MARKETPRESS
QUOTIDIANO DI: New & Net Economy, Finanza, Politica,Tecnologia, E-business, Turismatica ed Attualità
2003 anno 6°  

NOTIZIARIO
MARKETPRESS

NEWS
di

LUNEDI'
31 MARZO 2003

pagina 4

VUOI PUBBLICIZZARE
LA TUA AZIENDA SU QUESTO SPAZIO 

A SOLI 200 € 

AL MESE ?

TELEFONATECI ALLO 
02 40 91 84 11

 

 

I TIMORI SULLE BIOTECNOLOGIE DEVONO ESSERE RELATIVIZZATI: L'OPINIONE DI UN PREMIO NOBEL 

Bruxelles, 31 marzo 2003 - Secondo quanto affermato dal Premio Nobel Kary Mullis, durante la conferenza tenuta il 25 marzo sulle opportunità offerte dalle biotecnologie, occorre relativizzare gli atteggiamenti isterici che spesso caratterizzano tale settore. In un discorso pronunciato presso l'unità Stoa (Valutazione delle opzioni scientifiche e tecnologiche) dell'Europarlamento, il dott. Mullis ha affermato che alcune forme di modificazione genetica esistono da millenni, citando l'esempio del grano e del frumento, nonché della recente creazione di un melone senza semi. "Le mutazioni genetiche non sono una novità". L'accettazione del mulo da parte della società, ha aggiunto il dott. Mullis, è la dimostrazione del fatto che la modificazione genetica può essere percepita positivamente. Secondo il Premio Nobel, l'opinione pubblica sulle biotecnologie è ampiamente influenzata dalle parole utilizzate per descrivere questo tipo di attività. "Il nuovo lessico biotecnologico ci spaventa. Quella che una volta veniva chiamata orticoltura oggi è definita manipolazione genetica". Il dott. Mullis ha affermato che i responsabili politici sostengono la necessità di sottoporre ben 35.000 sostanze chimiche a test tossicologici obbligatori, e che, pertanto, stanno procedendo all'adozione di norme specifiche. A suo avviso è impossibile testare ogni singola sostanza per determinarne i possibili effetti sul sistema endocrino. Alla fine, a trarre i maggiori benefici da queste inutili prove saranno le società incaricate di effettuare la sperimentazione. Nell'acceso dibattito che ha fatto seguito alla conferenza del dott. Mullis, gli europarlamentari hanno sollevato diverse questioni, dimostrando la fondatezza dei timori sulle biotecnologie. L'eurodeputata irlandese Nuala Ahern ha citato alcuni recenti studi, secondo cui il sistema riproduttivo maschile sarebbe influenzato dall'emissione di organismi geneticamente modificati (Ogm). L'eurodeputato britannico David Bowe ha ricordato il caso della soia modificata con un gene della noce brasiliana, la quale è stata ritirata dal commercio poiché causava reazioni allergiche. Pur ammettendo che talvolta il lessico utilizzato e la speculazione dei media possono ingigantire i timori sugli Ogm, l'eurodeputata britannica Eryl McNally ha sottolineato l'importanza che l'Europarlamento attribuisce al principio di precauzione, ogniqualvolta si parli di Ogm. Infolink: http://www.europarl.eu.int/stoa/default_en.htm 

UNA NUOVA RELAZIONE METTE IN DUBBIO LA VALIDITÀ SCIENTIFICA DELLA SPERIMENTAZIONE DELLE COLTURE TRANSGENICHE NEL REGNO UNITO 
Londra, 31 marzo 2003 - La sperimentazione in campo agricolo delle colture geneticamente modificate (Gm) nel Regno Unito è terminata, e sebbene non siano ancora stati pubblicati i risultati definitivi, gli attivisti hanno già espresso dubbi sulla loro validità. La sperimentazione, la più vasta al mondo nel suo genere, è durata quattro anni ed è stata promossa dal governo del Regno Unito per determinare se gli erbicidi ad ampio spettro utilizzati su diverse varietà di colture transgeniche possano danneggiare la biodiversità agricola. Ai fini della prova si è proceduto alla coltivazione, in campi adiacenti, di varietà transgeniche e tradizionali di colza, mais e barbabietola da zucchero. In ciascuno dei campi, gli scienziati hanno misurato periodicamente la quantità di erbe infestanti, insetti e altri indicatori di biodiversità, al fine di determinare se le colture geneticamente modificate contenessero una quantità di vita animale e vegetale superiore o inferiore a quella delle colture tradizionali adiacenti. La sperimentazione è stata condotta allo scopo di rilevare con precisione una differenza negli indicatori di biodiversità pari ad una volta e mezzo, fra un campo e l'altro. Tuttavia, i detrattori di questo tipo di test sostengono che molto probabilmente la variazione naturale di alcuni indicatori chiave va ben oltre il margine del 50 per cento consentito nell'ambito della sperimentazione. L'associazione "Amici della Terra" (AdT), uno dei più accaniti oppositori degli OGM, ha prodotto un'analisi, pubblicata sulla rivista "New Scientist "del 26 marzo, nella quale sostiene che tale esperimento "non sarà in grado di fornire prove definitive sulla possibilità che, a lungo termine, le colture geneticamente modificate danneggino la flora e la fauna dei terreni coltivati". L'analisi è stata compilata dal team di Pete Riley, attivista di AdT nella sezione che si occupa di agricoltura e prodotti alimentari genuini, il quale ha affermato: "Abbiamo pubblicato questa relazione perché a nostro avviso è essenziale che l'opinione pubblica, gli agricoltori e il governo si rendano conto dei limiti insiti nei risultati della sperimentazione in campo agricolo". Fra gli altri difetti della metodologia di sperimentazione evidenziati nella relazione figurano l'incapacità dei ricercatori di monitorare importanti organismi presenti nel suolo a causa della mancanza di tempo e fondi, nonché il timore che gli erbicidi utilizzati siano stati selezionati in base alla loro capacità di massimizzare la biodiversità, piuttosto che di produrre un buon raccolto, invalidando così i risultati. Quanto alle ragioni di tali incoerenze, Riley ha affermato: "Il governo [britannico] non era interessato ad analizzare in modo opportuno gli effetti a lungo termine delle colture geneticamente modificate, voleva semplicemente evitare la minaccia di una moratoria. [...] Non è colpa dei ricercatori: avevano le mani legate". Les Firbank, dell'Istituto di ecologia terrestre della Cumbria (Regno Unito), che ha coordinato la sperimentazione, ha definito mere "illazioni" le tesi secondo cui le prove condotte non sarebbero attendibili dal punto di vista statistico. Nessuno, ha affermato Firbank, può esprimersi sulla validità delle prove prima della pubblicazione dei dati. Peter Green, presidente della Royal Statistical Society, ha affermato che, sebbene molti dei dubbi sollevati dalla relazione in merito alle statistiche siano legittimi, problemi di questo tipo sono piuttosto comuni ed esistono metodi consolidati per risolverli. "Il rischio insito in una questione così carica di significato politico, è che alcuni pretendano di ottenere una risposta bianca o nera, laddove, invece, è impossibile", sostiene Green. 

IL MINISTRO SIRCHIA PRESENTA IME SU MINISTEROSALUTE.IT 
Roma, 31 marzo 2003 - Su www.ministerosalute.it  è on line il video del Ministro della Salute Girolamo Sirchia sulla nascita dell'Istituto mediterraneo di ematologia (Ime), presentato oggi nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi. 

