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a cura di

Anna Borgoni


SABATO
24 MARZO 2001

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WORKSHOP: "SVILUPPARE LA CITTÀ OSPITALE" DONNE E TURISMO

TOURISM IN THE CITY: OPPORTUNITY FOR REGENERATION AND DEVELOPMENT,

IL TURISMO E LA CITTÀ : STRATEGIE DI SVILUPPO ECONOMICO, TOURISME ET VILLE: ANTICIPATIONS STRATÉGIQUES POUR UN TOURISME URBAIN MODERNE, DONNE DEL MEDITERRANEO - ONLUS, TORINO.

RELAZIONE DELLA DR.SSA ANNA TORRACO, SEGRETARIO GENERALE DELL'ORGANISMO INTERNAZIONALE DONNE DEL MEDITERRANEO PRESENTATA AL CONVEGNO INTERNAZIONALE SUL TURISMO URBANO DI TORINO DELLO SCORSO FEBBRAIO PROMOSSO DA INTA (INTERNATIONAL NETWORK FOR URBAN DEVELOPMENT) WWW.INTA-NET.ORG - IN COLLABORAZIONE CON LA CITTÀ DI TORINO. PROSSIMA INIZIATIVA: CONVEGNO MONDIALE FEMMINILE A TUNISI 7, 8 E 9 GIUGNO 2001, CON TEMA "L'INSERIMENTO DELLE DONNE NELLO SVILUPPO ECONOMICO MONDIALE"

Il progetto ha riguardato un ciclo di seminari che hanno coinvolto 78 città italiane dal titolo "Donne e Turismo: come vivere e costruire un turismo sostenibile. Sfide e opportunità". Turismo inteso quindi come opportunità di lavoro, ambiente, trasporti, politiche agricole, beni culturali, industria, commercio, lavori pubblici, Università, pari opportunità e solidarietà sociale (che ci toccano da vicino), ma anche formazione, giustizia (intesa altresì come equità fiscale) per arrivare a delle "città educative". In tre sole parole: sviluppo socioeconomico del territorio. Concetti in linea con lo statuto e con la missione dell'associazione.

Donne del Mediterraneo è nata per volontà di diversi organismi istituzionali, accademici e culturali, nazionali, internazionali e dei paesi Mediterranei, con il preciso intento di costituire una rete di raccordo fra tutte le associazioni femminili presenti sul territorio.

Il suo scopo sociale è quello di creare un network internazionale per dare un contributo allo sviluppo socioeconomico del territorio euromediterraneo e al turismo sostenibile, sensibilizzando i decisori pubblici e privati in particolare su problematiche che riguardano le donne.

Le finalità sono quelle di favorire e promuovere l'interscambio di informazioni, esperienze e idee progettuali mirate a sviluppare la cooperazione internazionale.

Perché organizzare questi seminari:

L'idea è emersa a Madrid lo scorso anno in occasione del convegno mondiale sul turismo urbano del quale si sono fatti interpreti l'Organizzazione Mondiale del Turismo, INTA (International Network for Urban Development), l'ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), con il patrocinio di diversi Ministeri italiani. Donne del Mediterraneo si è fatta carico di dare concretezza alle idee, supportata tecnicamente dalla Parilli & Torraco - Associated Consultants, che ha fornito garanzie operative e finanziarie.

Quale lo scopo:

Lo scopo è stato quello di avere un quadro generale nazionale, nelle singole realtà territoriali, delle donne che "fanno" il turismo e che lo vivono in tutti i suoi aspetti: operatrici, creatrici d'impresa, donne che integrano la loro occupazione con altra correlata (agriturismo, laboratori artigianali inseriti nei circuiti turistici, ecc.), donne impegnate nella cultura, nell'ambiente e nella salvaguardia delle tradizioni locali, donne che si confrontano tra pubblico e privato nelle responsabilità e nelle scelte strategiche.

L'obiettivo era quello di monitorare una situazione nazionale con l'intento di veicolare le nostre azioni strategiche future, finalizzandole al rafforzamento del ruolo della donna come parte integrante e non solo come spettatrice dello sviluppo socioeconomico del territorio.

La novità di questi seminari:

a) E' la prima volta nel mondo che si è voluto organizzare un ciclo di seminari così strutturato, dedicato esclusivamente alle donne, ai loro problemi, alle loro necessità, e che allo stesso tempo fosse finalizzato ad individuare le opportunità offerte dalla globalizzazione dei mercati.

b) E' la prima volta nel mondo che vengono coinvolte diverse realtà in un breve periodo (tre mesi), attraverso un ciclo di seminari che ha visto partecipi direttamente 78 città italiane, altre 1200 collegate, realtà europee e decisori pubblici e privati di tutto il mondo.

c) E' la prima volta nel mondo che si è cercato di dare voce soprattutto ai "discenti", i quali hanno lavorato per trovare delle soluzioni con i "docenti", in un incontro per quanto possibile paritetico.

