MARKETPRESS
QUOTIDIANO DI: New & Net Economy, Finanza, Politica,Tecnologia, E-business, Turismatica ed Attualità
2003 anno 6°  

NOTIZIARIO
MARKETPRESS

NEWS
di

VENERDI'
28 MARZO  2003

pagina 1

VUOI PUBBLICIZZARE
LA TUA AZIENDA SU QUESTO SPAZIO 

A SOLI 200 € 

AL MESE ?

TELEFONATECI ALLO 
02 40 91 84 11

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(* symbolcopyright c Comunitè europee,2001 http://www.cordis.lu )

 

LA RELAZIONE DI ROMANO PRODI PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA SUL CONSIGLIO EUROPEO DI PRIMAVERA 

Bruxelles, 28 marzo 2003 - Di seguito la relazione del presidente delal Commissione europea Romano Prodi sul Consiglio Europeo di Primavera; "Signor Presidente, Onorevoli deputati, Il dibattito che ci riunisce oggi (26 marzo) ha come oggetto il recente Consiglio Europeo. Un Consiglio che si è tenuto in un momento di grave crisi internazionale e che ha, proprio per questo, richiesto un grande impegno alla Presidenza greca. È, dunque, con particolare calore che voglio ringraziare il primo ministro Simitis e il Ministro degli esteri Papandreu per l'abilità e la saggezza con le quali hanno condotto il vertice. I Consigli Europei di primavera costituiscono, nel calendario dei lavori dell'Unione, l'appuntamento tradizionalmente dedicato ai temi economici. Tuttavia, il Consiglio che si è tenuto nei giorni scorsi a Bruxelles si è svolto per intero all'ombra della crisi irachena. È di qui che inizierò il mio intervento di oggi. Mentre vi parlo, una guerra è in corso e nessuno può sapere quanto ancora essa sia destinata a durare. Una guerra nella quale alcuni Stati membri hanno proprie truppe impegnate sul terreno. Una guerra che ha creato divisioni al nostro interno. Una guerra contrastata da una stragrande maggioranza dei cittadini europei e da moltissimi altri in tutto il mondo. Una guerra che--anche se porta alla caduta di un dittatore--porta con sé come tutte le guerre morte e dolore. A nome della Commissione e mio personale voglio, come prima cosa, esprimere partecipazione al lutto delle famiglie dei caduti e alle sofferenze di tutti coloro che dalla guerra sono toccati. E voglio insistere sulla necessità che, anche tra belligeranti, si rispetti la dignità umana. Dobbiamo anche riflettere su un altro dato: i fondi aggiuntivi richiesti per quest'operazione, pari a 74,7 miliardi di dollari, sono molto superiori alla somma totale dell'aiuto che il mondo destina ogni anno ai paesi più poveri, che è poco più di 50 miliardi di euro. Il comunicato che abbiamo approvato al termine dei lavori del Consiglio elenca con precisione i numerosi e importanti punti sui quali c'è unanime consenso all'interno dell'Unione. Tra questi emerge: il ruolo centrale dell'Omu, durante e dopo la crisi; la lotta contro il terrorismo e la proliferazione delle armi di distruzione di massa; il rispetto dell'integrità territoriale dell'Iraq; la necessità di una azione urgente sul piano degli aiuti umanitari; l'impegno per una gestione multilaterale della politica mondiale la priorità strategica rivestita, oggi come sempre, dall'alleanza atlantica. I punti sui quali ci troviamo tutti d'accordo, dunque, sono molti e fondamentali. Ed è bene ricordarlo dopo tutto quello che nei giorni e nelle settimane scorse si è detto e scritto sulle nostre divisioni. Ma non dobbiamo neppure nascondere che queste divisioni esistono. Non dobbiamo mentire né a noi stessi né ai nostri cittadini. L'Unione Europea vive un momento molto delicato della sua esistenza. Mi riferisco cioè al ruolo che l'Europa non sta svolgendo e che invece dovrebbe svolgere. Gli eventi internazionali ripropongono infatti con estrema durezza la questione della politica estera e della politica di difesa dell'Unione allargata. Dobbiamo cioè chiederci quale ruolo vogliamo svolgere sulla scena internazionale. Ho detto 'vogliamo', perché sono convinto che l'Unione abbia gli strumenti per diventare--nel tempo--un soggetto politico internazionale attivo e influente. Non solo dal punto di vista economico ma anche dal punto di vista della sicurezza, partendo dai valori su cui la stessa Europa si fonda. Cominciamo con la questione della sicurezza. I cittadini europei hanno già scelto. È infatti impressionante la volontà di pace, di multilateralismo e di Europa--di un'Europa portatrice di pace ma anche di sicurezza--che è emersa negli ultimi tempi. Non è un sussulto legato all'emozione del momento, all'ansia e alla preoccupazione che comunque, e naturalmente, la guerra evoca. È qualcosa di molto più profondo, che sarebbe imperdonabile ignorare e sul quale dobbiamo ritrovare unità di intenti. I Trattati infatti già impongono agli Stati membri di "sostenere attivamente e senza riserve la politica estera e di sicurezza dell'Unione in uno spirito di lealtà e di solidarietà reciproca". Essi sono tenuti a operare congiuntamente "per rafforzare e sviluppare la loro reciproca solidarietà politica". Debbono astenersi da "qualsiasi azione contraria agli interessi dell'Unione o tale da nuocere alla sua efficacia come elemento di coesione nelle relazioni internazionali". È sotto gli occhi di noi tutti quanto poco nel recente passato la lettera e lo spirito di queste parti del Trattato siano stati rispettati. E questo proprio mentre, riuniti nella Convenzione, i rappresentanti di tutti i governi, le istituzioni e i Parlamenti d'Europa sono impegnati a dar vita alla nuova carta costituzionale dell'Unione. E mentre l'ormai prossimo allargamento dell'Unione ci offre e ci impone nuove opportunità e nuove responsabilità. Voglio a questo proposito salutare, dopo quello di Malta, il positivo risultato del referendum sull'adesione in Slovenia. Onorevoli deputati, Il cammino che abbiamo percorso negli ultimi sessant'anni per costruire l'Europa unita non è stato facile. Molti sono stati i momenti di difficoltà. Ma è stato proprio dalle crisi più profonde che l'Europa ha saputo trarre la spinta e il coraggio per compiere i progressi più importanti. Fu dopo il fallimento della Ced, del progetto di dare vita a un'Europa della difesa, che fu trovato lo slancio che portò ai Trattati di Roma. Fu la decisione americana di porre fine alla convertibilità del dollaro e, con essa, all'intero sistema creato con gli accordi di Bretton Woods, che spinse l'Europa a gettare i primi semi della propria unione monetaria. E furono, più tardi, la crisi petrolifera degli anni Settanta e la crisi valutaria dell'estate del '92 che ci diedero la forza per dare vita, prima, al Sistema monetario europeo e per scrivere, poi, nel Trattato di Maastricht, le regole dell'Unione economica e monetaria. Oggi la storia si ripete. L'Europa si trova di fronte a una crisi dalla quale dipende il suo avvenire. Potremmo puntare su un sistema di relazioni internazionali basate sull'equilibrio dei poteri e affidarci alle sovranità e agli interessi nazionali dei singoli Stati europei. Ma sarebbe come scegliere (come ha detto il Commissario Patten) di rispondere alle sfide del ventunesimo secolo con gli strumenti e le politiche del diciannovesimo secolo. Sarebbe, inoltre, una scelta contraria alla natura stessa della nostra Unione, basata sul dialogo, sulla solidarietà, sul multilateralismo e su una nobilitante 'confusione' tra etica e politica. Oppure possiamo decidere di completare l'unificazione dell'Europa e darle le istituzioni, gli strumenti e i meccanismi di decisione capaci di trasformarla in un'autentica Unione politica: questa è la strada che i cittadini ci chiedono di percorrere. Una Unione capace di esprimere una politica unitaria nei campi dell'economia, delle relazioni internazionali e della difesa. Proprio nel campo della difesa è stata avviata, nei giorni scorsi, un'iniziativa che potrebbe portare lontano. Belgio, Francia, Germania e Lussemburgo hanno deciso di avviare colloqui per esaminare i modi possibili per procedere a una più stretta integrazione. Questa iniziativa, che è stata giustamente dichiarata aperta a tutti gli altri paesi membri (poiché non deve dividere ma riunire) non nasce dal nulla. E non mi riferisco solo alle esperienze ormai da tempo consolidate di integrazione delle forze armate europee in corpi multinazionali quali Eurocorps, Eurofor e Euromarfor. Ritorniamo insieme al dicembre del '98, a Saint-Malo. Allora prese il via un processo che nel volgere di sei mesi ha portato alla Politica Europea di Sicurezza e di Difesa e che ci permette oggi di contare su strumenti come il Comitato Politico e di Sicurezza, il Comitato Militare e lo Stato Maggiore dell'Unione. I paesi promotori di quell'azione sono stati la Francia e la Gran Bretagna ed è per merito di quell'accordo che possiamo ormai considerare a portata di mano l'obiettivo di una forza di reazione rapida di 60.000 uomini. Essa è l'embrione di quanto la gente per la prima volta nella storia ci chiede: la nostra Difesa comune. La Convenzione europea ha creato un gruppo di lavoro sulle questioni della difesa. Esso, nelle sue conclusioni, ha sottolineato la necessità di sviluppare le capacità europee di difesa e di potenziarne le basi industriali e tecnologiche. Due settimane fa, la Commissione ha approvato una comunicazione che affronta le questioni industriali e di mercato della difesa, con l'obiettivo di facilitare e promuovere un più efficace coordinamento della politica europea in materia di attrezzature militari. Il 18 marzo scorso, infine, il Consiglio ha deciso di lanciare la prima operazione militare nella storia dell'Unione per rilevare, alla fine di questo mese, le forze Nato operanti nella ex Repubblica Iugoslava di Macedonia. Onorevoli deputati, Noi Europei non veniamo da Venere, come vuol far credere qualcuno. Noi vecchi Europei abbiamo vissuto su questa terra una storia lunga e dolorosa. Una storia che ci ha indotto a basare sul diritto la nostra Unione e che ci ha insegnato a operare per un ordine internazionale esso stesso fondato sul diritto e non sulla forza. Ma sappiamo bene che le politiche umanitarie da sole non bastano. Come non basta essere di gran lunga i principali protagonisti delle politiche di aiuto allo sviluppo. Siamo coscienti che il mondo non ci prenderà in considerazione fino a quando continueremo a presentarci divisi. Fino a quando continueremo ad affidarci all'Unione per promuovere lo sviluppo economico e agli Stati Uniti per garantirci la sicurezza. E non vi è alcun sentimento anti-americano in questa mia osservazione. Anche perché le cooperazioni fra gli Stati Uniti e l'Europa si sono moltiplicate anche nei campi più delicati. Guardiamo allo straordinario coordinamento tra la Federal Reserve e la Banca Centrale Europea dopo l'11 settembre o al continuo dialogo tra il rappresentante per le questioni commerciali del governo americano Robert Zoellick e il nostro il commissario per il commercio Pascal Lamy. L'esperienza dimostra che l'unione dell'Europa è condizione e garanzia di un'efficace collaborazione transatlantica. La mia osservazione nasce solo dalla profonda convinzione che gli interessi europei possano essere definiti solo in Europa e solo dagli europei. La storia oggi ci pone di fronte a una crisi. La storia, però, ha le sue astuzie e, fa coincidere quella che può essere una sfida decisiva per l'Europa con il periodo di vita della Convenzione. Mi rivolgo perciò a questa assemblea e a tutte le istituzioni rappresentate nella Convenzione e mi rivolgo direttamente a tutti i membri della Convenzione e dico: non perdiamo questa occasione! Oggi come non mai possiamo aspirare a essere artefici del nostro destino. A patto di saper trarre le giuste lezioni dalle esperienze del passato. A Maastricht l'Europa pose contemporaneamente le basi per l'Unione Economica e Monetaria e per la Politica Estera e di Sicurezza Comune. Se la prima si è sviluppata sino a portare l'euro nelle tasche dei nostri cittadini, l'altra è tutt'ora in uno stadio infantile. Diverse sono state le istituzioni, gli strumenti e i meccanismi di decisione messi a servizio delle due politiche e diversi sono i risultati. Quale che sia il tempo necessario per dare piena attuazione ai nostri progetti, il momento della verità per l'Europa della politica estera e della difesa è, dunque, questo. La scelta richiede molta lungimiranza e molto coraggio politico, ma in è una scelta chiara: vogliamo essere esclusi--tutti quanti--dalla gestione degli affari internazionali o vogliamo partecipare--con pari dignità con i nostri alleati--alla costruzione di un nuovo assetto internazionale? Onorevoli deputati, Come ho ricordato all'inizio del mio intervento, il Consiglio Europeo di primavera è il principale appuntamento annuale per la nostra economia. Un appuntamento che quest'anno ci permette di sottolineare alcuni elementi incoraggianti. E fra gli eventi più recenti non possiamo dimenticare il grande progresso dell'apertura dei mercati. Le aperture quasi compiute come le telecomunicazioni. Quelle in via di realizzazione come l'energia. I decisivi passi in avanti sulla mobilità e in molti campi della sicurezza sociale. L'accordo, dopo anni di lavoro, sul brevetto comunitario. Ma anche qui, dobbiamo essere sinceri con noi stessi. I progressi che stiamo realizzando nel dare attuazione alla strategia di riforma adottata tre anni fa a Lisbona sono troppo lenti. Non mi limito solo a segnalare il diffuso disappunto sulla tassazione del risparmio. Il tasso di crescita delle nostre economie resta preoccupantemente al di sotto di quel livello necessario per creare i posti di lavoro che ci mancano e per sostenere il processo di convergenza delle economie dei paesi che nell'Unione si preparano a entrare. Per questo ho detto venerdì scorso di fronte al Consiglio Europeo e voglio ripetere oggi di fronte a voi, che è il momento di inviare un segnale forte e visibile del nostro impegno a favore della crescita. Due sono i settori sui quali è possibile e doverosa un'azione immediata: * nel campo delle grandi reti transeuropee; * nel campo della ricerca e dello sviluppo. Le priorità per le reti transeuropee sono state individuate da tempo ma hanno, sinora, portato a ben poco. Persino i quattordici progetti prioritari indicati nel 1994 dal Consiglio Europeo di Essen sono in grave ritardo. Tutto questo mentre per sfruttare le opportunità offerte dall'allargamento dell'Unione sono necessari nuovi corridoi di collegamento, mentre scoppia il traffico sulle nostre strade e nei tunnel che attraversano le nostre montagne. L'investimento nelle reti transeuropee ammonta attualmente a meno di 20 miliardi di euro l'anno. A questo ritmo, per completarle tutte, ci vorranno vent'anni. Altrettanto deprimente è lo stato dei grandi programmi per la ricerca e lo sviluppo. Al punto che, nonostante le somme messe a disposizione nel bilancio dell'Unione e i prestiti concessi dalla Banca europea per gli investimenti, la spesa pubblica per questi capitoli è addirittura diminuita nell'ultimo anno a fronte di investimenti privati che restano anch'essi al di sotto della soglia necessaria. È giunto, quindi, il momento di lanciare una grande iniziativa per aumentare in modo decisivo il finanziamento tanto delle reti transeuropee quanto dei grandi progetti di ricerca e sviluppo. Per questo ho chiesto al presidente della Banca europea per gli investimenti Philippe Maystadt di collaborare con me per cercare nuove fonti di finanziamento, esaminando tutte le possibili opzioni, dalla concessione di garanzie a carico dell'Unione sino all'istituzione di speciali strumenti di prestito. Queste sono le premesse per rilanciare l'obiettivo di Lisbona, di portare avanti le frontiere della nostra conoscenza. Lo sforzo comune di ricerca, le reti di eccellenza, la mobilità degli studenti e dei ricercatori, i grandi programmi sulla scienza della vita, sull'energia rinnovabile e sull'ambiente sono fondamentali. So benissimo che quello del finanziamento non è l'unico ostacolo che ci impedisce di dare rapida attuazione a questi grandi progetti. E so altrettanto bene che si tratta di opere che richiedono molti anni per essere realizzate. Proprio per questo non c'è tempo da perdere". 

