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2003 anno 6°  

NOTIZIARIO
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di

VENERDI'
 9  GENNAIO  2004

pagina 1

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PREVISIONI ECONOMICHE GLOBALI 2004 DELLA BANK OF AMERICA - LONDRA.

Londra, 9 gennaio 2004 - L'ufficio Studi della Bank of America ha rilasciato un ponderoso rapporto (38 pagine) "Global Economic Outlook 2004" sulle previsioni economiche globali per l'anno appena iniziato. Innanzitutto va detto che nel 2003 - malgrado guerre e disordini vari - le economie mondiali, anche se in modo non uniforme, sono migliorate rispetto all'anno precedente e le previsioni per il 2004 sono favorevoli, con una ancor maggiore crescita e meno sacche di "underperformance" cioè di scostamento rispetto alle aspettative. La produzione globale - che ha visto un aumento per ora ancora stimato di circa 2,5% - si prevede vedrà un'espansione del 3,2% nel 2004. Ci si attende che gli Stati Uniti contribuiranno a questa migliore prestazione con un aumento approssimativo del 4,2% (3,6% se misurato sull' ultimo trimestre), così come il Giappone che vedrà un rimbalzo rispetto al 2003 con una crescita superiore al 2% nel 2004. La Cina continuerà a crescere in modo rapido, anche se in modo leggermente meno impetuoso rispetto al passo annuale di circa 8,2% nel 2003. Una crescita si registrerà anche in altre nazioni dell'Asia che beneficeranno di maggiori opportunità commerciali. L'europa - in particolare le nazioni "core" vale a dire le più significative. Le cui economie hanno visto condizioni di recessione, registrerà solo aumenti modesti e continuerà a rallentare il passo della crescita globale. In America, il Canada e il Messico godranno di una crescita maggiore. Ci si aspetta che le pressioni inflazionistiche mondiali resteranno invariate nel 2004, malgrado gli alti prezzi dell'energia e del petrolio. Una lieve deflazione probabilmente si verificherà in Giappone, mentre in Cina la fiorente produzione "low-cost" di merci per il commercio e l'esportazione genererà competitività e innovazione, anche se la richiesta cinese di materie grezze farà aumentare i prezzi delle "commodities". Robusti incrementi di produttività contribuiranno a tenere bassa l'inflazione negli Usa, anche se i costi delle importazioni sono destinati probabilmente a crescere a causa del basso valore del dollaro. L'inflazione in Europa si prevede che diminuirà, arrivando sotto il 2%, anche a seguito del successo ottenuto dalla Banca Centrale nella politica di contenimento, di una lenta ripresa economica e il rafforzamento dell'Euro. I tassi di interesse globali a breve termini dovrebbero mantenersi bassi. La Banca del Giappone si è ufficialmente impegnata a mantenere una politica di tasso zero per aiutare il Paese nel tentativo di far crescere il Pil e sradicare la deflazione. Negli Usa, anche in presenza di una buona espansione economica la politica della Federal Reserve per una praticamente effettiva stabilità dei prezzi e relativa bassa inflazione ritarderà ogni eventuale aumento dei tassi di interesse a breve (short-term) almeno sin verso la seconda metà del 2004. In Europa, si prevede che la Banca Centrale (Ecb) terrà i tassi vicini al 2%, con un occhio al fatto che movimenti possano influire sul tasso di cambio dell'Euro. I tassi globali di interesse potranno eventualmente alzarsi di riflesso a brillanti risultati economici e relativi maggiori aspettative di guadagni. In ogni caso non ci si attendono significative variazioni in aumento dei tassi almeno sino al 2005. Con aspettative di bassa inflazione, i tassi effettivi di rendimento dei "bond" o obbligazioni già riflettono un certo rialzo della crescita economica, suggerendo una minore pressione rialzista mentre maturerà una graduale espansione economica. Il rapporto complet può essere visto sul sito Internet: www.Bofa.com/capitalmarkets 

COMMENTO DELL'UFFICIO STUDI ECONOMICI DELLA BANK OF AMERICA SULLA CONFERENZA STAMPA DELL'8 GENNAIO DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA.
Londra, 9 gennaio. 2004 - A seguito della Conferenza stampa del Presidente Ecb l'Ufficio Studi Bank of America non cambia per ora le previsioni circa i tassi di interesse in Europa, anche se nota una maggiore attenzione del Presidente Tirichet, rispetto a dicembre, verso l'alto valore dell'Euro che potrebbe alla fine avere riflessi negativi sulle esportazioni, non sufficientemente compensati dal basso costo (in Euro) del petrolio e di altre materie prime quotate in dollari sui mercati internazionali. Le previsioni Boa sono ora che la Banca Centrale Europea manterrà i tassi invariati sino a quando l'Euro dovesse arrivare al livello di l,30 o più contro Dollaro. In tal caso si potrebbe probabilmente verificare una riduzione del tasso di sconto, entro qualche mese da questo avvenimento.

LA BCE NON TAGLIA I TASSI
Bruxelles, 9 Gennaio 2004 - Il direttivo della Banca centrale europea riunito ieri ha deciso di mantenere invariati i tassi di riferimento della zona euro, come era nelle attese del mercato. Il tasso minimo del rifinanziamento principale rimane quindi al 2%, livello a cui è stato portato nel meeting dello scorso 5 giugno scorso con una riduzione di 50 centesimi. Confermato a 1% il tasso sui depositi overnight presso la Bce e a 3% quello sui rifinanziamenti marginali. Oggi si è riunito anche il board di politica monetaria della Bank of England che ha deciso di lasciare il tasso di riferimento invariato al 3,75%.

SECONDO LIIKANEN, L'AZIONE PREPARATORIA PRESENTATA DALLA COMMISSIONE EUROPEA DEFINIRÀ L'AGENDA STRATEGICA DI RICERCA SULLA SICUREZZA
Bruxelles, 9 Gennaio 2004 - La Commissione europea ha delineato la struttura della proposta di azione preparatoria per la ricerca sulla sicurezza, definita "un primo passo importante" per risolvere la mancanza, in ambito europeo, di coerenza sulle questioni in materia di difesa. L'azione preparatoria, che figurava fra le raccomandazioni contenute in una comunicazione sulla politica europea in materia di apparecchiature di difesa, adottata nel marzo 2003, ha come obiettivo ultimo di sviluppare una visione ed un'agenda strategica a lungo termine per la ricerca in materia di sicurezza. Nel definire i piani, il commissario per le Imprese e la Società dell'informazione, Erkki Liikanen, ha dichiarato: "Non esiste attualmente in Europa un approccio coerente alla ricerca in materia di sicurezza. [...] L'azione preparatoria [...] contribuirà a migliorare la sicurezza dei cittadini europei ed a rafforzare il potenziale tecnologico ed industriale dell'Europa". A sostegno della sua tesi, Liikanen ha sottolineato che, nel complesso, gli Stati membri dell'Ue investono nel settore della difesa circa la metà degli Stati Uniti, impiegando soltanto un quinto delle proprie capacità. Oltre a delineare un'agenda strategica di ricerca in materia di sicurezza, l'azione preparatoria sosterrà direttamente un ristretto numero di progetti mirati che svilupperanno le ricerche già intraprese a livello europeo, nazionale ed intergovernativo. La Commissione ha proposto uno stanziamento di 15 milioni di euro per finanziare l'azione, che il Parlamento europeo dovrebbe votare agli inizi del 2004. È stato costituito altresì, quale parte del processo, un "gruppo di personalità" di alto livello, che riunisce dirigenti industriali e direttori di istituti di ricerca, responsabili politici, eurodeputati ed osservatori intergovernativi. Tale gruppo avrà la responsabilità di proporre i futuri requisiti della ricerca sulla sicurezza in Europa. Per questa fase iniziale, sono stati individuati cinque settori prioritari in materia di sicurezza: miglioramento della cosiddetta "situation awareness" (consapevolezza e padronanza della situazione); ottimizzazione della sicurezza e della protezione dei sistemi in rete; protezione contro il terrorismo; potenziamento della gestione della crisi; ed, infine, interoperabilità ed attuazione di sistemi integrati per l'informazione e la comunicazione. L'azione si propone, in ultima istanza, di stabilire le condizioni e le disposizioni necessarie ad attuare un'efficace collaborazione fra i programmi nazionali di ricerca nel settore della sicurezza globale. Liikanen ha espresso, infine, il seguente monito: "I nostri concorrenti, ed in particolare gli Stati Uniti, investono sempre più nella ricerca: non possiamo assolutamente permetterci di perdere altro terreno". Infolink: http://europa.Eu.int/comm/enterprise/defence/

