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PRODI CHIEDE NUOVI FONTI DI FINANZIAMENTO PER I GRANDI PROGETTI DI R&S 

Bruxelles, 31 marzo 2003 - Il presidente della Commissione, Romano Prodi, ha chiesto al presidente della Banca europea per gli investimenti (Bei), Philippe Maystadt, di cercare nuove fonti di finanziamento per i grandi progetti di ricerca e sviluppo (R&S). Il 26 marzo, nel corso di un intervento al Parlamento europeo, Prodi ha fatto riferimento alla mancanza di investimenti nelle reti transeuropee e allo stato "altrettanto deprimente" della R&S. È giunto "il momento di lanciare una grande iniziativa per aumentare in modo decisivo il finanziamento" a favore di entrambe le priortà, ha dichiarato il Presidente della Commissione. "Nonostante le somme messe a disposizione nel bilancio dell'Unione e i prestiti concessi dalla Banca europea per gli investimenti, la spesa pubblica per questi capitoli è addirittura diminuita nell'ultimo anno a fronte di investimenti privati che restano anch'essi al di sotto della soglia necessaria", ha affermato Prodi. Le nuove fonti di finanziamento potrebbero andare dalla concessione di garanzie a carico dell'Unione sino all'istituzione di speciali strumenti di prestito, ha rivelato Prodi. "Queste - ha proseguito - sono le premesse per rilanciare l'obiettivo di Lisbona, di portare avanti le frontiere della nostra conoscenza", mettendo in evidenza punti fondamentali come lo sforzo comune di ricerca, le reti di eccellenza, la mobilità degli studenti e dei ricercatori, nonché i grandi programmi sulla scienza della vita, sull'energia rinnovabile e sull'ambiente. "So benissimo che quello del finanziamento non è l'unico ostacolo che ci impedisce di dare rapida attuazione a questi grandi progetti. E so altrettanto bene che si tratta di opere che richiedono molti anni per essere realizzate. Proprio per questo non c'è tempo da perdere", ha concluso Romano Prodi. 

UNA RELAZIONE DELLA COMMISSIONE EVIDENZIA UNO "SVILUPPO SENZA PRECEDENTI" NELL'ATTIVITÀ COMUNITARIA DI R&S 
Bruxelles, 31 marzo 2003 - Nella relazione annuale 2002 sulla situazione della ricerca e sviluppo tecnologico (Rst) nel 2001, la Commissione afferma che, nell'anno preso in esame, la politica di ricerca comunitaria ha registrato uno "sviluppo senza precedenti". Pubblicata il 20 marzo, la relazione riassume i principali avvenimenti che hanno caratterizzato il calendario della politica di ricerca nel 2001. Il documento cita, innanzitutto, i principali traguardi raggiunti nella realizzazione dello Spazio europeo della ricerca (Ser), fra cui la pubblicazione dei primi risultati del benchmarking delle politiche nazionali di Rst; la cartografia dell'eccellenza scientifica in Europa; l'adozione di una strategia per la mobilità dei ricercatori; il quadro europeo di valutazione dell'innovazione; il piano d'azione "Scienza e società" e le comunicazioni sulla dimensione internazionale e regionale del Ser. Il 2001 è stato dedicato, in gran parte, ai preparativi per l'attuazione del sesto programma quadro (6PQ). A tal proposito, la relazione ricorda il lavoro organizzativo svolto in ambiti quali i programmi specifici, le regole di partecipazione e la definizione degli strumenti per il 6PQ. La relazione pone l'accento sui continui successi del quinto programma quadro (5PQ): nel terzo anno di attività sono stati conclusi quasi 5.000 contratti, per un totale di oltre 23.000 partecipanti. L'UE ha sostenuto tali progetti con un contributo finanziario di circa 3,7 milioni di euro. Per quanto riguarda il tipo di attività intraprese dai partecipanti, la relazione evidenzia una continua preferenza per le azioni in compartecipazione, le quali hanno rappresentato oltre l'82 per cento del bilancio stanziato. Tuttavia, nel 2001 il contributo finanziario medio per ogni contratto in compartecipazione, pari a 1,17 milioni di euro, ha subito una leggera flessione rispetto al 2000. Inoltre, il numero medio di partecipanti per progetto è sceso da 6,5 nel 2000 a 6,26 nel 2001. La relazione rileva altresì un declino nel contributo finanziario medio per partecipante. Tuttavia, si è registrato un notevole miglioramento nel tasso di proposte di progetto accolte: dal 28 per cento del 2000, al 48 per cento del 2001. Quanto al livello di partecipazione, la percentuale di ricercatori provenienti dagli Stati membri è rimasta pressoché invariata all'86 per cento. Anche la partecipazione degli Stati associati si è mantenuta stabile, superando di poco il 10 per cento, mentre la presenza di ricercatori dei paesi candidati ha registrato un aumento nel 2001. La relazione dedica particolare attenzione alle piccole e medie imprese (Pmi) e al loro coinvolgimento nella ricerca. Nel 2001, oltre 4.600 Pmi hanno firmato un contratto. Inoltre, queste aziende hanno costituito più del 23 per cento dei partecipanti ai quattro programmi tematici e hanno ricevuto oltre il 15 per cento dei finanziamenti totali dedicati a tali programmi. Un altro importante elemento sul quale il documento si sofferma riguarda la posizione delle donne nelle attività di ricerca comunitarie. A tal proposito, nella relazione si citano due iniziative della Commissione: l'attuazione di un sistema di sorveglianza della parità uomo-donna e l'obiettivo di elevare al 40 per cento la presenza femminile a tutti i livelli. Nel 2001, le donne rappresentavano il 30 per cento dei membri dei gruppi di follow-up per i programmi. Fra gli altri importanti avvenimenti del 2001, figura il lancio della rete europea per la comunicazione scientifica Geant, che collega 32 reti nazionali di ricerca e formazione, nonché il rafforzamento della cooperazione internazionale, come dimostrato dalla firma degli accordi con Malta, l'Ucraina, la Russia e l'India. Per informazioni su questa pubblicazione rivolgersi a: Unità Informazione e comunicazione, DG Ricerca Tel: +32.2. 299.11.11 E-mail: research@cec.eu.int 

ACCORDO SULLE CONDIZIONI PER LA SOPPRESSIONE PROGRESSIVA DELLA GARANZIA CONCESSA DA CAISSE DES DÉPÔTS ET DE CONSIGNATIONS (CDC) ALLA SUA CONTROLLATA CDC IXIS 
Bruxelles, 31 marzo 2003 Il 28 marzo la Commissione ha concluso un accordo con le autorità francesi sul calendario per la soppressione progressiva della garanzia statale che la Caisse des dépôts et de consignations ("Cdc") ha concesso nel 2001 alla sua nuova controllata, Cdc Ixis. Cdc Ixis è una banca d'investimento commerciale che ha ampie attività nei mercati finanziari internazionali. La garanzia concessa da Cdc alla sua controllata ha rappresentato uno dei principali fattori che hanno indotto le agenzie di rating ad assegnare immediatamente alla nuova società Cdc Ixis il rating più elevato, "AAA". Giacché Cdc Ixis realizza profitti essenzialmente con operazioni sui mercati finanziari mondiali, non fornisce alcun servizio di interesse generale. Di conseguenza la garanzia in oggetto non è ammissibile a norma delle regole sugli aiuti di Stato. "Le nostre discussioni sono state animate ma hanno consentito di raggiungere un risultato positivo. Siamo giunti ad un accordo che elimina un'importante fonte di distorsioni della concorrenza tra banche commerciali e Cdc Ixis. L'eliminazione di questa fonte di distorsioni consentirà agli altri istituti finanziari di competere in modo più efficace. Questo rafforzamento della concorrenza consentirà a sua volta di migliorare la qualità dei servizi per l'insieme dei consumatori e di rendere il settore bancario della UE più trasparente e più competitivo" ha dichiarato il commissario Monti dopo la conclusione dell'accordo sul calendario della sospensione progressiva della garanzia. Il 24 gennaio 2003 la Commissione ha proposto che la Francia sopprima la garanzia concessa da Cdc alla sua controllata commerciale Cdc Ixis. Gli assetti di proprietà di Cdc Ixis (controllata di Cdc al 79,3%) non sono influenzati da questa decisione. Conformemente all'accordo concluso oggi, la garanzia a favore di Cdc Ixis sarà soppressa progressivamente. Il calendario prevede un periodo di transizione che durerà fino al 23 gennaio 2007 ovvero fino a 4 anni dopo che la Commissione ha proposto di sopprimere la garanzia. Nel corso di questo periodo, la garanzia potrà continuare a valere per le operazioni che giungono a scadenza prima del 23 gennaio 2017. Dopo il 23 gennaio 2007 non potrà essere varato nessun nuovo strumento con il beneficio della garanzia. Tuttavia, per tutte le passività a bilancio e fuori bilancio esistenti al 1° aprile 2003, la garanzia potrà essere mantenuta fino alla loro scadenza. Tutte le passività a bilancio e fuori bilancio poste in essere nel corso del periodo di transizione, ovvero prima del 23 gennaio 2007 saranno coperte dalla garanzia purché giungano a scadenza prima del 23 gennaio 2017. Le passività la cui scadenza è posteriore al 23 gennaio 2017 non saranno più coperte dalla garanzia. Un periodo transitorio supplementare di un anno, che durerà fino al 23 gennaio 2004, è previsto per le passività fuori bilancio che giungeranno a scadenza dopo il 23 gennaio 2017. Ciò consentirà a Cdc Ixis di creare una società apposita (Spv) che dovrebbe ricevere il rating AAA e sarà destinata a questa attività. Per stabilire il calendario per la soppressione della garanzia è stato preso in considerazione il fatto che Cdc Ixis è stata creata solo di recente in quanto entità distinta da Cdc. Sono stati considerati inoltre il suo portafoglio commerciale e il suo notevole ricorso ai derivati. La Commissione è giunta alla conclusione che il periodo di transizione menzionato in precedenza era giustificato se si volevano evitare aggiustamenti bruschi e possibilmente inopportuni nei mercati finanziari, da parte sia di Cdc Ixis che delle sue controparti. 

CAPITALIA: PRIMI RISULTATI DEL PIANO INDUSTRIALE 2003-2005 APPROVATO IL PROGETTO DI BILANCIO 2002 RISULTATO NETTO, NEGATIVO PER € 287 MLN (- € 358 MLN NEL 2001 DI CUI €178 MLN BdR e - €536 MLN PER BIPOP-CARIRE) 
Roma, 31 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Capitalia, riunitosi il 27 marzo nella tarda serata a Roma sotto la presidenza di Cesare Geronzi, ha approvato il progetto di bilancio 2002 ed esaminato lo stato di avanzamento del Piano Industriale di Gruppo 2003-2005. Il progetto di bilancio sarà sottoposto all'Assemblea degli azionisti già prevista per il 28 e il 30 aprile prossimi, rispettivamente in prima e seconda convocazione. L'esercizio 2002 è stato caratterizzato dalla profonda trasformazione del perimetro, della struttura e dell'organizzazione della Banca, che a seguito dell'integrazione con Bipop-.2 Carire si è trasformata, a partire dallo scorso 1° luglio, in Capitalia, un gruppo bancario cui fanno capo cinque banche operative: Banca di Roma, Banco di Sicilia e Bipop-Carire, le tre reti bancarie sul territorio; FinecoGroup, la nuova banca focalizzata nel settore dei servizi finanziari integrati e innovativi; Mcc, la banca d'affari del gruppo, il cui capitale è stato recentemente aperto a nuovi investitori industriali e finanziari. All'assetto attuale si è giunti attraverso un complesso processo societario, finanziario e organizzativo che ha coinvolto tutte le strutture del Gruppo e ne ha completamente ridisegnato la fisionomia operativa e di business. Tale trasformazione ha posto le basi per la nuova mission strategica del gruppo e per la definizione del nuovo piano industriale. I cambiamenti intervenuti rendono i dati riferiti all'esercizio 2002 non direttamente comparabili con quelli dell'esercizio precedente, in quanto l'area di consolidamento dell'esercizio 2001 non includeva il Gruppo Bipop-Carire. Il raffronto con i dati 2001 si basa pertanto su dati aggregati ricostruiti per il 2001, in occasione della pubblicazione del documento informativo relativo alla riorganizzazione del Gruppo Bancaroma e alla sua integrazione con il Gruppo Bipop-Carire, avvalendosi anche di dati desunti dalle relazioni semestrali delle banche al 30 giugno 2002. Il conto economico consolidato Nel 2002 il margine di interesse risulta pari a € 2.765 milioni, in crescita del 5,1% rispetto all'esercizio 2001 (€ 2.631 milioni). Tale crescita è dovuta sia alla gestione attiva dello spread alla clientela, sia al bilanciamento degli effetti, sul margine di interesse, della forte riduzione dell'attivo ponderato per rischio (Risk Weighted Assets, Rwa). Il margine di interesse 2002 comprende € 56 milioni di interessi aggiuntivi relativi a un titolo "junior" nel portafoglio di Fineco Leasing, riveniente da un'operazione di cartolarizzazione. Tali interessi aggiuntivi vengono evidenziati nel conto economico riclassificato per consentire la confrontabilità con i periodi precedenti. Nello schema di conto economico ufficiale essi sono ricompresi tra gli altri proventi di gestione. Le commissioni nette sono pari a € 1.349 milioni, in flessione dell'11,3%, escludendo dal 2001 Azimut in quanto ceduto, nonché le riassicurazioni di Cisalpina Previdenza e le commissioni da cartolarizzazione, in quanto di natura straordinaria. Tale riduzione è dovuta, fra l'altro, alla negativa dinamica dei mercati. I profitti da operazioni finanziarie, pari a € 54 milioni (€ 29 milioni nel 2001), hanno risentito delle avverse condizioni di mercato, solo parzialmente bilanciate dalla plusvalenza dovuta al trasferimento al portafoglio non-immobilizzato, con conseguente rivalutazione per € 60 milioni, dei titoli Italenergia Bis. Gli altri proventi netti sono pari a € 458 milioni; nel 2001 erano pari a € 536 milioni. I dividendi e le partecipazioni valutate a patrimonio netto ammontano a € 480 milioni e comprendono € 158 milioni di dividendi 2001 incassati da FinecoGroup nel primo semestre 2002, i dividendi incassati nel 2002 per circa € 74 milioni e crediti di imposta per circa € 230 milioni, derivanti in gran parte da Banca di Roma e Banco di Sicilia, grazie ai proventi straordinari relativi alla vendita di sportelli e ad altre cessioni..3 Il margine di intermediazione è di € 5.106 milioni, in crescita del 4,3% rispetto ai € 4.894 milioni dell'esercizio precedente. Particolarmente significativa è stata la crescita del margine nel 4° trimestre 2002 (+24,9% rispetto al trimestre precedente), generata da operazioni finanziarie, dividendi, commissioni e altri ricavi. I costi amministrativi sono pari a € 3.186 milioni, in leggera crescita (+2,7%) rispetto all'esercizio precedente, sostanzialmente dovuta ai costi dell'integrazione con il Gruppo Bipop-Carire. Nel 4° trimestre 2002 la dinamica di tali costi segnala, invece, una significativa diminuzione, pari al 6,7%, rispetto al 3° trimestre, grazie all'attuazione del programma di controllo dei costi a livello di holding. Il risultato lordo di gestione si attesta a € 1.464 milioni, in crescita del 27,4% rispetto al 2001. Tale dinamica positiva ha avuto un picco accentuato nel 4° trimestre 2002 con una crescita, rispetto al trimestre precedente, del 157% (80% escludendo i proventi non ricorrenti, pari a circa € 200 milioni). La crescita riflette, in particolare, il positivo andamento dei ricavi delle banche tradizionali e gli effetti del controllo dei costi a livello di gruppo. Le rettifiche nette e gli accantonamenti sono pari a € 2.338 milioni, con una crescita del 51,2% rispetto all'anno precedente. Questo incremento, che si è concentrato nel 4° trimestre 2002 con un aumento del 300% rispetto al 3° trimestre, riflette sia l'allineamento del livello di accantonamenti sui crediti alle previsioni del piano industriale, sia le rettifiche sulle immobilizzazioni finanziarie alla luce dell'andamento dello scenario macro-economico complessivo. Il risultato delle attività ordinarie registra quindi una perdita di € 875 milioni. Il risultato straordinario è positivo per € 744 milioni, contro i € 370 milioni dell'esercizio precedente, ed include le plusvalenze derivanti dalla vendita di sportelli e dalle cessioni di quote di MCC e di Borsa Italiana, delle partecipazioni in Banca Finnat e in Cedel, e di altri asset. Il risultato ante imposte è negativo per € 131 milioni; nel 2001 era negativo per € 26 milioni. Considerando la variazione positiva, per € 207 milioni, del fondo per rischi bancari generali, le imposte sul reddito pari a € 414 milioni, e tenuto conto della perdita di pertinenza di terzi, pari a € 51 milioni, l'esercizio 2002 si chiude con un risultato netto negativo per € 287 milioni, che si confronta con un risultato netto negativo per € 358 milioni nel 2001 (di cui €178 milioni in positivo per Banca di Roma e €536 milioni in negativo per Bipop-Carire). Raccolta e impieghi Al 31 dicembre 2002 la provvista complessiva del Gruppo, inclusi l'interbancario e le passività subordinate, ammonta a € 116,3 miliardi, contro € 136,1 miliardi al 31 dicembre 2001. Al dato contribuisce la raccolta da clientela per € 81,1 miliardi e la provvista da banche per € 31,6 miliardi. Il saldo interbancario netto del gruppo al 31 dicembre 2002 ammonta a € 11,2 miliardi, in calo del 43,6% rispetto al corrispondente dato ricostruito al 31 dicembre 2001, coerentemente con la strategia del gruppo di riduzione della dipendenza dall'interbancario..4 Gli impieghi complessivi, al 31 dicembre 2002, ammontano a € 100,5 miliardi; al 31 dicembre 2001 erano pari a € 114,1 miliardi. Gli impieghi con clientela si attestano a € 80,1 miliardi, rispetto al dato aggregato 2001 pari a € 89,3 miliardi. Il calo degli impieghi è riconducibile per quasi la metà alle filiali estere ed al minor utilizzo del cosiddetto "denaro caldo". La cessione degli sportelli effettuata nel 4° trimestre 2002 ha inciso per € 1,6 miliardi. Al 31 dicembre 2002 l'ammontare complessivo dei crediti classificati netti (sofferenze nette più incagli netti) risulta pari a € 6,7 miliardi, con una forte riduzione (-12,4%) rispetto al dato del 31 dicembre 2001 (€ 7,6 miliardi). La diminuzione dei crediti classificati è stata particolarmente rilevante nel 4° trimestre 2002 rispetto al trimestre precedente (-15,5%). Il rapporto crediti classificati netti/impieghi risulta pari all'8,3%. Tale valore è in diminuzione rispetto al dato aggregato di fine 2001 ed evidenzia, tra l'altro, l'effetto positivo della significativa riduzione dell'ammontare di sofferenze e incagli. Patrimonio netto, Tier 1 e requisiti prudenziali di vigilanza Il patrimonio netto consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2002 è di € 6.740 milioni; al 31 dicembre 2001 era di € 6.902 milioni. Il coefficiente di solvibilità (patrimonio di vigilanza/attività di rischio ponderate) è pari a 9,77. Al 31 dicembre 2002 il Tier 1 ratio, il più importante indicatore della solidità patrimoniale del gruppo, è pari al 6,2%, in significativa crescita rispetto al 5,3% del 31 dicembre 2001, coerentemente con le previsioni relative alla prima fase di attuazione del piano industriale. Il rafforzamento del Tier 1 è stato ottenuto, in particolare, attraverso la rilevante diminuzione dell'attivo ponderato per rischio, passato da € 121,8 miliardi registrati complessivamente dal Gruppo Bancaroma e dal Gruppo Bipop-Carire nel 2001, a € 98,5 miliardi di fine 2002. La Capogruppo Capitalia S.p.A. La Capogruppo Capitalia S.p.A., la holding con funzioni di indirizzo strategico, coordinamento e controllo del Gruppo Capitalia, ha iniziato ad operare il 1° luglio 2002, a seguito del perfezionamento dell'integrazione con l'ex Gruppo Bipop-Carire. I dati relativi all'esercizio 2002 riflettono, quindi, per il primo semestre le attività facenti capo a Banca di Roma S.p.A. e, per il secondo semestre, il perimetro societario della nuova Capogruppo Capitalia S.p.A. Non è dunque significativo alcun confronto tra i dati dell'esercizio 2002 e quelli dell'esercizio precedente. Nel 2002 il margine di interesse risulta pari a € 949 milioni ed il margine di intermediazione si attesta a € 2.333 milioni. I costi operativi, pari a € 1.403 milioni, sono così ripartiti: € 782 milioni per il personale, € 507 milioni per le spese amministrative, € 114 milioni per rettifiche di valore sulle immobilizzazioni immateriali e materiali. Il risultato lordo di gestione si attesta a € 930 milioni. L'esercizio, che chiude con un risultato netto negativo per € 161 milioni, non consente il pagamento del dividendo..5 All'Assemblea ordinaria, chiamata ad approvare il Bilancio 2002, sarà inoltre sottoposto: ƒ il conferimento dell'incarico di revisione contabile per gli esercizi 2003/2005; ƒ la deliberazione in materia di acquisto e alienazione azioni proprie; ƒ l'autorizzazione alla stipula di accordi per l'aumento del limite delle partecipazioni reciproche tra Capitalia e Fiat; ƒ la nomina di amministratori. Il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre all'Assemblea dei soci il riporto a nuovo della perdita dell'esercizio, riservandosi di convocare un'apposita Assemblea straordinaria per deliberare la copertura di tale perdita mediante riduzione, per pari ammontare, della riserva ex lege 413/91. In allegato sono riportati gli schemi di conto economico e di stato patrimoniale. Il Bilancio sarà sottoposto all'esame del Collegio sindacale e della Società di revisione incaricata. In apposito capitolo della Relazione sulla gestione è riportata la relazione annuale in materia di Corporate Governance nella quale è analiticamente indicata anche la verifica effettuata dal Consiglio di Amministrazione sull'indipendenza dei propri componenti. Stato di avanzamento del piano industriale 2003-2005 Il Consiglio di Amministrazione ha anche esaminato lo stato di avanzamento del Piano Industriale 2003-2005 del Gruppo. Il piano, presentato lo scorso ottobre, si articolava su sei aree prioritarie di intervento: qualità degli asset; gestione del rischio e del capitale; dismissioni di attività non-core; nuovo assetto manageriale e rinnovo della cultura aziendale; incremento dei ricavi; riduzione dei costi. Il piano si proponeva di concentrare buona parte degli obiettivi nella sua fase iniziale, in particolare relativamente alla dismissione di asset, alla riduzione dei costi, al miglioramento della qualità degli asset e al rafforzamento patrimoniale del Gruppo. Il piano, che su questi temi centrali ha già acquisito i primi sostanziali risultati, si può considerare concluso per la sua prima fase di attuazione. Qualità degli asset Lo stock di crediti classificati lordi (incagli lordi più sofferenze lorde) ha registrato nel 4° trimestre 2002, una riduzione del 5,9% rispetto al trimestre precedente, dovuta sostanzialmente alla notevole diminuzione (-23,7%) degli incagli lordi. I crediti classificati netti, in particolare, hanno evidenziato nel 4° trimestre 2002, per la prima volta in misura così rilevante, una riduzione strutturale di oltre € 1,2 miliardi, pari al 15,5%, rispetto al trimestre precedente, grazie a una diminuzione del 27% degli incagli netti e dell'8,9% delle sofferenze nette. Il grado di copertura dei crediti classificati, è cresciuto di 8,9 punti percentuali su base annua e di 6 punti percentuali nel solo 4° trimestre 2002, portandosi al 46,6% complessivo..6 Tale valore corrisponde ad una copertura pari al 53% delle sofferenze nette e al 24,3 % degli incagli netti. Questi indici allineano Capitalia alla media del sistema bancario nazionale. Continua la riduzione dell'afflusso di nuove partite di crediti classificati, mentre il significativo aumento del deflusso è reso possibile da una accresciuta capacità di recupero crediti. Tale attività sarà ulteriormente rafforzata dall'annunciata joint venture con Archon (Gruppo Goldman Sachs) alla quale verrà affidata la gestione di oltre € 6 miliardi di sofferenze del Gruppo. Gestione del rischio e del capitale Come previsto dal piano, il Tier 1 ratio ha superato a fine 2002 la soglia del 6%, portandosi al 6,2%, dal 5,3% dell'anno precedente. Il dato stimato per il 1° trimestre 2003 mostra un'ulteriore crescita del Tier 1 a 6,3% e viene confermato un obiettivo di 6,5% per l'esercizio 2003. L'attivo ponderato per rischio (Risk Weighted Asset, Rwa) al 31 dicembre 2002 è stato ridotto di € 23,3 miliardi (-19,1%) rispetto al 31 dicembre 2001 attraverso la riduzione dell'esposizione sull'interbancario, il riesame dell'esposizione creditizia della clientela, la revisione del portafoglio titoli di proprietà e altri interventi straordinari previsti dal piano. In particolare, il portafoglio titoli è diminuito del 24%, l'esposizione netta sull'interbancario del 43,4% e il free capital negativo del 34,1%. Dismissioni di attività non-core In pochi mesi e in un contesto di grande incertezza di mercato sono state effettuate tutte le cessioni annunciate, per un incasso complessivo netto di € 1,8 miliardi e plusvalenze per € 0,7 miliardi. Tutte sono state caratterizzate da condizioni di cessione ai massimi valori rispetto alle valutazioni espresse per operazioni similari. Management E' stato attuato un programma di profondo rinnovamento manageriale. La squadra di management è stata ulteriormente rafforzata ed è stato definito con precisione l'insieme di regole che definiscono i rapporti fra la holding e le società operative. I cambiamenti hanno principalmente riguardato le attività di gestione del credito e le funzioni di coordinamento e controllo del Gruppo. Incremento dei ricavi e riduzione dei costi Il recupero di redditività e di riduzione dei costi nella gestione ordinaria era fra gli elementi di maggiore criticità del piano. Gli indicatori più significativi mostrano sostanziale miglioramento, a indicazione della natura strutturale degli interventi effettuati. Nel 4° trimestre 2002, rispetto alla media dei primi nove mesi dell'anno, il margine di intermediazione è salito del 32,8%; costi e ammortamenti sono scesi del 4,8%; ricavi da prodotti ad alto valore aggiunto sono cresciuti del 187%. L'aumento nei ricavi è stato ottenuto principalmente grazie alla focalizzazione sull'asset management, sulla bancassicurazione e sui prodotti strutturati. Altri prodotti innovativi sono allo studio per il lancio sul mercato nella prima parte di quest'anno. Per quanto riguarda la riduzione dei costi sono state avviate alcune prime iniziative, tra le quali la creazione di una funzione acquisti centralizzata. Si è inoltre agito sul versante delle.7 strutture, con un ridimensionamento selettivo degli organici, favorito da un accordo raggiunto con i sindacati in materia di esodi agevolati. 

