondo della lingua dantesca, del suo suono e della sua magia. Potremo così vedere, sentire e rivivere ciò che il poeta immagina e aderire profondamente alla lingua madre attraverso colui che ne è stato definito il padre. Una sorpresa, spero, una scoperta e una conoscenza un po’ diversa del maggior poema italiano, caposaldo della poesia e del pensiero europei. Un invito al pubblico a partire in viaggio con Dante attraverso le sue parole”. Programma: Divina Commedia, Purgatorio (Domenica 8) Canti 13° e 14° (Domenica 15) Canti 15° e 16°. 11, 12 febbraio 2004 - ore 14,00 “Se Questo È Un Uomo” di Primo Levi, regia Luca Fusi, voce recitante Luca Fusi, pianoforte Luca Rampini, progetto musicale Luca Rampini. Lettura scenica accompagnata al pianoforte - Un testo potentissimo e profondamente toccante. Una storia vera che commuove ancora e che rimarrà sempre uno strumento fondamentale per tenere sveglia la coscienza e tenere presente il ricordo. La struttura temporale della storia di Primo Levi viene mantenuta ed una scelta di immagini, descrizioni e commenti rende fruibile e personale la narrazione. La musica si mescola alle parole, a volte sottolineandole, altre volte lasciando lo spazio allo spettatore di riflettere, immaginare o interrogarsi. Il testo - I brani scelti permettono di seguire la vicenda di Primo Levi nella sua terribile esperienza di prigionia ad Auschwitz. Aneddoti e brani descrittivi si alternano con momenti di riflessione dell’autore e con figure di personaggi spettrali, poetici, curiosi, i Sommersi e i Salvati, i compagni di strada di Primo Levi in questo viaggio verso il fondo. La musica - I brani musicali sono interpretati dal vivo, al pianoforte, essi accompagnano fedelmente il percorso narrativo, talvolta interagendo direttamente con le parole, talvolta creando momenti di pausa fra un testo e l’altro: spazi vivi nei quali lo spettatore rimane solo con le proprie emozioni. Infolink: www.Teatroarsenale.org

TERZO APPUNTAMENTO DELLA RASSEGNA ORCHESTRA SENZA CONFINI MERCOLEDI’ 4 FEBBRAIO 2004 PRESSO IL PICCOLO TEATRO – TEATRO STUDIO
Milano, 3 febbraio 2004 - Il terzo appuntamento della rassegna Orchestra Senza Confini, Il mondo musicale di andrew hill, Composizioni e arrangiamenti di Andrew Hill si svolgerà Presso il Piccolo Teatro – Teatro Studio il 4 febbraio 2004 Andrew hill al pianoforte con la Civica jazz band diretta da Enrico Intra introduzione al concerto a cura di Maurizio Franco Concerto realizzato in collaborazione con la Società della Musica e del Teatro Luigi Barbara di Pescara e con Metastasio Jazz di Prato Al pianista e compositore afroamericano Andrew Hill è dedicato il terzo appuntamento della rassegna Orchestra Senza Confini, realizzato in collaborazione con altre due grandi realtà concertistiche italiane quali il teatro Metastasio di Prato e la Società del Teatro e della Musica Luigi Barbara di Pescara, che ospiteranno il concerto rispettivamente lunedì 2 e martedì 3. Nell’ambito della rassegna milanese, il programma dedicato al mondo musicale di…(in passato con protagonisti Bobby Watson, Dave Liebman, David Murray, James Newton e Paolo Fresu) presenta l’artista prescelto nelle vesti di perfomer, compositore e arrangiatore insieme alla Civica Jazz Band, l’orchestra stabile dei Civici Corsi di Jazz dell’Accademia Internazionale della Musica. Hill, nato ad Haiti nel 1937 ma cresciuto a Chicago, inizia l’attività di musicista ancora giovanissimo e nel corso degli anni ’50 si trova ad accompagnare Charlie Paker, Johnny Griffin, Miles Davis, Gene Ammons e Roy Eldridge, con i quali sviluppa le sue qualità pianistiche. Si afferma negli anni ’60, prima al fianco di Roland Kirk, Dinah Washington, Jackie Mclean, poi alla testa di proprie formazioni con cui registra memorabili album per la Blue Note con musicisti straordinari tra cui Elvin Jones, Tony Williams, Ron Carter, Joe Henderson, Woody Shaw, Freddie Hubbard Lee Morgan, Eric Dolphy. Dagli anni ’70 affianca l’attività concertistica a quella di docente e da alcuni anni è tornato ad occupare un ruolo centrale nel panorama del jazz contemporaneo, testimoniato da album incisi per l’etichetta americana Palmetto. Per informazioni: 02-72333222

