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GIOVEDI'
23 MAGGIO 2002

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UNA CONFERENZA VALUTA I SUCCESSI DELL'INIZIATIVA "GO DIGITAL" E GUARDA AL 6PQ 

Bruxelles, 23 maggio 2002 - "Vedo possibilità molto interessanti per le Pmi [piccole e medie imprese] nell'ambito del Sesto programma quadro [6PQ] per quanto riguarda lo sviluppo, la ricerca e l'adozione di nuove tecnologie, verso la creazione della Pmi del futuro", ha affermato Robert Verrue, attuale Direttore generale della Dg Società dell'informazione della Commissione europea. Verrue è intervenuto alla conferenza "Smes Go Digital" tenutasi a Bruxelles il 16 maggio, durante la quale i rappresentati della Commissione, delle Pmi e delle organizzazioni di sostegno hanno valutato i progressi compiuti l'anno scorso nell'ambito dell'iniziativa "Go Digital". Il Direttore, in particolare, ha posto l'accento sui progetti integrati, uno dei nuovi strumenti proposti per il 6PQ, che, a suo avviso, offrirà nuove sfide e opportunità alle Pmi. "Nell'ambito del nuovo programma quadro intendiamo realizzare dei progetti integrati", ha affermato Verrue. "Tali progetti potranno comprendere la concreta adozione di nuove tecnologie da parte delle Pmi. Tuttavia, essi comporteranno nuove sfide per le Pmi e le organizzazioni di sostegno, al fine di consolidare gli sforzi e cogliere le sfide più ambiziose". Il completamento della prima fase dell'iniziativa "Go Digital" è stato accompagnato da una relazione sulle politiche in materia di eBusiness a livello nazionale e regionale. Nel documento sono state identificate oltre 150 iniziative politiche rivolte alle Pmi, principalmente nel campo della sensibilizzazione, della promozione delle competenze in materia di tecnologie dell'informazione e della comunicazione, delle reti di sostengo alle Pmi e dell'ingresso nell'eMarket. Il tasso di accesso a Internet delle microimprese europee (con meno di 10 dipendenti) è aumentato dal 40 al 70 per cento fra il 1999 e il 2001, ha affermato Verrue, evidenziando i successi delle Pmi, dei centri di sostegno e dei fornitori di tecnologia. "In alcuni paesi l'aumento è stato molto consistente", ha affermato, citando ad esempio la Grecia, dove l'accesso a Internet delle Pmi e delle microimprese è passato dal 24 al 78 per cento fra il 1999 e il 2001. Nell'ambito dell'iniziativa "Go Digital", inoltre, sono stati lanciati più di 60 progetti di adozione di tecnologia, volti alla sperimentazione di nuove tecnologie per la società dell'informazione in oltre 400 Pmi europee. "Tali applicazioni pratiche di tecnologia, finanziate nell'ambito del programma Ist, sono vitali per le imprese tradizionali. I progetti, infatti, consentono loro di trasformarsi in aziende all'avanguardia", sostiene Verrue. Anche l'attuale Direttore generale della Dg Imprese della Commissione, Fabio Colasanti, che presto sostituirà Verrue alla guida della Dg Società dell'informazione, ha sottolineato alcuni dei successi ottenuti nell'ambito dell'iniziativa "Go Digital", a cominciare dalla maggiore comprensione. "Oggi siamo in grado di comprendere in modo molto più chiaro rispetto a un anno fa il quadro della situazione relativo all'adozione dell'eBusiness e delle Tic [nonché] gli ostacoli alla partecipazione delle Pmi all'economia digitale", ha affermato Colasanti. Colasanti ha individuato tali ostacoli nella mancanza di sicurezza su Internet, nella ridotta velocità e nell'instabilità delle reti di telecomunicazioni, nelle incertezze giuridiche e legate ai pagamenti, nonché nel timore che i beni o servizi offerti dalle Pmi non siano adatti al commercio elettronico. Colasanti ha raggruppato tali preoccupazioni in due sottocategorie: commerciali e tecniche. Il Direttore generale ha tratto una serie di conclusioni dalla prima fase dell'iniziativa "Go Digital": la comparazione (benchmarking) e la condivisione delle migliori prassi sono strumenti efficaci, la cooperazione con le Pmi è la migliore garanzia di successo e il coordinamento a livello di politiche e progetti deve essere ulteriormente potenziato. Colasanti ha concluso su una nota personale, definendo il suo trasferimento dalla Dg Impresa alla Dg Società dell'informazione "stimolante e molto interessante". "L'iniziativa 'Go Digital' si trova a cavallo tra la Dg Imprese e la Dg Società dell'informazione, poiché all'imprenditorialità abbina una solida base tecnologica per la promozione della competitività", ha dichiarato Colasanti.