"LA TERAPIA DEL DOLORE" : 20 ANNI FA A MILANO LA PRIMA CATTEDRA 
Milano, 31 marzo 2003 - Si celebra a Milano il ventennale della nascita della Prima Cattedra Universitaria di Fisiopatologia e Terapia del Dolore che nell'anno accademico 1982/83 il Professor Mario Tiengo venne chiamato dall'Ateneo milanese a dirigere. Se ne è recentemente parlato al Meeting "La Terapia del Dolore" cui hanno partecipato lo stesso Prof. Mario Tiengo, Professore Emerito di Fisiopatologia e Terapia del Dolore, Università degli Studi di Milano, il Dott. Renato Coluccia, Primario del Servizio di Anestesia, Rianimazione e Terapia del Dolore, Istituto Ortopedico Gaetano Pini di Milano, il Prof. David Niv, Presidente Associazione Europea per lo Studio del Dolore. Nei vent'anni trascorsi, molto cammino è stato compiuto nei riguardi dell'approccio al dolore: nuovi acquisizioni sulla fisiopatologia del dolore; progressi nella terapia con analgesici; nuove e sofisticate tecniche antalgiche; una maggior attenzione alla qualità di vita del malato. Il Meeting sulla "Terapia del Dolore" di Milano rappresenta quindi un evento particolarmente adatto per onorare il professor Tiengo e per sancire l'importanza del 20 anni di vita della Sua Cattedra. Il dolore si presenta in due forme: dolore acuto e dolore cronico. Nel hanno parlato il Dottor Renato Coluccia e il Professor David Niv. Il dolore acuto è una conseguenza diretta di un evento nocivo, ed è ragionevolmente classificato come un sintomo di un danno o di una patologia del tessuto legato a quest'ultimo. Il dolore postoperatorio rappresenta la forma più caratteristica di dolore acuto, intendendosi come tale un dolore molto intenso, ma limitato nel tempo. Tale dolore riguarda l'ambito della chirurgia in generale e della traumatologia e si manifesta con varie modalità. Esso rappresenta una tappa delicata per il paziente: infatti, esauritosi l'effetto farmacologico dei farmaci somministrati pre-ed intraoperatoriamente (ipnotici, anestetici locali), il malato incomincia ad avvertire un dolore via via sempre più grave, sino ad essere in alcuni casi insopportabile. E' il momento per l'inizio di una appropriata terapia antalgica postoperatoria. Il trattamento postoperatorio non ha solo il compito di dare al paziente un sollievo dal dolore, ma anche di diminuire il rischio di una patologia iatrogena. Se non adeguatamente trattato, il dolore postoperatorio può infatti aggravare le condizioni del paziente: ad esempio, si possono creare impedimenti alla respirazione, con conseguente possibile alterazione della funzione cardiocircolatoria. Ancora oggi una parte consistente di pazienti chirurgici continua a sperimentare sofferenze evitabili: una recente revisione della letteratura riporta un'incidenza di dolore da moderato a severo nel 25-50% dei pazienti sottoposti a chirurgia maggiore (toracica, addominale e ortopedica) e di dolore moderato in più del 25% dei pazienti chirurgici ambulatoriali. Va ricordato che ogni paziente necessita di un regime analgesico specifico. La scelta del trattamento antidolorifico spetta a un personale esperto ed altamente qualificato. Oltre a sovrintendere a una precisa valutazione clinica e anestetica, il medico deve conoscere la possibili interazione dei farmaci e il loro effetto sulla condizioni vitali, nonché predisporre un adeguato monitoraggio. Di qui l'importanza dei Master universitari, (come il I° Master Universitario di I° livello in "Fisiopatologia e Trattamento del dolore postoperatorio in ortopedia e traumatologia" che il dottor Coluccia ha organizzato nel 2002 in collaborazione con l'Università degli Studi di Milano) rivolti alla formazione di medici e infermieri in grado di monitorare il dolore e le altre funzioni vitali ed applicare correttamente un'adatta terapia antalgica nel decorso postoperatorio di qualsiasi tipo di intervento chirurgico. Una importante iniziativa a sostegno della preparazione e dell'aggiornamento del medico è quella realizzata dal Professor Tiengo che ha attivato un sito internet per l'aggiornamento continuo interattivo del medico sulla diagnosi e terapia del dolore www.goodeveningdoctor.it diretto ad istruire, informare ed aggiornare il medico mediante articoli, filmati, lezioni, recensioni, forum, tavole rotonde. A favore della cultura sul problema del dolore e della sua cura sia a livello del medico, come pure del pubblico, opera anche l'Ailad (Associazione Italiana Lotta al Dolore) nata due mesi fa e presieduta dallo stesso Professor Tiengo (v. allegato). Oltre a essere dovuto a meccanismi fisiologici diversi da quelli del dolore acuto, il dolore cronico spesso anticipa l'insorgere di una complessa serie di cambiamenti fisici e psicosociali che sono parte integrante del problema di tale forma di dolore e aumentano notevolmente il carico che grava sul paziente affetto da tale forma di dolore. Il professor David Niv, in qualità di Presidente Associazione Europea per lo Studio del Dolore, ha richiamato la dichiarazione di Efic: "In Europa, il dolore è uno dei principali problemi sanitari. Benché sia ragionevole considerare il dolore acuto un sintomo di patologie o lesioni, il dolore cronico e ricorrente rappresenta un problema sanitario specifico, una patologia a sé". Benché per l'Unione europea non siano disponibili dati epidemiologici esaurienti, il dolore cronico è chiaramente una condizione molto diffusa. Alcuni recenti sondaggi nella comunità hanno ad esempio rilevato che quasi il 50 per cento degli adulti coinvolti nel sondaggio hanno sofferto, a un certo momento, di uno o più tipi di dolore o di fastidio. Le condizioni di dolore cronico più diffuse, quelle di dolore alla parte inferiore della schiena, l'artrite e la cefalea ricorrente (comprese le emicranie) sono così comuni da essere spesso percepite come una parte normale e inevitabile della vita. Anche se poche persone muoiono per il dolore, molte muoiono nel dolore e un numero ancora maggiore vive nel dolore. L'entità dell'epidemia di dolore cronico in termini di sofferenza umana e di costi per la società è ben nota nel campo della Medicina del dolore. Essa tuttavia non riceve ampio riconoscimento dalla comunità biomedica, dai responsabili della politica sociale e dal pubblico in generale. Nel richiamare l'attenzione su questo problema, i governi nazionali saranno di aiuto alla vasta popolazione di persone affette dal dolore cronico in Europa non solo aumentando l'attenzione sul problema da parte dei professionisti sanitari, compresi una consapevolezza e un uso maggiori dei metodi di riduzione del dolore, una migliore formazione nella gestione del dolore cronico e un aumento delle attività di ricerca volte alla scoperta di nuovi trattamenti, ma agevolando le attività svolte dai professionisti del trattamento del dolore a livello nazionale per acquisire maggiori risorse umane e finanziarie per la battaglia contro il dolore cronico. 

I BAMBINI SONO IL NOSTRO FUTURO! PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA UNA CONFERENZA SULLA MEDICINA UMANITARIA NEL CAMPO DELLA CARDIOLOGIA E CARDIOCHIRURGIA PEDIATRICA 
Milano, 31 marzo 2003 - I bambini sono il nostro futuro! Questo è il tema della prima conferenza italiana di Medicina Umanitaria, in un campo molto specialistico come quello della cardiologia e della cardiochirurgia pediatrica, organizzata da Azienda Ospedaliera "Ospedali Riuniti di Bergamo", International Heart School e da Rotary Club, Gruppo Orobico che si terrà a Bergamo sabato 29 marzo con inizio alle ore 9 presso il Centro Congressi Giovanni XXIII. Prima di tutto occorre chiedersi perché, una conferenza così importante, sia stata organizzata a Bergamo. In realtà, proprio a Bergamo è nato il primo centro italiano per il trattamento medico e chirurgico delle cardiopatie congenite. Oggi, Bergamo, rappresenta un eccellente polo medico-scientifico, rafforzato dalla presenza dell'International Heart School che si occupa della formazione e della promozione di corsi di aggiornamento e di seminari in questo campo. La medicina umanitaria è in rapida espansione e, grazie proprio alle organizzazioni umanitarie, il trattamento delle cardiopatie congenite in età pediatrica è diventato una realtà anche nei Paesi sprovvisti di questa specialità. Lo scopo della conferenza è proprio quello di fotografare l'attività svolta in questo settore in Paesi dove, sino a qualche anno fa, gli investimenti in tema di politica sanitaria erano assai bassi e mirati a un livello tecnologico più modesto. Oggi, grazie alla cooperazione internazionale, i bambini affetti da tali patologie possono guarire e può essere data loro una normale aspettativa di vita. La finalità delle organizzazioni umanitarie in questo campo non è solo quella di curare, ma anche di formare i medici locali e permettere che questi operino in strutture idonee e con strumenti tecnologicamente adatti. E' in quest'ottica, ad esempio, che va considerato il progetto voluto dalla Palestinian Children Relief Fund in collaborazione con il Dipartimento Cardiovascolare degli "Ospedali Riuniti di Bergamo", la Direzione Generale Sanità della Regione Lombardia e il Rotary Club, Gruppo Orobico. Il progetto si propone l'attivazione di un reparto di cardiologia e di cardiochirurgia pediatrica presso l'Ospedale Shifa di Gaza, in grado di provvedere all'80 per cento del fabbisogno di cardiochirurgia della popolazione palestinese locale. Questa conferenza, a cui sono stati invitati numerosi specialisti internazionali e membri delle organizzazioni umanitarie, vuole anche creare un confronto sulla necessità di una più equa distribuzione di risorse con i Paesi che non dispongono di specialità avanzate per la cura dei bambini cardiopatici. 