ODWALLA FEAT.CONSOLMAGNO IL 25 MARZO 2004 ALL'AUDITORIUM DI SCANZOROSCIATE
Milano, 3 febbraio 2004 - Giovedi 25 marzo 2004 alle ore 21.00 avrà luogo “Odwalla feat” con Doussou Tourre' e Peppe Consolmagno. Il concerto si terrà presso l’ Auditorium Pia Fondazione Piccinelli Via G: Adelasio di Scanzorosciate (Bg). Cosi è composto il gruppo di “Odwalla feat.Peppe Consolmagno”: Massimo Barbiero,marimba; Matteo Cigna, vibrafono; Andrea Stracuzzi percussioni; Alex Quagliotti, batteria; Doussou Tourre',djembe; Peppe Consolmagno - voce, percussioni. Nato nel Gennaio 89 da un progetto di Massimo Barbiero, Odwalla e' una formazione di soli strumenti a percussione. Dotato di grande impatto sonoro e fascino della vasta gamma di strumenti impiegati, il gruppo e' indirizzato verso un discorso di ricerca che tenga conto di qualsiasi forma musicale, dal Jazz all'Africa, ma anche alla Danza e alla Musica contemporanea, e che ha nell'equilibrio fra improvvisazione e scrittura il principale interesse del progetto. Il gruppo ha inciso 5 Cd, che sono stati recensiti dalla stampa specializzata (Italia, Gran Bretagna, Francia, Usa), riscuotendo un notevole interesse da parte della critica. Nel corso degli anni Odwalla ha tenuto concerti in rassegne, festivals e clubs in Italia e in Europa ospitando nelle sue file musicisti importanti come Mino Cinelu, Peppe Consolmagno, Doussou Tourre' e Billy Cobham. Il gruppo Odwalla ospita Peppe Consolmagno che interagira' con il gruppo sia in maniera integrante che solistica. Peppe Consolmagno, Musicista, Giornalista E Costruttore Di Strumenti Musicali. Musicista: I suoi strumenti sono la voce e le percussioni. Peppe Consolmagno ha al suo attivo partecipazioni da protagonista a Festivals Nazionali ed Internazionali. Giornalista: Si interessa di ricerca etnomusicologica che lo ha portato a tenere seminari e workshops sulla musica extraeuropea. E' stato l'unico europeo per due anni consecutivi ad essere invitato al Festival Internazionale della Percussione (Percpan) a Salvador Bahia in Brasile. Collabora con riviste specializzate e quotidiani come World Music, Strumenti Musicali, Il Manifesto, Percussioni, Drumclub, Jazzitalia, Cupacupa, Musicando, Ciaojazz, Musicando, Zioshow ed altre. Costruttore di strumenti musicali: La sua musica si esprime attraverso i suoi strumenti, che Peppe Consolmagno costruisce da solo. Dopo anni di amore verso i materiali e le loro fibre, oggi e' anche il fornitore privilegiato di percussionisti di grande fama come Nana Vasconcelos, Trilok Gurtu, Glen Velez ed altri. I materiali che utilizza sono: la zucca, il bambu', il legno, il metallo e l'acqua. Infolink: http://www.Ejn.it/musicians/peppe/odwalla.htm  

MARINA FULGERI E ILANA HALPERIN DROMOCROMA GALLERIA AUTORI CAMBI 6 FEBBRAIO - 20 MARZO 2004
Roma, 3 febbraio 2004 - La Galleria Autori Cambi apre la nuova stagione con una doppia mostra personale delle due giovani artiste Ilana Halperin e Marina Fulgeri, a cura di Laura Garbarino. Dromocroma. La realtà si costruisce su infiniti piani di lettura, su molteplici punti di vista, su corrispondenze dettate da vicinanze e dissonanze. Dromocroma è un neologismo che riprende una terminologia mutuata dalla geofisica (dromocrona) che indica la “traccia dei tempi di propagazione di un’onda sismica in funzione della distanza dall’epicentro di un terremoto”. Tracce e vibrazioni sono gli elementi su cui Ilana Halperin e Marina Fulgeri lavorano in questa mostra, entità effimere, sottili che preludono ad un’esplosione. Ilana Halperin Giovane artista nata nel 1973 a New York, vive e lavora a Glasgow. Alla sua prima mostra in Italia ha già una carriera espositiva che comprende personali in spazi espositivi