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2003 anno 6°  

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di

GIOVEDI'
5 FEBBRAIO  2004

pagina 1

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APPALTI PUBBLICI: LA COMMISSIONE EUROPEA INTERVIENE PER FARE APPLICARE IL DIRITTO EUROPEO IN FRANCIA E IN ITALIA

Bruxelles, 5 febbraio 2004 - La Commissione europea ha deciso di adire la Corte di giustizia europea contro la Francia per non conformità del suo codice degli appalti pubblici con le direttive europee sugli appalti pubblici e con il trattato Ce. La Commissione ha deciso inoltre di chiedere formalmente alle autorità francesi di rendere compatibili con il diritto europeo una disposizione del codice francese di urbanistica, che permette l'attribuzione di "conventions d'aménagement" senza pubblicità né messa in concorrenza. La Commissione chiederà altresì all'Italia di mettere fine alla sua pratica di attribuzione diretta ad un'impresa italiana, senza concorrenza, della fornitura di elicotteri destinati ad essere utilizzati da taluni servizi di polizia e di pubblica sicurezza. Le richieste della Commissione prenderanno la forma di pareri motivati, seconda tappa del procedimento previsto in caso di infrazione dall'articolo 226 del trattato Ce. In mancanza di risposta soddisfacente ai pareri motivati, la Commissione potrà adire la Corte. Le procedure di gara aperte e trasparenti richieste dalla legislazione comunitaria in materia di appalti pubblici significano più concorrenza, maggiori garanzie contro la corruzione, un migliore servizio per i contribuenti e un miglior uso del denaro pubblico. Uno studio recente (cfr. Ip/04/149) ha dimostrato che l'applicazione delle direttive ha ridotto del 30% circa i prezzi pagati dagli enti appaltanti per i lavori, le forniture e i servizi. L'ue ha adottato definitivamente una serie di misure legislative destinate a chiarire, modernizzare e semplificare le direttive, al fine di permettere ulteriori risparmi (cfr. Ip/04/150). Francia : codice degli appalti pubblici La Commissione ha deciso di adire la Corte di giustizia contro la Francia per non conformità del suo codice degli appalti pubblici con le direttive sugli appalti pubblici e con il trattato Ce. La Commissione ha constatato che il nuovo codice adottato il 7 gennaio 2004 continua a non tener conto di tre degli undici addebiti mossi dalla Commissione nel suo parere motivato del 23 ottobre 2002, relativo alla versione precedente del codice, del 7 marzo 2001 (cfr. Ip/02/1507). In primo luogo, il nuovo codice, come quello del 7 marzo 2001, sottopone a procedure «alleggerite» taluni appalti pubblici di servizi figuranti nell'allegato Ib della direttiva 92/50/Cee. Si tratta in particolare dei servizi giuridici, dei servizi sociali e sanitari, dei servizi ricreativi, culturali e sportivi, dei servizi di istruzione e dei servizi di qualificazione e inserimento professionale. Per questi servizi il codice francese non prevede per le amministrazioni pubbliche l'obbligo di assicurare un grado di pubblicità adeguato, condizione invece necessaria, secondo la sentenza Telaustria della Corte di giustizia (causa C-324/98), per la conformità dell'aggiudicazione di un appalto al principio di trasparenza sancito dal trattato. In secondo luogo, il codice mantiene l'esclusione dei contratti di prestito dagli obblighi di pubblicità e di messa in concorrenza, mentre la Commissione considera che in generale i contratti aventi per oggetto prestiti o altri impegni finanziari rientrano tra quelli contemplati dall'allegato Ia della direttiva 92/50/Cee (appalti pubblici di servizi) e dall'allegato Xvia della direttiva 93/38/Cee (appalti pubblici nei settori dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e delle telecomunicazioni) e sono quindi soggetti agli obblighi di trasparenza previsti da tali direttive. Infine, la Commissione ritiene che il nuovo codice continui a violare le direttive sugli appalti pubblici per quel che riguarda il numero minimo di concorrenti da invitare nel caso di una procedura ristretta (ossia non aperta a chiunque intende presentare un'offerta). Infatti, secondo la giurisprudenza della Corte di giustizia, anche nel caso in cui il bando di gara pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea non fissi una forcella, il numero minimo di candidati invitati a presentare offerte non può essere inferiore a cinque (cfr. La sentenza Commissione contro Francia, causa C-225/98). Il codice, tuttavia, applica questo numero minimo soltanto nel caso in cui il bando di gara fissi una forcella. Francia : « conventions d'aménagement » La Commissione ha inviato alle autorità francesi un parere motivato riguardo all'incompatibilità con il diritto europeo dell'articolo L. 300-4 del codice francese di urbanistica. Tale articolo permette l'attribuzione senza pubblicità né messa in concorrenza di « conventions d'aménagement » e di contratti di « mandat de suivi d'études préalables» per un'operazione di urbanizzazione. La Francia utilizza le « conventions d'aménagement » soprattutto per operazioni globali che comprendono la realizzazione di attrezzature collettive destinate a essere consegnate all'ente appaltante e di edifici destinati essere rivenduti o affittati, per esempio nel quadro della realizzazione di un progetto urbano e di una politica locale dell'abitazione o di riqualificazione urbana. La Commissione ritiene che queste convenzioni abbiano per oggetto principale lavori, anche se questi non sono eseguiti personalmente dal titolare della convenzione, ma da un costruttore da esso scelto. Le convenzioni di questo tipo devono essere, in linea di principio, stipulate nel rispetto delle norme di pubblicità e di concorrenza previste dalla direttiva 93/37/Cee relativa gli appalti pubblici di lavori. Quando tali convenzioni sono attribuite a una categoria ristretta di organismi pubblici o semipubblici definita dall'articolo L.300-4 del codice di urbanistica (ad esempio, società ad economia mista), a tali organismi può anche essere concesso il diritto di attuare procedure di espropriazione - decise dallo Stato - dei terreni da urbanizzare. In tal caso, la Commissione ritiene che il fatto di attribuire questa prerogativa ad operatori « pubblici », anche se nulla ne impedisce l'attribuzione a privati, non permetta di derogare alle norme del trattato Ce. Infatti, l'applicazione di questo diritto non costituisce un'attività che partecipa all'esercizio dei pubblici poteri di cui all'articolo 45 del trattato Ce. Altre « conventions d'aménagement » possono avere per oggetto la gestione di attività economiche o lo sviluppo di attività ricreative e del turismo, nel qual caso la Commissione ritiene che esse debbano essere assimilate a concessioni di servizi la cui aggiudicazione, secondo il trattato, deve garantire un grado adeguato di pubblicità a favore di tutti i potenziali candidati (cfr. La causa Telaustria C-324/98 della Corte di giustizia). Per quanto riguarda gli studi preliminari necessari alla definizione delle caratteristiche di un'operazione di urbanizzazione, la Commissione ritiene che questi contratti debbano essere stipulati nel rispetto delle norme di pubblicità e di concorrenza previste dalla direttiva 92/50/Cee relativa gli appalti pubblici di servizi. Acquisto mediante trattativa privata di elicotteri per uso civile in Italia La Commissione ha deciso di inviare un parere motivato alla Repubblica italiana riguardo alle procedure seguite dal suo governo per l'acquisto di elicotteri per uso civile. Il governo italiano ha da tempo adottato una pratica di attribuzione diretta a un'impresa italiana, che esclude qualsiasi forma di concorrenza, delle forniture di elicotteri destinati a taluni servizi pubblici, in particolare al Corpo Forestale dello Stato, alla Guardia di Finanza, ai Vigili del Fuoco, alla Polizia di Stato, ai Carabinieri, alla Guardia Costiera e al Dipartimento della Protezione civile. La Commissione ritiene che questa pratica sia in contrasto con la direttive sugli appalti pubblici di forniture (93/36/Cee), perché nel caso in questione nessuna delle condizioni a cui è subordinata la possibilità di ricorrere alla procedura negoziata senza pubblicazione di un bando di gara risulta soddisfatta. La Commissione reputa inoltre che l'Italia non abbia dimostrato che la pratica in questione sia giustificata in base all'articolo 2 della direttiva 93/36/Cee, secondo cui la direttiva non si applica quando gli appalti sono dichiarati segreti o la loro esecuzione deve essere accompagnata da misure speciali di sicurezza secondo le disposizioni in vigore nello Stato membro in questione o quando lo esige la tutela di interessi essenziali di sicurezza di tale Stato. La Commissione ha già deferito l'Italia alla Corte di giustizia a proposito di un'ordinanza governativa che autorizza uno dei servizi suddetti - il Corpo forestale dello Stato - ad acquistare elicotteri mediante trattativa privata (cfr. Ip/03/1037). Il caso in questione riguarda invece la pratica generale seguita dal governo italiano per l'acquisto di tutti gli elicotteri per uso civile per tutti i servizi interessati. Informazioni generali aggiornate sulle infrazioni di tutti gli Stati membri si trovano al seguente indirizzo: http://europa.Eu.int/comm/secretariat_general/sgb/droit_com/index_en.htm

LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE LA CREAZIONE DI UN TRIBUNALE DEL BREVETTO COMUNITARIO
Bruxelles, 5 febbraio 2004 - La Commissione europea ha presentato due proposte per la creazione di un Tribunale del brevetto comunitario. La prima garantirebbe la giurisdizione formale della Corte di giustizia per determinate controversie relative ai brevetti comunitari, specie quelle concernenti violazioni e validità; mentre la seconda creerebbe un Tribunale del brevetto comunitario. Il tribunale avrebbe sette giudici, nominati dal Consiglio dei ministri, che eserciterebbero la giurisdizione in nome della Corte europea di giustizia. 'Per massimizzare i vantaggi del brevetto comunitario ci serve un Tribunale unico del brevetto comunitario, sotto la giurisdizione finale della Corte europea di giustizia, affinché le sentenze abbiano effetto in tutta l'Unione europea', ha spiegato il Commissario per il Mercato interno Frits Bolkestein. Secondo lui, il Consiglio dovrebbe approvare rapidamente le proposte, visto l'ampio accordo sul principio raggiunto lo scorso anno. Tuttavia l'accordo su un tribunale non sarebbe di alcuna utilità senza l'adozione definitiva della normativa sul brevetto comunitario stesso, anzi, ha dichiarato Bolkestein, sarebbe 'tanto utile quanto un nuovo paio di sci nel deserto', ed ha invitato il Consiglio ad agire con rapidità: 'È da troppo tempo che le aziende europee chiedono a gran voce la protezione brevettuale paneuropea ad un costo ragionevole, senza tanti fronzoli ma con la massima certezza giuridica'. Attualmente le controversie sui brevetti nazionali o i brevetti europei rilasciati dall'Ufficio europeo dei brevetti (Ueb), validi nei singoli Stati membri, sono giudicate dai tribunali dei rispettivi Stati membri. Intentare cause per violazione di brevetto o contestarne la validità può pertanto significare il ricorso ai tribunali di numerosi Stati membri, con grande perdita di tempo e di denaro. Può anche darsi che i tribunali di Stati membri diversi interpretino diversamente la legge sui brevetti e giungano a sentenze incompatibili. Un Tribunale del brevetto comunitario metterebbe fine a queste discrepanze, introducendo un unico corpus di norme procedurali. Inoltre renderebbe il procedimento più economico, specie per le Pmi (Piccole e medie imprese). Anche se era stato molto vicino ad un accordo sulla creazione del brevetto comunitario nel novembre 2003, il Consiglio Competitività non aveva però potuto raggiungere il consenso sul periodo di tempo durante il quale possono essere compilate le traduzioni dei ricorsi. Ora la Presidenza irlandese intende mettere la parola fine presentando la proposta per accordo al Consiglio non appena possibile.

UNA DIVERSA POLITICA SALARIALE PER FAR RIPARTIRE L’ECONOMIA
Roma, 5 febbraio 2004 - «È nota la posizione dell’Eurispes – dichiara il Presidente prof. Gian Maria Fara - in merito alla rilevazione dell’inflazione nel nostro Paese, quantificata dal nostro Istituto per quanto riguarda il periodo dicembre 2001- dicembre 2002 all’8,1% e per il periodo dicembre 2002-dicembre 2003 all’8,0%. In questo quadro, la perdita del potere d’acquisto appare evidente e penalizza soprattutto la categoria degli impiegati. In particolare, riferendosi ai tassi di inflazione misurati dall’Eurispes, è possibile osservare, nel periodo 2001-2003, che la perdita di potere di acquisto è stata pari al 19,7% per gli impiegati, al 16% per gli operai, al 15,4% per i dirigenti e al 13,3% per i quadri». «Sull’attuale difficile situazione – spiega Fara - vi sono state delle responsabilità oggettive del Governo Berlusconi quali: in primo luogo, il mancato riconoscimento per troppo tempo dei tassi reali di inflazione ben lontani da quelli rilevati dall'Istat; la previsione di tassi di inflazione programmata, prevista dai Documenti di programmazione economico-finanziaria, troppo bassi rispetto a quelli effettivi: ciò ha prodotto all’interno dei diversi comparti produttivi, elevata conflittualità nelle relazioni industriali e difficoltà insormontabili il più delle volte nel metodo e nelle procedure di rinnovo contrattuale; - il mancato riconoscimento degli effetti dell’inflazione sul sistema fiscale (fiscal drag); - l’aver determinato unilateralmente, in un periodo di crisi dei tradizionali modelli di contrattazione, la fine del metodo concertativo e la divisione del fronte sindacale. La situazione odierna richiederebbe un incremento dei salari probabilmente non inferiori al 12-14% che il sistema produttivo nella situazione attuale non è in grado di sostenere, soprattutto fin quando non si realizzeranno interventi strutturali in grado di restituire competitività al nostro sistema economico (sul piano delle risorse destinate a ricerca e sviluppo, sul piano della formazione imprenditoriale e manageriale, per esempio)». «A nostro avviso – prosegue il Presidente dell’Eurispes - la previsione di meccanismi di indicizzazione delle retribuzioni da lavoro dipendente su base annuale rappresenterebbe un fondamentale shock per l’intero sistema, mettendo in moto meccanismi virtuosi ed alimentando effetti moltiplicativi sull’intera economia e consentendo di recuperare l’erosione del potere d’acquisto di salari e stipendi (causata da un’inflazione ben più alta di quella ufficiale). Costituirebbe un segnale psicologico fondamentale per le imprese, per i cittadini-consumatori, per il funzionamento del mercato nel suo complesso. Un mercato che ha mostrato profonde resistenze a raccogliere gli inviti del Governo a consumare di più. Anche perché nelle attuali condizioni del Paese è impossibile consumare di più, dal momento che il reddito disponibile delle famiglie si è vistosamente ridotto e conseguentemente sono diminuite la quota destinata dalle famiglie ai consumi e al risparmio». «Le strategie sinora perseguite dal Governo – sostiene il Presidente dell’Eurispes - si sono rivelate del tutto inadeguate a far ripartire l’economia. È urgente, a nostro avviso, produrre un intervento sul breve periodo (max sei-otto mesi) incrementando gradualmente le retribuzioni a tassi vicini al 7-8%. Questo provvedimento consentirebbe un aumento del reddito disponibile delle famiglie, innalzerebbe la quota familiare destinata ai consumi e al risparmio, aiuterebbe a ridurre le scorte delle imprese, spingerebbe, infine, il sistema su livelli più elevati di produzione. Si registrerebbero influssi positivi anche sulle entrate tributarie dello Stato. In una seconda fase, immediatamente successiva alla precedente (a partire presumibilmente dai primi mesi del 2005), quando si saranno innescati meccanismi di fiducia in tutto il sistema produttivo, sarà necessario prevedere l’applicazione nelle aziende di meccanismi incentivanti e premianti (come il Premio di risultato, per esempio) basati sulla condivisione degli obiettivi aziendali e sull’approccio motivazionale individuale delle risorse umane fatti proprie da poche realtà aziendali». «Occorrerà – conclude Fara - rispetto, per esempio, all’applicazione del Premio di risultato[1], superare le resistenze culturali, riscontrate, nel periodo 1999-2003, sia dal lato delle imprese (che temevano l’introduzione di un costo fisso aggiuntivo) sia da parte dei lavoratori e delle rappresentanze aziendali (che insistevano spesso sulla necessità di assegnare al premio un valore di certezza e di stabilità). Un altro aspetto che sarebbe necessario considerare riguarda la contrattazione decentrata che dovrebbe prendere in maggiore considerazione il diverso livello del costo della vita tra aree metropolitane e zone periferiche e meno congestionate, tra piccoli, medi e grandi centri. Siamo contrari però ad una contrattazione decentrata che punti a introdurre meccanismi di differenziazione generalizzati legati alle macroaree geografiche (Nord vs. Sud, Isole vs. Terraferma)».