USE: COMMERCIO E AMPLIAMENTO VANTAGGI DELL'AMPLIAMENTO PER I PAESI TERZI 
Bruxelles, 28 marzo 2003 - I dieci paesi che aderiranno all'UE il 1° maggio 2004 (Cipro, Repubblica ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Slovacchia e Slovenia) applicheranno direttamente e integralmente la politica commerciale comune dell'UE, compresa la tariffa esterna comune, gli accordi commerciali preferenziali conclusi dall'UE, gli impegni assunti in sede di Omc e le misure di difesa commerciale dell'UE. I nuovi membri adotteranno inoltre le regole del mercato interno e godranno delle quattro libertà sancite dal trattato. Quali sono i vantaggi per le imprese dei paesi terzi? Esistono meccanismi tali da tutelare i loro interessi? I paesi terzi trarranno il massimo vantaggio dall'ampliamento Un mercato ancora più vasto L'UE ampliata, che conterà quasi 455 milioni di abitanti e avrà un Pil di circa 9 231 miliardi di euro, rappresenterà il 19% circa del commercio mondiale, sarà all'origine del 46% degli Ied mondiali e beneficerà del 24% degli Ied in entrata. Nella sua composizione attuale, l'Unione europea è già il mercato unico più vasto del mondo, caratterizzato dall'assenza di frontiere tra gli Stati membri e da un'armonizzazione normativa che consente una circolazione di beni e di servizi più libera rispetto ad altri paesi. I nuovi Stati membri saranno inglobati in questa struttura. L'ampliamento del mercato unico risulterà vantaggioso per i paesi terzi, che potranno accedere più agevolmente ai mercati dei paesi in fase di adesione. Un'unica serie di norme per le imprese L'ampliamento estenderà la politica commerciale dell'UE ai paesi in fase di adesione ponendo fine al sistema attuale, che applica un regime commerciale unico all'UE e regimi diversi a ciascuno dei paesi candidati. L'attività svolta in Europa dagli operatori dei paesi terzi sarà notevolmente semplificata dal fatto che un'unica serie di norme commerciali, una tariffa unica e un'unica serie di procedure amministrative si applicheranno ai venticinque membri dell'Unione ampliata, e non solo ai quindici Stati membri attuali. Oltre a semplificare le procedure, l'ampliamento comporterà tutta una serie di vantaggi economici immediati e tangibili per i paesi terzi, poiché i paesi in via di adesione adotteranno nei loro confronti la politica di apertura standard dell'UE attuale. Un'economia estremamente aperta, disciplinata da norme qualitativamente valide Per quanto riguarda gli scambi di merci, al momento dell'adesione i nuovi Stati membri dovranno adottare la tariffa doganale comune (Tdc) della Comunità. La media ponderata dei dazi industriali dei paesi in fase di adesione è generalmente superiore alla media dell'Ue (3,6%); ciò vale anche per i dazi agricoli. Nella maggior parte dei casi, quindi, le imprese dei paesi terzi beneficeranno di dazi più bassi negli scambi con i nuovi Stati membri. I prestatori di servizi dei paesi terzi trarranno vantaggio dall'estensione del mercato unico ai paesi in via di adesione, dove saranno trattati come nel resto dell'UE. Il trattamento estremamente favorevole riservato attualmente agli investitori nell'UE sarà applicato loro in tutta l'Unione ampliata. Le disposizioni sul trattamento nazionale applicate agli investitori interni a norma del trattato di Roma saranno estese ai nuovi Stati membri. Ad esempio, il diritto di stabilimento e la libera circolazione dei capitali sanciti dal trattato saranno applicabili a tutte le imprese dei nuovi Stati membri. Per quanto concerne le norme tecniche e il loro impatto sull'apertura dell'economia, il principio "una norma per tutti" proprio del mercato unico sarà esteso ai paesi in via di adesione con ovvi vantaggi per i fornitori dei paesi terzi. L'agevolazione degli scambi risulterà particolarmente utile agli esportatori dei paesi terzi con cui la Comunità ha concluso accordi di riconoscimento reciproco (Arr) per le loro esportazioni nei nuovi Stati membri. In determinati settori, segnatamente i tessili e l'acciaio, l'Unione europea applica tuttora alcune restrizioni quantitative ai paesi terzi. I nuovi Stati membri applicheranno queste restrizioni a decorrere dall'adesione, ma con effetti limitati sui paesi terzi visto che le norme Omc prevedono la graduale eliminazione di tutti i contingenti per i tessili e l'abbigliamento entro il 31 dicembre 2004. Per quanto riguarda l'acciaio, i due accordi CE che hanno istituito i contingenti scadranno il 31 dicembre 2004, e sarebbero annullati da un'eventuale adesione dei paesi in questione all'Omc prima di questa data. La protezione dei diritti di proprietà intellettuale (Dpi) dei paesi terzi aumenterà grazie al fatto che i paesi candidati adotteranno le direttive UE in materia al momento dell'adesione. Gli accordi europei impongono già ai paesi in via di adesione di aderire alle convenzioni internazionali pertinenti e di portare i Dpi a un livello simile a quello dell'UE. Ora come ora, nessuno dei paesi candidati ha sottoscritto l'accordo Omc sulle commesse pubbliche (Gpa). Al momento dell'adesione, tutti questi paesi dovranno applicare le direttive CE sulle commesse pubbliche, che vanno al di là degli impegni contenuti nel Gpa. Per quanto riguarda le ripercussioni dirette in termini di accesso al mercato, i paesi terzi trarranno notevoli vantaggi dall'applicazione delle norme UE in materia, segnatamente la direttiva 93/38 che apre a tutti gli appalti per l'erogazione di acqua e di energia, i trasporti e le telecomunicazioni. Ciò vale anche per le sovvenzioni: le sovvenzioni dei nuovi Stati membri saranno allineate con le norme UE, che a loro volta sono conformi alle discipline dell'Ocse e dell'Omc. Anche in questo caso, i paesi terzi saranno favoriti dall'imposizione di norme più rigorose di quelle attualmente applicate dai paesi candidati. Una volta entrati a far parte dell'UE, i nuovi Stati membri non saranno più considerati economie in fase di transizione e perderanno quindi il diritto di ottenere esenzioni dalle discipline Omc in materia di sovvenzioni a norma dell'articolo 29 dell'accordo corrispondente. L'UE rispetterà tutti gli obblighi assunti in sede di Omc L'integrazione dei nuovi membri nell'UE contribuirà all'espansione del commercio mondiale. Qualora altri membri dell'Omc i cui diritti iniziali di negoziato per quanto riguarda i consolidamenti sono stati modificati o ritirati si ritengano lesi, potranno chiedere una compensazione secondo le norme Omc. L'UE continuerà ad adempiere gli obblighi assunti in sede di Omc come ha sempre fatto in passato. Per quanto riguarda gli scambi di merci, il Gatt consente ai membri dell'Omc di chiedere una compensazione qualora il dazio consolidato aumenti a seguito dell'estensione di una determinata linea tariffaria. Se la richiesta è fondata, possono tenersi negoziati bilaterali per concordare una compensazione adeguata dopo l'estensione. Il Gatrs prevede un meccanismo di compensazione analogo per gli scambi di servizi. In quali casi si può chiedere una compensazione? I paesi terzi potranno chiedere una compensazione quando un dazio consolidato di un nuovo Stato membri aumenti a seguito dell'ampliamento. Per contro, non si possono chiedere compensazioni in caso di rescissione degli accordi preferenziali tra i nuovi Stati membri e i paesi terzi, poiché i dazi applicati nell'ambito del regime commerciale preferenziale contrattuale non sono dazi Npf consolidati. Chi può chiedere una compensazione? Secondo le norme Omc, possono chiedere una compensazione i fornitori principali e i "fornitori aventi un interesse sostanziale". Nel caso dell'ampliamento dell'UE, un fornitore può essere considerato principale solo se la sua quota degli scambi Npf del prodotto è superiore a quella dell'UE (anche in questo caso, è escluso il commercio preferenziale contrattuale). Sebbene non esista una definizione ufficiale, si ritiene di norma che i fornitori aventi un interesse sostanziale rappresentino il 10% del mercato. Come viene calcolata la compensazione? La compensazione è calcolata in base alla differenza in termini di dazi tariffari e di flussi commerciali. In tale contesto, si dovrà tener conto anche dei vantaggi che comporterà l'abbassamento dei dazi dopo l'ampliamento. È comunque troppo presto per discutere di questo aspetto, poiché si stanno ancora raccogliendo i dati necessari. Procedura applicata ai servizi Al settore dei servizi viene riservato un trattamento analogo. Il Gats contempla l'integrazione regionale e prevede condizioni simili al trattamento Gatt. Dopo l'ampliamento, i paesi terzi potranno chiedere una compensazione se dimostreranno di dover sormontare più ostacoli di prima per quanto riguarda l'accesso al mercato. Misure di difesa commerciale Nel rispetto degli obblighi assunti dall'UE in sede di Omc, al momento dell'adesione i nuovi membri dovranno applicare la politica commerciale comune dell'UE e, di conseguenza, le misure di difesa commerciale nei confronti dei paesi terzi. Le norme Gatt sulle compensazioni non riguardano l'applicazione di dazi antidumping, poiché queste misure possono essere imposte in deroga alle disposizioni sulle aliquote consolidate dei dazi. Come è avvenuto in occasione dell'ampliamento precedente, l'UE esaminerà le richieste degli esportatori in grado di dimostrare che le circostanze sono notevolmente cambiate, per quanto riguarda un caso specifico, a seguito delle nuove adesioni. 

BANCA MONTE DEI PASCHI : GRUPPO MPS: RISULTATI CONSOLIDATI 2002 ULTERIORE CRESCITA DEL PATRIMONIO CLIENTI (+ 110.000 UNITÀ ) E DELLA RACCOLTA COMPLESSIVA (+2,4%) - UTILE NETTO A 582 MILIONI DI EURO 
Siena, 28 marzo 2003. Il Consiglio di Amministrazione della Banca Monte dei Paschi di Siena SpA, presieduto dal Prof. Pier Luigi Fabrizi, ha approvato il 26 marzo il progetto di Bilancio al 31 dicembre 2002 della Banca e del Gruppo. In un contesto caratterizzato dal rallentamento della dinamica congiunturale, dalla profonda crisi dei mercati azionari e da crescenti tensioni di tipo geopolitico, il Gruppo Mps ha continuato a portare avanti importanti operazioni di ristrutturazione societaria, in attuazione degli indirizzi del Piano Industriale di Gruppo; significativi interventi sono stati inoltre realizzati con riferimento all'attività commerciale, dove il processo di specializzazione e di conseguente evoluzione dei modelli di servizio ha raggiunto notevoli risultati, con ulteriori ottimizzazioni dei processi di filiera. I principali risultati consolidati Sotto il profilo operativo e gestionale, pur in presenza di uno scenario di riferimento particolarmente incerto, che ha visto accentuarsi le già rilevanti criticità strutturali di sistema emerse nel 2001, il Gruppo Mps ha conseguito risultati apprezzabili, coniugando lo sviluppo del patrimonio clienti e delle masse fiduciarie con un'attenzione crescente al contenimento dei costi operativi e degli assorbimenti patrimoniali. In tale ambito, assumono particolare rilevanza: -La crescita del numero dei clienti del Gruppo (circa 110.000 unità ) e della raccolta complessiva da clientela (+2,4%); -Il consistente rallentamento della dinamica delle 'altre spese amministrative', cresciute di appena l'1,0% (+12,8% nel 2001); -Il miglioramento del Tier1 Ratio, attestatosi al 6,05% (5,63% al 30/06/2002); -I positivi flussi di collocamento dei prodotti di gruppo, con una politica commerciale concentrata su strumenti ad elevato 'embedded value' e la sempre sostenuta crescita delle componenti 'tradizionali' dell'intermediazione creditizia (margine d'interesse e commissioni da servizi bancari di base). In particolare, dal punto di vista dello sviluppo reddituale, il Gruppo Mps ha conseguito risultati di spessore che confermano l'efficacia delle politiche gestionali avviate nei passati esercizi: -Il margine d'interesse presenta infatti una crescita di 145,6 milioni di euro (+6,6%), da ricondursi soprattutto all'attenta politica di pricing che ha consentito alla forbice a breve di attestarsi a fine anno su livelli migliori rispetto a quelli di fine 2001 (+13 centesimi), a fronte di un calo (8 centesimi) fatto registrare a livello di Sistema. In particolare, tali progressi sono stati particolarmente evidenti nel quarto trimestre dell'anno, in crescita dell'8% sia rispetto al terzo trimestre 2002 che al quarto 2001; -Il margine da servizi si attesta a 2.404,6 milioni di euro, con una flessione (-398,3 milioni di euro; -14,2%) sull'anno precedente, che sconta le criticità connesse all'andamento dei mercati finanziari (negativo 'effetto performance' per quanto riguarda gli asset del risparmio gestito e drastico calo del turnover dei portafogli clientela). L'aggregato riflette l'apporto dei proventi netti da servizi, che raggiungono 1.956 milioni di euro (-5,3% sull'anno precedente), nel cui ambito si registra peraltro un consistente miglioramento dei proventi generati dai servizi bancari di base (+11,6%). In diminuzione l'ammontare complessivo dei dividendi riscossi (-31,2 milioni di euro) a seguito del venir meno del dividendo straordinario Bell incassato nel 2001 dalla Banca Monte Paschi (133 milioni di euro). Completano il quadro profitti da operazioni finanziarie per 140 milioni di euro (in flessione del 63,1% rispetto al 2001) e utili di società valutate al patrimonio netto per 36,3 milioni di euro (-34,1%). In relazione a quanto sopra il margine di intermediazione raggiunge 4.751,2 milioni di euro, evidenziando un moderato calo (-5,1%) rispetto al 2001 (che, perà², beneficiava per 133 milioni di euro del dividendo straordinario incassato da Bell). -Le spese amministrative presentano una variazione complessiva del 2,9% (+8,1% nel 2001) beneficiando -pur in presenza di importanti iniziative progettuali e di rafforzamento infrastrutturale a valle del Piano Industriale- delle azioni di contenimento avviate dal Corporate Center, tese a ridisegnare il ciclo passivo della spesa, conseguire un efficientamento delle 'operations' e riequilibrare gli assetti del Gruppo. In particolare, i costi di personale presentano, rispetto al 2001, una crescita di 69,8 milioni di euro (+4,1%), sostanzialmente in linea con il valore programmato ad inizio anno, pur assorbendo gli effetti (+1,8%) del rinnovo relativo alla parte economica del Ccnl, avvenuto ad aprile 2002. Gli altri costi registrano una crescita estremamente contenuta (+1%) e in sensibile decelerazione rispetto alla dinamica del 2001 (+12,8%), grazie alle incisive azioni di contenimento strutturale avviate nell'esercizio e all'attento monitoraggio della spesa. -Il risultato lordo di gestione si porta pertanto a 1.843 milioni di euro, in flessione del 15,3% sul 2001 (sul cui valore incide, come detto, anche il dividendo straordinario Bell). Il Cost/income (senza ammortamenti) si attesta al 61,2%. Alla formazione del risultato delle attività ordinarie concorrono rettifiche di valore su immobilizzazioni immateriali e materiali per 406,2 milioni di euro, l'ammortamento delle differenze positive di consolidamento e di patrimonio netto per 88,5 milioni di euro, accantonamenti per 'rischi ed oneri' per 42,4 milioni di euro. A questi si aggiungono rettifiche nette di valore su crediti per 438 milioni di euro (+116 milioni di euro rispetto al 2001) ispirate ai consueti criteri di prudenza e comprensive anche di 26 milioni di euro di svalutazioni forfetarie su impieghi 'in bonis'. Sempre in un'ottica di rafforzamento del presidio dei rischi creditizi, nonchà(c) di ottimizzazione del carico fiscale e dei ratios patrimoniali, sono stati inoltre effettuati ulteriori accantonamenti per 90 milioni di euro al Fondo rischi su crediti portandone la relativa consistenza a 355 milioni di euro. Per quanto riguarda la gestione straordinaria, il saldo è stato alimentato principalmente dai proventi rivenienti dalle plusvalenze realizzate a seguito della cessione della quota di controllo della Cassa di Risparmio di Prato (253,5 milioni di euro al lordo dell'effetto fiscale) e della Cassa di Risparmio di San Miniato (18,6 milioni di euro). Tra gli oneri straordinari, da segnalare in primo luogo la svalutazione della partecipazione in BNL (per 263,2 milioni di euro) per la quale, in ottica prudenziale si è ritenuto opportuno, pur non ricorrendone gli obblighi, adeguare il valore di carico portandolo a 2,53 euro per azione. All'Assemblea di approvazione del Bilancio verrà proposta l'integrale destinazione a Riserva Straordinaria della plusvalenza netta relativa alla cessione di Cariprato. Completano il quadro l'utilizzo (per 85 milioni di euro) del Fondo Rischi Bancari Generali finalizzato, anche a seguito delle operazioni di natura straordinaria che hanno interessato il 2002, a stabilizzare in maniera fiscalmente efficiente il risultato reddituale dell'esercizio (l'incidenza di tale Fondo sul totale dell'attivo consolidato rimane comunque su livelli superiori a quelli dei principali Gruppi bancari italiani) e la consistente riduzione del carico fiscale, imputabile principalmente a risparmi di natura straordinaria connessi alle azioni di razionalizzazione delle partecipazioni. L'utile netto consolidato di periodo si attesta quindi a 581,8 milioni di euro (-6% rispetto al risultato 2001); il Roe si colloca al 12,1%, dal 13,4% al 31.12.2001. L'utile netto rettificato dell'ammortamento del goodwill cala invece del 4,4%, posizionandosi a 670 milioni di euro; il 'Roe adjusted' si attesta al 14,3%. Sotto il profilo degli aggregati patrimoniali assume rilevanza, soprattutto in relazione all'attuale fase congiunturale, la crescita della raccolta complessiva (+2,4% rispetto al 2001) la quale raggiunge una consistenza pari a 172.505 milioni di euro. Più in dettaglio, la raccolta diretta cresce del 4,8%, riflettendo le scelte della clientela di posizionarsi su forme liquide e a basso rischio; la relativa quota sul mercato domestico si attesta al 6,7%. Sostanzialmente stabile sui livelli di fine 2001 la raccolta indiretta (+0,4%) che, nonostante la forte penalizzazione degli stock connessa al calo dei mercati (-26% la variazione annua dell'Indice Mib30), beneficia degli elevati volumi di collocamento di prodotti di raccolta. Il risparmio gestito si attesta a 37.035 milioni di euro (-3,4% rispetto a dicembre 2001) con flussi di collocamento concentrati su prodotti ad elevato 'embedded value'. In tale ambito spicca la performance del Gruppo nella bancassurance che ha generato 4.288 milioni di euro di premi assicurativi (circa 40% in più del 2001). La quota di mercato sui flussi del sistema 'bancassurance e poste' è salita (sulla base dei dati preliminari Iama) al 13,3% circa rispetto all'11,5% del 31/12/01. La quota di mercato nel comparto Fondi Comuni&Sicav si attesta invece al 4,1%. Gli impieghi alla clientela (quota sul mercato domestico pari al 6,3%) presentano una crescita dell'8,6% sul 2001, concentrata sopratutto nella prima parte dell'esercizio (poco più del 2% la crescita tra giugno e dicembre 2002) a motivo degli indirizzi di contenimento degli assorbimenti patrimoniali forniti dal Corporate Center. In tale ambito, le nuove erogazioni hanno continuato a privilegiare le componenti a medio/lungo termine: i mutui alla clientela retail e corporate si sono infatti attestati su livelli di assoluto rilievo (flussi per circa 5.305 milioni di euro) ed è proseguito lo sviluppo dei volumi di 'nuova produzione' relativi all'attività creditizia specializzata (+23,4% la crescita degli impieghi per Mps Merchant; +30,1% per Banca Verde; +52,3% per Consum.it). Al contempo la commercializzazione dei nuovi prodotti 'corporate' destinati alla gestione dei rischi finanziari e all'investimento secondo modalità innovative, avviata ad inizio anno, ha già raggiunto livelli di rilievo. La tradizionale politica di prudenza nell'erogazione creditizia, coniugata alla particolare severità nell'individuazione delle anomalie, ha consentito al Gruppo di confermare, malgrado il difficile contesto congiunturale, livelli di eccellenza nella qualità del credito anche per il 2002. L' incidenza dei crediti in sofferenza e ad incaglio si è infatti attestata al 3,2% e il rapporto sofferenze nette/crediti vs. clientela si è confermato sui livelli di Giugno (1,5%), ben al di sotto del valore stimato a livello di Sistema, pari al 2,1%. Altrettanto dicasi per il rapporto sofferenze lorde/crediti vs clientela, pari al 2,6% rispetto al 4,5% di Sistema. In tangibile miglioramento anche i ratios patrimoniali: il Tier1 si porta infatti sopra il 6% (6,05%) beneficiando delle azioni di contenimento degli assorbimenti patrimoniali avviate nel secondo semestre, nonchà(c) del passaggio a capitale sociale della Riserva di Rivalutazione ex Lege 342/2000 deliberato dall'Assemblea Straordinaria dei soci del 30 novembre 2002. Il coefficiente di solvibilità si attesta all'8,79% (8,53% al 31 dicembre 2001). Con riferimento alla Capogruppo Banca Monte dei Paschi di Siena SpA,, la raccolta complessiva si è attestata a oltre 110 miliardi di euro (-0.8% sul 2001), mentre gli impieghi si sono portati a 36,8 miliardi di euro (in calo dello 0,3% a/a su basi omogenee). A livello reddituale il margine di intermediazione si colloca a 2.866 milioni di euro, in flessione dell'8,4% sul 2001, e l'utile netto di periodo risulta pari a 599,5 milioni di euro (568 a fine 2001; +5,5%). Le iniziative gestionali di rilievo Nel corso del 2002 sono stati avviati una serie di progetti volti a dare attuazione al Piano Industriale, in coerenza con le linee di sviluppo a cui questo si ispira. In particolare, per quanto riguarda le iniziative finalizzate a migliorare la capacità di servizio nei confronti della clientela Retail e Corporate (crescita della produttività commerciale), oltre all'approvazione del progetto 'Filiera produzione - distribuzione del Gruppo Mps' volto a ottimizzare il complesso sistema di relazioni esistenti tra mondo della produzione e mondo della distribuzione, si rammentano: -per il mercato Retail, lo sviluppo della piattaforma di Private Banking, che garantirà un modello di servizio distintivo verso questo segmento, massimizzando le sinergie a livello di Gruppo; il lancio del Modello Carattere per il segmento Affluent e l'inserimento, all'interno della rete delle Banche Commerciali, di gestori dedicati alla consulenza finanziaria; l'ulteriore sviluppo di un sistema di marketing centralizzato (Crm) per il segmento Family e la progressiva migrazione all'utilizzo di canali remoti; -per il mercato Corporate, il progressivo accentramento della gestione della clientela large corporate presso il Corporate Center; l'avvio del nuovo modello di servizio per le piccole medie imprese con la creazione dei Centri Pmi e l'introduzione di una rete di gestori dedicati; l'inserimento nella rete commerciale di gestori specializzati per il segmento Small Business, dotati di una gamma di prodotti standardizzata e specifica per le esigenze di questa clientela. Per quanto riguarda il processo di erogazione creditizia, è in fase di completamento il re-engineering complessivo, con iniziative volte a migliorare la gestione del credito mediante sistemi di rating specifici per segmento di clientela, con l'obiettivo di rafforzare il governo del rischio creditizio ed ottenere un rapporto più efficace tra rendimento e capitale assorbito. Sempre nel 2002 è proseguito inoltre il processo di innovazione di prodotto, tramite la riorganizzazione dell'offerta nel comparto dei fondi comuni di investimento, l'estensione della gamma nel consumer finance e nelle carte di credito, l'introduzione di soluzioni a supporto dell'internazionalizzazione delle Pmi. Con riferimento alle azioni volte a conseguire un miglioramento dell'efficienza di gestione, si rammentano la ripianificazione 'zero based' degli investimenti informatici del Gruppo e il contestuale rafforzamento della governance sulla spesa Ict, i risparmi individuati dal Progetto di riduzione delle Spese Amministrative, l'accentramento dei back office - di direzione centrale e di rete - e la progressiva implementazione del processo di efficientamento delle reti delle banche commerciali (snellimento delle filiali e ottimizzazione dei processi operativi). Sempre nel corso del 2002 sono stati costituiti nuovi centri di eccellenza con specifico riguardo al comparto della gestione dei crediti problematici (con Mps Gestione Crediti Banca SpA), del leasing e del factoring (con Mps Leasing&Factoring, Banca per i Servizi Finanziari alle Imprese SpA), della promozione finanziaria specializzata per i clienti affluent di tipo 'prospect' (con Banca 121 Pf SpA). In data 13 novembre, infine, i Consigli di Amministrazione di Banca Monte dei Paschi di Siena SpA, di Banca Toscana SpA e di Banca Agricola Mantovana SpA hanno approvato i contenuti del progetto industriale relativo alla fusione per incorporazione delle due controllate in Bmps. L'operazione prevede che contestualmente alla fusione si realizzi lo scorporo delle attività bancarie in due newco bancarie non quotate, totalmente controllate da Bmps, le quali continueranno a svolgere le tradizionali attività di intermediazione creditizia delle due banche originali conservando i rispettivi marchi. L'operazione è stata approvata dalle Assemblee Straordinarie delle rispettive società in data 28 febbraio 2003. L'atto di fusione è stato successivamente sottoscritto in data 25 marzo 2003, con decorrenza degli effetti giuridici dalle ore 23.59 del 30 marzo 2003. All'assemblea degli azionisti sarà proposto di destinare l'utile netto civilistico di 599,5 mln di euro per 381,7 mln di euro ad accantonamenti a riserve e per 217,8 mln di euro a remunerazione del capitale: euro 0,0832 per azione alle n. 2.607.791.591 azioni ordinarie (rispetto a euro 0,1033 alle n. 2.597.383.025 azioni ordinarie del 2001) e euro 0,0915 per azione alle n. 9.432.170 azioni di risparmio (rispetto a euro 0,1137 alle n. 9.432.170 azioni di risparmio del 2001), con data stacco cedola 19/5 e data pagamento 22/5/2003. 