Le peculiarità di questi seminari:

a) Un'idea condivisa e partecipata fra un'Associazione rappresentante una larga maggioranza di popolazione prevalentemente femminile e le amministrazioni pubbliche di un grande Paese che ha un suo ruolo strategico nel mondo, in un rapporto realmente democratico, instaurato alla pari.

b) Un dibattito nazionale sviluppato e fotografato nelle singole realtà, mirato a far emergere esigenze locali nella specificità del luogo, prescindendo dalle influenze fuorvianti esterne.

c) Un tentativo riuscito di coinvolgimento delle diverse amministrazioni pubbliche, spesso di colorazione diversa e quindi più propense ad alimentare conflittualità rispetto ad un lavoro sinergico di gruppo, le quali hanno lavorato ognuna con le proprie risorse umane emotivamente coinvolte in un progetto comune che ha favorito il dialogo e con questo l'azione.

d) Verifica delle procedure burocratiche non sempre finalizzate all'efficienza, delle regolamentazioni a volte bizzarre, del rapporto "cittadino-amministrazione pubblica" non sempre in linea con le aspettative. Da questa esperienza si cercherà di prendere spunti per trovare delle soluzioni che possano avvicinare le parti in un processo di sensibilizzazione comune.

Le cifre:

* Il progetto che ha coinvolto tutta l'Italia al quale abbiamo dato seguito ha previsto una spesa stimata di circa 1 miliardo e 320 milioni di lire (Euro 681.724), di cui 270 milioni (Euro 139.444) previsti quale contributo dalle città, più altri 445 milioni (Euro 229.823) per i servizi organizzativi locali (da noi non computate) e 108 milioni (Euro 55.777) circa previsti per le sponsorizzazioni private, per un totale di circa 378 milioni (Euro 195.220). Esiste una differenza di 942 milioni (Euro 486.502) coperta dal volontariato e da forme di finanziamento che cercheremo di ottenere per quanto possibile, considerando la concretezza dell'iniziativa e i risultati ottenuti.

Partecipazione al progetto come da preventivo:

20,43 Amministrazioni pubbliche (il loro apporto medio al progetto è del 37,28%), 8,18 Sponsors privati, 71,39 Contributi comunitari (se previsti)

100. Processo comunicazionale nei confronti delle località coinvolte nello studio:

* 20 regioni, 78 città e 45 province coinvolte direttamente nel progetto, a cui se ne sono aggiunte altre che per motivazioni di programmazione non abbiamo potuto inserire.

* 1200 città collegate che partecipano alla rilevazione statistica.

* Paesi coinvolti oltre l'Italia: Marocco, Algeria, Tunisia, Giordania, Egitto, Montenegro, Spagna, Francia, Grecia, Olanda, Austria, Inghilterra, USA.

* Cartelle pubblicate, articoli e annunci redazionali giornalistici con stima media ponderata (calcoli prudenziali) di circa 300, oltre a notiziari locali stimati in circa 350 (TV locali e stampa). Costo medio presunto di impatto comunicazionale per ogni singola amministrazione: Lit. 9.830 ripartito nei due anni - Lit. 4.915 per anno.

* Allo stato attuale oltre otto milioni di persone sono state coinvolte.

* Il processo comunicazionale di cui sopra si è sviluppato e continuerà a svilupparsi in progressione geometrica a favore di tutte quelle località che sono state coinvolte, indipendentemente dalle loro azioni e dalle loro volontà.

* 210.000 brochures stampate, 100.000 schede di adesione, 25.000 comunicati, 10.000 cartelline ed altro materiale cartaceo per circa 2,6 tonnellate di carta, oltre a 80.000 fotocopie, inchiostro per stampanti, carta intestata, ecc.

* 5600 lettere inviate.

* 650 raccomandate.

* 800 lettere inviate in postacelere.

* 240 pacchi.

Il bilancio preventivo rilasciato ad ogni singola amministrazione committente fa parte integrante del Manuale delle procedure, corredato da esemplificazioni e modulistica di cui alle indicazioni Comunitarie ed in conformità alla normativa UNI EN 29001 (UNI EN ISO 9001) riguardante la certificazione del sistema di qualità.

Quale consuntivo

I dati relativi allo studio sono in corso di elaborazione. Tutte le relazioni e gli interventi da parte delle partecipanti sono in corso di disamina e verranno riportati nello studio raccolto in un testo che sarà distribuito agli interessati. Il taglio della scrittura sarà giornalistica, ovvero verranno riportate solamente quelle indicazioni, idee, provocazioni che avranno un interesse scientifico e di impatto comunicazionale. Un breve sintesi su alcune considerazioni emerse dai seminari.