privati e pubblici, partecipazioni in collettive significative, premi e pubblicazioni di alto livello. Fra le personali citiamo quelle alla Galleria Doggerfisher di Edimburgo e alla Galleria Tramway di Glasgow. Ilana Halperin analizza da sempre le relazioni tra i propri ritmi di vita quelli di fenomeni naturali. Si sofferma sull’intersezione temporale che intercorre tra la sfera personale, quella storica e quella geologica. Approfondisce temi scientifici e crea narrazioni laterali, ma i suoi riferimenti geologici non sono solo citazioni scientifiche. Ilana Halperin segue dal vivo tali eventi (l’eruzione di un vulcano o lo scioglimento di un ghiacciaio), il suo è un lavoro di re-interpretazione, decifrazione e ri-locazione dei ritmi di vita biologici, umani. Il lavoro che presenterà nella sua prima mostra in Italia consiste in un grande wall drawing, nel quale la sua traccia ripercorrerà l’incredibile e complessa stratificazione storico-architettonica del luogo che ospita Autori Cambi (dal 500 a .C. Al Xix secolo), grafite sulle arcate della galleria, un’inondazione di lava di lapis, il progetto Eldfeel and I are the Same Age. L’eruzione del vulcano Eldfell a trent’anni dalla sua emersione, che l’artista visita in coincidenza con il suo trentesimo compleanno. Corrispondenze che innescano in Ilana i termini di un progetto. Un lavoro la cui meticolosità sottolinea il valore del tempo anche se, per sua stessa natura, è concepito come la negazione del senso della durata, la cui esistenza effimera e transitoria coinciderà con il tempo della mostra. Il suo intervento si completa con un lavoro sonoro, una testimonianza viva delle vibrazioni che la natura trasmette. Marina Fulgeri è nata a Bologna nel 1978 dove vive e lavora. Tra le sue mostre più recenti partecipa a Collaudi , Villa delle Rose, Spazio Aperto Gam di Bologna, a cura di Marco Altavilla e Daniela Lotta; Ad’a, Rocca Sforzesca di Imola, a cura di Roberto Daolio, Imola; Private Architecture, Galleria Continua, a cura di Roberto Pinto, San Giminiano. E’ stata selezionata alla Biennale di Praga I e presenta il suo lavoro nella personale: Operazione Impossibile, Galleria Placentia Arte, a Piacenza. Nel 2002 partecipa al Corso Superiore di Arte Visiva della Fondazione Ratti, con Giulio Paolini come visiting professor, alla mostra personale Punto di Fuga presso Care/of a Milano, a cura di Maria Rosa Sossai e alla collettiva Oltre il Giardino nel Parco di Rimini, un progetto a cura di Roberto Daolio e Mazner. Nel lavoro di Marina Fulgeri i dati reali vengono falsati tramite interventi minimali, di sottile slittamento che molto hanno a che fare con l’idea di invisibilità. Le sue installazioni creano altri stati possibili, la luce che si intravede sotto una soglia apre all’immaginazione un altro luogo, un’arcata o colonna fittizia ridefinisce uno spazio di solito deputato ad altro. I suoi progetti usano spesso spazi laterali a quelli espositivi, la cella di un carcere dismesso oppure uno spazio espositivo prima che venga allestito. Elemento centrale delle sue installazioni è l’imprevedibilità, e le diverse reazioni che implica nel pubblico. In questa mostra Marina Fulgeri lavorerà sugli ambienti della galleria, alterandone la forma architettonica. La percezione non immediata del suo intervento creerà un disorientamento nel visitatore, un’incongruenza architettonica percepibile solo da uno sguardo attento. La luce ridefinirà lo spazio, falsandone la percezione del fruitore. Il titolo delle opere fotografiche, “Via San Martino ai Monti 21/d” (civico inesistente), richiamano a uno spazio adiacente alla galleria verso il quale sarà creata una apertura alla ricerca di un luogo “altro”, tutto da immaginare. L’elemento spaziale sarà accompagnato da una seconda installazione che introdurrà all’effimero, al momentaneo, elementi che legano profondamente il suo lavoro a quello di Ilana Halperin. L’utilizzo di una luce ad intermittenza