DALLA COLLABORAZIONE DI ESPERTI MEDICI E RICERCATORI ANTI-VIRUS MCAFEE NASCE IL PRIMO STUDIO CHE CONFRONTA GLI ATTACCHI DEI VIRUS INFORMATICI E DI QUELLI BIOLOGICI 
Milano, 31 marzo 2003 - Sostanziali parallelismi tra i virus informatici e i virus che attaccano l'uomo sono stati individuati grazie ad uno studio, il primo nel suo genere, frutto della collaborazione tra esperti medici e ricercatori informatici del team di ricerca McAfee Security, la divisione di Network Associates specializzata nella sicurezza della rete. I risultati raggiunti a fronte di oltre un anno di indagini sono stati proposti ai ricercatori di entrambe le aree al fine di offrire nuovi spunti di riflessione e documenti per fronteggiare e meglio combattere i propri rispettivi avversari, i virus. Pur trattandosi di due ambiti ben distinti e apparentemente inconciliabili, quello medico e quello informatico, grazie alle ricerche congiunte degli esperti anti-virus McAfee e del National Institute of Medical Research, U.K., è stato possibile intraprendere un'attenta analisi sulle due tipologie di virus che ha condotto all'individuazione di numerosi parallelismi e similitudini nelle modalità di attacco ed infezione. Tra le principali scoperte evidenziate dallo studio: I Virus informatici e quelli biologici hanno similari modalità d'infezione - entrambi si diffondono nel globo da Est a Ovest seguendo i movimenti del sole. Un software anti-virus ed il sistema immunitario umano lavorano sostanzialmente in modo simile, apprendendo dalla stessa esposizione al virus come difendersi e neutralizzarlo. Se è vero che un PC vecchio di 10 anni con un software anti-virus altrettanto datato non sopravviverebbe per soli 5 minuti se attaccato da un virus oggi in circolazione, nello stesso modo si può ritenere che un individuo vissuto in epoca Vittoriana e trasportato ai giorni nostri sia destinato ben presto a soccombere di qualche infezione virale. Entrambe le tipologie di virus hanno sostanzialmente una struttura simile essendo composti da "building blocks" (particelle elementari) riunite insieme in stringhe che vanno a formare un "organismo" complesso. Proprio come Internet ha facilitato la diffusione massiccia degli attacchi informatici e delle infezioni da virus, allo stesso modo la comunità medica si è trovata negli ultimi tempi a dover fronteggiare un rapido aumento delle infezioni virali a causa del parallelo aumento del numero di voli internazionali che rendono molto più veloce la diffusione di epidemie in tutto il mondo. Pressoché identici i centri attivati per combattere e neutralizzare le minacce dei virus informatici come di quelli biologici, con laboratori e sedi operative strategiche localizzate nelle medesime aree del globo terrestre e con similari strutture organizzative. E' l'Euristica (l'equivalente delle 20 domande per il ricercatore), la più recente scoperta per combattere entrambe le tipologie di virus ad offrire le maggiori speranze per il futuro. I risultati di questa ricerca e l'individuazione di così tanti parallelismi tra le due tipologie di virus fanno ben sperare che studiosi e ricercatori sia in campo medico che informatico possano condividere questa esperienza e le loro competenze, contribuendo in tal modo a rendere più sicuri dalle minacce di virus entrambi gli ambiti su base mondiale. Ogni passo in avanti compiuto grazie a questo lavoro non potrà che rivelarsi di fondamentale importanza se si pensa che nel Regno Unito ogni anno si stima che vengano persi 150 milioni di giorni lavorativi a causa di malattie connesse con il virus dell'influenza con un costo relativo pari a 6,75 miliardi di sterline . Le prime scoperte evidenziate dallo studio hanno consentito di identificare due aree chiave, frutto della collaborazione e terreno d'incontro e di scambio istruttivo per i ricercatori sia medici che informatici: I ricercatori scientifici dispongono di una procedura standard per la categorizzazione delle infezioni da nuovi virus che consentono loro di assegnare delle priorità ed allertare i cittadini e la comunità medica sui pericoli ad esse connesse. Il mercato degli anti-virus non può viceversa avvalersi di un sistema di categorizzazione riconosciuto a livello internazionale. Tutto ciò spesso comporta che vengano diramati messaggi e informazioni discordanti relative ai nuovi virus, con conseguente confusione degli utenti che si trovano a dover porre rimedio alle nuove minacce. Il mercato degli anti-virus è dotato di più avanzate e veloci contromisure per reagire agli attacchi, non solo nel raccogliere informazioni e dati sui virus in diffusione ma anche nel risolvere e fornire le cure adeguate in tempo reale. A confronto, il mondo scientifico può dirsi molto più condizionato da lungaggini burocratiche in quanto il passaggio delle informazioni dal medico generico alla collettività e alle istituzioni centrali è molto più lento e spesso ancora non "informatizzato". Se la comunità scientifica potesse avvalersi di simili strutture avanzate di rilevamento e reporting, la reale pericolosità e l'effettiva diffusione dei virus potrebbe essere compresa molto più velocemente consentendo prestazioni più efficienti e maggior rapidità di reazione in uno stato di emergenza. Lo studio, intitolato "Virologia Virtuale", è stato distribuito da McAfee Security ai team di ricerca anti-virus e alle équipe mediche in tutto il mondo. Il testo è stato diffuso inoltre tra i ricercatori, nelle università ed in altre istituzioni. Onde rendere accessibile e comprensibile il testo ad entrambe le parti interessate, (disponibile per intero all'indirizzo www.mcafee.com/virtualvirology ) si sono appositamente utilizzati il meno possibile gerghi tecnici, sia medici che informatici. Le aree chiave utili per la comprensione dei virus e dei metodi per neutralizzarli evidenziate dallo studio prevedono: I Fondamentali - Quali sono i "building block", le componenti essenziali di entrambe le tipologie di virus? Come sono classificate? Quali sono le rispettive modalità di infezione? Le modalità di attacco - Come viene valutata la portata e la pericolosità di entrambe le tipologie di virus? Come vengono raccolte le informazioni base? Quali sono le modalità di infezione? Chi può considerarsi maggiormente a rischio e in particolare quando? Affrontare il problema - Che precauzioni adottare per prevenire le infezioni? Come si può neutralizzare un virus dopo che si è stati infettati? Che speranze ci sono di debellare definitivamente i virus, di qualsiasi provenienza? Il rischio aumentato - Perché entrambe le tipologie di virus sono diventate sempre più diffuse negli ultimi anni? Come mutano i virus e cosa si può fare per affrontare il problema? Quali sono le conseguenze ultime degli attacchi di virus? Dopo aver affrontato e sviluppato questi punti chiave, gli autori proseguono azzardando alcune conclusioni derivanti dai raffronti tracciati tra le due tipologie di virus e augurandosi futuri progressi nel combattere l'inesauribile battaglia quotidiana contro i virus. Il dottor Rod Daniels, del National Institute of Medical Resarch, U.K., ha spiegato da cosa sia nata l'idea di redigere un simile lavoro: "Quando venni contattato da Jack Clark di McAfee non nascondo di aver dubitato sulla possibilità di mettere a confronto i nostri due ruoli. Tuttavia, proseguendo con l'indagine, abbiamo scoperto la presenza di similitudini reali e fondamentali tra i due ambiti ed è stato davvero istruttivo investigare più da vicino il mondo della ricerca anti-virus. Gli studi scientifici sui virus biologici si alternano ormai da decenni mentre la battaglia ai virus informatici è ancora relativamente "giovane", ciò nonostante ritengo che vi siano molti punti di contatto dai quali trarre reciproche occasioni di apprendimento. Sebbene per Jack Clark sia stato più semplice decodificare i suoi virus rispetto a quanto sia stato per me decodificare i miei, sono perfettamente consapevole che gli avanzamenti in campo informatico raggiunti negli ultimi anni siano stati molto più d'aiuto per il mio lavoro che per il suo!". Jack Clark, di McAfee, ha aggiunto, "Questa collaborazione è stata illuminante per me ed il mio team. I meccanismi ed i fondamentali di entrambe le categorie di virus hanno dimostrato di aver molti più elementi in comune di quanto pensassimo all'inizio dell'indagine. Ci auguriamo che quanto sinora effettuato sia solo un punto di partenza e che sia da stimolo e incoraggiamento in futuro per i ricercatori di entrambi i settori ad intraprendere ulteriori indagini e studi in materia mettendo in comune metodologie e tecniche appartenenti ai due ambiti in modo tale da arrecare reciproco vantaggio e beneficiare tutti dei risultati raggiunti." 

NOVARTIS FARMA ITALIA: UNA DELLE MIGLIORI AZIENDE NELLE QUALI LAVORARE IN EUROPA 
Bruxelles, 31 marzo 2003 - Tra le oltre 1.000 imprese europee selezionate, Novartis Farma Italia è una delle cento aziende riconosciute come 'eccellente luogo di lavoro'. La selezione - basata sulle opinioni dei dipendenti delle aziende stesse, interpellati tramite questionari anonimi - si fonda sulla valutazione di alcuni parametri fondamentali per la qualità dell'ambiente di lavoro: le relazioni tra collaboratori e management (fiducia, credibilità, rispetto ed equità), il rapporto del collaboratore con il suo lavoro e con l'azienda (orgoglio per il lavoro, per l'immagine dell'azienda, per la sua responsabilità sociale), le relazioni tra colleghi (senso di squadra e di amicizia). Giacomo Di Nepi, amministratore delegato di Novartis in Italia, ha sottolineato che "un buon ambiente di lavoro è un ulteriore elemento di competitività, che contribuisce alla performance e al valore dell'azienda, perché influisce positivamente sulla motivazione dei collaboratori e sulla capacità di attrarre e trattenere i talenti. Questo premio riconosce, quindi, l'impegno della nostra intera organizzazione, che da sempre attribuisce un'importanza prioritaria alle risorse umane e alla loro crescita professionale". L'importante riconoscimento si aggiunge a quello già ottenuto da Novartis Farma in Italia: il Great Place to Work Institute, infatti, conduce questo tipo di indagine sia a livello europeo sia nazionale. Nella classifica delle migliori aziende italiane nelle quali lavorare, diffusa alcune settimane fa, Novartis Farma aveva confermato l'ottimo piazzamento dell'anno precedente: sesto posto assoluto e vertice della classifica, se si considerano le imprese che operano nel solo settore farmaceutico. 

MANIFESTAZIONE SULLE TECNOLOGIE DEI NUOVI MATERIALI 
Hannover , 31 marzo 2003 - Il 10 e l'11 aprile si svolgerà ad Hannover (Germania) un incontro di intermediazione sulle tecnologie dei nuovi materiali. L'obiettivo della manifestazione è di stabilire una cooperazione tecnologica e rafforzare il trasferimento delle tecnologie dell'innovazione nel settore dei nuovi materiali. Nel corso delle due giornate, i partecipanti avranno diverse opportunità di effettuare collegamenti in rete nell'ambito di situazioni formali ed informali con altri importanti interlocutori europei. Fra gli argomenti di discussione figurano: i materiali per usi speciali come in biotecnologia o in medicine; i materiali e il trattamento di superficie; i nuovi polimeri; le nuove tecnologie di produzione per i nuovi materiali; i materiali in nano- e microscala. La manifestazione, organizzata dal Centro relais d'innovazione (Irc) di Hannover, si svolgerà parallelamente alla Fiera industriale di Hannover. Infolink: http://www.nati.de/irc 

FORUM USA: FIERE PROFESSIONALI INTERATTIVE A BOSTON, CHICAGO E SAN FRANCISCO 
Boston, 31 marzo 2003 - L'Ambasciata francese negli Stati Uniti sta organizzando una serie di "job fairs" (fiere professionali) per ingegneri, scienziati e dirigenti di qualsiasi nazionalità, operanti in Nord America. Le manifestazioni si svolgeranno dal 5 al 7 aprile 2003 a Boston, l'8 aprile a Chicago e dal 9 all'11 aprile a San Francisco. Quest'iniziativa si rivolge a quanti sono interessati a trovare un impiego in Francia o a livello internazionale, oppure a coloro che desiderano ottenere maggiori informazioni sul mercato del lavoro francese nel settore della ricerca e sviluppo. I partecipanti devono aver conseguito un dottorato in una disciplina scientifica ed aver lavorato per un periodo di almeno sei mesi in Nord America presso una società, un istituto di ricerca o un'università. Una serie di servizi interattivi permette agli aspiranti candidati di organizzare dei colloqui preliminari con i responsabili delle risorse umane. Le manifestazioni forniranno altresì l'opportunità di analizzare le attuali tendenze nel settore della ricerca e del relativo mercato del lavoro in Francia. Infolink: http://www.forumusa.org 