I MERCATI EMERGENTI – MONIKA FRIEDL E ALEXANDER KARPOV – GESTORI DI UNION INVESTMENT
Milano, 5 febbraio 2004 - Il 2003 è stato un anno molto positivo per i mercati emergenti e per il 2004 pensiamo che ci possano essere ottime potenzialità di crescita nel continente asiatico. L’area presenta dati macroeconomici positivi e il quadro economico generale dovrebbe migliorare ulteriormente grazie alla ripresa in atto negli Usa, il principale partner commerciale dei paesi asiatici. I mercati azionari del Far East si avvantaggeranno ulteriormente dell’alta liquidità che è alla ricerca di nuovi interessanti investimenti. Sono proprio gli investitori americani a spingersi in questa direzione, puntando sulla debolezza del dollaro e sulla potenziale rivalutazione delle valute locali. Questi investitori acquistano principalmente Blue Chips. Un’altra area interessante è rappresentata dai Paesi dell’Est Europeo. La situazione economica russa è soddisfacente, poiché si mantiene incredibilmente stabile, malgrado gli ulltimi avvenimenti legati all’affaire Yukos e i tioli russi restano relativamente a basso costo. Anche il permanere dell’alto costo del greggio favorisce questo Paese, grosso esportatore di greggio. Il recente upgrade da parte di Moody’s poi ci spinge a valutare positivamente il mercato russo. Anche l’alta liquidità e le buone notizie che riguardano le previste riforme del settore economico, affiancate dalle ristrutturazioni e privatizzazioni aziendali, dvorebbero influenzare positivamente questi mercati. Altri paesi consigliati, in una visione a breve termine, sono Polonia e Ungheria. Questi paesi a maggio del 2004 entreranno a far parte dell’Unione Europea, operazone che avrà un indubbio influsso benefico sulle loro economie, viste più di buon occhio da parte degli investitori, sia privati che istituzionali. In un portafoglio azionario globale consigliamo quindi di sovrappesare I Paesi asiatici, con particolare attenzione a Indonesia, Tailandia, India, Cina e Taiwan, oltre ai Paesi dell’Est Europeo, soprattutto Russia, Polonia e Ungheria. In un portafoglio ben diversificato vi dovrebbe essere una fetta riservata agli investimenti nei Paesi Emergenti, ma dovrebbe essere contenuta. La percentuale effettiva varia perché bisogna valutare l’orizzonte d’investimento e la propensione al rischio del singolo investitore. Per quanto riguarda i fondi dei Mercati Emergenti, ricordiamoci che quelli azionari fanno registrare una maggior volatilità rispetto a quella dei fondi azionari dei Paesi altamente sviluppati. Come società d’investimento puntiamo soprattutto sui fondi, strumento che consente di raggiungere una maggior diversificazione. Non dobbiamo poi dimenticare che quando si tratta di investire in Paesi Emergenti gli investitori privati incontrano maggiori difficoltà degli investitori istituzionali per esempio nel reperimento di informazioni (eventuali deficit, costi, know how, ecc.) e che i fondi risolvono questo problema. Dopo gli ultimi accadimenti in materia di government e corporate bond (vedi il crack Argentina, e i default Cirio e Parmalat) riteniamo comunque ancora consigliabile inserire nel proprio portafoglio degli Emerging Government o Corporate bond. Nel 2003 i bond dei Paesi Emergenti sono stati tra quelli che hanno fatto registrare le migliori performances a livello di classi di asset e siamo ancora dell’opinione che i bond governativi e corporate del Paesi dell’Est Europeo, in particolare per quanto riguarda Polonia e Ungheria, offrano potenzialità superiori alla media, anche grazie alla già citata prossima entrata di questi due Paesi nell’Unione Europea, mantenendo al contempo un rischio valuta che può essere tenuto sotto controllo. Altri bond governativi interessanti sono quelli dei Paesi con una forte produzione di materie prime di cui permane un’elevata domanda. Tra questi segnaliamo in particolar modo Brasile e Cile. La percentuale di questi invetimetni all’interno di un asset allocation globale però deve mantenersi sempre intorno al 10-15 per cento.