determinerà il passaggio dal giorno alla notte in una dimensione astratta in quanto posta, ed innaturalmente accelerata, in un luogo che nella realtà non è mai illuminato dal sole. Un intervento che scandirà un ritmo, un tempo alternato, quel materiale impalpabile che rende immediatamente un senso di trapasso, l’angoscia del trascorrere e la levità della mimesi, del confondersi col mondo, definendolo. Laura Garbarino, classe 1974, curatrice indipendente, vive e lavora a Milano. Ha spesso lavorato con artisti contemporanei italiani e stranieri su progetti site specific. Tra le sue principali curatele: Amor Vacui, 2001, presso l’Openspace, Palazzo dell’Arengario, Milano. Cinque installazioni di: Gruppo A12, Marzia Migliora, Marco Papa, Luisa Rabbia e Roberta Silva. Assab One, 2002, ideata in collaborazione con Roberto Pinto, 24 giovani artisti in uno spazio industriale dismesso. Mostra promossa come evento collaterale a Miart. Nel 2003 organizza l’evento Elettrorganica dedicato ai media elettronici audio-visivi a cura di Luca Cerizza, presso l’area industriale di Via Ventura, Milano. La sua mostra più recente é Defrag, presso la galleria Suite 106 Gallery, New York, dove ha presentato tre giovani artisti italiani. Collabora con alcune riviste come Flash Art, Rodeo Magazine, Exibart. Segue, dal 2001, una collezione privata di video arte e coordina l’iniziativa Domus Art Experience: workshops tenuti da artisti internazionali per Domus Academy. Infolink:
www.Arteautoricambi.it 

VITTORIO MERLO IN CONCERTO A FERRARA E PRATO
Milano, 3 febbraio 2004 - Il cantautore italiano più ascoltato su internet presenta le sue canzoni in 2 concerti a Ferrara venerdì 13 febbraio e a Prato domenica 15 febbraio. Da Ferrari a Non sopporto i berlusconi da Ho sognato Bruno Vespa a Thomas guarda la città, Vittorio nei suoi concerti presenta le canzoni che in questi anni lo hanno fatto conoscere in rete. Venerdi 13 febbraio a Malborghetto (Ferrara) all'Osteria Cagliostro via S.margerita 331 ore 22.30 Tel. 348/9113655 Ingresso gratuito In una serata dedicata alla canzone d'autore Vittorio presenta alcune sue canzoni. Ospite d'onore: Roberto Manuzzi, maestro di sax e polistrumentista nella band di Guccini, che accompagna Vittorio in alcuni pezzi. Partecipano alla serata anche i ferraresi Naudis e Emiliano Minarelli. Http://www.osteriacagliostro.it/ Domenica 15 febbraio a Prato all'Anomalia Club via D. Campana 58 ore 22.00 Tel. 347/1873223 Ingresso gratuito con tessera Acsi (7 euro) Dopo aver vinto nel 2001 a Montemurlo il Premio Simpatia Vittorio Merlo torna a Prato in una serata dedicata al mondo originale e a volte surreale delle sue storie cantate. Http://www.anomaliaclub.it/ Per informazioni e notizie su Vittorio Merlo http://webplaza.Pt.lu/merlo/  merlo@pt.Lu

MAK ADVENTURES FESTIVAL 2004 27-28 MARZO 2004 – FIERA DI PARMA IL PIÙ GRANDE EVENTO PER L’UOMO E LA DONNA D ’AZIONE §
Milano, 3 febbraio 2004 - Mak Adventures Festival 2004, il più grande evento dedicato all’uomo e alla donna d’azione. Il primo festival che riunisce tutte le discipline e le tecniche per coloro che amano l’avventura e l’azione. Arti marziali per l’equilibrio del corpo e della mente, tecniche di sopravvivenza e di sicurezza, fitness e body building per la cura del corpo, medicina naturale e filosofia orientale per un benessere completo. Campioni di fama mondiale si sfideranno per vincere i trofei più prestigiosi. Non mancheranno, infine, momenti di approfondimento e riflessione attraverso congressi con la partecipazione di esperti. Testimonial della manifestazione, Giorgio Pasotti, attore e campione di wu shu, l’arte marziale di Bruce Lee. Special Guest: Roberto Lorenzani direttamente dall’Isola dei Famosi, l’uomo che ha fatto soffrire, con le sue tecniche di sopravvivenza, i Vip di casa nostra. E poi il Torneo internazionale di Braccio di Ferro, femminile e maschile e il raduno Capoeira, l’arte marziale più spettacolare