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19 SETTEMBRE  2001

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LE PREVISIONI DI LEHMAN BROS SULL'ECONOMIA DOPO L'ATTENTATO USA

Milano, 19 settembre 2001 - Riassumiamo un lungo rapporto rilasciato dalla Lehman Brothers (ben nota banca d'affari) lo scorso week-end circa le implicazioni sull'economia mondiale, sugli scambi internazionali e sui mercati dei capitali dopo "l'attacco all'America". - Economia: l'impatto maggiore sarà probabilmente dal lato della domanda, con una caduta nella fiducia dei consumatori che potrebbe portare ad una recessione in America-Usa e nel mondo intero come conseguenza. La risposta americana potrebbe richiedere un certo tempo per svilupparsi poi in modo positivo. - Corso dei cambi: sembra probabile che il dollaro si possa indebolire, anche se ci saranno aumenti nel prezzo di oro e petrolio. Mercati Europei: dovrebbero continuare ad operare regolarmente e senza eccessive oscillazioni.. Aumenta fortemente la possibilità di un taglio dei tassi di interesse immediato (cosa che si è prontamente verificata, n.d.r.). Euro: abbastanza vulnerabile per aumento dei rischi e un potenziale rialzo dei prezzi dell'energia, anche se parzialmente compensati da qualche fattore positivo (ad esempio l'impegno dei Paesi Opec a mantenere stabili i prezzi, per quanto possibile). Mercati emergenti: Diminuzione di liquidità e timori di rischi da partre degli investitori hanno abbassato i riferimenti di 2-3 punti. Tuttavia la forte possibilità di prezzi più alti del petrolio potrebbero alla fine avvantaggiare Paesi quali Russia, Qatar e Venezuela. Per quanto riguarda la produzione di beni e servizi, di solito - in passato - è risultata meno influenzata di quanto si potese temere in un primo momento. La gente è tipicamente molto ingegnosa a trovare nuovi modi di produrre. Quindi, malgrado la ridotta capacità dei centri finanziari Usa (e quindi globali) di fornire servizi, si potrà essere piacevolmente sorpresi dalla velocità con la quale la produzione sarà in grado di ritornare a livelli normali. Più problematica potrebbe risultare il lato della domanda. Sino a pochi giorni fà ci si aspettava una ripresa dei consumi negli Usa verso fine anno 2001 per crescere ancora nel 2002, con le conseguenti ripercussioni favorevoli sulle economie mondiali. Ora, questo viene sicuramente messo in forse asnche se la spesa pubblica del Governo Usa sicuramente sarà incrementata e nuovi tagli fiscali saranno messi in atto. Ci vorrà del tempo, tuttavia, perchè tutto ciò possa trasformarsi in spesa effettiva e quindi esplicare i relativi effetti positivi. In conclusione, ci si attende che i mercati finanziari osserveranno un periodo di "wait and see - attendi e vedi", malgrado gli sforzi delle Autorità di immettere liquidità. Un lato positivo, paradossalmente potrebbe essere il fatto che, sotto la pressione dei mercati finanziari, il Giappone possa procedere più speditamente nel risolvere i suoi problemi con le banche, causa principale delle difficoltà attuali del Paese del Sol Levante. Sembra di poter rilevare dal rapporto Lehman Bros. un atteggiamento tutto sommato non del tutto pessimistico e abbastanza ottimistico a medio-lungo termine - malgrado le indubbie difficoltà ed incertezze del momento. La ripresa economica americana che dovrebbe influenzare le economie mondiali, attesa per inizio 2002 potrebbe subire uno slittamento di alcuni mesi ma alla fine arrivare.

PER SEI ITALIANI SU DIECI IL FUTURO È SEMPRE PIÙ NERO
Milano 19 settembre 2001. Adesso il futuro fa paura. Per sei italiani su dieci gli scenari di domani si tingono di nero. E se solo fino a ieri a preoccupare maggiormente erano il degrado dell'ambiente, l'inquinamento, le città invivibili e i cibi transgenici adesso dopo gli attentati americani cambia anche la geografia delle principali paure degli italiani. Il rischio terrorismo nelle città, la possibile recessione, gli effetti della guerra sull'ambiente e sull'eco-sistema, insomma gli scenari del conflitto cambiano le coordinate del rapporto degli italiani col loro futuro. E ad essere ottimista è solo un italiano su dieci. E' quanto emerge dall'indagine promossa dall'Associazione Turistica Colline Moreniche del Garda su un campione di 882 italiani di età compresa tra i 20 e i 55 anni, nell'ambito della manifestazione MosaicoScienze, una serie di eventi e incontri dedicati al tema "La Terra, l'uomo e la terra", che si svolgerà dal 20 al 23 Settembre con la partecipazione, tra gli altri, di personalità come Roberto Vacca e Piero Angela. L'indagine ha voluto esplorare il quadro del rapporto degli italiani col futuro, in particolare alla luce degli ultimi, preoccupanti, scenari. Il futuro dopo l'11 settembre: ottimista solo un italiano su dieci Dopo l'11 settembre, improvvisamente, il sentimento con cui si guarda al domani è la paura se è vero che sei italiani su dieci (il 62%) si dice, appunto, "impaurito". Allo stesso modo la percentuale di coloro che solo ai primi di settembre si dicevano "incuriositi rispetto al futuro" abbia subito un vero e proprio crollo, passando dal 43% al 21%. Caduta a picco analoga per gli "ottimisti", letteralmente scivolati dal 19% di inizio settembre al 9% di adesso (meno di un italiano su dieci). Resta, poi, uno zoccolo duro di "indifferenti" che si attesta attorno al 6%. I cambiamenti, secondo gli italiani, non saranno solo sullo scacchiere internazionale, non riguarderanno solo eserciti e paesi lontani, ma coinvolgeranno la vita di tutti i giorni, e su questo l'opinione è decisamente diffusa (65%). Ma a sorprendere, sempre raffrontando le risposte di oggi con quelle di appena due settimane fa, è la cosiddetta "tempistica" entro la quale, secondo gli italiani, si sarebbe assistito a cambiamenti e rivolgimenti nella vita di tutti i giorni. Se prima dell'attacco terroristico agli USA, il "futuro" per il 61% degli italiani, era lontano 10 o addirittura 20 anni, adesso lo scenario è completamente sottosopra. Per il 58% degli italiani "le cose cambieranno pesantemente nell'arco di poche settimane". Il futuro, insomma, è già qui. Paure degli italiani: adesso si temono violenza, eccessivi controlli e... gli aerei La classifica delle paure legate al futuro risulta oggi completamente nuova rispetto solo a due settimane fa. L'11 settembre, da questo punto di vista, ha aggiunto tutta una serie di incubi connessi alla paura della guerra e del terrorismo. "Nel nostro futuro vedo incombere la minaccia nucleare - spiega Roberto Vacca, che parteciperà agli incontri di MosaicoScienze - ritengo possibile, infatti, che qualche testata nucleare venga utilizzata, magari come arma di pressione o di ricatto da gruppi estremistici. Questo pericolo atomico è ben più presente nel nostro futuro di quanto non lo sia l'impiego di armi batteriologiche". La paura della crescita della violenza e della criminalità nelle nostre città coinvolge il 48% degli italiani, in particolare sale alle stelle anche la paura degli aerei, dal momento che un italiano su due (46%) si rifiuterebbe di salirci, mentre il timore che il conflitto abbia dei riflessi sull'ambiente e sul suo possibile degrado occupa i pensieri del 36% degli intervistati. A crescere sono anche le paure connesse alle possibili restrizioni della libertà e alla crescita di controlli cui verremo sottoposti, che preoccupa il 23% degli intervistati. Resta lo spettro delle biotecnologie, che fino all'altro ieri occupava, oltre alle pagine dei giornali, anche le preoccupazioni di tanti italiani, adesso fa paura "solo" al 21% degli intervistati. Un'altra paura è legata ai mutamenti che i nuovi scenari produrranno sul lavoro e sull'economia. Il 19% degli italiani pensa che ci sarà una crescita della disoccupazione e teme che potrebbe esserne coinvolto direttamente. I problemi legati all'inquinamento delle città che avevano spinto lo scorso anno all'iniziativa delle "domeniche a piedi" adesso interessa unicamente il 16% degli italiani. Ancora, c'è chi teme che il sovrappopolamento e i flussi migratori, alimentati dalla crescita dei conflitti locali, renderanno le città europee simili a formicai invivibili (13%), chi teme che le dimensioni di case e abitazioni si rimpiccioliranno ulteriormente (9%). Da segnalare come l'attacco terroristico agli Stati Uniti abbia cambiato anche le coordinate rispetto al tema della globalizzazione, che metteva proprio gli USA sul banco degli accusati. Se fino a pochi giorni fa il tema impauriva molti italiani, adesso l'indice di paura è sceso, secondo l'indagine di MosaicoScienze, all'8%. Resta costante la paura legata ai problemi di salute causati dalle modificazioni dell'ambiente (7%). Ma per il futuro gli italiani non hanno solo incubi, ovviamente. MosaicoScienze ha voluto indagare, infatti, quelle speranze legate all'innovazione tecnologica e alle scoperte scientifiche al servizio dell'uomo e del suo benessere. Il 31% degli italiani, da questo punto di vista, sognano aerei pilotati da computer e robot inattaccabili e quindi a prova di dirottatori, il 25% degli italiani sogna edifici e costruzioni a prova di attacchi e bombe, ma anche di terremoti e di catastrofi naturali, mentre il 12% degli intervistati si attende dal futuro sistemi di sicurezza e di controllo in grado di prevenire ogni rischio.