1) Da più parti si è levato un appello all'Unione Europea, in quanto la stessa a detta delle partecipanti avrebbe delle regolamentazioni troppo canoniche e burocratizzate nei confronti delle idee innovative delle donne, tanto da escluderle spesso dai finanziamenti comunitari. Considerando che la donna è creativa per sua natura, se ne deduce che la stessa è penalizzata in molti dei suoi progetti e, visto e considerato che è l'innovazione quella che attiva i processi di progresso, se ne deduce che sarebbe opportuno rivedere i criteri di valutazione alla luce di quanto sopra.

2) E' unanime la richiesta di formazione specifica e specializzata, evidenziando che quella esistente nel campo del turismo non è adeguata al mercato. Si discute di cultura, di bellezze naturali, di gestione ragioneristica delle aziende turistiche e tante altre cose interessanti, ma non si comprende bene cosa è necessario fare per creare flussi turistici, perché i docenti risultano impreparati su questa tematica specifica.

3) Emerge in maniera molto evidente che lo sviluppo del Bed & Breakfast in Italia apporterebbe grandi opportunità occupazionali e di sviluppo imprenditoriale, grazie ai costi ridotti ed ai tempi che si conciliano con la vita delle donne.

4) Un caso concreto di occupazione della donna in un'attività innovativa, nonché primo caso in Italia da prendere come esempio, è rappresentato dalla città di Lecce. Si è creato un corpo speciale con la qualifica di ausiliari della Polizia Municipale, con una prevalenza di donne, con l'incarico di Polizia Turistica. E' una esperienza molto utile per l'accoglienza e per monitorare la soddisfazione del cliente turista.

5) I dati statistici sull'occupazione in Italia, e particolarmente nel turismo, danno generalmente indicazioni sul genere maschile sui valori totali. Risulta difficile estrapolare i dati riferiti alle donne e ciò a livello nazionale. La stessa cosa si verifica sui dati delle presenze alberghiere.

6) Esiste un accordo unanime sull'importanza di valorizzare la specificità dei luoghi e di salvaguardare le tradizioni locali, in uno scenario mondiale tendente a renderli omogenei.

7) In generale il dibattito è stato caratterizzato da interventi privilegianti il fatto che donne e uomini possano lavorare assieme implementandosi vicendevolmente con armonia. Solo una minoranza ha sostenuto il contrario. E' stato rilevato che generalmente le associazioni di donne, al contrario della nostra, privilegiano una presenza esclusivamente femminile.

Le curiosità e la burocrazia

Il Comune che per primo ha risposto al nostro appello è stato quello della città di Reggio Calabria: una collaborazione splendida fra pubblico e privato. Sono state coinvolte tra l'altro le scuole ad indirizzo turistico, con le alunne che in splendida uniforme e con grande orgoglio, consapevoli della grande occasione, hanno assicurato un servizio di accoglienza impeccabile. Nel seminario realizzato nella cittadina di Siderno (in provincia di Reggio Calabria) l'Assessore provinciale al turismo ha presentato alcune progettualità, fra le quali quella di contrapporre Capo Nord, meta conosciutissima, a "Capo Sud", avendo scoperto che Reggio Calabria è il punto cardinale più a sud dell'Europa. A fronte di questa popolarità geografica, perché non creare un parco divertimenti a tema sui miti antichi legati alla Magna Grecia e al territorio? La città più confusa è risultata Palermo. Decine di telefonate alle persone più disparate: consulenti e notabili locali in una confusione incredibile. Ci hanno persino indicato una consulente per i rapporti con la Federazione Russa come nostra interlocutrice. Sindaco e assessori introvabili. Al contrario Caltagirone ha manifestato dinamismo, sensibilità, oltre che iniziative progettuali. Perugia è stata la "chicca": una partecipazione qualificata alla quale hanno dato il loro contributo sia la Provincia che il Comune. Tutta la città è stata coinvolta. Il Piemonte unitamente alla Valle d'Aosta primeggiano per la loro diffidenza. Gli amministratori di Aosta hanno preteso un incontro preventivo, che in deroga al progetto (per motivazioni economiche) è stato concesso, ma non ha portato a nulla a parte un "interrogatorio formale". La città di Torino, alla quale abbiamo dato il nostro contributo in termini di pubblicità nel ciclo di seminari, ma anche contribuendo a portarle questo convegno internazionale sul turismo urbano, si è rivelata la più disattenta. Il suo Comune adducendo una mancanza di fondi non ha mai dato la sua adesione all'iniziativa, mentre la Provincia, presieduta da un donna, avendo già un Forum di donne, non si è mai ritenuta interessata alle nostre iniziative in una manifesta competizione fra pubblico e ONG. Siamo ricorse all'IRES (Istituto di Ricerche del Piemonte) che ringraziamo per la sua collaborazione per aver dato una voce anche al Piemonte. La Puglia si è rivelata la regione più partecipativa. Le donne della Puglia si sono mobilitate per coinvolgere le autorità, sensibilizzando la popolazione. Sono nate iniziative e progetti interessanti a favore delle donne, ma che riguardano tutto il territorio. Un bravo ai pugliesi! Una segnalazione nei confronti di Lucera (in provincia di Foggia) per le sue manifestazioni collaterali (sfilata in costumi d'epoca, ecc.), che hanno dato risalto alla città e alla sua popolazione in una grande festa. E' stata la prima città a chiedere che tali seminari possano assumere una ciclicità annuale. Un episodio curioso sulla qualità dell'accoglienza nella cittadinanza di Lucera: ad un distributore di benzina ho chiesto indicazioni per raggiungere la sede del seminario. Il benzinaio, non pago di avermi dato indicazioni precise, si è messo alla guida della sua auto e mi ha scortato sino a destinazione, augurandomi un buon soggiorno con una stretta di mano. Brindisi si è rivelata la città più fantasiosa. Non avendo soldi per erogarci il contributo, ci hanno regalato un dipinto di pregio. Trento è stata la città più professionale. Tutto organizzato per il meglio, persino gli interventi registrati e raccolti agli atti. Analogo caso per la città di Mantova. Trento si accomuna con Siena per l'impegno relativo alla sostenibilità nello sviluppo turistico. La prima concentra la sua attenzione sui limiti da darsi allo sviluppo, mentre la seconda lavora sull'elevazione della qualità della vita prima di tutto per la comunità locale. Nel mese di marzo la Regione Toscana si doterà di una "Carta della sostenibilità" legata alle strategie del territorio. La Provincia di Savona ha organizzato corsi di formazione per guide sottomarine, per l'animazione invernale e quella rivolta agli anziani, e infine per la valorizzazione dei prodotti locali con esito occupazionale definito molto alto.