BPB, BPCI E BPLV I CDA APPROVANO PROGETTO FUSIONE 
Bergamo, Milano, Varese, 31 marzo 2003 - I Consigli di Amministrazione della Banca Popolare di Bergamo-CV Scarl (Bpb), della Banca Popolare Commercio e Industria Scarl (Bpci) e della Banca Popolare di Luino e di Varese SpA (Bplv) hanno approvato all'unanimità il Progetto di Fusione per unione delle tre banche con la costituzione di una nuova banca popolare denominata Banche Popolari Unite Scarl o, in breve, Bpu Banca. 1. Il Progetto di Fusione Il progetto prevede: lo scorporo da parte di BPB della propria azienda bancaria, costituita dalla rete di sportelli (con l'esclusione di uno sportello in Bergamo), a favore di una nuova banca costituita in forma giuridica di società per azioni e interamente posseduta da Bpb stessa, che avrà la denominazione di Banca Popolare di Bergamo SpA ("Bpb SpA"). lo scorporo da parte di Bpci e di Bplv delle rispettive aziende bancarie, costituite dalle reti di sportelli (con l'esclusione, per Bpci, di uno sportello in Milano), a favore di una nuova banca costituita in forma giuridica di società per azioni posseduta interamente e proporzionalmente ai valori di conferimento da Bpci e Bplv stesse, che avrà la denominazione di Banca Popolare Commercio e Industria SpA ("Bpci SpA"). la fusione per unione tra Bpb, Bpci e Bplv mediante costituzione di una nuova società cooperativa avente natura di banca popolare con funzioni di Capogruppo, denominata "Banche Popolari Unite Scarl" o, in breve, Bpu Banca, per la quale sarà chiesta ammissione al listino ufficiale. Si rammenta che in data 13 e14 marzo la Banca d'Italia ha autorizzato la fusione tra Bpb, Bpci e Bplv, nonché la fusione per incorporazione di Banca Carime SpA in Popolare Commercio e Industria Finanziaria SpA, che darà vita alla nuova Banca Carime SpA. L'operazione di aggregazione darà origine ad un gruppo costituito da una Capogruppo cooperativa quotata, con sede legale e amministrativa in Bergamo e che svolgerà piena attività bancaria tramite i due sportelli di Bergamo e Milano e nella quale saranno accentrate oltre alle attività di indirizzo e coordinamento del Gruppo, le funzioni finanza, governo e controllo, risorse, servizi di supporto, credito, coordinamento e indirizzo commerciale, e alla quale faranno capo le società prodotto; da quattro banche rete (Bpci SpA, Bpb SpA, Banca Popolare di Ancona SpA e Banca Carime SpA), fortemente radicate nei propri mercati di riferimento, dedicate allo sviluppo in forma focalizzata delle attività commerciali e creditizie con la clientela. Al fine di salvaguardare il radicamento storico di Bpci SpA nella provincia di Varese, è previsto, tra l'altro, che: Bpci SpA operi utilizzando anche il marchio Banca Popolare di Luino e di Varese; almeno tre dei componenti del Consiglio di Amministrazione di Bpci SpA. designati da Bpci siano scelti tra esponenti del mondo economico, imprenditoriale e professionale della Provincia di Varese, e uno di essi sia presente nel CdA della Capogruppo; sia definita un'area territorialmente omogenea ed incentrata sulla Provincia di Varese all'interno della quale Bpci SpA opererà sotto un unico coordinamento commerciale; sia nominato primo Direttore Generale di Bpci SpA, con contratto almeno triennale, l'attuale Direttore Generale di Bplv (mentre primo Amministratore Delegato della Bpci SpA sarà l'attuale Direttore Generale di Bpci); sia istituito un Comitato per il territorio di Varese composto da alcuni membri del Comitato Esecutivo della Bpci SpA e da esponenti del mondo economico, imprenditoriale, professionale e universitario della provincia di Varese; la Bpci SpA appoggi iniziative culturali, sportive e di valorizzazione del territorio, nonché iniziative di carattere benefico, in linea con quanto finora fatto dal Gruppo Bpci; venga istituita una fondazione a Varese senza scopo di lucro con l'obiettivo di perseguire fini di pubblica utilità. da una rete di promotori finanziari (Bpb Sim SpA) e da Società prodotto, operanti principalmente nei settori dell'asset management, bancassurance, leasing, investment banking. A Milano saranno ubicate alcune funzioni strategiche della Capogruppo, in particolare l'Area Finanza, il Bilancio, l'Auditing e il Private Banking nonché le Società Prodotto operanti nel settore del Wealth Management - Asset management e Bancassurance -, dell'Investment Banking, dell'E-Commerce e del Consumer Finance. L'integrazione tra il Gruppo Bpci ed il Gruppo Bpb-CV porterà significativa creazione di valore per i Soci/Azionisti e per tutti gli stakeholders, consentendo la generazione di sinergie per oltre 180 milioni di euro l'anno a regime, nonché la valorizzazione delle potenzialità attuali e delle prospettive di sviluppo dei due gruppi di origine, attraverso un importante progresso dimensionale ed operativo, con significative prospettive reddituali e patrimoniali, ed un rafforzamento del posizionamento competitivo. Il Gruppo Bpu Banca si caratterizza per (dati pro-forma aggregati al 31 dicembre 2002 ove non diversamente indicato): una capitalizzazione di Borsa pari a circa 3,5 miliardi di Euro al 21 Marzo 2003 in ipotesi fully diluted ed ex dividendi; circa 1.200 sportelli, di cui il 68% nel Centro-Nord Italia ed in particolare in Lombardia (circa 500 sportelli) ed il 32% nel Sud Italia; oltre 2,5 milioni di clienti, prevalentemente famiglie e piccole e medie imprese; circa 15.400 dipendenti; oltre 41 miliardi di Euro di impieghi a clientela; circa 48 miliardi di Euro di raccolta diretta da clientela, inclusi i prestiti subordinati non convertibili; oltre 42 miliardi di Euro di raccolta indiretta da clientela privata, di cui oltre 21 miliardi di Euro di raccolta gestita; oltre 3,6 miliardi di Euro di patrimonio netto 2. Linee guida del Piano Industriale L'aggregazione mira a costituire un Gruppo caratterizzato da: dimensioni significative nel panorama bancario italiano, con posizione di leadership nel mondo delle banche popolari italiane, in grado di costituire un polo di potenziale attrazione di altre realtà bancarie, anche grazie alla adozione del modello federale puro, che facendo perno su una banca capogruppo operativa dedita allo svolgimento accentrato e sinergico delle funzioni comuni di servizio, valorizzi la forza distributiva delle banche rete e salvaguardi l'identità dei marchi e le autonomie locali; b. positivi livelli dei principali indicatori di performance (Kpi), quali, a titolo esemplificativo, il rapporto impieghi/depositi, l'incidenza dei costi sui ricavi, i livelli di patrimonializzazione; c. forte complementarietà, soprattutto in termini di articolazione territoriale con un'equilibrata distribuzione degli sportelli tra Nord e Centro-Sud Italia, e l'esistenza di soli 64 comuni di presenza congiunta su quasi 779 comuni di presenza aggregata dei due gruppi d'origine; d. focalizzazione del modello commerciale su segmenti di clientela (Private, Retail - ripartito tra Mass, Affluent e Small Business - e Corporate), con l'obiettivo di specializzare le politiche di offerta per segmento, migliorare il cross-selling, la retention e la produttività commerciale e di promuovere un incisivo coordinamento delle politiche commerciali a livello di gruppo; e. ampia gamma di prodotti e servizi, attraverso la valorizzazione delle società prodotto del Gruppo, in particolare nei settori del risparmio gestito, della bancassurance, dell'investment banking, al fine di massimizzare le complementarietà esistenti e l'internalizzazione dei margini, anche facendo leva su un bacino di clientela di entità pressoché raddoppiata; f. elevati livelli di redditività ed allineamento tendenziale alle condizioni di miglior efficienza operativa, con la progressiva riduzione dell'incidenza dei costi sui ricavi ed il potenziale conseguimento di significative economie di scala, sia nei centri di servizio, sia nelle funzioni di governo e indirizzo; g. ottimale struttura patrimoniale, in termini di rapporto impieghi/depositi (accrescendo le opportunità di impiego della forte base di depositi che caratterizza il Gruppo Bpci), di qualità dell'attivo e di livello di patrimonializzazione; h. remunerazione elevata e stabile del capitale. L'implementazione degli obiettivi del Gruppo Bpu Banca richiederà di coniugare una forte capacità di presidio dei diversi mercati, con la realizzazione di economie di scala e scopo derivanti dall'accentramento delle funzioni produttive e dalla messa a fattore comune delle migliori competenze ed esperienze attualmente presenti all'interno dei due gruppi d'origine singolarmente considerati. L'aumento della dimensione operativa e l'accorpamento delle strutture centrali nella Capogruppo potranno creare le condizioni per un contenimento delle spese amministrative e per un utilizzo efficiente delle risorse con effetti positivi sul complesso dei costi operativi, con l'obiettivo di raggiungere nel 2006 un rapporto costi/ricavi del 50% circa. Dall'integrazione tra i due Gruppi, sulla base del modello operativo ed organizzativo del Gruppo Bpu Banca, sono state stimate sinergie (lorde) a regime per circa Euro 67 milioni da ricavo e 113 milioni da costi, oltre a quanto già previsto nei Piani Industriali dei due Gruppi singolarmente considerati. Tali sinergie rappresentano un valore attuale, al netto di imposte e oneri di integrazione, di oltre 800 milioni di euro. L'evoluzione reddituale del Gruppo Bpu Banca a livello consolidato dovrebbe consentire il raggiungimento di un ROE per l'esercizio 2006 (utile/patrimonio escluso l'utile d'esercizio) superiore al 16%. Obiettivi fondamentali del Gruppo Bpu Banca sono inoltre il raggiungimento ed il mantenimento di livelli di solidità patrimoniale superiori ai minimi previsti dai requisiti di vigilanza e con potenziali margini di ulteriore miglioramento. Il Core Tier 1 (al netto delle preference shares) è stimato, per l'esercizio 2006, superiore al 6%, ed il Tier 1 Ratio è stimato superiore al 6,5% nel 2006 (entrambi post esercizio da parte di Deusche Bank - Banca Intesa della opzione put sul residuo 25% del capitale sociale di Banca Carime S.p.A.). 3. Sistema informativo di Gruppo I Consigli di Aministrazione delle tre Banche, prendendo atto favorevolmente di quanto riferito dai tre advisors Accenture, Idc e Bain, a seguito di valutazioni di ordine tecnologico, organizzativo ed economico, hanno condiviso le linee guida e le indicazioni prospettate confermando quale sistema informativo quello utilizzato dal Gruppo Bpb-Cv, nel presupposto dell'attuazione della strategia evolutiva concordata, valorizzando le esperienze acquisite e le professionalità dei due Gruppi. La realizzazione del Programma di intervento prevede investimenti complessivi pari a circa 60 milioni di euro, coerentemente con quanto previsto dal Piano Industriale. I costi di esercizio a regime (dal 2006) sono stimati in circa 84 milioni di euro annui e confermano, allo stato attuale, le sinergie previste dal Piano Industriale, pari a circa 46 milioni di euro. Si prevede che tale Programma sarà pienamente in grado di garantire il conseguimento degli obiettivi del Piano Industriale in termini di rispetto della tempistica, abilitazione delle sinergie, costi ed investimenti pianificati. 4. Governance di Bpu Banca Come dettagliato dall'Allegato A, il Consiglio di Amministrazione di Bpu Banca sarà composto da 21 Consiglieri: in seno al CdA verrà istituito un Comitato Esecutivo composto da 9 Amministratori. Verrà inoltre costituito un Comitato Nomine formato da 5 membri. Il Collegio Sindacale sarà composto da 5 sindaci effettivi e 2 supplenti. 5. Società di Revisione Si proporrà alle Assemblee di conferire l'incarico di revisione contabile per la certificazione del bilancio annuale di Bpu Banca e di quello consolidato, nonché l'incarico di revisione contabile limitata della relazione semestrale e di verifica della regolare tenuta della contabilità per il triennio 2003-2005 alla Società di revisione Kpmg SpA, con sede legale in via Vittor Pisani, 25 - 20124 Milano. 6. Condizioni finanziarie Essendosi concluse le due diligence previste dall'Accordo Quadro senza che siano emerse rettifiche tali da configurare esigenza di modifica del rapporto di concambio, vengono confermate le seguenti condizioni finanziarie: Rapporto di cambio: 1,500 azioni di Bpu Banca da nominali euro 2 ciascuna, ogni azione Bpb da nominali euro 3 posseduta da terzi; 0,825 azioni di Bpu Banca da nominali euro 2 ciascuna, ogni azione Bpci da nominali euro 3,5 posseduta da terzi; 0,660 azioni di Bpu Banca da nominali euro 2 ciascuna, ogni azione Bplv da nominali euro 0,26 posseduta da terzi. Le azioni delle società partecipanti alla fusione, possedute dalle medesime, saranno annullate senza concambio. Le azioni di Bpu Banca parteciperanno agli utili a decorrere dal 1° gennaio 2003 e avranno godimento regolare. I soggetti regolarmente iscritti al libro soci di Bpb e di Bpci saranno automaticamente iscritti, per effetto della fusione, nel libro soci di Bpu Banca con pieno esercizio di tutti i diritti amministrativi, così come gli azionisti di Bplv. I n base al rapporto di cambio sopra precisato, il capitale della società rislutante dalla fusione sarà detenuto per il 67% circa dagli ex-azionisti di Bpb, per il 32% circa agli ex-azionisti di Bpci e per l'1% circa dagli ex-azionisti di Bplv. Rapporti di conversione di prestiti obbligazionari convertibili e di esercizio di warrant in circolazione: I prestiti obbligazionari "Banca Popolare di Bergamo-Credito Varesino subordinato convertibile a tasso misto 1997-2004 con warrant" e "Banca Popolare Commercio e Industria 1,5% 1999/2004 convertibile subordinato cum warrant", nonché gli obblighi connessi ai "Warrant azioni ordinarie Banca Popolare di Bergamo-Credito Varesino 2002-2004" e "Warrant Banca Popolare Commercio e Industria 1999-2004" saranno assunti, a norma di legge, da Bpu Banca. I rapporti di conversione e di esercizio, conseguenti al rapporto di cambio sopra definito, e a parità delle altre condizioni definite nei rispettivi regolamenti, risulteranno così stabiliti: per le obbligazioni "Banca Popolare di Bergamo-Credito Varesino subordinato convertibile a tasso misto 1997-2004 con warrant", in n. 5 azioni Bpu Banca da nominali Euro 2,00 ciascuna ogni n. 18 obbligazioni da nominali Lire 5.000 ciascuna; per le obbligazioni "Banca Popolare Commercio e Industria 1,5% 1999/2004 Convertibile Subordinato cum Warrant", in n. 11 azioni Bpu Banca da nominali Euro 2,00 ciascuna ogni n. 80 obbligazioni da nominali Lire 5.000 ciascuna; per i warrant denominati "Warrant azioni ordinarie Banca Popolare di Bergamo-Credito Varesino 2002-2004", in n. 3 azioni Bpu Banca da nominali Euro 2,00 ciascuna ogni n. 24 warrant presentati al prezzo complessivo di Euro 29,96; per i warrant denominati " Banca Popolare Commercio e Industria Warrant 1999-2004", in n. 11 azioni Bpu Banca da nominali Euro 2,00 cadauna ogni n. 400 warrant presentati al prezzo complessivo di Euro 404,53. L'atto costitutivo della Bpu Banca contemplerà l'autorizzazione all'emissione delle azioni a servizio della conversione dei predetti prestiti ed a servizio dell'esercizio dei predetti warrant. I noltre, l'atto costitutivo di Bpu Banca prevederà che il capitale sociale possa aumentare per ulteriori massimi nominali Euro 4.925.936,00, entro il 31 dicembre 2006, mediante emissione di un numero massimo di 2.462.968 azioni ordinarie da nominali Euro 2,00, godimento regolare, con esclusione del diritto di opzione a servizio del piano di stock option in essere per i dirigenti di Bpci e del Gruppo Bpci. Diritto di recesso: Ai soci di Bplv spetta il diritto di recesso ai sensi e nei tempi di cui all'art. 2437 del Codice Civile. 7. Tempistica Aprile-maggio 2003: assemblee ordinarie per l'approvazione del bilancio d'esercizio; assemblee straordinarie per l'approvazione del progetto di fusione tra Bpb, Bpci e Bplv, comprensivo dello scorporo delle reti bancarie e della fusione, e dell'atto costitutivo, delle cariche sociali e dello statuto di Bpu Banca. I Consigli di Amministrazione delle tre Banche hanno deliberato di indire le Assemblee ordinarie e straordinarie come segue: Bpb: in prima convocazione, il 30 aprile 2003 alle ore 16.00 In seconda convocazione, il 10 maggio 2003 alle ore 9.00. Bpci: in prima convocazione, il 30 aprile 2003 alle ore 18.00 In seconda convocazione, il 10 maggio 2003 alle ore 9.30. Bplv: in prima convocazione, il 30 aprile 2003 alle ore 15.00. In seconda convocazione, il 9 maggio 2003 alle ore 15.00. Efficacia della fusione : dalla data di iscrizione dell'atto di fusione recante costituzione di Bpu Banca presso il registro delle imprese di Bergamo, e presumibilmente entro il 1° luglio 2003; Inizio delle negoziazioni del titolo Bpu Banca, per il quale verrà chiesta ammissione alla quotazione in Borsa: dalla data di efficacia della fusione, presumibilmente il 1° luglio 2003 - Presentazione del Masterplan di dettaglio del Piano Industriale del Gruppo Bpu: entro settembre 2003. 8. Informazioni aggiuntive Bpb e Bpci si riservano di dare esecuzione alle delibere di fusione anche in forma modulare e così (i) alla fusione perfetta tra Bpb e Bpci (previo scorporo, rispettivamente, dell'azienda bancaria di Bpb a favore di Bpb S.p.A. e dell'azienda bancaria di Bpci a favore di Bpci S.p.A., come sopra specificato) e (ii) alla successiva fusione per incorporazione di Bplv in Bpu Banca, previo scorporo della sua azienda bancaria a favore di Bpci S.p.A. In tale caso Bpu Banca si asterrà dal compiere qualsiasi atto di disposizione della partecipazione in Bplv e della rete di sportelli di proprietà di quest'ultima, sino a quando non sarà stata perfezionata la fusione di Bplv in Bpu Banca. Qualora la fusione venisse eseguita secondo le modalità descritte nel precedente paragrafo, il rapporto di cambio di Bpb e Bpci rimarrà invariato. Il progetto è soggetto alle autorizzazioni degli organi competenti. Consulenti finanziari dell'operazione sono Mediobanca per Bpci e Lazard per Bpb. Consulenti legali sono il prof. Piergaetano Marchetti per Bpci, lo studio Pedersoli-Lombardi e Associati per Bpb e il Prof. Avv. Luigi Zanzi per Bplv. Consulente industriale per l'aggregazione è Bain & Company. Con l'occasione si comunica che in data 9 aprile pv. alle ore 11, si terrà presso Borsa Italiana, Piazza Affari, Milano, e in collaborazione con l'AIAF, una presentazione dello stato di avanzamento del progetto di fusione e sui risultati 2002, alla quale sono invitati tutti gli interessati. 

COMPOSIZIONE DEGLI ORGANI SOCIALI CHE ASSUMERANNO LA CARICA AL MOMENTO DELLA COSTITUZIONE DELLA SOCIETA' RISULTANTE DALLA FUSIONE 
Il primo Consiglio di Amministrazione di Bpu Banca sarà composto da 21 membri: Presidente: - Emilio Zanetti; Vice Presidente Vicario - Giuseppe Vigorelli; Vice Presidente - Giuseppe Calvi (*); Consiglieri: Giampiero Auletta Armenise, Enzo Berlanda, Mario Boselli, Antonio Bulgheroni, Gaudenzio Cattaneo, Roberto Drago, Loris Fontana, Giorgio Frigeri, Italo Lucchini, Mario Mazzoleni, Toti S. Musumeci, Sergio Orlandi, Alessandro Pedersoli, Giorgio Perolari, Carlo Pesenti, Carlo Porcari, Emilio Riva, Roberto Sestini (*) L'altro Vice Presidente verrà designato da Bpci Ferme le norme statutarie in materia di nomina delle cariche sociali e di attribuzione dei relativi poteri, il Cav.Lav. Emilio Zanetti, il Cav. Lav. Giuseppe Vigorelli e il dott. Giampiero Auletta Armenise assumeranno, fino alla cessazione dalla carica, rispettivamente la carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione, il primo, la carica di Vice Presidente Vicario, il secondo, e la carica di Amministratore Delegato, il terzo. Sarà istituito in seno al Consiglio di Amministrazione un Comitato Esecutivo, composto da 9 consiglieri, fra i quali il Presidente, il Vice Presidente Vicario, i due Vice Presidenti e l'Amministratore Delegato, nonché 4 consiglieri, di cui uno di designazione di Bpci. Al Comitato Esecutivo saranno attribuiti poteri di gestione mentre all'Amministratore Delegato, nel rispetto delle prerogative del Comitato Esecutivo e del Consiglio di Amministrazione, competeranno poteri di indirizzo strategico-gestionale, di sovrintendenza, di coordinamento esecutivo e di controllo. Il dott. Alfredo Gusmini assumerà la carica di Direttore Generale di Bpu Banca e sarà dotato di poteri di gestione corrente. Verrà costituito un Comitato Nomine, formato da 5 membri, del quale faranno parte, oltre al Presidente, 2 consiglieri scelti tra quelli indicati da Bpci e 2 consiglieri scelti tra quelli indicati da Bpb, ai primi due essendo riservata l'indicazione dei consiglieri e sindaci da proporre alle Assemblee a conferma e/o in sostituzione di quelli di designazione dell'attuale Consiglio di Amministrazione di Bpci nonché di esprimere il gradimento per la nomina di 5 consiglieri scelti su indicazione di Bpb; ai secondi due essendo riservata l'indicazione dei consiglieri e sindaci da proporre alle assemblee a conferma e/o in sostituzione di quelli di designazione dell'attuale Consiglio di Amministrazione di Bpb. Il Comitato Nomine provvederà anche a dare le indicazioni per la composizione dei Consigli di Amministrazione delle banche controllate. È intendimento dei Consigli di Amministrazione delle società partecipanti alla fusione far adottare a Bpu Banca un Codice di Autodisciplina che, analogamente a quello vigente in Bpb ed in Bpci, risulterà sostanzialmente allineato con i principi contenuti nello schema elaborato e diffuso dalla Borsa Italiana S.p.A.. In particolare, anche in ossequio alle previsioni di cui all'art. 39 bis dello Statuto di Bpu Banca, il Consiglio di Amministrazione istituirà al proprio interno un Comitato per il Controllo Interno ed un Comitato per la Remunerazione dell'alta dirigenza. Collegio Sindacale Per il primo triennio, il Collegio Sindacale sarà composto dai seguenti 5 Sindaci effettivi e 2 Sindaci supplenti: Luigi Guatri (Presidente), Fulvio Albini (sindaco effettivo), Alberto Lanfranchi (sindaco effettivo), Giovanni Napodano (sindaco effettivo), Pecuvio Rondini (sindaco effettivo), Giovanni Martinelli (sindaco supplente), Rodolfo Luzzana (sindaco supplente). Per il primo triennio il prof. Luigi Guatri assumerà la carica di Presidente del Collegio Sindacale. Collegio dei Probiviri Il Collegio dei Probiviri sarà composto per il primo triennio dai seguenti 3 membri effettivi e 2 supplenti scelti fra i soci: Giampiero Donati (Presidente), Mario Caffi (membro effettivo), Fabio Gagnatelli (membro effettivo), Costantino Ercoli (membro supplente), Attilio Rota (membro supplente). Con riferimento al comunicato stampa congiunto diffuso in data odierna, si desidera precisare che il rapporto di esercizio degli warrant denominati "Warrant azioni ordinarie Banca Popolare di Bergamo-Credito Varesino 2002-2004" è da intendersi in: - n. 1 azione Bpu Banca da nominali Euro 2,00 ogni n. 8 warrant presentati al prezzo di Euro 9,99. 

BANCA LOMBARDA ACQUISISCE BANCA IDEA DALLA BANCA POPOLARE DI VICENZA 
Brescia, 31 marzo 2003 - I Consigli d'Amministrazione della Banca Popolare di Vicenza e di Banca Lombarda nelle sedute tenutesi rispettivamente nelle date del 26 marzo e del 27 hanno autorizzato la conclusione delle trattative tra le due banche per la cessione a Banca Lombarda dell'intera partecipazione posseduta dalla Banca Popolare di Vicenza nel capitale sociale di Banca Idea S.p.A. Il prezzo pattuito, che sarà soggetto a verifica da parte di un'apposita società di revisione sulla base dei dati al 31 marzo 2003, è stato definito in via provvisoria pari a Euro 46,75 milioni determinato sulla base di un Patrimonio netto proforma di Euro 37,3 milioni; l'avviamento è stato definito in Euro 9,45 milioni, pari al 2% circa delle masse amministrate. L'efficacia del contratto sarà sospensivamente condizionata alla preventiva autorizzazione della Banca d'Italia; il contratto sarà altresì oggetto di comunicazione ai sensi della Legge n. 287/1990. Banca Idea, istituto di credito operante attualmente quale banca multicanale su tutto il territorio nazionale, ha da tempo focalizzato la propria attività su un modello mirante alla creazione di una rete territoriale a supporto dell'attività dei promotori finanziari. Attualmente la banca opera attraverso una rete distributiva di n. 61 punti operativi di cui: * n. 47 uffici promotori, privi di dipendenti dell'istituto; * n. 14 filiali caratterizzate dall'operatività tipica di uno sportello bancario e con propri dipendenti, e gli accordi prevedono che la cessione a Banca Lombarda avvenga dopo il trasferimento all'attuale Capogruppo Banca Popolare di Vicenza del ramo d'azienda costituito da 13 filiali bancarie e dalla parte delle strutture centrali e dei relativi organici a queste dedicati. Dopo la cessione del citato ramo d'azienda, la rete distributiva dell'istituto verrà ad essere costituita esclusivamente da promotori, il cui numero si attesta attualmente a circa 230, cui fanno capo mezzi amministrati per circa Euro 425 milioni, di cui circa Euro 300 milioni di raccolta gestita e assicurativa. La rete distributiva di Banca Idea risulta perfettamente complementare a quella del Gruppo Banca Lombarda e consentirà un significativo rafforzamento del canale distributivo rappresentato dalla rete promotori e dai Banca Lombarda Points, con una copertura che si estenderà all'intero territorio nazionale. La cessione della partecipazione da parte della Popolare berica, oltre a generare una significativa plusvalenza, si inserisce nel riassetto della struttura di Gruppo volta a privilegiare lo sviluppo del proprio core business costituito dall'attività bancaria tradizionale, così come sottolineato dalla recente acquisizione dal Gruppo Banca Monte Paschi della CariPrato. 