LIBERA CIRCOLAZIONE DEI SERVIZI: LA COMMISSIONE EUROPEA CHIEDE ALL'ITALIA DI MODIFICARE LA SUA LEGISLAZIONE IN MATERIA DI CONCESSIONI IDROELETTRICHE
Bruxelles, 9 gennaio 2004 - La Commissione ha deciso d'inviare all'Italia una richiesta ufficiale di modifica delle procedure con cui sono attribuite le concessioni della produzione idroelettrica, le quali accordano una preferenza ai concessionari uscenti e, nella Regione Trentino Alto Adige, agli enti pubblici locali. La Commissione ritiene tali procedure incompatibili con la libertà di stabilimento. La richiesta è presentata sotto forma di parere motivato, seconda tappa della procedura d'infrazione prevista dall'articolo 226 del trattato Ce. In mancanza di una risposta soddisfacente entro due mesi, la Commissione potrebbe decidere di adire la Corte di giustizia. La Commissione ha deciso d'inviare all'Italia un parere motivato a causa dell'incompatibilità con il principio della libertà di stabilimento della sua legislazione in materia di attribuzione delle concessione idroelettriche. La libertà di stabilimento vieta le restrizioni all'esercizio transfrontaliero delle attività economiche, in particolare ogni forma di discriminazione diretta o indiretta tra operatori comunitari. La Commissione contesta in primo luogo la preferenza accordata al concessionario uscente, a parità d'offerta con altri concorrenti, al momento del rinnovo delle concessioni della produzione idroelettrica, a norma dell'articolo 12 del decreto n. 79 dell'11/3/1999 ("decreto Bersani"). Questa preferenza costituisce una grave violazione del principio di parità di trattamento tra i partecipanti, tale da dissuadere potenziali aziende candidate ad impegnarsi nel complesso lavoro tecnico di elaborazione e presentazione delle offerte di partecipazione, tenuto conto che il concessionario uscente ha diritto ad avere l'ultima parola. Tale preferenza non si giustifica con ragioni legate alla sicurezza degli impianti o alla fornitura dell'energia, poiché non costituisce in sé un mezzo adeguato per conseguire tali obiettivi e, in ogni caso, è sproporzionata. Essa può di fatto essere sostituita da alternative meno restrittive: imposizione di un capitolato d'oneri ben preciso, controlli, sanzioni ecc. La Commissione critica inoltre la proroga automatica delle concessioni in corso al momento dell'entrata in vigore del decreto italiano, per periodi fino a trent'anni (in particolare nel caso delle concessioni il cui titolare è la società Enel). Tale sistema può condurre al mantenimento a tempo indeterminato dello status quo, dato che, quando scadranno le concessioni prorogate, ogni società attualmente titolare di una concessione potrà, volendo, avvalersi della preferenza che le è stata concessa per un nuovo lungo periodo. La possibilità che altri operatori vi abbiano accesso può dunque restare puramente teorica. La Commissione contesta altresì le disposizioni analoghe previste dall'articolo 11 del decreto legislativo n. 463 dell'11/11/1999, relativo alla Regione autonoma del Trentino Alto Adige, che attribuisce agli enti pubblici locali e alle società di loro appartenenza la medesima preferenza accordata al concessionario uscente, di cui si è detto sopra. Questa alterazione della parità di trattamento non si giustifica con ragioni connesse alla tutela delle collettività e degli enti locali (ragioni che di per sé non vengono messe in discussione). Il parere motivato della Commissione contesta il fatto che suddetto decreto legislativo prevede una proroga automatica fino al 2010 delle concessioni che sono state attribuite nella regione, riservandola però unicamente all'Enel e alle società di proprietà degli enti locali. Informazioni aggiornate su tutte le procedure d'infrazione riguardanti gli Stati membri si trovano nel seguente sito: http://europa.Eu.int/comm/secretariat_general/sgb/droit_com/index_fr.htm

INVITO A PRESENTARE PROGETTI NELL'AMBITO DEL PROGRAMMA ITEA (TECNOLOGIA DELL'INFORMAZIONE PER IL PROGRESSO EUROPEO)
Bruxelles, 9 Gennaio 2004 - Nell'ambito di Itea un programma cluster strategico di Eureka, è stato annunciato il lancio di un prossimo invito a presentare progetti per attività di ricerca e sviluppo precompetitiva nel settore del software embedded e distribuito. La partecipazione all'invito sarà aperta ai grandi gruppi industriali, alle piccole e medie imprese (Pmi), nonché agli istituti di ricerca e alle università. I progetti Itea sono iniziative di tipo "bottom up" orientate verso l'industria che comportano la collaborazione di almeno due partner industriali di due paesi diversi. L'invito sarà aperto il 19 gennaio e le descrizioni dei progetti dovranno essere presentate entro il 2 aprile. Per ulteriori informazioni consultare il seguente sito web: http://www.Itea-office.org

REGNO UNITO, SEMINARI SULLA PREPARAZIONE DELLE PROPOSTE PER IL 6PQ E SULLE QUESTIONI FINANZIARIE
Cambridge, 9 Gennaio 2004 - Il 10 e il 26 febbraio si svolgeranno a Cambridge (Regno Unito) due workshop destinati ai membri della comunità dei ricercatori interessati all'elaborazione di una proposta per il Sesto programma quadro  (6PQ) . Il primo seminario spiegherà come presentare alla Commissione e ai suoi valutatori una proposta che soddisfi i criteri di valutazione e gli obiettivi della Commissione. Entrambi i workshop tratteranno i progetti integrati (Ip) e i progetti specifici mirati nel campo della ricerca (Strep). Il secondo seminario tratterà i nuovi principi di gestione finanziaria introdotti con il 6Pq. I partecipanti avranno la possibilità di conoscere i nuovi principi finanziari del 6Pq e di svolgere una serie di esercizi relativi al funzionamento pratico di tali principi, sia al livello del progetto sia all'interno di ciascuna delle organizzazioni partecipanti. Infolink: http://www.Singleimage.co.uk  oppure rivolgersi a: Sue Greig Singleimage Limited Tel: +44 1480 497712

ABI RESPINGE GLI ATTACCHI CONTRO LE BANCHE SU PARMALAT
Roma, 9 Gennaio 2004 - Abi rileva che la vicenda Parmalat, su alcuni media, ha costituito l’ennesima occasione per un generico e indiscriminato attacco contro le banche del nostro Paese. E’ invece necessario prendere atto che non vi può essere corretto funzionamento dei mercati, efficiente erogazione del credito e salvaguardia dei risparmiatori se le imprese non forniscono informazioni vere e complete. Le banche italiane e le principali banche del mondo hanno utilizzato informazioni ufficiali di cui oggi viene contestata la veridicità. Abi respinge pertanto con fermezza gli attacchi in atto. E’ una vicenda in cui le stesse banche possono considerarsi parte lesa e che viene invece strumentalmente utilizzata contro di loro, con gravi danni anche per l’immagine internazionale dell’intero sistema-Paese.

COMMISSIONE GALGANO: I RAPPRESENTANTI DESIGNATI DALLE ISTITUZIONI
Roma, 9 gennaio 2004 - Il Mef comunica che la Commissione costituita nel 2002 e presieduta dal prof. Francesco Galgano, incaricata di studi sulla disciplina societaria, ha avuto composizione istituzionale: Banca d’Italia, Consob, Borsa Italiana, Ordine dei dottori commercialisti, Assirevi. Ciascuna istituzione ha designato un proprio rappresentante: Bruno Bianchi, Banca d’Italia; Massimo Tezzon, Consob; Massimo Capuano, Borsa Italiana Spa; Lino De Vecchi, Ordine dei dottori commercialisti. Assirevi, l’Associazione delle società di revisione contabile, ha designato il suo presidente, Adolfo Mamoli.

ASSOGESTIONI:A DICEMBRE SALDO POSITIVO PER +917,9 MLN. DI EURO. AZIONARI E FLESSIBILI SEMPRE PIÙ POSITIVI. BILANCIATI IN ROSSO. SEGNO MENO PER GLI OBBLIGAZIONARI CHE MANTENGONO SALDO ANNUALE IN POSITIVO.
Milano, 9 gennaio 2004 - 2003 anno della riscossa per i fondi comuni che hanno chiuso gli ultimi dodici mesi con una raccolta complessiva di +25.157,9 milioni di euro. Nei due anni precedenti i saldi di raccolta erano invece risultati negativi:–599,4 milioni di euro nel 2001; –6.400,9 milioni di euro nel 2002. “Il risultato del 2003 è assolutamente positivo – commenta Guido Cammarano, Presidente di Assogestioni – mostra che i fondi comuni sono stati considerati dai risparmiatori italiani come uno strumento di investimento e di diversificazione. I fondi comuni sono stati premiati per la loro trasparenza, flessibilità e professionalità. Nel corso del 2003 abbiamo registrato un ritorno dei risparmiatori al comparto azionario che si è consolidato nel secondo semestre dell’anno”. I fondi azionari sono dunque stati i protagonisti del 2003, dopo la parentesi negativa di maggio, la categoria ha chiuso sempre in positivo fino a fine anno. A dicembre il saldo è stato di +812,2 milioni di euro. Un’altra categoria da record è stata quella dei fondi flessibili che hanno registrato saldi positivi in tutti i dodici mesi e hanno chiuso dicembre a +784,7 milioni di euro. Ottimi risultati anche per i fondi di liquidità che registrano un saldo di raccolta annuale di +15.468 milioni di euro. Il mese di dicembre si è chiuso per questa categoria a +1.097,5 milioni di euro. Dopo otto mesi in nero i fondi obbligazionari hanno riportato, negli ultimi mesi del 2003, dei risultati di raccolta negativi. Il saldo annuale si è tuttavia mantenuto largamente in territorio positivo (+10.721,9 milioni di euro) mentre quello di dicembre, pur rimanendo negativo, ha segnato un recupero rispetto a novembre chiudendo a –1.446,3 milioni di euro. Il patrimonio dei fondi comuni d’investimento si è attestato, a fine dicembre, a quota 508.997,9 milioni di euro. In un anno i fondi hanno registrato una crescita patrimoniale del 9,2% Molto buoni anche i dati relativi ai fondi di fondi (non inclusi nei totali per evitare duplicazioni) che nel corso dell’anno hanno raccolto +1.154 milioni di euro e nel mese di dicembre +224,7 milioni di euro. Il patrimonio di questa categoria di fondi si è attestato a 7.683,6 milioni di euro.
 