Amministrativamente esistono incongruenze e lacune incredibili in tutta Italia, ma che vengono però ovviate per quanto possibile dalla volontà dei vari funzionari. A fronte di questa esperienza, lavoreremo con alcune facoltà di Economia delle Università italiane per dare inizio ad un progetto pilota, affinché possa esserci maggiore chiarezza e uniformità nella regolamentazione e legislazione vigente.

L'amministrazione regionale più efficiente in assoluto è stata la Regione Toscana, con la valutazione del progetto seguita dall'adesione e relativo contributo in tempi estremamente ristretti. Segue alla pari la Provincia di Milano, ma non il Comune, che primeggia per la sua assurdità in termini normativi. L'amministrazione comunale pretendeva, a fronte della richiesta di un contributo dell'importo di cinque milioni, spese rendicontate con fatture quietanzate per l'importo dell'intero progetto ammontanti a un miliardo e trecentoventi milioni. Ma c'è di più: nel loro regolamento è previsto che si debba dichiarare che per quello specifico progetto il richiedente non può chiedere altri contributi ad altre amministrazioni pubbliche. Inoltre l'amministrazione comunale non si è occupata della parte organizzativa (come hanno fatto tutte le altre città italiane), disattendendo la filosofia e lo stesso scopo del progetto. Con una certa riluttanza abbiamo deciso di effettuare ugualmente il seminario (da 1 miliardo e 320 milioni siamo scesi documentando per 37 milioni), perché Milano è sempre Milano, ma soprattutto perché è intervenuta la Provincia. Un vero disastro dal punto di vista finanziario, perché oltre alle spese preventivate se ne sono aggiunte altre (la sala, il buffet, ecc.) che dovevano essere di competenza del Comune e che invece ci siamo accollate noi, costringendoci ad affidare il servizio di sala e di buffet ad un albergo cittadino, che nella sua logica di profitto sconsiderato ne ha approfittato (conto da pagare Lit. 8.250.000 IVA inclusa!). Trieste viene al secondo posto. La Provincia segue la stessa linea di cui sopra, ma è sufficiente redicontare l'importo di cui si chiede il contributo. La stranezza è che la Provincia ha telefonato ai fornitori per verificare se erano stati pagati, in caso contrario niente contributo.

Nella logica delle città di cui sopra tutto questo significa per un Organismo: dare inizio all'iniziativa, pagare fatture per un miliardo e 320 milioni, dopo di che chiedere un contributo alle città coinvolte (che nel caso specifico era di 5 milioni o somma ritenuta congrua) ed aspettare generalmente diversi mesi prima che avvenga l'accreditamento, in una logica assurda che non esiste in nessuna realtà economica presente nel mondo imprenditoriale, perché qualora esistesse sarebbe già estinta.

In linea generale in tutta Italia esiste una regolamentazione a nostro avviso in contrasto con le leggi e con le stesse discipline della ragioneria e in materia civilistica relativamente alla concessione di contributi, ma anche al buon senso, e riteniamo che vada riveduta: su questo lavoreremo per quanto possibile per migliorarla. Il seguito delle curiosità e delle stranezze potrete averlo in un libro di prossima pubblicazione che trasmetteremo alla Comunità Europea e alla stampa, oltre alle persone fisiche e giuridiche che ne faranno richiesta.