AUTOSTRADE PROGETTO DI FUSIONE IN NEWCO28 
Roma, 31 marzo 2003: Il Consiglio di Amministrazione di Autostrade S.p.A e l´Amministratore Unico di Newco28 S.p.A. hanno approvato il 28 marzo il progetto di fusione per incorporazione di Autostrade in Newco28. Quest´ultima richiederà la contestuale quotazione sul Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana, con effetto dalla data di efficacia della fusione. La decisione si armonizza con la deliberazione assunta dal Consiglio di Amministrazione di Autostrade, in data odierna, di dare attuazione al Progetto Mediterraneo. L´operazione di fusione sarà sottoposta all´approvazione dell´Assemblea Straordinaria degli Azionisti di Autostrade e di Newco28 che si prevede saranno convocate per il 20 maggio 2003 (in prima convocazione) e per il 21 maggio (in seconda convocazione), in concomitanza in quest´ultima data con l´Assemblea Ordinaria fissata (in seconda convocazione) per l´approvazione del Bilancio d´esercizio 2002. La fusione per incorporazione di Autostrade in Newco28 presenta specifici vantaggi per la Società e per i suoi azionisti, tra i quali si segnalano: semplificazione della struttura di controllo attraverso l´eliminazione di un livello intermedio tra gli azionisti e le società operative, quali risulteranno a seguito dell´attuazione del Progetto Mediterraneo; il riequilibrio della struttura del capitale, in linea con i principali operatori europei del settore, e quindi con sicura creazione di valore per gli azionisti; l´aumento del flottante e della liquidità del titolo, che ne favorirà la negoziazione. La Società risultante dalla fusione intende continuare a perseguire gli obiettivi gestionali nei quali è attualmente impegnato il Gruppo Autostrade. Il Consiglio di Amministrazione di Autostrade e l´Amministratore Unico di Newco28 si sono avvalsi, in qualità di advisor per la determinazione del rapporto di cambio, di Merrill Lynch, Rothschild, Schroder Salomon Smith Barney (Autostrade) e di Mediobanca e Goldman Sachs (Newco28). Nell´espletamento dell´incarico, gli advisor hanno utilizzato in particolare i seguenti metodi valutativi: Metodo della Somma delle Parti. Tale metodo risulta significativo considerando in particolare che l´attività del Gruppo Autostrade, pur essendo rappresentata principalmente dalla gestione di concessioni autostradali, include ulteriori attività di peso minore. Alla luce delle particolari caratteristiche del core business del Gruppo (durata delle concessioni, significativa visibilità dei flussi di cassa futuri, parametri utilizzati per determinare le tariffe concordati con il concedente), si è ritenuto l´utilizzo del DCF (Discounted Cash Flow), applicato alle singole concessioni, lo strumento più adeguato per la determinazione del capitale economico. Metodo dei prezzi del mercato borsistico. Metodo dei multipli di mercato di società comparabili. Metodo di valutazione di Newco28 basato sul Net Asset Value (NAav) della Società. Tali metodologie hanno portato gli advisor, dati i valori dei capitali economici della Società incorporante e della Società incorporanda, a suggerire l´individuazione di un rapporto di cambio nella misura di 12,2 azioni di Newco28 per ogni azione Autostrade. Gli organi deliberanti delle due Società, condivisi i metodi di valutazione utilizzati dagli advisor, le conclusioni raggiunte e l´opinione degli stessi in ordine alla tutela delle minoranze, hanno comunque ravvisato l´opportunità di evitare l´emersione di un rilevante disavanzo da concambio di fusione, attraverso un dimensionamento del capitale sociale della Società incorporante post-fusione coerente rispetto alle effettive esigenze aziendali. Tenuto conto di ciò, e nell´intento di semplificare l´attuazione della fusione, gli organi deliberanti delle due Società hanno fissato il rapporto di cambio in una azione Newco28, del valore nominale di € 1,00 per ogni azione Autostrade, del valore nominale di € 0,52, equiparando il valore per azione di Newco28 al valore per azione di Autostrade. A tale equiparazione si perviene mediante redistribuzione e conseguente assegnazione, al servizio del concambio degli azionisti Autostrade diversi da Newco28, di n. 4.590.164 azioni di Newco28 eccedenti le n. 409.836 azioni (che si ottengono dividendo le n. 5.000.000 azioni Newco28 attualmente esistenti per l´individuato rapporto di concambio di 12,2) rappresentative del capitale economico di Newco28, valutato sulla base del concambio indicato dagli advisor, di pertinenza dell´unico azionista Schemaventotto. Tale modalità attuativa farà sì che tutti gli azionisti di Autostrade diversi da NewCo28 riceveranno in cambio azioni ordinarie della Società incorporante del valore nominale di € 1,00 ciascuna, aventi gli stessi diritti e le stesse caratteristiche delle azioni di Autostrade attualmente in circolazione e godimento uguale a quello delle azioni di NewCo28 in circolazione alla data di attuazione della fusione. Tali azioni riverranno: in parte dalla redistribuzione delle n. 4.590.164 azioni NewCo28 esistenti eccedenti quelle che esprimono il capitale economico di pertinenza dell´unico azionista Schemaventotto; da un aumento di capitale di Newco28, al servizio del concambio, che sarà pari, sulla base delle azioni Autostrade attualmente detenute da terzi, a € 544,3 milioni, mediante emissione di n. 544.317.203 azioni ordinarie del valore nominale di € 1,00 ciascuna. La fusione per incorporazione di Autostrade in Newco28, basata sulla situazione patrimoniale al 31 dicembre 2002 di Autostrade e sulla situazione patrimoniale al 28 febbraio 2003 di Newco28, si prevede che comporti: un disavanzo da annullamento di circa € 5,2 miliardi, dato dalla differenza tra il valore contabile della partecipazione di Newco28 in Autostrade e la corrispondente quota di patrimonio netto di Autostrade al 31 dicembre 2002; tale disavanzo da annullamento verrà imputato ad incremento del valore della partecipazione nella società conferitaria delle attività operative e delle partecipazioni autostradali, a seguito dell´attuazione del Progetto Mediterraneo; un avanzo da concambio di circa € 600 milioni, dato dalla differenza tra l´aumento di capitale al servizio della fusione e il valore del patrimonio netto di Autostrade al 31 dicembre 2002 di competenza di terzi Al termine dell´operazione Schemaventotto avrà il controllo di diritto della società risultante dalla fusione, con il 64,7% delle azioni, in base ai risultati della chiusura dell´OPA. In data 18 marzo 2003 il Presidente del Tribunale di Roma ha nominato la Società Deloitte&Touche Italia S.p.A. in qualità di esperto comune per la valutazione della congruità del rapporto di cambio delle azioni. La realizzazione della fusione avrà l´effetto immediato di incrementare l´indebitamento finanziario netto consolidato del Gruppo Autostrade di un ammontare pari all´indebitamento finanziario netto di Newco28 (€ 6,7 miliardi). A conferma della sostenibilità degli impegni finanziari derivanti dalla fusione, degli impegni di investimento e del piano industriale post-fusione, anche il più recente giudizio di rating conferma la sostenibilità dell´intera operazione, ponendosi tra i più elevati d´Italia (A da Standard&Poor´s). In particolare, si prevede una più efficiente allocazione dell´indebitamento del Gruppo, collocandolo a livello delle società operative, tramite l´eventuale distribuzione alla Società incorporante post-fusione, contestualmente all´esecuzione della medesima, di una consistente quota delle riserve che verranno a crearsi nella società conferitaria delle attività operative e delle partecipazioni autostradali. Per effetto di detta distribuzione, che verrebbe finanziata mediante l´utilizzo di line di credito a lungo termine, la società post-fusione sarà in grado di rimborsare il proprio indebitamento. L´indebitamento consolidato del Gruppo Autostrade a valle delle operazioni di fusione e di riorganizzazione societaria deliberate, tenuto conto degli impegni di investimento relativi alle attività svolte in concessione, è previsto che ammonti a circa € 9 miliardi nel 2003 e a circa € 10 miliardi nel 2004 (inclusi gli assolvimenti di imposta relativi ai conferimenti previsti dal Progetto Mediterraneo). Il rapporto tra l´indebitamento finanziarionetto e il margine operativo lordo è previsto si attesti a un valore di circa 5,7 nel 2003 e di circa 5,3 nel 2004, allineato cioè ai peers europei. A chiusura di tali esercizi, i risultati della Società post-fusione consentiranno il pagamento al singolo azionista, in considerazione delle azioni ricevute in concambio, di dividendi in valore assoluto per azione almeno in linea con quello proposto in pagamento a giugno 2003. L´indebitamento consolidato del Gruppo Autostrade potrebbe incrementare a seguito degli effetti dell´esercizio di recesso conseguente all´attuazione del Progetto Mediterraneo, senza che ciò possa comportare effetti rilevanti e incompatibili con quanto precede. In considerazione dei tempi tecnici necessari per realizzare l´intera operazione, si prevede che il processo di fusione possa essere completato entro il mese di ottobre 2003. Al fine di assegnare agli azionisti di Autostrade azioni quotate della Società incorporante, NewCo28 provvederà a richiedere presso le autorità competenti l´ammissione alla quotazione ufficiale di Borsa per la negoziazione sul Mercato Telematico Azionario delle proprie azioni ordinarie, senza soluzione di continuità e con effetto dalla data di efficacia della fusione. L´ammissione alla quotazione ufficiale di borsa delle azioni della società risultante sarà subordinata al perfezionamento dell´operazione di fusione e all´autorizzazione, da parte di Consob, alla pubblicazione del relativo prospetto informativo. Si prevede che la Società incorporante post-fusione possa mantenere i requisiti per far parte del MIB30, indice guida del listino di Borsa Italiana e benchmark di riferimento per i principali gestori internazionali del risparmio. Gli advisor dell´operazione sono stati Lehman Brothers per Autostrade, Mediobanca e Goldman Sachs per Newco28. 

APPROVATA L'ATTUAZIONE DEL PROGETTO MEDITERRANEO: IL PIANO DI RIORGANIZZAZIONE DEL GRUPPO, CHE HA LA FINALITÀ DI FARE DELL'ITALIA UN PROTAGONISTA A LIVELLO EUROPEO NEL SETTORE DELLE GRANDI INFRASTRUTTURE PER LA MOBILITÀ 
Roma, 31 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Autostrade, riunitosi il 28 marzo a Roma, ha deliberato l'attuazione del piano di riorganizzazione societaria del Gruppo, denominato Progetto Mediterraneo, che verrà sottoposto all'Assemblea Ordinaria e Straordinaria che si prevede sarà convocata per il 20 maggio 2003 (in prima convocazione) e per il 21 maggio (in seconda convocazione), in concomitanza in quest'ultima data con l'Assemblea Ordinaria fissata (in seconda convocazione) per l'approvazione del Bilancio d'esercizio 2002. Il Progetto Mediterraneo, ha la finalità di fare dell'Italia un protagonista a livello europeo nel settore delle grandi infrastrutture per la mobilità, anche attivando alleanze con i maggiori operatori italiani ed europei. Il piano di riorganizzazione focalizzerà questo obiettivo e comporterà importanti vantaggi di natura industriale e strategica, consentendo di: perimetrare l'attività concessoria, focalizzata sulla realizzazione di opere di fondamentale importanza strategica per il Paese; attivare e sviluppare la creazione di joint-ventures in altri settori (mobilità urbana, servizi evoluti, ecc.); concentrare alcune attività tecnologiche (infomobilità, tower management, ecc.) in società operative dedicate. Il Progetto consentirà di adottare una struttura organizzativa flessibile, in linea con quella dei principali operatori europei del settore, e prevede in particolare: · la costituzione di un primo livello in cui opererà la società quotata, con ruolo di holding; · il conferimento delle attività operative e delle partecipazioni autostradali del Gruppo in una società di nuova costituzione, appositamente costituita e interamente posseduta, alla quale faranno capo: le attività attualmente svolte direttamente da Autostrade in regime di concessione nel comparto autostradale; le partecipazioni nelle altre Società del Gruppo operanti in regime di concessione; le partecipazioni nelle altre Società del Gruppo, avviate anche con partners, per lo sviluppo di nuove opere autostradali in Italia; la partecipazione nelle Società del Gruppo che svolgono attività di progettazione e di pavimentazione, di supporto alle attività caratteristiche del comparto autostradale. La società concessionaria controllerà in seguito una Società oggetto di conferimento separato per il compendio aziendale relativo a attività, passività e rapporti giuridici afferenti i servizi amministrativi, la gestione paghe, i servizi generali e la gestione immobiliare · il conferimento a una società appositamente costituita e interamente posseduta delle attività del settore del tower management, volto a valorizzare gli asset del Gruppo mediante l'offerta di infrastrutture per la copertura radio sulla rete autostradale a operatori della telefonia mobile e del broadcasting La holding deterrà inoltre direttamente le partecipazioni nelle società operanti nelle attività estere in campo autostradale, nella logistica e nei parcheggi, nei servizi evoluti ad elevato contenuto tecnologico. Tale struttura faciliterà la realizzazione di operazioni di aggregazione, consentendo l'ingresso, ai vari livelli, di diverse tipologie di partner (internazionali, locali, per singoli business). L'attuazione di Progetto Mediterraneo comporterà la modifica dell'oggetto sociale di Autostrade, per riflettere la trasformazione in società con carattere prevalente di holding quotata. Tale modifica determinerà, per i soci assenti o dissenzienti dalla deliberazione di modifica statutaria, l'insorgere del diritto di recesso di cui all'Art. 2437 del Codice Civile, da esercitarsi entro tre giorni dalla chiusura dell'assemblea, per i soci presenti dissenzienti, o entro quindici giorni dalla data di iscrizione della deliberazione al Registro delle Imprese, per i soci assenti. Le azioni saranno rimborsate secondo il prezzo medio delle azioni Autostrade nell'ultimo semestre precedente l'Assemblea. In caso di recesso, la Società coprirà il relativo fabbisogno con linee di credito esistenti e finanziamenti ad hoc. Il Consiglio di Amministrazione, sulla base della valutazione preliminare di Roland Berger (esperto nominato dal Presidente del Tribunale di Roma su istanza di Autostrade) dei rami d'azienda oggetto di conferimento, ha deliberato di conferire alla società concessionaria di nuova costituzione il compendio delle attività operative e delle partecipazioni autostradali a un valore di circa € 8,1 miliardi, in linea con il valore riconosciuto all'atto della privatizzazione (1999). Conseguentemente, emergerà una plusvalenza da conferimento pari a circa € 5,9 miliardi, assoggettabile al regime di imposizione sostitutiva con applicazione di una aliquota del 19%, a carico dell'esercizio 2003 e da corrispondere nel 2004. Si prevede che tale plusvalore da conferimento venga allocato alla voce immobilizzazioni immateriali del bilancio della conferitaria, a titolo di avviamento. L'ammortamento di tale componente di avviamento (fiscalmente rilevante) è ipotizzabile che avvenga in un periodo di 15 anni. L'advisor di Autostrade per l'operazione è Lehman Brothers 

ALITALIA - LINEE AEREE ITALIANE S.P.A., PROGETTO DI BILANCIO RELATIVO ALL'ESERCIZIO 2002. UTILE NETTO DI €/MLN 93, A FRONTE DELLE CONSISTENTI PERDITE REGISTRATE NEI DUE PRECEDENTI 
Roma, 31 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di ALITALIA - Linee Aeree Italiane S.p.A., riunitosi il 28 marzo presso la sede della Società, ha deliberato in ordine al progetto di bilancio relativo all'esercizio 2002. Nell'anno, Alitalia ha conseguito un utile netto di €/mln 93, a fronte delle consistenti perdite registrate nei due precedenti esercizi; il Gruppo ha inoltre invertito il trend di deterioramento del risultato operativo che si era innestato a partire dal 1998. Il Piano Biennale di riassetto industriale del Gruppo aveva individuato alcune importanti azioni strategiche per il 2002 cui hanno avuto seguito nel corso dell'esercizio importanti risultati derivanti dalla loro implementazione. Sfide strategiche per Alitalia identificate nel 2002: Modello di business poco profittevole, Isolamento strategico; Problemi nel disegno di network; Isolamento strategico; Composizione della flotta; Inefficienze lato costi; Criticità della struttura finanziaria. Azioni Strategiche del Piano Biennale: Focalizzazione sul core business e dismissioni attività non strategiche; Massimizzazione leva alleanze strategiche; Ridisegno sistema di offerta; Massimizzazione leva alleanze strategiche: Adeguamento e rinnovamento della flotta; Programma di riduzione dei costi; Aumento di capitale. Principali risultati derivanti dall'implementazione nel 2002: Dismissione di Sigma e Italiatour (completata in gennaio 2003) e vendita del patrimonio immobiliare; Offerta maggiormente concentrata sulle rotte più profittevoli; Inizio della Joint Venture con Air France sul bundle Italia-Francia e scambio azionario per il 2% del capitale con la stessa; Sostituzione dei B- 747 con i nuovi B-777 e ampliamento della flotta regional; Riduzione del costo del lavoro e avvio dell'implementazione di progetti di efficientamento; Completamento di un aumento di capitale/ prestito Aumento di capitale obbligazionario convertibile per un totale di 1,8 mld di Euro. L'esercizio 2002, è stato caratterizzato dal concorso, da un lato, di un andamento fortemente critico degli scenari macroeconomici e di settore e, dall'altro, di una prima significativa implementazione del Piano di riassetto industriale del Gruppo. I risultati reddituali del Gruppo mostrano, rispetto al 2001, un incoraggiante recupero del risultato operativo ed un consistente miglioramento del risultato netto che, a fronte di una perdita di €/mln 907 consuntivata nel passato esercizio (peraltro anche in ragione dei rilevanti oneri di ristrutturazione stanziati lo scorso anno), presenta per il 2002 un utile di €/mln 93 (l'utile conseguito riflette anche un significativo apporto positivo delle componenti straordinarie, in larga misura riferito al favorevole esito della controversia arbitrale con Klm ed alle operazioni di dismissione attuate con riguardo alle attività non strettamente inerenti il "core business"). In un quadro macroeconomico e di settore di eccezionale criticità, instauratosi in un contesto di mercato, già caratterizzato da manifesti segnali di accelerato e significativo mutamento strutturale, teso a contrastare da parte dei vettori "tradizionali" il tendenziale sensibile deterioramento delle principali variabili di riferimento, il 2002 ha rappresentato un anno di considerevole rilievo per il Gruppo Alitalia, la cui attività si è polarizzata sulla concreta attuazione dei programmi di rilancio e di riposizionamento individuati nel Piano Biennale 2002-2003. Nella situazione sopra delineata, il Valore della Produzione del Gruppo è ammontato a €/mln 4.843 con una flessione del 9% rispetto al 2001. Tale variazione ha interessato principalmente i ricavi del traffico, che, in generato dal il taglio dell'offerta operato in nesso al calo della domanda ed alla nuova strategia di network, il declino della domanda, hanno registrato una flessione di €/mln 453 ( - 10%), determinata prevalentemente dalle componenti passeggeri (- €/mln 401), merci (- €/mln 33) e charter ( - €/mln 15). Gruppo Il Margine Operativo Lordo, pari a €/mln 184, ha presentato un miglioramento di €/mln 186 rispetto l'anno precedente, grazie ad una riduzione dei costi relativi ai consumi di materie e servizi di €/mln 553 (-14% rispetto allo scorso eserciz io) e del costo del lavoro per €/mln 120 (in calo del 10% rispetto al 2001). Osserviamo, infatti, che entrambe le variazioni appena descritte sono state percentualmente superiori rispetto al calo del valore della produzione sopra indicato, in relazione al già menzionato taglio dell'offerta, dell'attuazione delle misure di ristrutturazione/contenimento dei costi identificati a Piano nonché di un più favorevole andamento del prezzo del carburante e del cambio Euro/Dollaro; ciò non ostante un incremento abnorme dei costi assicurativi a seguito degli eventi dell'11 settembre 2001. Il Risultato Operativo è stato negativo per €/mln 118 con un miglioramento rispetto allo scorso esercizio prossimo a quello già evidenziato per il Margine Operativo Lordo (incremento di €/mln 173). Il Risultato prima delle componenti straordinarie e delle imposte presenta una perdita per €/mln 260 milioni con un miglioramento di €/mln 66 rispetto al 2001. La differenza positiva sull'esercizio precedente appare minore rispetto alle variazioni dei risultati precedentemente illustrati a causa di una differenza negativa delle partite finanziarie nette rispetto all'anno 2001 di €/mln 107 circa che hanno in larga parte risentito del sommarsi di minori proventi e maggiori oneri conseguiti sulle operazioni di copertura dei tassi di interesse e dei cambi, dell'adeguamento delle attività/passività patrimoniali in valuta e delle svalutazioni di crediti finanziari in sofferenza. Le partite straordinarie, alla cui incidenza sul risultato netto si è già fatto cenno, registrano un saldo positivo di €/mln 388, sostanzialmente riconducibile a proventi per il positivo esito del procedimento arbitrale nei confronti della Klm ( €/mln 266), le plusvalenze realizzate con la cessione del comparto Sigma (€/mln 80), per le plusvalenze complessivamente realizzate sulla cessione del complesso immobiliare adibito a Centro Direzionale Alitalia (€/mln 43) e l'utilizzo del fondo esistente a fronte di contenziosi tributari in nesso con il prossimo ricorso da parte del Gruppo alle opportunità previste in materia di sanatoria fiscale (€/mln 7). Per quanto concerne la struttura patrimoniale, il capitale proprio è aumentato da €/mln 846 a €/mln 1.769; tale variazione riflette essenzialmente gli effetti delle operazioni sul capitale deliberate ed eseguite nell'anno per complessivi €/mln 82 9, nonché l'utile dell'esercizio per €/mln 93. L'indebitamento netto di fine anno è risultato pari a €/mln 908 milioni contro i €/mln 998 dell'esercizio 2001. Relativamente all'indebitamento di medio - lungo termine, si registra un incremento netto di circa €/mln 750 milioni (da €/mln 931 a €/mln 1.681) principalmente generato dall'emissione di un prestito obbligazionario convertibile per un importo pari a €/mln 715. La posizione debitoria netta a breve è migliorata di €/mln 840 milioni (€/mln 276 milio ni per un minore indebitamento a breve e €/mln 564 per l'aumento delle disponibilità liquide). In coerenza agli andamenti descritti relativamente alla struttura patrimoniale e all'indebitamento, il rapporto mezzi di terzi/mezzi propri è passato dal 1,18 del 2001 al 0,51 del 2002. Nel corso dell'anno 2002 il Gruppo ha effettuato investimenti netti per €/mln 829 soprattutto riferiti alla flotta (contro i €/mln 586 circa dell'anno precedente). Al 31 dicembre la flotta operativa complessiva di Gruppo risulta composta di 173 aeromobili di cui circa il 69% di proprietà. 

IFIL: CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DEL 28 MARZO 2003: IL RISULTATO DELL'ESERCIZIO 2002 DI IFIL S.P.A. HA EVIDENZIATO UNA PERDITA DI € 516,4 MILIONI 
Torino, 31 marzo 2003 Il Consiglio di Amministrazione dell'IFIL, riunitosi il 28 marzo a Torino sotto la presidenza di Gianluigi Gabetti, ha approvato il bilancio consolidato ed il progetto del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2002 che verrà sottoposto all'Assemblea degli Azionisti, prevista per il prossimo mese di maggio. Come già comunicato in occasione del Consiglio di Amministrazione del 3 marzo scorso, a livello consolidato, la perdita di € 367 milioni deriva sostanzialmente dalla quota di competenza (€ 429,5 milioni) della perdita del Gruppo Fiat, parzialmente bilanciata dai positivi contributi del Gruppo Worms & Cie. (€ 98,1 milioni) e del Gruppo Rinascente (€ 15,2 milioni). A fine 2002 l'indebitamento netto consolidato di Ifil e delle controllate finanziarie ("sistema holdings") ammonta a € 484,4 milioni (rispetto ai € 323 milioni nel 2001). Il risultato dell'esercizio 2002 di Ifil S.p.A. ha evidenziato una perdita di € 516,4 milioni, dovuta esclusivamente alla svalutazione dei valori di carico contabili delle partecipazioni in Fiat e nel Club Méditerranée, nonché delle azioni proprie Ifil. Il Consiglio di Amministrazione ha pertanto deciso di non proporre all'Assemblea la distribuzione di dividendi. Principali operazioni realizzate nel 2002/2003 - L'Offerta Pubblica di Acquisto sulle azioni La Rinascente e la successiva Opa residuale, che hanno permesso il delisting dei titoli dalla Borsa Italiana; L'adesione al buy-back promosso da Worms & Cie., che ha interessato il 10% circa del suo capitale e che ha permesso a Ifil di incassare circa 156 milioni di curo, pur conservando il controllo di maggioranza assoluto sulla società francese; L'emissione di un prestito obbligazionario di durata triennale per un ammontare di € 200 milioni, a cui l'agenzia Standard & Poor's ha assegnato un rating "A" Evoluzione prevedibile della gestione e, Progetto di Riassetto Il programma di lavoro dell' Ifilnel 2003 è concentrato sul processo di rafforzamento e valorizzazione del proprio portafoglio, imperniato sul Progetto di Riassetto del Gruppo. Presentato all'inizio di marzo 2003, il Progetto prevede il conferimento da parte dell'Ifi, contro un aumento di capitale Ifil alla stessa riservato, delle seguenti partecipazioni: Fiat Spa (17,99% del capitale ordinario e 18,96% del capitale privilegiato); Sanpaolo Imi (1,13% del capitale ordinario); Juventus Football Club (62,01%); Soiem (50,1%). Il Progetto di Riassetto prevede inoltre la conversione delle azioni di risparmio Ifil in azioni ordinarie. Il conferimento, sottoposto alla valutazione degli advisor, del perito nominato dal Tribunale e dei revisori di Deloitte & Touche Italia S.p.A., consentirà di aumentare la solidità patrimoniale e finanziaria dell'Ifil, di rafforzare il suo ruolo di holding operativa del Gruppo e, unitamente alla proposta di conversione, di semplificare la struttura del suo capitale. Il Progetto di riassetto verrà sottoposto all'Assemblea straordinaria degli Azionisti convocata per il giorno 23 aprile prossimo in prima convocazione e per il 26 aprile prossimo in seconda convocazione. L'attuale negativa congiuntura internazionale, appesantita dalle incertezze legate al conflitto in Iraq, rende più che mai difficile avanzare previsioni sul risultato dell'esercizio in corso a livello di bilancio consolidato. Tuttavia gli sforzi messi in atto per il rilancio della Fiat e l'equilibrato portafoglio delle partecipazioni dell'Ifil - per meno di un terzo concentrato sul settore automotive e per oltre due terzi diversificato tra finanza, distribuzione e turismo - costituiscono valide premesse per una ripresa della crescita del Gruppo. Per quanto riguarda l'esercizio 2003 della capogruppo Ifil S.p.A., sulla base dei dati ad oggi disponibili, è prevedibile un risultato positivo. 