UNICREDITO ITALIANO: OFFERTA PUBBLICA DI ACQUISTO RESIDUALE SU AZIONI LOCAT
Milano, 9 Gennaio 2004 - Unicredito Italiano informa di aver depositato ieri presso Consob la comunicazione della propria intenzione di promuovere un’offerta pubblica di acquisto residuale, ai sensi dell’articolo 108 del D. Lgs. 58/98, avente ad oggetto massime n. 28.790.365 azioni ordinarie emesse da Locat S.p.a., del valore nominale di € 0,32 ciascuna, di cui: 1. N. 26.149.343 azioni ordinarie sottoscritte e versate; 2. N. 138.522 azioni ordinarie, anche esse sottoscritte e versate, assegnate al personale dipendente e gravate da vincolo triennale di indisponibilità, con scadenza del suddetto vincolo, per ciascuna delle due emissioni esistenti, rispettivamente, 4 settembre 2004 e 4 settembre 2005; 3. N. 2.502.500 azioni emittente a fronte dell’esercizio dei diritti d’opzione esercitabili, nel rapporto di 1:1, al momento dell’Offerta, ai sensi del regolamento del piano di stock option dell’Emittente, e che potranno essere in circolazione durante il periodo di adesione all’Offerta, azioni rappresentanti l’intero flottante esistente sul mercato. Unicredit, che detiene attualmente n. 518.355.103 azioni ordinarie, pari al 94,901% del capitale sociale dell’Emittente sottoscritto e versato alla data odierna (e che il 4 settembre 2005, scaduti gli ultimi vincoli gravanti su azioni vincolate conferite all’offerta pubblica di acquisto promossa nella scorsa estate, diverrà titolare di n. 519.917.801 azioni Locat, pari al 95,187% dell’attuale capitale sociale della medesima), ricorda che: •la somma delle azioni di cui ai punti (1) e (2) rappresenta il 4,813% del capitale sociale di Locat ad oggi sottoscritto e versato, mentre la somma delle azioni di cui ai punti (1), (2) e (3) rappresenta il 5,247% del capitale sociale dell’Emittente fully diluted; •il trasferimento delle “Azioni Vincolate” dei dipendenti che aderissero all’Opa, ed il relativo regolamento del corrispettivo, avverrà solo alla scadenza dei rispettivi vincoli; •non costituiranno oggetto della presente Offerta i 10.585.800 diritti di opzione, emessi dal Consiglio di Amministrazione di Locat, su delega dell’Assemblea Straordinaria nell’ambito del piano di stock option, e non esercitabili durante l’Offerta; •per tali diritti (di cui i primi sono esercitabili a partire dal giugno 2004), validi per sottoscrivere azioni Locat nel rapporto di 1:1 ed assegnati al top management, ai dipendenti e agli agenti, Unicredit intende, di concerto con Locat, identificare un meccanismo che consenta ai titolari delle azioni derivanti dall’esercizio dei diritti di realizzare un risultato economico equivalente a quello conseguibile con il piano di stock option ad oggi in vigore..Corrispettivo dell’Offerta L’offerente riconoscerà per ogni Azione portata in adesione all’Offerta un corrispettivo in contanti di € 1,024. Il controvalore massimo complessivo dell’Offerta, in caso di adesione totalitaria all’Offerta, sarà, pertanto, pari a € 29.481.333,76, dei quali massimi € 141.846,52, rappresentanti il corrispettivo relativo alle Azioni Vincolate, verranno trasferiti ai titolari delle stesse al termine del periodo di indisponibilità, contestualmente al trasferimento delle stesse. Il periodo di adesione all’Offerta sarà preventivamente concordato con Borsa Italiana S.p.a.. Si ritiene, peraltro, che detto periodo di adesione possa iniziare nei primi giorni di febbraio e possa concludersi nei primi giorni del prossimo marzo. Unicredit, giunto a detenere circa il 95% del capitale sociale di Locat a seguito dell’Offerta Pubblica di Acquisto Totalitaria promossa nell’estate scorsa, promuove la presente Offerta affinché, ai sensi del Regolamento dei Mercati Organizzati e Gestiti da Borsa Italiana S.p.a., detto titolo sia revocato a decorrere dal giorno di borsa aperta successivo all’ultimo giorno di pagamento del corrispettivo dell’Offerta stessa. Qualora, inoltre, a seguito dell’Offerta giungesse ad essere titolare di un numero di Azioni che, unitamente alle Azioni già in suo possesso, rappresentassero almeno il 98% del capitale ordinario di Locat sottoscritto e versato alla data di chiusura del periodo di Offerta, Unicredit si avvarrà del diritto di acquisire le azioni residue entro 4 mesi dalla conclusione dell’Opa, ai sensi dell’art. 111 del D. Lgs. 58/98 Premesso che per il pagamento del corrispettivo dell’Offerta Unicredit farà ricorso alle proprie risorse disponibili, l’Offerente rende noto che, in relazione alle azioni liberamente trasferibili, ha accantonato in conto vincolato presso Unicredit Banca Mobiliare S.p.a. - a fronte di un controvalore massimo complessivo dell’Offerta di € 29.339.487,24 - Buoni del Tesoro Poliennali, scadenza 1° nov. 2023, tasso 9%, per un capitale nominale di € 23.000.000, ed un controvalore attuale di mercato di oltre € 35.000.000. Il pagamento del corrispettivo relativo alle n. 138.522 azioni gravate da vincolo di indisponibilità – per le alla quali potrebbe venir pagato un corrispettivo massimo di € 141.846,52 – è, invece, assistito dalla garanzia relativa al pagamento delle azioni vincolate rilasciata in occasione della precedente offerta volontaria. Detta garanzia prevede il vincolo, sino al 4 set. 2005, di ulteriori € 2.000.000 di capitale nominale dei titoli sopra indicati, pari ad un controvalore di mercato attuale di oltre € 3.000.000, a fronte di un rischio massimo garantito pari € 1.548.274,72). Unicredit informa, infine, che Consulente Finanziario dell’operazione e Intermediario Incaricato del coordinamento della raccolta delle adesioni è Unicredit Banca Mobiliare S.p.a.

PARMALAT REVOCA INCARICO A DELOITTE & TOUCHE
Collecchio (Parma), 9 gennaio 2004 - Parmalat Finanziaria S.p.A. in amministrazione straordinaria comunica che ieri ha revocato l’incarico di revisione conferito alla Deloitte & Touche S.p.A..

SMENTITA DI BANCA MONTE DEI PASCHI
Siena, 9 Gennaio 2004 - In relazione a quanto contenuto in un articolo di stampa, pubblicato ieri la Banca Monte dei Paschi di Siena Spa e la Fondazione Monte dei Paschi di Siena dichiarano destituita di ogni fondamento la notizia relativa all'ipotesi di dimissioni del Presidente della Banca. Siena,

DAVIDE CAMPARI CALENDARIO EVENTI SOCIETARI PER L’ANNO 2004
Milano, 9 gennaio 2004 – Davide Campari-milano S.p.a. Ha comunicato il calendario delle date relative ai principali eventi societari di carattere periodico per l’anno in corso: 22 marzo 2004 Cda - Approvazione progetto di bilancio al 31 dicembre 2003; 29 aprile 2004 Assemblea degli Azionisti; 10 maggio 2004 Cda - Approvazione risultati del 1° trimestre al 31 marzo 2004; 8 settembre 2004 Cda - Approvazione risultati semestrali al 30 giugno 2004 ; 8 novembre 2004 Cda - Approvazione risultati del 3° trimestre al 30 settembre 2004

BENETTON GROUP, RICONFERMA LE STIME DI FATTURATO 2003
Ponzano, 9 Gennaio 2004 - Benetton Group, in riferimento a indicazioni apparse su un quotidiano finanziario italiano, riconferma le stime di fatturato 2003 a 1.845 milioni di euro, già rese note lo scorso dicembre in occasione della presentazione delle "Linee Guida 2004-2007". La flessione dei ricavi rispetto al 2002 (1.992 milioni di euro) deriva prevalentemente dalla cessione dei marchi sportivi avvenuta all'inizio del 2003. L 'azienda sottolinea inoltre di non aver mai comunicato l'andamento delle vendite di abbigliamento di dicembre che, in ogni modo, si presenta in linea con l'anno precedente.