Indagine statistica

All'interno dell'iniziativa del ciclo di seminari era stata commissionata un'indagine statistica che è in corso di elaborazione. Riporterò alcuni dati significativi per quanto riguarda le partecipanti ai seminari svoltisi nelle varie città italiane, e i dati indicativi rivolti ai funzionari e rappresentanti politici delle amministrazioni pubbliche coinvolte.

Il sondaggio ha rilevato un 53 % di risposte sui partecipanti ai seminari (alle quali se ne stanno aggiungendo altre), rappresentati da un target di operatrici, docenti, discenti e provenienti dall'associazionismo. Le rilevazioni, che sono in corso di valutazione, si basano su un campione del 30,7 % delle schede pervenute. Le domande alle quali si doveva rispondere positivamente o negativamente sono 28.

1) Il 31 % ritiene che una località può essere potenzialmente turistica solamente se esistono delle bellezze naturali o se è una città d'arte.

2) Per quanto riguarda l'Italia il 37 % degli intervistati ritiene che il paese non teme concorrenza.

3)Unanime accordo sulla cucina italiana: l'80 % dichiara che è la migliore del mondo.

4)"Se piove spesso, niente turisti. Il turismo vuole sole e niente vento". Questo è quello che sostiene il 17 % degli intervistati.

5) "Costruire grandi alberghi sulla spiaggia attirerebbe turisti e la località ci guadagnerebbe sempre e comunque". Lo sostiene il 29 % degli intervistati.

6) "Più turisti, più soldi per la città. Le Amministrazioni pubbliche dovrebbero pensare alla quantità". Lo chiede il 32 %.

7) Il 42 % ritiene che sottrarre parcheggi alla strada penalizzi i commercianti.

8) Alla domanda "Se in una zona c'è un solo ristoratore quest'ultimo diventerà più ricco", concorda il 33 %.

9) E' d'accordo il 17 % sul fatto che conviene limitare il numero delle licenze per preservare i posti di lavoro, non è d'accordo il 76 %, mentre non risponde il 7 %.

10) Il 49 % sostiene che gli orari dei negozi devono essere regolamentati Il 32 % ritiene che il marketing sia una tecnica di vendita tendente a manipolare la volontà del cliente.

12) Il 20 % sostiene che con Internet le agenzie di viaggio sono destinate a morire, il 3 % non risponde.

13) Il 12 % è convinto che il piccolo negozio non serve al turismo: molto meglio l'ipermercato. Il 4 % non risponde.

14) Il 57 % ritiene che i turisti per sentirsi protetti viaggeranno sempre più avvalendosi dei Tour Operators.

15) Il 15 % sostiene che è meglio non esporre i prezzi perché la concorrenza ne approfitterebbe.

16) Solo lo 0,3 % è favorevole al fatto che è meglio evitare i turisti giovani, perché non spendono e portano solo fastidi.

17) ?"Il Tour Operator è l'unico che può valorizzare le nostre zone: conviene affidarsi a lui". Alla domanda risponde sì il 24 %, no il 69% e non sa il rimanente 7 %.

18)"Franchising: una parola che ricorda McDdonald's e altre cose lontane dalla nostra cultura". Lo sostiene il 28 % degli intervistati. Non sono d'accordo il 67 %. Non sa cosa rispondere il 5 %.

19) Alla domanda provocatoria sul fatto che "le tecniche di marketing vanno bene per gli americani, non per noi", l'81 % risponde che non è così. Resta il 19 % che è d'accordo.

20) Il 45 % sostiene che i turisti devono essere liberi di andare dove vogliono e ogni operatore turistico deve regolarsi come crede: ritengono che non occorra una strategia comune.

24) In campo di incentivazione fiscale nei confronti dei commercianti, alla domanda "Si potrebbe applicare un'aliquota forfettaria ai commercianti, anziché far fare loro tante dichiarazioni e rilasciare lo scontrino fiscale?", si dichiara d'accordo il 34 %, contrario il 60 %, non risponde il 6 %.

25) Alla domanda "Liberalizzazione del commercio (no licenze, no scontrini, ecc.) equivale a più turismo", il 21 % è d'accordo, il 72 % non è d'accordo, il 7 % non risponde.

26) Sulle domande relative alle fonti di informazioni riguardo i testi abbiamo fatto due domande. "Libri di marketing turistico ne esistono almeno 10.000". Ne sono convinti il 31 %. "Testi di marketing territoriale ne esisteranno nel mondo almeno 1000": rispondono con un sì il 39 %. Quelli che non sanno rispondere a entrambe le domande rappresentano il 23 %.

27) "Marketing territoriale vuol dire vendere il territorio alle multinazionali". Di questo è convinto il 13,5 %. Si astiene dal rispondere il 10,6 %.

28) Il 71 % ritiene che una persona che viene dal di fuori ha una visione più limitata dei problemi, rispetto ad una che ha vissuto in quel luogo da molti anni.