LOMBARDIA, DOVE IL CREDITO COSTA MENO MIGLIORA LA QUALITÀ DEL CREDITO ALLE PMI E IL RAPPORTO TRA BANCHE E IMPRESE SI FA PIÙ SOLIDO 
Milano, 23 maggio 2002. La Lombardia ha "credito" più delle altre regioni italiane, a giudicare dall'andamento crescente del settore: il 20% in più rispetto al dato nazionale in quattro anni. E chiedere un prestito in Lombardia conviene. Oggi infatti avere un credito fino a 250 milioni in Lombardia costa il 3,7% in meno che nel resto d'Italia. Il rischio è diminuito dal 7,3% al 4,2% in tre anni e si riesce ad avere il credito da una sola fonte (il fido unico cresce del +23,6%). E poi non esistono più limiti quantitativi di concessione del credito per le imprese di piccole dimensioni. Emerge dall'indagine presentata dall'Osservatorio sul Credito e la Finanza della Camera di Commercio di Milano, realizzata dall'Istituto per la Ricerca Sociale sulla base di dati statistici della Banca d'Italia. Oggetto del lavoro è l'esame dei rapporti tra banche e le imprese in Lombardia, il confronto con il resto del Paese e con le 4 regioni del Nord Est. Dai dati risulta che in Lombardia quasi un terzo del credito (28,4%) va alle imprese finanziarie e assicurative. Contro una media italiana dell'8,5%. Mentre l'amministrazione pubblica in Lombardia assorbe solo il 2% del credito, in Italia l'8%. "La Camera di Commercio di Milano oggi - ha dichiarato Pier Andrea Chevallard, segretario generale della Camera di Commercio di Milano - con lo strumento dell'Osservatorio sul Credito e la Finanza vuole incentivare e migliorare il dialogo tra le diverse istituzioni creditizie e le piccole medie imprese perché solo in questo modo si può rafforzare questo punto debole della nostra economia. Ecco perché l'Osservatorio è luogo di studio dei fenomeni economici della nostra realtà. In un mondo sempre più globalizzato diventa vitale rafforzare la struttura finanziaria delle piccole imprese per renderla coerente con la struttura produttiva. La qualità e la quantità del credito in Lombardia e i rapporti relazionali fra banche ed imprese sono temi attuali e proprio su questo snodo della difficile sintonizzazione tra mercato dei capitali e piccole e medie imprese le Camere di Commercio possono giocare un ruolo importante". L'indagine. Il credito in Lombardia risulta in crescita più che nel resto del Paese, è comunque leggermente più contenuto rispetto a quello che interessa gli imprenditori del nord est (se l'indicatore nel '97 era pari a 100, oggi arriva a 160 in Lombardia, a 140 in Italia, a 165 nel nord est). Nel periodo più recente il credito accordato, per i prestiti inferiori ai 5 miliardi di lire, è stato inferiore ai reali utilizzi, così come è accaduto anche nel resto d'Italia. E' inoltre emerso che è migliorata la qualità del credito per due motivi: le imprese erano costrette a chiedere finanziamenti a più istituti di credito mentre oggi questa tendenza è in netto ribasso anche se il fenomeno in Lombardia rimane superiore rispetto al resto del Paese. Risulta poi che il credito tende ad essere meno rischioso. Diminuiscono infatti i casi di ritardi o di mancata restituzione del credito da parte delle imprese. La diminuzione di rischio si rivela vantaggiosa perché riduce il costo del credito, che in Lombardia è addirittura inferiore al dato nazionale. I dati dell'indagine - Il credito costa meno in Lombardia che in Italia (costo del credito per fasce di fido parziale degli affidamenti per cassa con durata inferiore ai 18 mesi). Nel 2001, al di sotto dei 250 milioni, il costo del credito lombardo è inferiore a quello italiano del 3,7%, tra i 250 e i 500 milioni del 4%, tra i 500 e i 1.000 milioni del 4,5%, tra i 1.000 e i 2.000 milioni del 5%, tra i 2.000 e i 5.000 milioni del 4,6%, tra i 5.000 e i 10.000 milioni del 3,5%. ...ed è meno rischioso (incidenza delle partite anomale sugli impieghi). In Lombardia le partite anomale (incagli e sofferenze) hanno inciso sugli impieghi dei crediti in una percentuale pari al 7,3% dal 31/12/ 1997 al 30/06/1998, (rispettivamente 8,1% e 7,8% nel nord est, 14% e 14,1% in Italia), al 31/12/98 l'incidenza è stata pari al 6,6%, (6.9% nel nord est, 13,4 in Italia), al 30/06/99 del 7.00% (6,5% nel nord est, 12,6% in Italia) e al 31/12/99 è scesa fino al 5,3% (5,8% nel nord est, 11,4% resto del paese). Dal 30/06/2000 al 31/12/2000 l'incidenza delle partite anomale è passata dal 4,8% al 4,2%. ( dal 5,4% al 5.0% nel nord est, dal 10,5% al 9,2% in Italia). Il pluriaffidamento (richiesta di più fidi) si riduce (Tassi medi annui di crescita del numero dei clienti per numero di fidi ricevuto tra il marzo 1997 e il marzo 2001). In Lombardia cresce del 23,6% il numero dei clienti che ha ricevuto un solo fido (meglio dell'Italia, per cui la crescita è solo del 21,5%), dell'8,8 % chi ha ricevuto due fidi, del 7,2% chi ne ha ricevuti tra tre e quattro, del 2,2,% chi ha oltre quattro fidi (anche in questo caso la Lombardia fa meglio dell'Italia, dove i pluriaffidamenti crescono di più - rispettivamente +9,1%, +7,3%, +3,9%). Per quanto riguarda il nord est cresce del 24,3% chi ha ricevuto un fido, dell'11,3% chi ne ha ricevuti due, del 9.0% chi ne ricevuti tra tre e quattro, del 4,7% chi ne ricevuti più di quattro. La struttura settoriale del credito in Lombardia e in Italia. In Lombardia il 51,2% del credito utilizzato fino a marzo 2001 è stato richiesto dalle società e quasi società non finanziarie. Il 28,4% dalle imprese finanziarie e assicurative. Il 14,3% dalle famiglie consumatrici, dalle istituzioni e società private, il 4,1% dalle famiglie produttrici, il 2,0 % dalle amministrazioni pubbliche. Nel nord est invece il 59,9% del credito utilizzato è stato richiesto dalle società e quasi società non finanziarie. Il 20,4% dalle famiglie consumatrici e dalle istituzioni e società private, il 7.9% dalle famiglie produttrici, l'8,7% dalle imprese finanziarie e assicurative e il 3,0% dalle amministrazioni pubbliche. In Italia 53,7% del credito utilizzato è stato richiesto dalle società e quasi società non finanziarie. Il 22,3% dalle famiglie consumatrici e dalle istituzioni e società private, il 7,6% dalle famiglie produttrici, l'8,5% dalle imprese finanziarie e assicurative e il 7,9% dalle amministrazioni pubbliche. Cresce il credito per le imprese private e artigiane in Lombardia. Nel biennio 99/2000 il credito alle società non finanziarie è così variato: - 27,4% per le associazioni fra imprese non finanziarie, il + 9,1% per le imprese private, -6,8% alle quasi società non finanziarie, +6,0% alle quasi società non finanziarie artigiane, + 3,5% alle imprese pubbliche. Dove cresce il credito c'è chi sconfina anche meno: -6,2% per le imprese private, -5,3% alle quasi società non finanziarie artigiane 