al mondo. Eventi speciali: After Shock, il vero wrestiling americano, e La Notte dei Draghi, grandioso spettacolo in cui si incontrano le arti marziali di Oriente e Occidente. Nel complesso fieristico di Parma si potranno praticare, con un unico biglietto, decine di discipline differenti con 50 insegnanti tra maestri e istruttori nazionali: karate, kung fu, capoeira, kick boxing, thai boxing, judo tai chi, viet vo dao, ninjutsu, silat, arnis, tae kwo do, savate, i sistemi per gli operatori della sicurezza, gli esercizi per il bodybuilder, le tecniche per pattinare e per arrampicarsi,... Si svolgeranno, inoltre, Campionati Internazionali e Gare Nazionali su diverse discipline e sport estremi.

IL PRIMO CAMPIONATO DI RISIKO AD ELIMINAZIONE CON SELEZIONI IN INTERNET E LIVE 28 E 29 FEBBRAIO: “MILANO METROPOLI D’EUROPA”:
Milano, 3 febrbaio 2004 - L’organismo per le Kermesse e le Convention Ludiche Ok Giocacon (ex “risiko Ok”) conta i giorni al 29 febbraio 2004, data in cui si disputerà a Milano presso Palazzo Duniani (via Manin, 2), la semifinale e la finale del Campionato di Risiko “Milano Metropoli d’Europa” con il Patrocinio del Comune di Milano Assessorato allo Sport e ai Giovani. Le eliminatorie si potranno giocare il giorno prima, 28 febbraio, sempre a Palazzo Duniani (ore 14.30 e/o 17.30) oppure in internet - per chi possiede la versione virtuale del famoso gioco di strategia - nei primi 3 mercoledì di febbraio alle ore 21.30. Basterà vincere una delle 3 partite sul web oppure una delle due partite live per potere accedere alla semifinale del 29 febbraio alle ore 10.00 da cui i vincitori poi accederanno alla finale delle ore 15.00. È la prima volta che la rete sostiene alla pari della forma “live” la possibilità di accesso ad un grande torneo. In questo modo moltissimi giocatori scoraggiati magari dall’impegno a Milano di 2 giorni sono attesi molti partecipanti da altre regioni e fin’anche dalla Puglia potranno limitare il loro impegno alla sola domenica. Lo stesso vale per chi lavora di sabato. Se poi, il confronto selettivo in internet non sarà favorevole, rimarrà ancora la possibilità delle 2 eliminatorie live del 28 febbraio. La kermesse vede come patrocinatore e principale sostenitore il Comune di Milano Assessorato allo Sport e ai Giovani che ha offerto Palazzo Duniani come sede del Campionato e alcuni splendidi trofei. Sponsor minori due Hotel della catena Bestwestern Italia (l’Helios di Siracusa e il City di Genova) che offrono al vincitore del Campionato Milano Metropoli d’Europa un weekend per due persone in uno dei due alberghi a scelta. Il Risiko! club Milano (risiko.Club.milano@okgiocacon.it), infine, offre, a tutti i giocatori residenti in provincia di Milano che giocheranno il 28 o il 29 febbraio a palazzo Duniani, la tessera associativa del club per il mese di marzo. Al vincitore del Campionato verrà assegnata una tessera gratuita dell’associazione meneghina valida sino alla fine di giugno 2004. Il lavoro gratuito e volontario di alcuni organizzatori dell’associazione Ok Giocacon (www.Okgiocacon.it) e del portale ludico www.Waronline.it ha permesso, insieme ai vari interventi di sponsorizzazione, la totale gratuità dell’iscrizione al campionato. Il Vincitore del Campionato Milano Metropoli d’Europa sarà selezionato direttamente a partecipare a Finale Italia 2003-04, il Campionato Italiano di Risiko a Squadre fissato da Ok Giocacon per il 6 e 7 marzo 2004 a Palazzo Cusani in via del Carmine 8 a Milano. “Un gioco di strategia come il Risiko è un vero sport per la mente ha dichiarato Aldo Brandirali, Assessore allo Sport e ai Giovani del Comune di Milano - Il torneo Milano Metropoli d'Europa porta persone di ogni parte d'Italia e di ogni età a misurarsi con la competizione e con il gioco di squadra. Auguro a tutti di divertirsi e di migliorarsi, nella battaglia più pacifica che ci sia”. “Questo appuntamento ludico è imperdibile - ha aggiunto Luca Siani, Presidente