FERRITALIA: CAMBIO AI VERTICI, TORTIMA NUOVO DIRETTORE CON UN FATTURATO DI MILIONI DI 20 MILIONI DI EURO NEL 2003 IL GRUPPO È LEADER IN ITALIA NEL SETTORE FERRAMENTA E UTENSILERIA E TRA I PRIMI A LIVELLO EUROPEO
Padova, 9 Gennaio 2004 - Luciano Tortima , 56 anni, è il nuovo Direttore del Gruppo Ferritalia ed assumerà l’incarico dal primo gennaio 2004. A nominarlo è stato il C.d.a., ritenendolo una persona di grande esperienza , che da anni lavora all’interno dell’azienda e che conosce alla perfezione il prodotto e le dinamiche interne. Tortima succede a Gianluigi Michelotto, che lascia l’azienda per passare dalla funzione di manager a quella di imprenditore nel settore alimentare. Luciano Tortima, che ha iniziato la sua carriera nel settore nel 1969 alla Paolo Morassutti Spa di Padova, nel 1980 è entrato a far partre dello staff Ferritalia prima come Assistente del Direttore e poi come Product Manager. Nel febbraio del 2002 è stato nominato Direttore Acquisti e, dal primo gennaio 2004, sarà il nuovo Coordinatore della Sede Gruppo Ferritalia. “Lavorerò nel segno della continuità – ha sottolineato il neo Direttore -, proseguendo le linee già impostate da Gianluigi Michelotto”. Il cambio ai vertici si inserisce in un momento di particolare crescita per Ferritalia. L’azienda prevede infatti di chiudere il 2003 registrando un incremento di fatturato di circa il 5%. “Raccolgo una buona eredità - ha precisato Tortima -, ed è mia intenzione proseguire e consolidare il piano strategico improntato dal mio predecessore all’inizio del 2002” . Ferritalia, associa aziende del settore utensileria e ferramenta tra le più rappresentative nel panorama nazionale, alcune esistenti già dalla metà dell'800. Attiva dal 1974, ha la sua sede centrale a Padova.

LLOYD ADRIATICO: IN PALIO 20 BORSE DI STUDIO PER UN’ESPERIENZA ALL’ESTERO IL 15 GENNAIO 2004 SCADE IL TERMINE PER LA PRESENTAZIONE DELLE CANDIDATURE
Milano, 9 Gennaio 2004 - Restano ancora pochi giorni a disposizione degli studenti delle scuole medie superiori che intendono usufruire delle 20 Borse di studio messe a disposizione dal Lloyd Adriatico per una esperienza di vita all’estero: un’occasione unica, rivolta ai giovani, per migliorare la loro conoscenza del mondo e per imparare una lingua straniera.. Il prossimo 15 gennaio 2004 scade infatti il termine d’iscrizione per accedere alla selezione dei candidati. L’iniziativa nasce in collaborazione con Intercultura, la più importante organizzazione che realizza scambi educativi per i giovani. L’iniziativa congiunta del Lloyd Adriatico e di Intercultura prevede nell’edizione 2003-2004l’assegnazione di 15 borse di studio riservate ai figli di clienti della Compagnia – delle quali 5 per iniziativa degli Agenti della Toscana riservate a studenti residenti nella Regione– ed altre 5 borse di studio indirizzate ai figli di dipendenti e agenti della Compagnia e a giovani residenti nella città di Trieste, dove ha sede il Lloyd Adriatico. La Compagnia guidata da Enrico Tomaso Cucchiani testimonia anche in questa iniziativa la sensibilità verso il ruolo sociale dell’impresa e il suo impegno nella formazione dei giovani. Cucchiani è membro dell’Advisory Board di Intercultura, formato da ex borsisti che occupano posizioni rilevanti nella vita nazionale. Ne fanno parte, tra gli altri, Franco Bernabè, manager e Presidente della Biennale di Venezia, Gian Filippo Cuneo, Consulente d’azienda, Francesco Favotto, Preside della Facoltà di Economia dell’Università di Padova, Gustavo Ghidini docente all’Università Luiss di Roma, Pippo Ranci, Presidente dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, Carlo Secchi, Rettore dell’Università Bocconi di Milano, Ulrich Weiss di Deutsche Bank. “Al giorno d’oggi – osserva Cucchiani – investire nel futuro dei giovani è indispensabile, più che in passato, per garantire loro un futuro di successo: in un mondo sempre più complesso, conoscere bene le lingue straniere e comprendere culture diverse diventa essenziale. Il Lloyd Adriatico, sensibile a questa problematica, ha deciso di investire nel futuro dei figli dei propri clienti. L’investimento nei giovani è una testimonianza del nostro impegno ad investire nel futuro del Paese, ed anche un modo per dimostrare concretamente la vicinanza ai nostri clienti, alle loro famiglie, a quanto hanno di più caro. Con molti clienti, c’è un rapporto di lunga data e questo è un modo per rafforzare tale legame e per creare valore per le loro famiglie. Siamo certi che un’esperienza di vita e di studio all’estero fornirà un bagaglio molto importante per il prosieguo degli studi e un elemento di chiara differenziazione all'assunzione del primo impiego”. L’obiettivo è costruire oggi per i ragazzi un avvenire di successo, aprendo loro le porte del mondo, offrendo ai più meritevoli una concreta opportunità: vivere una bellissima esperienza formativa e aiutarli a diventare “cittadini del mondo”. Giunta alla sesta edizione, quest’anno l’iniziativa è stata ampliata aumentando il numero di borse di studio in palio: vi concorreranno studenti delle scuole medie superiori, di età compresa tra i 15 e i 19 anni, che potranno scegliere tra diversi Paesi di destinazione. Nelle passate edizioni, sono già stati premiati 26 giovani meritevoli. Il programma prevede il soggiorno gratuito degli studenti nel Paese prescelto presso una famiglia selezionata da Intercultura. Le borse di studio possono avere una durata annuale o – per i soggiorni estivi – di quattro o sei settimane.