LA COMMISSIONE EUROPEA ADOTTA LA RELAZIONE SULLA CONVERGENZA DEL 2002 RELATIVA ALLA SVEZIA 
Bruxelles, 23 maggio 2002 - La Commissione europea ha adottato in data odierna la sua relazione sulla convergenza del 2002, nella quale, in conformità all'articolo 122, paragrafo 2, del trattato, vengono esaminati i progressi compiuti dalla Svezia. Poiché gli altri due Stati membri che non partecipano all'area dell'euro, Danimarca e Regno Unito, hanno negoziato clausole di deroga prima dell'adozione del trattato di Maastricht, la relazione di quest'anno riguarda esclusivamente la Svezia. Per poter partecipare all'area dell'euro, gli Stati membri devono soddisfare il criterio della convergenza delle legislazioni e i criteri di convergenza relativi alla stabilità dei prezzi, alla situazione della finanza pubblica, al tasso di cambio e ai tassi d'interesse. La relazione conclude che la Svezia soddisfa tre dei criteri di convergenza (quelli relativi alla stabilità dei prezzi, alla situazione della finanza pubblica e alla convergenza dei tassi d'interesse), ma non soddisfa quello relativo al tasso di cambio. Inoltre, la legislazione relativa alla banca centrale svedese non è ritenuta compatibile con il trattato e con lo statuto del Sebc. Sulla base di tale valutazione, la Commissione conclude che la posizione di Stato membro con deroga della Svezia non va modificata. La Commissione ha adottato la relazione sulla convergenza su iniziativa del Commissario dell'Unione europea responsabile delle questioni economiche e monetarie, Pedro Solbes, il quale ha così commentato la relazione: "Sebbene negli ultimi anni l'economia svedese abbia fatto registrare buoni risultati e nonostante tre dei criteri di convergenza risultino soddisfatti, mi rammarica constatare che la Svezia non è ancora in posizione tale da poter partecipare pienamente all'UEM. In linea con quanto osservato dal Consiglio Ecofin nel suo Parere sul programma di convergenza della Svezia del 22 gennaio, mi aspetto tuttavia che quanto prima la Svezia entri a far parte del nuovo meccanismo di cambio e conformi la sua legislazione sulla banca centrale al trattato e allo statuto del Sebc." La Commissione conclude che non vi sono ragioni per modificare l'attuale posizione di Stato membro con deroga della Svezia. Le principali conclusioni della relazione sono illustrate in appresso. Convergenza delle legislazioni - La legislazione svedese non è stata ritenuta compatibile con il trattato e con lo statuto del Sebc nell'ultima relazione sulla convergenza del maggio 2000. Da allora, la legislazione in oggetto non è stata modificata. Sviluppi registrati nel 2001 e nel 2002 hanno Inoltre reso evidente l'assenza di una legislazione dettagliata in materia di destinazione degli utili e di pagamenti straordinari della Riksbank al Tesoro. Per tali ragioni, la legislazione svedese non è ritenuta compatibile con il trattato e con lo statuto del Sebc nella relazione sulla convergenza del 2002. Inflazione - In Svezia il tasso medio d'inflazione nel periodo di 12 mesi fino all'aprile 2002 è stato di 2,9%, inferiore quindi al valore di riferimento di 3,3%. Dal dicembre 1996 il tasso medio d'inflazione svedese su un periodo di 12 mesi è sempre rimasto inferiore al valore di riferimento. La Svezia continua pertanto a soddisfare il criterio relativo alla stabilità dei prezzi previsto dal trattato. Situazione della finanza pubblica - La decisione del Consiglio del 10 luglio 1995 sull'esistenza di un disavanzo eccessivo in Svezia è stata abrogata nel 1998. Dal 1998 i conti pubblici hanno sempre registrato un avanzo, che nel 2001 è stato pari al 4,8% del Pil. Anche per il 2002 i servizi della Commissione prevedono un avanzo. Il rapporto debito/Pil è sceso al di sotto del valore di riferimento del 60% nel 2000 e si è attestato al 55,9% nel 2001. Nel 2002 sono previste ulteriori riduzioni. La Svezia continua pertanto a soddisfare il criterio relativo alla situazione della finanza pubblica previsto dal trattato. Stabilità del tasso di cambio - La corona svedese non ha mai partecipato né al primo, né all'attuale meccanismo di cambio (Erm II); nel corso del periodo esaminato ha oscillato sensibilmente rispetto all'euro. La Svezia non soddisfa pertanto il criterio relativo al cambio previsto dal trattato. Tassi d'interesse a lungo termine - Il tasso d'interesse a lungo termine in Svezia per l'anno avente termine nell'aprile 2002 risulta pari a 5,3%, e cioè inferiore al valore di riferimento di 7,0%. Dal dicembre 1996, il tasso d'interesse medio a lungo termine della Svezia su un periodo di 12 mesi è sempre rimasto al di sotto del valore di riferimento. La Svezia continua pertanto a rispettare il criterio relativo alla convergenza dei tassi d'interesse previsto dal trattato. 

RAPPORTO SULLA CONVERGENZA 2002 PREDISPOSTO DALLA BANCA CENTRALE EUROPEA 
Bruxelles, 23 maggio 2002 - La Banca centrale europea (Bce) ha pubblicato ieri il Rapporto sulla convergenza 2002, teso ad appurare il conseguimento di un elevato grado di convergenza sostenibile da parte della Svezia, nonché la compatibilità della legislazione nazionale con il Trattato che istituisce la Comunità europea e lo Statuto del Sebc. A tal fine, la Bce utilizza il quadro analitico adottato nei rapporti sulla convergenza redatti rispettivamente dall'Istituto monetario europeo (Ime) nel 1998 e dalla Bce nel 2000. Il rapporto di quest'anno consta di tre capitoli. Il primo descrive gli aspetti fondamentali dell'esame della convergenza economica nel 2002; il secondo contiene una valutazione dello stato di convergenza economica della Svezia; il terzo verte sulla compatibilità della legislazione svedese, in particolare della legge sulla Sveriges Riksbank, con gli articoli 108 e 109 del Trattato nonché con lo Statuto del Sebc. In tal modo, la Bce assolve il mandato assegnatogli dall'articolo 122, paragrafo 2 in combinato disposto con l'articolo 121, paragrafo 1 del Trattato di riferire al Consiglio dell'Unione europea (Consiglio Ue) almeno una volta ogni due anni "sui progressi compiuti dagli Stati membri nell'adempimento dei loro obblighi relativi alla realizzazione dell'Unione economica e monetaria". La medesima responsabilità è stata conferita alla Commissione europea, che ha presentato il proprio rapporto al Consiglio Ue contemporaneamente a quello della Bce. Poiché per la Danimarca e il Regno Unito tale esercizio deve essere effettuato solo su richiesta degli stessi, in conformità dei protocolli specifici allegati al Trattato, il Rapporto sulla convergenza di quest'anno riguarda esclusivamente la Svezia. Il Rapporto sulla convergenza 2002 elaborato dalla Bce è disponibile sul sito Internet della BCE http://www.ecb.int nelle undici lingue ufficiali della Comunità europea. È inoltre possibile richiedere copia cartacea della pubblicazione presso ciascuna banca centrale nazionale del Sebc nella rispettiva lingua. 

BANCO SUDAMERIS ARGENTINA: PRECISAZIONI 
Milano, 23 maggio 2002. In relazione a recenti notizie di stampa, IntesaBci comunica che non sono intervenute novità in merito alla propria presenza in Argentina e, in particolare, che non è prevista un'iniezione di fondi a favore di Banco Sudameris Argentina, società controllata da IntesaBci tramite Banque Sudameris Sa (Parigi). IntesaBci continua a monitorare in stretta collaborazione con la Banca Centrale argentina gli sviluppi della crisi di liquidità di quel Paese che si riflette anche sulla sua controllata locale. Qualsiasi decisione in merito alla natura del supporto alla controllata argentina è in ogni caso subordinata alla definizione da parte delle Autorità locali di un piano di ristrutturazione del sistema bancario e finanziario argentino.