GRUPPO CREDEM: UTILE NETTO CONSOLIDATO IN CRESCITA A 109,5 MILIONI DI EURO (+2%). MARGINE DI INTERMEDIAZIONE PARI A 800 MILIONI DI EURO (+4,6%). PROPOSTO DIVIDENDO DI 0,20 EURO PER AZIONE. 
Reggio Emilia, 28 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Credem ha approvato ieri il progetto di bilancio individuale e consolidato dell'esercizio 2002 che verrà sottoposto all'approvazione dell'Assemblea degli Azionisti che si terrà in prima convocazione il giorno 30 aprile 2003. Il Consiglio di Amministrazione proporrà la distribuzione agli azionisti di un dividendo di 0,20 Euro per azione (invariato rispetto al 2001) che verrà messo in pagamento a partire dal giorno 22 maggio 2003 (data stacco cedola 19 maggio 2003). Il monte dividendi complessivo ammonta a 54,7 mln E (54,5 mln E nel 2001). L'esercizio 2002, si è caratterizzato dal perdurare di condizioni di mercato non favorevoli. Nonostante questo scenario il Gruppo ha conseguito un utile netto consolidato di 109,5 mln E, in crescita del 2% rispetto al 2001 ed un Roe consolidato del 13,5%. Questi risultati testimoniano la validità dei progetti già varati e di quelli di nuova attuazione. Il margine di intermediazione si è attestato a 800 mln E in crescita del 4,6% rispetto ai 765 dell'esercizio precedente. Cresce la contribuzione dell'intermediazione creditizia nell'area del 'lending', sostenuta dall'incremento delle masse e nonostante l'andamento negativo dello spread dei tassi. Il margine servizi (505 mln E) registra un consistente incremento pari al 10% circa. A questo risultato hanno contribuito sia l'attività dell'area finanza, sia la tenuta delle commissioni connesse alle gestioni patrimoniali individuali e al collocamento di fondi comuni e Sicav. Significativi anche i risultati economici derivanti dalle commissioni legate alla distribuzione di prodotti assicurativi e dai proventi relativi ai servizi di incasso e pagamento. Il risultato lordo di gestione ha raggiunto i 284 mln E. Il Gruppo Credem ha visto i propri impieghi verso la clientela ordinaria (al netto dei pronti contro termine) mantenere un ritmo di crescita elevato (+24,1%), raggiungendo i 9.903 mln E rispetto ai 7.981 dell'esercizio precedente. Questo dato risulta particolarmente significativo se confrontato con l'analoga variazione di sistema pari al +5,6%. Questo rilevante incremento ha interessato la clientela sia 'corporate' sia 'retail'. L'assistenza al segmento corporate è stata inoltre sensibilmente sostenuta da operazioni di leasing, con particolare riferimento al settore immobiliare. Positivi anche i dati sul fronte delle sofferenze nette che si sono mantenute allo 0,16%, in linea con l'esercizio precedente, ampiamente inferiori rispetto al dato di sistema pari al 2,2%. La raccolta complessiva di Gruppo ha raggiunto nell'esercizio in esame 46.301 mln E, registrando un incremento del 7,2%* rispetto ai 44.153 mln E del 2001. Particolarmente positivo il trend di crescita della produzione netta dell'esercizio che ha raggiunto i 4 miliardi di Euro circa. Nel periodo sottolineiamo la forte crescita delle 2 reti di promotori finanziari del Gruppo (sia Credem, sia Banca Euromobiliare), posizionatesi entrambe tra le prime 10 nella classifica Assoreti per raccolta netta nel 2002. Più in dettaglio, la raccolta diretta, pari a 12.547 mln E contro i 10.539 del 2001, si è confermata in crescita (+19%), registrando un tasso superiore a quello di sistema (+8,1%). In proposito evidenziamo l'incremento (+17%) dei 'conti correnti e risparmi' con clientela ordinaria e la forte crescita del comparto obbligazionario. La raccolta indiretta ha registrato un aumento del 3%* rispetto allo scorso esercizio, attestandosi a 33.754 mln E (33.614 nel 2001). Questo dato si compone per 12.276 mln E di raccolta gestita e per i restanti 21.478 mln E di raccolta amministrata. Nel 2002 la raccolta netta in fondi (comprensiva delle Sicav) ha raggiunto i 524 milioni di Euro contro un dato di sistema che evidenzia riduzioni per complessivi 6.500 milioni di Euro. Un significativo contributo alla buona tenuta dell'aggregato dell'indiretta è ascrivibile al rientro di capitali dall'estero in virtù del provvedimento governativo (Scudo Fiscale). Va inoltre sottolineata l'ulteriore diversificazione dei prodotti e la costituzione di due società, 'Credem Private Equity Sgr' e 'Euromobiliare Alternative Investment SGR', finalizzate a consolidare la quota di mercato nel risparmio gestito. Singole società Credembanca evidenzia un utile netto pari a 78,3 mln E (100,7 mln E nel 2001): · l'apparente diminuzione del risultato economico di Credembanca risulta in larga misura riconducibile al forte ridimensionamento dei dividendi delle partecipazioni di controllo più esposte al negativo andamento dei mercati. Tale ridimensionamento risulta pari a 24,1 mln E netti (-40%). Inoltre, risulta fortemente incrementata l'assistenza creditizia sia al comparto 'corporate' (+22,5%) che al comparto retail (+21,6%). In proposito segnaliamo che nel corso dell'esercizio sono stati perfezionati circa 7.000 nuovi mutui casa dei quali più del 50% su nuova clientela. Relativamente alla clientela evidenziamo che nel corso dell'esercizio sono stati acquisiti 59.000 nuovi clienti privati pari ad un incremento lordo del 11,5% rispetto al 2001. Ci preme inoltre sottolineare il posizionamento distintivo di Credem sui segmenti di clientela ad alto profilo, circa il 44% dei clienti privati appartiene alla fascia 'affluent'. Un altro elemento importante è quello della composizione della raccolta che registra la seguente suddivisione: 25% circa diretta, 75% indiretta. Più in dettaglio la raccolta gestita rappresenta il 22% circa di quella complessiva. Euromobiliare Sim ha realizzato un utile netto pari a 14,6 mln E. Il permanere di forti incertezze dei mercati ha condizionato negativamente l'attività caratteristica di negoziazione della società, che ha peraltro aumentato l'operatività su titoli quotati in mercati azionari esteri. E' stata potenziata l'attività dell'ufficio studi in termini di risorse impegnate, servizi erogati e clientela destinataria. Euromobiliare Asset Management Sgr ha realizzato un utile netto di 5,2 mln E. Tale risultato economico ha risentito della contrazione delle commissioni di gestione e di quelle connesse alle performance dei prodotti offerti in relazione all'evidente andamento dei mercati. La società ha registrato una soddisfacente evoluzione della quota di mercato che, incluse le Sicav gestite in delega, ha raggiunto l'1,90% (1,81% nel 2001). Abaxbank ha confermato la propria significativa presenza nel sistema finanziario nazionale. Sono state numerose, a riguardo, le operazioni portate a termine in ogni segmento di business: 7 corporate bond, 2 asset backed securities, oltre 150 nuovi prodotti finanziari destinati alla clientela retail, 11 operazioni di finanza strutturata e di equity capital market. Lo sviluppo dell'operatività ha consentito il significativo incremento del margine di intermediazione (+24%). L'utile netto è di 20,1 mln E. Banca Euromobiliare, ha registrato una positiva evoluzione commerciale, apprezzabile in particolare nel saldo della raccolta netta (899 mln E). La società ha inoltre proseguito il piano di potenziamento della struttura organizzativa e commerciale attivando 11 nuove dipendenze. Il risultato economico, anche se non positivo, risulta in linea con la pianificazione. Al 31 dicembre 2002 il Gruppo si articola in 450 filiali, 36 Centri Imprese, 59 Negozi Finanziari, 4.863 dipendenti e 795 promotori finanziari con mandato. Progetti Nel corso del 2002 sono stati varati ed avviati interessanti progetti che hanno evidenziato sviluppi particolarmente positivi nell'immediato e che lasciano ipotizzare ottimi ritorni anche per il futuro. Il primo, finalizzato al completamento della copertura territoriale di Credem, ha visto la crescita nelle zone in cui la presenza Credem non risultava capillare (nord est e nord ovest), attraverso tutte le figure professionali del Gruppo per un servizio specializzato e completo rivolto sia ai privati che alle aziende. Il secondo riguarda il business delle carte di credito e del credito al consumo, dal quale è nata Carta Ego, una carta di pagamento sottoscrivibile anche da non clienti Credem. A fine 2002 risultano in essere circa 76.000 carte, delle quali oltre il 75% viene abitualmente utilizzato. La spesa media per singola carta (2.400 Euro all'anno per carta attiva) è in linea con quella registrata dai migliori competitors. Le carte revolving sul totale sono state il 13,2% rispetto ad un dato di sistema di circa il 7%. La carta è stata inoltre emessa abbinata ad iniziative con marchi prestigiosi quali ad esempio Toyota, Lycos e Colgate. 

CREDITO VALTELLINESE: RISULTATI DEL GRUPPO CREDITO VALTELLINESE: INCREMENTO DEGLI AGGREGATI PATRIMONIALI; UTILE ORDINARIO +4,5%; DIVIDENDO PROPOSTO 0,40 EURO 
Varese, 28 marzo 2003: Il Consiglio di Amministrazione del Credito Valtellinese il 25 marzo ha approvato i risultati consolidati dell´esercizio 2002 del Gruppo Credito Valtellinese ed i prospetti di Bilancio della Capogruppo Credito Valtellinese. L´esercizio 2002 del Gruppo Credito Valtellinese si è concluso in crescita come testimoniano i risultati gestionali: Aumento dell´11,4% della raccolta diretta, del 9,7% della raccolta indiretta e del 14,3% degli impieghi clienti; Utile ordinario 63,1 milioni di euro (+4,5%); Incremento della rete distributiva, che supera i 300 sportelli; In crescita i clienti internet della linea banc@perta: quasi 120.000. I principali aggregati patrimoniali testimoniano il progresso sia dell´attività di raccolta che di erogazione del credito. La raccolta diretta da Clientela è cresciuta nell´esercizio 2002 dell´11,4% attestandosi a 7.860,1 milioni di euro. La raccolta indiretta si è attestata a fine esercizio 2002 a 8.496,5 milioni di euro, in crescita del 9,7%. Il risparmio amministrato, pari al 51,9% dell´indiretta, ammonta a fine esercizio a 4.407,4 milioni di euro, in crescita del 4,2%, il risparmio gestito, pari al 40,5%, raggiunge i 3.438,2 milioni di euro, in crescita del 12,1%. La restante quota del 7,6%, rappresentata dai prodotti di bancassicurazione, ha avuto una crescita del 44,9% raggiungendo i 650,9 milioni di euro. I mezzi amministrati, sommatoria della raccolta diretta e indiretta, ammontano a fine esercizio 2002 a 16.356,6 milioni di euro, in crescita del 10,5% rispetto alle risultanze di fine esercizio scorso (14.800,6 milioni di euro). Gli impieghi verso la Clientela hanno registrato un incremento del 14,3%, crescita che ha consentito di raggiungere a fine esercizio una consistenza complessiva di 6.664,5 milioni di euro. Dai dati economici dell´esercizio 2002 emerge l´incremento del margine d´interesse che ha registrato una crescita del 5,3%, passando da 234,7 milioni di euro a 247,2 milioni di euro. A testimonianza della redditività del Gruppo collegata allo sviluppo di servizi offerti alla Clientela, le commissioni nette con 127,9 milioni di euro registrano una crescita del 24,1%. Per effetto degli andamenti sopra descritti il margine di intermediazione d´esercizio si attesta a 442,4 milioni di euro con una crescita del 14,9% rispetto ai 384,9 milioni di euro del 2001. Le spese amministrative sono cresciute nel 2002 del 16,9% attestandosi a 299,5 milioni di euro, incremento legato allo sviluppo della rete distributiva e all´ampliamento del perimetro di consolidamento connesso all´acquisizione di Rileno S.p.A., società concessionaria del servizio nazionale della riscossione dei tributi per le province di Como e Lecco . In dettaglio i costi per il personale passano da 144,3 milioni di euro a 168 milioni di euro (+16,4%), a seguito dell´incremento dell´organico che a fine esercizio raggiunge i 2.951 collaboratori; le altre spese amministrative si incrementano del 17,5% raggiungendo i 131,6 milioni di euro. Le rettifiche su immobilizzazioni materiali ed immateriali passano da 40,3 milioni di euro a 47,1 milioni di euro con una crescita del 17%; fra queste ultime sono ricompresi gli ammortamenti sulle differenze di consolidamento passati da 14,3 milioni di euro dello scorso esercizio a 18,8 milioni di euro. Il risultato lordo di gestione registra una crescita dell´8,4%, passando da 88,3 milioni di euro a 95,7 milioni di euro. Gli stanziamenti a presidio del rischio di credito e le rettifiche nette di valore su immobilizzazioni finanziarie, per 32,6 milioni di euro, hanno concorso a determinare un utile ordinario di 63,1 milioni di euro (+4,5%). L´attività straordinaria registra un risultato negativo di 0,5 milioni di euro, non confermando utili non ricorrenti, pari nel 2001 a 18,6 milioni di euro; l´utile lordo dell´esercizio 2002 si attesta a 62,7 milioni di euro. L´utile netto di periodo si attesta a 14,8 milioni (-30,1%) dopo la contabilizzazione delle imposte sul reddito di periodo per 39 milioni di euro, utili di pertinenza di terzi per 4,5 milioni di euro e variazioni in aumento del fondo rischi bancari generali per 4,4 milioni di euro. L´espansione territoriale è proseguita anche nel corso del 2002 portando la rete territoriale a oltre 300 sportelli, mentre il forte sviluppo dei servizi bancari offerti in Internet da Bancaperta ha portato gli utenti a quasi 120.000 in crescita del 36,7%. È in corso di invio la "Lettera Specialsocio" ai Soci di tutte le banche del Gruppo bancario Credito Valtellinese, con la descrizione delle ultime attività intraprese e dei nuovi prodotti disponibili sia presso la rete territoriale sia attraverso il servizio banc@perta. L´andamento degli aggregati patrimoniali del Credito Valtellinese per l´esercizio 2002 evidenzia risultati positivi, che si riflettono nei principali dati gestionali: Utile delle attività ordinarie in crescita del 18,4% rispetto all´esercizio precedente; Utile netto salito a 26,3 milioni di euro (+6,5%); In crescita gli aggregati patrimoniali: raccolta diretta con un +11,3% e degli impieghi +16,7%; In crescita gli utenti della linea banc@perta che a fine dicembre 2002 erano 37.000 (+28,2%). La raccolta diretta cresce dell´11,3% a 3.051,2 milioni di euro rispetto ai 2.742,5 milioni di fine 2001, mentre la raccolta indiretta si mantiene sostanzialmente stabile a 3.299,1 milioni di euro nonostante il non favorevole andamento dei mercati finanziari. L´aggregato è composto per il 50,7% da risparmio amministrato, per il 40,2% da risparmio gestito e per il restante 9,1% da risparmio assicurativo. I mezzi finanziari raccolti dalla banca, calcolati come sommatoria della provvista diretta e del risparmio finanziario della clientela, hanno raggiunto i 6.350,3 milioni di euro, incrementandosi del 5,3% rispetto al valore di fine esercizio scorso. Elevato è anche per il 2002 il livello di crescita dei Crediti verso Clientela (+16,7%) che hanno raggiunto i 2.384 milioni di euro, in aumento di 340,4 milioni di euro rispetto alle risultanze dello scorso anno. A fronte di questa espansione dell´attività creditizia, il rapporto fra le sofferenze nette e gli impieghi netti si attesta all´1,7%, in riduzione rispetto all´1,9% dello scorso esercizio. Dall´analisi dei risultati economici emerge che il margine di interesse si attesta a 71,9 milioni di euro, in lieve flessione rispetto ai 72,4 milioni di euro dell´esercizio precedente. Il margine da servizi, sommatoria delle commissioni nette e degli altri proventi netti, ammonta nel 2002 a 142,2 milioni di euro, in crescita del 31,2% rispetto ai 108,3 milioni di euro dell´esercizio precedente. L´ammontare delle commissioni nette si attesta a 34,7 milioni di euro, registrando un incremento dell´8,9%, riconducibile sostanzialmente alla notevole espansione delle commissioni su prodotti assicurativi. Nell´esercizio 2002 le spese amministrative si attestano a 99,1 milioni di euro, in aumento del 6,2% rispetto ai valori del 2001, tale incremento è correlato all´espansione della rete territoriale e all´ampliamento della compagine del personale. In dettaglio si osserva che i costi del personale registrano una crescita del 5,5%, attestandosi a 48,6 milioni di euro, mentre le altre spese amministrative crescono del 7% rispetto al dato riferito all´esercizio precedente. Il risultato lordo di gestione raggiunge i 63,8 milioni di euro e si incrementa del 22,6% su base annua. Dopo aver considerato l´apporto non significativo dell´attività straordinaria ed aver dedotte le imposte sul reddito, si perviene ad un utile netto di periodo di 26,3 milioni di euro, in crescita del 6,5% rispetto al valore di fine esercizio 2001. Lo sviluppo dell´offerta di servizi bancari fruibili attraverso Internet ha consentito il raggiungimento di eccellenti risultati sia in termini di qualità dell´offerta commerciale, sia in termini di utenti abilitati. A fine dicembre 2002, i Clienti internet della Banca sono oltre 37.000, in crescita del 28,2%. Il Consiglio di Amministrazione ha approvato un piano di riparto dell´utile di esercizio che prevede l´assegnazione di un dividendo di 0,4 euro per azione (+10,7% rispetto all´anno precedente), il rendimento sulla quotazione media di borsa del 2002 è pari al 4,75%. L´Assemblea dei Soci è convocata per il prossimo 26 aprile; la data di stacco della cedola è fissata per il 5 maggio 2003, mentre la data di pagamento del dividendo sarà l´8 maggio 2003. 