LE RICERCHE DI MERCATO NELLA TRASFORMAZIONE DELLA SOCIETA' E DELL'ECONOMIA A ROMA IN SETTEMBRE IL 54° CONGRESSO MONDIALE ESOMAR
Roma, 19 settembre 2001 - 4000 soci in 100 Paesi di tutti i continenti, 1500 partecipanti attesi al Congresso Internazionale all'Hotel Hilton Cavalieri di Roma (23-26 settembre): questa è l'Esomar, l'associazione mondiale dei ricercatori di mercato e di sondaggi d'opinione. Quest'anno, il Congresso affronterà i temi delle grandi trasformazioni della società e del business e il contributo della ricerca al processo decisionale e ai risultati bottom line. Il tema generale è infatti "Marketing Transformation - Research for the Bottom Line" (la trasformazione del marketing: la ricerca per le decisioni essenziali). In tutto il mondo occidentale cambia la struttura della famiglia e cambiano i suoi valori, compreso l'atteggiamento verso i prodotti, il tempo libero e le decisioni di spesa. Cambia l'economia: all'economia tradizionale si affianca la nuova sfera dell'on-line, e ci si chiede quanto siano in contrasto o sinergiche. Cambia il marketing, perché è mutato il consumatore, da tempo non più oggetto passivo ma soggetto attivo del rapporto con i prodotti e con le imprese: e queste ultime rispondono con il Crm (Customer Relationship Management), cioè con la preoccupazione di stabilire con i consumatori rapporti che vadano oltre il prodotto. Se tutto si trasforma (la società, l'economia, il consumatore), le ricerche - come fornitrici d'informazione - si trovano al centro del processo d'innovazione: sulla base della nuova economia, è necessario reinventarle. Tenendo presente che le ricerche di marketing sono la "macchina della conoscenza" delle imprese, oggi da loro ci si deve aspettare l'esattezza nella diagnosi dei problemi, la velocità e l'efficienza delle analisi, il contributo determinante alle decisioni. Fior di relatori approfondiranno questi temi e daranno indicazioni per l'attività futura degli specialisti di ricerca: Gary Bridge, Vicepresidente Ibm Corporate, Stati Uniti; Andrea Granelli, Ceo, Telecom Italia Lab; Stefano Marzano, Ceo, Philips Design, Olanda; Corrado Passera, Amministratore Delegato Poste Italiane; Ian Pearson, BT's Communication Consultancy Group, Regno Unito; Marco Testa, Armando Testa; Roberto Zuccato, Worldwide Marketing Director, Fiat Auto. Oltre alle relazioni, il programma comprende: sessioni sulla trasformazione della società, del mercato e della ricerca; discussioni panel sulla cooperazione cliente - fornitore e sulla privacy dei dati; case studies sui nuovi modelli di business e sulla psicologia del consumatore; numerosi workshops sulle ricerche con internet, sulle qualitative e sul data mining; con le testimonianze dirette di aziende e agenzie internazionali (Allied Domecq, Compaq, Dow Chemical, Egg, Ford, J.W. Thompson, McCann Erickson, Siemens, ecc.). I ricercatori devono infatti conoscere i trend che condizionano l'economia globale per avere una visione più ampia possibile. Al congresso verranno presentati modelli di business sviluppati appositamente per gestire il flusso continuo dei cambiamenti e le innovazioni del mercato. Un altro tema a cui si riserverà grande attenzione è la psicologia del cliente: dato che il mercato è sempre più orientato al cliente/consumatore, i ricercatori devono essere in grado di presentare dati aggiornati e precisi su cosa vogliano i consumatori. L'obiettivo del Congresso è di dare ai partecipanti nuove idee su come collocare le ricerche in un più ampio contesto strategico, di aggiornarli sulle nuove tecniche di ricerca e di mostrare in che modo la ricerca può operare in un mondo in continua evoluzione. Per informazioni:
www.esomar.nl

BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA S.P.A. POSITIVI RISULTATI SEMESTRALI PER IL GRUPPO M.P.S.UTILE NETTO A EURO 356 MIL. (+22,7%) E ROE AL 16,5% (18% AL NETTO DELL'AVVIAMENTO AMMORTIZZATO)
Siena, 19 settembre 2001 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Monte dei Paschi di Siena, presieduto dal Prof. Pier Luigi Fabrizi, ha approvato nella riunione del lo scorso 13 settembre le "relazioni semestrali " sull'andamento della Banca e del Gruppo, che presentano risultati positivi in linea con il percorso di crescita programmato nel Budget. Pur in uno scenario di mercato difficile, condizionato dal trend negativo dei mercati finanziari, il Gruppo M.P.S. ha proseguito nel processo di rafforzamento dei profili reddituali ed operativi, con: ?incremento delle "commissioni clientela" (+9,4% rispetto al I° sem. 2000) correlato al consistente gettito delle fonti di contribuzione più stabili (provvigioni da servizi di base, sistemi di pagamento, recuperi spese) ed all'apporto dell'attività di commercializzazione dei prodotti (raccolta indiretta e "bancassurance" in particolare), che hanno più che compensato le riduzioni dei proventi da "risparmio gestito" e "brokerage". Considerando anche i "profitti da operazioni finanziarie" (pressoché stabili) e le altre componenti, il margine da servizi del Gruppo sale a euro 1.462 mil. (+11,5%); ?ripresa del margine di interesse, che raggiunge euro 1.110 mil. (+9,5%), beneficiando sia dell'effetto "volumi", sia del miglioramento della forbice nell'attività con clientela; ?crescita della raccolta complessiva del 7,1% in termini di saldi medi (+5,5% nei valori puntuali), orientata sulla componente "diretta" (+10,6%), in presenza di un trend della "massa indiretta" (+2,9%), penalizzato dalla flessione dei corsi azionari sugli stock patrimoniali, accentuatasi a fine semestre. All'aumento del risparmio amministrato (+5,7%), trainato anche dal collocamento di prodotti finanziari innovativi, fa riscontro una sostanziale stabilità del risparmio gestito, con flussi di nuova raccolta positivi (circa 1.030 Euro mil. su Fondi Comuni/Sicav ; oltre 1.080 Euro mil. su Polizze Vita/Fondi Previdenziali); ?dinamica degli impieghi all'economia (+9,2%) incentrata soprattutto sul segmento a medio/lungo, in un'ottica di "banca di riferimento" (finanziamento, servizio, consulenza) per piccole/medie imprese e famiglie. In ulteriore diminuzione il contenzioso, la cui incidenza sugli impieghi scende - anche a seguito delle "cartolarizzazioni" (circa 1.130 Euro mil.) effettuate nel semestre - all'1,3%; A tali fenomeni si associano l'ulteriore sviluppo (+8,3%) del patrimonio clienti, che raggiunge 4.500.000 unità (4.778.000 considerando anche le partecipazioni bancarie consolidate "pro - quota") ed il potenziamento della struttura distributiva in ottica di multicanalità integrata (1.842 filiali, 240 negozi finanziari/teleboutiques, 1.862 promotori finanziari, 755.000 connessioni "virtual banking"). All'ascesa del margine di intermediazione, che si attesta a euro 2.572 mil. (+10,6%), fa riscontro una dinamica delle spese amministrative (+6,2% rispetto al valore semestrale medio del 2000) che assorbe l'impatto dei forti investimenti per la realizzazione del Piano Industriale e dell'ampia progettualità in corso di attuazione sul piano commerciale, organizzativo ed operativo, a fronte di un sostanziale contenimento dei costi di gestione corrente. Il risultato lordo di gestione sale così a 1.144 euro mil., superando per euro 138 mil. (+13,7%) il livello del I° sem. 2000 (situazione "pro-forma", comprensiva dei valori di Banca 121, confluita nel perimetro di consolidamento nel II° semestre 2000) L'utile netto di periodo raggiunge a sua volta euro 356 mil. (+22,7%), portando il Roe dal 14% del 2000 al 16,5% (valore calcolato su basi omogenee, depurando cioè dal patrimonio gli effetti contabili delle rivalutazioni degli immobili e delle partecipazioni effettuate a fine 2000, che ovviamente non producono riflessi sulla redditività del Gruppo). Depurando la quota di ammortamento delle differenze positive di consolidamento, l'utile netto sale a euro 389,9 mil., con un Roe annualizzato del 18%. Sul miglioramento dei profili economici, operativi e strutturali hanno positivamente inciso anche: lo sviluppo dimensionale realizzato dal Gruppo negli ultimi esercizi, sia tramite l'acquisizione della Banca Agricola Mantovana, di Banca 121 e delle altre partecipazioni in banche locali, ben radicate nei rispetti contesti territoriali (Banca Monte Parma, Banca Popolare di Spoleto, C.R. San Miniato), sia attraverso l'estensione della rete distributiva (canali tradizionali e telematici); l'arricchimento dell'offerta in logica di innovazione e personalizzazione dei prodotti/servizi (favorito anche dall'avvio dell'attività da parte di MPS Finance) ed il costante rafforzamento delle integrazioni tra reti distributive e "fabbriche di prodotto"; i benefici, in termini di crescita delle sinergie di scala e di scopo, connessi agli interventi di razionalizzazione degli assetti organizzativi ed all'espansione delle strutture comuni in campo commerciale, nelle aree dei servizi informatici e degli acquisti. Ulteriori effetti deriveranno, nel prosieguo dell'esercizio, dall'implementazione del progetto Spese Generali, con ridisegno del processo di gestione della spesa a livello di Gruppo ed interventi mirati, di rapida attuazione su specifiche aree di costo, nonché dalla più ampia attività di "efficientamento" dei processi di lavoro. Il I° semestre dell'esercizio è stato inoltre caratterizzato da particolare impegno per assicurare un'efficace e rapida attuazione delle progettualità definite nell'ambito del Piano Industriale 2001/2004. In questo ambito, assumono particolare rilevanza le iniziative realizzate ed in corso, che riguardano: la nuova organizzazione della Capogruppo, con la costituzione di due entità nettamente distinte: il Corporate Center, che esercita funzioni di direzione, coordinamento e controllo dell'intero Gruppo, e la Divisione Banca Commerciale, proiettata