BANCA CRT: IL CONTO FREE 18-30 OLTRE QUOTA 40.000 SOTTOSCRIZIONI 
Torino, 23 maggio 2002 - Free 18-30 il conto corrente telematico dedicato agli Under 30 ha superato la soglia delle 40.000 sottoscrizioni (per un totale di oltre 50.000 giovani correntisti). Lanciato nel luglio dello scorso anno da Banca Crt, questo prodotto molto innovativo in campo bancario ha infatti incontrato il favore dei giovani, molti dei quali per la prima volta clienti della banca. Il successo sta nella formula: Free 18 30 non rappresenta l'ultima offerta in materia di conti correnti via Internet, ma semmai la prima realizzazione di un nuovo tipo di servizi bancari e non, inclusa la gestione del conto corrente. Free 18-30 è una scelta innovativa che fornisce un servizio bancario attraverso contenuti e plus estranei alla tradizionale offerta bancaria: il focus non è più esclusivamente il conto corrente ma un modo nuovo di concepire il rapporto con la propria banca. Il valore aggiunto del conto è infatti il sito www.free18-30.it attraverso il quale gli utenti diventano parte di una vera e propria web community e trovano informazioni relative ad eventi, scuola, offerte di lavoro, possono scaricare brani musicali (in partnership con Vitaminic), giocare on line. Un sito che è poi in continuo movimento ed evoluzione. Novità di questo mese ad esempio è "Free School and Campus". Si tratta di un servizio per saperne di più sul mondo dell'Università direttamente dai testimonial di Info Univesity Tour, una serie di incontri informativi organizzati da Banca Crt in numerose classi quinte di istituti superiori di Torino e provincia nel corso dei quali alcuni ragazzi raccontano la propria esperienza negli atenei torinesi. Chiunque può scrivere direttamente ai 10 testimonial collegandosi alla sezione Info-University(r) del sito di Free 18-30 per scoprire i loro volti e le loro preferenze o conoscere curiosità ed esperienze leggendo gli articoli e le interviste che i ragazzi dell'University Tour hanno redatto. Inoltre, attraverso la collaborazione con Zai.Net, si può seguire il tour dello Zai.Mobile, che ospita la redazione itinerante che dal 2 maggio al 10 giugno 2002 incontra i giovani con il progetto "Con Free 18-30 vai in copertina". A bordo un fotografo ed un giornalista "indagano" sul tema "Conto sulla Libertà", reclutando giovani redattori. I migliori saranno premiati con la pubblicazione dell'articolo e della propria fotografia sulla copertina di Zai.net, naturalmente sul sito Free 18-30 e su La Stampa, nella pagina settimanale dedicata alla rivista (in uscita tutti i lunedì). 

NASCE IL CREDITO SICILIANO: UNA NUOVA BANCA PER LA SICILIA 
Milano, 22 maggio 2002 - Le Assemblee straordinarie della Banca Regionale Sant'Angelo S.p.A., della Banca Popolare Santa Venera S.p.A. e di Leasingroup Sicilia S.p.A. - società tutte appartenenti al Gruppo bancario Credito Valtellinese - riunitesi nella giornata di ieri hanno approvato all'unanimità il progetto di fusione delle tre società e la conseguente nascita del Credito Siciliano. I rapporti di concambio deliberati dalle Assemblee delle società risultano essere di n. 34 azioni ordinarie del Credito Siciliano ogni n. 5 azioni Banca Popolare Santa Venera; per quanto riguarda le azioni di Leasingroup Sicilia S.p.A., queste ultime saranno annullate senza concambio in quanto detenute per la totalità dal Credito Siciliano. Con l'approvazione della fusione per incorporazione della Banca Popolare Santa Venera e di Leasingroup Sicilia nella Banca Regionale Sant'Angelo ed il conseguente cambio di denominazione in Credito Siciliano, si concretizza il primo passo verso la costituzione di una banca regionale capillarmente presente sul territorio e in grado di dare un valido impulso all'economia dell'Isola. L'aggregazione consentirà la nascita di una forte banca regionale corrispondente sia alle attese espresse dalle comunità locali, sia alle aspettative dei Soci e permetterà di raggiungere quote di mercato significative nella regione. La nuova realtà diventerà operativa a partire dal prossimo primo luglio. L'Assemblea dei Soci della Banca Regionale Sant'Angelo ha inoltre provveduto alle nomine per l'integrazione del Consiglio di Amministrazione. Quest'ultimo risulta pertanto composto dal Dott. Luciano Camagni, Prof. Giovanni Continella, Dott. Mario Cotelli, Dott. Giovanni De Censi, Rag. Miro Fiordi, Avv. Antonio Leonardi, Rag. Carlo Negrini. Per quanto riguarda il Collegio Sindacale si è pure provveduto al reintegro nelle cariche e pertanto quest'ultimo risulta ora composto dai Sindaci effettivi Dott. Giovanni Licciardi (Presidente del Collegio Sindacale), Dott. Angelo Garavaglia, Prof. Carlo Sorci; Sindaci supplenti il Rag. Matteo Diasio e la Dott.ssa Alessandra Foti. Il Consiglio di Amministrazione della Banca Regionale Sant'Angelo (dal prossimo primo luglio Credito Siciliano S.p.A.) riunitosi subito dopo l'Assemblea dei Soci ha provveduto a conferire l'incarico di Presidente al Dott. Giovanni De Censi e di Vice Presidente al Dott. Giovanni Continella; Amministrare delegato della banca è il Rag. Carlo Negrini. 

ACCORDO FRA IL CREDITO VALTELLINESE S.C. A R.L. E LA DEUTSCHE BANK S.P.A. PER L'ACQUISIZIONE DELLA RILENO S.P.A. 
Sondrio, 22 maggio 2002 - Ieri Il Credito Valtellinese S.c. a r.l. i ha siglato un'intesa preliminare per l'acquisto dalla Deutsche Bank S.p.A della totalità delle azioni della Rileno S.p.A., concessionaria del servizio nazionale della riscossione dei tributi per le province di Como e Lecco. Rileno S.p.A. opera con 7 sportelli in un'area che comprende 253 comuni con 848.000 abitanti e nel 2001 ha realizzato ricavi per circa 17 milioni di euro. L'operazione sarà soggetta, tra l'altro, all'ottenimento delle necessarie autorizzazioni da parte delle competenti Autorità. 

BPV: PRESENTAZIONE DEL PROGETTO ITINERA 2002-2003 
Verona, 23 maggio 2002 - Alla presenza del Presidente della Banca Popolare di Verona Avv. Carlo Fratta Pasini e del Dott. Danilo Valerio, presidente del Cosp si è svolta la conferenza stampa di Presentazione dell'edizione 2002-2003 di "Progetto Itinera". Itinera, il progetto di orientamento per gli studenti delle terze, quarte e quinte delle scuole medie superiori della provincia di Verona, ha appena chiuso le attività della 11° edizione e viene presentata la 12° per l'anno scolastico 2002/2003. La Banca Popolare di Verona sin dall'inizio ha creduto e sostenuto l'azione orientativa del progetto Itinera progettato e realizzato dal Cosp Verona. La peculiarità di questo progetto di orientamento è quella di promuovere un considerevole numero di interventi circa 280 per 8700 studenti. Itinera è proposto da operatori del settore della formazione e da numerosi soggetti protagonisti della realtà economica veronese. Il Gruppo Giovani dell'Associazione Industriali e di Apindustria, il Comune di Verona e la Camera di Commercio I.A.A. collaborano concretamente alla realizzazione del progetto. Le Organizzazioni sindacali Cgil Cisl Uil, gli Enti di formazione professionale, i Rotary e i Lions danno un supporto operativo alla realizzazione del progetto. Intervengono alla realizzazione del progetto l'Università degli Studi di Verona con l'Ufficio Stage e Tirocini e numerose Associazioni di categoria: Asco Unione, Artigiani Riuniti, Cida, Collegio Costruttori Edili, Coldiretti, Cna, Fondazione Edilscuola, Unione Provinciale Artigiani indicano i testimoni d'impresa. La Banca Popolare di Verona mette a disposizione ogni anno i propri collaboratori per la realizzazione dell'iniziativa "Full Immersion" e "Master" previste dal progetto Itinera. Gli studenti hanno l'opportunità di conoscere professionisti del mondo bancario, imprenditori locali e di visitare aziende rappresentative del tessuto economico locale. 