ANTICIPAZIONI SUI DATI DEL MESE DI GENNAIO 2004 FONDI COMUNI: RACCOLTA NETTA –1,8 MLD. DI EURO. AZIONARI E FLESSIBILI SEMPRE POSITIVI. SEGNO MENO PER OBBLIGAZIONARI, BILANCIATI E LIQUIDITÀ.
Milano, 5 febbraio 2004 - Il saldo di raccolta dei fondi comuni d’investimento italiani si è attestato, a gennaio, a quota –1.828 milioni di euro. Le categorie che hanno registrato i risultati migliori sono state quella dei fondi azionari, e quella dei fondi flessibili. In rosso gli obbligazionari, i fondi di liquidità e quelli bilanciati. Nell’insieme di tutti fondi (italiani, lussemburghesi e esteri) per le macro categorie si registra: Azionari raccolta netta positiva per +862 mln. Di euro; Bilanciati raccolta netta negativa per -303 mln. Di euro; Obbligazionari raccolta netta negativa per -2.315 mln. Di euro; Di Liquidità raccolta netta negativa per -596 mln. Di euro; Flessibili raccolta netta positiva per +524 mln. Di euro. La raccolta netta, per tipologia giuridica, è così costituita: I fondi armonizzati hanno registrato una raccolta netta negativa per –2.909 mln. Di euro. I fondi non armonizzati (riservati, speculativi esteri/italiani e altri) hanno registrato una raccolta netta positiva di circa +706 mln. Di euro. I fondi e gli organismi di diritto estero costituiti da intermediari italiani hanno registrato, in Italia, una raccolta netta positiva per circa +388 mln. Di euro. I fondi lussemburghesi negativa hanno registrato una raccolta netta positiva per circa –12 mln. Di euro. I Fondi di fondi, che non vengono inclusi nei totali per evitare duplicazioni, hanno registrato nel mese di gennaio una raccolta netta positiva per circa +730 mln. Di euro e un patrimonio pari a 8.408 mln. Di euro. Il patrimonio dei fondi armonizzati di diritto italiano risulta, a fine gennaio, di circa 379.172 mln. Di euro. Il patrimonio dei fondi non armonizzati (riservati, speculativi esteri/italiani e altri) è pari a 12.142 mln. Di euro. Il patrimonio dei fondi e organismi di diritto estero degli intermediari italiani è di 94.004 mln. Di euro. Il patrimonio dei fondi lussemburghesi storici è di 26.462 mln. Di euro. Complessivamente il patrimonio gestito dalle forme collettive degli intermediari italiani ammonta, a fine gennaio, 511.781 mln. Di euro. I dati riportati nel presente comunicato sono provvisori e suscettibili di variazioni. Giovedì 5 febbraio Assogestioni renderà pubblici i risultati completi e definitivi.  

BANCA POPOLARE DI NOVARA S.P.A. NOMINA L'AVV. FRANCO ZANETTA NUOVO PRESIDENTE
Verona, 5 febbraio 2004 - Il Banco Popolare di Verona e Novara e la Banca Popolare di Novara S.p.a., a seguito del conseguimento dei principali obiettivi connessi al processo di integrazione tra la ex Banca Popolare di Verona e la ex Banca Popolare di Novara, ed alla luce della volontà manifestata dal prof. Siro Lombardini di concentrare la propria attività negli impegni connessi alle primarie funzioni di Vice Presidente Vicario del Banco, e di Presidente della Fondazione Banca Popolare di Novara per il Territorio, hanno proceduto alla nomina del nuovo Presidente della Banca Popolare di Novara S.p.a. Nella persona dell'avv. Franco Zanetta. Comunicano inoltre che la Banca Popolare di Novara ha chiamato alla Vice Presidenza della medesima il prof. Maurizio Comoli. Entrambe le cariche avranno durata fino all'Assemblea di approvazione del bilancio 2004. Al prof. Lombardini è stata espressa dai Consigli delle due banche del Gruppo viva gratitudine per l'eccezionale contributo apportato alla Banca Popolare di Novara ed al successo dell'operazione di integrazione, come pure è stato formulato un caloroso augurio per gli impegni che lo attendono in relazione alle importanti funzioni che continuerà a ricoprire.

IL GRUPPO BANCARIO CREDITO VALTELLINESE ED IL GRUPPO BANCA POPOLARE DI CIVIDALE STRINGONO UN’ALLEANZA STRATEGICA
Milano, 5 febbraio 2004  -  I Consigli di Amministrazione del Credito Valtellinese S.c.a r.L. E della Banca Popolare di Cividale S.c.a r.L. ¯ entrambe capogruppo degli omonimi gruppi bancari ¯ nella rispettiva seduta odierna hanno deliberato all’unanimità in ordine al contenuto dell’accordo quadro avente ad oggetto l’alleanza strategica tra i due gruppi bancari. In particolare, l’accordo quadro disciplina l‘ingresso del Credito Valtellinese nel capitale di Banca di Cividale Spa, società controllata dalla Banca Popolare di Cividale. L’accordo, che dà attuazione a quanto previsto nella lettera di intenti sottoscritta dalle parti in data 16 dicembre 2003, ha per oggetto l’acquisizione da parte del Credito Valtellinese S.c.a r.L. Di una partecipazione del 22,22% in Banca di Cividale Spa da realizzarsi mediante sottoscrizione di un apposito aumento di capitale riservato di importo pari a 68 milioni di euro. L’efficacia dell’accordo è condizionata, in particolare, al rilascio delle necessarie autorizzazioni da parte delle Autorità competenti. Le intese raggiunte prevedono inoltre l’ingresso, con una partecipazione di minoranza, della Banca Popolare di Cividale S.c. A r.L. Nella Banca dell’Artigianato e dell’Industria S.p.a. Con un esborso iniziale di circa 2,7 milioni di euro, nonché l’impegno del Credito Valtellinese S.c.a r.L. E della Banca Popolare di Cividale S.c.a r.L. A proseguire nella definizione di un progetto comune di espansione nella regione Veneto, in conformità a quanto già individuato nella lettera di intenti del 16 dicembre 2003. La definizione dei termini dell’operazione porterà alla sottoscrizione di un ulteriore accordo che sarà preventivamente sottoposto all’approvazione dei rispettivi organi sociali competenti dei due Gruppi bancari. L’investimento del Credito Valtellinese è finalizzato a favorire la collaborazione strategica e commerciale tra il Gruppo Credito Valtellinese e il Gruppo Banca Popolare di Cividale, con l’obiettivo di ottenere significative sinergie di costo e ricavo e facilitare la realizzazione del piano industriale di sviluppo della Banca di Cividale Spa. Recentemente la Banca friulana, oltre a rafforzare la propria presenza sul territorio originario, ha esteso l’operatività anche al Veneto orientale ed ha all’esame l’acquisto di partecipazioni in banche locali presenti in Paesi dell’Est Europa. L’istituto friulano si avvale della collaborazione di 373 dipendenti, di una rete commerciale di 47 sportelli e non presenta sovrapposizioni geografiche con quella del Gruppo Credito Valtellinese. L’accordo di partnership consente al Gruppo Credito Valtellinese di portare avanti con coerenza il progetto di sviluppo di un network di banche locali che, in virtù anche del piano di rafforzamento patrimoniale di recente deliberato, possa progressivamente estendersi all’intero territorio nazionale.

BANCA INTESA APRE UN UFFICIO DI RAPPRESENTANZA A TUNISI
Milano, 5 febbraio 2004 - Banca Intesa annuncia l’apertura di un ufficio di rappresentanza in Tunisia, grazie al completamento delle procedure autorizzative e l'ottenimento della licenza da parte delle autorità locali. Banca Intesa rafforza attraverso l’apertura dell’Ufficio di Rappresentanza in Tunisia la presenza nell’area Mediterranea, dove già opera attraverso gli Uffici di Rappresentanza in Egitto, Libano e Turchia. L’area di competenza operativa del nuovo ufficio sarà estesa, oltre alla Tunisia, anche all’Algeria ed al Marocco, aree di crescente interesse per l’imprenditoria italiana. La sede di Tunisi avrà la funzione di agevolare i flussi di interscambio commerciale tra l’Italia ed i Paesi del Maghreb, assistendo le aziende italiane in tutte le loro iniziative commerciali, offrendo attività di consulenza per la creazione di joint venture con operatori locali, per la ricerca di potenziali partner e per l’approfondimento di normative fiscali e societarie. L’ufficio avrà sede nel palazzo “Blue Center” – rue du Lac Constance, Les Berges du Lac, 1053 Tunisi – nuovo quartiere in forte espansione, che ospita numerose società, multinazionali, banche ed ambasciate. Banca Intesa conferma la volontà del Gruppo, coerentemente con quanto annunciato nel Piano d’Impresa 2003-2005, di accompagnare e sostenere lo sviluppo delle attività internazionali delle aziende italiane, attraverso una presenza territoriale integrata, attiva e coerente.