al presidio del mercato ed allo sviluppo delle relazioni con la clientela. Parallelamente, sono stati definiti i processi fondamentali di Governo del Gruppo e le connesse regole di relazione verticale ed orizzontale; la divisionalizzazione dell'assetto distributivo delle banche commerciali per segmenti di clientela (con coerente allineamento delle strutture centrali e redistribuzione delle risorse a favore della rete di vendita) e la correlata creazione del centro di eccellenza di marketing (Crm), che sta sviluppando un sistema di Customer Insight di alto profilo qualitativo e tecnologico; l'integrazione delle società del Gruppo operanti nel "risparmio gestito", con razionalizzazione complessiva della "filiera", tramite la prevista fusione per incorporazione di tutte le Sgr del Gruppo (Ducato Gestioni, Gi.Gest e Spazio Finanza) in Gmpam Sgr; la costituzione della banca d'affari per le Pmi, con la trasformazione del Mediocredito Toscano (che ha assunto la denominazione di "MPS Merchant - Banca per le Piccole e Medie Imprese") in un centro di eccellenza nel quale confluiscono le attività di finanza innovativa e credito specializzato a medio termine del Gruppo; l'evoluzione dell'inca verso una struttura specialistica di "banca verde", per il sostegno delle iniziative nei comparti dell'agricoltura e dell'ambiente, con una offerta innovativa ed integrata di servizi finanziari e consulenziali. Rientrano in questo quadro anche l'ulteriore sviluppo del processo di integrazione di Banca 121 nel Gruppo e gli interventi finalizzati al rafforzamento strutturale di Banca Steinhauslin quale "pilastro" del Private Banking. Sono inoltre state avviate le attività tese alla riorganizzazione delle attività di leasing e factoring, concentrandole in un'unica struttura societaria specializzata, alla costituzione della "Work - out Unit" (che gestirà il recupero crediti non performing del Gruppo) ed all'unificazione della gestione dei portafogli finanziari e dell'operatività di tesoreria. Banca Mps - risultati del i° semestre 2001 - In forte sviluppo i valori della Capogruppo, che trovano sintesi nelle crescite del risultato lordo di gestione, salito a euro 770 mil. (+21,2%) e dell'utile netto "gestionale", che raggiunge euro 334 mil., superando per euro 93 mil. (+38,5%) l'omogeneo livello conseguito nel I° semestre 2000. L'utile netto "contabile", che risente dei cambiamenti intervenuti nei criteri di valutazione relativi ai dividendi delle società controllate, raggiunge a sua volta 485 euro mil. L'evoluzione degli aggregati operativi ed economici riflette, nelle linee di fondo, il trend registrato dal Gruppo: ?incremento del 9% sulla raccolta complessiva in termini di saldi medi (+7% nei "puntuali"), con una dinamica attorno al 14% per la "diretta" e del 4,3% per la "indiretta", supportata da elevati flussi di collocamento prodotti; ?espansione degli impieghi ancora orientata soprattutto sulle componenti più stabili (medio/lungo termine +20,7%), all'interno di una variazione dell'aggregato complessivo (+7% a fine periodo) che assorbe gli effetti delle operazioni di "cartolarizzazione" (circa 2.060 €mil., di cui 1.080 €mil.. su crediti in bonis); ?crescita reddituale basata sul maggior apporto delle commissioni da clientela (+18,3%), in presenza di una ripresa del margine d'interesse (+6,5%), di un progresso dei dividendi (+43%) e di una complessiva stabilità delle altre fonti di contribuzione. Il Roe annualizzato (calcolato assumendo l'utile netto "gestionale" e depurando dal patrimonio, come per il Gruppo, gli effetti contabili delle rivalutazioni degli immobili e delle partecipazioni effettuate a fine 2000) si colloca al 15,4%, rispetto al 12,2% del I° semestre 2000. I risultati al 30 giugno, l'andamento in corso e gli interventi in atto e programmati consentono di prefigurare per il prosieguo dell'esercizio - nell'ipotesi che i recenti avvenimenti internazionali non determinino un ulteriore deterioramento del quadro economico e finanziario - una crescita della redditività rispetto al 2000, sia per la Banca, sia a livello consolidato. Infolink:
www.mps.it

WINPLAN, IL NUOVO PIANO DI INVESTIMENTO DI WINTERTHUR VITA PER COSTRUIRE UN SOLIDO PATRIMONIO
Milano, 19 settembre 2001 - Winplan è il nome della nuova polizza unit linked di Winterthur Vita che consente di accedere ai mercati finanziari in modo pianificato, sfruttandone al meglio gli andamenti, anche nei periodi di maggiore volatilità. Grazie alla possibilità di effettuare pagamenti periodici, Winplan permette una buona diversificazione dell'investimento e quindi dà la possibilità di approfittare delle potenzialità dei differenti comparti per ottenere la migliore performance. Le caratteristiche di Winplan Con Winplan si può programmare il proprio piano di investimento attraverso versamenti periodici, anche di importo relativamente modesto. Le somme sono investite in quote di fondi comuni di investimento di tipo obbligazionario ed azionario. La gestione di questi fondi comuni di investimento è affidata all'esperienza dei professionisti di Credit Suisse Asset Management. Il piano di investimento, che può avere una durata minima di 10 anni e massima di 20 anni - con possibilità di proroga- è concordato al momento della sottoscrizione del contratto, in base alle esigenze ed alle aspettative del cliente. I versamenti periodici possono avere cadenza mensile, trimestrale, semestrale o annuale, tenendo presente comunque che il versamento minimo annuo deve essere almeno di 1000 Euro. Il frazionamento dell'investimento nel tempo consente di costruire un patrimonio significativo, cogliendo le diverse opportunità offerte dai mercati: si attenua l'incidenza dei momenti in cui le quote costano di più e si approfitta dei momenti in cui le quote hanno un prezzo più basso. Winplan permette di scegliere tra quattro linee di investimento per tenere conto delle differenti esigenze dell'investitore, sia in termini di rischio sia in termini di performance attesa. Tre linee gestite hanno una componente azionaria (Balanced, Growth e Sector Rotation) mentre la quarta è di tipo obbligazionario e quindi con profilo più prudente (International Bond). La linea azionaria Sector Rotation è gestita in modo dinamico ed estremamente innovativo: il gestore infatti decide in ogni fase di mercato in quali settori (tecnologia, Internet, telecomunicazioni, biotech, media, energia, food, finanza, beni di consumo, divertimenti) e in quali fondi investire per ottenere, nel lungo periodo, elevati rendimenti del capitale. Nome Linea International Bond Investe in obbligazioni ad alto rendimento negoziate sui mercati finanziari internazionali con attenzione alla diversificazione valutaria; Composizione 100% Fondi Obblig. di cui: 30% CS BF (Lux) Euro; 50% Cs Bf (Lux) Us$; 20% cs bf (Lux) Sfr. Nome Linea Balanced Investe in obbligazioni e azioni oltre 40 fondi di Credit Suisse Asset Management Composizione 60% Monetaria/obbligazionaria 40% Azionaria Nome Linea Growth Investe prevalentemente nel comparto azionario, oltre Composizione 40 fondi di Credit Suisse Asset Management 40% Monetaria/obbligazionaria; 60% Azionaria, Nome Linea Sector Rotation Investe nei fondi settoriali di credit Suisse Asset management e di altre società di gestione Composizione 100% Azionaria.Sono possibili in qualsiasi momento trasferimenti di somme parziali e totali da una linea all'altra e si può effettuare un disinvestimento parziale o totale dopo il primo anno. E' garantita inoltre una copertura del rischio di morte per un capitale pari al 101% del controvalore delle quote. La nuova unit linked di Winterthur Vita mantiene tutti i vantaggi di una polizza vita: il capitale è esente dalle tasse di successione, impignorabile, insequestrabile ed escluso dall'asse ereditario. I costi Sull'importo versato nel corso della prima annualità, anche ratealmente, si applica una commissione d'ingresso che varia dal 2% al 5% in proporzione al premio, maggiorata di un aliquota variabile tra il 20 e il 30 % in funzione della durata contrattuale. Sui versamenti successivi, tenendo conto anche di quelli già effettuati, si applicano commissioni che variano in funzione dell'importo: si passa dal 6,50% al 3,50%, con una convenienza che cresce all'aumentare della somma investita. E' previsto un meccanismo denominato Fidelity Bonus grazie al quale Winterthur Vita premia la fedeltà dell'investitore: infatti, al termine del piano dei versamenti, viene restituito il valore delle commissioni pagate con la prima annualità, aggiungendo quote per il corrispondente importo al patrimonio maturato. Così il primo anno risulta essere completamente gratuito. Distribuzione e informazioni Winplan viene distribuita dagli agenti di Winterthur. Il valore delle quote può essere verificato giornalmente consultando il quotidiano 'Il Sole 24 Ore' e il sito web www.winterthur.it. Winterthur è una delle principali compagnie di assicurazione in Europa e uno dei maggiori gruppi assicurativi a livello mondiale. Da alcuni anni divisione assicurativa di Credit Suisse Group, Winterthur offre, sia a livello locale sia internazionale, prodotti studiati su misura per soddisfare le esigenze assicurative e previdenziali dei clienti privati e delle imprese. In Italia Winterthur ha realizzato negli anni scorsi un'importante fusione con altre cinque compagnie e ha raggiunto oggi una dimensione, in termini di ampiezza della rete di agenzie (circa 900 unità) e di portafoglio clienti (quasi 2 milioni fra persone fisiche e giuridiche), che le permettono di affrontare in termini competitivi le sfide di un mercato in rapida evoluzione. Con quasi 3.000 miliardi di lire di raccolta premi nel 2000, Winterthur è una delle principali compagnie del mercato assicurativo italiano.