DA UNA RICERCA DELLA CAMERA DI COMMERCIO SULLE IMPRESE MILANESI NEGLI ULTIMI DIECI ANNI VOLANO LE TELECOMUNICAZIONI, L’INFORMATICA, MA ANCHE AMBIENTE, SANITÀ, ISTRUZIONE E AGENZIE DI VIAGGI. E IN DIECI ANNI LE IMPRESE CRESCONO DI QUASI 21 MILA UNITÀ
Milano, 9 gennaio 2004. Milano in dieci anni diventa sempre più tecnologica e meno industriale, ma non dimentica l’importanza delle relazioni umane e dell’ambiente. E’ questo l’identikit della città degli ultimi dieci anni che emerge dall’analisi delle principali dinamiche per settore e attività delle imprese della Provincia di Milano tra il 1993 e il 2003 sulla base dei dati della Camera di Commercio di Milano. In termini percentuali, i settori che sono cresciuti di più sono quelli legati alla new economy e alle nuove tecnologie. Abbiamo così un +255,7% per poste e telecomunicazioni; un +56,6% per l’informatica; un +19,6% per l’intermediazione finanziaria. Ma a mostrare un trend fortemente positivo sono anche i servizi alla persona: come le agenzie di viaggio (+64,4%); l’istruzione (+39,4%) e le attività ricreative, sportive e culturali (+30,6%); nonché le imprese legate all’ambiente: il settore del recupero e riciclaggio cresce infatti dell’88%. In valore assoluto, le due attività che crescono di più sono invece le costruzioni (+10 mila) e il settore complessivo del commercio (+5.110 imprese). A scendere sono invece i settori legati al manifatturiero: in particolare l’industria del legno (-18%), quella tessile (-11,6%), la fabbricazione dei mobili (-10,5%), e quella del cuoio (16,6%). Cambia anche la forma giuridica delle imprese milanesi, che si trasforma e diventa sempre più complessa: dal 1993 le ditte individuali calano leggermente (-1,2%), mentre continuano a crescere le società di persona (+10,2%) e quelle di capitale (+19,5%). Complessivamente, tra il 1993 e il 2003, le imprese milanesi sono cresciute di quasi 21 mila unità (+6,8%), passando da 304 mila ad oltre 325 mila imprese. “Se il trend delle imprese – ha commentato Carlo Sangalli, Presidente della Camera di Commercio di Milano – è in grado di riflettere in qualche modo i cambiamenti profondi nell’anima di una città, credo che ci sia da ben sperare per il futuro di Milano. Quello che infatti emerge è l’immagine di una città che è pronta per le sfide che la aspettano, che non ha paura di investire nella ricerca e nella innovazione, ma che al tempo stesso vuole mantenere viva la sua identità. Una identità ambrosiana che è fatta anche, se non soprattutto, di qualità dei rapporti umani, di voglia di conoscere e di conoscersi. Il trend positivo che mostrano le attività culturali, sportive, l’istruzione, le agenzie di viaggi, così come le imprese legate all’ambiente, è lì a confermarci questo dato, mentre si rinnova la voglia tipica milanese di rischiare e di intraprendere”. Www.mi.camcom.it I Dati Complessivi - Il decennio 93-03: linee principali. Nel corso di dieci anni, le imprese milanesi sono aumentate di 20.853 unità (+6,8%), passando dalle 304.812 imprese attive del 1993 alle 325.665 attuali. E pensare che il decennio era partito in sordina, facendo registrare un –3,8% tra 1993 e 1994 (-11.637 imprese: da 304.812 imprese del 1993 alle 293.175 del 1994), e un –2% nel 1995 (-6.000 imprese), dovuto principalmente alla nascita della provincia di Lodi. Ma dalla seconda metà degli anni novanta la situazione cambia bruscamente: +1,5% nel 1996 (+4.426 imprese: da 187 mila a 291 mila); +1,7% nel 1997 (+5 mila imprese; da 291 a 296 mila); +0,9% nel 1998 (+2.680 imprese; da 296 a 299 mila). Il 1999 è l’anno in cui si torna a supera il tetto delle 300 mila imprese: 304 mila unità (+1,6% rispetto all’anno precedente). Il trend continua negli anni successivi: 311 mila imprese nel 2000 (+2,3%; +7 mila imprese); 318 mila imprese nel 2001 (+2,2%; +7 mila imprese); 322 mila imprese nel 2002 (+1,5%; +4.700 imprese); per finire alle 325.665 attuali (+0,9%; +3 mila imprese). Principali forme giuridiche e settori. Si conferma una variazione importante sia nella forma giuridica delle imprese milanesi che nella loro struttura complessiva. Tra le forme giuridiche, si assiste ad una forte crescita delle società di capitale (da 77.417 nel 1993 a 92.490 nel 2003: +15.073 imprese; +19,5%); delle società di persona (da 65.720 a 72.413: +6.693 imprese; +10,2%) e delle altre forme giuridiche (da 7.022 a 8.215; +17%), mentre in leggero calo risultano le ditte individuali (da 154.653 a 152.817: -1.836; -1,2%). Per quanto riguarda il secondo aspetto, si assiste tra il 1995 e il 2003 ad un trend negativo per il settore manifatturiero (da 55 mila imprese attive a 50.831: -4.233 imprese; -5,7%), a cui si contrappone un andamento decisamente positivo per il settore dei servizi (da 198 mila a 221 mila: +22.590 imprese; +11,4%), delle costruzioni (da 31 mila ad oltre 41 mila imprese: +10.079 unità;+24,7%) e delle imprese non classificate (da 665 ad oltre 6 mila: +5.816; +752,8%). Cresce anche il settore dell’agricoltura (da 1.502 a 5.592 imprese; +4.090 imprese; +267,7%), tuttavia questo dato è in parte sovrastimato per effetto del cambiamento di rilevazione dei dati avvenuto per questo settore nella seconda metà degli anni Novanta. Attività: chi sale…In termini percentuali a fare la voce grossa sono le attività legate alla new economy, quelle legate all’ambiente e ai servizi alla persona (periodo considerato: 1995-2003). Al primo posto si piazza infatti il settore delle poste e telecomunicazioni (con una crescite del numero di imprese attive pari a +255,7% tra il 1995 e il 2003), mentre molto bene vanno anche il settore della ricerca e sviluppo (al terzo posto con un +73,2%), quello della fabbricazione di macchine per ufficio ed elaboratori (al 5° posto; +58,2%), quello dell’informatica (al 6°posto; +56,6%) e quello dell’intermediazione monetaria e finanziaria (+19,6%). Le imprese impegnate nel settore ambientale registrano un +88% nel settore del recupero e preparazione del riciclaggio (al 2° posto per crescita) e un +12,2% per smaltimento rifiuti solidi e acque di scarico. Per quanto riguarda i servizi alla persona: le agenzie di viaggio crescono del 64,4% (al 4° posto), la sanità e gli altri servizi sociali del 44,6% (al 7° posto), l’istruzione del 39,4% (all’8° posto) e le attività ricreative, culturali e sportive del 30,6% (al 9° posto). Con una crescita superiore al 10% anche il settore delle costruzioni (+24,7%), l’industria alimentare (+19,9%), il noleggio macchine ed attrezzatura (+18,3%), la produzione e distribuzione energia elettrica, gas e acqua (+18%), e gli alberghi e i ristoranti (+10%). Positivo l’andamento anche per il settore delle attività immobiliari (+6,4%) e per quello del commercio ingrosso e dettaglio (+5,9%). Se consideriamo invece le variazioni assolute, è il settore delle costruzioni quello che è cresciuto di più tra il 1993 e il 2003: +10.079 imprese. Seguito dal settore del commercio (+5.110 imprese), dall’informatica (+3.778) e dall’attività immobiliari (+3.438). Con una crescita di oltre mille imprese si segnalano anche le altre attività professionali e imprenditoriali (+2.743), il settore dell’intermediazione monetaria e finanziaria (+2.742 imprese), alberghi e ristoranti (+1.550) e le agenzie di viaggi (+1.514). Superiore ad una crescita di mille anche altri servizi pubblici, sociali e personali (+1.390 imprese) e le attività ricreative, culturali e sportive (+1.135). Il confronto è stato effettuato a partire dal 1995 e non dal 1993 per uniformità di classificazione merceologica. …e chi scende. Ad aver subito la maggiore flessione tra il 1995 e il 2003 sono soprattutto le attività legate al comparto manifatturiero. Con una crescita negativa di oltre il 10% si segnalano infatti: la fabbricazione mobili (-10,5%), la fabbricazione e produzione di carta (-11%), l’industria tessile (-11,6%), la preparazione e concia cuoio (-16,6%), l’industria del legno (-18%) e infine la fabbricazione apparecchi radiotelevisivi e apparecchi per comunicazioni (-26,8%). Se consideriamo invece le variazioni in valore assoluto, ad aver perso più di 200 imprese attive tra il 1995 e il 2003, si segnalano le industria tessile (-295 imprese), la preparazione e concia cuoio (-341), confezione articoli vestiario (-394), trasporti terrestri (-571), fabbricazione apparecchi radiotelevisivi e apparecchi per comunicazioni (-580), industria legno (-745), fabbricazione mobili (-883). Variazione percentuale delle imprese milanesi per settore (1995-2003)

 

 

2003

1995

2003-1995

1

Poste e telecomunicazioni

774

176

255,7%

2

Recupero e preparaz. Per il riciclaggio

165

83

88,0%

3

Ricerca e sviluppo

377

213

73,2%

4

Attivita' ausiliarie dei trasp.;ag.Viaggi

3337

1823

64,4%

5

Fabbric.macchine per uff.,elaboratori

440

261

58,2%

6

Informatica e attivita' connesse

9898

6120

56,6%

7

Sanita' e altri servizi sociali

1665

1046

44,6%

8

Istruzione

1241

781

39,4%

9

Attivita' ricreative, culturali sportive

4032

2897

30,6%

10

Costruzioni

41240

31161

24,7%

11

Produz.energia elettr.,gas,acqua calda

241

176

23,9%

12

Industrie alimentari e delle bevande

3031

2312

19,9%

13

Intermediaz.monetaria e finanziaria

9260

7664

19,6%

14

Noleggio macc.E attrezz.Senza operat.

1044

810

18,3%

15

Prod.e distrib.Energ.elettr.,gas e acqua

272

211

18,0%

16

Smaltim.rifiuti solidi, acque scarico e sim.

225

180

12,2%

17

Alberghi e ristoranti

13153

11603

10,0%

18

Altri servizi pubblici,sociali e personali

15135

13745

8,0%

19

Attivita' immobiliari

32752

29314

6,4%

20

Comm.ingr.e dett.;rip.Beni pers.E per la cas

88071

82961

5,9%

21

Altre attivita' professionali e imprendit.

30931

28189

3,5%

22

Fabbric.di altri mezzi di trasporto

286

272

2,9%

23

Fabbric.autoveicoli,rimorchi e semirim.

259

254

1,2%

24

Editoria,stampa e riprod.Supp.registrati

4882

4906

0,6%

25

Serv.domestici presso famiglie e conv.

7

9

0,0%

26

Produzione di metalli e loro leghe

626

674

-0,6%

27

Fabbric.di macchine ed appar.Elettr.n.c.a.

2887

3030

-1,1%

28

Fabbric.macchine ed appar.Mecc.,instal.