del Risiko! club Milano -; un avvenimento importante per molti giovani e non più giovani, inserito all’interno dei Campionati Nazionali di Risiko 2003-04 by Ok Giocacon, che rappresenta un momento di svago e socializzazione per incontrarsi e divertirsi. Il Risiko è un wargame per imparare a vivere il tempo (libero!) della Pace attraverso un gioco che allena la mente, l’analisi delle altrui psicologie e la capacità di aumentare il proprio controllo sulla dualità di rischio/prudenza che ogni azione esistenzialmente contiene. Un gioco che sono ancora parole di Siani -, attraverso il Risiko” club Milano, sin dal 1996, permette, almeno una volta alla settimana (quest’anno, tutti i giovedì sera presso la Ludoteca La Città del Gioco in via forze Armate 103 a Milano), di ritrovare organizzatori seri e preparati ad accompagnare anche i più giovani in un sano utilizzo del tempo libero, come ha dimostrato anche ultimamente la partecipazione al club di alcuni giovanissimi dell’Istituto per minori “Appartamento di Castellanza”. Il Precedente Campionato Italiano di Risiko a squadre organizzato da Ok Giocacon a Cesenatico nel 2002 già testimoniava di grandi movimentazioni da tutta Italia (16 regioni). In seguito a cura degli stessi organizzatori si sono svolti due Grand Prix in 5 tappe in varie località italiane: nel 2002 (maggio-novembre) il primo Grand Prix ha ottenuto presenze provenienti da 8 regioni; quello del 2003 (marzo-giugno) ha ottenuto presenze provenienti da 18 province e 11 regioni. Gli organizzatori hanno creato per la prima volta in Italia nel 2002 - e quest’anno con una formula allargata lo ripropongono - un campionato contemporaneamente a squadre ed individuale. Da anni, infatti, fra gli appassionati la querelle riguardava quali fossero i giocatori geograficamente meglio preparati così che Ok Giocacon ha voluto porre una parola definitiva sull’argomento. Nel 2002 vinsero i lombardi con una squadra tutta milanese, quest’anno fra i favoriti per “Finale Italia”, oltre ai lombardi, anche i piemontesi, i veneti, i pugliesi, gli emiliano-romagnoli e i siciliani. Per prepararsi a Finale Italia 2003-04, nei mesi scorsi, centinaia di giocatori, da 13 regioni e 26 province hanno battagliato torneisticamente per la pacifica ed amichevole “conquista del mondo” rappresentata sulla mappa di questo classico che, ideato in Francia nel 1956, si è trasformato in Italia secondo una linea evolutiva che ne ha fatto un gioco a parte, amatissimo soprattutto negli anni ’70 e ‘80 e solo da poco tornato a “crescere” grazie alle fatiche di Ok Giocacon e di Editrice Giochi Spa (editore e detentore del marchio registrato “Risiko!). Il regolamento di gioco utilizzato per i campionati Open e per Finale Italia 2003-04, con estrema correttezza è stato reso visibile fin da giugno 2003 sul web all’indirizzo http://www.Okgiocacon.it/regolamenti, in modo da permettere a tutti i giocatori di allenarsi e di evitare spiacevoli sorprese dell’ultimo istante che avrebbero favorito, magari seppure casualmente, abitudini di gioco maggiormente radicate in una parte d’Italia piuttosto che in un'altra. Il target dei partecipanti ai campionati di risiko comprende soprattutto studenti universitari, impiegati e professionisti tra i 18 (ma ci sono anche giocatori di 10 anni) ed i 45 anni (con sconfinamenti sino ai 65 anni), con una media intorno ai 29 anni ed una partecipazione femminile oscillante a seconda delle regioni fra il 5 ed il 30%. L’iniziativa di Ok Giocacon si fonda su esperienze decennali di alcuni fra i più importanti organizzatori di tornei di “Risiko!” e di molte associazioni ludiche presenti sul territorio nazionale. Informazioni sulle kermesse di Risiko organizzate da Ok Giocacon, dal Risiko! club Milano e da altre associazione ludiche sono reperibili sul sito www.Okgiocacon.it Per contattare gli organizzatori è necessario scrivere a risiko.News@okgiocacon.it oppure telefonare al 335/8170358.