NUOVO AUTOMEZZO DELLA CROCE AZZURRA DI VILLA CORTESE DONATO DALLA BCC DI BUSTO GAROLFO E BUGUGGIATE
Busto Garolfo, 31 marzo 2003 - La Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate ha devoluto 13.000 euro per l'acquisto di un nuovo automezzo da destinare all'associazione Croce Azzurra di Abbiategrasso, sezione di Villa Cortese. Si tratta di un Fiat Doblò 1.9 jtd, allestito per la bisogna. Quello della Bcc vuole essere, prima di tutto, un dono per tutte le persone che soffrono in paese, dal momento che la Croce Azzurra è una onlus che presta un'opera essenziale per il tessuto sociale della comunità. Fondata nel 1976 ad Abbiategrasso, la Croce Azzurra può contare su un piccolo esercito di volontari. Solo a Villa Cortese ne sono impiegato 49, anche se nuove forze sono sempre benvenute, perché tanto è il lavoro da fare. I volontari si occupano di accompagnare in ospedale le persone della zona che hanno necessità di visite specialistiche, esami, o cure a lungo termine, garantiscono il trasporto dei ragazzi portatori di handicap al Cse e moltissimi altri piccoli e grandi servizi. La loro forza è la disponibilità nei confronti di chi ha bisogno e la voglia di fare del proprio meglio. E il lavoro svolto è notevole. Basti pensare che solo a Villa Cortese nel 2002 sono stati fatti circa 10mila trasporti, per i quali sono stati percorsi in totale oltre 70mila chilometri. La nuova auto, donata dalla Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate, andrà a sostituire una vettura giunta ormai al termine della propria vita. Villa Cortese, così, potrà continuare a contare su un parco di 6 vetture, di cui attrezzata per il trasporto dei disabili. "La nuova vettura è davvero preziosa per la nostra sezione -sottolinea Marino Nicola, responsabile della sezione di Villa Cortese della Croce Azzura-. Un grazie sentito alla Bcc arriva da tutti i volontari e anche, ne sono sicuro, dalla cittadinanza intera. Sono uno dei soci fondatori della Croce Azzurra, dove opero da circa 30 anni. La Croce Azzurra è una onlus e, quindi, non ha entrate dallo Stato, viviamo e operiamo grazie alle donazioni. Abbiamo molte spese da sostenere: benzina, riparazione automezzi, assicurazioni per i volontari, le auto e i trasportati. Ci proponiamo di fare sempre di più e meglio, ma nonostante la sensibilità del territorio nei nostri confronti sia alta, le nostre esigenze, che sono quelle delle persone che aiutiamo, continuano ad aumentare. Siamo grati a tutti coloro che ci danno e ci daranno una mano". I commenti Silvano Caglio, presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate La solidarietà è concretezza per la Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate. La dimostrazione è nei fatti, perché da sempre sosteniamo le organizzazioni di volontariato che operano nel territorio. Non potevamo quindi esimerci dal rispondere ad una esigenza forte come quella della Croce Azzurra di Villa Cortese: associazione che svolge un'opera è preziosa per l'intera comunità. E' con gioia che oggi consegniamo la nuova autovettura a chi tanta generosità ha dimostrato verso il suo prossimo. Alberto Morandi, presidente "Progetto soci" Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate Per essere più vicina al territorio, più puntuale nel sostenerne i bisogni e per coinvolgere sempre più la nostra base sociale, la Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate ha dato vita al "Progetto soci", cui spetta, tra le tante cose, anche il compito di vagliare le proposte e le richieste di contributi e sponsorizzazioni. Perché per noi della Bcc, il donare agli altri non è solo un compito statutario ma una vera e propria vocazione, essendo la nostra banca profondamente radicata al suo territorio. Così ne sosteniamo la crescita, anche attraverso i circa 500mila euro all'anno di donazioni che eroghiamo, in cui rientra quella che presentiamo oggi a favore della Croce Azzurra di Villa Cortese. 

"L'OSPEDALE NELLA CITTÀ": PRESENTATO IL PRIMO VOLUME DELLA COLLANA STORIA DELLA SANITÀ A BERGAMO 
Bergamo, 31 Marzo 2003 - E' stata presentata il 28 marzo presso la Sala del Mosaico del Palazzo dei Contratti della Camera di Commercio di Bergamo la pubblicazione "L'Ospedale nella città", che sviluppa il tema particolare del rapporto tra Ospedale e la città di Bergamo sotto il profilo storico-architettonico e storico-urbanistico. Questa manifestazione costituisce il secondo pilastro delle presentazioni storiche della realtà degli Ospedali di questi ultimi anni, dopo la celebrazione nel 2000 del 70° anniversario della costituzione/fondazione degli Ospedali Riuniti di Bergamo. Durante l'incontro si affronterà la realtà dell'Ospedale come protagonista della nascita e dello sviluppo del sistema sanitario locale: la storia dell'Ospedale è storia di città, le sue radici affondano nel cuore della storia urbana e contribuiscono al suo sviluppo ed alla sua crescita. Il Volume, realizzato grazie al contributo della Fondazione della Comunità Bergamasca, ha attinto a documenti inediti conservati presso l'archivio dell'Ospedale ed ha chiarito i tempi e i fatti della costruzione. "L'Ospedale - dichiara il Dott. Stefano Rossattini - ha un grande interesse a presentare la storia della Sanità a Bergamo, consapevole di essere il soggetto principale di questa evoluzione. Mentre la città cresceva, cresceva anche l'ente assistenziale, modificando la sua forma, aumentando i suoi volumi, organizzando l'assistenza e la cura dei malati ed il ricovero dei bambini abbandonati, fornendo quindi garanzia per un controllo e un contenimento di gravissimi problemi sociali. Conoscere ed analizzare il passato è un'ottima risorsa per la gestione del presente e spunto per il progetto della nuova struttura ospedaliera." Alla presentazione intervengono Roberto Sestini - Presidente della Fondazione per la Storia Economica e Sociale di Bergamo, Lelio Pagani - Presidente dell'Ateneo di Scienze Lettere e Arti di Bergamo, Alberto Castoldi - Rettore dell'Università degli Studi di Bergamo, Maria Bellatti - membro della Fondazione della Comunità Bergamasca, Stefano Rossattini - Direttore Generale degli Ospedali Riuniti di Bergamo. 

ALLA FIERA DEL MEDITERRANEO, ORGANIZZATA DA FIERA MILANO INTERNATIONAL PALERMO: DALL'8 ALL'11 MAGGIO - PARTE LA MOSTRA MEDICOMFORT 
Milano, 31 marzo 2003 - Sono circa un centinaio, su una superficie complessiva superiore ai 7mila metri quadrati, le aziende espositrici alla prima edizione di Medicomfort, la biennale dell'impiantistica civile e industriale e del benessere ambientale, che si terrà a Palermo dall' 8 all' I 1 maggio presso la Fiera del Mediterraneo. La mostra si rivolge agli installatori idrotermosanitari, ai progettisti e ai manutentori d'impianti, ai designer, agli amministratori di condominio. L'ultimo giorno, domenica 11, sarà aperta anche al pubblico privato. Fra gli espositori molti sono i nomi importanti del settore, italiani ed esteri, ben conosciuti sia dagli addetti ai lavori sia (perché posseggono marchi noti e affermati) dal grande pubblico; fra le altre: Brandoni, Immergas, Saunier Duval, Chromagen Italia, Argoclima, Whìte Westinghouse Int., Hitachi, Fujitsu, Jacuzzi Europe, Ebara Purnps, Lowara, Pedrollo, Vir Valvoindustria Ing. Rizzio, Nuova Bpk, Giaconúni. Oltre che un'importante vetrina professionale sulle novità dei settori interessati, Medicomfort rappresenterà anche un'occasione di aggiornamento professionale e dì approfondimento sui temi più attuali dell'impiantistica. Numerose sono le aziende espositrici - e anche le associazioni e gli organismi che rappresentano le categorie professionali dei produttori e dei visitatori della mostra - che stanno organizzando momenti d'incontro come seminari tecnici e%o convegni all'interno del quartiere fieristico. Il programma è in continua evoluzione e arricchimento. Questi gli incontri già organizzati: Giovedì 8 maggio, ore 10,30: "II DL n. 31 del 2 febbraio 201 - Una legge per una nuova qualità dell'acqua destinata al consumo umano - I contenuti, le opportunità, le responsabilità" - Seminario organizzato dal Consorzio Aqua Italia (aderente alla Federazione Anima) e da Anaci, Associazione nazionale amministratori di condominio, sede di Palermo. Giovedì 8 maggio, dalle ore 15: "Documentazione a corredo degli impianti a gas per uso domestico ai fini della sicurezza", seminario organizzato dalla Immergas di Brescello (Reggio Emilia). Venerdì 9 maggio, ore 10,30 - "Terminali per la diffusione ed efficienza di ventilazione", seminario tecnico organizzato da Aicarr, Associazione italiana Condizionamento dell'Aria, Riscaldamento e refrigerazione. Venerdì 9 maggio, ore 14,30 - "Legionella e impianti", seminario tecnico organizzato da Aicarr. Venerdì 9 maggio, ore 16,30 - "Scelte, prestazioni e ciclo di vita per i filtri d'aria", seminario tecnico organizzato da Aicarr. Sabato 10 maggio, ore 10,15 - "Perché il solare termico? Dalla casa alla città, un matrimonio di interesse tra risparmio economico ed ecologico" - Convegno organizzato dalla ditta Brandoni di Castelfidardo (Ancona). Moderatore: Ilaria Guidantoni, giornalista economico. Sabato 10 maggio, ore 10,30 - "Nuovi refrigeranti per la climatizzazione: cosa sono e come si usano", seminario tecnico organizzato da Aicarr. Domenica 11 maggio, ore 10,30 - "Le prospettive per il solare termico negli edifici". Convegno organizzato con la collaborazione di Assolterm, Associazione per l'energia solare termica e di Anaci. Decolla così l'iniziativa voluta congiuntamente dall'Ente Fiera del Mediterraneo e da Fiera Milano International, che detiene la segreteria organizzativa della mostra, "Con Medrcomfort - commenta il Commissario dell'ente siciliano, Stapino Greco - si perfeziona un progetto avviato circa un anno fa, fatto di eventi fieristici di alto livello che segnano il rilancio su basi di qualità delle attività fieristiche a Palermo, Un progetto, peraltro, che apre ulteriori prospettive a un forte sviluppo della Fiera, vista come motore di affari per Palermo, la Sicilia e l'area del Mediterraneo nel suo complesso". "Con 11 mila espositori per 17 manifestazioni, circa mezzo milione di metri quadrati e altrettanti visitatori, tutti operatori professionali, Fiera Milano International - ricorda dal canto suo il presidente Piergiacomo Ferrari - è il principale organizzatore fieristico italiano. Medicomfort è la prima delle fiere in portafoglio che si svolgerà lontano da Milano, a dimostrazione di una rinnovata attenzione posta da FMI in direzione dei più importanti e intraprendenti mercati locali". Questi gli orari di visita: giovedì, venerdi e domenica: dalle 10 alle 19; sabato dalle 10 alle 21. L'ingresso è gratuito, previa compilazione di una scheda di registrazione. Per i visitatori interessati sono disponibili pacchetti viaggio (aereo+hotel o treno+hotel) a prezzi particolarmente convenienti (li organizza l'agenzia Anteprima: 02.2774151), Informazioni aggiornate sulla manifestazione sono disponibili sul sito internet www.medicomfort.it 

"PROPOSTE" - ANTEPRIMA MONDIALE DEL TESSUTO D'ARREDAMENTO E DEL TENDAGGIO - SPAZIO VILLA ERBA - CERNOBBIO (COMO), 7/9 MAGGIO 
Milano, 31 marzo. Gli occhi puntati su "Proposte". Che cosa succederà a Proposte? Questa è la domanda che tutti gli operatori si stanno ponendo in questo momento, prima di giungere a Villa Erba per visitare l'undicesima anteprima mondiale del tessuto d' arredamento e del tendaggio. Nonostante il clima d'incertezza e la situazione economica che ancora non apre a spiragli d'ottimismo, "Proposte" lancia comunque segnali per un'altra edizione di successo. La riconferma in toto degli espositori e le numerose richieste di nuovi ingressi sono chiare indicazioni di volontà di ripresa, nella generale consapevolezza che Proposte non si ferma, ma fronteggia in modo solidale il futuro con un' attività addirittura più intensa. Per quanto si riferisce ai visitatori, bisogna riconoscere come sempre che la formula esplicita di Proposte attira i migliori compratori delle sei categorie ammesse (produttori di mobili imbottiti, editori tessili, grossisti, converter, grandi catene di distribuzione, operatori del contract), grazie anche all'impegno degli organizzatori nell'offrire scrupolosi servizi che facilitano l' arrivo e la visita a Villa Erba di Cernobbio (Como).. Proposte sarà quindi l'occasione per osservare l'orientamento del mercato e approfondire analisi già in corso sul comportamento dei consumatori. Recenti studi di mercato rivelano che il 60% della popolazione occidentale fra quindici anni avrà più di 60 anni. La stessa indagine mette in risalto che i sessantenni, messi di fronte a scelte alternative, saranno più orientati verso beni duraturi e uno stile di vita segnato dal benessere. E' quindi probabile che rinuncino a qualche vestito in più ma non a una residenza confortevole o alla vacanza in un bell'albergo. Prosegue la valida collaborazione con I.C.E., l'Istituto per il Commercio Estero: ci saranno delegazioni di giornalisti e analisti provenienti dai Paesi che dal 2004 faranno parte dell'Unione Europea. 