VITTORIA ASSICURAZIONI CDA APPROVA BILANCIO 2002 L'UTILE NETTO AMMONTA A 12.806 MIGLIAIA DI EURO (+19,2% SULL'UTILE DELL'ESERCIZIO PRECEDENTE) 
Milano, 27 marzo 2003: Il Consiglio di Amministrazione della Vittoria Assicurazioni, riunitosi ieri sotto la presidenza del Prof. Luigi Guatri, ha esaminato i risultati relativi all'esercizio 2002. Il Consiglio proporrà all'Assemblea di aumentare per il nono anno consecutivo il dividendo mediante la distribuzione di Euro 0,12 per azione (esercizio precedente Euro 0,11). Il dividendo sarà pagabile a partire dal 8 maggio 2003. L'utile netto ammonta a 12.806 migliaia di euro (+19,2% sull'utile dell'esercizio precedente) pari ad un ROE del 12,6%, in linea con gli obiettivi aziendali. L'utile consolidato ammonta a 14.001 migliaia di euro, dopo l'accantonamento di 119 migliaia di euro per la quota di competenza degli Assicurati Vita. Questo risultato è determinato dai significativi miglioramenti della gestione tecnica che hanno permesso di assorbire alcuni elementi negativi di carattere straordinario quali: 6.974 migliaia di euro per rettifiche di valore sugli investimenti dovute alla attuale volatilità dei mercati finanziari; 4.083 migliaia di euro per la transazione effettuata a chiusura dei rapporti relativi alla cessione legale dei Rami Vita con la Consap S.p.a. I premi emessi globali ammontano a 407 milioni di euro con un incremento del 5,4% al confronto con l'esercizio precedente. La massa gestita dei Rami Vita ammonta a 583 milioni di euro (+1,3%). I premi dei Rami Vita presentano una riduzione del 15,6%. I premi periodici ricorrenti costituiscono il 70,2% dei premi emessi dell´esercizio. I premi emessi dei Rami Danni ammontano a 323 milioni di euro con un incremento del 13,0% al confronto con l´esercizio precedente. I premi emessi dei Rami Auto hanno registrato un incremento del 15,5%. I premi emessi dei Rami Elementari si sono incrementati del 9,0% in conseguenza di politiche di sviluppo concordate con la rete agenziale e da questa poste in essere, nonché di nuovi accordi commerciali stipulati con qualificati partners. I premi relativi ai Rami Speciali registrano un aumento pari allo 0,8%, correlato alle specifiche politiche adottate. I costi di struttura nel loro complesso registrano una incidenza sui premi del 10,5% (9,7% nel precedente esercizio). L´aumento è conseguenza degli investimenti effettuati in termini di applicazioni informatiche e di personale inerente i nuovi modelli di struttura gestionale nonché delle implementazioni delle funzioni addette all´attività produttiva. Non considerando questi oneri straordinari l´incidenza dei costi strutturali ricorrenti sui premi dell´esercizio risulterebbe del 9,4% contro il 9,1% del precedente esercizio. Gli investimenti ammontano complessivamente a 1.013 milioni di euro, ripartiti in 99 milioni di euro per gli investimenti con rischio a carico degli Assicurati e in 914 milioni di euro con rischio a carico della Società; l´incremento, al confronto del 31 dicembre 2001, è pari al 7,2%. I proventi ordinari per gli investimenti con rischio a carico della Società ammontano a 39 milioni di euro con un aumento del 0,9%. Il portafoglio titoli alla data del 31 dicembre 2002 presenta complessivamente una plusvalenza netta di 39 milioni di euro e tiene conto di minusvalenze già contabilizzate pari a 7 milioni di euro. Il patrimonio netto ammonta a 106 milioni di euro con un incremento del 9,8%. Le Assemblee degli Azionisti sono convocate per martedì 29 aprile p.v. in prima convocazione ed il 30 aprile in seconda convocazione per la parte ordinaria relativa all'approvazione del bilancio, al conferimento dell'incarico alla società di revisione e alla nomina di un amministratore e per la parte straordinaria per alcune modifiche allo statuto sociale. Il Consiglio ha inoltre apportato alcune modifiche formali al Codice di Comportamento sulle Operazioni di Internal Dealing per adeguarlo alle Istruzioni al Regolamento della Borsa Italiana diramato in data 28 novembre 2002 ed ha recepito i nuovi indirizzi contenuti nel Codice di Autodisciplina della Società Quotate, in particolare per quanto riguarda la composizione e i compiti del Comitato per il Controllo Interno e il comportamento degli amministratori in caso di operazioni con parti correlate. 

GRUPPO PININFARINA, APPROVATO IL PROGETTO DI BILANCIO 2002 MIGLIORAMENTO DEGLI INDICI REDDITUALI E DELL'UTILE NETTO NONOSTANTE UN CALO DEL VALORE DELLA PRODUZIONE. PREVISTO NEL 2003 UN AUMENTO DEL VALORE DELLA PRODUZIONE SUPERIORE AL 30%. 
Torino, 28 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione della Pininfarina S.p.A., riunito oggi sotto la presidenza dell'ing. Sergio Pininfarina, ha approvato il progetto di bilancio per l'esercizio 2002 da sottoporre all'Assemblea degli Azionisti il prossimo 15 maggio. L'Assemblea sarà inoltre chiamata a deliberare in via straordinaria sulla proposta di fusione per incorporazione delle società controllate Pininfarina Ricerca e Sviluppo S.p.A. e Industrie Pininfarina S.p.A. Per quanto riguarda il Bilancio consolidato 2002, l'anno appena concluso ha confermato la riduzione del valore della produzione, già previsto in sede di approvazione del Bilancio 2001. Allo stesso tempo si evidenzia un miglioramento degli indici reddituali e un forte incremento dell'utile netto. Infatti, nonostante un calo del valore della produzione consolidato, passato dai 742,2 milioni di euro del 2001 ai 529,8 milioni di euro del 2002 (-28,61%), risulta in ascesa il rapporto tra risultato operativo (Ebit) e valore della produzione (3,94% contro il 3,44% del 2001). L'utile netto è aumentato del 60,21% passando da 9,3 milioni di euro del 2001 ai 14,9 milioni di euro del 2002 grazie ai benefici fiscali concessi dalla normativa vigente, con un'incidenza sul valore della produzione più che raddoppiata (2,81% il dato del 2002 a fronte dell'1,26% registrato l'anno precedente). La posizione finanziaria netta consolidata al 31 dicembre 2002 ammonta a 116,4 milioni di euro, in aumento del 3,83% rispetto a 112,1 milioni di euro al 31 dicembre 2001. Tra i fatti di rilievo del 2002 nei vari settori di attività, ricordiamo la realizzazione dello stile della Ferrari "Enzo", presentata in anteprima al Museo di Arte Moderna di Tokyo e ufficialmente al Salone di Parigi; l'inaugurazione nei tempi previsti del nuovo Centro di Engineering, che sancisce la volontà di investire in questo settore di attività; il rapido sviluppo delle attività della partecipata Open Air Systems GmbH, costituita in febbraio, e la partenza a fine anno della produzione della Ford Streetka, presentata ufficialmente al Salone di Parigi. Le prospettive 2003 del Gruppo Pininfarina sono di un aumento del valore della produzione superiore al 30% dovuto a tutti i settori di attività. Tuttavia, dal punto di vista reddituale, la contemporaneità di due fenomeni: l'avviamento della commessa Ford Streetka (circa il 50% del mix di prodotto 2003) e la prosecuzione della fase di crescita di Open Air Systems GmbH, comporterà l'assorbimento di significativi costi di start-up con una diminuzione della redditività complessiva rispetto al 2002. La capogruppo Pininfarina S.p.A. ha chiuso il 2002 in utile per 2,9 milioni di euro rispetto ai 5 milioni di euro del 2001. Il calo è dovuto principalmente ai minori dividendi incassati, alla diminuzione degli altri proventi finanziari dovuta al perdurare del difficile momento dei mercati e all'aumento dei costi operativi in seguito alla concentrazione del personale e di alcune attività precedentemente a carico delle società controllate. La posizione finanziaria netta ammonta a 63,7 milioni di euro (+24,65% rispetto al 2001). Le stime per l'esercizio in corso prevedono un forte miglioramento dell'utile netto dovuto sia alla gestione finanziaria che a quella operativa. Il Consiglio di Amministrazione ha quindi proposto la fusione per incorporazione della Pininfarina Ricerca e Sviluppo S.p.A. e della Industrie Pininfarina S.p.A. in Pininfarina S.p.A.; la semplificazione del Gruppo è la naturale prosecuzione di quanto attuato negli ultimi anni attraverso l'accorpamento delle società minori alle controllanti e la concentrazione delle attività per business units con il potenziamento, per ciascuna di esse, delle risorse umane e tecniche. Attraverso la razionalizzazione delle strutture organizzative e societarie si perseguirà anzitutto l'obiettivo di un raggruppamento di tutte le attività e i servizi che il Gruppo Pininfarina è in grado di svolgere e offrire ai propri clienti in un'unica società organizzata in business units, con sostanziali sinergie grazie all'utilizzo di strutture gestionali e amministrative complessivamente ridotte e, quindi, più snelle e meno onerose. Tutto ciò per far fronte alla crescente richiesta da parte della clientela di servizi globali e alla sempre maggiore concentrazione del mercato automobilistico, fattori questi che impongono di ridurre i tempi di decisione e di semplificare le strutture organizzative. Si precisa che, una volta effettuata la fusione, la Pininfarina S.p.A. perderà la natura di "holding" di partecipazioni industriali e assumerà essenzialmente la connotazione di società industriale produttrice di autoveicoli e fornitrice di tutte le tipologie di servizi connessi o correlati al mondo dell'autoveicolo (attività attualmente esercitate indirettamente attraverso le Società Incorporande). Conseguentemente si modificherà l'oggetto sociale in modo da comprendere le attività industriali oggi facenti capo alle società incorporande. In conseguenza della modifica dell'oggetto sociale agli azionisti ordinari e di risparmio spetterà, subordinatamente al perfezionamento della fusione, il diritto di recesso, come previsto dall'art. 2437 del codice civile. Le azioni rivenienti dall'esercizio del diritto di recesso verranno rimborsate a fusione avvenuta, successivamente e subordinatamente all'iscrizione dell'atto di fusione nel Registro delle Imprese, secondo la media aritmetica semplice dei prezzi ufficiali delle azioni ordinarie e delle azioni di risparmio registrati nell'ultimo semestre antecedente la data dell'Assemblea. L'azionista di maggioranza non eserciterà tale diritto. Il Consiglio di Amministrazione della Pininfarina S.p.A. ha proposto inoltre la distribuzione di un dividendo, invariato rispetto allo scorso esercizio, di 0,3814 euro per azione di risparmio e di 0,34 euro per azione ordinaria, con stacco, previsto per il 26 maggio 2003, della cedola n. 3 per azione ordinaria e risparmio; il dividendo sarà pagabile a partire dal 29 maggio 2003. L'Assemblea ordinaria e straordinaria degli Azionisti è stata fissata in prima convocazione per il 15 maggio 2003 alle ore 10 presso la Pininfarina Ricerca e Sviluppo S.p.A. di Cambiano e per il 16 maggio 2003, stessi ora e luogo, in seconda convocazione. 

PHILIPS PRESENTA IL SUO PRIMO "BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ" 
Amsterdam, Olanda, 28 marzo 2003 - Royal Philips Electronics ha presentato ieri il suo primo "Bilancio di Sostenibilità", che amplia ulteriormente il proprio impegno nella responsabilità economica e sociale già presente nel "Bilancio Ambientale" pubblicato negli anni precedenti. Questa nuova importante iniziativa fa parte di una strategia messa in atto negli ultimi anni per accrescere la trasparenza e la responsabilità aziendale seguendo i più rispettosi principi aziendali di business. Philips annuncia inoltre di aver istituito un Sustainability Board, un Corporate Sustainability Office, una politica aziendale per la Sostenibilità e un'iniziativa di sponsorizzazione per la Sostenibilità a livello globale. Nel corso dell'incontro annuale con gli azionisti, il Ceo di Philips Gerard Kleisterlee illustrerà per quali ragioni lo sviluppo sostenibile sia una parte fondamentale del modo di operare di Philips e della sua futura crescita. "Il brand Philips è stato sempre associato al concetto di miglioramento della vita delle persone. I nostri fondatori, Anton e Gerard Philips, già ritenevano che non vi fosse differenza tra fare business e praticare un business sostenibile", ha affermato Kleisterlee, "Grazie al nostro recente impegno nella Sostenibilità, stiamo tenendo fede alla sfida di migliorare il mondo dei consumatori e stiamo dimostrando che la Sostenibilità è parte del Dna della nostra azienda". Per affrontare la tematica della diversità multiculturale e delle pari opzioni, programmi specifici saranno implementati nel corso del 2003 per raggiungere l'obiettivo di acquisire la migliore forza lavoro. Philips si è impegnata nell'aumentare il numero delle donne nelle cariche manageriali, aumentandone la percentuale di circa il 10% nell'arco dei prossimi 5 anni, rispetto all'attuale 4%. Philips si sta inoltre dedicando a migliorare l'equilibrio delle regioni rappresentate nelle proprie posizioni manageriali, con particolare riferimento all'Asia. Riguardo alla responsabilità Ambientale, Philips ha introdotto nel corso del 2002 il suo terzo programma di azione denominato 'Eco Vision 2002-2005'. Su basi comparabili e dopo gli adeguamenti per le fluttuazioni della produzione, nel 2002 gli sprechi e il consumo d'acqua sono stati ridotti del 16% e il consumo d'energia dell'8% rispetto all'anno precedente. Inoltre è stato introdotto un numero di prodotti che soddisfano la classificazione di status 'Green Flagship' per i prodotti che garantiscono prestazioni ambientali significativamente migliorate. Ne è un esempio il monitor 150S3F Lcd, che garantisce un consumo di energia del 20% in meno rispetto a qualsiasi altro prodotto comparabile della stessa categoria. In qualità di membro del World Business Council for Sustainable Development (Wbcsd), Philips ha realizzato il "Bilancio di Sostenibilità" sulla base degli indicatori promossi dal Global Reporting Initiative, l'insieme di linee guida per la redazione del bilancio più conosciuto e rispettato al mondo, e ha ottenuto la certificazione da parte di Kpmg. Philips vuole applicare la sua grande capacità di ricerca e sviluppo (la cui incidenza sul fatturato è pari al 9.2%, una delle più alte in assoluto) alla continua progettazione di prodotti che migliorino la qualità della vita. L'azienda sta inoltre sviluppando ulteriormente progetti di ricerca qualitativa che studiano ciò che desiderano i consumatori di culture differenti, tenendo in considerazione fattori quali l'età, il sesso, gli stili di vita e i diversi riferimenti sociali. Progetti che aiuteranno ad individuare nuove possibilità di business sostenibile soprattutto nei mercati emergenti. 