"LUNGA PROTEZIONE", IL PIANO LTC INDIVIDUALE PROPOSTO DA UNISALUTE: UN INVESTIMENTO IN TRANQUILLITA'VIA INTERNET
Milano, 19 settembre 2001 - Si è svolto ieri un'incontro organizzato da Unisalute nel corso del quale Fiammetta Fabris Direttore Tecnico Commerciale e Marketing Operativo Unisalue ha svolto una relazione che di seguito viene riportata. Nei sistemi sanitari dei principali paesi industrializzati si registra una sempre maggiore attenzione ai problemi legati alla "qualità della Vita " intesa in senso lato, ed in particolare all'aspetto legato al crescente invecchiamento della popolazione, all'insorgenza di situazioni di disabilità più o meno gravi causate da malattie croniche o degenerative (tumori, arteropatie, alzhaimer ecc.); occorre inoltre considerare l'incidenza delle conseguenze di gravi eventi traumatici quali le lesioni al midollo spinale che, a differenza delle precedenti cause2 non sono legate all'invecchiamento, ma piuttosto dovuti ad eventi esterni quali incidenti d'auto o infortuni sul lavoro. 1 sistemi pubblici più esposti a far fronte a tali eventi sono ovviamente i sistemi pensionistico e quello socio sanitario. E soprattutto per quest'ultimo il tipo di intervento si è spesso trasformato non già in un aumento delle prestazioni sanitarie, ma piuttosto di quelle mi senso lato "assistenziali" atte a fornire alla persona in stato di bisogno cioè non più autosufficiente. la impossibilità di far fronte al quo insorto - stato di dipendenza L'attenzione sull'assistenza sociale nel nostro paese è diventata, dalla fine degli anni 90 in poi, sempre più forte, non solo per l'invecchiamento della popolazione, ma anche per le trasformazioni intervenute nel nostro sistema sanitario nazionale sempre più attento alla spesa sostenuta, che hanno reso l'assistenza ospedaliera specificamente volta alla risoluzione delle fasi acute della patologia, rinviando il problema dell'assistenza del malato non autosufficiente, ma stabilizzato, alle famiglie ed alle limitate strutture assistenziali. Nel nostro paese la spesa sociale a carico di ogni cittadino è pari a lire 85.000 con la seguente disparità 205.000 in provincia di Trento e 21.000. in Calabria- Da qui, l'indispensabile necessità, anche in presenza del diversificato quadro normativo esistente (dalle riflessioni della Commissione Onofri- al Piano Sanitario '98/2000,, alla riforma sanitaria ter del 99) di procedere alla costruzione di risposte personali al problema della non autosufficienza che, ad oggi, in termini assoluti, non ha ancora avuto risposte esaustive dal settore pubblico, non ancora orientato a trovare soluzioni del tipo di quelle già adottate in Germania. La soluzione assicurativa viene quindi dalle polizze Ltc (Long Term Care), importate dal mercato americano e create per soddisfare i bisogni dell'assicurato al momento in cui questi perda la sua autosufficienza. Un individuo si ritiene autosufficiente quando fisicamente è in grado di provvedere a se stesso senza bisogno dell'aiuto di terzi, e, mentalmente, quando i suoi processi logici, governano a pieno le sue azioni rendendo possibile una sua compiuta vita sociale. Accordarsi sulle categorie che rendono individuabili gli elementi dell'autosufficienza è importante per poter stabilire una univocità di linguaggio che ha, tra le sue dirette conseguenze quella di stabilire l'operatività delle nonne contrattuali. E' per questo che le attività della vita quotidiana (Activity of daily living ) ono state stabilite in quattro principali categorie -Lavarsi -Vestirsi/svestirsi -Muoversi -Alimentarsi La mancanza di una parte di tale autonomie fa si che il soggetto necessiti obbligatoriamente dell'aiuto di un terzo per svolgere le specifiche attività. 1 prodotti assicurativi oggi sul mercato delle individuali, sono senza dubbio recenti: i primi risalgono infatti alla fine del 97, altri sono successivi, ma tutti si caratterizzano per la costruzione del prodotto in area vita. Tali coperture sono le cosiddette "pre funded plans" destinate a soggetti in buono stato di salute, e possono ancora essere divise in coperture Stand alone (che cioè prevedono esclusivamente una copertura Ltc) oppure coperture che includono nei piani finanziari vita una garanzia complementare, attivabile o meno a richiesta del contraente, di Ltc. Per- tutti i prodotti, le caratteristiche, fondamentali sono proprie dell'area vita: la possibilità di sottoscrivere i contratti entro determinate fasce di età, la differenza di costo tra uomo e donna e la necessità di un minimo di durata di pagamento per ottenere la rendita pattuita, l'interruzione del pagamento al verificarsi dello stato di non autosufficienza. Un ulteriore criterio di classificazione dei prodotti assicurativi Ltc riguarda le modalità di erogazione della prestazione monetaria (a sua volta ulteriormente distinguibile in risarcitoria o indennitaria) come rendita o capitale di servizio intesa come assistenza diretta in centri convenzionati privati. All'intemo di questa classificazione, si muove il prodotto Ltc malattia, quindi non vita, che consente allo stesso tempo di svincolarsi dalle rigidità di un ramo finanziario qual è il vita ed acquisire alcune delle duttilità proprie dei rami danni (area di cui fa parte il ramo malattia). La scelta della nostra compagnia è stata appunto quella di operare la costruzione del prodotto Ltc, sia individuale che di gruppo, in area malattia, connotandolo delle specifiche caratteristiche di Unisalute. Il prodotto è caratterizzato: a) da un'ampia forbice nell'età di sottoscrizione, che va dai 18 ai 99 anni, rendendo praticamente possibile a tutti, anche nell'età più critiche avvicm"arsi al rischio in oggetto; b) dal costo competitivo per tutte le fasce di età del relativo premio; E' un prodotto semplice, acquistabile da solo. Queste le sue caratteristiche tecniche: -la definizione dell'autonomia attraverso la classificazione in quattro attività fondamentali (adl); -la definizione dello stato di non autosufficienza individuato nella perdita di tre su quattro adI, indipendentemente dall'evento che determini tale perdita, sia esso dovuto ad infortunio, malattia o semplice senescenza, stabilendo solo un periodo di carenza per alcuni di tali eventi: Nessuna per l'infortunio . 3 anni per le malattie mentale, il parkinson e l'alzhaimer - 1 anno per il resto delle malattie; I'erogazione degli importi pattuiti dal momento del venificarsi dello stato di dipendenza per tutto il perdurare di tale stato, con interruzione del pagamento del premio.da parte dell'assicurato. Proprio sulle modalità di erogazione degli importi pattuiti al momento della verifica della sussistenza dello stato di non autosufficienza5 si inseriscono gli elementi di novità specifici della nostra Compagnia. L'assicurato potrà sempre infatti decidere se ottenere il massimale annuo sottoscritto, di 12,24, o 36 milioni di Lire (pari a Euro 6.197,4822, Euro 12.394,9644, , Euro 18.592,4466) con la modalità del rimborso delle spese sostenute, o sotto forma di diaria giornaliera o con la trasformazione in servizi che Unisalute, attraverso la propria rete di strutture convenzionate già operative per la totalità degli assicurati malattia, può mettere a disposizione per il disabile e la sua famiglia, ricorrendo a medici, terapisti, infermieri, strutture organizzate nella medicina domiciliare e nel monitoraggio del paziente a distanza, nonché, a breve, anche ricorrendo a convenzioni con strutture residenziali per anziani. Ciò consente all'assicurato di poter ottimizzare gli importi usufruendo dei migliori costi delle prestazioni che Unisalute può ottenere tramite i propri convenzionamenti. Rilevante, inoltre, il grosso aiuto dato alla famiglia del beneficiario9 che non deve preoccuparsi di organizzare le varie attività sanitarie che ruotano intorno ad un disabile, potendosi appoggiare ad un professionista del settore. Una recente indagine, anche se esclusivamente volta ad analizzare la situazione degli anziani, ha infatti evidenziato che, sulle 750.000 famiglie in Italia che hanno un anziano da assistere, più del 50% sostiene l'indispensabilità dei servizi organizzati a cui fa riferimento, ma è critico sulla: -Trasparenza (chiarezza di informazioni d'accesso ) -Convenienza (costi elevati delle strutture residenziali -Accessibilità (possibili favoritisini ) Il servizio è quindi la chiave di volta di tali assistenze, ma ne è anche il fattore più critico. Appoggiarsi quindi ad un interlocutore professionale e completo. capace di governare al 100% le necessità sanitarie e para sanitarie del disabile, a dare il vero investimento in tranquillità. A chi e rivolto il piano sanitario - A tutte le famiglie che abbiano già un anziano, sia anche un grande vecchio, cioè un over 759 che vogliano cautelarsi dal rischio, in caso di non autosufficienza, di gravi ripercussioni su tutto l'entourage familiare e sulle proprie entrate. Famiglie che abbiano ragazzi giovani in casa il cui rischio principale è l'infortunio, (stragi del sabato sera o sport estremi) a causa di incidenti