Dati desunti dalle risposte dei funzionari pubblici e dei responsabili politici delle amministrazioni. Hanno risposto il 3 % delle persone coinvolte nel sondaggio.

Le rilevazioni non si considerano concluse, in quanto sono in arrivo altre schede, e la rilevazione si è basata su un campione del 100 % delle schede pervenute, ma non sufficientemente significativo per dare un quadro generale dell'amministrazione pubblica italiana.

La scheda di rilevazione si rivela molto più complessa rispetto alla precedente: infatti le domande alle quali si doveva rispondere positivamente o negativamente sono 72, molte delle quali estremamente complesse, ma sempre in linea con il mandato assunto o la funzione operativa espletata. C'era la possibilità di allegare una relazione scritta (non utilizzata) o rispondere a delle domande specifiche, quali:

* Elenchi tre scelte di natura economica per la sua città.

* Quali sono o ritiene possano essere i vostri competitori? Chi vi contrasterà sul mercato, chi sarà più efficiente di voi, chi più flessibile, ecc. Elenchi un numero ipotetico, ma provi anche a indicare qualche città nazionale o estera che per voi costituisce una "minaccia".

* Cosa dovrebbe avere una città per essere vivibile? Elenchi da cinque a dieci criteri di scelta.

Altre domande relative alle città: "Esiste un'agenzia di promozione del territorio o se si pensa di crearla nell'arco di due anni". Altre domande tecniche sui tempi di insediamento delle società investitrici estere: "Quanto tempo per le pratiche burocratiche, incentivi economici e fiscali, ecc."

Altre ancora sulla formazione impartita. Le schede risultano incomplete, per cui vediamo di analizzare le rilevazioni più significative pervenuteci.

1) L'85% degli intervistati è consapevole che la risorsa turismo deve essere affrontata in maniera concertata con le singole Amministrazioni. Ad un'altra domanda relativa all'operare in compartimenti stagni nelle amministrazioni pubbliche, dalle risposte si evince una propensione dichiarata al lavoro di gruppo, che però non trova riscontro nella realtà.

2) Sempre l'85% sostiene che il personale dell'Amministrazione pubblica dovrebbe essere gestito come quello di un'azienda privata.

3) Alla domanda "Se le Amministrazioni della propria zona con colorazioni diverse collaborano fra loro", c'è un 60% che dice no, un 20% che sostiene di sì, mentre il rimanente 20% non risponde. Da una nostra verifica sul campo si rileva un'incoerenza nelle risposte.

4) Il 100% degli intervistati dichiara che le Amministrazioni con colorazioni diverse sono spesso in conflitto tra loro e questo crea problemi.

5) L'89 % concorda sul fatto che il piano strategico della città serve a capire quale sarà il suo futuro economico e sociale della stessa.

6) Il 69 % degli intervistati ritiene che la globalizzazione dei mercati non riguarda la loro zona.

7) L'87 % sostiene che, rispetto agli altri paesi del mondo, l'Italia abbia la migliore cucina e i migliori vini.

8) Il 62 % ritiene che il migliore sistema per rilanciare il nostro turismo sia quello di attrarre i Tour Operators.

9) Il 70 % pensa che una persona che viene dal di fuori ha una visione più limitata dei problemi, rispetto ad una che ha vissuto in quel luogo da molti anni.

10) Solamente il 31 % dichiara di avere le idee chiare su quali dovrebbero essere le scelte strategiche della propria città.

11) Il 24 % dichiara che il franchising è una tecnica americana che va bene per i McDonald's, non per noi.

12) Il 23 % sostiene che la migliore strategia di marketing consista nel produrre ingenti quantitativi di brochures e partecipare a tutte le manifestazioni fieristiche del settore.

13) Solamente il 16 % sostiene che precludendo l'accesso delle auto nei centri storici si possa danneggiare i commercianti.

14) Solo il 15 % sostiene che è meglio limitare le licenze di ristorazione nei centri storici.

15) Il 99,9 % degli intervistati concorda sulla flessibilità degli orari dei lavoratori del settore del commercio.

16) Alla domanda "Se su tutta la carta intestata dell'amministrazione di appartenenza è indicato chiaramente il numero di telefono, fax (con il prefisso), e-mail e indirizzo completo con il CAP", il 70 % ha risposto si.

Nota: è curioso da parte nostra riscontrare invece che spesso anche Comuni importanti omettono di riportare sulla loro carta intestata il loro indirizzo.

17) Il 53 % non concorda sul fatto che la disoccupazione c'è perché non si produce ciò che davvero occorre.

18) Alla domanda "Il servizio taxi in una città rappresenta il suo biglietto da visita", il 61 % ha dichiarato che non è d'accordo e che non effettua controlli in tal senso.

19) Solamente il 47 % concorda con la seguente affermazione: "La vera politica di un turismo duraturo consiste nell'elevare la qualità della vita dei propri cittadini, prima di pensare a quella degli altri che verranno a visitarci".