ECCELLENTE REDDITIVITÀ NEL 2002 PER AIR DOLOMITI: UTILE NETTO 5,3 MILIONI DI EURO E DIVIDENDO DI 0,30 EURO PER AZIONE
Milano, 28 marzo 2003 - Oggi, 27 marzo 2003, il Consiglio di Amministrazione di Air Dolomiti Spa L.A.R.E. ha approvato il progetto di bilancio 2002, caratterizzato da un fatturato di 160 milioni di Euro e da un utile netto di 5,3 milioni di Euro, miglior risultato di sempre per la compagnia regionale partner di Lufthansa e quotata al Mta dal 13 giugno 2001. Il Consiglio ha quindi proposto un dividendo di 0,3 Euro per azione. Alcide Leali, presidente della Compagnia commenta così l'eccezionale risultato raggiunto: "L'esercizio 2002 chiude con una crescita dei passeggeri di linea e del fatturato pari al 21%, con un Ebitdar di oltre 44,5 milioni di Euro (+12,4%) e con un risultato netto di 5,3 milioni di Euro. Mi ritengo molto soddisfatto di questi risultati che confermano tutti i target prefissati e ancora una volta evidenziano la correttezza delle scelte intraprese dal management. Anche l'anno appena chiuso ha visto una forte espansione del network resa possibile dall'introduzione di ulteriori due Crj 200 e di un Atr 700, che hanno portato la flotta a 21 aeromobili. Il nostro titolo, quotato dal 13 giugno 2001, ha vissuto un anno da protagonista evidenziando una performance notevole (+61.5% nel corso del 2002). L'ottimo andamento del titolo ha attirato su Air Dolomiti l'interesse della comunità finanziaria e della stampa specializzata. Proponendosi come modello di business solido pure in una congiuntura sfavorevole di mercato, Air Dolomiti ha garantito agli investitori di essere una struttura sana e ben organizzata in un momento davvero difficile per le Borse di tutto il mondo. Non sono mancati nemmeno i riconoscimenti per la qualità totale del prodotto Air Dolomiti, ed il 2002 è stato l'anno forse più blasonato per la nostra Compagnia, premiata ben cinque volte da organizzazioni internazionali. Ancora una volta sottolineo quanto oggi Air Dolomiti rappresenti un modello in termini qualitativi per il settore del trasporto aereo e soprattutto un'azienda italiana riconosciuta nel mondo per aver posto il cliente al centro di tutta l'attività. L'anno che si apre potrà presentare non poche difficoltà per l'intero settore a causa di fattori quali la crisi internazionale e la situazione economica che stenta a riprendersi. In quest'ottica obiettivo della nostra Compagnia sarà di mantenere l'invidiabile posizione raggiunta nei primi dodici anni di attività: a questo fine rafforzeremo la presenza sull'hub di Monaco di Baviera che, in vista della prossima apertura del Terminal 2, si appresta ad avere un ruolo di primissimo piano nel trasporto aereo europeo. Alla luce del prossimo passaggio del controllo della Compagnia al socio Lufthansa, questo bilancio riconferma l'ottima salute di Air Dolomiti, che consentirà al nuovo socio di maggioranza di disporre di un'azienda solida e in grado di continuare a svolgere un ruolo strategicamente attivo nel cogliere le opportunità che l'incerto scenario di mercato non mancherà di offrire." L'esercizio 2002 si chiude con il fatturato in crescita rispetto al 2001 del 21%, a 160,2 milioni di Euro, con un forte aumento dei ricavi da voli di linea (+22%), mentre risulta sostanzialmente stabile il fatturato da servizi di wet lease e charter. La crescita del valore della produzione risulta invece del 17%, a seguito del calo degli altri ricavi a 6,2 milioni di Euro. Nel 2001 la stessa voce era stata pari a 7,3 milioni di Euro anche per effetto di plusvalenze per cessioni di aeromobili in proprietà. I costi operativi totali risultano in crescita del 9%, da 103,5 milioni di Euro a 123,2 milioni di Euro, in misura meno che proporzionale alla crescita dell'attività. Al loro interno da segnalare il calo dell'incidenza dei costi per materie prime dal 13,8% all'11,5%, l'incremento dell'incidenza sul fatturato dei costi per servizi dal 43,6% al 45,1% a causa dell'aumento dei costi di manutenzione della flotta e assistenza aeroportuali, ed infine la diminuzione dell'incidenza dei costi per il personale di un punto percentuale al 17,4%. L'Ebitdar (Margine operativo lordo al netto degli ammortamenti, degli accantonamenti e dei canoni leasing), pari a 44,6 milioni di Euro è in crescita del 12,4% rispetto ai 39,7 del 2001; risulta tuttavia in diminuzione l'Ebitdar margin, pari al 27,8%. La minore incidenza sul fatturato rispetto all'anno precedente è da imputarsi principalmente alla già citata riduzione dell'incidenza degli altri ricavi. I canoni di locazione risultano pari a 27 milioni di Euro, con un'incidenza sul fatturato pari al 16,9%, ben tre punti percentuali in meno rispetto all'anno precedente, grazie soprattutto alla politica di finanziamento decisa in passato che ha permesso di beneficiare appieno dell'andamento favorevole del tasso di cambio Euro/Dollaro e dei tassi di interesse. Ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni nel 2002 sono saliti a 9,7 milioni di Euro, in crescita del 41,1% rispetto al 2001 (6,9 milioni di Euro) pur mantenendo stabile l'incidenza sul fatturato al 6,1%, per effetto di maggiori ammortamenti di aeromobili e di prudenti accantonamenti al fondo rischi. Gli oneri finanziari netti diminuiscono da 5,7 a 2,5 milioni di Euro, grazie alla forte riduzione del debito finanziario medio dell'esercizio. Si ricorda infatti che a fine 2001 era stato estinto un mutuo a seguito della già citata vendita di due aeromobili. I proventi ed oneri straordinari passano da -1,7 a -0,5 milioni di Euro. Le imposte risultano avere un impatto positivo di 0,6 milioni di Euro, grazie all'importante effetto dell'agevolazione fiscale garantita dalla legge "Tremonti-bis", che ha permesso di compensare ampiamente sia le normali imposte sul reddito che l'Irap. Il bilancio evidenzia quindi un utile netto di 5,3 milioni di Euro, risultato mai precedentemente raggiunto da Air Dolomiti e reso ancor più significativo dalla situazione di difficoltà in cui lo scenario congiunturale nel 2002 ha posto, di contro, la maggior parte degli attori del mondo del trasporto aereo. Il Consiglio ha quindi deliberato di proporre all'assemblea degli azionisti il pagamento di un dividendo pari a 0,30 Euro per azione. L'assemblea per l'approvazione del bilancio è stata convocata per il giorno 30 aprile in prima convocazione e per il giorno 14 maggio in seconda convocazione. Nel caso in cui l'assemblea si tenga in prima convocazione il dividendo verrà posto in pagamento a partire dal giorno 8 maggio, ovvero dal 22 maggio qualora l'assemblea si tenga in seconda convocazione. 

ENI SPA : BILANCIO CONSOLIDATO 2002: CONFERMATO L'UTILE DI 4,6 MILIARDI DI EURO E IL DIVIDENDO DI 0,75 EURO PER AZIONE · RICHIESTA ALL'ASSEMBLEA L'AUTORIZZAZIONE A DISPORRE NEL TRIENNIO 2003-2005 FINO A UN MASSIMO DI 6,5 MILIONI DI AZIONI PROPRIE AL SERVIZIO DI PIANI DI STOCK GRANT 
San Donato Milanese, 28 marzo 2003 Il Consiglio di Amministrazione ha approvato il bilancio consolidato dell'esercizio 2002 che chiude con l'utile netto di 4.593 milioni di euro, in linea con il risultato preconsuntivo. Come anticipato il 27 febbraio 2003, il Consiglio di Amministrazione, tenuto conto delle azioni proprie in portafoglio, ha deliberato di proporre all'Assemblea - convocata nei giorni 28 e 30 maggio 2003, rispettivamente in prima e seconda convocazione - la distribuzione del dividendo di 0,75 euro per azione, con un pay out del 62%. Il dividendo attribuisce all'azionista un credito di imposta ordinario del 56,25% e sarà messo in pagamento dal 26 giugno 2003, con data di 'stacco' fissata il 23 giugno 2003. Il Consiglio ha approvato altresଠil progetto del bilancio di esercizio 2002 dell'Eni S.p.A. che chiude con l'utile netto di 3.880 milioni di euro, con un aumento di 1.630 milioni di euro rispetto al 2001 (il bilancio 2002 include gli effetti delle incorporazioni della Snam S.p.A., dell'AgipPetroli S.p.A. e della Somicem S.p.A.). Il bilancio consolidato e il progetto del bilancio di esercizio dell'Eni S.p.A. sono stati messi a disposizione del Collegio Sindacale e della Società di revisione. Richiesta all'Assemblea l'autorizzazione a disporre nel triennio 2003-2005 fino a un massimo di 6,5 milioni di azioni proprie al servizio di piani di stock grant Al fine di disporre di uno strumento di incentivazione dei dirigenti del Gruppo, il Consiglio ha deliberato di chiedere all'Assemblea l'autorizzazione a disporre nel triennio 2003-2005 fino a un massimo di 6,5 milioni di azioni proprie da assegnare gratuitamente ai dirigenti del Gruppo1 che abbiano raggiunto gli obiettivi aziendali e individuali prefissati. L'assegnazione avverrà entro il mese successivo al compimento del terzo anno dalla data di assunzione dell'impegno nei confronti degli assegnatari. Acquisto di azioni proprie Il Consiglio dell'Eni proporrà all'Assemblea di proseguire per 18 mesi il programma di acquisto di azioni proprie2. * * * I principali dati finanziari del bilancio consolidato e del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2002 dell'Eni sono allegati al presente comunicato. 

GRUPPO TARGETTI: IN FORTE CRESCITA L'UTILE NETTO 2002 A 5,4 MILIONI DI EURO (+81%) 
Firenze, 27 marzo 2003 Il Consiglio di Amministrazione di Targetti Sankey S.p.A., riunitosi oggi a Firenze, ha approvato i progetti di bilancio Consolidato e della Capogruppo dell'esercizio 2002, che verranno sottoposti all'Assemblea degli Azionisti convocata per il 30 aprile 2003 ed eventualmente per il 2 maggio 2003 rispettivamente in prima e in seconda convocazione. I principali risultati consolidati del 2002 Il 2002 si è chiuso con un forte incremento dell'utile netto consolidato, che si è attestato a 5,4 milioni di Euro, in crescita dell'81,0% rispetto ai 3,0 milioni di euro dell'esercizio precedente, e che rappresenta un record per il Gruppo. Nonostante l'andamento decisamente rallentato del settore di riferimento, il fatturato consolidato ha raggiunto 130,2 milioni di euro (+1,5% rispetto ai 128,3 milioni di Euro del 2001). In particolare, salgono le vendite all'interno dell'Unione Europea che raggiungono 100,4 milioni di euro da 93,7 del 2001 (77,1% dei ricavi consolidati). Negli Usa i ricavi sono pari a 9,2 milioni di euro (7,1% dei ricavi consolidati) rispetto a 11,7 milioni di euro del 2001. I ricavi realizzati in altri paesi sono pari a 20,6 milioni di euro (15,8% delle vendite consolidate) rispetto a 22,9 milioni di euro dell'esercizio precedente. L'esercizio ha fatto registrare un netto miglioramento di tutti i principali indicatori economici: il margine operativo lordo consolidato (Ebitda) si è attestato a 20,8 milioni di euro rispetto ai 16,6 milioni di euro dell'anno precedente, con un incremento del 25,7% ed un miglioramento dell'incidenza percentuale sui ricavi di tre punti percentuali (16,0% rispetto al 12,9% del 2001). Tale miglioramento è da attribuire, principalmente, al deciso recupero di redditività della capogruppo ed al positivo completamento della ristrutturazione della controllata americana Targetti North America Inc.. Ammortamenti e accantonamenti, pari a 7,0 milioni di euro (di cui 1,3 milioni di euro relativi ad ammortamento dell'avviamento), scendono lievemente (-3,7%) rispetto al 2001. Il risultato operativo consolidato (Ebit) è conseguentemente cresciuto fino a 13,8 milioni di euro, il 48,8% in più rispetto ai 9,3 milioni di euro del 2001, con un'incidenza sul fatturato pari al 10,6% rispetto al 7,2% del 2001. Sulla base di questi risultati il Consiglio di Amministrazione ha deciso di proporre all'Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo di 0,10 Euro per azione (+25% rispetto agli 0,08 euro per azione del 2001) corrispondente ad un pay-out del 33,0% (rispetto a 47,8% del 2001). Il dividend yield è pari al 3,5%. Il dividendo proposto con pagamento a partire dal 15 maggio 2003, con stacco a far data dal 12 maggio 2003 con attribuzione del credito d'imposta ordinario del 56,25% ai percettori. Principali indicatori finanziari del 2002 La posizione finanziaria netta a fine 2002 è stata di 26,2 milioni di euro, in netto miglioramento rispetto ai 28,7 milioni di euro al 31 dicembre 2001, grazie al maggiore flusso di cassa generato dalla gestione operativa. Gli oneri finanziari netti, pari a 2,8 milioni di euro (2,3 milioni di euro nel 2001), includono 0,7 milioni di euro di perdite su cambi. Il rapporto indebitamento/mezzi propri è sceso al 55,6% (65,4% al 31 dicembre 2001). Il commento del Presidente "Nonostante la domanda nel settore dell'illuminazione sia rimasta debole durante l'esercizio, e in un contesto politico - economico internazionale particolarmente difficile - ha commentato Paolo Targetti, Presidente della Targetti Sankey S.p.A. - il Gruppo ha chiuso l'esercizio con risultati molto positivi". "La strategia di diversificazione dei prodotti che abbiamo implementato ci ha consentito di assorbire i cicli negativi di alcuni settori con le buone performance di altri; in più, stiamo proseguendo con successo nel consolidamento delle acquisizioni realizzate, accompagnando tale azione con un incisivo contenimento dei costi di struttura". "Il nostro obiettivo per i prossimi anni è dunque completare l'integrazione tra i marchi del Gruppo per massimizzarne le sinergie, privilegiando comunque l'attenzione ai margini". Le società del gruppo La Capogruppo Targetti Sankey S.p.A ha conseguito nel 2002 un utile netto di 5,3 milioni di euro (decuplicato rispetto a 483 mila euro nel 2001). I ricavi si sono attestati a 54,5 milioni di euro, facendo registrare un incremento del 4,6% rispetto al 2001. Tra le controllate, il Gruppo Neri, specializzato nel segmento dell'illuminazione da esterni e arredo urbano, ha registrato nel 2002 ricavi per 26,0 milioni di euro, in crescita del 9,2% rispetto ai 23,8 milioni di euro dell'esercizio precedente. Il margine operativo lordo (Ebitda), pari a 4,8 milioni di euro sale dell'1,8% rispetto al precedente esercizio mentre l'utile netto si è attestato a 2,0 milioni di euro invariato rispetto al 2001. Con riferimento a Targetti North America, la società ha finalmente raccolto i frutti della profonda riorganizzazione portata a termine nell'esercizio precedente e nonostante le difficili condizioni del mercato interno, che hanno condizionato il fatturato (in flessione del 10,1% rispetto al 2001), è riuscita raggiungere il break even, a fronte di una perdita netta di 746 mila Usd nell'esercizio precedente. Buy-Back Il Consiglio di Amministrazione di Targetti Sankey S.p.A. ha deliberato di sottoporre all'approvazione dell'Assemblea degli azionisti un'operazione di acquisto di azioni proprie. L'autorizzazione riguarda l'acquisto di un massimo di n.1.770.000 azioni ordinarie Targetti Sankey S.p.A. (pari al 10% del capitale sociale) del valore nominale di Euro 0,52 ciascuna, sia la disposizione di tali azioni una volta acquistate. Va segnalato altresì che il Consiglio di Amministrazione di Targetti Sankey S.p.A. ha fatto proprie le modifiche apportate nel luglio 2002 dal Comitato per la Corporate Governance delle Società Quotate conformemente a quanto previsto dal Codice di Autodisciplina. Si rende noto infine che a far data dal 14 marzo 2003 la Società ha affidato a Euromobiliare Sim S.p.A. il mandato di operare come Banca Specialist sulle azioni Targetti. 

INFERENTIA DNM: VALORE DELLA PRODUZIONE CONSOLIDATO DELL´ESERCIZIO AMMONTA A € 47,4 MILIONI, CONTRO € 37,8 MILIONI DELL´ESERCIZIO PRECEDENTE, CON UN INCREMENTO CONSIDEREVOLE (+25%) 
Milano, 27 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Inferentia DNM S.p.A., riunito oggi a Milano, ha approvato il progetto di bilancio 2002, che verrà sottoposto all´Assemblea degli Azionisti prevista per il 30 aprile e l´8 maggio 2003, rispettivamente in prima e seconda convocazione. Il 2002 è stato per il gruppo Inferentia Dnm un anno di transizione, caratterizzato dall´attuazione del piano di ristrutturazione e rilancio del gruppo varato nella prima metà dell´anno, che ha modificato profondamente sia il modello di business e il posizionamento del Gruppo sul mercato, sia la struttura societaria. La sfavorevole congiuntura di mercato, che ha interessato, in modo particolare, il settore in cui opera il Gruppo, ha inciso negativamente sui risultati del primo semestre 2002, mentre nella seconda parte dell´anno si è manifestata una ripresa dell´attività commerciale che, unitamente ad un rigoroso controllo dei costi, ha fatto registrare un secondo semestre positivo. Il valore della produzione consolidato dell´esercizio ammonta a € 47,4 milioni, contro € 37,8 milioni dell´esercizio precedente, con un incremento considerevole (+25%) riconducibile in larga misura al consolidamento integrale, per l´intero esercizio, delle società del Gruppo Fullsix e dell´ex-Gruppo DNM. In particolare, le attività che fanno capo a Fullsix (Francia, Regno Unito e Portogallo) sono passate dal 25,9% a oltre il 35% del totale dei ricavi del Gruppo Inferentia provenienti dai mercati esteri. Al netto dell´ampliamento del perimetro di consolidamento, il 2002 archivia comunque una sostanziale conferma dei livelli di fatturato delle singole società del Gruppo: un risultato significativo a fronte della difficile situazione di mercato che ha caratterizzato l´intero esercizio. Il margine operativo lordo (Ebitda), pur negativo per circa € 4,1 milioni, è in consistente miglioramento rispetto al risultato negativo di circa € 5,9 milioni del 2001. Tale miglioramento, che si è verificato soprattutto nel secondo semestre dell´anno, è il frutto del piano di contenimento dei costi operativi e della rifocalizzazione delle attività commerciali. In particolare, nel 4° trimestre 2002 l´Ebitda consolidato è stato pari a circa € 1,7 milioni, ovvero al 10% del valore della produzione. Il risultato operativo (Ebit) è stato negativo per € 23,1 milioni; era negativo per € 61,3 milioni nel 2001. Il risultato economico netto consolidato prima dei terzi si presenta negativo per € 29,4 milioni, contro un risultato negativo di € 71 milioni dell´esercizio precedente. Al risultato 2002 hanno concorso: accantonamenti e svalutazioni per € 11,2 milioni, prevalentemente costituiti dalla svalutazione del goodwill residuo di Inferentia Dnm Italia S.p.A. (ex Dnm S.p.A.); rettifiche di valore di attività finanziarie per circa € 9,1 milioni; ammortamento del goodwill per € 3,9 milioni; ammortamenti delle immobilizzazioni per € 3,4 milioni; componenti non ricorrenti per € 1,3 milioni, legate ad operazioni di finanza straordinaria; l´iscrizione tra le componenti straordinarie di reddito della rinuncia al credito di € 7 milioni da parte di Fineco S.p.A.. La posizione finanziaria netta consolidata al 31 dicembre 2002 è negativa per € 3 milioni, con un netto miglioramento, dovuto prevalentemente ad operazioni sul capitale, rispetto alla posizione negativa per € 21,8 milioni al 31 dicembre 2001. Il patrimonio netto consolidato al 31 dicembre 2002 ammontava a € 17 milioni (€ 17,1 al 31 dicembre 2001). Anche per la Capogruppo Inferentia Dnm S.p.A.il 2002 è stato caratterizzato dal difficile momento di mercato e dal processo di profonda ristrutturazione interna. Il valore della produzione è stato pari a €14,9 milioni (€ 13,9 milioni nel 2001), con un Ebitda negativo per € 5,2 milioni (negativo per € 2,1 milioni nel 2001). L´Ebit è negativo per € 6,5 milioni (negativo per € 33,1 milioni nel 2001); la perdita netta di esercizio è pari a € 23,9 milioni, contro una perdita di € 74,7 milioni nel 2001. Anche il risultato della Capogruppo è stato significativamente influenzato da componenti di natura straordinaria legate a: operazioni di finanza straordinaria; svalutazione della controllata Inferentia Dnm Italia S.p.A. (ex Dnm S.p.A.) e del relativo credito finanziario nei suoi confronti; svalutazione di crediti finanziari verso altre controllate; l´iscrizione tra le componenti straordinarie di reddito della rinuncia al credito di € 7 milioni da parte di Fineco S.p.A. La posizione finanziaria netta della Capogruppo al 31 dicembre 2002 è positiva per € 14,5 milioni, mentre al 31 dicembre 2001 era negativa per € 5,1 milioni. Il patrimonio netto della capogruppo al 31 dicembre 2002 ammontava a € 19,1 milioni (€ 13,5 milioni al 31 dicembre 2001). Il Piano di ristrutturazione e risanamento economico-finanziario del gruppo nel 2002. Nel corso del 2002 è stato avviato e in gran misura attuato un piano di profonda ristrutturazione operativa, societaria e finanziaria del Gruppo, centrato su: consolidamento patrimoniale e finanziario; riduzione dei costi operativi; dismissione di asset non strategici e semplificazione della struttura societaria e operativa; focalizzazione sul core business e consolidamento delle posizioni di leadership; partnership industriali nella comunicazione e nell´Information Technology; sviluppo di nuovi servizi. Nel quadro del piano sono state effettuate alcune operazioni, fra cui: aumento di capitale con un incasso complessivo di circa € 19 milioni, di cui circa € 9,9 milioni sottoscritti dal Gruppo Wpp, partner strategico di Inferentia; aumento di capitale senza diritto di opzione, in azioni di risparmio, riservato al socio Fineco S.p.A., per un ammontare totale di € 10,5 milioni. 