stradali o attività spericolate. Persone che pratichino lavori manuali rischiosi per i qauali l'infortunio rappresenta la causa più frequente di disabilità. Il costo del piano sanitario, proprio perché venduto con le logiche malattia,, non essendo un prodotto ad accumulo finanziario, è contenuto,, per tutte le fasce di età. Per un massimale di 24 milioni di Lire annue si va dalle circa 255.000 Lire per un 18enne a 2.798.000 Lire per un 99enne. Il premio pur essendo fissato sull'età di ingresso non varia per sesso e, soprattutto,, resta costante per tutta la vita, senza modifiche legate all'invecchiamento del beneficiario. L'ottimo rapporto qualità prezzo consente a tutte le famiglie, anche le più modeste,, e le più giovani, di investire in tranquillità, sia nel caso in cui il fischio più temuto e probabile sia l'infortunio, sia nel caso in cui la presenza di anziani genitori o parenti faccia temere il rischio di malattie croniche o anche il semplice processo di invecchiamento. Per sottoscrivere il piano assicurativo non è necessaria alcuna visita specialistica, neanche per gli over 60. A differenza del ramo vita infatti è sufficiente che l'assicurato risponda a quattro semplicissime domande sul suo stato di salute e la presenza di stati non autosufficienza. La mancanza assoluta di complessitá ha infatti consentito di veicolare il prodotto attraverso internet, non obbligando l'utente ad eccessivi esercizi di lettura e rendendo duttile e veloce la compilazione del modello. Anche il riconoscimento dello stato di dipendenza è legato a valutazioni mediche appropriate che fl curante fa pervenire ai medici della Compagnia istituendo, ove necessario un contraddittorio tra gli stessi atto a verificare le diminuite c cita el disa i e. Il prodotto cosi realizzato entra pienamente nei vantaggi fiscali di cui la legge 12 /2000 infatti : la durata decennale ed il rinnovo di dieci anni in dieci anni; la mancanza di disdetta da parte della Compagnia, ma solo dell'assicurato; la possibilità di valutare gli importi solo ogni 5 anni; rendono il prodotto pienamente rispondente ai requisiti consentendo cosi la deducibilità del 19 % degli importi pagati fino ad un massimo di 2.500.000. Perché la vendita tramite Internet? Perché crediamo che se un prodotto assicurativo è chiaro, privo dì clausole contraddittorie, e soprattutto senza-esclusioni criptiche o di difficile interpretazione, possa essere rivolto al l'utilizzatore finale senza la necessaria e costosa consulenza di un intermediario. Se la compagnia, come in questo caso, investe in chiarezza e disponibilità il rapporto fiduciario con il proprio cliente non necessita di alcun passaggio, specie se in tutte le fasi, di pre trattativa, di conclusione della stessa e di post vendita l'attenzione al cliente è sempre in primo piano, sia attraverso il pieno rispetto della normativa Isvap 17 gennaio 2000 sul collocamento dei prodotti in internet, sia attraverso il contatto telefonico che sempre si può instaurare con le strutture commerciali della Compagnia.

ATTIVITA' ED OBIETTIVI DELLA FONDAZIONE PATRIZIA NIDOLI ONLUS
Milano, 19 settembre 2001 - La Fondazione nasce il 16 gennaio 1999 con lo scopo di onorare la memoria di Patrizia Nidoli, giovane varesina scomparsa nel 1996 in un tragico incidente al ritorno dal Tribunale per i Minorenni di Milano, dove si era recata per una pratica di adozione. L'Atto Costitutivo risale all'ottobre 1999. Successivamente la Fondazione ottiene una serie di riconoscimenti: iscrizione presso l'Anagrafe Onlus in data 02.02.99 (Decreto Legislativo n.460/97); riconoscimento giuridico della Regione Lombardia con Dgr nr.6/41508 del 19.02.1999; riconoscimento come ente morale da parte del Ministero dell'Interno con DM del 13 novembre 2000; Ente Autorizzato per le Adozioni Internazionali ai sensi della L.476/98 con Provvedimento della Commissione per le Adozioni Internazionali presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri n.10/2000 del 08.11.00, come modificato il 03.05.01; Iscrizione presso il Registro Regionale delle Associazioni di Solidarietà Familiare con Decreto n.28608 del 14.11.00. Dal maggio 2001 la Fondazione Nidoli assume carattere nazionale con l'apertura di altre tre sedi (oltre a quella centrale di Varese) sul territorio italiano: Verona, Firenze, Roma. La quinta sede a Bari dovrebbe essere pronta per l'inizio del 2002. La Fondazione agisce con attività a carattere nazionale e internazionale. In Italia intende mettere in atto forme di assistenza e di sostegno informativo, formativo e di accompagnamento alle famiglie che vogliono intraprendere il percorso per adottare o accogliere in affidamento un bambino. All'estero si prefigge di intrattenere rapporti, attraverso referenti di assoluta affidabilità, per realizzare attività di cooperazione internazionale quali la costruzione di centri di accoglienza per l'infanzia abbandonata, la diffusione di forme di sostegno a distanza, il contributo a strutture di ospitalità già esistenti sul territorio, avendo come meta, nei limiti del possibile, la risoluzione del problema là dove i bambini vivono e hanno le proprie radici. Attraverso la collaborazione con gli stessi Paesi, la Fondazione offre, avendo ottenuto il riconoscimento come ente autorizzato, un effettivo supporto alle famiglie italiane orientate all'adozione internazionale, facendo incontrare il loro desiderio con i bisogni di bambini in stato di abbandono per i quali non sia possibile trovare una soluzione in terra d'origine. "L'attivita' in Italia - ristrutturazione di una struttura pubblica" - Dato il primario interesse della Fondazione per l'infanzia e per le condizioni di vita dei minori ci sembra significativo annoverare, tra le prime esigenze cui la Fondazione ha fatto fronte, la ristrutturazione della scuola materna "Luigi Malnati - Emma e Silvio Macchi - Patrizia Nidoli" di Giubiano (Varese), inaugurata nel dicembre 1999. Si è partiti da una concreta esigenza di risistemazione della struttura e dall'affezione al desiderio di Patrizia Nidoli, che in quell'asilo ha trascorso gli anni della sua infanzia. Un primo simbolico impegno di riqualificazione di una struttura per l'infanzia che ha dato il via ad attività di diverso tipo. "Sostegno alle coppie adottive" - Parallela all'attività di sostegno all'infanzia è quella di supporto alle coppie adottive. A questo livello si pone l'impegno nei confronti delle coppie che stanno portando avanti un'esperienza adottiva, nelle sue diverse fasi. Due i filoni portanti: a) sportello informativo e di assistenza b) formazione ed orientamento. "Diffusione della cultura dell'accoglienza e della genitorialita' adottiva" Certamente non distinto dall'attività sopra descritta, è rilevabile un aspetto se vogliamo più pubblico e generico atto a favorire nella nostra città e nei dintorni una sensibilità verso l'esperienza adottiva e di accoglienza nelle sue diverse forme. "I rapporti istituzionali" L'interesse attuale per temi stringenti concernenti l'area delle adozioni internazionali e la realtà del Non Profit e della cooperazione ha permesso l'avvio di rapporti di collaborazione, se pur ad un livello iniziale, con membri del Dipartimento degli Affari Sociali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nonché con il Ministero degli Affari Esteri ed Organizzazioni Non Governative da esso riconosciute e del Tribunale per i Minorenni. Anche la costruzione di una rete operativa con le amministrazioni pubbliche degli Enti Locali sta dimostrando la sua efficacia nell'impegno quotidiano della nostra attività. L'interesse pubblico della Fondazione è emerso inoltre dagli interventi radio/tv/stampa, che hanno consentito la divulgazione dell'attività della Fondazione non solo a livello cittadino ma provinciale, regionale, ed in alcuni casi nazionale. È di recente stipulazione (agosto 2001) un'importante convenzione con l'ASL della Provincia di Varese, esito di un positivo ed efficiente rapporto di collaborazione, in particolar modo con gli operatori del "Centro Adozioni", circa l'attività svolta in tale ambito. "L'attivita' internazionale - ente autorizzato per le adozioni internazionali" - Un altro ambito di straordinario interesse verso il quale si sta impegnando la Fondazione e che concretamente funge da "anello di congiunzione" tra l'attività in Italia e quella all'estero è la nascita di un organismo riconosciuto ed autorizzato per l'inoltro delle pratiche di adozione internazionale. La Fondazione Patrizia Nidoli ha ottenuto autorizzazione all'attività nelle procedure di adozione internazionale. A monte di tale richiesta è sicuramente una serie di validi e solidi rapporti a livello internazionale che vorremmo poter coltivare per scopi concreti e del tutto umani come quelli previsti dal nostro statuto e suggeriti dal nostro spirito di azione. All'oggi i contatti più validi perché personalmente verificati sono con il Cile, la Russia, l'Ucraina, la Bulgaria, il Kenya, l'Etiopia. Vorremmo fare in modo di poter continuare una fattiva collaborazione con questi