CALTAGIRONE EDITORE: AUMENTA IL MARGINE OPERATIVO NETTO. DIVIDENDO DI 0,20 EURO 
Roma, 31 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione della Caltagirone Editore, riunito sotto la presidenza di Francesco Gaetano Caltagirone, ha approvato il progetto di bilancio relativo all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2002. Il margine operativo netto è positivo per 17,27 milioni di Euro in crescita di circa il 30 per cento rispetto al 2001 (13,34 milioni di Euro) a seguito dei primi effetti delle attività di riorganizzazione intraprese nel 2001 e che saranno ancor più visibili nei prossimi esercizi. L'utile netto consolidato è passato da 22,96 milioni di Euro a 16,69 milioni di Euro a seguito della flessione dei proventi finanziari dovuta anche al calo dei tassi d'interesse. Il valore della produzione si è attestato a 227,12 milioni di euro sostanzialmente in linea con i risultati del precedente esercizio (228,23 milioni di Euro). La posizione finanziaria netta è positiva per 498 milioni di Euro. Nel corso dell'anno "Leggo" ha rafforzato la propria leadership nel settore della free press con oltre 800 mila copie giornaliere diffuse nelle nove principali città italiane. Il Consiglio di Amministrazione della Caltagirone Editore ha deliberato di proporre all'assemblea, convocata per il 24 giugno 2003, la distribuzione di un dividendo unitario di 0,20 Euro. Lo stacco della cedola è proposto per il 30 giugno 2003 e il pagamento per il 3 luglio 2003. Per la fine del corrente esercizio è prevista l'entrata in produzione del nuovo centro stampa in corso di realizzazione a Roma, con un investimento di circa 68 milioni di Euro. 

ERG CDA APPROVA BILANCIO 2002 UTILE NETTO PARI A 33 MILIONI DI EURO (125 MILIONI NEL 2001)
Genova, 31 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Erg ha approvato il 28 marzo il bilancio consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2002 che registra un utile netto pari a 33 milioni di euro (125 milioni nel 2001). Il calo dell'utile è dovuto principalmente ai risultati non positivi della raffinazione, solo in parte compensati dai buoni risultati della commercializzazione e della produzione di energia elettrica. Il Consiglio di Amministrazione proporrà all'Assemblea degli Azionisti, convocata per il 29 aprile un dividendo di 0,20 euro per azione, immutato rispetto a quello dell'esercizio precedente, che sarà messo in pagamento a partire dall'8 maggio 2003, previo stacco della cedola a partire dal 5 maggio 2003. Nell'ambito dell'esercizio del 2002 è da notare il risultato particolarmente positivo raggiunto da Isab Energy il cui impianto di produzione di energia elettrica da residui della raffinazione ha venduto nell'anno 4 miliardi e 200 milioni di KWh contro i 3 miliardi e 620 milioni KWh del 2001, realizzando un utile di 107 milioni di euro rispetto ai 57 milioni di euro del 2001. L'Amministratore Delegato del Gruppo, Alessandro Garrone, ha così commentato i risultati: "Nonostante il 2002 sia stato un anno molto difficile per il settore raffinazione, il Gruppo è riuscito, comunque, a generare un risultato positivo grazie al contributo della commercializzazione e della produzione di energia elettrica. Il 2003 invece è iniziato con un buon trend per tutte le nostre aree di business. In particolare la raffinazione ha mostrato, nei primi tre mesi dell'anno un sostenuto incremento dei margini. Il settore beneficia, inoltre, della piena operatività della raffineria ex Eni di Priolo che ha portato ad un aumento di circa il 50% dei volumi di lavorazione. Il buon andamento del primo trimestre ci permette di confermare con serenità il dividendo dello scorso anno. Siamo molto fiduciosi per il futuro andamento delle nostre attività grazie anche agli investimenti pianificati che porteranno ad una crescita complessiva dei nostri business, ad una più alta competitività nel mercato italiano e ad una maggiore stabilità dei nostri risultati. Nei prossimi tre anni il Gruppo prevede, inoltre, di realizzare importanti investimenti volti al raggiungimento dei più alti standard qualitativi relativamente all'impatto ambientale dei nostri siti produttivi e dei nostri prodotti." 

JUVENTUS FOOTBALL CLUB PRIMO SEMESTRE 2002/2003 RICAVI DI € 96,8 MILIONI, IN AUMENTO DEL 14,2% RISPETTO AI € 84,8 MILIONI 
Torino, 31 marzo 2003: Il Consiglio di Amministrazione di Juventus Football Club S.p.A., riunito sotto la Presidenza di Vittorio Caissotti di Chiusano, ha approvato il 28 marzo i risultati relativi al primo semestre dell'esercizio 2002/2003 (luglio-dicembre 2002). I Ricavi del primo semestre 2002/2003 sono stati di € 96,8 milioni, in aumento del 14,2% rispetto ai € 84,8 milioni del primo semestre 2001/2002 grazie all'aumento dei ricavi da gare (€ 8,1 milioni, contro i € 7,8 milioni del primo semestre 2001/2002), ai maggiori proventi da diritti radiotelevisivi, telefonici e proventi da U.E.F.A. Champions League (€ 53,6 milioni, contro i € 50,5 milioni del corrispondente periodo dell'esercizio precedente), all'aumento dei ricavi da sponsorizzazioni e proventi commerciali (€ 24,7 milioni, contro i € 20,3 milioni del primo semestre 2001/2002) ed all'aumento degli altri ricavi (€ 10,4 milioni, contro i € 6,2 milioni del corrispondente periodo dell'esercizio precedente). I Costi Operativi del primo semestre 2002/2003 sono stati complessivamente pari a 87,5 milioni di Euro, in aumento dello 0,7% rispetto ai circa 86,8 milioni del primo semestre 2001/2002 sostanzialmente a seguito delle maggiori spese per godimento di beni di terzi ed all'aumento degli oneri diversi di gestione che hanno più che compensato la riduzione delle spese per il personale (circa 58 milioni, contro i circa 62 milioni del primo semestre 2001/2002). Il Margine Operativo Lordo (Ebitda) del primo semestre 2002/2003 è stato positivo per € 9,3 milioni, in significativo miglioramento rispetto al saldo negativo di € 2 milioni del primo semestre 2001/2002.Il primo semestre dell'esercizio 2002/2003 si chiude con un Risultato Netto negativo per € 4,2 milioni, in diminuzione rispetto al saldo positivo di € 37,3 milioni del corrispondente periodo dell'esercizio precedente principalmente a seguito della flessione registrata dalla Gestione Calciatori (negativa per € 19,5 milioni, contro un saldo positivo per € 87,4 milioni del primo semestre 2001/2002). Per quanto riguarda gli aspetti patrimoniali e finanziari, si segnala che: il Patrimonio Netto al 31 dicembre 2002 era pari a € 93,6 milioni, in diminuzione rispetto ai € 99,5 milioni del 30 giugno 2002 principalmente a seguito della perdita netta del semestre e della distribuzione del dividendo relativo all'esercizio 2001/2002 deliberata dall'Assemblea degli Azionisti del 28 ottobre 2002. Perdurando una situazione di posizione finanziaria netta positiva, il rapporto Indebitamento/Patrimonio netto non risulta significativo. La Posizione Finanziaria Netta a fine dicembre 2002 era positiva per € 34,8 milioni, in diminuzione rispetto al saldo positivo di € 95 milioni di fine giugno 2002. Il saldo positivo per € 34,8 milioni derivava da disponibilità liquide per € 32,8 milioni (€ 92,9 milioni al 30 giugno 2002) e da attività finanziarie per € 2 milioni (€ 2,2 milioni al 30 giugno 2002) detenute presso soggetti terzi non correlati. La Posizione Finanziaria Netta non comprende, pertanto, alcuna posizione di debito e/o di credito verso parti correlate. La diminuzione di € 60,1 milioni delle disponibilità liquide è derivata dalla liquidità assorbita dalla gestione operativa per € 54,2 milioni e da altri effetti economico-patrimoniali minori che hanno determinato un assorbimento di liquidità per complessivi € 5,9 milioni. In particolare la gestione operativa ha assorbito liquidità a seguito dell'aumento del Capitale Circolante Netto (€ 62,1 milioni) e degli investimenti netti in diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori (€ 1,4 milioni) cui si è contrapposto un Margine Operativo Lordo (Ebitda) del semestre positivo per € 9,3 milioni. Per quanto riguarda gli effetti della stagionalità e degli incassi anticipati sulla posizione finanziaria netta (con i connessi riflessi a livello di Capitale Circolante Netto in termini di risconti passivi), si sottolinea che al 31 dicembre 2002 risultavano incassati € 7,5 milioni su un totale di € 7,8 milioni relativi alla Campagna Abbonamenti 2002/2003 e che i corrispettivi derivanti dalla cessione dei diritti televisivi criptati verranno incassati nel mese di giugno 2003. Più in particolare, nel giugno 2003 verranno incassati (per un importo di circa € 74,9 milioni) i corrispettivi relativi alla stagione 2004/2005, mentre i corrispettivi di competenza dell'esercizio 2002/2003 (per un importo di circa € 64,6 milioni) sono stati incassati nell'esercizio 2000/2001. Al termine della seconda fase (dal 2 gennaio al 31 gennaio 2003), la Campagna Trasferimenti 2002/2003 ha comportato nel suo complesso, tenendo conto anche delle risoluzioni delle compartecipazioni e dell'acquisto di opzioni, uno sbilancio finanziario complessivo di € 9,4 milioni (investimenti per € 39,1 milioni e risoluzioni delle compartecipazioni ed acquisto di opzioni che hanno determinato un effetto finanziario negativo di € 8,3 milioni, al netto di cessioni per € 38 milioni). L'effetto economico, comprensivo anche delle risoluzioni delle compartecipazioni ed al lordo di eventuali oneri accessori, è stato positivo per € 15,8 milioni. Gli acquisti e le cessioni a titolo temporaneo dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori hanno determinato un effetto economico-finanziario netto negativo per € 8,1 milioni. Lo sbilancio finanziario complessivo risulta pertanto pari a € 17,5 milioni di cui: € 16,8 milioni verranno regolati tramite LNP (esborso per € 15,2 milioni nella stagione 2002/2003; esborso per € 2,7 milioni nella stagione 2003/2004; incasso di € 1,1 milioni nella stagione 2004/2005). L'esborso di € 15,2 milioni avrà impatto sulla posizione finanziaria netta al 30 giugno 2003, mentre il saldo negativo residuo di € 1,5 milioni diminuirà il capitale circolante netto a fine esercizio 2002/2003.€ 2 milioni verranno incassati direttamente dalle società calcistiche estere (esborso per € 3,1 milioni nella stagione 2002/2003; incasso di € 2,6 milioni nella stagione 2003/2004; incasso di € 2,5 milioni nella stagione 2004/2005). L'esborso di € 3,1 milioni avrà impatto sulla posizione finanziaria netta al 30 giugno 2003, mentre il saldo positivo di € 5,1 milioni verrà contabilizzato tra i crediti e, pertanto, aumenterà il capitale circolante netto a fine esercizio 2002/2003. € 2,7 milioni (quale compensi a seguito dei servizi di consulenza prestati da procuratori sportivi) verranno regolati direttamente. Prevedibile evoluzione della gestione L'andamento dell'esercizio 2002/2003, come di consueto, sarà significativamente influenzato dall'andamento della stagione sportiva. L'incremento dei ricavi e l'attenta gestione dei costi operativi dovrebbero consentire un miglioramento della redditività operativa, mentre il risultato netto risentirà dei minori Proventi netti derivanti dalla cessione dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori rispetto alla Campagna Trasferimenti 2001/2002. Nella stagione 2001/2002 la Campagna Trasferimenti aveva determinato un impatto sul conto economico dell'esercizio (comprensivo anche delle risoluzioni delle compartecipazioni) positivo per € 114,1 milioni (€ 15,8 milioni nell'esercizio in corso. L'importo derivante dal differenziale di € 98,3 milioni è già stato assorbito dal risultato semestrale). Per quanto riguarda il Progetto Stadio, in data 17 gennaio 2003 la Juventus Football Club ha presentato dinanzi alla Commissione per il Bilancio e il Patrimonio e la Commissione per la Cultura, lo Sport ed il Tempo Libero del Comune di Torino, i tratti essenziali dell'ipotesi tecnica di ristrutturazione dello Stadio "Delle Alpi". Perfezionata l'acquisizione del diritto di superficie con il Comune di Torino verrà predisposto il progetto esecutivo definitivo. In data 17 febbraio 2003 il Consiglio Comunale di Torino ha deliberato definitivamente di procedere alla stipula del rogito notarile che avverrà non appena predisposta la documentazione necessaria. Il Consiglio di Amministrazione in data odierna ha adottato un Codice Etico in ottemperanza a quanto previsto dalle disposizioni del D. Lgs. 231/2001 in materia di responsabilità amministrativa delle persone giuridiche. Il Consiglio di amministrazione ha preso atto delle dimissioni del signor Virgilio Marrone dalla carica di consigliere della Società e lo ringrazia per l'impegno profuso in questi anni. Il Consiglio ha pertanto provveduto a cooptare il signor Daniel John Winteler, Direttore Generale Ifil S.p.A., che rimarrà in carica sino all'Assemblea degli azionisti che approverà il Bilancio al 30 giugno 2003. Il Consiglio ha conseguentemente modificato la composizione del Comitato Remunerazioni e Nomine, che risulta così costituito: Vittorio Caissotti di Chiusano (presidente), Daniel John Winteler, Giancarlo Cerutti. 

AEM TORINOBILANCIO CONSOLIDATO 2002 UTILE NETTO IN CRESCITA DEL 19% I RICAVI NETTI CONSOLIDATI SUPERANO 500 MILIONI DI EURO (+41%) PROPOSTO UN DIVIDENDO IN AUMENTO DEL 6% 
Torino, 31 marzo 2003 - Si è riunito il 28 marzo , sotto la presidenza del professor Franco Reviglio, il Consiglio di Amministrazione di Aem Torino, che ha esaminato ed approvato con soddisfazione i risultati consolidati dell'esercizio 2002. Il Volume d'Affari consolidato del Gruppo Aem Torino ha superato 500 milioni di euro con un incremento del 41% rispetto ai 356 milioni di euro dell'esercizio 2001. Il margine operativo lordo ha raggiunto 128 milioni di euro in crescita del 46%, grazie allo sviluppo dell'attività in tutti i settori e ai benefici (pari a circa 19 milioni di euro) derivanti dalla eliminazione della penale idroelettrica introdotta dal Decreto Legge n. 25 del 18 febbraio 2003. Il rischio della mancata conversione del Decreto Legge è coperto mediante un adeguato accantonamento nell'ambito della gestione straordinaria. L'esercizio ha chiuso con un utile netto di gruppo di circa 27 milioni di euro (+19% rispetto al 2001). L'incremento dell'utile netto ha consentito al CdA di proporre all'Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo pari a 0,036 euro per azione, con un aumento del 6% rispetto al 2001. L'indebitamento finanziario netto del Gruppo Aem Torino sale a 601 milioni di euro a seguito della realizzazione del piano investimenti. Il rapporto debt/equity è pari a 1,16. . Il Volume d'Affari consolidato del Gruppo AemTorino ha superato 500 milioni di euro, con un incremento del 41% rispetto ai 356 milioni di euro dell'esercizio 2001. I ricavi da energia elettrica sono pari a 291 milioni di euro (+51%), grazie allo sviluppo delle vendite che hanno raggiunto 3.095 GWh (+63% rispetto al 2001). Tale incremento è ascrivibile all'aumento delle vendite ai clienti vincolati (+77%) conseguente all'integrazione del ramo di azienda di Enel Distribuzione di Torino e allo sviluppo delle vendite ai clienti idonei (+33%), che includono il consolidamento proporzionale di Electrone. La produzione di energia elettrica è stata pari a 1.799 GWh in calo del 6,5% rispetto al 2001; in particolare la produzione termoelettrica cala del 10% a seguito di alcuni interventi di manutenzione programmata al 2° Gruppo Termico della Centrale di Moncalieri, mentre quella idroelettrica, in forte recupero rispetto ai primi mesi del 2002, si attesta a 878 GWh (-2% rispetto al 2001, a fronte di una riduzione media nazionale dell'11%). I ricavi da vendita di calore pari a circa 66 milioni di euro, registrano una contrazione del 4% determinato principalmente dalla riduzione del prezzo di vendita che ha risentito, come nel caso dell'energia elettrica, di prezzi del combustibile minori rispetto all'esercizio 2001. I ricavi da prestazione di servizi raggiungono 89 milioni di euro (+23%) grazie soprattutto allo sviluppo dei servizi di Impianti Elettrici Comunali (+74%) e di Illuminazione Pubblica (+36%). La piena operatività della controllata AES Torino, che ha realizzato un utile netto di 40 milioni di euro, ha consentito di consolidare 31 milioni di euro di ricavi per l'attività di distribuzione del gas e del teleriscaldamento. Il margine operativo lordo ha raggiunto 128 milioni di euro in crescita del 46%, grazie allo sviluppo dell'attività in tutti i settori e ai benefici (pari a circa 19 milioni di euro) derivanti dalla eliminazione della penale idroelettrica introdotta dal Decreto Legge n. 25 del 18 febbraio 2003. Il rischio della mancata conversione del Decreto Legge è coperto mediante un adeguato accantonamento nell'ambito della gestione straordinaria. Gli oneri finanziari sono pari a 16 milioni di euro (erano 3 milioni nel 2001), a seguito dell'aumento dell'indebitamento finanziario netto determinato dalla realizzazione del piano investimenti. Le rettifiche di attività finanziarie per adeguamenti contabili del valore della partecipata Noicom, sono negativi per 14 milioni di euro (1 milione di euro nel 2001). La gestione straordinaria negativa per 11 milioni di euro (+21% rispetto al 2001), include come anticipato l'accantonamento (per 19 milioni di euro) correlato alla prudente valutazione degli amministratori circa l'incertezza inerente la conversione in legge del sopraccitato Decreto Legge 25/03. La stima delle imposte sul reddito di periodo è pari a circa 9 milioni di euro (-28% rispetto al 2001). Grazie all'agevolazione "Tremonti bis investimenti e formazione" il tax rate è pari al 25%. L'esercizio ha chiuso con un utile netto di gruppo di circa 27 milioni di euro (+19% rispetto al 2001). L'indebitamento finanziario netto del Gruppo Aem Torino sale a 601 milioni di euro (era 425 milioni di Euro al 31.12.2001) a seguito della realizzazione del piano investimenti che per l'anno 2002 ha assorbito risorse per 230 milioni di euro (di cui 133 relativi all'acquisizione della partecipazione in Edipower). Il rapporto debt/equity è pari a 1,16. Nel corso della seduta il Consiglio di Amministrazione ha inoltre esaminato ed approvato il progetto di bilancio d'esercizio della capogruppo Aem Torino S.p.A.. Il fatturato ammonta a 406 milioni di euro (+25% rispetto al 2001), il margine operativo lordo è pari a 86 milioni di euro (+17% rispetto al 2001) e l'utile netto si attesta a 21 milioni di euro (-18% rispetto al 2001). L'indebitamento finanziario netto è pari a 550 milioni di euro (era 409 milioni di euro al 31 dicembre 2001). All'Assemblea degli Azionisti, convocata per il prossimo 28 aprile 2003 in prima e per il 30 aprile 2003 in seconda convocazione, il Consiglio di Amministrazione proporrà la distribuzione di un dividendo pari a 0,036 euro per azione, con un aumento del 6% rispetto al 2001. In particolare il dividendo unitario distribuito sarà coperto da un credito d'imposta pieno. Il dividendo sarà posto in pagamento a partire dal 29 maggio 2003, contro stacco della relativa cedola il 26 maggio 2003. Per l'esercizio in corso si prevede una crescita del fatturato conseguente alle attività di intermediazione di gas e energia elettrica. Proseguiranno inoltre gli investimenti previsti dal piano di sviluppo. 

ROYAL PHILIPS : SI AMPLIA IL NUMERO DI DIRETTORI GENERALI DI PHILIPS PER INCREMENTARE LA CRESCITA E LA LEADERSHIP SUL MERCATO 
Andover, Massachusetts 31 marzo 2003--Royal Philips Electronics ha annunciato IL 28 marzo di aver aggiunto due nuovi direttori generali alla sua divisione sistemi medicali. Randy E. Dobbs, ex presidente e Ceo di Ge Capital Information Technology Solutions per il Nord America, sarà il nuovo Ceo per i punti vendita e assistenza nell'area del Nord America. Barbara D. Franciose, ex presidente e direttore generale a livello internazionale per medicina nucleare presso Siemens Medical Solutions, sarà il nuovo Ceo globale per la linea di prodotti ad ultrasuoni. Entrambi entreranno a far parte della società l'1 aprile 2003 e dipenderanno direttamente da Jouko Karvinen, presidente e Ceo di Philips Medical Systems. Il loro compito sarà quello di capitalizzare la più ampia gamma di attività e potenzialità della società contribuendo ad una crescita significativa delle attività, e aumentandone complessivamente la quota di mercato, il che rafforza la posizione di Philips come leader nell'industria sanitaria. Nella sua posizione di ex Ceo presso Ge Information Technology Solutions, Dobbs ha contribuito a migliorare le attività dell'azienda incremento gli utili in un ambiente economico aziendale altamente competitivo. Dobbs ha creato e ha guidato un team efficiente che ha migliorato in misura sostanziale le attività aziendali complessive. Egli ha inoltre ricoperto numerose posizioni manageriali presso Ge tra le quali quella di vicepresidente esecutivo dei servizi globali, vicepresidente dei servizi engineering, e direttore generali dei servizi per i sistemi medicali. Nel suo ruolo precedente di presidente e direttore generale presso Siemens , Franciose ha contribuito alla crescita significativa degli utili e della quota di mercato generale nei settori di medicina nucleare e imaging molecolare. Franciose ha inoltre assunto diverse cariche a livello manageriale presso Siemens tra le quali quella di vicepresidente e direttore generale del reparto angiografia, capo reparto di imaging cardiaco, e coordinatore del gruppo di engineering. Franciose ha preso il posto di Tim Mickelson, che sarà il nuovo Ceo di Global Customer Services, puntando a fare leva sulle nuove forze della società e ad incrementare in misura significativa la componente servizi presso Philips Medical. 'Per poter fare leva sulla forza della nostra società è fondamentale avere un team efficiente a partire dagli alti livelli,' ha affermato Jouko Karvinen, presidente e Ceo di Philips Medical Systems. 'Randy Dobbs e Barbara Franciose sono leader con un'esperienza consolidata in aziende tecnologiche di grandezza e complessità simile a Philips Medical Systems. Siamo fiduciosi nelle loro capacità di contribuire in misura significativa ad un incremento delle nostre attività aziendali complessive garantendo un successo a lungo termine e siamo lieti di avere leader della loro statura nell'organizzazione di Philips.' 