ASSORGESTI: MAPPA COMPLETA DEL RISPARMIO GESTITO FEBBRAIO 2003 - BALZO DEL 6,7% DEL PATRIMONIO LORDO
Milano, 28 marzo 2003 - Febbraio fortemente positivo per l'Industria del Risparmio Gestito che, rispetto a gennaio, ha registrato una crescita del 6,7% del patrimonio lordo che si è attestato a 764,5 miliardi di euro. In aumento anche il patrimonio al netto della duplicazione degli Oicr di gruppo che, a fine febbraio, era di 652 miliardi di euro. Tra le varie tipologie di prodotti finanziari gli Oicr detengono un patrimonio lordo di 459,1 miliardi di euro (456,8 miliardi di euro il netto) che corrispondono al 60,1% del totale. Seguono le Gestioni di Prodotti Assicurativi con 122,2 miliardi di euro (101,5 miliardi di euro il netto); le Gpf retail con 93,2 miliardi di euro (13,5 miliardi di euro); le Altre Gestioni con 42,1 miliardi di euro di patrimonio lordo (40,1 miliardi di euro); le Gpm retail con 39 miliardi di euro (32,3 miliardi di euro). Chiudono la classifica le Gestioni di Patrimoni Previdenziali con un patrimonio lordo di 8,9 miliardi di euro (7,9 miliardi di euro). Dai dati relativi al patrimonio delle categorie, nelle quali vengono classificati i vari prodotti finanziari della Gestione del Risparmio, si evince che il comparto obbligazionario detiene un patrimonio lordo di 293,8 miliardi di euro (267,5 miliardi di euro il netto), pari al 38,4% del totale. Al secondo posto i prodotti bilanciati con 168,8 miliardi di euro di patrimonio lordo (135,3 miliardi di euro) pari al 22,1% del totale. Seguono, con percentuali piuttosto vicine tra loro, i prodotti azionari con 99,6 miliardi di euro (91,2 miliardi di euro il netto) pari al 13% del totale; quelli monetari con 94,3 miliardi di euro (91,9 miliardi di euro), 12,3% del totale; e i prodotti flessibili con 20,6 miliardi di euro (12,4 miliardi di euro), 2,7% del totale. Il patrimonio lordo della categoria residuale dei prodotti non classificati è pari a 87,3 miliardi di euro (53,9 miliardi di euro) che corrispondono all'11,4% del totale del patrimonio. 

AL VIA CATTOLICA INVESTIMENTI SIM, LA NUOVA SOCIETÀ DI DISTRIBUZIONE DEL GRUPPO PERFEZIONATA L`ACQUISIZIONE DI RAS INVESTIMENTI SIM 
Verona, 28 marzo 2003. Ottenuto il parere favorevole della Banca d'Italia, Cattolica Assicurazioni ha acquisito Ras Investimenti Sim dal gruppo Ras-Allianz. Questa società, da oggi ridenominata Cattolica Investimenti Sim, è destinata a svolgere il ruolo di Sim di distribuzione del Gruppo Cattolica. La società è finalizzata al potenziamento del nuovo modello di distribuzione che consentirà di collocare prodotti bancari e finanziari attraverso le reti agenziali del Gruppo. L'operazione è stata effettuata a un valore complessivo di 1.344.054 euro. Il patrimonio netto della Sim è pari a 1.294.054 euro. Cattolica detiene il 99% del capitale sociale della Sim, la controllata Il Duomo Assicurazioni l'1%. Cattolica Investimenti Sim costituirà il punto di incontro e di collegamento tra la rete territoriale del Gruppo e le banche partner, e sarà funzionale alla promozione di una innovativa strategia commerciale che permetterà alle agenzie di offrire una gamma di servizi integrati (assicurativi, bancari e finanziari), diversi per marchi e caratteristiche, creando un ritorno positivo in termini di cross selling e fidelizzazione della clientela. La società svolgerà un'attività complementare al core business assicurativo ed è finalizzata a massimizzare l'efficacia commerciale della rete tradizionale, composta a fine 2002 da 1.024 agenzie. L'ampliamento del raggio d'azione del Gruppo attraverso l'acquisizione di Cattolica Investimenti Sim rientra (così come la recente acquisizione di una società di gestione del risparmio) tra gli interventi previsti dal Piano Industriale 2003-2005. Gli obiettivi strategico-commerciali perseguiti dal Gruppo Cattolica con l'acquisizione della Sim mirano a garantire il coordinamento complessivo dell'attività di promozione finanziaria di tutte le agenzie del Gruppo e a consentire un'offerta bancario-finanziaria omogenea, dotata di specifico marchio, seppur basata su fabbriche prodotto multibanca (istituti partner). 

CARDNET GROUP: IL CDA DELIBERA DI PROCEDERE CON UN'AZIONE LEGALE NEI CONFRONTI DI MERCATUS E SI AGGIORNA AL 9 APRILE PER VARO DEL PIANO INDUSTRIALE ED ANALISI DELLA SITUAZIONE FINANZIARIA. 
Milano, 28 marzo 2003 - CardNet Group , il gruppo italiano leader nella progettazione, sviluppo, personalizzazione e produzione di Card, e delle soluzioni informatiche per la loro emissione e gestione, ha riunito oggi il Consiglio di Amministrazione. All'ordine del giorno la presentazione del piano industriale della società e del Gruppo, nonché la valutazione della posizione finanziaria e la delibera in ordine alla posizione da assumere nei confronti di Mercatus & Partners. Per questo punto, il CdA ha deliberato di adire le vie legali nei confronti di Mercatus per il mancato adempimento, da parte di quest'ultimo, dell'accordo sottoscritto il 6 ottobre scorso, con formale richiesta di risarcimento degli ingenti danni causati. Il CdA odierno ha anche registrato il miglioramento della Posizione finanziaria netta del Gruppo che, al 28 febbraio 2003, era pari a € -26,6 milioni (rispetto a € -27,6 milioni al 31 dicembre 2002). Alla stessa data il fatturato consolidato per il periodo luglio 2002 - febbraio 2003 è stato di circa € 16,4 milioni (€ 12,4 milioni al 31 dicembre 2002), confermando così una crescita, anno su anno, di circa il doppio. Il Portafoglio ordini, a fine febbraio, inoltre, ammontava a € 7,3 milioni. In merito alle indiscrezioni comparse in data odierna sul quotidiano "MF", la Società conferma che, al momento, sono in corso contatti preliminari. 

L'EX VICEPRESIDENTE AL GORE ENTRA A FAR PARTE DEL CDA APPLE 
Milano, 28 marzo 2003 - Apple ha annunciato che Albert Gore Jr., ex vicepresidente degli Stati Uniti, durante l'odierna riunione del Consiglio di Amministrazione della società, è stato nominato membro del CdA. "Al porta in Apple un incredibile ricchezza in conoscenza ed esperienza dopo aver contribuito a dirigere la più grande organizzazione del mondo, il governo degli Stati Uniti, come membro del Congresso, senatore e 45° vicepresidente. E' un appassionato utente Mac e si diletta con l'editing video di Final Cut Pro", ha dichiarato Steve Jobs, Ceo di Apple. "Saprà svolgere egregiamente il suo ruolo di consigliere e noi siamo lieti ed emozionati che abbia scelto proprio Apple come suo primo impegno nel settore privato." "Steve e la sua squadra hanno compiuto uno splendido lavoro, trasformando una volta di più Apple in un leader indiscusso", ha dichiarato Al Gore. "Sono rimasto piacevolmente colpito dal nuovo sistema operativo, Mac Os X, e dall'impegno dimostrato dalla società nei confronti dell'open source. Non vedo l'ora di poter lavorare gomito a gomito con gli altri membri del CdA e di imparare dalla grande esperienza di coloro che hanno guidato questa leggendaria azienda verso una nuova era di rinascita e ispirazione." Il 20 gennaio 1993, Gore diventa il quarantacinquesimo vicepresidente degli Stati Uniti; in seguito, nel 1996, viene rieletto e collabora alla gestione del Paese durante il più lungo periodo di crescita economica sostenuta della storia americana. Per un totale di otto anni, Gore ricopre il ruolo di presidente del Senato, membro del gabinetto e del Consiglio nazionale di sicurezza, ed è a capo di un'ampia gamma di iniziative dell'Amministrazione, tra cui politica ambientale, tecnologia, scienza, comunicazione e riduzione dei costi del governo. In qualità di membro del Congresso, 25 anni fa ha contribuito alla diffusione dell'espressione "Information Superhighway" e ha svolto un ruolo chiave per lo stanziamento di fondi federali per lo sviluppo di ciò che sarebbe poi diventato Internet. La sua leadership nel settore tecnologico si è riaffermata con l'impegno, pubblico e privato, di cablare e collegare a Internet ogni classe e ogni biblioteca in America. Gore collabora come Senior Advisor con Google, Inc. ed è inoltre Visiting Professor presso la University of California Los Angeles, la Fisk University e la Middle Tennessee State University. Anche il curriculum di studi di Gore è degno di nota: B.A. in Government con lode nel 1969 conseguito presso la Harvard University, nonché la frequentazione della Vanderbilt University School of Religion e della Vanderbilt University School of Law. 

CONFCOMMERCIO: AL VIA LA QUINTA EDIZIONE DEL FORUM DI CERNOBBIO (28, 29 E 30 MARZO A VILLA D'ESTE) 
Cernobbio, 28 marzo 2003 - La Costituzione europea, il federalismo, il ciclo economico internazionale e le prospettive dell'economia italiana, liberalizzazione e concorrenza, le politiche per l'occupazione, consumi, made in Italy e internazionalizzazione: saranno questi i principali temi della quinta edizione del Forum "I protagonisti del mercato e gli scenari per gli anni 2000" organizzato da Confcommercio, in collaborazione con Ambrosetti, che si svolgerà dal 28 al 30 marzo prossimo a Cernobbio. I lavori avranno inizio oggi alle ore 12.00 con la conferenza stampa di apertura del Presidente di Confcommercio, Sergio Billè, e del Presidente di Ambrosetti, Alfredo Ambrosetti. Proseguiranno per l'intera giornata (14.30-18.30), riprenderanno sabato 29 marzo (9.00-13.15 e 14.45-18.45) e si concluderanno domenica 30 marzo (9.00-13.00). Tra i partecipanti: il Vicepresidente del Consiglio dei Ministri, Gianfranco Fini; i ministri Gianni Alemanno, Umberto Bossi, Enrico La Loggia, Roberto Maroni, Antonio Marzano; il Viceministro, Adolfo Urso; i sindacalisti: Luigi Angeletti, Savino Pezzotta; i politici: Enrico Letta, Pier Luigi Bersani, Roberto Formigoni. Parteciperanno, inoltre, Alberto Alesina (Harvard University), Frits Bolkestein (Commissario europeo per il Mercato interno), Daniel Gros (Direttore Centre for European Policy Studies), Gian Maria Gros-Pietro (Presidente Società Autostrade), Ernesto Illy (Presidente Centromarca), Alessandro Profumo (Amministratore Delegato Unicredito), Jordi Pujol (Presidente Generalitat de Catalunya), Larry Siedentop (Oxford University), Franco Tatò. 

WORKSHOP: BOSNIA, MOLDOVA E SERBIA OPPORTUNITA' E PROSPETTIVE ECONOMICHE 
Padova, 28 marzo 2003 - L'Ice - Istituto nazionale per il Commercio Estero e la Camera di Commercio di Padova, in collaborazione con l'Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), organizzano martedì 8 aprile p.v., a partire dalle ore 9.15, presso l'Hotel Sheraton di Padova il convegno - workshop: Bosnia, Moldova E Serbia Opportunita' E Prospettive Economiche. Il convegno si propone di presentare agli operatori italiani le opportunità economiche presenti nei suddetti Paesi, nonché le possibilità di collaborazione produttiva esistenti nell'area. L'iniziativa sarà così articolata: un seminario di presentazione al mattino; incontri personalizzati nel pomeriggio. Infolink: http://www.pd.camcom.it/ 

LA COMMISSIONE AVVIA UNA CONSULTAZIONE SULL'APPLICAZIONE DELLE REGOLE DI CONCORRENZA AI TRASPORTI MARITTIMI 
Bruxelles, 28 marzo 2003 La Commissione europea ha invitato i governi ed i settori interessati a trasmettere osservazioni sull'applicazione delle regole di concorrenza comunitarie ai trasporti marittimi. Le compagnie marittime che fanno parte di conferenze marittime beneficiano attualmente dell'immunità antitrust concessa più di quindici anni fa dal Consiglio dei ministri dell'Unione europea. La Commissione intende accertare se tale immunità, che permette alle compagnie di fissare i prezzi e di limitare l'offerta, produca ancora i benefici attesi e sia ancora giustificata. "La maggior parte delle merci scambiate sono trasportate via mare. È pertanto giunto il momento di esaminare se l'immunità antitrust, eccezionalmente generosa, a favore delle compagnie marittime che operano nell'ambito di conferenze, sia in linea con le attuali condizioni di mercato. La Commissione intende innanzitutto verificare se il regolamento relativo alle conferenze marittime si traduca in servizi di trasporto marittimo regolari affidabili ed efficienti, in grado di soddisfare le esigenze degli utenti di trasporti, conformemente all'obiettivo iniziale del legislatore", ha dichiarato il Commissario Mario Monti, responsabile della concorrenza. Le parti interessate sono invitate a trasmettere entro il 3 giugno 2003 le loro osservazioni sul documento di consultazione pubblicato oggi dalla Commissione. Le conferenze marittime sono gruppi di compagnie marittime che prestano servizi regolari di trasporto internazionale di merci in particolare sulle rotte tra l'Europa, da un lato, ed il Nordamerica e l'Estremo Oriente, dall'altro. Origine dell'esenzione Nel 1986, il Consiglio dei ministri dell'Unione europea ha approvato un regolamento che concede agli accordi di fissazione dei prezzi, di ripartizione della capacità e ad altri tipi di accordi o di consultazioni tra compagnie marittime di linea un'esenzione dalle regole di concorrenza comunitarie (articoli 81 e 82). Il regolamento di esenzione per categoria a favore delle conferenze marittime (regolamento n. 4056/86) era giustificato sulla base del principio che la fissazione delle tariffe ed altre attività delle conferenze marittime determinassero tassi di nolo stabili i quali, a loro volta, garantivano ai caricatori servizi di trasporto marittimo regolari affidabili. Il riesame non riguarda il regolamento di esenzione per categoria relativo ai consorzi (regolamento n. 823/2000), che consente alle compagnie marittime di linea di intraprendere forme di cooperazione operativa (uso in comune di navi, coordinazione delle rotte e degli orari) ma non di fissare i prezzi. Il regolamento in questione ha prorogato fino al 2005 un'esenzione concessa nel 1995 dopo che il suo funzionamento era stato ritenuto soddisfacente sia dalle compagnie marittime di linea, sia dagli utenti dei trasporti. Il regolamento relativo alle conferenze marittime non è mai stato oggetto di un riesame sebbene sia stato adottato più di quindici anni fa e sia prassi comune della Commissione effettuare un riesame periodico dei regolamenti di esenzione per categoria che esentano talune categorie di accordi dal divieto generale di pratiche ed accordi restrittivi. Ciò è dovuto al fatto che, a differenza di tutti gli altri regolamenti di esenzione, il regolamento n. 4056/86 del Consiglio resta in vigore per un periodo illimitato. La Commissione assocerà strettamente a questo riesame gli Stati membri, che sono i soli a poter revocare o modificare questo regolamento. Altre giurisdizioni modificano le loro politiche Sono intervenuti tre cambiamenti che hanno indotto ad un riesame. Innanzitutto, la modernizzazione del regolamento generale che stabilisce le norme e le procedure di applicazione degli articoli 81 e 82. Il regolamento n. 1/2003, che sostituisce il regolamento n. 17/62, entrerà in vigore nel maggio 2004 ed ora che è stato completato il riesame procedurale appare opportuno considerare se sia possibile modernizzare e semplificare anche le norme sostanziali. In secondo luogo, negli ultimi anni i principali partner commerciali dell'Unione europea hanno anch'essi riesaminato le rispettive esenzioni a favore delle conferenze marittime. Gli Stati Uniti, ad esempio, hanno adottato nel 1998 l'Ocean Shipping Reform Act che modifica lo US Shipping Act. In una relazione dell'aprile 2002, l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha sollevato dubbi sulla teoria generalmente accettata secondo la quale la fissazione collettiva delle tariffe era un prerequisito indispensabile per garantire servizi di trasporto marittimo di linea affidabili ed ha invitato gli Stati membri a riesaminare le modalità di applicazione delle regole di concorrenza a tale settore. In terzo luogo, anche la crescente diffusione del trasporto containerizzato ha determinato una riorganizzazione del settore sulla base di consorzi o alleanze, in quanto le compagnie marittime hanno tendenza a ripartire i costi di navi di dimensioni maggiori e ad organizzare i servizi in maniera diversa. Un'impostazione basata su tre fasi Il documento di consultazione pubblicato oggi dalla Commissione individua le questioni che devono essere esaminate alla luce delle attuali condizioni di mercato. A tal fine, esso formula un elenco di domande sui punti fondamentali della giustificazione dell'esenzione per categoria. Il documento invita inoltre gli interessati a trasmettere le loro osservazioni in merito alla necessità di semplificare e modernizzare il regolamento su altri aspetti sostanziali. In questa fase, pertanto, la Commissione non presenta opzioni precise, così come non procede ad un'analisi approfondita del mercato. Le informazioni raccolte consentiranno alla Commissione, in una seconda fase, di avanzare una serie di opzioni in un Libro bianco o verde e, qualora necessario, di dare seguito a tali opzioni mediante proposte legislative. 