canali da un lato cercando di rispondere alle necessità più concrete che si presentano "in loco", attraverso progetti di cooperazione, in un'ottica di sussidiarietà, dall'altro considerando tali rapporti degli efficienti e trasparenti canali per le adozioni internazionali, là dove l'inserimento dei minori non è possibile all'interno della famiglia di origine o nel loro paese. "I progetti di cooperazione allo sviluppo" - Come previsto dall'idea originaria della Fondazione, sono stati portati a termine e sono in atto progetti di sostegno all'infanzia in difficoltà. Tali iniziative hanno avuto origine da una serie di validi e solidi rapporti con interlocutori esteri che in prima persona si sono coinvolti con l'impegno della Fondazione. a) Cile - Il rapporto con questo Paese genera un immenso stupore pensando alla dinamica degli eventi ed alla semplicità con cui un primo contatto ha generato una rete di rapporti ormai imprescindibili. L'occasione originaria è stato l'incontro con Mons. Riccardo Ezzati, italiano in Cile da una trentina di anni, Vescovo della Diocesi di Valdivia, a sud di Santiago. Il suo impegno nei confronti dei minori della sua Diocesi e delle loro famiglie è testimonianza di una dedizione assoluta al loro destino. Molto è il lavoro che Mons. Ezzati ed i suoi collaboratori dedicano al miglioramento delle condizioni di vita di queste persone dal punto di vista concreto e sociale e conseguentemente umano. La Fondazione ha avuto modo di realizzare in questa Diocesi interventi di particolare consistenza: 1. Ha finanziato la costruzione di una casa di accoglienza per bambini di strada in collaborazione con una Fondazione cilena (Fundacion "La Dehesa") con obiettivi del tutto in linea con quelli della Fondazione Nidoli, rispondendo alla concreta esigenza di predisporre una struttura in grado di accogliere i minori i bambini e le loro madri della zona più povera della città di Valdivia. L'istituto, denominato Cifan (Centro Integral Familia y Niño), è stato inaugurato l'8 gennaio del 1999 con la presenza delle massime autorità cittadine, del Vescovo e dei rappresentanti della Fondazione. 2. Ha attivato, con l'aiuto degli educatori dell'istituto e dei responsabili che si sono impegnati a seguire personalmente tale attività, un progetto di sostegno a distanza dei bambini della casa di accoglienza, in linea con il nostro spirito di sostenere le difficoltà in primis là dove esse si pongono lasciando come sussidiarie le soluzioni più drastiche e definitive. Si tratta di bambini che hanno solide radici nel loro paese vivendo tuttavia in condizioni di povertà che non consentono loro di condurre una vita normale e dignitosa. 3. ha provveduto all'acquisto del mobilio presso l'Hogar Belén, Istituto che ospita circa 30 bambini da 0 a 6 anni provenienti dal Tribunale per i minorenni perché separati dai genitori per cause diverse. 4. Ha stipulato un accordo formale di collaborazione con la Diocesi di Valdivia nel quale la Diocesi stessa dichiara di considerare la Fondazione come referente principale per le adozioni internazionali in Italia. 5. Si sta impegnando per la costruzione di laboratori per la lavorazione della carta necessari all'avvio di corsi professionali per ragazzi a rischio di disagio. Un'iniziativa volta al reinserimento sociale di minori che hanno abbandonato la scuola e che intendono ugualmente crearsi una professionalità spedibile nel mondo del lavoro, sostenuti da progetti educativi in atto nella Diocesi. Come naturale conseguenza, tramite contatti presi in tali occasioni, la Fondazione ha avuto modo di conoscere Padre Alceste Piergiovanni, responsabile del "Centro Proteccion de Menores" a Quinta de Tilcoco. Da anni Padre Alceste si dedica al mantenimento ed all'educazione dei minori orfani di tale Istituto impegnandosi anche nell'attività delle adozioni internazionali. Anche da questo rapporto è nata una fiorente attività che ci auguriamo di poter continuare ed approfondire. 1. E' stato stipulato un formale accordo tra la Fondazione ed il Centro, a testimoniare la solidità dei rapporti che si sono instaurati, in cui il Centro dichiara di considerare la Fondazione quale principale referente per le adozioni internazionali in Italia. 2. Sono stati attivati rapporti con le famiglie italiane che negli anni hanno adottato con Padre Alceste e che ultimamente si sono riunite in associazione. Da qui l'apertura di una sede periferica della Fondazione a Roma. 3. E' stato fornito un contributo per l'abilitazione di una casa nel distretto della città di Rancagua, sede di Tribunale per i Minorenni. 4. Donazioni da parte del Rotary Club e di privati hanno consentito l'acquisto di una lavatrice industriale per il Centro Protecciòn de Menores di Quinta de Tilcoco, nonché l'invio di attrezzature e materiale medico e farmaceutico. 5. E' stato avviato nel luglio 2001, cofinanziato dalla Regione Lombardia, un progetto educativo volto al reinserimento dei minori nella loro famiglia di origine. Un impegno preventivo nei confronti dell'abbandono rivolto a famiglie in stato di disagio i cui figli sono ospiti presso l'istituto, ma per cui si vorrebbe tentare un reinserimento familiare in seguito al recupero dei genitori. b) Russia - Anche i rapporti con la Russia sono scaturiti da contatti con persone che a diverso titolo si sono interessate alla nostra realtà. L'amicizia con Don Ubaldo Orlandelli, Direttore della Caritas della parte asiatica della Russia e con i suoi stretti collaboratori all'interno del Centro accoglienza di Novosibirk, in Siberia, ha portato a frutto alcune opere visibili: 1. E' stato siglato un accordo tra la Fondazione e la Caritas della parte asiatica della Russia, segno di solidi rapporti che stanno generando iniziative in linea con lo spirito della Caritas innanzi tutto e della Fondazione. 2. Sono stati presi accordi per l'avvio di progetti di sostegno a persone in difficoltà della Regione di Novosibirsk ed è stato avviato un lavoro di predisposizione di un'organizzazione in grado di far fronte all'impegno previsto per l'attività delle adozioni internazionali. 3. E' in fase di progettazione un intervento di prevenzione dell'abbandono attraverso l'attuazione di un Centro per ragazze madri. c) Ucraina - I contatti con Kyev e Padre Maxim Mauritsson hanno preso origine da una concreta esigenza nel Paese. Padre Maxim, medico e docente universitario, è stato incaricato dal Ministero della Sanità Ucraino di organizzare l'aggiornamento di un numero piuttosto consistente di medici. La situazione sanitaria in Ucraina è molto precaria, sia per le conoscenze del tutto sorpassate, sia per le attrezzature sanitarie, sia per la qualità ed il numero di farmaci e presidi sanitari, sia per il livello culturale dei medici. Sono stati organizzati periodi di stage in cui questi medici hanno l'opportunità di frequentare un reparto specialistico italiano. È stato chiesto all'Assessorato alla Sanità della Regione Lombardia di sostenere la proposta e di sottoporla alla riunione dei Dirigenti delle Aziende Ospedaliere Lombarde, le quali hanno risposto più che egregiamente (16 Aziende pubbliche su 25). Inoltre hanno dato la loro adesione anche Ospedali ed Istituti di ricerca privati. I rapporti generati da questa iniziativa hanno creato le condizioni per cominciare un lavoro con Padre Maxim e l'orfanotrofio in cui opera volto alla predisposizione di quanto necessario per intraprendere l'impegno delle adozioni internazionali. Altri validi rapporti sono stati avviati con altri paesi del terzo mondo o in via di sviluppo, quali il Kenya, l'Etiopia, la Bulgaria, Romania, Cina. "Prospettive" - È in fase di avvio nei prossimi mesi a Varese, Gallarate e Busto Arsizio - una serie di incontri dedicati alla sensibilizzazione ai temi dell'accoglienza, nelle sue diverse forme, dell'educazione e della famiglia. La Fondazione sta collaborando con il Comune di Varese ed i Servizi Sociali al fine di stipulare una convenzione che attesti l'integrazione, anche in termini operativi, tra i diversi soggetti coinvolti nell'ambito delle adozioni sul territorio varesino. Quello fin qui descritto è stato solo l'inizio di un impegno che vuole andare ben oltre. Gli input che abbiamo ricevuto sono molti; le esigenze delle diverse realtà che abbiamo conosciuto e cercato di presentare in queste poche pagine altrettante. La realtà dell'infanzia in difficoltà e del sostegno alla famiglia è stringente e provocante, in Italia ed all'estero. Non ci sarà più possibile prescindere dai rapporti nati, dalle realtà conosciute, dagli eventi "capitati". Da un lato, quindi, cercheremo di approfondire tali rapporti, che sono quelli con le coppie e famiglie adottive, con le istituzioni e con le realtà estere. È un intreccio di rapporti che, insieme, generano una rete efficiente e che risponde a diverso titolo, se vogliamo, allo stesso bisogno di compimento del destino di ognuno. Ci sentiamo di dire che è diventata una responsabilità (respondo). La realtà chiama; noi, espressione di un'unità provocata, per quanto possibile rispondiamo.