20) Alle domande riguardanti la qualità della vita e dell'ambiente, si rilevano molte insofferenze riguardo il traffico e i parcheggi.

I dati e le relazioni sono ancora in fase di elaborazione: si traggono comunque da questa esperienza utili spunti di riflessione e curiosità.

* Dalla nostra esperienza nei contatti con le varie amministrazioni è risultato che solamente il 10 % delle stesse dichiara di non voler collaborare con l'altra amministrazione (Comunale o Provinciale), mentre il sondaggio rileva una percentuale maggiore che si aggira dal 60 % al 100%.

* Si mostra diffidenza nei confronti di esperti provenienti dall'esterno: il 71 % dei partecipanti e il 70 % dei politici e funzionari ritengono che una persona che viene da fuori ha una visione più limitata rispetto a quella che in quella zona ha vissuto tanti anni.

* Si dichiara che la cucina italiana è la migliore del mondo. Lo sostiene l'80 % delle partecipanti e l'87 % dei funzionari. Questi ultimi dichiarano in ragione del 69 % che la globalizzazione dei mercati non riguarda la propria zona.

* Discipline come il franchising diventano più comprensibili: infatti solamente il 24 % degli amministratori le ritiene negative o inapplicabili nel nostro paese, stessa cosa per il 28 % delle partecipanti.

* Non si comprende bene quale idea possa esserci nel risolvere il problema della disoccupazione: infatti il 53 % dei funzionari ritiene che sia disgiunta dalla produzione di beni e di servizi.

* Sulle discipline di marketing esiste ancora molta confusione. Il 32 % sostiene che serve per manipolare la gente. Generalmente il marketing viene confuso con la vendita. Questo crea dei problemi notevoli in termini di dispersione di denaro pubblico, impiegato per produrre pubblicità cartacea con una proliferazione di brochures (vendita), piuttosto che impiegarlo nello studio di strategie finalizzate a creare i presupposti affinché si verifichino flussi turistici, individuando e conquistando potenziali clienti (marketing).

* C'è sempre una forte propensione ad affidarsi ai T.O. per risolvere i problemi del turismo, almeno questo credono i funzionari pubblici nel 62 % dei casi, a cui si contrappongono con un netto no il 69 % delle partecipanti ai seminari. Su questa rilevazione c'è molto da discutere. Se gli amministratori pubblici ritengono in prevalenza che è necessario affidarsi a T.O. per risolvere i problemi turistici della loro zona, significa che le risorse umane e finanziarie disponibili saranno indirizzate nei confronti di questo target.

* Questa distrazione di risorse finanziarie si rileva nell'impiego dei processi di rinnovamento del territorio: infatti il 59 % dichiara che la sua amministrazione non ha provveduto a dotarsi di una politica ambientale al fine di impostare un sistema di gestione ambientale, ma neppure di considerare prioritaria una politica che favorisca lo spazio pubblico e crei motivi di aggregazione (45 %). In questa ultima domanda il 23 % non sa rispondere.

I risultati definitivi verranno riportati in seguito nello studio che verrà messo a disposizione degli interessati.

Molte città ritardatarie o che non avevamo contattato ci hanno manifestato il loro interesse a partecipare al ciclo di seminari nella primavera prossima, a giugno, o ciclicamente ogni anno, e questo ci ha gratificato, ma abbiamo comunque deciso di concludere il ciclo, che ci ha impegnato in termini di risorse umane e finanziarie notevoli, chiudendo l'esperienza anche se era il momento in cui avevamo raggiunto il massimo successo con un consuntivo di oltre otto milioni di persone coinvolte.

Questo dibattito sarà allargato a tutto il Mediterraneo coinvolgendo gli altri paesi, sempre sul tema "Donne e Turismo", con la realizzazione di un convegno per il quale si chiede l'adesione e la collaborazione dei partecipanti a questo convegno sin da oggi.

Di concerto con prestigiosi organismi internazionali ai quali si aggiungeranno, noi ci auguriamo, le università italiane, stiamo dando inizio allo studio di un progetto molto complesso che coinvolgerà le città euromediterranee dal titolo "Cento sogni per cento città", che mi auguro di potervi illustrare nel prossimo convegno.

La prossima iniziativa sarà il convegno mondiale femminile che organizzeremo a Tunisi in data 7, 8 e 9 Giugno 2001, con tema "L'inserimento delle donne nello sviluppo economico mondiale" e con l'obiettivo di presentare con una portavoce femminile un documento conclusivo all'incontro dei G8 nel luglio prossimo a Genova in Italia.