RISULTATI 2002 DI PARMALAT FINANZIARIA: CRESCITA INTERNA (A VALORE) + 8,1%; MARGINE OPERATIVO NETTO SALE A 613 MILIONI DI EURO; UTILE NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO + 15%; IN CALO L'INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO 
Milano, 31 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Parmalat Finanziaria spa, riunitosi oggi sotto la presidenza del Cav. Lav. Calisto Tanzi, ha esaminato e approvato il progetto di bilancio di esercizio e di bilancio consolidato chiusi al 31 dicembre 2002. Il Presidente ha introdotto la relazione sottolineando che il 2002 è stato uno degli anni più difficili della storia economico politica degli ultimi decenni. La mancata ripresa dell'economia statunitense e dell'Europa occidentale, unitamente ai venti di guerra che hanno dominato lo scenario politico, hanno ribadito la stagnazione delle economie dei paesi industrializzati che si è riflessa negativamente sui mercati emergenti ed in particolare sui paesi dell'America latina. Le monete di tutti i paesi sudamericani si sono deprezzate sia contro il Dollaro statunitense che contro l'Euro, riaccendendo l'inflazione che sembrava essere stata posta sotto controllo. In questo difficile contesto il Gruppo Parmalat ha chiuso un esercizio nel corso del quale l'andamento delle vendite, grazie anche alla forza del marchio, in termini di volumi è stato positivo e nel quale sono stati portati avanti i programmi di innovazione di prodotto, di razionalizzazione e miglioramento tecnologico delle unità produttive e distributive che si tradurranno, nei prossimi esercizi, in risparmio di costi. Nel 2002 il fatturato consolidato si è attestato a 7.590 milioni di euro con un decremento di 212 milioni di euro, pari al 2,7% sull'anno precedente. Sull'andamento del fatturato ha inciso positivamente la crescita interna a valore dell'8,1% e le variazioni intervenute nell'area di consolidamento dello 0,8% mentre ha influito negativamente la svalutazione nei confronti dell'euro di alcune valute di operatività del Gruppo, principalmente quelle del Sud America, per l'11,6%. Il cambio medio di tali valute nel corso dell'esercizio 2002 ha infatti registrato, rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente, il seguente deprezzamento verso l'euro: Bolivar venezuelano - 40,9%; Guarani Paraguay - 33,0%; Peso argentino - 69,9%; Peso cileno - 13,5%; Peso colombiano - 15,5%; Peso uruguaiano - 39,9%; Real brasiliano - 25,2%. Sul fatturato ha inciso negativamente anche il deprezzamento, rispetto all'euro, di altre valute di operatività del Gruppo, in particolare il Rand sudafricano (- 23,4%), il dollaro canadese (-6,7%) e il dollaro statunitense (-5,4). La crescita interna in volumi è stata pari al 2,5% rispetto al 3,2% del corrispondente periodo dell'esercizio precedente ed evidenzia anche per l'esercizio 2002, pur nella difficile situazione congiunturale, la capacità di sviluppo del Gruppo. Il margine operativo lordo è stato di 931 milioni di euro, il margine operativo netto ha raggiunto i 613 milioni, l'Ebitda è stato pari al 12,3%, l'Ebit all'8,1%. L'autofinanziamento (utile complessivo maggiorato degli ammortamenti e delle svalutazioni delle immobilizzazioni) è stato di 605 milioni di euro. Il Consiglio di Amministrazione proporrà agli Azionisti la distribuzione di un dividendo complessivo di oltre 16 milioni di euro, pari, come nel precedente esercizio, a 0,02 euro per azione. L'Assemblea degli Azionisti, si terrà a Milano, Piazza degli Affari 6, presso la Sala Convegni di Palazzo Mezzanotte alle ore 10,30 il giorno 30 aprile 2003 in prima convocazione e, occorrendo la seconda convocazione, il giorno 8 maggio 2003 stessa ora e luogo. 
Parmalat Finanziaria - consolidato 
I principali risultati consolidati 2002 di Parmalat Finanziaria spa si sintetizzano così: 

 

2002
(milioni di euro)

2001
(milioni di euro)

Variazione
%

Fatturato

7.590

7.802

- 2,7

Margine operativo lordo (EBITDA)

931

951

- 2,1

EBITDA %

12,3%

12,2%

 

Margine operativo netto (EBIT)

613

597

+ 2,7

EBIT %

8,1%

7,7%

 

Utile netto di pertinenza del Gruppo

252,1

218,5

+ 15,3

Autofinanziamento (utile complessivo più ammortamenti
più svalutazioni delle immobilizzazioni)

605

633

- 4,5

Patrimonio netto complessivo

2.250

2.835

 

Patrimonio netto di competenza del Gruppo

1.541

1.874

 

Per la conversione in Euro dei risultati economici conseguiti dalle principali Società del Gruppo sono stati utilizzati i seguenti cambi medi (quantità di valuta per 1 Euro):

Valuta Cambio medio esercizio 2002 Cambio medio esercizio 2001 
Bolivar venezuelano         1.112,71              657,70041 
Dollaro australiano           1,73765                   1,72986 
Dollaro canadese              1,48381                   1,3849 
Dollaro Usa                       0,94557                   0,89484 
Peso Argentina                  2,97335                   0,89484 
Rand Sud Africa                9,90715                   7,58991 
Real Brasile                       2,78829                   2,08503 
Sterlina Gran Bretagna     0,62883                   0,62171 

Ripartizione del fatturato per area geografica (milioni di Euro) 

(milioni di Euro)

Esercizio 2002
fatturato  %

Esercizio 2001
fatturato  %

Variazioni
Valore  %

Europa

2.697

35,5

2.557

32,8

140

+5,5

Nord e Centro America

2.646

34,9

2.716

34,8

(70)

- 2,6

Sud America

1.593

21,0

1.929

24,7

(336)

- 17,4

Resto del mondo

654

8,6

600

7,7

54

+9,0

Totale

7.590

100,00

7.802

100,0

(212)

- 2,71

Margine operativo netto per area geografica (milioni di Euro) 

(milioni di Euro)

Esercizio 2002

Esercizio 2001

Variazioni

 

importo margine EBIT %

importo   margine EBIT %

valore              %

Europa

254

9,4

224

8,7

30

+13,4

Nord e Centro America

159

6,0

146

5,4

13

+8,9

Sud America

160

10,0

195

10,1

(35)

-17,9

Resto del mondo

40

6,1

32

5,4

8

+25,0

Totale

613

8,1

597

7,7

16

+ 2,7

Ripartizione del fatturato e del margine operativo netto per divisione (milioni di Euro) 

(milioni di Euro)

Esercizio 2002

                         Esercizio 2001

 

risultato margine
 fatturato          %   operativo    EBIT %

                          Risultato

margine
     EBIT 

        fatturato        %   operativo

Divisione latte

4.355

57,4

362

8,3

4.425

56,7

349

7,9

Divisione vegetali

579

7,6

56

9,7

549

7,0

51

9,3

Divisione fresco

1.765

23,3

143

8,1

1.862

23,9

142

7,6

Divisione forno e

 

 

 

 

 

 

 

 

altri ricavi

891

11,7

52

5,8

966

12,4

55

5,7

Totale

7.590

100,0

613

8,1

7.802

100,0

597

7,7

Gli altri ricavi, riportati nella precedente tabella, comprendono in particolare il fatturato realizzato dalla vendita di gelati, di acqua e di cioccolato. Gli oneri finanziari complessivi, incluse le perdite da differenze cambio e al netto dei proventi e degli utili da differenze cambio, ammontano a 157 milioni di euro contro i 122 milioni di oneri finanziari netti dell'esercizio precedente. L'incremento è dovuto alle differenze cambio passive che, nel corso dell'esercizio 2002, hanno inciso in maniera significativa a seguito dell'andamento negativo di alcune delle valute di operatività del Gruppo. Va comunque sottolineato che la rilevazione di tali differenze cambio passive deriva dalla applicazione del tasso di cambio alla fine dell'esercizio e che la particolare alta volatilità dei cambi potrebbe nei mesi che seguiranno modificare una situazione che è la definizione puntuale alla data di chiusura dell'esercizio in analisi. Gli oneri finanziari netti, escluse le differenze cambio, hanno inciso sul fatturato per l'1,5% rispetto all'1,7% nell'esercizio 2001. L'utile netto consolidato, di competenza del Gruppo, ha raggiunto i 252,1 milioni di euro e si è incrementato di 33,6 milioni rispetto ai 218,5 milioni dell'esercizio precedente. L'incremento del risultato d'esercizio di competenza del Gruppo è dovuto principalmente ad una minor incidenza degli oneri fiscali e a un minor ammontare di utili di pertinenza di terzi. L'utile netto complessivo è stato di 269,4 milioni di euro rispetto ai 262,1 milioni dell'esercizio precedente. Andamento finanziario e patrimoniale del Gruppo La posizione finanziaria netta al 31 dicembre 2002 è pari a 1.862 milioni di euro, in miglioramento di 94 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2001. Alla fine dell'esercizio la struttura del debito finanziario netto era la seguente (milioni di Euro) 31 dicembre 2002 31 dicembre 2001 Debiti verso banche e prestiti obbligazionari Esigibili entro l'anno 1.155,685 831,215 Esigibili oltre 1 anno ed entro 5 anni 2.980,888 2.475,235 Esigibili oltre 5 anni 1.299,237 1.618,657 Totale debiti verso banche e prestiti obbligazionari 5.435,810 4.925,107 Disponibilità Disponibilità liquide 950,620 1.464,777 Attività finanziarie iscritte nell'attivo circolante 2.412,945 1.459,650 Altri titoli iscritti nelle immobilizzazioni finanziarie 210,134 44,275 Totale disponibilità 3.573,699 2.968,702 Totale debiti al netto disponibilità 1.862,111 1.956,405 I debiti per prestiti obbligazionari comprendono obbligazioni convertibili in nuove azioni ordinarie Parmalat Finanziaria per complessivi 938 milioni di euro, con un incremento, rispetto ai 631,2 milioni di euro al 31 dicembre 2001, di 306,8 milioni. La liquidità del Gruppo viene investita principalmente in strumenti finanziari di breve termine a primarie condizioni di mercato e con basso profilo di rischio, rating minimo single A. Nel 2002 l'attività di raccolta è stata realizzata, oltre che con l'emissione dei prestiti obbligazionari precedentemente indicati, prevalentemente attraverso il collocamento di bonds, emessi da imprese controllate estere, con scadenza a medio termine che hanno consentito di rifinanziare parte del debito esistente derivato principalmente dalle operazioni effettuate negli esercizi scorsi per far fronte alle significative acquisizioni realizzate negli ultimi anni. Tenuto conto delle particolari condizioni di volatilità, che hanno caratterizzato l'anno 2002, si ritiene di aver ottenuto dai mercati dei capitali le migliori condizioni per l'emissione di tali strumenti e in taluni casi a livelli inferiori a quelli medi di mercato applicati a società con analogo rating di credito. Obiettivo del Gruppo è la graduale riduzione dell'indebitamento netto attraverso l'utilizzo del free cash-flow e attraverso una efficiente gestione dell'attuale liquidità finanziaria, con conseguente miglioramento del rapporto indebitamento netto / patrimonio netto che è stato penalizzato, rispetto all'esercizio precedente, dal deprezzamento delle principali valute di operatività del Gruppo rispetto all'euro. I flussi valutari e le operazioni finanziarie sono stati costantemente monitorati utilizzando strumenti di copertura del rischio di cambio e di gestione del tasso di interesse, con la possibilità di attuare tempestivamente le opportune azioni correttive. Il cash-flow operativo (margine operativo lordo meno saldo tra proventi e oneri finanziari) è stato di 774 milioni di euro, a fronte degli 828 milioni dell'esercizio precedente. L'autofinanziamento, calcolato come utile netto del Gruppo e dei Terzi maggiorato degli ammortamenti e delle svalutazioni delle immobilizzazioni, è stato pari a 605 milioni di euro rispetto ai 633 milioni nel 2001. Il cash-flow generato dalla gestione è stato in parte utilizzato a copertura del fabbisogno finanziario determinato dagli investimenti tecnici e dalle necessità di capitale circolante. Il patrimonio netto consolidato totale al 31 dicembre 2002 ammonta a 2.250 milioni di euro (2.835 milioni al 31 dicembre 2001) di cui 709 milioni di euro di spettanza di terzi (961 milioni al 31 dicembre 2001). Per effetto della riduzione del patrimonio netto il rapporto indebitamento netto / patrimonio netto passa da 0,69 di fine esercizio 2001 a 0,83 di fine 2002. Va precisato che la diminuzione dell'ammontare del patrimonio netto consolidato è attribuibile interamente alle fluttuazioni di cambio emerse dall'andamento di alcune delle valute di operatività. Nel processo di consolidamento gli effetti del differente cambio utilizzato in un esercizio rispetto a quello precedente per la conversione in euro delle attività e delle passività di competenza di ogni singolo paese, sono riflessi in una voce del patrimonio netto definita "Riserva di consolidamento". Tali variazioni potranno essere naturalmente soggette a future fluttuazioni dei cambi. Investimenti - Nel corso dell'esercizio sono stati effettuati investimenti per complessivi 363 milioni di euro di cui 184 milioni per investimenti tecnici, 48 milioni per investimenti in nuove acquisizioni e 131 milioni per investimenti in partecipazioni delle quali il Gruppo già possedeva il controllo. (milioni di Euro) Esercizio 2002 Esercizio 2001 Tecnici 184 163 In nuove acquisizioni 48 85 Per incremento quote di partecipazione 131 0 Totale 363 248 Gli investimenti tecnici realizzati sono stati prevalentemente rivolti alla razionalizzazione delle attività produttive esistenti, all'aggiornamento tecnologico ed all'aumento della capacità produttiva necessaria per far fronte alla crescita dei volumi delle vendite di prodotti consolidati e per il lancio di nuovi prodotti. Gli investimenti finanziari sono stati principalmente rivolti a completare il piano di sviluppo del Gruppo per linee esterne avviato negli anni scorsi. Acquisizioni effettuate nel 2002 Società/attività Paese % acquisto Costo (milioni di Euro) Parmalat Canada Limited Canada 15,38 * 129 Nom Ag Austria 25,01 30 MCC - Mediocredito Centrale Italia 1,5 18 Altre minori = * 2 Totale 179 * Incremento quota di partecipazione Strutture del Gruppo - Le strutture operative della Parmalat al 31 dicembre 2002 si trovavano in 30 paesi, con una forte presenza in Italia, Spagna, Canada, Brasile, Venezuela, Colombia, Sud Africa e Australia. Il Gruppo al 31 dicembre 2002 disponeva di 139 stabilimenti e occupava n. 36.356 dipendenti. Area geografica Stabilimenti Dipendenti al 31 dic. 02 al 31 dic. 01 al 31 dic. 2002 al 31 dic.2001 Europa 45 46 7.730 8.190 Nord e Centro America 41 41 7.678 7.540 Sud America 32 37 16.341 14.795 Resto del mondo (Australia, Cina, Sud Africa, Botswana, Zambia e Mozambico) 21 22 4.607 5.684 Totale 139 146 36.356 36.209 Andamento dei principali mercati di attività del Gruppo - Europa - In Europa il fatturato del Gruppo è passato dai 2.557 milioni di euro del 2001 ai 2.697 milioni del 2002 segnando un incremento sull'anno precedente di 140 milioni di euro, pari al 5,5%. Il fatturato è stato principalmente realizzato in Italia, Spagna, Portogallo, Regno Unito e Ungheria. Il margine operativo netto è stato di 254 milioni di euro con un incremento di 30 milioni, pari al 13,4%, rispetto ai 224 milioni dell'anno precedente. Il rapporto del margine operativo netto sul fatturato è passato dall'8,7% del 2001 al 9,4% del 2002. Parmalat, in un'area caratterizzata da una sostanziale stabilità dei consumi, ha consolidato le proprie quote di mercato ed ha registrato un incremento dei volumi di vendita grazie soprattutto al lancio di nuovi prodotti. Nord e Centro America - In Nord e Centro America il fatturato realizzato nel corso dell'esercizio 2002 è stato di 2.646 milioni di euro con un decremento di 70 milioni, pari al 2,6%, rispetto ai 2.716 milioni dell'anno precedente. Sull'andamento del fatturato ha inciso negativamente il deprezzamento del dollaro canadese e del dollaro statunitense rispetto all'euro. Il margine operativo netto è passato dai 146 milioni di euro dell'anno precedente ai 159 milioni del 2002 con un incremento di 13 milioni pari all'8,9%. Il rapporto del margine operativo netto sul fatturato è stato del 6,0% contro il 5,4% dell'esercizio precedente. Nel corso dell'esercizio il Gruppo ha sviluppato l'attività, iniziata nel precedente esercizio, di razionalizzazione della propria struttura operativa e distributiva, destinata a rafforzare le operazioni della società nell'America del Nord. Parmalat Canada, Parmalat USA, Parmalat Messico e la Divisone Forno Nord America sono state integrate nella nuova struttura organizzativa per l'area nord americana con sede a Toronto in Canada. La riorganizzazione consentirà di migliorare la competitività e permetterà di ottimizzare le opportunità sinergiche e le risorse all'interno del Gruppo. Sud America - Il Gruppo Parmalat in Sud America ha realizzato nel 2002 un fatturato di 1.593 milioni di euro contro i 1.929 milioni dell'anno precedente, segnando un decremento del 17,4%. La contrazione del fatturato è sostanzialmente dovuta, a seguito della recessione che ha colpito per problemi economici e politici alcuni paesi dell'area, al negativo andamento del cambio delle valute sudamericane rispetto all'euro. La drammatica situazione economica dell'Argentina ha trovato epilogo nella svalutazione del peso argentino ad inizio anno. Tale situazione, pur non essendosi estesa agli altri paesi sudamericani, insieme all'incertezza ed alla volatilità dei mercati finanziari, ha posto sotto pressione tutte le monete di questa regione, causando progressivamente forti svalutazioni, legate anche a fattori politici locali. In Venezuela ad inizio anno vi è stato un tentativo fallito di colpo di stato a cui è seguita una forte svalutazione della divisa venezuelana. Questa situazione si è nuovamente presentata alla fine dell'esercizio a seguito degli scioperi generali indetti dall'opposizione che hanno paralizzato il paese per circa due mesi. In Brasile, le elezioni presidenziali, vinte per la prima volta da un candidato della sinistra, hanno creato timori di incertezza sul futuro sviluppo del paese. Timori poi rivelatisi infondati anche in considerazione dei piani presentati dal nuovo governo che rappresentano una linea di continuità con quanto adottato da quelli precedenti. E' noto che i mercati finanziari non tollerano incertezze e le conseguenze subite dal real brasiliano sono state pesanti. Si prevede per i prossimi mesi una stabilizzazione della situazione macroeconomica e valutaria in Sud America per effetto della maggiore stabilità politica brasiliana, per il venire meno delle incertezze legate alla soluzione delle elezioni presidenziali, e per l'attenuarsi dei conflitti sociali venezuelani. Il margine operativo netto dell'area d'operatività è passato da 195 milioni di euro dell'esercizio precedente a 160 milioni di euro con un decremento del 17,9%; il rapporto del margine operativo netto sul fatturato è passato dal 10,1% del 2001 al 10% del 2002. Resto del mondo- Il fatturato realizzato in altre aree geografiche, Australia, Cina e Africa australe è stato nel 2002 di 654 milioni di euro contro i 600 milioni dell'esercizio precedente, registrando, nonostante il negativo andamento dei cambi del rand sudafricano e delle altre valute dell'Africa australe, un incremento pari al 9,0%. Il fatturato, realizzato principalmente in Australia e in Sud Africa, ed i margini operativi continuano a progredire in linea con i programmi. Il margine operativo netto per il 2002 è stato di 40 milioni di euro contro i 32 milioni dell'esercizio precedente. Il rapporto del margine operativo netto sul fatturato è stato del 6,1% rispetto al 5,4% dell'esercizio precedente. La capogruppo Parmalat Finanziaria - Il bilancio di Parmalat Finanziaria al 31 dicembre 2002 evidenzia un utile netto di 27,4 milioni di euro rispetto ai 26 milioni dell'esercizio precedente, dopo aver imputato oneri per imposte per 16,5 milioni di euro. Il risultato dell'esercizio deriva sostanzialmente dall'incasso del dividendo della controllata Parmalat spa e dagli interessi maturati sui crediti, di natura finanziaria, verso imprese controllate. L'attivo patrimoniale è costituito principalmente dal valore delle partecipazioni in imprese controllate per 915,3 milioni di euro, rispetto agli 865,3 milioni dell'esercizio precedente, e dai crediti di natura finanziaria concessi ad imprese controllate per 1.053 milioni di euro, rispetto ai 1.040,4 milioni al 31 dicembre 2001. Il dividendo proposto dal Consiglio di Amministrazione ammonta a complessivi 16,1 milioni di euro ed è pari a 0,02 euro per azione al lordo delle ritenute di Legge per ciascuna delle 805.097.627 azioni ordinarie attualmente in circolazione, rispetto a un dividendo complessivo di 16 milioni di euro distribuito a valere sull'esercizio 2001. Va precisato che l'ammontare del dividendo complessivo potrà salire fino ad un massimo di 16,3 milioni di euro a seguito della sottoscrizione di massime n. 10.789.740 azioni ordinarie con godimento regolare derivanti dall'eventuale esercizio del diritto di conversione dei "Warrant azioni ordinarie Parmalat Finanziaria 2003" ancora in circolazione, diritto che dovrà essere esercitato, a pena di decadenza, entro il termine ultimo del 31 marzo 2003. Verrà proposto di porre in pagamento il dividendo a partire dal 22 maggio 2003 (data stacco 19 maggio cedola numero 2). Il patrimonio netto a fine esercizio, incluso il risultato netto di periodo, ammontava a 931,3 milioni di euro rispetto ai 910,3 milioni al 31 dicembre 2001. Evoluzione prevedibile della gestione - L'andamento dei volumi di vendita del Gruppo nei primi mesi dell'esercizio 2003 è positivo. Sta proseguendo l'introduzione in tutti i paesi dei latti innovativi e dei succhi di frutta, prodotti con tecnologie realizzate dal Gruppo Parmalat, profittevolmente lanciati e affermatisi in Italia ed in Europa. La crescita interna in volumi si dovrebbe mantenere in linea con quella realizzata nel corso dell'esercizio 2002 mentre non è determinabile la crescita in valore del fatturato consolidato del Gruppo, espresso in Euro, in quanto il suddetto valore dipenderà dall'andamento dei cambi nel corso dell'esercizio. Proseguiranno i piani strategici di razionalizzazione delle attività produttive e distributive, nonché le iniziative di miglioramento tecnologico delle unità produttive, avviate per garantire una ulteriore maggiore snellezza operativa. Tali iniziative dovrebbero consentire di mantenere la redditività operativa consolidata sostanzialmente sui livelli realizzati nell'esercizio 2002. I programmi di sviluppo del Gruppo saranno concentrati sulla crescita interna. Non è prevista nessuna significativa acquisizione nel medio termine ad eccezione del possibile acquisto a fine 2003, con un investimento di quasi 400 milioni di dollari statunitensi e qualora non venisse attuata la programmata quotazione, del 18,18% del capitale della società brasiliana Parmalat Administracao Ltda posseduto da investitori finanziari. 

GRUPPO CREMONINI: CHIUDE IL 2002 CON UN UTILE NETTO CONSOLIDATO DI 2,5 MILIONI DI EURO. RICAVI TOTALI CONSOLIDATI A 1.589,3 MILIONI DI EURO (+16,4%), EBITDA A 107,0 MILIONI DI EURO (+25,3%) E EBIT A 53,2 MILIONI DI EURO (+43,2%). 
Castelvetro, 31 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Cremonini S.p.A. ha approvato oggi a Castelvetro di Modena i dati di Bilancio dell'esercizio 2002, che verranno sottoposti all'Assemblea degli Azionisti convocata per il 26 aprile prossimo presso la sede sociale. Il risultato netto consolidato di Gruppo è positivo per 2,5 milioni di Euro, rispetto ai -13,5 milioni di Euro del 2001, e tutti i principali indicatori reddituali hanno registrato miglioramenti percentuali a due cifre. I ricavi totali consolidati si sono attestati a 1.589,3 milioni di Euro, in crescita del 16,4% rispetto ai 1.364,9 milioni di Euro del 2001; l'Ebitda ha raggiunto 107,0 milioni di Euro contro gli 85,4 milioni di Euro dell'esercizio precedente (+25,3%); l'Ebit è salito a 53,2 milioni di Euro rispetto ai 37,1 milioni di Euro del 2001 (+43,2%). Il risultato della gestione caratteristica è stato di 21,1 milioni di Euro rispetto al valore di 0,7 milioni di Euro del 2001, con un incremento di 20,4 milioni di Euro, mentre il risultato ante imposte di gruppo è salito a 17,6 milioni di Euro, con un incremento di 20,1 milioni di Euro rispetto alla perdita di 2,5 milioni di Euro registrata nel 2001. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre proposto la distribuzione agli azionisti di un dividendo lordo di 0,0206 Euro per azione, pari al 2% del valore corrente del titolo, che verrà messo in pagamento in data 22 maggio (con stacco cedola il 19 maggio). Il monte dividendi complessivo ammonta a circa 2,6 milioni di Euro. La posizione finanziaria netta del gruppo, pari a 487,8 milioni di Euro, ha registrato un miglioramento di 41,3 milioni di Euro, grazie soprattutto al cash flow generato dalla gestione corrente che nel corso dell'anno è aumentato significativamente, passando dai 34,8 milioni di Euro del 2001 a 56,3 milioni di Euro nel 2002. Il settore della produzione continua a consolidare il trend di sviluppo del giro di affari e di miglioramento della redditività. I ricavi totali si sono attestati a 760,1 milioni di Euro rispetto ai 599,3 milioni di Euro del 2001 (+26,8%), il margine operativo lordo ha raggiunto 47,9 milioni di Euro contro i 30,6 milioni di Euro dell'esercizio precedente (+56,4%), mentre il risultato operativo è salito a 19,5 milioni di Euro, in crescita del 267,8% rispetto ai 5,3 milioni di Euro del 2001. Anche il settore della distribuzione è cresciuto sia in termini di volumi che di redditività. I ricavi totali si sono attestati a 665,9 milioni di Euro (+8,3%), il margine operativo lordo a 41,0 milioni di Euro (+16,2%) ed il risultato operativo a 28,9 milioni di Euro (+27,4%). Il settore della ristorazione ha fatto registrare nel 2002 ricavi totali per 192,7 milioni di Euro, in crescita del 9,5% rispetto al 2001; il margine operativo lordo si è attestato a 20,0 milioni di Euro, in linea con i 20,9 milioni di Euro del 2001, mentre il risultato operativo è stato pari a 13,2 milioni di Euro contro i 15,4 milioni di Euro dell'esercizio precedente. La capogruppo Cremonini S.p.A. ha realizzato ricavi per 124,5 milioni di Euro rispetto ai 122,1 milioni di Euro del 2001 (+1,95%) ed un utile netto di 1,8 milioni di Euro contro il valore di 0,8 milioni di Euro dell'esercizio precedente. Questi, in sintesi, i principali dati contenuti nel bilancio consolidato al 31/12/2002, approvato oggi a Castelvetro di Modena dal Consiglio di Amministrazione di Cremonini S.p.A.