AUTOMOTOR 2003 LA TERZA GIORNATA DEL SALONE CONTRASSEGNATA DAL CONVEGNO ANFIA, INTERVENTO DI GIANCARLO BOSCHETTI 
Torino, 31 Marzo 2003 - La terza giornata di Automotor, il 28 marzo, il Salone internazionale dei componenti e dei ricambi per gli autoveicoli ha ospitato l¹importante convegno indetto dall¹ANFIA dal titolo: Strumenti di crescita per la componentistica italiana. Nell¹aprire il convegno Emanuele Bosio, Amministratore delegato Sogefi e Presidente del Gruppo Componenti Anfia, ha sottolineato l'importanza del ruolo giocato nella filiera autoveicolistica dalla componentistica italiana: oggi il 70% del valore dell'autoveicolo è dato infatti dall'outsourcing. Di grande rilievo anche il ruolo economico: un fatturato di 22,3 miliardi di euro di cui il 50% all'export. L'attuale crisi del settore autoveicolistico ha toccato anche la componentistica, che ha però reagito bene, grazie alla sua apertura verso il mercato globalizzato, la qualità del prodotto e l'innovazione. Ha poi preso la parola il Presidente dell¹Anfia, Carlo Sinceri, che ha tracciato un quadro del mercato autoveicolistico ancora in flessione per il 2003, sia in Italia che in Europa. Sinceri ha inoltre affermato che di fronte a questo scenario, la componentistica italiana ha una via obbligata da percorrere: aumentare la penetrazione sui mercati e sui costruttori esteri. Per questo, Anfia e il Gruppo Componenti stanno agendo per sviluppare iniziative rivolte alla promozione delle aziende all'estero, operando in sinergia con gli organismi istituzionali. Occorre, infatti, promuovere la nostra industria componentistica con una azione di sistema, come fanno altre nazioni europee, ad esempio Francia e Germania. Tra gli altri interventi, Thomas Sedran, partner Roland Berger, ha presentato una ricerca sul futuro della componentistica nel mercato globalizzato. Saranno necessarie flessibilità, efficienze nei costi, strategie verso i nuovi mercati. Inoltre, occorre essere pronti all'assunzione di nuove responsabilità sul prodotto delegate dai costruttori, e specializzarsi per aree tecnologiche. Carlo Brun, Amministratore Delegato Tnt, ha delineato le nuove prospettive e regole di mercato introdotte dalla normativa Monti sulla distribuzione. La nuova sfida per i costruttori è riorganizzare la distribuzione per giungere al cliente finale, e per gli indipendenti ridurre i livelli nella catena di distribuzione. Entrambe debbono giungere a una rete di distribuzione capillare pan-europea. Infine, è intervenuto Giancarlo Boschetti, amministratore delegato di Fiat Auto, che ha fatto il punto sulla situazione dell¹azienda. Le azioni intraprese sono su tre filoni: forte impegno nel riorganizzare e riqualificare la Rete, controllo dei costi pari a un miliardo di euro su base annua, accelerazione dell'uscita dei nuovi modelli, presentati a Ginevra. La cura è in pieno svolgimento, e il lavoro sarà ancora duro. Ma si stanno già ottenendo risultati, primo fra tutti minori costi di produzione e maggiori margini di profitto sulle vendite. Boschetti ha inoltre affermato che Fiat Auto produrrà nel 2003 un milione e 900mila auto, un volume di attività in linea con il 2002 che tiene conto della previsione di riduzione del mercato europeo stimata nel 1-2%. 

HONG KONG AL MIDO 2003 
Milano, 31 marzo 2003 - Con una massiccia presenza di 70 aziende Hong Kong sarà il padiglione straniero piu' grande alla prossima edizione del Mido. Sotto l'egida dell'Hong Kong Trade Development Council, la delegazione che sarà al Padiglione 17 Salone III, metterà in mostra le ultime novità nel settore dell'occhialeria che la produzione del territorio puo' offrire. L'ufficio di Milano, sotto la direzione di Angela Alfarano, ha inoltre organizzato una serie di sfilate di occhiali di Hong Kong che avranno luogo in concomitanza con la manifestazione ad orari e giorni prestabiliti ed esclusivamente su invito personalizzato. Le sfilate saranno due al giorno, dal 2 al 4 Maggio, alle 11.30 ed alle 15.30. Al termine della del 3 Maggio, è stato organizzato un cocktail ale quale sono stati invitate società nel settore provenienti da tutto il mondo oltre alla stampa di settore e alle relative associazioni. L'Hong Kong Trade Development Council, che partecipa al Mido dal 1988, è presente alla manifestazione anche con uno stand per promuovere l'Hong Kong Optical Fair 2003 che avrà luogo dal 5 all' 7 novembre prossimi nell'ambito dell'avveniristico Hong Kong Convention & Exhibition Centre. La fiera che è considerata la maggiore del settore in Asia vedrà la presenza di oltre 400 espositori provenienti da tutto il mondo. dislocata su di un'area totale di più di 18,000 metri quadrati, la fiera co-organizzata dall'Hong Kong optical Manufacturers Association, metterà in vetrina una vasta gamma di prodotti fra i quali lenti ed occhiali, lenti a contatto, montature, parti ed accessori, macchinari, design, tecnologia, portaocchiali, materiali per imballaggio, servizi e pubblicazioni. L'industria ottica di Hong Kong rappresenta per il territorio uno degli introiti più massicci. La maggior parte delle società di Hong Kong è rivolta verso la produzione Oem/Odm fabbricando articoli per importanti società straniere. Il territorio è il maggiore esportatore in Asia di occhiali, secondo al mondo dopo l'Italia , secondo al mondo solamente all'Italia, con un totale, nel 2002, di 897 milioni di dollari USA, che rispecchia un aumento del 3 per cento rispetto al 2001. I dati in posssesso che si riferiscono al 2002, confermano che gli stati Uniti sono al primo posto con uno share del 38 per cento ed un aumento del 72 per cento, seguiti dalla Cina (30 per cento, + 50 per cento) e dall'Italia (12 per cento, + 87 per cento). Infolink: www.tdctrade.com 

CONFERENCE DE PRESSE BILAN DE LA FEDERATION TEXTILE SUISSE - SWISS TEXTILES EN 2002 EGALEMENT, LA SITUATION POLITIQUE ET ECONOMIQUE GLOBALE PRECAIRE A EU UNE REPERCUSSION NEGATIVE SUR L'ECONOMIE TEXTILE SUISSE. 
Zurich, 31 mars 2003 - En 2002, le chiffre d'affaires de l'industrie du textile et de l'habillement a atteint CHF 3,8 milliards (contre CHF 4,1 milliards l'année précédente). On aainsi enregistré un recul de 7,8 % par rapport à l'année précédente. Selon l'Office fédéral de la statistique, le nombre de collaborateurs dans le domaine du textile a continué à baisser pour aboutir à 20'700 personnes, ce qui fait 10 % environ d'employés en moins que l'année précédente. Dans le secteur de l'exportation également, les chiffres n'ont pas été bien roses. Pour l'industrie textile, ils ont enregistré un recul de 4,33% par rapport à l'année précédente. Le domaine de l'habillement s'en sort mieux en clôturant sur un résultat positif de 5,5%. Malgré le recul des chiffres d'affaires, qui n'ont que peu ou alors assez gravement chuté, selon les secteurs, le président n'a pas voulu se plaindre; il s'est même montré combatif: "Toute crise peut être aussi interprétée comme une chance". Dans le cadre de son discours, il a donné des informations circonstanciées sur les activités de certains fabricants suisses de textile dans les secteurs les plus divers (fibres chimiques, filatures, fabriques de tissus, de broderies, apprêt et vêtements), qui travaillent de façon particulièrement novatrice et avec succès, se créant ainsi des niches. Thomas Isler a particulièrement porté l'attention sur les textiles de haute technologie ou sur des fibres et tissus synthétiques qui voient de plus en plus le jour et jouent un rôle croissant. L'un des exemples les plus actuels des producteurs suisses de textiles est donné par ces tissus extrêmement légers dans lesquels sont faits les spinnakers d'Alinghi et qui sont, bien entendus, fabriqués par une entreprise suisse. La branche se révèle aussi très forte quand il s'agit de développer des fibres qui sont non seulement agréables à porter sur la peau, mais qui la soignent et la protègent (ex: développement d'un fil à base d'algues, de cellulose et d'argent, qui a un effet bactéricide et anti-irritation). Comme autre exemple, le président a parlé de la production de tissus intelligents, qui passent pour être devenus une spécialité de l'industrie suisse du textile. En font partie, parmi d'autres, le traitement et l'apprêt de tissus qui possèdent d'autres qualités que celles de tenir chaud, protéger et décorer (ex.: le développement d'un apprêt anti-odeur, qui permet de fixer les odeurs désagréables, ou des étoffes qui sont travaillées avec de l'aloe vera ainsi que du ginkgo et qui soignent la peau). Pour le président, ces exemples sont l'expression que la branche est pugnace et qu'elle se reprendra à long terme. La branche textile prend soin de l'environnement La valeur que les fabricants suisses de textiles portent à la qualité de leurs produits, c'est ce qu'a traité pour terminer le vice-président Heinz Hochuli, (délégué du CA de AG Cilander à Herisau), en présentant la nouvelle publication "Environnement et textile" de la Fédération Textile. Heinz Hochuli a indiqué que cette brochure allait répondre au grand intérêt que le public manifeste pour des produits textiles les moins nocifs possibles et leur production. La brochure a été élaborée par des spécialistes des domaines de l'énergie, de l'eau, de l'écologie humaine et du recyclage, en collaboration avec la Fédération. Soutien aux jeunes stylistes grâce au Swiss Textiles Award En conclusion, Ronald Weisbrod, vice-président de la Fédération (délégué du CA de Weisbrod-Zürrer AG), a parlé du soutien offert par Swiss Textiles dans le domaine de l'encouragement des talents. Depuis 2000, dans le cadre des journées de la mode du Gwand à Lucerne, Swiss Textiles décerne le "Swiss Textiles Award" à des stylistes talentueux qui montent. Les deux premières années, les stylistes suisses Daniel Herman et Tran Hin Phu ont reçu cet Award tant convoité, doté d'un prix de CHF 200'000.-. Lors du dernier Gwand, ce fut pour la première fois un styliste étranger, en la personne du Français Benoît Missolin, qui fut lauréat. Ronald Weisbrod a justifié cette décision en expliquant que "le stylisme est toujours international". Mais il a signalé que l'on donnerait une nouvelle dimension à ce prix et qu'il serait ajusté pour des raisons budgétaires. Le Swiss Textiles Award continuera à être décerné à l'occasion des journées de la mode du Gwand. 