SAN GIULIANO MILANESE PRIMO COMUNE ITALIANO NEGLI AIUTI ALLE POPOLAZIONI COLPITE DALLA GUERRA 10 MILA EURO PER RIATTIVARE I POZZI D'ACQUA POTABILE NELL'IRAQ STREMATO DALLA SETE E DALLA FAME 
San Giuliano Milanese, 28 marzo 2003 - L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Milanese ha deliberato in questi giorni un primo contributo straordinario di 10 mila euro per aiutare concretamente le popolazioni colpite dalla guerra in Iraq. San Giuliano Milanese è uno tra i primi Comuni italiani ad essersi mosso in questa direzione, coerente con i principi guida dell'attività amministrativa che sono, tra gli altri, quello della sussidiarietà e della solidarietà: da qui un impegno costante nelle iniziative di cooperazione nazionale ed internazionale. L' UniceF ha lanciato un disperato ammonimento: i bambini dell'Iraq non ce la faranno a sopravvivere a questa durissima guerra. Sono stati distribuiti in questi giorni alimenti per oltre 400.000 bambini malnutriti dai volontari dell'Unicef presenti in territorio iracheno, che organizzano gli aiuti attraverso Amman ma è impossibile raggiungere tutti i bambini iracheni per sottoporli alle vaccinazioni e il Direttore Generale dell'Unicef ha fatto sapere che non è possibile prevedere quanti bambini moriranno durante e dopo la guerra ed il conflitto potrebbe avere conseguenze drammatiche per l'infanzia irachena. Nelle ultime settimane sono stati distribuiti in tutto il paese 1.000 tonnellate di alimenti ad alto valore nutritivo e latte terapeutico. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Milanese, guidata dal Sindaco Marco Toni - altresì Ambasciatore Unicef - ha raccolto l'appello lanciato dall'associazione internazionale deciso di essere parte attiva negli interventi per la riattivazione dei pozzi d'acqua potabile deliberando un primo contributo straordinario di 10.000 €. Tale contributo sarà finalizzato quindi al programma "Unicef in Irawq" e sarà indirizzato a: unicef italia Onlus - Via Vittorio Emanuele Orlando 83 - 00185 Roma Conto corrente bancario 894000/01 - Intesa B.C.I. Agenzia 11 Roma - ABI 03069 - Cab 05063 causale "Per i bambini iracheni". 

DALL' HABITAT ALL'ABITANTE, DALLA RISORSA IDRICA ALLA FORMA DI VITA PIU' RAPPRESENTATIVA DELLE ALPI:GLI ORSI BRUNI. COCCOLINO PERCORRE COSI' LA QUINTA FASE DEL SUO CAMMINO TRA LE ALPI RADDOPPIANDO IL PROPRIO IMPEGNO NEI CONFRONTI DELL'AMBIENTE. QUESTO QUANTO EMERSO DURANTE LA CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE DELLE NUOVE ATTIVITA' 2003 
Milano, 28 marzo 2003 - Sono intervenuti: Luca Nava, Responsabile Relazioni Esterne Lever Fabergè Italia; Noella Alberga Brand Manager Coccolino;Antonio Chiarello Senior Brand Manager Coccolino; Andrea Mustoni Biologo-Esperto nella conservazione dell'Orso Bruno; Mario Pinoli Responsabile tecnico del progetto Save the Glaciers. Era il 1999 quando il gruppo anglo-olandese Unilever lanciò su scala mondiale una proposta di tutela delle acque - dal nome "Clean Water Stewardship" - invitando tutti i paesi a sviluppare dei progetti di tutela del territorio e, in particolare, di conservazione del patrimonio idrico; Lever Fabergè Italia rispose allora col progetto Coccolino Save the Glaciers. Il 2003 accoglie la quinta fase di questo ambizioso progetto che vede Coccolino sempre più attento e sensibile alla cura del mondo che ci circonda. Si porterà infatti a compimento l'attività tecnico/scientifica di implementazione del Sistema di Gestione Ambientale sullo Stelvio e si continuerà l'attività di cleaning estendendola alle Alpi Centro-orientali così da coprire, con il progetto, l'intero Arco Alpino. L'intervento si svolgerà su uno dei ghiacciai più estesi e spettacolari d'Italia, quello dell'Adamello, attività che quest'anno si effettuerà all'interno di zone protette, aumentando così il valore simbolico dell'intervento di risanamento ambientale. Tra le altre iniziative si prevede inoltre un'attività di raccolta e di raccolta ed elaborazione finale dei dati raccolti sui sei ghiacciai studiati (1999 Stelvio, Val Senales, Punta Indren, e nel 2000 Marmolada, Plateau Rosa, Presena). Parallelamente a questi interventi Coccolino raddoppia il suo impegno lanciando il progetto "Adotta un orsetto" col quale si prenderà cura degli abitanti delle Alpi: gli Orsi Bruni. Acquistando da Maggio ad Agosto 2003 una confezione della linea Coccolino il consumatore potrà sostenere un team di ricercatori nelle loro numerose attività di salvaguardia e protezione degli orsi e dei loro tenerissimi cuccioli. Sempre nello stesso periodo telefonando al numero 02.44.907.077 ogni giorno si potranno vincere subito 10 morbidi orsetti Coccolino simbolo del contributo al progetto. Il numero è attivo tutti i giorni 24 ore su 24. L'Orso Bruno è uno degli animali simbolo dell'ambiente naturale delle Alpi di cui Coccolino si è preso cura durante questi quattro anni. E' stato quindi un'evoluzione naturale quella di passare dall'habitat all'abitante, dalla risorsa idrica alla forma più rappresentativa delle Alpi. L'Orso Bruno alpino è scomparso da gran parte delle Alpi Centrali all'inizio del xx secolo e si è ridotto negli anni '90 a soli 3 esemplari, tanto che il WWF Italia lo ha fatto entrare nella "Lista rossa dei vertebrati italiani", in quanto è considerata una tra le specie maggiormente minacciate d'estinzione nel nostro paese. Il progetto Adotta un Orsetto avrà luogo sulle Alpi, nelle aree dove è attualmente presente il plantigrado o dove potrebbe esserlo, in relazione alle attuali fasi di espansione del suo areale. Nelle Alpi Centrali sono presenti una decina di esemplari di orso, maschi e femmine e nel 2002 una delle femmine ha dato alla luce due piccoli orsetti, che vivono su queste montagne liberi e difesi dalla loro mamma. Dopo il rilascio di 10 esemplari, ora gli studiosi dovranno valutare attentamente la dinamica della situazione attraverso ricerche scientifiche mirate, cercando di interpretare lo sviluppo della popolazione, nella speranza che il numero di orsi nell'area aumenti fino a raggiungere i 50-60 animali, necessari perché la popolazione possa essere definita "vitale e autosufficiente". Per aiutare l'orso bruno delle Alpi a sopravvivere è necessario continuare nello sforzo di tutela e di studio. È necessario porre molta attenzione e seguire accuratamente l'attuale popolazione per capire come vivono gli orsi, seguirli, capirne le abitudini, la riproduzione, la vita dei nuovi cuccioli. "L'iniziativa Coccolino Adotta un orsetto si inserisce- ha affermato il dottor Nava- in quell'impegno dichiarato e trasparente che Unilever dedica in tutto il mondo a progetti rivolti al sociale. Da sempre coinvolta in operazioni nate da un attento studio dei bisogni delle persone e del territorio dei singoli paesi dove opera, Unilever ha fatto della responsabilità sociale un punto fondamentale della sua politica aziendale". 

ARTEMISIA 2 UNA METODOLOGIA DI ANALISI DEL TERRITORIO E DI PREVISIONE PER LA VALUTAZIONE DELL'INQUINAMENTO AMBIENTALE E DEGLI EFFETTI SANITARI DEGLI INSEDIAMENTI PRODUTTIVI 
Palermo, 27 marzo 2003 - Le politiche ambientali e di sviluppo industriale in Italia, come già da tempo si è affermato a livello internazionale, si stanno orientando in maniera crescente verso una logica di prevenzione dei fenomeni di inquinamento, basata sullo sviluppo e l'impiego di processi e prodotti compatibili con l'ambiente, piuttosto che su interventi di risanamento e bonifica da effettuare a posteriori. L'Enea, che è fortemente impegnato nello sviluppo di strumenti e metodologie per la protezione dell'ambiente e della salute dell'uomo, dispone di competenze multidisciplinari in grado di fornire il necessario supporto scientifico e tecnologico, per l'analisi e la valutazione di realtà territoriali interessate da cicli produttivi inquinanti e da fenomeni naturali. L'Enea mette a disposizione il proprio know how tecnico a supporto delle Pubbliche Amministrazioni, centrali e locali, che sono sempre più impegnate in interventi di gestione e pianificazione del territorio, per i quali c'è la necessità di disporre di metodologie di monitoraggio, analisi, valutazione ambientale (atmosfera, acqua, suolo, ecosistemi). In particolare, l'Enea ha messo a punto metodi di analisi per la stima dei rischi connessi alla produzione industriale e ai fenomeni naturali, metodi e tecnologie per il risanamento ambientale, sistemi e metodologie per la valutazione di tecnologie di processo e di prodotto ambientalmente compatibili. Con la metodologia Artemisia 2, sviluppata nell'ambito del Progetto "Fare Patto Ambiente", finanziato dal Ministero Ambiente e Tutela del Territorio, l'Enea si è posto l'obiettivo di realizzare una procedura in grado di rappresentare, attraverso un approccio multidisciplinare, uno scenario dell'area di studio il più possibile aderente alla realtà: definendo lo stato della qualità dell'aria esistente; valutando, mediante opportuni indicatori, gli effetti causati all'uomo, alla vegetazione ed alle acque di falda, dai rilasci aeriformi di un ipotetico nuovo impianto; verificando la possibilità dell'inserimento di un nuovo impianto produttivo nell'area di studio nel rispetto dell'ambiente, selezionandone i siti a minor impatto sanitario e ambientale Tali valutazioni permettono di orientare la scelta dei siti in applicazione alla direttiva 96/61 CE sulla prevenzione e riduzione integrata dell'inquinamento (Ippc: Integrated Pollution Prevention and Control). Infatti, una volta ricostruita la situazione esistente, Artemisia 2 permette di simulare la presenza di un nuovo impianto e di valutare sia il sito a minor impatto su popolazione, agricoltura e falda, sia il contributo aggiuntivo che il nuovo insediamento avrà sulla situazione preesistente, per verificare che non vengano superati i limiti di legge per le concentrazioni dei vari inquinanti emessi in atmosfera. Questo strumento di supporto alle decisioni rappresenta un importante contributo per favorire i processi di ammodernamento e di insediamento di nuove attività economiche, migliorando le capacità di pianificazione delle risorse ambientali e del territorio delle istituzioni preposte, nonché per incrementare concrete opportunità di crescita e valorizzazione di comunità e di aree territoriali. L'applicazione del Dss (Decision Support System) Artemisia 2, che potrà essere impiegata nella gestione di qualsiasi area del territorio nazionale, sarà particolarmente indispensabile per quelle dichiarate ad "elevato rischio di crisi ambientale". Il Progetto è stato portato avanti su tre linee di intervento: a. creazione di Artemisia 2 e sua applicazione all'area di Milazzo; b. monitoraggio sperimentale della contaminazione dell'atmosfera, del suolo e dei prodotti agricoli e applicazione di metodologie di valutazione degli effetti nocivi sulla produzione agricola; c. studi epidemiologici. Per l'applicazione di Artemisia 2 all'area di Milazzo, l'Enea ha potuto utilizzare i dati cartografici messi a disposizione della Regione Siciliana, nonché i dati di qualità dell'aria e di emissione degli impianti industriali forniti dalla Provincia di Messina, in modo da poter effettuare una valutazione della qualità dell'aria esistente sulla base di modelli meteodiffusivi. Le valutazioni della situazione esistente della qualità dell'aria al 2000 fornita dai modelli meteo-diffusivi del Dss Artemisia 2, a partire dai dati di emissione dei principali impianti industriali della zona, sono congruenti con i dati rilevati dalla rete provinciale nello stesso periodo. Il monitoraggio sperimentale effettuato dall'Enea svolto da aprile a ottobre 2001, mostra peraltro valori di SO2 in media circa due volte superiori a quelli valutati da Artemisia 2 e misurati dalla rete provinciale come media annua nel 2000. Inoltre dalle stesse misure sperimentali dell'Enea è emerso che notevole importanza riveste la conoscenza dei livelli di O3 in aria, in quanto questo inquinante secondario ha effetti molto più rilevanti dell'SO2 sulla produttività agricola. I dati infine rilevati dagli studi epidemiologici, anche se uguali o inferiori alla media della Provincia di Messina e della Regione Siciliana, mostrano una situazione più compromessa in prossimità della zona industriale, soprattutto nella popolazione maschile. Una "stazione Artemisia 2", consultabile sulla rete Web, mette a disposizione degli utenti la metodologia, gli strumenti operativi, i modelli meteo-diffusivi, i dati cartografici, le regole per le valutazioni degli indicatori di impatto, i criteri per la scelta dei siti più idonei per ipotetici nuovi impianti, ecc, permettendo l'effettuazione di facili simulazioni. Tali informazioni sono contenute in un libro, che verrà distribuito in occasione del convegno. 

MANAGER DI DOMANI 
Torino, 28 marzo 2003 - Mercoledì 8 aprile 2003, alle ore 16, presso la Facoltà di Economia (C.so Unione Sovietica 218 bis - Torino), l'Ufficio Job Placement organizza un incontro sull'orientamento al mondo del lavoro. Parteciperanno all'incontro: Banca Primavera, nuova banca del Gruppo Intesa. Durante l'incontro, dal titolo "Siete ricercati", sarà presentata la struttura organizzativa della banca, la figura dello specialista finanziario per il quale la banca sta cercando giovani laureati, fortemente motivati -, i processi di selezione e le prospettive di carriera. Relatori: Dott.ssa Roberta Sala, dell'Ufficio Sviluppo rete Promotori; Dott.ssa Carolina Pettiti, Team Manager dell'area torinese. ProQuest Alison, Società che offre ai produttori mondiali di automobili e loro reti distributive, primarie e secondarie, servizi di consulenza e gestione dell'informazione (B2B) e di monitoraggio delle performance. Al termine dell'incontro, il Job Placement risponderà a tutte le domande che verranno poste sui problemi di inserimento nel mondo del lavoro, gestione dei tirocini compresa. 

SAI RICONOSCERE I TUOI GIOIELLI? E INFILARE COLLANE DI PERLE E GEMME? SONO APERTE LE ISCRIZIONI AI CORSI IN CAMERA DI COMMERCIO: DA1 1° AL 10 APRILE E DALL'8 MAGGIO AL 12 GIUGNO 
Milano, 28 marzo 2003. Sei creativa e vorresti per te o da regalare una collana davvero personalizzata? Magari realizzata con le tue mani? E vorresti abbinare le gemme giuste e saperle sceglierle? La soluzione c'è. Arrivano due cicli di incontri per capire e conoscere il mondo dei gioielli: infilatura di collane, perle, gemme, dal 1 aprile al 10 aprile 2003, dalle ore 16 alle ore 18,30 e per imparare a riconoscere i gioielli da giovedì 8 maggio a giovedì 12 giugno dalle 17 alle 18,30. Ad organizzarli è Cisgem, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Milano, servizio pubblico per il controllo di qualità dei materiali gemmologici e dei metalli preziosi. "Queste iniziative - ha dichiarato Dario Bossi Migliavacca, presidente dell'azienda speciale Cisgem, il centro gemmologico della Camera di Commercio di Milano - rappresentano un completamento delle attività che il Centro rivolge agli addetti ai lavori e al grande pubblico, allo scopo di una migliore conoscenza delle caratteristiche e problematiche presentate dalle gemme. Cisgem (Centro informazioni e servizi gemmologici) è l'unico servizio pubblico per l'analisi e la certificazione di qualità delle pietre preziose, delle perle e dei materiali ornamentali esistente in Italia. Accanto alla principale attività di analisi, il centro conduce un'intensa attività di studio e di ricerca nel campo della gemmologia, anche in collaborazione con altri istituti gemmologici internazionali e svolge un'importate funzione di promozione del Controllo di Qualità. Per svolgere al meglio queste attività, il Cisgem cura un museo e una biblioteca specifici e organizza periodicamente incontri con gli analisti e convegni su temi gemmologici". Il corso sull'infilatura di collane, perle, gemme, per far acquisire abilità nella tecnica, si terrà a partire dal 1° Aprile 2003. E' aperto a tutti gli appassionati del mondo dei preziosi e durerà 4 giorni: 1 - 3 - 8 - 10 aprile 2003, dalle ore 16 alle ore 18,30. Nel corso verranno affrontati temi quali la preparazione del materiale di lavoro (uso di aghi speciali e preparazione dei fili); la tecnica di infilatura perle e pietre preziose ad un filo solo; la tecnica di infilatura perle a torchon; la tecnica del nodo come intercalare tra le perle; la rifinitura e chiusura delle collane (filo singolo e torchon). Cisgem organizza anche un corso per imparare a riconoscere i gioielli, gli incontri si svolgeranno di giovedì per sei settimane consecutive a partire da giovedì 8 maggio. Il primo incontro, giovedì 8 maggio, ha come tema "L'importanza delle "4C" del diamante". Il secondo appuntamento "Come capire le diverse qualità di rubino e zaffiro", si svolgerà giovedì 15 maggio. Terzo incontro, giovedì 22 maggio, "Come conoscere le diverse qualità di smeraldo e acquamarina". Quarto appuntamento "Perle naturali, di coltura e imitazione, giovedì", 29 maggio. Quinta serata "Principali qualità e varietà di ambra e corallo". A chiusura del ciclo di incontri, "I marchi sui gioielli, le diverse leghe metalliche di oro e argento: regole e norme da riconoscere", giovedì 12 giugno. I corsi si terranno in via delle Orsole 4, a partire dalle ore 17 fino alle ore 18,30. 