LOTTO SPONSOR TECNICO DEL 56° TORNEO MONDIALE DI CALCIO "COPPA CARNEVALE"
Montebelluna (Tv)3 febbraio 2004 - - A partire da questa edizione e per le due successive, Lotto sarà Sponsor Tecnico e Fornitore Ufficiale del Torneo Mondiale di Calcio "Coppa Carnevale", che si svolgerà a Viareggio dal 9 al 23 febbraio 2004. L 'accordo - oltre alla fornitura del materiale tecnico per tutta la durata del Torneo - prevede anche di vestire il Comitato Organizzatore, le hostess e i raccattapalle, per un numero di circa 130 persone, includendo anche le pettorine per i fotografi. Il Torneo "Coppa Carnevale" è la più importante manifestazione sportiva mondiale a livello giovanile, tanto da essere considerata, da tutti gli addetti ai lavori, la "Champions Leagues" delle giovani promesse calcistiche. Anche l'edizione 2004, come la precedente, vedrà ai nastri di partenza 40 squadre scelte tra i principali club internazionali e italiani. Verranno giocate 76 partite, di cui 12 disputate presso lo Stadio dei Pini "T. Bresciani" di Viareggio e 54 nei diversi campi esterni, dislocati in Lombardia, Liguria, Emilia-romagna e Umbria. L'edizione 2004 vedrà la presenza della Rai/tv e potranno partecipare i giovani nati dal 1° Gennaio 1984 al 31 Dicembre 1988. Le squadre italiane: Atalanta, Bari, Benevento, Catanzaro, Cittadella, Empoli, Fiorentina, Genoa, Gubbio, Inter, Juventus, Lazio, Livorno, Messina, Milan, Modena, Napoli, Parma, Perugia, Reggiana, Roma, Torino, Ternana, Vicenza, Venezia. Le squadre estere: Fc Arsenal (Argentina), Bayern München (Germania), Ofk Beograd (Serbia-montenegro), Desp. Camboriuense (Brasile), Cameroon Doouala (Camerun), Desp. Capìxaba (Brasile), Costa Rica United (Costa Rica), Galatasaray (Turchia), Londrina (Brasile), Maccabi Haifa (Israele), New York United (Usa), F.c. Obilic (Serbia-montenegro), Fk Partizan (Serbia-montenegro), Slavia Praha (Repubblica Ceca), Werder Bremen (Germania). "Quando sono stato contattato da Alessandro Palagi, Presidente di S.c. Centro Giovani Calciatori" - dichiara Andrea Tomat, Presidente e Direttore Generale di Lotto Sport Italia S.p.a. - "che mi ha chiesto se eravamo interessati a diventare sponsor della Coppa Carnevale, la decisione di accettare è stata immediata. Poter essere al fianco di oltre 880 giovani promesse, italiane ed internazionali, del panorama calcistico mondiale, è per noi motivo di orgoglio, oltre ad inserirsi perfettamente nelle strategie aziendali legate al settore giovanile. Proprio per sottolineare l'importanza che ricopre la Coppa Carnevale per la nostra Azienda, abbiamo deciso di legarci al Torneo per i prossimi tre anni." "Lotto - continua Andrea Tomat - crede molto nel "giovane", inteso non solo come età anagrafica del singolo, ma anche come esperienza, sia esso legato a squadre e a giocatori. Le potenzialità delle giovani squadre come il Chievoverona o il Siena, entrambe sponsorizzate dalla nostra Società, per noi sono molto importanti. Il rapporto con l'A.c. Siena, oggi matricola per eccellenza del massimo campionato, è partito nel '99 quando ancora militava in C1 e da allora siamo sempre stati al suo fianco, fino all'arrivo in Serie A. A testimonianza invece, della fiducia che dimostriamo nei giovani, l'esempio del caso del nostro testimonial numero uno, Andriy Shevchenko, con il quale il contratto di sponsorizzazione era partito poco dopo il suo arrivo in Italia, ancora prima di concludere il campionato come capocannoniere." "Le potenzialità dei singoli e del gruppo" - conclude il Presidente di Lotto Sport Italia - "per noi sono molto importanti e alla base del successo della nostra Azienda, e da qui vorrei partire per augurare a tutti i partecipanti di questo importante torneo, un grande in bocca al lupo!"