I SOMMELIER TOSCANI PREMIANO IL GENIO DI FRANCO ZILIANI, PADRE DEL METODO CLASSICO MADE IN ITALY. 
Borgonato (Brescia) 31 marzo 2003 - Franco Ziliani, patron della celebre maison franciacortina Guido Berlucchi, si appresta ad aggiungere un altro importante riconoscimento al suo già ricco palmarés. Si tratta del Premio Ais (Associazione Italiana Sommeliers) Versilia 2003, attribuito in passato ad altri grandi dell'enologia italiana - Giorgio Pinchiorri e Luigi Veronelli, per esempio - per aver espresso valori d'indiscussa eccellenza in attività rivolte alla conoscenza e valorizzazione della cultura della vite, del vino e della gastronomia. La cerimonia di consegna del prestigioso riconoscimento, avrà luogo lunedì 31 marzo, alle ore 19.00, nella suggestiva cornice della Chiesa di S. Agostino a Pietrasanta (Lucca). La giuria, coordinata dalla Commissione Premio Versilia AIS, composta dal Presidente AIS Regione Toscana Saverio Carmagnini e dai quattro sommelier Augusto Guidugli, Mauro Giannarelli, Franco Mancini e Leone Ramacciotti, ascrive a Franco Ziliani il merito di avere intuito la vocazione spumantistica della Franciacorta, motivando così l'attribuzione del Premio: "Il suo successo nel produrre vini spumanti con il metodo classico ha favorito e stimolato la costruzione e lo sviluppo d'importanti realtà produttive che hanno dato vita alla più dinamica regione spumantistica del panorama vitivinicolo italiano". Nato a Brescia il 21 giugno 1931, Franco Ziliani, dopo il conseguimento del diploma all'Istituto agrario di Alba, subentra, a soli 23 anni, a seguito della morte del padre, nella conduzione dell'azienda vinicola familiare, con l'idea di elaborare in Franciacorta uno spumante metodo classico in grado di competere con il mito dello Champagne. Inizia così la collaborazione professionale con Guido Berlucchi, che pone le basi dell'attività produttiva volta a realizzare l'ambizioso progetto. Una sfida resa ancor più difficile dalla mancanza di attrezzature, materiali ed esperienza per produrre uno spumante con il metodo della rifermentazione in bottiglia, lo stesso messo a punto in Francia alla fine del 1600. Dopo vari tentativi infruttuosi, nel 1961, Ziliani riesce ad elaborare le prime 3.000 bottiglie di spumante con le caratteristiche che cercava, battezzando le sue "bollicine" Pinot di Franciacorta. E' la prima volta sull'etichetta di una bottiglia di vino compare il nome "Franciacorta". Oggi la Guido Berlucchi è il più grande produttore italiano di spumanti metodo classico, per un totale di 4.5 milioni di bottiglie ed un fatturato di circa 65 miliardi. Simbolo e riferimento d'eccellenza per tutti i Metodo Classico prodotti in Italia, le grandi Cuvée firmate Guido Berlucchi nascono da un sapiente assemblage di uve con qualità, aromi e personalità proprie e distintive. L'eleganza e le note fruttate e floreali degli Chardonnay di Franciacorta e Trentino incontrano così la forza, il corpo e la struttura del Pinot Nero dell'Oltrepò Pavese e la gradevole acidità del Pinot Bianco dell'Alto Adige. Il risultato è l' eccellenza qualitativa. La storia del raggiungimento di questo traguardo è dunque la storia della capacità, dell'ambizione e della tenacia di un giovane enologo con un grande sogno, rivelatosi poi intuizione vincente. Ma è anche la storia, attuale, della passione, della tensione al continuo miglioramento e della fermezza di Cristina, Arturo e Paolo Ziliani, uniti per continuare a vincere la sfida lanciata dal padre nel lontano 1961. 

GRANDE SUCCESSO DI PUBBLICO PER "100 ANNI DI CORSA" GIANNI BUGNO E FELICE GIMONDI RICORDANDO FAUSTO COPPI
Milano, 31 marzo 2003 - Grande successo di pubblico alla mostra "100 anni di corsa" inaugurata venerdì 21 marzo presso il Palasport di Monza. All'appuntamento, presenti, oltre al Leone delle Fiandre, Fiorenzo Magni, altri campioni nel mondo della due ruote tra cui Ercole Baldini, Giorgio Albani, Gianni Motta e Francesca Galli. Ma gli incontri con i campioni non finiscono qui. Infatti, domani 27 marzo 2003 alle ore 18.00 visiteranno la mostra Gianni Bugno e Felice Gimondi. Quest'ultimo arriverà alla guida della Lancia B 20, auto con la quale Fausto Coppi partecipò nel 1953 alla 1000 Miglia. La mostra, organizzata da Pressing e curata da Franco Varisco, è aperta al pubblico, con ingresso gratuito, fino a domenica 30 marzo. Si tratta di una rassegna di biciclette da corsa "firmate" e immagini di personaggi che hanno fatto la storia del ciclismo. Un altro capitolo dell'esposizione sarà riservato all' "album" del ciclismo, con alcune delle fotografie più significative di un secolo di corse. 

SULLE ALPI LE ROTTE DELLA STORIA: AL CENTRO DELLA VALCAMONICA NASCE IL PARCO ARCHEOLOGICO DI CIVIDATE CAMUNO LA PRESENTAZIONE OGGI CON IL MINISTRO GIULIANO URBANI 
Cividate Camuno, 31 marzo 2003 - Scoperte del passato e percorsi del futuro, nell'agenda del trentuno marzo: lunedì prossimo alle ore 14:30 occasioni con la storia per l'inaugurazione del parco archeologico di Cividate Camuno (Brescia) alla presenza del Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Giuliano Urbani. Il sito, che è al centro geografico della Valcamonica, area di eccezionale interesse naturalistico e etnografico per la conoscenza della storia dell'umanità, è stato valorizzato attraverso lo studio, lo scavo, il restauro e la musealizzazione di un'area archeologica che comprende il teatro e l'anfiteatro romano di Cividate Camuno, capitale politica della Valcamonica dell'antico popolo dei Camunni (appartenenti al ceppo ligure celtico) e a partire dal 16 a.C., dell'impero romano di Augusto, vittorioso sulle popolazioni alpine. L'importanza che Cividate assunse all'epoca romana è testimoniata dalla presenza di imponenti ville private e costruzioni pubbliche come il foro, le ampie e articolate terme, il teatro (scoperto nel 1973), l'anfiteatro e vari templi. Grandi edifici pubblici che dimostrano che la cittadina era un importante centro amministrativo, religioso e politico, con giurisdizione su una vasta zona che comprendeva anche tutto il Sebino. Il parco è nato dalla collaborazione fra Ministero per i beni e le attività culturali e gli enti territoriali: molti anni di lavoro e un investimento di circa dieci miliardi di vecchie lire per un'intesa che ha permesso di riportare alla luce un intero quartiere della città romana e di progettare un percorso di visita che comprende quelli che gli esperti considerano ritrovamenti d'eccezione, il teatro e l'anfiteatro, anche per lo stato di conservazione delle strutture originali. 