UNIPOL PRECISAZIONI SU ASSETTO AZIONARIO
Bologna, 5 febbraio 2004 - Con riferimento alle notizie apparse sulla stampa nei giorni scorsi, si precisa che l’attuale assetto societario del Gruppo Unipol è consolidato e rimarrà stabile anche nel medio e nel lungo periodo. La stabilità dell’assetto societario ha costituito un elemento determinante per lo sviluppo e per i risultati conseguiti dal Gruppo nel corso degli ultimi anni. A tal proposito, si ricorda che Finsoe S.p.a. Controlla direttamente Unipol Assicurazioni S.p.a. Attraverso la detenzione, in maniera stabile, di una partecipazione pari ad almeno il 50,2% del capitale ordinario. Finsoe S.p.a., a sua volta, è controllata da Holmo S.p.a., società di partecipazioni facente capo alle imprese cooperative. Si informa, inoltre, che non è mai stato allo studio - e tanto meno lo è al presente - alcun progetto di conversione delle azioni privilegiate Unipol Assicurazioni in azioni ordinarie. Finsoe S.pa. Non detiene azioni privilegiate Unipol Assicurazioni.

RECORDATI: POSITIVI RISULTATI PRELIMINARI 2003 IN LINEA CON LE PREVISIONI. CRESCE LA FARMACEUTICA.
Milano
, 5 febbraio, 2004 – Il Consiglio di Amministrazione ha esaminato i risultati consolidati preliminari dell’esercizio 2003. Il progetto di bilancio, la relazione sulla gestione e la proposta di dividendo saranno sottoposti per approvazione al Consiglio di Amministrazione del 3 marzo 2004. I risultati preliminari del 2003 - Le vendite al 31 dicembre 2003 sono state pari a € 488 milioni, in leggera flessione (-1,1%) rispetto al 2002 e sostanzialmente in linea con le previsioni. Le vendite del settore farmaceutico (€ 424 milioni) sono in crescita (+2,3%) rispetto a quelle dell’anno precedente. Tale risultato è stato ottenuto grazie alla notevole crescita dei volumi che ha più che compensato la riduzione dei prezzi dei farmaci su prescrizione imposta in Italia, che ha inciso per circa € 15 milioni. La crescita è più significativa (+5,5%) se si escludono le vendite non ricorrenti di lercanidipina negli U.s.a. Effettuate nel 2002 per un valore di € 12,5 milioni. Le vendite del settore chimica farmaceutica sono state di € 64 milioni, in riduzione rispetto all’anno precedente (-19%) per la contrazione dei volumi conseguente alla decisione di ridurre la nostra presenza sul mercato degli intermedi per antibiotici e per lo sfavorevole effetto cambio. L’utile operativo sarà di circa € 81 milioni, leggermente migliore delle previsioni rilasciate a fine anno. Questo risultato deriva da una favorevole evoluzione del settore farmaceutico che ha contribuito con un Ebit di circa € 85 milioni. Il settore chimica farmaceutica invece, ha registrato un Ebit negativo di circa € 4 milioni per la maggior parte dovuto alle attività biochimiche. Settore chimica farmaceutica Il Consiglio di Amministrazione ha esaminato i risultati e le prospettive del settore chimica farmaceutica e ha preso atto che l’evoluzione congiunturale, e in particolare il continuo deprezzamento del dollaro, rendono difficile, a breve termine, la progettata dismissione del settore stesso. Il settore sarà quindi oggetto di una riorganizzazione e di un risanamento che comporteranno la focalizzazione sulle linee di prodotto più competitive e con maggior potenziale di sviluppo. Da questo processo risulteranno ridimensionate alcune produzioni, tra le quali quelle biochimiche, con l’obiettivo di ritornare in tempi brevi ad avere risultati operativi positivi. Il Consiglio ha di conseguenza deciso di procedere ad un adeguamento dei valori contabili delle attività coinvolte. Ciò comporterà una svalutazione straordinaria di alcuni cespiti e.2 poste dell’attivo circolante che verrà interamente recepita nel bilancio 2003. L’ordine di grandezza della svalutazione sarà di € 30 milioni, prima degli effetti fiscali. Tale svalutazione non incide sulla posizione finanziaria del gruppo che nel corso del 2003 è ulteriormente migliorata. L’indebitamento netto a fine 2003 si è ridotto a € 21 milioni. Il Consiglio, alla luce del buon andamento operativo e della positiva situazione finanziaria, prevede di poter proporre la distribuzione di un dividendo simile a quello dell’esercizio precedente. Il Consiglio ha altresì nominato il Dr. Alberto Recordati Vice Presidente della Società. Il Consiglio di Amministrazione, inoltre, secondo quanto raccomandato dal codice di autodisciplina delle società quotate, in data odierna ha valutato con esito positivo l’indipendenza dei sei amministratori non esecutivi facenti parte del Consiglio, su un totale di nove amministratori. Il progetto di bilancio d'esercizio e il bilancio consolidato relativi all'esercizio 2003, una volta approvati dal Consiglio di Amministrazione, saranno resi disponibili presso la sede sociale e presso Borsa Italiana entro 90 giorni dalla chiusura dell'esercizio; la relazione semestrale sarà resa pubblica entro 75 giorni dalla scadenza del semestre. Pertanto, ai sensi dell'art. 82 comma 2 del Regolamento approvato con delibera Consob n. 11971/1999, non verranno predisposte separate relazioni trimestrali al 31 dicembre 2003 e al 30 giugno 2004.

IL GRUPPO URALITA SI RINNOVA
Milano, 5 febbraio 2004 - Per incrementare la propria competitività e presenza nel mercato, il Gruppo Uralita ha dato nuovo assetto alla propria organizzazione, ridisegnando la Divisione Isolamento dalla fusione di Poliglas e Pfleiderer. Da questa operazione è nata Ursa International, Divisione Isolamento del Gruppo Uralita , che acquisisce e ottimizza quindi le competenze e le esperienze già maturate in passato. Dal punto di vista organizzativo la nuova Divisione è strutturata in Europa secondo due aree distinte, Ovest ed Est, dispone di 15 unità produttive e di filiali commerciali presenti in ogni Paese di ciascuna Area. Ursa Italia fa parte dell’Area Est e ad essa fa capo anche la rete distributiva ex Pfleiderer

INFLAZIONE: PER INTESACONSUMATORI I PREZZI NON AUMENTANO PERCHE’ LA GENTE NON CONSUMA
Roma, 5 febbraio 2004 - In merito al dato definitivo sull’inflazione di gennaio diffuso ieri dall’Istat e alle successive dichiarazioni rilasciate dal Presidente dell’Istituto Biggeri, l’Intesaconsumatori prende posizione giudicando il dato poco realistico, specchio della distanza che ancora esiste tra l’Istituto di ricerca e la realtà dei consumi. “I prezzi aumentano in misura lievemente ridotta – sostengono dall’Intesa – perché la gente non compra più”. Dati “reali e affidabili”? Commenti positivi dal mondo politico? L’intesaconsumatori ribadisce che l’ottimismo in questo momento è sintomo di superficialità e incapacità di leggere quei dati che, al di là della discutibilità dei metodi di rilevazione (composizione del paniere, pesi attribuiti a ciascuna voce, ecc.) rappresentano comunque la conferma di una grave recessione in atto nel nostro Paese.  .