LABORATORIO DI GYMWALKING- AEES 2004!
Milano, 3 febbraio 2004 - Sul sito dell’Unione Europea http://www.Eyes-2004.info  (e per i dettagli tecnici su http://europa.Eu.int/comm/sport/index_it.html ) si parla del "2004 Anno Europeo dell'Educazione attraverso lo Sport 2004". Playagain federazione sportiva – associazione senza fini di lucro-, nell'ambito di questa iniziativa, ha pensato di promuovere lo studio e lo sviluppo di una nuova disciplina innovativa: la Gymwalking , gia’ introdotta in Italia nel 2003. E' stato ideato un "laboratorio per la Gymwalking " che prevede un appuntamento al mese dedicato a questo sport da svolgersi nei parchi cittadini o in villeggiatura. Alcune di queste iniziative saranno totalmente gratuite e aperte a tutti, mentre per le iniziative di formazione per istruttori chiederemo ai partecipanti un contributo spese (per affitto locali e materiali, ecc.). L'attivita' si concretizzera' con manifestazioni aperte a tutti, attivita' di formazione (training per tutti coloro che vogliono conoscere a fondo la disciplina) e di riqualificazione (corsi per istruttori e formatori). Ecco i primi appuntamenti: 22 Febbraio 2004 a Torino - Piemonte, "Training di Gymwalking" aperto a tutti, richiesta contributo spese, parco di Vittorio Viale Monti 21, ore 9,30 - 18,30. Informazioni e iscrizioni al n° 3200209380 o al sito internet http://www.Playagim.org/gimwalking.htm  21 marzo 2004 a Torino, "Corso per Istruttori" accessibile a chi gia' insegna altre discipline o a chi studia scienze motorie o e' cultore di altra disciplina sportiva attinente o a chi ha partecipato al "training di gymwalking" superando i test con voto "A". Richiesta contributo spese. Appuntamento al parco di Vittorio, Viale Monti 21, ore 9,30 - 18,30. Informazioni e iscrizioni al n° 3200209380 o al sito internet http://www.playagim.org/gimwalking.htm  18 aprile 2004 a Marinella di Sarzana - Liguria: "Gymwalking Performance Day" Gratuito, Aperto A Tutti,ore 10,00 ingresso principale del Parco di Marinella di Sarzana. 9 maggio 2004 a Torino - Piemonte
- Parco del Valentino "Gymwalking Performance Day" Gratuito, Aperto A Tutti, presso la Fontana dei 12 Mesi dietro il casello mediovale, ore 10,00 Il laboratorio di gymwalking e' un esperimento di incontro tra tecniche della camminata e la ginnastica a corpo libero. Offre ai partecipanti, l'opportunità di sperimentare il potere e la bellezza di questa disciplina che, svolta prevalentemente in ambiente esterno, si avvale di esercizi di visualizzazione, stretcking, tecniche di respirazione, esercizi propriocettivi, ecc.) I corsi, tenuti da formatori qualificati hanno lo scopo di coinvolgere tutte le categorie di persone, anche quelle che abitualmente non praticano sport e di dare, grazie alle sinegie di gruppo, nuovi sviluppi a questa attivita' ginnica.

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