MAESTÀ DI ROMA DA NAPOLEONE ALL'UNITÀ D'ITALIA 28 MARZO - 29 GIUGNO 2003 
Roma, 31 marzo 2003 - Aperti al pubblico gli affascinanti percorsi dell'arte e della storia di Maestà di Roma, l'imponente rassegna espositiva dedicata al mondo delle arti nella Roma ottocentesca preunitaria che si svolge nella cornice ineguagliabile di tre luoghi d'eccezione: le Scuderie del Quirinale, la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e l'Accademia di Francia a Villa Medici. Ideata da Stefano Susinno e da Olivier Bonfait, sulla linea di continuità delle precedenti esposizioni sulla specificità storico-culturale di Roma - l'Idea del Bello (Roma, Palazzo delle Esposizioni 2000) e Art in Rome in the Eighteenth Century (Philadelphia Museum of Art, 2001) - la rassegna, che per quattro mesi esporrà al pubblico oltre 600 opere provenienti dai più prestigiosi musei del mondo, verrà inaugurata dal Capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, dal Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Giuliano Urbani e dal Ministro della Cultura francese, Jean-Jacques Aillagon, a testimonianza degli stretti rapporti bilaterali fra i due paesi e dal Sindaco di Roma, Walter Veltroni. "L'iniziativa è uno dei segni delle intense relazioni culturali fra l'Italia e la Francia, già incredibilmente sviluppate all'epoca napoleonica e che oggi trovano nuovo slancio per gli accordi presi fra i due paesi in campo culturale. Sono convinto che Italia e Francia sono i motori di una identità culturale europea che intende affermarsi attraverso la collaborazione fra gli stati in tutti i settori, dall'arte al cinema, dalla lettura alla musica" ha commentato il Ministro, Giuliano Urbani. "Con questo straordinario sforzo espositivo - ha detto il Sindaco Veltroni - Roma si riappropria definitivamente di un complesso periodo della sua storia artistica superando i luoghi comuni che descrivono l'Ottocento preunitario della città come decadente e privo di innovazioni. La città che emerge nelle tre mostre in cui si sviluppa la rassegna è invece un luogo quanto mai eclettico e cosmopolita, popolato da giovani artisti, collezionisti, viaggiatori e persone di cultura di ogni parte del mondo che qui arrivano per confrontarsi con quelli che sono i temi che da sempre Roma evoca e impone: l'idea di eternità e quella di universalità. E' sotto gli occhi di tutti il salto qualitativo che Roma ha compiuto negli ultimi anni, scoprendo in pieno la sua vena internazionale: "Maestà di Roma" è l'ennesima, eccellente testimonianza della qualità culturale che Roma è in grado di offrire". Promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Galleria Nazionale d'Arte Moderna, dal Comune di Roma con l'Azienda Speciale Palaexpo-Scuderie del Quirinale e dall'Accademia di Francia a Roma, con la collaborazione dei Musei Vaticani e dell'Università Roma Tre, la mostra è stata realizzata -per la parte italiana- da Sandra Pinto, Soprintendente alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna, coadiuvata da Liliana Barroero e da Fernando Mazzocca, e per la parte francese da Olivier Bonfait, chargé de mission pour l'histoire de l'art presso l'Accademia di Francia a Roma. La manifestazione, realizzata grazie al sostegno della Compagnia di San Paolo, conta anche su un prestigioso comitato scientifico che riunisce i maggiori studiosi dell'Ottocento. La mostra intende illustrare il carattere di universalità e cosmopolitismo presente a tutti i livelli della civiltà artistica maturata a Roma fino al momento dell'unificazione nazionale, riportando -spesso per la prima volta- nella città dove furono concepite o realizzate, opere di artisti della levatura di Canova e Thorvaldsen, Hayez e Camuccini, Ingres e Granet, Turner e Corot, Böcklin e Feuerbach, Géricault e Carpeaux, Brjullov e Ivanov. Accanto a tali capolavori, e sempre sulla base di un moderno approccio storico-artistico, sarà esposta in mostra la produzione più significativa delle colonie artistiche straniere la cui presenza a Roma nel corso del diciannovesimo secolo esaltò la vocazione cosmopolita di una città capace di attrarre e affascinare, sottomettendoli alla forza della tradizione classica e cristiana, artisti francesi e inglesi, tedeschi e danesi, spagnoli e austriaci, belgi e olandesi, danesi e svizzeri, russi e americani. 1) Scuderie del Quirinale Universale ed eterna Articolata in sezioni tematiche di carattere fortemente suggestivo ("L'immagine di Roma"; "La 'naturale' bellezza del popolo romano" ed altre), la rassegna alle Scuderie Papali rievocherà la dimensione universale della Roma ottocentesca, in un percorso scandito da grandi capolavori della pittura, della scultura e delle arti applicate. Qui potranno essere ammirate, ad esempio, il celeberrimo Sogno di Ossian di Ingres, dipinto per la stanza da letto di Napoleone al Quirinale e oggi a Montauban, le due Veneri Italiche di Canova e di Thorvaldsen messe per la prima volta a confronto, la vertiginosa veduta di Roma dal Vaticano di Turner della Tate Gallery, le colonne portatili di Palazzo Pitti, l'elegiaca e nostalgica Ifigenia di Feuerbach dalla Staatsgalerie di Stoccarda. Nel confronto serrato fra esaltazione del mito classico e recupero del mito cristiano, Universale ed eterna metterà in evidenza, con sguardo nuovo, la dialettica appassionata che vide fronteggiarsi e intrecciarsi la tensione verso la modernità propria dell'età napoleonica -poi riemersa nel '49- e il poderoso sforzo di tutela delle radici paleocristiane e medievali esercitato dalla Chiesa nei periodi di Restaurazione, a ribadire e difendere l'interezza della propria tradizione ideologica. (2) Galleria Nazionale d'Arte Moderna Capitale delle Arti La Galleria Nazionale d'Arte Moderna dedicherà i suoi spazi al ruolo di Roma come centro artistico egemone dell'Italia preunitaria. La sua spiccata vocazione a qualificarsi per il resto dell'Italia e per il mondo intero come Urbs magistra artium rese la città eterna meta insostituibile per chi volesse apprendere forme e tecniche della tradizione classica e di quella cristiana. Attraverso le opere che documentano la vita degli artisti, i loro atelier, le istituzioni a cui facevano riferimento, le mostre, il mercato, la committenza internazionale che ne diffuse la fama, i loro rapporti con il mondo della letteratura e della musica, sarà spiegato quel processo di formazione degli artisti di ogni nazionalità -europei ed americani- che nel corso dell'Ottocento fecero capo a Roma come ad una sorta di 'Università delle Arti'. Ampio spazio verrà dato al genere del ritratto e alla sua varietà tipologica, uno strumento autoreferenziale con cui il mondo degli artisti riunito a Roma e solidamente accomunato dal ruolo unificante del Mito della città, rappresenta e celebra se stesso. Capitale delle Arti mostrerà capolavori come La Fuga da Pompei di Brjullov proveniente da San Pietroburgo, Paolo e Francesca di Ingres da Angers, la statua di Nidia dal Metropolitan Museum di New York, testimonianze, insieme a molte altre opere, dell'altissimo livello formale e dell'ampiezza della diffusione dei modelli elaborati a Roma. (3) Accademia di Francia a Villa Medici Da Ingres a Degas. Artisti francesi a Roma Per celebrare il bicentenario del suo insediamento alla Villa Medici, l'Académie de France à Rome espone una grande rassegna sugli artisti francesi venuti a Roma nel corso dell'Ottocento per i quali -vincitori del prix de Rome o semplici viaggiatori- la Città eterna fu fonte d'ispirazione, luogo di formazione e, spesso, punto di partenza nella carriera artistica. Dopo una prima sezione consacrata alle formulazioni del neo-classicismo con opere di David d'Angers e di Ingres (Giove e Teti), il percorso richiamerà l'ambiente culturale di Villa Medici tramite una suggestiva serie di ritratti e la riproposizione delle principali tematiche romane: il nudo mitologico con Zefiro e Psiche di Ruxthiel, il paesaggio "d'après nature" o composto con il Colosseo visto da Granet et Corot, la fierezza del popolo romano con tre versioni della Corsa dei cavalli berberi di Géricault, il pittoresco dei briganti e dei contadini. Dopo un affondo nei temi del purismo storico propri della direzione di Ingres (I Gracchi di Guillaume), l'eccezionale allestimento del Grand Salon di Villa Medici apre un nuovo orizzonte sulle divaricazioni dello stile nel corso degli anni '70 dell'Ottocento con Carpeaux, Merson e Regnault. Mettendo in luce la produzione romana dei più grandi artisti francesi dell'epoca la mostra vuole sottolineare l'importanza di Villa Medici come foyer artistico sul quale fu decisiva l'incidenza del 'Mito di Roma'. Un mito che si tramuta in immaginario classico nelle opere di Gustave Moreau e di Degas con le quali si concluderà la sezione francese. www.maestadiroma.it  www.electaweb.com  www.beniculturali.it 

"L'IMPRESSIONISMO E L'ETÀ DI VAN GOGH" A TREVISO FINO AL 13 APRILE 
Milano, 31 marzo 2003 - 36 ore ininterrotte di festa per dire "arrivederci" a Van Gogh. Le propone, a Casa dei Carraresi, Marco Goldin per festeggiare, con una no stop che non ha molti precedenti nella storia delle mostre, il gran finale dell'esposizione dedicata a "L'impressionismo e l'età di Van Gogh". La 36 ore no stop inizierà alle ore 9 di sabato 12 aprile, per concludersi alle 22 di domenica 13, quando il sipario calerà sulla più visitata mostra italiana degli ultimi anni. Già superati i 500 mila ingressi, "L'impressionismo e l'età di Van Gogh" va, a ritmi molto veloci, verso quota 600 mila, battendo ogni record italiano e ponendosi tra le mostre più ammirate al mondo. Per dare una risposta alla folla che preme sul call center delle prenotazioni, gli organizzatori hanno deciso di prolungare sino alle 22 l'orario di chiusura serale della mostra e il sabato sino alle 24. Per il "gran finale", la 36 ore no stop assume il carattere di una festa collettiva, protagonisti l'arte ma anche gli scritti di Vincent Van Gogh, la musica, con un contorno di "generi di sopravvivenza" quali pizze, risotti e cornetti appena sfornati e, come ogni momento di festa prevede, anche ricchi doni. Questi alcuni degli eventi che accompagneranno la lunga "Festa per Van Gogh". Sabato 12 aprile, alle 17 e alle 21 nella sala dei Brittoni all'interno di Casa dei Carraresi, con una capienza di 100 posti a sedere, l'attore Sandro Buzzatti, in uno spettacolo creato per l'occasione, leggerà brani dalle lettere di Van Gogh, accompagnato da un quartetto d'archi. Alla mezzanotte di sabato, le pizzerie "da Fausta" e "da Carla" serviranno ai visitatori della mostra una pizza fumante. Nel corso della notte, attorno alle 2, al piano terra della Casa dei Carraresi, "Improvvisazione notturna" per parole e musica sulle lettere di Van Gogh, voce recitante Sandro Buzzatti e ambientazione sonora a cura di Andrea Martin, con l'intervento di musicisti alle percussioni, al sax e al sintetizzatore, per un suono rivolto alla modernità di Van Gogh. Alla conclusione dello spettacolo, saranno serviti ai visitatori un risotto di radicchio, uno sformato di asparagi e la celebre salamela trevigiana con pomodoro e basilico, tutto ciò offerto dal "Consorzio Ristoratori del radicchio" e dalla macelleria di Bruno Bassetto. Ai visitatori n. 500 e n. 1000 che entreranno dopo l'una di notte e fino alle 7 del mattino, sarà offerto in omaggio un fine settimana ad Amsterdam per due persone. Ad ogni cinquantesimo visitatore entrato nello stesso orario, verrà offerto in omaggio il catalogo della mostra. Domenica 13, dalle 7 alle 9, cornetti caldi cappuccino per tutti i visitatori. Ad offrirli sarà la pasticceria "Al portico oscuro" della famiglia Cesellato, il nome storico trevigiano in materia di pasticceria. Infine un brindisi finale, chiusi i battenti, per festeggiare un risultato "storico" e per salutare Vincent Van Gogh, un saluto che è un arrivederci visto che "La notte stellata sul Rodano" e altre meravigliosi capolavori qui non esposti del Maestro saranno presto a Treviso, ospiti della prossima grande esposizione intitolata "L'oro e l'azzurro. I colori del Sud da Cézanne a Bonnard" che prenderà il via in Casa dei Carraresi l'11 ottobre, all'interno di un ampio progetto espositivo che vede, accanto alla mostra di Casa dei Carraresi, altre tre esposizioni di livello: "Da Corot a Monet. Opere impressioniste e post-impressioniste dai musei sudafricani", a Palazzo Sarcinelli di Congelano; "Da Van Gogh a Picasso. Capolavori del disegno francese del XIX e XX secolo dal County Museum of Art di Los Angeles", a Belluno in Palazzo Crepadona e "Music" a Palazzo Attems e al Castello di Gorizia. Informazioni: Linea d'Ombra tel. 0438.412647 info@lineadombra.it 