IL GRUPPO BANCA ANTONVENETA TITLE SPONSOR DEL 70° CONCORSO IPPICO INTERNAZIONALE DI ROMA - PIAZZA DI SIENA 23-26 MAGGIO 2002 
Milano, 23 maggio 2002 - Il Gruppo Banca Antonveneta affianca gli organizzatori nella realizzazione della settantesima edizione del Concorso Ippico di Piazza di Siena. La sponsorizzazione del più prestigioso Trofeo di questo importante evento, ovvero la Coppa delle Nazioni, si situa all'interno di un ampio calendario di iniziative, culturali e sportive, promosse e sostenute dalla Banca Antonveneta, istituto che ha sempre operato con particolare dinamismo nelle varie realtà in cui è presente, che ha assunto negli ultimi anni una dimensione nazionale e che, dallo scorso 15 aprile, è quotato alla Borsa Italiana. La Banca Antonveneta è alla guida di uno tra i principali gruppi bancari italiani, con una raccolta globale di 61,3 miliardi di euro, un totale attivo pari a 47,5 miliardi di euro, un patrimonio netto di 2,8 miliardi di euro, ed oltre un milione e mezzo di clienti serviti attraverso una rete di 1.013 sportelli distribuiti sul territorio italiano e 6 sportelli esteri. Assai significativa è anche la presenza dell'Istituto a Roma e nel Lazio, dove conta attualmente 83 filiali. Banca Antonveneta si propone come uno dei protagonisti del sistema economico- finanziario italiano anche grazie all'apporto di Interbanca, la merchant bank del Gruppo, punto di riferimento della Impresa Italiana, per le esigenze di finanza straordinaria (lending, private equity, advisory, M&A, equity capital market). Interbanca è co-sponsor di questo importante Concorso Ippico. 

IMIWEB OFFRE GLI UNIVERSAL STOCK FUTURESPER LA PRÍMA VOLTA GLI INVESTITORI PRIVATI ITALIANI POSSONO OPERARE CON GLI UNIVERSAL STOCK FUTURES (USF), I FUTURES SU SINGOLI TITOLI AZIONARI QUOTATI AL LONDON INTERNATIONAL FINANCIAL FUTURES AND OPTIONS EXCHANGE (LIFFE) 
Milano, 23 maggio 2002 - Imiweb Bank S.p.A. lancia, prima in Italia, gli Universal Stock Futures (Usf), i contratti futures su singoli titoli azioni trattati al mercato internazionale Liffe. La disponibilità di questa tipologia di strumenti derivati, negoziabili a partire da lunedi 27 maggio, conferma la costante attenzione di Imiweb alle richieste dei trader online più esigenti. Di seguito le principali caratteristiche degli Usf: prodotto globale, che ha come sottostanti le più importanti azioni e valute a livello internazionale semplicità di funzionamento; elevato effetto leva (è richiesto infatti il versamento di un margine, nettamente inferiore al capitale necessario all'investimento diretto in azioni); possibilità di utilizzo per finalità di hedging (a copertura di un portafoglio); semplificazione nell'operatività short. 1 futures quotati al Liffe hanno come sottostante le principali Blue Chips internazionali e i più liquidi sono relativi a titoli italiani quali: Eni, Telecom Italia Mobile, Unicredito Italiano, Telecom Italia, SanPaoloimi. L'introduzione degli Usf amplia ulteriormente la gamma, peraltro già molto estesa, di strumenti finanziari derivati italiani ed esteri disponibili online mediante le piattaforme Imiweb. Le informazioni aggiuntive sono a disposizione sul sito della Banca, www.imiweb.it 

CORSO DI TECNICHE OPERATIVE E DI SCALPING SU FIB E MINIFIB 
Milano, 23 maggio 2002 - I corsi di formazione di T2T www.t2t.it sviluppati in collaborazione con Twice Sim, a giugno si arricchiscono di un nuovo appuntamento: un corso itinerante di Tecniche operative e di Scalping su Fib e Minifib, che si propone di fornire ai partecipanti gli strumenti necessari per sviluppare una strategia attinente ai propri obiettivi di investimento e propensione al rischio. Il seminario - il cui calendario prevede le seguenti date: Roma - 10 giugno, Bologna - 13 giugno, Padova - 20 giugno, Palermo - 25 giugno - si svolgerà nel corso di una singola giornata suddivisa in una sessione didattica al mattino ed una sessione operativa al pomeriggio. Il programma del mattino approfondirà in particolare argomenti quali gli aspetti psicologici legati al trading, l'analisi del mercato, l'individuazione dei propri obiettivi di investimento, lo sviluppo delle strategie operative in funzione del momento di mercato e degli obiettivi, mentre nel pomeriggio, nel corso della sessione operativa, verranno applicati i punti sviluppati al mattino con esempi di trading reale e discussioni che coinvolgeranno i partecipanti. Il seminario sarà interamente tenuto da Giovanni Cozzo, analista tecnico e gestore, distintosi per brillanti risultati di gestione. 

PIERRE & VACANCES: SUCCESSO DEL RICORSO AL MERCATO PER 66 ME 
Milano, 23 maggio 2002 - Il Gruppo Pierre & Vacances annuncia la riuscita del suo aumento di capitale lanciato l'11 marzo 2002. L'operazione ha ricevuto un'accoglienza molto favorevole tra gli investitori francesi e internazionali, come dimostra la domanda, che è stata 4 volte superiore al numero di azioni offerte prima dell'aumento. Questa operazione è stata realizzata con l'emissione di 850 000 nuove azioni, mentre la clausola di estensione di 127 500 vecchie azioni è stata interamente esercitata. Il prezzo dell'azione è stato fissato in 67,50 E e il ricavo dell'offerta ammonta quindi a 66 Me. Come annunciato in precedenza, i fondi raccolti permetteranno di rafforzare la struttura finanziaria del Gruppo e di finanziarne i futuri sviluppi, in particolare nell'Europa meridionale. Il capofila e contabile e addetto alla contabilità dell'operazione è stato il Crédit Lyonnais, mentre Natexis Capital e Abn Amro-Rothschild hanno svolto il ruolo di capifila associati. Una copia del prospetto definitivo, vidimato il 20 marzo dalla Commissione per le Operazioni di Borsa con il numero 02-255, è disponibile gratuitamente presso la Pierre & Vacances. 