SIRTI: APPROVATO IL BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2002: , IL VALORE DELLA PRODUZIONE "TIPICA" NEL 2002 HA RAGGIUNTO I 760 MILIONI DI EURO 
Milano, 31 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Sirti, presieduto dal dott. Gianni M.Chiarva, ha approvato il 26 marzo il progetto di bilancio al 31 dicembre 2002. Il 2002 è stato caratterizzato dal permanere di condizioni di mercato con un trend simile a quello che aveva contraddistinto il 2001. In particolare l'andamento della domanda è stato condizionato da fattori strettamente legati alle dinamiche del settore delle telecomunicazioni, oltre che dall'incerta congiuntura economica. Tenendo conto delle difficoltà e delle incertezze connesse a tale scenario, il Gruppo Sirti è riuscito a conseguire risultati moderatamente positivi, sia dal punto di vista commerciale che da quello produttivo. A livello consolidato, il valore della produzione "tipica" realizzata nel 2002 ha raggiunto i 760 milioni di euro, con una flessione del 16,4% principalmente ascrivibile all'andamento generalizzato delle controllate estere. A fronte infatti di una diminuzione nel complesso contenuta (-6% circa) della produzione consolidata delle due società italiane (Sirti spa e Sirti Sistemi spa), si è registrata una contrazione superiore al 40% di quella estera, anche alla luce del processo di graduale ridimensionamento della presenza del Gruppo al di fuori dell'Italia. In tale logica, tra la seconda metà del 2002 e l'inizio del 2003, sono stati stipulati accordi per la cessione delle attività in Polonia, Regno Unito, Portogallo, Germania, e Francia. Nonostante l'andamento negativo delle partecipate estere, l'esercizio 2002 si è chiuso con una leggera crescita del margine operativo lordo (passato dal 10,1% all'attuale 10,6%) grazie alla performance della capogruppo, della spagnola Seirt S.A. e della Aei Cubatel-Sirti. Il risultato operativo dell'esercizio si attesta a 46,8 milioni di euro (6,1% del valore della produzione, percentuale in linea con quella del 2001). Il Gruppo Sirti ha conseguito un utile netto consolidato di 7 milioni di Euro (rispetto ai 16,3 dell'anno scorso). Le disponibilità finanziarie nette del Gruppo sono positive per quasi 10 milioni. La Capogruppo Sirti S.p.A., nel 2002, ha conseguito un valore della produzione "tipica" di 541 milioni di Euro, con una flessione del 15% rispetto al precedente esercizio, flessione che si riduce al 7% nella configurazione "pari perimetro", considerando anche la produzione realizzata da Sirti Sistemi Spa, che a partire da ottobre 2001 è passata da divisione di Sirti Spa a controllata al 100%. Il risultato operativo si è attestato a 39,2 milioni di euro (7,2% della produzione), contro i 44 milioni (6,9% della produzione) del 2001, migliorando l'incidenza percentuale pur in presenza di una contrazione dei volumi. Dopo aver scontato 32 milioni di Euro di oneri correlati al negativo andamento della maggior parte delle controllate estere, Sirti Spa chiude l'esercizio con un risultato che si riduce ad 1 milione al netto delle imposte di competenza (nel 2001 l'utile netto pari a 48 milioni beneficiava di circa 30 milioni di Euro di dividendo straordinario di Seirt e di altri 30 milioni di saldo proventi straordinari). Visto il risultato, il Consiglio di Amministrazione propone di destinare integralmente il suddetto utile a Riserva Straordinaria. Per quanto riguarda la situazione finanziaria della Capogruppo, le disponibilità monetarie nette al 31 dicembre 2002 hanno una consistenza di circa 68 milioni di Euro, contro i 100 milioni del bilancio 2001. La diminuzione è da imputarsi principalmente all'esborso connesso al pagamento del dividendo 2001, pari a 110 milioni di euro, attuato mediante distribuzione integrale del corrispondente utile di esercizio e parziale utilizzo di riserve disponibili. Il Consiglio di Amministrazione odierno ha inoltre deliberato di proporre alla prossima Assemblea (fissata per il giorno 28 aprile 2003 in prima convocazione ed occorrendo in seconda convocazione il 6 maggio 2003) di autorizzare, ai sensi e per gli effetti dell'Art. 2357 del c.c., la società all'acquisto di azioni proprie ordinarie, in una o più volte entro 18 mesi dalla data della deliberazione. Il prezzo di acquisto di ciascuna azione non dovrà essere inferiore né superiore di massimo il 15% rispetto alla media dei prezzi di riferimento registrati presso la Borsa Italiana nelle tre sedute precedenti ogni singola operazione. In ogni caso, il controvalore complessivo non potrà essere superiore a 35 milioni di Euro e il numero massimo delle azioni acquistate non potrà avere un valore nominale complessivo eccedente il 10% del capitale sociale. L'operazione viene proposta anche con la finalità di servire il piano di stock option previsto per i dipendenti. L'Assemblea del 28 aprile sarà chiamata inoltre a deliberare sul rinnovo del Consiglio di Amministrazione, sul conferimento dell'incarico di revisione e, in sede straordinaria, sul trasferimento della sede sociale. 

GRUPPO IT HOLDING: ECCELLENTI RISULTATI 2002: FATTURATO: +24,4% * UTILE NETTO: +141,8% UTILE NETTO PER AZIONE: 0,10 EURO (2001: 0,05 EURO). 
Milano, 27 marzo 2003: IT Holding S.p.A., società leader nel settore dei luxury goods, quotata in Borsa dal 1997 ha approvato oggi il progetto di bilancio consolidato per l'esercizio chiuso il 31 dicembre 2002. A fronte di un incremento dei ricavi netti consolidati del 24,4% (ricavi netti pari a 655,3 milioni di euro), rispetto all'anno precedente, il margine operativo lordo è aumentato del 54,2%, attestandosi a 75,7 milioni di euro, pari al 11,6% dei ricavi, ed il risultato operativo (EBITA¹) si è attestato a 50.0 milioni di euro, pari al 7,6% dei ricavi. L'utile netto, al lordo dell'ammortamento dei marchi e dell'avviamento, ha registrato un incremento del 141,8% attestandosi a 22,0 milioni di euro, pari a 0,10 euro per azione (2001: 0,05 euro). Il miglioramento dei ricavi sarebbe stato più marcato in assenza del deconsolidamento, per ragioni di ottimizzazione produttiva, di GF Manufacturing S.r.l., che fino ad aprile 2002 produceva e distribuiva la prima linea Ferré, e del fatturato delle linee di abbigliamento Romeo Gigli, Gigli e Husky, affidate in licenza a terzi. In questo caso, i ricavi consolidati sarebbero stati intorno a 677,0 milioni di euro (+28,5%). Nonostante la variazione del perimetro di consolidamento, a seguito dell'acquisizione di Gianfranco Ferré S.p.A., migliora il rapporto tra posizione finanziaria netta e patrimonio netto, che si attesta a 1,20 da 1,23 al 31 dicembre 2001. I ricavi del brand Ferré, consolidati dal Gruppo IT Holding, nel 2002 sono stati pari a 114,1 milioni di euro, cui si aggiungono circa 130,0 milioni di euro di fatturato sviluppato dalle licenze esterne al Gruppo. (1) Earnings before goodwill and trademark amortization, interest, and taxes; Risultato Operativo sommato agli ammortamenti di marchi e avviamento.È una grandezza utilizzata nell'analisi del settore dei luxury goods per confrontare la profittabilità di aziende che sono cresciute anche per un processo di acquisizioni di marchi (aziende multi-brand), con altre mono-brand. (2) Utile netto di Gruppo sommato agli ammortamenti di marchi e avviamento. (3) L'utile di cui al punto precedente, nel 2002, è stato diviso per la media aritmetica di azioni ordinarie outstanding nel 2001 e nel 2002, al netto delle azioni proprie detenute da IT Holding S.p.A. al 31 dicembre degli stessi anni: 222.632.800 azioni. Nel 2001 le azioni outstanding al netto delle azioni proprie erano 199.433.500. Tale grandezza è nota come EPS (Earnings per share) adjusted. Tonino Perna, Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo, ha espresso grande soddisfazione per i risultati ottenuti, che confermano pienamente gli obiettivi prefissati, pur in un difficile contesto macroeconomico: "Il 2002 è stato un anno positivo per il Gruppo, sia in termini di sviluppo delle vendite che di redditività. La qualità e l'impegno del management hanno consentito di migliorare la performance operativa, confermando la validità della strategia di acquisizioni iniziata nel 1999. I risultati conseguiti sono esaltanti se si considerano anche i costi sostenuti per l'acquisizione e l'integrazione della Gianfranco Ferré S.p.A.. Confortato anche dall'andamento dei primi mesi del 2003, resto fiducioso nel ritenere che il Gruppo abbia tutti i presupposti per continuare, nell'anno in corso, il suo percorso di crescita". Particolarmente significativa la performance del fatturato da prêt-à-porter e accessori, che sono cresciuti del 17,6% rispetto all'esercizio 2001; al 31 dicembre 2002 questa categoria merceologica rappresenta complessivamente il 86,2% deI ricavi consolidati. Molto positivo anche l'andamento dei ricavi da occhiali, che hanno registrato una crescita del 33,0% nell'esercizio 2002 e rappresentano il 9,2% del fatturato consolidato a fine 2002. Le vendite da profumi hanno raggiunto 13,8 milioni di euro nel primo periodo di attività, ossia il secondo semestre 2002. Le vendite del Gruppo sono cresciute in tutti i mercati di riferimento. L'Italia si conferma il primo mercato per i prodotti del gruppo con una quota del 39,5% sul consolidato e con una crescita del 23,6% rispetto all'esercizio precedente. Significativo - pari al 16,1% - è stato l'incremento delle vendite negli altri paesi europei, che al 31 dicembre 2002 rappresentano il 34,0% del fatturato consolidato. Il mercato americano ha mostrato incoraggianti segnali di ripresa, con ricavi in crescita del 22,4% rispetto all'esercizio 2001 e rappresenta il 12,8% delle vendite complessive del Gruppo a fine 2002. Brillante la performance dei ricavi realizzati in Asia e resto del Mondo, cresciuti del 31,6% rispetto all'esercizio 2001: al 31 dicembre 2002 queste regioni rappresentano l'11,2% dei ricavi consolidati. Le vendite ai negozi in franchising e ai clienti indipendenti hanno riportato complessivamente una crescita del 21,3% rispetto all'esercizio precedente e rappresentano il 90,2% dei ricavi consolidati a fine 2002. I ricavi realizzati attraverso la rete retail diretta sono stati pari a 48,1 milioni di euro con un incremento del 24,6% rispetto all'esercizio 2001 e rappresentano il 7,3% dei ricavi del Gruppo. Andamento gestionale A fronte di un incremento dei ricavi netti consolidati del 24,4%, rispetto all'anno precedente, il margine operativo lordo è aumentato del 54,2%, attestandosi a 75,7 milioni di euro. Il miglioramento di oltre due punti percentuali dell'incidenza sulle vendite è una ulteriore conferma della tendenza di crescita della redditività conseguente al miglior sfruttamento della leva operativa. Ancora più evidente la crescita del risultato operativo (Ebita), in aumento del 65,6% rispetto all'esercizio precedente. L'utile netto del Gruppo si è attestato, infine, a 5,1 milioni di euro rispetto a 1,0 milioni del 2001. L'utile netto, al lordo dell'ammortamento dei marchi e dell'avviamento, è stato pari a 22,0 milioni di euro, pari a 0,10 euro per azione (2001: 0,05 euro). Nel corso dell'anno gli investimenti operativi sono stati pari a 39,8 milioni di euro, riconducibili in misura prevalente all'integrazione operativa del gruppo Ferré, all'ampliamento degli headquarters della divisione occhiali in Padova e all'avviamento dell'attività della divisione profumi. Il debito bancario netto del Gruppo al 31 dicembre 2002 è stato pari a 98,2 milioni di euro prevalentemente a medio/lungo termine, rispetto a 168,2 milioni di euro al 31 dicembre 2001, prevalentemente a breve termine. All'indebitamento bancario netto si aggiunge un prestito obbligazionario di 200,0 milioni di euro che ha finanziato l'acquisizione della Gianfranco Ferré S.p.A.. Nonostante la conseguente variazione del perimetro di consolidamento, migliora il rapporto tra posizione finanziaria netta (indebitamento bancario + prestito obbligazionario) e patrimonio netto, attestandosi a 1,20 da 1,23 al 31 dicembre 2001. Il Gruppo IT Holding a parità di perimetro I risultati a parità di perimetro confermano la solidità della crescita del Gruppo che nel 2002 ha raggiunto ricavi netti di 615,3 milioni di euro con una crescita del 16,8% rispetto al 2001. Il margine industriale lordo è cresciuto deI 18,6% a 358,2 milioni di euro, con un'incidenza sui ricavi netti del 58,2% dal 57,3% nel 2001. Il risultato operativo (Ebita) è cresciuto del 65,9% per effetto della leva operativa. I ricavi del brand Ferré nel 2002 sono stati pari a 114.1 milioni di euro di cui 100,7 milioni di fatturato e 13,4 milioni di royalty. Tale fatturato comprende la prima linea Gianfranco Ferré e gli occhiali, oltre alla linea Gianfranco Ferré Jeans, già prodotta e distribuita dal Gruppo nel 2001. It Holding S.p.A. Il Consiglio di Amministrazione ha anche approvato il progetto di bilancio della capogruppo IT Holding S.p.A., che svolge solo attività di indirizzo strategico e coordinamento per il Gruppo. I ricavi di vendita sono stati pari a 4,9 milioni di euro (2001: 6,2 milioni di euro) e registra un risultato netto negativo di 11,3 milioni di euro (2001: 3,2 milioni di euro). Non è comunque prevista la distribuzione di dividendi. Si sottolinea che i dati esposti nel presente comunicato sono stati approvati dal Consiglio di Amministrazione e saranno sottoposti all'approvazione della prossima assemblea ordinaria degli azionisti convocata per il 29 aprile 2003 (6 maggio 2003 seconda convocazione). 

GRANITIFIANDRE: FATTURATO CONSOLIDATO 2002 A 152,5 MILIONI DI EURO (+7,7%RISPETTO AL 2001). DIVIDENDO DI 0,11 EURO PER AZIONE, SUPERIORE DEL 22% RISPETTO ALLO SCORSO ANNO
Castellarano, 31 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Granitifiandre - azienda leader mondiale nella produzione e commercializzazione di lastre in grès porcellanato e prima matricola quotata dal 2001 al segmento Star della Borsa Italiana a capo di un Gruppo che include ad oggi 17 diverse società - ha approvato il Bilancio civilistico e consolidato al 31 dicembre 2002. Il fatturato consolidato del Gruppo ha raggiunto i 152,5 milioni di euro, in crescita del 7,7% rispetto al corrispondente dato 2001. I volumi di fatturato, hanno in parte beneficiato dell'ingresso nell'area di consolidamento della neo acquisita società austriaca Motiv Sturgyik; a parità di area di consolidamento la crescita sarebbe stata del 4,8%. La crescita del fatturato, considerando gli effetti del deprezzamento del dollaro, risulta prossima al +10% previsto in precedenza dal management. All'interno della quota di export dei prodotti a marchio, pari al 68,8% si segnalano le positive performance in Germania (+11,5%), in Repubblica Ceca (+39%) e negli Usa (+10,1%). Molto positivo anche il mercato Italia (+16,6%). Sebbene sia stato deciso, in applicazione di criteri di massima prudenzialità, di spesare interamente a conto economico i costi di avviamento del nuovo stabilimento tedesco sostenuti sino al 31 dicembre 2002 e pari a 2,4 milioni di euro, gli indici di redditività risultano tutti ancora in crescita seguendo il trend storico della società. Il risultato operativo (Ebitda) ha raggiunto nel 2002 i 35,6 milioni di euro (+4,1%) con un'incidenza sul fatturato del 23,4%. Il margine operativo risulta in crescita del 2,6% a 27,1 milioni di euro. Il risultato ante imposte ha raggiunto nel 2002 i 25,5 milioni di euro, in crescita del 17,6% rispetto al precedente esercizio e con un'incidenza sul fatturato del 16,7%. Il risultato netto pari a 14,4 milioni di euro è in crescita del 18,1% rispetto ai 12,2 milioni dell'esercizio 2001. Il Consiglio di Amministrazione proporrà all'Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo di 0,11 euro per azione, superiore del 22% rispetto ai 0,09 euro del dividendo 2002. Nell'esercizio 2002 sono stati effettuati significativi investimenti in immobilizzazioni materiali ed immateriali per 53,1 milioni di euro; la significativa capacità del Gruppo di generare rilevanti flussi di cassa ha portato ad una posizione finanziaria netta a fine 2002 sempre positiva per 35 milioni di euro (+63,1 milioni nel 2001). Nel corso del 2002 è stato dato un forte impulso alle aperture dei negozi a marchio Geologica: nell'esercizio sono stati inaugurati 17 nuovi punti vendita, portando così il numero totale a fine anno a 32 negozi nelle principali città del mondo. Dal punto di vista industriale, il settore della ricerca e sviluppo ha contribuito nel 2002 al lancio di 21 nuovi prodotti della gamma Geologica. La collezione è stata portata quindi a 84 diversi materiali ripartiti nell'area marmo, granito e pietra. Nel corso del 2002 sono stati sviluppati anche 19 nuovi prodotti per l'industrializzazione da parte della controllata tedesca Porcelaingres nel nuovo stabilimento in Brandeburgo. Porcelaingres ha già realizzato nel 2002 vendite per circa 0,76 milioni di euro; vendite che sono proseguite anche nel mese di gennaio 2003 per un totale controvalore nell'intero periodo di 1,1 milioni di Euro. Terminati i lavori di costruzione in Germania; il management ha deciso di procrastinare di 60 giorni l'avvio della produzione al fine di adeguare da subito il processo produttivo con l'immediata implementazione di una nuova tecnologia che consentirà di migliorare la pregevolezza estetica su tutto lo spessore del materiale. Non sono previsti investimenti di rilievo ma la necessità di apportare modifiche strutturali per adeguare alcune fasi del processo, unitamente alla volontà di raggiungere la massima elasticità possibile fin dalle prime produzioni, ha reso necessario l'adeguamento degli impianti fermo restando il rispetto dell'investimento preventivato di 50 milioni di Euro. Tramite la suddetta innovazione sarà possibile da un lato ricreare un effetto di 'brillantezza' anche sul materiale naturale non levigato, dall'altro si potrà realizzare direttamente sulla linea produttiva un materiale tecnico con finitura 'antichizzata', con indubbi vantaggi dal punto di vista ambientale nel confronto con i materiali di cava. L'importanza strategica di tale innovazione trova riscontro nel grande favore del mondo dell'architettura moderna verso i materiali di cava che presentano tale finitura. Il marchio 'Luxus Marmor' caratterizzerà la collezione dei prodotti antichizzati. 'Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti - ha commentato Graziano Verdi, Presidente di Granitifiandre - ottenuti grazie alla continua innovazione stilistica e tecnologica, alla diversificazione geografica del Gruppo, al forte sviluppo dei negozi a marchio nonché all'allungamento della catena del valore attraverso le società controllate di servizio post vendita'. 'L'avvio degli stabilimenti produttivi in Germania ed America - ha aggiunto Verdi - ci portano a ritenere che il 2003 potrà essere un anno altrettanto positivo'. Il dividendo verrà posto in pagamento dopo l'Assemblea e quindi il 5 maggio con pagamento l'8 maggio se l'assemblea si terrà in prima convocazione e il 19 maggio, con la data di pagamento il 22 maggio, nel caso di seconda convocazione. 

GRUPPO BEGHELLI: IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE APPROVA IL PROGETTO DI BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2002. A 118,4 MILIONI DI EURO Ì RICAVI NETTI CONSOLIDATI (+2,7% RISPETTO AL 2001) 
Milano, 31 marzo 2003 - Sono stati approvati il 28 marzo dal Consiglio di Amministrazione i dati di bilancio al 31 dicembre 2002 dei Gruppo Beghelli, che progetta, produce e distribuisce sistemi elettronici per la sicurezza industriale e domestica ed è leader italiano nel settore dell'illuminazione di emergenza e dell'illuminazione a risparmio energetico. II 2002 si chiude con ricavi netti consolidati pari a 118,4 milioni di Euro, in crescita del 2,7% rispetto ai 115,2 milioni del 2001, mentre i ricavi netti della capogruppo - pari a 93,1 milioni - registrano un incremento del 7,2% rispetto agli 86,8 milioni dello scorso esercizio. Particolarmente significativa la crescita del fatturato nel secondo semestre dell'anno che - a fronte di un mercato in calo nel settore elettrotecnico ed elettronico - ha registrato un deciso incremento rispetto al primo (+4,1%), mentre nel quarto trimestre del 2002 la dinamica ha evidenziato una crescita del 19% rispetto ai quarto trimestre 2001. Analizzando i ricavi per settore di attività, crescono in particolare il comparto dell'illuminazione (+44,1% rispetto al 2001) e dell'illuminazione d'emergenza (+3,1%), core business della società, confermando l'apprezzamento dei mercato per una gamma di prodotti di assoluto livello qualitativo. In miglioramento anche la redditività dei gruppo, con il margine operativo lordo - pari a 11,9 milioni di giuro (+4,5% rispetto all'esercizio precedente) - che mostra un'incidenza del 10,1% sul fatturato. L'esercizio chiude con una perdita di 8,9 milioni di curo, ridotta di oltre il 50°%% rispetto ai 23,2 milioni del 2001. Tale risultato è anche influenzato dalla svalutazione per 1, 9 milioni di Euro dei valore di carico della partecipazione nella società IPSE SPA. La posizione finanziaria netta alla fine dell'esercizio risulta negativa per 70,2 milioni di euro (-69,4 nei 2001). Pur mantenendo il proprio core business nell'illuminazione d'emergenza, la Beghelli ha ampliato progressivamente la propria attività nei nuovi settori di business - illuminazione a risparmio energetico ed home automation -- che rappresentano aree nelle quali la società valorizza pienamente il proprio know-how sviluppato sul binomio innovazione tecnologica-sicurezza. Le buono prospettive di crescita di questi settori sono confermate anche dai recenti provvedimenti legislativi comunitari e nazionali, la Comunità Europea, attraverso la recente Direttiva Ballast - che prevede la progressiva sostituzione delle lampade fluorescenti tradizionali con quelle a risparmio energetico - ha riconosciuto l'importanza del settore illuminazione nell'ambito della riduzione dei consumi energetici. Nel settore dell'illuminazione, in particolare, la Beghelli ritiene di poter sviluppare prodotti innovativi ad elevato risparmio energetico grazie al vantaggio competitivo di poter produrre il reattore elettronico delle lampade con strutture proprie e a costi particolarmente contenuti_ Il prevedibile sviluppo del settore della domotica e l'ampliamento dell'area dei servizi abbinati ai propri prodotti (sistemi integrati di telesoccorso e di antintrusìone), costituiscono ulteriore area di crescita delle attività del Gruppo. Il consolidamento della crescita internazionale ha permesso inoltre al Gruppo di portare ad oltre il 35% l'incidenza del fatturato estero sul fatturato totale. 

IL BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2002 DI BAYERISCHE VITA S.P.A., EVIDENZIA UN UTILE NETTO DI € 3,6 MILIONI. 
Milano, 31 marzo 2003 - Tale risultato, ancorché inferiore a quello conseguito nell'esercizio precedente, che chiu-deva con un utile netto di € 16,9 milioni, è da considerarsi positivo, a fronte degli eventi che hanno condizionato i mercati finanziari ed il riflesso sull'attività aziendale, soprat-tutto per quanto mostravano i risultati dei primi tre trimestri dell'anno. I dati più significativi che emergono dalla chiusura dell'esercizio 2002 e che verranno approfonditi in dettaglio, si possono sintetizzare come segue. Il fatturato lordo è stato di € 648,6 milioni con un decremento del 4,95% rispetto al 2001. Tale contrazione, al netto delle cessioni in riassicurazione, si riduce al 1,61%. Il reddito ordinario degli investimenti, al netto dei relativi oneri, si attesta a € 31,3 mi-lioni a fronte di un risultato negativo del 2001 pari a € 22,3 milioni. La variazione netta dell'incremento delle riserve tecniche e dei pagamenti è pari ad € 251,1 milioni contro € 207,3 milioni del precedente periodo. I costi generali e di acquisizione evidenziano una diminuzione netta del 18,2%, passan-do da € 58,6 milioni del 2001 a € 47,8 milioni alla fine del 2002. Il positivo risultato dell'attività ordinaria, considerando anche gli altri proventi ed oneri, tecnici e non, ammonta a € 25,3 milioni contro € 21,6 milioni del passato esercizio, con un incremento del 17,1%. Il Roe (Return on Equity) è pari al 1,6%, contro il 15% del 2001. Il risultato d'esercizio, pur evidenziando una sostanziale flessione rispetto allo scorso anno, conseguente, su base annuale, al pessimo andamento dei mercati finanziari, peral-tro ancor peggiore di quanto avvenuto nel corso del 2001, evidenzia un considerevole recupero nel 4° trimestre, passando da una perdita di € 13,9 milioni al 30 settembre 2002, ad un utile di € 3,6 milioni (+ € 17,5 milioni nel trimestre). 

BAYERISCHE VITA S.P.A.AVVISO DI CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA ORDINARIA E STRAORDINARIA 
Milano, 31 marzo 2003 - I soci sono convocati in Assemblea Ordinaria e Straordinaria presso l'"Hotel Quark" in Milano - Via Lampedusa, 11/a - il giorno 30 aprile 2003 alle ore 10.30, in prima convocazione, ed occorrendo il giorno 1 maggio 2003 in seconda convocazione, stessa ora e luogo, perdiscutere e deliberare sul seguente: ordine del giorno Parte ordinaria: 1. Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2002, relazioni del Consiglio di amministrazione sulla gestione, del Collegio sindacale e della Società di revisione; deliberazioni inerenti e conseguenti. 2. Delibera ai sensi del comma 6 dell'art. 11 del Decreto Legislativo n. 472 del 18 dicembre 1997. 3. Acquisto e vendita di azioni proprie ai sensi degli artt. 2357 e 2357 ter del Codice Civile. Parte straordinaria: 1. Modifica della denominazione sociale e conseguente modifica dell'art. 1) dello Statuto sociale; deliberazioni inerenti e conseguenti. Hanno diritto di partecipare all'assemblea i soggetti in possesso della certificazione rilasciata ai sensi dell'art. 85 del D.Lgs. n. 58/98 e dell'art. 34 della delibera Consob n. 11768 del 23 dicembre 1998 emessa da intermediario aderente al sistema di gestione accentrata Monte Titoli S.p.A. 

GUARDIA DI FINANZA. "OPERAZIONE VIRTUAL CRASH" SCOPERTA A BOLOGNA UNA TRUFFA DA 1.500.000 EURO IN DANNO DELLE COMPAGNIE DI ASSICURAZIONE. ARRESTATI 3 RESPONSABILI E DENUNCIATE ALTRE 156 PERSONE. 
Bologna, 31 marzo 2003 - I finanzieri del Comando Provinciale di Bologna, alla fine di una lunga e complessa indagine, hanno sgominato un'organizzazione delinquenziale dedita alle truffe in danno delle più note compagnie assicurative nazionali. Le Fiamme Gialle bolognesi hanno arrestato 3 responsabili (tutti professionisti incensurati), nonché denunciato altre 156 persone ed individuato oltre un centinaio di falsi sinistri realizzati "cartolarmente" allo scopo di ottenere i rimborsi dalle compagnie d'assicurazione. L'indagine, coordinata dai magistrati della locale Procura della Repubblica, ha comportato, fra l'altro, anche l'esecuzione di numerose perquisizioni che gli uomini della Guardia di Finanza hanno effettuato in decine di studi professionali di avvocati bolognesi. Fra i tre responsabili arrestati stamattina, figurano anche un avvocato ed un medico, ambedue bolognesi, ritenuti i principali ispiratori ed ideatori della redditizia tecnica di truffa. La stessa, infatti, consisteva nel compilare falsi C.I.D. relativi a sinistri stradali, in realtà mai accaduti, allo scopo di ottenere indebiti risarcimenti. L'operazione delle Guardia di Finanza di Bologna, denominata in codice "Virtual Crash", ha permesso, inoltre, di denunziare 156 corresponsabili che hanno falsamente attestato di aver subito danni da incidenti mai verificatisi. Allo stato attuale, si calcola che l'importo derivante dalla truffa perpetrata alle compagnie assicurative dovrebbe aggirarsi intorno a 1 milione e 500 mila Euro. 