ANALISI SENSORIALE PER BEVANDE E ALIMENTI: UNI CHIEDE IL CONSENSO PER FISSARNE LE REGOLE 
Milano, 28 marzo 2003 - Fino al 5 maggio è possibile partecipare all'inchiesta pubblica cui sono stati sottoposti due progetti dell'UNI, Ente Nazionale Italiano di Unificazione, per definire i metodi di base da seguire per analizzare alimenti e bevande dal punto di vista sensoriale. Democrazia informatica? E' proprio il caso di dirlo. L'inchiesta pubblica, infatti, è la formula che UNI adotta nello spirito di volontarietà, trasparenza e democraticità dell'attività di normazione, per ottenere il più ampio consenso possibile sui progetti di norma nazionali, prima che essi vengano pubblicati nella stesura definitiva. Nella fase di inchiesta pubblica, il progetto di norma elaborato di volta in volta dagli esperti delle varie commissioni tecniche dell'Uni, viene pubblicato e reso gratuitamente disponibile sul sito internet www.uni.com  nella sezione progetto on line e, sempre grazie ad internet, chiunque (ed è proprio questa la principale caratteristica della procedura adottata ormai da circa tre anni da Uni) può commentare ed avanzare eventuali proposte di modifica. Nel caso specifico, i due progetti con i quali Uni intende definire i criteri di base per le analisi sensoriali delle bevande e degli alimenti riguardano, rispettivamente, il "test triangolare " (codice U590A2520) e la "comparazione a coppie" (codice U59003770). Scopo dell'analisi sensoriale è valutare un alimento o una bevanda con i sensi (soprattutto gusto, olfatto e vista) ed è utilizzata dalle industrie alimentari per valutare il grado di accettabilità di un alimento o una bevanda da parte del consumatore. Si può applicare sia in fase di progettazione di un nuovo alimento o bevanda da immettere sul mercato, sia per verificare l'accettazione del medesimo da parte del consumatore ed eventualmente apportare modifiche per "assestare" le caratteristiche sensoriali affinché tale alimento o bevanda sia maggiormente gradito dal consumatore. L'analisi sensoriale può essere utilizzata per determinare se si percepisce una differenza (o non si percepisce alcuna differenza) in una bevanda o in un alimento, per esempio, in seguito ad un cambiamento degli ingredienti, del tipo di confezione, della materia prima, del processo di lavorazione o delle condizioni di stoccaggio. L'analisi sensoriale in Italia è applicata quasi esclusivamente dalle grandi industrie alimentari, che possono avere un laboratorio interno di analisi sensoriale o appoggiarsi a laboratori esterni. Questi sono attualmente pochissimi in Italia, ma le competenze e la sensibilità per questo tipo di analisi stanno lentamente crescendo. Per questo è stato messo a punto il metodo per definire il profilo sensoriale di un alimento o di una bevanda ed i procedimenti per eseguire l'analisi sensoriale con il metodo triangolare e con il metodo di comparazione a coppie. Questi due ultimi, mettono a confronto alimenti o bevande per individuare una differenza tra uno o più attributi sensoriali, senza, tuttavia, valutarne quantitativamente la differenza. Il gruppo di lavoro "Analisi sensoriale" dell'Uni, che ha elaborato i due progetti attualmente sottoposti ad inchiesta pubblica, ha preso come base le norme Iso adattandole alla realtà italiana. Coordinatrice del gruppo di lavoro Uni è la professoressa Ella Pagliarini dell'Università di Milano, docente del corso di analisi sensoriale. Il metodo triangolare e il metodo per comparazione a coppie I due progetti di analisi sensoriale attualmente sottoposti ad inchiesta pubblica, prevedono di effettuare una "scelta forzata": non è ammessa, quindi, la risposta "nessuna differenza" e nel caso in cui non percepissero alcuna differenza, i giudici devono selezionare, a caso, uno dei tre o dei due campioni riportando nella sezione dei commenti che la scelta è stata fatta per supposizione. Dopo la prova, per l'interpretazione dei risultati, si calcola il numero di volte che il campione presentato in singolo è stato correttamente identificato e si determina la significatività facendo riferimento ad un prospetto statistico. Il metodo triangolare consente di determinare se esiste una differenza sensoriale percepibile relativamente tra tre prodotti (bevande o alimenti), di cui due uguali e uno diverso e si applica quando la natura della differenza è sconosciuta e solo se i prodotti sono sufficientemente omogenei. Il metodo della comparazione a coppie, consente di determinare se tra due prodotti sufficientemente omogenei esiste una differenza percepibile a livello di un determinato attributo sensoriale. Durante il test si presentano ai giudici due campioni chiedendo loro di indicare quale dei due presenta la più alta intensità della caratteristica in esame. Entrambi i progetti mirano anche a definire i criteri di selezione, addestramento e monitoraggio dei giudici, per i quali è preferibile che abbiano lo stesso livello di qualificazione definito in base agli obiettivi della prova e il cui numero sarà predeterminato in base al livello di sensibilità desiderato per la prova stessa e sarà legato a fattori puramente pratici fra i quali, per esempio, la durata dell'esperimento, il numero dei giudici disponibili e la quantità dei prodotti. Nei due progetti si precisa che la prova si deve eseguire in condizioni tali da impedire la comunicazione tra i giudici fino al termine delle valutazioni e in locali conformi (così come già stabilite dalle precedenti norme Uni Iso 8589). I campioni devono essere preparati fuori dal campo visivo dei giudici e tutti nello stesso modo: stesso sistema di preparazione, stessi contenitori e stesse quantità di prodotto. I giudici non devono essere portati a trarre conclusioni sull'intensità della caratteristica in esame dal modo in cui vengono presentati. Per esempio, se si tratta di una valutazione gustativa, è necessario evitare differenze di temperatura o di aspetto dovute, per esempio, alla sequenza temporale di preparazione. Allo stesso modo è necessario mascherare ogni differenza, seppure piccola, di colore utilizzando al momento della valutazione luci colorate o smorzate 

POMERIGGIO INFORMATIVO NEL REGNO UNITO SULLA REDAZIONE DI PROPOSTE ETEN 
Londra, 28 marzo 2003 - In preparazione a un invito a presentare proposte per il programma Eten, Ukishelp sta organizzando un pomeriggio informativo che si svolgerà il 16 maggio a Londra (Regno Unito). Il programma eTen contribuisce all'introduzione sul mercato di applicazioni e servizi nuovi di interesse generale. La pubblicazione del nuovo invito a presentare proposte è prevista per il mese di maggio. I finanziamenti del programma potranno essere utilizzati per sostenere la redazione di una piano aziendale convincente e dimostrare l'attuabilità commerciale di un'idea, oppure come parte di un investimento iniziale. La manifestazione comprenderà presentazioni da parte di rappresentanti della Commissione relative all'obiettivo del programma e l'intervento di un valutatore sugli aspetti che caratterizzano una buona proposta di progetto. Infolink: http://www.ukishelp.co.uk/framework6/events/eTen.htm 

PARMA OSPITERÀ UNA GIORNATA INFORMATIVA SULLA PRIORITÀ 5 DEL 6PQ 
Parma, 28 marzo 2003 - Il 31 marzo si terrà a Parma una giornata nazionale di informazione sulla priorità 5 del sesto programma quadro (6PQ), "Sicurezza e qualità dei prodotti alimentari". La manifestazione si propone, in particolare, di discutere la ricerca sulla qualità e sulla sicurezza del settore agroalimentare e le regole di partecipazione alla corrispondente priorità tematica. La giornata informativa punterà altresì l'attenzione sulla dimensione regionale dello Spazio europeo della ricerca (Ser) e presenterà gli strumenti di partecipazione. Interverranno rappresentanti della DG Ricerca della Commissione europea e del ministero italiano dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (Miur), i quali forniranno consulenza e commenti sulle proposte e le idee di progetto. La manifestazione è organizzata da Aster, agenzia per la scienza, la tecnologia e le imprese, e dall'Unione parmense degli Industriali, in associazione con la Regione Emilia Romagna, la Provincia di Parma e la Commissione europea. Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Aster- Scienza Tecnologia Impresa Tel: +39 051 6398099 Fax +39 051 6398131 E-mail: damiana.badiali@aster.it  http://www.aster.it  Unione Parmense degli Industriali Tel: +39 0521 2266 Fax +39 0521/226700 E-mail: upiecon@assindustria.pr.it  http://www.assindustria.pr.it 

SECONDO UNA RICERCATRICE BRITANNICA, DIVENTARE VALUTATORE PER L'UE OFFRE ENORMI VANTAGGI 
Bruxelles, 28 marzo 2003 - La Commissione europea si sta attivamente adoperando per elevare il numero di valutatrici nell'ambito del sesto programma quadro (6PQ), al fine di raggiungere l'obiettivo previsto del 40 per cento. Per questo motivo, il Notiziario Cordis ha rivolto alcune domande ad un'esperta valutatrice sulla "sfida" connessa all'attività di esaminare le proposte di progetto comunitarie. Sue Lewey, che fino a due anni fa gestiva un centro di ricerca marittima a Southampton (Regno Unito), svolge attualmente un lavoro part-time presso l'Amrie (Alleanza degli interessi regionali marittimi in Europa), con sede a Bruxelles, e gestisce una società privata di consulenza nel Regno Unito. Nel frattempo, continua anche ad insegnare a tempo parziale. La dott.ssa Lewey ha insistito più volte sul fatto che partecipare all'attività di valutazione è un processo bidirezionale: da un lato, i ricercatori rendono un servizio alla Commissione, ma, dall'altro, ne raccolgono essi stessi i benefici. Ed è proprio la prospettiva di tali vantaggi che ha indotto la dott.ssa Lewey a parteciparvi. "Abbiamo capito [al centro di ricerca] che era necessario individuare un paio di persone disposte ad intervenire alla procedura di valutazione per ottenere un'idea concreta dei progetti di ricerca presentati", ha affermato la dott.ssa Lewey. "Per noi è stata una soddisfazione poter mettere a disposizione tutta la nostra esperienza in materia di ricerca e valutazione delle proposte. Da parte nostra, questo era ciò che avevamo da offrire, ma nel contempo, volevamo sapere cosa pensavano le persone e capire quale tipo di progetto aveva più possibilità di ottenere un finanziamento". La dott.ssa Lewey è diventata "piuttosto abile" nella redazione di proposte di ricerca e ha partecipato a sei progetti finanziati dall'UE. Nell'arco di quattro anni, ha collaborato a quattro procedure di valutazione. La ricercatrice britannica non ha incontrato molte difficoltà nel passaggio all'attività di valutazione delle proposte europee, grazie alla sua precedente esperienza in un procedimento analogo a livello nazionale e all'analisi di numerose richieste di dottorato. "Credo di aver sviluppato una notevole capacità nell'intuire se una proposta di ricerca non è altro che un bluff [...]. Col tempo l'occhio si allena a distinguere le proposte molto valide e solide, da quelle di mediocre qualità". In sostanza, ai valutatori viene chiesta una disponibilità di sei giorni, durante i quali sono chiamati ad esaminare le proposte inviate nell'ambito di un particolare invito, sebbene la procedura, solitamente, venga completata nell'arco di tre-cinque giorni. Durante il primo giorno, i valutatori ricevono un briefing sull'invito, nel corso del quale vengono illustrati gli obiettivi della Commissione ed eventuali regolamentazioni pertinenti. Dopo poco tempo, come ha spiegato la dott.ssa Lewey, il compito appare meno complesso: "Per leggere la prima [proposta] si impiegano ore ed ore, ma poi, all'improvviso, scatta un meccanismo e si capisce quali sono gli elementi importanti sui quali concentrare l'attenzione". Nelle valutazioni alle quali ha partecipato, la dott.ssa Lewey ha lavorato in ambienti costituiti prevalentemente da uomini. A suo avviso, ciò non deve sorprendere, poiché la scienza e la tecnologia marittime sono dominate dalla presenza maschile. La dott.ssa Lewey non era a conoscenza dell'obiettivo della Commissione di elevare la presenza delle donne al 40 per cento del totale dei valutatori e ha definito tale traguardo un "salto enorme" che, probabilmente, non potrà essere realizzato nell'immediato futuro: "Le donne sono comunque sottorappresentate nel mondo scientifico, quindi non mi è chiaro come si possa raggiungere questo 40 per cento". Ciononostante, la dott.ssa Lewey condivide pienamente l'ambizione alla base dell'obiettivo e ammette di lavorare in uno dei settori meno frequentati dalle donne. La ricercatrice ha posto l'accento su una mancanza generale di valutatori europei. Una delle cause è rappresentata dal fatto che alcune università sono restie a concedere ai propri ricercatori la possibilità di assentarsi sei giorni per recarsi a Bruxelles. L'Istituto di Southampton, invece, si è mostrato molto disponibile: "La mia università ha ritenuto positivo che alcuni dei propri dipendenti diventassero valutatori per il 5PQ e fossero così in grado di dire [a proposito delle proprie proposte di ricerca] 'no, questa non verrà accettata'''. La dott.ssa Lewey ritiene, inoltre, che partecipare ai progetti e valutarli sia un po' come "la storia dell'uovo e della gallina": grazie all'attività di valutazione, i ricercatori acquisiscono maggiore familiarità in merito alle caratteristiche che una buona proposta deve contenere, ma secondo alcuni, prima di svolgere tale attività, i valutatori dovrebbero condurre loro stessi dei progetti Nel complesso, la dott.ssa Lewey giudica la "sfida" di esaminare le proposte "molto stimolante" e ritiene di aver ottenuto notevoli benefici. "Ho avuto l'opportunità di incontrare persone straordinarie e credo di aver imparato molto, non solo per quanto riguarda la procedura di valutazione, ma anche in merito ai diversi atteggiamenti e approcci degli Stati membri nei confronti della ricerca. Ritengo sia molto utile osservare tutti questi fattori e il modo in cui si riflettono nelle proposte e nelle discussioni. È un insegnamento davvero prezioso per chiunque in Europa", ha concluso la ricercatrice. Per u informazioni su come diventare valutatore visitare il seguente sito: http://www.cordis.lu/experts/fp6_candidature.htm 

SINERGY IN CALABRIA: NUOVA APERTURA A TROPEA E AMPLIAMENTO A CASTROVILLARI 
Troppa, 28 marzo 2003 - Sinergy, la catena nazionale di negozi di prossimità, specializzati nella vendita al dettaglio di piccoli e grandi elettrodomestici, prodotti di telefonia ed elettronica di consumo, comunica i nuovi importanti progetti d'espansione in Calabria: l'inaugurazione di una nuova realtà commerciale a Tropea (Vv), prevista per il prossimo 30 marzo, ed il trasferimento del punto di vendita di Castrovillari (Cs), con ampliamento delle dimensioni originarie. Il nuovo store Sinergy di Tropea, di proprietà della Famiglia Pugliese , apre in via Annunziata, con una area espositiva pari a circa 240 mq, un ampio parcheggio privato ed una ricca offerta di prodotti delle migliori marche: un vasto assortimento, costituito da ben 2.000 referenze, ripartito fra i reparti di elettronica, piccolo e grande elettrodomestico e climatizzazione. L'attenta analisi della zona evidenzia, tra l'altro, l'importanza strategica della posizione del nuovo punto di vendita, tale da permettergli di raccogliere un bacino d'utenza, nel periodo di alta stagione turistica, stimato intorno alle 100.000 persone circa. All'interno del negozio, lo staff Sinergy, pronto ad accogliere i visitatori, si compone di tre addetti alle vendite, qualificati da grande disponibilità e professionalità. Il secondo appuntamento con Sinergy é previsto invece domenica 23 marzo, con l'inaugurazione del nuovo negozio di Castrovillari, di proprietà della Famiglia D'Angelo, trasferito da via L.Saraceni in Corso Calabria ed ampliato per una metratura complessiva di vendita pari a 650 mq. All'interno della nuova struttura, i reparti maggiormente interessati, dall'ampliamento delle superfici espositive, con conseguente aumento delle referenze specifiche, sono quelli relativi all'elettronica ed al grande elettrodomestico. La nuova ubicazione consente, inoltre, di sfruttare un bacino d'utenza di circa 70.000 persone e di avere a disposizione un parcheggio privato, da 100 posti auto, oltre che di disporre di un ampio magazzino. All'interno del negozio, 6 addetti alle vendite sono occupati presso i due punti cassa ed i reparti di elettronica, climatizzazione, piccolo e grande elettrodomestico. L'archittetura interna del Sinergy di Castrovillari prevede, inoltre, un'estesa area dedicata al settore Lista Nozze, con allestimenti originali ed eleganti, curati nei minimi dettagli. Tra le ambientazioni più suggestive, infine, quella riservata all'Home Theater, realizzata con particolarissimi ed insoliti materiali, all'interno della quale, il cliente potrà ammirare questi gioielli della tecnologia, in un contesto davvero coinvolgente. In occasione della nuova apertura di Tropea e del trasferimento del punto di vendita di Castrovillari, Sinergy pianificherà una consistente campagna promozionale, attraverso spazi pubblicitari sui più importanti quotidiani e passaggi sulle più note emittenti radiofoniche locali. L'operazione verrà inoltre potenziata da una capillare azione di volantinaggio ed affissione, nelle zone interessate. 

ALESSANDRA BASSAN - SEGRETARIO PROVINCIALE CNA -CONFEDERAZIONE NAZIONALE ARTIGIANATO E PMI: L'ACCORDO SIGLATO IN PREFETTURA NEI GIORNI SCORSI È COERENTE CON TUTTO QUANTO È STATO FATTO NEI MESI SCORSI PER EVITARE DI NON INCREMENTARE ULTERIORMENTE L'ILLEGALITÀ 
Milano, 28 marzo 2003 - Alessandra Bassan - segretario provinciale Cna -Confederazione Nazionale Artigianato e Pmi - Milano nel corso di un suo intervento in merito alla situazione che interessa i lavoratori stranieri ha affermato: " Abbiamo lavorato in questi mesi , tutti insieme , al Tavolo istituito in Prefettura, usando buon senso ed attenzione alle esigenze sia delle imprese che dei lavoratori stranieri, il tutto nel rispetto della legge. Abbiamo tutti dato il nostro contributo per agevolare il lavoro , impegnativo, svolto dagli sportelli che procedono alle pratiche di sanatoria. L'accordo siglato in Prefettura nei giorni scorsi è coerente con tutto quanto è stato fatto nei mesi scorsi per evitare di non incrementare ulteriormente l'illegalità ,consentendo un'altra opportunità al cittadino straniero di poter lavorare regolarmente. Cna Milano e il sistema delle imprese artigiane e delle Pmi che essa rappresenta ritengono pertanto un grave errore l'atteggiamento del Ministro Maroni , il quale , "sconfessando" l'accordo milanese ha dimostrato non solo di non aver capito quali siano i reali problemi che vanno affrontati e risolti sul delicato tema del lavoro, ma non ha tenuto conto nè del diritto sacrosanto alla "dignità" dei cittadini stranieri nè della volontà manifestata in più occasioni dal mondo delle imprese di offrire e garantire adeguate opportunità di lavoro a queste persone." 

ENERGIA SOLARE PER RISCALDARE LE SCUOLE RISPARMI DAL 30 AL 68% CON IL PROGETTO SPERIMENTALE ALTENER 
Milano, 28 marzo 2003 - La Regione Lombardia si impegna a promuovere l'uso di fonti energetiche rinnovabili nelle scuole e nei centri professionali. L'assessore ai Servizi di pubblica utilità, Maurizio Bernardo, ha firmato l'adesione al progetto Altener, cofinanziato dalla Commissione Europea, e fatto proprio dalla Regione Lombardia come progetto Altener Schools. Con tre obiettivi, spiega lo stesso Bernardo: "Ridurre i costi, fornire un chiaro esempio di buona gestione e promuovere presso gli studenti una educazione ambientale efficace". La fase preliminare del progetto è già stata avviata. Un campione di sette edifici scolastici ha mostrato la possibilità di utilizzare energia solare per il riscaldamento e per la produzione di acqua calda. Gli interventi, già programmati, permetteranno un risparmio energetico del 27,9 per cento sul riscaldamento e del 68 per cento sulla produzione di acqua calda. Il primo progetto che prenderà il via sarà quello del centro professionale di Casargo (LC): le opere dovranno essere realizzate entro il settembre del 2003. Si prevede la costruzione di una copertura solare con collettori ad aria per il riscaldamento per 112 metri quadri ed ulteriori 114 metri quadri di collettori per la produzione di acqua calda. Con un accordo con il Comune la Giunta regionale ha stanziato un contributo di circa 256.000 Euro. La scuola di Casargo diventerà quindi un centro per corsi per progettisti, installatori e gestori di impianti solari, contribuento a diffondere in modo efficace la cultura del risparmio energetico e dell'uso delle fonti energetiche rinnovabili tra gli operatori del settore. Le altre sedi in cui sono in corso le valutazioni e lo studio dei progetti per l'applicazione di tali tecniche, sono Centri di formazione dove si svolgono attività anche nei periodi estivi e dove sono necessari elevati impieghi di acqua calda: i Centri alberghieri di Pontedilegno, Castione della Presolana, il convitto della Fondazione Minoprio e i centri formativi di acconciatura ed estetica di Varese e Bergamo. 

Pagina 1   Pagina 2   Pagina 3   Pagina 4  Pagina 5  Pagina 6

Titoli      Home    Archivio news