A PALAZZO PANELLA, PALAZZOLO SULL'OGLIO, INCONTRO ORGANIZZATO DALLA FONDAZIONE AMBROSETTI CON L'ARTISTA MICHELANGELO PISTOLETTO ARTE CONTEMPORANEA SUL TEMA "L'ARTE E I LINGUAGGI PROSSIMI" 
Milano, 31 marzo 2003 - La Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea, dopo i tre cicli di conferenze dedicati al secondo dopoguerra (dagli anni Cinquanta agli Novanta), intende affrontare uno degli aspetti più significativi dell'oggi, cioè il rapporto tra arte e discipline a lei prossime. In un momento come quello attuale che segnala, dall'arte alla moda, dalla progettazione all'industria, dalla teoria alla tecnologia, una necessità assoluta di immagini e di risoluzioni 'estetiche', riflettere sulle interferenze fra tali linguaggi significa fare luce sulle tendenze dell'oggi, sulla spettacolarizzazione della realtà e sul suo confondersi con le immagini che fino ad ora l'arte sola ha saputo produrre. La Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea, con il nuovo ciclo di conferenze, si addentra quest'anno non solo negli specifici linguaggi dell'arte, ma anche in quelli a lei prossimi quali la moda, l'architettura, il design e la multimedialità per ricercare percorsi nei quali l'arte possa di nuovo definirsi. L'intervento del 27marzo ha visto la presenza di Michelangelo Pistoletto. L'artista internazionale Michelangelo Pistoletto fondò a Torino, nella seconda metà degli anni Sessanta, insieme ad altri artisti (Mario Merz, Jannis Kounellis, Luciano Fabro, Giovanni Anselmo, Pier Paolo Calzolari, Giulio Paolini, Alighiero Boetti, Giuseppe Penone, Gilberto Zorio, Emilio Prini), il movimento poverista, coordinato criticamente da Germano Celant. In sintonia con il clima internazionale (Land art americana, e il 'teatro povero' del polacco Jerzy Grotowsky), gli artisti italiani spostavano l'indagine in una direzione di totale osmosi con la natura, alla riscoperta non solo di quella fuori da sé, e cioè animali, vegetali e minerali, ma anche la natura dentro di sé, cioè il proprio corpo, la propria memoria, i propri gesti, ogni elemento insomma strettamente connesso con la sfera dell¹esistenza sensibile. Il rapporto tra artista e mondo non era mediato, ma un rapporto primario di incontro e di relazione con gli esseri viventi, al fine di farne scaturire un nuovo linguaggio. Così l'artista -sceglie il direttamente vissuto, non più il rappresentato, aspira a vivere, non a vedere- e in questo vissuto scopriva la propria forza e quella del mondo che erano il fondamento dell'opera. Nella produzione artistica però non interagivano solo l'artista e il mondo, ma si ricercava anche un rapporto con lo spettatore che, da puro fruitore del fatto artistico, veniva chiamato in causa per partecipare attivamente al farsi dell'evento artistico. Michelangelo Pistoletto, in particolare con il lavoro Lo Zoo del '68, una sorta di teatro di strada, non solo trascendeva tutte le tecniche tradizionali e usciva dagli spazi dei musei e delle gallerie, ma invadeva quelli cittadini: -Per me l'arte e la vita sono tutte due una questione di durata, non desidero far morire l'arte come non desidero far morire la vita. La più grande arte sarebbe quella di far vivere la vita sempre-. Tale tensione è presente anche in I Quadri specchianti, dove è spettatore-attore lo stesso artista. I plexiglas, gli Oggetti in Meno, Lo Zoo, costituiscono i momenti iniziali e salienti di quell¹attitudine che, via via, si è sviluppata nel tempo e che, dopo più di quarant'anni, è approdata nel '94 a Progetto Arte attuato all'interno della struttura della Fondazione Pistoletto di Cittadellarte, a Biella. Quale ruolo oggi Michelangelo Pistoletto assegna all'arte? Quali sono i programmi di Cittadellarte e quanto del 'direttamente vissuto' di Arte Povera ritorna o si è modificato in Progetto Arte? Quale 'divenire' del reale colgono oggi I Quadri Specchianti? "Sul nostro pianeta- dice Pistoletto si è creato uno squilibrio 'civile' di macroscopiche proporzioni. Un estremo contrasto si è manifestato nel rapporto tra la rapidità dei mezzi di comunicazione, che avvicinano gli abitanti della terra e le distanze millenarie che si interpongono tra le etnie, allontanando irrimediabilmente gli individui." Di fronte a tale disfunzione, Pistoletto richiama la coscienza individuale degli artisti all'assunzione di una responsabilità interpersonale: "Ora, sulla soglia di un nuovo millennio, penso all'arte come progetto di avvicinamento e di congiunzione di tutto ciò che è reciso e spinto verso distanze contrapposte, e penso che essa debba ritrovare la sua compresenza universale." Con il Progetto Arte avviato nel '94, di cui la Fondazione Pistoletto diviene a Cittadellarte l'organismo attivo, Pistoletto propone perciò un nuovo ruolo dell'artista: quello della partecipazione diretta nelle dinamiche sociali in modo che l'arte, in tutte le sue accezioni musica, teatro, letteratura, danza, fotografia, architettura, arte visiva interagisca direttamente con ogni altro ambito del sistema sociale, dall¹economia alla politica, dalla scienza alla produzione, dall'educazione al comportamento. Prossimi appuntamenti: 10 aprile 2003 Alessio Fransoni (artista), 29 maggio 2003 Andrea Lissoni (critico), 13 marzo / 8 maggio 2003 Arte e comunicazione apertura del corso di aggiornamento per Docenti. 

28 MARZO. NASCE UFFICIALMENTE RACING WORLD, UNA NUOVA STRUTTURA CORSE ARMATA PER IL CAMPIONATO DEL MONDO MOTOGP, CLASSE 125CC. 
Imola, 31 marzo 2003 - Il nuovo team schiera in pista due piloti: il ventottenne trevigiano Gino Borsoi ed il diciannovenne sammarinese Alex De Angelis. Il reparto operativo è di prim'ordine, con tecnici riconosciuti tra i migliori esperti su moto Aprilia e mezzi all'avanguardia. L'impatto comunicazionale sarà all'altezza della situazione: le colorazioni delle moto sono state scelte con l'intento di rendere distintivi e unici i piloti Racing World e allo stesso tempo, aumentare la visibilità dei loghi dei supporter sugli schermi televisivi e sul materiale fotografico. Racing World 2003: Natural born racing Starring: Gino Borsoi, pilota trevigiano protagonista nella classe 125 del Campionato del Mondo. Giuseppe Gabrielli, uno dei concessionari Aprilia più importanti. Già impegnato nel Campionato Europeo e nel Campionato Italiano con il Gabrielli Racing Team. Loris Castellucci, della OLM, azienda di manufatti metallici di Imola. Marco Tresoldi, pilota svizzero e manager di Gino Borsoi. Stefano bedon, manager Italjet nel 2001 e per anni, responsabile Comunicazione del team LCR. Story: motori...e computer Tutto parte dall'Amicizia..., quella con la A maiuscola, tra Gino e Stefano, entrambi "fissati" per l'informatica. Stefano ha una piccola società d'informatica a Padova dove Gino si rifugia, di tanto in tanto, per elaborare (moto o pc non fa differenza ...per Gino è proprio una mania!) il processore del suo PC o installare qualche diavoleria software. Entrambi sono Amici e collaborano professionalmente con il pilota svizzero Marco Tresoldi che partecipa, con un proprio team, al Campionato Italiano ed Europeo. Stefano è Amico anche di Loris Castellucci, suo coetaneo con una grande passione per le due ruote. Da anni, suo padre Gianni collabora con un Team del Mondiale e l'aspirazione di Loris è quella di diventare un addetto ai lavori. Giuseppe Gabrielli è un nome che, nell'ambiente, parla da solo. Il suo team del Campionato Italiano ed Europeo splende per organizzazione e capacità; secondo nell'Euroeo 2002 con Pellino su Aprilia, Giuseppe ha voglia di Mondiale. L'incontro tra tutti, in una calda giornata d'agosto, sancisce l'inizio di una collaborazione tra persone che si stimano e con una grande voglia di vincere. Lo Spirito ....una grande voglia di vincere. Lo spirito della Società Sportiva Racing World non è quello di produrre profitto: tutto ciò che non è "competenze dei singoli" è reinvestito interamente per produrre risultati in pista. La squadra si è accaparrata le moto migliori, i tecnici che riteneva più capaci, il pilota più promettente del momento e ha fatto costruire un bilico officina all'avanguardia dall'Azienda Sperotto di Vicenza. L'idea di partenza è stata quella di iniziare subito ai massimi livelli, competitivi nei riguardi dei migliori team del Mondiale: oggi, in un mondo esasperato come quello del Motomondiale, non c'è più spazio per i compromessi. Passato recente Nei recenti test in terra iberica, Alex è il pilota che ha convinto di più per costanza di rendimento: secondo a Jerez e terzo all'Estoril, il sammarinese non ha compiuto giri "alla morte" ma ha inanellato giri veloci su giri veloci, dimostrando un gran stato di forma. Quarto all'Estoril, anche Gino, nonostante il tempo necessario per adattarsi al nuovo assetto Ohlins, è andato forte ed è determinato più che mai ad ottenere il suo miglior risultato di sempre in Campionato. Senza sedersi sugli allori prima del tempo, si sta ancora lavorando per la massima competitività in gara. Di qui gli accordi con Braking e OZ per lo sviluppo di una soluzione all'avanguardia "cerchio in lega + freno periferico"; altri accordi tecnici importanti sono con Dell'orto, Crp Technology, Olm, Lightech, Starlane e Regina. 

Pagina 1   Pagina 2   Pagina 3   Pagina 4  Pagina 5  Pagina 6

Titoli      Home    Archivio news