5165

5393

-2,3%

29

Trasporti aerei

43

43

-2,3%

30

Altre industrie estrattive

105

110

-3,6%

31

Trasporti terrestri;trasp.Mediante condotta

13365

13936

-4,3%

32

Confez.articoli vestiario;prep.Pellicce

3438

3832

-4,4%

33

Fabbricaz.e lav.Prod.metallo,escl.macchine

9041

9623

-5,1%

34

Estrazione di minerali

127

137

-5,8%

35

Fabbric.prodotti lavoraz.Min.non metallif.

1145

1273

-7,0%

36

Fabbric.artic.in gomma e mat.Plastiche

1753

1951

-8,1%

37

Fabbric.appar.medicali,precis.,strum.ottici

2966

3305

-8,5%

38

Fabbric.prodotti chimici e fibre sintetiche

1598

1802

-8,8%

39

Fabbric.mobili;altre industrie manifatturier

5716

6599

-10,5%

40

Fabbric.pasta-carta,carta e prod.Di carta

691

784

-11,0%

41

Raccolta,depurazione e distribuzione acqua

31

35

-11,4%

42

Fabbric.coke,raffinerie,combust.nucleari

71

78

-11,5%

43

Industrie tessili

1808

2103

-11,6%

44

Prep.e concia cuoio;fabbr.Artic.viaggio

1270

1611

-16,6%

45

Ind.legno,esclusi mobili;fabbr.In paglia

2368

3113

-18,0%

46

Fabbric.appar.radiotel.e app.Per comunic.

1224

1804

-26,8%

 

Agricoltura, caccia e sivicoltura

5.592

1502

267,7%

NOVE ITALIANI SU DIECI PENSANO ANCORA IN LIRE, I RINCARI MAGGIORI ATTRIBUITI AL PASSAGGIO ALL’EURO RIGUARDANO GLI ALIMENTARI, L’ABBIGLIAMENTO E LE CALZATURE. DVD (+90%), SCHERMI A RETRO PROIEZIONE (+65%) E MACCHINE FOTOGRAFICHE DIGITALI (+40%) SONO GLI OGGETTI PIÙ ACQUISTATI NEL 2003; I VIAGGI, LE VACANZE E IL TEMPO LIBERO I BENI PRIVILEGIATI NEL 2004.
Milano, 9 gennaio 2004 - In Europa gli Italiani sono i primi nella spesa di moto e scooter, ultimi nell’office automation e negli elettrodomestici bianchi, i tedeschi detengono il primato di spesa nei mobili e nel bricolage, i francesi negli elettrodomestici bruni, bianchi e negli articoli sportivi, il Belgio ha il primato dell’office equipment, inglesi e spagnoli sono i maggiori acquirenti di auto. Ambiente, pensioni, sanità e l’avvenire dei bambini costituiscono le maggiori preoccupazioni. Sono questi i principali risultati emersi oggi nel corso della presentazione della decima edizione dell’Osservatorio di Findomestic Banca sul consumo di beni durevoli in Italia e nei principali Paesi europei, presentato presso il Centro Svizzero di via Palestro a Milano. Spendo in Euro e penso in lire: il 70% degli italiani lo fa spesso o addirittura sempre, mentre un ulteriore 18% lo fa almeno qualche volta: sono specialmente donne e anziani soprattutto al Sud. Solo un italiano su dieci afferma di non convertire gli Euro in lire: si tratta di uomini giovani con un elevato tasso di scolarizzazione. Un terzo dei consumatori traduce sempre gli Euro in lire, il 46% circa afferma di farlo solo per importi di rilievo, mentre il 38% dei consumatori sente la necessità di tradurre in lire solo le banconote. Con il passaggio all’Euro gli Italiani hanno mostrato una percezione dei rincari più diffusa per gli alimentari (77% dei casi), l’abbigliamento e le calzature (64%), meno avvertita per la telefonia (49%), i mobili (47%) ed i giocattoli (45%). Secondo l’indagine non sembra che sui limiti di spesa pesino valutazioni congiunturali negative. All’interno del budget familiare le voci per cui è previsto un restringimento di budget sono i mobili (22% dei casi), l’hardware della telefonia (20%, con una incidenza maggiore nelle famiglie con figli), le automobili (19%). Seguono, sempre con previsioni di una certa rinuncia, il settore della biancheria per la casa (18%, soprattutto donne), quello dei giocattoli (17%, in prevalenza le nuove famiglie con figli) ed infine gli elettrodomestici (15%). Ci sono invece settori in cui si prevede di spendere di più nel corso del 2004: si tratta dei comparti dei viaggi/vacanze (36%, con una più alta incidenza nelle famiglie senza figli e nei single, soprattutto in Lombardia) e il tempo libero (29%, in maggioranza giovani); seguono il settore abbigliamento/calzature (23% sostenuto prevalentemente dai single) e abbigliamento/attrezzatura sportiva (23%, soprattutto giovani consumatori di sesso maschile). L’informatica domestica (21%, in maggioranza famiglie con figli) e i generi alimentari (19%), sono i settori in cui la previsione di spendere di più supera quella di poter spendere di meno. Allargando il focus all’Europa è possibile affermare che gli europei non sono ottimisti relativamente alla situazione del proprio Paese e che le maggiori preoccupazioni riguardano la tutela ambientale (73% dei casi), il finanziamento delle pensioni, la sanità e l’avvenire dei bambini. Per contro, se interrogati sulle proprie prospettive individuali, gli europei sembrano assumere un atteggiamento di schizofrenico ottimismo. Il cittadino europeo è infatti pessimista quando pensa al Paese in cui vive, mentre si dimostra profondamente ottimista quando pensa a se stesso come singolo individuo. Il 47% degli europei esprime una fiducia non elevata nei confronti dell’Europa e seri dubbi sull’Euro. Gli Italiani, in particolare, sono fra coloro che hanno riscontrato i maggiori inconvenienti nel passaggio all’Euro, pur nutrendo fiducia nell’Unione Europea. Spagnoli, Francesi e Portoghesi hanno incontrato difficoltà analoghe, mentre in Belgio la valutazione è positiva./. In genere gli europei farebbero di tutto pur di consumare, anche lavorare di più. La nozione di acquisto come piacere è al primo posto tra gli atteggiamenti legati al consumo, soprattutto in Belgio, Francia e Spagna; seguita dalla volontà di assicurarsi comfort per la vita quotidiana (maggiormente in Portogallo), ma in ogni caso il consumo è visto come un mezzo e mai come una finalità. In testa alle intenzioni di acquisto degli europei per il 2004 ci sono viaggi e tempo libero, seguiti da elettrodomestici bianchi e lavori di ristrutturazione. Questi ultimi, unitamente all’investimento immobiliare, cresceranno di più degli altri settori. Scendendo più in dettaglio nelle analisi settoriali è possibile osservare come il comparto dei mobili in Italia chiuda il 2003 in linea con il 2002, un anno non particolarmente brillante registrando un aumento in quantità dello 0,4%ed in volume del 2,4%. Germania, Regno Unito e Italia conducono la classifica dei maggior budget familiari con 736€, 634€ e 604€. I fanalini di coda sono invece portoghesi e francesi con meno di 350€ per nucleo. Germania, Regno Unito e Italia sono anche i paesi con il mercato più consistente. Le intenzioni d’acquisto per il 2004 sono in calo in tutti i Paesi con l’eccezione dei britannici che sembrano più ottimisti. Tornando all’Italia, e più precisamente agli elettrodomestici bianchi, occorre segnalare una buona performance del settore che ha premiato lo sforzo innovativo con una crescita del comparto del 3% in valore e del 2,3% in quantità. Interessante da notare è il boom dei forni a micro onde con una crescita del 10% circa in quantità, sostenuto dal deciso contenimento dei prezzi dei listini. Il settore dei piccoli elettrodomestici, che negli anni scorsi è stato fortemente penalizzato, registra un buon andamento in corso d’anno con un aumento del 5,7%. La Francia e la Gran Bretagna sono le nazioni con il maggior budget familiare in € destinato agli elettrodomestici bianchi e piccoli, rispettivamente con 275€ e 250€, mentre l’Italia è ultima con 139€. Le intenzioni all’acquisto per il 2004 sono orientate ovunque al ribasso: Spagnoli e Portoghesi si mostrano i più pessimisti. I mercati più consistenti sono la Francia e la Germania con 6,6 miliardi di Euro. La crescita della domanda di elettrodomestici bruni (+5,1%) in Italia passa attraverso una consistente riduzione dei listini, fino al 10%, unitamente allo sforzo innovativo ed alle promozioni sui prodotti obsoleti. Nonostante la crisi reddituale delle famiglie è interessante notare come si sia registrata una preferenza verso questa merceologia. Le tensioni geo politiche hanno infatti fortemente limitato l’entertainment fuori casa, liberando risorse economiche che in parte sono andate all’elettronica di consumo. L’area Dvd cresce del 90% e gli schermi a retro proiezione del 65%, mentre crollano le componenti satellitari con una contrazione dei volumi di vendita del 15%. Francia Belgio e Germania sono i tre Paesi con il budget medio familiare più alto (275€, 245€ e 240€); mentre il mercato più significativo è quello tedesco con 9 miliardi di Euro, seguito dalla Francia con 6,55 miliardi di Euro. Le intenzioni d’acquisto per il 2004 sono basse anche in questo comparto con l’eccezione della Gran Bretagna che ha un valore sopra la media. Il settore dell’office equipment in Italia soffre registrando decrementi in quantità del 2%, mentre la parte del leone è fatta dai notebook che costituiscono circa un terzo del totale del segmento personal computer: un successo che è sostenuto dalle ottime prestazioni e da una riduzione dei prezzi quantificabile in un 25%. Un altro segmento in crescita è quello dei monitor piatti a cristalli liquidi (+ 4,2%) che raddoppiano la dimensione di mercato rispetto all’anno precedente. In Europa la triade leader questa volta è costituita da Belgio, Germania e Spagna con 333€, 202€ e 154€, mentre l’Italia è il fanalino di coda con 53€ per nucleo famigliare./. La Germania è il primo mercato europeo con quasi 8 miliardi di Euro distanziando Regno Unito e Francia con valori attorno ai 3 miliardi di Euro. Le intenzioni d’acquisto crollano in Portogallo, mentre sono ad un buon livello nel Regno Unito. Un settore che nel corso degli anni ha tratto vantaggio da un cambio di immagine è quello del bricolage. Il fai da te ha abbandonato il suo tradizionale ruolo di fonte di risparmio sull’attività di manutenzione, acquistando la connotazione di attività svolta per il piacere di occuparsi in prima persona del proprio ambiente, del suo miglioramento e del suo abbellimento. Si tratta di un mercato che cresce del 3% in valore e dell’1% in quantità. I paesi con la maggior spesa per nucleo famigliare sono Germania, Regno Unito e Francia con 943€, 866€ e 739€, mentre i marcati più consistenti sono quelli tedesco con 36,6 miliardi di Euro e Regno Unito con 21 miliardi di Euro circa. Le intenzioni d’acquisto sono ovunque alte beneficiando della crescente passione che gli europei mostrano per il fai da te. Ritornando a due settori tradizionalmente indagati dall’osservatorio: le auto e le moto è possibile affermare che il parco auto italiano si sta assestando su un livello di saturazione con 30 milioni di auto, mentre l’andamento del settore moto è differenziato per categoria. Nel settore auto si è registrata una riqualificazione del parco auto in termini di cilindrata, alimentazione e utilizzatori. Il 50% delle auto immatricolate nel corso dell’anno è compostola vetture a gasolio. Le auto maggiormente vendute appartengono alla categoria 1300-1500 oppure oltre i 2000 c.C., mentre il segmento più penalizzato nella crescita è quello inferiore ai 1300 c.C.. Nel nord Italia le vendite si concentrano sulle cilindrate alte, sopra i 1500 c.C. Mentre al sud vanno ancora i modelli fino a 1050 c.C.. In Europa il tasso d’acquisto delle famiglie nel 2003 vede la Spagna in prima posizione, seguita dal Regno Unito e dal Belgio, mentre le intenzioni d’acquisto per il 2004 non lasciano intravedere un rimbalzo positivo. I mercati più importanti sono Germania, Regno Unito, Francia e Italia. Il parco moto italiano è costituito da 4 milioni di veicoli, con un incremento rispetto all’anno precedente del 7% circa. I ciclomotori hanno registrato una crescita del 2,9% sostenuti soprattutto dagli incentivi governativi. Le moto di grossa cilindrata hanno registrato un incremento dell’11%. In questo comparto il segmento del targato, compreso tra i 250 c.C. E i 750 c.C., ha incontrato le maggiori preferenze dei consumatori grazie al lancio di nuovi modelli, soprattutto scooter di media cilindrata (+7%), anche se tutto il settore evidenzia un andamento fiacco, tonificato solo dalle agevolazioni governative. In Europa i tassi d’acquisto delle famiglie hanno visto la leadership italiana, seguita da Francia e Spagna. L’italia ha per contro il mercato più importante seguita da Germania e Francia. Le intenzioni d’acquisto per il 2004 indicano una sostanziale tendenza al ribasso.