COMPETENZE PERSONALI PER DIRIGERE GLI ENTI LOCALI. UN NUOVO CORSO PROMOSSO DALLA SDA BOCCONI PER CHI OPERA QUOTIDIANAMENTE COME DIRIGENTE NEGLI ENTI LOCALI.
Milano, 5 febbraio 2004 – Ai dirigenti degli Enti Locali è richiesto un cambiamento qualitativo del modo di operare, basato non solo sull’utilizzo di una strumentazione accurata, ma anche su come saper gestire le competenze relazionali, i processi comunicativi, le dinamiche di gruppo e le situazioni conflittuali. Questo cambiamento, apparentemente semplice, incontra nella pratica forti elementi di resistenza e di difficoltà, perché implica lo spostamento della risoluzione di diversi problemi organizzativi, da un meccanismo impersonale alla diretta responsabilità delle persone. Il corso promosso dalla Divisione Amministrazione Pubblica, Sanità e Non Profit della Sda Bocconi, che si terrà a Milano dal 27 al 30 aprile 2004, ha quindi per oggetto l’arte del dirigere in un’organizzazione professionale. In particolare il corso si propone di: Introdurre chiavi interpretative per leggere più efficacemente il contesto e le dinamiche organizzative; Identificare le competenze personali più importanti per lavorare efficacemente nelle organizzazioni complesse; Fornire strumenti per l’identificazione delle proprie competenze in rapporto alla funzione dirigente, nonché alcuni strumenti per una loro iniziale valutazione e per la definizione di un piano personale di sviluppo. Nell’ambito dei contenuti si analizzano: · l’organizzazione come sistema di rapporti con una lettura dal punto di vista delle persone; · il modello delle competenze nelle organizzazioni professionali; · riconoscere e valutare le competenze fondamentali per la tutela del benessere personale; · riconoscere e valutare le competenze che favoriscano la collaborazione; · il rapporto con il tempo: l’idea del tempo proprio e altrui e la sua influenza sulla gestione; · principi e tecniche di gestione del tempo; · costruzione di un piano d’azione personalizzato. Il percorso di sviluppo della competenza segue dunque questo iter: dalle conoscenze (sapere) alle capacità (saper fare) alle competenze (saperci fare). La metodologia didattica sarà fortemente interattiva per favorire l’elaborazione delle esperienze dei singoli partecipanti. I destinatari sono: Direttori Generali, Segretari Generali, Segretari Comunali, Dirigenti di Enti Locali.

LETTERA APERTA AL MINISTRO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA SCIENTIFICA
Milano, 5 febbraio 2004 – Di seguito la Lettera Aperta inviata al Ministro dell’Istruzione Letizia Moratti dal Presidente dell’Associazione Dismamusica Antonio Monzino jr. : “Pregiatissimo Ministro, in qualità di Presidente di Dismamusica (Distribuzione Industria Strumenti Musicali e Artigianato), l’Associazione che riunisce produttori e distributori di strumenti ed edizioni musicali, desidero farLe pervenire alcune sintetiche considerazioni in relazione alla riforma che gradualmente sta attuandosi attraverso delibere governative e circolari ministeriali e nella quale il nostro settore pone legittime aspettative. Nel progetto ambizioso di miglioramento complessivo del sistema scolastico del Paese sembrava che la musica avesse trovato, nell’ambito della riforma, una nuova dignità come disciplina che obbligatoriamente la scuola deve offrire, per la formazione della persona, fin dalle classi del primo ciclo a tutta la popolazione scolastica, come avviene in tutti Paesi del mondo. All’enfasi data attraverso i media alla presenza dell’inglese e dell’informatica (come nuove materie obbligatorie) ha corrisposto un assoluto silenzio sulla musica, genericamente e sporadicamente citata solo fra le arti ed altre competenze. Tutto questo è un sintomo preoccupante, a mio avviso, del perdurare della scarsa percezione dell’importanza del ruolo della musica nell’educazione dei futuri cittadini “globali”, del suo essere strumento di "formazione integrale della persona" anziché semplice complemento formativo (sia pure imprescindibile) come l'apprendimento di una lingua straniera o dell'informatica. In questo contesto, suscita forte preoccupazione anche la paventata ipotesi di uscita dal nuovo ordinamento delle scuole ad indirizzo musicale, che formano una piccola isola felice e sono un fiore all’occhiello del sistema vigente come modello di eccellenza a livello internazionale. Tali scuole dovranno pertanto essere assolutamente salvaguardate anche per garantire la formazione di base necessaria per l’accesso ai costituendi licei musicali. I dati sulla dispersione e sull’abbandono scolastico, e quelli sul disagio sociale e giovanile, da Lei più volte citati, così come le indagini Ocse e quelle recentemente svolte in Italia in materia, unitamente a quella riferita al semianalfabetismo di una grande parte della popolazione italiana, riconfermano fortemente la necessità di utilizzo della musica nell’educazione. La musica a scuola consente infatti di creare l’ambiente più favorevole all’apprendimento in generale facilitando grandemente la formazione culturale e comportamentale dei nostri ragazzi. Nell’interesse delle future generazioni, e per non perdere questa storica occasione di avvicinamento dell’Italia al resto del mondo, Le chiedo di impegnarsi a sostenere il ruolo della musica nell’educazione (richiesta dal 93% della popolazione negli Usa, secondo una recente ricerca Gallup, e dal 73% della popolazione nel nostro Paese, secondo una ricerca Ispo svolta nel 1998). Con profonda stima, porgo un cordiale saluto. Dismamusica Antonio Monzino jr. Presidente