RISPARMIO GESTITO E SICUREZZA. LA NUOVA OFFERTA SU MISURA DI DUE SPECIALISTI DEL SETTORE ANCHE SU INTERNET DOSSIER TITOLI E CONTI CORRENTI AL SICURO 
Milano, 23 maggio 2002 - Debug, numero uno nei software per istituzioni finanziarie, propone ai suoi clienti i servizi di protezione informatica di Live, l'azienda guidata da Yann Bongiovanni: ''Per renderle impenetrabili attaccheremo le banche che ne faranno richiesta'' Soluzioni informatiche per banche e Sim che permettono di aggiornare via Internet dossier titoli, conti correnti, risparmio gestito e previdenza. Ma non solo: meglio pensare anche alla sicurezza dei sistemi informativi delle banche. Con questo obiettivo Debug Software Tailoring, azienda di Rozzano scelta da circa 50 realta' bancarie e Sim, ha siglato una partnership commerciale con Live Network Security, azienda specializzata nella protezione informatica di aziende, banche e tlc. Paolo Gilardi, a.d. Debug ''Oltre a scrivere bene le nostre applicazioni, ci preoccupiamo che anche la banca abbia dei sistemi impenetrabili'' ''Sono undici anni che sviluppiamo prodotti per le reti di vendita di banche e Sim e da sempre abbiamo cercato di proteggerli da intrusioni informatiche scrivendo al meglio le nostre applicazioni'', dichiara Gilardi. ''L'avvento di Internet, oltre a creare nuove opportunita', ha anche amplificato il problema della sicurezza considerando che ora i dati circolano in rete dove sono maggiori le possibilita' di attacco da parte di malintenzionati'' La ''Porta 80'', varcata questa colonna d'Ercole non esistono approdi sicuri nel mare smisurato del WWW e non c'e' firewall che tenga ''I protocolli di comunicazione Internet'', spiega ancora Gilardi, ''si servono della cosiddetta ''Porta 80'' per veicolare le informazioni e fare transitare i dati nei vari sistemi. Questa nuova configurazione richiede maggior attenzione da parte di noi sviluppatori nello scrivere le applicazioni ma e' anche importante che i sistemi su cui vengono installati i nostri prodotti siano in grado di resistere ad attacchi informatici diretti ai loro sistemi. Per questo abbiamo siglato un accordo con Live Network Security: ora, oltre a proporre i nostri applicativi per il risparmio gestito alle banche, segnaliamo anche la possibilita' di avvalersi dei servizi di Live per verificare che i loro sistemi non siano penetrabili''. 

LE BIOTECNOLOGIE: UN SETTORE IN CRESCITA SUL QUALE PUNTA BB BIOTECH 
Milano, 23 maggio 2002 - Bb Biotech investe in società che operano nel settore delle biotecnologie e che si dedicano alla ricerca, allo sviluppo e alla commercializzazione di nuovi farmaci per la cura di patologie umane. Fondata nel 1993, in Svizzera, per rispondere alle richieste di numerosi investitori istituzionali interessati ad entrare nel promettente settore delle biotecnologie, Bb Biotech è oggi, in termini di capitalizzazione, uno dei maggiori investitori mondiali specializzati nel settore delle biotecnologie. Grazie ad un Consiglio di Amministrazione, dei quale fa parte anche un Premio Nobel, e ad un team di medici, biologi e esperti del settore finanziario, Bb Biotech realizza i propri investimenti selezionando aziende biotecnologiche che, sulla base di analisi fondamentali, presentano elevate prospettive di crescita. Bb Biotech opera con l'obiettivo di garantire ai propri investitori l'ottenimento dei massimo rendimento con il minor rischio in un settore caratterizzato da alta volatilità. La strategia di investimento della Società prevede pertanto un portafoglio titoli composto generalmente da 4-8 partecipazioni principali (le cosiddette core holdings) e da 15-20 partecipazioni minori (small participations), mentre gli investimenti in società non quotate non rappresentano mai più dei 10% dei portafoglio complessivo. Dal punto di vista dei prodotti, questa politica si traduce in un portafoglio diversificato, composto per lo più da prodotti già commercializzati e profittevoli, che garantiscono quindi una certa stabilità degli investimenti, e da prodotti in fase II e III (ovvero ad elevato potenziale di crescita). Solo una minima parte dei portafoglio è invece dedicata alle tecnologie. Dal 1993, anno della quotazione, ad oggi il titolo Bb Biotech ha fatto registrare una performance del 272% (al 17/05/02), mentre il valore intrinseco netto per azione (Nav)1 è cresciuto dei 246% (al 17/05/02). Sono dati tanto più soddisfacenti se confrontati con i principali indici di riferimento dei settore. Nel medesimo periodo infatti l'indice Btk ha realizzato una performance dei 223%, mentre il Nasclaq Biotech Index è cresciuto dei 199%. 