MICROSOFT PARTECIPA A COMPA 2001: NUOVE STRATEGIE PER LA COSTRUZIONE DELL'E-GOVERNMENT
Bologna, 19 settembre 2001 - Dal 19 al 21 settembre 2001 Microsoft partecipera' presso la Fiera di Bologna all'ottava edizione del ComPA, ''Salone della Comunicazione Pubblica e dei Servizi al Cittadino'', la manifestazione interamente dedicata alla comunicazione delle pubbliche amministrazioni, alle nuove tecnologie e ai servizi ai cittadini. Microsoft (Pad. 20 stand E2) presenta la piattaforma tecnologica di e-government .Net, un sistema informativo aperto ed efficiente, in cui dati ed applicazioni sono realmente accessibili e distribuiti per consentire uno scambio delle informazioni in maniera piu' rapida e puntuale. Ideale per consentire alla Pubblica Amministrazione di comunicare in modo piu' efficiente al proprio interno e nei confronti dei cittadini, la piattaforma di e-government Microsoft .Net, consente inoltre di realizzare portali governativi e di gestire l'interoperabilita' tra le pubbliche amministrazioni salvaguardando gli investimenti nei sistemi informativi esistenti. Un ulteriore obiettivo e' di permettere la realizzazione di servizi Web dinamici standard fruibili da Internet in modo integrato, che estendano le possibilita' di interazione con i cittadini e che permettano a questi ultimi di accedere ai servizi tramite modalita' differenti: Internet, e-mail o anche attraverso un'ampia gamma di applicazioni e dispositivi intelligenti mobili compatibili con i portali degli enti pubblici. ''Oggi le tecnologie legate ad Internet rappresentano il modo migliore per scambiare le informazioni all'interno della Pubblica Amministrazione e per collegare fra loro amministrazione locale e centrale. L'offerta Microsoft e dei suoi partner di software e servizi consente agli enti pubblici di implementare in tempi rapidi e con un rapporto vantaggioso tra costi e benefici soluzioni di e-government efficaci, permettendo di instaurare un rapporto piu' trasparente con i cittadini e le aziende'', ha dichiarato Alessandro Adamo, Business development Manager Pubblica Amministrazione. Nell'ambito della manifestazione, venerdi' 21 settembre 2001 (ore 14.30 - Palazzo dei Congressi - sala H) Microsoft, in collaborazione con Saga, organizza il convegno ''Le opportunita' di e-government per i comuni'', nel corso del quale si evidenziera' come sia possibile gia' oggi per gli enti pubblici locali abilitare la propria infrastruttura tecnologica per realizzare soluzioni di e-government. In questo modo, infatti, la Pubblica Amministrazione Centrale e quella Locale saranno in grado di fornire ai cittadini servizi di qualita', accessibili 24x7, da un unico sportello centralizzato secondo le indicazioni del piano di azione di e-government del governo italiano. Nel corso del convegno sara' presentata la testimonianza del Comune di Biella, presso il quale e' stato sviluppato un nuovo sistema per la fornitura di avanzati servizi elettorali on line per i cittadini.

PIÙ GLOBALIZZAZIONE PER LE IMPRESE ITALIANE DI MACCHINE UTENSILI UCIMU SIGLA IL PRIMO "ACCORDO DI SETTORE" MESSO A PUNTO DA ICE E MINISTERO PER IL COMMERCIO ESTERO PER IL COFINANZIAMENTO DI PROGETTI DI INTERNAZIONALIZZAZIONE
Milano, 19 settembre 2001 - Firmato questa mattina da Andrea Riello presidente di Ucimu-Sistemi Per Produrre, - l'Associazione che rappresenta i produttori di macchine utensili, robot e automazione, - presso la sede milanese dell'Ice - Istituto per il Commercio con l'Estero - il primo "accordo di settore", strumento finanziario messo a punto da Ice e Mincomes mirato a favorire l'internazionalizzazione delle imprese italiane. Questo strumento ha al suo attivo, per il 2001, un importo di circa 14 miliari di lire (7.230 milioni di Euro), risorse attivate da apposite leggi e con relativi finanziamenti congiunti tra Ice e Mincomes. Dopo la firma dell'accordo, per accedere ai finanziamenti sono necessari progetti operativi finalizzati all'internazionalizzazione. La formula adottata per il riconoscimento economico è quella paritetica sul totale costo progetto (50% Associazione e 50% Ice - Mincomes). L'obiettivo preciso di Istituzioni e Associazione è quello di attivare azioni di promozione più tangibili, in una nuova sinergia privata e pubblica a favore di un "Sistema Paese" che veda realmente il trasferimento di servizi e risorse utili all'impresa nel suo processo di crescita strutturale. Tra i diversi progetti operativi che saranno messi a punto e presentati da Ucimu-Sistemi Per Prourre, il primo già pronto è Ucimu Web, destinato a diventare il principale mezzo di comunicazione tra Associazione e i suoi interlocutori worldwide (costruttori, utilizzatori, istituzioni, operatori, opinion leader , media...). L'investimento stimato è di circa 900 milioni di lire (464 mila euro), concorreranno, come spiegato prima, in termini paritetici, le risorse pubbliche rese disponibili da Mincomes e Ice e quelle allocate dalla Associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione. Gli obiettivi che l'associazione conta di centrare attraverso il progetto Ucimu Web sono, in sintesi: aprire una vetrina, sempre e ovunque accessibile della tecnologia italiana, così da favorirne la diffusione, rendere direttamente e costantemente fruibili alle associate le competenze della struttura associativa, implementare l'autorevolezza e la credibilità con cui Ucimu-Sistemi Per Produrre si fa interprete dell'impresa e delle sue caratteristiche su tutti i mercati planetari. A questo proposito, il Presidente Andrea Riello ha affermato: "La sinergia con Ice e Mincomes permetterà a Ucimu-Sistemi Per Produrre di rendere più incisive le azioni con cui, da tempo, promuove la crescita strutturale delle imprese italiane del settore, in funzione delle esigenze imposte dalla integrazione nell'economia globale. In questo senso, credo sia essenziale l'acquisizione della capacità di gestire le più avanzate tecnologie di comunicazione, su cui il sistema Ucimu-Sistemi Per Produrre/imprese deve far leva per concretizzare l'evoluzione indispensabile a mantenere il ruolo di protagonista assoluto della scena settoriale mondiale. Tra l'altro - è la conclusione di Andrea Riello - Ucimu Web smentisce esplicitamente la pretesa contraddizione tra nuova e... vecchia economia, ribadendo che importante è trarre il massimo vantaggio competitivo dalla innovazione tecnologica. Per questo, i costruttori italiani di macchine utensili, che si distinguono per gli elevati contenuti della propria offerta, non hanno esitato a richiedere una rappresentanza adeguata con un alto investimento di information & communication technology, nonostante la net economy stia attraversando un periodo di forte incertezza dopo l'eccessiva euforia dello scorso anno". www.ucimu.it 

SECONDO LE RILEVAZIONI ASSINFORM PER IL PRIMO SEMESTRE DEL 2001 IL MERCATO DELL'INFORMATICA E DELLE TELECOMUNICAZIONI CONTINUA A CRESCERE, MA SI NAVIGA A VISTA
Milano, 19 settembre 2001 - Il mercato italiano deIl'Ict (infbrrnatica e telecomunicazioni) continua a crescere a passo sostenuto. Cominciano però ad affiorare condizioni di incertezza, confermate da una domanda sempre più reattíva a fattori congiunturali e dalla volatilità della domanda proveniente dalla piccola impresa e dalle famiglie. E' importante che l'Autorità di Governo assicuri continuità all'evoluzione del nostro Paese ai modelli della net-economy e della net-society, dando corpo ai provvedimenti promessi in tema di informatizzazione della P.A. e orientando all'innovazione i preannunciati sgravi fiscali all'investimento. Queste le indicazioni formulate da Assinform - lAssociazione Nazionale Produttori Tecnologie e Servizi per l'Informazione e la Comunicazione - con la presentazione oggi a Milano della ormai consueta fflevazione semestrale sull'andamento dei settore in Italia. Il mercato aggregato Ict cresce del 12,2 per cento - Nel primo semestre del 2001, il mercato Ict (informatica e telecomunicazioni nel loro insieme) èrisultato pari a 58.888 miliardi di lire, in crescita dei 12,2 per cento sul periodo corrispondente dell'anno precedente, quando già era cresciuto del 12,5 per cento. Il comparto dell'informatica si è attestato a quota 19.478 miliardi (con un incremento del 10,7 per cento) e le telecomunicazioni a quota 39.410 miliardi (+12,9 per cento). "Si tratta di un andamento molto positivo, che dà conto di un ciclo che da tre anni a questa parte ci ha reinserito nel novero dei Paesi proiettati alla neteconomy - ha dichiarato il Presidente di Assinform, Giulio Koch - E'però anche vero che emergono oggi condizioni di incertezza, legate a un calo della propensione agli investimenti in informatica nellapiccola impresa e dalla netta contrazione della domanda nelle famiglie. " "il mercato esprime senza dubbio una buona continuità per quanto riguarda i valori aggregati, sia per l'informatica che per le telecomunicazioni, spinte dal mobile e dagli investimenti infrastrutturali -ha cmmentato Giancarlo Capitani, Amministratore Delegato di NetConsulting, la società di ricerca che collabora con Assinform al monitoraggio del mercato Ict -Andando nel particolare si nota però che, nel caso dell'informatica, c'è il rischio che solo poche grandi imprese restino impegnate in un processo di investimento essenziale per competere nei mercati globali. Un'evoluzione da sostenere - "Le condizioni di incertezza non sono drammafiche, ma sono palesi, e vanno dalla crisi dei mercati finanziari alle recenti tensioni internazionali - ha commentato Koch - Da