SONDAGGIO EUROPEO SUGLI STIPENDI DEL 2003 DELLA FUNZIONE ACQUISTI:  LA PROFESSIONE RINGIOVANISCE !
Ginevra, 5 febbraio 2004 - L’istituto Europeo di Purchising Management pubblica i risultati del sondaggio che ha svolto sugli stipendi della “Funzione Acquisti”. Sono quasi duecento le persone intervistate che hanno confermato il “ringiovanimento” della professione e il crescente interesse ad essa rivolto. I risultati dello studio* sono stati presentati in occasione dell’ottava conferenza annuale dell’Eipm sul tema “Acquisti: organizzarsi per innovare”. Quasi duecento direttori del settore acquisti hanno compilato il questionario del sondaggio. Le persone che hanno risposto occupano posizioni di responsabilità a livello internazionale presso le più importanti imprese europee ( 42% delle imprese hanno un volume di acquisti superiore a 1Mard di euro.) Prima costatazione: la professione è ringiovanita. Più della metà delle persone che ha risposto al questionario ha un’età compresa tra i 30 e i 40 anni e il 12% di essi ha meno di 30 anni. Cio’ conferma che manager sempre più giovani decidono di intraprendere la professione nel settore della Funzione Acquisti. La professione resta ancora prevalentemente maschile (90%) e i candidati, che sono sempre più numerosi, provengono da scuole a indirizzo commerciale (50%) e da scuole d’ingegneria (40%). Tale professione, che attira nuovi “aspiranti”, non è più considerata un punto d’arrivo, ma al contrario un trampolino per l’avanzamento di carriera. Cio’ spiega come il 68% degli attuali occupati nella “Funzione Acquisti” abbia svolto in precedenza attività differenti nell’impresa. Ormai restano in questa funzione 5 o 10 anni rispetto ai 15 o 20 anni di un tempo. La Funzione Acquisti è ringiovanita non solo per l’età, ma anche per l’evoluzione della cultura nata dalla “Jobs Rotations” Automobile e farmacia : i settori più remunerati ... I premi o i bonus riguardano il 77% delle persone intervistate. Queste preferiscono il denaro liquido alle stock-options , per un ammontare valutato tra il 10 e il 20% del loro stipendio. I bonus, contrariamente agli anni precedenti, vengono calcolati sui risultati dell’impresa e sulle prestazioni individuali piuttosto che sui vantaggi ottenuti dal Servizio Acquisti. I settori d’attività sono rappresentati dall’industria automobilistica, dalle attrezzature Hightech, dall’industria farmaceutica e chimica, dai sevizi... I settori più remunerativi della Funzione Acquisti sono quelli dell’automobile, dell’industria farmaceutica ( n° 1 per i bonus) e della chimica. Riguardo allo stipendio, se la Svizzera offre le migliori opportunità per i vice-presidenti e i direttori della Funzione Acquisti, la Francia si classifica al secondo posto. Schema delle remunerazioni della Funzione Acquisti in Europa

 

Nb. Cit.

%

Stipendio annuale lordo

Nessuna risposta

2

1,0%

/

Corporate Purchasing Seniorexecutive

28

14,5%

79000-230000 Euro

Purchasing Director/vice President a livello regionale

24

12,4%

70000-185000 Euro

Purchasing Director a livello nazionale

24

12,4%

39000-140000 Euro

Purchasing Coordinator a livello di gruppo

31

16,1%

30000-180000 Euro

Purchasing Internal Consultant

5

2,6%

58000-90000 Euro

Lead Buyer a livello di gruppo

18

9,3%

29000-95000 Euro

Lead Buyer a livello regionale

19

9,8%

25000-78500 Euro

Project Buyer o Upstream Engineer

8

4,1%

28000-80000 Euro

Buyer

11

5,7%

18000-55000 Euro

Altro

23

11,9%

/

Totale

193

100%

 

*Fonte Eipm. Lo studio 2003 si basa su 196 questionari, compilati on line e realizzati tra il 1° e il 31 dicembre 2003 su un campione europeo. Per avere i risultati completi e dettagliati del sondaggio europeo sugli stipendi 2003 della Funzione Acquisti, contattate l’Eipm via e-mail eipm@eipm.Org  per telefono allo +33 450 315 678.

LA FORMAZIONE SCOLASTICA MIRATA E IL PROGETTO DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO PRENDONO CORPO ALLA BOSCH DI BARI, CON UN'INIZIATIVA UNICA IN PUGLIA E ANCORA POCO DIFFUSA IN ITALIA
Bari, 5 febbraio 2004 - Da poco è operativa presso gli stabilimenti Tecnologie Diesel e Sistemi Frenanti S.p.a. (Gruppo Bosch) di Bari il piano di formazione Alternanza Scuola-lavoro "Tga (Technische gewerbliche Ausbildung)" per alcuni studenti selezionati dell’Istituto Tecnico Industriale Statale “Guglielmo Marconi” di Bari. Per mezzo di uno stanziamento economico predisposto da Bosch, a dieci studenti di questo Istituto viene offerta la possibilità di seguire un corso biennale di “meccatronica” presso Bosch (meccanica combinata all’elettronica), di oltre 800 ore complessive, di grande valore nel campo dell’Industria della componentistica Automotive, di cui Bosch è leader mondiale assoluto. Questa iniziativa è unica in Puglia e tra le poche in Italia, in ottemperanza alla recente " Riforma Moratti". Organizzati con lo stesso metodo del sistema, ben consolidato in Germania, dell'Alternanza Scuola-lavoro, i corsi, completamente gratuiti, si svolgeranno prevalentemente nelle fabbriche Bosch a Bari, con una frequenza di otto ore alla settimana (un giorno intero, alternato settimanalmente) ed un corso aggiuntivo di tedesco, patrocinato da Bosch, ma realizzato presso l'Itis Marconi di Bari. Questa iniziativa è volta a preparare i giovani al mondo del lavoro, per offrire un'opportunità di specializzazione, maturando una significativa esperienza direttamente "sul campo". La prima fase del progetto è consistita nella selezione delle 38 domande d’ammissione tra gli studenti del 4° anno iscritti all’Itis, che hanno sostenuto un test e colloqui individuali, per determinare l’attitudine dei singoli ad impegnarsi attivamente in questa eccezionale opportunità di formazione. Tra costoro sono stati individuati 10 studenti. Il corso è suddiviso in cinque aree di competenza, che prendono in esame i vari aspetti della produzione industriale; oltre ad una parte propedeutica relativa alla fisica e alla meccanica, vengono approfonditi i tempi dei processi di lavorazione, dei processi di montaggio, dei processi manutentivi e delle competenze comuni a tutte le aree come la qualità, sicurezza e organizzazione del lavoro. Ogni studente parteciperà all’effettiva realizzazione di prodotti finiti per ciascun modulo e integrerà le proprie esperienze con un corso di tedesco e la partecipazione ad uno stage presso una sede Bosch in Germania. Per saggiare la preparazione degli alunni e il loro grado di motivazione, sono previste due prove teorico-pratiche nel corso del primo anno e altre due nel corso del secondo anno. Al termine del corso, verrà rilasciato un attestato che costituirà un credito formativo nelle discipline di competenza ai fini dei risultati scolastici. Questo programma di formazione rientra in una visione strategica di più ampio respiro, che tiene conto delle avanzate capacità produttive di Tecnologie Diesel e Sistemi Frenanti a Modugno (Bari), dove si producono – oltre a componenti per sistemi frenanti – le pompe d’iniezione ad alta pressione per impianti Diesel Common Rail, uno degli elementi che ha contribuito a decretare il successo dei motori a gasolio in Europa. I sistemi d’iniezione ad alta pressione Bosch – quali la pompa d’iniezione radiale, l’Unit Injector e il Common Rail – hanno rivoluzionato non solo i livelli prestazionali ma hanno abbattuto drasticamente le emissioni inquinanti e i consumi. Attualmente, le auto di nuova immatricolazione con motorizzazione Diesel nell’Europa Occidentale hanno superato il 40 per cento. Solo nel 1991 questa quota era inferiore al 15 per cento. E questa tendenza è in costante ascesa: per il 2004, gli analisti di Bosch prevedono che la quota dei Diesel di nuova immatricolazione nell’Europa Occidentale possa raggiungere ben il 47 per cento. Nel 2003, anche l'Italia ha registrato un forte incremento della quota diesel, che è stato ben del 4,5%, facendo elevare la quota diesel al 49%. Grazie all'introduzione di tutti gli attuali sistemi d'iniezione diesel ad alta pressione, Bosch ha dato una spinta decisiva al boom del motore diesel in Europa ed è, oggi come ieri, leader di mercato. Soltanto nel 2003, Bosch ha prodotto circa sei milioni di sistemi Common Rail e Unit Injector, per il 2004, Bosch prevede un aumento di produzione a sette milioni di pezzi. I vantaggi offerti dal motore diesel gli assicurano ancora lunga vita nel futuro.