DONNE DEL MEDITERRANEO - ONLUS, Piazza della Vittoria 14/16A 16121 Genova - Italia Tel. ++39 010 8353071 Fax ++39 010 8366850

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ITALIAN LEISURE GROUP, L'OPERATORE TURISTICO CHE PROPONE IL CEARA' E IL NORD EST DEL BRASILE

Con un'estensione di 570 km di litorale, il Cearà presenta uno scenario di spiagge deserte punteggiate da piante di cocco, di spiagge con falesie di sabbia colorata e angoli naturali come la famosa Canoa Quebrada. 300 giorni di sole all'anno e la brezza costante dei venti Alisei danno l'esatta dimensione di questo paradiso: sole e vento muovono, lungo tutta la costa le famose jangade cearensi, tipiche imbarcazioni locali per la pesca. Fortaleza, la capitale è posta a due gradi sotto l'equatore e accoglie quasi un milione di turisti all'anno. La destinazione risponde alle attese dei viaggiatore "esperto" alla ricerca di una vacanza rigenerante e spirituale in un territorio dagli ampi spazi dove la natura è protagonista. L'offerta della nuova ricettività "in orizzontale", è orientata all'ecoturismo nel rispetto di uno sviluppo sostenibile. Alla scoperta del Nord Est, un territorio incontaminato e ricco di mutazioni, che lo rendono unico nel suo contesto e nei suoi paesaggi, non solo per 3909 km di spiagge e dune bianche, ma, soprattutto, per una realtà caratterizzata da un insieme di fiumi, lagune cristalline di tiepida acqua dolce, palmeti di cocco e mangrovie in parchi naturali e protetti, nonché per i suoi insediamenti paleolitici, con aree museali "en plain air" ricche di fossili, scritture rupestri e grotte con stalagmiti e stallattiti. Nell'incantevole scenario proposto, si vive l'esperienza surreale di un quotidiano mistico pieno di calore umano, fatto di musicalità e disponibilità, con una cucina naturale e una gastronomia ricca di frutti esotici, pesci, granchi e aragoste. Il Cearà riesce a soddisfare interessie curiosità cn ogni tipo di escursione e circuito, vero crocevia per raggiungere facilmente tutte le mete tradizionali del Brasile: Amazzonia, Pantanal, Rio de Janeiro, Foz do Iguazu, Florianopolis.

Raggiungibile in sole otto ore di volo dall'Italia, è una comoda porta di accesso, con Fortaleza e Recife, per organizzare tours e circuiti con around point diversi.

CAMOCIN LA PORTA PER L'ALTRO BRASILE - PROPOSTA DI ITALIAN LEISURE GROUP CON LO STATO DEL CEARA'

Il progetto Camocin è stato presentato alla stampa in occasione della Bit di Milano, lo scorso febbraio. Sono intervenuti Marcos Pompeu, Subsecretario del Governo Do Estado Do Cearà, Secretaria Do Turismo e Luigi Franceschi, Presidente Italian Leisure Group. Il Nord Est del Brasile proposto da Italian Leisure Group- Marilha Tours con destinazione lo stato del Cearà, è un gioiello ambientale ora collegato all'Europa con voli intercontinentali su Fortaleza. Già nel 2002 i voli charter provenienti dall'Europa potranno atterrare direttamente a Comocin grazie a uno stanziamento di dieci milioni di dollari del governo locale per trasformare l'aeroporto in uno scalo internazionale. Nello scenario turistico internazionale - spiega Luigi Franceschi, presidente di ILG - il Nord-Est del Brasile si pone infatti quale nuova concreta alternativa alle già scontate destinazioni dell'area dei Caraibi e del Messico. A Camocin nel giro di cinque anni sorgeranno 4000 posti letto in orizzontale distribuiti in villaggi, alberghi, posade e strutture ricettive orientate all'ecoturismo e con pieno rispetto dell'ambiente". Due gli obiettivi: uan parte attiva nella realizzazione del progetto Camocin e della sua trasformazione in un "Villaggio Turistico Globale" preservando e garantendo l'ambiente e le tradizioni locali; il posizionamento e la commercializzazione internazionale della nuova destinazione potendone garantire l'armonico sviluppo dei servizi ricettivi. A tal fine Ilg e il Gruppo Marilha (investitori internazionali) hanno creato una impresa per ogni area operativa: immobiliare, gestione alberghi, trasporti (marittimi, aerei e terrestri), ricettivo turistico e sviluppo agricolo. Da tempo l'operatore ha pianificato con Tour Operators tedeschi, inglesi, belgi, italiani, portoghesi, spagnoli, dei paesi scandinavi, del Canadà e degli Usa, l'attivazione di voli charter diretti alle differenti destinazioni del Nord-Est (Salvador, Recife, Natal, Fortaleza). Il trasferimento in Brasile di tutto il kno-how di operatore globale e la definizione di un programma di svliuppo sul territorio consentirà a ILG di diventare il primo Operatore Ricettivo nelle più importanti destinazioni del Nord-Est con uffici a Salvador, Maceio, Recife, Natal, Fortaleza, Camocin, Parnaiba e Sao Luiz. Info: tel. 0800 991516 www.turismo.ceara.gov.br  www.ilgtravel.com  AntonioPercario@gtravel.com 

 

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