LO SKILL GAP FRENA LA COMPETITIVITÀ DEI SISTEMA PAESE DALL'ANALISI DELL'ANDAMENTO DELL'OCCUPAZIONE IN AMBITO IT EMERGE, INSIEME ALLA RIDUZIONE DEL FENOMENO DELLO SKILL SHORTAGE, UN INASPRIMENTO DELLO SKILL GAP IN STRETTA CORRELAZIONE CON LA BASSA COMPETITIVÍTÀ DEI PAESE 
Milano, 23 maggio 2002 - L'Osservatorio, promosso da Microsoft e realizzato da NetConsulting, con il patrocinio del Ministero dei Welfare, evidenzia una riduzione del numero di posizioni scoperte per i professionisti It, unita a una domanda di competenze informatiche più complesse e indispensabili per supportare gli investimenti delle aziende in Information Technology. Settore che, nonostante il rallentamento generale, è cresciuto nel 2001 dell'8% rispetto all'anno precedente, per un valore complessivo di 20.478 milioni di Euro. La congiuntura economica in atto ha determinato un processo di razionalizzazione delle risorse informatiche e una focalizzazione degli investimenti verso 1'integrazione di architetture e dotazioni esistenti all'interno del sistema informativo aziendale. Questi fattori hanno causato una riconfigurazione del quadro dello skill shortage e skill gap, comportando in contemporanea l'esigenza di competenze tecnologiche di alto profilo e la riduzione numerica dei valori di skill shortage a seguito del rallentamento dell'economia. Si è stimato che la carenza di risorse determinerà nel 2002 in Italia una perdita di oltre 3 miliardi di Euro, pari al 15, 1 % del mercato registrato nel 2001. La disponibilità di profili altamente qualificati ha infatti un profondo impatto sullo sviluppo e sulla produttività dei Paese. A riprova di questo l'Italia, con l'1,08% di risorse con elevate competenze /T rispetto all'occupazione totale - contro il 2,4% degli Stati Uniti, il 2,04% dei Regno Unito, l'1,7% della Francia e l'1,51 % della Germania - si posiziona a livelli più bassi rispetto alla competitività dei Paesi con una più alta incidenza di esperti It. "Pertanto, come emerge dall'Osservatorio, la riduzione dei livelli dello skill shortage -legata alla congiuntura economica più che ai risultati delle iniziative in corso - non deve nascondere il problema ben più consistente dei gap di competenze informatiche che caratterizza attualmente l'Italia e che incide profondamente sul nostro Sistema Paese. La possibilità di disporre di risorse umane qualificate rappresenta oggi lo strumento fondamentale per l'uso strategico della tecnologia e per la competitività delle imprese". L'Osservatorio congiunturale, promosso da Microsoft con il patrocinio dei Ministero del Walfare, ha l'obiettivo di esaminare e monitorare, su base semestrale, i trend legati alle competenze It e i mutamenti nei fabbisogni formativi delle aziende, sia dal lato dei fornitori di tecnologia sia da quello delle imprese utenti. L'analisi condotta prende in considerazione sia fenomeni strutturali che congiunturali, con l'obiettivo di fornire alle aziende gli strumenti necessari per intraprendere le azioni più adatte ai loro modelli di business nel breve e lungo periodo. Lo studio è stato condotto anche in un'ottica verticale per valutare l'impatto dei diversi fenomeni all'interno di differenti settori di mercato: industria, servizi, grande distribuzione, banche e Pubblica Amministrazione. I risultati dell'Osservatorio evidenziano da parte delle imprese una maggiore consapevolezza, rispetto al passato, dell'importanza delle nuove tecnologie -percepite come un vero e proprio asset per la produttività e la competitività aziendale. Se nel 2000 gran parte degli investimenti erano orientati alla realizzazione di siti Web e verso il front office, come mezzo privilegiato per aumentare market share e ricavi, nel 2001 la spesa IT si è focalizzata principalmente verso il sistema informativo interno. L'obiettivo è di integrare le architetture e le applicazioni di back office e front office esistenti, creare Web Service, sviluppare soluzioni per il controllo, l'analisi e la salvaguardia dei dati e delle informazioni, proteggere l'azienda da attacchi di hacker o virus. La conseguenza di questo significativo cambiamento è la richiesta da parte delle aziende di nuove figure professionali, con competenze diverse rispetto al passato. Due anni fa, infatti, le risorse più richieste erano, ad esempio, il Web Designer, il Concept Designer e il Web Master; oggi le aziende necessitano di professionisti che si occupino di sicurezza informatica, analisti e programmatori di applicazioni Internet basate sui nuovi standard di mercato come l'Xml, specialisti di infrastrutture di rete, esperti di Business Intelligence e Knowledge Management. Questi fattori, accanto al rallentamento nella crescita dei mercato, hanno determinato nel 2001 uno skill shortage di 85.000 unità e una previsione per il 2002 di 32.500 figure mancanti. Di questi i principali sono: circa 3.500 specialisti nell'area Pianificazione e Progettazione, circa 10.500 profili nell'area Sviluppo, oltre 2.800 esperti di Sicurezza, circa 2.000 specialisti di Assistenza e Cali Center Tecnico, circa 200 Consulenti Business e Funzionali. L'impatto dello scenario delineato si tradurrà, nel 2002, in un mancato mercato di oltre 3 miliardi di Euro (0,3% dei Pil nazionale) che, in un contesto di rallentamento generale come quello attuale, può trasformarsi in un vero fattore di criticità per l'intero sistema economico nazionale. Nonostante la spesa in formazione It continui a crescere con un tasso dei 10,9% nei 2002 (rispetto al 9,8% dei 2001), tale crescita risulta comunque insufficiente. Infatti il problema dello skili gap continua a generare, secondo le aziende, un ritardo sia nell'adozione di tecnologie a supporto dei business, sia nella realizzazione e nella consegna dei progetti, perdendo in questo modo competitività sul mercato. "Lo scenario delineato dall'Osservatorio mette in evidenza il ruolo fondamentale della formazione It quale strumento per la diffusione e l'utilizzo strategico delle tecnologie a servizio della crescita dei nostro Paese", ha concluso Umberto Paolucci. "Solamente attraverso l'incontro tra domanda di competenze It da parte delle imprese e un'offerta formativa adeguata, promossa sia dal sistema pubblico che da soggetti privati,l'Italia potrà disporre degli asset necessari per porre il nostro Paese allo stesso livello delle economie più avanzate. Proprio con l'obiettivo di sostenere questo sforzo, Microsoft sta lavorando all'individuazione delle specifiche competenze e profili It atti a supportare il nuovo e consapevole ruolo che la tecnologia svolge a supporto dei business, di cui daremo a breve pubblicazione utilizzandola come base per la nostra prossima attività di formazione verso partner e aziende". 

GRUPPO EUPHON: LE PREVISIONI DI CRESCITA DEL GRUPPO ANNUNCIATE LO SCORSO MARZO SCONTANO GIÀ I TAGLI ANNUNCIATI DA FIAT NEGLI ULTIMI GIORNI 
Torino, 23 maggio 2002 - Relativamente al fatturato derivante da Fiat Auto, infatti, per il 2002 si prevede una riduzione di circa il 25% rispetto a quanto realizzato nel 2001. Gli obiettivi prevedono di compensare la riduzione derivante da Fiat Auto con commesse provenienti dall'area della cultura (progettazioni multimediali per Musei e Parchi a Tema) A seguito delle recenti dichiarazioni effettuate dalla Fiat - uno dei principali clienti del Gruppo Euphon - relativamente alla difficile situazione congiunturale caratterizzante l'industria automobilistica italiana ed alle manovre di riduzioni di spesa reputate necessarie per fronteggiarla, il management del Gruppo Euphon precisa di avere già scontato tali riduzioni nelle stime di crescita comunicate al mercato finanziario lo scorso marzo. La possibilità di anticipare tali contromisure è scaturita dal fatto che Euphon, per Fiat Auto, si occupa principalmente della progettazione e realizzazione di eventi e manifestazioni legate al lancio di nuovi modelli di automobili, eventi la cui complessità organizzativa richiede una pianificazione temporale molto ampia. Il rapporto con Fiat, infatti, si svolge seguendo un calendario prestabilito da tempo sulla base del quale, ad esempio, nel primo trimestre 2002 è stato realizzato ad Imola il lancio della nuova Alfa Romeo 156 Gta e nei prossimi mesi si prevede la conclusione di altri eventi in fase di realizzazione (come ad esempio la presentazione della Lancia Thesis). Il Gruppo Euphon ha, pertanto, avuto modo di premunirsi definendo le dovute azioni correttive. Al riguardo, Giancarlo Rocchietti - Amministratore Delegato del Gruppo Euphon - precisa: "nella definizione delle ipotesi di crescita comunicate lo scorso marzo, era già stata considerata una graduale riduzione dell'importanza di Fiat Auto all'interno del proprio portafoglio clienti. In particolare, è stato previsto che il fatturato realizzato dal Gruppo Euphon nel 2002 con Fiat Auto sarà inferiore di circa il 25% rispetto a quello realizzato nel 2001, una riduzione che intendiamo compensare tramite l'acquisizione di nuovi clienti nel settore della cultura con la realizzazione di progetti multimediali per musei e parchi tematici". Lo sviluppo del business legato agli eventi culturali è un obiettivo che il Gruppo sta perseguendo con forte convinzione, anche grazie ad una domanda in continua crescita - soprattutto sul mercato spagnolo dove Euphon è presente direttamente -, ed ha visto negli ultimi mesi la realizzazione del Museo della Cittadella Fortificata di Ibiza (format riproponibile ad altri clienti) o quella del padiglione di maggior richiamo del Parco tematico della Warner Bros recentemente inaugurato a Madrid. Nell'area eventi, invece, Euphon ha realizzato la convention (svoltasi lunedì 20 maggio) per la presentazione del nuovo impianto produttivo del Gruppo Burgo, leader italiano nel settore cartario. "Il Gruppo Euphon, dunque - ha concluso Giancarlo Rocchietti -, prosegue nella realizzazione del piano di investimenti triennale di 65 milioni di Euro, grazie al quale, come annunciato lo scorso marzo, conseguire gli obiettivi di crescita esterna ed interna prefissati (fatturato consolidato 2004 pari ad Euro 200 milioni, in crescita del 46% rispetto al 2001)." 