ACEA SI AGGIUDICA ILLUMINAZIONE PUBBLICA A NAPOLI
Roma, 9 gennaio 2004 – Acea si è aggiudicata la gestione del servizio di illuminazione pubblica della città di Napoli, in Ati (associazione temporanea di impresa) con la società partenopea Graded (20%). L’appalto, partito il primo gennaio, durerà due anni. La rete di illuminazione pubblica del Comune di Napoli si estende per 3300 chilometri ed è costituita da 58000 punti luce e 63 cabine. L’affidamento prevede non solo la gestione e la manutenzione ordinaria della rete, ma anche interventi di potenziamento e riqualificazione degli impianti, per un importo complessivo di circa 20 milioni di euro. Acea, in accordo con l’Amministrazione partenopea, ha come obiettivo il progressivo miglioramento del servizio per garantire ai cittadini una maggiore sicurezza e una migliore qualità della vita. Il servizio è svolto da personale qualificato e massima attenzione viene rivolta al tessuto socio-economico di Napoli, dove Acea sta attuando un piano di valorizzazione della forza lavoro locale.

"PROGETTO FUOCO" - IN ARRIVO IL BIOCOMBUSTIBILE D.O.C. - FIERA VERONA, 18/21 MARZO MOSTRA DI IMPIANTI ED ATTREZZATURE PER LA PRODUZIONE DI CALORE ED ENERGIA DALLA COMBUSTIONE DI LEGNA.
Verona, 9 Gennanio 2004 - Presto anche il bio-combustibile che alimenta le moderne stufe a legna avrà il suo marchio di qualità. E t'Italia sarà il primo paese ad applicare la normativa europea in materia, ora in fase di approvazione. In questi giorni il Cti - prestigioso Comitato Termotecnico Italiano che svolge attività normativa e unificatrice nei vari settori della termotecnica - dopo aver definito specifiche e modalità di classificazione dei biocombustibili solidi e tra questi il "pellet" (cilindretto di biomassa legnosa compressa) sulla base delle future normative europee in materia, ha avviato un gruppo di lavoro per la definizione delle classi di qualità del pellet, basate sul contenuto di ceneri e sulla materia prima d'origine utilizzata per produrlo, con un occhio all'utenza finale e soprattutto all'ambiente. Ci saranno così pellet di diverse classi adatti per differenti tipologie di impianti (stufe domestiche, caldaie condominiali o impianti industriali) caratterizzati da differenti sistemi di comb ustione, di gestione e di trattamento delle emissioni. Degli standard e della caratterizzazione dei biocombustibili solidi si parlerà nei convegni di Progetto Fuoco, rassegna internazionale leader del settore, in programma dal 18 al 21 marzo 2004 alla Fiera di Verona, con la partecipazione di oltre 300 espositori provenienti da Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Italia e Olanda. Sempre a proposito di pellet si presenteranno i risultati raggiunti dal progetto "Energia dall'agricoltura" sviluppato dal Cti in collaborazione con la Regione Lombardia Agricoltura nell'ambito del Programma Nazionale Biocombustibili "Probio": in Fiera si analizzeranno gli aspetti tecnici ed economici relativi alla produzione di pellet da legno e da residui agricoli, i costi, le caratteristiche fisico- chimiche del prodotto ottenuto; sarà inoltre presentata un'indagine di mercato sulla produzione del pellet. Le problematiche generali dei biocombustibili legnosi saranno argomento di tre sessioni curate dal Dipartimento Te.s.a.f. Dell'università di Padova. Si parlerà delle prospettive di impiego a livello nazionale, regionale e locale; dei biocombustibili legnosi e dei problemi legati alloro approvvigionamento e impiego come fonte energetica. L'analisi dello stato dell'arte sarà affidata alle esperienze delle regioni pilota Trentino Alto Adige. Emilia Romagna, Piemonte e Veneto mentre dal Ministero per le Politiche Agricole e Forestali si cercherà di capire quali sostegni al settore potranno venire dallo Stato. Essendo l'approvvigionamento del biocombustibile il punto più critico dell'intera filiera, un convegno specifico cercherà di analizzare la convenienza ad utilizzare il legname del bosco e quello derivante da specifiche piantagioni; considerando anche i residui di lavorazioni delle lavorazioni industriali (soprattutto delle segherie) e la legna da ardere. L'ultima sessione convegnistica tratterà degli standard di classificazione di questi materiali, perché risulta chiaro che, sia dal punto di vista del valore energetico sia da quello del costo, il "cippato" di segheria non è uguale a quello proveniente dal cippato ricavabile dai boschi ripariali. E si tratterà anche dell'impatto ambientale degli impianti che funzionano con biocombustibile: sebbene provochino un impatto inferiore a quelli tradizionali, è possibile intervenire su di essi per ridurlo ulteriormente. In Slovenia, in una vallata di particolare pregio estetico, un impianto a biocombustibile è stato mascherato e protetto da particolari filtri e sistemi di condensazione che ne hanno drasticamente ridotto l'inquinamento eliminando oltretutto completamente la visibilità del fumo. Infolink: www.Progettofuoco.it