tempo Assinform chiede provvedimenti che possano mettere al riparo dalle incertezze il processo di ammodernamento in corso, fondato sulle tecnologie Ict E' importante che essi si concretizzino al più presto. " "Siamo in attesa di sapere, allo scadere dei 100 giorni promessi e con serena fiducia, quale passo avrà l'informatizzazione della PA e quali altre iniziative l'utorità di Governo attuerà per accelerare la marcia alla net-society - ha aggiunto Koch - La stessa Tremonti-bis, già preannunciata, dovrebbe incoraggiare anche la piccola e media impresa a sostenere gli investimenti più coraggiosi e innovativi in Ict e non acquisti estemporanei destinati ad incidere poco sull'efficienza e l'occupazione. " Le telecomunicazioni crescono del 12,9 per cento ... - Nei primi sei mesi dell'anno in corso, il mercato delle telecomunicazioni ha generato un volume d'affari pari a 39.410 miliardi. Alla crescita sul corrispondente periodo dell'anno prima (12,9 per cento), ha contribuito più che in proporzione la componente infrastrutturale, cresciuta del 23,3 per cento (da 5.500 a 6.780 miliardi), contro il 7,8 dei terminali (da 4.250 a 4.580 miliardi) e PI 1,5 per cento dei servizi (da 25.150 a 28.050 miliardi) - e' l'effetto di un processo virtuoso e orientato a nuove capacità - ha commentato Giancarlo Capitani - E su questo fronte, si distinguono gli operatori della telefonia mobile, chiamati ad un processo di investimento scandito dalla costante crescita dell'utenza e dei servizi, in attesa dell'avvento dell'Umts. ... sulla spinta del mobile - La telefonia mobile si confen-na a tutti gli effetti la "locomotiva" del settore, con 46,8 milioni di linee (+33 % sul primo semestre dellanno scorso) fra abbonamenti e carte prepagate, per un numero di utenti pari a circa 35 milioni L'insieme delle componenti (infrastrutture, terminali e servizi) ascrivibili alla telefonia mobile, cresce infatti del 24,1 per cento (da 12.710 a 15.770 miliardi), contro lo 0,6 nel caso della telefonia fissa (da 20.720 a 20.850 miliardi). Notevole anche la spinta (sempre in termini di tutte le componenti) proveniente dal comparto Vas (servizi a valore aggiunto): + 89,8 per cento, ma da valori più contenuti (da 1.470 a 2.790 miliardi), benchè ormai importanti. Il ruolo trainante della telefonia mobile emerge ancora di più se si considerano anche altri parametri. Nel caso delle infrastrutture, essa cresce infatti del 39 per cento (da poco più di 2.000 miliardi a 2.860 miliardi), contro il 13,6 per cento della fissa (da 3450 a 3920 miliardi). Rispetto al mercato dei servizi quelli su rete mobile, anche se non sono cresciuti ad un tasso paragonabile a quello - eccezionale - dei primo semestre 2000 (+ 41 per cento) hanno messo a segno una crescita consistente pari al 25,2 per cento, da 8.380 a 10.490 miliardi. Che si confronta con un aumento complessivo del mercato dei servizi TIc pari all'1 1,5 per cento, passando da 25.150 a 28.050 miliardi. Da registrare è anche la progressione dei servizi Vas (che comprende sempre più i servizi legati a Internet) con un crescita dell89,8 per cento, da 1.470 a 2.790 miliardi mentre del tutto opposta è risultata la dinamica dei servizi su rete fissa. Questi ultimi sono infatti calati dei 3,5 per cento, da 15.300 a 14.770 miliardi, scontando un calo delle tariffe che, se pur in misura minore rispetto al primo semestre 2000, ha comunque prodotto effetti significativi sugli introiti dei gestori. L'informatica cresce del 10,7 per cento - Prosegue a buon ritmo anche la crescita del mercato dell'informatica (It), passato dai 17.593 miliardi del primo semestre dell'anno scorso, ai 19.478 (+10,7 per cento) del primo semestre 2001. Il dato nuovo, in questo caso, non sta tanto nella leggera contrazione dei tassi di crescita rispetto a quelli dello scorso anno (+11,3 per cento), quanto piuttosto in una domanda che risulta meno dinamica in alcuni target di utenza. "La domanda è stata sostenuta soprattutto dalle imprese di medie e grandi dimensioni - ha cmmentato Capitani - Impegnate in progetti di durata pluriennale, esse hanno compensato la prudenza della piccola impresa e la contrazione della spesa nelle famiglie. Il primo a risentirne è stato il mercato del personal computer (Pc), che ha visto la crescita in volumi cadere dal 20, 1 per cento al 7,3 per cento. " La situazione rilevata per il primo semestre 2001 è dunque quella di un mercato in forte crescita, ma che vede la domanda delle piccole imprese e delle famiglie indebolirsi progressivamente. E ancora di un mercato che, propno perché trainato dalla grande impresa, esprime una domanda che premia le componenti a maggior contenuto tecnologico e di progetto e che porta ad una nuova concentrazione sia sul fronte della domanda che sul fronte dell'offerta. Ye grandi imprese del credito, dell'industria e della distribuzione sono impegnate in progetti di migrazione all'Euro, di integrazione fra applicazioni esistenti e applicazioni Web e di applicazioni mirate all'e-business - ha aggiunto Capitani - Sono progetti che richiedono soluzioni e servizi sempre più complessi, che vedono avvantaggiati i fornitori di maggiori dimensioni". Il tutto trova riscontro nell'andamento dei comparti in cui convenzionalmente si suddivide il mercato dell'informatica (hardware, assistenza tecnica e servizi). Nel primo semestre del 2001 le vendite di hardware, pari a 5.904 miliardi, sono risultate in crescita del 6,3 per cento (7,4 per cento l'anno prima). E se il comparto dell'assístenza tecnica (965 miliardi, -3,3 per cento rispetto al primo semestre del 2000) non sfugge ad un declino ormai scontato, quello del software e dei servizi (pari a 12.609 miliardi) mostra una performance (+14,2 per cento) simile a quella record dell'anno prima (+ 15 per cento) e a quella media del mercato. Servizi di informatica: è ancora boom - Alla buona dinamica del comparto del software e servizi di informatica (12.609 miliardi in crescita del 14,2 per cento) hanno contribuito soprattutto i servizi che hanno fatto registrare nei primi sei mesi del 2001 un volume d'affari pari a 9.236 miliardi in crescita del 15,6 per cento sul periodo corrispondente dell'anno prima (quando già erano cresciuti del 15,9), grazie soprattutto all'attivazione di progetti in ambito Crm, Scm ed eProcurement. Discreta anche la dinamica del comparto del software che supera i 3.377 miliardi e risulta in crescita del 10,7 per cento, contenendo, grazie all'aumento dei sistemi di fascia intermedia e del middleware, gli effetti del rallentamento della crescita del PC. Per Capitani "sono dinamiche che confermano una volta di più che i veri driver del mercato sono oggi i progetti di integrazione e di e-business. E ancora i servizi coerenti con la razionalizzione dell'uso delle risorse di informatica, come ad esempio i servìzì di outsourcing, che continuano a mostrare una dinamica interessante." Server: medi sistemi avanti tutta ...- L'evoluzione verso la complessità del mercato IT è altrettanto visibile nel comparto dell'hardware (5.904 miliardi nei primi sei mesi del 2001), la cui dinamica (+6,3 per cento) è stata alimentata soprattutto dai sistemi intermedi al cuore delle soluzioni di middleware e di integrazione, e cresciuti nei primi sei mesi del 2001 dei 18,4 per cento in unità. Notevole, sempre all'insegna della ricerca della potenza, è stata anche la performance dei grandi sistemi, che sono cresciuti del 30 per cento in Mips. Le workstation (-18 per cento) hanno confermato un calo fisiologico, mentre la sorpresa è venuta dal rallentamento della crescita del mercato dei PC, passata dal 20,1 per cento dei primi sei mesi del 2000 al 7,3 per cento dei primi sei mesi di quest'anno. ... e Pc avanti adagio ...- Anche nel mercato dei Pc sono comunque riscontrabili tutti i tratti di una domanda di informatica sempre plu complessa. Delle 1.343.900 unità vendute nei primi sei mesi del 2001 (+7 per cento), i tassi più sostenuti sono quelli riscontrabili nel comparto dei PC server (quelli più potenti e dotati della capacità di essere nodi di piccole reti o entry web server), cresciuti del 35,7 per cento (68.000 unità nel primo semestre 2001). Appare invece ridimensionata la crescita dei portatili (notebook), che progrediscono in unità di un buon 16,2 per cento, dato che però resta da raffrontare con il + 64 per cento dei primi sei mesi del 2000. 1 desk top crescono di un modesto 2,9 per cento (943.900 unità consegnate nei primi sei mesi del 2001), e questo nonostante una progressione degli acquisti da parte delle imprese del 12,4 per cento. Consistente calo nella domanda delle famiglie - La modesta crescita del mercato del PC -in unità trova in effetti spiegazione soprattutto nella contrazione della domanda da parte delle famiglie, calata nel primo semestre del 2001 del 5,6 per cento a 339.000 unità. In sostanza è venuta del tutto a mancare, nel mercato del PC, quella spinta che nel primo semestre del 2000 aveva fatto registrare il boom degli acquisti delle famiglie (+68 per cento in unità) sull'onda dell'entusiasmo per Internet. "Si tratta di un fenomeno da porre in relazione con una più generale contrazione dei consumi - ha commentato Capitani - e con la velocità con cui nei mesi scorsi si è soddisfatta una domanda da tempo latente e che ha portato ad una temporanea saturazione del mercato delle famiglie. Fenomeno che stiamo monitorando con attenzione, considerato che, viceversa, il traffico "privato " di Internet è in continuo aumento

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