MARLBORO CLASSICS ORA ANCHE IN SPAGNA 
Milano, 23 maggio 2002 - Lo scorso 17 maggio 2002 Marzotto S.p.A. ha firmato con la International Trademarks Inc. (Iti) un contratto che prevede l'estensione al mercato spagnolo dell'attuale licenza relativa all'abbigliamento, accessori e calzature del marchio Marlboro Classics. Entro il 2006, Marzotto prevede di raggiungere in Spagna un livello di fatturato di circa 20 milioni di Euro. L'ingresso nel mercato spagnolo, con la prevista apertura iniziale di due flagship stores localizzati a Madrid e Barcellona, rappresenta un'importante opportunità di sviluppo del marchio a livello internazionale. Nel 2001 Marlboro Classics ha registrato complessivamente ricavi per oltre 130 milioni di Euro, con un margine operativo a doppia cifra. Nel corso del prossimo triennio Marzotto ritiene di poter ulteriormente incrementare il livello dei ricavi e della redditività anche tramite una selezionata espansione della rete con punti di vendita diretti. La Marzotto, che ha un contratto di licenza a lungo termine, gestisce il marchio Marlboro Classics oggi fortemente presente sul mercato dell'abbigliamento casual. Nel corso degli ultimi dieci anni Marlboro Classics ha mostrato un tasso di crescita medio annuo di circa il 20% sia dei ricavi che del risultato operativo. Nel 2001 il fatturato è stato realizzato per oltre il 40% con negozi esclusivi (163) e shop within the shop (310).

AIR LIQUIDE COMPIE 100 ANNI LA MULTINAZIONALE FRANCESE LEADER MONDIALE NELLA PRODUZIONE DI GAS TECNICI, INDUSTRIALI E MEDICINALI, FESTEGGIA IL SUO CENTENARIO CON L'INNOVATION TOUR, UNA MOSTRA ITINERANTE SULL'INNOVAZIONE TECNOLOGICA 
Milano, 22 maggio 2002. Cento anni per Air Liquide. Cento anni all'insegna dell'innovazione. Fondata nel lontano 1902, agli albori del XX secolo, dall'appena trentenne George Claude, la multinazionale francese oggi vanta una leadership mondiale indiscussa nella produzione di gas tecnici, industriali e medicinali, la presenza in 65 paesi e più di 30.000 uomini e donne che ogni giorno contribuiscono al suo successo. Con un fatturato consolidato per il 2001 di oltre 8.000 milioni di euro, Air Liquide ha realizzato un risultato netto consolidato di 702 milioni di euro, una percentuale maggiore del 7.7% rispetto al 2000. Quotata alla Borsa di Parigi per un totale di 360.000 azionisti, la multinazionale francese ha conseguito un utile netto per azione di 7.88 euro, più 9.1% rispetto al 2000. Per celebrare i suoi primi 100 Anni, che ricorrono l'8 Novembre di quest'anno, Air Liquide ha promosso l'Innovation Tour - carovana dell'innovazione - una mostra itinerante che si fermerà nei maggiori siti industriali di tutto il mondo presentando un'esposizione grafica multimediale sugli eventi che hanno segnato la storia dell'azienda in questi ultimi 100 anni. Particolare attenzione verrà dedicata alle ultime invenzioni nei diversi settori in cui opera l'azienda e grazie all'Innovation Contest, concorso internazionale indetto da Air Liquide, verranno premiati i progetti più innovativi. In Italia l'Innovation Tour prenderà il via il 25 maggio per concludersi il 6 luglio e toccherà il Centro Sanità di Milano, la Centrale di Padova, l'Unità operativa di Napoli, la Centrale di Priolo. Cento anni di innovazioni. Cento anni di ricerca e sviluppo. Da quel lontano 1902 in cui Air Liquide nasce con l'obiettivo di produrre ossigeno su scala industriale grazie a un processo innovativo (messo a punto dal proprio fondatore) che attraverso la liquefazione e la distillazione dell'aria, consente di separare l'ossigeno dal nitrogeno, oggi la multinazionale francese conserva una leadership tecnologica che è in costante aggiornamento. Con 8 centri di ricerca distribuiti nel mondo, 500 ricercatori, 100 partnership industriali e oltre 100 contratti di cooperazione con istituti e università, nel solo anno 2001 il Gruppo ha depositato 218 brevetti. Missione delle équipe di Ricerca e Sviluppo di Air Liquide è quella di inventare nuove tecnologie di fabbricazione dei gas, di sviluppare nuove applicazioni e nuovi servizi, di garantire una veglia tecnologica attiva, considerando prioritari lo sviluppo durevole e l'ambiente (riciclaggio, valorizzazione dei residui, riduzione degli scarti nocivi per l'ambiente, utilizzo di fonti energetiche meno inquinanti), la salute e l'igiene (approccio preventivo, in particolare in materia di malattie nosocomiali contratte in ospedale, miglioramento della sicurezza alimentare, igiene e tracciabilità) e le tecnologie avanzate (ottimizzazione dei prodotti e dei servizi). 

ARCHEOLOGIA: RICOSTRUITA LA CITTA' DI AKSUM SI STA RICOSTRUENDO L'IMMAGINE VIRTUALE DELLA CITTÀ ETIOPE DI AKSUM GRAZIE A MODERNISSIMI SISTEMI DI TELERILEVAMENTO 
Roma, 23 maggio 2002 - L'immagine tridimensionale completa ed esauriente della città di Aksum sarà presto disponibile grazie ad un'innovativa tecnica elaborata dai ricercatori dell'Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Itabc-Cnr), in collaborazione con l'Istituto Universitario Orientale di Napoli, il Cineca, l'Università di Boston, che permetterà di ricostruire integralmente il paesaggio dell'antica capitale del Regno di Etiopia, al centro di una aspra contesa con l'Italia per la restituzione del celebre Obelisco. I ricercatori utilizzeranno sistemi informativi geografici (Gis) e di telerilevamento che consentono una definizione molto dettagliata dell'immagine virtuale della zona, in grado di rendere anche i tratti più piccoli di questa culla della civiltà fiorita intorno alla parte meridionale del Mar Rosso tra il I e il V secolo d.C. "Verranno utilizzati - spiega il ricercatore dell'Itabc-Cnr Maurizio Forte - strumenti moderni e molto sofisticati, come un sistema stereoscopico a forma di cupola, che attraverso una immagine virtuale ci darà la mappa del territorio ovvero la cartografia del paesaggio storico e archeologico. Un dato particolarmente importante per comprendere come si viveva e si vedeva il paesaggio anticamente". Una volta completato il lavoro - che sarà illustrato a Roma da oggi al 24 maggio al Palazzo dei Congressi in occasione della Mostra Nazionale Mondogis - gli archeologi potranno dare risposte più precise alle molte leggende archeologiche che accompagnano la storia della città di Aksum. 

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