NEL 2003 HLX HA RAGGIUNTO L'OBIETTIVO DI OLTRE DUE MILIONI DI BIGLIETTI VENDUTI // PROMOZIONE CON 200.000 POSTI AL PREZZO FISSO DI 29,99 EURO
Milano, 9 Gennaio 2004 - Hapag-lloyd Express (Hlx), la compagnia aerea a basso costo del gruppo Tui ha raggiunto gli obiettivi che si era posta per il primo anno finanziario. Alla fine del 2003 l 'azienda ha registrato 2,16 milioni di prenotazioni. Nello scorso anno è stato conseguito un fatturato di circa 100 milioni di Euro. L’utilizzo dei 10 aerei attualmente in flotta ha raggiunto a dicembre i valori massimi con un 70% di load factor. "Nel primo anno siamo cresciuti di piú e più velocemente del previsto. In questo modo abbiamo raggiunto il nostro obiettivo di due milioni di biglietti venduti con molto anticipo", dice Kurth, ceo di Hlx. Per quanto riguarda i passeggeri, nell'agosto 2003 Hlx aveva già superato il primo milione. Alla fine del 2003 1,9 milioni di passeggeri hanno giá volato sulle 20 destinazioni Hlx in Europa. In linea con le aspettative, l'aeroporto di Colognia/bonn ha registrato con 1,45 milioni di passeggeri la concentrazione più alta di passeggeri Hlx. Dall'inizio dell'aprile scorso sono partiti invece da Hannover 400.000 clienti con Hlx. Per questo anno, Kurth conta su un'ulteriore crescita e prevede di vendere nei prossimi dodici mesi 2,5 milioni di biglietti. Proprio per questo Hlx ringrazia i clienti con una nuova attraente azione promozionale. Da mercoledì 7 gennaio sono in offerta circa 200.000 biglietti al prezzo fisso di 29,99 Euro per persona e tratta (incluse tutte le tasse e spese) su 19 destinazioni. Le destinazioni coinvolte in Italia sono: Milano-hannover, Venezia, Pisa e Napoli per Hannover, Colonia e Stoccarda, Olbia per Hannover e Colonia e Palermo per Colonia. Tale tariffa é disponibile sui voli effettuati dall'11 gennaio fino al 14 febbraio e deve essere prenotata però almeno quattro giorni prima della partenza entro il 31 gennaio. Le prenotazioni possono essere effettuate tramite il sito Internet www.Hlx.com  oppure tramite il call center all'199 192 692 o presso le agenzie di viaggio abilitate con un supplemento di 7,5 Euro a tratta.

CEREALI ROMAGNA “LANCIA” UN GRANO ROMAGNOLO
Bologna, 9 Gennaio 2004 - La varietà di grano tenero è di qualità superiore, ha la “carta di identità” ed è destinato all’alimentazione umana - Dopo una sperimentazione di tre anni, nel 2004 si mieterà in 48 aziende per un totale di 254 ettari ( 102 ettari in provincia di Forlì-cesena e 152 in provincia di Rimini) con una produzione prevista di 15mila quintali Dopo la fase sperimentale, con la semina dello scorso autunno, si è entrati nella fase operativa. 48 aziende agricole, Socie di Cereali Romagna, produrranno un grano tenero di qualità superiore, di recente introduzione, particolarmente adatto all’alimentazione umana. La superficie totale è di 254 ettari , con una previsione di produzione di 15-16.000 quintali. Le aziende agricole sono localizzate: 21 nei comuni di Forlì, Cesena, Borghi, Cesenatico, Gambettola, S.mauro Pascoli, Savignano (per un totale di 102 ettari ) e 27 nei comuni di Rimini, Bellaria, Coriano, Misano, Montescudo, Santarcangelo (per un totale di 152 ettari ). “Cereali Romagna”, l’Organizzazione di Produttori nata nel 2002 con lo scopo di valorizzare le produzioni cerealicole romagnole, ha demandato all’Ufficio Tecnico del Consorzio Agrario di Forlì-cesena e Rimini, promotore unitamente al Consorzio di Ravenna dell’Associazione stessa, il compito di portare avanti un’iniziativa finalizzata alla produzione sul territorio di un grano tenero di qualità superiore da destinarsi all’alimentazione umana. La varietà in questione è stata testata sperimentalmente nell’ultimo triennio con verifiche parcellari effettuate dall’Ufficio Tecnico del Consorzio Agrario in varie zone delle province di Forlì-cesena e di Rimini e con un monitoraggio su campioni significativi (nel 2003 fu eseguito su 2.357 campioni rappresentativi di circa un terzo dell’intera produzione). I tecnici del Consorzio seguiranno passo per passo le varie fasi del ciclo colturale, ed il prodotto ottenuto verrà stoccato separatamente in silos riservati, nelle Agenzie di S. Mauro Pascoli e di Ospedaletto di Rimini del Consorzio Agrario. Alla raccolta, per ogni partita di tale “grano romagnolo”, saranno verificate le principali e qualificanti caratteristiche e solo dopo questi accurati controlli il prodotto verrà venduto all’industria molitoria (con la quale Cereali Romagna sta già prendendo contatto) come grano di qualità superiore, munito di un documento che ne attesta metodi di produzione, provenienza e caratteristiche (un’autentica “carta di identità”). Da questa particolare tipologia di grano alimentare ci si attendono dal mercato quotazioni medie al produttore nettamente superiori a quelle del prodotto standard. La convinzione di ottenere con un’opportuna scelta varietale e con l’adozione di particolari metodologie di coltivazione un prodotto di qualità superiore, non è frutto di una pura ipotesi, ma è confortata dalle potenzialità qualitative dei grani teneri e dagli ottimi risultati in campi dimostrativi. Da sottolineare che questo “grano romagnolo” verrà coltivato seguendo metodologie avanzate, di coltivazione, fertilizzazione, difesa fitosanitaria, in grado di esaltare le potenzialità produttive, quantitative e qualitative, del cereale. In un periodo che vede la nostra agricoltura, indirizzata decisamente verso la ricerca di prodotti di èlite, unica strada percorribile, a parere degli esperti, degli organismi ufficiali, delle organizzazioni professionali, per vincere la sfida di un mercato sempre più internazionalizzato, questa iniziativa di Cereali Romagna, supportata dallo staff tecnico e dalla professionalità del Consorzio Agrario di Forlì-cesena e Rimini, non andrà solamente a beneficio dei 1.950 produttori (1.200 dei quali delle province di Forlì-cesena e di Rimini) attualmente soci di Cereali Romagna. Se l’operazione conseguirà, e vi sono tutte le premesse, il risultato atteso, la realizzazione di un “grano Romagnolo” di qualità superiore, giustamente valorizzato dall’industria molitoria, potrà indicare una strategia da seguire per migliorare e consolidare i propri redditi alle 4.122 aziende agrarie della provincia di Forlì-cesena ed alle 2.343 delle provincia di Rimini impegnate nella coltivazione del grano tenero, coltura che con i suoi 20.000 ettari ( 13.500 a Forlì-cesena e 6.500 Rimini) rappresenta circa un quarto dei seminativi delle due province Romagnole ( 83.230 ettari totali nel censimento generale dell’agricoltura del 2000). Per informazioni: Cereali Romagna, tel. 0543 791327

TRASPORTI PUBBLICI: VENERDÌ 9 GENNAIO 2004 SCIOPERO NAZIONALE DALLE 8.45 ALLE 15 E DALLE 18 AL TERMINE DEL SERVIZIO PROCLAMATO DA SLAI COBAS
Milano 9 gennaio 2004 - Venerdì 9 gennaio 2004, l’organizzazione sindacale Slai Cobas ha proclamato uno sciopero nazionale del trasporto pubblico. Il Signor Prefetto di Milano, per garantire l'effettuazione del servizio di trasporto pubblico nelle fasce orarie ‘inizio del servizio - 8.45’ e ‘15- 18’ , ha precettato il personale interessato. Rimangono invariate le fasce di sciopero. Il personale Atm addetto alla guida dei treni delle linee metropolitane, dei mezzi di superficie, del servizio Radiobus, dei parcheggi e del servizio di metropolitana leggera automatica tra l'Ospedale San Raffaele e la stazione Cascina Gobba (M2) che aderisce all’agitazione si asterrà dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio. Data la volontarietà di ogni singolo dipendente di aderire allo sciopero, anche se non appartenente all’organizzazione sindacale che lo ha dichiarato: non è prevedibile sull’intera rete Atm la riduzione del servizio. Infolink: www.Atm-mi.it

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