COME ASSICURARE UN'OPERA D'ARTE LA REALE MUTUA ATTIVA ANCHE NEL SETTORE DELL'ASSICURAZIONE DELLE OPERE D'ARTE PIÙ PRESTO 
Torino, 31 marzo 2003 - Polizze fatte ad hoc per proteggere le opere d'arte più prestigiose da danni, furti, incendi, atti vandalici, trasporti sbagliati e... anche chiodi che si staccano dal muro. La Reale Mutua da tempo è attiva in questo campo assicurativo e ha maturato una consistente esperienza, culminata con l'assicurazione delle le opere del Parmigianino e del Manierismo europeo, in mostra attualmente a Parma per le celebrazioni dedicate a questo grande artista italiano, fra cui spicca il ritratto di "Antea" assicurato per 35 milioni di euro. Per fare il punto su questo tipo di contratti assicurativi - complessi e ogni volta diversi -, la Reale partecipa lunedì 31 marzo prossimo ad un incontro con l'Associazione Italiana Registrar Opere d'Arte cioè con gli unici esperti abilitati ad organizzare e seguire tutti gli scambi di opere d'arte fra musei e fondazioni. "Un'assicurazione a regola d'arte", questo il titolo del seminario, è un appuntamento importante, in cui si approfondiranno i diversi aspetti assicurativi legati ai trasporti, alla conservazione e alla fruizione da parte del pubblico delle opere d'arte. L'incontro è previsto dalle ore 9.00 alle 14.00 presso la sala Conferenze della Gam di Torino. Le polizze di Reale Mutua coprono praticamente tutte le possibilità di danno arrivando - nel 2003 - anche all'assicurazione del furto con destrezza. Mediamente in un anno la società stipula circa 500 contratti assicurativi di questo tipo. Molti gli esempi di spicco: dalle stufe di Castellamonte alle opere del Museo della Ceramica di Faenza per finire con tutti i gioielli esposti in particolari manifestazioni pubbliche. 

DA FIDITALIA (GRUPPO SOCIÉTÉ GÉNÉRALE) IN COLLABORAZIONE CON LA COMPAGNIA REALE MUTUA ASSICURAZIONI. AL VIA "FURTO NO-PROBLEM" 
Milano, 31 marzo 2003 - E' al via "Furto no-problem", l'innovativo programma assicurativo studiato da Fiditalia (Gruppo Société Générale) in collaborazione con la compagnia Reale Mutua Assicurazioni. Il nuovo prodotto verrà distribuito esclusivamente dai concessionari Piaggio convenzionati con Fiditalia, come previsto da un accordo con la casa motociclistica, partner di vecchia data della società finanziaria. Non si tratta di una normale copertura assicurativa ma di una vera e propria "polizza rimpiazzo". In caso di furto infatti, "Furto no-problem" consente al cliente di ottenere un veicolo uguale a quello rubato, oppure un modello di analoga cilindrata. In caso di rinuncia alla sostituzione, è comunque possibile richiedere l'indennizzo e incassare i soldi dalla Compagnia, proseguendo con il pagamento rateale del due ruote acquistato (il conducente verrà risarcito per un importo pari al valore del mezzo sottratto quale è indicato dalle quotazioni "Motociclismo" al momento in cui avviene il furto). Ma l'aspetto innovativo del programma assicurativo è legato anche alla possibilità di scelta sulla modalità di rimborso del premio: su richiesta del cliente, infatti, "Furto no problem" può essere abbinato al finanziamento Fiditalia sottoscritto per l'acquisto di un veicolo Piaggio, Vespa o Gilera. L'accettazione della richiesta di finanziamento garantisce al Cliente anche la relativa copertura Assicurativa. Il versamento dell'ammontare delle prestazioni assicurative viene quindi dilazionato nel tempo, unitamente al piano finanziario adottato dal titolare qualora questo si articoli in 12, 24, 36 mesi. Diversamente, nel caso si voglia usufruire di soluzioni di rientro di diversa durata, il premio dovrà essere corrisposto in contanti. Unico nel suo genere, "Furto no problem" rappresenta un grande vantaggio soprattutto per i Clienti residenti in quelle zone dove assicurare veicoli a due ruote risulta più oneroso o più difficoltoso, a causa della maggior incidenza dei furti. Oltre a tutelare il cliente, il nuovo programma assicurativo può diventare infine un valido strumento a supporto delle vendite dei veicoli e di fidelizzazione della clientela. Per i concessionari Piaggio, Vespa e Gilera dunque, un'opportunità in più di aumento della propria penetrazione. 

TRIMESTRE APRILE-GIUGNO 2003: CONTENUTI AUMENTI DI ELETTRICITÀ (0,8% MEDIA NAZIONALE, 0,2% SETTORE DOMESTICO) E GAS (1,7%) 
Milano, 31 marzo 2003 L'Autorità per l'energia elettrica e il gas ha aggiornato le tariffe dell'elettricità e le condizioni economiche di vendita del gas per il prossimo trimestre aprile-giugno 2003. Nonostante i forti aumenti dei prezzi internazionali del petrolio e dei suoi derivati degli scorsi mesi, la tariffa elettrica subisce un contenuto rialzo dello 0,8% in media nazionale e dello 0,2% per il settore domestico. Il contenimento dell'aumento è dovuto all'effetto di smussamento delle punte di prezzo del metodo di calcolo e alla contemporanea riduzione, in occasione della prevista revisione annuale, dell'onere tariffario per l'incentivazione delle fonti rinnovabili e assimilate. In assenza di questa riduzione si sarebbe determinato un aumento del 3,3% in media nazionale. Il contenimento dell'aumento delle condizioni di vendita del gas naturale, pari all'1,7% comprese le tasse, è dovuto esclusivamente alla gradualità delle variazioni determinata dal metodo di calcolo. Elettricità. L'andamento dei prezzi internazionali dei combustibili utilizzati per la produzione di elettricità nei mesi da settembre 2002 a febbraio 2003 rispetto ai sei mesi precedenti ha determinato un aumento del 7,7% (0,35 centesimi di euro/kWh) della relativa componente tariffaria, con una incidenza del 3,3% sulla tariffa media nazionale. La variazione di altre componenti tariffarie relative agli oneri di sistema ha determinato una riduzione del 2,5% (0,27 centesimi di euro/kWh). In particolare si registra una riduzione in media di 0,28 centesimi di euro/kWh della componente a copertura degli oneri relativi alla produzione da fonti rinnovabili e assimilate e l'aumento medio di 0,01 centesimi di euro/kWh della componente a copertura degli oneri per il nucleare. Al netto delle tasse l'aumento complessivo è di 0,08 centesimi di euro/kWh, pari allo 0,8% in media nazionale. Per la famiglia residente con una potenza impegnata di 3 kW e consumi di 225 kWh mensili, che rappresenta la grande maggioranza dell'utenza domestica, l'aumento è dello 0,2%, pari a una maggiore spesa, comprese le tasse, di circa 0,14 euro per bolletta bimestrale, 0,81 euro su base annua. La tariffa media nazionale al netto delle imposte per il prossimo trimestre è composta da: 4,87 centesimi di euro per kWh a copertura del costo dei combustibili (pari al 46% del totale); 2,26 centesimi di euro per i costi fissi di generazione (21,3%), 2,52 centesimi di euro per i costi fissi di trasporto e distribuzione (23,8%); 0,86 centesimi di euro per gli oneri generali (energie rinnovabili, ricerca, nucleare, stranded cost, rimborsi alle reti isolate, 8,1%) e 0,09 centesimi di euro per i certificati verdi (0,8%). Delibera n. 23/03 Gas metano. La media delle quotazioni dei greggi e dei prodotti petroliferi, cui è indicizzato il prezzo del gas metano, è aumentata nel periodo giugno 2002 - febbraio 2003 rispetto ai nove mesi precedenti, determinando un aumento delle tariffe del 2,5% in media nazionale al netto delle tasse e dell' 1,7% comprese le tasse. L'aumento è pari a 0,81 centesimi di euro per metro cubo. Per la famiglia con consumi medi (1.400 metri cubi all'anno, 116 al mese) l'aumento comporta una maggiore spesa di circa 13,60 euro su base annua. Per il prossimo trimestre la tariffa è composta da: 14,02 centesimi euro al metro cubo per la materia prima (gas prodotto in Italia ed importato), pari al 24% del totale; 8,54 centesimi per l'attività di trasporto, pari al 14%; 10,32 centesimi per la distribuzione locale, pari al 18%; 26,08 centesimi per le tasse, pari al 44%. 

ENEL: SODDISFAZIONE PER L'INTESA CON LA REGIONE VENETO SULLA RICONVERSIONE DELLA CENTRALE DI PORTO TOLLE
Roma, 31 marzo 2003 - Enel accoglie con soddisfazione l'intesa tra la Regione Veneto e la società, annunciata il 28 marzo dal presidente Giancarlo Galan, che dà il via libera alla riconversione della centrale di Porto Tolle (Rovigo), una delle più importanti d'Italia, scongiurando il rischio di black-out per una parte vitale del paese. La data concordata per la chiusura dell'impianto, il 2018, lascia il tempo necessario per la ricerca di soluzioni alternative. L'importante investimento previsto da Enel per rinnovare la centrale, grazie all'adozione delle più moderne tecnologie, riduce in modo consistente tutte le emissioni, con un effetto positivo sull'ambiente e nello stesso tempo salvaguarda l'occupazione, incrementandola per tutto il periodo dei lavori di riconversione. Inoltre, l'impiego di un combustibile sicuro e conveniente contribuirà ad abbattere i costi di produzione dell'energia elettrica in Italia, oggi tra i più elevati di Europa, con un effetto positivo sui conti delle famiglie e su quelli delle aziende, in particolare quelle piccole e medie, fondamentali per l'economia del Nord-est e di tutto il paese. 

EUROGAS-INC ANNUNCIA COLLOCAMENTO PRIVATO DA 1.500.000 DOLLARI; I PROVENTI VERRANNO DESTINATI ALLA PROSECUZIONE DELLE OPERE DI SVILUPPO ALLA MINIERA DI TALCO DI GEMERSKA POLOMA 
Vancouver, 31 marzo 2003--EuroGas Inc ha annunciato il 27 marzo il completamento di un collocamento privato di 10.000.000 azioni ordinarie vincolate, al prezzo di $ 0,15 per azione a un gruppo industriale europeo. I proventi, pari a $ 1.500.000, verranno destinati alla prosecuzione delle opere di sviluppo del giacimento minerario di talco Gemerska Poloma di proprietà della società, situato nella Slovacchia orientale, nonché a scopi aziendali generici. Inoltre, EuroGas Inc. sta conducendo trattative con lo stesso gruppo industriale europeo per la cessione di una quota del 15% della Rozmin s.r.o., società interamente controllata da EuroGas Inc. Rozmin s.r.o. possiede la miniera di talco Gemerska Poloma, considerata uno dei più grandi giacimenti di talco al mondo. Secondo uno Studio di fattibilità preparato nel 1997 dalla tedesca Thyssen Schachtbau, le riserve misurabili estraibili dal giacimento ammontano a 147 milioni di tonnellate, con un tenore medio di talco del 19,68%, pari a complessivamente 28,9 milioni di tonnellate di talco grezzo, circa 20 volte l'attuale consumo europeo annuo di talco. La parte orientale di questo enorme giacimento non è ancora stata esplorata. Parallelamente EuroGas Inc. ha avviato discussioni con una grande società internazionale produttrice e distributrice di talco, con l'obiettivo di stipulare un accordo di vendita a lungo termine dei prodotti a base di talco ottenuti dalla miniera Gemerska Poloma. 

BENETTON CEDE IL MARCHIO PRINCE AL FONDO LINCOLNSHIRE 
Ponzano Veneto, 31marzo 2003. Il Gruppo Benetton ha firmato l'accordo per la cessione dei marchi Prince e Ektelon al fondo di private equity statunitense Lincolnshire Equity Fund II, L.P., già presente nel settore dell'attrezzo sportivo. Il corrispettivo stabilito per la cessione dei marchi Prince e Ektelon, e per tutte le immobilizzazioni immateriali di Prince, è pari a 36,5 milioni di euro, di cui 10 milioni pagabili alla chiusura, prevista per il 30 aprile 2003, e 26,5 milioni di euro pagabili a gennaio 2004. Al completamento della cessione, altre componenti del marchio Prince saranno trasferiti a valore di libro. Il marchio Prince ha realizzato nel 2002 un deciso miglioramento della redditività e il fatturato nel 2002 è stato pari a 77,0 milioni di euro. L'accordo completa l'uscita del Gruppo Benetton dal settore dell'attrezzo sportivo con la conseguente focalizzazione delle proprie attività sul core business dell'abbigliamento. 

LA FEFC ABOLISCE LA PRATICA DELLA FISSAZIONE DEI PREZZI PER IL TRASPORTO MARITTIMO SPECIALIZZATO DI AUTOVEICOLI 
Bruxelles, 31 marzo 2003 - A seguito di discussioni con la Commissione europea, la conferenza marittima Far Eastern Freight Conference (Fefc), che raggruppa compagnie marittime prestanti servizi di trasporto merci tra l'Europa e l'Estremo Oriente, ha deciso di porre fine, con effetto immediato, alle sue pratiche di fissazione dei prezzi per quanto concerne il trasporto marittimo di autoveicoli. Inoltre, la compagnia marittima svedo-norvegese di trasporto di autoveicoli Wallenius Wilhelmsen AS si è ritirata dalla Fefc. Si tratta di un importante passo avanti che dovrebbe permettere di assicurare il rispetto da parte delle conferenze marittime della legislazione comunitaria in materia di tariffe e di altre pratiche operative. Il trasporto marittimo di autoveicoli è un settore altamente concentrato, nel quale sono presenti solo pochi grandi operatori a livello mondiale. Inoltre, i quattro maggiori operatori specializzati nel trasporto di autoveicoli Nyk Line, Mitsui O.S.K Lines (Mol), K- Line e Wallenius Wilhelmsen As sono tutti membri della Far Eastern Freight Conference (Fefc), la cui principale attività consiste nel trasporto marittimo di linea di carichi containerizzati. Le quattro compagnie marittime fissano congiuntamente i prezzi relativi al trasporto di autoveicoli a bordo delle loro navi specializzate tra l'Europa e l'Estremo Oriente. Sulla base delle regole di concorrenza comunitarie applicabili ai servizi di trasporto marittimo, le conferenze marittime (raggruppamenti di compagnie che prestano servizi di linea regolari) beneficiano di una cosiddetta esenzione per categoria dal divieto di costituire cartelli di cui all'articolo 81, paragrafo 1. In conformità con l'esenzione, e fatto salvo il rispetto di condizioni specifiche, una conferenza marittima può fissare i tassi di nolo, regolare la capacità e stipulare accordi riguardanti altre attività collegate. La Commissione ha tuttavia ritenuto che il trasporto specializzato di autoveicoli non rientri nel campo d'applicazione dell'esenzione per categoria comunitaria a favore delle conferenze marittime e ha avviato un'indagine in relazione alla fissazione dei prezzi da parte della Fefc in questo settore. Per tale ragione, e con riferimento al comportamento attuale e futuro dei suoi membri operanti nel trasporto di autoveicoli, la Fefc ha informato la Commissione che tutte le sue disposizioni relative a servizi non di linea erano state eliminate e abolite con effetto immediato. Inoltre, Wallenius Wilhelmsen As si è completamente ritirata dalla Fefc. La Commissione continua la sua indagine in relazione alle pratiche seguite in passato in questo settore. Nel novembre 2002 la Commissione ha autorizzato, subordinandola a determinate condizioni, l'acquisizione in comune da parte della compagnia svedese Wallenius Lines e della compagnia norvegese Wilhelmsen delle attività di trasporto marittimo di autoveicoli dell'impresa coreana Hyundai Merchant Marine (Hmm). (cfr. IP/02/1780). Nel corso dell'indagine la Commissione è venuta a conoscenza delle pratiche della Fefc in materia di trasporto di autoveicoli e ha avviato un'indagine distinta a tale proposito. 

LA COMMISSIONE EUROPEA AVVIA UNA CONSULTAZIONE SULL'APPLICAZIONE DELLE REGOLE DI CONCORRENZA AI TRASPORTI MARITTIMI 
Bruxelles, 31 marzo 2003 - La Commissione europea ha invitato i governi ed i settori interessati a trasmettere osservazioni sull'applicazione delle regole di concorrenza comunitarie ai trasporti marittimi. Le compagnie marittime che fanno parte di conferenze marittime beneficiano attualmente dell'immunità antitrust concessa più di quindici anni fa dal Consiglio dei ministri dell'Unione europea. La Commissione intende accertare se tale immunità, che permette alle compagnie di fissare i prezzi e di limitare l'offerta, produca ancora i benefici attesi e sia ancora giustificata. "La maggior parte delle merci scambiate sono trasportate via mare. È pertanto giunto il momento di esaminare se l'immunità antitrust, eccezionalmente generosa, a favore delle compagnie marittime che operano nell'ambito di conferenze, sia in linea con le attuali condizioni di mercato. La Commissione intende innanzitutto verificare se il regolamento relativo alle conferenze marittime si traduca in servizi di trasporto marittimo regolari affidabili ed efficienti, in grado di soddisfare le esigenze degli utenti di trasporti, conformemente all'obiettivo iniziale del legislatore", ha dichiarato il Commissario Mario Monti, responsabile della concorrenza. Le parti interessate sono invitate a trasmettere entro il 3 giugno 2003 le loro osservazioni sul documento di consultazione pubblicato oggi dalla Commissione. Le conferenze marittime sono gruppi di compagnie marittime che prestano servizi regolari di trasporto internazionale di merci in particolare sulle rotte tra l'Europa, da un lato, ed il Nordamerica e l'Estremo Oriente, dall'altro. Origine dell'esenzione Nel 1986, il Consiglio dei ministri dell'Unione europea ha approvato un regolamento che concede agli accordi di fissazione dei prezzi, di ripartizione della capacità e ad altri tipi di accordi o di consultazioni tra compagnie marittime di linea un'esenzione dalle regole di concorrenza comunitarie (articoli 81 e 82). Il regolamento di esenzione per categoria a favore delle conferenze marittime (regolamento n. 4056/86) era giustificato sulla base del principio che la fissazione delle tariffe ed altre attività delle conferenze marittime determinassero tassi di nolo stabili i quali, a loro volta, garantivano ai caricatori servizi di trasporto marittimo regolari affidabili. Il riesame non riguarda il regolamento di esenzione per categoria relativo ai consorzi (regolamento n. 823/2000), che consente alle compagnie marittime di linea di intraprendere forme di cooperazione operativa (uso in comune di navi, coordinazione delle rotte e degli orari) ma non di fissare i prezzi. Il regolamento in questione ha prorogato fino al 2005 un'esenzione concessa nel 1995 dopo che il suo funzionamento era stato ritenuto soddisfacente sia dalle compagnie marittime di linea, sia dagli utenti dei trasporti. Il regolamento relativo alle conferenze marittime non è mai stato oggetto di un riesame sebbene sia stato adottato più di quindici anni fa e sia prassi comune della Commissione effettuare un riesame periodico dei regolamenti di esenzione per categoria che esentano talune categorie di accordi dal divieto generale di pratiche ed accordi restrittivi. Ciò è dovuto al fatto che, a differenza di tutti gli altri regolamenti di esenzione, il regolamento n. 4056/86 del Consiglio resta in vigore per un periodo illimitato. La Commissione assocerà strettamente a questo riesame gli Stati membri, che sono i soli a poter revocare o modificare questo regolamento. Sono intervenuti tre cambiamenti che hanno indotto ad un riesame. Innanzitutto, la modernizzazione del regolamento generale che stabilisce le norme e le procedure di applicazione degli articoli 81 e 82. Il regolamento n. 1/2003, che sostituisce il regolamento n. 17/62, entrerà in vigore nel maggio 2004 ed ora che è stato completato il riesame procedurale appare opportuno considerare se sia possibile modernizzare e semplificare anche le norme sostanziali. In secondo luogo, negli ultimi anni i principali partner commerciali dell'Unione europea hanno anch'essi riesaminato le rispettive esenzioni a favore delle conferenze marittime. Gli Stati Uniti, ad esempio, hanno adottato nel 1998 l'Ocean Shipping Reform Act che modifica lo US Shipping Act. In una relazione dell'aprile 2002, l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha sollevato dubbi sulla teoria generalmente accettata secondo la quale la fissazione collettiva delle tariffe era un prerequisito indispensabile per garantire servizi di trasporto marittimo di linea affidabili ed ha invitato gli Stati membri a riesaminare le modalità di applicazione delle regole di concorrenza a tale settore. In terzo luogo, anche la crescente diffusione del trasporto containerizzato ha determinato una riorganizzazione del settore sulla base di consorzi o alleanze, in quanto le compagnie marittime hanno tendenza a ripartire i costi di navi di dimensioni maggiori e ad organizzare i servizi in maniera diversa. Il documento di consultazione pubblicato il 27 marzo dalla Commissione individua le questioni che devono essere esaminate alla luce delle attuali condizioni di mercato. A tal fine, esso formula un elenco di domande sui punti fondamentali della giustificazione dell'esenzione per categoria. Il documento invita inoltre gli interessati a trasmettere le loro osservazioni in merito alla necessità di semplificare e modernizzare il regolamento su altri aspetti sostanziali. In questa fase, pertanto, la Commissione non presenta opzioni precise, così come non procede ad un'analisi approfondita del mercato. Le informazioni raccolte consentiranno alla Commissione, in una seconda fase, di avanzare una serie di opzioni in un Libro bianco o verde e, qualora necessario, di dare seguito a tali opzioni mediante proposte legislative. 

ORARIO ESTIVO 2003: SALGONO A 340 LE DESTINAZIONI SERVITE DA LUFTHANSA IN 89 PAESI 
Milano, 31 marzo 2003 - Con l'orario estivo 2003, in vigore a partire dal prossimo 31 marzo, Lufthansa introduce nuovi collegamenti intercontinentali, in particolare da Francoforte per Portland e da Monaco per Pechino. Il nuovo orario estivo 2003 includerà circa 3500 voli giornalieri per un totale di quasi 25.000 voli la settimana. Rispetto all'orario estivo 2002, i posti disponibili per chilometro aumenteranno dell'8% sulle tratte intercontinentali e di circa il 3% sulle tratte continentali. Complessivamente le destinazioni servite da Lufthansa con il nuovo orario estivo 2003 sono 340 in 89 paesi. Novità Lufthansa in Italia Con l'orario estivo 2003 tutti i voli in partenza da Torino per Monaco verranno operati da Lufthansa per un totale di 4 frequenze giornaliere. mentre i collegamenti tra Napoli e Monaco passeranno da due a tre voli giornalieri. A queste si aggiungono due voli settimanali operati il sabato e la domenica in code-share con Air Dolomiti. Potenziati anche i collegamenti tra Roma e Monaco, che da 5 passano a 6 frequenze giornaliere e tra Firenze e la capitale della Baviera grazie al quinto volo giornaliero. Infine, con il nuovo orario estivo 2003 tutti i collegamenti in partenza da Malpensa per Norimberga e Hannover verranno sospesi. In concomitanza con le fiere, tuttavia, sarà mantenuto l'operativo su Hannover. Per ottimizzare le coincidenze in partenza dall'hub di Monaco, il volo Genova-Francoforte verrà sostituito con un ulteriore frequenza sull'aeroporto bavarese operata in code share con Air Dolomiti. Con il nuovo orario estivo 2003 tutti i voli in partenza da Bologna per la capitale bavarese verranno operati in code-share con Air Dolomiti, per un totale di 33 frequenze settimanali. Grazie a un volo aggiuntivo operato in code-share con Air Dolomiti salgono a 32 le frequenze settimanali che collegano Verona a Monaco. A partire dal 12 aprile 2003 bmi, seconda compagnia aerea di linea britannica e partner di Lufthansa, sarà la prima compagnia aerea a servire con voli di linea diretti la tratta Venezia-Londra Heathrow, operando con Airbus A320 a 150 posti. Novità Lufthansa da Francoforte Da Francoforte, principale hub della compagnia, i passeggeri in viaggio verso le destinazioni intercontinentali potranno beneficiare di nuovi collegamenti e del potenziamento di alcune rotte. A partire dal 31 marzo 2003, un volo giornaliero collegherà Francoforte a Portland portando così a 17 le destinazioni servite da Lufthansa verso il Nord America. Il volo Francoforte-Portland sarà l'unico collegamento diretto europeo con la città più importante dell'Oregon diventando così meta d'interesse non solo per i passeggeri in partenza dalla Germania, ma anche dagli altri paesi europei. Da Francoforte Lufthansa introdurrà 3 frequenze aggiuntive settimanali per Città del Messico, portando l'offerta a 10 collegamenti settimanali. Con l'orario estivo Lufthansa raddoppierà anche l'offerta per Chennai (Madras) offrendo 6 voli la settimana. Novità Lufthansa da Monaco Da Monaco con l'apertura del nuovo Terminal 2 presso l'aeroporto bavarese prevista per il 29 giugno 2003, Lufthansa potenzierà alcuni voli intercontinentali e introdurrà nuovi collegamenti. Dal 30 giugno Lufthansa aprirà la rotta Monaco-Pechino servita da 3 voli settimanali. Con l'introduzione del nuovo orario i collegamenti per Los Angeles, sospesi nell'autunno del 2001, verranno ripristinati. Saranno inoltre attivati 3 voli aggiuntivi a settimana per Hong Kong e Shanghai, portando a 6 le frequenze settimanali per Hong Kong mentre Shanghai sarà collegata a Monaco da 1 volo giornaliero. A partire dal 19 maggio 2003, Lufthansa collegherà Monaco a Montreal con un volo giornaliero diretto operato da un Airbus A340 in partenza da Monaco alle 15:45. Dal 14 aprile, infine, Lufthansa offrirà (ora anche da Monaco) un nuovo collegamento settimanale per Kiev, mentre dal 1 giugno un nuovo volo giornaliero collegherà Monaco a Riga (Lettonia). Complessivamente con il nuovo orario estivo le destinazioni servite da Lufthansa da Monaco salgono a 77 in 34 paesi. Configurazione a due classi Negli ultimi mesi Lufthansa ha registrato un calo nella domanda in Prima Classe su alcuni voli intercontinentali verso destinazioni di grande attrazione turistica. L'utilizzo di aeromobili a due classi su alcune di queste rotte ha permesso a Lufthansa di ottimizzare l'offerta adattandola ad una domanda continuamente soggetta alle mutevoli condizioni del mercato. Già a partire da gennaio Lufthansa utilizza aeromobili configurati a due classi sulle rotte da Francoforte a Philadelphia e Boston e da marzo anche sui voli per Atlanta. Lufthansa sta valutando l'introduzione di questa nuova configurazione su uno dei tre voli giornalieri in partenza da Francoforte per New York, sul volo giornaliero da Francoforte a Caracas, sui sei voli settimanali sulla tratta Francoforte-Cairo-Asmara e su uno dei cinque voli settimanali sulla tratta Francoforte-Cairo-Addis Abeba. Ad eccezione di queste tratte la Prima Classe continuerà a rimanere il fiore all'occhiello del prodotto intercontinentale di Lufthansa a bordo. Aggiustamento della capacità in Europa Su alcuni voli interni in Germania come su quelli europei Lufthansa adeguerà l'offerta in base alla effettiva domanda dei passeggeri. Il debole andamento dell'economia in Germania ha spinto, il 21 gennaio, il comitato esecutivo di Lufthansa a ridurre la capacità offerta in Europa mettendo a terra nove aeromobili. In Italia questa decisione ha comportato la cancellazione di tutti i collegamenti in partenza da Milano Malpensa per Hannover per un totale di 12 collegamenti settimanali. Il servizio AiRail esteso anche da Colonia a Francoforte Il servizio ferroviario AiRail, introdotto nel marzo 2001 da Lufthansa, Deutsche Bahn e Fraport sulla tratta Stoccarda-Francoforte, verrà esteso anche da Colonia a Francoforte. A partire dal 5 maggio, infatti, i passeggeri Lufthansa potranno usufruire del collegamento ferroviario ICE 3 ad alta velocità, dalla stazione centrale di Colonia all'aeroporto di Francoforte. I passeggeri potranno utilizzare un unico biglietto comprensivo di tratta aerea e ferroviaria. Il viaggio ha una durata di 57 minuti. Il nuovo servizio, operato 16 volte al giorno, costituisce un collegamento ideale con l'aeroporto di Francoforte. I passeggeri potranno effettuare il check in presso la stazione ferroviaria di Colonia e ritirare il bagaglio una volta giunti a destinazione finale. 