PROGETTO ITINERA: I GIOVANI E LA SCUOLA
Verona
, 5 febbraio 2004 - Il Banco Popolare di Verona e Novara sostiene da tredici anni, dato che la 1° edizione è stata nell’anno scolastico 1991/92, il Progetto Itinera del locale Comitato provinciale per l’Orientamento Scolastico e Professionale (Cosp) diretto da Danilo Valerio e nel cui ambito si ritrovano i principali protagonisti della vita civile e professionale del comprensorio veronese (Assessorato al Lavoro del Comune di Verona, Gruppo Giovani dell’Associazione Industriali di Verona, Apindustria- Gruppo Giovani e, da quest’anno, la multinazionale farmaceutica Glaxo Smithkline). Il progetto coinvolge le classi terze, quarte e quinte degli istituti superiori della provincia di Verona e propone percorsi didattici alternativi all’offerta didattica scolastica capaci di integrarne e ampliarne il valore formativo, coinvolgendo più di 86.000 ragazzi dalla 1° edizione ad oggi. “Itinera Base”, nella sua completa articolazione, prevede che gli studenti approfondiscano le tematiche principali legate al mondo dell’impresa e dell’istruzione. Esperti del mercato del lavoro, operatori d’orientamento, referenti per l’Università e per gli ordini professionali supportano, indirizzano e stimolano i ragazzi che partecipano ai corsi. Gli studenti sono i soli protagonisti dell’intero progetto: l’approccio proposto, infatti, è di tipo esperenziale, il che consente loro di conoscere meglio l’ambiente professionale e lavorativo che li circonda. “Si tratta di una collaborazione particolarmente sentita dal nostro istituto”, sostiene Carlo Fratta Pasini, Presidente del Banco Popolare di Verona e Novara, “per le finalità di ordine sociale e culturale che persegue il Cosp con Itinera e per il significativo impatto di questo progetto sul mondo scolastico, con cui abbiamo da sempre un rapporto privilegiato. Inoltre è importante sottolineare come questa collaborazione rappresenti un’ulteriore testimonianza del radicamento sul territorio del Banco Popolare, visto che si rivolge agli istituti scolastici di tutta la provincia di Verona”. In particolare il Cosp e il Banco Popolare di Verona e Novara organizzano, insieme all’Associazione degli Industriali e alla Camera di Commercio di Verona, il “Master d’Impresa”, frequentato da più di 100 studenti che il monitoraggio dello scorso anno ha certificato avere un indice di gradimento pari all’83%, livello difficilmente raggiungibile per questo tipo di utilizzazione “pedagogica”. Si tratta di un percorso di 12,5 ore volto a realizzare l’approfondimento di alcuni argomenti specifici, offrendo un’opportunità di crescita personale e culturale di particolare livello. Temi fondamentali del corso sono rappresentati dalla logica imprenditoriale e dalla gestione delle risorse umane. Gli studenti che frequentano il corso provengono soprattutto dagli istituti tecnici e dai licei. Risulta particolarmente indicato per coloro che intendono proseguire gli studi universitari nel campo dell’economia e della giurisprudenza. “Il Banco Popolare di Verona e Novara non è solamente uno sponsor”, spiega Danilo Valerio, Presidente del Cosp. “Ma è soprattutto un partner prezioso, con cui organizziamo tutto il pacchetto Itinera ed in particolare un corso molto apprezzato. Allo storico Master d’Impresa si aggiungono quest’anno altri tre corsi, organizzati con altri partner leader dei vari settori: Glaxo Smithkline per il Master in Scienze e Salute, Cad It per il Master Information Tecnology e Vini Bolla per il Master Agroalimentare. Il Master d’Impresa è già iniziato il 26 gennaio, tutte le edizioni si chiuderanno in marzo e per tutte stiamo ancora ricevendo richieste di adesione”. 

IL COMUNE DI CASTIGLIONE OLONA PROMUOVE IL CONCORSO: IDEE IN BARATTO: CREATIVITÀ, TECNOLOGIA E MERCATO DALL'ECCELLENZA DEI CENTRI STORICI MINORI UN PROGETTO DEL "NUOVO" PER UNA RISPOSTA AMBIENTALE
Milano, 5 febbraio 2004 - L’isola di Toscana in Lombardia, ovvero il piccolo borgo di Castiglione Olona in provincia di Varese, lancia un grande piano pluriennale di rilancio architettonico, civile e ambientale del paese con il progetto “Idee in Baratto: Creatività, Tecnologia e Mercato dall'eccellenza dei Centri Storici Minori un progetto del "Nuovo" per una risposta ambientale”. L’iniziativa vedrà coinvolti i giovani nel fare ricerca, arte, artigianato non per folclore, ma per essere occasione di concreta opportunità di lavoro e di vita, nel proiettare in rete internazionale il patrimonio considerevole della propria realtà. Il progetto prevede infatti l’individuazione dei borghi d’Eccellenza, italiani ed europei, che stanno perdendo l’attrattiva turistico- residenziale in seguito alla mutazione del loro ruolo in rapporto con il trend economico/sociale. La prima fase del progetto prevede l’assegnazione di tre borse di studio per la raccolta di dati relativi al profilo urbanistico, artistico, sociale e storico del territorio di pertinenza della città. I dati andranno a costituire un archivio interattivo, che diventerà un’ampia e aggiornata memoria-dati, disponibile anche sul Web. Gli stagisti selezionati dalla Commissione Scientifica composta da Manuela Gandini, giornalista e critico d’arte, Lorella Giudici, docente all’Accademia di Brera e critico d’arte, Franco Torriani, critico d’arte, Paolo Zanzi ed Erika La Rosa , rappresentante di Metamusa, dovranno risiedere per sei settimane a Castiglione Olona ed avranno la possibilità di lavorare presso lo storico Palazzo Branda. Il bando di partecipazione è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 30 gennaio 2004 e può essere consultato sul sito internet del Comune www.Comune.castiglione-olona.va.it  A esito della prima fase, nel centro storico si creeranno una serie di laboratori a cui prenderanno parte attiva soprattutto i giovani, preventivamente selezionai dalla Commissione, capaci di “produrre idee” oggetto di baratto nell’area europea. Con lo stesso criterio verranno individuatiele città, i borghi, i quartieri che meglio potranno interagire nella logica del baratto stesso. Il gruppo “estero” di lavoro soggiornerà per un periodo definito nel centro storico interessato, accolto dalla popolazione locale preventivamente sensibilizzata alle fasi di studio, ricerca e formazione dell’archivio, nonché alla presa di coscienza delle potenzialità intrinseche del borgo con particolare attenzione alla qualità dell’ospitalità (vera preziosità turistica) nella prospettiva generale di scambio europeo.

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