NUOVA EDIZIONE DEL CORSO DI ORIENTAMENTO SULLA DOCUMENTAZIONE DELL'UNIONE EUROPEA ORGANIZZATO DALLO IUSE DI TORINO IL 23 MAGGIO PROSSIMO 
Torino, 31 marzo 2003 - Una nuova edizione del "Corso di orientamento sulla documentazione dell'unione europea" Fonti d'informazione, banche dati e risorse Internet è prevista a Torino venerdì 23 maggio prossimo. Il Corso è organizzato dallo Iuse- Istituto Universitario di Studi europei - Centro di documentazione europea. Per informazioni : Iuse Via Maria Vittoria 26 - Torino Tel. 011.839 46 60 E-mail: iuse@iuse.it. La descrizione dettagliata del corso, le modalità e il modulo per l'iscrizione sono disponibili sul sito web dello Iuse. Infolink: http://www.mrjive.it/iuse/index.php?show=corso_doc_eur&data=Venerdi%2023% 

LA FONDAZIONE CUOA PROMUOVE IL CORSO GRATUITO "ADDETTO ALLA GESTIONE AMMINISTRATIVA DEL PERSONALE"
Altavilla Vicentina, 31 marzo 2003 - Parte il 12 maggio prossimo il corso Fse per giovani, a partecipazione gratuita, promosso dalla Fondazione Cuoa (www.cuoa.it) "Addetto alla Gestione amministrativa del personale" Il corso (12 maggio - 14 novembre 2003) che prevede 4 mesi di teoria in aula, presso la Fondazione Cuoa, e due di stage in azienda, mira a formare una figura professionale che, supportata da conoscenze giuridiche e amministrative relative alla gestione del rapporto di lavoro, sia in grado di affrontare tutte le problematiche relative alle risorse umane in azienda. E' prevista l'erogazione di una borsa di studio, rapportata alle ore di frequenza. Le prove attitudinali si svolgeranno il 15 aprile. La domanda di partecipazione deve pervenire entro il 13 aprile a: Segreteria Fse - e-mail fse@cuoa.it tel. 0444-333764 Per informazioni: http://www.cuoa.it/fc/postlaurea/ 

E' NATO IL PRIMO CENTRO DI SERVIZI A SUPPORTO DELLA VITA PRIVATA DEI LAVORATORI 
Milano, 31 marzo 2003 - I guru delle organizzazioni aziendali lo ripetono continuamente: un dipendente felice non è solo un individuo soddisfatto, è anche la prima garanzia di successo di un'azienda. Oltre a contribuire al benessere della società stessa. Che è poi la casa di tutti. Nonostante gli investimenti in formazione, però, la soddisfazione e la fidelizzazione non crescono secondo le aspettative e anche in aziende attente al benessere dei dipendenti, spesso le persone non sono abbastanza motivate. Perché? Perché oggi il problema non è più dentro l'azienda ma fuori. E' nel poco tempo a disposizione per i problemi di vita privata. E' nella difficoltà di conciliare famiglia e lavoro Oggi il lavoro è alienante perché non lascia tempo per risolvere anche i più semplici ma ineludibili impegni personali. Di fatto, per un lavoratore di qualunque livello, organizzare una vacanza, portare i figli all'asilo, seguirli negli studi, pagare una retta scolastica, chiedere un preventivo, andare in posta, in palestra, dall'avvocato, in tintoria o dal medico sono "imprese impossibili". Per questo è nata Eudaimon, dal greco antico "felicità", il primo centro di servizi che porta in azienda il mondo che è fuori, allo scopo di facilitare la vita dei lavoratori. Eudaimon fornisce: on line, attraverso un portale, tutte le consulenze (legale e fiscale, sanitaria, ecc); on site, installa e gestisce nella stessa azienda o per distretti di aziende, asilo nido e scuola materna, doposcuola, palestra, servizi di ordinazione e consegna della spesa, della biancheria lavata e stirata e... quant'altro. Tutti i servizi sono realizzati e gestiti da Eudaimon direttamente o con il supporto di fornitori esterni, senza alcun costo fisso né personale dedicato a carico del cliente. Per le aziende, in ogni caso, è un investimento, come dimostra anche il crescente interesse in tutto il mondo per la classifica annuale dei migliori posti di lavoro elaborata da Great Place to Work. Più felicità in ufficio significa, infatti, maggiore produttività e migliore qualità del lavoro svolto, meno turn over, soprattutto nei ruoli esposti a skill shortage, meno assenteismo, recruiting favorito. Quindi valorizzazione del brand, dell'immagine. L'infrastruttura tecnica di Eudaimon è costituita da un portale internet integrabile con i sistemi informativi aziendali, e un call center. In tal modo, è assai semplice per gli utenti accedere al servizio e anche per l'azienda contabilizzare le operazioni. Per le aziende che già hanno al loro interno alcuni dei servizi offerti da Eudaimon un valore in più dell'offerta Eudaimon consiste nella semplificazione dell'accesso ai servizi stessi, nella flessibilità dell'utilizzo e nella facilità della loro contabilizzazione: semplificazione dell'accesso: grazie alla gestione in outsourcing di servizi vari e complessi, erogati all'origine da fornitori diversi, con alcune economie di scala; flessibilità nell'utilizzo: l'azienda può modificare nel tempo il suo profilo di utilizzo dei diversi servizi, nell'ambito di regole predefinite; ad es. al variare delle esigenze dei suoi dipendenti, può richiedere di incrementare un servizio e fare a meno di un altro; facilità di contabilizzazione: la misurazione e l'addebito sono in carico a Eudaimon, che fornisce all'azienda cliente tutte le informazioni necessarie per il riaddebito ai suoi dipendenti. Italiani stressati per mancanza di tempo Secondo un rapporto dell'Agenzia Europea per la sicurezza e la salute, sono 41 milioni i cittadini dell'Unione Europea (il 28% della forza lavoro), a tutti i livelli, colpiti da stress sul posto di lavoro, con un costo calcolato intorno ai 20 miliardi di euro proprio in termini di scarsa produttività e turn over. In Italia, tra le cause principali del malessere esistenziale risulta essere la mancanza di tempo libero per il privato. Da un'altra indagine risulta infatti che i due terzi degli italiani fra i 14 e i 79 anni si lamentano più per la scarsità della risorsa/tempo che per il reddito familiare. Ecco perché è nata Eudaimon, il primo centro italiano di servizi globale a supporto della vita privata dei lavoratori. 

"LA CERTIFICAZIONE E LE ATTIVITÀ DI ISPEZIONI E PROVE AL SERVIZIO DELLE IMPRESE E DELL'INNOVAZIONE" 
Dalmine, 31 marzo 2003 - "La Certificazione e le attività di ispezioni e prove al servizio delle imprese e dell'innovazione" è questo il titolo del seminario che si terrà il 3 aprile p.v. presso il Point - Polo per l'Innovazione Tecnologica della provincia di Bergamo per presentare le attività svolte a Dalmine dal Laboratorio prove dell'Istituto Italiano dei Plastici. L'incontro avrà inizio alle ore 14.30 e vedrà la partecipazione di rappresentanti di Servitec, dell'Unione Industriali di Bergamo e di IIP, in conclusione è prevista una visita ai laboratori. L'IIP è un organismo di certificazione, ispezione e prove nato nel 1956 per certificare la conformità dei prodotti in materiali plastici alle norme Uni. Successivamente ha ampliato il campo di interesse e di attività per meglio svolgere il suo compito: la promozione della qualità nell'industria manifatturiera e nei servizi. L'I.I.P. promuove, sviluppa e difende l'impiego di materiali, impianti e servizi di qualità realizzati in conformità alle norme vigenti e svolge attività di ispezione, controllo nonché di informazione e formazione tecnica. L'I.I.P. è accreditato per certificare i Sistemi Qualità delle Aziende dei settori: prodotti plastici e gomma e apparecchiature per il loro ottenimento, macchine, costruzioni, carta, cartotecnica, grafica, editoria giochi e giocattoli, recupero e riciclo, commercio. L'autorevolezza dell'Istituto nasce dalla sua esperienza, indipendenza e competenza caratterizzata da un continuo processo di aggiornamento e da accordi di mutuo riconoscimento con organismi simili operanti in altri paesi che permettono il riconoscimento delle certificazioni anche all'estero. A partire dal 2002 l'IIP ha ampliato il proprio laboratorio prove e lo ha localizzato presso il Point  incrementando le tipologie di prove realizzabili per fornire un servizio migliore alle aziende impegnate nell'ottenimento e nel mantenimento delle certificazioni di prodotto contraddistinte dai Marchi di conformità IIP-UNI, Piip e Mpi. I servizi del laboratorio sono comunque aperti a tutti gli interessati: aziende manifatturiere e utilizzatori che vogliono effettuare prove e controlli su manufatti plastici. La partecipazione è gratuita, previa iscrizione, da inoltrare al n° fax 035.6224002 oppure consultando il sito internet www.servitec.it  alla voce "seminari". 

CITTADINI AL SERVIZIO DEI CITTADINI. PER UNA P.A. CHE FUNZIONI MEGLIO E COSTI MENO AI CONTRIBUENTI. A ROMA DAL 5 AL 9 MAGGIO LA 14^ EDIZIONE DEL FORUM P.A. 
Roma, 31 marzo 2003 - La Pubblica Amministrazione nel nostro Paese è giunta ad uno snodo fondamentale nel rapporto con i cittadini e con le altre istituzioni nazionali. La riforma federalista dello Stato si sta avviando all'attuazione, mentre le nuove proposte in tema di devoluzione hanno aperto la stagione del riordino dei poteri tra i vari livelli di governo. Forum P.A. 2003 entra nel vivo di questa fase con l'obiettivo di fare il punto sulle politiche, le strategie, le risorse e le pratiche di gestione che si stanno attuando per favorire questo passaggio. "Cittadini al servizio dei cittadini". Per una P.A. che funzioni meglio e costi meno ai contribuenti", è il titolo di questa quattordicesima edizione che si articola, essenzialmente, intorno a due tematiche: quella dell'attuazione di un federalismo efficiente, da realizzarsi attraverso il miglior uso dell'innovazione tecnologica e delle politiche di e-government, e quello della valorizzazione delle risorse umane, utilizzando gli strumenti della formazione e i nuovi processi di organizzazione e gestione del lavoro nell'amministrazione pubblica. Gli Appuntamenti Nel corso delle cinque giornate in cui si svolgerà Forum P.A. 2003, un fitto calendario di oltre 100 appuntamenti, tra convegni, seminari, workshop ed eventi, affronterà le questioni di maggiore interesse che riguardano l'arcipelago delle Pubbliche Amministrazioni, alla presenza dei più importanti protagonisti istituzionali, del mondo economico e sociale del nostro Paese. Hanno già dato la loro adesione numerosi ministri, i Presidenti delle Regioni, i sindaci delle più importanti città. Alla giornata conclusiva è previsto l'intervento del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. I Temi Al centro del confronto le "dieci azioni per il cambiamento" che sono state individuate dal Comitato scientifico di Forum P.A.: 2003: ottimizzare l'uso delle risorse, misurare i risultati, fornire servizi di qualità, comunicare con i cittadini, accelerare i processi di federalismo, favorire l'autonoma iniziativa dei cittadini, investire nelle risorse umane, favorire la competitività del Paese e diffondere l'innovazione, partecipare alla costruzione di una P.A. europea, garantire la sicurezza dei cittadini e delle imprese. Obiettivo generale sarà quello di sottolineare le azioni concrete di attuazione delle leggi di riforma nella convinzione che sia il momento di passare "dalle leggi ai manuali", presentando le azioni necessarie affinché le Pubbliche Amministrazioni restituiscano valore ai contribuenti. I Premi - Nel corso di Forum P.A. 2003 verranno assegnati tre premi: "P.A Aperta 2003", dedicato ai progetti per una pubblica amministrazione accessibile, in occasione dell'Anno Europeo delle persone con disabilità; il "Premio Qualità in Sanità", al quale partecipano i progetti più innovativi in materia di salute e sanità; "Sfide 2003-2004", concorso rivolto alle amministrazioni locali che vengono valutate in base alla capacità di realizzare gli obiettivi dichiarati. 

UNGHERIA: OPPORTUNITA' DI BUSINESS PER LE IMPRESE LOMBARDE 
Milano, 31 marzo 2003. Crescono gli imprenditori lombardi che scelgono di investire in terra magiara. Attualmente sono 1.418 le aziende lombarde che svolgono attività di import - export con l'Ungheria, più del 24% sul totale nazionale che è di 5.850 imprese: 486 sono quelle attive nella sola provincia di Milano. E Milano guida la classifica degli esportatori con una quota del 63% sul totale lombardo, seguita da Mantova (10%), Brescia (8,1%), Bergamo (6,7%). Stesso discorso per l'import: Milano prima con quasi il 50% lombardo, posizioni invertite per Bergamo, seconda con il 17,6%, Brescia (9,9%) e Mantova ((8,8%). Alla fine del 2001, le esportazioni regionali hanno superato il miliardo di euro e rappresentano ormai più del 38% dell'intero export nazionale; le importazioni sono invece arrivate a oltre settecento milioni di euro, il 36% del totale italiano. Un interscambio vivace, dunque, che lascia ben sperare per il futuro, specie in vista dell'imminente ingresso dell'Ungheria nell'Unione Europea. Nel giro di un solo anno, dal 2000 al 2001, l'export lombardo è aumentato complessivamente del 28%, l'import del 13%: Milano vanta una crescita del 66%, seguita da Sondrio (+ 19%), Lodi (+14%) e, a pari merito, Mantova, Cremona e Pavia (+10%). Vengono poi Brescia (+6%) e Bergamo (+1%). In negativo, invece, i dati di Varese (-7%) e Lecco (-8%). Si assiste inoltre a una decisa inversione di rotta per Como che, nel corso del 2001 riduce di ben il 70% il suo volume d'esportazioni e del 58% quello delle importazioni, che invece vedono un vero e proprio boom nella provincia di Pavia, prima tra le lombarde con un aumento del 203%. Sempre decisamente in positivo l'import di Sondrio (+88%), Lecco (+38%), Milano (+29%), Brescia (+17%), Varese (+10%) e Bergamo (+1%). In contro tendenza Cremona (-10%), Mantova (-17%), Lodi (-27%). E proprio per promuovere gli investimenti e favorire i rapporti commerciali ed economici tra le aziende lombarde e quelle ungheresi, Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per l'internazionalizzazione, in collaborazione con ITD - Ufficio Commerciale dell'Ungheria di Milano e Banca Intesa, ha organizzato oggi il seminario "Opportunità in Ungheria" . "L'iniziativa - ha spiegato Bruno Ermolli, presidente di Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano - si colloca in un più vasto programma che riguarda i mercati dell'Europa orientale, un'area in crescente sviluppo che rappresenta un interlocutore molto interessante per il sistema delle piccole e medie imprese lombarde. Questa iniziativa, inoltre, è il risultato della sinergia tra diverse realtà istituzionali e associative con il comune obiettivo di far crescere l'economia locale attraverso lo sviluppo dei rapporti internazionali". I prodotti importati ed esportati. I prodotti maggiormente esportati dalla Lombardia in Ungheria sono nell'ordine: le macchine per ufficio (elaboratori e sistemi informatici) che rappresentano ben il 43% dell'export, seguono poi, con percentuali tutte al di sotto del 10%, i prodotti chimici di base, articoli a maglia, altre macchine per impieghi speciali, filati per cucire, articoli in materie plastiche, autoveicoli, apparecchiature per la distribuzione e il controllo dell'elettricità, pordotti in metallo. L'import invece è orientato su prodotti chimici di base e sugli apparecchi riceventi per la radiodiffusione e la televisione, apparecchi per la registrazione e la riproduzione del suono o dell'immagine con quote del 16% sul totale, macchine per ufficio (elaboratori e sistemi informatici) 13% e, a seguire, tessuti, filati per cucire, ferro, ghisa e acciaio di prima trasformazione e ferroleghe CECA, carne e prodotti a base di carne, metalli preziosi e metalli placcati o ricoperti di metalli preziosi. Andamento dell'interscambio negli ultimi dieci anni. La crescita registrata in Lombardia tra il 1999 e il 2001 è stata nettamente superiore a quella nazionale sia nell'export (+902% rispetto al +401% italiano) che nell'import (+401% contro il +274% nazionale). Rilevanti incrementi percentuali hanno riguardato un po' tutte le province lombarde e, in particolare, Milano, Cremona, Sondrio, Bergamo, Brescia, Mantova. 

TRONY ANNUNCIA L'APERTURA DI UN MAXISTORE A TORREANO DI MARTIGNACCO 
Milano, 31 marzo 2003 - Trony, la catena leader nella distribuzione al dettaglio, specializzata in elettronica di consumo, informatica, telefonia, piccoli e grandi elettrodomestici, comunica l'inaugurazione, il prossimo 7 aprile 2003, di una nuova realtà commerciale a Torreano di Martignacco (Ud), presso il centro commerciale 'Città Fiera'. Il punto di vendita, di proprietà della Elettrogross srl di Udine, operativa nel settore della distribuzione specializzata da diversi anni, porta a quota 2 il numero di presenze Trony in Provincia. Oltre al nuovo store, la Elettrogross è infatti proprietaria di un altro negozio Trony a Tavagnacco (Ud). La nuova realtà commerciale di Torreano, con una superficie di vendita pari a 2.000 mq, sorgerà in via Cotonificio 22, presso il centro commerciale 'Città Fiera', il più grande della Regione. Lo store Trony raccoglierà così un bacino d'utenza stimato intorno alle 450.000 persone ed avrà a disposizione il parcheggio privato del Centro, in grado di ospitare circa 4.000 auto. All'interno del negozio, 20 addetti alle vendite saranno occupati presso i vari reparti, i tre punti cassa e la postazione riservata ai finanziamenti. Il vastissimo assortimento di articoli, costituito da ben 8.000 referenze, sarà ripartito fra i reparti di telefonia, informatica, tv e video, audio, hifi, piccoli e grandi elettrodomestici, articoli casalinghi e lista nozze. In occasione della nuova apertura di Torreano, Trony pianificherà una consistente campagna promozionale, attraverso spazi pubblicitari sui più importanti quotidiani e passaggi sulle più note emittenti radiofoniche locali. L'operazione verrà inoltre potenziata da una capillare azione di volantinaggio in tutta la zona interessata. 

CNR: "MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO" INCONTRO DI STUDIO 
Roma, 31 marzo 2003 - Come si possono prevedere, prevenire e gestire gli eventi idrologici estremi e gli eventi franosi? Quali sono gli ultimi sviluppi delle attività scientifiche di ricerca in questo delicatissimo settore? Su questi importanti e attuali temi si confronteranno gli studiosi del Cnr riuniti in un convegno che si terrà dal 31 marzo al 1° aprile 2003, nell'ambito della XIII Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica promossa dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. L'incontro si concluderà con una tavola rotonda dal titolo "La Ricerca Scientifica per il Sistema Nazionale della Protezione Civile: Temi, prodotti e trasferimento di conoscenze". All'iniziativa, coordinata da Lucio Ubertini, Direttore dell'Irpi e Presidente del Gndci, prenderanno parte anche responsabili delle strutture del Sistema Nazionale di Protezione Civile e l'Onorevole Giuseppe Zamberletti. 

AVEDA E LIPU INSIEME PER SALVARE L'ALBANELLA MINORE, SPLENDIDO MIGRATORE MINACCIATO DALL'AGRICOLTURA INTENSIVA E DAI CAMBIAMENTI CLIMATICI 
Milano, 31 marzo 2003 - Parte domani 1° aprile "Earth Month 2003", un importante progetto di raccolta fondi e di sensibilizzazione sui gravi problemi legati al surriscaldamento del pianeta. Questo progetto, che durerà tutto il mese, vede coinvolte due realtà da sempre legate alla tutela dell'ambiente. La prima è Aveda - azienda americana che da 25 anni crea prodotti di derivazione naturale per la cura della pelle e dei capelli - che ogni anno in aprile dedica tutte le sue risorse ad un obiettivo legato alla salvaguardia dell'ambiente, raccogliendo fondi da destinare ad una specifica causa. La seconda è Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli) che nasce nel 1965 come la prima associazione ambientalista in Italia per la cura e la protezione della natura. Nel corso degli anni Lipu ha promosso moltissimi progetti in difesa dell'ambiente, degli animali e degli uccelli tanto che, nel 1985 è stata riconosciuta come Ente Morale per i suoi progetti di pubblica utilità. Earth Month é una campagna di formazione e consapevolezza condotta da Aveda ogni anno, attraverso la propria rete di Saloni e di Spa e grazie al sostegno di molte associazioni ambientaliste locali. Lo scopo é quello di aumentare la consapevolezza dell'opinione pubblica sul bisogno di proteggere la biodiversità del pianeta - il complesso e dinamico sistema costituito dalle piante, dagli animali e dagli esseri umani - con un'azione responsabile. In questi ultimi 4 anni, Aveda ha raccolto 1,8 milioni US$ per i suoi partner. Il tema di quest'anno sarà il riscaldamento globale. A questo proposito Lipu e Aveda produrranno un piccolo opuscolo che spiegherà che cosa ha portato ai cambiamenti climatici in corso, quali sono le conseguenze sull'ambiente e sugli animali e quali sono le possibili soluzioni, dalle fonti energetiche alternative ai consigli pratici che tutti possiamo seguire. L'opuscolo sarà distribuito gratuitamente presso i Saloni Aveda e le strutture Lipu, dislocati sul territorio nazionale, per tutto il mese di aprile. Lipu e Aveda raccoglieranno fondi da destinare ad un'Oasi Lipu particolarmente importante per gli uccelli migratori, tra le specie più colpite dai cambiamenti climatici. In quest'Oasi - Paludi di Ostiglia (Mn) - saranno realizzati interventi di conservazione naturalistica dell'area che faciliteranno le specie migratrici, fra cui la bellissima Albanella minore. Earth Month 2003 ha un numero di Conto Corrente Postale sul quale possono essere effettuate le donazioni: ccp n°10299436 (intestato a Lipu - Onlus) indicando nella causale "Progetto Albanella minore". E' possibile utilizzare anche la carta di credito telefonando agli uffici Lipu al numero telefonico 0521/27.30.43. Un altro modo semplice di fare qualcosa, é entrare in un Salone Aveda e acquistare una delle nuove confezioni da un litro del proprio prodotto preferito. Per ogni litro acquistato nel mese di aprile 2003, Lipu riceverà 1 euro. Oltre a contribuire in modo tangibile alla salvaguardia dell'Oasi e dell'Albanella Minore, si sosterrà una diversa forma di risparmio energetico: i flaconi Aveda da un litro sono realizzati all'80% con plastita riciclata il cui impiego significa il consumo di minor energia rispetto all'utilizzo delle tradizionali materie prime. In tutti i Saloni Aveda e nelle strutture Lipu saranno inoltre disponibili delle urne per la raccolta dei fondi. Infine, Aveda Italia contribuirà alla causa con una propria donazione. Come afferma il fondatore di Aveda, Horst Rechelbacher: "La missione di Aveda è di prendersi cura del mondo in cui viviamo, dal modo in cui creiamo i nostri prodotti al contributo che offriamo alla società. Aveda si impegna a dare un esempio di leadership e di responsabilità nel rispetto e nella tutela dell'ambiente". Per maggiori informazioni: Attila & Co., Eleonora Negri, tel. 02.34970727 - eleonora.negri@attila.it  ; Andrea Rametti, tel. 02.34970722 - andrea.rametti@attila.it  , siti internet www.aveda.com  www.lipu.it 

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